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Lo scavo microstratigrafico delle “canalette” dell’area orientale del villaggio

Date post: 01-Feb-2023
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Il sistema di canalette per la raccolta dell’acqua 3
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Il sistema di canaletteper la raccolta dell’acqua3

3.1 LA SCOPERTA E LO SCAVO

Maria Clara Martinelli

Il settore ad Est nell’insediamento era occupato da un sistema di canalette che erastato individuato in parte durante la campagna di scavo del 1999-2000. Si è cercatodi metterle in luce, laddove la loro conservazione lo ha reso possibile. Le canalettesi distribuiscono ordinatamente in pianta (Fig. 59) con orientamento NE-SW, scavatein modo parallelo in una sequenza che rispetta la pendenza naturale della cresta vul-canica, tanto che la roccia (US3) risulta essere stata modellata con stretti gradini (Fig.60). Le canalette meglio conservate presentano dimensioni standard che prevedonouna larghezza di cm 40 e un altezza di 30 cm, mentre varia notevolmente la lun-ghezza. Si sono scoperte due aree principali, una ad Ovest e l’altra ad Est, dellapiazzola di sosta realizzata nel percorso di visita del sito archeologico. Il gruppo adOvest si presenta composto su tre linee parallele, da diverse canalette e vasche. E’anche probabile che alcune delle vasche potrebbero essere delle canalette ridotteche erano state tagliate alle estremità in una fase di uso successiva. Il loro riempi-mento era composto da una sequenza di livelli sottili di terreni fini giallastri inter-calati a livelli di lapillo sciolto dovuto al disfacimento delle pareti della roccia in cuierano scavate, ripetendo le modalità dei riempimenti delle capanne. Dai terreni chele hanno colmate provengono alcuni frammenti ceramici in giacitura secondaria pro-venienti dal progressivo dilavamento del deposito archeologico soprastante. La se-quenza meglio conservata è quella delle US165-169-121-12-123 (Fig. 60). Il secondogruppo ad Est mostra l’allineamento con distanze regolari di tre canalette US180-188-182-184-186. Il loro riempimento era composto in genere da un terreno giallofine misto ad una maggiore percentuale di piroclasti, ad indicare che sono state col-mate più velocemente da non permettere il deposito di livelli di terreni fini ma soloquelli risultanti dell’erosione dei soprastanti livelli superficiali di roccia. L’impiantodella capanna M incide due canalette (US182-184 e 186) che verranno completa-mente colmate in modo diverso, la prima con apporto naturale, la seconda con i re-sidui dello scavo della struttura M. Ciò si verifica soprattutto per i settori delle US 182e 184 che rimangono adiacenti alla struttura M. L’ occupazione di parte dell’area de-stinata al sistema di captazione dell’acqua, attesta un’espansione del villaggio pre-sumibilmente legata ad una fase di riorganizzazione (capitolo 7.4).

Lo scavo microstratigrafico di alcuni settori delle canalette, ha evidenziato la pre-senza di depositi carbonatici derivanti probabilmente dal passaggio di acque e dalloro ristagno. L’estrema porosità della roccia in cui tutte le strutture sono state sca-

vate, non permette la formazione di pozze di acqua, ma con un accurato rivesti-mento delle superfici per il quale potevano aver impiegato pelli o argilla, si possonorendere impermeabili. L’uso dell’argilla è ben documentato per i suoli interni dellecapanne ma non sono state trovate tracce di un tale rivestimento all’interno delle ca-nalette. In seguito all’osservazione diretta durante un forte temporale si è potutoconstatare che l’ elevata pendenza unita al tipo di roccia agevola lo scorrere del-l’acqua che forma piccole cascate che potevano essere incanalate e controllate nellasequenza regolare delle canalette. Queste ultime necessitavano di continua manu-tenzione perché per assolvere alla loro funzione dovevano essere continuamentesvuotate dai residui che si accumulavano all’interno per il disfacimento naturale dellasuperficie del lapillo. Lo scavo e l’uso di canalette per la captazione dell’acqua è at-testato nelle isole Eolie in epoca greco-ellenistica con canali e cisterne realizzati in-banchi di tufo2.

