UN CRISTIANOSUL TRONO DI PIETRO
studi storici su Giovanni XXIII
saggi di
Enzo Bianchi, Lucia Butturini, Enrico Galavotti,Agostino Giovagnoli, Valeria Martano, Alberto Melloni,
Andrea Riccardi, Giuseppe Ruggieri, Micol Tancini
a cura della
Fondazione per le scienze religiose Giovanni XXIII di Bologna
seroitium.
edizione a cura del
Priorato di S. Egidio in Fontanella24039 Sotto il Monte BG
e-mail: s.egidiorsscrvitium.itwww.priorato-santegidio.it
tel. 035.791227 fax 035.792030
© 2003. Servitium editriceIniziative Culturali srlvia Ticino, 2 - 24020 Gorle BGtel. 035.4398011 - fax 035.792030e-mail: [email protected]://www.servitium.it
ISBN 88-8166-210-8
L'Archivio Roncalli
diEnrico Galavotti
e Micol Tancini
Il percorso delle carte di Giovanni XXIII
[Enrico Galavotti]
Al pontificato di Giovanni XXIII si associano frequentemente aggettiviche segnalano gli aspetti inediti o sorprendenti degli atti e delle iniziative dell'uomo giunto a Roma da Sotto il Monte dopo un lungo pellegrinaggio diplomatico e pastorale. Chi ha avuto modo di analizzare con rigore e criterio scientifico il papato giovanneo è divenuto sempre piùconsapevole di come Roncalli abbia certamente saputo dare impulsi allavita della Chiesa in una fase in cui le aspettative erano molte e diffuse apiù livelli, anche tra chi le fronteggiava con gli strumenti del biasimo edella condanna1.
Una novità assoluta è certamente rappresentata dall'attitudine con laquale Roncalli ha costruito e gestito le sue carte personali, accumulatecon cura e messe a disposizione degli studiosi con scelte mirate. Lastraordinaria ricchezza e l'accessibilità di tali carte ha consentito, nelcorso degli ultimi decenni, un'intensa attività di ricerca": questo grazie
1 Cf. É. FOUILLOUX, Une Église en quéte de liberté, Paris 1998.2 Per un resoconto, alla fine degli anni Ottanta, di questa attività cf. A. MELLONI,
Fonti e studi su Giovanni XXIII, in Servitium, 59/60 (1988), pp. 109-117; un aggiorna-
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alle scelte compiute da Angelo Giuseppe Roncalli, il quale non ha lasciato che le sue carte fluissero nel riserbo degli archivi della Santa Sede. In questa opzione gioca un ruolo la particolare sensibilità per la memoria e la storia che il sacerdote e poi vescovo bergamasco ha maturatonel corso degli anni, elevandola a elemento caratterizzante della propriavocazione. Tale passione traspare in modo più che evidente nelle densenote vergate - e spesso uscite anonime - sul bollettino bergamasco LaVita Diocesana", ma lo si riscontra in un'altra sequenza di studi - dallaconferenza sul cardinal Baronio del 1907 alle calde note biografiche dedicate all'indomani della morte a Radini Tedeschi, allo studio su eli inizi del seminario di Bergamo e S. Carlo Borromeo, del 1939 -, in cui la tematica storica viene affrontata con competenza ed erudizione".
Tale interesse è stato alimentato da Roncalli anche attraverso unapluridecennale ricerca intesa a mettere in stampa, nella prestigiosa collana delle "Fontes ambrosiani", i corposi atti della visita pastorale compiuta da san Carlo Borromeo all' indomani della conclusione del Concilio di Trento". Ancora a pochi anni dalla propria elezione a papa, Roncalli rinverdirà i fasti del santorale veneziano mettendo in luce l'opera egli scritti del protopatriarca Giustiniani, al quale dedicherà una nota lettera pastorale'',
Sin dalla prima età scolare Roncalli affina progressivamente il gustoper il singolo documento e la cura della sua conservazione. Angelo Giuseppe conserverà così praticamente tutto ciò che cumula nel corso della
mento delle pubblicazioni è ora offerto nella bibliografia di GIOVANNI XXIII, Il Giornaledell'Anima. Soliloqui, note e diari spirituali, Edizione critica a cura di A. Melloni, Bologna 32003.
