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mercoledì 4 MARZO 1981 - Assemblea Regionale Siciliana

Date post: 27-Feb-2023
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Resoconti Parlam entan — 787 Assemblea Regionale Siciliana jflll L egislatura 5U3* S E D U T A 4 Marzo 1981 503° SEDUTA (Antimeridiana) mercoledì 4 MARZO 1981 Presidenza del Vice Presidente PINO indi del Presidente RUSSO INDICE Commissioni legislative: (Comunicazione di parere richiesto da parte del Governo e re s o ) ........................................... (Comunicazione di pareri richiesti da parte del G o v e rn o ) ............................................................ (Comunicazione di pareri resi) . . . . (Comunicazione di assenze e di sostituzioni alle riunioni) ................................................... Congedi . . . . ..................................... ^)isegni di legge: • (Annunzio di presentazione) . . . . (Annunzio di presentazione e comunicazione d’invio alle competenti Commissioni le^sla- tive) ............................................................................ (Comunicazione d’invio alle competenti Com- missioni l e g is la t i v e ) .......................................... (Richiesta di procedura d’urgenza con rela- zione o r a le ) ............................................................ presidente . . . . . . nicolosi . . . . . . . . . avola, Assessore alla, sanità . . . . ^terpellanze : (Annunzio) (Svolgimento unificato) : ^R esidentt : L audani P ino ............................................... Assessore ai bilancio ed alle finanze (Svolgimento) : .......................................... ®LL0 M O B A S S U T T I ........................................... Assessore al bilancio ed alle finanze Pag 789 790 788 794, 795, 807 807 794, 795 794 807, 814 809, 821 814 814 814, 823 823, 828 824, 827 826 Interrogazioni : (Annunzio dirisposte scritte) . . . . 788 (Annunzio) .................................... 792 (Rinvio dello svolgimento) : PRESIDENTE .................................... 806 Mozioni: (Seguito della discussione unificata) : PRESIDENTE ........................................................... 795, 803, 806 MARCONI ............................................. 795 AVOLA,* Assessore alla sanità . . . . 797 LUCENTI ............................................. 800 VIRGA ...................................................... ..... 803 PINO ........................................................... 804 NICOLOSI ............................................. 805 (Rinvio della discusssione) : PRESIDENTE .................................. ^ . . . 806, 807 LUCENTI ............................................. 807 ALLEGATO: Risposte scritte ad interrogazioni: (Risposta dell’Assessore all’industria all’inter- rogazione numero 929 dell’onorevole Fede) . 830 (Risposta dell’Assessore all’industria all’inter- rogazione numero 1112dell’onorevole Mazzara) 831 (Risposta dell’Assessore aH’mdustria all’inter- rogazione numero 1170 dell’onorevole Scian- gula) .................................. ........ . 232 (Riposta dell’Assessore all’industria alTinter- rogazione numero 1172 degli onorevoli Tricoli ed altri) 233 (Risposta dell’Assessore all’industria all’inter- rogazione numero 1254 d'ell’onórevole Mura- - to r e ) ........................................................... 234 La seduta è aperta alle ore 11,40. SASO, segretario', dà lettura del processo verbale della seduta precedente che, non sor- gendo osservazioni, si intende approvato. Resoconti, f. 107 (500)
Transcript

Resoconti P a r la m en ta n — 787 A ssem b lea R eg ion a le S ic ilian a

jflll Legislatura 5U3* SEDUTA 4 M arzo 1981

503° S E D U T A(Antim eridiana)

m e r c o l e d ì 4 MARZO 1981

Presidenza del Vice Presidente PINO indi

del Presidente RUSSO

I NDI CE

Commissioni legislative:

(Comunicazione di parere richiesto da partedel Governo e r e s o ) ...........................................(Comunicazione di pareri richiesti da partedel G o v e r n o ) ............................................................(Comunicazione di pareri resi) . . . . (Comunicazione di assenze e di sostituzioni alle riunioni) ...................................................

Congedi . . . . .....................................

)isegni di legge: •

(Annunzio di presentazione) . . . .(Annunzio di presentazione e comunicazione d’invio alle competenti Commissioni le^sla-t i v e ) ............................................................................(Comunicazione d’invio alle competenti Com­missioni l e g i s l a t i v e ) ..........................................(Richiesta di procedura d’urgenza con rela­zione o r a l e ) ............................................................

presidente . . . . . .nicolosi . . . . . . . . .avola, Assessore alla, sanità . . . .

^terpellanze :

(Annunzio)

(Svolgimento unificato) :

Residentt:Laudani Pino

...............................................Assessore ai bilancio ed alle finanze

(Svolgimento) :

..........................................®LL0 M O B A S S U T T I...........................................

Assessore al bilancio ed alle finanze

Pag

789790

788

794, 795, 807 807

794, 795

794

807, 814809, 821

814 814

814, 823

823, 828824, 827

826

Interrogazioni :

(Annunzio di risposte scritte) . . . . 788( A n n u n z i o ) .................................... 792(Rinvio dello svolgimento) :

P R E S I D E N T E .................................... 806

Mozioni:

(Seguito della discussione unificata) :

P R E S I D E N T E ........................................................... 795, 803, 806M A R C O N I............................................. 795AVOLA,* Assessore alla sanità . . . . 797L U C E N T I ............................................. 800V I R G A ........................................................... 803PINO ........................................................... 804N I C O L O S I ............................................. 805

(Rinvio della discusssione) :P R E S I D E N T E .................................. . . . 806, 807L U C E N T I ............................................. 807

ALLEGATO:

Risposte scritte ad interrogazioni:

(Risposta dell’Assessore all’industria all’inter­rogazione numero 929 dell’onorevole Fede) . 830(Risposta dell’Assessore all’industria all’inter­rogazione numero 1112 dell’onorevole Mazzara) 831(Risposta dell’Assessore aH’mdustria all’inter­rogazione numero 1170 dell’onorevole Scian-g u l a ) .................................. ........ . • ■ ■ 232(Riposta dell’Assessore all’industria alTinter- rogazione numero 1172 degli onorevoli Tricoli ed altri) 233(Risposta dell’Assessore all’industria all’inter­rogazione numero 1254 d'ell’onórevole Mura-

- t o r e ) ........................................................... • • 234

La seduta è aperta alle ore 11,40.

SASO, segretario', dà lettura del processo verbale della seduta precedente che, non sor­gendo osservazioni, si intende approvato.

Resoconti, f. 107 (500)

R esocon ti P ar lam en tar i 788 — A ssem b lea R eg io n a le Siciliana

V i l i Legislatura 5U8“ SEDUTA 4 M arzo I98i

Congedi.

PRESIDENTE. Comunico che Tonorevole Cagnes ha 'chi'esto 4 gioirni di congedo a decor­rere dal 3 marzo 1981 e che iTonorevole Ama­la ha chiesto congedo per oggi.

Non sorgendo osse rviazioni i congedi si in­tendono accordatL

Annunzio di risposte scritte ad interrogazioni.

PRESIDENTE. Comunico che sono perve­nute, da p-arte dell’Assessore ■all’industria, le risposte scritte 'alle seguenti interrogazioni:

— numero 929, dell’onorevole Fede;

— numero 1112, delTonorevole Mazzara;

— numero 1170, deU’cm.'Orevole Sciiangula;— numero 1172, degli onorevoh Tricolì ed

altri;

— numero 1254, ‘dell’onorevole Muratore.

Avverto che le stesse saranno pubblicate in allegato al resoconto della seduta odierna.

Annunzio di presentazione di disegni di legge.

PRESIDENTE. Comuni'CO che nelle date a fi'anco ‘di ciascuno ‘indicate sono stati presen­tati i seguenti disegni di legge:

— « Definizione ‘delle aree metropolitane di Palerm'O e Catania per il coordinamento degli interventi in materia di opere pubbliche » (985), dagh onorevoli Pullara, Montanti, Car­dino, Grillo Morassutti, Marchello, in data 23 febbraio 1981;

— « Istituzione 'di corsi di ‘qualificazione professionale e di perfezionam'ento in favore dei lavoratori dipendenti dalla cooperativa CO.ME.TEL. di Siracusa » (986), ‘dagli onore­voli Tusa e Grande, in data 25 febbraio 1981;

— Concorso finanzi'ario ‘della Regione per il completam'ento ‘della strada la scorrimento veloce Caltanissetta-Gela » (987), dagli ono­revoli Piacenti, Gentile, Carfl, Mantione, in data 26 febbraio 1981;

—- « Pro:W 'edimenti per la realizzazione della strada 'di circonvallazione della rattà di

Trapani » (988), dagli onorevoli Messaoa, Vìz- z ini, lin data 2 m'arzo 1981; ;

— « Norme integrative e m-odificative del- ? la legislazione regionale per Teffettu'azione ‘ 'delle 'elezioni regionali 'ed amministrative » ; (989), ‘dal Presidente della Regione (D’Acqui- ■ 'Sto) su proposta delTAsisessore ‘agli 'enti lo- ■ cali (l'ocolano), in data 3 marzo 1981;

— « listituzi'one a ‘Comune della frazione :” Maniaoe ” del ‘comune di Brente » (990), : dai Presidente 'della Regione (D’Acquisto) sii i proposta deil’Asses'Sore ‘agli ‘enti locali (loco- ■iano), in data 3 marzo 1981; ;

— « Provvidenze per ‘gh istituti ‘di ‘alta cui- ■ tura operanti nella Regì'ane siciliana » (991), I ■dal Presidente della Regiione (D’Acquisto), su ■ proposta 'dell’Assessore agli 'enti locali (loco- ' lau'o), in data 3 marzo 1981;

— « Interv'enti per la promozi'otne idi atti- Jvità ‘di riicerca nel settore ‘degli studi medie- : vdM » (992), dal Presidente della Regione : (D’Acquisto), in data 3 marzo 1981; ‘

— « Proroga ‘deh finanziamento ‘delle atti-1 vità già apparten'enti alla 'disoiolta Opera no- j zionale miatemità ed infanziia » '(993), dal Pre-1 Bidente della Regi'one (D’Acquisto) su propo- j ‘Sta ‘deirAssessore al bilancio ‘e alle finanze [ (D’Alia), in data 3 marzo 1981.

Annunzio di presentazione di disegno di legge | e comunicazione di invio alla competente | Commissione legislativa.

PRESIDENTE. Comunico che 'in data 20 i febbrai‘0 1981 è stato presentato 'dagli ono- ; revoli Nicoii'osi, Miazzara, Grande, Carfi, Ca-1 reri, VentÉniglia, Grillo Morassutti ed invia-1 to in ‘data 2 -marzo 1981 alla Conamissione le-1 gislativa « Industri'a, ‘commercio, pesca e -arti- | gianato » il -disegno dì legge: « Integrazioni e j moidifiche alla legge 3 febbraio 1981 numero - 10 recante p-rovvedimenti intesi <a irazionaliz-' j zane il -comparto indiKtriale del trattamento 'dei p'rodotti 'agrumari >6 'ort-ofruttico-li e la | commercializzaziione ‘de-gli st'essi » (984). j

[;

Comunicazione di invio di disegni di legge all® [ com'petenti Commissioni legislative. i

PRESIDENTE. 'Comunàco che sono stati in- j- viati nelle 'date a fianco di ciascuno indica ® |

ggsoconti P ar lam en tar i — 789 — A ssem b lea R eg ion a le S iciliana

KIII Leg isi^ tura 503“ SEDUTA 4 M arzo 1981

He oomipetenti Commissioni legàslative d se- guentì disegni di legge:

t Questioni istituzionali, organizzazione am ­ministrativa, enti locali territoriali e isti­tuzionali »

— « Aiggregazione al comune di Viilalba di ettari 2350.25.93 del territorio del comune di Castellana Sicula » (976), in data 25 febbraio 1981;

— « Norme riguardanti gli operai addetti ai servizi forestali nella Regione sioildana » 377), io data 25 febbraio 1981.

[Finanza, bilancio e program mazione »

— « Norme finanziarie urgenti » (983), in data 24 febbraio 1981.

« Agricoltura e foreste »

— « Integrazione deirarticolo 1 della leg­ge regionale 18 luglio 1974, numero 23 concer­nente provvedimenti per favorire la incenti- TOione per l ’avvio degli impianti 'irrigui » (978), in data 24 febbraio 1981;

— « Provvedimenti urgenti in favore degli allevatori » (979), in data 19 febbraio 1981;

— « Provvedimenti urgenti per la diga "Don Sturzo” (Ogliastro) Caltagirone » (980), indiata 20 febbraio 1981.

i Industria, commercio, pesca e artigianato »

— « DisciplikLa e 'programmazione della re­te di vendita dei quotidiani e periodici nella ilegione 'Sd'dliana » '(974), in 'data 25 febbraio 1981;

— « Normie riguardanti il personale dello Ente minerario sidliano e delle società colle- 8ate » (960), in data 23 febbrai'O 1981 (già in- ''into 'alla prima 'oommiesiooe in 'data 4 feb- linaio 1981).

* lavori pubblici, urbanistica, comunicazio­ni, trasporti, turismo e sport »

, — «Concorso finanziario 'della Regione per '' completamento della strada 'a 'scorrim’ento Veloce Oaltanissetta-Gela » i(981), in data 20 '*braio 1981;

« Pubblica istruzione, ben i culturali, ecolo­gia, lavoro e cooperazione »

■— « Integrazione dell’artioolo 21 della leg­ge regionale 1° agosto 1977, numero 80, con­cernente noirme per 'la tutela, la valorizza­zione e l ’uso sodale dei beni 'OulturaM ed am­bientali nel territorio della Regione sidliana » (975), in data 20 febbraio 1981.

Comunicazione di parere richiesto da parte del Governo e reso dalla competente Commis­sione legislativa.

PRESIDENTE; Comunico che 'è pervenuta da parte del Governo, in data 25 febbraio 1981, ed assegnata 'alla Commi'ssdone « Pubblica istruzione, 'beni cullturali, 'ecologia, lavoro e cooperazione » richiesta idi parere in ordine alla Settimana 'di 'cultura ungherese in Sicilia. Convegno sud 'beni 'librari (legge 'regionale 5 marzo 1979, niumero 16 (407), reso in data 25 febbraio 1981.

Comunicazione di pareri richiesti da parte del Governo alle competenti Commissioni legi­slative.

PRESIDENTE. Comunico che sono perve­nute in 'data 2 marzo 1981, da parte del Go­verno, led assegnate 'alle 'Cornmìssioni legisla- tive in data 3 marzo 1981, le 'seguenti richieste di 'P'arere:

« Questioni istituzionali, organizzazione am ­ministrativa, enti locali territoriali e isti­tuzionali »

— Delibera EMS numero 010 'del 29 gen­naio 1981 (411);

— Delibera EMS numero 011 del 29 gen­naio 1981 (412).

« Agricoltura, e foreste »

— Legge regionale 1 agosto 1977, numero 73 (410).

« Lavori pubblici, urbanistica, comunicazio­ni, trasporti, turismo e sport »

Comunioazìone mnvenzione stipulata ai

R esocon ti P ar la m en ta r i 790 — A ssem b lea R eg ion a le Siciliana

V i l i Legislatura 503“ SEDUTA 4 M arzo iggj

sensi deirart. 69 della legge regionale 27 di­cembre 1978, numero 71 (409);

— Riposto - Riserva numero 6 alloggi po­polari articolo 10 Decreto Presidente della Re­pubblica 30 dicembre 1972, numero 1035 (414).

« Pubblica istruzione, beni culturali, ecolo­gia, lavoro e cooperazione »

— ModiRche al regolamento provvisorio di situazione della legge regionale num'ero 25/75 in materia di emigrazione (413).

« Igiene e sanità, assistenza sociale »

— Richiesta parere ex articolo 25 legge 27/75 (415).

« Giunta per le partecipazioni regionali »

— Delibera Ems numero 153/80 del 26 novembre 1980. Relazione 'analìtica sul set­tore zolfifero e piano di gestione 1981 (408).

Comunicazione di pareri resi dalle competenti Commissioni legislative.

PRESIDENTE. Comunico che da parte delle competenti CommiBsioni legislative sono per­venuti i seguenti pareri:

« Igiene e sanità, assistenza sociale »

— Piano regionaile riguardante la istituzio­ne del servizio territoriale di tutela della sa­lute mentale (articdlo 3 della legge regionale numero 215 del 14 settembre 1979 (347), reso nella seduta del 27 geniniaio 1981.

« Giunta per le partecipazioni regionali »

— Delibera Espi numero 110 del 6-7 otto­bre 1980 Soci'ctà per azioni Bacino di carenag­gio Trapani - completamento di ristruttura­zione impiantistica ed assetto organizzativo del personale (349), reso nella seduta del 17 febbraio 1981;

— Delibera Azasi numero 814 del 28 otto­bre 1980 - Imac Società per azioni erogazione ex articolo 7 legge regionale 54/1980 (382), reso nella sedute del 17 febbraio 1981;

■— Delibera Ems numero 143 del 26 no­vembre 1980 - Applicazione artìcolo 64 leg­ge regionale 85/1980 - settore zolfifero (383), reso nella seduta del 17 febbraio 1981;

— Delibera Azasi numero 830 del 4 no­vembre 1980 - Scam Società per azioni Assun­zione lassistente tecnico (384), reso nella sedu­ta del 17 febbraio 1981;

— Dehbera Espi numero 141 dell’11 di­cembre 1980 - Adempimienti ex artiicolo 11 legge regionale 4 giugno 1980 numero 54 (386), reso nella sedute del 17 febbraio 1981;

— Delibera Espi numero 9 del 1981 - Re­voca delibera n. 132/80 - Gecomeccanica - concessione finanziamento scorte (393), reso nella seduta del 26 febbraio 1981;

— Delibera Ems num'ero 129 del 13 lu­glio 1979 - Rendiconto 1978 - gestione ex articoli 12 e 13 legge regionale numero 42 del 1975 (395), reso nella seduta del 26 feb­braio 1981;

— Delibera Azasi numero 849 del 1980 - Imac Società per azioni - Utilizzazione som­me ex articolo 7 legge regionale 54-70 (396), reso nella seduta del 26 febbraio 1981;

— Delibera Azasi numero 852 del 1980 contenente reintegro patrimionio Azasi (arti­colo 8 legge regionale 54/70 ed artìcolo 67) (397), reso nella sedute del 26 febbraio 1981;

— Delibera Azasi numero 853 del 1980 - Kerazasi Società per azioni - Intervento ex legge regionale numero 85 del 1980 (398), re­so nella seduta del 26 febbraio 1981;

— Delibera Azasi numero 854 del 19 di­cembre 1980. Azasi utilizzo somme ex legge regionale numero 85-80 (399) reso nella se­duta del 26 febbraio 1981;

—• Delibera Azasi numero 855 del 1980 - Imac Società per azioni - Utilizzo somme ex legge iregionale numero 85 del 1980 (400), reso nella seduta del 26 febbraio 1981.

Comunicazione di assenze e di sostituzioni alleriunioni delle Commissioni legislative.

PRESIDENTE. Comunico le assenze e so­stituzioni alle riunioni delle Commissioni l®' gislatìve permianienti e speciali:

« Questioni istituzionali, organizzazione aw-ministrativa, enti locali territoriali e isb'tuzionali »

AssenzeRiunione del 18 febbraio 1981: Messina

(congedo);

resoconti P ar la m en ta r i — 791 A ssem b lea R eg ion a le S icilian a

f in Lecislatuba 503* SEDUTA 4 M arzo 1981

RiuniiOne del 19 febbraio 1981: Grillo Mo- rassu tti, Nicìta e Saso;

Riuniooe del 25 febbraio 1981: Grillo Mo- rassu tti, La Russa, Nicdta, Tricoli;

Riunione del 26 febbraio 1981: Taormina, Tricoli.

Sostituzioni

Riuni'one del 18 febbraio 1981: Plumari in sostituzione di La Russa (congedo), Cadili in sostituzione di Valastro;

Riunione dell 19 febbrmo 1981: Plumari in sostituzione di La Russa;

Riunione del 26 febbraio 1981: 'Cangialosi in sostituzione da Valastro, Leanza in sosti turione 'di La Russa, Scdangula in sostituzione di Nigro.

« Finanza, bilancio e program mazione »

AssenzeRiunione del 25 febbraio 1981: Niooletti,

Vizzini.

SostituzioniRiunione del 17 febbraio 1981: Ventìmi-

glia in sostituzione di Di Caro, Rosso in so­stituzione di Lo Curzio, Ndcolosi in sostitu­zione di Nicoletti, Barcellona in sostituzione di Vizz'ini.

Riunione del 25 febbraio 1981: La Russa in sostituzione di Lo Curzio.

« Agricoltura e foreste »

AssenzeRiunione del 17 febbraio 1981: Fiorino, Fe­

de, Germanà, Ravidà, Sciangula;Riunione del 19 febbraio 1981; Fiorino, Fe­

de, Germana, Ravidà S'Ciangula;Riunione del 25 febbraio 1981: Fiorino,

fede;Riunione del 26 febbraio 1981: Fede, Ger- 3uà, Ravidà, Sciangula.

Sostituzioni

Riunione del 17 febbraio 1981: Rosso in costituzione di Leanza;

Riunione del 25 febbraio 1981: Grande in costituzione di Amata.

« Industria, commercio, pesca e artigianato »

Assenze

Riunione del 18 febbraio 1981: Rosane, Ventimigliia;

Riunione del 19 febbraio 1981: Careri; Riuniìone del 20 febbraio 1981: Piacenti,

Ferrara;Riunione del 24 febbraio 1981: Nicolosi,

Rasano, Rosso;Riunione del 26 febbraio 1981 (sottocomm.):

Nicodosi;Riunione del 27 febbraio 1981 (sottocomm.);

Grillo Morassutti, Ferrara.Sostituzioni

Riunione del 18 febbraio 1981: Gueli in so­stituzione di iCarfi, Nicita in sostituzione di Mazzara.

« Lavori pubblici, urbanistica, comunicazio­ni, trasporti, turismo e sport »

Assenze

Riunione del 18 febbraio 1981: Pizzo, Lo Curzio (congedo), Messane;

Riunione del 25 febbraio 1981: Cardillo, Germanà, Lo Curzio, Paolone, Rosano.

Sostituzi'oni

Riuniìone del 25 febbraio 1981: Ravidà in sostituzione di Cicero, Leanza in sostituzione di Rosso.

« Pubblica istruzione, beni culturali, ecolo­gia, lavoro e cooperazione »

Assenze

Riunione del 17 febbraio 1981: Fede, La Russa, Valastro;

Riunione del 20 febbraio 1981: Nigro, Fe­de, Valastro;

Riunione del 24 febbraio 1981: Fede; Riunione dal 25 febbraio 1981: Fede, To­

scano;Riunione del 25 febbraio 1981 (pom.): Fede; Riunione del 26 febbraio 1981: Fede, To­

scano.

Sostituzioni

Riunione del 24 febbraio 1981: Lamicala in sostituzione di Toscano;

R esocon ti P arlam entaT i — 79Z — A ssem b lea R eg io n a le Siciliana

V il i L egislatura 503‘ SEDUTA 4 M arzo iggj

Riunione del 25 febbraio 1981: Carff insostituzione di Toscano.

« Giunta jier le partecipazioni regionali »

AssenzeRiunione del 17 febbraio 1981; Di Caro,

TaoTondina;Riunione del 26 febbraio 1981: Dì Cairo, Lo

Curzio, Nicoletti, Cusimano, Mazzaglia, Ni­colosi, Parisi, Saso, Taormina, Scianguia, Viz- zini.

Sostituzioni

Riunione del 17 febbraio 1981; Rosso in sostituzime di Lo Curzio, Ojeni in sostituzio­ne di Mazzara, Nigro in sostituzione di Nico­letti, Baroellona in sostituzione di Vizzini;

Riunione del 26 febbraio 1981: Grande in sostituzione di Chessari.

« Commissione parlam entare sugli interven­ti nella Valle del Belice ».

Assenze

Riimione del 25 febbraio 1981: Taoirninia, Di Caro, Ravidà, Rosso;

Riunione del 26 febbraio 1981: TaO'imina, Cangialosi, Di Caro, Ravidà, Rosso.

Annunzio di interrogazioni.

PRESIDENTE. Invito il deputato segretario a dare lettura delle interrogazioni presentate.

SASO, segretario:

« Air Assessore ai lavori pubblici, premesso che con il secondo programma bi'ennale del piano decennale per Tedilizda residenzi'àle ai sensi della legge 457 nella provincia di Calta- nissetta sono stati assegnati poco più di dieci miliardi per la costruzione di alloggi popola­ri, mentre risultano insufRcàenti i fondi asse­gnati ai comuni di: Caltanissetta, Mazzarino, Mussomeli, Campofranco, Milena, Montedoro, Vallolunga, San Cataldo, Vilalba; che lo stan­ziamento proposto per Gela, 1800 milioni, uti­li appena a realizzare 40 alloggi, appare quasi offensivo a fronte dei 100 mila abitanti fra popoliazione residente ed effettiva, e a fronte

soprattutto degli enormi problemi ranseguan- ti alla presenza del più grosso complesso pe- trolchimiico in Sicilia con tutti gli squilibri so­ciali ed economici deiivanti e con infinite for­me di alloggi così come evitìen2àate fra ì ’alltro dal numero vertiigiooso di costruzioni abusive (circa 15 mila);

ritenuto che detto stanziamento non può in nessun modo dirsi ancorato ai criteri ogget- tìvi di ripartizione delie somme, in quanto non tiene conto dell’entità delia popolazioai'e del comune di. Gela — per conoscere;

1) se intende mantenere una proposta di ripartiziane così fortemente squilibrata ai dan­ni del comune 'dà Gela che diversa considera­zione dovrebbe meritare dai Governo della Reigione;

2) cosa .intende urgentemente proporre e attraverso quali prowedìm'enti al fine di ripa­rare a un torto e ad una ingiustizia che suona estremamente grave perchè perpetrata ai dan­ni di una città il cui calvario sodale ed eco- noaniioo è ormai presente alla coscienza nazio­nale e regionale » (1321) {L ’interrogante chie­de risposta scritta con urgenza).

