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Wireless4Innovation n21

Date post: 28-Mar-2016
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Wireless4Innovation n21
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www.wireless4innovation.it ottobre | 2011 COVER STORY Mobile e contactless spingono l’innovazione dei sistemi di pagamento I nuovi scenari aperti dagli strumenti di ultima generazione: intervista a Nicola Cordone, Vice Direttore Generale e Direttore Divisione Financial Institutions di Sia STRATEGIE Procter & Gamble “liberalizza” gli strumenti di lavoro Gli oltre 100mila impiegati della multinazionale potranno utilizzare il computer e lo smartphone che preferiscono. Il CIO worldwide Filippo Passerini spiega perchè è tramontata l’era del pc uguale per tutti SPECIALE Tablet & Business App Sono sempre più numerose le aziende italiane che utilizzano i nuovi device touch e sperimentano i vantaggi delle Applicazioni Mobile
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ottobre | 2011

COVER STORY

Mobile e contactlessspingono l’innovazione dei sistemi di pagamento I nuovi scenari aperti dagli strumenti di ultima generazione: intervista a Nicola Cordone, Vice Direttore Generale e Direttore Divisione Financial Institutions di Sia

STRaTEgiE

Procter & gamble “liberalizza” gli strumenti di lavoroGli oltre 100mila impiegati della multinazionale potranno utilizzare il computer e lo smartphone che preferiscono. Il CIO worldwide Filippo Passerini spiega perchè è tramontata l’era del pc uguale per tutti

SPECiaLE

Tablet & Business appSono sempre più numerose le aziende italiane che utilizzano i nuovi device touch e sperimentano i vantaggi delle Applicazioni Mobile

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EDITORIALE05 TableTeMobileapp,arianuova perilbusiness.ancheiniTalia diManuelaGianni

cOvER sTORy08 l’innovazionedeisisTeMidipaGaMenTo punTasulMobile acuradellaredazione

AppROfOnDImEnTI12 focuscio procter&Gamble“liberalizza”glistrumentidilavoro diManuelaGianni

16 scenari l’evoluzionedellaMobilityelesfideperleTelco diandreaferretti

20 osservaTorio digitaldivide,unparadossochebloccalacrescita dialessandrolongo

spEcIALE TAbLET & busInEss AppLIcATIOn26 TableTeMobileappconquisTanoleaziende dipaoloa.cattiechristianMondini

29 samsung30 vodafone32 01Tribe33 digitouch34 aton

sOmmARIO

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pubLIREDAzIOnALI23 ubiquity

RubRIchE06 ricerchedalmondo45 Wirelesssupplychain48 rfid&internetofThings52 Mobileinternet&app56 MobileMarketing&service59 Mobileforce&MobileWorkspace62 eventieformazione66 brevidalleaziende70 cambiodipoltrone

comitato scientificopresidente:alessandroperego(politecnicodiMilano)

cesarealippi(politecnicodiMilano),federicobarilli(assinform),luigibattezzati(politecnicodiMilano),ugobiaderceipidor(universitàlasapienza),Massimobolchini(indicod-ecr),carloalbertocarnevaleMaffè(universitàbocconi),carloMariaMedaglia(universitàlasapienza),MassimoMerlino(universitàdibergamo),stefanonovaresi(Gruppocomifar-consorziodafne),emiliopaolucci(politecnicodiTorino),andrearangone(politecnicodiMilano),francescosacco(universitàdell’insubria-sdabocconi)

hanno collaborato a questo numeropaolacapoferroronchetta,paoloa.catti,lauracavallaro,andreaferretti,alessandrolongo,angelaMalanchini,MarioMaschio,christianMondini,emanuelapala,Marcoplanzi,Martavalsecchi

DIRETTORE [email protected]

pubbLIcITà[email protected]

[email protected].+39(02)36578869

WIRELEss4InnOvATIOnèunatestatadiicTandstrategys.r.l.viaschiaffino,25-20158Milanorivistatrimestraledistribuitainabbonamentocopyright©2000.

Testi e disegni:riproduzionevietata.

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associatoa

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36 Gulliver38 modomodo39 nexusinformatica40 softec42 TechMobile

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BETWEEN TECHNOLOGY & BUS INESSB R I D G I N G T H E G A P

Executive

BETWEEN TECHNOLOGY & BUS INESSB R I D G I N G T H E G A P

Event

Prof. Giuliano Noci Ordinario di Marketingpresso il Politecnico di Milano

E V E N T

L’ESPERIENZA DIVENTA MULTICANALEStrategie e strumenti per la creazione di valore

K E Y N O T E S P E A K E R

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A G E N D AD E S C R I P T I O N

ICT4Event, in collaborazione con Oracle, è lieta di invitarla alla tavola rotonda “L’esperienza diventa multicanale: strategie e strumenti per la creazione di valore” che si rivolge ad un numero selezionato di Responsabili Marketing delle maggiori imprese italiane.

La tavola rotonda, presieduta dal Prof. Giuliano Noci della School of Management del Politecnico di Milano, si focalizzerà sui temi del Customer Experience Management e della Multicanalità, la cui valenza strategica si sta sempre più a�ermando all’interno di qualsiasi impresa, grazie all’evoluzione delle esigenze dei clienti, alla di�usione sempre maggiore di dispositivi mobili - Smartphone, Tablet PC, Pad, ecc. - e alla possibilità per l’impresa di sfruttare soluzioni basate sui paradigmi del Web 2.0, che consentono una partecipazione attiva dei propri clienti nel processo di co-creazione del valore.

GIULIANO NOCI è ordinario di Marketing presso il Politecnico di Milano. Dal 2007, è opinionista del TG1, TG2, SkyTg24 e Radio24. L’ultimo suo libro si intitola “Open Marketing: costruire con il cliente un’esperienza multicanale” e si propone di evidenziare i principali cambiamenti indotti nel processo di marketing dalla crescente pervasività delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione e dalla sempre maggiore rilevanza giocata dal cosiddetto fenomeno del Web 2.0.

10.00_ Registrazione e welcome coffee

10.15_ Benvenuto di Oracle

10.30_ L’esperienza diventa multicanale: strategie e strumenti per la creazione di valore Prof. Giuliano Noci, School of Management Politecnico di Milano

11.15_ Dibattito e confronto con i partecipanti

13.00_ Fine dei lavori e light lunch

W H E N W H E R E

08 Marzo 201110:00 – 13:00

Spazio ChiossettoVia Chiossetto 20, Milano

P E R M A G G I O R I I N F O R M A Z I O N I | www.ict4event.it

Event

Organizzazione di diverse tipologie di evento(tavola rotonda a porte chiuse, evento open, smart meeting, webinar, ecc.) in una formula “chiavi in mano”, a supporto delle attività di lead generation.

Progettazione della strategia di comunicazione multicanaleverso un target selezionato da un database di oltre 400.000 contatti.

Ideazione e realizzazione di contenuti a valore(presentazioni, realizzazione di casi di studio, ecc.)grazie ad una partnership con i migliori docenti universitaried analisti delle differenti tematiche.

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Event

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editoriale

tablet e Mobile app, aria nuova per il business. Anche in italia

l mercato ICT, e in particolare l’area Mobile, è attraversato da un dinamismo che ha po-chi precedenti nella storia dell’informatica e delle telecomunicazioni, malgrado il quadro economico complessivo non sia dei più in-coraggianti. La cronaca degli ultimi mesi è costellata di innovazioni, non solo nei pro-dotti lanciati sul mercato, ma anche nei mo-delli di business adottati dalle aziende pro-tagoniste del settore, alcune giovanissime e già affermate, altre con una storia decenna-

le alle spalle. E una raffica di accordi e cambi di strategia sta disegnando uno scenario competitivo inimmaginabile solo pochi anni fa: solo per citarne alcuni, l’acquisizione di Motorola Mobility da parte di Google, l’alleanza Nokia-Microsoft e l’annuncia-ta ritirata di HP dal mercato dei PC.

Se guardiamo all’area business, gli ambiti più ef-fervescenti sono almeno tre, ed è su questi che si concentra l’attenzione dell’edizione 2011 di Smau, l’appuntamento milanese che ogni anno rappre-senta il barometro degli umori dell’ICT italiana. Il primo è il Cloud computing, che insieme alla virtualizzazione (non solo dei server, ma anche dei desktop e in futuro anche degli smartphone), rappresenta la risposta, ormai condivisa da tutti, alla necessità di ridurre i costi aumentando fles-sibilità e semplicità di sistemi informativi troppo “pesanti” e rigidi.

Gli altri ambiti che stanno oggi catalizzando inte-resse e investimenti sono quelli dei tablet e degli smartphone che, insieme alle App, conquistano per la loro semplicità, la flessibilità nell’utilizzo, l’este-tica ricercata e gli schermi ad alta risoluzione. Se la diffusione degli smartphone è in crescita sostenuta ma graduale, il successo dei tablet è stato dirom-pente: solo in Italia nei primi sei mesi dell’anno ne sono stati venduti quasi 400mila. Una rivoluzione che viene dal basso, ma che arriva nelle aziende sotto la spinta di manager e dipendenti che voglio-no usare strumenti di cui hanno già sperimentato la semplicità e l’efficacia.

È su questo terreno che è in atto lo scontro più acceso sul mercato ICT, con Google, ormai una co-razzata con a bordo tutte le aziende che appoggia-no il suo sistema operativo Android e “in pancia” l’hardware di Motorola, che punta dritto contro la rivale Apple, attualmente leader del mercato, il cui successo è testimoniato da una disponibilità di liquidità che sembra essere superiore a quella del governo degli Stati Uniti.

E in Italia? L’entusiasmo ha contagiato anche il no-stro Paese, con decine e decine di sviluppatori e system integrator impegnati a dar vita a soluzioni innovative per i Mobile Worker: applicazioni per la forza vendita, cataloghi multimediali, servizi per i clienti, soluzioni per migliorare la comunicazione e la produttività e via dicendo. Sul fronte consumer proliferano giochi, Utility, applicazioni di marke-ting, servizi editoriali e molto altro. Spesso gli svi-luppi nascono da piccole e piccolissime software house, allettate dalla possibilità di ottenere buoni risultati in termini di ricavi generati dal download a pagamento delle applicazioni.

C’è fermento, dunque, e la conferma arriva dall’ot-timo riscontro ottenuto dal Mob App Awards, il contest promosso dagli Osservatori della School of Management del Politecnico di Milano che pre-mierà a Smau le migliori App in ambito business e consumer. Centinaia le candidature che la giuria ha analizzato: per l’ambito business si tratta perlopiù di applicazioni tablet, mentre nel mondo consumer la piattaforma d’elezione è lo smartphone (perlopiù iPhone). Un successo, dunque, e la conferma che per sostenere la cultura dell’innovazione sia neces-sario attivare meccanismi virtuosi di condivisione delle esperienze di eccellenza tra sviluppatori, im-prese, pubbliche amministrazioni, operatori del set-tore ed utilizzatori.

di mAnuelA GiAnni

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Ricerche dal mondo

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Android inarrestabile, in attesa di Windows-Nokia

Secondo quanto rile-vato ad agosto dalla società di analisi IDC,

nel corso del secondo qua-drimestre del 2011 sono sta-ti venduti nel mondo 106 milioni di telefoni cellulari smartphone, il 65% in più rispetto allo scorso anno. La piattaforma Android si è affermata come la più

diffusa con il 39% di mar-ket share, mentre a segui-re vengono Symbian (con il 21%), iOs (con il 18%) e quindi Blackberry OS (14%) e Windows Mobile (4%).Le previsioni si spingono fino al 2015 indicando che il predominio di Android si rafforzerà ulteriormen-te, catturando una quota

C’è fermento nel mercato mondiale degli smartphone, con Apple che primeggia e Google che ingloba Motorola Mobility

del 44%, mentre Blackber-ry e iOs perderanno alcuni punti percentuali venendo scavalcati dal prorompente successo di Windows Pho-ne di Microsoft (la nuova versione di Windows Mobi-le), forte dall’alleanza stret-ta con Nokia, che secondo gli analisti raggiungerà il 20%. Symbian scomparirà invece definitivamente dal-la scena, mentre la restante fetta sarà appannaggio di piattaforme open source, fra cui sicuramente WebOs di HP.I dati trovano una gene-rale conferma dalle previ-sioni diffuse dagli analisti di Gartner, che registrano 108 milioni di smartphone venduti nel secondo qua-drimestre 2011 ed una quo-ta di mercato leggermente superiore per Android,

dato al 43%, e inferiore per Windows Mobile, al 2%.Gli analisti rendono inoltre noto che il segmento smartpho-ne è in continua cre-scita, mentre si assiste

alla prima contrazione dal 2009 in quello dei

feature phone (i telefonini di vecchia generazione) : i consumatori dei mercati maturi si orientano ora pre-feribimente su smartphone di fascia bassa basati su Android, in parte anche per la spinta promozionale so-stenuta da vendor e opera-tori telefonici.

Considerando il mercato dei telefoni cellulari nel suo complesso, la classifica dei produttori vede in testa Nokia seguita da Samsung, LG, Apple, ZTE, RIM e HTC. Considerando invece le vendite dei soli smartphone nel secondo quadrimestre 2011, fa da padrone assolu-to Apple, con una quota del 19%, seguita da Samsung (17%), Nokia (16%), RIM e HTC (entrambe con il 12%).La domanda di prodotti della Mela non accenna a diminuire e si mantiene alta anche per modelli già usciti da uno o due anni. Anche considerando i pro-fitti del quadrimestre, Ap-ple fa la parte del leone raccogliendo i due terzi dei ricavi totali del settore, se-guita in ordine da Samsung (cresciuta molto grazie al successo del Galaxy S), RIM (che, avendo presentato pochi nuovi modelli e visto appesantirsi la concorren-za nel segmento business, ha realizzato profitti meno interessanti del precedente quadrimestre) e HTC.Nokia, Motorola, Sony-Ericsson ed LG hanno in-vece tutte chiuso in perdita.È inoltre dello scorso ago-sto la notizia dell’acquisi-zione di Motorola Mobility (che attualmente è il nono produttore mondiale di te-lefoni cellulari) da parte di Google per 12,5 miliardi di dollari, una mossa che potrebbe creare non pochi

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Quote di mercato dei sistemi operativi Mobile

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cambiamenti sul mercato. Da un lato Google avrà così accesso all’imponen-te patrimonio di brevetti posseduti da Motorola e potrà mettersi in gioco in un mercato che fino ad ora non presidiava, dall’altro ci si aspettano ripercussioni anche sul fronte della stra-tegia degli altri produttori. Aziende come Samsung, Sony e HTC probabilmente non gradiranno il fatto di avere Google come part-ner e come concorrente allo stesso tempo e, anche se è improbabile che l’a-zienda californiana voglia chiudere la propria piatta-forma Android, si prevede una strategia di differen-ziazione su diversi sistemi operativi, al fine di diluire il rischio e diminuire la dipendenza dal colosso di Mountain View.

Non c’è solo Apple nel futuro del mercato dei tablet

Nel giro di 4 anni la leadership del ce-lebre iPad dovrà cedere spazio ai tablet basati su piattaforma Android, che nel 2015 venderanno 87 milioni di pezzi contro i 90 milioni di Apple e nel corso dell’anno successivo compieranno il sor-passo. Questa la previsione della società di analisi Informa Telecoms&Media, dal cui studio pubblicato a giugno emerge inoltre come il mercato conoscerà una crescita importante nel corso dei pros-simi anni, passando dai 20 milioni di tablet venduti nel 2010 agli oltre 230 milioni previsti per il 2015. I dispositivi tablet hanno già dimostrato il proprio potenziale e la propria presa sui consu-matori; il mercato è stato trainato prin-

cipalmente da Apple che attualmente ne detiene il 75%. Ma le cose sono desti-nate a cambiare e gli analisti prevedono che nel 2015 la situazione sarà molto diversa, con Apple al 39% incalzata dai dispositivi Android al 38%.La ricerca ha identificato alcuni fatto-ri chiave nel determinare il successo o il fallimento di un tablet: il marchio, l’accesso ai canali di distribuzione e la qualità del prodotto, comprese le ap-plicazioni offerte. Al momento, l’iPad è leader in tutte e tre le aree ma il van-taggio di Apple è destinato ad assot-tigliarsi, perché i prodotti concorrenti stanno migliorando velocemente.Android ha dalla sua un minor prezzo

dei dispositivi, l’ampia diffusio-ne del nuovo sistema operativo Android 3.0 (Honeycomb) e la possibilità che importanti play-er, come per esempio Amazon, si lancino sul mercato dei tablet con l’Os di Google. Più lento si prevede invece il cammino del PlayBook di Rim, ma le vendite aumenteranno con il supporto alle applicazioni Android e alla connettività cellulare attual-mente non disponibile (le ver-sioni Hspa+ ed Lte sono attese prima della fine del 2011).Una precedente ricerca di Gart-ner rilasciata lo scorso aprile circa gli stessi temi indicava una identica quota di mercato per i tablet targati Android nel 2015 (del 38%) ma una decisa-mente più alta per Apple, data al 47%.

230 milioni di terminali previsti in vendita nel 2015

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Il mercato dei pagamenti elettronici è destinato a

evolvere grazie all’avvento di strumenti innovativi come

le carte contactless e il Mobile payment. con Nicola

cordone di sIA parliamo di questo importante cambio

di scenario destinato a ridurre l’elevato numero di pagamenti che ancora oggi viene effettuato in contanti

IL’innovazione dei sistemi di pagamento punta sul MobileL’innovazione dei sistemi di pagamento punta sul Mobile

l settore dei pagamenti elettronici è in continua evoluzione, sospinto so-prattutto dall’innovazione tecnologica e dalla diffu-sione di strumenti di nuova generazione, come il Mobi-le payment. Eppure, gli italiani sem-brano continuare a prefe-rire banconote e monetine.

Basti pensare che su cento paga-menti novanta sono ancora in contante e che in Europa siamo ancora quelli che usano le carte meno di tutti, con 23 operazioni l’anno contro una media di 56.Sul versante della tecnologia, contactless e cellulare rappre-sentano le fondamenta per nuovi strumenti di pagamento anco-

buiscono a ridurre l’uso del con-tante. Un caso di grande successo è quello delle carte prepagate, che ci vedono primi in Europa per numero di carte emesse e per il volume di business generato. Il mondo della telefonia cellulare ha abituato gli italiani al concet-to di prepagato, cui è associata una elevata sicurezza percepita, perché le persone sanno che nel caso peggiore potrebbero per-dere quanto ci hanno caricato. Inoltre, sono semplici in quan-to non richiedono particolari conoscenze per l’utilizzo e non necessitano di un conto corrente associato. Tra le prepagate quella che gode di maggior diffusione è la carta PostePay di Poste Italia-ne, con cui noi collaboriamo da diversi anni.Un altro esempio interessante di innovazione tutta italiana è la Carta Conto offerta da alcuni istituti, tra cui CheBanca, che ha lanciato il prodotto per prima: si tratta di una carta prepagata che ha associato un codice IBAN e che quindi funziona sostanzial-mente come un conto corrente, ma con costi più contenuti. Altre carte prepagate innovative sono quelle che permettono di li-mitarne l’utilizzo a specifiche ca-tegorie merceologiche. È quindi possibile dotare un dipendente di una carta ricaricabile e permette-re per esempio che venga utiliz-zata per sole spese relative a ri-storazione e hotel. È interessante inoltre rilevare l’elevato l’inte-resse di operatori di altri settori ad emettere carte prepagate con tecnologie innovative. Come nel caso della Smart Pass di Vodafo-ne annunciata recentemente.

ra più moderni, evoluti, sicuri e semplici da usare, che potranno facilitare l’ingresso dei pagamenti elettronici anche per piccoli im-porti in quegli ambiti fino ad oggi presidiati dal contante, dai caselli delle autostrade ai parcheggi, dal-le edicole ai bar.Degli scenari evolutivi dei paga-menti elettronici abbiamo parlato con Nicola Cordone, Vice Diretto-re Generale e Direttore Divisione Financial Institutions di SIA.

Qual è la situazione dei pagamenti elettronici nel nostro Paese? Esiste già qualche caso di successo?La stragrande maggioranza dei pagamenti in Italia avviene an-cora in contanti: circa il 90%, a fronte di una media europea che si attesta intorno al 60%. E questo in parte lo si deve principalmente all’incidenza dell’economia som-mersa e allo scarso utilizzo delle transazioni Internet, che sono in crescita ma ancora modeste. Il settore bancario ha da tempo di-chiarato la sua “war on cash”, vi-sto che la gestione del denaro ha un costo elevatissimo: l’ABI stima una spesa di circa 10 miliardi l’anno per il sistema Paese, senza contare i vantaggi che derivano dalla tracciabilità dei pagamenti elettronici nella lotta al riciclag-gio e all’evasione. In generale, in Italia abbiamo uno scarso utilizzo di tutti gli strumen-ti alternativi al contante: le carte di pagamento per esempio hanno una buona diffusione, sono circa 70 milioni, ma il loro utilizzo è davvero limitato se confrontato al contesto internazionale.Esistono tuttavia prodotti inno-vativi che sicuramente contri-

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a cura della redAzIoNe

L’innovazione dei sistemi di pagamento punta sul MobileL’innovazione dei sistemi di pagamento punta sul Mobile

Fra gli strumenti alternativi al contante, quali sono previsti più in crescita?Fatto 100 il numero di transazio-ni eseguito con strumenti alter-nativi, le carte occupano il 30%. Secondo gli analisti, è un seg-mento che cresce del 5-6% l’an-no sia come numero delle carte che come volumi di transazioni. I bonifici e gli incassi veicolano attualmente il 50% del transato, e rimarranno più o meno stabi-li. Sono invece in netta decre-scita gli assegni: in alcuni Paesi tra cui l’Inghilterra nel corso dei prossimi anni non saranno più riconosciuti. Se guardiamo inve-ce al futuro, si prevede che nel 2020 il 25% delle transazioni diverse dal contante saranno ef-fettuate con strumenti innovativi, come il Mobile Payment, Paypal e altri strumenti alternativi. Esi-stono attualmente sul mercato diverse soluzioni che sfruttano le tecnologie Internet, Mobile e contactless per abilitare soluzio-ni di pagamento innovative, che consentono di ridurre l’uso del contante a vantaggio di strumen-ti più evoluti, pratici e veloci. In questa direzione, lo sviluppo dei sistemi di pagamento per picco-li importi basati sulle tecnologie contactless e Mobile potranno certamente dare un importante contributo per lo sviluppo di una società sempre più “cashless”. Lo conferma anche una recente ri-cerca indipendente internazio-nale, da cui emerge che il 94% degli intervistati ritiene il Mobile Payment il canale di pagamento del futuro. È questo il principale terreno di innovazione ed anche il mondo dei POS comincia ad

Nicola Cordone Vice Direttore

Generale e Direttore Divisione Financial Institutions di SIA

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esserne influenzato: un esempio interessante in questo ambito è Square per iPhone che con l’ausi-lio di una periferica, può trasfor-mare il proprio smartphone in un piccolo POS per pagamenti con carta. Già oggi le carte Paywave di Visa e Paypass di MasterCard, con tecnologia NFC, consento-no di effettuare pagamenti con-tactless tramite POS apposita-mente progettati. Sono soluzioni che riguardano perlopiù spese di importi abbastanza limitati, al di sotto di 15 euro, che avvengono in modo veloce e offline, mentre per spese più alte si richiede un pin. Anche sul fronte dell’eCom-merce abbiamo alcuni esempi innovativi, come Apple iTunes e PayPal, che offrono strumenti che permettono di operare in Internet in maniera semplice e diversa dal passato. Come SIA stiamo anche lavorando a una nuova iniziativa, ormai in fase di avvio, che abilita i pagamenti eCommerce trami-te bonifico. Questo tipo di solu-zioni si chiamano OBeP (Online Banking enabled Payment). A lanciare questo nuovo servizio sarà EBA Clearing, l’Associazione delle Banche Europee, di cui SIA è già partner tecnologico per la piattaforma paneuropea STEP2 che gestisce gli strumenti di in-casso e pagamento SEPA.

Il Mobile Banking sta rapidamente affermandosi in Italia, con tutte le principali banche che hanno lan-

scita. Basti pensare che, grazie so-prattutto agli stranieri che lavora-no in Italia, tramite questo canale transitano circa 7 miliardi di euro ogni anno, principalmente ver-so l’estero. La nostra soluzione abilita anche il trasferimento tra carte: un servizio innovativo che crediamo possa svilupparsi molto in futuro.

Qual è il ruolo di SIA nei servizi di carte contactless in relazione a Visa e MasterCard? Va detto innanzitutto che la stra-tegia di SIA per il futuro pun-ta molto sull’innovazione e che vorremmo giocare la nostra parte anche nel Mobile Payment, su vari fronti. Per quanto riguarda le carte, siamo molto attivi nell’am-bito dei pagamenti contactless. Stiamo per esempio lavorando molto con le banche di Polonia e Ucraina che stanno preparando il lancio del servizio in occasio-ne degli Europei di calcio che si terranno proprio in quei paesi a giugno del prossimo anno: finora i nostri clienti hanno già emes-so circa 2 milioni di carte con-tactless. Il ruolo di SIA è quello di fornire alle banche tutti i ser-vizi necessari per gestire le carte Visa e MasterCard, nel caso in cui non desiderino svilupparli inter-namente. Gestiamo quindi tutto il flusso delle transazioni, dal mo-mento in cui il cliente va in fi-liale per firmare il contratto, fino a produrre la carta, autorizzare le transazioni, spedire l’estratto conto, gestire la prevenzione delle frodi e le eventuali contestazioni. Le informazioni di competenza sono poi inviate a Visa e Master-Card e alle banche: per esempio, quando il titolare di un conto americano viene in Italia ed effet-tua un pagamento, c’è uno scam-bio di informazioni tra SIA e Visa o MasterCard, garantendo l’inte-roperabilità tra sistemi diversi, in modo da controllare che il titolare

ciato servizi per operare sul con-to da cellulare. Cosa proponete in questo ambito?Il Mobile Banking, ovvero la pos-sibilità di operare sul conto cor-rente da telefonino così come si fa con l’home banking da PC per consultare il saldo, fare un boni-fico, ricaricare una prepagata o un telefonino e via dicendo, sta oggi prendendo piede e tutte le principali banche italiane - come BNL, Intesa Sanpaolo, Mediola-num, Monte dei Paschi, Unicredit - hanno attivato i loro servizi con significativo apprezzamento da parte degli utenti. SIA propone una soluzione completa “White Label”, che può essere persona-lizzata dalla banca con il proprio logo. Oltre ad abilitare tutte le principali funzionalità, noi per-mettiamo anche di effettuare ope-razioni di Mobile Money Transfer, ovvero di trasferire denaro da un conto all’altro. È un procedimen-to che è molto semplice da abili-tare tra utenti della stessa banca, ma più complicato per banche diverse magari in paesi differenti. I trasferimenti di denaro rappre-sentano un segmento di mercato sicuramente importante e in cre-

chi è SIASIA, leader europeo nei servizi finanziari e nei sistemi di pagamento, fornisce soluzioni tecnologiche a banche, corporate, P.A. e istituzioni centrali nelle aree del processing delle carte di credito e debito, degli incassi e pagamenti, dei mercati di capitali e dei servizi di e rete per la connettività e la messaggistica. Il Gruppo SIA è attualmente presente in circa 40 Paesi ed opera anche attraver-so società controllate in Belgio, Ungheria e Sud Africa. Con 7,5 miliardi di transazioni annue relative a carte, incassi e pagamenti, 62,4 milioni di carte gestite e 9,2 miliardi di transazioni sui mercati finanziari, SIA trasporta in rete 11,1 mila miliardi di byte di dati. Il Gruppo si compone di sette società: la capogruppo SIA, le italiane Pi4Pay (servizi di incasso e pagamento), RA Computer (soluzioni e applicazioni per banche, imprese e P.A.) e TSP (sistemi e servizi per aziende e P.A.), SiNSYS (card processing) in Belgio, Perago (infra-strutture per banche centrali) in Sudafrica e SIA Central Europe (processing transazioni e gestione terminali ATM/POS) in Ungheria.

È necessario ora trasferire la tecnologia contactless dalle carte ai telefoni, ma serve un intermediario indipendente

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L’innovazione dei sistemi di pagamento punta sul Mobile

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di un conto corrente presso una banca americana abbia sufficien-te disponibilità e si possa quindi abilitare il trasferimento.

I servizi di pagamento NFC da cellulare si stanno sviluppando in Europa a macchia di leopardo, con diverse sperimentazioni di dimen-sioni contenute. In che modo, dal vostro punto di osservazione, evol-verà questo scenario?È necessario ora trasferire la tec-nologia contactless dalla carta al telefono. Ma per consentire a tutti i clienti di operare con qualunque banca qualunque sia il loro ope-ratore telefonico, è necessario un intermediario indipendente che ricopra la figura del Trusted Ser-vice Manager (TSM), il cui ruolo è quello di caricare nella SIM del telefono un eWallet, la soluzione che permette di operare ovunque in Mobile Proximity tramite la propria banca, un compito cru-ciale e abilitante per il futuro dei pagamenti contactless. La neces-sità e la definizione del Trusted Service Manager sono ricono-sciute anche dall’EPC (European Payment Council), ma al mo-mento non esistono ancora dei player consolidati, e noi stiamo valutando di entrare in questo ambito al servizio delle banche e degli operatori di TLC. Esistono attualmente numerosi tipi di spe-rimentazioni in corso, di solito tra una singola banca ed un unico operatore telefonico: a mio avvi-so questi progetti pilota sono utili per creare “user-experience” ma non potranno progredire senza la possibilità di interfacciarsi con un numero più ampio di soggetti. In prospettiva si sta convergendo verso una “user-expe-rience” unificata che permetta di pagare con il cellulare in modalità contactless avvicinan-dolo al terminale POS, di navigare e acquistare su Internet con il cellula-re con un solo click e di fare acquisti su Internet tramite personal com-puter e pagando sempre con il cellulare. Il fattore abilitante di tutto ciò sarà l’eWallet che permette

all’utente di concentare sul cel-lulare tutti i propri strumenti di pagamento, dalla prepagata al conto corrente fino alla carta di credito, per poi decidere di pagare nella modalità preferita.