3 In attesa di una più esatta verifica della consistenza dell' attività pubblicistica delgiovane Roncalli per il bollettino diocesano, su cui si è soffermata A.M. PIZZIOLO, "LaVita Diocesana" e l'esperienza redazionale di Angelo Roncalli, tesi di laurea in storia dellaChiesa (rel. G. Alberigo), Università degli studi di Firenze, a.a. 1967/68, si veda l'elencodei suoi scritti contenuto in GIOVANNI XXIII, Il pastore. Corrispondenza dal 1911 al 1963con i preti del Sacro Cuore di Bergamo, a cura di G. Busetti, Padova 1982, pp. 20-25.
4 Su questo aspetto dell' attività roncalliana cf. S. TRINCHESE, Roncalli "storico". L'interesse per la storia nella formazione e negli studi di papa Giovanni XXIII, 1905-1908,Chieti 1988.
5 A.G. RONCALLI, Gli Atti della Visita Apostolica di S. Carlo Borromeo a Bergamo(1575), con la collaborazione di don Pietro Forno, 2 volI. in 5 tomi, Firenze 1936-1957[rectius 1959J; sulla scoperta delle carte della visita nella Biblioteca Ambrosiana di Milano allora diretta da Achille Ratti si veda A. MELLONI, Il modello di Carlo Borromeo neglistudi e nell'esperienza di Angelo Giuseppe Roncalli, in Rivista di storia e letteratura religiosa, XXIII/I (1987), pp. 68-114.
6 Cf. F. DELLA SALDA-A. MELLONI, "Torniamo alla S. Scrittura". Introduzione alla lettera pastorale del patriarca di Venezia A. G. Roncalli per la quaresima del 1956, in A.G.RONCALLI (GIOVANNI XXIII), La Sacra Scrittura e Lorenzo Giustiniani, Reggio Emilia1989.--
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sua lunga esistenza: corrispondenza, appunti, omelie, agende, dispacci,ritagli di stampa, ma anche passaporti, fotografie, bozze di stampa, documenti scaduti e biglietti ferroviari. Il rispetto con cui Roncalli tratta lacarta è il frutto dell' ambiente rurale in cui si è formato, un ambiente incui il livello di scolarità è il prodotto di una scelta rigorosa intrapresadall'intero clan familiare. Il quaderno come il singolo foglio non sonodunque mai un accessorio scontato o normalmente accessibile, ma oltreche supporto necessario costituiscono il memento più concreto dell'impegno assunto dal piccolo Roncalli. Lo si avverte già scorrendo i regesticompilati da Alberto Melloni che descrivono la consistenza materialedei fascicoli che compongono il Giornale dell'Anima, costituiti soventeda pagine ritagliate e piegate artigianalmente dallo stesso Roncalli.Nemmeno da papa Angelo Giuseppe dismette questo abito mentale, alpunto che si daranno frequentissimi casi di riutilizzo di agende o quaderni solo parzialmente compilati con la sua caratteristica grafia dalle linee ampie e tonde.
Ma oltre alla provenienza familiare sono certamente i differenti incarichi ricoperti nel corso della vita a favorire in Roncalli una attitudine daerudito verso le proprie ed altrui carte. Già con l'incarico di segretariovescovile ricoperto tra il 1905 e il 1914 don Angelo tiene l'archivio delsuo vescovo; parallelamente, l'attività redazionale intrapresa per il bollettino diocesano, cui si dedica con entusiasmo e intraprendenza, lo induce ad un necessario ordinamento del materiale redazionale che si accumula sulla sua scrivania. Ma l'inclinazione archivistica affinata accanto a Radini è anche una conseguenza della campagna antimodernistica,nella quale la carta è l'unica difesa dalle denunce anonime. Passato a unufficio nazionale come quello di Propaganda Fide, e poi al servizio diplomatico, Roncalli continua a conservare con diligenza i propri docurnenti/.
Già nel 1954 Roncalli aveva nominato il segretario Loris F. Capovillaproprio esecutore testamentario e aveva affidato a lui la gestione di questi materiali, stabilendo una singolare novità rispetto alla destinazione -
7 Lo si constaterà quando da papa, prendendo visione del dossier della Congregazione concistoriale in cui si conservavano le lettere inviategli dal card. De Lai, con le qualisi ammoniva nel 1914 il giovane don Angelo a maggiore prudenza nella sua attività diinsegnante in seminario, rileverà l'assenza delle sue repliche difensive: sulla vicenda siveda ora la la documentazione riprodotta da s. TRINCHESE, Roncalli e i sospetti di modernismo, in Il modernismo tra cristianità e secolarizzazione. Atti del Convegno Internazionale di Urbino, 1-4 ottobre 1997, a cura di A. Botti e R. Cerrato, Urbino 2000, pp.727-770. Ancora nel 1963 , dopo le fortissime polemiche suscitate dalla ferma volontà diricevere in udienza il genero e la figlia di Chruscév, Giovanni XXIII lascerà traccia delleresistenze curiali al proprio gesto di accoglienza in un appunto minutato dal segretarioparticolare, finalmente pubblicato da G. ZIZOLA, L'utopia di papa Giovanni, Assisi32000, p. 232.
