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2005 Agrotecnico marzo aprile 05

Date post: 13-Mar-2023
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Una copia Euro 2,58 periodico mensile di economia, politica, tecnica agraria e zootecnica, ambiente Marzo/Aprile 2005 N. 3/4 ANNO XXII Spedizione in A.P. - Tariffa R.O.C.:“Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB di Forlì” - Autorizzazione Tribunale di Forlì, N. 642/84 - Direttore Responsabile Prof. Mentore Bertazzoni Direzione, redazione e amministrazione: SOCIETÀ EDITORIALE NEPENTHES s.r.l. - Poste Succursale n. 1 - 47100 Forlì - Tel. 0543.723771 - Fax 0543.795263 ATTENZIONE! In caso di mancato recapito, rinviare all’Ufficio di Forlì-Ferrovia per la restituzione al mittente che si impegna a corrispondere la tariffa dovuta. ISSN 1722-5779 IN QUESTO NUMERO: « Arriva la laurea per gli iscritti nell’Albo » « Riforma delle professioni: era più stabile la tela di Penelope! » « Sì ai contratti CO.CO.CO per i professionisti iscritti all’Albo » « Il verde pensile, un valore aggiunto »
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Una copiaEuro 2,58

periodicomensiledi economia,politica,tecnica agrariae zootecnica,ambiente

Marzo/Aprile 2005

N. 3/4 ANNO XXII

Spedizione in A.P. - Tariffa R.O.C.: “Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB di Forlì” -Autorizzazione Tribunale di Forlì, N. 642/84 - Direttore Responsabile Prof. Mentore Bertazzoni

Direzione, redazione e amministrazione: SOCIETÀ EDITORIALE NEPENTHES s.r.l. - Poste Succursale n. 1 - 47100 Forlì - Tel. 0543.723771 - Fax 0543.795263ATTENZIONE! In caso di mancato recapito, rinviare all’Ufficio di Forlì-Ferrovia per la restituzione al mittente che si impegna a corrispondere la tariffa dovuta.

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N17

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779

IN QUESTO NUMERO:

« Arriva la llaauurreeaaper gli iscrittinell’Albo »

« RRiiffoorrmmaadelle professioni:

era più stabilela tela di Penelope! »

« Sì ai contrattiCCOO..CCOO..CCOO per

i professionistiiscritti all’Albo »

« Il verdeppeennssiillee,,

un valore aggiunto »

L’AFORISMADEL MESE

“RITIRATI IN TE STESSO,SOPRATTUTTOQUANDOSEI COSTRETTO ASTARE TRA LA FOLLA”.

EEPPIICCUURROO -- FFIILLOOSSOOFFOO(ATENE, 341 A.C. - 270 A.C)

« Soommmmaarriioo »

PER LA PUBBLICITÀ SU QUESTA RIVISTA:NEPENTHES S.r.l.Poste succursale n. 147100 ForlìTel. 0543 723771 - Fax 0543 795263

AQUACALDA S.r.l.C.so Mazzini, 2 - ForlìTel. 0543 36568 - Fax 0543 25456Email: [email protected] - Web: www.aquacalda.it

Questa rivista è stata chiusa intipografia il 7 Marzo 2005

Direzione, Redazione e AmministrazioneSOCIETÀ EDITORIALE NEPENTHES SRLPoste succursale n. 1 - 47100 ForlìTel. 0543 723771 - Fax 0543 795263E-mail: [email protected] Tribunale di Forlì 24/12/1983,N° 642

IVA assolta dall’editore ai sensi dell’art.74, 1° comma, lettera Cdel D.P.R. 633/1972 e art. 1 del D.M. 29/12/1989.La ricevuta di pagamento di conto corrente postale è documentoidoneo e sufficiente per ogni effetto contabile e pertanto non sirilasciano fatture.

Spedizione in A.P. comma 26, art. 2, legge549/95 - Filiale di Forlì.Fondato da ROBERTO ORLANDI il 4 maggio1984

Direttore responsabileMENTORE BERTAZZONI

In Redazione: MARCELLA GRAVINA, DAVIDENERI, MARCELLO SALIGHINI, MAURIZIORANUCCI.

Hanno collaborato a questo numero:Pietro Aiello, Sandro Buttelli, Marco De Rosa,Nicola Galluzzo, Alessandro Maraschi, RenatoNiccoli, Maurizio Passerini, Filippo Saiano.

ABBONAMENTO ANNUO:Italia euro 25,82; estero Euro 41,32.Arretrati: un numero Euro 5,16

Associato all’UnioneStampa Periodica Italiana

Fotocomposizione - Fotolito - Stampa:GRAFICHE MDM S.p.A. - Forlì

Grafica e impaginazione:AQUACALDA S.R.L. - FORLÌ

Una copiaEuro 2,58

periodicomensiledi economia,politica,tecnica agrariae zootecnica,ambiente

Marzo/Aprile 2005

N. 3/4 ANNO XXII

Spedizione in A.P. - Tariffa R.O.C.: “Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB di Forlì” -Autorizzazione Tribunale di Forlì, N. 642/84 - Direttore Responsabile Prof. Mentore Bertazzoni

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ISS

N17

22-5

779

IN QUESTO NUMERO:

« Arriva la llaauurreeaaper gli iscrittinell’Albo »

« RRiiffoorrmmaadelle professioni:

era più stabilela tela di Penelope! »

« Sì ai contrattiCCOO..CCOO..CCOO per

i professionistiiscritti all’Albo »

« Il verdeppeennssiillee,,

un valore aggiunto »

L’AFORISMADEL MESE

P R O F E S S I O N EA G R O T E C N I C O

4

A T T U A L I T À

Arriva la laureaper gli iscritti nell’albo 37 Ambiente: le regole di Kyoto

40 Giovani e anziani insiemeper gestire l’impresa

42 L’agricoltura postmodernaè donna

38 Buonitalia promuoveil “made in Italy”

L E R U B R I C H E

17 Vita dei Collegi

30 Le Aziende informano

31 Dicono di noi

47 Il Mercatino

9 Riforma delle professioni: erapiù stabile la tela di Penelope!

15 Si ai contratti co.co.co.per i professionisti iscritti all’albo

16 Le proposte formativeper il 2005

12 Cup 3 ed Agrotecnicisi stringono la mano

13 Focus sull’istruzione agrariaa Ferrara

G I A R D I N A G G I O

44 Il verde pensile,un valore aggiunto

F I E R E E C O N V E G N I

34 Macfrut, vetrina affacciataal Mediterraneo

36 È tempo di suinicola

L O S P E C I A L E

20 Vinitaly, al serviziodell’universo vinicolo

22 Enolitech & Sol:l’italian style in cantina

24 Vitis vinifera: effetto di tecniche col-turali sul contenuto in resveratrolo

P R O F E S S I O N EA G R O T E C N I C O

a grande attenzione che ilCollegio Nazionale degli Agrotecnici edegli Agrotecnici laureati ha dedicato almondo universitario e che lo ha fattodiventare protagonista di assoluto rilie-vo nel proprio segmento, per quantitàdi giovani laureati di primo livello iscrit-ti nell’Albo, ha certo rappresentato unimportante investimento per il futuro(quando cioè la riforma della scuolasecondaria diverrà concreta e spari-ranno tutti gli attuali diplomi), manon ha fatto certamente dimenticare leesigenze di chi all’Albo già era iscritto,e magari senza laurea.La domanda di qualificazione e diaggiornamento provenienti dagli iscrit-ti nell’Albo, infatti, è sempre statamolto forte e ad essa hanno dato par-ziale risposta molti Collegi locali -orga-nizzando corsi di formazione su temispecifici- ed in forma più articolata lostesso Consiglio Nazionale, tramite la

costituzione dei Centri regionaliAGROFORM; a queste iniziative se neè aggiunta ora un’altra, di livello piùalto: la stipula di una Convenzione-quadro con la prima UniversitàTelematica italiana, per l’avvio di Corsidi laurea specificatamente dedicati agliAgrotecnici liberi professionisti, inizia-tiva questa che è coronamento delleprecedenti.La decisione di privilegiare il rapportocon una Università Telematica erapressoché obbligatoria, in quanto lamaggior parte degli attuali iscrittinell’Albo professionale sono già occu-pati e per loro è impossibile una qua-lunque forma di frequenza a corsi uni-versitari, mentre il sistema telematico,con corsi on-line, è facilmente accessi-bile e modulabile secondo le esigenzedi ciascuno.La scelta del partner è caduta sullaUniversità “G. Marconi”, che è la

prima Università telematica italiana adavere ottenuto il riconoscimento adoperare con “modalità a distanza”, conuno specifico Decreto del Ministerodell’Università del marzo 2004; questanuova modalità formativa rappresentaquindi una reale novità nel panoramaitaliano e la prova è data dalla contem-poranea stipula di analoghe“Convenzioni” con i Collegi Nazionalidei Geometri, dei Periti agrari e deiPeriti industriali e Periti industriali lau-reati, tutte categorie che con gliAgrotecnici condividono le medesimeproblematiche.Nata per rispondere ad esigenze for-mative fortemente radicate nel conte-sto di una società in rapida evoluzione,l’attività della nuova Università telema-tica si inserisce all’interno della riformauniversitaria e cerca di coglierne tuttele opportunità, sia sul piano della pro-fessionalizzazione (laurea triennale)sia a livello della specializzazione edella ricerca (laurea specialistica omagistrale). L’articolazione dei percor-si universitari post-riforma consentealle Università di progettare percorsiformativi individualizzati, adeguati aibisogni di realtà che mutano veloce-mente e che richiedono professionali-tà seriamente qualificate e aggiornate,ed è precisamente in questo contestototalmente rinnovato che l’UniversitàTelematica “Guglielmo Marconi” pro-pone un programma formativo miratoalla promozione dello sviluppo dellerisorse umane attraverso la collabora-zione fra i soggetti già impegnati nelleprofessioni, le organizzazioni sia pub-bliche che private ed il corpo docentedell’Università. La progettazione for-mativa compartecipata è un’innovazio-ne della riforma universitaria che andràsempre più sviluppata, in quanto rap-presenta l’incontro fondamentale tra le

L

IL COLLEGIO NAZIONALE DEGLI AGROTECNICI E DEGLI AGROTECNICI LAUREATI HASTIPULATO UNA SPECIALE “CONVENZIONE” CON L’UNIVERSITA’ TELEMATICA “G.

MARCONI” DI ROMA, CHE CONSENTE A TUTTI GLI AGROTECNICI ISCRITTI NELL’ALBODI LAUREARSI SENZA NECESSITA’ DI FREQUENZA E VEDENDOSI RICONOSCIUTA

L’ESPERIENZA PROFESSIONALE MATURATA IN TERMINI DI CREDITI FORMATIVI.

« Arrivala laurea

per gli iscrittinell’Albo »

IL CALL-CENTERdell’Università “G. Marconi”

5

esigenze reali del mondo del lavoro edelle professioni, della produzione e deiservizi ed un’offerta formativa in gradodi affrontare le sfide che il mondo con-temporaneo impone sottoforma diapprendimento continuo lungo tuttol’arco della vita.Con la “Convenzione” che il CollegioNazionale degli Agrotecnici e degliAgrotecnici laureati ha stipulato, inconcreto, viene offerto a tutti gliAgrotecnici liberi professionisti in pos-sesso del solo diploma di scuola secon-daria superiore la possibilità di acquisi-re un diploma di laurea legalmentericonosciuto dallo Stato, e di migliorarequindi in maniera significativa il pro-prio livello formativo; inoltre le modali-tà di studio “a distanza” liberano gli stu-denti dall’obbligo di frequenza e rendo-no compatibile il Corso di laurea congli impegni e le attività professionalinormalmente svolte.La “Convenzione” riguarda due distin-te aree di intervento: la prima formati-va e la seconda didattica.L’Area formativa è, in realtà, ancoraun cantiere in costruzione, che dovràriguardare specifici corsi di FormazioneContinua che sono ancora alla fasepreliminare di studio, e non riguarda inmodo specifico l’argomento in tratta-zione.I protocolli relativi all’Area didattica,invece, sono stati tutti completati e divi-si in due sottoambiti (uno per gli iscrit-ti nell’Albo e l’altro per i praticanti ele figure equivalenti), entrambi utili alriconoscimento di CFU-CreditiFormativi Universitari (a favore degliAgrotecnici), misurati in relazione allaqualità e rilevanza della esperienza pro-fessionale conseguita.I due sotto ambiti individuati, comedetto riguardano:a) gli iscritti nell’Albo professionale,con il riconoscimento di crediti forma-tivi che tengano conto delle abilità pro-fessionali certificate ai sensi della nor-mativa vigente in materia nonché delleabilità maturate in attività formative allacui progettazione e realizzazionel’Università Telematica “GuglielmoMarconi” abbia concorso;b) gli iscritti nel Registro dei praticantied altri soggetti specificatamente indivi-duati, con l’intento di creare un colle-gamento tra il percorso di studi trien-nale ed il tirocinio per l’ammissioneall’esame di Stato abilitante alla profes-

sione di Agrotecnico e di Agrotecnicolaureato; e partono dal presuppostoche l’interazione culturale ed operativatra l’Università Telematica “G.Marconi” e il Collegio Nazionale degliAgrotecnici e degli Agrotecnici laurea-ti, può essere sinergica e complemen-tari. Lo strumento convenzionale si èperaltro reso necessario in relazione aquanto dispone la legge n. 448/2001,in materia di riconoscimento di creditiformativi, che ne prevede l’obbligato-rietà in tutti quei casi in cui si intendaprocedere al riconoscimento di detticrediti.Presso l’Università “G. Marconi” èoperativo un Corso di laurea Classe 7 -“Scienze geo-topo cartografiche, esti-mative, territoriali ed edilizie”, quindiparzialmente riferibile alla figura pro-fessionale dell’Agrotecnico (e comun-que compreso fra i Corsi di laureache consentono l’accesso all’Albo) ecoerente con questa professionalità; ilaureati in questa “Classe 7”, alla finedel percorso formativo, saranno inpossesso delle:- conoscenze di base per analizzare i

processi di trasformazione della città edel territorio;- conoscenze teoriche dei metodi edelle tecniche di analisi delle forme edelle relazioni funzionali dell’ambientefisico e dei suoi processi evolutivi;- conoscenze di base relative alla piani-ficazione e progettazione urbanistica,territoriale, ambientale;- capacità di analizzare e gestire pro-getti complessi ed i programmi delleopere pubbliche;- conoscenze di base per valutare glieffetti delle azioni di pianificazione sulcontesto insediativo, ambientale, pae-saggistico, sociale ed economico;- capacità di comunicare efficacemen-te, in forma scritta e orale, in almenouna lingua dell’Unione Europea, oltrel’italiano.Gli iscritti nell’Albo degli Agrotecniciche si laureeranno in questa specifica“Classe 7” perfezioneranno quindi leloro conoscenze verso settori in partenuovi, acquisendo ulteriore e più com-pleta professionalità nell’ambito dell’a-nalisi delle strutture urbane, territorialie ambientali; concorrendo e collabo-

COME CONTATTARE L’UNIVERSITÀ “G. MARCONI”È possibile farlo tramite internet, passando tramite il sito del Collegio Nazionale

degli Agrotecnici e degli Agrotecnici laureati,

www.agrotecnici.it, nel quale è inserita una sezione specifica

di collegamento ad uno sportello virtuale informativo.

LA PROF.SSA ALESSANDRA BRIGANTI. Rettore dell’Università Telematica “G. Marconi”.

Marzo/Aprile 20056

rando all’elaborazione di atti di pianifi-cazione, programmazione, gestione evalutazione; contribuendo alla defini-zione di strategie delle amministrazio-ni, istituzioni e imprese con riferimen-to al recupero, valorizzazione e trasfor-mazione della città, del territorio o del-l’ambiente.Per chi già svolge attività libero-profes-sionale in particolare, sono evidenti lepiù ampie possibilità lavorative, anchenei confronti degli enti pubblici prepo-sti al governo del territorio e dell’am-biente.Per chi è privo di una specifica prepa-razione di settore, il corso di laureacitato consentirà di acquisire unamigliore e perfetta conoscenza nelrilievo topo-cartografico, in ambito ter-ritoriale, di progettazione, direzione dellavori e dei cantieri nel campo dellecostruzioni civili nonché attività per losviluppo di perizie estimative nell’ambi-to civile.Come si è detto l’Agrotecnico iscrittonell’Albo ha già seguito un percorsoprofessionalizzante di tutto rispetto(biennio di pratica, esame di Statoabilitante) ed in prima istanzal’Università “G. Marconi” ha ritenutodi valutare il bagaglio professionale dibase di ciascun iscritto nell’Albo comepari a 64 crediti formativi.Si tratta, per un corso di questo tipo, diuna quota elevata, posto che l’interocorso di studi vale 180 crediti, il chesignifica, in altre parole che

l’Agrotecnico si troverà iscritto diretta-mente al secondo anno del Corso dilaurea.E’ appena qui il caso di ricordare comecon la riforma dei cicli di studio univer-sitari operata nel 1999, i Corsi di lau-rea non si misurino più nella quantità diesami da sostenere ma di crediti for-mativi da acquisire, dove un Corso dilaurea di primo livello equivale a 180CFU-Crediti Formativi Universitaritotali (ripartiti quindi in ragione di 60crediti per ogni anno).I crediti formativi, a loro volta, equival-gono ad ore di studio individuale ovve-ro anche a conoscenze ed abilità pro-fessionali certificate (anche extrauni-versitari) e già in possesso dello stu-dente.Nel caso degli Agrotecnici queste“conoscenze ed abilità” sono le com-petenze professionali possedute da cia-scun iscritto.Ma non è tutto. La quota di 64 creditiè quella “di base”, riconosciuta a cia-scun iscritto nell’Albo, ma è possibile ilriconoscimento di ulteriori CFU indivi-duali, la cui valutazione avverrà, in que-sto caso “ad personam”, sulla base delcurriculum professionale che ciascunAgrotecnico potrà (eventualmente)dimostrare.A puro titolo esemplificativo possonotrovare riconoscimento equivalente inCFU le pubblicazioni di libri e/o rivistedi carattere scientifico, le docenze inUniversità od Istituti superiori, gli inca-

richi amministrativi di rilievo nel setto-re trattato ma anche corsi di formazio-ne certificati dal Collegio Nazionaledegli Agrotecnici e degli Agrotecnicilaureati, ad esempio.Chi, peraltro, avesse percorsiUniversitari pregressi non completatipotrà chiederne il riconoscimento, ovecoerenti, diminuendo così ulteriormen-te il numero di CFU necessari per lalaurea.Come si vede, dunque, una ampia pos-sibilità di soluzioni, in grado di rispon-dere alle esigenze di chi è già profes-sionista ma vuole migliorare il propriolivello culturale e professionale.Il riconoscimento dei CFU relativi alcurriculum professionale individualenon sono, tuttavia, automatici, mademandati al vaglio del ComitatoTecnico Organizzatore (previsto dal-l’articolo 9 dello Statutodell’Università), per garantire una uni-forme applicazione delle regole.A prescindere dall’età, gli iscritti alCorso di laurea convenzionato sarannoritenuti “studenti a tutti gli effetti” epotranno inoltre godere di uno scontodel 10% sul costo delle tasse universi-tarie, anche relative a master, corsi diperfezionamento ed ogni altra attivitàcorsuale e didattica realizzata dallaUniversità “G. Marconi”.Previsto anche un ruolo, se lo vorran-no, per i Collegi locali degliAgrotecnici e degli Agrotecnici laurea-ti, che potranno vedere istituite pressodi loro specifiche aule-studio e-lear-ning purchè se ne assumano intera-mente i costi relativi; presso questeaule potranno anche ospitare gli esamii quali, di norma, comunque si svolge-ranno presso la sede di Romadell’Università.Con successivi atti convenzionali saràanche definito il criterio di partecipa-zione di professionisti particolarmenteesperti e capaci all’attività didattica eformativa della Università, con la pos-sibilità anche di fare parte diCommissioni di esame, e questo certa-mente rappresenta il migliore ricono-scimento delle capacità professionalidell’Agrotecnico.Le iscrizioni si possono eseguire on-line direttamente presso il sitodell’Università “G. Marconi” ma perinformazioni specifica è stato istituitauna speciale sezione del sitowww.agrotecnici.it e degli indirizzi diposta elettronica dedicata: [email protected] oppure [email protected].ùPer garantire da eventuali equivoci ofraintendimento le risposte ai quesitiverranno date per iscritto.