P lacenti.

« All’Assessore alla sanità — per sapere per i quali motivi la Commissione provinciale d Caltanissetta per il riconoscimento delTinva- iidità dville non si riuriisee da tempo, deter- j minando vivissima tuirbatìva nelle asp'ettatrve r dei cittadini interessati, mentre anàloghe com- | missioni funzionano regolarmente nelle altre province siciliane. Ciò nonostante TAssemhlea i; regionale sidiiana 'abbia regolato la materia disponehdó l ’erogazióne di gettoni di presenza j ai membri della Commissione a icompenso c ogni seduta effettuata » (1322).

Traina.

« Al Presidente della Regione e laU’Asses­sore al bilancio e alle finanze — premesso che la nomina del professor Bignardi a Direttore generale della Banca nazionale del lavoro pO' ne ili problema della nomina del nuovo Dird- ; tore generale del Banco di Sicilia, probleina che, data la partioolare situazione economici della Regione e data la funzione di sostegni’ alla economia isolana che l ’Istituto deve svoP r. gere per dettato statutario, postula come solU'

Resoconti P ar lam en tari — 793 A ssem b lea R eg ion a le S iciliana

l/lll Legislatura 503* SEDUTA 4 Marzo 1981

sione lil conferimento deirincarico a persona che oonoaoa i problemi della Sicilia e si senta a questi legata, non trascurandosi peraltro che tale esigenTJa è tanto più avvertita in quan­to il Consiglio d’'aniministrazione dello stesso Istituto è da tempo decaduto dalle sue fun- àoni per non essere stato tempestivam'ente rmiiovato e nella sua attuale composizione non può legittimamente approvare neppure il bi- ianeio — per sapere quali ooncretì. ed efficaci interventi intendano promuovere perchè si giunga, il più presto possibile ossia con la sol­lecitudine che il caso richiede, lal rinnovo del Consiglio d’amministrazione del Banco di Si- dlia ed alla nomina del suo nuovo Direttore generale, da scegliersi tra gli alti idirigenti di indiscusBO prestigio di cui il medesimo Istituto è dotato » (1323) {Gli interroganti chiedono lo svolgimento con urgenza).

Pizzo - Mazzaglia - P lacenti -Di Caro.

« Air Assessore ai beni iculturali e ambien- Mì e lalla pubblica istruzione. Premesso che la Biblioteca universitaria regionale di Messi­na è rimasta chiusa al pubblico per uno scio­pero indetto daM’assemblea dei dipendenti

l ’i l al 15 dicembre 1979 per motivazioni che vanno ricercate nella carenza di previ­sione normativa loirca rinquadramento nei ruoli regionali del personale comiandato ai sensi dei D.P.R. 635 e 637 del 30 agosto 1975

per 'Conoscere 'se il Capo ufficio della Bi- Wioteca in questione abbia tempestivamente e ufficialmente informato l ’Assessore ad beni culturali e lambientali e alla pubbfiea istru­zione e l ’Ufficio provànciale del tesoro per le finalità previste dairarticolo 3 del D.P.R. 26 uiaggio 1956, numero 653 ed in caso di omis­sione quali provvedimenti si intendono pren­dere nei confronti del funzionario responsa­bile delle madempienze.

Risulta inoltre all’interrogante ohe da parte sindacale, fin dall’ottobre 1978, è stato solle­citato 'alla Procura 'generale della 'Corte dei fronti di Palermo un controllo sulla regolarità di atti e 'Comportamenti anxminlstrati'vi di al­cuni dipendenti della biblioteca in argomento.

In relazione a ciò, si chiede pertanto di co- Uoscere se l’Assessore interrogato sìa a sua '’dta a 'Conoscenza di controlli effettuati dalla

orte dei Conti e nel caso affeim'ativo se da- Sli stessi si'ano 'emerse irregolarità che abbia­do tra l ’altro comportato per l ’erario regionale

esborso >di' denaro 'non dovuto ed 'in questo ■caso di quali irregolarità si tratti e quali prov­vedimenti abbia preso o intende prendere nei confronti dei responsabili» (1324). {L’inter­rogante chiede la risposta scritta).

Miceli.

« A ir Assessore a^ i enti locali ■—• premesso 'Che la sitoazione in 'Cui trovan'si i locali desti­nati 'ad Ufficio 'di Collocamento per i disoccu­pati del Comune di Messina è estremamente precaria 'per i motivi di seguito indicati: man­canza di acqua potabile; servizi igienici inuti­lizzabili; infissi rotti 'che sono causa di malat­tie di varia natura; antigienicità e 'sporcizia nei locali; insuffitoienza dèlie sale desti'nate al pub­blico purtroppo numeroso; inadeguatezza e condizioni -di pessimo stato delle attrezzature; precarietà 'cd lantìgieoi'cità 'del locale di sosta dei disoccupati in attesa di essere avviati, con­sistente in un cortiie esposto aU’'acqua piovana, al 'nevischio ed ai raggi dal sole spesso cocenti.

Da con'dizio'ne di inciviltà in cui trovansi ad operare gli impiegati -ed i 'disoccupati in cerca di occupazione è stata ripetutamente denun­ziata da anni all’Amministrazione comunale di Messina dai Direttori provinciali e regionali deli’Uffi'ci'O del 'lavoro, 'dal Prefetto di Messina, dalle Associazioni sindacali e da 'numerosi in­terventi sulla stampa cittadina.

Al di là delle p'romesse, però, 'nessun inter­vento, neanche per le ri'parazioni dì m'aggiore urgenza è stato operato dal Comune di M'essi- na 'Cui incombe l ’obMigo della manutenzione 'dei locali 'dell’Ufficio di Collooam'ento. Nean­che lo 'sciopero, giusti'fi'oato, attuato dai dipen­denti, 'Con aggravi'O 'della condizione dei disoc­cupati, è 'Stato idon-eo a togliere i dipen-denti e gli utenti dalla umiliante e squalificante con- 'diizione in cui vengono tenuti.

— per 'Conoscere se intenda intervenire per indurre il sindaco di Messina ad eliminiare gli inconvenienti 'denunziati e, nel caso che mi auguro positivo, se intenda farlo con somma urgenza » (1325) {L’interrogante chiede la ri­sposta scrìtta).

Miceli.

« All’Assessore al. turismo, 'àlle comunica­zioni e ai trasporti per sapere:

— quali iniziative intenda 'assumere a fron­te della recente decisone del Ministro della M'arina 'mercantile di consentire alla società

R esocon ti P ar la m en ta r i — 794 A ssem b lea R eg io n a le SiciliariQ ■

V i l i L egislatura 503* SEDUTA 4 M arzo iggj

Siremar ohe esercisce i collegammii tra la Si­cilia e le isole imnorii, di 'aumentare di col­po del 25-35 per cento i prezzi -dei biglietti. Tale decisione è un grave colpo al turismo siciliano alla vigilia della stagione estiva e a fronte di una crisi del settore che già si av­verte con il ridimeneionamento dei flussi tu- risti'cd;

— se non ritiene di dov'er tempestivamente intervenire presso il Ministero della marina mercantile per chiedere la revoca degli au- m'enti e l ’adozione delle misure necessarie nel quadro di un potenziiamento della Siremar e di una più incisiva politica dei trasporti marit­timi che 'il Governo della Regione ha il dovere di proporre e di realizzare in stretto rapporto con le scelte ed i provvedimenti del Governo nazionale » (1326).

Messana - VizziNi - A m m avu-TA - Messina - F icarra - Gu e l i.

PRESIDENTE. Avverto che delle interro­gazioni ora annunziate, quelle con richiesta di risposta orale sarainno iscritte alVordine del giorno per 'essere svolte al loro turno, mentre quelle con richiesta di ri'sposta scritta sono già state inviate al Governo.

Annunzio di interpellanza.

PRESIDENTE. Invito il deputato segretario a dare lettura deirinterpellanza presentata.

SASO, segretario:

« Al Presidente della Regi'one — con'sidera- to che è in fase avanzata 'lo stadio dei lavori di costruzione del metanodotto Algeria - Ita­lia, tramite il quale, già a fine 'armo, dovreb­bero esere 'avviati in Italia i primi 3,9 miliar­di di metri cubi di gas algerino; consiiderato che la Regione riciliama è concretamente in­teressata alla realizzazione 'e alla gestione del suddetto metanodotto; considerato inoltre che il metanodotto è abilitato lal trasporto di una quantità 'doppia 'di gas rispetto a quella con­tratta che è pari a 12,36 miliardi di metri cu­bi 'annui; 'considerato che negli accordi Eni- Sonatrach è previsto il diritto di opzione per raumento 'della fornitura di gas algerino e che le autorità 'algerine hanno manifestato ila lóro disponibilità a raddoppiare il metanodot­

to già in 'costrurione, anche nella prospettiva della 'estensione 'della esportazione di gas ver­so altri paesi 'europei; considerato 'Che dairau- mento 'della importaziione e, lan'cor più, dal possibile raddoppio 'del metanodotto' i ’Italia ricavere'bbe un ruolo 'Strategico 'centrale nella programm'azione europea e nella distribuzione di gas nel 'Continente; 'Consiiderato che da que­sto ruolo stra'tegi'oo dell Paese possono e de­vono aprirsi nuove prospettive per il Mezzo­giorno 'e la Sicilia, ria per quanto coo'ceme un mutamento profon'do nelle 'attuali con'dizio- m 'di disponibilità energetica, ria per quanto riguarda nuove 'ed larti'oolate possibilità di in­dustrializzazione e di 'sviluppo 'economico; con- ri'derato, quindi, che la Si'Ciliae 'il Mezzogiorno sono 'le 'realtà del Paese particolarmente inte- rffisate allo 'sviluppo 'dei rapporti di coopera­zione politi'oa 'sd economica tra Tltàlia e ì’Al- geri'a per sapere quali iniziative intenda promuovere nei confronti 'del Governo nazio­nale per tollecitarlo — nel consolidamento dei buoni rappo'rtì politi'oi e 'di cooperazione — a sviluppare posi'tivamente e a concludere rapi­damente le trattative in corso con l ’Algeria — per 'Sapere quali inizi'ative intenda promuo­vere nei confronti del Governo nazionale per sollecitarlo — nel cons'olidam'ento dei buoni rapporti politici e di 'cooperazi'one — a svilup­pare positivamente e a concludere rapidamen­te le trattative in 'corso 'Con rAlgerìa al fine di perv'enire alT’aumento della fornitura di gas secondo le opziioni già previste nell’accordo Eni - Sonatr>a'ch, nonché al raddo'ppio dell’at- tu'ale metanodotto » (845).

VizziNi - L audani - A mmavuta- B arcellona - Cagnes - Ches- .SARI - Messina - Motta - Tusa.

PRESIDENTE. Avverto che trascorsi tre gi'Omì 'dall’odi'erno annunzi'O senza che il GO' verno abbia dichiarato «che respinge l’inter- pellanza o ‘abbia fatto conoscere il giorno m cui intende trattarla, rinterpellanza stessa sa' rà iscritta 'alTordine del giorno per essere svolta 'al suo turno.

Richiesta di procedura d’urgenza con relazioniorale per l’esame di disegno di legge.

AVOLA, Assessore alla sanità. Chiedo ^ parlare.

Resoconti P ar lam en tar i 795 — A ssem b lea R eg ion a le Siciliana

flII Legislatura 5U3" SEDUTA 4 M arzo 1981

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

AVOLA, Assessore alla sanità. Onorevole presidente, chdedo la procedura d’urgenza con la relazione orale per Tesame del disegno di legge numero 989 che contìene norme per l’effettuazione delle elezioni regionali ©d am- Bimistrative.

PRESIDENTE. Avverto che la richiesta sa­rà posta 'alTordine del giorno della seduta sucoessiva.

Seguito delia discussione unificata di mozioni.

PRESIDENTE. Si pa^a al secondo punto sirordine del giorno: seguito della disct^sio- ne delle mozioni numero 167, « Adempimenti relativi lal trasferimento dei compiti di ‘assi­stenza sanitaria alle Unità sanitarie locali », a firma Lucenti', Vizzini ed altri, e numero 174, « D^eterminazione 'della data d ele ele­zioni degli organi di gestione ‘delle Unità sa­nitarie locali », ‘E firma Lucenti, Vizzini, Ama­ta ed altri.

MARCONI. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

MARCONI. Signor Presidente, signor As­sessore e onorevoh colleghi, Tiniziativa che è stata sviluppata dal gruppo '(XHnunista ‘Con le dtte mozioni che oggi si discutono vuole ancora contrihu'ire, in mo'do chiaro e positivo, al su­peramento di gravi 'C colpevoh ritardi del cen- tro- sinistra e intende ulteriorm'cnte mettere ® evidenza la volontà involutiva delle forze

governo e segnatamente della Democra­zia cristìana, le quali tendono a vanificare i 'contenuti più autentici e più innovatori della ®onna sanitaria.

Del resto i ’imm'agine di 'questa Aula, che Tede presente soltanto il Gruppo comunista e zompletamente assenti i rappresentanti delie orze che sono ai governo della Regione, dà il dietro con cui 'questo governo e queste forzepoliticheblei

'Si dnteresB'ano e si occupano di pro- 'ziii così importanti che riguardano la salu-

® di tutta la popolazione della regian'e sicì-

Z esoconti, f. 108

Presidenza del Fresidente RUSSO

Il Gruppo com_unista si muove per ima coe­rente applicazione 'della riforma, 'COsì come voluta dai legislatore nazionalle, e si pone come finalità p-ràmarla il compito di cogliere e di 'esaltare tutte le potenzialità innovative in es­sa contenute, prevedendo un sistema che con­senta il necessario coordànamento e la inte- grazd'one dei 'servizi sanitari >6 'sociali, ove ne­cessario.

Cosa è successo ed è avvenuto in questa re­gione che peraltro, riepetto alle altre regioni d’Italia, è munita di poteià estTemiamente più ampi in virtù del suo statuto speciale? Siamo una regione 'che è in coda a 'tutte ile 'altre nella 'legislazione e nella 'attuazione della informa stessa.

Con queste due mozioni abbiamo posto dei problemi assolutam'ente specifici sulle scaden­ze da seguire per rattuazione 'della riform'a e per la istituzione e costituzione delle unità sa­nitarie locali, cioè dei presidi tecni'ci che de­vono essere utBhzzati dai comuni ('sìngoli o associati o decentrati) al fine 'di potere pro- 'durre stato di salute piuttosto 'cbe cura della malattia.

Abbiamo evidenziato che l ’unico atto uffi­ciale del Governo è quel decreto del Presiden­te della Regi'one numero 120, pubbhoato dalla Gazzetta ufficiale della Regione siciliana nu­mero 51 del 22 novembre 1980, il quale isti­tuisce « fittiziamente » «a nostro giudizio le unità sanitarie locali. In questo decreto, peral­tro, non si 'attua quanto previsto dalTarticolo 39 'deRa legge regionale numero 87, cioè il trasferimento 'dei beni dei presd'di dei discìol- ti enti, che non è ancora avvenuto.

Ci risulta che si'a stato ‘inviata dalTAssesso- rato alla Sanità una icìrcolare agli enti in que­sto senso; in tei senso lattendiiamo dalla rispo­sta dell’Assessore conferma o smentita di quanto ci baono detto i rappresentanti degli stessi enti. Questi ultimi infatti sostengono che questa circolare è 'estremamente poco chiara ed ha messo questi enti in uno 'Stato di grande 'difficoltà, tanto 'che le procedure previste per il trasferiimiento dei beni 'sono tiitt’ialtro che awi'ate e quindi tutf'àltro cbe completate.

Inoltre sappiamo che la Giunta regionale, -e per essa l ’Assessore lagH enti locali, non ha approvato questo decreto che dovrebbe av­viare le elezioni peir le assemblee dei comuni'.

(500)

R esocon ti P ar lam en tari — 796 — A ssem b lea R eg io n a le Sicilia-n !

V il i Legislatura 503" SEDUTA 4 M arzo 193]

Nelle due mozioni sono presenti due diversi agganci legislativi, perchè la seconda mozione, essendo più recente (la prima risale al no­vembre del 1980), si iriferisce alla seconda legge sulle unità sanitarie locali in cui sono contenute precisazioni tecnàcbe presentate dal­lo stesso Assessorato agli enti locali e fatte proprie dalla Commissione legislativa compe­tente.

Nonostante tutte le forze politiche abbicano accettato, senza un -minimo di discussione, queste precisazioni tecniche considerate in questa Aula dall’Assessore agli enti locali suf­ficienti e complete per l ’avvio delle procedu­re per la elezione delle -assemblee dei comu­ni, -fino ad oggi, e benché la discussione di -que­sta mozione sia iniziata da due settimane, gli atti ufficiali per iawiiare queste procedure non li conosciamo.

Pertanto riteniamo che -questo -siia un at- teggiam-ento -estremiamente irresponsabile, ol­tre che colpevole, perché già la Regione -sici­liana, essendo stata considerata iàlla stregua delle regioni meridionali colpite dal terre­moto, ha avuto dal -Ministero deUa sanità una ulteriore proroga di -sei mesi che scadrà il 30 giugno; fino lad oggi, cioè a -marzo, ancora non vi è nessun avvio nella procedura per la elezione delle assemblee.

Si di-ce che abbiamo 'di fronte un periodo -in cui le popolazioni verranno chiamate a dare -il loro voto per i referendum e per la rielezione d e l’Assemblea regionale siciliana e quindi co­stituirebbe un periodo difficile. Ci sembra che tali obiezioni -siano senza fondamento in quanto sappiamo che si tratta di elezioni dì secondo grado le -quali possono al massimo sottrarre una mezza giornata di tempo ai con­siglieri comtmali e quindi non possono por­tare il minimo impedhnìento àllo svOlgim-ento dei referendum o delle elezioni regionali'.

Riteniiamo di richiedere a questo -Governo che -entro -dieci gioimi da oggi si impegni ad emanare -il idecreto -richiesto, in modo che, fa­cendo trascorrere 1 'cinquanta -giorni previsti dalla legge, le el-ez-ioni delle assemblee possano effettuarsi -nella prima domenica di maggio. Consideriamo questi termini come il linùte massimo oltre di quale non si può andare per­chè, com-e -abbiiamo già -ricordato, per il primo di luglio 1981 queste -assemblee di comuni de­vono -avere già eletto i -propri presidenti, for­mato i propri -comitati di -gestione ed essere in

condizione di -potere prendere -in mano la gè-sti-one dell-a sanità.

D’altronde tsiamo -stanchi -di continuare ad assistere a -ciò -che è successo in questi due anni: 'al vecch-io avrebbe -dovuto essere sosti- tuito il nuovo -ed invece il vecchio è distrut­to, -mientre di nuovo -non esiste. In questo pe­riodo intermedio -si sono verificate le situazio­ni più -assurde e più stran-e.

Ad -esempio -ci -chiediamo: -(ribadiamo una -domanda già fatta all’Assessore nel corso del­la -di-s'cussione -di una mozione sulla speciali- ìstica) a quali -norme e a -quàld supporti giuri-dèd -si è agganciato l ’Assessorato -alla sanità quan­do ha permesso ai convenzionati interni spe- -cialisti -di potere acquisàre -anche le co-nven- zioni 'esterne presso i loro -ambulatori, presso i loro laboratori, presso i loro studi? Quando ci si inseriva nella struttura pubblica ci si im­pegnava a rispettare -il rapporto di impiego, di dipendenza, sia esso a livello di convenz-io- nam-ento interno -che di convenzdonameiito esterno.

Questi due -anni stanno -servendo a questo Governo per -distruggere nell’Isola -quel poco 'di -sanità pubbMoa -ohe ancora -aveva resistito nonostante il -degrado -delle strutture -e l ’-au- mento indiscrianinato della -spesa verificatosi negli ultimi anni .

Queste erano state 'le ragioni ohe avevano ■portato alla lotta per -una 'lìforma sanitaria: rivolgersi alla tutela della salute, razionaliz­zare l ’-esistente e -quindi mettere un po’ 4 -ordine nelle spese. Questi -due -anni di ritardo nella Regione siciliana sono serviti per -acuire le contrad-dizioni presenti nel -sistema prece­dentemente, ampliarle -eoorm-emente, favori-re le speculazioni -di -san-itari non sufficientemen­te professionalizzati' -e più oamm-eroiali, facen­do 'diventare la situazi-one -della sanità in Si- -cili-a a livelli in-fiimi -come qualità e a livelli massimi come -quantità -di spese, owi-amente -non oo-rrispondentì -ai servizi' -erogati.

Pertanto questo intervento, -che segue la -disoussione generale -svoltasi nella -scorsa se­duta, Tibadi'sce la riichiesta -del gruppo comu­nista di -un impegno -da part-e -del -Governo em tro dieci gi-omi -ad em-anare il -decreto di cui -aU’-art. 4 ibis d-dlla legge region-ale 2 agosto 1980, n. 87 -e sucoessiive modifiche, e legge 6 'del gennaio 1981 con -cui si fis® ?. giorno -della elezion-e -delle assemblee gen-eruii -delle unità -sanitarie loeàli. Entro -dieci gioj' ni -dalla data -di approvazi-one della presem

Resoconti P ar lam en tari 797 A ssem b lea R eg ion a le S iciliana

yill Legislatura 5U3'“ SEDUTA 4 M arzo 1981

mozione dovirà essere iindiicato suBa Gazzetta uffioial-e della Regione BidRania il giorno in cui à dovranno tenere ie ©lezioni per le assem­blee generali dellle U.S.L., ricordando che si tetta dei tempi massimi per avere dal 1° luglio del 1981 un avvio del nuovo sistema sanitario.

AVOLA, Assessore alla sanità. Chiedo dipaiflare.

PRESIDENTE. Ne ha taocfltà.

AVOLA, Assessore alla sanità. Onorevole Presidente ed onorevoli a lleghi, la mozione che ha come primo firmatario il collega ono­revole Lucenti è essenzialmente finaildzzata ad operare perchè tutti i nostri cittadini possano usufruire speditam'ente e compiutamente di una adeguata assistenza sanitaria secondo d dettami della legge 23 dicembre 1978, nume­ro 833, istitutiva del Servizio sanitario uìeczìo- naie, nonché della legge regionale 12 agosto 1980, numero 87, istitutiva in Sicilia delle Uaiità sanitarie locali.

lai tale ottica si inquadrano ile apeoifiebe iinL ziative proposte con il documento ispettivo in trattazione, iniziative che l ’onorevole Lucenti e l’onorevole Marconi hanno esposto con la consueta chiarezza.

In estrema, sintesi viene chiesto di integrare la normativa regionale in materia di riforma sanitaria, di applicare con tempestività ie di- sposàzioni vigenti e di modificare icdcuni prov- wdimenti mnministrativi che sono stati re­centemente disposti.

Per la verità dalla data di presentazione della mozione 167, che risale al 27 novembre scorso, sono avvenuti dei fatti nuovi che costi- hiiscono T accoglimento e si muovano nella di­rezione propugnata dai sottoscrittori dei do­cumenti che sono oggi al nostro esame.

n Governo, a seguito dèlia deliberazione l'umero 354 del 2 'dicembre 1980, ha deposita­tili data 18 dicembre 1980 il disegno idi deg- Se nuanero 935 'concernente « Normie per la 'stìtuzio-ne dei ruoli normativi regionali del Personale, la 'contabilità e d’amminiBtrazion'e

patrimoni'O 'delle Unità sanitarie locali e odifi'che ed integrazioni alla legge iregd'onale agosto 1980, numero 87 ». Tale scbem'a di

®Sge è lin 'atto lair'esame dalla competente tninidissione liegialativa 'della Assemblea di 1 gli 'onorevoli Lucenti e M'arconi sono au- '’&voli componenti ed 'in sede di esame par­

ticolare della normativa ivi 'contenuta potran- Tiio venire apportate le 'eventuiali m'OddficazÌQni '6 integrazioni finalizzate alla rapida e comple­ta 'attuazione della riforma sanitari'a, obietti­vo primario del Governo regionale.

Mi 'Sia altresì consentito rilevare che suc­cessivam ente 'alla presentazione della mozione, ed esattamente nella seduta del 22 'diicembré1980, questa Assemblea si è occupata respon­sabilmente dei problemi -in m'ateria di riforma sanitaria 'da risolvere prioritaNamente, perve­nendo all’approvazione del disegno di legge numero 649, <a su'O tempo presentato dal Go­verno presieduto daH’onorevole Mattarella, che attiene aH’ordinamento interno dei servizi sanitari ed airattuiazione 'del sistemia informa­tivo sanitario e ’deirosservatorio epidemialogi­co regionale.

Tale legge, pubblicata nella Gazzetta uffi­ciale della Regione sicihana in data 10 gen­naio 1981, con il numero 6 del 6 genaraio1981, 'ha apportato ‘an'che modifiche al­la legge regionale n. 87 del 1980 per quanto attiene al sistema elettorale attraverso il qua­le viene assicuirata la partecipazione dei rap- presentantì degli enti 'locali alla gestione delle unità sanitarie locali.

Le modi'ficbe appartate sono 'peraltro 'di­rette ad ovviare 'ad 'alcuni inconvenienti, 'anche di carattere procedurale, riscontrati nella precedente aaormativa di cui 'alla legge regionale 87. E ’ stata infatti la consapevo­lezza di tali dtaconveni'entì che ha imposto una pausa 'di riflessione nelle inizi'ative di 'Competenza 'delTAssessorato ' 'agli enti lo- 'cMi, 'in'du'cendoci com'e legislatori a sostitui­re 'interamente 'il dettato deirart. 4 della men- zioniata legge 87.