La sicurezza è certamente un fat-tore da tenere in considerazione. Per il Mobile Payment ci sono dei fattori di rischio particolari?La sicurezza sarà certamente un altro aspetto importantissimo da tenere in considerazione, anche perché gli italiani – già poco in-clini all’uso di strumenti alterna-tivi al contante come le carte – potrebbero percepire come poco affidabili transazioni fatte senza firmare ricevute né digitare co-dici di sicurezza. È fondamentale evitare che l’utente viva brut-te esperienze utilizzando questi strumenti perché potrebbe poi decidere di abbandonarli. Noi su questo tema abbiamo investito molto, sia sul mondo dell’online - e quindi dell’eCommerce - che in quello fisico, quindi dei ter-minali ATM e dei POS. Le nostre infrastrutture tecnologiche sono

dotate di soluzioni molto avan-zate che in tempo reale sono in grado di evidenziare se una transazione è potenzialmente fraudolenta e quindi di bloccar-la o segnalarla alla banca. Ad esempio, dalla stessa carta non possono provenire richieste di transazione nel giro di un’ora da luoghi molto distanti fra loro: si tratta di controlli semplici ma allo stesso tempo molto efficaci per prevenire le frodi. Nell’eCom-merce abbiamo implementato soluzioni di sicurezza seguendo le direttive di Visa e MasterCard, come 3-D Secure e SecureCode, che replicano nel mondo virtua-le i controlli che già applichiamo nel mondo fisico. Il pagamento NFC da Mobile a nostro avviso è sicuro quanto un pagamento con carta classico. Per pagamenti ol-tre una certa soglia si attivano infatti gli stessi controlli online. Per i micropagamenti, ovvero transazioni di piccola entità, si opera offline, perchè il rischio è ridotto, ma vengono comunque attuate delle azioni in modo da garantire il massimo livello di

sicurezza: per esempio ogni 3 transazioni o al raggiungimento di un importo prefissato si ri-chiede il PIN, in maniera da limitare i possibili fe-nomeni fraudolenti. Ri-durre il rischio significa anche andare a ridurre l’usabilità del sistema; va quindi valutato con attenzione il punto di equilibrio. D’altron-de, anche ad andare in giro con i soldi in tasca più di qualche rischio lo si corre!

SIA EXPO 2011 17 ottobre, Milano“Contactless & Mobile Payments” saranno i temi di cui si parlerà nel corso di una delle tavole rotonde previste durante il SIA EXPO 2011, l’evento rivolto agli attori coinvolti nei sistemi di pagamento, che si terrà il 17 ottobre 2011 presso l’Hotel Melià di Milano. All’incontro, che si svolgerà dalle 14.15 alle 15.15, interverranno Nicola Cordone (Vice Direttore Generale e Direttore Divisione Fi-nancial Institutions, SIA), Paolo Battiston (Direttore Generale, Mastercard Euro-pe), Davide Steffanini (Direttore Generale Italia, Visa Europe) e altri autorevoli esponenti del settore delle carte di pagamento.

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Procter&Gambledi Manuela GIannI

mpiegati liberi di scegliere il computer e lo smartpho-ne preferito per lavorare in azienda. È il nuovo cor-so strategico di Procter & Gamble per il Digital Wor-kspace – ovvero gli stru-menti di lavoro digitali - dei dipendenti nel mondo,

ulteriore evoluzione per la multinazionale: si arriverà al punto in cui gli impiegati - 127mila - saranno liberi di utilizzare il pc e lo smartphone che preferiscono. Potranno scegliere fra un ventaglio di proposte, in base alla loro mansione, e verranno incoraggiati a portare in azienda i propri device. filippo Passerini, President e cIo a livello worldwide, spiega perchè è tramontata l’era del Pc aziendale uguale per tutti

I un modello che, secondo Filippo Passerini, Chief Information Offi-cer della multinazionale a livello worldwide, non solo è vantaggio-so ma è sempre più inevitabile. Consapevole che il mondo è ra-dicalmente cambiato nell’arco di pochi anni la Compagnia, leader nell’innovazione, sta spingendo

sull’acceleratore della digitalizza-zione in ogni ambito di attività. Il Workspace riveste un ruolo par-ticolarmente importante perchè riguarda il “fattore umano”, ov-vero la produttività, efficienza ed efficacia nel lavoro: P&G si trova oggi a soddisfare esigenze molto diverse – per età, Paese di origi-ne, cultura... - e vuole soddisfare le esigenze di tutti gli impiegati. I Digital Natives hanno aspettative, modalità di lavoro e competenze del tutto differenti rispetto anche solo dalla generazione preceden-te. Vale la pena, dunque, accol-larsi le problematiche tecnologi-che legate alla proliferazione dei terminali, perchè, afferma il CIO, «abbiamo dimostrato che è pos-sibile, con un modello liberaliz-zato, aumentare la produttività delle persone e diminuire i costi, trovando il giusto punto di equi-librio fra la libertà del dipendente e le regole dell’organizzazione». Si tratta di un passo importante, perchè P&G aveva scelto, quindi-

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Procter&Gamble

Filippo Passerini

President e CIO

worldwide Procter

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chi è Filippo PasseriniFilippo Passerini, nato a Roma nel 1957, si laurea in Scienze Sta-tistiche e Ricerca Operativa. Nel 1981 entra in Procter&Gamble dove avvia il suo prestigioso percorso professionale sempre all’in-terno del Gruppo, in linea con la filosofia di “promozione dall’in-terno” da sempre elemento strategico per P&G. Dopo i primi 7 anni in Italia si sposta prima in Turchia, poi in Inghilterra, suc-cessivamente in Sud America, poi negli Stati Uniti, con incarichi di responsabilità sempre crescente nell’ICT, che segnano di fat-to il punto di non ritorno ad una carriera nazionale. Segue un periodo in Grecia, questa volta come Marketing Manager della Business Unit locale, per poi ritornare in USA nell’attuale incarico di Group President, Chief Information Officer & Global Business Services (GBS) di P&G, esempio lampante di come il nostro Paese sia in grado di esportare nel mondo una classe manageriale di eccellenza. La GBS include i servizi condivisi per tutto il Gruppo, la contabilità, i sistemi di Human Resources, la parte di Facility Management, parte del Purchasing, e la funzione dei Sistemi In-formativi, denominata Information Decisions Solutions (IDS). IDS lavora a stretto contatto con tutte le Business Unit e il suo ruolo va oltre i tradizionali aspetti dell’Information Technology (“har-dware and software”). Il suo obiettivo è anche quello di guidare la definizione di nuove capabilities strategiche per il business, attra-verso l’integrazione di informazioni, analytics e nuovi modelli di business. L’IDS trasforma lo sviluppo tecnologico in un vantaggio competitivo per l’azienda. Filippo Passerini ha 15 riporti diretti con un totale di 7400 persone, più circa 4000 risorse esterne. Di queste, circa 3000 interni e 2000 esterni sono ICT. Nella propria carriera Filippo Passerini è sempre riuscito a coniugare le aspira-zioni professionali con uno stile di vita fortemente orientato alla famiglia ed alle radici nazionali, basando il proprio successo non solo su un bagaglio di competenze elevate, ma anche su una ca-pacità di motivare e coinvolgere persone, di creare e trasformare in valore le relazioni, di agire con intelligenza emotiva.

problemi da parte dei tecnici. Se da un lato questo ci ha permesso di ridurre i costi di manutenzione, dall’altro ha alzato la soglia del-la potenza minima dei computer, che spesso è molto maggiore ri-spetto al necessario, per le diverse mansioni».Nell’arco di tre lustri, però, l’a-vanzata delle tecnologie digitali ha completamente trasformato lo scenario mondiale. Tutto oggi è interconnesso, le informazioni sono immediate e i social network le diffondono a macchia d’olio, con le persone che vogliono com-mentare i fatti e partecipare atti-vamente ai dibattiti. Anche dalla prospettiva tecnologica il quadro si è ribaltato: i Sistemi Informati-

ci anni fa, di adottare una piatta-forma unica per tutti i dipendenti, standardizzando totalmente oltre 100mila computers, ovvero adot-tando pochi modelli hardware e una stessa immagine software.

Spiega Passerini: «La scelta era stata fatta perché ci consentiva di fare due cose all’epoca rivoluzio-narie: distribuire il software auto-maticamente su tutti i computer e semplificare la risoluzione dei

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vi si sono evoluti da un modello centralizzato – con il data center che era una sorta di fortezza pro-tetta da un firewall – a uno di-stribuito, dove la sicurezza è sul singolo device e i device sono per tutti gusti.«Circa un terzo degli assunti – afferma il manager - sono or-mai giovani che interagiscono da anni tramite social net-work, instant messaging e smartphone e portano con loro un modo di lavorare ormai consolidato. Questi strumenti stanno creando un cambiamento culturale, un modo diverso di collaborare che aiuta la velocità. C’è sempre più un’integrazione tra la vita lavora-tiva e quella privata. E mentre in precedenza al lavoro si avevano gli strumenti tecnologici migliori, ora spesso accade il contrario: a volte si hanno a casa strumenti più potenti ed efficaci di quelli disponibili sul posto di lavoro». In P&G convivono dunque per-sone di varie generazioni, con background anche molto diffe-renti, e ciascuno sarà libero di utilizzare lo strumento che ritiene più efficiente per il proprio lavo-ro. «Crediamo che nulla vada impo-sto - spiega Passerini - e che non sia utile regolamentare la vita dei

dipendenti, piuttosto cerchiamo di creare un vantaggio per gli im-piegati e per l’azienda: è nell’in-teresse dell’impiegato essere pro-duttivo ed efficiente, perché viene valutato sulla base dei risultati di business. Cerchiamo di aiutare le nostre persone a trovare un giusto equi-librio fra vita privata e lavorati-

va e in questo le tecnologie aiutano moltissimo. Sono convinto che la strategia che stiamo perseguendo possa creare un vantag-gio competitivo. P&G è sul

mercato da oltre 170 anni: siamo una delle più longeve compagnie al mondo e tutte le nostre deci-sioni strategiche sono in un’ottica di sostenibilità di lungo periodo».

Un tassello fondamentale della strategia “Going digital”Il nuovo corso per il Digital Wor-kspace di P&G si inserisce nella strategia “Going Digital” varata dal CEO e Chairman Bob McDonald e Filippo Passeri-ni, managers convinti che la tecnologia possa trasforma-re il modo di fare business. Per questo stanno puntando ed investendo per far diventare P&G un’organizzazione sempre

più avanzata in questo senso. La strategia digitale è molto articola-ta, ma se ne possono individuare quattro componenti principali. La prima è rappresentata da stru-menti dedicati a particolari aree di business, “tecnologie verticali” introdotte con lo scopo di velo-cizzare, ottimizzare e ridurre co-sti. La seconda riguarda le solu-zioni di Business Intelligence real time, che comprendono anche l’analisi del Web. La terza componente ha l’obiet-tivo di digitalizzare la Supply Chain, dalla ideazione del pro-dotto fino allo scaffale; la quarta e ultima componente è quella che riguarda i collaboratori e i nuovi strumenti per il “Digital Workpla-ce”, che permettono di operare in tempo reale e in maniera più effi-cace. Si tratta anche del tema più delicato, perchè misurare il ritor-no degli investimenti, quando si parla di produttività individuale, è particolarmente complesso. Per definire i contorni del problema e arrivare a quantificare il vantag-gio economico derivante dall’a-dozione del modello liberalizzato, P&G ha identificato alcune do-mande che ne sintetizzano tutti gli aspetti rilevanti. Quali sono gli strumenti giusti per massimiz-zare l’efficacia e la produttività dell’impiegato? Chi deve scegliere quanti e quali device gli impie-gati utilizzano? La compagnia è in grado di gestire i costi, la si-curezza, la privacy e la comples-sità derivante dalla proliferazione dei device? È possibile permettere agli impiegati di portare al lavoro il proprio device, qualunque esso, sia? E se gli impiegati hanno la possibilità di scegliere, aumenta la loro efficienza? Quali processi o quale parte di essi deve essere portata su Mobile? Il punto di arrivo dell’analisi è una matrice sulla quale sono stati mappati i dipendenti e gli stru-menti di lavoro a loro disposizio-

ne. Più in dettaglio, si tratta di una segmentazione del personale in cinque gruppi, a ciascuno dei quali è as-sociata una dotazione tec-nologica: pc e smartphone,

strumenti di comunicazione (tele-fono fisso, chat, email e video), e

l’application store di P&GSono oltre 110 le applicazioni Mobile disponibili sul PG App Store, scari-cabili dai dipendenti della società esattamente come si fa con l’App Store di Apple. Fra le applicazioni, tutte pensate per risolvere specifiche esigenze evidenziate dai dipendenti della società, ve ne sono alcune commerciali e altre sviluppate internamente. Il percorso che parte dall’idea e arriva all’ap-plicazione Mobile è strutturato, e prevede varie fasi che coinvolgono il team di sviluppo interno oppure società esterne. Un esempio è iApprove, utilizzata dai top manager per fornire le diverse approvazioni di cui necessitano i col-laboratori: invece di dover accedere ad applicativi diversi a seconda del tipo di approvazione richiesta, operazione che solitamente viene fatta dalla mail, l’applicazione Mobile riesce ad aggregare le richieste, riducendo il tempo impiegato dal manager.Le Mobile App non sono liberamente a disposizione dei dipendenti: le sin-gole Business Unit della multinazionale sono tenute a corrispondere un pa-gamento per il download e per la manutenzione delle App. Spiega Passerini: «Abbiamo bisogno di capire il valore delle applicazioni e il modo migliore è dargli un prezzo. Se le persone le comprano, allora vuol dire che veramente trovano un vantaggio a utilizzarle».

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Procter&Gamble nel mondoProcter&Gamble, fondata nel 1837, è una multinazionale che sviluppa produce, commercializza e distribuisce beni di largo consumo alimentari e per la cura della persona. Impiega cir-ca 127.000 dipendenti e opera in 80 Paesi, commercializzan-do oltre 300 marchi a 4.4 miliardi di clienti nel mondo, con un fatturato annuo di oltre 82 miliardi di dollari. Alcuni fra i marchi più noti sono Dash, Ariel, Ace, Braun, Duracell, Gillette, Fusion, Pantene, Olaz, Wella e Oral B. Dal 1956 il Gruppo P&G è presente in Italia, dove possiede tre stabilimenti di produzione ed un centro tecnico di ricerca ed impiega circa 3500 persone. Gli stabilimenti sono a Pomezia (Roma), dove si producono de-tersivi in polvere e liquidi, a Gattatico (Reggio Emilia), prodotti per la detergenza della casa e a Campochiaro (Campobasso), dove si produce la candeggina Ace. Dal 1999 Procter & Gam-ble è strutturata in Global Business Units (GBU); MDO (Market Development Organizations); Corporate Functions (CF) e Global Business Services (GBS). Le GBU si occupano di ricerca, svilup-po, produzione e strategie di marketing dei prodotti; le MDO (tra cui quella italiana) gestiscono la struttura commerciale, rapporti con i clienti e comunicazioni con i consumatori locali; le CF offrono servizi specifici, principalmente di governance, formazione, sviluppo di competenze funzionali specifiche; GBS ha un ruolo trasversale nei servizi e nell’Information Techno-logy. La funzione dei Sistemi Informativi, denominata Informa-tion Decisions Solutions (IDS) è incardinata nella struttura GBS e lavora a stretto contatto con tutte le Business Unit. Il ruolo dell’IDS va oltre i tradizionali aspetti dell’Information Techno-logy e il suo principale obiettivo è quello di guidare lo sviluppo di nuove business capabilities e business transformation.

il tipo di assistenza cui possono accedere.Spiega Passerini: «La segmen-tazione garantisce che gli impiegati dispongano degli strumenti e delle giuste skills che servono per operare il più efficientemente possibi-le, e contemporaneamente ci permette di abbassare il costo complessivo. La nostra analisi ha evidenziato che 60mila persone hanno al momento una tecnolo-gia sovradimensionata rispetto a quanto è necessario per svolgere la loro mansione; altri necessi-tano di strumenti “Mobile” più sofisticati. Tutti saranno riallocati nel giusto segmento. Per alcuni i costi aumentranno, per altri dimi-nuiranno, ma nel complesso ve-dremo una diminuzione del costo totale, e strumenti più specifici per le mansioni di ognuno». È prevista anche una differen-ziazione del supporto: sia va dall’help desk con intervento a domicilio anche nel week end – un servizio riservato ad un seg-mento “top”- fino ad arrivare a una community support, fatta dai dipendenti, per esempio quel-la per gli utenti Apple: chi vuo-le usare il mac si deve affidare a questa. «Dal punto di vista prag-matico di business, persone di-verse hanno un diverso costo per l’azienda, come pure diverse sono le esigenze di supporto. Un atteg-giamento egualitario in questo caso non solo non funziona, ma crea minore soddisfazione con il servizio e costi più alti».

Bring Your Own DeviceIn alcune caselle della matrice compare l’acronimo BYO, Bring Your Own: significa che per alcu-ni dipendenti sarà possibile por-tare da casa computer e cellulare.

«Oggi non c’è alcun ragazzo che vada all’università senza il pro-prio computer: inviteremo loro a

portarlo in azienda quando vengono assunti – afferma Passerini -. Abbiamo già 300 impiegati che lo fanno, e un obiettivo di arrivare a 5000 nei prossimi 12-18

mesi. Siamo all’inizio del percor-so, però abbiamo abbastan-za evidenza per capire che è fattibile. Non ho dubbi che nell’arco di 3 - 4 anni, gra-dualmente, nella maggior

parte dei Paesi in cui operiamo questo avverrà: a quel punto noi dovremo essere pronti a far sì che ogni device sia compatibile con la nostra infrastruttura, risolvendo i problemi di sicurezza che ne de-rivano». Anche la gestione del softwa-re viene rivoluzionata: l’idea è quella di selezionare i principali pacchetti software, fruibili tra-mite una piattaforma cloud uni-ca, e permettere ai dipendenti di aggiungere sul pc altri software a piacimento, cosa che oggi non è consentita per motivi di standar-dizzazione. «Il primo passo fondamentale è mettere tutte le applicazioni su web; poi possiamo creare un’in-frastruttura con un layer specifi-

co che permetta di gestire i diversi device: ma non mi aspetto che saranno un nu-mero infinito», conclude il CIO.

sono già più di 110 le applicazioni Mobile scaricabili dai dipendenti dal PG app store, alcune commerciali altre sviluppate internamente

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Sscenari

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l Mobile e le sue deri-vazioni sono ai nostri giorni un fenomeno estramente rilevante sia a livello sociale che economico. Cambiano le nostre abitudini e la vita di ciascuno di noi si fa sempre più “digi-talizzata” e affamata di connettività presente

sempre e ovunque.Dieci aziende tre le prime cento per fatturato al mondo operano nella filiera delle telecomunica-zioni (si pensi, per citarne alcu-ne, a Apple, Telefonica, Micro-soft, China Mobile, Vodafone) e molte di loro stanno ottenendo risultati finanziari notevoli. Se consideriamo nello specifico il mercato dei servizi di TLC ita-liano, si nota che i tradizionali comparti della voce e della mes-saggistica stanno contraendosi mentre altri, nuovi, sono inte-ressati da una crescita esplosi-va, come il Mobile Internet via Smartphone (+27%), i Premium Content innovativi – i servizi a pagamento come App e giochi - (+100%), il Mobile Advertising (+15%) (Dati della School of Management del Politecnico di Milano). Si tratta di segnali che mostrano in maniera evidente la direzione in cui il mercato ICT si svilupperà nel corso degli anni a venire, determinando una serie di opportunità per le aziende che ne sapranno cavalcare l’onda.Su queste e su altre tematiche si è incentrato il discorso tenuto da

IClaudio Farina, Head of Strategy di Vodafone, durante la decima conferenza internazionale dedi-cata al Mobile Business che si è svolta lo scorso giugno a Como.

Un bene “necessario”: la penetrazione del Mobile nel mondoNel mondo vivono circa 7 mi-liardi di persone: di queste, 5/6 miliardi hanno accesso a servizi fondamentali come la rete idri-ca ed elettrica, 1 miliardo ha una linea telefonica fissa, meno di 2 miliardi un PC, ma ben 5 miliardi possiedono un telefono cellulare. Questo numero è uno specchio dell’impatto che la tecnologia mobile ha sulla vita delle perso-ne nel Mondo.Se si dividono i Paesi del mon-do in due cluster, Paesi svilup-pati e Paesi in via di sviluppo, si nota che nella prima catego-ria la penetrazione del Mobile è molto alta, oltre il 100%, e la spesa media si aggira intorno ai 20/30 euro al mese per persona. Nei paesi in via di sviluppo la penetrazione è comunque alta, intorno al 60/70%, ma la spesa media mensile è molto più bassa, si aggira intorno ai 7 euro.Il bisogno di comunicazione Mobile è diffuso in tutto il mon-do, ed è tale che le persone sono pronte a spendere anche quote rilevanti del loro reddito, nei Pa-esi in via di sviluppo, per acce-dere a questi servizi.

L’evoluzione della Mobility e le sfide

per le Telco

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in tutto il mondo cresce il desiderio di comunicare e si fa sempre più forte la richiesta di connettività mobile a banda larga presente sempre e ovunque. Per le Telco, motore di innovazione e di sviluppo economico, la sfida è quella di conciliare la contrazione dei ricavi e le richieste di servizi innovativi che provengono da clienti sempre più evoluti e “digitalizzati”. claudio Farina, Head of strategy di Vodafone, illustra la visione della multinazionale

di andrea FerreTTi

«Il numero di sottoscrizioni alla rete mobile - afferma Farina – ha una curva di crescita asinto-tica alla popolazione mondiale, così come quella dell’accesso a beni come acqua e elettricità, diversamente, per esempio, da quella relativa al possesso di un PC o delle linee fisse di telefo-nia, che si manterranno sempre su numeri molto inferiori».I servizi di telefonia mobile han-no insomma dei modelli di con-sumo del tutto simili a quello dei cosiddetti “beni necessari”: considerando la proporzione, minore è il reddito, maggiore è il consumo, mentre all’aumentare del reddito il consumo aumenta percentualmente meno.«Il nostro è un settore in cui le grandi aziende internazionali come Vodafone possono inve-stire sia nei mercati maturi che in quelli in via di sviluppo ge-nerando adeguati ritorni sul ca-pitale - ha commentato Farina -. Il nostro settore è basato sul conseguimento della scala, ser-vono importanti piani di inve-stimento di rollout delle tecno-logie, ma rispetto ad altri settori che si basano su presupposti si-mili - scala e capitale – possia-mo contare su un alto numero di leve per rientrare negli investi-menti sostenuti. Si può per esempio modularizza-re i piani di investimento in 2G, 3G e a breve 4G, fornendo livelli di servizio adeguati alla dispo-nibilità di reddito dei clienti dei diversi Paesi».

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scenari

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Il mercato italiano e le sfide per il futuroDopo anni di crescita trainata dal successo del Mobile, in Ita-lia il mercato TLC è in moderata decrescita, del 2-3% negli ultimi 2-3 anni. I ricavi nel 2010 sono stati di circa 40 milioni, metà derivanti dalle linee mobili e metà da quelle fisse ed entram-be in contrazione, anche se i volumi stanno crescendo drasti-camente. In particolare la banda larga mobile sta conoscendo un periodo di forte crescita, con un tasso medio annuo del 50%.«In Italia – ha affermato Farina – le compagnie di telecomuni-cazione si trovano in questo momento ad affrontare grandi sfide, con ricavi in contrazione e allo stesso tempo consumi e domanda di servizi in costante crescita».Nella visione di Vodafone, la gestione del rapporto coi con-sumatori sarà sicuramente una sfida per il futuro, dato che ci si troverà di fronte a clienti sem-pre più consapevoli e quindi più esigenti.Una maggiore consapevolezza del valore dell’uso delle nuo-ve tecnolgie per comunicare e quindi la maggior propensione all’uso della tecnologia farà sì che sempre più spesso il clien-te conosca molto bene i servizi offerti e sia sempre più esigente, e ciò impatterà in maniera si-gnificativa su come dovranno essere organizzati il servizio e l’assistenza ai clienti, che do-vrà essere qualificata e fornire sempre più risposte precise e di elevato dettaglio tecnico.«I servizi fondamentali tradi-zionalmente forniti dalle Telco, come voce e Sms, sono ormai percepiti come sempre meno differenziabili – continua Fari-

na –. Un trend molto importan-te per il futuro sarà costituito dall’accesso a Internet da dispo-sitivi mobili (oggi smartphone e tablet, domani nuovi oggetti sempre connessi), che diventerà un vero e proprio mass market. I clienti esprimono il desiderio di una connettività presente sempre ed ovunque a supporto di una vita sempre più digitaliz-zata: i miei video, le mie foto, le mie applicazioni dovranno essere sempre accessibili ovun-que io mi trovi. Tutti ci stiamo abituando a comunicare in tem-po reale con i nostri contatti e a tenere i nostri file on-the-cloud, accedendovi solo quando ne ab-biamo bisogno».Questo fenomeno è dovuto al-meno a tre diversi fattori: devi-ce con funzionalità sempre più sofisticate e dalle interfaccie intuitive, grandi investimenti nelle reti di telecomunicazione da parte degli operatori e la di-gitalizzazione della vita di tutti i giorni.Vodafone crede che la prolife-razione di tablet e smartphone, che sono per definizione dispo-sitivi che permettono di essere always-on, connessi alla rete, aumenterà considerevolmente nei prossimi tre anni, con tassi medi di crescita annui a doppia cifra, mentre i servizi e prodotti più tradizionali, come le chia-vette per la connessione a Inter-net e i telefoni cellulari di vec-chia generazione, rallenteranno la loro crescita.«Un altro importante trend per il futuro – continua Farina - sarà costituito dalla diffusione della banda larga e lo svilup-po della NGN (Next Generation Network). Siamo molto vicini ad un’ondata di investimenti che interesserà sia la connetti-

vità fissa che wireless. Le reti 4G LTE sono molto vicine, l’a-sta per l’assegnazione delle fre-quenze su cui verranno offerti questi servizi si è appena con-clusa, così come il fiber-to-the-home a 100 Mbps è tecnologi-camente una realtà già oggi».In Italia circa l’80% della popo-lazione ha accesso alla rete mo-bile a banda larga 3G, e l’88% alla rete fissa ADSL. Nelle zone rurali si conta un 10-12% della popolazione che non ha invece accesso nè all’una nè all’altra: si parla quindi di digital divide.«Il nostro obiettivo per il futuro è di assicurare che tutte le per-sone che vivono in Italia abbia-no accesso a Internet in banda larga attraverso la rete mobile o fissa. Per la maggioranza di loro la connettività sarà fornita tramite rete mobile ovunque si trovino: outdoor o indoor, nelle grandi aree cittadine come nelle aree suburbane e rurali - spiega Farina –. Forniremo l’accesso secondo diversi canali a secon-da della necessità e della quan-tità della domanda».

L’impatto socialeLe compagnie di telecomuni-cazione hanno inoltre un rile-vante impatto sullo sviluppo economico del Paese, genera-no investimenti e occupazione e sono motore di innovazione, dato che larga parte dello svi-luppo tecnologico degli ultimi anni proviene proprio da questo mondo.«Le comunicazioni – spiega Fa-rina – permettono un sostanzia-le aumento della produttività per le aziende, pensiamo all’im-patto delle tecnologie mobili e alla diffusione del Cloud sui processi aziendali, oltre ad es-sere abilitatrici di sviluppo per altri settori, come per esempio accade con le comunicazioni Machine-to-machine. Non va inoltre dimenticato l’aspetto ambientale: dando possibilità di comunicare alternative alla presenza fisica, si è oggigiorno in parte ridotta la necessità di viaggiare, moltiplicando invece le occasioni di comunicazione e confronto produttivo».