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e alla visibilità - del proprio archivio privato''. Sino al pontificato di papa Pacelli, infatti, anche l'archivio privato dei pontefici, come quello deicardinali, veniva normalmente inglobato all'interno dell' Archivio Segreto Vaticano, da dove esce per studio libero da diritti a scadenze decisedal pontefice: in questa prassi - che si estende agli spogli dei cardinali di fatto era inesistente una reale distinzione tra una sezione "privata" euna invece "d'ufficio" delle carte cumulate nel corso degli anni di pontificato. La decisione di Giovanni XXIII segna dunque una discontinuitàrispetto a questa prassi. In conseguenza di ciò, con la morte di papaRoncalli nel giugno 1963, le buste del suo archivio accompagnano glispostamenti del loro custode: dal Vaticano passano a Chieti, dove Capovilla viene inviato come vescovo da Paolo VI dal 1967 al 1971; successivamente trovano collocazione a Loreto, dove l'antico segretario di papaGiovanni resta come delegato pontificio per la Santa Casa fino al 1988;da questa data le buste dell' archivio roncalliano vengono custodite aCamaitino, nella casa del paese d'origine di Sotto il Monte presso laquale il vescovo e poi patriarca Roncalli soggiornava per alcune settimane durante le vacanze estive, e dove viene allestito un museo con i ricordi della vita del papa bergamasco. Alla fine degli anni Novanta Capovilla ha ufficializzato la destinazione di questo archivio richiamandosi allevolontà testamentarie di Roncalli espresse negli anni Cinquanta e confermate da papa: il seminario vescovile di Bergamo «cui appartengono idocumenti, gli scritti, gli epistolari, gli album fotografici di AngeloGius. Roncalli-Giovanni XXIII, ed altro ancora, ad esecuzione della volontà papale interpretata dal suo segretario ed esecutore testamentarios".
È difficile determinare univocamente cosa abbia ispirato la decisioneroncalliana: certamente la sua sensibilità archivistica, lo induce a tributare fiducia al fedele segretario che lo aveva assistito assiduamente perun decenniol"; d'altro canto quello di Giovanni XXIII è un pontificato
8 «Al Seminario Vescovile di Bergamo C... J tutti i miei manoscritti e le mie corrispondenze C... ]. Tutto serve per l'archivio: anche le più umili carte o note personali e lettere conservate a Camaitino e qui a Venezia (che non siano di affari di amministrazionediocesana). Tutto, dunque, questo carteggio privato al Seminario di Bergamo» (GIOVANNI XXIII, Il Giornale dell'Anima e altri scritti di pietà, Roma 31964, pp. 355-356).