Non sarebbe stato razionale, come peraltro è enrerso nel 'dibattito svoltosi in Aula, af­frettarsi 'a dare applicazione 'commaque ad. una normativa 'Cbe questa Assemblea ha ritenuto necessario ed urgente modificare integral­mente. Tale modifica legd'dlativa, ribadisco, si è resa necessaria in quanto nella legge prece­dente non risultavano indicati in particolare: il periodo 'delle votazioni; la costituzione di un ufficio elettorale 'Cui 'demandaTe le operazio­ni 'inerenti 'alla votazi'one, allo scrutinio ed 'al­ia progranum-azione idegld 'eletti; il metodo in base 'al quale attribuire i seggi. Per colm'are tali lacune, che rendevano impossibili le elezio­ni, è stato proposto dalo Assessorato agli enti locali un nuovo schema di 'legge elaborato su

R esocon ti P ar lam en tar i 798 A ssem b lea R eg ion a le SicUiana

V II! Legislatura 503* SEDUTA 4 M arzo

iDdioazione formulata da una commissione di studio, appositcmLente istituita, le cui conclu­sioni sono state ripartate nella menzionata legge regionale numero 6 del 1981.

Sì può assicurare che sotto il profilo giuri­dico e procedurale nulla osta alla effettuazio­ne di tali elezioni, ima volta che la Giunta di governo abbia adottato apposita deliberazio­ne e ciò secondo una modifica introdotta nella nuova legge. Con l ’ocoasi'one il Governo riba­disce la propria volontà all’applicazione della nuova nomiativa curando tutte le iniziative e svolgendo tutte le sollecitazioni perchè il nuo­vo sistema trovi una tempestiva e concreta at­tuazione.

E ’ vero, onorevoli colleghi, che alle leggi di riformia sanitaria va data im’applicazione sol­lecita, evitando discrasie e vuoti, ma è al­trettanto vero che si tratta di una oùtevoìe ri­forma di struttura che presenta aspetti di par­ticolare complessità che vanno evidenziati con realismo, non come alibi per chiedere dif­ferimenti operativi, ma per responsabile co­gnizione della problematica esistente e delle necessità alle quali sopperire.

In tale quadro e da tale impostazione, per altro, deriva la legMiaznone nasonàle, emes­sa con la forma dell decreto legge, che, con Toblettivo di evitare vuoti operativi, ha di sposto la proroga della gestione degli enti', casse, servizi e gestiioni autonome con compiti di assistenza sanitaria con la nomiina di un Commissario unico regionale in quelle Regio­ni nelle quali non siano stati ancora emanati ed attuati i provvedimenti previsti dairartì'colo 61 della legge 23 dicembre 1978, numero 883.

In Sicttlia, per effetto idi tale norma, il Pre­sidente della Regione, con decreto dei 31 di­cembre 1980, ha nominato un Commissiario unico regionale nella persona del dottor Va­lenti, ex-direttore deU’Inam dà Palermo, il quale è subentrato nei compiti 'già spettanti ai Commissari liquidatori 'di tutti gli enti disciolti dì cui sopra.

Tale gestione cornmissari'ale, secondo quan­to p'revisto dal decreto legge del 22 dicem­bre 1980, numero 900, cessa con la completa attuazione 'dei provvedimenti di cui al men­zionato artìcolo 61 della legge numero 833 che concerne la costituzione delle unità sani­tarie locali, richi'amato daH’articolo 38 della legge regionale numero 87 del 1980 e, co­munque, non oltre il 30 giugn'O 1981.

Altro problema posto dal documento in 4. scussione è quello 'Che lattìiene alla integrazio­ne del decreto del ‘Presidente della Regione 5 novembre 1980, numero 121, di cui parlava poc’'anzi l ’anorevoie M'arcond, che concerne fe ■ costituzione delle unità sanitarie locali nei ' territorio della Regione.

Concordo pienam>ente con il 'rilievo formu- lato nella mozione 167 e cioè che trattasi di un I prowedimiento parzàtale che necessita di iute- ‘ grazione. Ciò ‘si ricava pienamente, ed in mo-1 mo incontestabile, 'dalle motivazìioni che pre- ; cedono il dispositivo del decreto numero 121; ■' tali m'Otìvazioni evidenz'iano, leggo testual- mente, « che non appare possi'bile adottare di­sposizioni in ordine lal trasferimmto ai Corau- ì ni dei beni' mobili ed immobili 'e delle attrez- ‘ zature degli enti 'ed istituti di cui air-articdo 66, primo comma, {lettere a) e b) della legge ' numero 833 del 1978, atteso 'che, tra T'altro, non sono dnterveinurti gjli atti 'di rioognizione di j cm al quarto comma deil’articdlo 39 della leg­ge regionale numero 87 del 1980 »; « che non può procederei » - è detto tra l’ialtro - « in atto all’adozione dèlie 'diS'posizioni previste dal ter­zo comma del citato artìcolo 38 in attesa della emanazione delle relative doisposizriiond legisla­tive speciifiche di cui è cenno nel medesimo comm'a »; 'ancora è detto « non può procederà ài trasferimento 'ai 'Comuni 'detie funzioni di cui al medesimo articolo 38, 'attesa la rilevata impossibilità 'di procedere al trasferimento dei beni e delle attrezzature, nonché alF'ass'egna- zione del personale ».

Va, altresì, sottolineato -che nel 'decreto nu­mero 121 viiene fatta menzione che sono in 'Corso di defirnizione le procedure previste dal- i ’'.a)rticol'0 43 della legge regionale num'ero 87 del 1980 per la eventuàl'e m'odifioa degli am- 'bitì territO'ii'ali e va 'evidenziato che l ’articolo 2 dei decreto stesso assegn'a agli 'enti locali io- teressatì un 'Congruo termine (novanta gio^) perchè si pronunzino in ordine alia deltaulo' zion'e 'dei distretti scolastici e delle altre unita di 'Servizio che di regola dovranno coincidere con gli lambiti tèrritori'ali det'le unità sanitarie locali.

Dalle 'Considerazioni rassegnate emerge ch ; specifiche 'difficoltà 'Obiettive 'e la esigenza u tenere nel 'dovuto ‘Conto le indicazioni neces- sarde degli organismi di base non hanno coH' sentito una più 'ampia articolazione del naen zi'onato decreto del Presidente della Regio^fche, ripeto, è parzù'ale ed è da integrare. Trai'

ggsoconti P ar la m en ta r i 799 — A ssem blea R eg ion a le S iciliana

ylll Legislatura 503* SEDUTA 4 Marzo 1981

tasi, pertanto, -di un prowedòmento anunini- stratìvo che va integrato non appena si dispor­rà degli elementi che consentono i ’emianazio- ne di un decreto aggiuntivo.

Parte di tali esigenze verranno sopperite non appena questa Assemblea prowederà al- Tapprovazione delle disposizioni contenute nel disegno di legge di iniziativa governativa, nu­mero 935, al quale ho fatto in precedenza rife- rimento.

Si tratta di tempi brevi atteso che, secondo il calendario dei nostri lavori predisposto dal­la Conferenza dei oapigruppo, tale disegno di legge dovrà veniire idiscu'seo nella porima set- tìmania di marzo.

In ordine ai residui elementi si informano i onorevoli presentatori delle mozioni che

sono state impartite apposite istruzioni e pro­mosse specifiche iniziative perchè si possa provvedere ad mtegrare il decreto del Presi­dente della Regione nnmero 121, sussistendo ima completa coincidenza tra l ’intendimento del Governo e la sollecitazione parlamentare.

Alla luce delle considerazioni che, sia pure in termini essenziali, ho avuto modo di rasse­gnare; considerata ila impossibilità di dare at­tuazione alla normativa che questa Assemblea ha, con senso di responsabilità, modificato; ri­levata la iniziativa legislativa assunta dal Go­verno nella direzione richiesta dagli onorevoli colleghi ed evidenziati i motivi che non barmo consentito 'di integrare il decreto del Presiden­te della Regione, a suo tempo em>anato, mi sia consentito rivolgere ad presentatori della mo­zione rinvito a volere 'considerare la opportu­nità di ritirare il 'docum'ento ispettivo medesd- mo in quanto il 'Governo sì è mosso nella di­rezione richiesta e rinnova il preciso proponi­mento 'di vedere 'Completata la norm'ativa re­gionale in materi'a 'di assistenza sanitaria e di potere provvedere 'in tempi brevi alla integra­zione dei provvedimenti lanmoiinistrativi emes­si in applicazi'one delle 'specifiche leggi regio­nali 'in atto esìstenti.

Ho in precedenza evidenziato, onorevoli ' dlleghi, in isede di 'discussione delia mozi-one numero 167 attmente r'attuazi'one iln Sicilia Iella normativa in materia 'di riformia eamta- nia, l’attività espletata dairAssessorato al qua-

sono preposto ed ho messo in luce le inizia­tive di carattere legislati'vo promosse ad inte­grazione delle leggi approvate da questa As­semblea nel corso della sessione. Ho rappre­sentato che le 'Convocazioni degli organi di am­

ministrazione degli 'enti locali per la -elezione dei oomponienti 'di loro spettanza nei Consigli delle unità sanitarie locali non sono state a suo tempo indette, non perchè sussista, onore- voile Lucenti, una volontà 'di 'differire nel tem­po de iStes'se 'dlezi'oni ma unicam'ente perchè parte della normativa -della legge numero 87 sì è dimostrata di non agevole "applicazione, tanto che, 'comunque, è stata corretta con la legge numero 6.

Per la verità, la normativa 'attinente 'alle unità sanitarie locali va integrata con l ’appro- vazione in tempi -abbastanza rawi-cinatì del disegno di legge di iniziativa governativa nu­mero 935 che contiene, come in precedenza ho detto, -disposizioni per la istituzione del ruo­lo unico 'regionale del personale e norme per la 'Contabilità e 'l’iamministrazione del p-atrimonio dèlie unità sanitariie locali.

E ’ preciso intenidimento del governo no'U solo di costituire le unità (sanitarie locali ma di porle nelle condizioni operative tali da po­tere piienamente -adempiere 'alle qualificanti attribuzi-ond istituzi'anald loro demandate. Non si è invece per ili mom-ento in condizioni di de- termiinare con 'estrema precisìon'e la data esat­ta in cui SI decreto 'che stabi'ldsce il giorno per la elezione 'daE’iass'emblea di ciascu'na unità sa- -nitaria locale verrà emesso -e pubblicato non solo per le ragioni -e le motivazioni in prece- 'denza rassegnate, ma 'anche per obiettive esi­genze connesse -al rispetto 'delle innovazoni contenute neH’iartiooil'O 31 della legge regio­nale num'ero 6 dei 1981.

Penso 'Cbe il Governo possa impegn'arsi ad indire le elezioni, a fissare la 'data delle ele­zioni entro il mese di marzo del corrente anno affinchè le elezi'om possano avvenire prima della scadenza -del 30 giugno 1981, cioè nei tempi stabiliti 'dalla legge, mettendo gli organi competenti nelle cooddzi'ond di eleggere gli or­ganismi ‘responsabdi 'delle unità sanitari'e lo­cali in modo -da .avere il quadro completo di qu^te nuove 'Strutture, 'cd'oè il comitato di gestione -ed il Presidente -del Comitato di 'ge­stione. Ih questo m'odo anche in Sicilia potrà -attuarsi 1-a -riforma sanitaria; quindi non c’è -al-cu-n intendimento -da parte del Governo del­la Regione -a frapporre degli ostacoli per rin­viare in Sicilia l ’-appl'i'Cazi'one della riforma sa­nitaria.

Inoltre -con il suddetto articolo 31 della legge regionale num-ero 6 -del 1981 è stata disposta la sostituzione della tabella A) allegata alla

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V il i L egislatura 503“ SEDUTA 4 M arzo iggj '

legge regionale '87 ed è stato -prorogato ai giomo 9 febbraio il termdne utile per la for­mulazione 'da parte dei ooniund di eventuali richieste di aggregazione nell’-ambito territo­riale 'di unità 'Sanitaria locale 'diversa da quel­la in cui risultino incluse in base alla menzio­nata tabella A) e recentemente sostituita.

Sussìste pertanto d’esigenza di esamin-are con adeguato approfondimento le istanze in questione (an'ch'e questi sono problemi deli- oatis'simi -che vanno .aiffrontati e rìisolti nel più breve tempo possibile se vogliamo che la ri­forma 'in Sicilia po^a trovare una risposta de­finitiva secondo le esigenze che hanno m-ani- festato i partiti politici, le organizzazioni sin­dacali, de 'organizzaziorÉ sociali e tutti i cit­tadini) la cui defindzionie riveste carattere es­senziale e pregkndizial'e per la stessa indizione delle elezioni, che comunque, ripeto, dovran­no essere indette entro il mese di marzo del 1981.

Con r'Occasìone informo gli onorevoli col­leghi che 'Sono già pervenute richieste di di­versa aggregazione territoriale sia da parte di piccoli che di grandi comuni e le istanze rela­tive vanno decise 'sulla scorta di ima comples­sa procedura la quale prescrive, tra l ’altro, la preventiva acquisizione 'di uno specifico parere dèlia competente oommissd’one 'legislativa per­manente di questa Assemblea.

Il problema, pertanto, verrà posto a breve scadenza alb-esame della Commissione compe­tente ed in tale sede potranno venire fomite ulteriori delucidazioni ed operati i necessari raccordi 'Circa i tempi dì emissione del decreto di indizione delle elezioni in questione, òli qua­le, senz’ialtro, verrà adottato, come ho detto poc’anzi, entro ii marzo del 1981.

Ciò prem'esso, 'sussistendo la 'precisa volontà 'del Governo di operare nella direzione chiesta con i documenti ispettivi' iii esame, 'att'esa la necessità di correlare l ’azione ed i provvedi­menti amministrativi alla legislazi'one regio­nale integrativa, mi permetto prospettare an­cora una volta l ’opportunità di un ritiro delle m'ozioni in quanto non 'Sii riscontrano posizioni differenziate e soprattuttto perchè potrebbe risultare utile raccordare i tempi dei provve­dimenti da em'anare 'oon il contenuto delle nuove disposizioni legi'slatìve integrative che abbiamo in itinere.

Pertanto chiedo 'agli onorevoli colleghi, rite­nendo di avere dato delle risposte sufficienti, di ritirare ‘le mozioni 'Che sono oggetto della di-

■scu'ssione odierna perchè, ripeto, non c ’è al­cuna volontà da piarte del 'Governo di fare slit­tare ancora 'la 'emanazione 'del decreto che de­ve fissare la data delle 'elezioni delle assem­blee 'dalle unità sanitarie Iboali.

LUCENTI. Chiedo 'di parlare per dichiara­zione di voto.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

LUCENTI, Signor Presidente, onorevole Assessore, signori coillleghi, abbiamo testé ascoltato con attenzione l ’dntervento delTono- revole Assessore ialia sanità. Giudichiamo que­sto intervento pieno 'di ri'CO'noscìmentì forma­li, ma ^soltanto formaid, dei motivi che hanno spinto il gruppo comunista alia presentazione delle due m'oziand e pieno di 'anunissioni sullo stimolo che queste m-ozioni hanno eser­citato (soprattuttto la prima) per la predispo­sizione di alcuni atti' da parte 'del governo. Si tratta però di riconoscimenti soltanto formali perché la conclusione a cui è arrivato il go­verno attraverso una risposta burocratica è quella 'delTinoredìbile richiesta del ritiro del­le mozioni.

Riteniamo 'Che 'questa rii^os'ta piena di ten­tativi di rabbonimento nei confrontì 'del Grup­po comunista è ,all di sotto dei problemi da noi sollevati '6 'delle esigenze della nostra Regìoiie. Infatti il Governo continua 'a dim'Ostrare di non avere la conoscenza dei fatti e 'di non vo­lere oo^gliere le giuste conseguenze 'delle sd- tuaziond.

Onorevole Assessore, 'onorevoli colleghi, da dove nasce Tesigenzia improrogabile della ri- ; fomi’a sanitaria, non dico nel nostro Paese ma in modo particolare nella 'nostra Sicilia? Sor­ge 'dalT'O'ggettiva lettura 'della realtà sanitaria della nostra Regione, dove i dati '(e poi ne leggerò alcuni) stanno 'a dimostrare come la sàtu'azi'One 'è dramm'atica e -com'e c ’è T'esigenza ■assoluta di attuare la riforma sanitaria nella nostra Regi'cxiie.

Quale è la sithazione 'della nostra Regione su cui il governo 'sorvola tentando di autodi" fendersi, soffermandosi su alcune questiom f che sono financo marginali? Se osservi'amo '' graduatoria reigìonal'e nel nostro Paese _ ,,quanto ri'guarda 'aloune malattìe, determins ; 'indici 'ci indicheranno io stato 'di salute oej^ popolazione e la realità sanitaria della nos |re'gione (e mi fermerò soltanto su alcuniri datt

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Vili Legislatura 503” SEDUTA 4 M arzo 1981

penso peraltro che ronorevole Assessore alla Sanità, per dovere d’ufficio, conosca questi dati, ianche isie poi non ne trae tutte le conse­guenze).

La Sicilia è lal quarto posto in Italia per r,incidenza di lepatite virale; sappiamo come le nostre 'Città ed i nostri centri vengono in modo puntuale ogni' anno investiti da epide­mie di epatite virale, legate alla situazione fatiscente delle nostre reti fognanti ed idri­che; siamo ìal quinto posto per quanto riguar­da la febbre tifoidea. La nostra regione è al quarto posto in tema idi mortalità infantile; nella nostra regi'one abbiamo un indice del 20,7, contro una media nazionale del 17,7 ed in un importante centro, come Gala, addirit­tura questo indice è 'dal 28 iche awicina que­sta città, da questo punto di vista, ad alcuni paesi del terzo mondo.

Abbiamo il primato assoluto, in Italia, per la mortalità materna, ccxn un indice di 104 morti materne su 100.000 nati vivi, -contro una media nazionale del 60,7, -cioè in Sicilia ab­biamo una mortalità materna doppia rispetto ai resto deiritalia; tutto ciò è la dimostrazio­ne di come funzionano i nostri ospedali e, so­prattutto, i servizi 'di protezione materno-in- fantile. E’ facile parlare di battaglia per la vita quando, in realtà, si è 'operato in modo che in Sicilia oi fosse la morte.

Nella nostra Regi-one ogni anno nascono 100 bambini laffetti da « Talassemia major » una malattia gravissima che può essere prevenu­te; tuttavia nella nostra regione non sì è fatto niente da parte -dell Governo per 'intervenire in senso preventivo e si registrano soltanto mar­ginali iniziative periferiche in questo settore.

La nostra e una regione dove abbiamo iin enorme area gozzigena per la 'quale nes­sun Governo ha mai fatto niente nonostante gm si conoscesse abbondantemente questa fealltà da trent’anni; dopo notevoli fati che ®vv®ute in quest’Aula, sono stati varati 'al- cuni interventi -dhe, peraltro, sono rimasti sino ad ora sulla carta.

Non 'abbiamo nessun servizio 'di prevenzione Nessuno struttura sociosanitaria per la pre- snaà'one 'e di frante 'a questa assenza di strut-

preventive, abbiamo realtà come quelle ^ per citarne alcune — 'di Augusta, di Sira-

di Gela, di Milazzo, dove rinquinamen- 6 arrivato ai livelli tristemente noti.

abbi’amo le tossicomanie, un feno­lo n registra un preoccupante incremen­

tila nostra regione; tuttavia non è 'ancora

operante nessuna struttura e -nessun centro per aintaire e prevenire le tossicomanie, pur 'essendoci una legge .nazionale e noa regiona­le -che indicano in modo preciso le modalità per la realizzazione di strutture adeguate.

Tuttavia accanto a questa patologia tip-ica del sottosviluppo, a cui Ila Sicilia è stata con­dannata dalla assu-rda poliitioa sanitaria con- 'dotta da 'questi, governi che hann'o -avuto sem­pre, e in modo 'preponderante, una presenza ■della D'emo'crazia ordistiana, -vi è anche la pa- toi'ògia tipica della icivilizzazìone. Pertanto nella nostra regione abbiamo indici altissimi di malattie 'cardiova'scoìari, di diabete; ad esem­pio, causa Tinquinamento, come dicevo pii- raa, -casi clamorosi, 'Come quello dei 'nati malformati di Augusta, hanno fatto assurge­re da nostra Regione a livelli dì notorietà mondiali.

Tuttavia questa situazi-one è stata caratteriz­zata 'anche 'dàlTestrema carenza qualitativo- quantitativa delle 'Struttu-re: gli ospedali so­no stati mal 'distribuiti nel territorio della Regi-one, per -cui assistìamio ad im accentra- miento nei grossi 'centri, soprattutto Oatania e Palermo, e ad una m-an-canza, in certi casi drammatica -e assoluta, -di strutture ospeda­liere 'soprattutto in alcune zone di deter­minate province; -gli osp'edàlii -son-o mal fun­zionanti, anche tra gli 'operatori ospedalieri vi è la volontà idi lavorare ©d esistono com­petenze che però ven'gono mortifi'cate da que­sto tipo di politica.

Abbiamo inoltre una m'ancanza 'di posti let­to ,pìù 'Che dal punto 'di vista quantìtativo, an- 'Che se 'esiste qualche situazione 'di questo ge­nere, dal punto di vista qualitativo; abbiamo ■le strutture 'poliambulatori'ali 'delTIniam e del­le ex-mutue, 'anche queste mal distribuite nel territori'O, in 'quanto 'concentrate soprattutto nelle città, le -quali hanno sempre costretto le popolazioni 'delle province allo spostamento, al trasferimento, anche per una semplice vi­sita spedalistiica, presso i grossi centri.

Tutto '.ciò 'Che cosa è se non -il f rutto del vec­chio 'Sistema -che 'ancora è in piedi e che ha 'dato questi rìsdltati ed ha prodotto questa situazi'one? Da tale stato 'di cose, onorevoli oolleghi '6 signor Presidente, nasce in generale l ’esigenza 'della riforma sanitaria ed in par­ticolare T'esigenza 'di 'attu'arla nel Mezzogiorno e 'nòlla S'icilia.

La riforma poteva, 'doveva, e può ancora essere una -grande occasione per il Mezzo-

R esocon ti P ar la m en ta r i 802 — A ssem b lea R eg io n a le SicilianQ

V il i L egislatura 503* SEDUTA 4 M arzo iggj

giorno, per la Sicilia, per voltare pagina e per vincere la battaglia per il risanamento igìenieo-samtario, che è forse uno degli aspet­ti più gravi 'del nostro sottosviiluppo. Si tratta di un’occasion’e e di un’arma da .impugnare con ooraggio, con coerenza per impostare e vincere anche battaglie finalizzate ad ottenere dallo Stato 'tutti i mezzi necessari per un tale pro­cesso, ma si tratta 'anche 'di uno strumento per costringerci ad impegnaTci ad una visione programmatica delle iniziative della Regione, finalizzate a questo risan'amento ed a preser­vare lo stato di salute della popolazione si­ciliana. Penso agli interventi urgenti, fonda- mentali, che debbano essere fatti in questa regione, come idicevo prima, sugli acquedotti e sulle fogn.atuTe, perchè questo stato 'delle reti idriche e fogn-an-ti è il veicolo attraverso cui si scatenano le 'epidemi'e.

Dobbiamo purtroppo registrare l ’assurda assenza, anche fi'sicam'ente, da quest’Aula, ol­tre che dal 'dibattito, dei partiti che compon­gono questo cosiddetto Governo e registria­mo non con soddisfazione, ma soltanto per rispetto 'della verità, 'anche l ’‘assenza del Grup­po socialista il quale 'aveva firm'ato, coi Grup­po comunista, 'la prima mozi'one.

Registriamo -da parte del Governo ima in­comprensione di 'questi fatti drammatici ohe spingono 'alla riforma 'ed 'appunto la risposta che ci ha fornito è stata burocratica ed insuf­ficiente 'rispetto 'ai bd'sognì 'della neutra popo­lazione.

Consi'deravamo, poco fa, la riform-a sani­taria una grande occasione per il Mezzogior­no e per la Sicilia, che è stata bruciata mala­mente da questo Governo. Abbiamo documen­tato i ritardi, 'anche in questo dibattito. La no­stra Regione è l ’ultima regione italiana per quanto riguarda gli adempàmiBn-tà itegislativi, ma soprattutto per quanto concerne gli adem­pimenti governativi necessari per l ’avvio della riforma.

Su questo 'stato di 'cose nessuna risposta bu­rocratica può buttare un velo o un manto; le responsabilità 'Sono precise: sono di questo Governo, sono di questa maggioranza, sono della Democrazia 'cristiana. Comunque le re­sponsabilità non rigu-ardano soltanto i ritardi 'neir'appM'cazione della riforma con le conse­guenze drammatiche 'che ne derivano, ma cre­do che superino la sitoazione contingente. Oggi abbiamo la fortun-a di avere in questa Aula un pubblico di eccezione: un gruppo di

■giovani ohe 'certamente guarda alla situ'azione del nostro Paese e 'della 'nostra Regione con preoccupazione, tipica 'dei più giovand. Tutta­via credo 'che sperano che le battaglie per fe 'sviluppo possano 'essiere vinte ed 'al contempo dinrostrano 'Con la loro presenza 'di voler cre­dere in questa Assemblea e nei partiti.

Davan'ti 'ad una siiraile presenza ec'Oezionale ■e fortunata voglio fare una considerazione: le responsabilità che questo 'Governo e la De- m'oorazia cristiana si assumono, sabotando la 'riforma e vo'leodo rimandare ogni 'atto a dopo le elezioni per 'non turbare il loro sistema dì potere e per non scontentare nessuno, sono gravi per 'il settore, ma sono 'ancora 'più gra­vi per Tintera popolazione siciliana. Infatti, la situazi'on'e della sanità è emblematica per­chè segnala una trasformazione in negativo 'della società italiana ed in particolare della società sicidianja, in quanito, onorevo-li colie- ghi, 'accentua le 'dis'eguaglianze 'sooiald. Davan­ti 'ad disservizi, agli 'scioperi idei medici mutua- listi, 'Cii'Oè idei cosiddetti medici 'di base, 'degli ospedalieri, si aggravano le 'disegU'aglianze del mom'ento per ioni 'mentre i ricchi non hamo nessuna preocenpazione in 'quanto ricorrono alle strutture private, an'ohe all’estero o al nord, i poveri vedono 'ancora aggravata la loro situazione ed hanno minacciate le presta­zioni 'dei presiidd sanitari.

