Date post: | 28-Apr-2023 |
Category: |
Documents |
Upload: | independent |
View: | 0 times |
Download: | 0 times |
1
ì
Il monumentodell'augustaleConstans a LuccaGiulio Ciampoltrini
Tra i non molt i monumenti di Luccaromana raccolti nel Museo di VillaGuinigi spicca, per le dimensi oni eper l'ancora riéonoscibile qualità delrilievo, la lastra frammen taria conl' iscrizione C/L XI, 7023 1 (fig. 1).La scalpellatura del rilievo e qu elladelI ' instn llllel l/w11 sac rificale, meno'offensiva, verosimilmente dovute alprogett ato rei mpiego della lastra , rovesciata , come piet ra rombat e,' han nodi cer to nuociuto all 'apprezzamentodel la decorazion e, c , forse, SOIlO indiretta mente responsabili anc he dellanon esatta comprensione dell 'iscrizione e del monumento cui la lastra apparteneva. Infatt i sia il Ferri che ilBormann , che all 'ini zio del seco lopresentavano, indipenden tement e, ilmonumento epigrafico, lo consideravano mutilo solo in alto,' dove, fral'alt ro, la frattura interessa anche laprima linea iscri tta conser vata: nél' uno né l'a lt ro, a guanto pare, nota va che una consistente lacuna doveva essere ipotizzare anche a sinist radella lastra , con la parte iniziale della for mula onomas tica del ded icante,di cui , nel frammento supers tite, sopravvive il solo cognom eJl : ed è francamente insostenibi le che in un monu ment o pubblico, eretto in occasione della concess ione di una carica magist ratuale, il dedicante si present asse solo con il cogllomell.4 Evid ent emente la last ra aveva notevolissime dimensioni , o, piuttosto, alla superstite- comunq ue frammen taria - doveva giustapporsene, a s inistra , una seconda, che si può supporre ugu almente decorata da un encarpio sorre tto,per la mano , dall 'ero te alato che sostiene qu ello del frammento superstite; di un crote, infatti, si riconoscel'estremità dell 'ala sinistra, nella parte supe riore sinistra dell a lastra,' Lapresenza dell 'a la, tesa, che di solitosi dispiega all 'a ltezza della testa del
personaggio; le notevoli dimensionidei caratt eri della prima linea iscrittacon servata, c dell'eventua le spazio interlineare, fan no supporre , a menoche non si voglia ammettere la presenza di un alt issimo sfondo neutrosop ra la testa dell 'essere alato , che laperd ita della parte superiore della lastra sia sos tanzialmente limi tata allascheggiatura e alla rilavorazionc per ilreimp iego . L' iscrizione, qui ndi, sarebbe stata cont enuta in due linee, la pri ma con i destinatari della ded ica, la seconda con nome del dedicante e formulario di dedica . t chiaro che, mentre è
l. isc rizione Cl L XI, 7023. L UCCD. MuseoNazionale di 'ville Guinigi.2. Dedica di M. Antonlus Neanthus (C/ L XI,1344 b). Orlonovo, Chiesa della Madonnadel Mirte to.
preclusa la poss ibilità di integrare laformula onomastica dell ' 'augustale','per la l. 1 non si potrà che ricorrere aipot esi. La più verisimile è di una dedica [Gen io coloniae} et decurionumche, se non trova riscontro puntualein alcun docume nto epigrafico superstite, può essere inserita in un piccolo
gruppo di dediche a due Genii? Qu este, di solito, vedono come ded icant imagistrat i municipa li, il cui leal ismopiù dì frequ ente si man ifesta nelloonorare il Genìus della comunità (municipio o colonia) in cui esercitano laca rica, ma che in talun i casi, comeforse il nostro Constane, associanonella dedi ca l'espressione di quell 'orda cui concretam ente - e nel nostrocaso anche con la speciale concessione gratuita - debbono la carica ." Lasuccess ione colonia - orda - popuìus (o espression i eq uivalenti) appare d'altrond e così rigidament e f issata"
da non consent ire . nel caso di unadoppia dedica , che la menzione dellacolonia, pr ima dei decur ìones. Ragioni di spazio, come ben si vede , nonsi oppongono ad una integrazione come qu ella propo sta. In conclusionesi può ricostruire .un testo :[G enio colonìae] et decur ìonum[-- -J Constane Augllst (alis) d (ecu
rionum ) d(ecrelo) grat is de p (ecunia) [s(ua)) .10
[Ccruti but l] 37
r
•
,
era sta ta re irnpie gata, nell 'Alto Med ioevo. pe r l'i scrizion e di consacrazione : 13 essa doveva apparten ere adun monumento pressoché identico, an-che pe r d imen sioni , a quello che er adeco ra to dal framment o di Vill a Guinigi. La corrispo ndenza delle dimensioni, anz i, è tal e da consentire l'ipotes i de lla pert inenza al medesimo monum ento: !4 la base, in questo caso,avrebbe presentato sulla fronte , inpiù la stre (due ), eroti ghi rla ndofori,con ìnetrumen tum sacrificale c iscrizione di dedica : sui la t i, se ad uno d iess i, al sinistro, " appartiene la la stradi San Pietro, an cora cra ti ghi rlandolori, e l'elemento apotropai co delgorgo ncion, realizzato come episemadello scudo esibito da un erote apte1'0 .16 Ancora a un monumento di dimen sioni sos tanzia lmente identiche aqu ello (o quelli) cui assegnare i du erili evi "lccchesì è riferibile una terzalast ra , conservala nella chiesa d i SanRoma no, a Lucca , già reimpi egata co-me pietra tor nbale, decorata con mo-tiv i archite ttonici, arch etti fra pila- {'stri" ( fig. 8). No n è da escludere chean ch 'essa pro ven ga dalla base erett ada C OIlSta Il S, di cui poteva rivestirela parte poster io re."A qu este ipotesi non si oppo ne la datazion e proponibile per le tre lastre :più incerta , dat a In drastica scaìpellatura del