Tabella 1. Elenco delle US e dei riempimenti delle canalette

3.2 LO SCAVO MICROSTRATIGRAFICO DELLE “CANALETTE” DELL’AREA ORIENTALE

DEL VILLAGGIO

Girolamo Fiorentino, Giampiero Colaianni, Cosimo D’Oronzo

Le nuove campagne di scavi a Portella, a partire dal 2006, hanno visto la partecipa-zione del gruppo di lavoro del Laboratorio di Archeobotanica e Paleoecologia dell’Uni-

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1 Laboratorio di Archeobotanica e Paleoecologia, Dipartimento di Beni Culturali, Università del Salento, ViaD. Birago, 64 - 73100 Lecce2 GUIDA EOLIE 2 2008, pp. 71-72; MARTINELLI 2009 C, pp. 28-31

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Fig. 59 - Rilievo delle canalette dell’area orientale del villaggio

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versità del Salento1 oltre che nella definizione delle strategie per il recupero di resti ar-cheobotanici e la loro successiva analisi (capitolo 9) anche nell’elaborazione di meto-dologie di scavo micro-stratigrafico per l’analisi di particolari strutture definite “canalette”.

L’area orientale del villaggio in cui sono concentrate queste strutture sembra averospitato attività differenziate nel corso dell’intera fase di frequentazione del sito. Ladatazione di alcune “capanne” e degli eventi pertinenti alle loro fasi di uso ed ab-bandono permette di ipotizzare una probabile scansione cronologica dell’area presain esame (capitolo 10). In particolare si ipotizza che l’area, prima della costruzionedi tutte le capanne, fosse occupata da un primo nucleo di strutture abitative costi-tuite dalle capanne N ed O, cui potrebbero essere associate le “canalette” tagliatedalla costruzione della capanna M.

Microstratigrafia delle “canalette” e dinamiche di formazione del deposito

L’indagine microstratigrafica ha interessato queste particolari strutture rettilineeperpendicolari al declivio collinare, interpretate come presunte canalette. Si tratta disolchi disposti in prossimità di alcune capanne, per i quali si è tentato di compren-derne la funzione originaria e ricostruirne le dinamiche di abbandono (Fig. 59-60).

Il Saggio I, localizzato nello spazio immediatamente antistante la capanna M, haconsentito la caratterizzazione del riempimento di un breve tratto della canaletta (US

Fig. 60 - Area della cresta con le canalette

186). La struttura, della larghezza di circa 27 cm, è stata indagata con un saggio delledimensioni di 50X35 cm. Successivamente all’asportazione del sedimento sciolto diformazione sub-recente, è emerso un primo livello composto da terra mista a pie-trisco e, in minima parte, da piroclasti (US21a) per una profondità di 7 cm centime-tri. Più in basso è emerso del terreno dal colore giallino, indagato attraverso larealizzazione di due tagli (US21b). Il primo della profondità di circa 6 cm, ed il se-condo di 12 cm, che hanno consentito di raggiungere il fondo della struttura, aduna profondità di circa 25 cm. In entrambe gli strati è stato notato un sottile livellodi terra giallastra dalla grana sottile, mescolata a pochi frammenti piroclastici (Fig.61,1). La rimozione dei riempimenti ha permesso di constatare che la realizzazionedella struttura indagata era avvenuta grossomodo tramite un taglio ad “U” della roc-cia vulcanica.

• Lungo la stessa “canaletta”, una ulteriore indagine microstratigrafica ha permessodi indagarne il riempimento 2 m più a Nord del saggio I (US21). L’apertura delsaggio II, delle medesime dimensioni del precedente, ha consentito di verificarela composizione di un unico riempimento dalla tessitura fortemente disomogenea.Il riempimento, composto da piroclasti, pietre e terra, è stato rinvenuto anche acontatto con il fondo della struttura, ad una profondità di 30 cm circa. La “cana-letta”, dalla larghezza pari alla profondità, anche in questo caso mostrava paretiinterne piuttosto stondate.