«i servizi di telefonia mobile hanno modelli di consumo del tutto simili a quello dei cosiddetti “beni necessari”: considerando la proporzione, minore è il reddito, maggiore è il consumo»

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Oosservatorio

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Italia vive un para-dosso crescente, che si chiama digital divide. Il paradosso è che da una parte si moltipli-cano gli studi secondo cui la diffusione della banda larga serve al rilancio dell’economia e crescono le proteste di aziende e istituzioni

locali escluse dalla copertura. Dall’altra invece i piani per la banda larga procedono a ritmi insoddisfacenti. È di quest’estate l’ultimo al-larme: i governatori regionali nella Conferenza delle Regioni hanno lamentato che «il nostro Paese sconta dei ritardi struttu-rali in termini di sviluppo della rete» e che il governo non inve-ste abbastanza in banda larga. Soprattutto resta un’incogni-ta lo sviluppo di una strategia nazionale per creare una «mo-derna infrastruttura di rete in fibra ottica in grado di portare la banda ultra larga in tutte le zone del Paese».

si moltiplicano gli studi che confermano il ruolo cruciale per lo sviluppo dell’economia di una infrastruttura di rete in fibra ottica moderna e capillare. eppure, il ritardo italiano non si sta riducendo e ancora manca una strategia nazionale che vada in questa direzione

L’

Digital divide

Un doppio problemaIn particolare quindi il problema è bifronte: c’è il digital divide base (assenza di banda larga ad almeno 2 Megabit) e poi quello più evoluto, che colpisce chi ha bisogno di una buona Adsl o, in prospettiva, di una fibra ottica. Questo secondo digital divide è complesso e richiede uno sforzo di analisi. Un primo aspetto da considerare è che «tutto sommato, il digital divide base sta per essere de-bellato quasi ovunque in Italia, per le famiglie. Peccato che i 2 Megabit o connessioni wireless non bastino alle esigenze del-le aziende», spiega Francesco Sacco, managing director del centro di ricerca EntER dell’U-niversità Bocconi, Milano. Non c’è solo il presente, tuttavia. Bi-sognerebbe guardare anche al futuro, per mantenere il passo dell’evoluzione del resto d’Eu-ropa e degli altri Paesi avanzati: e qui c’è il senso di investire in reti in fibra ottica nelle case o negli uffici (100 Megabit e ol-

tre). Questo proiettarsi verso il futuro non è campato in aria: è una ne-cessità, anzi, so-stenuta anche dalle istituzio-ni UE. Nell’A-genda Digi-tale Europea, gli obiettivi sono coper-tura con ban-da larga di base a tutti i cittadini e im-prese europei entro il 2013; mentre nel 2012 la copertura totale deve essere ad almeno 30 Mbps. Per quella data, inoltre, almeno il 50 per cento della popolazio-ne deve essere coperta da 100 Megabit o oltre. Quest’estate la Commissione Europea ha lanciato l’allarme, però: gli investimenti in fibra (Ngn, Next generation network) vanno a rilento, rispetto agli obiettivi fissati. Il problema non

Digital divideun paradosso che blocca la crescita

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di alessandro longo

Digital divide

è certo quindi solo italiano. Da noi però vive con particolare vi-vacità.

Le coperture«A fine 2010 la copertura a 2 Megabit o superiore è pari al 92 per cento della popolazione, ma quella effettiva è dell’88 per cen-to, considerando i problemi alla rete di accesso che affliggono

dalla banda larga base». In realtà potrebbe essere un po’ meglio di così, secondo Between, «se con-sideriamo anche le coperture wi-reless, che però sono difficili da stimare. Arriveremmo quindi nel 2012 a circa 4-5 milioni di perso-ne escluse». Il wireless è più ale-atorio un po’ perché non ci sono mappe della copertura complete e ufficiali per tutte le tecnologie (Umts/Hspa, Hiperlan/WiMax); un po’ perché è difficile, se non impossibile, dire in quali zone la velocità effettiva Umts/Hspa è di almeno 2 Megabit. Questa condizione ha conse-guenze dirette, tanto che gli esperti parlano di “valore econo-mico del digital divide”. Ed è un valore «spesso sottovalutato. Non è proporzionale alla percentuale della popolazione non raggiunta ma alle opportunità economiche che vengono così precluse ad un territorio», spiega Sacco. «Le aree industriali del Veneto e del Piemonte, più che il Sud, hanno seri problemi. Se in un paesino si possono avere soltanto 2 Mbps, possono bastare ad una famiglia con ragazzi in età scolare, ma non ad una normale impresa di dimensioni non minime», con-tinua. «E il problema è rilevante dato che nei comuni con meno di 30.000 abitanti abita il 55% de-gli italiani ma vi è localizzato il 51% delle imprese. Ormai solo le sedi delle grandi imprese, per non parlare delle medie, è localizzato nelle grandi città. La produzio-ne, soprattutto nelle cosiddette multinazionali tascabili, avviene altrove», aggiunge Sacco. Al mo-mento, per rispettare le coperture indicate dalla Agenda Europea, lo Stato ha destinato, nell’ultima “manovra” economica di luglio, le risorse pubbliche dei Fondi strutturali europei 2007-2013 e quelle derivanti dalla riprogram-mazione della spesa decisa dal Cipe lo scorso gennaio; senza quindi «nuovi o maggiori oneri per le casse dello Stato».Quanto alla copertura fibra otti-ca, l’Italia è ancora tra i principa-

alcuni utenti», spiega Cristoforo Morandini, di Between-Osser-vatorio Banda Larga. «La nostra previsione (sulla base dei piani degli operatori e degli interventi pubblici centrali e locali) è di ar-rivare nel 2012 ad incrementare tali valori di 1-2 punti percen-tuali al massimo». «Vale a dire che ancora fra un anno ci saran-no 6 milioni di persone escluse

Digital divideun paradosso che blocca la crescita

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osservatorio

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li Paesi per numero di abitazioni coperte (2,5 milioni), ma non lo è più in termini percentuali. In questo senso, dominano invece i Paesi dell’Est e del Nord Europa, più il Portogallo. La Francia e la Turchia fanno meglio dell’Italia, che invece ha una diffusione del-la banda ultra larga maggiore di Spagna, Germania e Regno Uni-to. La copertura in Italia non cre-sce da molti anni, però; negli altri grandi Paesi europei è aumentata poco dal 2008 a oggi, nota Idate. C’è insomma un problema gene-ralizzato di investimenti, perché si dubita del ritorno economico per chi li dovrebbe fare.

Gli studi: serve la banda larga ovunqueEppure investire si deve: per lo sviluppo socio-economico di un Paese, confermano numerosi stu-di. Non solo: si sta affermando una scuola di pensiero secondo cui anche il ritorno per lo stesso investitore privato potrebbe non essere così arduo. Lo è solo se consideriamo la domanda attuale di banda larga e ultra larga. Ma secondo analisi recenti, del Cefri-el (Centro di Ricerca e Formazio-ne nei settori Ict) tra gli altri, nei campi dell’innovazione è l’offerta a creare la domanda e non vice-versa. Una buona offerta suscita una domanda che, a un’analisi precedente, risulterebbe invisibi-le (tanto da non supportare un business plan). Il motivo è che il pubblico non può sapere di vo-lere qualcosa di innovativo e di-rompente, prima di averlo visto e provato. O per dirla con Steve Jobs, tecnologo e capo di Apple, «non puoi dare agli utenti quello che chiedono. Finché lo hai crea-to, quelli vorranno qualcos’altro». Tocca insomma intuire la forma che il futuro prenderà. Confidare

che l’evoluzione di internet, per-messa dalla banda ultra larga, ge-nererà servizi in grado di ripagare almeno gli investimenti privati, oltre a consentire agli operatori di risparmiare sul costo di gestione delle reti (la fibra ottica è più effi-ciente del rame). Fiducia nei ser-vizi futuri e risparmi però ades-so non bastano a convincere gli investitori privati; le nuove reti in fibra sono del resto una scom-messa da 300 miliardi di euro, in Europa, secondo la Commissione. Ecco perché è opinione comune, in Europa, che il pubblico (Stato centrale e amministrazioni loca-li, come la Regione Lombardia e la Provincia autonoma di Trento) devono partecipare con forme di partenariato, per la fibra ottica. L’ha ribadito di recente Corrado Calabrò, presidente Agcom (Au-torità garante delle comunica-zioni), citando un’analisi dell’Os-servatorio “Il costo del non fare”. Secondo cui le infrastrutture per le comunicazioni elettroniche sono al primo posto fra gli in-vestimenti con il più alto ritorno economico e sociale. E l’Italia ha bisogno di un volano per risolve-re il problema della bassa crescita economica. «Da perdere, se non si investirà, ci sarà tantissimo e si allargherà il gap con il resto del mondo sviluppato, ma anche con economie meno avanzate che sono davanti all’Europa - e all’Italia - in aree cruciali come l’innovazione e la ricerca», dice Calabrò. I vantaggi economici (per non citare quelli sociali) per il Paese, dalla banda larghissima, vengono sia dai risparmi di spesa sia dall’aumento della produtti-vità e della concorrenza interna-zionale. Cioè: almeno un punto di Pil (Prodotto Interno Lordo) per ogni 10% di diffusione della banda larga (fonte: banca Mon-

diale) e circa 30 miliardi all’anno, a regime per l’Italia, di risparmi grazie a telelavoro, e-commerce, e-learning, e-government, e-health, mobile payment, e-paper, gestione energetica intelligente (fonte: Confindustria). Conferma McKinsey, in uno studio di mag-gio: un aumento del 10 per cento nella penetrazione della banda larga tra le famiglie fa salire dello 0,1-1,4 per cento il Pil. Secondo Booz & Company, un aumento del 10% della penetrazione della banda larga in un dato anno por-ta a una crescita dell’1,5% della produttività lavorativa nei suc-cessivi cinque anni.Sull’importanza di investire in Ngn lo studio più recente e com-pleto, in Italia, è dell’Isbul. È il Programma di Ricerca “Infra-strutture e Servizi a Banda larga e Ultra Larga”, gestito da Agcom con la collaborazione di alcuni dei principali Atenei italiani - a Milano Bocconi e Politecnico, a Napoli Federico II, Università di Roma (LUISS, Roma Tre, Sa-pienza, Tor Vergata), Università di Siena, Politecnico di Torino e Imperial College di Londra. Inve-stimenti in Ngn da 3, 13,3 o 15,5 miliardi di euro (con differenze di coperture e tecnologie impiegate) generano benefici diretti all’e-conomia da 3,92, 17,38 e 20,25 miliardi di euro, più vantaggi oc-cupazionali. Si sommano effetti indiretti, meno certi di quelli di-retti: sono di almeno quattro vol-te superiori. «La realizzazione di una Ngn è, in una certa misura, una scelta obbligata per un’eco-nomia che voglia restare legata ai Grandi della Terra», si legge nello studio. Se ne ricava una conclusione. La sfida dei prossimi anni, per il Paese, sarà far coincidere la fiducia degli studiosi con quella di investitori pubblici e privati, nell’opportunità di investire in banda larga e larghissima. Resta da vedere che volto avrà la ban-da larga per l’Italia, nel lungo periodo. Magari sarà ricordata come l’occasione del rilancio fi-nalmente colta. O come l’enne-sima, forse definitiva, opportu-nità persa per restare tra i Paesi più sviluppati.

Confindustria stima in 30 miliardi l’anno i potenziali risparmi per l’italia derivanti da telelavoro, e-commerce, e-government, e-health e altri servizi

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Continua la crescita degli utenti di Mobile Finance in ItaliaL’analisi sui servizi Sms inviati ai clienti dalle banche mostra un aumento del 44% rispetto al primo semestre dello scorso anno

utenti pari al 34% dei clienti bancari – ABI e GfK Eurisko, Aprile 2011) e al cre-scente ruolo del mobile nelle soluzioni di sicurezza multicanale.

Il rapporto può essere scaricato gratui-tamente dal blog www.ubiquitylab.it.

Riccardo BosioMarketing Manager Ubiquity

analisi si basa sul monitoraggio dei volumi generati dai servizi di messaggi-stica Sms offerti dal-le 17 più importanti banche Italiane. Un punto di osservazio-ne adottato da Ubi-quity a fronte della sua storica posizione

di leadership in Italia nella gestione dei servizi di messaggistica quali gli “Alert Sms” per i correntisti gestiti per conto di primari istituti di credito (es. Intesa San-paolo, Unicredit, Fineco, BancoPosta, …).Vediamo i risultati: nel periodo monito-rato il volume di Sms inviati dal campio-ne di banche Italiane, sia gratuiti che a pagamento per il consumatore (i cosid-detti servizi di messaggistica premium “etici”), è stato pari a 119,4 milioni di Sms, in crescita di circa il 44% rispetto al primo semestre 2010.

Il numero di correntisti che fruiscono dei servizi Sms di Mobile Banking e che rice-vono comunicazioni Sms dalle banche in Italia è cresciuto del 10% tra gennaio e giugno 2011 raggiungendo i 3,9 milioni di utenti (circa il 13% dei clienti bancari in Italia). I “correntisti mobile” – secon-do il Rapporto - ricevono mediamente 5 Sms al mese dalla propria banca.

Inoltre, l’analisi evidenzia il dominio nu-merico dei servizi Sms legati a carte di pagamento, che rappresentano il 69% dei volumi generati.

Nel Primo Semestre 2011 si conferma il trend positivo relativo alle notifiche di Conto corrente: tale tipologia di notifi-che Sms ha raggiunto il 19% dei volumi

L’del periodo grazie ad una crescita del 62% rispetto al Primo Semestre 2010. Gli incrementi più significativi del pe-riodo sono relativi ai servizi Sms di tra-ding, pari a +85%, e i servizi Sms legati alla sicurezza del proprio conto corrente online, pari a +82%, dinamiche da at-tribuire nel primo caso alle notifiche informative su titoli, borsa e valute, nel secondo alla crescita organica dei cor-rentisti internet (raggiunti i 10 milioni di

Ubiquity è un’azienda italiana che opera nel mercato dei new media supportando i propri clienti nella progettazione e realizzazione di strategie digitali multica-nale.Ubiquity articola la propria attività su due divisioni:

• UbiquityMobile,chesioccupadigestireservizidimessaggistica“etici”inqua-lità di Operatore Telefonico, in particolare per il settore bancario e finanziario in cui vanta una leadership nei servizi di Alerting Sms per i correntisti, e di realizzare soluzioni di Mobile Payment;

• UbiquityDigital,chesupportaiclientiUbiquitynelladefinizioneerealizzazio-ne di iniziative digitali quali lo sviluppo di m-site/applicazioni per smartphone/tablet, l’ideazione e la realizzazione di siti internet/e-commerce, servizi ed ap-plicazioni di Web Marketing e la gestione di iniziative speciali su Social Media. Completa il posizionamento della divisione, il laboratorio digitale UbiquityLAB che si occupa di realizzare progetti di editoria digitale in ambito Web e Mobile per Ubiquity e partner terzi.

Ubiquity conta oggi circa 50 professionisti, gestisce oltre 250 milioni di Sms all’anno per i propri clienti, per un giro d’affari di circa 12 milioni di euro.

Per maggiori informazioni visitare il sito www.ubiquity.it

Strategie Digitali Multicanale

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P E R M A G G I O R I I N F O R M A Z I O N I V I S I TAT E I L S I T O w w w . o s s e r v a t o r i . n e t

LE TECNOLOGIE DELL'INFORMAZIONE E DELLA COMUNICAZIONE (ICT) svolgono un ruolo sempre più pervasivo e strategico in qualsiasi organizzazione, diventando una potente leva di innovazione e di miglioramento delle performance. Una corretta conoscenza di queste tecnologie e, soprattutto, del loro impatto sul business può portare una qualsiasi azienda a sfruttarle e�cacemente per ottenere bene�ci signi�cativi e migliorare la sua competitività. Gli Osservatori ICT & Management della School of Management del Politecnico di Milano nascono proprio con l’obiettivo di contribuire a questa conoscenza con un insieme ampio e articolato di vicende che analizzano la migliore esperienza italiana, con una forte attenzione agli scenari internazionali.

GLI OSSERVATORI si rivolgono in particolare ai manager e ai decision maker delle aziende utilizzatrici di ICT per fornire loro informazioni sulle opportunità o�erte dalle soluzioni più innovative attraverso ricerche puntuali, studi di caso, benchmark, video degli eventi, atti dei convegni, ecc.

GLI OSSERVATORI si rivolgono anche a tutte le aziende che o�rono soluzioni e servizi ICT (so�ware vendor, hardware vendor, service provider, consulenti, operatori del canale), fornendo fotogra�e approfondite sugli scenari di mercato in Italia, con l’intento di supportarle nella messa a punto di o�erte più e�caci.

GLI OSSERVATORI ICT & MANAGEMENT, con i suoi 60 analisti e ricercatori, hanno svolto nell’ultimo anno più di 40 ricerche, analizzando oltre 3.000 imprese e pubbliche amministrazioni e organizzando circa 50 eventi tra Convegni e Workshop.

W O R K S H O P D I A P P R O F O N D I M E N T OA C O N D I Z I O N I A G E V O L AT E

1 2 0 O R E D I V I D E O O N D E M A N D

O L T R E 1 2 0 R E P O R T

C I R C A 6 5 0 P R E S E N TA Z I O N ID E I R E L AT O R I A I C O N V E G N I

Q U A S I 2 0 0 0 C A S I D I S T U D I O

D I R E T TA W E B D E I C O N V E G N I

SEZIONE PREMIUMper avere accesso alla più ampia

base di conoscenza online sugli impatti di business

delle tecnologie ICT in Italia

www.osservatori.net

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Alcuni esempi di domandea cui gli Osservatori contribuisconoa dare risposta

1. Quali sono le opportunità che le soluzioni

basate sul Cloud computing o�rono

agli operatori del canale ICT?2. Qual è la redditività degli operatori

del Canale ICT?

1. Quali sono le dinamiche di crescita

dell’eCommerce B2c italiano nei principali

comparti merceologici (turismo, elettronica,

libri, assicurazioni, moda, ecc.)?

2. Quali sono le reali potenzialità della

multicanalità per un retailer?

Come possono essere sfruttate al meglio?

1. Quanto sono di�use le soluzioni ICT

erogate in modalità as a Service

(sia a livello infrastrutturale

che applicativo) nelle PMI italiane?

2. Quali sono i fattori che condizionano

la di�usione dei servizi applicativi

e infrastrutturali in modalità

“as a Service”?

1. Come stanno evolvendo i meccanismi di governance e le logiche contrattuali per gestire e�cacemente i nuovi modelli

di o�erta as a Service?2. Quali sono i principali ostacoli della delocalizzazione dei servizi ICT?Quali sono gli impatti sulla governancedella relazione cliente-fornitore?

1. Quali sono i bene�ci di una soluzionedi Fatturazione Elettronica e come si valutano concretamente?

2. Quali sono i principali “fattori criticidi successo” di un progetto di Fatturazione Elettronica?

1. Quali sono i casi di successodi Mobile Payment in Italia

e all’estero?

2. Che spazio c’è in Italiaper i solution Provider?

1. Quali sono i trend di investimento in

iniziative Enterprise 2.0 in relazione alla

dimensione, al settore di appartenenza e

al livello di internazionalizzazione delle

aziende?

2. Quanto sono di�usi blog, wiki,

podcasting e servizi di social networking

nelle aziende? Come si possono utilizzare

all’interno dei processi aziendali?

1. Quanto vale il mercatodelle mobile application in Italia?

2. Quali sono i comportamentidegli utenti che naviganodal telefonino?

1. Quanto è cresciuto il mercato del Mobile

Advertsing negli ultimi anni in Italia?

2. Che risultati si possono concretamente

ottenere con il Mobile Marketing?

M O B I L E M A R K E T I N G

N F C & M O B I L E PAY M E N T

M O B I L E I N T E R N E T, C O N T E N T & A P P S

E N T E R P R I S E 2 . 0

FAT T U R A Z I O N E E L E T T R O N I C A

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E C O M M E R C E B 2 C

C A N A L E I C T

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Tablet e Mobile App

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ruoli in un’impresa. Sono i cosiddetti Mobile Worker che sentono l’esigenza di poter accedere a informa-zioni, applicazioni e relazio-ni, in ogni luogo e momento: un’esigenza che le soluzioni Mobile & Wireless suppor-tano costituendo uno spazio di lavoro virtuale che mette “la persona al centro”. Nel

e soluzioni Mobile & Wireless rivesto-no un ruolo sempre più rilevante nel favorire l’innova-zione nelle imprese e nella Pubblica Amministrazione a tutti i livelli – processi, servizi,

relazione con i clienti e re-lazione con i dipendenti. Per meglio comprendere queste opportunità, il tema può es-sere affrontato da tre diversi “angoli di osservazione”.In primo luogo, con riferi-mento all’impatto sugli in-dividui e sui processi interni alle imprese (B2e), è ormai evidente come sempre più persone dedichino una parte crescente del proprio tem-po ad attività effettuate lontano dall’ufficio e dalla postazione di lavoro fissa. Il fenomeno non è più limi-tato a specifiche categorie professionali, ma coinvolge una parte sempre più im-portante e qualificata dei

Lcontempo vi sono enormi potenzialità di ridisegno dei processi aziendali che trag-gono spunto dalla possibilità di gestire parti del processo in remoto e, se necessario, in tempo reale: si pensi alle applicazioni di “Sales Force Automation” nei più svariati settori (farmaceutico, sani-tà, trasporti e logistica, lar-

I nuovi device touch associati alle infinite opportunità offerte

dal mondo App aprono le porte a nuovi impieghi e nuovi

paradigmi per la mobility nel mondo business

Tablet e Mobile App conquistano le aziende

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Molti CIO italiani ritengono che il concetto di Application Store sia trasponibile in ambito business

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go consumo, utilities, ecc.). Le soluzioni Mobile & Wi-reless rappresentano però anche una delle leve più significative per supportare l’integrazione e la collabo-razione nei processi interor-ganizzativi (B2b), sia verso altre imprese sia verso la PA. La possibilità di identificare e localizzare automatica-

mente e, più in esteso, di misurare e tracciare i prin-cipali parametri di stato e di flusso di oggetti e persone, costituisce un’opportuni-tà unica per ridisegnare le relazioni tra imprese, alla

di pAOlO A. CAttI Responsabile Area Mobile business, Osservatori ICt & Management

e ChRIStIAn MOndInISenior Researcher Area Mobile business, Osservatori ICt & Management

Convegno New Tablet & Business ApplicationMartedì 25 ottobre 2011politecnico di MilanoDurante il convegno verranno presentati i risultati della Ricerca della School of Management del Poli-tecnico di Milano, che ha coinvolto CIO ed Executives delle più importanti aziende operanti in Italia con l’o-biettivo di analizzare i principali ambiti applicativi dei dispositivi New Tablet, identificando i settori, le fami-glie professionali e i processi di business maggiormen-te impattati. Lo studio si è anche prefisso di analizzare i nuovi Mobile Worker, comprendere le reali poten-zialità del paradigma dell’Application Store, analizzare i casi di introduzione dei New Tablet a supporto dei processi di business e, infine, analizzare l’interesse de-gli utenti “finali” di dispositivi New Tablet in ambito business, identificando il reale grado di accettazione e le eventuali resistenze all’utilizzo e al cambiamento.Per informazioni: www.osservatori.net.

ricerca dell’efficienza e dell’efficacia. L’insieme del-le soluzioni disponibili, da quelle che supportano l’in-terazione persona-persona o persona-sistema informa-tivo – basate su reti cellula-

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le opinioni dei principali CIO italianiGli Osservatori ICT & Management della School of Management del Po-litecnico di Milano hanno raccolto le opinioni e le esperienze di alcuni CIO italiani attraverso la compilazione di un breve questionario. Data la dimen-sione del campione (15 tra le principali aziende italiane), i risultati non hanno nessuna pretesa di generalità, anche se forniscono un’indicazione sull’orienta-mento delle aziende italiane.Il 40% dei CIO ha già adottato i New Tablet all’interno della propria azienda ed il 27% intende farlo nel breve termine (decisione già presa). La maggior parte dei CIO ha mani-festato un forte interesse per questi nuovi device, individuando ambiti di business in cui i New Tablet danno benefici aggiuntivi rispetto ad altri dispositivi mobili (notebook, netbook, smartphone, ecc.): tra i più indica-ti troviamo le attività “on field” e il supporto decisionale. In molti casi, i vantaggi attesi ed ottenuti dall’im-piego di questi strumenti ha indotto i CIO a considerarli come futuri so-stituti dei classici PC per alcune fa-miglie professionali. Addirittura più del 70 % dei partecipanti ritiene che i New Tablet, a tendere, sostituiran-no gli smartphone per lo svolgimento di alcune specifiche attività Mobile da parte di alcune figure professionali presenti in azienda.La seconda parte del questionario è stata dedicata al paradigma dell’En-

terprise Application Store, un modello di delivery delle applicazioni mobile aziendali già adottato in alcune re-altà, tra cui la multinazionale P&G. Con “Enterprise Application Store” (EAS) si intende un luogo virtuale dal quale è possibile distribuire e gesti-re le applicazioni Mobile (autorizzate o sviluppate ad hoc) a supporto del business, controllarne il licensing e l’aggiornamento. Gli EAS riproducono la user experience degli Application Store Consumer e possono essere ge-stiti dall’impresa a beneficio dei propri dipendenti oppure da attori terzi che li rendono disponibili a più imprese diverse (carrier, produttori di sistemi operativi mobili, system integrator, ecc.).Quasi il 50% dei CIO intervistati ritie-ne che il concetto di Application Store, già affermato a livello consumer, sia trasponibile in ambito business, anche se con alcuni elementi di attenzione. Nonostante questo approccio “entu-siastico”, sembra che ci sia ancora un interesse relativamente moderato per quanto riguarda l’implementazione nella propria azienda. Le principali cri-ticità legate all’adozione di un Appli-cation Store a livello business, secondo i CIO coinvolti, sono relative alla sicu-rezza e alla profilazione degli utenti, alla governance, all’impatto culturale e organizzativo della soluzione e, da ul-timo, alla complessità di integrazione dei diversi sistemi operativi.

ri, Wi-Fi, reti satellitari, ecc. – a quelle che supportano invece l’interazione diretta sistema-sistema – basate su RFId, UWB, NFC, WSN – è in continua evoluzione, e di pari passo crescono le espe-rienze di sperimentazione ed adozione.

Le aree di impatto delle ap-plicazioni Mobile a suppor-to del business sono mol-teplici: molte applicazioni differenti supportano pro-cessi diversi in ogni settore e i benefici sono rilevanti, come dimostrano i diversi casi analizzati in passato nell’ambito dell’Osservato-rio Mobile & Wireless Bu-siness. Gli investimenti in applica-zioni Mobile Business sono caratterizzati da Payback molto brevi ed indicatori di profittabilità dell’investi-mento molto alti; ciò no-nostante non mancano le barriere all’adozione, che rallentano la diffusione del-le soluzioni Mobile Business nelle imprese italiane.

Le prospettive per le aziendeL’introduzione sul mercato di nuovi dispositivi sofisti-cati e sempre più interattivi, l’imposizione del paradig-ma dell’Application Store che ha sconvolto comple-tamente la user experience connessa con la fruizione delle applicazioni mobile, la consumerizzazione dell’IT, sono soltanto alcune delle dinamiche che negli ultimi anni hanno radicalmente trasformato il mondo del Mobile & Wireless. Per le aziende è di fonda-mentale importanza com-prendere i nuovi trend e soprattutto prevederne l’impatto sull’ambito bu-siness: è opportuno chie-

dersi, per esempio, come cambia la situazione dopo l’introduzione di dispositivi come i New Tablet, e come è possibile gestirli per mas-simizzare i benefici attesi per l’azienda, oppure quali conseguenze può avere la diffusione crescente della logica “bring your own devi-ce”. I New Tablet e le Mobile

Application sembrano esse-re responsabili di una nuova “primavera” della mobility in azienda. In primo luogo questi dispositivi associati alle infinite opportunità of-ferte dal mondo Apps apro-no le porte a nuovi impieghi e nuovi paradigmi per la mobility. La maggiore im-mediatezza ed usabilità dei

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New Tablet hanno consen-tito di abbattere le barrie-re all’adozione degli utenti più scettici, conquistando allo stesso tempo i decisori aziendali. Da non trascurare infine l’opportunità di ripro-gettare la propria struttura di costi, sia IT sia di proces-so, grazie ai minori costi di adozione.

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Il Galaxy Tab di Samsung si fa in quattroLa famiglia di tablet Android comprende modelli per ogni esigenza, tutti multi-tasking

l crescente sviluppo della banda larga mobi-le e la diffusione sempre più capillare di disposi-tivi mobili, in grado di garantire la massima flessibilità e operatività anche lontano da casa e dall’ufficio, stanno modificando profonda-mente le abitudini dei

consumatori nella sfera per-sonale e lavorativa, portando alla progressiva convergenza tra questi due universi. I ta-blet rappresentano la risposta tecnologica ultraportabile a questa tendenza e permet-tono di gestire entrambi gli

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niera nell’offerta di prodotti e soluzioni innovative in gra-do di soddisfare al meglio le esigenze attuali ed emergenti dei consumatori in termini di innovatività, performan-ce, flessibilità e semplicità di utilizzo – è fortemente impe-gnata nel continuo sviluppo di un’offerta di smart device quanto più completa e arti-colata, che ad ora compren-de una famiglia di tablet che abbraccia ben quattro forma-ti: il primo Galaxy Tab da 7 pollici, le due versioni da 8.9 e 10.1 pollici e il nuovissimo da 7.7 pollici, recentemente lanciato a IFA 2011. Per garantire massima con-nettività, flessibilità e pro-duttività ai professionisti in movimento l’intera gamma di tablet Samsung combina le migliori funzionalità per la-vorare in mobilità e l’infinito mondo delle applicazioni bu-siness Android. In più, questa

tipologia di dispositivi offre un’esperienza multimediale e di Internet browsing eccezio-nale, di gran lunga superiore ai PC, rappresentando per i consumatori un reale ele-mento distintivo. La famiglia di Galaxy Tab si distingue per le avanzate potenzialità del multi-tasking, che garantisce la massima produttività nel gestire più attività simultane-amente, grazie ai micro-pro-cessori estremamente potenti e al sistema operativo Google Android personalizzato per i dispositivi Samsung attraver-so l’interfaccia Touch Wiz 4.0. L’azienda ha sviluppato inoltre una suite di soluzioni Enterprise – in collaborazio-ne con partner leader di set-tore come Cisco, Sybase, SAP e Citrix – che coinvolgono diversi ambiti: dalla sicurez-za alla virtualizzazione, dalla comunicazione alla collabo-razione unificata, dalla sanità alla messaggistica.

ambiti anche in mo-vimento, da un unico device sempre connes-so capace di garantire le stesse funzionalità e applicazioni dedicate al business e all’intrat-tenimento di un dispo-sitivo fisso tradizionale. Le aziende e i professio-nisti necessitano sempre più di soluzioni avanzate per lavorare in mobilità senza compromettere la produttività, che riducano contestualmente tempi e costi operativi e migliorino la qualità del lavoro. Samsung – da sempre pio-

IGalaxy Note, tra il tablet e lo smartphoneA ulteriore completamento della propria offerta, Samsung ha recentemente lanciato Galaxy Note, inaugurando una nuova categoria di prodotto che si pone a metà strada tra smartphone e tablet e che, grazie all’ulteriore precisione nella gestione dei do-cumenti garantita dal pennino, rappresenta il device ideale per i professionisti in mobilità.Anche questo dispositivo si distingue per le spiccate funzionalità business, ulteriormente potenziate grazie alla partnership con Juniper Networks. Infatti, Ju-niper’s Junos Pulse SSL VPN fornisce un accesso da remoto sicuro alle risorse di rete aziendali, mentre la VPN SSL permette alle grandi imprese e ai service provider di gestire al meglio l’alto volume di accessi alla rete e le richieste di autorizzazione, garantendo la protezione dei dati aziendali e il supporto dei disposi-tivi utilizzati dai dipendenti in modo efficiente.