rili evo, per il fr amm entoiscri tto , per il qual e i soli termini diriferim ento sono l' assa i mod erato usodel trapan o, anco ra av vertibi le, e icaraneri epigrafici :" i du e eleme nt i,ins ieme , e con tutte le cautele checonsiderazioni pal eografiche , spec ialmente pe r monumenti ' uffi ciali', impongono, suggerisco no una cronolog iaanteriore agli ult imi anni del I secolod.C. Nella lastra d i San Pietro il festone, per r imane re nell 'ambito muni cipa le de ll' Etruria sette ntrionale , ècon frontab ile da vicino con qu ello,ugual ment e sorretto da ero ti, del monu mento fun erario d i Cianìa Procu!ae di CII. Petron ìus A sellio ad Arezzo,data bile , anche per motivi prosopografic i, in età claudia (fig. 9) ~XI Aglianni centrali del I secolo ri porta anche il tipo degli eroti - benché lacontinuità del moti vo rend a assai me-no stringent i i richiami prop onibili per il tra tta men to del volto e dell'acconciatura, che , nel chi aroscuro contenuto e nell a eobrietà dei riccioli , ricorda ri tratti infa ntili del secondoquarto del secolo:" e il cui co rpo, dal-le d imensioni mas sicce, si avvicina aquello dei putti d i }'llonumenti cisal-
Ero ti ghirlandofor t compa iono anch enella la stra marmorea conser vata nella chiesa d i San Pietro a Vico, nellacamp agn a luc chese (figg. 3-6 ), dove
sto) , te neva verosimilmente luogo della summa ìtonorarìa solitam ente versata da gli 'aug ustali', come dagli alt rimag istrat i municipa li, al mom ento dien tra re in cari ca , e che ne l caso diConstane non era stata pretesa da i decu rion i Iucchesi solo perché, com e disoli to in qu este occasion i, il candidato si era impegn ato per una somm adi gran lunga magg io re."
3. Rilievo con crctì c encarpio. San Pietro aVico (Lucca). Chiesa parrocchia le4. Particolare di fig. 3: l'eroto ghirlandofere
38 [Contributi]
Quan to al monumento, il cu i corpo,forse in material e meno nobile , erarivestito da lastre ma rmoree, è impossibi le decid ere se si tra ttasse d iun altare, o , pi uttosto, d i una basesu cu i, in corrispo nde nza dei due encarpi, potevano essere posti i signadei due Geni i.ll Ugualme nte impossibile decid ere se nell 'arco dell'enca rpio di sinistra fossero r ipetu ti simpu la , preferic olo , patera o se non compa risse, ad esempio, l'ill strumel1tumdel sacrificio crue nto, contrapposto aqu ello del sacrificio inc ruento. I I 010
numento, di notevole imp egno (e co-
•
!
•\
pini d 'età claud ia." Confronti con laurna cinera ria di L. Aelius, da Arezzo(fig. l O), datab ile, anc he per l'assenza di cagnomell nella formula onornastica, non oltre l'età neroniana," econ opere cisal pine," consentono difissare nel medesimo torno di tempola datazione della lastra di San Romano, i cui singoli elementi ritornano nella modesta produzione di stelearchitettoniche dell'Et ruria settentrionale , rapidament e esauritasi nella seconda metà del I sec. d.C.2S
Il monumento di Constane si pon e ,
5. Panicolare di fig. 3: il llorgoncion
anc he solo per d imensioni, come unodei più significat ivi documenti, perl'E truria settentr ionale , dell 'ascesa diquei cet i, comp osti quasi esclusi vamente da lib erti , che nel rango di 'a ugustale ' individuano il mezzo dellaloro piena integrazione socia le. Sela da tazione qui propostane, agli annicentrali del I secolo, è corretta , essosegnerebbe anzi l 'acme di questogruppo sociale, la cui fortuna è largamen te docume nta ta per tu tto il Isecolo a Pisa , Lucca, Firenze, ci t tàdove più vive sono, evidente mente ,le attività commercia li'" e artigia nali"con cui è possibile rea lizzare nu ovefortune. Lucca, in parti colare, devela sua ricchezza, verosimilmente, soprattutto agli stretti rapporti con Pisa, parlo e cent ro commerciale cuismistare. attraverso comode vie diacqu a, le materie prime forni te daun vasto entrote rra: l:S un liberta , forse pisano , L. Papirius Mandatus, eserci ta in questo periodo la cari ca diaugus tale a Lucca e a Pisa, e numerosi sono i legami personali fra lucchesi e pisani ." Agli investiment i dei
nuovi ricchi, che, secondo il modelloesemplificato dal Trimalcionc pe trouiano, cercano nella terra un riparosicuro per le fon une accumu la te conatti vità rischiose, può essere dovutaanc he la fioritu ra degli insedia ment iagricol i della piana lucchese, documentata ora soprattutto nel bacinodel Bient ina , area da cui, significat ivamente, provengono le stele funerarie di due ' augustali'." Alle bottegheda cui escono opere come qu este, eche, come a Pisa e a Firenze, sonosostenute sopra ttutto dalla richiesta dimonumenti fun erar i da parte delle
6. Partlcola re d i fig. 3: l'encarpic7. 11 monumento di COnslu"$ (C f/. x t , 7023):preposta d i ricostruzione della fronte
classi lib er tine," si rivolge CO l1stQIIS
per la realizzazione del monumentoda erigere a memoria del singolareonore concessogli ; e , se ad esso è riferibil e la lastra di San Pietro a Vico,è evidente l'i mpacc io che lo scalpellino ha provato nel passare dalle dimensioni di una stele funeraria aquelle di un grande monu mento: minore nel tra tt amento dell'enca rp io, unmotivo decora tivo spesso impiegato:"