Nostro Servizio

VIRTUAL C@MPUSL’Università telematica “G. Marconi” utilizza la piattaforma web VIRTUALC@MPUS contiene l’intera offerta didattica dell’Ateneo assicurando allo studente lapossibilità di studiare utilizzando ogni momento e a partire da ogni luogo. VIRTUAL C@MPUS è un Centro di Apprendimento Virtuale (Virtual LearningCenter-VCL) flessibile e personalizzabile, in grado di supportare le attività associatealla didattica, riproducendo on-line l’intera gamma delle possibili attività formative.VIRTUAL C@MPUS offre• Supporti formativi a 360°• Lezioni in videostreaming/audio-video• Software didattici multimediali (WBT Web Based Training, ecc.) • Strumenti di assessment/verifica dinamici (mappe concettuali, simulatori) • Testi interattivi, sitografie, biblioteca virtuale, ecc. • Strumenti di comunicazione• Forum, chat e video/chat, news, newsletter, Faq

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INSEGNAMENTO ANNO CFUESTIMO I 6DISEGNO I 6ESAME A SCELTA DELLO STUDENTE (ARCHITETTURE DEL PAESAGGIO) I 3TECNOLOGIE PER L’IGIENE EDILIZIA ED AMBIENTALE II 5TOPOGRAFIA, GEODESIA E CARTOGRAFIA II 6STORIA DELLA SCIENZA E DELLE TECNICHE II 3ECONOMIA E GESTIONE DELLE IMPRESE II 5TEORIA DELLE STRUTTURE III 5COSTRUZIONI RURALI E TERRITORIO AGROFORESTALE III 5ECONOMIA ED ESTIMO RURALE III 5ESAME A SCELTA DELLO STUDENTE (MARKETING) III 6TIROCINIO/STAGE III 9TOTALE CREDITI RICONOSCIUTI 64

INSEGNAMENTO ANNO CFUDIRITTO AMMINISTRATIVO I 5INFORMATICA I 6MECCANICA TEORICA ED APPLICATA I 6ANALISI MATEMATICA I 6GEOLOGIA APPLICATA I 6FISICA APPLICATA I 6GEOGRAFIA I 5PROVA PER LA CONOSCENZA DELLA LINGUA I 5GEOGRAFIA FISICA E GEOMORFOLOGIA II 5IDRAULICA II 6TECNICA URBANISTICA II 6FISICA TECNICA AMBIENTALE I II 6DIRITTO PRIVATO II 6COMPOSIZIONE ARCHITETTONICA II 6FISICA TECNICA AMBIENTALE II II 6COSTRUZIONE DI STRADE, FERROVIE E AEROPORTI III 5GEOTECNICA III 5TECNOLOGIA DELL’ARCHITETTURA III 5TECNICA DELLE COSTRUZIONI III 5PROFILI PENALI DI DIRITTO DELL’AMBIENTE E DELL’EDILIZIA III 6PROVA FINALE III 4TOTALE CREDITI DA MATURARE 116

Per completare il “Piano di studi” lo studente dovrà superare le rimanenti prove di esame:

CFU - Crediti Formativi Universitari Riconosciuti agli Agrotecnici iscritti nell’Albo

Classe di laurea 7 - Scienze Geo-Topo Cartografiche, territoriali ed edilizie

L’Università “G. Marconi” riconosce per l’iscrizione al Corso di laurea - Classe 7 i seguenti crediti formativi (l’Agrotecnico pertanto sarà iscritto al secondo anno del Corso):

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L’Università Telematica "GUGLIEMOMARCONI" è la prima Università“aperta” (Open University) in Italia,pubblica non statale riconosciutadal Ministero dell’Istruzione,dell’Università e della Ricerca (MIUR)con D.M. 1 marzo 2004 (G.U. n.65del 18-03-2004). L'Ateneo è iscrittoall'Anagrafe Nazionale delle Ricerchecon il codice 56535UMV, prot. MIUR12553/164, ed offre una formazionedi qualità e permette, per mezzo dell’u-so di tecnologie di comunicazione effi-caci, di attivare processi di apprendi-mento continui senza vincoli spazio-temporali.Con D.M. l'Università Telematica"GUGLIELMO MARCONI" è stataiscritta all'Albo dei Laboratori diRicerca MIUR con i codici:Codice 80.30 - Istruzione universitaria;Codice 80 - Ricerca e applicazionididattiche della telematica, della multi-medialità e delle nuove tecnologie edu-cative.

MISSIONEL’ Università Telematica "GUGLIEMOMARCONI" ha la finalità specifica didare attuazione a quanto dichiaratonell'art. 27 della DichiarazioneUniversale dei diritti dell'uomo (dirittodi tutti gli uomini all'istruzione:Assemblea Generale delle NazioniUnite, 10/12/1948); dall'art.13 delPatto internazionale relativo ai dirittieconomici, sociali e culturali(16/12/1966) per cui gli Stati che lohanno ratificato sono tenuti a garanti-re il diritto di ogni individuo all'istruzio-ne; dall'art. 34 della Costituzione italia-na che garantisce a tutti i cittadini ildiritto a ricevere quell’istruzione checontribuisca alla formazione dell'indivi-duo. Nel pieno adempimento di tali obietti-vi, l'Università Telematica "GUGLIEL-MO MARCONI" ha come compitoprincipale, oltre all'attività di ricercascientifica, soprattutto un’attività di for-mazione basata in primo luogo sull'a-dozione delle metodologie della forma-zione a distanza con particolare riguar-

do per le applicazioni delle proceduredi e-learning, intesa quale strumentofondamentale per favorire lo sviluppoprofessionale dei lavoratori in costantearmonia con le esigenze della doman-da e l'inserimento dei giovani nel mer-cato del lavoro. Lo scopo istituzionaledell'Università si riferisce all’alta forma-zione di competenze aggiornate neidiversi settori professionali ivi compre-sa l'attività di ricerca.

LA LAUREA PER LO SVILUPPO DEISAPERI E DELLE COMPETENZEIl consolidamento del mercato unicoeuropeo, la libera circolazione di per-sone e beni ed un sistema di liberoscambio, anche a livello internazionale,l’aumento della competizione, solleci-tano al mercato del lavoro una doman-da di professionisti sempre più compe-tenti e specializzati, sulla base di unastretta collaborazione tra impresa eduniversità.

I corsi di Laurea, dell’UniversitàTelematica “GUGLIELMO MARCONI,sono fruibili attraverso l’uso di un sem-plice collegamento ad Internet e/o TVDigitale Terrestre o Satellitare.Attraverso la formazione a distanzaanche gli studenti lavoratori privi deltitolo accademico, possono laurearsisenza essere soggetti a vincoli spa-zio/temporali, senza sottrarre impe-gno al lavoro, impostando lo studio suipropri ritmi di apprendimento, secon-do un piano didattico personalizzato, econ il costante supporto del tutor didisciplina.

OFFERTA FORMATIVALe iscrizioni ai Corsi di Laurea e Post-lauream sono aperte tutto l’anno.

Lauree di I livelloIn base al D.M. 509/99, l'ammissioneai corsi di Laurea di primo livello è sub-ordinata al possesso di un diploma diistruzione secondaria superiore di dura-ta quinquennale o quadriennale, o dialtro titolo di studio conseguito all'este-ro riconosciuto idoneo.

• Facoltà di Economia: Laurea inScienze Economiche.• Facoltà di Giurisprudenza; Laurea inScienze Giuridiche.• Facoltà di Scienze della Formazione:Laurea in Scienze dell’Educazione edella Formazione.• Facoltà di Scienze e TecnologieApplicate: Laurea in Scienze Geo-Topo-Cartografiche, Estimative,Territoriali ed Edilizie.• Facoltà di Lettere: Laurea in lingua eCultura Italiana.• Facoltà di Scienze Sociali e Sanitarie:Laurea in Scienze del Servizio Sociale.

Master di I LivelloSono corsi di studio dell'Ateneo riser-vati ai possessori di una laurea trienna-le ovvero di una laurea quadriennale.• Business administration • Marketing management• Internazionalizzazione delle piccole emedie imprese.• Risorse umane ed organizzazione• Fenomeno migratorio e mediazioneculturale.• Integrazione funzionale per le diverseabilità.• Le attività di sostegno per l’integra-zione sociale.• Scienze motorie • Lo sviluppo sostenibile - analisi,reporting e promozione.

Esami di ProfittoGli esami di profitto consistono inprove orali e/o scritte che si svolgonoin modalità frontale. La verifica delprofitto utile per l'acquisizione dei cre-diti è compiuta per ogni corso e attivi-tà formativa secondo le modalità e icriteri stabiliti dal titolare dell'insegna-mento. La laurea si consegue con il supera-mento della prova finale. Per essereammesso alla prova finale, lo studentedeve aver conseguito crediti relativi alleattività previste dal piano degli studiche sommati a quelli da acquisire nellaprova finale gli consentono di ottenere180 crediti.

A sinistra la nuova sede di Roma del Collegio Nazionaledegli Agrotecnici e degli Agrotecnici laureati, presso cui

sarà gestita la “Convenzione” con l’Università telemati-ca “G. Marconi” la cui sede è rappresentata a destra.

a riforma delle professioni èsalita sulle montagne russe”, è stato ilcommento di un autorevole esponentedi un Ordine professionale, dopo gliultimi sviluppi di quella che tende sem-pre più ad assomigliare ad una “tele-novela”. Vogliamo ricordare la vicendadal principio, dove in questo caso l’ini-zio è il 2001, quando si insediò questoParlamento e subito dopo il Governodi Silvio Berlusconi.Il premier sulle libere professioni avevamolto investito, politicamente parlan-do, sfruttando i molti errori compiutidai precedenti governi di centro-sini-stra, a partire da quelli marchiani diMassimo D’Alema che, quando eraPresidente del Consiglio, attaccò deci-samente il sistema delle professioniintellettuali proponendosi -in sostanza-di fortemente smantellarlo.Ma l’effetto fu contrario perchè, quan-do le centinaia di migliaia di liberi pro-fessionisti si resero conto che correva-no il rischio di perdere la tutela ordini-stica e con essa la propria autonomia,da soggetti disinteressati alle vicendedella politica diventarono tutti vivacioppositori di quella del Governo dell’e-poca, obbligati -in un sistema bipolarecome il nostro- a sostenere l’opposi-zione di centro-destra, facendo così lefortune elettorali di Berlusconi, cheinfatti si aggiudicò il turno di voto eduna ampia maggioranza inParlamento.D’altra parte le professioni italiane nonavevano molta scelta, da un lato unGoverno che ne minacciava l’abolizio-ne ad ogni piè sospinto, vagheggiandodi introdurre il sistema anglosassone-opposto alla storia ed alla tradizioneitaliana-, e all’altro le forze politiche di

centro-destra che si offrivano di pren-derne le difese; prevalse com’è logico il“primum vivere” e non c’è alcun dub-bio che i voti dei professionisti -votiper tradizione non ideologici- sianostati alla base del successo della Casadelle Libertà.Che sembrò inizialmente ripagare ilsostegno ricevuto incaricando ilSottosegretario alla Giustizia On.Michele Vietti, stimato avvocato tori-nese, di predisporre un testo di leggecondiviso dagli attori del sistema:Ordini, Sindacati dei professionisti,Casse di previdenza, Associazioni nonordinistiche.L’On. Vietti insediò una Commissione,composta da una pluralità di soggetti inparte indicati dai mondi professionali,ed in un tempo ragionevole potè pre-sentare un testo di riforma che era ilpiù moderno ed avanzato mai elabora-to in Italia.Ma il Governo non lo fece mai suo nèmai lo inviò al Parlamento sotto formadi disegno di legge, perchè l’On Viettirimase vittima di veti politici incrociatiche ne bloccarono l’opera.Questo “stop”ebbe una riper-cussione inParlamento dovefiorirono diverseproposte di legged’iniziativa diSenatori eDeputati, talvoltasemplice ripropo-sizione di vecchitesti precedenti,e fu laC o m m i s s i o n eGiustizia del

Senato quella che prese il testimone dilavorare alla riforma, giungendo a pre-disporre un testo riassuntivo delle pro-poste presentate (denominato testo“Cavallaro Federici”, dai cognomi deidue Senatori relatori).Dopo molta attesa, mentre il mondodelle Associazioni non ordinistiche (cheavevano in prima istanza respinto iltesto “Vietti”, pur avendo collabora-to a scriverlo), era lacerato da conflittiche poi portarono ad una scissione edin quello ordinistico montava la insod-disfazione per la latitanza del Governo,entrava in scena il Ministro dellaGiustizia, Roberto Castelli, annun-ciando una sua iniziativa ufficiale, chequesta volta avrebbe avuto l’imprima-tur del Governo, e scegliendo comescena dell’annuncio un Convegno delleprofessioni tenutosi a Milano a finenovembre 2004.Ci vollero però ancora due buoni mesiprima di vedere il “testo Castelli”, cheil Ministro presentò al mondo ordinisti-co solo a fine gennaio 2005, in unospecifico incontro.A quel momento il CUP, per bocca del

UN INCREDIBILE SUSSEGUIRSI DI PROVVEDIMENTI, ANCHE DI SEGNOOPPOSTO, HA MESSO A DURA PROVA LA PAZIENZA DEL CUP - COMITATOUNITARIO DELLE PROFESSIONI CHE NE CHIEDE CONTO AL GOVERNO.PROBABILMENTE ENTRO MARZO L’INCONTRO A PALAZZO CHIGI.INTANTO UN CONVEGNO A MILANO, ORGANIZZATO DALLA MARGHERITA,FA IL PUNTO SULLA SITUAZIONE.

“L

L’ON. PIERLUIGI MANTINI,Responsabile delle Professioni per la Margherita.

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era più stabilela tela di Penelope! »

P R O F E S S I O N EA G R O T E C N I C O

suo Presidente Raffaele Sirica, chiesesubito qualche giorno di tempo peracquisire, all’interno di un percorsodemocratico di coinvolgimento dellapropria rete periferica, il parere dellesingole categorie professionali aderen-ti, al tempo stesso convocandol’Assemblea generale per la mattina del21 febbraio, con all’ordine del giornol’espressione di un parere, mentre invista di questo appuntamento tutte 24le categorie professionali aderenti alCUP svolgevano autonome valutazionisulle non poche novità contenute neltesto predisposto dal MinistroGuardasigilli, per farle poi confluire inquello che sarebbe stato il documentounitario del CUP nazionale.Ma se, da un lato, l’esistenza di untesto ministeriale “ufficiale” aveva rin-cuorato sulla reale volontà del Governodi pervenire ad una riforma compiuta,qualche opposta perplessità venivadalla ipotesi di lavoro che il MinistroCastelli aveva delineato e che prevede-va la raccolta delle opinioni dei sogget-ti interessati, la loro valutazione auto-nomamente compiuta da parte degliuffici ministeriali (e quindi senza alcu-na concertazione) ed il successivo tra-sferimento del testo così (eventual-mente) rivisto alla CommissioneGiustizia del Senato, sotto forma di unmaxi-emendamento da inserire neldisegno di legge unificato “Cavallaro-Federici”.Ma sarebbe stato, disse il MinistroCastelli, un maxi-emendamento “aper-to” alle successive modifiche che ilParlamento avesse ritenuto di volerapportare, e questo voleva dire che ilGoverno non si assumeva l’onere di

difendere quel provvedimento, lascian-do libero il Parlamento di modificarlo.Per una materia così tecnica e delicata,dove la semplice modifica di un agget-tivo può stravolgere il senso stesso diinteri articoli, lasciare strada liberaall’assalto degli interessi organizzaticostituiva una situazione disastrosa,perchè era facile prevedere una piog-gia di migliaia di emendamenti, in par-ticolare su i punti nodali del provvedi-mento, dove le molte lobbyes degliscontenti d’ogni parte e colore si sareb-be scatenate dietro lo schermo delDeputato amico o di riferimento.L’unitarietà del provvedimento, laricerca dell’interesse generale, si sareb-bero disintegrate all’interno di questadinamica.Il CUP nazionale aveva quindi messo inconto di doversi impegnare, all’atto deltransito del testo di riforma da viaArenula al Senato, e di dover spenderetutta la propria autorevolezza per tene-re ferma al centro la barra del timonedella riforma, ma era a tutti chiarocome questo fosse, se non una “mis-sione impossibile”, perlomeno un com-pito improbo.Il “testo Castelli” peraltro presentavadelle criticità segnalate all’attenzionedella assemblea del CUP del 21 feb-braio 2005, eccone alcune delle prin-cipali: la fine dell’autonomia degliOrdini e dei Collegi nella approvazionedei propri codici deontologici, chesarebbero stati assoggettati al parereobbligatorio del Ministro della Giustizia(ipotesi peraltro da tutti respinta); l’i-stituzione di una pletorica “Assemblea”annuale dei Consigli provinciali, conl’attribuzione di compiti tali da portare

alla paralisi dei Consigli Nazionali; una“tipizzazione” abnorme della strutturaorganizzativa degli ordini (ad esempiocon l’istituzione di organismi ai qualile Regioni si prevede possano affida-re compiti e funzioni illegittimamen-te incidenti nell’ordinamento diciascuna categoria); un ritorno delpotere centrale del Ministro sugliOrdini, in contrasto con i principi diautonomia e sussidiarietà che si sonoimposti in questi anni; l’eliminazione dilivelli tariffari minimi e massimi, ancheper le prestazioni che incidono su inte-ressi generali, e la loro sostituzione conil criterio della libera pattuizione delcompenso fra le parti; la previsionedell’esercizio professionale in formasocietaria, anche di capitali, ma con lapresenza del socio terzo (ipotesi sem-pre respinta da pressochè tutti); l’eli-minazione della giurisdizione domesti-ca di secondo grado.Tuttavia, mentre l’Assemblea generaledel CUP discuteva questi punti arriva-va, come un fulmine a ciel sereno, lanotizia che probabilmente anche l’ipo-tesi del “testo Castelli” sarebbe tra-montata perchè il Governo aveva inanimo di inserire un pezzo di riformanel decreto sulla competitività in dis-cussione in quei giorni a Palazzo Chigi,circolava addirittura un articolato dinove punti che avrebbe dovuto rappre-sentare lo stralcio della riforma.Si può dunque comprendere lo stupo-re dei Presidenti degli Ordini e Colleginazionali, improvvisamente posti difronti ad un ennesimo rovesciamentodi scenario, dove questa ulteriore ipo-tesi non solo modificava completamen-te il quadro delle possibilità di realizza-zione della riforma che così in sostanzaè passata, prima, da essere un disegnodi legge del Governo (testo elaboratodalla “Commissione Vietti”), diventa-to poi un condiviso testo parlamentare(Vietti-bis) per approdare all’idea unmaxi-emendamento del Governo altesto di riforma del Senato “Cavallara-Federici” (testo Castelli) e poi rimbal-zare ancora come articolo unico daricomprendersi nel decreto-legge sullacompetitività.L’Assemblea del CUP decideva alloradi scrivere immediatamente alGoverno, chiedendo un immediatoconfronto per capire con certezza, fra ivari provvedimento oggi presenti sultavolo, quale sarebbe stato il veicoloper realizzare la riforma; al tempo stes-so veniva costituito un gruppo di lavo-

MILANO. La Presidenza del Convegno del 25 febbraio 2005; (da sinistra)Roberto Orlandi (Vicepresidente CUP); Enrico Rossi (Presidente CUP Lombardia); Pierluigi Mantini (Responsabile delle professioni per la Margherita); Riccardo Alemanno (Presidente Istituto Nazionale Tributaristi).

11Marzo 2005

ro composto da sei Presidenti diConsigli Nazionali e da due rappresen-tanti dei CUP territoriali, per raccoglie-re e sintetizzare tutte le osservazioni al“testo Castelli” nella considerazioneche, almeno per il momento e salvocontraria ipotesi, quello rimaneva iltesto “ufficiale” del Governo.L’ipotesi di intervenire in una materiacosì complessa con decretazione d’ur-genza non ha certo reso entusiasti ivertici delle professioni, che avevanosempre respinto in passato qualunqueipotesi di questo tipo, indicando invecela strada di una riforma di tipo parla-mentare.Una tale soluzione, sotto un profilosquisitamente politico, presenta inoltreil difetto di mortificare le opposizioni,che pure hanno sempre mantenuto undialogo aperto e collaborativo con ilGoverno, nella consapevolezza cheuna riforma di questa portata non puòche essere realizzata in modo byparti-san; ora però l’ipotesi della decretazio-ne d’urgenza finisce per spiazzare leopposizioni e rischia di mandare in sof-fitta quel clima costruttivo che avevasino ad oggi governato rapporti fra idue schieramenti politici.E sono state proprio le forze politichedel centro-sinistra, ed in particolare ilpartito della MARGHERITA, con ilDipartimento Nazionale delleProfessioni diretto dall’On. PierluigiMantini, a promuovere la prima ini-ziativa pubblica dopo questi fatti, conun Convegno che si è tenuto a Milanoil 25 febbraio 2005.Ma anche qui, ancora una volta, altrocolpo di scena; mentre il Convegno siapriva ecco arrivare la notizia che i“nove punti”, stralcio della riforma chesarebbe dovuti confluire all’internodalla manovra sulla competitività,erano lievitati a più di sessanta!E nessuno dei presenti all’iniziativamilanese era in grado di dire cosa vifosse contenuto.Dichiarava di non saperlo neppureEnrico Rossi Presidente del CUPLombardia, intimo del Ministro Castellie da molti accreditato come l’autore diquesto andirivieni di testi (anche seRossi ha sempre dichiarato il contra-rio).Al palco del Convegno milanese l’ipo-tesi di intervenire con lo strumento deldecreto non trovava invece contrario ilPresidente dell’ADEPP (Associazionedelle Casse di Previdenza deiProfessionisti), Avv. Maurizio De

Tilla, il quale in modo molto pragma-tico evitava di commentare questo biz-zarro susseguirsi di avvenimenti, limi-tandosi a dire che questa era l’unicasoluzione possibile in questo momento,che era “l’ultimo treno utile per usci-re dal pantano”, un treno sul quale DeTilla sarebbe perciò salito volentieri,non curandosi molto del modo con cuilo stesso si era presentato.Più prudente, invece, il VicePresidentedel CUP Roberto Orlandi (anchePresidente del Collegio Nazionaledegli Agrotecnici e degli Agrotecnicilaureati), che ha invece criticato ilmetodo “ballerino” utilizzato dalGoverno, salvo però dire che il CUPnon intende farne una ragione di meto-do, guardando invece alla sostanza, eche il CUP è inoltre in grado di discu-tere “in qualunque momento, conqualunque Governo” della riformadelle professioni, augurandosi quindiche le organizzazioni dei professionistisiano presto chiamate a Palazzo Chigiper essere ascoltate precisamente inmateria di competitività, preannun-ciando in caso contrario l’opposizionedel CUP perchè nessuno può pensare“...di fare la riforma delle professionisenza i professionisti”.L’intervento di Enrico Rossi,Presidente CUP Lombardia, come giàdetto, è stato tutto incentrato a marca-re la propria estraneità rispetto alle ulti-me vicende (dove il rapporto con ilMinistro Castelli è unicamente basa-to su di una amicizia giovanile e sualcuni pareri che il Ministro talvoltagli chiede) nonché ad analizzare inmodo approfondito e con cognizionedi causa il primo “testo Castelli”, quel-lo presentato nell’incontro pubblico difine gennaio 2005.Disponibilità e contemporanea per-plessità, invece, da parte del Segretario

Generale di ASSOPROFESSIONI,Roberto Falcone, che ha rimarcato ilgrande lavoro, anche teorico, svoltosulla riforma agli ordini, contrapponen-dola alla pochezza dei risultati ottenuti.Contro l’ipotesi di inserire la riforma,od un suo stralcio, nel decreto sullacompetitività, si è espresso in modomolto netto l’On. Pierluigi Mantini che,nel ribadire la propria disponibilitàcome Responsabile dei DS-Margheritaalla realizzazione della riforma delleprofessioni, ha però precisato di rifiu-tare un simile modo di procedere, rite-nuto anche incostituzionale, perchènon è certo possibile parlare di ragionidi “necessità ed urgenza” per unamateria di questo tipo.Ed incredibilmente le critiche all’azionedel Ministro Castelli hanno colto ilfavore dell’On. Alfredo Biondi,Responsabile per Forza Italia delle libe-re professioni, che ha convenuto conl’On. Mantini che la riforma va fatta“...ma non ad ogni costo e non conqualunque mezzo...”; ma chi conoscel’On. Biondi, vecchio liberale e spiritolibero, abituato a dire ciò che pensa,non è rimasto sorpreso dalla sintoniacon il rappresentante delle opposizio-ni: Biondi ha semplicemente detto ciòche pensa, anche a costo di dare qual-che dispiacere a qualcuno.Mentre l’appuntamento di Milano vol-geva al termine, il CUP nazionale dira-mava alle agenzie un comunicato stam-pa dai toni molti duri, nel quale si con-testava il modo estemporaneo di pro-cedere da parte del Governo, con testiche subiscono continue modifiche,senza alcuna consultazione preventiva.Da Palazzo Chigi, in risposta, filtrava lanotizia che il CUP, a questo punto,sarebbe stato convocato nei primi gior-ni di marzo.