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Vodafone, un interlocutore unico per il Mobile Business

on solo una gamma com-pleta di device e applicazioni aziendali, ma una soluzio-ne completa che include la gestione dei terminali,

l’assistenza, la connettività e la consulenza. Vodafone si propone come punto di rife-rimento unico per le azien-de intenzionate a cogliere i vantaggi della Mobility adottando smartphone e ta-blet di ultima generazione. Sabrina Baggioni, direttore Marketing Corporate, illu-stra l’approccio strategico di Vodafone.

Nel mondo dei clienti pri-vati, l’utilizzo di smartpho-ne e di tablet è in forte crescita, e sta facendo da traino all’utilizzo di appli-cazioni mobili. Sta succe-dendo lo stesso anche nel mercato business?Le aziende italiane iniziano a comprendere le potenzia-lità, indipendentemente dal-la diffusione di smartphone e tablet, dell’utilizzo di applicazioni in mobilità e i benefici che ne possono derivare per il proprio busi-ness. Stiamo riscontrando, in particolare tra le grandi aziende, anche una doman-da di applicazioni in mo-bilità slegata dall’”effetto traino” dell’offerta di device sempre più avanzati tecno-logicamente.

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per l’azienda che lo utilizza è molto forte.

Quali sono i tempi per il ritorno dell’ investimento nel caso delle applicazioni mobili per aziende?Si tratta di tempi sorpren-dentemente brevi, nell’ordi-ne dei pochi mesi.

Il mercato delle applica-zioni sembra molto affol-lato: system integrator, software house, gli stessi produttori di device con i loro Applications Market. Quale ruolo intende gio-

Perché le aziende dovreb-bero guardare alle appli-cazioni per il loro lavoro in mobilità? Quali benefici potrebbero trarne?Sono per lo più benefici tangibili. Pensi ad esempio ad un’applicazione per la raccolta di ordini da device mobile: il risparmio carta e di fax è immediato ed ha degli immediati significativi sul conto economico dell’a-zienda, ma l’azienda realizza anche un fortel beneficio in termini di efficienza: minore possibilità di errori e scarti e tempi di delivery degli ordini che si accorciano. In alcuni casi, ci sono inoltre benefici meno tangibili, ma altret-tanto importanti. Se pensia-mo ad un’applicazione come il catalogo multimediale per la forza vendita, è evidente che, oltre al risparmio per la stampa in cartaceo dei cata-loghi, il ritorno di immagine

care Vodafone in questo mercato?Sono convinta che un ope-ratore come Vodafone sia l’unico attore che possa realmente venire incontro alle esigenze delle aziende, in particolare di quelle più complesse. L’applicazione mobile, infatti, non è che una delle componenti ne-cessarie per portare concreti benefici alle aziende, dicia-mo quella più “superficiale” e visibile perché ha un im-patto direttoe sull’end user. Ci sono però altri tasselli altrettanto importanti che vanno inseriti nella realizza-zione di un progetto di digi-talizzazione e remotizzazio-ne, in primis le applicazioni di device management, che rispondono all’esigenza del-le aziende di gestire in faci-lità tutti device aziendali e di mantenere livelli di sicu-rezza sulle informazioni che circolano sui device secondo le policy previste. Si tratta di un “enabler” all’utilizzo delle applicazioni.Scendendo ancora di livello, è fondamentale la rete mo-bile, che deve necessaria-mente sostenere gli utenti nell’utilizzo dell’applicazio-

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i tempi di ritorno dell’investimento sono sorprendentemente brevi, nell’ordine dei pochi mesi

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l’offerta dell’operatore copre a 360 gradi le esigenze di Mobility delle aziende. intervista a sabrina Baggioni, direttore Marketing corporate

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ne sia in termini di capacità di banda che di copertura.Altro pezzo importante sono i tablet e gli smartphone, che devono essere scelti con accuratezza ed in funzione dell’utilizzo e dell’applica-zione richiesta dall’azienda. La scelta di un tablet, infat-ti, va fatta in funzione del tipo di utilizzo: un tablet da 7 pollici è più adatto ad ap-plicazioni che prevedono un utilizzo con una sola mano, come quelle utilizzate dai manutentori o gli installa-tori. Un tablet da 10 polli-ci è invece la soluzione più adatta per un’applicazione per la forza vendita perché consente di vivere un’espe-rienza di immagine ad alta definizione quando si è di fronte al proprio cliente. Altre variabili sono ovvia-mente il sistema operativo, il processore, la casa pro-duttrice del device, il peso, ecc… Infine, ma ancora più

importante, Vodafone svol-ge un ruolo critico per le aziende: garantire le solu-zione end-to end.Esistono varie società che possono fornire uno o due dei “tas-selli” descritti sopra, ma Vodafone è l’unico interlo-cutore in grado di gestire tutta la soluzione, con la capacità di integrare corret-tamente tutti i pezzi, dalla consulenza sul progettoai propri clienti, in partico-lare le grandi aziende, alla gestione e assistenza della soluzione implementata.

In che modo?Facendo sviluppare le ap-plicazioni dai migliori part-ner presenti sul mercato, offrendo la garanzia di una soluzione di device mana-ger residente su tecnologia di ultimissima generazione, mettendo a disposizione una rete in continua evoluzione per capillarità della coper-tura e capacità di banda, e completando il tutto con un portafoglio di smartpho-ne e tablet innovativi e che coprono tutte le possibili esigenze delle diverse figu-re aziendali, fornendo as-sistenza Vodafone su tutti questi prodotti come parte integrante delle attivita’ di gestione del cliente.

Lo sviluppo delle applica-zioni viene dunque fatto sempre da terze parti per venire incontro alle esi-genze di customizzazione dei clienti. Può capitare

che una stessa applicazio-ne venga usata da due o più clienti?In realtà, siamo convinti che nel mondo Corporate ci sia spazio per applicazioni più semplici e che non neces-sitano di customizzazioni particolari. Pensiamo, ad esempio, alla già citata ap-plicazione di catalogo mul-timediale: basta mettere a disposizione del referente aziendale un portale web da cui creare, con pochi click, il proprio catalogo perso-nalizzando i contenuti, e la possibilità di inviare in

Device managerChe cos’è: infrastruttura applicativa che consente la gestione dei device da remoto.

Principali funzionalità: gestione da remoto sul parco terminali aziendali sotto 4 aspetti: Sicurezza, Messa-ging ed e-mailing, Management, Gestione delle Ap-plicazioni

personal information Managementsicurezza

• Remote lock & Wipe• Policy• Gestione Password

Configurazione di:• E-mail• Calendar• Rubrica

• Inventory dei device• Monitoraggio• Configurazioni

• Distribuzione di Software• Gestione Applicazioni

applicazioniManagement

autonomia i contenuti ag-giornati agli utenti. Tutto questo senza necessità di integrazioni con altri appli-cativi o sistemi già presenti in azienda. È in quest’ottica che abbia-mo appena lanciato la linea di applicazioni Vodafone Smart Apps: applicazioni Vodafone pronte all’uso e senza alcun onere di instal-lazione, che hanno come target tutte le grandi azien-de, indipendentemente dal settore merceologico. Senza bisogno di alcuna persona-lizzazione.

Sabrina BaggioniDirettore Marketing Corporate

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L’approccio “design-driven” di 01tribe trasforma idee in soluzionie anticipa i trend del mercato MobilePeople, Places, Technologies - mettere in relazione persone, oggetti, dispositivi e sistemi facendo del mobile uno strumento di scambio e comunicazione tra aziende e utenti finali. L’approccio “design-driven” di 01tribe trasforma idee in soluzioni e strategie

I servizi Mobile di AlitaliaInsieme a 01tribe Alitalia ha avvia-to due anni fa un importante proget-to per lo sviluppo di una piattaforma per l’erogazione di contenuti e servizi in una logica multidevice su mobile site e applicazioni client per iOS, RIM e WP7. Alitalia è stato il primo vetto-re aereo europeo ad introdurre, tra le funzionalità offerte dall’applicativo, la possibilità di effettuare il booking e il

check-in direttamente da dispositivo. La carta d’imbarco elettronica viene sal-vata su device ed è possibile presentarsi direttamente al gate di partenza. Inoltre le recenti partnerships con TripAdvisor e ParkInGo hanno contribuito ad offri-re all’utente finale ulteriori servizi che rendono l’esperienza di viaggio più pia-cevole e completa. Solo negli ultimi tre mesi i downloads sono stati: 290.000 su iPhone, 75.000 su iPad, e oltre 4.000 per le neonate ap-plicazioni per PlayBook di RIM e Win-dows Phone 7 di Microsoft.

1tribe si distingue da anni nel mondo italiano ed interna-zionale per la sua capacità di inter-pretare le esigen-ze di grandi brand nazionali ed inter-nazionali, e trasfor-marle in progetti,

idee, e soluzioni seguendo una strategia “design-driven” che anticipa e crea a sua vol-ta i nuovi trend di un mercato in continua crescita. Lo scopo di 01tribe è di svi-luppare soluzioni e modelli innovativi per creare la miglio-re User Experience, con un approccio reattivo e proattivo rispetto alle evolu-zioni del mondo Mo-bile e alle esigenze dei clienti. La fase di progettazione e di sviluppo è condotta da un team di esperti di nuove tecnologie nell’ambito marke-ting, creativo, social e tecno-logico. La rete di competenze nasce dall’esperienza di pro-fessionisti operanti nel campo dell’informatica e della tecno-logia con forte focalizzazione sullo studio di processi di business e soluzioni softwa-sP

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perfettamente in-tegrata nel media mix. L’approccio “design-driven” accompagna la delivery di pro-dotti competitivi ed inediti nel mercato, mentre

un supporto integrato a tutte le attività di marketing, so-cial media, sviluppo campa-gne promozionali e tracking dei dati, sono volte a mas-simizzare e a misurare il ri-torno sugli investimenti delle aziende partner, raggiungen-do un target di utenza mirato

re innovative. Attraverso un primo step di discovery dei nuovi trend di mercato e del-le nuove frontiere del mon-do Mobile, 01tribe si pone nella veste di consulente supportando le aziende part-ner nella definizione di una strategia digitale multidevice

Oma allo stesso tempo etero-geneo e diversificato.Smartphone e tablet su tec-nologie Apple, Android, RIM e Microsoft sono gli indiscussi strumenti di marketing per le aziende partner di 01tribe, operanti nei settori del luxury, travel, finance e automotive. D&G, Bulgari, Costa Crociere, Alitalia, CartaLis, Sole 24Ore, MTV, Euronics, Infoblu, e Alfa Romeo sono solo alcune del-le realtà che hanno fatto del Mobile uno strumento di cre-scita sul mercato italiano ed estero, con importanti ricono-scimenti internazionali.

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Design, ergonomia e robustezza

Saremo presenti alloSMAU DI MILANO PAD.N. 3dal 19 al 21 ottobre 2011

Il nuovo palmare industriale per applicazioni indoor e outdoorH22

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Gli esploratori del mobile! Innovazione e ricerca alla base degli ultimi prodotti sviluppati da DigiTouch

ioniere nel mercato italiano del mobile marketing e adverti-sing e sempre atten-ta a cogliere i trend e formulare soluzioni innovative, DigiTouch

ha arricchito la propria offer-ta mobile con tool proprietari in grado di fornire a brand e centri media dei progetti chia-vi in mano. Con sede a Mila-no e uno staff di 32 persone, DigiTouch opera non solo nel mobile ma anche nel direct e nel social marketing, rea-lizzando progetti di audience (pianificazione media) e di

in adv televisivo di riproporre lo spot su un device che, in quanto personale, è in grado di offrire all’utente un’espe-rienza emozionale forte. Oltre alla visione del video, la Video Suite Platform consente di interagire ulteriormente con la marca attraverso dei pul-santi per fare ad esempio il “like” su Facebook o ricercare lo store più vicino o sfoglia-re una galleria di immagini». «Con l’obiettivo di fornire un servizio di monitoraggio e tracciamento puntuale e det-tagliato, - spiega Gianni Ma-tera, President e Founder di

DigiTouch - abbiamo svilup-pato Ad-Dicted, un tool che consente ai brand di tenere sotto controllo l’andamento della campagna e misurare il reale valore dell’investimento pubblicitario.» «L’offerta mobile di DigiTouch non si ferma ai minisiti, ma spazia anche al mondo delle Apps – racconta Matera. Di recente abbiamo sviluppato Vodafone Apps, un’applica-zione per smartphone e tablet Android, pensata per aiutare gli utenti a orientarsi nel mare magnum delle applicazioni». Vodafone Apps permette in-fatti di visualizzare le migliori App selezionate da Vodafone, verificare se sono già installa-te sul device e se sono aggior-nate. Offre inoltre all’utente la possibilità di visualizzare e approfittare delle promozioni stagionali offerte dall’opera-tore. «Grazie a Vodafone Apps – conclude Matera - l’opera-tore telefonico ha fornito alla propria clientela un comodo bookmark per rintracciare facilmente le applicazioni di proprio interesse».

engagement (azioni di mar-keting post-click). «Il mobile è il nostro cavallo di battaglia – esordisce Paolo Mardegan, Managing Director di Digi-Touch. Abbiamo messo a pun-to un’offerta win-win, com-pleta di consulenza, creatività, media planning e tracking, che sfrutta due strumenti da noi creati: la Video Sui-te Platform e Ad-dicted». «Il primo - spiega Mardegan – è una soluzione unica sul mer-cato, pensata per campagne video su smartphone e tablet. Questa piattaforma consen-te ad aziende che investono

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Il nuovo palmare industriale per applicazioni indoor e outdoorH22

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Tablet, novità o falso mito?Esistono e sono utilizzati nel mondo Enterprise IT da oltre 20 anni, ma da qualche tempo sembrano essere la vera rivoluzione nel mondo consumer. Sarà un fuoco di paglia o una nuova rivoluzione tecnologica?

l tablet è davve-ro uno strumento nuovo oppure la novità sta nel nuo-vo modo di utiliz-zarlo? Ne parliamo con Giovanni Bo-namigo, Marketing & Innovation Di-rector di Aton.

Giovanni Bonamigo: Il mer-cato dei tablet è attivo e in evoluzione dal 1987 anno in cui nacquero i modelli Cam-bridge Z88 e Linus Write-Top, i preistorici antenati dei mo-derni tablet. Dalla sua nasci-ta il tablet PC è sempre stato pensato come un prodotto esclusivamente business fino all’introduzione, nel 2007 da parte di HP, del primo modello consumer (HP Pavilion serie tx1x00). A partire da questa data la diffusione dei tablet e

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logica di utilizzo diventando non solo uno strumento di lavoro, ma anche e soprat-tutto uno strumento di co-municazione e di marketing: esteticamente piacevoli e di design, veloci, pratici e com-patti rappresentano, infatti, un’alternativa a cavallo fra un palmare ed un PC, innovativo, agile e piacevole da utilizzare.

Wireless4innovation: Gli at- tuali tablet possono essere utilizzati come strumento per tutte quelle persone che lavorano in movimento, al pari dei PDA, o mancano loro delle caratteristiche?

la loro presenza sul mercato hanno iniziato ad intensificar-si e a risvegliare anche l’inte-resse delle aziende. Se all’ini-zio della loro carriera i tablet erano introdotti in azienda dagli IT manager, ora la spin-ta verso il loro utilizzo arriva maggiormente dal business che ha iniziato ad utilizzare lo strumento nella vita privata e, complice anche la moda e la crescente attenzione dei me-dia, lo ritiene uno strumento interessante anche per la pro-pria azienda. I tablet di nuova generazione studiati per il mercato consu-mer hanno però cambiato la

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Giovanni BonamigoMarketing&Innovation Director di Aton

Giovanni Bonamigo: Rispetto ai tablet industriali di 20 anni fa i nuovi strumenti sono in realtà dei “grandi telefoni”, non a caso fra i sistemi ope-rativi utilizzati ritroviamo iOS e Android tipici del mondo smartphone, quindi tutto è basato sull’ottimizzazione hardware e software e sul-la durabilità della batteria, elemento importante se si considera che un tablet è ti-picamente e lungamente con-nesso alla rete via wireless.Questo tipo di tecnologia ri-sulta ideale per un utilizzo che potremmo definire “light” e che si sviluppa soprattutto

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in alcuni settori più sensibili all’estetica e al design come, per esempio, il mondo fashion, in cui il tablet diventa a tutti gli effetti uno strumento per comunicare e creare emo-zioni. Un po’ meno adatto, invece, per la Work Force Au-tomation che avrebbe bisogno di uno strumento più robusto, in gergo “rugged”.Al momento non esiste, di-sponibile sul mercato, un di-spositivo solido e resistente dedicato a questo settore, ovviamente si potrebbe risol-vere il problema utilizzando un buon case, ma oltre alla resistenza il settore della WFA richiede anche un’assistenza post-vendita molto efficien-te. Un’azienda come Aton che fornisce servizi in tutto il globo conosce molto bene le problematiche e i bisogni dei propri clienti e arricchisce e completa l’assistenza post-vendita fornita dai vendor.

Wireless4innovation: Par-liamo di costi. Utilizzare un tablet nel mondo enterprise risulta vantaggioso?Giovanni Bonamigo: Utiliz-zando dispositivi consumer scende il grado di assistenza e si passa ad una logica “usa e getta”. Considerando che vengono rilasciati sul merca-to nuovi modelli con elevata frequenza, si assiste ad un in-vecchiamento più precoce del parco hardware acquistato, in continua evoluzione e svilup-po, che si traduce in un total cost of ownership più alto: i prezzi dei tablet sono scesi, ma se con i primi tablet indu-striali il ciclo di vita era di 3-5 anni, e la disponibilità di parti di ricambio era assicurata, con l’utilizzo dei tablet consumer questo lasso temporale dimi-nuisce decisamente.Inoltre la logica di questi nuovi device tecnologici è quella dell’apertura a livello

di sviluppo, ma anche di uti-lizzo. Non è infatti pensabile disgiungere la parte lavora-tiva da quella personale. Ciò significa, però, anche una nuova concezione da parte delle aziende che decidono di utilizzarli e una nuova ge-stione dei servizi di assisten-za e di post vendita.

Wireless4innovation: A differenza degli altri stru-menti utilizzati nel mondo business che si basavano principalmente su Win-dows Mobile, il mercato dei tablet si caratterizza per la presenza di diversi sistemi operativi. Questo scenario

rappresenta una minaccia oppure un’opportunità?Giovanni Bonamigo: Effetti-vamente il mercato dei tablet consumer è caratterizzato dalla frammentazione dei si-stemi operativi: iOS, Android, Windows. Ciò significa mag-gior offerta per il cliente, ma anche maggior importanza della scelta del dispositivo. Se pensiamo per esempio al ta-blet TouchPad di HP che in 6 mesi è sbocciato e sfiorito ci rendiamo conto che la scelta del giusto sistema operativo e quindi del giusto tablet su cui investire tempo e denaro diventa decisiva: lo svilup-po delle applicazioni, infatti,

l’applicazione .onSales per androidI tablet sono strumenti leggeri, veloci e compatti che ben si adattano alle ven-dite in movimento; per questo Aton, sempre attenta alle innovazioni e all’e-voluzione del mercato, sta sviluppando la propria applicazione .onSales, già disponibile per Windows Mobile e iOS, anche per Android.Sfogliare il catalogo digitale, visualizzare i dettagli del prodotto, effettuare l’ordi-ne, gestire tutti i dati relativi al cliente (dall’anagrafica, all’organizzazione del tempo, dalla visualizzazione dello sto-rico vendite, alle statistiche di vendita, fino alla gestione fiscale) diventeranno

operazioni più intuitive, ma soprattutto più gradevoli, grazie alle possibilità gra-fiche degli strumenti hardware. Anche il cliente, trovandosi davanti ad uno stru-mento conosciuto e familiare, sarà più coinvolto nella fase di acquisto e il pro-cesso risulterà più trasparente.Gli investimenti in ricerca ed innova-zione di Aton dedicati alla business mobility puntano molto sullo sviluppo di applicazioni per Android che dimo-stra un trend di crescita costante e un numero maggiore di strumenti har-dware dedicati all’ambito aziendale che supportano questo sistema operativo.

rappresenta la voce di costo maggiore. È possibile far ricor-so alle piattaforme di applica-zioni enterprise mobili (MEAP) che forniscono gli strumenti e il middleware client/server per lo sviluppo di applicazioni enterprise mobili (destinati a qualsiasi tipo di applicazione mobile), multicanale (estre-mamente adattivi al disposi-tivo/sistema operativo e alla rete) e solide (offline). Ma tali soluzioni sono proprietarie e i costi di licenza sono elevati. La soluzione all’avanguardia potrebbe essere quella di svi-luppare in HTML 5 o in cloud, utilizzando, quindi, lo stesso codice per tutti i dispositivi.

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L’iPad aumenta produttività ed efficacia della forza venditaI tablet e gli smartphone Apple a supporto della gestione di ordini e clienti del Gruppo Miber

l Gruppo Miber è un’azienda italiana che produce e di-stribuisce calzature uomo e donna, borse ed accessori a mar-chio Keys; attual-mente conta 30 punti vendita sul territorio nazionale, un orga-

nico di 106 persone e una forza vendita di 25 agenti commerciali.Gli agenti sono stati coinvol-ti, fin dall’avvio pionieristico nel 2003, in un progetto per l’automazione della forza vendita via Mobile che ha conosciuto nel corso degli ultimi anni un processo di miglioramento ed aggiorna-mento che ha portato, a fine 2010, a dotarli di terminali tablet iPad2 a supporto delle attività di gestione degli or-dini e dei clienti.«Il progetto - spiega Carlo Cavaciocchi, Direttore Mar-keting e IT dell’azienda - è la naturale evoluzione della so-luzione che già dal 2003 era stata implementata e svilup-pata da Gulliver, basata su PC e palmari su piattaforma Symbian e poi Windows CE, in netto anticipo sui tempi. Siamo infatti stati una delle prime aziende in Italia a ge-stire gli ordini in mobilità».L’implementazione di ter-minali iPad2 si configura, dunque, come un passaggio obbligato di adeguamento all’evoluzione tecnologica degli ultimi anni, ed è stata accolta con grande entusia-smo dalla forza vendita già abituata a lavorare con stru-menti in mobilità e che ne ha notato da subito i vantaggi.«La soluzione – continua Ca-

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inoltre immediatamente ac-cessibile via mobile da tablet e smartphone.Un’altra soluzione di Gulliver chiamata MDC (Mobile Data

vaciocchi - si è evoluta da semplice strumento di ac-quisizione ordini in un vero e proprio strumento multi-mediale: abbiamo infatti in-trodotto nuove funzionalità, come cataloghi e filmati in alta risoluzione che suppor-tano il lavoro degli agenti sul campo, presso i clienti».Quando viene emesso un ordine, la notizia è comu-nicata in tempo reale al sistema gestionale ed è

Collection) inserita come ulteriore funzionalità, per-mette di creare in completa autonomia e anche in meno di 24 ore semplici APP. I pri-mi obiettivi raggiunti con MDC e l’uso dei tablet sono stati la rilevazione dell’atti-vità degli agenti sul campo e del personale incaricato di controllare l’andamento dei negozi.L’impiego dei tablet garan-tisce inoltre una maggio-re velocità di connessione, prima limitata dall’uso della tecnologia GPRS, ed una ri-dottissima necessità di ma-nutenzione e formazione.«Con la soluzione basata sui palmari che utilizzavamo in precedenza era stato ne-cessario mettere in piedi un centro assistenza piuttosto importante: oggi questo è stato azzerato – dichiara Ca-vaciocchi –. Il nuovo device è molto intuitivo ed azzera la necessità di interventi tecni-ci. Risolviamo internamente la maggior parte delle pro-blematiche e limitiamo l’in-tervento di Gulliver alle sole situazione complesse».Il sistema si regge su un Web Service gestito inter-

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Il tablet, accolto con grande entusiasmo, ha ridotto le esigenze di manutenzione e formazione

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L’iPad aumenta produttività ed efficacia della forza vendita

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namente che contiene tutti i profili e le applicazioni e a cui si collegano i device degli agenti. Ciascun device è identificato da un codice univoco e ogni nuovo termi-nale può essere abilitato in pochi minuti con una pro-cedura intuitiva. Non solo, nel caso l’agente perda il proprio terminale questo può venire bloccato dalla centrale e tutti i dati sensi-bili eliminati, quindi l’esatta configurazione può essere ripristinata in pochi semplici passi su un nuovo device.Un’altra funzionalità riguar-da l’analisi dei dati ed è ac-cedibile sia da smartphone che da tablet, consentendo alla dirigenza di svolgere le consuete attività di busi-ness intelligence (budgeting, planning, previsio-ning etc.) ed in ge-nerale di consultare i dati di vendita in mobilità.L’integrazione e le procedure di alimen-tazione del CRM non hanno costituito un problema dato che erano già consolidate provenendo dalla ver-sione precedente della soluzione, sempre svi-luppata con Gulliver.Per il futuro l’azienda si propone di estendere la soluzione con delle App dedicate ai singoli pun-ti vendita e per il mer-cato consumer, oltre a passare dall’attuale web service sviluppato inter-namente a supporto della soluzione in mobilità ad un modello completa-mente Cloud.

GulliverChi siamoGulliver, nata nel 2000, da sempre spe-cializzata nello sviluppo di app mobile per le aziende.

MultipiattaformaSoluzioni per BlackBerry, iPhone/iPad, Android, Windows Mobile, Symbian.Progetti ad hoc per tablet e smartphone.

Soluzioni standard e consolidateG-AgenT, Sales Force Automation, dalla consultazione dei cataloghi alla gestione completa degli ordini, al CRM aziendale.MDC, la soluzione flessibile, multipiatta-

forma, per realizzare progetti in pochissi-mo tempo, sviluppando autonomamente le proprie applicazioni: dai manutentori ai trasportatori, dalla forza vendita agli informatori scientifici, dagli assistenti domiciliari agli operatori della Pubblica Amministrazione.