E’ in pericolo la stessa concezione della '(temocrazia perchè la nostra Costi'tuzione par­la da riforme e in 'questi 'anni quando abbiamo usato 'questo termine ilo abbiamo inteso nel isigndfi'cato 'Cbe una democrazia m'oderna e sa­na dà alla parola riforma, cioè come trasfor- mazàone e m'iigli'oramento delle situazioni. In­vece, attraverso questa gestione 'del proces­so di riforma sanitaria '(anche per un aiuto negativo 'che vien'e dato da 'certa stampa che a livello 'di massa — mi 'auguro che questo concetto '000 si sviluppi anche fra i giova» — sta faoen'd'O « passare » il 'concetto che ù' forma sanitaria 'Sia uguale 'a caos) mi chiedo verso dove 'andremo, s-e a livello 'di msesa do­vesse diffondersi un concetto 'di questo gene­re. 'Con quale forza le istituzioni, i partiti po­tranno chiamare la gente ed d giovani a dif®' dere le istituzioni democratiche, a credere » un 'futuro migliore e nèlla trasformazione »positivo nella nostra Regione? Questa e'grave 'responsabilità che vi 'state assumendo 'anche per il significato che -m generale acq ■

Resoconti P arlam en tari — 803 — A ssem b lea R eg ion a le S iciliana

yill Legislatura 503“ SEDUTA 4 Marzo 1981

jta fe mamoata 'attuazione delia riifoTma e lo svil'im'ento degli stessi oonicetti riform atoTi.

Questo non è tanto un problema nostro di credibilità, perchè 'come 'Partito comunista abbiamo i mezzi e igM strumenti per accresioe- re e ni'an'ten'ere la nostra immagine ed i nostri rapporti 'oon il popolo sioilliano e 'Con le m i^ e popolari, ma è un problema delle istirtuzioni e dei partiti che dovrebbe stare a cuore alle forze che si 'diioono demcroratàche.

Tuttavia, per 'oon'ctludere il 'mio intervento, debbo ribadire ‘che non possiamo, come è ov­vio, accettare il tipo 'di impostazà'one 'espressa dal Governo, che d’:a(ltronde si smentisce da se stesso. Voglio 'afferm'are ciò con molta forza. Infatti l ’A'S'sessore 'alla 'S'anità, ono're- vole Avola, ha ‘chiesto 'oìroa 15 gi'omi fa il rinvio 'dalia discussione della mozi'one, moti­vando questa sua richiesta con la 'necessità di procedere agli opportuni aocertam'enti. Ono­revole Assessore, nel corso 'di quella discus­sione. 'assicurò 'che avrebbe dnidioato la data precisa in 'cui i 'consiglieri 'comunali delia Si­cilia sarebbero stati cMamatì a votare per reiezione 'delle 'assemblee delle 'unità sanita­rie locali. E'ppure, 'a distanza di 16 giorni. As­sessore Avola, ilei ha ili 'coraggio di sostenere ohe 'il Governo, pur sensibile — aion si capisce bene a 'che cosa — , non è in 'grado oggi di fis­sare neanicbe 'la 'data di pubblicazion'e 'del de­creto.

Credo che questo 'discorso si commenti da sé e renda palese, al idi là delle dichiarazioni formali, che 'questa Dem'ocrazia criistiana e questo Governo (a cui danno oggettivam'ente un ad'Uto anche i gruppi che form'alm'ente so- 'Uo 'airopposizione lin questa Regione 'ed in que-

Assemblea) vogliono rimandare Oigni de­cisione 'ad unia fase successiva alle elezioni. Tuttavi'a questo Governo, 'questa Democrazia ctistiana, queste forze politiche 'debbono sape­re ohe si 'assumono una grande responsabilità ®ei confronti 'del popolo 'sicìli'an'O, perchè rin- Ware qualsiasi scelta 'a -dopo le elezioni sdigni- aoa 'Che la nostra Regione, imica in Italia, vi- rà per tutto il 1981 'e forse 'anche per il 1982

questa lunghis'sim'a fase di transizione che fa- ra aggravare ulteriormente la si'tu'azione sani- aria della 'nostra Regione, della nostra p'opo- szione, rendendo forse irreversibile il degra- ^ delle nostre struttu're.

Per queste considerazioni chiediamo in mo­dozioiiepreciso che questa Assemblea voti la mo-

num'ero 174; peraltro ritiriiamo la mo­

zione inumerò 167 perchè è superata in almm' punti da 'quanto in questo frattempo è avve­nuto (lad esempio penso air'approvazione da parte di questa Assemblea 'delia normativa sulHdirganizzazione degli uffici deH’unità sa­nitaria locale). 'Chi'ediiamo però, ripeto, che si voti sulla mozionie numero 174, affin'chè ogni forza politica — oserei dire ogni deputato di questa Assemblea — si 'assuma le sue respon­sabilità.

Per noi questa mozione àgnifica, com'e di­ceva Tonorevole M'arconi, che si può e si deve votare, secondo la nostra opinione e secondo le esigenze di quésta Sicìha, nella prima dome- ■nica 'di maggro. Il rinvio di una settimana ri­spetto alia prima 'dom>0nica di maggio può esse­re compreso soltanto 'se, per ipotesi, la prima 'domenica di maggio si 'dovesse votare per i referendum; in caso 'contrario quella rimane la data 'giusta.

Una simile scelta chiediamo a questa As­semblea; fissare la 'data per la elezione del­le assemblee generali 'delle imità sanitarie lo- ■calli 'a 'noi sembra importante 'anche per dare un 'segnal'e 'positivo 'al popolo siciliano e agli operatori del settore 'Che vivono generaimen- 'te una 'situazione veram'ente drammatica di incertezza. Tale segnale positivo deve dimo- 'strare che, nonostante tutto, si può e si deve andare avanti nel processo di realizzazione della rifo'rma sanitaria nella nostra Regione.

PRESIDENTE. L’Assemblea prende atto 'dei ritiro della mozione numero 167.

VIRGA. Chiedo di parlare per dichiarazio­ne di voto.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

VIRGA. Onorevole Presidente, onorevoli 'coileghi, stamane c ’è stata la contìnuazi'one della 'disoussi'one sulla mozione con la risposta del Gove'rno. E ’ stata 'Una risposta un pò eva- 'siva su tutta quanta la tematica che poneva la mozione ed ha voluto porre l ’attenzione sul problem'a 'deH’incardin'am'ento della riforma sanitaria. Tuttavia si è trattato di ima risposta al di fuori deMa realtà esistente nella nostra Regione nei vasto icampo della sanità pubbli­ca.

L ’'attenzione è stata posta.in termini preci­si 'dalla Co-mmissione su due ordim di motivi: prim'O, sulla scadenza prevista del 30 giugno

Resoconti, f. 109 (500)

R esocon ti P ar lam en tari — 804 A ssem b lea R eg io n a le SìcìUqj

V i l i Legislatura 5U8‘ SEDUTA 4 Marzo iggj

1981, a seguito ideila proroga data dallo Sta­to; secondo, sulla oonsiderazione che la stes­sa legge istitutiva delle Unità saoitarie locali tendeva a creare una certa normalizzazione neH’avvio della istessa riforma sanitaria. Il si­stema elettorale, già precisato nella preceden­te legge, stabiliva la possibilità della rappre­sentanza di tutte le forze pohticbe operanti nel territorio attraverso gli 'enti locali e qum- di la possibilità & potere programmare tutta quanta la riforma sul territorio.

La mozione mette in rilievo questo aspetto e intende, nella parte dispositiva, sollecitare e 'imporre al Governo di accorciare i tempi in modo da rientrare con gli adempimenti entro la scadenza del 30 giugno; tuttavia lo stru- m'ento ispettivo cerca di accorciare e di dimi­nuire ulteriormente lo scollamento esistente fra la realtà sanitaria e le strutture che van­no depauperandosi di giorno in giorno.

Dobbiamo fare determinate considerazioni che sono di ordine generale, che sono altresì preoccupanti e che riguardano non solo la opi­nione pubblica, ma tutto quanto il vasto cam­po della collettività siciliiana la quale è enor­memente preoccupata del notevole disagio che sta nascendo per il cattivo /funzionamento del­le strutture sanitari'e pubbliche, fruttto anche di una precisa volontà nel non farle funzio- n-are. Non intendo parlare in questo momento delle azioni di sciopero e di protesta delle ca­tegorie d'Si medici e dei sanitari operanti nei settore della sanità pubblica, ma voglio rif e­rirmi ail notevole disagio che si crea nella po­polazione quando ricoiTe, attraverso regolare richiesta, alle strutture ospedaliere e più in generale /alle strutture pubbhohe. Gli ospedali sono intasati; il problema viene ulteriormente aggravato dall’azione di sciopero /e /di prote­sta delle categorie che operano negli ospeda­li. Gli ospedali non funzionano; in determina­ti ospedah non funzionano i cosiddetti servizi di base e le degenze si protraggono togliendo posti dispanibàQi alle ri'chieste di pronto soccor­so ed alle richieste urgenti /della popolazione. Le strutture ospedaliere si 'degradano ulterior- m>ente per cui non isd arriva ad una qualifica­zione della /stessa assistenza; i poliambulatori delle ‘Strutture pubbliche vanno ulteriormente assottigliandosi; attraverso il processo di uni­ficazione vediamo che le stesse strutture pub­bliche vanno ulteriiormente incontro ad uno sfascio.

Allora se attraverso la 833 si è voluto offj, dare agli enti locali, tramite la creazione delle unità sani/tarie locali 'e deirassemblea generale delle stesse unità sanitarie 'locali, di potere gestione, di programmazione, di icontrollo su tutto quanto il territorio in materia di assi­stenza, tùie dmpostazionie deve 'essere portata avanti rispettando /determinate scadenze.

Il Governo ha voluto nicchiare; il Governo perde ancora tempo; non ha voluto centrare il problema ed è stato molto /evasivo nella sua risposta. Awertìamo peraltro che la situazio­ne m aggrava ulteri/ormente perché crea scon­tentezza fra gli stessi /operatori /e gli stessi utenti.

Awe/rtiamo la neoessità 'di/e si brurino le tappe, fissando 'date ben precise per la cele­brazione del'e elezioni -e più in generale per ravvio dellle Unità sainitarie locali in modo 'da potere noimadizzare /la loro attività con la formazione degli organi istitutivi. Oomplete- remo d’/altronde con il disegno di legge che è già incardinato in Oommissione tutto quanto il processo legislativo per /quanto riguarda la riforma sanitaria in Sicilia.

Quindli a nom'e del gruppo del Movimento sociiale italiano - 'destra nazion'al'e /anticipo 51 nostro voto favorevole a /questa mozione che intende soheoitare il Governo a bruicd/are le tappe per la realizzazione delle Unità sanàta- ri'e /locali in Sicilia.

PINO. CM/edo di parlare per di/chiarazione di voto.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

PINO. Signor Presidente, onorevoli colte- ghi, il mio intervento sarà brevissimo ed in­tendo rintuzzare certe illaziioni fatte dall’ono­revole Lucenti a proposito della mancata par­tecipazione a questo 'dibattito 'del gruppo so- ciaOista. Noi /abbiamo firmato la mozion'e e no® 'abbiamo 'ritenuto presentarne un’altra proprio per 'il loonvinoimiento profondo che le motiva- zioni ed il merito della mozione stessa erano giusti.

Siamo qui per oonferm/are la validità^ queile firme 'apposte 'aBa mozione e per 'Che il gruppo socialista intende vibratamente 'Con prof/om'do 'oonvin/cimento ribadire i vi che lo h/armo spinto a portare 'avanti problema /ch'e tanto interessa le 'nostre poP. lazioni. Siamo 'del parere che /le elezioni uO'

Resoconti P ar lam en tari 805 A ssem bìpa R eg ion a le S iciliana

ylll Legislatura 503" SEDUTA 4 Marzo 1981

Unità sand'tanie looalli debbono essere svolte prima diellle eleziand regioniald. Ritetniiamo che siano degli espedienti, posti in essere dalle for­ze governative, quelli tendenti a rinvd-atre, al di là di una data ohe in un certo senso è natu­rale, le stesse eleziooi. E ’ un modo come un altro per non attuare la legge e per non adem­piere a degli impegni tassativamente presi in ogni istanza.

Quiindd, a nome dell Gruppo socialista, rii- ba'disoo questa volontà precisa di confermare i termiinli della mozione e di ribadire le motiva- ziond che hanno spinto alcuni membri del gruppo sooialista, a nome di tutto il gruppo, a sottoscrivere la mo2àone e preannuncio il nostro voto favorevole in Aula.

NICOLOSI. Chiedo di parlare per dichiara­zione di voto.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

NICOLOSI. Onorevole Presidente, onore­voli colieghi, credo che la ecoezioniaiità del pubblico fino a poc’ anzi presente abbia indot­to l’onorevole Lucenti a trascendere daH’iliu- strazione delle ragioni proprie della mo­zione e a trovare pretesto per una serie di con- ' siderazioni di niatura politica, certo sempre li- spettahili per la posizione complessiva che vuole esprimere, ma, a mio parere, poco ade­renti alla tematica posta dalla mozione stessa.

Tra l’altro, le ragioni che stanno alla base della mozione presentata mi sembra che non facoiano altro che sottolineare positivamente quello che è stato xm indirizzo complessivo sviluppato in tale direzione in questi ultimi alesi dal Governo;

Credo d’altronde che l ’onorevole Lucenti, ahe è stato assiduo e profiLouo collaboratore dei lavori della settima commissiOTe, non pos­sa evidentemente non iricordare come questi mesi non siano stati vu'oti ma siano stati in- veoe dei mesi nei quali, in modo certamente offerto e laborioso, la settima commissione, ®agli stimoli presentati in tal senso dal Go-

si sia impegnata alla produzione di una serie di strumenti legislativi, a nostro indizio onpamentali per la piena e funzionale realiz- ezione della riforma sanitaria anche in Sici-

Non credo che Tonorevole Lucenti sia ’kmà- Ig delle dichiarazioni di prki'oipio fomia-

mspetto 'alle quàh la validità di una rifor­

ma o gli 'adempimenti 'di un governo si posso­no semplicemente misurare in base al rispet­to formale delle date. Credo 'cbe il di'scorso sia diverso. Infatti, proprio sulla base del­ie esperienze che indirettamente abbia­mo anche noi maturato in altre regioni o in altre situazioni in 'Cui questo ademp'im-ento formale è stato rispettato, diventando foriero più 'di irisultati catastrofici lanziché di reali avanzamenti in idirezione di ima qualificazio­ne dielle prestazioni sanitarie (prospettiva estremamente rispettabile a cui faceva riferi­mento l ’onorevole Lucenti), idi una democra­tizzazione degli strumenti di gestione delle strutture sanitarie e idi un allargamento del ventaglio degli utenti alle prestazioni sani­tarie, 'è ida dire che in linea 'di principio non sempre il nuovo, quando viene fatto in 'ma­niera affrettata, è certamente migliore del vecchio.

Quindi abbiamo il dovere 'come classe poli­tica di impedire che, in questa fase estrema- mente delicata 'di passaggio che andiamo a vi­vere, si finisca con ài determinare tra le po­polazioni ed anche tra le organizzazioni sinda- 'C àli, cbe tutti abbiamo avuto la possibilità di sentire in questo ultimo periodo, la convin­zione cbe in fin dei conti questa riforma sani­taria finisce ooii Tessere lo stravolgimento di qual'oosa che bene o 'male era un servizio, senza riuBoire ai tempo stesso ad offrire con­dizioni reali 'di avanzamento nella qualità del servizio sanitario. Credo che ila gente forse può 'Scherzare su tutto, ma non isulla salute e sulle strutture cbe devono stare a presidio della salute stessa.

Per cui mi permetto 'di dire che forse la li­nea se'guiita 'fino ad oggi (che non è la linea dellà prudenza o del volere mantenere, in ma­niera ottusa, il vecchio) è istata la più oppor­tuna perchè ha teso non tanto a creare i con­tenitori vuoti da riempire successàvamente, non isi capisice come e quando, smobilitando le strutture cbe''bene o m'ale 'sino ad oggi hanno assolto al loro compito, ma piuttosto a proce- 'dere di pari passo non solo lalila predi'Sposizione dei' presidi sanitari che devono contenere il servizio dal punto 'di .vista -qualitativo, ma an- 'che a rendere tecnicam'ente possibile il fun­zionamento dei suddetti organismi. Quindi 'Oi si è preoccupati delTorganizzazi-one e della struttura -del personale dei 'servi'zi stessi .che diventano elementi fon'dam'entaii per la qua­lità del servizio sanitario.

R esocon ti P ar lam en tari 806 — A ssem b lea R eg ion a le

V il i Legislatura 503” SEDUTA 4 Marzo iggj

Per questo mi sorprende >il collegamento che è stato fatto in quest’Aula con le elezioni regionali e non riesco veram^ente a capire il nesso ohe può esistere tra l ’avanzamento nella applicazione della riforma sanitaria in Sieiha e il momento elettorale. Credo che, al limite, una serie di passaggi limportanti di questo processo riformatore non trovano il riima mi- ghore per essere portati avanti con la deter­minazione e la coerenza che tutte le forze po­litiche devono avere ’Su vicende di questa por­tata, dato il momento che oertam'ente è so­spetto e comunque esposto alle pressioni cor­porative e idi condizionamento preelettorale, le quali possono certamente provenire da am- jn strati del settore interessato alla stessa ri­forma Banitaria.

E’ per questo motivo che nel ribadire, anzi­tutto a nome e per conto della Democrazia cristiana, l ’apprezzamento per quanto il go­verno ha fatto in questi ultimi mesi dopo un periodo, che ancora scontiamo, di completo vuoto derivato da isituiazioni storiche prece­denti (come ad esempio la legge istitutiva del­le unità sanitarie locali, la legge sulla orga­nizzazione delle unità sanitarie locali, la leg­ge sul -sistema -informatìvo regionale e sullo osservatorio epidemidlogico, la legge sulla psichiatria, la legge che discipMna ì ’'aissisten- za indiretta, da conBiderare tutte come fasi propedeutiche alla creazione di un servizio sanitario che funzioni, che non ria nominali­stico e non sia legato solo agli adempimenti formali ma costituisca realm-ente un salto di qualità), non abbiamo alcun motivo per disco­noscere la fu<nzione -di stimolo che riveste la mozione in dìscussiane quan-do vuole definire un impegno chiaro an-ch-e sulla data del de­creto -che deve mettere in moto la vita vera e propria delle unità sanitarie locali.

Certamente, tomo a dire, non di-co rifiu- tìamo, ma ci lascia perplessi questo collega- m-ento improprio -che vd-ene fatto con la sca­denza -elettorale come se compi-ere certi atti prima o dopo il 21 giugno, prim-a o -dopo la fine -di questa legislatura possa oostitudre un fatto che influisca sulla qualità della -riforma stessa; per il r®to noi....

LUCENTI. Non lo -abbiamo capito -neanche noi; te lo devi far spiegare dal Preridente della Regione che lo sa.

NICOLOSI. Tomo -a dire: con questa valu­

tazione, -che è diversa, a nome della Demo­crazia oristìan'a ritemamo -di potere accettare il -senso più cara-tteristìco -della mozione che è quello -di costituire una funzione di stimoio per un -rispetto formale -delie date, elemento certam-ente importante. Tuttavi-a per noi è impo-rtante tal-e aspetto odila misura in c« 'di -pari passo vanno -avanti -anche gli strumentì -che permettono all’unità sanitaria locale di funzionare; -altrdmeniti si creano le con-ddziod per un fallimento che sarebbe -a -questo punto un -rischilo -grave per la fiducia democratica dei -cìttad-mi n-elle istituzioni e per la -fiducia oel- ì ’autogovemo.

Per questo -riteni-am-o -che sia importante sta­bilire non -solo -date mediante mozioni e decre­ti ma -anche lavorare, -come mi sembra che stia facendo ila settima corniriiissione, in manie­ra m-olto serrata -anche per -la elaborazione delle norm-ative sulla -contabilità, sul patrimo­nio, sul personale -che, per quello che d risul­ta, il Governo ha in fase finale di elaborazio­ne e offrirà subito -oam-e m-ateria 'di lavoro al­la settim-a commissione.

PRESIDENTE. Pongo pertanto in votazione la mozi-one numero 174, « Determin-az-ione della -data delle -eleziioni -degli organi di ge- Bti-one -delle Unità sanitari-e -locali », a firma Lucenti, Vizzini ed altri.

Chi -è favorevole -resti seduto; chi è contra­rio ri alzi-.

(E' approvata)

Rinvio dello svolgimento di interrogazioni.

PRESIDENTE. Onorevoli colleghi, per so­pravvenuti impegni -dell’Assessore alla sani­tà propongo -di rinvi-are lo 'svolgimento dd pimto terzo delTordine del giorno, « Svolgi' mento -di interrogazi-oni », -alla seduta di coiledì 11 m-arzo 1981.

Non -sorgendo osservazioni, così nras! stabilito.

Rinvio della discussione di mozione.

PRESIDENTE. Essendo l ’onorevole AhI'^ in 'oongedo lo svolgim-ento -del punto qua^ deirordine del giom-o: Discussione del»mozione num-ero 175 « Costituzione ed ■diamento del Oonriglio dì amnadnistraziiot

Resoconti P arlam en tari — 807 — A ssem b lea R eg ion a le S iciliana

Vili Legislatura 503* SEDUTA 4 M arzo 1981

déirOspediale Ferro - Braiici'forti - Capra dà Leonforte », degli onorevol Amata, Vizzàm, L/aadani, Bina e Lucenti, viene rinviato.

LUCENTI. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

LUCENTI. Signor Presidente, noi non sap­piamo i motivi che spingono l ’Assessore a chiedere il rinvio; diamo per scontato, nono­stante tutto, che siano motivi fondati...

AVOLA. Assessore alla sanità. Ho i ’A^es^ sorato occupato dai lavoratori ospedalieri.

LUCENTI. L ’Assessorato occupato dai la­voratori ospedalieri è la 'dimostrazione che...

PRESIDENTE. Onorevole Lucenti, andiamo al dunque.

LUCENTI. Signor Presidente, volevo nota­re che non si riesce a trattare, per motivi sempre 'giusti, la rubri'ca sanità 'da più -di un anno e mezzo. Sono inserite in questa rubrica questioni importanti 'Che hanno bisogno di urna trattazione; vorremmo avere l ’hnpegno preciso da parte del Governo della trattazio­ne della rubrica sanità perchè rinvii non pc«- sono essere...

PRESIDENTE. Onorevole Lucenti, ho già detto che la rubrica sanità sarà trattata, sia per quanto riguarda le ‘interrogazioni sia per quanto attiene le interpellanze, mereoledì 11 corrente mese.

LUCENTI. Onorevole Presidente, la rin­grazio. Avevo bisogno di questa affermazio­ne ripetuta.

Richiesta di procedura d’urgenza con relazione orale per l’esame di disegno di legge.

NICOLOSI. Chiedo di parlare.

p r e s id e n t e . Ne ha facoltà.

NICOLOSI. Onorevole presidente, volevo sottoporre a Lei e 'aH’Assemblea la opportu-

della trattazione, con procedura d’urgen­

za e con relarione orale, idei 'disegno di legge numero 984 concernente: « Integrazioni e mo­difiche alla legge 3 febbraio 1981, numero 10, recante ”prowedimenti intesi a razionaliz­zare 'il comparto industriale del trattamento dei prodotti lagrumari e ortofrutticoh e la comm'ercialdzzazi'one degli 'stessi. Faccio que­sta proposta perchè dii -disegno di legge munero 984 prevede in alcuni artìcoilì una serie di mo­difiche della legge precedente che rendono quest’ultima applicabile.

PRESIDENTE. La richiesta sarà posta 'al- Tordine del giorno d èla seduta successiva.

Svolgimento unificato di interpellanze.

PRESIDENTE. Si 'passa al quinto punto deli’ordine del giiomo: « Svolgimento unifica­to 'delle interpellanze num-ero 441, 448 e 452.

Invito il 'deputato segretario a dame let­tura.