maggiore per gli eroti, per cui nonsoccorre un'ana loga tradizione. Lestesse difficoltà saranno incontra te dalla bottega da cu i escono, pochi dccenni dopo, le lastre del teatro di Fierole," una delle poche imprese di ampio respiro delle officine ar tist iche dell' Etruria settentrionale , co involte , apartire dagli anni finali del I secolo,nella crisi delle c itt à e delle classiper cui operano. A Lucca stessa lacostruzione dell'an fi tea tro , nei decenni conclusivi del secolo , resa possibile dalla munificenza di un cavaliere locale," risponde forse anche ad
•esigenze d i pubblica occupazione, piùche essere sintomo della fioritu ra della ci ttà: agli inizi del Il secolo ripetu te liber alità di famiglie locali" oplsane" confermano la crisi della c ittà; alla fine del secolo, o agli inizi delII I, anche Lucca riceve un curatorrei publicae." La crisi de ll' agricoltura si riflette nel massiccio abb andonodi insedia menti agricoli del Bient ina,
-ben pochi dei quali sembra no sopravvivere agli anni tra la fine del l e gli
[Contr ibu til 39
inizi del II secolo:" tant o che è giustificato il sospeuo che la larga presenza di lucchesi tra le fila di pretoriani e di urban iciani, nel II secolo,sia dovuta al declino delle a ttivit à produttive, piuttosto che ad una inattend ibile crescita demografica:" la car riera delle armi, in questo periodo,tenta anche il ceto equestre." Sembracorretto, dunque, collegare la crisi o SComparsa, se l'esiguità della documeruazione sopravvi ssuta anc he per ilJ secolo non consigliasse cauteladelle botteghe arti stiche a quella dciceti affaristico-mercant ili, a Lucca co-
8, Rilievo con motiv i archircuonlcl. Luc c~ ,
Chie sa d i San Romano
me a Firenze," città che sembra avere una sorte para llela: solo Pisa, lacui posizione favorisce le attivi tà diintermcdiazione, cont inua, ancora pertutto il Il secolo, a conoscere una modesta produzione art istica che, oltrea recep ire modelli urban i,'! si esprime anche con singolari prodotti 10cali," dest inati a libert i O libertini assurti alle magistrature locali."
1) Cfr. da ullimo Museo Na:iollulc di Villa Gui/ligi (Lucca) , Lucca 1968 , p. 38 , n. 179, fig. 4 ,con blol. [G. Monaco). Marmo bianco: alt. cere.cm. 66-70 , lungh. cons, cm, 120-122, spesso cm .12·13: alt. delle lettere : 1. I cm. I l ca.: I. 2cm , 6 ,5. E appena il caso di avve n ire che quesia ultirna edizione, con il completo frai nlendi·mento ddl'l scrizione - un episodio !\On isalatonel catalOjlO - segna un pa$SQ indietro riSpell Oalle preccdenl i.2) La tipologia del cart iglio ara ldico consigli adi ponç la rilavonozÌOfle dc i pezzo nel XVI-XVII
40 (COntr ibuti ]
secolo: I'asscnm di tr acce di iocrizione c il ma nocuro eQmplelarnenio dell'elemento arald ico Iii ca rtigli{\ è li ~io) inducono a crede r;: che la lastrasia st:1I11 prep arma per rcimpicgc, ma mai rc etmente vsata . Le vicende del pezzo prima dcllalìl>l' dèll'Dttocentc SO!\O ignole (cfr. in/m, !\Ota;)). La scalpellatura dcl festone parrebbe indi,ziare una prima inlenzione di sfru uare la Iac('ia iscrittll e deconlla (cf r, anche ìnìra, noia 11),
;) Rispcuivanll:ntc S. F~'rTi , l$Cri~ioni Ialine il iLucca, in ' Studi italiani d i filologia cla ssica', I ~,
1912. p. 392. n. IO e (preferibile} Corpus /lIscriptionu m UJlillaruni (in seguito CIL) Xl, 7023. 11lavoro del Ferri non fu utilizzato per il Corpus.4) Un confronto particola rmente significativo, pe rché proveniente da un ambientI' socia lmente "geog ra fic~ment e vicino , nonché prossimo per ereca _ Illml'no a giud i"llre da i caralleri epigraliei- è ortcno dilli'iscr izione lunensc CII. XI, 1344b. in eui ritorna l 'iden tico for mular io: ,\/ , Au/a.nius Nealillllls/Aull"S/aUs d(ecl/ riotrum) d (ecre·tO} 8ra /is [a ctus d (e) s( lIo) ,' (ecunia) !l'cii,L:iscr izione doveva app~rlenc re a un rnonumed·
to non lon tano, pe r impegno flnnnaiario, daQuello cretto d;, Cotlslatrs u Luce". almeno a giudlcnee dulie dimensioni dei blocchi su cu i è in·eisa . inseri li nella facciata della chiesa della Madonna del Mirteto a Ortono vo (fig, 2): crr. U,Mar Lini. l scri=ioni lutrl.'nsi in Orlono~'(/, in ' C iornaie Storico della Lunigiana ' , 9, 19 18. p. 47 sgg.5) t 'andamento del festone , pressoché completesulla sin islra, come. se non altro. d imo:;tr a lacOn\'Crgcnza con la tenia , ~ ta lc da far escluderela presen za d i un diverse essere alato (volati le) ;del resto aquile o oche ghi rlandofon::, che inquesto casa avrebbero inoltre dimensionl superiori al nat urale, ricorrono ra ramente nel repertorio urbano e dell'E tru ria scrtcntricnalc (perquesto, cfr. però un 'ara lunensc: J, Sm6lski.Studio prelimiuare per la riN»t",~ iolle di unaara l'Oliva romana rinvenuru a I.u" i. in ' Qua·derni Lunensi', 2, 1977, p. 43 sas.r. Sembra anoche da escludere che il Ieston e pol esse esseresorretto da un crete per le spalle: in que stocaso ci si attenderebbe unn dist~ l1 za lIs.ui mi.nore fra ~I a c punte di con vergenza tcnlc/ cncarpio.6) Sugli 'augusUlli', termine con cui qui, lIeccltondo 13 propoSta d i Dutooy. si indicano i magistrali che con varie denominazioni _ A II' u·slOles. $Cviri, SC"iri AUl,ltSIOles, et:C. - 311cndono al cullo augu sia le, c r, R. Dm hoy, Ln · AlIgll·~tDl.." in A ufstie, ulld Nicdl'f80"8 dcr roror ischcllIVc/f, 16, 2. Bcrlin·New 'l'orI,; 1971! . p. 1254sgg.: Id ., Reelrerclle, wr la ripartiliotr {Ic:s ler·mc:s !Se" ir Atlf,USlali, .... in ' Epigraphisehc Studien ·,I I . 1976, p. 143 sgg,: a p. 165 elenco degli'Iuguslali' lucchesi, a cui. peraltro , occorrere agogiungere il nostro Cot"IaIlS.