9 Cf. L.E CAPOVILLA, Mi chiamerò Giovanni. Cronaca e storia di quarant'anni, 1958- 28 ottobre -1998, Bergamo 1998, p. 6.
lO Sintomatica di questa fiducia è la lettera che papa Roncalli aveva indirizzato alproprio segretario il 28 gennaio 1963: «Caro monsignore, al primo tocco delle quattrodi stamane, svegliatomi appena e subito messomi in materia di concilio, mi venne inmente che stava bene pensare fino da ora ad uno "storico" futuro di questo grande avvenimento ora in corso, e che convenga scegliere bene. Ora io penso che il più indicatotestimonio e fedele espositore di questo "Vaticano II'' sia proprio lei, caro monsignore: enei limiti di un mandato che può venire da me - papa del Concilio - sopravvivente o defunto -, ella debba tenersi autorizzato ad accettare, come volontà del Signore questo im-
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che si svolge alla luce del giorno e che suscita attese di cui il suo protagonista si mostra sempre pienamente consapevole: solo una gestionedelle carte sciolta dai rigidi vincoli ecclesiastici poteva dunque effettivamente garantire una adeguata illustrazione degli atti e delle decisioni delpapa che non fosse quella espressa dalla sola raccolta dei documenti ufficiali editi negli Acta Apostolicae Sedis; una amministrazione più "liberale" dell' archivio poteva consentire infine ai custodi della memoria edelle carte di Angelo Giuseppe Roncalli di ricollocare le incessanti edappassionate discussioni sull'" età" giovannea su un livello storiograficodegno dell'oggetto. Ma la decisione di Giovanni XXIII sulla destinazionedelle proprie carte era stata certamente agevolata dalla consapevolezzache il proprio archivio, anche se prodotto di un ministero sacerdotaleed episcopale che aveva conosciuto tappe delicate, perciò foriere ditracce documentarie da gestire con discrezione e attenzione, non custodiva nulla di inconfessabile per sé o di compromettente per altri; non siripete dunque con Roncalli ciò che era accaduto allo sfortunato coetaneo e compagno di studi Ernesto Buonaiuti, costretto dall'implacabilepersecuzione ecclesiastica a garantire l'incolumità di corrispondenti esodali disponendo la distruzione dei propri epistolariIl, Per Roncalli, figlio di un' epoca in cui la Chiesa, per bocca di quel Leone XIII che dispone l'apertura agli studiosi dell'Archivio Segreto Vaticano, non deve «temere di dire tutta la verità»12, «tutto serve»13 alla storia, dunque tuttova adeguatamente conservato.
I frutti di questa inedita gestione archivistica - che peraltro troveràimitazione nella destinazione extravaticana dell' archivio privato di papaMontini, affidato da Paolo VI alle cure del segretario particolare Pasquale Macchi14 - si vedono già pochi giorni dopo la morte di papa
pegno, e a fargli onore, che sarà onore della s. Chiesa, e titolo di benedizione e di preziosa ricompensa per lei sulla terra e nei cieli. Ioannes XXIII Pp» (GIOVANNI XXIII, Lettere 1958-1963, a cura di L.P. Capovilla, Roma 1978, p. 453).
11 Per le disposizioni testamentarie impartite da Buonaiuti all' esecutrice ed allievaFausta Zucchetti cf. A. DONINI, Un inedito di Ernesto Buonaiuti sulle eresie medievali, inQuaderni Medievali, 1977, pp. 5-10. Anche Paolo VI disporrà nel proprio testamentoper la distruzione di «note, quaderni, corrispondenza, scritti miei personali», cf. Anni eopere di Paolo VI, Roma 1978, p. 231.
12 Sul valore della decisione leonina si veda il pregevole studio di G. MARTINA S.J.,
L apertura del!'Archivio Vaticano: il significato di un centenario, in Archivum HistoriaePontijiciae, 19 (1981), pp. 239-307.
13 Cf. la lettera dell'Ll settembre 1949 ai preti del Sacro Cuore in GIOVANNI XXIII, Ilpastore, cit., p. 326.
14 Ancora recentemente 1'ex segretario particolare di Paolo VI ha prodotto alcuni inediti montiniani in P. MACCHI, Paolo VI nella sua parola, Brescia 2001; anche il primo segretario di Stato di papa Wojtyla, Agostino Casaroli, ha eccezionalmente destinato il proprioricchissimo archivio al di fuori della Città del Vaticano, cf. <www.cardinalcasaroli.org>.
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Roncalli. Su L'Osseruatore Romano, infatti, durante lo svolgimento deinovendiali vengono riprodotti in fac-simile appunti manoscritti di Giovanni XXIII relativi al corso di esercizi spirituali svoltosi in Vaticano nel1961: è forse una delle prime volte in cui i lettori del quotidiano vaticano hanno un accesso così diretto ai manoscritti intimi di un pontefice.Tutto ciò rappresenta un anticipo di quello che nel marzo 1964 verràdato alle stampe con il titolo Il Giornale dell'Anima, l'esito di sessant'anni di meditazioni spirituali di Giovanni XXIII15. Dall'archivio diRoncalli usciranno però nel corso degli anni molte altre cose. Nel 1968vengono pubblicate le Lettere ai familiari'? e dieci anni più tardi un'estesa selezione degli epistolari risalenti al pontificato-I. Ma già dal 1964,e fino al 1981, il segretario assume la scansione degli anniversari roncalliani e dell' anno liturgico per rendere accessibili numerosissimi ineditidi Giovanni XXIII: lettere, omelie, testimonianze di terzi, ecc.l". Si intui-
15 Sulle prime reazioni alla pubblicazione del Giornale si veda il contributo di A.MELLONI, La semplicità del bene, in questo stesso volume.