IL PRESIDENTE ORLANDI durante il suo intervento.

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P R O F E S S I O N EA G R O T E C N I C O

egli scorsi mesi è stata stipulatauna convenzione tra il CUP3(Coordinamento Universitari eProfessionisti Triennali) ed ilConsiglio del Collegio Nazionale degliAgrotecnici ed Agrotecnici Laureati.Il CUP3 è una associazione che tute-la gli interessi dei DiplomatiUniversitari e dei Laureati di primolivello la quale rivendica attenzione edascolto dal mondo politico e dagli Albitradizionali.

La stipula dell’atto Convenzionale èstato preceduto da molti incontri svoltifra il Presidente del ConsiglioNazionale degli Agrotecnici, RobertoOrlandi, ed il Presidente del CUP3,Antonio Picardi, nel corso dei qualisono state superati i motivi di frizioneed entrambe le parti hanno riscontratouna visione comune ed una condivisio-ne di intenti e di valori per ciò cheriguarda le problematiche del mondouniversitario e professionale, derivatedalla riforma universitaria che ha isti-tuito le lauree triennali (D.M 509/99,ora abrogato) oltre che da quantoprevisto dal DPR n. 328/2001,il quale ha consentito a titolari diDiploma Universitario e LaureaTriennale di accedere ad alcuni albiprofessionali (tra cui quello degliAgrotecnici ed Agrotecnici Laureati).Sia il Collegio che il CUP3 ritengonoche le significative innovazioni profes-sionali introdotte dal richiamato DPRn. 328/2001, ed in particolare:- libertà di scelta professionale tra Albisimili e/o contigui;- la prevista collaborazione fra ilmondo accademico e quello professio-nale;- la possibilità di svolgere il tirocinio

professionale, ove richiesto, durante ilcorso formativo universitario, previaconvenzione fra gli Atenei e gli Ordinie Collegi;- il riconoscimento delle attività profes-sionali e di aggiornamento professio-nale quali crediti formativi universitari;rappresentino valori positivi ed utili adintrodurre elementi di concorrenza nelsistema formativo ed anche in quelloprofessionale.Questo giudizio positivo è altresì statoesteso alla discontinuità fra i corsi diformazione universitari e l’accesso alleprofessioni, ritenuto un importanteelemento di innovazione del Paese,utile per consentire l’affermazionedella “società della conoscenza”,nuova frontiera europea auspicatadella Conferenza di Lisbona (nellaquale è stato posto l’obiettivo di fardiventare il territorio europeo comel’area della conoscenza più avanzatae competitiva del mondo entro l’an-no 2010).Circa le competenze professionali attri-buibili ai laureati di primo livello, rap-presentati dal CUP3, le parti si sonotrovate d’accordo nell’individuarle,oltrechè nell’ambito delle materieoggetto degli esami di Stato abilitantiIL PRESIDENTE del CUP3,

Dott. Antonio Picardi.

SIGLATA UNA CONVENZIONE FRA L’ORGANIZZAZIONE DEI GIOVANI LAUREATI TRIENNALISTI ED IL COLLEGIO DEGLI AGROTECNICI

E DEGLI AGROTECNICI LAUREATI. DA ORA IN POI LAVORERANNO INSIEME

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si stringono la mano »

COS’ È IL “CUP3”

Il CUP3 - Coordinamento Universitari e Professionisti Triennali, nasce ufficialmente a Salerno il 22 febbraio 2003 per volontà di un gruppo di studenti eprofessionisti triennalisti. L’associazione nazionale è l’evoluzione naturale di un movimento ideologico nato in seguito all’istituzione dei “diplomi universi-tari” (legge n. 341/1990) e sviluppatosi in seguito alla riforma dell’Università (D.M. n. 509/1999).Inizialmente conosciuto come “Coordinamento degli Universitari triennali (CUP3)”, il CUP3 ha lo scopo di informare e coordinare le varie realtà associa-tive consolidate nel tempo ed i movimenti studenteschi presenti sul territorio nazionale, tutti fortemente motivati e impegnati nella lotta a sostegno deipropri diritti. Durante il corso del 2002 tali realtà sono diventate così forti da promuovere la prima “iniziativa legale” a sostegno dei triennali: il ricorsoad opponendum al TAR Lazio contro l’azione intentata da alcune organizzazioni professionali che si proponevano l’annullamento del DPR n. 328/2001, lapiù importante normativa di riferimento dei triennali. Vari sono i Convegni ed i Congressi di categoria, oltre che gli incontri istituzionali con rappresen-tanti del Governo e del mondo politico, cui il CUP3 ha preso parte per riportare nelle opportune sedi le proprie istanze, come spesso evidenziato anchedagli organi di informazione, ponendosi come interlocutore ufficiale per la categoria in particolar modo in questa fase di transizione, nella quale i laure-ati triennali ancora sono privi di una propria rappresentanza all’interno degli Albi tradizionali, in attesa dell’emanazione dei nuovi Regolamenti elettorali,più volte rinviata ed attualmente prevista per il mese di giugno 2005. Il CUP3 intende, tra l’altro, promuovere il riconoscimento a tutto campo dell’e-quipollenza diretta del diploma universitario (DU) con le recenti lauree di primo livello (Laurea - L), ai fini dell’accesso alle lauree specialistiche ed aimaster di primo livello; promuove e incentiva, inoltre, in accordo con le modalità vigenti nell’ambito dell’Unione Europea, ogni iniziativa volta a garantireun pieno riconoscimento ed inquadramento legislativo dei diplomati universitari e laureati (triennali), nonché all’ampliamento degli spazi professionali per

i giovani professionisti che iniziano la loro attività favorendone l’inserimento nel settore pubblico e privato. www.cup3.it- [email protected]

N

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alle diverse professioni, prevalente-mente nel corso di studio seguito; diconseguenza non possono essere rite-nute nè ammissibili, nè corrette le dis-posizioni che consentano di estenderele competenze dei laureati triennali asoggetti che non hanno seguito gli stes-si specifici percorsi formativiSia il CUP3 che gli Agrotecnici, infine,auspicano che in futuro si rafforzi sem-pre di più la collaborazione tra ilmondo professionale ed il mondoaccademico.Da questa comune visione sui molti pro-blemi tuttora aperti a seguito della rifor-ma dei cicli di studio universitari e del-l’accesso alle professioni ha consentitodi individuare concreti terreni di lavorounitario, ed in particolare in ordine allapromozione di accordi e di convenzionicon le Università, ai fini dello svolgi-mento del tirocinio professionalizzante,dando anche amplia diffusione dell’ac-cordo stipulato tra CUP3 edAgrotecnici, sia agli atenei che ai giova-ni laureati e studenti delle classi checonsentono l’accesso all’Albo degliAgrotecnici e degli Agrotecnici laureati.Questa reciproca collaborazione sta ini-ziando a dare i suoi frutti in quanto,alcune convenzioni tra gli Agrotecnici edeterminate facoltà di alcuni atenei, incui il CUP3 nella trattativa, è statoparte attiva, stanno già per essere sti-pulate.Gli Agrotecnici hanno dimostrato diavere una visione moderna e concretain previsione degli scenari futuri che sivanno prefigurando (riforma scolasti-ca, riforma delle professioni) nonchénel guardare anche a ciò che avvienenel resto d’Europa. In tutti i casi vi è latendenza a considerare come requisitominimo per l’accesso alla professione,il possesso di titolo universitario didurata triennale.Il CUP3, da parte sua, ha moltoapprezzato l’apertura dimostrata dallacategoria degli Agrotecnici nei con-fronti dei Diplomati Universitari e deilaureati triennali.Questa apertura ed attenzione da partedella categoria nei confronti dei laurea-ti triennali è anche stata premiata dalla“base” dei giovani laureati, visto che frai tre Albi del mondo “verde” che con-sentono l’accesso ai laureati triennali(Dottori Agronomi e DottoriForestali, Periti Agrari edAgrotecnici) gli Agrotecnici possiedo-no di gran lunga il primato di iscritti.

Agr. Dott. Marco Rosa (Tesoriere CUP3 - Responsabile

CUP3 settore Agrario e Forestale)

l ruolo e l’importanza dell’istruzio-ne agraria nel comprensorio ferrareseè stato tema centrale di dibattito delConvegno organizzato dal CollegioProvinciale degli Agrotecnici e degliAgrotecnici laureati di Ferrara in colla-borazione con l’Istituto Agrario Statale“F.lli Navarra”, ed importante cornicealla prima edizione della consegna del“Premio Prof. Ciro Guidorzi”. Lamanifestazione si è tenuta il 29 gen-naio 2005 presso una delle sedi coor-dinate del “Navarra” e, precisamente,quella di Ostellato.Tra i relatori del Convegno, moderatodal Prof. Maurizio Passerini,Coordinatore della sede ospitante eattuale Presidente del CollegioProvinciale degli Agrotecnici e degliAgrotecnici laureati di Ferrara, citiamotra gli altri: il Dirigente scolasticodell’Istituto Agrario Statale “F.lliNavarra”, Prof.ssa Elke Anders; ilDirigente del Centro ServiziAmministrativi di Ferrara del Ministerodella Pubblica Istruzione, Dott.Vincenzo Viglione; l’ Assessore dellaProvincia di Ferrara per la Pubblica

Istruzione, Dott.ssa Rita CintiLuciani; l’Assessore della Provincia diFerrara per l’Agricoltura e l’Ambiente,Dott. Davide Nardini; il Sindaco diOstellato, Dott. Paolo Calvano; ilPresidente del Collegio Provinciale deiPeriti Agrari e dei Periti Agrari laureatidi Ferrara, P.a. Milva Sacchetti.Per problemi di viabilità legati al mal-tempo, non ha potuto partecipare eportare il suo contributo ai lavori, ilPresidente del Collegio Nazionale degliAgrotecnici e degli Agrotecnici laurea-ti, Agr. Roberto Orlandi, invitato apartecipare al Convegno.Da parte di tutti è emerso l’importanteruolo che riveste l’Istruzione agraria,professionale e tecnica, per una pro-vincia prettamente agricola, in cui l’ap-porto della conoscenza, della ricerca, edell’innovazione, salvaguardando letradizioni, possa portare benefici eco-nomici e crescita culturale alle giovanigenerazioni, in un corretto equilibriotra produzioni agricole e loro trasfor-mazione, in accordo con le nuoveregole del mercato, operando a garan-zia della salute dell’uomo e a difesa del-

CONSEGNA DEL PREMIO. In memoria del Prof. Ciro Guidorzi, i figli Alessandra e Fabio (a destra) consegnano il Premio a Michele Folegati e Silena Tiberio, gli studenti vincitori della III Classe dell’Istituto di Malborghetto di Boara (FE).

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agrariaa Ferrara »

I

14 Marzo/Aprile 2005

l’ambiente.Per tutti i convenuti sarà preciso impe-gno tutelare questo importante compi-to che l’Istituto Agrario “F.lli Navarra”affronta quotidianamente per le giova-ni generazioni, per il territorio, ognunocon le proprie competenze e responsa-bilità, nell’importante ruolo che è statoa ciascuno affidato.Questi, sono stati principi ispiratori e distimolo nell’opera del Prof. CiroGuidorzi, che ha fatto nascerel’Istituto e l’ha reso importante puntodi riferimento per l’Istruzione graria,anche a livello nazionale. Nella suaopera di educatore Guidorzi era consa-pevole dell’importanza di far crescereculturalmente, pur tra innumerevoli dif-ficoltà, generazioni che, perché legateal mondo rurale e quindi al lavoro deicampi, erroneamente non abbisogna-vano di essere anche colti.Il Collegio Provinciale degli Agrotecnicie degli Agrotecnici laureati di Ferraraallo scopo di onorare la memoria delProf. Ciro Guidorzi, Preside dell’IstitutoProfessionale Agrario “F.lli Navarra”dagli anni della sua istituzione fino aglianni ’80, ha indetto, con delibera delConsiglio Direttivo, in accordo con laDirigenza dell’Istituto Agrario, e sentitoil parere positivo espresso dai Docenti,per l’anno scolastico 2003/04 un con-corso a premi riservato agli studentidell’Istituto Agrario Statale “F.lliNavarra”, riguardante elaborati riferitia due ambiti di studio. Il primo: “Agricoltura biologica,aspetti di tecnica produttiva, gestioneaziendale e promozione commercia-le, riferiti ad una produzione agricolaferrarese”; il secondo: “Incidenza della politica

di sostegno dei prezzi, attuata

dall’Unione Europea tramite leOrganizzazioni Comuni di Mercato oRegolamenti specifici, su una produ-zione agricola o un gruppo di produ-zioni diffuse nella provincia diFerrara”.Degli elaborati in concorso, un’apposi-ta Commissione giudicatrice ha valuta-to meritevoli di assegnazione deipremi, i lavori presentati dagli studentidella classe terza della Sede diMalborghetto di Boara, SilenaTiberio e Michele Folegatti per ilprimo tema e gli studenti della classequinta della sede di Ostellato, EnricoChiodi e Alfonso Mantovani per ilsecondo.Scelte operate e relative motivazioni,riguardanti i lavori dei premiati, sonostate presentate dal Presidente dellaCommissione giudicatrice, Agr.Alberto Sisti, che ha poi invitato ifigli del Prof. Guidorzi, Alessandra eFabio alla consegna dei Premi.Costoro hanno colto l’occasione perringraziare il Collegio per la sensibilitàdimostrata nell’istituire un premio in

memoria del loro caro padre.In occasione dell’evento è stato presen-tato alle autorità presenti e agli studen-ti, in accordo con la Dirigenzadell’Istituto, da parte del Presidente delCollegio Agrotecnici di Ferrara Agr.Maurizio Passerini, il Bando del con-corso indetto per l’anno scolastico incorso, che verterà su elaborati riguar-danti i prodotti tipici agroalimentaridella provincia di Ferrara, alcuni giàriconosciuti (come DOC, IGP e IGT),altri in attesa dei decreti di riconosci-mento.Il Bando è distinto in due sezioni, laprima riservata agli studenti che fre-quentano l’Istituto fino alla terza classe,riguardante gli aspetti storici, socio-cul-turali ed agronomici di un “prodottotipico”.La seconda, rivolta agli studenti chefrequentano la quarta e la quinta classeche dovranno affrontare, oltre agliaspetti summenzionati, gli aspetti eco-nomici, normativi e legislativi, legati aidisciplinari di produzione del prodotto,oggetto della trattazione.Agli studenti, che hanno accolto favo-revolmente l’enunciazione del nuovoBando, sono stati riservati gli auguri diun proficuo lavoro, e di collaborazionecon i propri docenti.Unanime consenso, da parte di tutti iconvenuti, è stato espresso ai rappre-sentanti del locale Collegio degliAgrotecnici, per aver voluto questa ini-ziativa ed aver creato così l’occasioneper un momento di riflessione, di con-fronto e di fattiva collaborazione,anche tra Ordini professionali, per ilfuturo dell’istruzione agraria nella pro-vincia di Ferrara.

Agr. Maurizio Passerini (Presidente del Collegio provinciale

degli Agrotecnici e degli Agrotecnici laureati di Ferrara)

L’AGR. DOTT. MAURIZIO PASSERINI, Presidente del Collegio provinciale degli Agrotecnici e degliAgrotecnici laureati di Ferrara, apre i lavori del convegno.

PREMIAZIONE. L’Agr. Alberto Sisti (al centro) ed Alessandra Guidorzi (a destra) consegnano ilPremio a due studenti della sede di Ostellato (FE), Enrico Chiodi ed Alfonso Mantovani.

P R O F E S S I O N EA G R O T E C N I C O

15Marzo/Aprile 2005

l contratto di collaborazione coor-dinata e continuativa è un contratto dilavoro parasubordinato, la cui forma dilavoro ha la caratteristica di non esserené subordinato né autonomo. A norma dell'art. 409, punto 3) delCodice di Procedura Civile tale rappor-to si configura, appunto, come di"parasubordinazione".Il rapporto di lavoro, infatti, si concre-tizza in una prestazione d’opera conti-nuativa, a carattere personale, che siinserisce in un programma aziendale eviene svolta sotto l’indirizzo e il coordi-namento di un committente, rimanen-do assente il vincolo della subordinazio-ne. Può essere svolta contemporanea-mente a favore di più committenti, conPartita IVA o senza.Com’è noto la disposizione del Decretolegislativo n. 276 del 10.09.2003,impropriamente spesso definita“Riforma Biagi” ha stabilito la cessa-zione dei rapporti di CollaborazioneCoordinata Continuativa e la trasfor-mazione dei medesimi in “lavoro pro-getto” ovvero in lavoro subordinato a

valere dal 24.10.2004.Da molte parti sono pervenute richie-ste di chiarimento per quanto riguardagli Agrotecnici professionisti che, prividi Partita IVA, sono titolari di un rap-porto di collaborazione coordinata econtinuativa di contenuto libero-profes-sionale e che -per questa ragione-sono tenuti a versare i loro contributiprevidenziali all’ENPAIA.Al riguardo si precisa che l’art. 61,comma 3, del Decreto Legislativo n.276/2003, nel definire l’ambito diapplicazione delle nuove disposizionirelative al “Lavoro progetto”, così reci-ta: “Sono escluse dal campo di appli-cazione del presente capo le profes-sioni intellettuali per l’esercizio dellequali è necessaria l’iscrizione inappositi Albi professionali, esistentialla data di entrata in vigore del pre-sente decreto legislativo...”e pertanto, com’è evidente, la disposi-zione non si applica agli iscrittinell’Albo degli Agrotecnici e degliAgrotecnici laureati.Di conseguenza gli Agrotecnici liberiprofessionisti possono continuare neirapporti di collaborazione coordinata inessere, con i versamenti alla Cassa pre-videnziale AGROTECNICI/ENPAIA,purché il contenuto della collaborazio-ne preveda necessariamente la necessi-tà di conoscenze tecnico-giuridichedirettamente collegate all’attività dilavoro autonomo esercitata abitual-mente. In questo senso la cosiddetta“Riforma Biagi” nulla innova, per gliAgrotecnici professionisti che esercita-no senza P.IVA, rispetto a quanto indi-cato nella Circolare dell’Agenzia delleEntrate del 12.12.2001, n. 105/E.Di ciò ne devono tenere conto anche ineo iscritti all’Albo professionale, chein questi giorni hanno ottenuto l’iscri-zione all’Albo in seguito al superamen-to dell’Esame di abilitazione professio-nale. Per essi è possibile -in quantoiscritti ad un Albo professionale esi-stente alla data di entrata in vigore

del decreto legislativo citato- stipularecontratti di collaborazione coordinatacontinuativa. Alla stipula di detto con-tratto, il professionista deve chiarire alcommittente che gli adempimenti pre-videnziali saranno da lui stesso svolti e,previa consegna di una copia del rego-lamento della Cassa professionale alcommittente, deve scaricare la doman-da di iscrizione dal sito www.enpaia.it,sezione “AGROTECNICI”, per iscri-versi ai sensi dell’art. 1 entro 30 gg.dall’inizio dell’attività.Peraltro va chiarito che l’INAIL haribadito che sono esclusi dall´obbligodella copertura per infortunio le presta-zioni rese da professionisti iscritti agliAlbi nell´ambito della professione eser-citata (art. 61, comma 3, D. lgs n.276/2003).Al contrario, l´ipotesi delle prestazionirese con le caratteristiche del coordina-mento e della continuazione da lavora-tori autonomi abituali, non iscritti alrelativo Albo professionale, rientra traquelle incluse nella disciplina dell´art.61, comma 1 e, quindi, assicurate perl’infortunio presso l´Inail.Concludendo, gli Agrotecnici iscrit-ti all’Albo ricordino che in fase distipula di un contratto in regimedi Co.Co.Co., devono avvertireche per quanto concerne gliadempimenti previdenziali, esistela Cassa di Categoria e nulla deveessere versato dal Committentealla Gestione Separata dell’Inps. Ilcontributo previdenziale è dovutoall'INPS solo dai lavoratori autonomiche esercitano un'attività professionaleo di collaborazione coordinata e conti-nuativa per attività lavorativa per laquale non è prevista una specificaforma assicurativa pensionistica.