• Il saggio III, delle dimensioni dei precedenti, è stato aperto nella canaletta ta-gliata dalla parete Nord-Est della capanna M. Il tratto, della larghezza di 34 cm,presentava un riempimento superficiale della profondità di circa 11 cm (US185a).Successivamente si è proceduto ad un approfondimento di 24 cm, che ha per-messo di rinvenire un livello esclusivamente composto da numerosi piroclastimisti a terra senza possibilità di variazione sino al fondo (US185b), ad una quotacomplessiva di 35 cm. In questo caso le superfici interne sono apparse piuttostosquadrate. La profondità della canaletta in questo tratto del saggio III risulta di-versa dal tratto visibile nella parete Nord della capanna M. Pur considerando pos-sibili crolli delle pareti scavate nella roccia vulcanica, la canaletta sembrerebbe,infatti, ben più larga e profonda, quasi a rispecchiare le dimensioni della cana-lizzazione a sud dell’abitazione.

• Nel tratto meridionale, di una larghezza massima di 37 cm per una profondità diben 68 cm, sono ancora visibili i vari riempimenti di una canaletta molto più pro-fonda, analizzata solo attraverso la lettura sulla sezione esposta (Fig. 59 - sezionestratigrafica). I livelli superiori all’imboccatura presentano piani obliqui di im-mersione rispetto all’imboccatura della struttura. Procedendo verso il basso se-guono venti livelli di riempimento (US183), alcuni dei quali con andamentosostanzialmente orizzontale, la cui distinzione è avvenuta in base alla natura, allaconcentrazione ed all’orientamento delle componenti interne. La maggior partedei livelli risultano composti da pietre di piccole dimensione immerse in una ma-trice terrosa piuttosto sottile, mentre sono meno frequenti i livelli variamente com-posti da piroclasti (Fig. 61,2). I primi 10 cm sono costituiti da una matrice terrosa(80%) all’interno della quale sono inseriti delle pietre di dimensioni fra i 0,7 cmed i 4 cm. A questo segue un livello più spesso verso est, costituito dal 60% di

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pietre (dimensioni medie di 2 cm) e di alcuni piroclasti. Questo livello copre unostrato di ciottoli sub-angolari e clasti di dimensioni comprese fra i 4 ed i 6 cm,lungo un piano leggermente inclinato verso Est. I successivi 15 cm invece pre-sentano uno strato superiore costituito da clasti angolari con una disposizionecaotica, posti sopra un livello marrone a forte matrice terrosa (70%) con clastiche non superano i 10 mm di diametro. Lungo il margine ovest, invece, sotto illivello precedentemente descritto, è presente una prima concentrazione di piro-clasti, compatibili con il sub-strato della canaletta. La sua composizione è costi-tuita principalmente da piroclasti di dimensioni superiore ai 7-8 cm. I successivi37 cm invece sono costituiti da un sedimento marrone a forte matrice sabbiosa(oltre il 65 %) con clasti di piccole dimensioni, non superiori ai 5 mm, affiancatanel margine Est da una concentrazione di piroclasti angolari (maggiore di 3 cm).Infine si distingue un livello basale costituito da clasti (60%) inseriti in un substratolimoso, compatibile con il livello superiore. Nella maggior parte dei livelli sonostate rinvenute, inoltre, numerose pietre dalla forma piuttosto allungata ed ap-piattita, delle quali si coglie in sezione il lato corto. Queste ultime presentano,inoltre, una discreta inclinazione poiché il lato corto esposto appare più basso ri-spetto alla faccia opposta immersa nel sedimento. La presenza di frammenti pi-roclastici immersi in una matrice terrosa, indicherebbe una lenta fase diabbandono, corrispondente al parziale disfacimento delle pareti interne e all’ac-cumulo di terreno presumibilmente dovuto all’azione degli agenti atmosferici(US183t). Seguono i riempimenti successivi, prevalentemente composti da livellidi terra e piccole pietre. Si tratta di sedimentazioni che, come dimostrato dal pianoobliquo di immersione. La pendenza di questi ultimi, in corrispondenza della pa-rete destra della canaletta, sembrerebbe indicare un apporto lento di materiale ca-duto dall’alto, successivamente distribuito sul fondo perché sottoposto a spintesuccessive (US183s, r, q, p, o, n, m). Piroclasti di grosse dimensioni, accelerati dalproprio peso durante la discesa, si sono disposti, invece, contro la parete sinistradella canaletta (US183l) creando nei livelli successivi dei piani di immersione op-posti ai precedenti (US183k, j, i). L’incapacità di colmare tale dislivello in tempibrevi sarebbe imputabile ancora una volta al lento apporto dei sedimenti. Comeper l’US183l, una seconda inversione dell’orientamento dei livelli si riscontra acausa dell’US183g, composta da pietre piuttosto grandi. Segue un massiccio ap-porto di terra e pietre di piccole dimensioni che creano un livello sostanzialmenteorizzontale (US183f), al quale succedono cinque sottili livelli che ripristinano ilpiano di immersione dei riempimenti iniziali (US183e, d, c, b, a).