Integrazione, una scelta vincenteLe soluzioni di Gulliver si integrano ai più diffusi sistemi gestionali quali ad esem-pio SAP, Oracle, IBM AS/400, Microsoft Dynamics.

www.gullivernet.com

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Informare e fidelizzare i consumatori con un’AppLa soluzione modomodo® per interagire con gli utenti attraverso lo smartphone, mettendo a disposizione servizi e contenuti personalizzati

L’App sviluppata per Media World Media World ha scelto modomodo® per sviluppare un’App che gli consente di comunicare costantemente con i propri clienti, ovunque essi siano.Grazie all’App Media World è possibile sfogliare le offerte contenute nel volan-tino direttamente sul proprio smartpho-ne e identificare, secondo un principio di prossimità, lo store in cui acquistare i prodotti in promozione. I clienti inoltre possono gestire una personale wishlist, in cui salvare i prodotti desiderati, pre-notare una referenza, accedere alla pro-pria carta fedeltà, ora “dematerializzata”, semplicemente mostrandola alla cassa dallo smartphone e consultare in tempo reale il proprio punteggio nel programma di fedeltà. L’App offre anche altre utili funzionalità tra cui la possibilità di veri-ficare lo stato della riparazione in tempo reale semplicemente inserendo il numero della pratica del prodotto portato in as-sistenza, leggere le news del mondo della tecnologia, accedere al canale YouTube di Media World per visualizzare i filmati relativi ai nuovi lanci di prodotto ed es-sere informati sugli eventi e su tutte le

novità dell’azienda. Infine, i clienti hanno la possibilità di consultare direttamente sul proprio smartphone un glossario del-la tecnologia costantemente aggiornato, ossia di tutti gli acronimi e le definizioni del gergo tecnologico di cui spesso s’i-gnora il significato.

odomodo® pro-pone una inno-vativa piatta-forma nata per creare un nuovo scenario di busi-ness tra azienda

e consumatori in movimento. modomodo® fornisce a qual-siasi tipo di azienda (Retail, Finance, Utilities, Services, Turismo, Automotive, etc.) la soluzione più rapida ed effi-cace per poter interagire con i propri utenti/consumatori attraverso il loro smartphone mettendo a loro disposizione servizi e contenuti personaliz-zati e contestuali per luogo e tempo. La piattaforma di mo-domodo® permette alle azien-de di implementare in tempi rapidi e con costi contenuti un’efficace Mobile Applica-tion Strategy aiutandole così a raggiungere i propri obiettivi di business. Questi sono alcuni dei ser-vizi che possono essere resi disponibili nelle app realiz-zate grazie alla piattaforma modomodo®: store locator, programmi di loyalty, pro-mozioni/sconti, couponing, wishlist, marketing persona-lizzato, online to offline, inte-grazione con i social network, funzionalità dispositive, in-fomobilità, assistenza, self caring, m-commerce e molto altro ancora. Per le aziende scegliere mo-domodo® significa: supporto per tutti i principali sistemi sp

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buzione delle apps (pubbli-cazione e gestione su tutti i Mobile Application Store, QR Code e landing page de-dicata per il download, etc.), costante aggiornamento tecnologico, report analiti-ci sull’utilizzo delle apps e, non ultimo, nessun impatto

operativi mobili (le Apps sa-ranno quindi disponibili per quasi tutte le marche e mo-delli di smartphone), efficace esperienza utente, rapidità e flessibilità nella fornitura ed aggiornamento del servizio, interoperabilità dei servizi, efficiente processo di distri-

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sui costi IT dell’azienda. Ad oggi modomodo® può anno-verare tra i suoi clienti grandi aziende quali Assicurazioni Generali, Media World, Sa-turn, Profumerie Limoni e ATM e innovativi servizi quali MyMovies, ApertoDomenica e Parcheggi.it

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iPad Sales Business, non solo tecnologiaUna soluzione iPad con dodici anni di storia, già integrata con tutti i più diffusi ERP presenti sul mercato italiano ed oltre mille utilizzatori… Com’è possibile?

automazione agenti è solo parzialmente un problema di di-stribuzione di logica e dati e trasmissio-ne tra i terminali remoti e la Sede; incrementare l’ef-ficacia dell’agente attraverso la dispo-nibilità di informa-

zioni durante il processo di vendita – in fronte al clien-te - è il vero obiettivo a cui tendere.Dunque la tecnologia, non è storicamente stato il fattore determinante nelle scelte di automazione delle reti di ven-dita, sino all’arrivo sul merca-to dell’iPad che ha “scompagi-nato” le carte, principalmente per due ragioni: la prima, tutti avvertivano la necessità di display più ampi e leggibili ma i primi tablet-PC non ave-vano costi “abbordabili” – la seconda, l’innegabile appeal che lo specifico prodotto ha dimostrato di avere (90% di marketshare in Italia, secondo gli ultimi dati) che l’ha reso non più uno strumento da imporre da parte dell’Azien-da ma – al contrario – uno strumento che questa doveva supportare, anche fruendo di dispositivi già acquistati dai rappresentanti, in grande percentuale multi mandatari.Da questo l’improvvisa e maggiore urgenza da parte delle Aziende di estendere il proprio processo di auto- sP

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le componenti di back-end già esistenti per integrare i sistemi informativi aziendali, il ricco database che in cin-que versioni e dodici anni di vita garantisce una copertura pressoché totale delle informazio-ni per la gestione della raccolta ordi-ni, anche nelle de-clinazioni tipiche di ciascun settore di mercato.Una soluzione quindi da un lato completamente nuova, studiata per beneficiare di tutte le caratteristiche del device, dall’altro più

che collaudata a garanzia di progetti “zero-risk” e di tempi di implementazione – come detto e richiesto – certi e rapidi.

mazione forza vendita a tali device.Ed ecco la sfida: identificare una soluzione che unisca la capacità di integrare la com-plessità del processo di ven-dita, una nuova tecnologia emergente ed il sistema in-formativo aziendale, in tempi certi e rapidi, senza scadere in una soluzione banale o ecces-sivamente semplice, che non si traduca in un reale van-taggio né competitivo, né operativo, per chi la adotti.Nexus Informatica ha raccol-to questa sfida con iPad Sa-les una soluzione che è nata già nel 2010, quando ancora poco si parlava di questa nuo-va frontiera, sfruttando tutte

NL’iPaD salEs, in sintesi• Scheda cliente integrata con le fun-

zioni di mapping e posizionamento GPS, localizzazione clienti che da più tempo non ordinano, controllo fido e consultazione scaduti, integrazione email.

• Catalogo prodotti per immagini e ri-cerca SmartSearch® per la reimposta-zione dei criteri di selezione a partire da qualsiasi risultato; riproduzione della sequenza di consultazione del catalogo cartaceo, simulazione form copia commissione, inserimento rapi-do delle sole quantità, ricerca prodotti “promo”, “esaurimento”, “disponibili”, invio scheda per email.

• Ordine a “prezzi accurati”, consulta-zione ultime condizioni, sconti merce, campagne, prodotti abituali, trasmis-sione immediata o differita, con copia commissione via email oppure fax.

• Interfaccia con il sistema informativo aziendale attraverso un configuratore integrato, senza necessità di scrittura di programmi d’estrazione dati.

• Grazie alla facilità d’interfacciamen-to ed alla sua completezza, iPad Sa-les può essere testato in modalità TRY-and-BUY, in assoluta libertà per rimuovere ogni dubbio sulla appli-cabilità della soluzione allo specifico contesto di business.

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The catalogue is on the tablet

È possibile visualizzare immagini e filmati relativi al funzionamento o montaggio dei prodotti

Le soluzioni Mobile di Softec e l’esperienza di rothoblaas che si è “convertita” alla touch technology

oftec è specia-lizzata nella realizzazione di soluzioni e ser-vizi per la Glo-bal Mobility in grado di rispon-dere in modo efficace al sem-pre crescente

bisogno di allargare i confini dell’azienda e lavorare, in maniera autonoma, ma allo stesso tempo complemen-tare con le dinamiche del mondo business.Azienda giovane, sia nel board che nel management e nel personale delle diver-se strutture, opera da circa quindici anni nel mercato IT e si è affermata come riferi-mento per alcuni dei gran-di produttori e distributori di tecnologia mobile grazie alla sua offerta di soluzioni multi device per il mercato B2B e B2B2C.

Le soluzioni realizzate da Softec sono infatti specifica-tamente pensate per agevo-lare il lavoro di chi opera in mobilità, realizzare lo scam-bio di dati e informazioni in modo sicuro e immediato, valorizzare la comunicazione tra l’azienda, i suoi collabo-ratori e il mondo esterno. Si tratta quindi di applicazioni dedicate al mondo business, perfettamente integrabi-li con i sistemi gestionali di back-end e realizzate valo-rizzando le caratteristiche e le potenzialità dei device di ultima generazione dotati di sistemi touch.

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ni aspetti che contraddistin-guono l’azienda e la rendo-no, non tanto il fornitore, quanto il partner ideale per coloro che riconoscono nella tecnologia, non la soluzione, ma uno strumento straordi-nario per traguardarla.

Tra le recenti esperienze re-alizzate in ambito mobile, rothoblaas è forse quella

Le competenze maturate su diversi tipi di tecnologie, le partnership strategiche gra-zie alle quali Softec ha par-tecipato a eventi di portata internazionale e a prestigiosi gruppi di ricerca, sono alcu-

SLeggero e sempliceGli agenti di rothoblaas sfogliano il catalogo sul tablet

che meglio rappresenta la semplicità con cui nuovi strumenti e nuove tecno-logie possono entrare nella vita di un’azienda o di una organizzazione in modo as-solutamente non invasivo, andando incontro ai biso-gni di persone, dipendenti e collaboratori, sempre più esperti ed esigenti.

rothoblaas è azienda leader nel commercio e nella di-stribuzione internazionale di sistemi di fissaggio per la carpenteria in legno, oggi presente in 17 paesi con un catalogo prodotti tradotto in altrettante lingue. Ha la sede principale nella pro-

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Softec è presente anche sugli store di apple e Rim con le app Mycompany e QnbolognaFiera

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vincia di Bolzano ed è sul mercato da vent’anni con diverse linee di prodotti che prevedono la lavorazione del legno. Caratterizzata da concretezza e produttività, e da spiccata attenzione all’internazionalizzazione, è un’azienda per la quale non si può puntare solo sul fasci-no della tecnologia, ma è in-vece necessario far percepi-re in modo chiaro i vantaggi, anche quelli non tangibili, che da questa derivano.Quando Softec incontra ro-thoblaas sceglie di non fare presentazioni formali e alti-sonanti, ma preferisce un ap-proccio più diretto e pragma-tico basato sull’utilizzo del tablet e delle applicazioni. Nasce un immediato interes-se verso la soluzione “Mobi-le Catalogue Management” che in generale permette di leggere e fruire in mobilità listini, cataloghi, brochure, newsletter, reports, manuali, libri, articoli e tutti i tipi di “pubblicazioni sfogliabili”. Nello specifico Softec pro-pone all’azienda altoatesina una nuova modalità digitale interattiva che consente a tutti i suoi agenti di avere a propria disposizione, su qual-siasi tipo di tablet, gli stru-menti per svolgere al meglio il proprio lavoro.rothoblaas ha una squa-dra di circa 150 agenti che operano sia in Europa che in America Latina e che han-no finalmente la possibilità di alleggerire la loro venti-quattrore eliminando una serie di cataloghi pesanti e ingombranti e il “vecchio” pc portatile, rimpiazzandoli con un unico strumento di lavoro, leggero, semplice, elegante.Ogni funzionario commer-ciale può consultare diretta-mente da tablet i cataloghi dei prodotti, sfogliandoli

come nella versione carta-cea, ma con una dinamici-tà e interattività garantita dalla possibilità di visualiz-zare particolari immagini o filmati relativi al funziona-mento o montaggio dei pro-dotti. Il tutto è corredato da informazioni e news di set-tore o comunicati aziendali particolarmente utili per chi è costantemente fuori sede.Un ulteriore vantaggio è senz’altro la possibilità di caricare un catalogo e pub-blicarlo rendendolo fruibile in tempo reale a tutti gli agenti i quali non hanno più il problema di dover cercare gli ultimi aggiornamenti di prodotti e prezzi indispen-sabili per lo svolgimento del proprio lavoro. Quindi l’a-zienda, non è più costretta ad affrontare costi onerosi per la stampa e la distribu-zione dei cataloghi e di tutto il materiale informativo con evidenti vantaggi in termini economici, di tempestività delle informazioni e di salva-guardia dell’ambiente. Una

possibile evoluzione della collaborazione tra le due aziende potrebbe concretiz-zarsi nell’integrazione della “Mobile Catalogue Manage-ment” con la gestione della raccolta ordini direttamente da device mobile, ulteriore task per ottimizzare l’effi-cienza e la produttività della sales force.

L’offerta mobile di Softec, che è presente anche sugli store di Apple e Rim con le applicazioni MyCompany e QNBolognaFiere, prevede una serie di soluzioni speci-ficatamente pensate per la field force, per il monitorag-gio dei mezzi di trasporto, anche pubblico, per la frui-zione di dati e informazioni destinati al management aziendale. Ogni applicazione è realizzata per le più diffu-se tipologie di device mobili e può essere integrata con i sistemi gestionali già pre-senti nelle aziende. Da anni Softec propone so-luzioni e servizi rivolte al

Mobile&Wireless, con un approccio orientato a una gestione integrata dei di-versi tipi di dispositivi e oggetti connessi alla rete per consentire agli utenti di utilizzarli in modo ottimale. L’offerta mobile dell’azien-da si colloca quindi in un quadro più ampio, il pro-getto So Young (http://so-young.softecspa.it/), in cui si realizzano tecnologie di comunicazione in presenza tra dispositivi per suppor-tare i modelli di interazione emergenti. So Young è il motore che genera la ricerca e lo sviluppo di tecnologie abilitanti di nuovi modelli di interazione che le gio-vani generazioni di utenti sviluppano proprio a partire dalle soluzioni e dai servizi mobile.L’attitudine crescente dei nuovi utenti a utilizzare i new tablet per la creazione, la condivisione e lo scambio di contenuti e informazioni non può essere ignorata dal-le aziende poiché i ragazzi che oggi sono affamati di innovazione sono le persone che domani entreranno nelle aziende e pretenderanno di avere a loro disposizione gli stessi strumenti e le stesse modalità di interazione che utilizzano abitualmente nel-la propria sfera personale.rothoblaas ha compreso per-fettamente questo scenario e ha riconosciuto in Softec il partner ideale per riuscire a migliorare, non solo il lavoro delle persone, ma anche altri aspetti fondamentali quali la comunicazione aziendale, la condivisione delle cono-scenze e delle esperienze, la gratificazione personale e in generale l’immagine di un’a-zienda in crescita e pronta a scoprire attraverso le nuove touch tecnology scenari fi-nora inesplorati.

Mobile Catalogue ManagementPer saperne di più:www.softecspa.it/mobile-catalogue-management

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Soluzioni Mobile che migliorano il businessPartner storico di Rim, TechMobile sviluppa applicazioni e soluzioni per smartphone e tablet tagliate sulle esigenze dei clienti

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n l’efficienza dei lavoratori in mobilità, in un’ottica di Field Force automation. Attual-mente l’azienda è strutturata in due divisioni principali: una dedicata al mondo della Sy-stem Integration, per tutte le

ata da un’idea di Marco Morini, manager con una lunga esperienza nel settore delle telecomunicazioni e attuale ammi-nistratore unico, TechMobile è uno dei primi partner italiani di RIM/

BlackBerry. Ne diventa da subito il braccio operativo, occupandosi di importazione di accessori e hardware, di System Integration ed infine di sviluppo di applicazioni.A partire dal 2009, l’azien-da si trasforma da società di persone a società di capitali, dotandosi di un dipartimento commerciale e tecnico auto-nomo e iniziando a sviluppare soluzioni applicative proprie-tarie dedicate alle aziende che intendono massimizzare

NChiesi: smartphone e tablet per facilitare il lavoro degli informatori scientifici sul territorioChiesi è un’azienda farmaceutica italiana che opera in un contesto internazionale producendo e distribuendo farmaci in oltre 60 paesi nel mondo. Conta 24 filia-li dirette sul territorio, un organico composto di oltre 3200 persone e 500 informatori scientifici e un fattu-rato registrato nel 2010 di 1 miliardo di euro. La foca-

lizzazione dell’azienda è nell’area della terapeutica respiratoria e delle malattie rare.Lo scorso aprile l’azienda, in collaborazione con TechMobile, ha sviluppato una soluzione per tele-foni cellulari smartphone BlackBerry e tablet iPad e Android a supporto dell’attività degli informatori scientifici (ISF), il cui lavoro consiste nell’effettua-re ogni giorno circa 10/12 visite presso i medici presenti sul territorio per distribuire i campioni dei farmaci.L’applicazione permette agli informatori di accede-re alla scheda medico tramite il proprio terminale

soluzioni che contemplano il push mail nelle infrastrutture enterprise e ove la piattafor-ma BlackBerry è la più adot-tata, e l’altra allo sviluppo di applicazioni Mobile B2B.«In un settore in cui il 90% dei nostri competitor sono Web Agency che hanno fiuta-to un’opportunità di mercato e Software House tradizio-nali che hanno esteso il loro business nel Mobile – spie-ga Morini - noi costituiamo un’eccezione e possiamo de-

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finirci un’azienda “full-Mobi-le”, nata e cresciuta in questo ambito. La nostra non è una conoscenza web traslata su Mobile. Ci occupiamo, oltre che dello sviluppo applicativo, anche della parte di integra-zione e di tutto il back end a supporto dei BlackBerry e degli altri dispositivi Mobile».TechMobile è un partner cer-tificato BlackBerry e da due anni a questa parte il princi-pale partner di Vodafone per la gestione dei flussi di Deli-very e Assurance per tutte le piattaforme BES (BlackBerry Enterprise Server) presenti sul territorio nazionale.Dal 2009 l’azienda ha deci-so di sfruttare le conoscenze maturate sul mercato dedi-candosi anche allo sviluppo di applicazioni mobile verticaliz-

zate, orientate al soddisfaci-mento di esigenze specifiche e completamente integrate al sistema informativo azien-dale presente, in un’ottica di massima personalizzazione e soddisfazione delle richieste dei clienti.«Sviluppiamo insieme al cliente un progetto ad hoc per le sue esigenze e caratteristi-che - commenta Morini - Non abbiamo mai cercato di svi-luppare una soluzione stan-dard valida per tutti i clienti. In breve tempo abbiamo col-lezionato diversi case history di successo con aziende im-portanti nel panorama italia-no, come Danieli, Galbusera e Bulgari, realizzando soluzioni innovative per la gestione di centinaia o migliaia di devi-ce BlackBerry». Le soluzioni

sviluppate spaziano dalle più “classiche” di Sales Force Automation, ad altre decisa-mente più “originali”. Grazie alla soluzione sviluppata per Chiesi Farmaceutici, lo scorso maggio TechMobile si è ag-giudicata il premio Wireless Achievement Award indetto da RIM (primo caso di azien-da italiana/europea che riceve il premio, promosso su scala globale), ottenendo il rico-noscimento per la categoria Business Impact.

La soluzione è andata a im-pattare la modalità con cui vengono registrati i dati negli studi clinici condotti per la registrazione di un farmaco per la cura dell’asma chia-mato Foster. Lo studio è stato condotto in 22 paesi su 2000

pazienti ed ha ottenuto un tasso di redemption del 98%. Ogni paziente è stato dotato di un BlackBerry utilizzabile solo per l’App svilupata, che consisteva in un questionario da compilare ogni mattina per rilevare lo stato di salute del paziente e le sue impressioni, con recupero dati in tempo re-ale da parte di un medico che, ricevuto l’input, poteva cam-biare la terapia e controllarne l’efficacia. Grazie alla soluzione, il costo per sostenere lo studio ne-cessario alla registrazione del

mobile, visualizzare uno storico delle visite effettuate e dei campioni conse-gnati, oltre ad offrire la possibilità di inviare un report della visita in tempo reale alla sede centrale non appena questa si è conclusa, gestire le note spese, ricercare sul territorio i medici presenti nel database aziendale e fare scouting di nuovi medici, indicando la loro ubicazione e annotando altre informazioni come gli orari di visita praticati.Prima dell’implementazione della soluzione. gli infor-matori visitavano i medici sul territorio utilizzando un certo quantitativo di materiale cartaceo (schede tecniche del prodotto, pubblicazioni specialistiche ecc) e alla fine della visita stendevano degli appunti relativi all’incontro, inviandoli poi settimanalmente al CRM aziendale tramite PC.La soluzione ha prodotto diversi benefici funzionali, permettendo all’ISF di accedere alle informazioni ri-levanti nel momento stesso in cui divengono neces-sarie, con eliminazione totale del supporto cartaceo e di tutte le attività da svolgere a casa a fine giorna-ta, grazie all’invio in tempo reale delle informazione raccolte, rendendole immediatamente disponibili per uso aziendale, con una conseguente riduzione del ca-rico di lavoro dell’help desk.

farmaco si è abbassato dai 35 milioni a 30 milioni di euro.«Stiamo attualmente lavo-rando con un’azienda farma-ceutica tedesca – aggiunge Morini - per proseguire nello sviluppo di questo modello di lavoro, gestendo anche dati quantitativi rilevati con appositi strumenti, come per esempio uno spirometro (uti-lizzato per misurare i volumi polmonari – ndr) collegato tramite connessione blueto-oth».Per quanto riguarda il mondo dei tablet, TechMobile produ-ce soluzioni su tutte le piat-taforme.«Seppur nascendo da una forte amicizia con RIM – commenta Morini - ci siamo orientati verso ciò che il mer-cato chiede, quindi principal-mente dispositivi iPad e An-droid, ma non solo. Abbiamo infatti appena terminato un progetto con le palestre Vir-gin Active che ha coinvolto gli assistenti di sala dotandoli di un PlayBook (il tablet RIM) per mostrare materiale video ai clienti durante il lavoro in palestra, accedere alle schede di allenamento e registrare i progressi».Tra le soluzioni sviluppate su tablet una significativa è quella realizzata per Chiesi (vedi box); l’azienda sta inol-tre lavorando a diversi pro-getti basati su tablet relativi alla logistica.«Le aziende – spiega Mori-ni - ci scelgono perché con noi sono coinvolte in tutte le fasi dello sviluppo, ne hanno il controllo totale. Se dovesse succedere che alla consegna di un’applicazione il cliente avesse bisogno di un ma-nuale per comprenderne il funzionamento, significa che abbiamo sbagliato qualcosa. Il cliente è sempre a contatto con noi e partecipa alla rea-lizzazione del progetto».

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I l DATABASE

• Oltre 120.000 contatti profilati

I R ISULTATI

Nel corso dell’ultimo anno le attività di promozioneper i nostri clienti hanno ottenuto mediamentei seguenti risultati:

• Tasso medio di apertura 18%

56%

End-user

44%

Offertae canale ICT

La segmentazione dei contatti End-user:

FUNZIONE

ICT, Sistemi Informativi | 32%

Commerciale,

Business Development | 14%

Marketing, Comunicazione | 12%

Amministrazione, Finanza,

Controllo | 10%

Ricerca e Sviluppo, Design | 6%

Acquisti | 5%

Logistica Supply Chain | 5%

Produzione, Operations | 3%

Risorse umane,

Organizzazione | 2%

Altro | 11%

DIMENSIONE IMPRESE (n. addetti)

< 50 | 59%

Da 51 a 250 | 17%

> 250 | 24%

IDEAZIONE E PROGETTAZIONE DI CAMPAGNE DI DIRECT EMAIL MARKETING SU UN TARGETSELEZIONATO DI ICT E BUSINESS DECISION MAKER

DEM

PER INFORMAZIONI| tel. +39 02 36 57 88 71 | [email protected] | www.ict4executive.it |

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AV Strutture - azienda attiva nel mercato dei prefabbricati indu-striali - ha scelto per il carico dei

propri manufatti in cemento armato di di-verse tonnellate e lunghi fino a 20 metri le soluzioni Vocollect Voice implementa-te da KFI. Grazie all’utilizzo di terminali

indossabili vi è stato un miglioramento dell’accuratezza nello stoccaggio dei pezzi dal 99,5% al 99,8%, con una conseguente riduzione del numero di errori e un’otti-mizzazione delle consegne. Ora 6 operatori suddivisi su due turni e dotati di terminale indossabile e cuffie sono guidati in sicurezza dalle istruzioni vocali ricevute dal Sistema di Gestione del Magazzino. Interagendo con la cuffia inserita nell’elmetto di protezione, l’ope-ratore viene così indirizzato direttamente verso il corretto manufatto da preleva-re, con conseguenti notevoli risparmi di tempo. Inoltre, durante le operazioni di prelievo è fondamentale non commettere errori, in quanto esternamente i manufatti si dif-ferenziano per la propria composizione interna e sbagliare in questo senso può portare a rischi di costruzione. Grazie all’implementazione della tecnologia vo-cale, AV Strutture esercita ora un mag-giore controllo delle operazioni di spe-dizione: gli operatori possono operare a mani libere in tutte le varie fasi della lo-gistica e di preparazione della spedizione.

Il Voice Picking per movimentare in sicurezza manufatti in cemento armato

Controllo di qualità più preciso per il Gruppo Biesse grazie alla tecnologia vocaleIl Gruppo Biesse ha la propria sede a Pesaro e opera nel settore della produzione di macchine per l’assemblaggio di mobili. L’azienda ha adottato il software vocale vo-CE di Itworks per automatizzare le operazioni di con-trollo qualità dei macchinari prodotti. In precedenza, il controllo del funzionamento dei macchinari pronti per la consegna al cliente veniva effettuato manualmente, valutando le performance di lavorazione e e annotando le misure effettuate su moduli cartacei. Le correzioni ai setting dei macchinari venivano poi effettuate manual-mente, copiando dal modulo ai computer della macchina i parametri annotati. Ora, le operazioni vengono svolte con l’utilizzo dei comandi vocali, confermando i setting dei macchinari o registrando le correzioni con la propria

voce. Ciascuna postazione del controllo qualità è dotata di un computer con un monitor. Gli operatori indossa-no una cuffia cordless attraverso la quale ricevono dai sistemi informativi di Biesse le istruzioni circa la verifi-ca del funzionamento dei macchinari e comunicano le eventuali correzioni visualizzando il risultato dei test e delle misurazioni sul monitor del PC. La nuova soluzione è in grado di riconoscere i comandi degli operatori an-che negli ambienti rumorosi degli stabilimenti di Biesse e offre agli operatori la possibilità di lavorare con mani libere, senza dover annotare i risultati dei test su sup-porti cartacei, con una conseguente velocizzazione delle procedure di controllo qualità e una riduzione degli er-rori di trascrizione e settaggio delle macchine.

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Rapido riavvio per la Supply Chain delle aziende giapponesi dopo il terremoto

I danni causati dal ter-remoto in Giappone a marzo 2011, anco-

ra vivi nell’immaginario collettivo, hanno messo a dura prova le imprese ma-nifatturiere, sulla cui effi-cienza è basata una parte consistente dell’economia del Giappone. Le tecniche di lean manufacturing, che hanno reso famose Toyota e le grandi imprese ma-nifatturiere giapponesi, basano parte del proprio successo sulla prevedibili-tà dei fattori che influen-zano la Supply Chain e sulla capacità di saper rispondere in modo fles-sibile ai cambiamenti del contesto competitivo. In particolare, i fornitori del-le Big 3, le tre grandi case automobilistiche Toyota, Nissan e Honda sono stati duramente colpiti dai dan-ni del terremoto, con pro-lungati stop nella produ-zione di autovetture delle case madri. Per assistere da vicino i propri fornitori, i vertici delle tre case au-tomobilistiche hanno at-tuato un efficace piano di collaborazione. Di comune accordo, sono stati ridise-gnati in poche settimane i processi produttivi delle autovetture, per ridurre di oltre il 90% il numero di componenti caratte-rizzati da livelli “critici” di approvvigionamento. Per Toyota, i componenti delle autovetture carat-terizzati da elevato con-sumo e brevi lead time di approvvigionamento sono stati ridotti da 500 a 30. In tal modo, a sette mesi

dal disastro, sia Toyota che Nissan hanno riportato la produzione a livelli pari al 90% della situazione pre-terremoto nei propri stabi-limenti giapponesi, mentre Honda ha manifestato un allungamento dei tempi di consegna per la sola Hon-da Civic. In campo tec-nologico, Canon e Fujitsu rappresentano due casi di successo, poiché dopo soli cinque mesi hanno già raggiunto i livelli di produzione pre-terremoto

attraverso un piano di ge-stione della Supply Chain che prevede stabilimenti specializzati equamente suddivisi in diverse aree del Giappone e in Cina. Sia Fujitsu che Canon, in-fatti, hanno sviluppato un piano di Disaster Recovery che prevede un elevato li-vello di interoperabilità tra gli stabilimenti, ciascuno dei quali possiede tecnolo-gie e competenze per rea-lizzare più di una linea di prodotti.

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L’ufficio mobile in una valigia per i venditori della Cooperativa Latteria di Vipiteno

La Cooperativa Latteria di Vipiteno è un’azienda che si occupa della pro-duzione e distribuzione di yogurt,

latte, panna e burro, con oltre 130.000 li-tri di latte lavorati giornalmente e un fat-turato di oltre 62 milioni di euro all’anno. La distribuzione di tali prodotti avviene in tutta Italia tramite una rete di conces-sionari, mentre nei dintorni della sede, la Cooperativa Latteria di Vipiteno ha una propria organizzazione di operatori che provvedono direttamente alla distribu-zione con il metodo della tentata vendita. Nel 2010 è stata adottata una soluzione basata sui prodotti software ONroad 3, terminali Intermec CN3 e stampanti ter-miche MP500TZ, una valigetta prodotta dal gruppo Aton che incorpora una stam-pante termica Zebra. La valigetta rende

più facilmente trasportabili i dispositivi ed è in grado di effettuare la ricarica del-le batterie sia del terminale portatile che della stampante. Per ovviare alla sensibilità delle stampe termiche alla luce, al calore e all’umi-dità, il software installato sui terminali supporta la funzionalità Onroad Paper-less, per permettere l’archiviazione docu-mentale di tutti i documenti di trasporto emessi dai piazzisti, che hanno l’obbligo di conservazione minima di 5 anni. La procedura prevede la cattura della firma del cliente sul display del terminale, la stampa della stessa in calce al documen-to emesso, nonché la memorizzazione del documento che viene quindi passato al software di archiviazione documentale adottato da Latteria di Vipiteno.

Tecnologia RFId per trovare al volo i fascicoli cartacei Con l’obiettivo di semplificare il processo di gestione delle pratiche per la richiesta di incentivi governati-vi per gli impianti fotovoltaici, il Gestore dei Servizi Elettrici (GSE), ente controllato dal Ministero dell’E-conomia e delle Finanze, ha adottato una nuova piattaforma di gestione documentale. Con oltre 300 dipendenti, GSE si occupa della valu-tazione di oltre 130.000 richieste cartacee di rico-noscimento delle tariffe incentivanti per impianti da energie rinnovabili. La nuova piattaforma di gestione documentale Trace-Doc sviluppata da Maestrale uti-lizza la tecnologia RFId per il controllo della movi-mentazione delle pratiche, la loro localizzazione e il supporto al ciclo di vita dei fascicoli cartacei. Suc-cessivamente all’inserimento dei dati nel database di

GSE, viene apposto un tag RFId univoco ad ogni pra-tica, che viene poi inserita in scatole. Durante la pre-parazione di ogni scatola, un lettore RFId controlla la correttezza dell’inserimento e verifica l’assegnazione della pratica alla scatola destinata alla commissione incaricata della valutazione. Successivamente, transitando attraverso un portale RFId, la movimentazione delle pratiche viene rilevata e registrata. Ora è possibile rilevare l’esatta ubicazione delle pra-tiche grazie all’uso di un palmare mobile RFId, con una consistente diminuzione del tempo dedicato alla ricerca durante l’esecuzione del processo di appro-vazione. Conseguentemente, è migliorata l’efficienza del personale di GSE.