Agr. Dott. Alessandro Maraschi(Coordinatore del Comitato gestore

della Cassa di PrevidenzaAgrotecnici)

GLI AGROTECNICI ISCRITTI ALL’ALBO PROFESSIONALE POSSONO AVVALERSI,ANCHE DOPO LA “RIFORMA BIAGI”, DEI RAPPORTI DI COLLABORAZIONECOORDINATA CONTINUATIVA

« Sì ai contrattiCO.CO.CO per

i professionistiiscritti all’Albo »

I

ALESSANDRO MARASCHI.

TECNICHE INNOVATIVE DI GESTIONE ECONOMICA E CONTABILE DEL-L’AZIENDA AGRARIAPropedeutico alla preparazione degli Esami di Stato Abilitanti alla profes-sione. Sono previste due simulazioni di esame.Quota di partecipazione: Euro 35,00; 32 ore teoriche più 32 ore fad (for-mazione a distanza).

LA MULTIFUNZIONALITÀ NEL SETTORE AGRO-ALIMENTAREIl corso è rivolto alle aziende del settore agricolo e agro-alimentare cheintendono sviluppare e offrire servizi nell’ambito del progetto “Fattoriedidattico-pedagogiche” promosso dalla Regione Piemonte.Quota di iscrizione: Euro 35,00; 40 ore teoriche più 32 fad.

CORSO BASE DI AMMINISTRAZIONE, CONTABILITÀ’ E BILANCIORivolto a piccole e medie imprese che intendono aggiornare il propriopersonale in merito agli aspetti amministrativi e contabili.Quota di partecipazione: Euro 35,00; 40 ore teoriche più 32 fad.

H.A.C.C.P. – SICUREZZA ED IGIENE ALIMENTARECorso rivolto ad imprese del comparto agro-alimentare e della sommini-strazione (comunità, pubblici esercizi, ecc.), finalizzato all’adempimentodelle disposizioni previste dai D. Lgs. 155 e 156 in materia di igiene esalubrità degli alimenti. Sono previste verifiche in itinere e finali.Quota di partecipazione: Euro 30,00; 30 ore teoriche più 24 fad.

RESPONSABILE DEL SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONECorso conforme ai requisiti del D.Lgs. 626/94 e dei successive modifi-che, con particolare riferimento al D.Lgs. 195/2003, finalizzato alla qua-lificazione della figura del R.S.P.P.Requisito di partecipazione: possesso di Diploma.Quota di partecipazione: Euro 30,00: 40 ore teoriche.

LA NUOVA POLITICA AGRICOLA COMUNITARIAPrincipalmente rivolto a chi vuole approfondire gli aspetti relativi al setto-re agroindustriale ambientale in vista della NUOVA PAC 2005. La finalitàè quella di fornire le necessarie competenze per una migliore e più atten-ta gestione delle imprese ponendo particolare attenzione agli sviluppidelle normative comunitarie. Quota di partecipazione: Euro 50,00; 36ore teoriche più 28 ore di pratica.

PREPOSTO O ADDETTO AL SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONECorso conforme ai requisiti del D.Lgs. 626/94 e dei successive modifi-che, con particolare riferimento al D.Lgs. 195/2003, finalizzato alla qua-lificazione della figura del Preposto.Requisito di partecipazione: possesso di DiplomaQuota di partecipazione: Euro 30,00; 40 ore teoriche.

RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZACorso conforme ai requisiti del D.Lgs. 626/94 e dei successive modifi-che, con particolare riferimento al D.Lgs. 195/2003, finalizzato alla qua-lificazione della figura del R.L.S.Quota di partecipazione: Euro 30,00; 32 ore teoriche.

ADDETTO ANTINCENDIOCorso di preparazione all’esame di “Addetto antincendio” presso i Vigilidel fuoco, comprensivo di prove pratiche per l’utilizzo dei dispositiviantincendio. Il corso è rivolto alle imprese classificate a rischio di incen-dio alto: aziende chimiche, del legno, ma anche comunità, case di ripo-so, ecc., le quali devono essere dotate per legge di una squadra antin-cendio interna.

Quota di partecipazione: Euro 30,00; 20 ore teoriche.

OFFICE AUTOMATION BASECorso di introduzione all’uso di Word, Excel, posta elettronica e naviga-zione internet. Sono previste verifiche in itinere e finali.Quota di partecipazione: Euro 40,00; 32 ore teoriche.

OFFICE AUTOMATION AVANZATOCorso di perfezionamento nell’impiego dei programmi del corso base,con introduzione ad Access. Sono previste verifiche in itinere e finali.Quota di partecipazione: Euro 40,00; 32 ore teoriche più 32 fad.

LINGUA INGLESE BASECorso di introduzione alla lingua inglese, con verifiche in itinere e finali.Quota di partecipazione: Euro 40,00; 40 ore teoriche più 24 fad.

LINGUA INGLESE AVANZATOCorso di approfondimento della lingua inglese, con verifiche in itinere efinali. Quota di partecipazione: Euro 40,00; 40 ore teoriche più 24 fad.

LINGUA FRANCESE BASECorso di introduzione alla lingua francese, con verifiche in itinere e finali.Quota di partecipazione: Euro 40,00; 40 ore teoriche più 24 fad.

LINGUA FRANCESE AVANZATOCorso di approfondimento della lingua inglese, con verifiche in itinere efinali.Quota di partecipazione: Euro 40,00; 40 ore teoriche più 24 fad.

LA CERTIFICAZIONE QUALITÀCorso finalizzato ad approfondire i requisiti della norma UNI EN ISO9001:2000 (“vision 2000”), rivolto ad aziende di produzione e serviziche intendono dotarsi o migliorare il proprio Sistema di Gestione per laQualità. Sono previste verifiche in itinere e finali. Quota di partecipazio-ne: Euro 50,00; 40 ore teoriche più 32 fad.

IL PAESAGGIOCorso di approfondimento sul paesaggio con particolare riferimento alpaesaggio agrario, con verifiche in itinere e finali.Quota di partecipazione: Euro 40,00; 40 ore teoriche più 24 fad.

Le quote di iscrizione comprendono tutti i materiali didattici ed i suppor-ti per la f.a.d. (formazione a distanza) realizzata tramite CD e internet. Irestanti costi sono coperti dal finanziamento pubblico (RegionePiemonte, Provincia di Cuneo, Fondo Sociale Europeo).Al termine del corso, AGROFORM-PIEMONTE rilascerà ai partecipantiche avranno maturato le frequenze ed i risultati attesi un Attestato di fre-quenza riconosciuto dalla Provincia di Cuneo e dalla Regione Piemonte.Sul sito: http://www.agroformpiemonte.com è possibile scaricare sia ilprogramma corsuale 2005 che il modello di pre-iscrizione ai corsi.

I recapiti di AGROFORM-Piemonte:Sede legale in C.so Enotria 2 12051Alba (CN)Sede operativa presso l’I.I.S. “Umberto I” Alba, sezione associata diFossanoI.P.S.A.A. “Paolo Barbero”, F.ne Cussanio 13 - 12045 FOSSANOTel. 0172 693718, fax 0172 657056Sede di Torino Via M. Ponza 2 10100 TORINOE-mail: [email protected]

« Le proposteformative

per il 2005 »

Vita dei collegi

UDINE – Il nuovo Consiglio locale degliAgrotecnici del Friuli -Venezia - Giulia

AVELLINO - Rinnovo del Consiglio provincia-le degli Agrotecnici

Il 22 gennaio 2005 si sono svolte le elezioni per il rinnovo delConsiglio provinciale degli Agrotecnici e degli Agrotecnici lau-reati del Friuli - Venezia - Giulia. Le elezioni hanno dato ilseguente esito:Agr. Luca SNAIDERO - PresidenteAgr. Pietro MANTOANI - SegretarioAgr. Evaristo COMISSO - ConsigliereAgr. Lucio DE ECCHER - ConsigliereAgr. Dimitri FABRIS - ConsigliereAgr. Andrea MADINELLI - ConsigliereAgr. Paolo MARIOTTI - ConsigliereCollegio dei Revisori dei ContiAgr. Andrea BIRO ZOLTAN - PresidenteAgr. Stefano CHIARANDINI - RevisoreAgr. Daniele SGUBIN - Revisore

Il 12 febbraio 2005 si sono svolte le elezioni per il rinnovo deldirettivo del Collegio degli Agrotecnici e degli Agrotecnici lau-reati di Avellino.Riportiamo di seguito l’elenco dei componenti il nuovoConsiglio in carica:Agr. Giuseppe PACIFICO - PresidenteAgr. Riziero DEL PERCIO - SegretarioAgr. Giovanni CARCHIA - ConsigliereAgr. Franchino FIORAVANTI - ConsigliereAgr. Gerardo Giovanni GRIFFO - ConsigliereCollegio dei Revisori dei Conti Agr. Mario CIASULLO - PresidenteAgr. Agostino MARTONE - RevisoreAgr. Biagio RICCIARDELLI - Revisore

CUNEO - Corsi per i patentini per acquistoed impiego dei fitofarmaci

Il Collegio degli Agrotecnici e degli Agrotecnici laureati diCuneo comunica che sono aperte le iscrizioni per l’accesso aicorsi dei patentini per l’acquisto e l’impiego dei presìdi sanita-ri in agricoltura. I corsi, autorizzati e riconosciuti dalla provin-cia di Cuneo sono organizzati in collaborazione conAgroform-Piemonte ed Agrieuro.Per iscrizioni e/o informazioni:

- AGROFORM-PiemonteAgr. Enrico SurraTel. 0172/69.37.18 – fax 0172/65.70.56e-mail: [email protected]

- AGRIEUROAgr. Angelo Paseroe-mail: [email protected]

ERRATA CORRIGE

Sul n. 2/2005 de “L’AGROTECNICO OGGI”, all’interno del-l’articolo “ENPAIA: rinnovato il comitato amministratore” acausa di un refuso di stampa abbiamo pubblicato inmaniera errata il cognome dell’ Agr. Luciano DESSUPOIU.Nel testo di apertura del suo curriculum vitae, pubblicatoa pag. 25, risulta infatti scritto erroneamente:“Dessupiou”.Ce ne scusiamo con i lettori ed in particolar modo con ildiretto interessato recentemente eletto nel Consiglio delComitato amministratore della Cassa di Previdenza degliAgrotecnici e degli Agrotecnici laureati.

LA REDAZIONE

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In una cornice di arte, natura e archeologia si rinnova il tradizionale rito. All’Istituto Professionale di Stato per l’agricol-tura e l’ambiente “F. Silvestri” di Licola di Pozzuoli (NA) fervono i preparativi della festa di fine anno scolastico. Alunni edocenti, coadiuvati dal direttivo del Collegio provinciale degli Agrotecnici e degli Agrotecnici laureati di Napoli-Casertastanno lavorando alacremente per gli ultimi ritocchi della festa che avrà come scena centrale la 3^ edizione della “Viteautoctona flegrea” ed il banco d’assaggio dei vini doc flegrei. La genesi di tutto nasce a seguito di un progetto del Prof.Armando Mazzei (docente dell’Istituto agrario “Silvestri”) denominato appunto “Antichi Vitigni Flegrei” (si veda a tal pro-posito l’articolo pubblicato sul n. 12/2004 di questa rivista) che si propone il recupero, la salvaguardia e la tutela dei viti-gni autoctoni dei Campi Flegrei.La manifestazione promossa dalla scuola agraria si terrà il 19 maggio 2005.L’importante appuntamento di primavera, di grande interesse scientificoviene organizzato d’intesa con l’ Amministrazione comunale, quella provin-ciale e con il Patrocinio del Ministero del Politiche agricole e forestali e poiancora il quotidiano “Il Mattino”, la Facoltà di agraria dell’UniversitàFederico II di Napoli. Lo Stato Maggiore dell’Esercito porterà il proprio con-tributo con il rituale concerto eseguito dalla banda militare.Per la prima volta aderiscono all’iniziativa, anche l’Istituto Alberghiero“Petronio” di Monteruscello (NA) e l’Istituto Magistrale “Virgilio” di Pozzuoli(NA), per il tanto atteso saggio ginnico femminile.La manifestazione, aperta al pubblico, fornirà l’occasione di visitare labora-tori, serre, e le coltivazione didattico-sperimentali di canna da zucchero e diliquirizia.

STUDENTI del “Silvestri” eseguono operazionidi potatura nel vigneto dell’ Istituto agrario.

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Vita dei collegi

Prosegue l’attività di aggiornamento professionale della Scuola di Pratica Agricola “F.C. Caldesi” di Faenza (RA) presso la sedecorsuale di Villa Orestina, particolarmente orientata alle tematiche inerenti al verde ornamentale.Di seguito pubblichiamo il calendario dei prossimi corsi:

TECNICHE DI DIFESA DELLE PIANTE ORNAMENTALIDate: 1-8-15-22 aprile 2005.Durata: il corso ha una durata di 12 ore, suddivise in quattro lezioni.Partecipanti: è aperto ad un massimo di 10 partecipanti.Quota di partecipazione: comprensiva di materiale didattico è fissata in euro 100,00.

UTILIZZO DELLE ROSE ANTICHE E MODERNE NELLA REALIZZAZIONE DI PARCHI E GIARDINIDate: 13-20 aprile; 4-11 maggio 2005.Durata: il corso ha una durata di 12 ore, suddivise in quattro lezioni serali.Partecipanti: il corso è aperto ad un massimo di 10-12 partecipanti.Quota di partecipazione: comprensiva di materiale didattico è fissata in euro 100,00.

TECNICHE DI RICONOSCIMENTO DELLE PIANTE ORNAMENTALIDate: 20-27 maggio; 3-10-17 giugno 2005.Durata: il corso ha una durata di 12 ore, suddivise in tre lezioni teoriche e due lezioni di riconoscimento pratico.Partecipanti: il corso è aperto ad un massimo di 10-12 partecipanti.Quota di partecipazione: comprensiva di materiale didattico, è fissata in euro 100,00.

IMPIANTO E MANUTENZIONE DEI TAPPETI ERBOSI ORNAMENTALI E SPORTIVIDate: 4-5-11-12 aprile 2005.Durata: il corso ha una durata di 24 ore, suddivise in quattro lezioni.Partecipanti: è aperto ad un massimo di 10-12 partecipanti.Quota di partecipazione: comprensiva di materiale didattico è fissata in euro 200,00.

VERDE PUBBLICO ORNAMENTALE - La gestione dei capitolati e del cantiere negli interventi a verde ornamentaleDate: 16-17-23-24 maggio 2005.Durata: il corso ha una durata di 24 ore, suddivise in quattro giornate di 6 ore.Partecipanti: il corso è aperto ad un massimo di 10 partecipanti.Quota di partecipazione: comprensiva di materiale didattico è fissata in euro 240,00.

Info: Prof. Eraldo Tura (Cell. 328.3054018)

VERDE ORNAMENTALE: IL CALENDARIO DEI CORSI DI “VILLA ORESTINA”

ECCO LA NUOVA TESSERA PROFESSIONALE(VALE ANCHE COME DOCUMENTO DI IDENTITÀ)

Presentata per la prima volta al XIII Congresso Nazionaledi Stresa, riscontrando subito il gradimento dei presenti,la nuova TESSERA PROFESSIONALE è adesso a disposizionedi tutti gli iscritti all’Albo degli Agrotecnici e degliAgrotecnici laureati.In relazione alla indelebilità della foto e dei dati, impres-si con processo termografico, essa è valida anche comedocumento di identità personale.Nel retro della Tessera una banda magnetica conterrà tuttii dati identificativi del titolare, che potrà così essere“riconosciuto” da specifici lettori magnetici.Il costo per il rilascio della Tessera Professionale è di50,00 Euro, chi desidera riceverla deve compilare il“Modulo di rilascio”, che si può richiedere al:

- Collegio Nazionale degli Agrotecnici e degli Agrotecnici laureatiUfficio di PresidenzaPoste Succursale n. 1 - 47100 FORLÌ

anche via fax (al n. 0543/795.263) oppure e-mail ([email protected]); nella richiesta bisogna sem-plicemente indicare che “SI DESIDERA L’INVIO DEL MODULO DI RICHIESTA PER IL RILASCIO DELLA TESSERAPROFESSIONALE”, specificando il proprio indirizzo e numero telefonico.Si ricorda infine che nel sito internet www.agrotecnici.it, nella sezione novità, è possibile compilare unospecifico form, per richiedere la spedizione del modulo per il rilascio della tessera professionale.

ROSSI MARIO

C.SO GARIBALDI, 21

20121 MILANO

Ecco come si presenta la nuova “Tessera professionale”,realizzata su un supporto ad alta resistenza, con dati e foto

indelebilmente termografati; nel retro una banda magneticarecherà i dati identificativi del titolare.

« SPECIALEVINITALY»

« SPECIALEVINITALY»

periodicomensiledi economia,politica,tecnica agrariae zootecnica,ambiente

Marzo/Aprile 2005 • N. 3/4 ANNO XXII

20 Marzo/Aprile 2005

S P E C I A L EV I N I TA LY

na manifestazione sempre piùselettiva, internazionale, a serviziodelle aziende e dell’intera tipologia dioperatori dell’universo vinicolo, sianoessi produttori o importatori, distribu-tori o ristoratori o professionisti delcomparto. Il Salone Internazionale delVino e dei Distillati, non solo è diven-tata la manifestazione leader mondialedel settore, un marchio riconosciutoche contribuisce a promuovere ilmeglio delle etichette “made in Italy”,ma rappresenta ormai uno strumentocommerciale indispensabile per leimprese, che riescono a raggiungere ivari segmenti di mercato grazie ad unarassegna pensata e realizzata per pro-muovere il meglio dei vini nazionali edesteri.Non è un caso se da quasi quarant’an-ni è il punto di riferimento per il com-parto, che ha aiutato a crescere, a farsiconoscere e a raggiungere vette dieccellenza sulle piazze più importantidel pianeta, investendo anche su quel-le del futuro, come Cina e India.All’edizione di quest’anno partecipanocirca 4.200 espositori da più di 30Paesi, su una superficie netta superio-re ai 70mila metri quadrati. Sono atte-si, come lo scorso anno, 140mila ope-ratori professionali da 90 nazioni.

NOVITA’ 2005

La rassegna, accanto ai tradizionaliappuntamenti, presenta una serie diimportanti novità. Innanzitutto l’am-pliamento del quartiere espositivo: vici-no al padiglione 8 verrà allestita unatensostruttura di 16mila metri quadrati(padiglione 10), suddivisa equamentetra Vinitaly e Sol, Il SaloneInternazionale dell’Olio di oliva vergineed extravergine, che si svolge in con-temporanea dal 7 all’11 aprile.

La struttura ènuova, conforte-vole e modernissi-ma, ed ha la pos-sibilità di propor-re stand su duelivelli, senzaingombri interni.Un luogo moltoaccogliente, dun-que, in grado dirispondere alleesigenze, dicomodità, servizioed immagine,delle impreseespositrici.Dal 2006, in basealle linee guidadel Piano indu-striale di sviluppodell’Ente, verràsostituita da unnuovo padiglioneespositivo, la cuirealizzazione siinserisce nel piùgenerale pro-gramma di riqualificazione urbanisticadella Fiera, che nei prossimi anni cam-bierà volto per trasformarsi in uno deiquartieri più avanzati d’Europa (152milioni di euro l’investimento comples-sivo).L’obiettivo è di assicurare agli operato-ri servizi completi ed elevati standard diefficienza, garantendo un elevato rap-porto qualità-prezzo. Vinitaly, inoltre, si concentra in parti-colare su iniziative specifiche per assi-curare agli espositori nuove opportuni-tà di vendita dei prodotti.In collaborazione con Ardi,Associazione internazionale dei risto-ranti d’Italia, Veronafiere lancia que-st’anno un altro prestigioso appunta-

mento: il Concorso Internazionale“Migliore carta dei vini”, riservatoai ristoranti italiani di qualità all’estero.Il premio, sponsorizzato da AcquaPanna, viene assegnato sulla base dellavalutazione dell’intera attività di servi-zio nei confronti della clientela che unristorante svolge presentando un vino:la proposta delle etichette, la chiarezzanella loro identificazione, la completez-za della gamma dei vini, la varietà, latipologia di servizio al tavolo, la traspa-renza nell’indicazione del prezzo, ecc.La giuria, di altissimo livello, è formatada esponenti di spicco del mondo dellacomunicazione enogastronomica, dellaristorazione italiana (esclusa ovviamen-te dal concorso), dell’enologia e dellasommelleria internazionale.

« Vinitaly,al servizio

dell’universo vinicolo »

SI AVVICINA IL PRESTIGIOSO APPUNTAMENTOCON LA 39ª EDIZIONE DEL SALONE INTERNAZIONALE DEL VINO,

IN PROGRAMMA DAL 7 ALL’11 APRILE 2005 A VERONAFIERE

U

21Marzo/Aprile 2005

Di notevole interesse si preannunciapoi il “Wine & Food Paring”, un’i-niziativa organizzata conl’Associazione giovani ristoratorid’Europa nel corso della quale quattrochef, provenienti da Francia,Lussemburgo, Olanda e Belgio, abbi-neranno i piatti della loro cucina ai viniitaliani. Per difendere i vitigni legati al territorio

di riferimento e controbattere l’"omolo-gazione internazionale del gusto",Vinitaly e l’Associazione della sommel-leria internazionale, hanno realizzato,nel padiglione 10, “I viaggi diGulliver”, una degustazione in cuiaziende di varie regioni d’Europa illu-streranno le virtù dei loro vini sotto laguida di sommelier di fama internazio-nale. L’intento è di compiere un ulte-

riore passo per trasformare e valoriz-zare la realtà dei vitigni, poco cono-sciuti dal consumatore internazionale.Vinitaly 2005, infine, sarà centratosulla partecipazione dei più importantioperatori specializzati di ogni categoriadel comparto e verrà riproposta la VipLounge Vinitaly con annesso ilBuyers’ Club Vinitaly, un luogoriservato e tranquillo, nel quale è possi-bile programmare e concludere affariin assoluto relax.In contemporanea con Vinitaly si svol-gono l’11° Sol, Salone Internazionaledell’Olio d’oliva vergine ed extravergi-ne, e l’8ª edizione di Enolitech, ilSalone delle Tecniche per la viticoltura,l’enologia e le tecnologie olearie.