• L’intervento del saggio IV, è stato realizzato lungo il corso della canaletta me-diana (US184) ed ha consentito di raggiungere il fondo della canaletta, ad unaprofondità di 30 cm circa. Come per il saggio II all’interno dell’US21, la compo-sizione del riempimento è apparsa piuttosto disomogenea, per la compresenza dipiroclasti, pietre e terra. Data la stretta vicinanza dell’US21 alla capanna M, ca-ratterizzata da un piano di calpestio composto dal livellamento del banco roc-cioso, si è supposto che lo scavo della struttura abitativa nella roccia sia coincisacon il riempimento della canaletta.

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Modalità d’uso dell’area

Lo scavo archeologico e microstratigrafico delle canalizzazioni a Nord e a Suddella capanna M hanno evidenziato come queste strutture rettilinee per quanto orien-tate nello stesso modo, differiscono per larghezza e profondità. Entrambe sembre-rebbero tracciare, infatti, percorsi di scorrimento verso un possibile elemento diraccordo la cui collocazione andrebbe ricercata nell’area occupata successivamentedalla capanna M. Ciò significa che la presunta struttura di raccordo avrebbe avutodimensioni minori o al massimo uguali a quelle della capanna Fig. (61,3).

Sempre in prossimità della stessa capanna M, particolare significato assume ildato stratigrafico relativo al rinvenimento di una “canaletta” al di sotto del livello difrequentazione della struttura abitativa. Il piano di calpestio, come precedentementeindicato, era composto da uno strato di sedimento sabbioso dal colore giallognolo,rinvenuto anche come riempimento di un tratto della canaletta, come dimostrato dalmicroscavo all’interno del saggio I. Il dato in nostro possesso induce a ipotizzare chela realizzazione della capanna attraverso lo scavo del costone roccioso sia stata se-guita dal riempimento della canaletta preesistente. Tale azione è confermata dal rap-porto tra il riempimento all’interno del saggio I e quello del saggio III, realizzati sucanalette parallele. In quest’ultimo, infatti, è stato riscontrato un sedimento del tuttodifferente rispetto al tratto sottostante alla capanna in quanto composto da pirocla-sti, terra e piccole pietre. È stato possibile distinguere, quindi, due distinte operazionidi riempimento; nel caso del saggio II assistiamo ad un intervento antropico, fina-lizzato alla costruzione della capanna M. Nell’altro, invece, si tratterebbe di apportodi materiale in caduta lungo il pendio della collina, ascrivibile a cause naturali. Lostrato impiegato nella realizzazione della superficie di calpestio della capanna M sa-rebbe stato usato per colmare le irregolarità della roccia e tra queste anche l’incavodella canaletta. Ciò implica che quest’ultima sarebbe stata vuota al momento dellacostruzione della capanna, lasciando ipotizzare un breve lasso di tempo tra l’ab-bandono dell’una e la creazione dell’altra.

Un più dettagliato inquadramento cronologico delle diverse strutture del villag-gio potrà fornire ulteriori informazioni sulle modalità ed i tempi d’uso delle singolestrutture e consentire una più attenta ricostruzione anche delle aree e degli spaziesterni.

3. Il sistema di canalette per la raccolta dell’acqua 121

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Fig. 61 - Canalette. 1. Saggio I, scavo stratigrafico della canaletta US186 e del suo riempimento US21a, b, c; 2. Rilievomicrostratigrafico della US183; 3. Rappresentazione schematica del rapporto delle canalette US182 e US184 e pre-sunta struttura di raccordo nell’area della successiva capanna M


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