7) e / L IX, 32: Gc nio/decllriotl (lIm) / cl populi(Brindisi): e/L IX 1236: ... Gemio co ìoniaa etcoìononr m (Nola): P. Collart, / u:scrÌ/tlio/ls dePllilippes, in 'Bull. COIT. Hell.'. n. 19<>:>, p. 327(= AIIII,,", Epip ap/liquc - poi AE -, 1914,51):Genio coIo/lliacl / /u /iae (Au l ,(uSlae) Phif/ip;' (en siu/Il} 1I1e l reif pllbli[cae...! (Filippi, Ilsec. d .C.). Per lo status coloniale d i Lucca. cfr.da uhi mo Di=iotrario epiyafiro (in scguito D i:Ep),IV, p. 1863 sllll., 5.\'. Luro (G. Samonati).81 l'er la documen1azione epigrafica al riguardoancora da cfr, Di~Ep. [1] , p. <1 69 , 5.V. Gellius( L. Ccsan o). O vvillmcnlc mollo eumc nuno il numero delle a ttestazioni: per l'Etruria , in parl icolare , da aggiungcre Cf L XI. 7030 (Genio coloniae/F /orcnlilll!..,) c A. MinlO, in 'Notizie degliScavi' (in seguito ' NSc'), 1919 , p. 299 sgg, (Ccnìot coìontaei lì cìiao: ded ica dn l'Mie di un 'uugust ale'}.9) Cfr. per tutte la dedica tudertina CI L XI,46.,9: l'fii saìuteico ìonìoo l'I orl/i"is/l/I:cltriotlllml'I r/OPu/i/T"dcrlis.... dal:lbile sul finire dci [ $cc ,d.C. (il dcdlcamc. I.. Cuncrius l' rimigenills, pri·tllllS omuillln riveSle a Tod i contempcraneamente le cariche d i sex vìr A lIguslali:s e 1'Iuvittlis).IO) Lo spuio sem bra insutrtcienlc per inserireanche un verbo. "«il1 o p (OSllil}.I l) Pe r la tipolo.ia delle basi. dr, w, Herma nn,RomilChc GOl/eralllire , Kallmiin~ 196 1. p . 60 S&8.;per l'Etruria seue mrìcn atc. cfr. Ic probabili bas ilil;,solane: A, Dc Agosti!\O, Fil!$o/e, Rom a 1958.p. l) SI!. Per la dedica di si",ra di Genii, COlI ba siO alloggiame nti, dr, Di;F.p. s.v. G/'llius, eu.12) Cfr. ~ Dunean·lones. An epillrap/,ic slIrveyo/ COSIS i II Romall f ra/v. in ' Papcrs of the BritlshSchool at Rome', 33. 1965, p. 226 SlQ!., con bibl.;ld., Thc ecortottr)' 01 Ihe Roman Empire, Cam obrid ge l 'H 4, p, 1)2 ,
13) l'u bblie3la 11 11 C . Lera, in ' La l' rovillcill diLucca ', 7, 4, 1:167, p. 100 SIIII . (con dutuaionccd inter prclllz ionc innecellabil i); du cfr. per ilrcimpie go (nella Iaccin non decorala) e per lecircostanze del ritrovamento. Marmo ò;:,"oo; ali.cm. 90·91: lun gh , cm. 168-169: SlleSS. Cm. 14.Un crete stame. con ali spicgale . tiene nella d,due tenie : ncll:, s . altreuanrc tenie c un ence rpio che, all '311m eSlremilà, in una parte pe' rdutadella lastra - o in una lastra contigua - doveva essere sorreuo da un ero te simile (a lmenogtudicando dall'anda mento converger ue d i encarpio e Il'll ic e dal1a pressoché per!ena simme.tria dc i primo). AI centro. sull'asse di simmelria dci festone, erote aptero stan te. che con lebracc ia sollevare esibisce. sapra la testa, unoseudo con epise ma gorgo nico, La lastra sembracompleta a s.; in basso. do\'l: i margi ni sonollevememc rilevati : in allo, salvo per un intaccodovuto forse al rcimpiego.(4) La lacun oshà della lastra di Villa CUilliginon consente un rtscomro punluale, ma !lI 'sovrapposìz tone' ucuc due lastre (fili. 7) dà risultali che sembrano eonferman: lo pert inen7.a almedesimo 1l1 011 1l IHenlo: a meno che non si va.lllia ammcncrc la presc nla , a t ueca , di duemonumenti scsum xìalmemc coute mporunei e did imensioni pressoché idemichc, eDro chc ovvìameruc non può essere escluse. In par ticolare ,dando all'e rote ipol i123bile per [a fa('ei3 iscrittale d imensioni di Quello di San Pietro, oome si~ fan o .II fig. 7, e aceeltando (come l'and3mem odel festone pare con fermare) che il prefe ricoloSl'gni l'asse: d i simm<' lria del gruppo ero ti-enca r·pio, si ou iene un imerasse d i cm. 160 , ident icoa Quello del , ruppo di San Pietro, deve la dìstana fra llli ass! d i simmetr ia del cor po dcll'ernie alato e del fcslOne ,; d i cm. 81. Anchel'alte7.zD- dci due frammenti. sc praneuo se siaccoglie l"imcgra zione qui proposta per l 'iscri·zione. non dovrebbe essere dissimile (cm. 90, 3piedi). Suniciel\lemcn te prossime anche le dimenoslcnl dei p~ rlicol~ri: spess o tenia cm. 4-4,5 (Lucca) / 4·5 (S. l' iclro): spesso encarnìc cm. 13·14/ 13-16. t e modeste d ifferen ze possono comunqueessere Imputate a l diverso tr attamento (o a lladiversità d i mnno) tr a facciata c lali brevi: lostesso vale per il 1r1l1lamC1\10 uevemenre divcrso dcII'a la dell'c re te . pii! dislesa sulla lastraiscriun. Lo sviluppo dclla fro nle dci monument~,aceetl ando l'i nterassc fomito da lla 'sov rappQS'zione' proposta , sarebbe di poco superio re a i e~ .320, cioè circa 11 pied i ( = cm. 3~6); consr·derando anche le modanalure che $lcuramenleoomplctavlI!\O in a lto e in basso la base. la d imensione fII IrOllle dc i monumcnlO poIn:bbe essere suppos la in 12 piedi. una misura · i>landard '.per esempio , nelle delimitazio ni d i aree sepcl·era li, nella prima elà impe riale (Firell1:e: CILXI. 1622; 16H ; 1651; 1672; ecc.; Pisa: Inscri·pliolle,; lIa/iae _ in seguito Inseri i - 7, l , 48).