16 GIOVANNI XXIII, Lettere aifamiliari, 1901-1962, a cura di L.P. Capovilla, Roma 1968.17 Cf. GIOVANNI XXIII, Lettere 1958-1963, cito18 Sacerdos et victima (1 anniversario, 1964); Risurrezione e vita (II anniversario,
1965); Sei massime diperfezione (III anniversario, 1966); Novissima verba. Il testamento etre lettere IV anniversario della morte, 1963 - 3 giugno - 1967, Roma 1967; Vanniversario della morte dipapa Giovanni, 1963 - 3 giugno - 1968, Roma 1968; Pasqua di resurrezione - Chieti e Vasto, 6 aprile 1969, Loris Francesco Capouilla, humilis episcopus Ecclesiae Dei beneaugurante, Roma 1969; VI anniversario della morte di papa Giovanni. 1963- 3 giugno - 1969, Roma 1969; Natale 1969, Roma 1969; Loris Francesco Capovilla vescovo della S. Chiesa di Dio augura ai suoi/ratelli e amici particolarmente di Chieti e Vastoluce, gioia e grazia di resurrezione nella festività di Pasqua 1970; VII anniversario dellamorte di papa Giouanni, 1963 - 3 giugno - 1970, Roma 1970; Natale 1970 - Capodanno1971, Roma 1970; Pasqua 1971 - 11 aprile, Roma 1971; VIII anniversario della morte dipapa Giovanni, 1963 - 3 giugno - 1971, Roma 1971; Natale 1971 - Capodanno 1972, Loreto 1971; Pasqua 1972, Roma 1972; IX anniversario della morte di papa Giovanni, 1963- 3 giugno - 1972, Roma 1972; Il Maestro inatteso (discorso per l'inaugurazione dell'organo elettronico della Parrocchia Cattedrale), Nardò, 28 ottobre 1972, Galatina 1972;Loreto, Pasqua di Resurrezione, 22 aprile 1973, Loris Francesco Capouilla, Arcivescovo titolare di Mesembria, beneaugurante, Roma 1973; X anniversario della morte di papa Giouanni, 1963 - 3 giugno - 1973, Roma 1973; Papa Giovanni e il Terzo Mondo, Milano1973; Loreto, Natale 1973 - Capodanno 1974, Loris Francesco Capouilla, Arcivescovo titolare di Mesembria beneaugurante, Camerino 1973; Pasqua di resurrezione, Loreto 14 aprile 1974, Loris Francesco Capouilla, humilis episcopus Ecclesiae Dei beneaugurante, Roma1974; XI anniversario della morte di papa Giouanni, 1963 - 3 giugno -1974, Roma 1974;50° Anniversario della ordinazione episcopale di Giovanni XXIII, 1925 - 19 marzo - 1975,Roma 1975; XII anniversario della morte di papa Giovanni, 1963 - 3 giugno - 1975, Roma 1975; Natale 1975 - Capodanno 1976, Oboedentia et pax, Roma 1975; Pasqua di risurrezione, Loreto, 18 aprile 1976, Loris Francesco Capouilla, humilis episcopus Ecclesiae Deibeneaugurante, Roma 1976; XIII anniversario della morte di papa Giovanni, 1963 - 3 giugno - 1976, Roma 1976; Natale 1976 - Capodanno 1977, Roma 1976; Papa GiovanniXXIII gran sacerdote, come lo ricordo, Roma 1977; XIV anniversario della morte di PapaGiovanni, 1963 - 3 giugno -1977, Camerino 1977; Natale 1977 - Capodanno 1978, Came-
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sce ben presto la vastità del contenuto dell' Archivio Roncalli. Essa erastata indubbiamente favorita dalla decisione di Roncalli, presa in giovane età, di battere a macchina i propri testi, si trattasse di corrispondenzao altro, per favorire il lettore: ciò consentiva infatti all'Autore di conservare per sé la minuta - il cosiddetto copialettere - dei propri scritti.