SASO, segretario:

« Al Prendente 'dela Resone — premes- 'so -che la Esattoria -delle Imposte -dirette di Catania è 'gestita -daUa Società per azioni Sarid, -con sede in Firenze, ila quale impone l’aggio diél’8,11 per cento che è notevolmente più alto della media nazionale; -considerato che in molteplici occasioni le organizzazioni sinda­cali di categoria hanno denunciato i sistemi 'adottati dalla Sarid, ria in relazione alla ge- sti'one del 'servizio che per quanto riguarda Tiappldcazione dei contratti di lavoro e l ’os­servanza delle leggi a tutela dei lavoratori; ritenuto Ohe pur 'essendo la Esattoria di Cata­nia dotata di impianti tecndlogicamente ava-n- zati, tra cui un -centro 'elettroni'co tra i più per­fezionati, il servizio di riscossione vi-ene gesti­to iiin modo -confuso e disorganiico tale da crea­re vere -e proprie irregoilarità specie nei rim­borsi delle somme riscosse in eccesso, l ’uti­lizzo 'degl sgravi per indebito, la notifica ed il recapito 'delle cartelle aw iri -di mora e bol- -lettini -di -pagamento; conri'derato che mentre alTa-l'bo dei personale esattoriale disoccupato, presso rintendenza di finanza di Catania, ri­sultano iscritti 2.500 lavoratori, e l ’occupazio­ne stabile in tutta la provincia supera di poco le 300 unità, la SARID utilizza decine e deci­ne di 'lavoratori -con contratti a termine che

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lasciano sorgere notevoli dubbi sulla legitti­mità delle relative procedure; considerato che in occasione di iassunzioni definitive la Sarid non tiene in alcun conto né il’iainzianità di iscri­zione a detto albo, né d precedenti periodi di servizio prestato come assunzione tempora­nea, come risulta anche chiaramente dalle de­nunce prodotte dalle organizzazi-oni sindaca­li dei partiti politici e dai 'direttori interessati, come rilevan'O i oasi 'di loui si è interessata re­centemente la stampa deU’Iisola; rilevato che su tutte le questiond 'sopra descritte ri'sulta agli interpellanti che è stata aperta tuia inchiesta da parte del Ministero 'delle &iianze, al fine di verificare se in tale comportamento delia Sarid >siano 'da ravvisare gli estremi di cui a 'I’art. 22 'del D.P.R. 29 isettembre 1973, n. 603, per dichiarare la 'decadenza del servizio di riscossione; ritenuto che l ’attuale legisla­zione in materia, lahn'eno nella interpretazione degli 'esattori, 'dà 'agli stessi eccessivi margini di 'discrezionalità nella assunzione del perso­nale crean'do scompensi nel mercato del lavo­ro e frustrando le legàttinre ‘asp'irarioni degli esattoriali 'disoccupati, mentre 'alimenta un perverso meccanismo 'Ohentelare; considerato che esiste un 'disegn-o dà legge 'di iniziativa del Governo nazionale 'che prevedendo la cessa­zione 'delle esattori'e al 31 'dicembre 1983, fa 'Obbligo alle aziende di credito ‘di 'assorbire il person'Etle esattori-ale; 'constatata la competen­za 'della Regione nella materia sopra richia­mata — per conosce-re:

a) il punto 'ch vista 'del Governo regionale sulle irregolarità sopra denunciate;

b) se il Governo non 'ritenga opportuno predisporre un progetto di legge che regola la materi'a 'delle ‘assunzioni tenendo conto di criteri oggettivi 'quali r^anzìanità di èscrizione ■all’albo degli esattoriali 'dis-occupati e la du­rata del servizio prestato come personale stra­ordinario alle dipendenze delle Esattorie » (441).

Mazzaglia - P ino - F iorino -Di Caro - Stornello - SardoInfirri - Ventimiglia.

« Al Presidente 'della Regione, iall’Assesso- re al bilancio e >alle finanze per sapere se è a conoscenza della 'denunria avanzata il 3 ot­tobre l'978, da pàrte della Federazione nazio­nale lavoratori bancari ed esattoriali, nei con­fronti della Sarid Società per azioni 'cud è af-

fidiata la gestìone 'defila Esattoria delle impo­ste 'dirette di 'Catania, avente ad oggetto -grari irregoterità 'ed in'adempienz'e poste in 'essere dalla società medesim'a; per sapere se è >a co­noscenza 'Che la seguito idi tale denuncd'a, il Mi­nistero 'delle finanze ha 'disposto una ispezione presso gli 'ufficài esattoriali 'di Catania, esegui­ta il 6 e 7 novembre 'al ifiine 'di 'accertare i 'fatti denxm'oi'aitì ed in particolare:

— un 'Sistema 'di ìntimiazi'one del pagam-en- to 'delle imposte e un sistema informativo che ha reso e rende possibile la 'duphcazio'ue dei pagamenti o il pagam-ento in 'eccedenza rispetto al debito 'd’imposta, con 'daemo eviden­te per i 'oontribu'enti e indebito 'arriochim'ento per i ’-esattore che trattiene tali somme non do­vute per lunghisiàmo tempo (7-8 ann-i);

— la riiscossion'e -deHa mora pura in assenza di precedente intiraazi'one a 'carico 'dei nor- ■mali 'contributi ed un 'trattamento essoluta- mente « specdiale » nri canfronti di persone « influenti » 'oud /la. inderanità di m-ora viene sistematicamente bondfiicata 'e le procedure esecutive soispese;

— 'la gesti'one 'dhentelaTe 'delle assunzioni che hamio comportato, 'negli ultimi anni, i ’ae- 'Sunzione, presso l ’Esattoria -di 'Catania, di nu­merasi parenti 'di 'alti funzionari deU’apparato ainminietrativo finanziario preposti al control­lo 'dellesazione -d^le imposte dirette, tali da 'giustificare il sospetto 'di un rapporto tra tali ■assunzioni e il loomp'O'rtam'ento dei funzionari interessati in rdl'azione ai 'frequenti provvedi­menti 'di « sgravio » -e -di « proroghe » conces­se airBsattore -di Catania.nel suo 'esclusivo in- teresse, nonché -al m'anoato esercizio dei poteri ■di vigilanza e 'di controllo per legge attribuiti;. •— la utilizzazione 'di-un vero e proprio eser­cito di -preoard, 3.000 iscritti 'nello spedate elenco, 'che, 'dopo essere stati utilizzati a tem­po determinato, nel corso idi 'dieci o quindi anni, vengono 'dalla 'S'arid S.p.A. esclusi e di- scriminati nelle assunzioni a tempo indeter­minato, a favore 'di 'soggetti 'che si impongo®® per altri miotivd; ‘

— la violazioine 'delle 'norm'e legali e con­trattuali -a difesa dei lavoratori, accertata da numerose -pronu'nce dell’Autorità giudiziari®'

Per sapere se è a conoscenz'a che il Comun® di Catania, réeentem'ente, a segu'ito delle ri­scontrate illegittimità 'e inadempienze, ha ri­tenuto di non poter prorogare la convenzione

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con la Sarid Società per azioni irelativa alla esazione ded canoni deiracqua.

Per sapere quali provvedimenti ha 'assunto 0 intende assuimere 'onde acoertare le gravis- gim-e lamentate irregolarità e abusi al fine di verificare se la Sarid Società per azicmi si è resa responsabile dei fatti che, per legge, im­pongono la decadenza del rapporto di conces­sione a norma deH’articolo 22 del Decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, numero 603.

Per conoscere, infine, quali iniziative inten­de 'assumere, 'anche in relazi'one al provvedi­mento fegisiativo che -detta le nuove discipline dei servizi 'di- riscossione delle imposte dirette, attu-alm-ente in -discussione al Parlamento na- àonale, onde garantire che, fino -alla definiti­va -approvazione -della nuova norm-ativa, sd-a attuata in Sicilia una rigorosa gestione delle esattorie, la piena funzionalità del -servdzào, ■nonché la cessazione -di assunzioni chentelari e !k disciplina della utilizzazione del persona­le straordinario » -(448).

L audani - Chessari - B ua - L u ­centi - Toscano.

« Al Presidente della Regione, aìTAssesso- re al bilancio e alle finanze per -oonos-oere se ritengono utile approfondire i termini di una vertenza fra il personale esattoriale dipenden­te della Sariid S-ocietà per azi-ond, cui è stata affidata la gestione -dell-a esattoria delle Im­poste dirette di Catania, attese le demmce avanzate anche da parte della Federazion-e na- rional-e lavoratori bancari ed esattoriali e per conoscere se a seguito deli'intervento svolto a suo tempo 'dall’mterp'ellante nei conf-ronti deirAssessore lal bilancio e làide finanze, si sia-

potuti m-ettere a fuoco i reali m-otivi della Vertenza -che va assumendo contorni molto giàvi, specie se si considerano i punti oggetto della denuncia.

Parrebbe, infatti, -che non vengono rispetta- 11 co-ntratti -di lavoro e che non vengono uti­lizati i sofisticati impilanti Plettronioi -di cui spone Pesattoria rendendo in atto im ser-

'disorganizzato tale -da creare -disservizi e ?®Soferità più volte lamentate daH’utenza;

e verrebbe utilizzato personale con con­fitto a termine per sfuggire alla logica delle ®||à2ioni, tenuto co-nto che presso Tintenden-

(jj p Finanza di OatEmi’a risultano discritti più alb lavoratori -disoocupatì nello speciale

0 degli 'esattordald; -che le assunzioni defini-

tiv-e avverrebbero con procedure a-ssoluta- m-ente irregdlari -e fuorilegge -non segu-endo minimam-ente la -legislazione che regola le as­sunzioni in Siciha preferendo il sistema chen- telare denunciato dall’organizzazione dei la­voratori; -che per quanto denunciato risulte­rebbe pendente un’inchiesta da parte del Mi­nistero delle finanze per verifica se esistono gli estremi -di decadenza -dei servizio di liscos- siiQne.

Gansiderato che altre irregolarità vengono da -più parti denunciate, non ultìni'e da forze poiiticbe -che ne hanno fatto oggetto di azione politica, -chiede di conoscere quali iniziative intende assumere il Governo m relazione alla gestione della Sarid di -Catania per la tutela degli interessi legittimi -dei lavoratori dipen­denti e delle legittime aspettative idi quelli in attesa del -posto di lavoro iscritti -al’-albo spe­ciale e, soprattutto, affinché venga garantita la regolarità di -gestione nelTinteresse della pubblica ammdnistrazi-one e -dei oi-ttadini » (452).

P ullara.

-PRESIDENTE. Ha facoltà di parilare l ’ono­revole Laudani per illustrare l ’interpellanza numero 448.

LAUDANI. Signor Presidente, onorevoli colleighi, la -discussione -delle interpellanze nni- fìoate sulla gestìon-e della esattoria -delle im- postei dirette idi -Oatania viene oggi in Aula par i ’impegno ohe la Presidenza dalTAssem­blea ha inteso mantenere nonostante i nume­rosi rinviid -cui sono stati sottoposti d suddetti documenti -ispettivi. Quindi le interpellanze vengono trattate ad oltre due armi dalla data dèlia loro presentazione.

Presidenza del Vice Presidente PINO

III tema che queste interpellanze, e segna- tcHn-ente -quella -che illustro, trattano, coin- -volge inn-anzàtutto un problema oggi al- l ’att-enzione -del Parlamento n-azionale, del­le forze politiche e delle forze sindacali. Infatti riguardano la -questione dell’avvio finalmente in Italia della riforma del si­stema delle esazioni delle imposte ed il supe­ramento di un sistema -differenziato nel nostro Paese che vede nella Regione siciliana e in al­cune -altre Regioni -dèi M-ezzogiomo il penna-

R esocon ti P ar lam en tar i 810 — A ssem b lea R eg io n a le Siciliane

V i l i Legislatura 503* SEDUTA 4 Marzo issi

mere di una gestione privatizzata per un ser­vizio pubblico dd M e rilevanza.

Insieme a questo proMema di ordine gene­rale, che in questi giorni è trattato presso la commissione legislativa competente che sta esaminando disegni di legge che prevedono la rifoima dei sistema esattomale, abbiamo volu­to porre aH’attenzione deH’Assemblea regio­nale e del Governo ima questione relativa ai metodi di gestìone deH’esattoria privata di Ca­tania perché riteniamo che due esigenze va­dano sottolineate e due problemi vadano ri­solti.

Su questo argom'ento attendiiamo una ri­sposta 'esauriente da parte del Gktverno; pri­mo tra tutti vi è il problem-a di una traspa­renza e 'di una chiarezza nella gestìone e quin­di neiresercizio 'di tutti i poteri di controllo sulla attività dsHe esattorie da parte deU’As- sessorato 'alle finanze; 'la seconda questione è quella del superamento rapido di una serie di inadempienze e di illegalità che le organiz­zazioni sindacali hanno da tempo denunziato e che noi, com'e 'd’altronde i coHeghi del Par­tito socialista e del Partito repubblicano, ab- bìam'O voluto sottoporre airattenzione dell’As­semblea regì'onal'e siciliana.

La discussione quindi oggi prende le mos­se dalla gestione della esattoria delle 'imposte dirette idi Catania e muove da calcimi presup­posti di fatto 'assai rilevanti. E ’ del 3 ottobre del 1978 una denuncia delle organizzazioni sindacali di categoria, da 'Cui ha preso le mos­se una ennesima ispezione del Ministero delle finanze ohe è stata seguita anche da una ispe­zione predisposta dairAssessorato regionale alle finanze.

Questa denuncia, avanzata dalle organizza­zioni sindacali di categoria, ha 'costituito nella città di Catania un momento della battaglia che le stesse 'organizzaz'ioni sindacali hanno condottto e conducono 'CO'n grande pimtU'alità, con 'grande tenacia e, voglio dire, 'anche con grande coraggi'O, per riportare 'aH’imterno del­la gestione della esattori'a di 'Catania l ’attività dell’esattore a criteri rigorosi 'di legalità e di trasparenza.

La interpellanza che presentammo 'nel gen­naio del 1979 segU'iva ad una battaglia che ave­va impegnato, il Gruppo consiliare comunista, insieme al Gruppo consiliare socialista all co­mune di Catania; tale batta^ia durò anche lì molti mesi e 'Si concluse con la revoca da parte del comune di Catania della gestione della

'esazione 'dei canoni 'deiracqua poiché il gej., vizio apprestato daii’esattoria dn questo cam­po 'appariva inefficiente per gli utenti, co- ■stoso per la 'collettività e fonte di gravi per­plessità per la stessa società catau'ese.

Il problema 'di fondo, onorevole Presidien­te, onorevoih coHleghi, 'Che certo sottintende a tutte le questioni 'che poniamo con la nostra interpalianza, è uno 'ed uno 'solo: la impossi­bilità 'di ordàn'e politico la trovare una giusti- fiioaz'ione 'al perpetuarsi 'di un sistema di esa­zione privata neU’ambito 'del nostro Paese. In particolare inel’ambito 'della Regione siciMan>a vi è una gestione privata nella esazione dei tributi ohe produce un arricchimento del tut­to 'ingiustificato le 'Crea una vera e propria in­termediazione 'di tipo parassitario facente ca­po 'a privati i quali oggi non 'son'O materialmen­te neanche preposti alla riscossione vera e pro­pria dei tributi.

A fronte 'deH’iaggio 'altìssimo — 'il più alto d’Italia — che si .pratìca 'nella 'nostra Regio­ne a favore 'degld 'esattori, cosi come avviene nel resto 'del Paese, 'Ormai oltre i tre quarti dei tributi vengou'O di'rettam'ente riscossi se­condo le norm'e 'approvate dai Parlamento na­zionale. Quindi, l ’esattore privato, a scapito dell’eoonomia naz'iooai'e e delle finanze della collettività, beneficia di una percentuale assai alta in rapporto lad tri'buti ri'seossi senza dover predisporre per i tre quarti -di 'essi nessuna at­tività vera e propria idi 'esazione.

Il sist'ema, infatti, di lesazi'one, che tutt’oggi è in vigore e iche prevedeva un aggio 'a favore del 'titolare 'déla 'gestione esattoriale, poteva essere 'giustificato nel m'omiento in cui, da parte dell’esattOTe, bi'sognava svolgere un’at­tività contribuente per contribuente per per­venire alla 'riscossione dei tributi e al recu- ' pero 'dei tributi non riscossi. La contribuzione : 'diretta, 'sistema orm'ai largamente utilizzato > nel nostro Paese, fa si 'che 'nelle casse deH’esat- ; tore, senza nessuu'a specifioa 'attività, confluì' scano 'Sommie 'assai 'ingenti; in questo modo, ; accanto 'a questo gi'ro 'finanziario ed economi' cx), 'Si 'aggiunge“'questo 'alto ed ingiustificato , ■costo dell''aggio. , :

'Sappiamo, 'signor Presidente e Onorevoli . colleglli, che 'questo sistema borbonico di lU' ; termediazione neH’esazione 'delle imposte W \ determinato nel nostro Paese, nelle ‘aree d , Mezzogi'orno le nella 'nostra Sicilia, la creaziO' ne 'di veri 'e propri potentati 'economi'ci c fanno capo a pochi soggetti ed a poche fa®'

f^csoconti P ar lam en tari — 8 n A ssem b lea R eg ion a le S iciliana

l/Iil Legislatura 503" SEDUTA4 Marzo 1981

glie divietnuite oapaoi dd eserciliare forti condi- jionamenti — come si può riscontrare dalla storia, iancbe, del dibattito parlamentare svol­tosi nel corso di tanti anm di vita della nostra Assemblea su questo tema — , sdgoor Presd- dente, onorevoli collegbi, e di ànterferìre -an­che con le scelte politicbe e con di delicato funzionamento dei meccanismi icunministrati- vi del pubbboo potere.

A fronte idi 'tutto questo e dd una proposta di legge in discussione ormai da anni al Parla­mento nazionale cbe prevede da scomparsa del­le forme di 'esazione privata e i ’assunzion'e del servizio da parte dello Stato che può e deve a tal fine awalersd di organismi pub- bM. aseistìamo al perm^anere nella gestione dél’esattoria a Catania idi metodi antichi che ISSI sono stati in qualche modo 'modificati, nonostante le variazioni intervenute nella co­scienza sociale e nella stessa ooneapevolezza delle forze pobti'che.

A Catania la società cbe gestisce resattoria delle imposte dirette crea lepisodi assai gravi: ad 'esempio, l ’esattore, attraverso un partico­lare sistema di intimazione e di informazione che consente ila duplicazione dei pagamenti ed i pagamenti in eccedenza, ràesce a tratte­nere per sette-otto 'anni somme non dovute. Credo 'che (l’Assessore, che ascolta con atten- aione, avrà ben compreso dò a cui facdo life- rimento.

L'esattoria di Catania si è 'dotata, nel cor- ® di 'questi ultimi anni, 'di un sistema infor- nativo che non consente al contribuente dd avere, in qualunque mom-ento lo richieda, la ana 'situazione completa delle partite dd dare ed 'avere nei 'confronti dello stesso esattore; quindi, 'nel 'm'cmaento in 'Cui l ’esattore prowe-

te intim'azi'one, di 'contribuente paga anche * nel 'Corso degli anni precedenti o nello stes­so anno ha 'aocumulato crediti per -som m e pa- gate m esubero — per i motivi che dirò suc-

essendo statestabilizzate 'contemporaneamente, non ven- “aio dedotte in compensazione.

Ho quii con m'e (come certamente T'avrà —11 'acquisita — TAssessore regionale)j. ® Hocum'entazione dettagliata cbe testimo-

d perman'ere nelle casse delTesattore dì ® 'e svariate decine di mil'ioni per tri

non 'dovuti e per som-m'e 'non dovute ededotte; 'quindi si tratta 'di soldi che an-

'compensazione del contrì- Ili rimborso avviene dopo sette-otto

Resoconti, f. Ho

m ni e par un periodo di tempo .cosi limgo 1 esattore privato -ha -a sua disposizione una massa finanziaria ch-e provi’ene da un arri'C- chim'ento indebito.

Ciò è 'attestato dal -numero notevolissimo di bollette emesse due volte 'ed 'anche più per lo stesso tributo -a carico 'del contribuente; ri­peto, la 'docmn'entazione 'cbe -ho Tavrà cer­tamente anche TAssessore regionale 'ed, in 'Ogni caso, siam'O in grado 'di fomi-rgliela in qualunque momento.

Il secondo motivo dii -lagnanza riisultante 'dal- Tinterpellanza e, prima ancora, -dalla denunzia 'avanzata 'dalle organizzazioni -sindacali rigu-ar- 'da il m'odo -di -riscossione -della indemaità di mora. La documentazione in nostro possesso attesta, 'senza 'nessim margine di perplessità o -d-i lequivoco, 'che iliesattoria comunale di Cata­nia procede alla -intimazione della mora insie­me alla prima intimazione di pagamento, sen­za attendere -che siano trascorsi d term'ini dopo i quali per legge è possibille -intimare la mora. I-n questo -mo'do il -oontribuente che -ri'ceve per 'la prima volta Tintómazi-one 'di pagam'ento la riceve unitam'ente alTintìm'azio-ne della mora -e piaga sia Luna che l ’altra, consentendo an­che per questa via un indebito arricchimento da p'arte delliesattore.

Tutta'via, signor Presidente, onorevoli col- leghi, ciò che -crea lancor più scandalo tra i la­voratori deU’esattoria 'e tra le forze politiche più se'nsìbiii a questi p-roblemi è il verificarsi di certi 'episodi: -m'entre i norm-ald contribuen-ti vengono vessati attraverso questo sistema tanto che le organizzazioni degli artigiani uf­ficialmente si sono lamentate per il ripetersi di 'duplicazioni di rd'chieste -di pagamenti o di paganrenti -di more non dovute ed hanno chie­sto la cessazione -al più presto di questo tipo di abusi con una lettera >di -cui ho -anche la copia), Torganizzazi'one 'degli esattori rivolta ad singoli 'esattori ed anche 'lo stesso esattore di Catania consigldano di -non procedere 'alla intimazione ‘della mora -a favore dd personag­gi influenti, 'anche quando la mora è scattata per il 'determinarsi delle condizioni fissate d'alla legge.

Addirittura, onorevole Assessore, è in mio possesso una -documentazione che -attesta la mancata 'riscossione di tributi consistenti in capo ad uomini politi-d, a rappresent-anti pre­senti nelle istituzioni democratiche della città di Catania, nei confronti dei quali viene atte­stata TiireperiMlità dei debitori di imposta;

(SOO)

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V il i Legislatura àu:i“ SEDUTA 4 Marzo iggj

resattore cioè attesta per diversi <M questi personaggi la impossibilità di procedere alla riscossione in quanto irreperibili, mentre si tratta di persone e di soggetti che siedono set- timanailmente nel Consiglio comimale della città di Catania. Invece la riscossione coattiva, cosi come la duplicazione di imposta e l ’inti­mazione non dovuta della mora sono il siste­ma ordinario di vessazione a cui sono sottopo­sti i contribuenti catanesi da parte della Sarid, società che gestisce iresattoria di Catania.

Addirittura, e di ciò ha dato notizia anche la stampa nazionale facendolo assurgere a mo­tivo di vero e proprio scandalo, esistono docu­mentazioni ufficiali in cui si racoomarada un trattamento speciale a favore di persone in­fluenti e si precisano i prowedimienti nei qua­li d.eve consistere questo trattamento speciale. Si dice in questo docum'ento che è opportuno procedere alla bonifica, alla sospensione di procedure esecutive, iairinserimento di questi nominativi nei ‘ruoli i quali costituiscono la documentazione per le dom ande di sgravio.

Inoltre, in occasione ddla campagna eletto­rale, da parte della organizzazione degli esat­toriali, dando testim-onianza di una conniven­za tra rappresentanti del Governo nazionale e gestori delie ^esattorie private {anche quello di Catania), si consiglia, in rapporto ai bene­fici già ricevu’tà, di appoggiare un 'determina­to candidato al Parlamento nazionale nel Col­legio della città di Catania -in quanto è noto che tale -personaggio -già 'nel passato ha operato a favore degli esattori per far ottenere proce­dure rapide ‘e veloci, non oontroliate, di sgra­vi ingiustificati, di slittamenti e di conces­sioni.

Presidenza del Presidente BUSSO

A questo punto le organizzazioni sinidacali e la nostra foirza politica ritengono di dovere porre airattenzione del Governo 'della Regio­ne, in una fase di transizione così 'delicata per questo settore, fatti che 'certamente turbano profondam'ente la coscienza dei cittadini e quella nostra.

Tuttavia, accanto a tali inadempienze o a tali -aspetti -inquietanti' che ho descritto sulla base di una documentazione che ho portato fino alla tribuna, dobbiamo 'denunziare, cosi com-e hanno fatto ile 'organizzazioni sindacali.

che 'da parte 'dell’esattore di Catania nei corso 'di questi lanni si è 'dato vita ad una rego'lare violaz'ione -delle 'norme poste a tutela dei dirit­ti 'dei lavoratori 'esattoriali. La Sarid di Cata­nia ha 'accumulato una serie di condanne, or­mai passate m -giudizio, per -mancato ri'spetto -delle norme e .dei contratti che regolano la materia -deir'impi-ego -esattoriale. An-che di queste sentenze, 'evidentemente, -abbiamo la 'documentazione, così 'come sono numerose le condanne 'riportate dalla Sarid, per comporta- -menti -anti-sindacali. I giudizi che hanno vi­sto soccombente -più volte la Sarid -ai -sensi dei- Tarticolo 28 dello Statuto dei lavoratori sono diversi -e -si -sono succeduti nel -corso di que- st’-anno.

Taili comportam-enti hanno -un significato politico -molto -preciso perchè -una organizza­zione sinriiaca-le quale quella unitaria che lotta all’interno -deir-esattoria per riportare a le- ’galità e a -pulizia un settore -così torbido va -colpita con ogni strumento, e ila rappresagia j sindacale è stata per anni lo strumento che la j Sarid ha utilizzato per intimorire i dirigenti sindacali -che operav-ano -ed operano 'aiTintemo della 'esattoria di Oatania.

Abbiam'o quindi 'parlato -di una serie di ille- galità ‘e di inadempienze -attestate da docum-en-1 tazion-e ed anche -da -prònun-ciamenti definitivi daH’autorità gi-udiziaria 'ordin-ari-a, m-a siamo purtroppo costretti -a parlare di una ultima qu-esti'One 'riguardante i m-etodi -ed i sistemi (fi assunzione -del -personale precario e 'a tempo indeterrnin-ato da parte della socù-età S-arid.

Abbiamo in nostro possesso un elenco di assunzioni -a tempo indeterminato avvenute dal 1976 'ài 1979 lall’-esattoria di Catand-a. Si­gnor Presidente, -onorevoli -colleghi, si tratta | di un 'elenco 'che -impressiona perchè ognu-1 na di queste -^unzioni -a tempo -determinato ha com-e punto -di -riferim-ento non -il pubblico -concorso o il -dirittto -di -un -determinato sog- ; getto lad -accedere -ad un rapporti» di lavoro | -a tempo -determiniato presso T-esattoria di Ca­tania -m-a ben -altre situ-azioni di base.