Marcella Gravina

22 Marzo/Aprile 2005

S P E C I A L EV I N I TA LY « Enolitech & Sol:

l’italian stylein cantina »

VINO E OLIO SI VESTONO TRENDY ALL’8° SALONE INTERNAZIONALEDELLE TECNICHE PER LA VITICOLTURA, L’ENOLOGIA E

DELLE TECNOLOGIE OLIVICOLE E OLEARIE

a moda italiana nel mondo puòessere ben rappresentata da una botti-glia di vino o di grappa, da un’etichet-ta particolare, da un bicchiere griffato,dal look originale ed elegante di undecanter.Vetrina ideale della creatività made inItaly, a confronto con le proposte este-re è l’8^ edizione di Enolitech, ilSalone internazionale delle tecnicheper la viticoltura, l’enologia e delle tec-nologie olivicole e olearie che promet-te di registrare il tutto esaurito, supe-rando i numeri dello scorso anno. La rassegna è in programma aVeronafiere dall’7 all’11 aprile 2005 inconcomitanza con il 39° Vinitaly el’11° SOL. Proprio tra gli espositoridi queste due manifestazioni, lea-der mondiali nei settori del vinoe dell’olio di qualità, Enolitechtrova i suoi più importanticlienti, pronti a cogliere leproposte produttive piùinnovative ed anche piùtrendy per vestire conoriginalità i loro pro-dotti. In questa edizio-ne, inoltre,Veronafiere garanti-sce migliore visibili-tà alla rassegnaall’interno del quar-tiere fieristico, gra-zie agli investimentiprogrammati con ilnuovo PianoIndustriale per l’am-pliamento dellasuperficie ed il miglio-ramento delle infra-strutture.Nell’edizione del 2004 ivisitatori sono stati quasi29mila, dei quali circa 3milaprovenienti da una cinquantinadi Paesi esteri, con un afflussoparticolarmente significativo da

Germania, Austria, Regno Unito,Svizzera, Giappone, Cina, Stati Uniti eBrasile.Enolitech è riservata ad un pubblicospecializzato (operatori del settore,produttori, commercianti, ristoratori)che può, fra l’altro, prendere visionedelle tecnologie più avanzate in campoenologico ed oleario, pronte per esse-re utilizzate in ogni ambito applicativo:dalla piccola attrezzatura per enoteca,cantina e frantoio agli accessori (bic-chieri, cavatappi, decanter, bottiglie,ecc.) per la degustazione prodotti dallegriffe più note, dai macchinari all’avan-guardia per la vinificazione e la produ-

zione dell’olio agli impianti per la colti-vazione, la raccolta, la lavorazione,l’imbottigliamento, l’imballaggio ed iltrasporto di vino ed olio.Dalle pigiatrici alle etichette per le bot-tiglie, dai tappi di sughero alle botti inrovere per la conservazione dei vini,dai calici in cristallo per sommelier aidistillatori: tutto è rigorosamente firma-to dalle migliori espressioni del geniocreativo italiano ed estero.Un importante settore, inoltre, è quel-lo dedicato ai bicchieri. Per esseredegustato ed apprezzato al meglio,infatti, ogni tipo di vino richiede il bic-chiere adatto ad esaltarne le caratteri-stiche: il profumo, il colore, il sapore,

ecc. Un bicchiere sbagliato puòfalsare le sensazioni durante ladegustazione. La forma delcalice dipende dal tipo divino, che deve riempirnenon più di due terzi.Attenendosi scrupolosa-mente alle regole didegustazione dei som-melier, gli stilisti delbicchiere riesconosempre ad aggiun-gere alle proprieproposte queltocco di personali-tà che riesce a for-nire al prodotto unvalore aggiunto, ilpiacere di bere ilmeglio nel migliorcontenitore.Enolitech è dunque il

momento di incontroprivilegiato per capire

l’evoluzione di ciò cheruota con stile intorno al

mondo del vino e dell’olio,due dei grandi ambasciatori

dell’agroalimentare italiano nelmondo.

L

23Marzo/Aprile 2005

SOL, NUOVOPADIGLIONE

PER INCONTRARE IL MERCATO

Nuova sistemazione logistica per l’11ªedizione del SOL (SaloneInternazionale dell’Olio d’OlivaVergine Extravergine) che si svolge,contemporaneamente al 39° Vinitaly,dall’7 al 11 aprile 2005.La nuova sistemazione logistica è stataprogettata per favorire al meglio la visi-bilità di SOL, che, così, si trasferiscenel padiglione 10, di nuova realizzazio-ne: 8000 mila metri quadri, dotati diogni confort. La struttura espositiva sipresenta moderna, climatizzata e con-sente ai 400 espositori contatti piùagevoli con visitatori specializzati ditutto il mondo. Attesi circa 33 milaoperatori, di cui oltre quattromila este-ri, provenienti da una sessantina diPaesi. Particolarmente significative, nel2004, le presenze da Belgio,Germania, Paesi Bassi, Portogallo,Regno Unito, Svizzera, Russia,Giappone, Cina, India, Singapore,Stati Uniti e Canada, Argentina eBrasile: un pubblico internazionale for-mato in prevalenza da importatori,agenti, ristoratori, titolari di enotecae/o di strutture commerciali di piccolae media dimensione, responsabiliacquisti di catene commerciali e/o cen-trali d’acquisto.Risultati come questo, frutto di unaconsolidata competenza progettuale ed

organizzativa, hannoconsentito aVeronafiere di otte-nere lo scorso annol’ammissione al COI(Consiglio OleicoloInternazionale) conil titolo diOsservatore. L’Enteha acquisito così unruolo ancora piùimportante, che glipermette di far cre-scere ulteriormentela rassegna dalpunto di vista quali-tativo.Proprio in accordocon il COI, con leIstituzioni europeeed italiane, e con le

Associazioni italiane dei produttori,vengono realizzati convegni ed incontrisulle questioni più attuali che interessa-no il settore.Tra le iniziative in programma, le degu-stazioni guidate di oli extravergini d’oli-va delle diverse regioni italiane e deivari Paesi produttori che offrono aglioperatori la possibilità di conoscereproprietà e caratteristiche dei prodottiinsieme al giusto abbinamento gastro-nomico. Gli short-stage di degustazio-ne, inoltre, hanno lo scopo di diffonde-

re e promuovere una più estesa culturadell’olio extra vergine d’oliva.Di notevole importanza, per le azien-de, è il terzo Concorso OlearioInternazionale “SOL d’Oro”, dive-nuto negli anni il punto di riferimentodel settore, il cui obiettivo è di eviden-ziare la migliore produzione oleicolamondiale e gli oli d’oliva extraverginitipici, con particolare riferimento allaloro origine geografica. Attesi oltre300 campioni italiani ed esteri chevengono esaminati dal 21 al 25 marzo2005 da una Commissione diAssaggio Internazionale, composta datecnici degustatori ed esperti.SOL 2005 è completato dal settoretecnologico, in vetrina a Enolitech,che giunge alla sua 8ª edizione. Neipadiglioni F e G, Enolitech, che trovanegli espositori di Vinitaly e di SOLbuona parte dei propri visitatori, pre-senta tutti i più moderni accessori e letecnologie: dalla piccola attrezzaturaper la cantina e il frantoio e dai piùsofisticati accessori per la degustazionefino ai più moderni macchinari per lavinificazione e la produzione d’olio. Inparticolare, presenta macchinari edattrezzature per l’oliveto, impiantisticae materiali per la coltivazione, per laraccolta e la lavorazione, per l’imbotti-gliamento e l’imballaggio e il trasportodi olio, il vivaismo olivicolo.

24 Marzo/Aprile 2005

S P E C I A L EV I N I TA LY

Il resveratrolo

Con il termine resveratrolo si identificaun composto della famiglia degli stilbe-ni idrossilati, molecole che risultano ingrado di ridurre la formazione di Ldl,sostanza dotata di potere citotossico edaterogeno. In base alle attuali cono-scenze, si possono stimare delle con-centrazioni di resveratrolo nei vini rossiitaliani da alcune centinaia di m/L avalori massimi, tuttavia piuttosto rari,di oltre 20 mg/L. Le numerose prove sin qui condottetestimoniano come la tecnica enologi-ca possa influenzare i tenori finali distilbeni del vino. Il resveratrolo

(3’,4’,5-triidrossistilbene) è presentenel vino nei suoi due isomeri: trans ecis (vedi fig. 1). Inoltre esso si può tro-vare sia in forma libera che legato auna molecola di zucchero, avendosicosì anche le due molecole: trans-resveratrolo-b-D-glucopiranoside e ilcis-resveratrolo-b-D-glucopiranoside.La concentrazione di resveratrolo sem-bra aumentare se la vite è soggetta astress di varia natura (sia stress legato afattori fisico-chimici che biologici) ed èquindi ipotizzabile che esso sia prodot-to dalla pianta per alleviare gli effettidello stress. L’interesse sviluppato nei confronti delresveratrolo ha portato allo sviluppo di

una varietà di approcci analitici allaloro determinazione. Metodi preceden-ti, pubblicati da Siemann e Creasy e daLamuela- Raventos e Waterhousehanno un’alta sensibilità con limiti di 1ng/mL, ma utilizzano procedure contempi lunghi basati su numerose estra-zioni con solventi.Diversamente da altri in precedenzariportati, il metodo seguito, utilizza solo1 mL di campione.In considerazione dell’importanza diuna sempre più accurata determinazio-ne quali-quantitativa del resveratrolo,sono stati sviluppati un’insieme di testper le analisi del trans e cis resveratro-lo nel vino con altissima sensibilità,economicità, velocità, specifici e selet-tivi ed in grado di utilizzire quantitàminime di campione. L’applicazione diquesti test per l’analisi del resveratrolo,sul succo di uva e sulla buccia dell’uvasono risultati particolarmente impor-tanti.

Materiali e Metodi

La ricerca è stata condotta in unambiente viticolo di pianura a Mazaradel Vallo (TP) (Fig. 2 e 3).

« Vitis vinifera:effetto di

tecniche colturalisul contenuto

in resveratrolo »

PremessaIl resveratrolo, sostanza presente in forma glicosilata principalmente nella buccia delle bacche d'uva,

è un composto abbastanza comune nella forma libera nei vini rossi (mediamente da 0.2 a 4 mg/L),

mentre quantità molto più modeste si ritrovano nei vini bianchi.

Vi sono variazioni del contenuto in resveratrolo nei vini che probabilmente possono essere dovute

non solo alla materia prima ma anche alle scelte tecnologiche effettuate nel processo di vinificazione e

di affinamento dei vini stessi. È dunque ragionevole intervenire a livello colturale

nella gestione del vigneto ed a livello tecnologico nel processo di vinificazione,

per tentare di ottimizzare la composizione delle uve ed "arricchire" il vino di quei composti naturali ,

come il resveratrolo, che ne aumentano il valore salutistico,

pur mantenendone intatte le qualità organolettiche.

Fig. 1

25Marzo/Aprile 2005

L’impostazione sperimentale è stataeffettuata su un vigneto irrigato, diNero d’Avola, Cabernet, Aglianico,Tempranillo e Merlot, di 6 anni, conviti innestate sul portinnesto 1103 P. esesto di 2,5 X 1,2 m (circa 3.800 pian-te ad ettaro).Nell’ambito di ricerche che hannocome obiettivo lo studio dell’effettodella forma d’allevamento e del sistemadi potatura sul comportamento vegeto-produttivo e sulle componenti qualitati-ve dell’uva e del vino, sono state effet-tuate ricerche del resveratrolo in parti-colare sulle uve. Le tesi a confronto sono 4:

- Controspalliera con potatura corta;- Controspalliera con potatura mista.- Cortina semplice con potatura

corta;- Cortina semplice con potatura

mista;

Dal punto di vista strutturale il filo por-tante della Controspalliera, è collocatoa 70 cm dal suolo e con altezza totaledei pali fuori terra di 1,90 m per garan-tire lo sviluppo di una sufficiente pare-te fogliare e mantenere su quasi tutti igermogli uviferi una quantità di fogliesufficienti a una buona maturazionedell’uva. Superiormente al filo portan-te la presenza di una coppia di fili oriz-zontali distanti da questo 30-50 cm e diuna ulteriore coppia di fili distanti 100cm assicura il sostegno dei germogliuviferi che si sviluppano così secondoun piano verticale. Le coppie di filisono rimovibili, in modo da facilitarel’operazione di sistemazione dellavegetazione, per consentire un’adegua-ta penetrazione della luce e la circola-zione dell’aria all’interno della chioma,presupposto fondamentale per miglio-rare le condizioni microclimaticheattorno ai grappoli e l’efficienza foto-sintetica delle foglie. Tali coppie di fili,separati fra loro di circa 50 cm sulpiano orizzontale a mezzo di distanzia-li, consentono di posizionare verso l’al-to i germogli uviferi fin dall’inizio dellaloro crescita e comportano limitatiinterventi in verde, al di sopra e suifianchi delle pareti, per cimare i ger-mogli che oltrepassano l’ultima coppiadi fili o che occasionalmente sfuggonoall’azione dei fili di sostegno spingen-dosi verso l’interfilare.

Una corretta gestione dei fili mobilipermette di ottenere una chioma“aperta”, ma nello stesso tempo evital’esecuzione di tagli drastici durante ilperiodo primaverile-estivo e mantienea quasi tutti i germogli uviferi la quanti-tà di foglie sufficienti ad una buonamaturazione dell’uva. Peraltro, la posi-zione assurgente dei germogli innalzala loro vigoria e poiché il capo a fruttoè impostato a 70 cm dal suolo, sidetermina la necessita di utilizzare pali-ficazioni di altezza fuori terra non infe-riore ai 2 metri, per garantire lo svilup-

po di una buona superficie fogliare,convenientemente esposta alla lucesolare.La Controspalliera offre oltre alla pos-sibilità di meccanizzare totalmente lapotatura verde e, in parte, quella inver-nale, anche un buon adattamento allaraccolta meccanica per scuotimentoorizzontale e alla “facilitata” poiché lafascia produttiva è ristretta e posiziona-ta ad un altezza costante dal piano dicampagna.La Cortina semplice è costituita da unfilo orizzontale permanente posto sulla

Cordone speronato

Guyot

26 Marzo/Aprile 2005

S P E C I A L EV I N I TA LY

sommità dei pali con altezza di 1,70 mprivo di fili di sostegno superiori perl’agganciamento dei germogli. Poiché igermogli uviferi, liberi nello spazio eprivi di fili di appoggio, tendono a rica-dere verso il basso, rallentano la lorocrescita presumibilmente a causa dimeccanismi morfologici e fisiologici dinatura adattativa.La diversa struttura delle due formed’allevamento comporta una diversasistemazione della vegetazione nellospazio e quindi una diversa intercetta-zione della luce (parallelepipedo nellaControspalliera e tronco di cono nellaCortina semplice).Le Cortine semplici danno origine aduna fascia produttiva dislocata in alto,che si sviluppa orizzontalmente e che sicompleta con una chioma a portamen-to libero, ben esposta alla radiazionesolare. La posizione definita dellafascia produttiva garantisce ampie pos-sibilità per le operazioni di vendemmiameccanica o per quelle di raccoltamanuale.Nei sistemi a Cortina semplice con cor-done permanente, la mancanza diostacoli (pali e fili) al di sopra dei cor-doni, facilita notevolmente l’uso dellebarre falcianti delle potatrici meccani-che, che possono lavorare molto vicineal cordone per effettuare in modorazionale gli interventi invernali,lasciando sulle piante speroni molto

corti. Anche la potatura primaverile-estiva è facilmente meccanizzabile uti-lizzando le stesse macchine adatte alleoperazioni invernali.Le Controspalliere e le Cortine sempli-ci consentono un tipo di potatura sia aCordone speronato (corta) che a Guyot(mista), presentando in entrambi i casiun’armatura identica.Nel tipo di potatura a cordone spero-nato sono inseriti speroni di 2-4gemme distanziati fra loro di 15-20cm. Sul cordone permanente vengonolasciati corti speroni selezionati rigoro-samente sulla parte alta del cordone,così da far crescere i germogli versol’alto, prima che essi siano portati aricadere verso il basso dal loro peso.

Particolare impor-tanza per laCortina, con tipodi potatura corta,riveste il posizio-namento deglisperoni produttividi 2-4 gemme:questi infatti devo-no essere lateralio dorsali rispettoall’asse del cordo-ne e possibilmen-te orientati versol’alto, allo scopodi originare unafascia produttivaben localizzata(che viene a tro-varsi tendenzial-mente sopra ilcordone, in pros-simità del filo por-tante) ed unamiglior esposizio-

ne alla luce dei grappoli. Nel tipo dipotatura Guyot (sistema d’allevamentoa tralcio rinnovato), il capo a frutto,scelto fra quelli che si sviluppano allasommità del ceppo, viene fissato sulprimo filo ed è costituito da 8-12gemme. La lunghezza dei germogli èinfluenzata dalla posizione di questi sulcapo a frutto; l’accrescimento è mag-giore nei germogli distali rispetto aquelli prossimali, confermando il com-portamento acrotono della vite.L’utilizzo del tralcio di un anno infatti,comporta fenomeni di dominanza api-cale che possono causare disformitànel germogliamento (fenomeno chenon si verifica nel cordone speronato),

Fig. 2 Cordone Speronato Fig. 3 Guyot

27Marzo/Aprile 2005

tale fenomeno è strettamente legato algenotipo ed al potenziale vegetativodella pianta.La prova è stata condotta su piante,uniformi per vigoria, individuate sce-gliendo piante che presentavano lostesso numero di gemme (circa 13).L’analisi degli isomeri del resveratrolonei campioni di uva è stata effettuataseguendo una metodologia di isola-mento e concentrazione in fase solidaseguita da un’analisi gascromatografiadell’eluato.Sono state effettuate le analisi diretta-mente sugli acini prelevati da campionicostituiti da grappoli di cinque cultivardi vite allevate con diverse tecniche dipotatura. Le cultivar utilizzate sonostate:• Tempranillo• Merlot

• Cabernet• Nero d’Avola• Aglianico.Sono state fatte numerose prove permettere a punto un metodo idoneo.Sono stati considerati campioni delpeso di 50 g, 50 acini presi a campio-ne dai grappoli, bucce di 50 acini e con8 acini. Dai risultati delle diverse proveeffettuate si è deciso di operare con lebucce pesate di 50 g di acini. In tutte leprove sono stati asportati i vinaccioliper evitare la cessione di tannini.I campioni così ottenuti sono statiomogeneizzati, a temperatura ambien-te, per 60 min con alcol metilico sottoagitazione. Dopo filtrazione la soluzione venivaportata a volume, e successivamenteestratta con colonnine C18 (Supelco).Inizialmente le colonnine C18 sono

state condizionate facendo passare pergravità 3 mL di acetato di etile.Successivamente sono state trattatecon 3 ml di alcool etilico al 95%, anco-ra per due volte con 3 ml di una solu-zione al 10% di acqua bidistillata edetanolo. I campioni, vengono iniettatiall’interno delle colonnine di eluizione,nella quantità di 1 mL per campione.Le colonnine sono quindi poste adessiccare per 30 min. Al termine, lecolonnine vengono eluite con 2 mL diacetato di etile. Raccolti i primi millilitridella soluzione questi vengono trasferi-ti in provette che sono poste in bagno-maria per favorire l’evaporazione del-l’acetato di etile. Una volta allontanatoil solvente, si aggiunge 1 ml di BSTFA(Bis-silil-trifluoroacetammide) per deri-vatizzare, e le provette vengono sigilla-te e poste per 60 min. a 70°C in stufa.

Fig. 4

Fig. 5

28 Marzo/Aprile 2005

S P E C I A L EV I N I TA LY

Al termine l’estratto viene iniettato nelGascromatografo.L’analisi è stata eseguita con un gascromatografo Agilent 6890 accoppia-to con uno spettrometro di massaAgilent 5973. E’ stata usata una colon-na HP5-MS lunga 30 m, 0.25 mm di

diametro interno e 0.25 mm di rivesti-mento interno. L’iniettore è stato uti-lizzato in modalità splitless ad una tem-peratura di 250°C iniettando 1 mLcon un autocampionatore AgilentALS. La programmata di temperaturausata è stata: 100°C per 15 min.

seguita da un incremento di 20°C/minfino a 200°C ed infine isoterma di 10min a 200 °C; flusso di He di1mL/min. Lo spettrometro di massa èstato utilizzato in modalità singolo ione(SIM) con ionizzazione elettronica a 70eV.È stata preparata una retta di taraturautilizzando soluzioni di trans-resvera-trolo puro al 99% (Sigma-Aldrich) perla calibrazione esterna nell’intervallo da10 ppb a 10 ppm.Lo spettro di massa ottenuto dall’anali-si GC-MSD del BSTFA derivato deltrans-resveratrolo puro, ha mostratoun numero di frammenti adatti a quan-tificare e qualificare la presenza di que-sto componente. Lo ione molecolarepredominante è stato lo ione con m/z444 (con abbondanza relativa del100%). Altri ioni predominanti sonostati il 429, 443, 445, 446, 447. Peridentificare e quantificare i derivati cis etrans resveratrolo del BSTFA, quandosono presenti nello stesso campione, èstato usato uno standard puro di transresveratrolo in acetato di etile alla con-centrazione di 525 m/L ed è statoesposto alla luce solare per 12 ore 24ore e 96 ore prima della derivatizzazio-ne. Il derivato cis-resveratrolo è appar-

Tabella N° Campione Cultivar mg/1000 acini

1 Tempranillo cortina guyot 0,702 Tempranillo cortina speronato 0,173 Tempranillo controspalliera guyot 1,864 Tempranillo controspalliera speronato 0,235 Merlot cortina guyot 1,756 Merlot cortina speronato 1,567 Merlot controspalliera guyot 0,248 Merlot controspalliera speronato 0,809 Cabernet cortina guyot 0,4910 Cabernet cortina speronato 0,3811 Cabernet controspalliera guyot 1,0012 Cabernet controspalliera speronato 0,2813 Nero d’avola cortina guyot 1,0114 Nero d’avola cortina speronato 0,6915 Nero d’avola controspalliera guyot 0,2716 Nero d’ avola controspalliera speronato 0,3317 Aglianico cortina guyot 0,5918 Aglianico cortina speronato 0,4119 Aglianico controspalliera guyot 1,5720 Aglianico controspalliera speronato 0,54

Grafico n° 1

29Marzo/Aprile 2005

so approssimativamente 1,5 minprima del derivato trans-resveratrolocon ioni 444, 445 e 446 con un’ab-bondanza uguale a quella trovata con iltrans-resveratrolo. Dopo 24 ore diesposizione la conversione del trans-resveratrolo ad isomero cis è stata del90%. Dopo 96 ore le concentrazioni diambedue gli isomeri erano significati-vamente ridotti: la luce ultraviolettainfatti è noto che stimola la conversio-ne del trans resveratrolo in cis nei vinicosì come la sua conversione ad aggre-gati molecolari, quali ad esempio laviniferina. In Fig. 3 e 4 sono riportati per con-fronto due cromatogrammi tipici inmodalità SCAN e SIM.