,
l
!
15) Indurre bbe a cre dere ciò, almen o, il falloche la lastra sia ccmplerc a s. ma è chiarumcnte impossibil e ricostruire come venisse risolto ilproblema dello sp igolo fra faccia pr incipale e latibrev i.(6) Cfr. R. Sruveras. Le Plitto dans l'arI roma;,l ,Bruxelles 1969, p. 128 sg ,17) Presentata da G. Lera, in 'La Provincia diLucca '. 4, 1, 1964. p , 95 sgg. (con datazio neinsostenibile). Lastra parnllelcpipeda. ili due Irr.contigui: marmo bianco; ah. cm. 93, lungh.cm, 179, spesso cm , 12. Archetti {fasce rese dalisteltc e gola) che insistono su scmip aeastc lisce, addos sate a para ste con fusto scanalat o. foronite di ca pitello corinaiegg iantc (corona di Iogl ie lisce: volute: fiore d'ebecc). Conservate unaeamt1ata intera e gran parte di una seconda, Lalastra sembra compl eta in alto, dove i ca pitelli.salvo qualch e schcggiatu rn, 50110 integri. e dico nseguenze . dato il perfl'110 parallelismo fra ledue facce, anche in basso: forse anche a d. e Il s .dato che la lunghezza della lastra corrispondeesuttamen tc a 6 pielli (cm . 179). Considerando
ce Modenesi'. IO, 2, 1967, p. 20 1 sg . (su[ tergo,fregio do rico).19) Pochi i punti fissi naleogrnfici disponibili perl'Etruria scttenteionelc : a Lucca è possib ile unconf ronto pa ruc oìarmcntc puntuale con la dcIIka Ilei magis'ri Merçllriule s. databile non 01·Ire i primi decenni del I sec. d .C. : cf r. A. Minto.in ' NSc' , 1936, p. 392, lig, 2: A. Degra,si, Imugistri Mi'/'('uriulc.· di LuccQ.... in "Athcnacum',15, [937 , p. 287, Per la vicina Pisa si \'CdanoCIL XI. 1416 ( = Inserll, 7, l. 3-4), una dedicadci 1111lgisrri « ìcrcurìoìos, da comprendere quindient ro gli ann i ini ~ia[i del [ !iCC. d .C.: I nserl l7, l. 48, do co lloca re ent ro la prima metà dell , cc , d.C . per l'a ssenza d i cognomen nella foromula cnomasrica . così come C/L Xl, 1419 (= l/l'u rl i , 7, I, 86).20) C/L Xl. 19'i6; cfr. h-l. Torclii, Senatori e traselli della tarda replIbblica e dell'impero, in 'D!nloghi d' Archeologia ', 3, 3, 1969. p. 291; Cl1.trctronius CII. f. Asellio Ili questa iscrizione non èpero identi ficab ile COIl l'omonimo d i CH- Xli i,68[6, di c ui vito e ca rr iera si concludono in Gcr-
le diverse dimen sioni e pe r I" rort c scheggiatura ,un confronto con gli eron dci monum cnto 'Iretino cit. SlIpra, nota 20.23) CI L XI. ISSI; lIelf'urna , di cui ignoro lacolloc azion e nuuale. fornisce un ottimo d isegnoil cod. Uflizi 8. p. 24 ( '" lig. 9l. Per que sta, eper le altre urn e cinerari e della prima eta ìrnper iale dd territ orio aretino. è impcr;sibi le stabi.lire se si tra tti di prod otti d i officine urban e olocali: a nche perc hé ben poche di esse sonoaccessibili . Per il motiv o su urn e urbane , cfr.comunque W. Ahmnnn, Die rOIll;schen Graimltore der Koìscrzeit , Berlin 190'i, l). 46, lig, [2(d'e tà cla ud ia) .24) 'Grandc Mausoleo ' di Aquilei a: da ultimoSanno Murin Scrinarl. op. CI I.• p . 194. Il. 60S:H . Gabe[ma nn, ZIU T ekl rmik oberilafisclwr SarkO/l!w/ie, Allare linci Stcìun. in ' Bcnn cr lahr·b(icher' , 177, 1977, p. 232, nota 158.25) Stele da Sesto Fiorem ino: A. ~-]inlQ, in' NSc·. 1914, p. 229 sgg.. tav. l; stele dei Fontìnìi, CH, X I, [608, da Firen/.e, nel Mus. Areh.