Ad -esempio,‘d punti di riferimento -sono la scadenza o il verificarsi -di -una -delle -numerose ispezioni -da parte -del Ministero ed in quest | oasi -si pro-cede alT-a-ssu-nzione a tempo -in-deter' minato -di parenti stretti-ssimi -di alti fimziona -preposti 'al -ramo -e -a qu-al'che settore specifico -del ram-o in -questione. In questo modo sot® | state -assunte -le sorelle d-ei funzd-onari del nistero delle fin-anze inviati per procedere at

fissoconti P ar lam en tari — 813 A ssem b lea R eg ion a le S iciliana

Vili Legislatura 503“ SEDUTA 4 M arzo 1981

ispezioni 'ed anche i parenti dell’ex Segreta­rio Generale del comune di -Oatania, per conto del quaile la Sarid continua ad esigere consi­stenti contributi,■ lancbe questi ultimi risul­t o assunti a tempo indoterminato.

Simile trattamento è stato adottato anche per i parenti dei iiunzioniari preposti agli uffici periferici delle imposte dirette nella provindia di Oatania, per i parenti di ^direttori, per i fi­gli di funzionari deiriintendenza di finanza di Catania, per i cugini di deputati siciliani elet­ti fuori dal collegio di Catania.

La Sand ha proceduto nel corso di questi anni a questo tipo di assunzioni, note nella città di Catania e facilmente conoscibili da parte di tutti, mentre, dall’altro flato, ha ali- mentato ed alim^enta un vero le proprio eser­cito di precari.

A Catania sono circa tremila i precari iscrit- agli elenchi speciali che la normativa vigente

consente aH’esattore privato di tenere; si trat­ta di liste e graduatorie sottratte alle normali regole del collocamento ordinario. L ’esattore ba per legge, perchè tutta questa normativa è una normativa di privillegio, il potere di fare un proprio elenoo di precari, da cui può as­sumere in via temporanea nelle fasi di oari- camento del ruolo. Ebbene no!

L’esattore di Catania invece procede alle assunzioni dei precari già iscritti da dieci- dodici tanni in questi elenchi speciali non quan- uo ha d iruoli carichi o ha la ©cadenza di fi- ® mese per l ’esazioiie, bensì normalmente dupaaite te campagne telettorali, riutilizzantdoli por le succetssive campagne elettorali, cioè in aiomeniti politici tassm delicati. S i tratta di cit- tadind e di lavoratori t(tremila circa a Cata­na) che per dieci-doidici anni h-anno affidato P loro destino alla possibilità di essere chiama- 1 <h tre mesi in tre mesi dall’esattore di Ca­mita, magari passando attraverso l ’iiiterme- «azione di un uomo pdlitico influente.

Però nel momento din cui si deve procedere assunzione a tempo indeterminato non di

Puslevano dalla lista i precari più anziani, soggetti che hanno anche superato i limiti

_ età per potere concorrere a concorsi pub- . ma isi assumono i fratelli, i figli, i cugini, 'nipoti di quei personaggi influenti che ban-

garantito aH’esattore di Catania, nel corso hitti questi anni, di ottenere provvedimenti Sgravio. Tali provvedimenti costituiscono

l’aspetto più allarmante sul piano della stìone finanziaria in quanto sono assoluta-

m ente ingiustificati e al di fuori di qualunque documentazione.

Negli anni precedenti, onorevole Assessore, questa e stata la norma; l ’elenco di sgravi che l ’esattore prediisponeva non veniva esaminato in quanto già nella sede periferica la prima deiibazione era fortemente contattata da par­te dell’esattore. Si è deteroniniato niialcontento tra questi lavoratori preoari, alcuni dei quali per legge avevano maturato il diritto al rap­porto a teropo iodeterminato; -di conseguenza un certo Zinna, -dipendente -d-eir-e-sattoria, e un certo C-ostazza, -avendo avanzato istanza al Pretore -del lavoro, hanno visto riconosciuto il loro pieno (diritto ad essere assunti all’dntemo dell’-organico -del’esattoria privata di Catani-a.

Vorrei che l ’Assessore si -rendesse conto che un -elenco di tremila preoari, quale quello esi­stente -a Catania, a fronte -di un organico di 130 dipendenti, -supera o-gni limite di immagi­nazione -e -di possibili necessità ed -emergenze che possano giustificare il -ricorso da parte del- I -esattore -ai suddetti -elenchi speciali.

Quando pahlo delle violazioni, non di quelle presunte ma di quelle -accertate in via defini­tiva da parte -d-eir-autorità -giu-diziaria, delle •norme a tutela -dei- lavoratoiri, lo faccio non -soltanto p-er -denunziare che l ’esattore di Cata­nia ha 'Calpestato troppe volte questi diritti e queste -disposizioni, m-a an-che -perchè esiste un -a-rti-ool'o 22 -del Decreto Presidente della Re­pubblica 603 che considera la vi-olazione accer­tata dalle norme a tutela -dei lavoratori una -delle cause -di -deoadenza -dal -rapporto. No-n -ci ri-suilta d’-aitro-nde che l ’Assessore regiona­le, pur -avendo saputo di simili dnadempien- ze, che peraltro venivano già descritte dall’in- te-rpellanza che ha due anni di vita, abbia condotto un esam-e -approfondito per a-coertare -se le -cause -di deoadenza del contratto, almeno ai se-n-si -dell’articoio 22, si siano verific-ate.

Q-uin-di, -da un -lato -vi è -stata -la vi-olazione del'le norme -a tutela -del lavoro e dall’-altro la­to si è verificato l ’indebito arri-cchim-ento de­rivante da 'duplicazioni di pagamenti o da more non dovute col vantaggio economico grandissimo -derivante da doman-de di sgravio relative a -oontribu-enti noti e benestanti.

Tali vicende, -insiem-e a quelle relative ai si-sterni 'di ass-unzion-e -e -di utilizzazione dei preoari, cmorevale Presi-dente, onorevoli colle- ghi, -cons-entono -certamente un giudizio as­sai pesante sul tìpo -di gestione della Sarid di Catania; c’è -da 'Considerare anche che nello

R esoconti P ar la m en ta r i 814 — A ssem b lea R eg io n a le Siciliana

V II] Legislatura 5U;-i“ SEDUTA 4 Marzo iggj

ambito delia Regione sdcilìainia ciò è potuto av- veniTe senza die il Governo della Regione in­tervenisse miai anche in presenza di strumenti ispettivi presentati che per motivi vardi non venivano mai discussi.

Signor Presidente, onorevoli colleghi, se rallarme che nasce dai fatti è oggettivo, ci at­tendiamo dalPAssessore regionale una rispo­sta non formale e non burocratica, ma al con­trario molto puntuale e precisa. Tale risposta non deve soltanto 'limitarsi (aspetto già impor­tante) alla descrizione dei fatti, perchè le com­petenze particolarissime che la nostra Regio­ne ha in questa materia impongono, verifi­cata la veridicità delle notizie, anche prowe- dunenti conseguenti da annunciare in questa Aula e da assumere successivamente.

PRESIDENTE. Onorevoli colleglli, deside­rerei conoscere non dico la durata dei vostri intendenti, ma almeno chi intende interve­nire, in modo Ida regolare i nostri lavori, te­nendo conto che sono -già le 14.

PULLARA. Desidererei sapere se si tratta il punto successivo.

PRESIDENTE. Onorevole Assessore, se raggiungiamo un rapido 'accordo tra l ’Asses­sore e gli interpellanti possiamo rinviare al pomeriggio, senza la necessità 'di arrivare per forza alle 15.

D’ALIA, Assessore al bilancio ed alle f i­nanze. Onorevole Presidente, avrei preferito quanto m'eno esaurire stamattina r'argom'ento.

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare l ’ono­revole Pino per illustrare l ’interpellanza nu- m'ero 441.

PINO. Si'gU'or Presidente, onorevoli colle­ghi, sarò brevissimo e non utilizzerò i 20 mi­nuti che mi 'accorda il Regolamento per illu­strare rinterpellanza. Agisco cosi non perchè' l ’ora è tarda o perchè 'abbastanza ampiamente sull’argom'ento si è soffermata la collega Lau­dani le cui argomentazioni 'ed elencazioni (usando un 'eufemismo) sulle carenze di ge­stione da parte delTEsattoria 'di Catania tro­vano un riscontro nella realtà, ma soltan­to perchè ritengo che prooed'ere ancora con una indicazione dei fatti e misfatti di questa Esattoria praticamente equivarreb­

be a 'smmuire quasi la p ortata delTassurdo ia cui versa 'questa situazione nella città di Cata- 'nia.

11 fatto 'Stesso che da un lato ili Ministero delle finanze ha provveduto ad iimescare una procedura ispettiva a seguito delle denunzie fatte dai 'sindacati', a tutela dei diritti dei lavo­ratori, e 'dall’altro il comune di Catania, aven­do riscontrato illegittìmità ed inadempienze, non ha potuto più prorogare la convenzione con la Sariid, sia pure in relazione alla esazio­ne dei 'Canoni deU’acqua, sottolineano la veri- 'diicità delle accuse fatte dal gruppo sociiaiista attraverso questa interpellanza. Tutto dò con­ferma quinidi la vahdità della mia considera­tone, secondo otì è inopportuno, per il mo­mento 'di 'entrare nel m'erito con elencazioni di fatti e misfatti.

A noi importa mettere in rilievo che questa società esattoriaìle, neilla sostanzia, 'dà Timpres- sione di essere un 'ente istituito esclusivamente per 'denigrare le istituzioni democratìche e ■par 'disattendere la legge, -quasi a dimostra- zi'one che uno stato tìi diritto non 'esiste.

Quiiidi -a noi urge sapere -quàli 'sono i prov­vedimenti presi 'dal Govem-o regionale in me- 'rito a iqu'ffita Vicenda 'e quali sono le valuta­zioni fatte o iche si 'appresta a fare io stesso Goveru'O regionale per impedire -il protrarsi 'di questa situazione 'cbe è mqua'lifioabile sot­to una infinità di profili.

Per queste conà'derazioni m-antengo l’ÌTn- pegno 'di non 'dilungarmi, riservandomi n e l’in- tervenrto 'successivo 'alle dichiarazioni del Go- vem'o 'eventu'almente di essere ancora più in- 'disàvo e preciso.

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare l’ono- revole Pullara per illustrare rmterpelianz'a numero 432.

PULLARA. Mi rimetto -al testo, anche pei' ; chè tutto quello che c ’era da dire lo haiuio f dichiarato precedentemente i colleghi La ' | dani e Pino.

PRESIDENTE. Ha facoltà cM parlare l’AS' | sessore ai bilancio ed alle finanze per rispoi ' ; dere 'alle interpellanze.

D’ALI A, Assessore al bilancio ed alls P' g nanze. Onorevole Presidente, onorevoK è

Uesoconti P ar lam en tar i 815 — A ssem b lea R eg ion a le Siciliano

yill Legislatura 503“ SEDUTA 4 M arzo 1981

ghi, è stato ricordarto che i tre strumenti ispet­tivi sono un po’ :antichi: sono stati presentati due anni fa. Spero di essere esauriente, cosi come è stato richiesto dai colleghi Laudani e Pino, suliia scorta degli atti esiistenti ed anche delle necessarie attenrioni poste dalla ■ammi­nistrazione regionale sugli argomenti oggetto dei tre strumenti ispettivi. Preliminarmente va detto che interrogazioni di analogo conte­nuto sono state rivolte dai parlamentari 'nazio­nali al M'irni'stero delle Finanze.

Presidenza del Vice Presidente PINO

Le censure contenute nelle interpellanze ita. argomento 'erano state oggetto cM una denun­cia da 'parte delie organizzazioni sindacali con esposto prodotto al Mnistero delle Finanze ed all’Assessorato regionale .del Bilancio e delle Finanze.

In relazione al suddetto esposto, presso l ’as­sessorato ha avuto luogo una 'riuni'One con i rappresentanti delle organizzazio'm ski'dacali di categoria, ai fini -di un esame globale della situazione. In quella sede concordemente si convenne sulla opportunità di subordinare ogni dete]mim:azione circa eventuali iniz'iati- ve da 'assumersi da parte deU’Assessorato alle risultanze di verifiche ispettive da effettuarsi presso l ’Esattoria allo scopo .di accertare la sussistenza e l ’entità delle asserite iirregola- ri'tà.

A seguito di detta -denuncia, infatti, sono sta­te disposte tre distinte ispezioni: due effettua­te presso l ’E'sa'ttoria 'dà Catania, rispettivamen­te dall’Ispettorato provin-cial-e del Lavoro su ri'obiesta deirAsse®orato, e dal Ministero del­le Finanze, previa intesa verbale con FAss-es- sorato; un’altra ispezione è stata eseguita tra- ®ite l ’Ispettorato compartimentale delle im­poste dirette di Palerm-o presso l ’Ufficio 'di­strettuale delle imposte dirette di Catania.

Dalle risultanze delle concorrenti, qualifi­cate ed approfondite indagini svolte sotto di- ' ®rse angolazioni appare ampiamente sceve­rata ed analizzata l ’attività deirEsattoria di Catania, di guisa che suffi'denti sono gli ele- ®>enti acquisiti per potere vagliare singolar- •iiente le disfunzioni segnalate e formulare un ©U'dizi'O complessivo sull’intera attività di te lla gestione esattoriale.

Le asserite irregolarità possono essere rag­gruppate da un canto in violazione dei con­tratti di lavoro ed in genere della legislazione in materia 'di lavoro, e d'aU’altro in AÙolazione delle leggi e delle procedure in materia di ri­scossione.

S'icchè possono cosi essere 'riassunte: A) Violazione dei contratti 'di lavoro e della legi­slazione sul lavoro: 1) assunzione con contrat­to a teirrnme di numerosi precari che verreb­bero, poi, 'esclusi dalle .assunzioni a tempo in- determin'ato; 2) assunzioni definitive effet­tuate con procedura irregolare, senza tenere conto d'ei precedenti periodi di servizio presta­to ccxn assunzione temporanea e dell’iscrizione meli'elenco del personale esattoriale disoccu­pato. Fra gli assunti, inoltre, vi sarebbero nu­merosi parenti -di ffiti funzionari 'dell’Ammi'nL strazione finanziaria statale, il -che spinge gli inteipellantì a sospettare resistenza di un rap­porto tra tali assunzioni ed d provvedimenti di sgravio e di proro-ga che sarebbero stati concessi 'dall’Aanmimstrazione m favore dello Esattore; 3) violazioni dello Statuto dei lavo­ratori ed >in genere delie norme legislative e contrattuaM a difesa dei lavoratori accertate da pronuncia dell’autorità giudiziaria.

B) Viofazdo'ni delie disposizioni di legge che disci'pliinano le procedure per -la riscossione:1) gestione del servizio di risco^ione, che pur si avvale di un perfezi-onato centro elet­tronico, in modo confuso e disorganico che ren­derebbe possibile la duplicazione dei paga­m enti o pagam enti di im porto m aggiore ri­spetto al debito di im posta. Le somme riscosse oltre 'il dovuto verrebbero poi restìtuite dopo lunghissimo tem po; 2) irregolare esecuzione 'degli sgravi per 'indebito -emessi a favo-re dei contribuenti; 3) irregolare riscossione dell’in­dennità di m ora in assenza di precedenti inti- mazi-oni a 'carico dei contribuenti; 4) discrim i­nazione fra i 'Contribuenti, di cui taluni ver­rebbero favoriti con la bonifica dell'indennità 'di m'ora o 'oon la sospensione delle procedure esecutive.

Per quanto riguarda i rilievi in materia di rapporto -di lavoro, è da premettere che tale materia esula -dalla competenza dell’Assesso­rato del bilancio e delle finanze, -anche sotto lo specifico profilo ‘deH’impiego esattoriale e che. comunque, ogni eventuale intervento nei confronti deiresattore non può essere opera­to se non su conform'e proposta deirispetto-

R esocon ti P arlam entaT ì — 816 ^ A ssem b lea R eg io n a le Siciliana

V ili Legislatura 503* SEDUTA 4 Marzo iggj

nato provinciale del Lavoro competente ai ri­guardo.

Sulle insorte questioni, pertanto, l ’Asses­sorato del bilanicio e delle finanze ha ritenuto di dovere richiedere acoertam-enti eirispetto- 'rato provinciale del lavoro di Catania, che ha riferito con nota numero 2327 del 28 feb­braio 1979.

Dai suddetti accertamenti è emerso quan­to segue; in ordine lalle assunzioni straordi- nairie, risulta che la società Sarid ha fatto, nel tempo, ricorso ad assunziond di personale straordinario con m^ansioni attinenti esclusi­vamente alle qualifiche di ufficiale eeattoiria- le, messo notìificatore e impiegato d’ordine. Il personale straordinario assunto negli anni considerati è stato -di 16 ufficiali esattoriali, 7 messi notificatori, 10 impiegati d’ordine nel­l ’anno 1977, e di 16 ufficiali esattori-ali, 19 messi notificatori, 22 impiegati d’ordine nel- l ’anno 1978: entità ovviamente alquanto mo­deste ove si tenga conto della dimensione della esattoria.

Al riguardo va tenuto presente che le as­sunzioni straordinari-e isono consentite -all’esat­tore, -essendo espressamente previsto dalirarti- colo 25, secondo comma, del vigente contratto collettivo nazionale di lavoro per -far fronte -alle esigenze connesse ai periodi di oarica- mento -dei ruoli, dall’iart. 26 dello stesso con­tratto per -esigenza straordinaria di notìfica di cartelle, oltre -che dalle disposizioni contenu­te nell’-art. 1, lettera C) della legge 18 aprile 1962, numero 230, che prevede il ri-corso al contratto a termine tutte -le volte in -cui l ’-as- simzione abbia -luogo per l ’esecuzione -di una opera o di un servizio, definiti e predetermi­nati nel tempo, aventi carattere straordinario ed occasionale. Le assunzio-ni straordinarie operate -dalla Sarid rientrano nelle ipotesi pre- T/iste dalla citata legge.

Risulta altresì che fra tutti i lavoratori as­sunti temporaneamente nei predetti anni so­lo 3 -si sono rivolti -airAutorità -Giudiziaria in sede civile, e in tutti i -oasi la loro istanza è stata rifiutata. Un ulteriore ricorso prodotto da uno dei suddetti dipendenti risulta essere stato, successivam-ente all’accenniata verifica dell’Ispettor-ato -del lavoro, deciso favorevol­mente al lavoratore. Per completezza va ag­giuntò che tale pronuncia, alla quale l’-esatto- ria ha dato immediata esecuzione, è stata parzialmente riformata in s-ede di appel­lo proposto dalla Sarid. Allo stato, per il -caso

in -esame, pende ricorso in Ca^azione.Non esistono pronuniciatì -del’Autorità Giu­

diziaria in sede penale sulle assunzioni tem­poranee -effettuate dalia sodetà Sarid.

Si ha notìzia, invece, che rispettorato del lavoro ha denunciato a ll’Autorità giudiziiariia in sede penale 'l’-esattoria -di Catania per avere liquidato ai lavoratori assunti temporanea­mente una retribuzione inferiore del 15% rispetto a quella -corrisposta agli assunti a tempo 'indeterminato, ma il Pretore di Ca­tania n-o-n ha iniziato azione penale perchè il fatto non costituisce reato.

Per tutti -gli assunti a tempo determinato la Sarid, attenendosi alile vìgenti disposizioni di legge in m^ateria -di avviamento al lavoro (po­sto ohe per la -categoria in argomento esisto­no liste ispeciali), ha fatto richiesta al compe­tente ufficio 'di icollocamento -di 'Oatani-a che ha -sempre rilasciato 1 previ-sti « nulla osta » -di avviamento al lavoro.

In merito a le censure mosse -ai criteri con cui la società Sarid avrebbe o-perato le assun­zioni definitive, è da rilevare -anzitutto che l ’-esattore -non ha ai-cu-n -obbligo giuridico, in tale sede, -di -dare precedenza a coloro che ab­biano -già p-restato servizio -con -assu-nzione tem­poranee, e pertanto non si -può legalmente fa­re oari-oo allo -stessso deiir eventuale manc-ata valutazione -di detti servizi.

Relativamente -alle procedure seguite -per le -assunziani -definitive, -sottoposte -a controllo que-lle -operate -dal pri-m-o gennaio 1974 in poi, è risultato -che tutto il personale interes- -s-ato era iscritto, prima della data di -assunzio­ne, nell'apposito elenco -del -pers-on-àle disoc­cupato e ohe -per -oi-as:cuno -degli -assunti 'vi era òli regolare « nuli-a osta » deH’uffd-cio del la­voro.

Quanto, poi, airaff-erm-azion-e secondo cui sa- r-ebhe-ro numerosi -gli impiegati -esattoriali pa­renti di funzio-nari doU’Ammiinistraz-i-one fi- nanz-iaria statale, è stato -accertato che gli -ina- piegati -effettivamente legati -a tale vin-colo, as­sunti in via -defi-nitiva, ascenidono in tutto a num-ero 5 unità neU’-arco di un dec-enino (1969-1979); trattasi -di -dipendenti che rico­prono m-odeste qualifiche ed impieghi e che sono -stati -comunque -assunti -con l ’osservanza -di tutte le dispo-sizìom previ-ste in materia.

A -questo 'riguardo, nel notare -che due dei -funzion-ari parenti degli -assunti non sono pia da tempo in -servizio -attivo, -m-ette conto vare, -ai fini -di un-a corretta valutaz'ione

gesoconti P ar lam en tari •— 817 — Assernblea R eg ion a le Siciliano

Vin Legislatura 503* SEDUTA 4 Marzo 1981

dell fenomeno che, il numero di cinque dd tali impiegati è da rapportare al numero comples­sivo degli impiegati in pianta stabile deiresat- toria dd Catania, ammontante a 139 unità.

Così 'riddm’ensioniato di fenomieno nei suoi temiini obiettivi, lo stesso non lappare parti­colarmente sdgniifioativo nel senso denunciato dagli interpellanti, anche senza irilevare che, attesa la comprovata regolarità delle proce­dure osservate nelle assunzioni, nessun margi­ne esisteva per qualsivoglia intervento delio Assessorato alle finanze in ordine alle sud­dette assunzioni.

Riguardo, poi, alle presunte connessioni con i provvedimenti di sgravio e di proroga, che sarebbero stati concessi hiresattore nel suo interesse, va precisato che gli accertamenti eseguiti in merito attraverso i ’ispettorato com- partimentàle delle imposte dirette ed il fun­zionario del Ministero dimostrano che tali provvedimenti sono stati concessi del tutto re­golarmente, nei casi previsti dalla legge.

Infatti, in merito alle ■concessioni di sgravi prowisori da parte deirufficio distrettuale delle imposte dirette di Catania, nel sottolinea­re che tali sgravi conoretano un dirittto attri­buito all’esattore dall’articolo 93 del Testo Unico 15 maggio 1963, numero 858, nelle mo­re del rimborso di quote inesigibili già dallo stesso antìeipaite, si fa presente che non sono emerse irregolarità circa le modalità di con­cessione d'egli sgravi stessi, anche per quanto coneeme la 'documentazione presentata dalla esattoria e ila successiva riduzione, o revo'ca, degli sgravi provvisori igià con'oessi.

Quanto alle proroghe, intendendosi per que­ste il rinvio 'delTinizio dolila riscossione, i prov- vedimenti adottati (in numero di cinque nello arco di quattro anni, dal 1974) si sono resi ne­cessari, in un caso, in consegu'enza delio scio­pero pToolamato dagli impiegati 'esattori'ali a decorrere 'dai 14 febbraio 1974, e, negli ai­ri casi, per effetto 'del ritardo nélla forma-

25oae dei ruoli meccanizzati, consegnati con- aeguentemente 'all’esattore oltre il termine fis- sato 'dal prim'O 'oomma delTarticolo 24 dei De­creto Presidente della Repubblica 29 settem-

1973, numero 602.tj quindi evidente che i prowedimen-

an rinvio 'della 'riscossione traggono origine a cause a cui è estraneo Tesattore e trovano

_ toro specifica previsione nella vigente nor- in materia.

Giova a questo punto ricordare che anche Tautorità giudiziaria, 'a 'seguito 'di un esposto, 'ha avuto ocC'asione di prendere in considera­zione i prowedim<enti di rinvi'O della riscos­sione con riguardo a quello adottato il 16 apri­le 1977. Orbene, il giudice istruttore, su con­forme richiesta del Procuratore della Re­pubblica, ha -disposto l ’archiviazi'One delTespo- sto di cui sopra, perchè mani'festam'ente in­fondato.

In ordine ai segnalati casi di violazione del­le norm-e legislative e contrattuali a difesa dei lavorato-ri, -che sarebbero stati accerta'ti dalla autorità giudiziaria, va precisato che le viola­zioni 'in pardla ison-o risultate le seguenti: 1) violazione delTartieolo 28 della legge 20 mag­gio 1970, num'ero 300, per non avere la socie­tà Sarid messo a disposizion-e d-el personale un locale per tenervi un’assemblea. Il Pretore di Catania, con decreto del 20 marzo 1974, ha 'diffidato la 'Sarid a provvedere, e la società ha otteniiperato;

2) : violazione idel’'artioolo 28 della citata legge numero 300 per avere la Sarid trasferito un 'ddri'g'ente sindacale da un repar­to ad un altro senza il «nulla osta» delTorga- nizzazione sindacale di appartene'uza. Tale trasferimento è stato giudicato illegittimo dal pretore idi Oatania 'Con 'decreto 'del 27 gen­naio 1978. La società Sari'd, pur presentando ricorso contro 'la decisione del pretore, ha re­vocato il trasferimento. -(Il tribunale, acco­gliendo l ’-appello della Sarid, ha poi annullato il -decreto del pretore);

3) : 'irregolari 'attribuzioni 'di qualifica. Al -riguardo 'sono ins’orte nell’ambito del per­sonale -e-sattoriale 'diverse vertenze delle quali alcune sono state composte -mediante transa- zibne fra le parti, m-entre -altre sono state r i­solte ‘dalli’autorità -giudiziaria 'cbe si è pronun­ciata, in un caso, a favore -del lavoratore, e ne­gli altri 'Casi -a favore d-eU’esattore.