Risultati

Dai dati riportati nella Tabella e nelGrafico 1 si vede come tra le varie cul-tivar ed i vari tipi di allevamento e tec-niche colturali non si riscontrano rile-vanti e significative differenze nel con-tenuto in resveratrolo totale libero. Lecondizioni generali delle varie tesi tenu-te sotto controllo in questo studio sonorisultate buone per cui è escluso qual-siasi incremento o differenza nel conte-nuto in resveratrolo dovuto a condizio-ni patologiche o a stress derivanti dasituazioni climatiche anomale. Le pic-cole differenze tra i valori riportati nonfanno ipotizzare che le pratiche coltu-

rali abbiano avuto effetti sulla produ-zione di resveratrolo. D’altro canto talitecniche non apportano stress allapianta paragonabili ad esempio, allapratica del taglio del capo a frutto che,eseguita prima della vendemmia, pareagisca da elicitatore permettendo unaccumulo di sostanze stilbeniche.Ulteriori sperimentazioni, così come lamisura del resveratrolo totale potrebbe-ro avvalorare o confermare queste ipo-tesi.

-Dott. Pietro Aiello-Dott. Filippo Saiano

(Dipartimento di Ingegneria eTecnologie agro-forestali

dell’Università di Palermo)

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30 Marzo/Aprile 2005

“Il contenuto delle comunicazioni delle Aziende presenti su questa pagina è lasciato all’autonomia delle medesime e non rispecchia necessariamente la linea editoriale di questa rivista”.

« Le aziende INFORMANO »

Il 16 febbraio 2005 Bayer CropScience ha organizzato a Sabaudia(LT) un convengo dedicato alle produzioni orticole, nel corso delquale ha lanciato il nuovo fungicida “Previcur Energy”.Circa 350 persone tra agricoltori, tecnici e rivenditori di mezzi tec-nici hanno assistito all’incontro. La crescente specializzazione nellaproduzione di colture orticole di qualità, ha favorito la diffusione dialcune patologie fungine tra le quali assumono particolare impor-tanza i funghi appartenenti all’ordine degli Oomiceti, qualiPhythium e Peronospora che solitamente attaccano le piantine insemenzaio o nelle prime fasi di post-trapianto, determinando unagrave compromissione delle colture.Un’attenta e corretta difesa in queste prime delicate fasi del ciclocolturale è pertanto condizione essenziale per ottenere produzionielevate e di qualità. Previcur Energy risponde a queste esigenzeanche grazie alla sua formula innovativa. Il prodotto è particolar-mente adatto al controllo delle malattie sopra menzionate grazieall’azione sinergica dei suoi componenti attivi, propamocarb efosetyl puri che, associati attraverso un particolare procedimentoformulativo brevettato, sfruttano al massimo le loro caratteristiche di sistemia ed efficacia. La presenza di due principi attivi a diver-so meccanismo di azione permette la migliore gestione del pericolo di insorgenza di fenomeni di resistenza.La possibilità di impiego, anche attraverso gli impianti di distribuzione a goccia o localizzati, rende il prodotto estremamente flessi-bile, permettendo all’utilizzatore una gestione della difesa colturale più semplificata ed efficace. Inoltre, sulle colture per le quali èautorizzato risulta perfettamente selettivo. Infine va detto che Previcur Energy oltre a permettere una difesa efficace delle colture, èdotato di un effetto stimolante sullo sviluppo radicale e vegetativo delle piantine trattate che si traduce in una complessiva maggiorresistenza alle malattie ed in una produzione superiore e di miglior qualità.

Bayer CropScience lancia un nuovo fungicida

Il Gruppo Khun, azienda leader nella produzione diseminatrici ed attrezzature agricole è stata premiata alSima di Parigi per una delle novità tecniche presenta-te, ovvero il falcione a cascata ACCURA. Le seminatrici pneumatiche in linea modello VENTAcon distribuzione volumetrica centralizzata sono carat-terizzate da una elevata precisione di semina. Unanuova tappa è stata raggiunta con il notevole migliora-mento della distribuzione dei semi grazie al dispositivoa cascata. Questa miglioria riesce, in particolare, amigliorare sensibilmente due fasi della semina: 1. laregolarità di semina: questa è stata ottenuta dall’intro-duzione del dispositivo di separazione aria/semi e diuna cassetta dotata di cascate. I semi scivolano sullecascate e cadono nel solco del terreno con una preci-sione longitudinale nettamente superiore a tutti gli altritipi di seminatrice tradizionali. Tre sono le cassette adoggi disponibili, a seconda del tipo di semi: una per isemi più minuti, una per i cereali (frumento, orzo esegala) e la terza per i semi più grossi come i piselli;2. la regolarità di posa: una pressione di posiziona-mento seme regolabile fino a 25 kg., l’eliminazione delflusso dell’aria verso il solco e la ruotina di appoggio econtrollo permettono un’insuperabile regolarità dellaprofondità di semina. Il posizionamento omogeneo eregolare è alla base per una germinazione perfetta.Numerosi test e prove effettuati presso gli istituti supe-riori d’agraria dei principali Paesi europei hanno dimo-strato che il falcione a cascata permette una riduzionedelle dosi di semi impiegate del 10 – 15% rispetto aidispositivi attualmente presenti nel mercato.

Syngenta ha recentemente annunciato la donazione di importanti infor-mazioni genetiche sulla Phytophthora infestans, anche conosciutasotto il nome di "peronospora della patata", una delle patologie vegeta-li più devastanti per l'agricoltura mondiale.Syngenta offre a GenBank, banca dati pubblica sul DNA, dati sequen-ziali su quasi 18.000 geni distinti, rilevati a momenti chiave dell'evolu-zione della Phytophthora infestans, come pure la maggior parte prin-cipale della sua sequenza genomica. Syngenta ha lavorato per cinqueanni nell'ambito del Syngenta Phytophthora Consortium, gruppo inter-nazionale di istituzioni accademiche, per analizzare questi geni e svilup-pare una sequenza genomica parziale.La peronospora ha causato la “Grande Carestia” in Irlanda (1845-1850) e continua, ogni anno, a causare perdite di miliardi di dollari neicampi di patate e pomodori. La famiglia Phytophthora infestans com-prende anche l'agente patogeno all'origine della malattia emergentedetta della morte improvvisa della quercia, recentemente identificata inCalifornia."Siamo molto soddisfatti di annunciare questo importante contribu-to alla comprensione di questo agente patogeno da parte dellacomunità scientifica", ha dichiarato David Lawrence, Responsabilemondiale Ricerca & Tecnologia di Syngenta. "Questi dati formerannouno strumento unico nel suo genere per gli scienziati che studianoe ricercano nuove strategie di controllo della peronospora e dellemalattie vegetali simili." Nel corso di quest'anno, Syngenta ha anchel'intenzione di rendere pubblici dati genomici su tre altri importantiagenti patogeni delle piante: i funghi Botrytis cinerea, Fusarium gra-minearum e Fusarium verticilliodes. Syngenta è uno dei principaliattori dell'agro-industria mondiale, impegnato nello sviluppo di un’agri-coltura sostenibile attraverso ricerca e tecnologie innovative. La societàè ai vertici del settore degli agrofarmaci ed è al terzo posto nel merca-to delle sementi ad alto valore aggiunto.

Kuhn Italia: medaglia d’argento per novità tecni-ca al SIMA di Parigi

Syngenta dona il genoma di un’importante patologia vegetalead una banca dati pubblica

Marzo/Aprile 2005 31

Mercoledì 16 Febbraio 2005

AGRISOLE18-24 Febbraio 2005

Dicono dinoi...

Giovedì 24 Febbraio 2005

32 Marzo/Aprile 2005

Dicono dinoi...

Dicono dinoi...

il MondoVenerdì 4 Marzo 2005

34 Marzo/Aprile 2005

Fiere e convegni

n’ampia panoramica di impianti,tecnologie e servizi per la produzione,lavorazione, commercializzazione etrasporto dei prodotti ortofrutticolisaranno al centro dell’attenzione neipadiglioni di Agri Cesena, aPievesestina di Cesena (FC) dal 5 all’8maggio 2005.“Le novità dell’edizione 2005 -preci-sa Domenico Scarpellini, Presidentedi Agri Cesena- verranno dall’incon-tro tra il Ministro GianniAlemanno ed alcuni Ministri dell’a-gricoltura dei Paesi del bacino delMediterraneo. Non solo, vi sarannoincontri bilaterali anche con India eCina mentre da Perù, Argentina e

Brasile arriveranno espositori colpreciso scopo di incontrare produtto-ri e buyers dei Paesi dell’Est”.Del resto lo scenario ortofrutticolointernazionale risente sempre più deglieffetti della globalizzazione che ha vistola formazione di tre principali aree diproduzione e consumo: orientale, ame-ricana, mediterranea. Il Mediterraneorappresenta l’incrocio fra le altre duegrandi aree.L’Italia in tale contesto può giocare unruolo di “piattaforma” da e per lasponda sud-est del Mediterraneo.E tornando all’Italia va sottolineatocome il settore nel 2004 abbia pur-troppo attraversato una profonda crisi.Il reddito della aziende secondo ISMEAè calato, rispetto al 2003, del 17%(per gli ortaggi) e del 3% (per frutta eagrumi).Ed anche i consumi sono in calo comes e g n a l al’Osservatorio deiconsumi ortofrutticolidelle famiglie italianepromosso da AgriCesena. Il volumedella frutta acquistatadai nuclei familiariscende, rispetto al2003 a -4% e, rispet-to al 2001, a -9%.Per quanto riguardagli ortaggi la diminu-zione in volume hasubito un decremen-to del 6,9% rispettoal 2003.In controtendenza ilconsumo dei surgela-ti che da tre anni e in

costante ascesa, ha registrato nel2004 un ulteriore incremento del5.02% rispetto al 2003.Da più parti si chiede un piano orto-frutticolo nazionale poiché l’ortofruttamanca di efficaci strumenti che possa-no indirizzare e gestire lo sviluppo delsettore anche alla luce dei nuovi cam-biamenti strutturali in atto con la nuovapolitica agricola comune.In sostanza occorre dare un futuroall’ortofrutticoltura italiana risollevan-dola da una sempre più ridotta compe-titività dovuta a costi elevati e dalle dif-ficoltà che i produttori trovano nel faresistema.I guai del settore dipendono anchedallo strapotere della distribuzione. Unmaggiore assetto organizzativo può farcrescere la capacità commerciale.C’è poi bisogno di riscoprire l’interpro-fessionalità, rendendo la filiera più tra-

« Macfrut,vetrina affacciata

al Mediterraneo »RITORNA, CON TANTE INTERESSANTI NOVITÀ, L’ATTESISSIMO

APPUNTAMENTO CON LA RASSEGNA INTERNAZIONALEDELLA FILIERA ORTOFRUTTICOLA

DOMENICO SCARPELLINI.Il Presidente di Agri Cesena, la societàorganizzatrice della rassegna cesenate.

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Marzo/Aprile 2005

Fiere e convegni

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sparente e di intraprendere sempre piùla via per la tracciabilità come garanziaper produttori e consumatori su comesi produce e cosa si acquista.Va recepito e spinto il consumo diortofrutta in base alla stagionalità dellevarietà. Se la distribuzione modernarichiede prodotti per periodi più lun-

ghi, ecco la grandeopportunità dirispondere a talirichieste attraversol’accordo e la colla-borazione con iPaesi delMediterraneo.Un altro aspetto digrande rilevanza èl’innovazione nelconsumo di orto-frutta. Il vissuto delconsumo di fruttatrova un grossolimite nella formastessa della fruttache poco si adatta a

diventare snack o stuzzichino.L’arancia e il kiwi vanno sbucciati, lapesca può essere mangiata con for-chetta e coltello ma assieme al caco èassai difficile da assumere con le solemani. Un limite che ne penalizza ilconsumo negli stili di vita più moderni,fatti di piccoli pasti, veloci, soprattutto

a metà giornata, che vengono effettua-ti in locali pubblici o sul posto di lavo-ro.Questo pone la questione dell’innova-zione per incrementare il consumo difrutta. Un primo passo in avantipotrebbe venire da un forte coordina-mento delle informazioni e dei messag-gi. Ad esempio, spingendo meno suimarchi e più sull’elemento culturale,cercando di trasmettere al consumato-re una cultura del consumo legata albenessere.Sotto il profilo tecnologico, poi, non viè stata innovazione alcuna nel consu-mo, se non con la quarta gamma, ossiala frutta semi-preparata (sbucciata, aspicchi o in piccole parti). Una inno-vazione, ad esempio, potrebbe esserela frutta “da bere” anziché “da sbuccia-re”. Ma l’innovazione non potrà realiz-zarsi se non attraverso un più strettorapporto tra mondo scientifico emondo della produzione.

Marcella Gravina

L’Europa a 25 è una realtà. Occorre considerarecome i Paesi dell’Est abbiano iniziato un percorso incui, oltre ad aumentare le proprie produzioni orto-frutticole, stanno diventando anche mercati ingrado di assorbire quelle provenienti dai Paesi chetradizionalmente offrono frutta e ortaggi, ovveroItalia, Spagna e Francia. E’ importante però prose-guire in quel processo di integrazione fra Europa eMediterraneo perché nella collaborazione fra Paesiavanzati e Stati mediterranei potrebbe risiedere ilfuturo del settore, con una capacità di più forterisposta alle richieste della commercializzazione.Dall’incontro-integrazione fra know how europeo eproduzioni dell’area mediterranea può venire un’of-ferta di ortofrutta in grado di coprire un periodoassai più lungo. Questo implica però un atteggia-mento europeo che non cerchi di chiudersi, ma alcontrario, sappia fare squadra con la sponda sud-estdel Mediterraneo. E sotto questo aspetto Macfrutsarà il luogo di incontro-confronto fra il Ministrodelle Politiche agricole Alemanno ed i Ministri diLibia, Libano, Egitto e Serbia.

UNO SGUARDOAI COMPETITOR STRANIERIAPPUNTAPPUNTAMENTAMENTO O AL AL “BIO-D“BIO-DAAY”!Y”!

Macfrut è per tradizione anche punto di incontro degliattori del “bio”, con un Salone appositamente dedica-to:AGRO.BIO.FRUT. Nell’edizione 2005 viene organiz-zata peraltro una giornata di eventi tutti dedicati aiprodotti biologici, un vero e proprio “BIO-DAY”.Presso la Sala Verde della struttura fieristica, giovedì 5maggio, sarà possibile ascoltare, vedere e degustarebio.Il bar presente all’ingresso della sala offre l’occasioneper consumare colazione e merenda con prodotti bio-logici forniti dagli sponsor dell’iniziativa: caffè, thè,cioccolata, cappuccino con latte di soia, biscotti, mar-mellate ed altre delizie, tutte rigorosamente certificate.Sempre nella stessa giornata, l’OsservatorioAgroambientale – Centro di Documentazione per l’a-gricoltura sostenibile, organizza un incontro per pre-sentare le varie iniziative sviluppatesi, quali formealternative di commercializzazione dei prodotti biolo-gici: dai gruppi di acquisto alla vendita diretta, dalcommercio equo e solidale ai mercati locali.Alla ricer-ca, dunque, di nuove modalità di offerta da proporre aquei consumatori sensibili ad instaurare un rapportopiù stretto con l’origine ed i valori del bio.

Fiere e convegni

MOLTE LE NOVITÀ DELLA RASSEGNA SUINICOLA INTERNAZIONALE, IN PROGRAMMA ALLA FIERA DI REGGIO EMILIA DAL 27 AL 30 APRILE.

E PER GLI AMANTI DEL SALUME TIPICO ITALIANO UNO SPAZIO DEDICATOALL’ASSAGGIO E ALLA VENDITA DEI PRODOTTI “MADE IN ITALY”.

ono trascorsi ormai due anni dal-l’ultima Rassegna suinicola internazio-nale di Reggio Emilia e il mercato deisuini, che già all’epoca stava scontandogli effetti del secondo anno di crisi,non si è ancora risollevato. Né accen-na a volersi rialzare. Per di più il prez-zo dei suini è sì calato, ma senza “tra-scinare” verso il basso il costo di pro-duzione. Anzi, a causa dei maggiorivincoli imposti dai disciplinari produtti-vi ai suinicoltori operanti nell’ambitodei circuiti tutelati dei salumi Dop -dicui, come ben sappiamo, l’Italia èricca- il suino rigorosamente “made inItaly” costa attualmente, a parità ditipologia di prodotto, 33 euro/capo inpiù rispetto a quello allevato negli altriPaesi europei. Nel frattempo l’Unioneeuropea si è allargata a 25 membri, leconseguenze della globalizzazione sonodivenute maggiormente evidenti,anche in suinicoltura, mentre, a livellonazionale, le industrie di macellazionehanno aumentato a dismisura il loropotere contrattuale nei confronti degliallevatori. Sono queste le premesse dacui prenderà il via il prossimo 27 apri-le, al quartiere fieristico, la 48aRassegna Suinicola Internazionale.Un’edizione fortemente attesa daglioperatori del settore che si preannun-cia particolarmente ricca sotto il profi-lo espositivo (saranno presenti al grancompleto gli allevatori, con i loro ani-mali di maggior pregio frutto delleselezioni italiane, insieme alle indu-strie dell’indotto produttrici di beni e

servizi per la suinicoltura) sia sotto ilprofilo dei contenuti tecnici. Una voltain più, quindi, sarà la Fiera internazio-nale di Reggio Emilia a dare voce agliesperti sui temi di maggiore interesseed attualità per la suinicoltura. Non èun caso se il titolo del convegno inter-nazionale, organizzato da Siper (laSocietà che cura l’organizzazionedella manifestazione fieristica), chesecondo tradizione si svolgerà nell’am-bito della Mostra, sarà “Il giusto prez-zo. Formazione e rilevazione dei prezzinel mercato dei suini in Europa”. Sitratterà di un’occasione di confrontofra gli esperti dei Paesi europei a voca-zione suinicola (Francia, Danimarca,Spagna e Italia) sul tema del “prezzoequo”, definito come “il prezzo cheriflette le reali condizioni della doman-da e dell’offerta dei prodotti scambiatiin un mercato nel quale i contraentisiano in grado di competere in condi-zioni di equivalenza contrattuale”. Detto così, e considerate le distorsioniche da troppo tempo ormai caratteriz-zano il mercato suinicolo, sembrerebbepura utopia. Eppure gli economistihanno già lanciato l’allarme: le egemo-nizzazioni eccessive del mercato daparte dell’industria e la posizione degliallevatori sempre più vulnerabile stan-no destabilizzando il sistema.Continuare il questa direzione significarischiare di portare al tracollo un interosettore produttivo. Ed è proprio perfavorire questo processo di razionaliz-zazione del mercato, che peraltro costi-tuisce un aspetto sostanziale ai finidella realizzazione di un mercato dav-vero Unico, che al convegno dellaRassegna internazionale di ReggioEmilia si partirà dal confronto fra lediverse situazioni e modalità di espres-sione dei prezzi caratterizzanti alcunidei principali Paesi dell’Unione pergiungere a formulare indicazioni effica-ci ai fini del miglioramento dell’interosettore. È già confermata la partecipa-zione dell’Anas al convegno internazio-

nale. D’altra parte, è anche grazie allastretta collaborazione che c’è semprestata fra organizzatori della Rassegna eAssociazione nazionale allevatori disuini che la Mostra reggiana è divenutain tutti questi anni il principale eventodi richiamo per gli operatori della sui-nicoltura e per l’indotto ad essa colle-gato. Alla Rassegna partecipano tradi-zionalmente anche i suinicoltori stra-nieri insieme alle rispettiveAssociazioni allevatori, che hanno indi-viduato nell’appuntamento reggiano ilmomento ideale per presentare i pro-dotti della loro migliore selezione.Quest’anno troveranno ad attenderliuna novità: è prevista infatti l’organiz-zazione, in occasione dell’ultima gior-nata di Fiera, di una “passerella di cam-pioni” sia italiani che stranieri accom-pagnata dal commento tecnico sui sog-getti presentati. L’iniziativa, senza pre-cedenti in Italia come all’estero, forniràl’occasione per conoscere, attraversole parole di tecnici ed esperti dei diver-si Paesi partecipanti alla Mostra, gliobiettivi della selezione all’interno delleprincipali nazioni a vocazione suinicolad’Europa, nonché per confrontarne irisultati mediante l’osservazione direttadegli animali. E non è ancora finita.Come il pubblico di operatori, anche isemplici amanti del made in Italy, i visi-tatori non professionali, potranno tro-vare in fiera un momento di piacevolesvago e un’occasione per fare buoniacquisti. Presso il piazzale sud del quar-tiere fieristico, nella zona antistante lamostra suinicola ed il ring di valutazio-ne degli animali, verrà infatti allestitauna corte gastronomica, una sorta di“girone dei golosi”, riservata all’assag-gio e alla vendita dei prodotti tipici del-l’agricoltura locale, salumi inclusi, natu-ralmente! Proprio quei salumi che,accompagnati dal buon vino reggianoe dal “Re dei formaggi”, potrannoessere assaporati e portati a casa, pia-cevole souvenir della quattro giornireggiana.