"
fioren tino ; stele dci Cissii , da Luni: A. Fro"a,Monumenti [unerari ili ì.unì, in Ardlae%gic<J , Fi·rcnzc 197'i, p. 298 sgg.. iig. I ; fr . di stele, daLun i, a Luni, Arniquarium (inedita). l primi treIla cfr. per parllSta e ca pitello, l' ul timo eer ilsolo ca pitello .26) Particolarmente significativi, a Questo pr oposito , gli interessi aqullciesi lIell ~augustaic' fiotentino O. Ccrfo llius Cllryseros, un liberlo, a giu·die arc dal ccgntnnen grecanico (CIL V, 8970).Per i Cerìonil (una rara vsriante del piu comuneCervonùns a Florenlill, cfr . anche C/L il I ,4463 a.27) Un aerarlus è l'ingellllllS M. Vi bius tdax ìmusSm intius, sex vlr a Florc:m ia (CIL XI. 1616): negolia"s mrllcriarius il (liberto) l' . A/(Jus Srcuus,a nch 'egli florentlno (CIL XI, 1620 : cfr. C/L XI,1620; IIn negoliatl s moteriorlus rilrOI'(llO, in 'Epi·graphica'. 37, 1975, p. 2 13 sg.}: alla lavorazioneo a l commercio 1Ic1 legno è int eressato anche ilscv ìr lucchcsc Q. L(lrOHjIlS Ruìus (O , Pancrazai,Una stele iscritt a da tìientìna, in ' Athenacum',48, 1970, p. 15 sgg.; da respingere l'attribuzionedel bacino dci Bientina a rssoe, ipotesi che nonha dalla sua a lcun elemento positivo; a fa voredcjl'appurtcncnza a Luca p"rlano invece, se no naltro, continuit à medievale e prossimità geogra fica , parte deU'il1slrWllelll l/1Il riprodott o . infine,ha probabilment e valore simbolico - il dittico ,il k(l/alhos, il pcuine).28) Dall 'Appennino luechese, attraverso l'A user,poteva giungere il legname che alimenta \'a laall ività dci labri navaìes e lignarii pisani (CI LXI. 1436) e a cui era interessato anc he il lucchcsc LarOlriliS Ruius (sup rll, nota 27): Pisa,ugualmentc , pot eva ridistrib uire i prodOlli dellaagricoltura e de llo zootccn ia lucehesi (per all;:.vamenti ovini ne ll'Appennino, Pli n., N ,H., lI ;241),
lO. Urna di t. Ac/ills M.f. Pom. (CIL Xl. 1851);dal cod. Uffizi 8, p . 24
1.l '•1•,,•"
~';.#J"J"r4l*~.......boJr~,,-, r.,i. • Tfn!.
[Conlribuli] 41
ma nia ancor a negli anni di Augu sto: dr. H . De·\'ij ver , l ' r ow pograpl rio lII i1il iamm eoueuriwn ...,Louvnin 1976·77, p. 633 P 21 (che erroneam ent econsider a 'onora ria' l'iscriz ione: si tratl" in realtà di un 'iscrizione funeraria . come tipologia dcimonumento - cfr . H. Schoppe, Riimisclre !li/dk llnsl in Main~, Wicsbaden 1963, tav. l - e far·mulario epigrafico dimostrano); ne è, veros imil·mente, il figlio. Sul monumento aretino , cfr, an'che Anlic/ri là di Vili" Doria " allll/ilili, Roma 1977 ,p. 107, n. 107 (G. Messtncc ). Non sembra giu stìficabile un'estensione automatica ad ambito municipa lc delle cronologie e laborale per la produzione urbana Ila M. Honroth. Srad l ròmiscfleCir!wrdell \Viell 1971, e M. Maa skam- Kleib rink .Some rcn;arks 01 1 Romall stone gor/and, in ' BuI·Ictin Anrieke Bcscha ving', 48, 1973, p. 18S, sg,2 1) Sul tipo, impiegato prevalentemente per ilritratto Ili fanc iulle , cfr. SCII/wre e mosaici de!Mu seo Civico di Oder~o, Treviso 1976, p. 97saa. (M . De Min), con vasta bib1.: Alllicirilll IliVii/Cl Voria l'amphilj, c.r., p. 277 , n. 337, tav.182 (R. Ca lza) E noto che per gli cron l'accenciatura co n treccjolina llia tta cent rale av ril Iorluna anche nei secoli successivi,22) Cfr. la stele di Borcno, ad es, in G.A. Mansuelli, Les mOIlWlIellrS cO/11 lllémorm ifs romain s dela l'al! lic clu f' (j , in 'Monuments PiOI', 53, 1963 ,p. 39. fig. 7; le are aQuileiesi d i p , PosrumiClsNilarill s, l'apia Sucullda, C. Oe/ills Ri.Wl, assegaabili agli anni ccntrali ilei l secolo: V. SantaMoria Ser inari, M useQ Arçheo!ogico di Aqlli ll'ia.Cma/ogo dd/c SCII/lUre rOmalll', ROllla 1972, p.B I S8g., I1n. 372, 373, 376. Im proponib ile , per
che l'int ercclumnlc, fra le para ste seana[ate, èdi cm . 87 circa e che la larghezza delle par astescan atare è di cm . 19, supponendo uno svilupp ocomplessive per tre arca te, la lunghezza del monum en to cu i la lastra appartenev a sarebbe dicm. (87x3) +(l9x4)= cm. 337; da cui, peraltro,occorrerebbe sottr arre qualcosa per le r idotted imensioni dclle paraste d 'a ngolo , ben riconosci bili nella la>!ra sUperstile, dOI' /.' la paraste Ili d.è largo cm. 14,5 e prese nta Qua llrO scanalaturecontro le sci di quell a centrale. Si ottiene qui ndiuna lunghezza non dlssiruilu da que lla, ± cm.326, proponibilc per la faccia iscritta del monumento d i Constans. E chiaro che null a ga rantisce che lo deco razione si sviìu ppasse su trearcate, anche se lo cosa, scpranunc se la lastraè compieta , è probabile (cfr. anche in!ra , nota24). Da segnalare la comune sorte della lastrad i San Romano e del frammento di Villa Gui·nig i, en trambi rcimpicgat , per lnsue sepolc rallc. nlmcnc in l'arie, sca lpella ti; non seno daescludere rccupcrc e reim piego cont emporanei.18) Per un esempio ero no logica menle e geogra·ficamente vicino d i d iversa orga nin at ione delladcçorazion/.' su front e (+ lati brevi) e tcrgo,si vcda l 'ara modenesc dci centurio ne l', ClodiusM.f.: B. Benedetti, Scavi c scoperte archeologiche nel A/odenese , in ' All i c Memorie della Deputazione di Stor ia Palria per le Anliehe Provino