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I tag arricchiscono la visita al Museo di Londra

Il Museo di Londra ha recentemente installa-to, in collaborazione

con Nokia, circa 90 tag NFC nei sui due siti: il museo è infatti composto da un edificio sede del “London History Museum” e uno chiamato “London Docklands”. L’applicazione è stata svi-luppata per permettere ai visitatori di accedere a in-formazioni aggiuntive o a speciali offerte tramite il semplice gesto di av-vicinare uno smartphone

Pazienti sotto controllo con il sistema ZigbeeIl Barnes-Jewish Hospital di St. Louis, Missouri, ha avviato un progetto di ri-cerca in collaborazione con la sede di St. Louis della Washington University volto alla definizione e sperimentazione di un sistema per il monitoraggio con-tinuo di pazienti critici sub-intensivi. Il target dell’applicazione è infatti co-stituito da pazienti che richiedono un monitoraggio continuo dei parametri vitali ma che sono altresì in grado di muoversi all’interno dell’ospedale. Il sistema sviluppato si basa su una rete di sensori Zigbee e sfrutta, al momen-to, un pulsossimetro indossato sul dito e un trasmettitore intorno al collo. Il progetto è stato articolato in due fasi: la prima, dal 2009 al 2010, ha visto il test dell’hardware del sistema, la se-conda, tutt’ora in corso, prevede lo svi-luppo e test del prototipo del sistema e lo sviluppo di algoritmi per l’analisi

delle informazioni raccolte, così da po-ter determinare se un paziente richiede assistenza e se deve essere riportato in terapia intensiva o meno. La fine di tale fase di sperimentazione è prevista per l’estate del 2012. Durante la prima fase i ricercatori hanno notato come l’af-fidabilità dei sensori fosse il problema principale rispetto a quella della rete mesh, che non ha comportato partico-lari criticità.Una volta completato il progetto l’o-spedale si aspetta di poter utilizzare il sistema in diversi modi, integrandolo con diversi sensori oltre al pulsossime-tro attualmente testato, così da coprire una maggiore varietà di casi e neces-sità e migliorare la qualità delle cure offerte permettendo allo stesso tempo il monitoraggio continuo dei parametri critici e offrendo ai pazienti la libertà di muoversi.

NFC-enabled ad uno dei tag posti lungo il percorso. Ogni tag infatti contiene un identificativo univoco che richiama la specifica offerta/informazione. Ad esempio un tag posto presso la biglietteria per-mette di accedere al sito degli “Amici del museo di Londra” cui è possibi-le affiliarsi ed avere così accesso ad una serie di iniziative, informazioni su altre esibizioni e scon-ti. I servizi offerti tramite sistema NFC sono inoltre personalizzati a secon-da della localizzazione del tag. Oltre a quello della biglietteria è quin-di possibile accedere ad informazioni e foto ag-giuntive lungo il percorso della mostra così come, ad esempio, ricevere uno sconto per gli acquisti ef-fettuati nel gift shop del museo. Il sistema è stato inoltre studiato per favorire la condivisione dell’espe-rienza tramite social me-dia (Facebook e Twitter in primis). In tal senso è quindi sufficiente avvici-nare lo smartphone a de-terminati tag per condivi-dere sul proprio profilo la pagina della mostra o un “like” ad essa. Il sistema è stato lanciato ad ago-sto e rimarrà in uso per circa un anno, in quanto il museo vuole testare la popolarità e l’efficacia di quella che è considerata una sperimentazione a tutti gli effetti.

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La tecnologia RFId va in miniera V. M. Salgaocar & Bro, miniera indiana fornitrice di ferro per alcune delle più grandi acciaierie al mondo, sta utiliz-zando una soluzione basata su tecnologia NFC per trac-ciare i propri carrelli lungo i diversi stadi del processo. La soluzione, implementata in tre siti di Goa, ha consentito di informatizzare la raccolta di informazioni quali il peso del carico. La scelta è ricaduta su tag NFC in quanto si te-meva che la forte presenza di materiale metallico potesse interferire con frequenze quali l’UHF. Inoltre la capaci-tà di memoria stessa del tag era un fattore importante dal momento che la compagnia voleva memorizzare altre informazioni oltre all’identificativo del carrello, come la sua tara, il peso lordo, la tipologia e il percorso seguito, nonché il timestamp di ogni interrogazione. La soluzione testata prevede l’utilizzo di telefoni NFC-enabled, utiliz-zati dai supervisori lungo il processo, e stazioni di lettura fissa presso le stazioni di pesa del carrello. All’inizio del processo il supervisore usa il telefono per leggere il pro-prio badge e il tag del carrello memorizzando su questo la qualità o meno del carico e la conseguente destinazio-

ne. Il carrello può infatti essere diretto ad un’altra area o rifiutato. In caso di via libera, questo prosegue per la pesa all’uscita dalla miniera: anche in questo caso l’in-formazione viene memorizzata sul tag. La stessa infor-mazione, unita all’Id del carrello, viene inoltre inviata via GPRS e memorizzata su un database centrale. Lo stesso processo viene seguito lungo il resto del percorso, ovvero presso l’impianto di lavorazione, dove il carico può essere lavorato subito, stoccato o scaricato su una chiatta ed esportato. In caso di lavorazione esso subisce una ulte-riore pesatura. A fine giornata tutte le informazioni così raccolte vengono aggregate così da creare un registro delle attività della giornata.Il nuovo sistema ha permesso di eliminare la documen-tazione cartacea precedentemente utilizzata e il relativo data entry manuale, aumentando la tempestività dell’in-formazione e l’attendibilità della stessa. Visti i risultati, la compagnia sta pianificando di estendere il sistema ad altri due siti produttivi e di allargare il numero di super-visori dotati di terminale NFC.

A Hollywood il parcheggio libero si trova con lo smartphone

Una quota signifi-cativa del traffico cittadino, secondo

alcuni esperti addirittura fino al 30%, è causato da automobilisti in cerca di un parcheggio libero. Per fronteggiare questo feno-meno, diverse decine di città statunitensi, tra cui il quartiere di Hollywo-od a Los Angeles, stanno adottando soluzioni tecno-logiche volte a fornire un

parcheggio utilizzi una ap-plicazione per smartphone che indica su Google Maps i parcheggi liberi nei din-torni. L’applicazione, lan-ciata inizialmente per gli utenti iPhone (a febbraio 2011 erano già oltre 1.400 ad aver scaricato l’applica-zione a Los Angeles), è da agosto 2011 disponibile an-che per dispositivi Android. Dal punto di vista hardwa-re, la soluzione (commer-cializzata come real-time software-as-a-service) con-siste in sensori di posizione alimentati a batteria anne-gati nell’asfalto in grado di rilevare la presenza di veicoli parcheggiati lungo la strada. I sensori comu-nicano tramite rete wire-less mesh con un sistema

supporto nella ricerca dei posti auto liberi lungo le vie cittadine. La soluzione installata a Hollywood, proposta da Streetline, prevede che l’automobilista in cerca di

ricevente (receiver) situato in corrispondenza dei pali della luce, che a sua volta si collega al data center cen-trale (ubicato a Dallas), su cui è presente una mappa dinamica della situazione parcheggi all’interno della città. La soluzione si è dimostra-ta molto utile nel miglio-rare la viabilità cittadina e i servizi al cittadino, ridu-cendo la frustrazione de-gli utenti nella ricerca del parcheggio, e al contempo nella riduzione dell’inqui-namento atmosferico. Il comune sta inoltre valu-tando la possibilità di in-trodurre in futuro criteri di tariffazione basati sulla domanda “reale” di par-cheggi.

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RFId & Internet of Things

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BeAware, un progetto europeo basato su sensori per misurare i consumi energetici

BeAware è un proget-to di ricerca europeo, finanziato nell’am-

bito del settimo program-ma quadro, indirizzato alla consapevolezza dei consu-mi energetici residenziali. Obiettivo del progetto è in-vestigare come la tecnologia (in particolare una rete di sensori wireless) possa con-tribuire a creare consapevo-lezza sui consumi energetici domestici ed educare l’u-tente alla loro riduzione. Il

La raccolta differenziata dei rifiuti diventa intelligente La Contea di Charleston, nella Carolina del Sud, ha recentemente modificato il suo sistema di raccolta rifiuti implementando l’uso di un singolo cassonetto suddiviso in-ternamente anziché di diversi bidoni, uno per ogni tipologia (carta, plastica, etc.). Per monitorare l’efficacia di tale cambia-mento e per meglio indirizzare gli inter-venti educativi nei confronti di chi non effettua la raccolta differenziata, la Con-tea sta sperimentando, da gennaio 2011, un sistema basato su tag passivi RFId UHF per la raccolta di dati in merito all’aderen-za al programma. Il sistema RFId sfrutta quindi la presenza di tag sui bidoni: l’i-dentificativo univoco di ogni tag è legato a quello del bidone stesso ed alla famiglia cui è stato consegnato, permettendo dun-que di associare l’attività di raccolta con il nucleo familiare di riferimento. Durante la sperimentazione, tre camion per la raccol-ta dei rifiuti sono stati equipaggiati con reader RFId e due antenne: una situata nel braccio del mezzo e una nella tramoggia per la compressione dei rifiuti. Ogni volta che un cassonetto viene preso, la prima antenna lo identifica mentre la seconda

permette di confermarne lo svuotamento, eliminando il rischio di false letture. I dati raccolti sono poi comunicati via GPRS al server centrale dove tramite l’Id del casso-netto è possibile richiamare i dati associa-ti, registrare lo svuotamento e aggiornare il percorso del mezzo. In questo modo il sistema permette di monitorare l’attività dei camion, consentendo di rilevare even-tuali problemi e di intervenire tempesti-vamente a riguardo. Durante i sei mesi del pilota, che ha coinvolto circa 5000 abitazioni, il sistema ha mostrato come la raccolta differenziata fosse aumentata dal 35 al 70% delle unità abitative e quali famiglie non la stessero effettuando. Ri-spetto ai normali sistemi che permettono di verificare il tasso di raccolta sulla base del peso dei rifiuti, il nuovo sistema RFId offre quindi informazioni utili alla piani-ficazione dei prossimi interventi, aiutando ad identificare il corretto target. Visto il successo del primo pilota la Contea ha esteso il programma ad altre 5000 abita-zioni ad ottobre 2010 per poi includerne altre 30000 nel corso del primo quadri-mestre del 2012.

consorzio è composto da un panel di università e azien-de attive nel settore dell’e-nergia di Italia, Svezia e Finlandia. Il progetto ha vi-sto lo sviluppo di una rete di sensori per il monitoraggio dei consumi domestici e lo sviluppo di un’applicazio-ne per l’educazione dell’u-tente e dell’intera famiglia. Tale applicazione, chiamata EnergyLife, è un vero e pro-prio gioco a livelli che offre la possibilità di competere sia intra che interfamiglia. I consumi, monitorati in real time a livello di singola apparecchiatura, sono con-sultabili dall’utente tramite interfaccia web sia da PC che da cellulare. Iniziato nel 2008 il progetto ha visto lo svolgimento di due piloti sul campo. ll primo, svoltosi da maggio a settembre 2010, ha riguardato la validazione dell’applicazione EnergyLi-fe su 8 famiglie, 4 italiane e 4 finlandesi, per un totale di 24 persone, mentre il secon-do, svoltosi da gennaio ad aprile 2011, ha coinvolto 12 famiglie, 5 italiane, 5 svede-si e 2 finlandesi.L’architettura tecnologi-ca sviluppata gestisce lo scambio di dati tra il di-spositivo da controllare e l’utente, nonché la lettura dei dati dai sensori e la configurazione e il con-trollo di alcuni dispositi-vi, e si basa su 3 livelli. Il “Presentation Layer”, ov-vero il livello che permette la comunicazione con l’u-tente, si basa su interfaccia web (PC e Mobile) e device sviluppati ad hoc, quali la torcia proiettore Watt-Lite Twist (nella foto).

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PROSSIMIEVENTI

LA SCHOOL OF MANAGEMENT

La School of Management del Politecnico di Milano, con oltre 240 docenti, e circa 80 fra dottorandi e collaboratori alla ricerca, dal 2003 accoglie le molteplici attività di ricerca, formazione e alta consulenza, nei campi del management, dell’economia e dell’industrial engineering che il Politecnico porta avanti attraverso le sue diverse strutture interne e consortili. Fanno parte della Scuola il Dipartimento di Ingegneria Gestionale, le Lauree e il PhD Program di Ingegneria Gestionale e il MIP, la business school del Politecnico di Milano.La School of Management ha ricevuto nel 2007 l’accreditamento EQUIS.

GLI OSSERVATORI ICT & MANAGEMENT

Gli Osservatori ICT & Management della School of Management del Politecnico di Milano(www.osservatori.net) vogliono o�rire una fotogra�a accurata e continuamente aggiornata sugli impatti che le tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT) hanno in Italia su imprese, pubbliche amministrazioni, �liere, mercati, ecc.

Gli Osservatori sono ormai molteplici e a�rontano in particolare tutte le tematiche più innovative nell’ambito delle ICT: B2b – eProcurement e eSupply Chain, Business Intelligence, Canale ICT, Cloud & ICT as a Service, eCommerce B2c, eGovernment, Enterprise 2.0, eProcurement nella PA, Fatturazione Elettronica e Dematerializzazione, Gestione Strategica dell’ICT, Gioco Online, HR Innovation Practice, ICT & Business Innovation nel Fashion-Retail, ICT & PMI, ICT Accessibile e Disabilità, ICT in Sanità, ICT nel Real Estate, ICT nelle Utility, ICT Strategic Sourcing, Information Security Management, Intelligent Transportation Systems, Internet of �ings, Intranet Banche, Mobile & Wireless Business, Mobile Banking, Mobile Internet, Content & Apps, Mobile Marketing & Service, Multicanalità, New Media & New Internet, New Slot & VLT, New Tablet & Business Applications, NFC & Mobile Payment, RFId, Social Network, Uni�ed Communication & Collaboration.

P E R M A G G I O R I I N F O R M A Z I O N I V I S I TAT E I L S I T O w w w . o s s e r v a t o r i . n e t

OSSERVATORIO NEW TABLET & BUSINESS APPLICATIONS

Convegno di presentazione dei risultati della Ricerca 2011Durante il Convegno, promosso dalla School of Management del Politecnico di Milano, verranno presentati i risultati

della Ricerca 2011, che ha coinvolto CIO ed Executives delle più importanti aziende operanti in Italia con l'obiettivo di: analizzare i principali ambiti applicativi dei dispositivi New Tablet, identi�cando i settori, le famiglie professionali e i processi di business maggiormente impattati; comprendere le reali potenzialità del paradigma dell’Application Store, analizzando criticamente l’e�ettiva fattibilità di una sua trasposizione in ambito corporate; identi�care i principali “atti di moto”, analizzando i casi di introduzione (o di volontà di futura adozione) dei New Tablet a supporto dei processi di business; analizzare l’interesse degli utenti “�nali” di dispositivi New Tablet in ambito business, identi�cando il reale grado di accettazione e le eventuali resistenze all’utilizzo e al cambiamento. Seguirà una Tavola Rotonda a cui prenderanno parte alcuni dei CIO che si sono resi protagonisti di iniziative particolarmente rilevanti di introduzione dei dispositivi New Tablet e delle Business Applications a supporto dei processi aziendali.

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Politecnico di MilanoAula RogersCampus LeonardoVia Ampére 2, Milano

OSSERVATORIO UNIFIED COMMUNICATION & COLLABORATION

Convegno di presentazione dei risultati della Ricerca 2011Durante il Convegno, promosso dalla School of Management del Politecnico di Milano, verranno presentati i risultati della

Ricerca basata sullo studio di casi, con l'obiettivo di: illustrare la di�usione e lo stato di maturità delle soluzioni di Uni�ed Communication & Collaboration nella realtà italiana; indagare i nuovi modelli di o�erta nella comunicazione uni�cata; individuare e comprendere le strategie di introduzione maggiormente adottate. Seguirà una Tavola Rotonda a cui parteciperanno autorevoli testimoni aziendali che discuteranno di esperienze signi�cative nell'impiego dei sistemi di Uni�ed Communication & Collaboration.

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Politecnico di MilanoAula RogersCampus LeonardoVia Ampére 2, Milano

OSSERVATORIO ENTERPRISE 2.0

Convegno di presentazione dei risultati della Ricerca 2011Durante il Convegno, promosso dalla School of Management del Politecnico di Milano, verranno presentati i

risultati della Ricerca 2011 che ha coinvolto i CIO e i Responsabili delle Line of Business delle più importanti aziende operanti in Italia con l'obiettivo di: rilevare l’andamento degli investimenti, le priorità e gli scenari evolutivi di medio periodo; valutare lo stato di di�usione e di maturità di strumenti, applicazioni e nuovi device (tablet, slate pc, smartphone, …); analizzare gli impatti delle iniziative Enterprise 2.0, evidenziando la cultura organizzativa, la strategia di adozione, i modelli di leadership, i sistemi di Governance, le policy di utilizzo e i bene�ci rilevati; approfondire l’impatto sui processi di business e sui modelli di servizio delle principali Direzioni aziendali (Marketing, Commerciale, Comunicazione Interna, Operations, Acquisti, Amministrazione e Controllo). Durante il Convegno verranno premiati i vincitori dell'"Enterprise 2.0 Innovation Award", un'iniziativa dell'Osservatorio che ha lo scopo di dare visibilità e creare occasioni di conoscenza e condivisione delle iniziative più innovative in ambito Enterprise 2.0.

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Politecnico di MilanoAula RogersCampus LeonardoVia Ampére 2, Milano

OSSERVATORIO E-COMMERCE B2C

Convegno di presentazione dei risultati della Ricerca 2011Durante il Convegno, promosso dalla School of Management del Politecnico di Milano in collaborazione con Netcomm,

verranno presentati i risultati della nuova Ricerca, che analizza oltre 200 studi di caso, con l’obiettivo di: fornire la valutazione preconsuntiva del mercato italiano dell’eCommerce B2c nel 2011, oltre al consuntivo del 2010; analizzare puntualmente le evoluzioni strategiche in atto; confrontare il mercato italiano con quello dei principali paesi occidentali; misurare l’utilizzo del Social Network e del canale mobile nel processo di interazione azienda-consumatore. Seguirà una Tavola Rotonda a cui parteciperanno alcuni dei principali operatori dell’eCommerce B2c italiano (tra cui Amazon, Groupon, Mediamarket, Privalia).

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Politecnico di MilanoAula Carlo De CarliCampus BovisaVia Durando 10, Milano

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Mobile Internet & App

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Facebook sfida Apple sul terreno delle Appa

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Si chiama Spartan il progetto lancia-to da Facebook che

consentirebbe di aggirare i limiti imposti da Apple con il proprio App Store, grazie ad un’applicazione sviluppata in HTML5. L’obiettivo del popolare social network è offrire applicazioni e giochi agli utenti iPhone – ma anche di iPad e iPod Touch –, permettendo anche l’ac-quisto dei credits, senza passare da App Store e, quindi, senza versare una revenue share a Apple. È questo il cuore del pro-getto: in questo momento, infatti, Facebook non sta generando ricavi pay sul-le piattaforme mobili; la possibilità di vendere cre-diti attraverso il browser web risulta, quindi, estre-mamente interessante.Un altro vantaggio risie-derebbe nella velocità di aggiornamento e nella possibilità di rispecchiare tutti i cambiamenti della versione per browser PC del sito. Inoltre, grazie allo svilup-po in HTML5, si riusci-rebbe a superare il pro-blema che hanno le molte applicazioni presenti su Facebook – soprattutto giochi – che richiedono il supporto di Flash, e che, quindi, non funzio-nano su dispositivi come l’iPhone e l’iPad.Rumors – provenienti an-che da Bloomberg – so-stengono che Facebook voglia competere con Apple, sfruttando i suoi 750 milioni di utenti. L’o-

biettivo più ambizioso è, probabilmente, quello di convincere sviluppato-ri ed utenti ad utilizzare Facebook come un canale distributivo per le applica-zioni, alternativo all’App Store di Apple e all’An-droid Market di Google. Il progetto sta impegnan-do più di 80 sviluppatori

I risultati di Borsa mostrano che la capitalizzazione di Apple e Google risulta pari a 381 miliardi di euro. Le due blue chip da sole capitalizzano un contro-valore pari al 94,1% di quello di Piazza Affari che si attesta a 404 miliardi di euro. Apple, inoltre, si contende il primo posto della classifica S&P 500 con Exxon Mobil e alla fine del 2010 aveva quadruplicato il proprio valore di mer-cato in Borsa rispetto all’inizio di gennaio del 2007, anno che vide il debutto del primo iPhone.Nonostante ciò, il titolo Apple ha visto un calo pari al 4% nel mese di giugno 2011, il peggiore risultato degli ultimi tre anni, anche se gli utili della casa californiana sono aumentati del 75% nel corso degli ultimi due trimestri fi-scali e nonostante le ultime indicazioni elaborate da Bloomberg indichino che i profitti di Apple nel terzo trimestre potrebbero salire del 66% a 5,4 miliardi di dollari, con ricavi in crescita del 57% a 24,7 miliardi. La spiegazione che ne danno alcuni analisti americani è duplice e coincide con l’attesa per il lancio dei nuovi prodotti - in particolare il nuovo iPhone - e la preoccupazione che regnerebbe tra vari investitori, preoccupati del fatto che l’inarrestabile ascesa di Google negli smartphone rallenti la crescita della casa di Cupertino. Qualche azionista, inoltre, sostiene che la precaria salute di Steve Jobs costituisca un problema per il futuro prossimo di Apple. Tra gli altri big, anche Facebook registra fatturati da record: 1,6 miliardi di dollari nel primo semestre 2011 con utili di 500 milioni, secondo fonti ufficiose della Reuters. La pubblicità rappresenta uno dei maggiori introiti, con stime di circa 2 miliardi di dollari nel 2010 e con trend di crescita previsti che le per-metterebbero di superare addirittura Google nel settore dell’advertising.La crescita che ha subito Facebook sarebbe favorita anche dalla mancanza di “veri” rivali. Attualmente solo Google+ sembrerebbe avere le carte in regola per tentare di competere con Facebook, ma è ancora ai primi vagiti.

Numeri record per i giganti del Web

da oltre due mesi e il so-cial network direttamente da molto tempo prima. Inoltre, diverse aziende, come Zynga e Huffington Post, stanno lavorando sullo sviluppo di applica-zioni per la piattaforma che spaziano da giochi ad App che permettono la lettura di news e così via.

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Sempre più traffico video su Mobile

Come evidenziato dal sesto rapporto “Mo-bileTrends” di Allot

Communications – azienda specializzata nella gestione di rete – il consumo di ban-da per i dati mobili e le ap-plicazioni offerte dagli Over The Top cresce ad un ritmo sempre più elevato. Nello specifico, si segnala una crescita nell’utilizzo di banda Mobile a livello glo-bale pari al 77% nel 1° se-mestre 2011, corrispondente ad un CAGR del 213%.Tra tutte le applicazioni Mobile a livello mondiale, lo Streaming Video registra il peso maggiore, pari al 39%. In particolare, YouTu-be è responsabile del 22% del totale della larghezza di banda consumata, e resta il sito di video più popola-

re per lo streaming - con il 52% del traffico video mon-diale.Anche il VoIP e l’Instant Messaging sono applica-zioni in rapida crescita - con tassi pari al 101% -, anche se rappresentano ancora solo il 4% dell’uti-lizzo di banda dati Mobile globale. Skype continua a guidare il mercato della te-lefonia Mobile VoIP, anche se registra una lieve perdita di quota, dovuta in parte alla penetrazione sul mer-cato di applicazioni come Viber, WhatsApp, ooVoo, ecc. Facebook e Twitter continuano a guidare le applicazioni di Social Net-working, con un aumento nell’utilizzo di banda Mo-bile, rispettivamente pari al 166% e 297%.

Traffico dati mobile ripartito per applicazione - Primo semestre 2011

Fonte: Allot Communications

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cre

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80%

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StreamingVoIP& IM

Web Browsing

FileSharing

AltreApps

Media: 77%

Video Streaming

39%

VoIP & IM4%

Altre Apps3%

Web browsing

25%File

sharing 29%

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Mobile Internet & App

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Google - Motorola Mobility i retroscena della fusione

Annunciato il 15 agosto, l’accordo tra Google e Moto-

rola prevede che il colosso californiano paghi 12,5 miliardi di dollari – 40 dollari per azione – per acquisire una delle due divisioni dell’azienda pro-duttrice di hardware, non-ché partner per l’impiego di Android.L’integrazione tra le due aziende potrebbe dare a Google la possibilità di produrre per la prima vol-ta in proprio i telefoni,

Motorola Mobility sarà gestita come un’azienda separata. Con questo ac-cordo, infine, Google raf-

forzerà il suo ruolo nel mercato del Mobile Com-puting. Rumors sostengo-no che tra gli obiettivi di

Google ci fossero anche i brevetti detenuti dall’ac-quisita – 17.000 già concessi e 7.500 in corso d ’ a p p r ov a z i o -ne. Il colosso di Mountain View, infatti, era stato appena sconfit-to in una gara da un consorzio con Microsoft, Apple e Rese-arch in Motion per l’acquisizio-ne delle migliaia di brevetti della software house Novell.L’annuncio ha permesso al titolo di Mo-torola di otte-nere un balzo

del 56,8% arrivando a 38,4 dollari, mantenendo-si leggermente al di sotto del prezzo di 40 dollari offerto dal gruppo di Lar-ry Page, mentre il titolo Google ha subito solo una leggera perdita (-1,1%), nonostante la “maxi-of-ferta”. L’operazione resta sogget-ta alle ordinarie condizio-ni sospensive, tra cui l’ap-provazione delle autorità competenti negli Usa, in Unione Europea e in altre giurisdizioni. La transa-zione dovrebbe chiudersi definitivamente entro la fine del 2011 o all’inizio del 2012.

Dopo il rilascio dello smartphone di proprietà realizzato con Android, il 4 luglio Vodafone ha comunicato ufficialmente il lancio di un ca-nale incorporato nell’Android Market, che permetterà a tutti i clienti Vodafone di scaricare applicazioni disponibili gratuitamente o a prezzi scontati. Si tratta del primo canale di questo genere lanciato da una Telco in Europa ed offre ai clienti un’ampia gamma di servizi Vodafone aggiornati regolarmente, oltre ad applicazioni su notizie, sport, informazioni e giochi. Tutti i contenuti del canale sono frutto della collaborazione diretta tra l’operatore britannico e Google.Il nuovo canale Vodafone sarà simile a quello di Htc e Sony Ericsson ma, per il momento potranno utilizzarlo solo i possessori di smartphone Android brandizzati Vodafone e con scheda Sim Vodafone.Il canale è attivo in Italia, Regno Unito, Germania, Olanda e Spagna; per accedervi è sufficiente avviare l’applicazione dell’Android Market e selezionare l’apposita sche-da - cliccando sulla nuova voce “Vodafone” che comparirà di fianco al Tab Giochi. La nuova scheda apparirà solo agli utenti connessi attraverso la rete cellulare. Sempre nel mese di luglio, Vodafone Europa ha annunciato che renderà possibile il pagamento di tutto ciò che si acquista dall’Android Market direttamente attraverso il credito telefonico. Disponibile inizialmente in Gran Bretagna e Germania, questa feature sarà però accessibile per ora solo a coloro che hanno acquistato il device Android tramite negozi Vodafone.

portandola a competere direttamente con gli iPho-ne di Apple. Con questa operazione, però, Google si potrebbe mettere anche in diretta concorrenza con molte delle aziende che si ba-sano sul sistema opera-tivo Android per i pro-pri smartphone – tra cui Samsung e HTC. In rispo-sta a questo, il colosso ha annunciato che Android rimarrà un sistema aperto e che, anzi, sarà ulterior-mente rafforzato e che

Un canale Vodafone all’interno dell’Android Market

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HTML5, lo standard che può riscattare il Web

L’evoluzione dello standard HTML alla versione 5

promette una nuova mo-dalità di fruizione delle applicazioni mobili in grado di ridurre il gap con le funzionalità e la user experience garanti-te dalle App native, pur continuando a garantire l’universalità dell’accesso, vero grande punto di for-za del modello Browser-centrico. Per esattezza, l’HTML5 non è ancora stato ratificato da un or-ganismo ufficiale di stan-dardizzazione, pertanto si sta affermando come uno standard de facto, per ora con una buona coerenza di comportamento tra i differenti browser Mobile e non.

Tra i principali vantaggi dell’HTML5, vi è la pos-sibilità di uno sviluppo “unico” che renda frui-bile un’applicazione via browser indipendente-mente dal sistema ope-rativo dello smartphone, sorpassando l’attuale ele-vata frammentazione del mercato in piattaforme e Application Store pro-prietari e la necessità di download e installazione dell’applicazione.Questo consente, oltre ad una possibile riduzio-ne dei costi di sviluppo, maggiori gradi di libertà rispetto ai vincoli imposti dagli Application Store, in termini di revenue sha-re, condizioni di vendita delle applicazioni, tempi e requisiti legati all’ap-

provazione e pubblica-zione dell’App (e dei suoi aggiornamenti) sullo Sto-re, ecc.

Un’altra importante no-vità è la facilitazione di un utilizzo multi-device, che rende possibile acce-dere via Web alla stessa applicazione – come per esempio quella di un quo-tidiano – prima dal pro-prio smartphone, e quindi di riprendere in un secon-do momento la lettura dal proprio tablet o PC dallo stesso punto in cui si era lasciato, senza dover in-stallare un’App su ciascun dispositivo (ed eventual-mente pagare le relative sottoscrizioni di servizio).Il nuovo standard per-mette, inoltre, rispetto alle precedenti versio-ni HTML, di utilizzare le Web App anche in parzia-le assenza di collegamen-to alla rete, rendendo per esempio possibile scrivere una mail o preparare un post per il proprio sito o social network preferi-to (senza bisogno di uti-lizzare client) mentre la copertura di rete è mo-mentaneamente assente ed effettuare l’invio/pub-blicazione quando questa riappare.Altre novità, sempre ri-spetto alle precedenti

versioni dell’HTML, sono: una migliore gestione della grafica, un più sem-plice supporto alla ripro-duzione di video (senza necessità di ricorrere a plugin come Flash), la possibilità di immagaz-zinare molti più dati in locale – e quindi anche impostazioni personali dell’utente – e la possibi-lità di integrare funziona-lità di localizzazione.