4) : vi'olazione -deRe 'disposizioni in ma­teria -di igiene 'del -lavoro. L ’-ispettorato del la­voro ha 'effettuato nel tempo pa-reochde visite -ispettive ai locali 'd-eir-esatt-oria per accertarne la -rispondenza -ai requisiti voluti dalla legge ■ai fini 'dell’'i-gienie -del lavoro. In -alcuni casi so­no state impartite prescrizioni cbe risultano -essere state puntualmente osservate dalia Sarid.

Per una 'infrazione relativa ai -locali « Codi­fica e Spunta ed Ufficio deleghe », l ’Ispetto­rato ha inoltrato -rapporto al pretore dd Cata-

R esocon ti P ar la m en ta r i — 818 — A ssem b lea R eg io n a le Siciliana

V II] L egislatura S03' SEDUTA 4 MaiRzo 1981

nia, ii quale, Gon sentenza del 2 marzo 1978, ha assolto l ’esattore con formula piena.

Per completezza va aggiunto che recente­mente, in data 11 agosto 1980, la Fddac-Cgil ha denunciato al competente Ispettorato pro- vineiale dei lavoro resattoria di Catania in quanto questa non avrebbe corrisposto l ’au­mento deirindennità di rischio nella misura mensile 'di lire 14.950, prevista, con decorrenza retroattiva, dai p>rimo geomado 1980, dallo ac­cordo stipulato il 9 maggio 1980 tra l ’Anert e la federazione lavoratori bauioari. Questo Assessorato, cui la citata organizzazione sinda­cale ha pure inviato la predetta demmcia, ha chiesto, con nota numero 30812 del 4 settem­bre 1980, ali’I'spettorato provinciale del lavoro di Catania di fare conoscere resito degli inter­venti di competenza. Il predetto Ispettorato, con nota numero 12822 del 4 novembre 1980, ha comunicato che l ’esattore ha corrisposto al personale interessato la indennità di rischio nella misura spettante.

Le irregolarità segnalate dagli interpellan­ti in ordine alle modalità con cui resattoria di Catania conduce ili servizio di riscossione hanno formato oggetto di specifica indagine in sede di ispezione eseguita dal Ministero delle finanze.

In particolare, per quanto riguarda la de­nunciata riscossone di somme in eccedenza rispetto ai debito d’imposta maturato, si fa presente che resattoria di Catania, per i de­biti di importo complessivo fino a lire 25 mila, usa — conformemente a quanto viene prati­cato dalle altre esattorie meccanizzate -— al­legare alla cartella di pagamento, in cui il tri­buto è regolarmente ripartito in più rate, un bollettino 'di conto corrente postale nel quale l ’importo indicato da pagarsi non è quello della prima rata, ma il totale del debito. Ne discende che contribuenti disattenti potevano in passato essere indotti a pagare l ’intero de­bito non fruendo delia normale rateazione, e ciò nonostante nel •bollettino pn^tampato fos­se apposta la dicitura che l ’importo in esso riportato corrispondeva al totale del carico.

A seguito della ispezione, fermo restando che l ’uso del predetto bollettino del contri­buente è facoltativo, al fine tuttavia di elimi­nare il surrichiamato imconveniente, è stato richiesto all’esattore di integrare la diicitura del bollettino con la esp ressa avvertenza che il contribuente, se intende pagare come suo di­ritto solo liimporto della rata in scadenza, può

farlo direttamente lai'lo sportello ovvero utiliz- zanido 'altro bollettino di conto corrente. L’e­sattore si è 'adeguato la siffatta prescrizione sicché è da ritenere ohe il lamentato inconve­niente non pO'Ssa più verificarsi.

Riguardo alla eegU'alata duplicazione 'dei pa­gamenti, in sede d’ispezione gli stessi rappre- semitanti sindacali hami'O segnalato 'che tali irregolarità si verificherebbero per gli importi complessivi superi'ori a lire 25 mila, per i qua- 'li resattoria, oltre a notificare inizialmente le cartelle insiem'e al bollettino di conto cor- ■rente postale -con la dndicaz'iane nello stesso della sola prim'a rata, invia ai ccmtribuenti al­la 'SOEtoenza di ogni rata successiva un avviso di scadenza a rate, 'oon lallegato un apposito bollettino di conto corrente postale.

Siccome — si sostiene — detto bollettino viene emesso in base 'alle risultanze aggiorna­te la circa un mese prima della scadenza della rata, lo stesso viene recapitato 'anche a coloro che nelle more avessero già effettuato in an­ticipo ii pagamento della rata medesima; dò indurrebbe i icontribuenti poco accorti a pa­gare nuovamente la rata 'già versata. In pro­posito, è stato accertato che gli avvisi di sca­denza eoe relativi hollettini vengono predi­sposti non un m'sse prima 'delia rata, ma iin tempi imo'lto più rawi'cdnatì alla scadenza, e precisamente dal 'giorno 25 'del mese prece­dente al giO'rno 5 dei mese dì scadenza dela rata, e ciò 'anche tenuto conto che ii versamen­to a mezzo posta va 'effettuato 'entro il succes­sivo giorno 12.

N'Olla oonsiderazione che rinvio di detti av­visi e bollettini costótuisce una agevolazione per i contribuenti, mentre rappresenta un ag­gravio economico per l ’esattoria, non si è rav­visata la opportunità di disporne l ’abolizion'e. Al fine, tuttavia, di eliminare eventU'ali du­plicazioni di pagamento, è stato chiesto che r'esattore indicasse espressamente al contri­buente che ravviso deve 'ritenersi nullo qua- lora rimporto della rata in scadenza fosse sta- to già 'pagato. L ’esattore risulta che si è ade- guato alla riferita prescrizi'on'e.

A ltro caso di duplicazione di pagam'ento ® • verifich'erebhe, secondo quanto rappresentato ; dai 'Sindacati, 'nelle riscossioni per delega, 'neh : la ipotesi di emiffiione di una secO'nda delega , senza p'reventivo annullam ento 'dalla pn®a- , Siffatta possihiMtà, ituttavia, è da escludersi | essendo stato laooertato che 'nel caso in cui sia _ effettuata una 'seconda emissione di delegai

gésoconti P ar lam en tari — 819 A ssem b lea R eg ion a le S iciliana

ylll Legislatura 503“ SEDUTA 4 Marzo 1981

prima viene annull.3ta, a meno che l ’esattore non abbia già iniziato gli atti esecutivi, per cui la notìfea dell'avviso relativa alla prima de­lega è necessaria per la idocumentazioiie del- l’eventuale inesigibìMtà della quota.

Anche in tale ipotesi, però, la duplicazione del pagamento è da escludersi perchè dal con­testo delle indioaziioni contenute negli avvisi i mora risulta che la pluralità delle intima­zioni si riferisce lad una stessa rata, per cui rufficiale esattoriale non potrebbe fare altro die riscuotere esattamente il dovuto. In tutti i oasi in cui si avessero, a veriifiicare duplica­zioni di pagamento, va rimarcato, oomunque, die il secondo versamento vd'ene rilevato au­tomaticamente dal centro dliettrordco deH’esat- toria ed evidentiato tra gli importi da rim­borsare.

In relazione al rilievo che l ’esattore ritarda 0 oon effettua affatto il rimborso delle som­me riscosse in eccedenza, si fa presente che a tali rimborsi l ’esattoria procede servendosi dd centro elettronico che métte in compen­sazione i rimborsi in favore di quei contri­buenti che risultano' per altro verso debitori nei confronti dell’esattoria. In questo caso, evi­dentemente, il rimborso, che pure è 'Stato ef­fettuato, può sfuggire al contribuente che oon se ie attentamente il matu'rarsi dei suoi de­biti d’imposta e le indicazioni delle quietanze esattoriali.

Per d rimborsi non 'compensabili, invece, la esattoria procede 'alla materiale operazione di restituzione. La procedura che a tal fine svol­ge 'è effettuata rapidamente nella piante ini­ziale, 'affidata al centro el'ettronico, mentre può subire ritardi nella successiva fase 'della materiale esecuzione, affidata al lavoro ma- aurie. In proposito Tesattore è stato invitatoad integrare il personale addetto a tale servi­lo.

bn 'Ordine 'alle segnalate irregolarità nella asecuzìone d'egli sigravi per 'indebito emessi in avore dei 'contribuenti, si nota che tale disfun­zione potrebbe veriticarsi nel caso in cui l ’esat-

iinizi il recupero coattivo a carico dei contribuenti di quote da costoro non più do- vute perchè comprese in elenchi di sgravio,

riconveniente sarebbe provocato da ritardi oda annotazione 'degli archivi m'agnetici del atro elettronico degli estremi 'degli elenchi

‘ Sgravi p’ervenuti.. riguardo è stato accertato ohe sono pochi oasi di inizio di procedure esecutive nelle

Resoconti, f . i n

more 'del’annotazione degli sgravi, mentre va sottolineato che, in t a l ipotesi, iniziare la pro­cedura 'esecutiva 'non è produttivo per l ’esat­tore e non sortisce lalcun effetto pratico, in quanto non può pervenirsi ad una valida ri- soo’ssione.

_ Il 'Contribuente, d’iàltra -parte, è in grado di dim-osteare che nulla deve, essendo a cono­scenza 'deir-adottato provvedimento di sgra­vio, consi'derato -che l ’Ente iimpositore, con- temporaneam-ente a l ’invio deirelenco di sgra­vio airesattoria, spedisce airdnteressato la comunioazione dell’awenuta emìanazione del prowedim'ento in suo favore.

In merito alla denuodiata 'riscossion-e delia dnd'enmtà di m-ora, in assenza -di precedente in­timazione a carico dei contribuenti, si osserva ■che detta indennità spetta aH’esattore a ragio­ne 'deir'antì'cipazione dovuta effettuare per 1’ obbligo 'del non riiscosso per riscosso, e col semplice decorso dei termini idi scadenza della rata, indipendentemente quindi da una pre­ventiva intimazian'e al contribuente moroso a mezzo di notifica deirawiso di mora. Que- st’'Ultimo, infatti, non costituiate titolo per la riscossione 'deirindennità di mora, ma è un atto pregduddzi'ale airinizio delle p'cocedure ■esecutive per -ottenere il pagamento del debito in via coattiva.

L ’indennità di mora non è dovuta, nono­stante il decorso dei termini di scadenza, sol­tanto nel -caso m -oui l ’esattore non abbia provveduto a notificare preventivamente la carteìla dei pagamenti. Ciò posto si fa presente che l ’esattO'ria 'di Catania usa inviare a mezzo posta ai contribuenti, dopo la seconda rata non p-agata, un « avviso di morosità » che non ha tutte le oaratteristiche prescritte per l ’-av- viso di mora, ma contiene tuttavia una vera e propria intimazione di pagamento. A detto avviso di moro’sità viene allegato un bolletti­no 'di conto co^irente postale comprendente sia rimporbo dell’imposta 'da pagare che rinden- nità di mora relativa.

Tale avviso dì morosità non ha effetto pre­cettivo ma solo lo scopo di rendere edotto il contribuente del -debito maturato, stimolan­done il pagamento. Esso, pertanto, non può so- stìtuittsi alTawiso di mora ai fini della docu- mmtazione delTeventoale inesigibiiltà della quota, 'Sicché a tali fini l ’esattore dovrà pur sempre fare seguire al precedente avviso di morosità la notìfica a mezzo messo notifica­tore idi un regolare avviso 'di inora, che dà

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inizio alle procedure secutive, e ciò impre^giu- cato il diritto dell’esattore alla percezione del- rinderunità di mora indipendentemente dada notifica sia delirawiso -di morosità sia del suc­cessivo avviso di mora.

L’indebito pagamento deirdmdennità di mo­ra nel suddetto sistema potrebbe verificarsi soltanto nell’ipotesi m cui al contribuente che non abbia ricevuto la cartella dei pagamenti venga recapitato i ’aw iso di morosità con an­nesso bollettino di conto corrente ed il pre­detto, intendendosi avvalere del servizio dei conti correnti postali, provvede al pagamento utilizzando il bollettino prestampato, il cui importo è comprensivo deU’indennità di mora.

Consiiderato che l ’esattoria procede di regola airinvio deH’awiso di morosità dopo la secon­da rata non pagata, l ’eventoalità della manca­ta reoapitazione della cartella è intuitivamen­te circoscritta a oasi limitati. In tale ipotesi tuttavia il GontTibuente può egu^almente non corrispondere l ’indemiità di mora non utiliz­zando il bollettino prestampato per il paga­mento dell’imposta, ma provvedendo a detto pagamento, decurtato deirdndennità di mora, o direttamente allo sportello o a mezzo di un normiale bollettino di conto corrente.

Quanto alla coaiitestata bonifica da parte dell’esattore deli’indenndtà di mora in favore di taluni contribuenti, è stato accertato che la detta circostanza...

LAUDANI. Senza mora perchè magistrato; senza mora perchè moglie di m'agistrato. Pen­so che come l ’ho trovata io l ’indicazione, Labbia trovata qualche altro.

D’ALIA, Assessore al bilancio e alle finanze. ...riguarda casi poco frequenti.

LAMICELA. Basta uno per essere un reato.

D’ALIA, Assessore al bilancio e alle finanze. Al riguardo, invero, è da notare che Lindenni- tà di mora spetta non all’Erario, ma all’esat­tore per il quale costituisce compen-so della operata ^anticipazione del tributo. E ’, quindi, in facoltà dell’esattore rinunciare, ove io ri­tenga, al suddetto compenso, e tale circostan­za non è alio stesso gìuridicam'ente contesta­bile. Il discorso si pone, caso mai, sotto altri profili.

Anche la denunciata sospensione delle pro­cedure esecutive, praticata dall’esattore nei

confronti di particolari contribuenti, rientra nella facoltà dello stesso, avendo egli ‘già anti­cipato la relativa imposta in favore dell’ente imposdtore. Se, poi, la sospensiva così accor­data dovesse protrarsi oltre i termini all’uopo previsti dalla legge, l ’esattore decadrebbe dal dirittto al rimborso nella ipotesi in cui il tri­buto dovesse successivamente risultare inesi- gibiille.

Da quanto sopra esposto, con riguardo alle risultanze delle oennate verifiche ispettive, emerge chiaramente che le circostanze denun­ciate nelle interpellanze in gran parte risulta­no iosussistenti, ed in parte sono da oonside- rarai possibili disfunzioni di carattere forma­le che non àntegrsmo sostanziali irregolarità di gestì'one, tali da legittimare interventi san- zionatori a carico dell’esattoria di Catania.

Va fatto presente, comunque, che al fine di elidere 'in radice la possibilità che abbiano a verificarsi dniconvenienti nella gestione del ser­vizio di riscossione, l ’esattoria di Catania è stata invitata 'ad adeguarsi ai suggerimenti formulati nel corso della verifica ispettiva. E'd infatti, su richiesta del Ministero delle fi­nanze, che tale verifica ha disposto, l ’inten­denza di Catania ha provveduto 'a notifèoare form'almente all’esattore d rilievi formulati dal verificatore e le prescrizioni intese ad eli- md'nare i relativi iai'convenienti. Da comuni­cazione della predetta dnten'denza risulta che l ’esa'ttore si è adegu'ato alle iprescrizioni im­partitegli.

D’altra parte Làspettorato compartimentale delle imposte 'dirette, cui per legge è commes­so il controllo sulle gestioni esattoriali, non mancherà dn sede 'di verifica ordinaria di ac­certare e segn^alare eventuali disservizi che in : futuro doves'S'ero riscontrarsi nella gestìons | dell’esattoria.

Devo assicurare, comunque, 'cbe LAsses- ; sorato no'n ha mancato di raccomandare agli ; organi a'il’uopo preposti la massima cura nel- | l ’espletamento d a 'compiti di vigilanza e di < controllo sulle gestioni delle esattorie sd'cilia- ; ne lal fine di garantìre l ’ordinato e regolare ; svolgimento dei servizi -dì riscossione nel pieno | e riigoroso rispetto delle disposizioni che disci' j plinano la materia, m-entre, laddove dovessero ; essere rappresentati -cari 'di disfunzione o ino- 'dempienze, avrà 'cura 'di disporre gli opport^^ 'accertam'enti adottando, ove ne ricorrano i presupposti, i 'conseguenziali provvedimenti di teff-ere.

Resoconti P ar la m en ta r i — 821 A ssem b lea R eg ion a le S iciliana

yill Legislatura 503“ SEDUTA 4 Marzo 1981

La coillega Laudani ha nel corso della illu- strazione delia interpellanza fatto cenno ad al­cuni oasi. Anche in queisto caso assicuri che, neiramhito delle competenze attribuite alila Amministrazione regionale, saranno imparti­te le opportune disposizioni per ulteriori ne­cessari accertamenti relativamente agli epi­sodi ilamentati dalla coillega Laudani, anche se gli inconvenienti esposti hanno già trovato un’ampia e piena risposta in quanto ho già af­fermato su alcune questioni.

Quanto poi alia 'richiesta di adozione di ini­ziative legislative volte a disoiplinare la mate­ria delle 'assunzioni presso le e'sattorie delia SioiMa, devo fare presente che l ’assunzione di una siffatta iniziativa appare, invero, di dub­bia opportunità in un momento che è sicura- mente di transizione, come ha anche ricordato h collega Laudani.

D’altra parte non va trascurato che nelle disposizioni contenute nel decreto del Pren­dente della 'Repiubblica 23 dicembre 1977, nu­mero 954, il fenomeno delle assunzioni trova già un primo ridimensionamento, laddove si eBcl'ude la possibiiità per i ’esattore di ottene­re integrazioni d’aggio a fronte delle spese sostenute per il personale iassunto suocessiva- mente al 31 dicembre 1975.

Né va trascurato, circostanza questa viep­più rilevante, che in una 'fase in cui si ap­prestano provvedimenti ile^'Slativi di radicale revisione dello stesso sistema idi riscossione, che comprendono il superamento 'del sistema esattoriale 'ed il successivo collocamento del personale 'in 'servizio ad una certa data, ogni iniziativa che vada ad dmcidere la materia con effetti 'diversificanti rispetto al contato ge­nerale, se non opportun-amente raccordata con

futura 'normativa ('situ'azione allo stato no'n praticabile), rischierebbe dì determinare di- scrarie e dissonanze con possibili conseguen­ze pregiudizievoli diffdoilmente 'rimediabili.

La collega ha fetto landh'e, e concludo, un ®cenno 'alia quantità degli aggi ohe si riscuo- rono in Sicilia ri'spetto al resto del Paese. Pro- oabilmente sfugge al-la collega un dato: vi è ®teta una progressiva 'riduzione di 'questi aggi

'dal prim'O gennaio 1979 e, a partire dal Primo gennaio 1981, per effetto 'del Decreto el Presidente della Repubblica numero 603,

‘ gg'io è uguale per tutta Italia e credo che sia fato fissato nella misura del 6,72 per cento, u compreso ir'aggio che viene praticato in Ntrlia.

Sicché, il problema 'dei potentati, che deri­verebbero da questa ‘situazione di privi'legio,...

LAUDANI. In Lombardia è dell’uno o dello 0,50 per 'Canto.

D’ALIA, Assessore al bilancio ed alle f i ­nanze. ...credo 'Che ormai sia stato superato, anche per le considerazioni che ho 'avuto mo­do di sviluppare in irapporto ad iniziative le­gislative, ormai in stato di avmizata matura­zione a livello nazionale, riguardanti la rego- lamentazi’one della ri'scossione dei tributi.

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare l ’ono- revole Laudani per 'dichiarare se sia soddi­sfatta della risposta dell’Assessore.

LAUDANI. Signor Presidente, onorevoli coUeghi, mi idichdaro insoddisfatta della rispo- 'Sta fornita dalTAssessore per il semplice mo­tivo che quanto denunziato e la documenta­zione in mio possesso testim'oniano una ge- stio'iie scandalosa, oiltre che illegale, delTesat- toria di ‘Catania. Tale gesti‘One trova ‘invece in questa risposta deir Assessore sostanziale e piena copertu-ra.

Per predsare quanto da me affermato in precedenza, voglio ricordare ‘che gli 'assunti dal 1976 al 1979, fra parenti e soggetti vicini 'a personaggi che rivestono cariche e fimzioni nel settore della gesti'One fkianziaria delle im­poste, 'ammontano almeno a sedici. Dichiaro ciò certam'ente non per far torto a quei lavo­ratori ‘Ohe hanino trovato un ‘posto di lavoro, ma per 'critioare ‘anche il Governo della Regione. Infatti, nella 'Città di Catania, in im’cizienda con un 'Organico 'di 130 idipendenti nel corso di ‘alcuni lanini vengano assunti 15 soggetti in virtù ‘dei 'rapporti di parentela con quei fun- Ziionari 'Che, 'uoi stessi, come Regione siciliana, deleghdiamo a realizzare le ispezioni del Mini­stero delle Finanze; e tutto ciò per 'la coscienza di un uomo civile, legato al rispetto delle leg­gi, è soandalo’so. Avremmo voluto sentire af­fermare all’Assessore -che ‘anche l ’assunz'ione ‘di cinque dipendenti con queste caratteristi‘che ‘Costituisce un fatto scanidaloso, dati i rapporti Che intercorrono ‘oon i personaggi in prece- ‘denza ikiidicati. Pertanto scandalosa mi sem­bra- la ‘copertura che si dà a tutto ciò.

A mio giuddzi’O ‘è <anche scari'daloso che si possa inviare una lettera in cui 'si afferma « da parte nostra non abbiiamo ritenuto insistere

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nel recupero di quEOito incluso a carico di un magistratot in servizio al tempo presso il Tri- bmrale di Catania...

D’ALIA, Assessore al bilancio ed alle f i­nanze. Non intendo dare copertura a nessuno.

LAUDANI. Ma è cosi, onorevole Assessore. Sono molti anni di gestione...

D’ALIA, Assessore al bilancio ed a lle f i­nanze. Onorevole Laudani, ho dato una ri­sposta sulla scorta degli atti che esistono pres­so gli uffici.

Ho dato un giudizio su ima specifica richie­sta tesa a diìsoiplinare legislativamente le as­sunzioni.

Ho detto che, a mio giudizio, questo discor­so è fuori luogo in quanto sembra che, final­mente, questo discorso viene regolarizzato a livello nazionalle.

LAUDANI. Onorevole Assessore, in que­sta lettera si sostiene: « non richiediiamo mai a rappresentanti della Magistratura il paga­mento delle indennità di mora »; infatti suc­cessivamente vengono inviate ima serie di in­timazioni dn cui si precisa che sono senza mo­ra, perchè i destinatari sono mogli di magi­strato o addirittura magistrati.

Questo non 'Ci sconvolge? Non ci sconvolge nell’esercizio del potere di vigilanza dell’As­sessorato regionale alle finanze ohe esistano questi fatti che incidono neHa coscienza col­lettiva in modo grave, generando scandalo.

Quando parlavo di debiti per i quali non è mai stata avviata alcuna procedura esecutiva, nonostante siano maturati nel periodo che va dal 1973 al 1978, facevo riferimento a debiti maturati da magistrati, da -consiglieri e rap­presentanti comunali della Democrazia cri­stiana, dagli stessi ispettori -delle Imposte di­rette ddH’esattoria di Catania.

Ora, tutti questi dati...

D’ALIA, Assessore al bilancio ed alle f i ­nanze. Ho ^sàcuxato tutto -dò nell’ambito del­le competenze...

LAUDANI. Quando l ’Assessore sostiene che non risultano gli esuberi -nelle forme cosi gravi denunziate dai nostri docum-enti, dimen­tica che ho, per esempio, davanti a me delle carte da cui risulta quanto ho detto. E ’ capi­

tato anche a persone a me vidne die, per esempio, -su -otto emissioni sei siano in esu­bero con la restituzione -d-eU’esubero dopo sette-otto anni.

Dunque, o-norevole Assessore, ritengo dav­vero -che d si debba dichiarare insoddisfatti e se docum-enti di questa -portata non bannó trovato motivo -di ad-egu-ata attenzione da par­te deU’Assessorato regionale, -credo -che, -al di là -di quanto xm funzionario scrive nella re­lazione esprimendo un suo giudizio, si deb­bano esaniinaTe gli incartamenti per avverti­re andhe la necessità di sottoporli -al vaglio della stessa Autorità giudiziaria, perchè que­sto è il -compito nostro. Infatti non solo biso­gna fare le leggi ma, per quanto ci compete, è necessario f-arlle rispettare.

Allora ri'spetto a tutto dò è -davvero troppo inad-eiguata la risposta deirAssessore, dn con­siderazione del fatto -ch-e a Catand-a a questo ■meccanismo delia intermediazione sono -inte­ressati -centomila contribnenti.

E ’ veramente da -gen-eraldtà dei dttadini che vengono investiti -da un sistem-a e -dalle mo­dalità -di riscossione -che non sono adeguate e rispettose delle leggi. E ’ la generalità dei oit- tadini dì Gatanìa ohe resta scandalizz-ata del fatto che si possa -per died-dodici -anni ricor­rere -airassunzione in via precaria, -assumen­do poi dn via definitiva, nel mom-anto in cui se ne presenta 1 bisogno, soggetti che non hanno -mai avuto rapporti di lavoro in via pre- oari-a.

Certamente tutto -ciò ci fa -condu-dere che neanche dn questa occasione, da parte del Go­verno -della Regione, lin ima materi-a cosi de- -licata, ‘c’è stata un-a -rdeposta -ed un’attenzio­ne -air-altezza della gravità del prohlem-a. H fatt-o che si vada con grande fatica, per le op­posizioni che ven-gono in parti-colare dagli esat­tori sicdliiani, al varo dèlia legge di riforma, non -può costituire certamente un alibi per il Governo -d-ella Regione. Mi sarei aspettato, invece ■— e ciò lo ri-chiederemo successiva­mente anche con altri atti ■—, che da parte del­l ’Assessore regionale -si -dichiiara-sse: nelle mo­re del varo 'della riforma d impegni-amo a spiegare a questa Assemblea region-ale quanto faodamo in tema di controlli -sui m-etodi eli gestìone e -di rigorosa vigilanza su tutto quanto rigu-arda i ’osserv-anza delle norme a difesa de lavoratoli é dd contribuenti.