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« È tempodi Suinicola »

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IL 16 FEBBRAIO 2005 E’ ENTRATO IN VIGORE IL PROTOCOLLO DI KYOTO,L'ACCORDO NEGOZIATO SETTE ANNI FA PER RIDURRE L'EMISSIONE DIGAS AD EFFETTO SERRA

« Ambiente:le regole di Kyoto »

l Protocollo di Kyoto è un docu-mento redatto e approvato nel corsodella Convenzione Quadro suiCambiamenti climatici tenutasi inGiappone nel 1997. Nel Protocollosono indicati per i vari Paesi gli impe-gni di riduzione e di limitazione quanti-ficata delle emissioni di gas serra (ani-dride carbonica, gas metano, protos-sido di azoto, esafloruro di zolfo,idrofluorocarburi e perfluorocarburi).I Paesi che hanno ratificato l’accordo(al momento sono 140) dovranno,individualmente o congiuntamente,assicurare che le emissioni antropoge-niche globali siano ridotte di almeno il5% rispetto ai livelli del 1990, nelperiodo di adempimento 2008-2012."Non c’è tempo da perdere! Il cam-biamento climatico è un problemaglobale -sostiene il segretario genera-le delle Nazioni Unite Kofi Annan-per questo richiede una risposta con-certata globale. Mi appello allacomunità internazionale perché siaunita, aderisca al Protocollo di Kyotoe agisca velocemente per quantoriguarda i prossimi passi”."Un primo passo per contrastare effi-cacemente il problema dei cambia-menti climatici". Così il ministrodell'Ambiente, Altero Matteoli, nelcorso di un'audizione in Senato, hadefinito l'entrata in vigore del protocol-lo di Kyoto. L'esponente del Governo italiano, par-lando dell'efficacia del trattato ha infat-ti spiegato che ci sono chiare evidenzescientifiche che indicano come la ridu-zione di emissioni conseguibile attra-verso l'attuazione del Trattato costitui-sce solo il primo passo per contrastareefficacemente il problema dei cambia-menti climatici e pertanto occorronoriduzioni più consistenti conseguibilisoltanto attraverso un processo di'decarbonizzazione' delle economie ditutti i Paesi. Ora l’attenzione è tuttarivolta alla cosiddetta Kyoto 2, ossia lafase che dovrebbe essere avviata dopoil 2012, partendo dal presupposto chenon è realistico procedere nell'adozio-ne di misure unilaterali per la lotta aicambiamenti climatici ma serve una

"strategia globale" che comprendaanche gli Stati Uniti e i Paesi in via disviluppo. E a pochi giorni dalla ufficia-le entrata in vigore del Protocollo diKyoto, avvenuta il 16 febbraio scorso,giungono notizie che sottolineano lagravità dei cambiamenti climatici. Unrapporto commissionato dall'ArcticCouncil (un forum intergovernativodei 6 paesi che si affacciano sullaregione polare) elaborato da 300scienziati ha segnalato come in Alaskae in alcune province russe negli ultimi50 anni le temperature invernali sianoaumentate di 3 °C e che potrannoaumentare di altri 4-7 °C in questosecolo. L'impatto derivante dallo scio-glimento dei ghiacci sull'innalzamentodel livello degli oceani e sulla riduzionedella salinità del Nord Atlantico puòessere devastante. I margini di incer-tezza sui rischi climatici si vanno pro-gressivamente riducendo, anche se unaquota di scettici tuttora rimane. A pro-posito dell'ampio consenso della comu-nità scientifica, va comunque ricordatocome anche uno studio commissionatonel 2001 da Bush, dubbioso sui realirischi climatici, avesse confermato ilruolo delle attività umane nelle altera-zioni in atto. Anche a livello politico,sembra farsi strada la gravità dellasituazione. Lo scorso giugno i Ministridell'ambiente e degli esteri di Francia eGran Bretagna dichiaravano: "Bisognaavere il coraggio di dire ai nostri citta-dini: l'accelerazione del riscaldamentoclimatico è diventato un dato struttura-le dell'evoluzione del nostro pianeta. Sitratta incontentabilmente della sfidamaggiore cui fare fronte sul lungo ter-mine per assicurare il suo avvenire."In questo contesto, il Protocollo parte esi cominciano a fare i conti. L'Italia cheha visto crescere le emissioni di anidri-de carbonica del 12% rispetto al 1990ed ha un obiettivo di riduzione del6,5% nel periodo 2008-12, deve tro-vare il modo di colmare un gap stima-to in oltre 100 Mt/a (milioni di tonnel-late/anno). Alcune politiche si stannoavviando in Italia e con interventi all'e-stero, ma occorrerebbe un deciso cam-bio di marcia per ottenere significativi

risultati.Tra le azioni positive citiamo la parten-za del mercato dell'efficienza energeti-ca. Da quest'anno i distributori di ener-gia elettrica e gas hanno obiettivi dirisparmio energetico che consentiran-no di tagliare 7 Mt CO2 nel 2009. Iltutto con un vantaggio economico perla collettività, come ha dimostrato l'e-sperienza Usa, dove le utilities rispar-miano 50 miliardi di kWh/a con unguadagno superiore ai costi di inter-vento. Ritardi forti si segnalano invecesulle fonti rinnovabili, con un obiettivoal 2010 che è circa la metà di quantoindicato dalla Direttiva 2001/77/CEsulla produzione di elettricità da ener-gia verde.Il settore dei trasporti, che ha visto cre-scere le emissioni del 25% tra il 1990e il 2004, in totale controtendenzarispetto a Kyoto, sembra poi abbando-nato a se stesso senza alcuna incisivastrategia di intervento.In conclusione, occorre riflettere sullescelte più efficaci da adottare, parten-do da un deciso innalzamento dell'effi-cienza energetica e osservando la for-tissima crescita, all'estero, delle fontirinnovabili. Un buon esempio ci arrivadalla Germania, che sta contempora-neamente uscendo dal nucleare, ridu-cendo la CO2 ed ha installato 16.600MW eolici, puntando ad avere il 50%di energia verde nel 2050.

Marcella Gravina

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A T T U A L I T À

38 Marzo/Aprile 2005

IL CONTRATTO PER L’INTERNAZIONALIZZAZIONE NEL SISTEMAAGROALIMENTARE E LA VALORIZZAZIONE DEI PRODOTTI ITALIANI

« Buonitaliapromuove

il “made in italy” »

n questi ultimi anni si sente, moltospesso, parlare di un sistema agro-ali-mentare operante in un ambito abba-stanza limitato, il che finisce per com-promettere lo sviluppo socio-economi-co dei territori e determina la margina-lizzazione delle aree rurali. Il ruoloduale e complementare svolto dall’agri-coltura, con altri settori economici, siconcretizza, operativamente, con lapromozione dei prodotti, visti in unaprospettiva di valorizzazione del territo-rio e delle economie locali.Su queste premesse si è tenuto aL’Aquila, il 15 febbraio 2005, ilForum regionale sulle politiche agroa-limentari e lo sviluppo del territorioabruzzese, incentrato su due interventiplenari, aventi lo scopo di valutare lostato attuale e le potenzialità del siste-ma agroalimentare abruzzese e l’impie-go di nuovi strumenti di internaziona-lizzazione, attualmente disponibili,quali il Contratto perl’Internazionalizzazione del sistemaagro-alimentare italiano ed il ruolo diBuonitalia, società partecipata delMinistero delle Politiche agricole, nataper promuovere il settore primario nelmondo.Costituita nel luglio 2003, Buonitalia,è la società italiana per la promozione,la valorizzazione e l’internazionalizza-zione dell’agroalimen-tare italiano; ilDecreto Legislativo n.99/2004 ne ha indivi-duato le finalità: inte-grarsi e coinvolgere lepubbliche amministra-zioni, coordinando leiniziative pubblichefinalizzate a sostenerel’export di prodottiagroalimentari. Altrafunzione, imprescindi-bile, è quella di inte-grare le varie filiere,promovendo, non inmaniera esclusiva, ilsettore primario inte-ragendo ed interfac-

ciandosi con altri settori economici eproduttivi, in maniera tale da risponde-re agli scopi prefissati, ossia garantireun maggiore coordinamento ed unamaggiore assistenza specifica nelmomento in cui si decide di uscire daun ambito limitato, quale il mercatonazionale o regionale, e penetrare unmercato internazionale.Le motivazioni di fondo che hannoportato alla nascita di Buonitalia sonoscaturite dalla presa di coscienza che laglobalizzazione può diventare un qual-cosa di interessante e strategico nelmomento in cui si decide di affrontareil “mercato planetario” con strumenti etecniche sinergiche e coordinate traloro e di non lasciare all’estemporanei-tà di qualche consorzio per l’export,venutosi a creare, l’onere di affrontare,in una lotta impari, la globalità nel suoinsieme. E’ necessario, inoltre, prende-re coscienza dell’importanza di affer-marsi ed imporsi con un prodotto qua-litativamente efficace, rispondente aquella che è l’immagine che il Made inItaly si è conquistata nel mondo.Il Contratto per l’Internazionalizzazione si addice, in par-ticolare, all’Italia, la quale presentaun’eterogeneità di imprese agroali-mentari e non solo, le quali, in manie-ra ridotta, s’interfacciano tra loro, rela-

zionandosi limitatamente con il merca-to estero e presentando delle difficoltàoggettive insite nell’esiguità dimensio-nale, economica e strategica, di affer-marsi sui mercati internazionali e,soprattutto, in quelli di alto target, ingrado di apprezzare e remunerare,significativamente, i prodotti di qualità.Operativamente, il contratto di inter-nazionalizzazione si addice a:1) quelle imprese che intendano allar-

gare la loro base di esportazione;2) quei prodotti che da una posizione

di nicchia, in ambito nazionale,vogliano allargare il loro mercatosfruttando la globalizzazione in atto;

3) quelle imprese che da un ambito,molto spesso, caratterizzato dasituazioni di conflittualità decidanodi mettersi alla prova in un mercatoglobale di più ampie dimensioni.

Gli strumenti operativi previsti dalContratto per l’Internazionalizzazioneconsentiranno di:- creare dei consorzi in grado di assicu-

rare ai soci dei servizi comuni conuna maggiore efficienza gestionalealle imprese coinvolte;

- assicurare maggiore flessibilità ai sog-getti coinvolti per essere più in lineacon quanto previsto negli indirizziprogettuali poliennali elaborati;

- responsabilizzare gli aderenti, garan-

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L’AQUILA, 15 FEBBRAIO 2005. Si aprono i lavori del forum dedicato all’internazionalizzazione del sistemaagroalimentare abruzzese.

tendo un maggiore coordinamentodegli strumenti finanziari disponibili.

Operativamente, Buonitalia ha defini-to delle ipotesi di intervento sui merca-ti, tra i quali, a titolo di esempio, pos-siamo ricordare la Corea del Sud,l’India, la Thailandia e alcuni paesidell’America centro-meridionale.Il progetto di internazionalizzazionedeve prevedere la creazione di una“piattaforma immateriale”, in grado dioffrire dei servizi utili e necessari allafase di internazionalizzazione, i qualidovranno, necessariamente, esseresempre disponibili, attivi e funzionanti,allorché si decida di mettere in attodelle iniziative promozionali utili e fina-lizzate a valorizzare le regioni interes-sate, i loro prodotti ed il loro territorio.Con una serie di interventi orizzontali,ossia capaci di essere utili per partico-lari raggruppamenti di prodotti, sidovrà cercare di rendere operativi deiprogetti specifici nei settori della logi-stica, delle assicurazioni, finanziario eformativo, i quali non potrebbero esse-re attuabili e sostenuti, a causa degli alticosti gestionali e del notevole dispen-dio in termini di risorse umane neces-sarie, dalle singole imprese.Dagli incontri con le varie impresesono state selezionate, attraverso i datiemersi dai questionari specifici distri-buiti, le iniziative da attuare su alcunimercati in via di definizione, cui segui-rà la divulgazione delle iniziative daattuare e le potenzialità offerte dai mer-cati selezionati e scelti.In questi ultimi anni si è potuto osser-vare come le iniziative messe in atto,per far uscire il settore primario da unaposizione defilata ad una di prima fila,sono state molteplici e tutte rivolte adun ambito che da nazionale ed euro-peo, caratterizzato da forti protezioni,è diventato globale. Tra queste iniziati-

ve possiamo ricordare il commercioelettronico che con le sue borse mercitelematiche, con le quali si è premessoalle imprese di relazionarsi con i mer-cati di tutto il mondo.Nel corso delle tavole rotonde, cuihanno partecipato numerosi rappre-sentanti del mondo agricolo edimprenditoriale abruzzese, è emersocome numerosi siano i punti di forzache l’agroalimentare italiano deve epuò sfruttare, rappresentati dalla tipici-tà e specificità di alcune produzioni chepossono trovare un mercato in gradodi accoglierli, evitando, tuttavia, dicreare dei marchi a valenza limitata, iquali finiscono per disorientare il con-sumatore. Necessariamente, si dovran-no eseguire dei forti investimenti in for-mazione, ricerca ed innovazione delprodotto, facilmente percepibili e valo-rizzati dal consumatore, e dei processiproduttivi, in maniera tale che si pos-sano avere maggiori garanzie di suc-cesso sui mercati internazionali.Secondo i relatori, una criticità del set-

tore è, ovviamente, rappresentata dalladimensione esigua dell’impresa agroali-mentare italiana (microimpresa emicroproduzioni) che presenta dellegrosse carenze nella capacità di opera-re sui mercati internazionali, cui i con-tratti di internazionalizzazione potran-no supplire in maniera significativa.Per evitare di ingenerare nel consuma-tore delle vane aspettative, negative nellungo periodo, sarebbe auspicabilecoinvolgere quelle realtà produttive eterritoriali in grado di offrire dei quanti-tativi di prodotto rispondenti alle esi-genze reali del mercato, altrimenti sifinirebbe per marginalizzarsi.Le conclusioni operative emerse dal-l’incontro dovranno tendere alla crea-zione di un prodotto di qualità certifi-cata, il quale risulta ben valorizzato dalmercato soprattutto se ad esso si asso-cia un territorio con caratteristichenaturali, rurali ed ambientali interes-santi e che caratterizza la maggiorparte delle realtà rurali italiane.Il ruolo delle istituzioni sarà quello difarsi garante della salvaguardia dellaqualità delle produzioni agroalimentari,intervenire nelle fasi di ricerca di mer-cati internazionali economicamenteinteressanti e fornire le conoscenzeoperative e di gestione di un prodottonuovo da diffondere su un mercato glo-bale, coinvolgendo la maggior partedei prodotti di eccellenza italiani, inmaniera tale da creare un forte legametra l’immagine del territorio e la qualitàdel prodotto.

Agr. Dott. Nicola Galluzzo

BibliografiaBuonitalia, dicembre 2004, “Il primo statodi avanzamento del progetto”, dattiloscritto.

FABRIZIO MOTTIRONI (al microfono). Il Presidente di Buonitalia spadurante il suo intervento al forum abruzzese.

IL MINISTRO ALEMANNO al Forum alimentare de L’Aquilainsieme ai giornalisti.

39Marzo/Aprile 2005

a “nuda proprietà” diventa unaconcreta realtà anche nel mondo del-l’agricoltura. A differenza dell’acquistodi un immobile di cui è proprietariouna persona anziana, nel settore pri-mario c’è oggi la possibilità che un gio-vane possa entrare da socio in un’im-presa agricola e gestirla insieme con iltitolare pensionato. Questo, oltre afavorire il ricambio generazionale, per-metterebbe di rendere più efficace emultifunzionale il ruolo dell’azienda. E’quanto emerso durante la secondaAssemblea congressualedell’Associazione giovani imprenditoriagricoli (AGIA) della Confederazioneitaliana agricoltori che si è svolta aRoma il 22 ed il 23 febbraio 2005.Tema di fondo del Congresso:“Innovare conoscendo la storia. Fareimpresa in modo originale”.Giovani e pensionati -è stato affermatonel corso dei lavori- da oggi possonolavorare in collaborazione, garantendo

contemporaneamente esperienza espinta innovativa. Il che potrebbe apri-re nuovi interessanti scenari economi-ci, dando la possibilità a tanti giovani dientrare a lavorare in agricoltura. “D’altra parte -ha rilevato il presiden-te dell’AGIA Gianluca Cristoni- inItalia dal 1990 al 2000 la superficieagricola utilizzata si è ridotta di circa1,8 milioni di ettari. Ciò è una con-seguenza della fuoriuscita dal settoredi circa 430.000 imprese, che non hadeterminato né l’aumento dellasuperficie media aziendale né l’in-gresso di giovani. In sostanza, non c’è stata correlazione tra l’incrementodella superficie media aziendale e lariduzione degli imprenditori agricoli.Fino ad oggi, molti hanno assunto lariduzione delle imprese come unicastrada per migliorare l’efficienzaaziendale; purtroppo, la realtà assu-me un aspetto molto diverso da quel-lo atteso e le conseguenze di questa

evoluzione sono da ritenersi, sempli-cemente, preoccupanti. E a farne lespese sono i giovani che non sonostati messi in condizione di sceglierel’attività agricola”. Con le nuove normative, invece, alpensionato si possono associare i gio-vani disposti a fare impresa e in talmodo si potrebbero vedere realizzatiobiettivi diversi e storicamente diver-genti. Per loro stessa natura, i giovanipotrebbero dare il proprio contributo,nell’ambito della società agricola, allarealizzazione di quelle attività che l’im-prenditore anziano ha meno propen-sione a svolgere. Inoltre, se, per ipote-si, il giovane gestisse il punto venditaaziendale, darebbe a se stesso un’op-portunità occupazionale e all’impresala possibilità per aumentare il livello dicompetitività, accorciando la filiera.Volendo estremizzare, poiché l’impre-sa agricola può aprire un punto vendi-ta aziendale su tutto il territorio nazio-

nale, il giovanepotrebbe anche risie-dere ad operare in unterritorio diverso daquello dell’impresa.In questo scenario, adesempio, si possonodunque immaginaregiovani cittadini chediventano soci disocietà agricole insie-me ad imprenditoriagricoli pensionati.Questa rivoluzionariapartnership consenti-rebbe di vinceredistanze fisiche e cul-turali storicamenteinsuperabili. Nuovimodi d’interpretazio-ne del binomio città ecampagna, urbanità eruralità si offrono cosìallo scenario econo-mico.“In un momento di

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ALL’ASSEMBLEA DELL’AGIA SI LANCIANO IDEE E PROPOSTE INNOVATIVEPER FAVORIRE IL RICAMBIO GENERAZIONALE NEL SETTORE AGRICOLO

« Giovanie anziani insieme

per gestire l’impresa »

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Da sinistra: il Presidente dell’AGIA Ganluca Cristoni; il Presidente della Cia Giuseppe Politi;Roberto Iotti del “Sole 24 Ore”.

Marzo/Aprile 2005

grandi difficoltà per l’agricoltura,bisogna creare le opportune condi-zioni -ha sottolineato il presidente dellaCia Giuseppe Politi- perché i giova-ni possano sviluppare le loro energiee grandi potenzialità nel settore agri-colo. Si tratta di portare avanti poli-tiche mirate con provvedimenti emisure che consentano alle impresedi competere sul mercato”.Nell’Assemblea dell’AGIA si è parlatoanche di tutela ambientale, di ruolomultifunzionale dell’azienda agricola esoprattutto di credito e di interventifinanziari. Le imprese agricole, ed inquesto caso, le imprese gestite da gio-vani imprenditori, hanno bisogno -èstato detto- di strutture in grado si sup-portarle e di consigliarle nelle sceltelegate alla gestione del credito e dellafinanza, sempre più strategiche neinuovi senari di mercato.

CULTURA, TECNOLOGIA ESPORT: CAMBIA IL PROFILO

DEL GIOVANE IMPRENDITOREAGRICOLO

Più impresa, più cultura, Internet epassioni sportive. Questo l’identikit delgiovane agricoltore che emerge daun’indagine curata dall’Associazionegiovani imprenditori agricoli (Agia)della Cia-Confederazione italiana agri-coltori che è stata presentata a Romadurante la seconda Assemblea con-gressuale nazionale.L’indagine, condotta su un campioneche copre l’intero territorio nazionale,evidenzia che oltre il 70% dei giovaniimprenditori agricoli è diplomato (inparticolare Istituti agrari), mentre il 35per cento è laureato (agraria, maanche indirizzi economici e informati-ci). Il 65 per cento dei giovani utilizzaInternet ed è crescente l’interesse per

le moderne tecnologie, per i mercatitelematici. Sta di fatto che moltissimigiovani agricoltori sono pronti ad inve-stire nell’innovazione e nell’informati-ca. Hanno aziende agricole di mediadimensione (10-30 ettari) che condu-cono direttamente o da coadiuvanti.Conoscono almeno una lingua stranie-ra, in particolare francese e inglese.Amano la musica, la lettura, il cinema,l’arte. Trascorrono volentieri le ore disvago nei pub e in discoteca. Lo sportpreferito è il calcio, ma non sono dameno il ciclismo, il basket e il nuoto.Gran parte dei giovani imprenditoriagricoli è impegnato socialmente, dedi-candosi al volontariato. Frequentanocorsi formativi, specie sulla gestionedell’impresa, fiere e convegni.I giovani agricoltori guardano conattenzione all’Europa e ai nuovi scena-ri internazionali; chiedono, però, lecondizioni necessarie per poter opera-

re con efficacia e com-petitività in un’econo-mia sempre più com-plessa. Sollecitano poli-tiche che permettano unfacile insediamento gio-vanile nell’attivitàimprenditoriale agricolae che consentano alleimprese di sviluppare leloro grandi potenzialitàe di superare il pressan-te problema fondiario.Puntano sulla sanità e laqualità dei prodotti, dicui difendono la tipicitàlegata al territorio. Moltiintegrano il redditoaziendale attraverso losviluppo di attività agri-turistiche e di valorizza-zione dell’ambiente.