9 . Last ra del monumento runerario d i Cia rt iaPrOCIda e Cl1. l'elroflius Asellio (C/L Xl, 1856).Arezzo, Museo Arcbcolcglco
~ y- ~
CtJ\RTIAElFr;· ~ 'CVlArVXO'\ lET_li ):
•
'~}DNfj!Kq LV 'Cff,\ fl UO
•
29) CII. Xl, 1528: per i l 'apir ii ~ Plsa . CII.XI, 1417 (un libcrto, magi5ter '\/ urcl jrillli5); iscrizioni pisenc d i lucchcsi (1 ribi! f (lbiu) : CIL Xl.1462; 1500; iscrizion i Iucchesi di pisani: C/LXl, 1526. La prese nza a Pisa c a Lucca di magisl r i M er"uriu/l,'s - caso Isolare in Etruria ~ un'ulteriore prova dci rappcrtl fra le due c iuilnel pr imi dece nni dell ' Impero.30) Il baci no del Bienlina ~ sla lo souocosro.1lC1I'uhimo éecennio. ad una (disorganica) campagn a di ricerche d i superfIC ie, che ha comunq uc portato all'idemlficaxicne di numcros i msediamemi allriw li dclla prima elà impe riale: pernol;l;ie preliminari o pania li, V. Bcmardi, in'N ol;z;ario Filatelico ', Il . IO, 1971, p. 11 ssa· ;A, Dani· A. Guaglìu ml, Rec~lI/j r ;lI W'ni mcll li disuperfide nell'aaro piSllno..., in cono di Slampain 'A ntiqua'. Per le stele funerarie , quella d iLaron i l/! Rulli! ~ Yenula ad auiunieni alla datempo nola CIL XI. 1529 (Muwo No:. di ViI/aGui/l;V , cii.. p, 48, n. 194. fig. 12), con sellacuru le fl'1l due Iasci , che polrcbbe appartenerealtChc a un edile o a un magislnllo l iusdicenle(cfr, p, es. l'urna ''DllerTana CIL XI. 7067: B.M.Fellett i Maj. l ..a lrodi:iotT~ i"l/ka ndl'arte roma'/lO , Roma 1917, p. 217, fil, 89, con dal az>oneda spostare nel picno I sec. d .C., se non allroper il laTBhist imo ricono al l<apallO; l 'urna ~ dimarmobilnco e non di tu ro ); ma. come quel1adell a " e1e di !.Droll;us Rufu! c della laslra pisana di Q . Anquir illll iu ! ~'orrU$ (CI L XI. 1440:Felleui M' i, op. cìt ., p. 149 , fii . 118), ind icheràpiunosto il ranao di '1\lIU$I..e' rasaiun lo daldefunto.31) Una sommaria rastC,n. di questi mon ulrn'ntiin Fdl~ ti Maj , op. cii ., p , 149: discutiblle laricoslruzione come ara ckl monurncnlo di p ,F~f(lrius lI ermn (in cui l 'i ll su uml' lIfUm potrcbbe aver valore simbolico , più che ind icare laprofessione del dcfur uoj, per cui cfr. i lemmid i CIL XI. 1411 e tmcru, t l. 41.32) Monumenti fU""rttri (feslOili di rcene d'.lI0r0o quercia" encarpi): (.) ~tcle da seste fiorenl ino.supra , noIa 25; (b) CII., XI, 1610 . Sl/pra, noi'21: (e) stele d i I..aTOll ius Rl/fus, supro, noIa 27:(d ) C IL Xl. 1806, dal territorio scnese Ipe rduta: discgni cht. dal lemmi dci Corpus) ; (c) urnavelterrana Cf L Xl , 1061, SIlPro, nota .10; (f) cippo CII. XI. 1621. da Firenze. Firen ze, Mus. arch .;co CIL Xl. 1856. sutnu, nore 20: (h ) CII. XI.1360 . da Luni: FTOva, o p. cif.. p , 30 1, iii . 2,Data bili nel corso del 1 sec. d.C.. con l'eccezio llC di (h); per (d), cfr. anche B. U ou , PrOl"fores Euuriac X V JIQP,l1orum, Bruxelles 1969 , p ,70 588. Are: (a ) da CilSliRlioncrllo: E. Galli , in'NSc', 1924. p, 110 sg.; (b) d ii Firenze; L. Milan i, Ru/iq l.ie (/ i l'irclI : e unl icQ, In ' MonumentiAmichi dell 'Accadc mia dei t.ìnceì', 6, 1895, c.41 sg.; (c) da Luni, SU/lfll, l'Ola 5. LaSlra delIcalTO di Fiesole , illfra, 1l01n 33.33; Cfr. De Agostino , op, ciI., p, 48 S8&., figg.4().43. dove, scguendo la llro postl' di E. Gall i,Fiesole: gli scC/vi , il museo, Mihmo 1914, p, 124588.. si distinfluOllo due llrullPi d i rilicvi, a5!iC·I nando il prim o ad e tà cillud ia, il secondo aglianlli seVerililli: proposla chc h a dalla SUA solola disui/:UOlLli anzlI qualitativa dcl1e d iverse la·stre, melllio giuSlificabilc illvcce con la d ivcrsad i spon i b i1i I ~ , nel repert orio dclla bou eflll, dcivari moti vi, figuralivi e dceoral i,·i. I.'aswlulaidcnritll di tecnica t di dimen sion i sUl gerisce loconlemporaneilà di IUUa la serie, che, pcrallro,attendc ancora un 'edi'1,iollc scicnlilica e