I documenti che Capovilla rende noti trovano immediato impiego incoloro che vogliono studiare attentamente la figura e l'opera di GiovanniXXIII: si segnalano tra tutti Angelina e Giuseppe Alberigo, che nel 1978pubblicano nella collana "Dipartimento di scienze religiose" della Queriniana un breve profilo biografico di papa Giovanni corredato da unaestesa selezione documentaria che attinge dalle edizioni, più o meno note, di queste fonti roncallianc-". Il volume, che suscita attenzione non solo tra gli specialisti, costituisce una tappa importante nella scoperta delledimensioni dell' archivio lasciato da papa Roncalli, anche perché offreuna corposa appendice costituita da omelie, epistolari e scritti pastoralidisponibili solo nella letteratura grigia di non facile reperibilità. L'interesse dell'Istituto per le scienze religiose verso Giovanni XXIII e il suo archivio non inizia però con questo testo. Già nel 1965, infatti, il fondatoredell'Istituto Giuseppe Dossetti aveva steso per il proprio arcivescovo, ilcard. Giacomo Lercaro, un'importante conferenza sulle modalità con lequali svolgere «una ricerca su Giovanni XXIII»20: il testo, al di là dei punti di merito toccati, partiva dalla ipotesi che fosse possibile un lavoro storico su Roncalli. Negli anni immediatamente successivi si stabilisconoperciò contatti tra Alberigo/:', Dossetti e mons. Capovilla per favorireuna accessibilità dell'intero corpus roncalliano ed evitare che esso seguisse la sorte degli altri archivi pontifici. A una prima ipotesi di duplicazione dell'archivi022 segue nel 1981 il progetto di Alberigo di un ampioprogramma di studi monografici su Roncalli, ai quali Capovilla contri-
rino 1977; Pasqua di risurrezione con papa Giovanni XXIII, Roma 1978; XV anniversariodella morte di papa Giouanni, 1963 - 3 giugno - 1978, Roma 1978; Vent'anni dalla elezione di Giovanni XXIII, 1958 - 28 ottobre - 1978, Roma 1978; Il rosario con papa Giovanni, Roma 19792; Giovanni XXIII papa di transizione, XVI anniversario della morte,1963 - 3 giugno - 1979, Roma 1979; Papa Giouanni, un secolo, Bergamo 1981.
19 Cf. A. e G. ALBERIGO, Giovanni XXIII, profezia nella fedeltà, Brescia 1978.20 Se ne veda il testo nell'edizione critica riportata ora in Per la forza dello Spirito.
Discorsi conciliari del card. Giacomo Lercaro, Bologna 1984, pp. 287-310.21 Al 1966 risale il primo articolo di Alberigo dedicato a papa Roncalli: cf. G. ALBE
RIGO, Giovanni XXIII, il santo della comunione dei santi, in Studi Cattolici, 63 (1966), pp.13-22.
22 Ne rende testimonianza anche una lettera di Alice Weiss, madre di don LorenzoMilani, alla figlia Elena del 17 novembre 1972: «Il centro [di documentazione] avevachiesto anche tutti gli incartamenti di Giovanni XXIII ma mons. Capovilla che ne è depositario non ha voluto darli» (L. MILANI, I care ancora. Lettere, progetti, appunti e cartevarie inedite e/o restaurate, a cura di G. Pecorini, Bologna 2001, p. 447).
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buisce fornendo molto materiale inedito/:'. In questo ambito rientra anche la realizzazione di una imponente Concordanza degli scritti editi oconosciuti di Giovanni XXIII24.
Il progetto di una duplicazione e classificazione dell'Archivio Roncalliavrà però modo di concretizzarsi solo a metà degli anni Novanta, quandol'Istituto per le scienze religiose riceve l'incarico da parte della Congregazione per le cause dei santi di predisporre la Positio bistorica per la causadi canonizzazione di Giovanni XXIII. La postulazione dell'Ordine dei frati Minori, che patrocina la causa di papa Roncalli, consegna all'Istitutocopia del materiale documentario raccolto nel corso di oltre venticinqueanni di svolgimento dal processo canonico; allo stesso modo l'archiviocustodito da Capovilla transita per alcuni mesi a Bologna, dove viene integralmente fotocopiato e microfilmato per essere versato tra i fondi documentari dell'Istituto nei quali erano già conservati documenti roncalliani reperiti dai ricercatori interni. Oltre ad una corposa Biografia documentata, che pubblica numerosissimi inediti dell'Archivio Roncalli, l'Istituto bolognese può realizzare finalmente anche una Cronotassi degli scritti di A.G. Roncalli - Giovanni XXIII, fondamentale per avere contezza della collocazione dei singoli scritti di Roncalli nei vari archivi esistenti. Il risultato è che oggi l'Archivio Roncalli di quella che nel frattempo è divenuta la Fondazione per le scienze religiose, presieduta prima da Giuseppe Dossetti e poi da Beniamino Andreatta, permette di integrare le lacune delle diverse serie di archivi esistenti. L'Archivio Roncalli, infatti, purcostituendo un riferimento privilegiato e necessario, non esaurisce certamente i bacini documentari esistenti: lo si era già potuto osservare all'indomani della decisione di Paolo VI di dare il via alla pubblicazione degliActes et Documents du Saint Siège relatifs à la seconde guerre mondiale,che riproducono tra gli altri alcuni rapporti inviati a Roma dal delegatoapostolico Roncalli all'epoca della sua missione turco-greca/". Ancora nel2001 negli Archivi di Stato bulgari sono stati recuperate 74 lettere diRoncalli al passionista olandese mons. Theelen, in larga maggioranzaignote ai responsabili della causa di canonizzazione di Giovanni XXIII.