Per avere la massima user experience, un controllo molto fine su tutto il de-vice, la possibilità di in-tegrare periferiche e sen-sori specifici (come NFC, barometro e giroscopio), o, ancora, in caso di ne-cessità di elevate velocità e potenza d’esecuzione, di caricamento e di calcolo, lo sviluppo nativo rima-ne però la miglior scelta possibile.

I vantaggi del linguaggio che consente lo sviluppo di App fruibili via browser, indipendentemente dal sistema operativo dello smartphone

Inoltre, nonostante il nuovo standard si ponga un obiettivo di alto livel-lo, data la grande disuni-formità tra dispositivi ed ambienti e la prolifera-zione di browser differen-ti (anche per la medesima piattaforma) non è possi-bile pensare ad una com-pleta e totale trasversalità della soluzione. Fattori come la risoluzione e la dimensione dello schermo e altre differenze speci-fiche di ciascun device, oltre alle differenti fun-zionalità supportate da ciascun browser, causano, infatti, user experience e filosofie di utilizzo anche molto differenti tra loro, e pertanto l’esigenza di specifiche customizza-zioni anche in ambiente Web.

Edoardo Vannutelli Depoli

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Mobile Marketing & Service

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A Seul si fa la spesa in metropolitana grazie ai Qr-Code

Dopo un periodo di prova avvenuto in Luglio, Tesco ha lo

scorso 25 agosto inaugu-rato il suo primo “negozio virtuale” nella stazione della metropolitana Seon-reung di Seoul, tappezzan-dola di cartelloni pubbli-citari che riproducono in maniera fedele l’ambiente di un supermercato con i diversi scaffali ed i pro-dotti esposti, ma con una particolarità: sotto ogni prodotto è esposto un co-dice QR che, se inquadrato con la fotocamera di uno smartphone, permette di effettuare l’aquisto. Tesco, gruppo di distribu-zione britannico attivo a livello internazionale, è entrato nel mercato della Corea del Sud come se-condo player del settore dopo eMart, che conta un numero maggiore di punti vendita, ma si è da subito posto ambiziosi obiettivi di crescita. La Corea del Sud è un mercato dalle carat-teristiche molto particolari e per approcciarlo Tesco ha elaborato una strategia ad hoc che ha, tra l’altro, previsto la creazione di un nuovo brand: “Home Plus”.Secondo gli studi realiz-zati dall’azienda, i citta-dini di questo Paese sono secondi al mondo per il tempo dedicato al proprio lavoro, odiano sprecarne e sono quindi molto attenti ad ogni innovazione che gli permetta di utilizzarlo in maniera più proficua, oltre ad essere persone ge-neralmente molto propen-se all’utilizzo delle nuove

tecnologie. Partendo dalla considerazione che duran-te la giornata si perde una certa quantità di tempo nelle stazioni della me-tropolitana aspettando il treno, l’azienda ha deciso di lanciare una campagna originale che permettesse di utilizzare questi ritagli di tempo per fare la spesa in modo semplice ed im-mediato. Utilizzando le tec-nologie mobili si è elimi-nata la necessità di recarsi presso un punto vendita: è possibile ricevere la merce acquistata a domicilio il giorno stesso dell’ordine, una volta rincasati dal la-voro.

L’offerta digitale di BancoPosta sempre più multicanale con Web, Facebook e MobileBancoPosta - divisione di Poste Italiane che annovera nella sua offerta conti cor-rente e carte di debito, credito e pre-pagate come Postepay – nell’ottica di realizza-re una strategia digitale multicanale ha lanciato quattro iniziative con il supporto di Ubiquity. La prima ha previsto la gestione di una campagna pubblicitaria multi-canale che ha previsto l’invio di Sms e la promozione su social media e portali web nel periodo da dicembre 2010 a marzo 2011, mirata ad acquisire nuovi clienti per il conto corrente online BancoPosta Click e promuovere il circuito Sconti Banco Posta. La seconda riguarda un’iniziativa benefica promossa da Poste Italiane e Facebo-ok per il lancio di Facebook Deals in Italia ed Europa (1° Febbraio 2011), che ha consentito agli utenti del social network di attivare donazioni. L’iniziativa è valsa l’aumento dei fan su Facebook di oltre il 120%. La terza attività della strategia ha previsto il lancio di 3 applicazioni iPhone legate ai principali prodotti BancoPosta: iPostepay, iBancoPostaOnLine e iBancoPostaClick. Si tratta del primo step di un progetto editoriale che prevede la creazione di nuovi servizi digitali per i clienti BancoPosta dotati di smartphone.Infine, è in fase di rilascio l’applicazione Facebook Postepay Deals relativa alla cre-azione di gruppi di acquisto di Poste Italiane. I gruppi di acquisto rivolti alla com-munity degli utenti Postepay - costruiti sul modello del noto sito Groupon - sono gia’ attivi sul sito

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Coca-Cola coinvolge il consumatore attraverso il canale Mobile

Coca-Cola Italia è la filiale italiana di The Coca-Cola Com-

pany, di cui gestisce i mar-chi e le attività di marke-ting strategico, qualità dei prodotti, comunicazione e relazioni istituzionali. L’impiego del Mobile come strumento di marketing da parte dell’azienda si collo-ca in un’ottica di gestione multicanale degli stru-menti di comunicazione, al fine di creare per l’uten-te un’esperienza di marca di valore, basata su conte-nuti condivisi e sulla mas-sima diffusione possibile. Più nello specifico, il Mo-bile si pone in relazione specialmente ad Internet, con un’interazione volta a fornire valide connessioni tra i contenuti, sfruttando il social networking e le potenzialità multimediali trasversalmente ai diver-si dispositivi ed alle piattaforme utilizzate dagli utenti. L’obiettivo di Coca-Cola è di creare una relazione basata sull’entertainment e sull’offerta di conte-nuti a valore aggiunto, sia nei luoghi virtua-li della marca, sia sui principali aggregato-ri. Oltre ai concorsi di tipo “instant win” via Sms effettuati da tem-po - che ricalcano il modello di funziona-mento delle classiche cartoline promozionali a vincita immediata da grattare - in occasione della 2010 FIFA World Cup South Africa è

stato lanciato in onore del celebre calciatore Roger Milla un contest globale dal titolo “The Longest Ce-lebration”, in partnership con YouTube. Gli utenti erano invitati a caricare via Web o via Mobile video dei propri festeggiamenti in segui-to ad un goal sul canale YouTube, che venivano poi trasmessi sul sito. La partecipazione ha coin-volto milioni di utenti in più di 100 Paesi tra cui an-che l’Italia, e ha consenti-to di realizzare numerose “mini-competition” inter-ne gestibili dai singoli paesi con svariati premi, tra cui anche biglietti per assistere alle partite del mondiale. Coca-Cola è, inoltre, pre-sente sull’App Store di Apple con un account istituzionale e con diversi

applicativi a brand azien-dale. Ne è un esempio “Le palle con la neve di Coca-Cola”, App dedicata al periodo natalizio lanciata nel dicembre 2010. L’ap-plicazione permetteva di personalizzare la propria sfera di vetro virtuale con un’etichetta con il proprio nome e di inserire all’in-terno una foto dei propri amici; una volta abbina-ta la palla di neve ad un desiderio, era possibile pubblicarla sul sito Web Coca-Cola o condividerla su Facebook, oltre a vi-sualizzare le creazioni e i desideri dei propri amici. L’azienda definisce il pro-prio media mix in stretta correlazione con la tipo-logia di contenuti che in-tende veicolare e con la finalità di massimizzare la facilità di accesso da parte del consumatore. In

quest’ottica considera il Mobile un prezioso stru-mento di interazione e condivisione dell’espe-rienza di marca. I tele-foni cellulari di nuova generazione, in parti-colare, abilitano la pro-gettazione di iniziative capaci di amplificare questi benefici, poiché permettono, in ottica multicanale, di operare in modo indipendente al tipo di dispositivo uti-lizzato. L’efficacia delle campagne veicolate su iPhone vengono valu-tate dall’azienda mo-nitorando il numero di download e di contenuti creati e condivisi fra gli utenti.

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Mobile Marketing & Service

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McDonalds ha lan-ciato nel mese di giugno una origi-

nale campagna pubblicita-ria a Stoccolma, in Svezia, con la quale ha attirato l’attenzione dei passanti permettendo di giocare al celebre gioco Pong tramite smartphone su un enorme display pubblicitario col-locato in una zona centra-le della città.La campagna ha preso il nome di Pick n Play e non necessitava dell’installa-zione di alcuna App sul proprio smartphone. Per i passanti era sufficien-te accedere al sito http://picknplay.se/ e una ver-sione in Javascript del celebre videogioco era in grado di rilevare, tramite il GPS installato sul te-lefono, la vicinanza allo schermo, e quindi all’a-rea di gioco, permettendo di iniziare la partita e di seguirla direttamente sul maxischermo.Se l’abililità del passante gli permetteva di sostenere

il gioco in difficoltà cre-scente per 30 secondi sen-za perdere, riceveva come premio un coupon elet-

tronico sul cellulare vali-do per una consumazione presso uno dei ristoranti del gruppo.

TotalErg migliora il servizio e fidelizza i clienti con gli SmsTotalErg S.p.A. è nata il 1 Ottobre 2010 dalla fusione tra ERG Petroli e Total Italia a seguito del perfezionamento dell’ope-razione di joint venture tra ERG S.p.A. e TOTAL S.A., ed è il terzo operatore italiano nel settore della distribuzione e commer-cializzazione di prodotti petroliferi, con una rete di oltre 3.300 stazioni di servizio e una quota di mercato di oltre il 12%. Nell’ambito del programma ERG Più, nato a fine 2008 con l’obiettivo di fidelizzare e conoscere il cliente finale, TotalErg ha inviato circa un Sms al mese con conte-nuti promozionali ed informativi ai sot-toscrittori del servizio che hanno rilascia-to l’autorizzazione al trattamento dei dati personali e all’invio di comunicazioni. Gli Sms possono essere personalizzati grazie alle informazioni richieste nel momento della sottoscrizione della carta fedeltà ERG Più (i dati anagrafici, i recapiti tele-

fonici e, a fini statistici, una stima dei km di percorrenza annui). Total Erg utilizza questo strumento con obiettivi di up selling (ovvero per indur-re il cliente ad acquistare un prodotto di gamma superiore) e di customer care. In particolare, l’azienda effettua iniziative promozionali via Sms sulla propria base clienti sia indifferenziate sia mirate ad un target specifico, determinati grazie a cluster analysis (un’insieme di tecniche statistiche) sulle transazioni compiute dall’utente. Tramite Sms vengono inoltre comunicate altre tipologie di informa-zioni di servizio, quali ad esempio la sca-denza del saldo punti, la pubblicazione di un nuovo catalogo premi, o informazioni sull’apertura, la chiusura o la sospensio-ne dei distributori di carburante dove il cliente è solito rifornirsi. Il programma Erg Più ha registrato ottimi risultati nel-le campagne in oggetto, registrando una redemption (calcolata come percentuale di coloro che implementano le azioni in-dicate nell’Sms nell’intervallo di tempo suggerito) che si attesta tra un minimo del 20% ed un massimo del 50%. In particolare, il valore della redemption del servizio di comunicazione della chiu-sura di un impianto e dirottamento dei clienti sulle stazioni più vicine è ad oggi di circa il 50%, con importanti effet-ti sulla limitazione del rischio di perdita del cliente. I servizi Mobile impattano inoltre positivamente sulla soddisfazio-ne del cliente, grazie all’immediatezza e tempestività tipiche delle comunicazioni ricevute tramite Sms.

McDonalds promuove i ristoranticon un videogioco su un maxischermo

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Più tempestivi gli interventi di manutenzione di Sicon-Socomec

Sicon-Socomec, grup-po industriale specia-lizzato nella conti-

nuità, controllo e sicurezza dell’alimentazione di ener-gia a bassa tensione, ha introdotto un sistema di gestione informatizzata della propria forza lavoro mobile che si occupa delle installazioni e delle ma-nutenzioni. Alla base di questa decisione c’era la volontà dell’azienda di ot-timizzare le attività svolte sull’intero territorio nazio-nale, con la possibilità di distinguere gli interventi urgenti, richiesti diretta-mente dal cliente, da quelli

informatici. Tutto questo ha permesso all’azienda di ottenere dei vantaggi com-petitivi in termini di indi-viduazione e risoluzione di eventuali problemi nel corso delle manutenzio-ni sul campo attraverso la consultazione dello stori-co delle attività svolte, di conteggio in modo esatto e immediato dei materiali impiegati nella manuten-zione o di quelli da in-viare successivamente, di visualizzazione a livello centrale di tutte le opera-zioni effettuate soprattutto nel caso intervengano più operatori.

In clinica gli spostamenti dei pazienti monitorati con i tagLa clinica di riabilitazione geriatrica RSA San Giu-lio di Beregazzo (Como) ha adottato una soluzione di Real Time Location per il monitoraggio della po-sizione dei pazienti. L’obiettivo principale è preve-nirne le uscite dalla struttura e le cadute notturne che rappresentano la principale causa di fratture nei pazienti anziani. Il sistema permette infatti la localizzazione precisa e univoca di pazienti – in particolare il controllo dei loro accessi e il monitoraggio dei loro movimenti not-turni, segnalando tramite alert via sms quelli che si svolgono al di fuori di un perimetro di tre metri dal letto -, dello staff medico, dei visitatori, degli appara-ti elettromedicali e l’associazione ad ogni paziente del percorso di cura effettivamente seguito, attraverso l’integrazione con il Sistema Informativo Ospedaliero. A livello tecnologico, la soluzione prevede l’utilizzo di tag attivi sotto forma di braccialetto o badge asso-ciati ai pazienti o allo staff medico, che trasmettono

impulsi UWB (Ultra Wide Band) utilizzati per deter-minare la loro posizione; di sensori dislocati nell’a-rea dell’ospedale che ricevono ed elaborano i segnali provenienti dai tag; di una piattaforma software per aggregare i dati di posizione generati e per analizzare e comunicare l’informazione agli utenti e alle appli-cazioni gestionali. La console è web-based e quindi vi si può accedere, previa autenticazione delle proprie credenziali tra-mite login, sia da postazione fissa che da portatile, tablet o smartphone. La soluzione rientra nell’ambito del progetto SURE (Sensori UWB per il Risk managEment) - finanziato dalla Regione Lombardia e a cui partecipano Italtel Eximia, COSI, Hirelia, Fondazione Lorenzini e UNIMI - per l’identificazione e la localizzazione in tempo reale all’interno delle strutture ospedaliere dei pa-zienti, degli asset (defribrillatori, pompe ad infusione, barelle, apparecchiature) e dei visitatori.

programmati. La soluzione integrata di Work Force Automation (WFA), forni-ta da Aton e implementata direttamente sui notebook aziendali, consente infatti di gestire le richieste d’in-tervento assegnando loro una scala di priorità; forni-re all’operatore sul campo tutte le informazioni neces-sarie per l’attività da svol-gere (ad esempio le persone di riferimento, il numero di impianti, ecc.); consultare lo storico degli interventi; effettuare la registrazione immediata degli interven-ti; gestire la reportistica di misurazione con fogli

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Mobile Force & Mobile Workspace

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Con il progetto ScuolaMia il Wi-Fi arriva nelle scuole italiane

Èpartita la liberaliz-zazione della con-nessione Wi-Fi delle

scuole italiane alla rete globale, per consentire agli alunni un accesso ad internet controllato, si-curo e gratuito, grazie al progetto Scuola Mia. Pro-mosso dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento per la Digi-talizzazione della Pub-blica Amministrazione e l’Innovazione Tecnologica - e l’Ente nazionale per la Digitalizzazione della Pubblica Amministrazione con il supporto del part-ner tecnologico D-Link, il progetto ha come obiettivo rendere possibile la con-nessione alle reti Wi-Fi per offrire servizi innovativi,

sia di tipo didattico che amministrativo, a un nu-mero crescente di istituzi-oni scolastiche. Già dal mese di luglio le scuole hanno avuto la pos-sibilità di presentare sul sito web scuolamia.istruzi-one.it la richiesta per rice-vere gratuitamente il Kit Wi-Fi – contente uno o più access point e uno switch per il collegamento al router/modem della scuola -, previa la compilazione di un modulo online. Dopo l’assegnazione e l’installazione sono di-rettamente le scuole a doversi occupare di ge-stire opportunamente gli accessi alla rete Internet tramite l’assegnazione di un’apposita password

Navigazione Internet gratuita nelle filiali di Poste ItalianePoste Italiane ha attivato in 22 uffici postali delle aree Wi-Fi pubbliche per consentire ai cittadini la naviga-zione gratuita su Internet con il proprio pc, smartphone o tablet. La spinta al libero utilizzo della rete negli uf-fici postali è partita dall’apertura normativa verso que-sto genere di iniziative e dalla crescente penetrazione dell’uso di smartphone e tablet nella quotidianità degli italiani per comunicare nonché per lavorare. Secondo quanto dichiarato da Massimo Sarmi, Am-ministratore Delegato di Poste Italiane, «L’accesso a Internet è ormai un servizio di comunicazione essen-ziale. Sin dalla sua nascita – ha affermato Sarmi - l’azienda ha fornito ai cittadini servizi innovativi di comunicazione e con questa iniziativa prosegue lungo quella missione per garantire a tutti l’accesso al web

e ai sistemi di comunicazione digitale». Per fruire del servizio, che è stato messo a disposizione da Poste Mobile - l’operatore di telefonia Mobile del Gruppo Poste Italiane –, è necessario compilare online una form di accesso, con alcuni dati personali e un numero di telefono Mobile, per ottenere la password di con-nessione con un Sms. Negli spazi Wi-Fi il servizio consente oltre alla pos-sibilità di collegarsi con i propri device anche l’uso di personal computer posti in appositi desk. Le aree già attive sono a Roma, Milano, Genova, Pa-lermo, Bari, Bologna, Firenze, Cagliari, Taranto, Livor-no, Modena, Pavia, Trento e Acqui Terme, e il numero degli uffici postali “free internet” sarà progressiva-mente esteso su tutto il territorio nazionale.

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Con Free ItaliaWiFi nasce la prima rete federata nazionale

propria città, ma anche nelle reti Wi-Fi delle am-ministrazioni che hanno aderito alla rete nazionale.Il progetto ha trovato spunto dall’esperienza delle amministrazioni promotrici, che, consape-voli dell’importanza di portare l’accesso libero e gratuito ad Internet nei luoghi pubblici, hanno creato la propria rete per i cittadini del territorio di competenza. La Provincia di Roma ha avviato nel 2008 la rete “ProvinciaWiFi”, crean-

do più di 650 aree Wi-Fi dislocate nei territori di Roma e Provincia; la Re-gione Autonoma della Sardegna sta lavorando al progetto “SurfinSardinia”, basato sul modello e le architetture open source di Provincia di Roma, che prevede accessi WiFi in porti, aeroporti e comuni a vocazione turistica; il Comune di Venezia, nel 2009, ha dato avvio alla realizzazione della rete “Cittadinanza Digitale”, basata su fibra ottica e wireless.

Meliconi personalizza i telecomandi universali dei propri clienti via SMSPer migliorare il servizio ai propri clienti Meliconi ha introdotto un me-todo per la personalizzazione dei te-lecomandi universali venduti in tutto il mondo con l’utilizzo degli Sms. Gli acquirenti possono così ricevere diret-tamente sul proprio telefonino il co-dice necessario alla personalizzazione del telecomando specifico per il loro apparato televisivo.Il flusso è molto semplice e sfrutta il servizio Ricevi e rispondi Sms via API al Gateway Sms di Skebby: è sta-to attivato un numero dedicato per la ricezione di Sms, comunicato ai clienti da Meliconi sulle istruzioni dei telecomandi universali, al quale gli acquirenti in tutto il mondo inviano un messaggio con testo “marca e mo-dello” del proprio televisore. Il sistema

Meliconi, ricevuto l’Sms via Internet, in automatico elabora la richiesta e risponde con un codice, inviato sem-pre via Sms, che digitato sul teleco-mando, ne permette l’immediata per-sonalizzazione. Il servizio è accessibile tutto l’anno per 24 ore al giorno a costi irrisori (qualche centesimo di euro per Sms). Come spiega Paolo Cipri, Product Ma-nager Consumer Electronics di Me-liconi, «Il sistema Skebby ci ha per-messo di mettere a punto un servizio innovativo di supporto alla program-mazione dei telecomandi». Oltre ai vantaggi tangibili per i clienti dovuti all’automatizzazione e alla riduzione delle tempistiche del processo, si sono ridotti i costi derivati dalle telefonate al servizio assistenza clienti.

Il 9 settembre è stato presentato il progetto Free ItaliaWiFi, la pri-

ma rete federata nazionale di accesso gratuito ad In-ternet senza fili. Nata dal lavoro congiunto del Comune di Venezia, della Provincia di Roma e della Regione Autonoma della Sardegna, l’iniziativa consentirà agli utenti is-critti ad una rete aderente a Free ItaliaWiFi di navi-gare gratuitamente, con le stesse credenziali (user id e password) non solo nelle aree Wi-Fi pubbliche della

consegnata dal tecnico installatore al referente dell’Istituto scolastico nel corso delle attività di col-laudo. Il progetto prevede inoltre il supporto di un Help Desk telefonico per la risoluzione di eventuali problematiche tecniche. Anche se la disponibilità dei Kit è limitata e vinco-lata alle risorse economi-che dedicate - gli apparati saranno consegnati alle scuole secondo l’ordine temporale di presentazi-one delle relative richieste – si tratta di un passo im-portante nella direzione di una scuola al passo con i tempi.

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WhyMCA - La Mobile Revolution continua

Dopo il successo del-la seconda edizione milanese, che ha vi-

sto la partecipazione di ol-tre 700 sviluppatori prove-nienti da tutta Italia, sono già iniziati i preparativi per l’appuntamento di maggio 2012 con WhyMCA – Mo-bile Developer Conference.L’evento ideato da Riccar-do Bosio, attuale Marke-ting Manager di Ubiquity, Alfredo Morresi, Mobile Software Developer, An-drea Piovani, Web appli-cation & Mobile Develo-per, e Paolo Sinelli, Mobile Developer & Consultant, è stato il punto di arrivo di un percorso durato un anno che ha visto WhyM-CA approdare a Roma e Bologna con degli Happy Hour dedicati al mondo del Mobile Gaming e al tema

su API e piattaforme messe a disposizione da svaria-te aziende quali PlayMe, AudioBox.fm, GoodReads, Monocle, Blomming, No-kia, PayPal, smood.it, Ado-be, Microsoft e RIM.L’esito positivo della due giorni è stato possibile anche grazie al supporto dell’agenzia Rock Commu-nications, che ha curato l’organizzazione dell’even-to, e al contributo di Media e Tech partner: Ubiquity, Mobile Monday, Codemo-tion, Geekagenda e LBI.Ma ormai è tempo di una nuova stagione per WhyMCA. Tante le idee e i nuovi pro-positi. In particolare, per il 2012, WhyMCA si porrà due obiettivi: continuare a diffondere la cultura mo-bile tra gli sviluppatori e i creativi italiani favorendo l’emergere delle eccellen-ze e posizionare la Mobi-le Developer Conference WhyMCA tra le principali conferenze mobile euro-pee. Obiettivi ambiziosi che verranno portati avan-ti attraverso alcuni appun-tamenti che culmineranno con la conference di mag-gio 2012 a Milano. Stay tuned!Per maggiori informazioni visitare il sito www.whym-ca.org

10 e 11 novembre, corsoMobile Enterprise al MIP Politecnico di MilanoIl 10 e 11 novembre avrà luogo il Corso Breve “Innovare il Business con le Solu-zioni Wireless: la Mobile Enterprise” organizzato da MIP Politecnico di Milano,studiato per fornire ai CIO e ai Manager operanti nelle Direzioni ICT di imprese private e PA un’ampia panoramica degli impatti e degli scenari delle diverse tecnologie Mobile e Web (Reti cellulari, WiFi, WiMax, RFId, NFC, WSN, UWB, ecc.) e delle opportunità di innovazione di business delle soluzioni M&W (Mobile Workspace e Mobile Force, Wireless Supply Chain, Mobile Marketing & Service, Unified Communication, Infomobility, M2M, ecc). Saranno inoltre trattati i modelli Discounted Cash Flow per valutare i benefici derivanti dall’adozione delle diverse soluzioni M&W e saranno approfondite le opportunità di innovazione in alcune filiere particolarmente significative (Largo Consumo, Sanità, Bancario, ecc.).Per maggiori informazioni visitare il sito www.mip.polimi.it

della monetizzazione delle applicazioni. L’offerta formativa della conference, realizzata gra-zie al contributo delle ec-cellenze della community, è stata anche quest’anno significativa: 7 le track realizzate su temi come android, iOS, Mobile User eXperience, Flash, Lin-guaggi Crossplatform e Windows Phone 7 per un totale di 41 sessioni per oltre 34 ore di lezioni su sviluppo e design di appli-cazioni mobile.L’apertura della conference è stata dedicata alla pre-sentazione delle principali novità relative alle piatta-forme Microsoft, Nokia e Blackberry e alle soluzioni mobile di PayPal. La gior-nata è poi trascorsa, tra un workshop e l’altro, in un

clima informale e rilas-sato marchio di fabbrica di WhyMCA. Per favorire l’incontro tra developer e aziende, inoltre, è stata allestita un’area espositiva per gli sponsor che hanno aperto la conference oltre a Neomobile che ha pre-sentato la piattaforma Ne-opowerad. Il sabato, invece, si è svol-to il primo Mobile Hacka-thon italiano durante il quale 7 team composti da developer e creativi si sono sfidati in 8 ore di sviluppo

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A gennaio torna il convegno sul Mobile Marketing & Service organizzato dalla School of Management del Politecnico di Milano

I nuovi paradigmi del Marketing MIP Politecnico di Milano1 e il 2 dicembre

In ottica di continuità con le edizioni prece-denti, ma con la volontà

di ampliare il proprio ambi-to di analisi, la ricerca con-dotta nel corso di quest’an-no, oltre ad approfondire l’analisi sull’utilizzo del te-lefono cellulare, punta an-che a monitorare le evo-luzioni degli strumenti di Mobile Marketing & Ser-vice, soprattutto in ottica multicanale, identificando i trend in atto con parti-colare attenzione a tutti gli strumenti più innovativi (applicazioni, qr-code, ecc.) e ai nuovi device fruibili in mobilità (e-book reader, ta-blet, navigatori ecc.). Saranno inoltre identifi-cati i trend di crescita del mercato, valutati i benefi-ci conseguibili dai clien-ti, analizzati i processi di azione e pianificazione dei nuovi strumenti per le aziende utenti finali e, infi-ne, saranno definiti il gra-do di conoscenza, il livello di utilizzo e le competenze che hanno i player della fi-liera dei servizi a supporto della comunicazione azien-dale.Per maggiori informazioni visitare il sito www.osservatori.net

L’1 e il 2 dicembre i Marketing Ma-nager, i Brand Manager, i Product manager e i Responsabili progetti

internet e CRM sono chiamati a parte-cipare al Corso Breve “Canali Digitali e Nuovi Paradigmi di Marketing”, organiz-zato da MIP Politecnico di Milano.Gli obiettivi del corso sono sei: dare una visione chiara e completa dell’impatto dei canali digitali sull’attività di marketing e di relazione con il mercato delle aziende; fornire gli strumenti per comprendere gli scenari in atto in Italia a livello di In-

ternet/Web, Media & Tv digitali, Mobile Content & Service, eCommerce; compren-dere criticamente gli impatti della logica “2.0” sulle attività di marketing; interpre-tare e gestire fenomeni di social networ-king; definire un approccio di marketing adatto ai mutati contesti di relazione con il mercato attraverso le reti; ridefinire le principali scelte di marketing e comuni-cazione alla luce dei nuovi scenari tecno-logici, sociali e di consumo.Per maggiori informazioni visitare il sito www.mip.polimi.it

Il 22 novembre al Politecnico di Milano si parla di Unified Communication & CollaborationL’Osservatorio Unified Communication & Collaboration della School of Management del Politecnico di Milano, giunto al suo secondo anno di attività, presenterà il 22 novembre i risultati della ricerca 2011.L’analisi ha previsto in prima battuta la realizzazione di una survey estesa ad aziende italiane appartenenti a tutti i settori merceologici e la stesura di numerosi casi di studio di imprese che hanno adottato soluzioni di Unified Communication & Collabo-ration, con l’obiettivo di mettere in evidenza i principali benefici di business derivanti dall’adozione. In particolare la ricerca 2011 ha puntato a indagare tre aspetti chiave del mondo UCC: la diffusione e lo stato di maturità delle soluzioni di UCC nella realtà italiana; i nuovi modelli di offerta nella comunicazione unificata; le strategie di in-troduzione maggiormente adottate. La presentazione dei risultati della Ricerca sarà seguita da una Tavola Rotonda a cui parteciperanno testimoni aziendali che discuteranno di esperienze significative nell’impiego dei sistemi di Unified Communication & Collaboration. Per maggiori informazioni visitare il sito www.osservatori.net

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A febbraio con la tappa di Bari riparte il Roadshow di Smau

OMAT Roma 9 e 10 novembre

Forte del successo dell’edizione 2011, che ha registrato oltre

15.500 visitatori professio-nali, a febbraio torna il Ro-adshow di SMAU. La prima tappa sarà ancora una vol-ta Bari, seguita a marzo da Roma, a maggio da Padova e a giugno da Bologna.Nel corso della nuova edi-zione saranno approfondite le tematiche del cloud com-puting, della unified com-munication e collaboration, della fatturazione elettroni-ca e gestione documentale, del mobile e wireless, della business intelligence, ac-canto ai contenuti legati al web 2.0, all’e commerce e all’Innovazione per il com-mercio e la grande distribu-zione.Anche quest’anno sarà in-detto il Premio Innovazio-

ARoma torna OMAT, l’evento che si pone l’obiettivo di comprende-re come incanalare e sfruttare al

meglio il flusso di dati digitali che ogni azienda crea e riceve. L’appuntamento riunisce aziende, isti-tuzioni, accademici, utenti ed esperti e insieme a convegni e tavole rotonde propone anche un’area espositiva. In continuità con le passate edizioni anche quest’anno la volontà è quella di istruire una sempre più grande fetta del mercato avvicinando il maggior numero possibi-

le di persone con poteri decisionali alle soluzioni di information management. In questo processo, comunicazione e intera-zione saranno due elementi importanti.La linea convegnistica verrà impostata, come la trama e l’ordito di un tessuto, tenendo presente diverse esigenze: li-vello di conoscenza di chi ascolta, tipo di qualifica, vivacità e coinvolgimento attraverso dibattiti, focus su settori d’in-dustria.Per maggiori informazioni visitare il sito www.omat360.it

ne ICT Smau Business Ro-adshow volto a premiare le aziende in grado di compe-tere sul mercato grazie alle tecnologie digitali.Per maggiori informazioni visitare il sito www.smau.it

Al Politecnico di Milano a febbraio la seconda edizione del Convegno dell’Osservatorio NFC & Mobile PaymentL’Osservatorio NFC & Mobile Payment, promosso dalla School of Management del Politecnico di Milano in collaborazione con l’R-FId Solution Center, presenterà a febbraio i risultati del suo secondo anno di attività.L’obiettivo principale sarà analiz-zare i sistemi innovativi di ultima generazione, concentrandosi in particolare sui pagamenti legati al telefono cellulare mobile (sia Remote sia Proximity) e sui Con-

tactless Payment (attraverso carte contactless). Pertanto nel corso della ricerca sa-ranno censite e analizzate le evo-luzioni più rilevanti dello scenario applicativo nazionale ed interna-zionale, sarà studiata la catena del valore dell’offerta di servizi di Mobile Payment identificandone le attività specifiche e i possibi-li modelli di business sottostanti, saranno analizzati il punto di vista degli esercenti e le caratteristiche

della domanda di servizi di Mobile Payment.Quest’anno è inoltre previsto il consolidamento e lo sviluppo di progetti pilota come aree di test al fine di comprendere per mezzo di analisi quantitative e qualitati-ve il punto di vista degli esercenti e degli utenti e sperimentare logi-che di filiera.