sembracolloc:abile nei primi dccc nni de l Il $CC . d.C.Mot ivi fi8u rlllivi SOIlO presenli anche nel reper'torio delle slele funerarie dcI territon o flOf'Cnti ·no : CfL XI, 1614; 162l ('lIpro, noi a 32).34) Sull'lInfilea lro di Lucca , da ullimo p, Som,1rn'11. - C.F, Giul il ni. La piullia di I.IICCQ roma,,", Roma 1974. p. 61 sU .; si accella la Ira·d izionale da luio!IC . gli :Inni traianei. Il cursusdcI bcroefatlorc, Q . V ibius f -- ·f, rOrtcrncnle lacu·noso IC fL XI. 1527), ilCmbl1l da porre, lal. mente, ali. sccon d:a metà del I sec . d .C.. sia chesi debba acr el1. re il waaerimcnlo d i DcVij VCT(op. cit., p. 863 V 95), si:l che, comc è pii! P!">bab ile, si debbt proporre alla I. 3 una inlee ra·zione HispallOTum a/ fa e pNlefeclo/ , lItlribuc n·doaIi una sola milizia eque slre , l. pl"l.'rcnurtl diun'. la, un lipo di carrie ra aUcstPIO anche perI lIri membri ckll'o rdine , nel leno qu.no delI $CC. d.C.: cfr. P.H . 1I01ckr , The auxilia f romAuytslU$ lO T rrl jull , O llOford 1980, p. 78.35) Prob. bilmcnle per donnione liuJllOllO . icol""i Lucenws i beni peueduli nell'Appenninoda Atlil/! N epos: CfL XI, 1146 V I 43 (t ll bul ll
42 [Conlribuli]
Vele ias).36) CIL XI, l525, dedica a Lo Vcm u/eius Apronianus Ocravìus PriSCl/S, IJIllro1tl1S colo/l iue: d r,E. GrOllg, Prosoj1Ograpll i sche Hcmerku/lge/l, in' wlcnee Studien', 49, 1931. p. 157 SIlIl.. e Liou,ep. eli.. p, 28. nota 3. l'cr I li interessi dei Ve·nulei pisani nel territOl"io luccnse, si veda anchel'orig<;!, luecheK. di L. Vell ufeius L.I . f ub . lrelIal"IIS, un urbaniciano d 'clà seveetana , dlscenden te con ogn i ye rosimiglianza d. un allrancetodci Venu lei icn. VI, 3884 1H 26).31) W . Von Pfcflce , NCllc r{jmische Slei ll/lIl1C/eOl/! M a;/I;:, in 'Mainzer Zei tschrift', 59, 1964, p.5f1 ( = AE, 1965, 244); W. Eek, Dior SlaullicheOrplIIi:>llliOlI I lal iens iII der hoIum Kai~r=cil,
MUllChen 1979, p. 239.38) Le forme precoci di sigill. t. chi.r. A rappTe$CntallO la piì' Iarda ceramica d. mensa Dt·testata nella maggior pane d i essi: in alcunisohanlo compaiOilo fIT, di sil illa le chiare o mcnete tardcantiehe (mtleria li nell'Antiqu.rium diPo rcari ; comunicazioni orali dc i sii. A. Dani).3q) Cfr. rispetti,'amente fili elench i di A. Passerini , Le coor,i preloric, Roma I !H 9, p. 152 (daauiunacre il preeoeiaoo di A.E, 1968. 161, ilsolo del I sec. d .C.): e di H. Frcis. Die cohorIn urb\lnae, Koln-Crn 1961 ( = ' Epigr1l phi5CheStudien', 2 ), p. 55 e p. 59 (del 1 sec. il solomilitare d i CI L X, &-H3),«I) Ck Devih 'eT, op. ciI .. p. 146 S 60: p. 94 1Inc. 112. entrambi dci Il sec. d .C. (per il secondo, anche Holder, op. ciI.. p, 3n Con Q ,Vibiu.s, cit . supra, note 34, sono i soli equiftllucchesi a noi noti: in\"Crifica la, qui ndi, ... lfermaaìcee d i Slrabonc (V, I, I l, un pt$$O pera l-. "reo d i dubbia collocaz ione ) cirea la coesìeieruepresenza, nel1a cilt ll. di cav alieri , 5pe$50 lISSUrtia dignità senatona.4 1) Da comprendere K'nU eccezioni nel 1 sec.d .C. gli 'auguslali' flOrelltin; anestali cpigraflC'mellle: Dut hoy, Rec/'erc/ln..... ci i .. p. 165.42) Ara funerar ia di O. Lar&ellll;us SeI'CrU$, l'Cdilis a Pisa, figlio del (libe rt o) Chresimus (CILXI, 144 1 = I lIscr f l , 1, I. 23), una delle poch i~sime sicuramente provenienl i dall'Elrur i. scuenmenate. Per la da la7.ione al II $CC. , dr, .ncheDunC' n-Jones , ari. ci' .. p. 285. Il . 1320.4l) CIL XI, 1445, mcuumento runcru io dello'a ugustale' Q. M Ùwcill $ Hl.'Sl illllll$, fillio dci (li .berto ) Hermes; t'e sseno attuale ( l l/scr l / . 7. 1, 93),di urna. può essere dovuto alla rila vcrazione peril re impiego come acquaSltmicrl nella chiesadi S. Stefano a MlIceral a , nella campagna pisane (lìibl. Maru ce11iana , A. 196, c. 242 r) . Comeurna, o cippo-are , il monumcnlO è isolato: for on'u la lJ (i s) M (lmibIl S} c indicazione del l'eIA de lde funto ne consigliano una da laz ione poslcriorcagli anni fin:a li del I sec . d .C,44) Per III l'arIe anco ra d i rilievo svolta in que·SIO periodo da personaggi che giungevano alfangO di ' auguslalc ·. " Pis:a. si veda il caso dcI( liberlo pubblico o d iscend ente di liberli pubbli ·ci) O . Ob Sl)l/ue",ius Sc,oeri,w s, curo jQr h l/cm/oriili l'/orl:1IIiu. Sulle fasce sociali , eleva le. in c llivenivano reclula li i cm aleres kulem/uri i, cfr . L.Jopel1 o·ConlO rdi, VII esem piQ di 'b urlx.'w zill" nUl·nicipale.' i curUlOres kalem/uri i , in ' Epigraphicll',19, 1917 , p. 11 sgl,