23 In questa sede mi limito a rinviare alle monografie e agli articoli di G. Alberigo,G. Battelli, F. Della Salda, A. Melloni e S. Trinchese; si vedano in particolare i saggi presentati per il colloquio "L'Età di Roncalli" a Bergamo il 3-7 giugno 1986, poi raccolti inPapa Giovanni, a cura di G. Alberigo, Roma-Bari 1987, Cristianesimo nella Storia, vIII/2(1987) e Giovanni XXIII, transizione del papato e della Chiesa, a cura di G. Alberigo, Roma 1988.
24 A. MELLONI, Concordanza degli scritti di A. G. Roncalli/Giovanni XXIII, in Cristianesimo nella Storia, vn/2 (1986), pp. 353-360.
25 A tutt' oggi resta inaccessibile, con limitatissime eccezioni, la serie dei rapportiinoltrati alla Segreteria di Stato da mons. Roncalli in qualità di nunzio apostolico inFrancia tra il 1944 e il 1953.
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Mons. Capovilla ha continuato amorevolmente a lavorare sulle cartericevute nel 1963, sia per arricchirle sia per farle conoscere attraverso lepubblicazioni. Dal 1989, con la riedizione del Giornale dell'Anima per itipi delle Edizioni San Paolo, ha preso il via una nuova serie - dopo laprima per i tipi delle Edizioni di Storia e Letteratura/v - di pubblicazioni che punta ad una divulgazione per il vasto pubblico di testi roncalliani editi e non27. Se l'opzione di un livello divulgativo raggiunge lo scopodi allargare la cerchia dei lettori di Giovanni XXIII, d'altro canto occorrerilevare come si avvertano sensibili differenze qualitative nella curateladi queste opere28.
L'edizione filologicamente puntuale di alcune fonti roncalliane è cosìproseguita ad usum scholarium. Nel 1984 G. Alberigo e A. Melloni hanno curato l'edizione critica dell' allocuzione d'apertura del Vaticano II,
segnando una svolta nei dibattimenti storiografici sui supposti "ispiratori" di questo importante testo di papa Roncalli/"; nel 1992 Melloni hainoltre provveduto all'edizione critica del discorso d'annuncio del concili030 e, l'anno successivo, dell'omeliario di Roncalli per gli anni dellamissione diplomatica in Turchia e Grecia31; dal canto suo, Francesca
26 Per i tipi di questa editrice erano stati pubblicati A.G. RONCALLI, Il cardinale Cesare Baronio, Roma 1961 (11908), A.G. RONCALLI, Mons. Giacomo Maria Radini Tedescbi, vescovo di Bergamo, Roma 31963 (Bergamo 11916),A.G. RONCALLI, Souvenirs d'unNonce. Cahiers de France (1944-1953), Roma 1963, GIOVANNI XXIII, Il Giornale dell'A.nima e altri scritti di pietà, Roma 11964, GIOVANNI XXIII, Lettere aifamiliari 1901-1962,a cura di L.P. Capovilla, 2 voll., Roma 1968, GIOVANNI XXIII, Lettere 1958-1963, a curadi L.P. Capovilla, Roma 1978.