Marcella Gravina

41Marzo/Aprile 2005

CICI AMPI AI GIOAMPI AI GIO VVANI DELLA CIANI DELLA CI AA : “: “ TT RR ADIZIONE E INNOADIZIONE E INNO VVAZIONEAZIONEPER RILANCIPER RILANCI ARE LARE L’A’A GRICGRICOLOLTURTUR AA””

Il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi in un messaggio inviato all’Assembela nazionale dell’AGIA, ha evidenziato l'entu-siasmo e l’impegno delle nuove generazioni nel lavoro agricolo, nella qualità e nella sicurezza alimentare“Dall’Ottocento ad oggi -ha affermato il Capo dello Stato- l’agricoltura ha segnato la storia economica e sociale del nostro Paese, con laricchezza delle sue antiche tradizioni di scambio e di elaborazione che rispecchiano una parte essenziale della nostra identità”.“L’entusiasmo e l’impegno dei giovani imprenditori -ha sottolineato il Presidente Ciampi- sono risposte efficaci alla crescente richiestadella qualità e della sicurezza dei nostri prodotti. Saper coniugare tradizione e innovazione vuol dire consolidare il processo di rinnova-mento dell’agricoltura italiana vincendo le sfide di un mercato mondiale aperto e globalizzato”.

Il Ministro Alemanno, al microfono, interviene ai lavori dell’Assemblea.

A T T U A L I T À

42 Marzo/Aprile 2005

LA DONNA HA SEMPRE AVUTO UN RUOLO DI PRIMO PIANO NELLA GESTIONEDELL’ATTIVITÀ AGRICOLA, UN RUOLO CHE OGGI SI È RAFFORZATO CON

L’EVOLUZIONE DELL’AGRICOLTURA VERSO MODELLI POLIFUNZIONALI

« L’agricolturapostmoderna

è donna »

Da una analisiretrospettiva prettamente antropologi-ca, emerge come nel passato il ruolodella donna sia stato determinante pergarantire l’approvvigionamento deglialimenti e la trasmissione delle cono-scenze. Altrettanto decisivo è oggil’apporto femminile nell’evoluzionedella moderna agricoltura, graziesoprattutto alla sua peculiare attenzio-ne verso la qualità e la sicurezza deiprodotti, senza dimenticare la protezio-ne del territorio e delle risorse naturalida salvaguardare a vantaggio dellegenerazioni future.Fattorie didattiche, fattorie aperte edaziende agrituristiche sono modelli diimpresa recenti che dimostrano l’inso-stituibile ruolo femminile nel settoreagricolo, non tanto per un apporto dilavoro, quanto di cultura e di interpre-tazione di quei processi connessiall’ambito dell’alimentazione, della

nutrizione, della protezione della vitae dell’ambiente.Le attuali esperienze indicano comela donna, partendo da antichi e tra-dizionali ruoli si dimostra capace ditrasmettere ed adeguare al presen-te i valori della cultura agricola ela-borati nel corso dei millenni, e diproiettarli nel futuro.Un ruolo culturale da ritenereessenziale per la nostra sopravvi-venza, come dimostrano le attua-li necessità di sviluppare modellidi agricoltura sostenibile e diimpresa multifunzionale.Oggi l’agricoltura è in crisi ancheper il non adeguato ruolo delladonna nella trasmissione sensatadella tradizione. I dati statisticiattualmente in nostro possessodimostrano come la donna costi-

tuisce una dimensione fondante del-l’agricoltura multifunzionale e al

tempo stesso di un’agricoltura rinnova-bile.In questo contesto sono da segnalarealcuni filoni prioritari nei quali la pre-senza femminile è particolarmente ido-nea, anzi indispensabile: la cultura dellaqualità, la sicurezza alimentare, l’atten-zione per l’ambiente.L’agricoltura postmoderna, nel cuiambito operano molte fattorie didatti-che, fattorie aperte ed aziende agrituri-stiche hanno visto attivarsi forme,modalità ed iniziative di contatto e didialogo con i cittadini, nelle quali, lafigura femminile è preminente. Inoltre non dimentichiamo che l’agri-coltura postmoderna, con tutti i suoiaspetti anche “di servizio” si apprestasempre più a divenire un bacino diimpiego del tutto inedito, sia sul pianodella professionalità che dei profili dicompetenza ed in tutto questo creativi-tà, capacità d’accoglienza e cura delleesigenze, tipiche qualità femminili, gio-cano un ruolo decisamente vincente.E che dire del ruolo femminile neldelicato problema del ricambio gene-razionale?

Esistono esempi di eccellenza di azien-de polifunzionali gestite da donne, concasi rilevanti di ricambio generazionaleche vedono in primo piano figlie diagricoltori, portatrici di competenze, distudi e di esperienze in grado di svilup-pare progetti, servizi e proposte parti-colarmente accattivanti sul piano del-l’accoglienza di persone in azienda,dell’apertura dell’azienda al territorio,della partecipazione a programmi dieducazione alimentare ed ambientale.L’evoluzione dell’agricoltura verso lamultifunzionalità ha aperto nuove edinteressanti opportunità di impiego perle donne che in questo modo stannoapportando un contributo decisivo alladiffusione di consumi alimentari “intel-ligenti”.Ricambio generazionale o manteni-mento di una cultura contadina digenerazione in generazione? Questidue concetti apparentemente in nettaantitesi possono, proprio grazie alruolo ed alle capacità insite delladonna, fondersi e completarsi tra loro.Certamente il passato non può essereaccettato in modo acritico ed immuta-bile. Nel contempo il progresso non èsoltanto l’acquisizione di nuovi elemen-ti ma è anche l’interpretazione di quel-li consegnati alla tradizione. La tradizione fa parte dell’anima con-tadina che è molto più che coltivare laterra. Oggi la cultura contadina stascomparendo perché stanno scompa-rendo i contadini, sostituiti dai tecnici edagli specialisti che pur altamente qua-lificati non possiedono “un’anima con-tadina”, non sono portatori di valoritradizionali pertanto non sono in gradodi trasmetterli e reinventarli adattando-li alle nuove esigenze dell’agricoltura.Così come nell’antichità furono ledonne ad inventare l’agricoltura oggi,di nuovo, c’è bisogno delle donne persalvare una cultura contadina necessa-ria per mantenere e sviluppare altilivelli di qualità della vita.

Marcella Gravina

I “COBAS” DELLA FRUTTAVANNO ALL’ATTACCO

Oltre mille gli agricoltori che hanno gridato:“Reddito, reddito, reddito!”. Una sala così gremitaper un’assemblea nel settore agricolo era da anniche non si vedeva. Era presente tutta la campagnaagricola romagnola. I contadini presenti non pro-venivano solo dalla Romagna, ma anche da altreregioni. Girando tra loro e ascoltando i commen-

ti che facevano, si sentiva molta rabbia e delusione per l’immobilismo di tutto l’establishments agricolo. Gli uniciassenti: la Coldiretti e le grandi cooperative. Presenti, invece, ad affrontare la rabbia degli agricoltori: l’Assessoreall’agricoltura della regione Emilia-Romagna Guido Tampieri; il Presidente nazionale della CIA Giuseppe Politi;il Vicepresidente della Confagricoltra Sergio Lenzi; il Vicepresidente nazionale di Copagri Pietro Minella; ed ilPresidente della CIA di Forlì-Cesena, Nazario Battelli.La manifestazione si è svolta alla Fiera di Forlì il 22 febbraio 2005, organizzata da un gruppo di agricoltori che citengono a precisarlo non voglio essere chiamati “cobas” bensì “gruppo trasversale”. Tutto questo è partito con ladrammatica crisi che ha colpito l’agricoltura italiana lo scorso anno, mettendo in pericolo la sopravvivenza del set-tore e della stessa impresa agricola. “Noi con questa assemblea -grida a gran voce Roberto Foschi, coordinatoredel gruppo- non vogliamo sostituire le nostre organizzazioni. Cerchiamo solo di spronare i nostri organismi di rap-presentanza chiedendo un maggiore impegno a trovare adeguate soluzioni ai problemi che da anni, letteralmente“strozzano” le attività agricole. In questa giornata di protesta chiediamo a tutti i presenti di sensibilizzare le pro-prie associazioni sindacali e se queste dovessero continuare a fare “orecchie da mercante” risponderemo con forza,prima di tutto spostando la gestione dell’IVA e poi sospendendo il pagamento della tessera di adesione all’orga-nizzazione. “Non riusciamo a capire -dichiara Fabiano Mazzotti, agricoltore e organizzatore- perché la Coldiretti,non abbia aderito all’iniziativa. Pochi giorni fa abbiamo incontrato il Ministro Alemanno, e dobbiamo dire che ciha ascoltato. L’unico punto nero dell’incontro è stata l’aggressione da parte del mondo cooperativo, per il docu-mento presentato al Ministro, in un punto critichiamo il mondo della cooperazione per il suo immobilismo”.Insomma tra gli agricoltori regna lo scontento, il malumore. Le istituzioni sindacali che dovrebbero essere i por-tavoce delle istanze degli agricoltori non sanno più che fare, mancano di nuove idee, di nuova energia, perlome-no agli occhi di questi produttori stanchi e sfiduciati...

Maurizio Ranucci

È stato recentemente inaugurato a Siracusa il corso di specializzazione in Tecnologia Casearia, organizzato dal Consorzio provinciale allevatori. Allapresentazione ufficiale del corso, avvenuta all’interno del nuovissimo caseificio “Fattoria Aurora” hanno partecipato, oltre ai corsisti, numerosi addettiai lavori del settore. Il corso, curato dall’Agr. Giuseppe Russo (che è anche Presidente del locale Collegio degli Agrotecnici e degli Agrotecnici laurea-ti) e da Salvatore Apollo, entrambi dell’Associazione regionale allevatori della Sicilia, sezione di Siracusa, è rivolto a 20 soci del Consorzio che sianoprofessionalmente interessati a migliorare ed approfondire le rispettive conoscenze di tecnica casearia applicata.Il corso ha lo scopo di fornire le basi tecniche necessarie a comprendere la tecnologia di produzione di alcuni particolari formaggi, a pasta dura ecotta, mole e semidura. Il tutto finalizzato alla produzione di formaggi che superino i confini della tradizione siciliana per prodotti a valenza nazio-nale ed internazionale. “Questa iniziativa -ha riferito l’entusiasta Presidente del Consorzio Provinciale degli Allevatori di Siracusa, On. CarloGiuliano- è una grande scommessa. Percorriamo una nuova strada, sicuramente in salita ma con l’ambizioso obiettivo di divenire un’impresa com-petitiva passando per la qualità. Tra gli allevatori occorre sconfiggere con la solidarietà quella malattia endemica chiamata individualismo!”. I cor-sisti avranno l’opportunità di studiare il ruolo dei micror-ganismi nei prodotti lattiero-caseari e l’impatto delle tec-nologie di produzione e trasformazione sulla flora micro-bica filocasearia autoctona. Particolare risalto verrà datoalla microbiologia ed al ruolo dei formaggi tipici. Le lezio-ni teoriche saranno tenute da docenti qualificati e le eser-citazioni in laboratorio da casari di provata esperienzaprofessionale.

SPECIALIZZARSI IN TECNOLOGIA CASEARIA A SIRACUSA

IL GRUPPO DEI CORSISTI ripresi con i promotori del corsocorso (da sinistra): Andrea Ruscelli (Direttore dell’area tecnico-scientifica dell’ARAS di Palermo); l’Avv. Carlo Giuliano(Presidente del Consorzio Allevatori di Palermo); il Dott.Giuseppe Arezzo (Capo dell’Ispettorato agrario di Siracusa) el’Agr. Dott. Giuseppe Russo (Presidente del Collegio degliAgrotecnici e degli Agrotecnici laureati di Siracusa).

22 FEBBRAIO 2005. Uno scorcio della sala della Fiera di Forlì gremitadagli agricoltori emiliano-romagnoli.

Marzo/Aprile 200544

G I A R D I N A G G I O « Il verdepensile,

un valore aggiunto »IN ITALIA LO SVILUPPO E L’APPLICAZIONE DI QUESTA TECNOLOGIA È

ANCORA AGLI INIZI, RISPETTO AD ALTRI PAESI, MA NEGLI ULTIMI ANNI SISONO MOSSI, IN QUESTA DIREZIONE, CONCRETI PASSI

nvestire tempo e denaro per dedi-carsi alla progettazione e realizzazionedi coperture a verde pensile è un attodi fede o un atto sconsiderato?Questa è la domanda che ci siamoposti quando, sette anni fa, abbiamodeciso di dedicarci all’applicazione diquesta tecnologia in un momento nelquale il verde pensile era caratterizzatoda un mercato molto ridotto e la cono-scenza approfondita di questa tecnolo-gia era limitata a pochi progettisti “illu-minati”.A distanza di tempo, oggi come titola-ri della ditta T & G Snc – Tecnologia eGiardinaggio di Pistoia, possiamoaffermare tranquillamente che il nostronon è stato un atto sconsiderato, maun atto di fede che si è trasformato inuna concreta realtà lavorativa, stimo-lante e ricca di soddisfazioni.Perché dedicarsi alla progettazione erealizzazione di verde pensile? Perchélasciare i giardini a “quota terreno”,abbandonando le sicurezze di unmestiere ormai ben noto e acquisito,per occuparsi di “giardini sui tetti”?

I motivi della nostra scelta nasconocirca una trentina d'anni fa. Soprattuttonei paesi dell'area tedesca, Germania,Austria e Svizzera, l'impiego del verdepensile, tecnologia peraltro molto anti-ca (già molte ville romane di prestigio

erano dotate di giardini pensili), hasubito una svolta radicale. Da sempliceelemento decorativo, spesso di presti-gio, ha assunto i connotati di una tec-nologia evoluta definibile come "tecni-ca per la realizzazione di verde susuperfici non in contatto con il terrenonaturale". Non si è più parlato solo di"giardino pensile" ma, soprattutto, di"copertura a verde".L'importante passo che ha determina-to questa svolta è identificabile nel rico-noscimento, soprattutto da parte delleAmministrazioni Pubbliche, del verdepensile come utile e indispensabile"strumento", in sinergia con altri inter-venti, per la mitigazione degli impattinegativi dei processi di "civilizzazione"in ambito urbano.La conseguenza di questa procedura diriconoscimento ufficiale ha portato, adesempio nella sola Germania, a realiz-zare nel periodo 1994 – 2001 oltre 33milioni di metri quadrati di coperturepiane a verde pensile!Tecnicamente la distinzione essenzialeesistente tra l’usuale termine “giardino

I

45Marzo/Aprile 2005

pensile” e il più moderno “copertura averde” s’identifica, sostanzialmente,con le tipologie del verde “intensivo” edel verde “estensivo”.L’inverdimento pensile intensivo è uninverdimento che richiede sempreregolare manutenzione (sfalci, irriga-zioni, diserbi, concimazioni …). E’impiegata un’ampia gamma di specie eassociazioni vegetali: tappeti erbosi,erbacee perenni cespugli, alberi… . Lospessore delle stratificazioni è superio-re ai 15 cm (normalmente non superai 40 – 80 cm). Il substrato impiegato ècostituito da una miscela bilanciata d’e-lementi minerali e organici. Il pesodelle stratificazioni è superiore ai 150kg/m2. L’inverdimento intensivo viene

impiegato per la realizzazione di veri epropri giardini su qualsiasi tipo disuperficie pensile: tetti, terrazze, gara-ge … L’inverdimento pensile estensivo è uninverdimento che, dopo il primo osecondo anno dall’impianto, richiedemanutenzione ridotta.Normalmente sono sufficienti uno odue interventi l’anno. Sono strutturatiin modo che l’approvvigionamentoidrico e d’elementi nutritivi avvenga,nella misura maggiore possibile, attra-verso processi naturali.La vegetazione impiegata è costituitada piante a sviluppo contenuto in altez-za che richiedono ridotta manutenzio-ne e con caratteristiche di veloce radi-

camento e copertura, resistenza allasiccità e al gelo, buona autorigenera-zione. Le specie maggiormente utiliz-zate sono quelle appartenenti al gene-re Sedum.Lo spessore delle stratificazioni è, nor-malmente, ridotto (< 15 cm). Il sub-strato impiegato è costituito prevalen-temente da componenti minerali. Ilpeso delle stratificazioni è compresotra i 75 e i 150 kg/m_. Gli inverdi-menti estensivi vengono utilizzati parti-colarmente su grandi coperture (es.capannoni industriali) in sostituzionedelle usuali coperture in ghiaia o altrimateriali inerti. L’impiego delle coperture continue averde comporta vantaggi per l’ambien-

MIGLIORAMENTO DEL CLIMA. I processid’evapotraspirazione contribuiscono ad abbas-sare i picchi delle temperature estive portandoconcreti vantaggi sia a microscala (singolo edifi-cio), sia a macroscala (ambiente circostante).

PREPARAZIONE di un terrazzo alla copertura a verde.

Marzo/Aprile 200546

G I A R D I N A G G I O

te a micro e macro scala evantaggi economici ecostruttivi. Il riconoscimen-to di questi concreti vantag-gi è alla base del grandesviluppo avuto dalla tecno-logia del verde pensile inEuropa negli ultimi anni.Regimazione idrica. In con-seguenza alla sempre cre-scente impermeabilizzazio-ne delle superfici, causata dall’edifica-zione (strade, piazze, parcheggi, edifi-ci), l’acqua piovana non viene più smal-tita attraverso un processo naturale difiltrazione e alimentazione delle falde,ma viene rapidamente convogliata neisistemi artificiali di smaltimento conevidenti ripercussioni sull’equilibrio idri-co. Il verde pensile, grazie all’elevatacapacità di accumulare, trattenere erestituire in percentuale ridotta l’acquaall’ambiente, fornisce un utile contribu-to alla regimazione idrica globale.- Miglioramento del clima. I processid’evapotraspirazione contribuisconoad abbassare i picchi delle temperatureestive portando concreti vantaggi sia amicroscala (singolo edificio), sia amacroscala (ambiente circostante)- Trattenimento delle polveri. La vege-tazione ha un effetto diretto di filtrazio-ne delle polveri e un effetto indirettolegato alla minore riflessione del calo-re. Riduzione dell’inquinamento elet-tromagnetico proveniente dall’impiegodei cellulari.Il verde pensile crea ricrea ambienti divita per animali e piante portandodiversità ecologica negli ambienti urba-ni e ricreando i necessari “corridoi eco-logici”.Il verde pensile è uno strumento dimitigazione, inserimento e compensa-zione ambientaleAumento della vita media degli strati diimpermeabilizzazione sottostanti graziealla protezione meccanica e alla ridu-zione degli sbalzi termici. Su unacopertura a verde raramente le tempe-

rature massime estive superano i 25°,contro gli oltre 80° di una coperturatradizionale.Riduzione della diffusione sonora all’in-terno degli edifici e della riflessioneall’esterno con riduzione dell’inquina-mento acustico.Isolamento termico aggiuntivo conbenefici nel riscaldamento invernale enella climatizzazione estiva. Il conse-guente risparmio energetico esercitaun benefico influsso anche nell’inqui-namento indiretto generato dalla pro-duzione di energia.Il Verde pensile crea nuove superficifruibili con conseguente aumento delvalore degli immobili. In Italia lo sviluppo e l’applicazione diquesta tecnologia è ancora agli inizi,rispetto ad altri paesi, ma negli ultimianni si sono mossi, in questa direzione,concreti passi.Oggi, sulla base della ormai decennaleesperienza in questo campo, soprattut-to estera, supportata anche da nutritaricerca e sperimentazione, sono a dis-posizione materiali e tecnologie estre-mamente sicure e a prezzi di mercatoaccessibili. A disposizione dei commit-tenti vi sono ditte e professionisti spe-cializzati nella progettazione ed esecu-zione di opere a verde pensile. La divulgazione sui sistemi di inverdi-mento pensile, attuata nell’ultimodecennio da parte di aziende specializ-zate e di professionisti, ha portatomolti progettisti a conoscere ed appli-care sempre più spesso queste tecnolo-gie.In Italia il primo testo pubblicato è

“Giardini Pensili” scritto dal Dott.Paolo Abram editore Esselibri simone.Alcuni Comuni hanno già iniziato ariconoscere il verde pensile come stru-mento per la progettazione in campoambientale. Sul piano degli incentivi,invece, ci si muove lentamente, anchese alcune Amministrazioni hanno ini-ziato a intraprendere iniziative in que-sto senso.Per questi motivi, e per prepararsi ade-guatamente al prevedibile sviluppofuturo del mercato, abbiamo deciso diintraprendere la strada della progetta-zione e realizzazione di coperture averde, approfondendo la nostra prepa-razione tecnica e scientifica in questocampo e legandoci al più prestigiosomarchio mondiale in questo campo,rappresentato dal sistema ZinCo diStoccarda, distribuiti in Italia dalla notaditta Harpo di Trieste (Divisione SEICverde pensile).I materiali di punta di questa modernatecnologia sono rappresentati dai siste-mi drenanti “Floradrain” e dai substra-ti speciali a base di Zincolit.

Agr. Sandro ButtelliAgr. Renato Niccoli

(Pistoia)

La nostra azienda: T & G Snc –Tecnologia e Giardinaggio di Sandro

Buttelli e Renato Niccoli, fornisceconsulenza, progettazione completa e

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Tipico esempio di giardino pensile.

47Marzo/Aprile 2005

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