Per maggiori informazioni visitare il sito www.osservatori.net

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TOSM e ITN: l’hi-tech per recuperare competitività in Europa16-18 Novembre 2011 | LINGOTTO FIERE - OVAL - Torino

The net works[ICT FOR BUSINESS]

NEW YORK

ToKYO

PARIS

L’UNICA MANIFESTAZIONE EUROPEA DEDICATA ALLEINFRASTRUTTURE INTELLIGENTI E AI SERVIZI DI INFOMOBILITÀ E NAVIGAZIONE

TORINO SOFTWARE AND SYSTEMS MEETING

promosso da PRINCIPALI AREEDI INTERESSE

Processo e gestione

Turismo

Salute

Automotive

Energia

Multimedia

Finanza

per maggiori informazioni: www.tosm.it • www.itnexpo.com

nell’ambito dicon il supporto diorganizzazione

partner tecnici partner scientifi co

Advanced ICT solutions from Torino Piemonte

infrastructuretelematics& navigation& navigation& navigation

L’UNICA MANIFESTAZIONE

Aree tematiche

AVL/AVM / Fleet Management

Emergency and Safety

Galileo and GNSS

Green Mobility

GIS 4 Mobility & Infrastructure

Indoor Positioning & Asset Tracking

Innovators Forum

Personal Navigation Devices

Smart Infrastructures

On-board Telematics and Car Sensors

Smart ticketing and parking

Web 2.0 & Geocontents

AVL/AVM / Fleet Management

Emergency and Safety

Galileo and GNSS

Green Mobility

GIS 4 Mobility & Infrastructure

Indoor Positioning & Asset Tracking

Innovators Forum

Personal Navigation Devices

Smart Infrastructures

On-board Telematics and Car Sensors

Smart ticketing and parking

Web 2.0 & Geocontents

AVL/AVM / Fleet Management

Emergency and Safety

Galileo and GNSS

Green Mobility

GIS 4 Mobility & Infrastructure

Indoor Positioning & Asset Tracking

Innovators Forum

Personal Navigation Devices

Smart Infrastructures

On-board Telematics and Car Sensors

Smart ticketing and parking

Web 2.0 & Geocontents

AVL/AVM/ Fleet Management

Emergency and Safety

Galileo and GNSS

AVL/AVM / Fleet Management

Emergency and Safety

Galileo and GNSS

Green Mobility

GIS 4 Mobility & Infrastructure

Indoor Positioning & Asset Tracking

Innovators Forum

Personal Navigation Devices

Smart Infrastructures

On-board Telematics and Car Sensors

Smart ticketing and parking

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AVL/AVM / Fleet Management

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GIS 4 Mobility & Infrastructure

Indoor Positioning & Asset Tracking

Innovators Forum

Personal Navigation Devices

Smart Infrastructures

On-board Telematics and Car Sensors

Smart ticketing and parking

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AVL/AVM / Fleet Management

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Green Mobility

GIS 4 Mobility & Infrastructure

Indoor Positioning & Asset Tracking

Innovators Forum

Personal Navigation Devices

Smart Infrastructures

On-board Telematics and Car Sensors

Smart ticketing and parking

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Innovators Forum

Personal Navigation Devices

Smart Infrastructures

AVL/AVM / Fleet Management

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GIS 4 Mobility & Infrastructure

Indoor Positioning & Asset Tracking

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Personal Navigation Devices

Smart Infrastructures

On-board Telematics and Car Sensors

Smart ticketing and parking

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On-board Telematics and Car Sensors

Smart ticketing and parking

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AVL/AVM / Fleet Management

Emergency and Safety

Galileo and GNSS

Green Mobility

GIS 4 Mobility & Infrastructure

Indoor Positioning & Asset Tracking

Innovators Forum

Personal Navigation Devices

Smart Infrastructures

On-board Telematics and Car Sensors

Smart ticketing and parking

Web 2.0 & Geocontents

AVL/AVM / Fleet Management

Emergency and Safety

Galileo and GNSS

Green Mobility

GIS 4 Mobility & Infrastructure

Indoor Positioning & Asset Tracking

Innovators Forum

Personal Navigation Devices

Smart Infrastructures

On-board Telematics and Car Sensors

Smart ticketing and parking

Web 2.0 & Geocontents

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Brevi dalle aziende

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NetApp continua a crescere e punta sul cloud Supera i 5 miliardi di dollari il fatturato 2011 di NetApp: il pro-duttore di soluzioni storage con oltre 10mila dipendenti nel mon-do, ha messo a segno una cre-scita del 30% rispetto all’anno scorso, e ora punta a continuare a cavalcare l’onda del successo fornendo un’architettura e un set di funzionalità per lo storage e la gestione ideale per realizzare infrastrutture cloud, siano esse private, pubbliche o ibride. La strategia passa anche attraverso importanti accordi con servi-ce provider di primo piano che offrono il servizio di storage in modalità Cloud a oltre un miliar-do di utenti finali.

IBM compie 100 anni Nella sua vita ha cambiato pelle 5 o 6 volte, ma è ancora protagonista di primo piano nel mercato ICT e gode di ottima salute, nonostante i 100 anni di età (85 in Italia). In occasione dell’importante compleanno, l’Ammi-nistratore Delegato di Ibm Italia Ni-cola Ciniero ha voluto evidenziare i cambiamenti che hanno permesso a Big Blue di reagire e adattarsi all’e-voluzione del mercato, ma anche ciò che è rimasto invariato nel tempo. «Abbiamo una roadmap strategica molto precisa - ha detto Ciniero -. In cinque anni il peso dell’hardware sul fatturato si è ridotto dal 70% al 25%, mentre sono cresciuti il softwa-re e i servizi e abbiamo venduto PC e stampanti, per focalizzarci sulle aree a maggiore valore aggiunto. Mante-niamo un grande focus sulla tecno-logia: investiamo il 6% del fatturato in ricerca, anche pura, e da 18 anni abbiamo la leadership nel numero di brevetti depositati». L’hardware Ibm, un tempo proprietario, è oggi fra i più aperti sul mercato e sempre sul-la frontiera dell’innovazione: basta pensare a Watson, il supercomputer

in grado di riconoscere il linguaggio naturale ed effettuare analisi predit-tive e cognitive. La strategia di Big Blue è oggi focalizzata sullo Smarter Computing, un paradigma che punta a utilizzare l’intelligenza messa a dispo-sizione dalle tecnologie per rendere le città più vivibili – come già è accaduto a Stoccolma – e trasformare al con-tempo i processi di business di ogni settore industriale.

VMware getta le basi dell’era post-PCLa gestione dei PC è ormai l’incubo degli IT manager, che in tempi di budget all’osso si trovano costret-ti a gestire pesanti migrazioni dei sistemi operativi, aggiornamenti delle applicazioni e problemi di security, con gli utenti che voglio-no utilizzare device di nuova ge-nerazione aggirando così le policy aziendali. Per interrompere questo circolo vizioso, la società leader nella virtualizzazione propone un metodo semplice per erogare am-bienti desktop-as-a-service basati su Windows che consentono alle aziende di fare di più con le risorse di cui già dispongono. La strategia punta, dunque, su prodotti open per accelerare il percorso verso un nuovo modo di lavorare che vada

al di là dei desktop Windows. Un modello in cui le aziende sfruttano risorse Cloud ibride pur mantenen-do un ambiente gestito e protetto, offrendo ai loro dipendenti nuove modalità per collaborare con ap-plicazioni e dati da qualsiasi dispo-sitivo, quando e dove necessario.

Epson alla conquista del mercato professionaleSi è svolto lo scorso maggio nella cornice dello stadio Old Stratford del Manchester United l’evento di annuncio della strategia 2011 di Epson dal titolo “Engineered for Business”.Gli obiettivi per l’area EMEA nel 2011 sono di raggiungere un fat-turato di 200 milioni di euro con una crescita compresa tra il 10 ed il 20% a seconda dei diversi mer-cati, puntando soprattutto all’area Business con la nuova offerta di stampanti a getto d’inchiostro che – secondo Epson - permettono di realizzare importanti economie ga-rantendo al contempo una qualità che è paragonabile alle stampanti laser di pari categoria.La crescita più importante verrà dal segmento business, dalle appli-cazioni per ufficio e dallo sviluppo di soluzioni verticali specifiche per diversi mercati professionali, come il retail, il finance, le stampanti CAD, l’hospitality e così via.Epson sul mercato italiano parte da un market share del 36% per le in-kjet (secondo posto, dietro ad Hp), dal terzo posto con il 22% negli scanner (ma primi a valore), e da un più modesto 5,5% nel mercato laser. Il punto di forza delle nuo-vi soluzioni inkjet per il segmento professionale sono in primo luogo l’abbattimento dei costi di gestio-ne (-50%) e di consumo di energia (-80% mediamente), oltre ad un’af-fidabilità e qualità paragonabile alle soluzioni di tipo laser.La sfida è far cambiare idea agli IT manager, ancora convinti che per determinati volumi di stampa l’u-nica soluzione conveniente sia la tecnologia laser.Ma il terreno su cui si gioca la

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vera battaglia per i costruttori di è quella della gestione dei servizi di stampa ed in cui – come ricor-da Massimo Pizzocri, AD di Epson Italia - “Epson, che conta già 400 milioni di pagine sotto contratto all’interno dell’area EMEA, è in grado di intervenire con un taglio di costi che possono andare da 13 al 40 per cento. È poi la gestione dei documenti, la loro eventuale digitalizzazione con il nuovo sof-tware Event Manager, oltre alla possibilità di gestire in maniera centralizzata le stampanti specia-lizzate e multifunzione (come nel caso delle 17 mila periferiche del Banco Santander) a fare la diffe-renza nella proposta all’utenza aziendale”.

Il gruppo Formula torna a crescere con SageFormula, lo storico produttore ita-liano di sistemi Erp, ha presentato i risultati 2010 in crescita, nonché alcune novità tra cui la versione 6 italiana dell’Erp X3 dell’ingle-se Sage, di cui Formula è l’unico distributore nel nostro Paese, terzo fornitore mondiale di Erp dietro a Sap e Oracle. Formula si è fusa con Sage Concept Italia e con Adonix Italia, dando vita a quella che, l’amministratore delegato e vice president, Charles Tarbé chiama la “nuova Formula”.L’azienda concentra le proprie atti-vità in tre aree: l’ERP, con la solu-zione Diapason X3, l’FRP (Finan-cial Resource Planning, un set di strumenti pensato per supportare il CFO nelle sue attività) e nel campo delle Utilities, fornendo alle azien-de di settore tramite la suite FIC4U dei tool di gestione ottimizzati per il settore.

Unicredit rinnova il Mobile Banking con OpentechDallo scorso agosto per i clienti UniCredit è possibile scaricare la nuova versione dell’applicazione di Mobile Banking che permette di consultare il proprio conto corren-te e fare le principali operazioni di

Cisco Italia: sulla Rete si gioca il futuro del PaeseIl numero di dispositivi connessi alla rete eccederà i 15 miliardi entro il 2015, una cifra pari al doppio della popolazione mondiale. Questo quan-to emerge dai dati contenuti nel Ci-sco Visual Networking Index (VNI) Forecast, in cui si prevede inoltre che da qui al 2015 il traffico internet quadruplicherà raggiungendo i 966 exabyte l’anno.In questo contesto globale l’azienda si propone con la propria azione di promuovere la cultura tecnologica, di creare nuove modalità di inno-vazione, dare strumenti concreti a cittadini, imprese e istituzioni così da riavviare la crescita: “l’essenziale è disporre di infrastrutture adeguate intorno a cui fare sistema - ha di-chiarato David Bevilacqua, AD dell’a-zienda -. Da più parti si sente dire che l’Italia è un paese bloccato, debole, stanco. La difficoltà è innegabile, ma è inutile parlarne se non si ricercano attivamente soluzioni e soprattutto

se si lascia che tutto questo schiacci le idee, le spinte propulsive e le realtà positive che io ed il mio team incro-ciamo tutti i giorni nel nostro lavoro”.Cisco si posiziona esattamente al centro di tali sfide, grazie al proprio ruolo di leader nelle tecnologie di rete, snodo cruciale per ogni cambia-mento, ed al suo costante impegno nel creare le condizioni migliori per l’innovazione. Ne è un esempio il centro Cisco Business Collaboration, aperto nel 2009 nella sede centrale di Vimercate: una struttura pensata come polo di scambio per permettere a imprese, istituzioni e mondo della ricerca di sperimentare le tecnologie più avanzate e di confrontarsi, indivi-duando nuove strade per l’eccellenza. “Negli ultimi due anni abbiamo ospi-tato in quella struttura 2.000 aziende e organizzato 650 briefing; al di là dei risultati di business, sappiamo di avere creato valore” ha commentato Bevilacqua.

pagamento attraverso il cellulare. L’App, sviluppata da Opentech ENG e già disponibile per iPho-ne, Blackberry e smartphone No-kia, viene ora ripresentata con il supporto per terminali basati su piattaforma Android e con un’in-terfaccia grafica e un sistema di navigazione completamente otti-mizzati.L’apertura al sistema operativo di Google è la risposta a un impor-tante trend di mercato: gli ultimi dati Nielsen (Nielsen Company, Giugno 2011) rilevano che in sei mesi, in Italia, Android ha triplica-to la propria quota di mercato rag-giungendo il 7,4% del totale degli smartphone. Il dato insegue le di-namiche che hanno caratterizzato il mercato americano nel quale, ad oggi, si registra una diffusione di smartphone Android pari al 36%.Stefano Andreani, Amministra-

tore Delegato di Opentech ENG, commentando la scelta tecnologi-ca effettuata, aggiunge: “Il nostro obiettivo è stato ottimizzare l’espe-rienza utente in funzione del di-spositivo di accesso. La soluzione tecnologica che abbiamo integrato assieme a UniCredit Global Infor-mation Services comprende client nativi per le piattaforme più diffu-se e un sito mobile compatibile con tutti i telefoni che hanno accesso ad Internet, evitando sia esclusioni sia una standardizzazione verso i dispositivi meno performanti.”

L’Internet delle cose italiano di Concept ReplyProgettata e realizzata all’interno di Concept Reply, il centro di R&D di Reply nato a inizio 2009 dall’ac-quisizione del centro di ricerche Motorola di Torino, fa il suo ingres-

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so nel mercato delle applicazioni Machine-to-Machine (M2M) la piattaforma Hi Reply che raggrup-pa software applicativo, middle-ware e hardware specializzato. Tra le applicazioni presentate al pub-blico nell’esposizione presentata prima dell’estate, un modulo M2M da installare nella porta dati delle auto - presente su tutte le vettu-re in commercio - per controllare consumi e inquinamento, sistemi per monitorare da remoto elettro-domestici vari, fino alla trasforma-zione di oggetti di uso quotidiano in sofisticati strumenti di rileva-zione. Uno specchio intelligente è in grado di riconoscere chi si trova di fronte e, collegato ad opportu-ne periferiche, ne controlla il peso (suggerendo anche un’eventuale dieta da seguire), l’ossigenazione del sangue, gli appuntamenti della giornata e molto altro.Tra i prototipi esiste un progetto che è invece già realtà commer-ciale: si tratta di un sistema di pa-gamento via smartphone scelto da Banca Sella che permette di effet-tuare transazioni via cellulare. La peculiarità è che utilizza un me-todo basato sui QRcode, abilitando gli attuali registratori di cassa a stamparli tramite un semplice ag-giornamento software e che, lette da uno smartphone abilitato, por-tano ad una pagina web visualiz-zata sul display del telefonino per completare il pagamento.

SAP, una strategia d’innovazione a base di Mobility e in-memory computingSono stati circa 1.300 i partecipanti che hanno preso parte all’edizione italiana del SAP World Tour 2011,

l’appuntamento annuale dedicato all’ecosistema SAP che si è tenu-to lo scorso 23 giugno a Milano. I temi chiave, alla base della nuova strategia aziendale, sono stati la Mobility, l’In-memory Computing e l’annuncio di una partnership con Telecom Italia per l’erogazione di servizi Cloud.La consumerizzazione del’IT e la pervasività dei dispositivi mobili, che nel 2011 hanno superato le vendite dei computer, trasferiscono elementi come l’usabilità e la por-tabilità anche al mondo aziendale, dove la richiesta di applicazioni gestionali di nuova generazione e di soluzioni di Business Intelligen-ce da fruire in mobilità sta aumen-tando considerevolmente. «Grazie all’integrazione strategica con Sybase e all’attività di ricerca e sviluppo siamo in grado di abili-tare applicazioni aziendali in mo-bilità e analisi complesse in tempo reale in linea con le esigenze di mercato. In questo modo intendia-mo contribuire alla crescita delle singole realtà aziendali e di con-seguenza alla competitività di tut-to il Sistema Paese», ha dichiarato Agostino Santoni, Amministratore Delegato di SAP Italia. «In Italia si contano in media due telefoni cellulari per abitante e circa 100 milioni di contratti telefonici. Il mondo della mobility rappresenta quindi una grande opportunità per il nostro Paese, e offrendo appli-cazioni business direttamente sui dispositivi mobili ci proponiamo di diffonderne l’utilizzo ai fini dell’ef-ficienza e dell’efficacia aziendale, mettendo in moto una locomotiva dell’innovazione che può attraver-sare tutto il Paese». In particolare sul fronte della Mo-

bility SAP mira a disaccoppiare la componente di gestione dei device da quella applicativa. Tradizional-mente device, applicazioni, sicu-rezza e policy aziendali rappresen-tano una catena di elementi guidati principalmente dai dispositivi, i cui i produttori tendono a imporre i propri standard, determinando di-seconomie per i dipartimenti IT, costretti a gestire standard diversi a livello hardware e applicativo. Sul fronte dell’In-memory Compu-ting, l’azienda intende invece for-nire una risposta all’information overflow che determina la proli-ferazione a una velocità esponen-ziale dei dati rendendo sempre più difficile interpretarli e trasformarli in informazioni utili per la strate-gia aziendale. Grazie al motore analitico in-me-mory offerto dall’azienda, è possi-bile affrontare questa complessità informativa per analizzare enormi quantità di dati eterogenei in modo rapido e flessibile, presentandoli in forma semplice a qualunque uten-te ne abbia bisogno per prendere velocemente decisioni strategiche. Al centro del SAP World Tour an-che un importante annuncio sul fronte del Cloud Computing: una partnership tra Telecom Italia e SAP per offrire soluzioni gestio-nali, e in particolare il programma Fast Start per SAP Business All-in-One, attraverso la piattaforma di Cloud Computing della Nuvola Italiana di Telecom Italia.

Fortinet: cresce l’importanza della sicurezza MobileFortinet, azienda fornitrice di so-luzioni per la sicurezza di rete e che opera nel campo delle solu-zioni UTM (Unified Threat Mana-gement), ha divulgato i risultati della ricerca “European IT Security Survey” sulle strategie di sicurezza IT di oltre 300 società enterprise medio-grandi, con minimo 250 dipendenti. Emerge una maggiore consapevolezza della necessità di avere apparati maggiormente si-curi e, soprattutto nella definizione delle strategie dei prossimi tre anni,

La richiesta di applicazioni gestionali di nuova generazione e di soluzioni di Business Intelligence da fruire in mobilità sta aumentando considerevolmente

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di capire come possono rispondere alla richieste dei propri dipendenti che vogliono lavorare in mobilità, garantendo un sufficiente livello di sicurezza. Nel campione di in-tervistati, infatti, l’88% ha indicato di avere specificatamente inserito la sicurezza Mobile nella propria strategia di sicurezza IT.Se si guarda all’Italia, emerge che è in atto un consolidamento della strategia nell’ambito della sicurez-za, soprattutto per il perseguimen-to di una maggiore convenienza economica (44% delle preferenze). La principale motivazione poi che spinge le aziende italiane verso un cambiamento strategico della si-curezza è la “tradizionale” preoc-cupazione su come contrastare il livello sempre più sofisticato delle minacce e degli attacchi – citato dal 34% –, tuttavia forti pressioni derivano anche dalle attuali ten-denze IT quali la mobilità (20%) e il cloud computing (18%).

Rittal compie 50 anni Ha compiuto 50 anni Rittal, la multinazionale tedesca che ope-ra nel settore dell’automazione industriale e delle infrastrutture IT nonchè la più grande società del Friedhelm Loh Group. Con lo slogan “Power and vision!” è ar-rivato tempo di fare un bilancio e pensare al futuro, continuando a puntare sul coraggio imprendito-riale, su una vision e un impegno globale che già oggi sono la base del successo di Rittal sul mercato internazionale. Le parole chiave per il futuro saranno: innovazione, standardizzazione, automazione industriale, information techno-logy, nuovi mercati.E l’aria di rinnovamento ha in-fluenzato le scelte strategiche an-che della sede italiana - fondata nel 1993 con un fatturato supe-riore ai 60 milioni di euro e cir-ca 100 collaboratori diretti – che riguarderanno la forte expertise delle rete di vendita su tutto il ter-ritorio nazionale, il miglioramento delle attività di vendita, il Channel Partner con un business congiunto

Amazon cresce in Italia e punta sul MobileIl mercato italiano dell’eCommerce cresce a doppia cifra e Amazon ap-pare intenzionata a conquistare rapi-damente un ruolo da protagonista. Il suo store online ha aperto i battenti a novembre dello scorso, in tempo per lo shopping natalizio, mentre a luglio ha debuttato il market place, che consente alle aziende di vende-re i loro prodotti appoggiandosi al sito del colosso americano. Un’op-portunità sicuramente interessante per le imprese italiane che vogliono avvicinarsi all’eCommerce B2c: «Nel mondo un terzo dei prodotti che vendiamo è sul market place – spiega Martin Angioni, Country Manager di Amazon Italia –. L’offerta consente ai commercianti che hanno già un sito Internet, ma che non sono ancora ri-usciti ad avere abbastanza traffico e non hanno le forze per sostenere da soli i costi di marketing, di lanciare l’attività online. È interessante anche per aziende che la-vorano in nicchie del mercato, con fatturati contenuti, e non hanno la pos-sibilità di sostenere i costi di logistica: con Amazon questo costo è variabile e il servizio di consegna è garantito. Inoltre, aprendo il conto sul marketplace italia-no si ha immedia-

tamente accesso ai mercati inglese, francese e tedesco».Secondo il manager di Amazon, il canale Mobile avrà un grandissimo sviluppo in futuro nell’eCommerce, anche in Italia. Già oggi tutti i siti Amazon sono ottimizzati per Mobi-le, e sono disponibili applicazioni per iPhone, e iPad. Negli Stati Uniti è di-sponibile un’applicazione che permet-te di fotografare con lo smartphone un codice a barre e attivare un motore di ricerca che compara i prezzi di quel prodotto, sia su Amazon che su altri siti. “In futuro basterà fotografare un prodotto e il sistema sarà in grado di riconoscerlo: se un amico ha un oro-logio che ti piace potrai sapere subito quanto costa e dove trovarlo», affer-ma Angioni. E questo anche perchè Amazon è già oggi il più completo catalogo di oggetti del mondo, con la descrizione e il prezzo: un catalogo che continua a crescere.

con la distribuzione e con i partner d‘installazione, il miglioramento delle performance logistiche, il po-tenziamento del reparto Sales Sup-port Office, il forte orientamento ai nuovi mercati.

Enterasys porta la gestione delle reti sui social networkEnterasys Networks, divisione

sicurezza e infrastruttura di rete di Siemens Enterprise Communi-cation, ha presentato Isaac, una tecnologia che permette di rile-vare e risolvere i problemi del-le reti in tempo reale grazie ad aggiornamenti che possono es-sere eseguiti tramite dispositivi mobili e le familiari interfacce di social network quali Twitter, Fa-cebook, LinkedIn e Chatter.

Martin Angioni Country Manager di Amazon Italia

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Cambio di poltrone

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Barilli guida Confindustria Digitale

Federico Barilli lascia la direzione di Assin-form dopo 18 anni,

per assumere l’incarico di primo Direttore di Confin-dustria Digitale, neo fede-razione dell’ICT, costituita nel giugno scorso da Asstel – l’associazione della filiera delle imprese di Telecomu-nicazioni-, Assinform in rappresentanza dell’Infor-mation Technology, Anitec - che riunisce i produttori di tecnologie e servizi di Ict e Consumer Electronics - e Aiip, l’associazione de-

gli Internet Provider. Lau-reato in lettere moderne, classe 1962, Barilli porta in Confindustria Digita-le l’importante esperienza professionale maturata in quasi venti anni di diretto-re di Assinform, periodo in cui l’associazione è passata dalle venti imprese asso-ciate del 1993 alle attuali cinquecento. Strutturare e ampliare la base associati-va della nuova federazione, per costruire nell’ambito di Confindustria un grande polo di rappresentanza delle imprese della filiera dell’in-formatica, delle telecomuni-cazioni e dell’elettronica di

consumo saranno i compiti principali che il nuovo Di-rettore è chiamato svolgere nel prossimo periodo.A prendere il posto di Barilli è Antonello Busetto. Inge-gnere, romano, classe 1951, Busetto porta in Assinform una grande esperienza nell’ambito delle relazioni istituzionali. Ha fatto parte della Segreteria tecnica del Ministro dell’Industria e dal 2002 ad oggi è stato Diretto-re dei Rapporti Istituzionali, Responsabile dell’ufficio Af-fari Legislativi e dell’ufficio di Bruxelles della Federa-zione Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici.

Rodolfo Falcone Country Manager per l’Italia di Check Point Software Technologies

Rodolfo Falcone è stato nominato Country Manager per l’Italia di Check Point Software Technologies, nota azienda israeliana produttrice di di-spositivi di rete e software, specializ-zata in prodotti relativi alla sicurezza quali firewall e VPN.Nel nuovo ruolo Rodolfo riporta al Regional Director Sud Europa dell’a-zienda, Joaquim Reixa, e ha il compi-to di gestire le attività nazionali, con piena responsabilità sulle strategie

operative e commerciali, con l’obiettivo di guidarne la crescita presso clienti e prospect. Falcone vanta ol-tre 15 anni di esperienza nel settore della sicurezza informatica. È entrato in Check Point Software dopo aver assunto la carica di Amministratore Delegato di Communication Valley Reply, società del gruppo Reply specializzata in Managed Security Services. In passato ha ricoperto incarichi con crescenti responsabilità in importanti aziende del mercato security fino a diven-tare, nel 2006, Country Manager Italia di Trend Micro.

Marco Fanizzi Country Manager di EMC Italia

Marco Fanizzi è il nuovo Country Manager di EMC

Computer Systems Italia. Lavorando a stretto con-tatto con Michele Liberato, Presidente di EMC Italia e membro del board di EMC International, Fanizzi avrà un ruolo di primo piano nella gestione delle infra-strutture informative, pun-tando su Big data e cloud computing.Entrato in EMC nel gen-naio 2010 come District Manager per il mercato Finance, ha contribuito alla crescita della quota di mercato dell’azienda in questo ambito, identi-ficando con precisione le necessità strategiche ed operative delle organiz-zazioni finanziarie e le

relative opportunità di bu-siness. Prima di entrare in EMC ha lavorato per sei anni in Symantec, dove ha ricoperto diversi ruoli da sales management fino al ruolo di District Sales Ma-nager. Prima ancora, Fa-nizzi ha trascorso cinque anni in Sun Microsystems e nove anni in Italtel.

AntonelloBusettoDirettore di Assinform

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