27 I. SCHUSTER-GIOVANNI XXIII, Nel nome della santità. Lettere e documenti, a curadi E. Guerriero e M. Roncalli, Cinisello B. 1996; GIOVANNI XXIII, Fiducia e obbedienza.Lettere ai rettori del Seminario romano (1901-1959), a cura di C. Badalà, Cinisello B.1997; GIOVANNI XXIII, Questa Chiesa che tanto amo. Lettere ai vescovi di Bergamo, a cura di A Pesenti, Cinisello B. 2002; a questi è da aggiungere l'edizione dei quaderni dinote sparse di Roncalli: GIOVANNI XXIII, Nostra pace è la volontà di Dio. Quaderni inediti, a cura di M. Roncalli, Cinisello B. 2001. Nel 1996, per la curatela di V. Fagiolo, eraapparsa una edizione divulgativa dei Discorsi al Concilio di Giovanni XXIII e Paolo VI.Nel 2000, anno della beatificazione di papa Roncalli, è stato riproposta anche una edizione "riveduta e ampliata" del Giornale, ed è stato edito un album contenente istantanee di tutte le fasi della vita di AG. Roncalli: GIOVANNI XXIII. Immagini della mia vita, acura di E. Guerriero, Cinisello B. 2000.
28 Rimane esemplare il lavoro di C. Badalà nel pubblicare le Lettere ai rettori del Seminario romano; altre edizioni o riedizioni hanno invece un destinatario meno esigente.
29 Cf. G. ALBERIGO-A. MELLONI, L'allocuzione "Gaudet Mater Ecclesia" di GiovanniXXIII (11 ottobre 1962), in Fede Tradizione Profezia. Studi su Giovanni XXIII e sul Vaticano II, Brescia 1984, pp. 185-284.
30 A. MELLONI, {(Questafestiva ricorrenza". Prodromi e preparazione del discorso diannuncio del Vaticano II (25 gennaio 1959), in Rivista di Storia e Letteratura Religiosa, 28(1992), pp. 607-643.
31 A.G. RONCALLI (GIOVANNI XXIII), La predicazione a Istanbul. Omelie) discorsi enote pastorali (1935-1944), a cura di A Melloni, Firenze 1993.
360 ENRICO GALAVOTTI - MICOL TANCINI
Della Salda aveva arricchito la propria monografia dedicata al decenniotrascorso dal presule bergamasco in Bulgaria di una preziosa appendicedocumentariaV. In questa scia, all'interno di un più vasto progetto di"Edizione Nazionale dei diari di A.G. Roncalli" decisa dal Ministero peri beni e le attività culturali si colloca la pubblicazione dell'edizione critica del Giornale dell'Anima curata da Alberto Melloni- '. Tale progettoprevede l'edizione critica dei diari giovanili di Roncalli nonché delleagende da lui compilate quotidianamente tra il 1935 e il 1963, già editeintegralmente nella Biografia Documentaiaì": gli studiosi potranno dunque finalmente accedere in modo non più frammentario né allusivo osensazionalistico a questa importante fonte35, i cui originali sono conservate dal 1975 presso gli archivi della Segreteria di Stato vaticana".
Tutta questa vicenda ha depositato presso la Fondazione bologneseuna serie di carte conservate in più fondi ora a disposizione degli studiosi. Di essi è in corso la descrizione analitica mentre è ormai completata la trascrizione dei documenti di Roncalli su supporto digitale. Inqualche caso i fondi sono uno copia dell' altro ma non si è ritenuto didover operare alcuno scarto avendo verificato sia nelle agende sia altrove che le serie hanno cumulato nel corso del tempo lacune occasionalidiverse tra loro.
32 Cf. "Appendice documentaria. Omelie e discorsi 1925-1934", in F. DELLA SALDA,Obbedienza e pace. Il vescovo A.G. Roncalli tra Sofia e Roma) 1925-1934, Genova 1989,pp. 145-267.
33 Di questo testo roncalliano Melloni aveva già prodotto due edizioni pro manuscripto nel 1987 e nel 1989.
34 Cf. ROMANA BEATIFICATIONIS ET CANONIZATIONIS SERVI DEI IOANNIS PAPAEXXIII SUMMI PONTIFICIS (1881-1963), Biografia documentata, a cura di G. Alberigo e A.Melloni, volI. II-IV, Roma 1995.
35 Come è invece accaduto in occasione delle prime recensioni al volume di S. GAETA,Giovanni XXIII. Una vita di santità, Milano 2000, del quale si sono messe perlopiù in risalto le pagine d'agenda - che l'a. ha trascritto dalla Positio processuale - nelle quali Roncalli svolgeva riflessioni sul comunismo, il nazismo, il fascismo o la questione ebraica.
36 Presso gli archivi della Fondazione bolognese si conservano due serie di agende:quella proveniente dall' Archivio Roncalli custodito da L.P. Capovilla e quella scaturitadal materiale raccolto da p. Cairoli per istruire la causa di canonizzazione roncalliana.