Tutto -dò è assolutamente necessario, cosi come è necessario -che -da parte del Govem

Resoconti P ar lam en tar i — S23 — A ssem b lea R eg ion a le S iciliano

yill Legislatura 503* SEDUTA 4 M arzo 1981

della Regione si prenda qualche provvedi­mento se si ritiene non soltanto che questo astenia esattoriale è ormai assolutamente su­perato ed mgiustifioato, ma anche che dà luo­go e mantiene sacche torbide idi rapporti alirin- temo di questa nostra società; rapporti che non hanno luogo sulla base delle regole demo­cratiche.

Infatti non riuscirò mai a capire e a tolle­rare che il Governo della Regione sappia che un organismo, 'sul quale esercita pote­ri di vigilanza, decida discrezionalmen­te di trattare diversamente un oittadino da un altro, soltanto perché uno è magistra­to 0 uomo poMtiico, mentre un altro, invece, è figlio di nessuno. Questo non lo posso capi­re; credo che veramente si venga meno ai do­veri più elementari nell’esercizio delle fun­zioni che ‘Sono state 'demandate.

Certamente l ’Assessore regionale non ha ritenuto, sulla base d'eOìle risultanze che a lui sono state -date dai funzionari delegati, di do­vere intraprendere alcuna attività sostanzia­le -né di censura né diretta -a modificare lo sta­to dei fatti o eventualmente ad laccertare, rela­tivamente ad alcune questioni, se ricorrono gli 'estremi per ile 'sanzioni penali. Chi, come noi, ha ritenuto 'di dovere prima idi tutto in se­de politica denunziare -queste irregolarità ed anche questi episodi che sul piano etico sono assolutamente inaccettabili, credo che abbia l’obbligo di portarli direttamente a conoscen­za deU’Autorità giudiziaria, attendendo le va­lutazioni cb-e potranno e®ere fatte da questa ultima.

Questo è un dovere che si impone a tutti quando c’è il sospetto -grave che le leggi non vengano rispettate. In questo -caso o si ha la forza di inteirvenire -direttamente o si chiede linterv-ento della Magistratura: una di que­ste due scelte bisogna farla; poiché non -regi­striamo una risposta nella prima direzione, certamente bisogna assolutamente intrapren­dere e perseguire la seconda strada, perché

è -possibile che -esista una zona franca, nfattì, -onorevole Assessore, forse raspetto cue mi appare più scandaloso è la disparità di lattamento tra cittadino e -dtta-dino sia per luanto riguarda le assimzioiii sia per quanto concerne resazione deirimposta. Il cittadino ? 'Cile viene vessato dall’esattore, mentrebramo personaggi politici noti a Catania che

aanno maturato debiti dal 1973 al 1978, ver-cui non è mai stata intrapresa una proce­

dura -esecutiva -ed anzi sono stati inseriti negli ■elencH di sgravio perchè irreperibili. Tutto questo non ci preoccupa? Non ci deve preoccu­pare? Personalm-ente mi preoccupa gravis- simam-ente, ed è per -questo motivo che sono assolutamente linsoddisfatta.

D’ALIA, Assessore al bilancio ed alle f i ­nanze. Chiedo -di parlare per una precisazio­ne.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

D’ALIA, Assessore al bilancio ed alle f - nanze. Onorevole Presidente, so che è irri- tuaie e quindi mi scuso con la Presidenza, ma è solo -per una preoisazi-one. Ho dato delle assi- cu-razioni alla collega Laudani che queste vi­cende vengono att-entamente seguite e credo di avere dato anche una assicurazione specifica a proposito di un fatto ben circoscritto. Infat­ti si parte -dai concetto di irreperibilità pre­sunta mentre, viceversa, la coli-ega asserisce di-e non si tratta di persone -i-rreperi-bili e -in conseguenza <h tutto ciò si opererebbero degli -sgravi. Su questo probabilm-ente non sarò fe­lice ma desid-ero riespli-dtare questo concetto: niell'lambito di queste competenze attribui­te a l ’Ammànistrazàon-e regionale non sarà tra- lasdato -nulla, anche a -seguito di questa se- gniaiazdone fatta dalla -collega Laudaiù, per un -accertamento -della verità -e quindi, se è neces­sario, per atti ccxnsegu-enti.

Svolgimento di interpellanza.

PRESIDENTE. Si passa -al sesto punto del- i ’ordS-ne -del giorno: « Svolgimento della in­terpellanza numero 670 ».

Invito il deputato -segretario a dam-e let­tura.

SASO, segretario:

« Al Presidente della Regione, -alTAssessore al bilcffiicio -e alle finanze e alTAssessore al lavoro -e -alla previ-denza sodale — venuti a -conoscenza dello stato -di agitazione dei lavo­ratori della Banca cooperativa degli impiegati del Banco di Sicilia di Palermo, il cui Consi­glio ‘di ammirÉstrazione, a maggioranza, e la stessa Direzione, in difformità a quanto da s-empre -avvenuto, hanno tentato di negare lo

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integrale recepimento Sei conlTatto nazionale di oategoiùia — per conoscere :

— se risponde a verità che io stesso Con­siglio di aanministrazione a maggioranza avrebbe convocato un’assemblea straordinariia dei soci per modificare lo statuto ed ammet­tere azionisti 'estranei, non ddpend'enti del Bian­co di Sicilia, per iraoiimolare fondi a bassissimo costo allo 'scopo di 'ricapitalizzare Fazienda e toglierla da presunte difficoltà di gestione;

— il parere del Governo regionale, ove tale disegno di alterazione dell’assetto societario dovesse andare 'in porto, sulla 'legittimità che ■dipendenti di un istituto di credito di diritto ■pubblico ricoprano incaridid 'di amminstratori in altra lazienda di credito, piccola o grande che sia, che, anche nella piccola dimensione, svolge attività essenzdalm'ente concorrenziale;

— se esistono, infine, nella suddetta ban'ca, connessioni tra comportamenti sul piano sin­dacale e tentativi di m O'di'fdche statutarie quali effetti ■di difficoltà gestionali che, nell’interes­se dei risparmiatori e dei lavoratori, occorre­rebbe accertare e fronteggiiare.

Gli interpellanti chiedono lo svolgimento con urgenza 'anche per evitare il protrarsi di ■azioni intimidatorie nei confronti dei lavora­tori della Bianca cooperativa che, non condi­videndo le 'evoluzioni del 'Consiiglio e della Di­rezione tendenti «a ■snaturare la .ragione sociale dell’Istituto stesso, vengono icontinuamente sottoposti ad iazioni palesemente antisinda- oali » (670).

Grillo Morassutti - Saso - Ravidà - F iorino.

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare l ’ono­revole Grillo Morassutti per illustrare l ’in­terpellanza.

GRILLO MORASSUTTI. Onorevole Presi­dente, onorevoli collegM, l ’interpellanza che quasi un anno addietro 'abbiamo avuto occa­sione di presentare 'riiguarda un'a problem'ati- ca molto delicata relativa 'alla Banca Coope­rativa degli impiegati del B'anco di Sicilda. Si tratta di un istituto 'di credito 'di mutuo soc­corso 'che è nato con precise finalità e che ri­tenevamo 'negli ultimi anni avesse m'esso in movimento alcuni meccanismi preoccupanti. Innanzitutto li indMduavamo nelle difficol­tà finanziarie della Banca Cooperativa che

avevano portato addirittura il Banco di Si­cilia ad intervenire 'Con un prestito -in modo 'da permettere alla banca di superare alcune congiunture di bilancio.

Infatti la politica bancaria 'della Banca co­operativa aveva destato notevoli perplessità ■anche, 'com'e vedremo, tra ì componenti del ■consiglio di arnmà'ndstrazione 'stesso, e ciò ri­sultava da atti e da 'denunzie fatte autorevol- m'ente dai 'sindacati in cui si evi'denziava che aH’inte.rno ‘della Banca 'si stava sviluppando un tipo 'di azione che mirava >alla cessione di una 'parte ‘del pacchetto 'azionario. Risultava ■agli onorevoli interroganti che contro coloro i quali si opponevano a questo complesso di azioni negative de’lla ‘ban'oa vi eran'O 'delle ma­novre da parte di vertici 'della banca rivolte ■a tacitare 'le forze sindacali e, 'soprattutto, nel­la fattispecie i soci della banca stessa.

Appare strano a tutti, ma 'soprattutto a chi come me ha un alito concetto della potestà ispettiva, che il 'consiglio 'di amministrazione di questa banca a seguito della nostra inter­pellanza si sia addirittura .rivolto alla M-agi- ’stratura per verltìcare se in qualche modo questa interpellanza contenesse delle ‘asser­zioni che .potevano danneggiare Ha banca 'Stessa.

Onorevole Presidente, 'O'norevoli 'Colleghi, ri­tengo 'Che sia utile 'Sattolki'eare all’Assessore 'al bilancio quanto la Federcredito, sin dal 18 febbraio 1980, scriveva; « L’atteggiamento borbonico 'assunto dal 'Consiglio di ammini­strazione della Banca in merito 'airapplicazici- ne 'della 'parte norm.ativa del recente contratto suona beffa e sfida alla 'di'gnità -di tutti i la­voratori; .ancora più 'grave 'suon'a il fatto che quei dirigenti sindaoah -che ieri vi hanno indotto allo sciopero per la conquista di qud patrimonio normativo che essi reputavano adeguato, 'Oggi, -questi 'stessi, in qualità di com­ponenti idei Consi'glio -di amministrazione dela banca, negano pari dignità e pari diritto ad 'altri banioari ». Ma questo è niente!

In data 26 febbraio 1980 la Fib-^Gisl e la Fd'dac-Cgil 'scrivevamo 'esattamente cosi: «psi'" tanto è da -addebitare -alla ddreziione qualsiasi ritardo od altro 'e a tal proposito va an n o v era­to .che la 'direzi'one venerdì 22 ultimo scorso­ne! tentativo -di 'creare ulteriori malumori n® personale, e riteniamo 'anche nel tentativo di ritardare le procedure 'di .cui sopra, ha disposi spostamenti interni imm-otivatì e dequalifi' ■canti ». E aggiunge: « Queste cose fanno con- |

flesoconti P aT lam en tari — 82S A ssem b lea R eg ion a le S iciliana

(fin Legislatura 503‘ SEDUTA 4 Marzo 1981

statare il deliberato tentativo del direttore Cusmano di colpire i dipendenti con atti ànti- midatori con la precisa volontà di rallentare i normale sviluppo del lavoro e quindi si proclama lo S'ciopero ». La interpellanza na­sceva quindi certamente non dalle asser­zioni venute dalla fantasia degli interpellanti ma da denunzie (-di cui abbiamo copia) che erano state fatte pubblicam^ente all’interno dello stesso istituto bancario.

Tuttavia a me sembra che il problema che deve farci esercitare un assoluto e rigoroso controllo suU’attivdtà di questa banca emerga anche da un’altra lettera indirizzata al Consi­glio di amministrazione della banca coopera­tiva da parte sempre della Cgil e della Uil, in cui tra l ’altro si dice: « da ciò emerge una ostentata volontà di disporre della banca come se si trattasse di una azienda privata, sino al punto di utilizzare mezzi e personale del cen­tro elettronico per addestrare gratuitamente terzi estranei li quali, tra l ’altro, vengono mes­si in condizione di conoscere documenti inter­ni e riservati relativi ai rapporti tra banca e clientela ».

Tutto ciò non è frutto 'di una invenzione de­gli interpellanti ma di precise denunzie che vanivano dalie confederazioni sindacali ri­spetto alle quali abbiamo chiesto al Governo die si facesse chiarezza.

La Federazione nazi'onale dei lavoratori bancari interviene in merito alla vicenda del­la Banca Cooperativa in data 18 marzo 1980 a, tra l’altro, sostiene: « Il Consiglio di ammi­nistrazione a stretta maggioranza e la Dire- dune hanno tentato e non hanno ancora for­malmente rinunciato ad applicare integramen­te il contratto nazionale di loategoria ai pro­pri dipendenti; secondo punto: il Consiglio di mnministrazione a maggioranza e la Direzio­ne hanno respinto l ’invito delle segreterie di ^ordinamento delle sezioni sindacali 'di tut- e le organizzazioni locali operanti nel B'anco Sioiliìa g sopirassedere al varo di modifiche

®tetutaiie che, così come immaginate, posso­no perfino stravolgere l ’assetto d ela Coopera-

fino a trasformarla nella sua ragi'one so­rile e nella possibilità che a gestirla conti­tene ad essere d dipendenti del Bianco di Si­

bila ».Quindi la preoccupazione che una trasfor-

stesse avvenendo a l ’intemo del pac- azionario d ela Banca 'Cooperativa non

era certamente 'frutto della nostra imm'agina- zion'e.

■Continua ancora la Federazione nazionale dei lavoratori bancari: « Consiglieri uscenti a suo tempo proposti essi stesai e 'anonimi grup­pi 'di soci ‘stann'O spendendo parecchio per in­viare voltantini isu volantini 'al domiclio pri­vato di ogni socio » (la Federazione lavoratori bancari si cM'ede chi fornisce i dati) « con at- taochi violenti ai 'sindacati, ma con l ’obietti­vo vero di moandidare gli uscenti e fare ap­provare le modifiche statutarie contro le pro­poste di -licarnhio 'e di prudenza in merito allo statuto, sostenute dalle Sas e dalla Flb.

Infine, ri'^etto a la allegata ànterpelanza presentata a l ’Assemblea 'regionale siciiiana da 'esponienti delia Democrazia cristìana, del Partito 'socialista 'democrati'co italiano, del Partito socialist'a italiano e del Partito repub­blicano italiano, il Presidente della B'a'Uca Co­operativa, anziché limitarsi la fornire i chiari­menti ritenuti necessari rispetto agli interro­gativi posti dai parlamentari, « con imizi'ativa unica » — lo dice la federazione dei bancari — « li ha denunziati 'alla Magistratura, proba- biimiente per intimorirli, e, comunque, apren­do un 'altro fronte ». Certamente, onorevole Presi'dente 'e onorevole Assessore, non sono i rappresentanti di questa Assemblea che posso- 'uo farsi intimorire da denunzie di questo tipo di amministratori.

Aggiunge smeora la Federazione: «In vista d(^le votazioni che ai svolgeranno l ’i l aprile prossim'o venturo, dovranno essere tenute ap­posite aissemhlee dei soci della Banca Coope­rativa, in modo 'Che vengano eletti i candidati proposti dalla Flb e venga respinta ogni mo­difica statutaria che, si prevede, sia volta 'alla cessione 'del pacchetto azionario ».

Ebbene, ritengo che tutto ciò possa nascere addirittura 'da una lettera che il 24 apiùle del 1976 un membro del Consiglio d’ammini­strazione m'andava 'al Presidente, all’assem­blea 'dei soci, :àlla Banca Cooperativa degli im­piegati e al Banco 'di Sid'lia, in cui, alla fine di una lunga relazi'One 'sull tipo di gestione bancaria cosi concludeva:

« Queste cifre dimostrano l ’evidente inela­sticità della 'compoaizion'e degli impieghi; per questi 'ed 'altri motivi, che in ragione del segre­to 'd’ufficio non posso estemare in questa sede, non ho ritenuto 'di poter prendere parte alla seduta 'del Consi'glio 'd’Amministrazione in cui è stato approvato il bilancio dell’esercizio

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testé conclusosi da sottoporre all’assemblea, perchè esso costituisce il riflesso dà una politi­ca di gestione che da tempo non condivido ». Questa lettera è firmata dal dottor Antonio Santamaura, noto dirigente ed alto funziona­rio di banca.

A me sembra, onorevole Assessore, che i motivi di perplessità e di preoccupazione esi­stevano in termini concreti ed il pericolo di imo snaturamento della stessa banca era as­sai prossimo, tant’è vero che contro tutto ciò si sono battuti i sindacati iaH’mtemo della Ban­ca Cooperativa, i quali nei loro programma dicevano di volere respingere le riforme sta­tutarie deliberate dal Consiglio.

I sindacati nel toro programma sosteneva­no: « no alle modifiche dello statuto; esami­nare e valutare l ’atteggiamento del Presi­dente e dei Direttore e di quei consiglieri che sono stati portatori di una linea di rot­tura nei confronti dei 'dipendenti della Bian­ca e dì atteggi-amenti contrari allo spirito e alla natura mutualistica del sodalizio, venen­do meno al mandato affidato loro da sod elettori »; si tratta di fatti gravissimi, de­nunziati pubblicamente. I sindacati così con­tinuavano: « invitare dii Consiglio di' ammi­nistrazione a recedere da tali immotivate po­sizioni ed a ireeepire integralmente e senza condizioni il nuovo contratto collettivo di lavoro » (a tutto ciò sì opponeva il Consiglio di amministrazione; « demandare aH’assem- blea ordinaria di Palermo la possibile nomina di una commissione di studio 'dei problemi sta­tutari e delle eventuali 'riforme, sulla base di un approfondito esame della situazione patri­moniale e gestionale della Banca ». Tutto ciò veniva scritto il 14 marzo del 1980 dalle se­greterie sindacali di coordinamento FaM, Fib- Cisl, Fidac-Cgii, Uib-Uil.

Di fronte a tutto ciò non sappiamo quali tipi di informariond abbia 'assunto il Governo, ma certamente era doveroso, da parte di de­putati che venivano a conoscenza di questo stato di cose, chiedere ragguagli e soprattutto invitare il Governo ad intervenire per con­trollare quanto stava avvenendo aH’intemo della Bianca Cooperativa.

Oggi, ad un anno di distanza, interessa sa­pere che cosa il Governo si propone, date le difficoltà in cui si trova questa Banca; inten­de conoscere se il Governo si muove affinchè il Banco . di Sicilia assorba questo sportello (che, peraltro, è di proprietà degli impiegati

dello stesso Banco), oppure in senso diverso Queste risposte, 'Ohe a mio parere non à possono più 'rinviare, sono importanti, perchè è chiaro che, nel momento in cui dovessero venire a -cadere le motivazi'ooi per cui io spor­tello è stato aperto, oertamente dovremmo ri­vedere ila stessa autorizzazi'one dello sportelo bancario; non potremmo improvvisare nuovi partners e snaturare il processo formativo di questo Istituto di -credito, che è -nato con -p-re- cise canatteristi'Che di -mutualità tra i dipen- -denti dei Bianco di SiciEida.

Sodo a queste -oairatteristiche la Banca Co­operativa può rimianere legata e colleg-ata e non certamente ad una trasformazio-ne socie­taria, -ohe -di fatto avverrebbe nel momento in -cui -altre persone, con interessi diversi, do­vessero danmiettersi adTintemo -della banoa; vorremmo 'anche sapere sino a che punto è consentito a dirigenti di 'un’altra banca di fare parte -del Consiglio di 'amministrazione della Banca Oooperativa. Infatti, nel m'omento stes­so -in -cui lo spo'rtèllo bancario lè aperto e un dirigente 'di un’altra banca, -oonicorrente (M fatto, fa parte del Gonsiglio di amministra­zione -della banoa, non so fino a che punto i guasti finanziari della Bianca Oooperatì-va non siano -addebitabili a -queste intromissi'oni e a questi tipi -di 'Scelte nella -gesti-one -e nelTam- mdndstrazione del suddetto Istituto bancario.

Tutto -ciò volevam'O brevemiente Bottolioea- re, ®>prattutto per dire -che le preoccupa­zioni legittime che vi so-no state e -che hanno portato alla formulazione -di -questa interpel­lanza siano -disposti -a ribadirie in ogni sede. D’altronde ci 'auguriamo che il Governo, con la risposta che 'darà -alla nostra interpellanza e con la vigilanza su qu'esto Istituto, consente che sia fatta piena chiarezza sulle mo-tiv-azioni che 'ci hanno indotto a presentare lo strumento ispettivo.

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare Tono- revole Assessore per rispondere -a lT in te rp e l- lanza.

D’ALIA, Assessore al bilancio ed alle fi' nanze. Onorevole Presidente, onorevoli col- leghi, in ordine lai problemi che sono stati pO' sti airattenzione del Governo con Tinterpe^ lanza num'ero 670, -devo dire che con istanza del primo febbraio 'del 1980 la Banca Coope- ■rativa -degli nmpi'egati del Banco -di Siciiia P'alerm'O ha trasmesso, per T'aiutorizzazione ^

Resocontii P ar lam en tar i 827 A ssem b lea R eg ion a le S icilian a

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rito, ai sensi del decrel» del Presidente della Repubbiioa inumerò 1133 del 1952, uno sche­ma di modifica di alcune norme statutarie, decise dal Consiglio di Anuninistrazione, fa­cendo presente che de suddette mo^difiche sa­rebbero state sottopioste all’assemblea straor- diinaria dei soci convocata per il giorno 29 aprile 1980.

In pairticoliare iaH’artìcolo 7 dello Statuto viene o veniva introdotta una modifica con ila quale si estende la possibilità di far parte dela società a coniugi e parenti fino al secon­do grado dei soci stessi, nonché a persone ap­partenenti ad altre categorie.

L’assessorato ha esaminato do schema pro­posto dallTazienda, e prima di inoltrarlo alla vigilanza centràle, ai sensi deirartioolo 3 delle vigenti norme di attuaziione in materia di cre­dito e risparmio, ha comunicato con nota del 6 giugno 1980, ninnerò 400076, alla Banca di che trattasi, di non condividere la moidifica proposta nella cor^deraziiane che la previsio­ne ivi contenuta .andrebbe a snaturare la parti­colare fisionomia della lazienda di credito; per tali considerazioni ha invitato l ’ aziienda ad eliminare dallo schema modifioativo tale pre­visione normativa.

La Banca cooperativa, nel replicare alle os­servazioni dell’Assessorato, ha insistito sulla opportunità dell’allargam'ento della base so­cietaria, facendo presente Che soltanto con l’afflusso idi consistenti mezzi di provvista si potrebbe conseguire il riequilibrio economico ed operativo delhazienda.

L’Assessorato, con nota 305884 del 3 set­tembre 1980, tenuto conto che la Bianca aveva preannunciato che avrebbe posto ali’assiem- Wea del 29 aprile 1980 le proposte modifiche, ha chiesto di conoscere le determinazioni as­sunte al riguardo daU’assemblea stessa. In ®erito razienida di credito ha fatto presente di non essere in grado di comunicare .quanto richiesto né dà trasmettere il verbale di as­semblea poiché in quella sede non si è potu­to effettuare do spoglio del voti, circostanza luesta .Qh.e ha dato luiogo all’insorgere di un

udizio civile. E ’ una nota del 22 settembre del 1980.

Da quanto sopra, sembra possa fondatamen- ® tócavarsi che isussistcmo -dei contrasti allo interno deiraziienda in ordine alla modifica st3tu.taria in questione e a ò .avvalora, a gìu- izio dell’Armni(ni.straziQne, la necessità che

m'odifiche vadano opportunamente rie­

saminate in sede assembleare. Pertanto, ove talli modifiche statutarie venissero ripropo­ste, rAmministrazione ai riserva di valutar­le e di a^umere in merito le definitive deter­minazioni sulla scorta delle deliberazioni as- sembleari e dopo 'aver acquisito il prescritto parere degh organi di vigilanza; parimenM evidientemente si ri.serva di esaminare se do­vessero venire altre indicazioni.

In ordi'ne, inoltre, alla questione relativa alla nomina .di dipendenti di istìtuto .di cre­dito ad lamminàstratori di altre azi.ende ban­carie, .non mette conto di far presente che le nomine degli amministratori di aziende costi­tuite sotto forma societaria sono 'di compe­tenza dèlia assemblea dei soci, m.entre i re­lativi casi di incompatibilità sono espressa- mente previsti dalla legge bancari.a. Lad­dove casi di incompatibilità dovessero sussi­stere, non miancherebbero di essere rilevati .dagli organi di viliganza. Va ancora ricorda­to 'Che il .controllo sull’attività gestionale del­le aziende di .credito è esercitato esclusiva- mente dàlia Banca d’Italia, emendo i poteri 'di vigiilanza sottratti alla competenza dell’As­sessorato, ai sensi deirarticolo 10 del Decreto del Presidente della Repubblica 1133/52, « Norme 'di .attuazione in materia di credito e risparmio ».

Parimenti esulano dalla competenza dello Asse-ssorato le vertenze in materia di .apph- cazione di contratti colettivi idi lavoro essen­do, come è noto, tale materia devoluta ai com­petenti ispettorati del lavoro. Spero di essere stato sintetico e .chiaro e di avere accolto an­che r.ievito del Presidente.

PRESIDENTE. Ha facoltà dì parlare Tono- revole Grillilo Morassutti per dichiarare se sia soddisfatto delia risposta delTAssessore.

GRILLO MORASSUTTI. Onorevole Pre­sidente, 'Onorevole Assessore, .non .posso che essere soddisfatto .della parte .della risposta deli’AssesBore relativa alla richiesta di mo­difica .dello Statuto. E ’ stato un .atteggiamen­to molto prudente quello .deU’Assessorato e le perplessità espresse neirillustrazìone de­gli strumenti ispettivi ci sembrano le più pertinentd in quanto, indubbiamente, questa modifioa istatutairia (più precisam'ente le mo­difiche statutair.ie proposte, 'dal Consiglio di amministrazione e mai 'ratificate dalTassem- blea dei soci) snaturerebbe i motivi stessi

Hesoco?iti, f . 112 (500)

R esocon ti P ar lam en tar i 828 — A ssem b lea R eg io n a le Siciliana

V i l i Legislatura 5U3* SEDUTA 4 M arzo igg]

per cud questo dstdtuto di creddto ebbe dii vi­sto di approvazione da parte del comitato dei credito e del risparmio.

Debbo rilevare che mi sarai augurato che TAssessore avesse asBicurato me e gli altri interpellanti che, ove miai riproposte, queste modifiche statutarie non avrebbero che po­tuto trovare una netta disapprovazione. In­fatti, entrando nel merito delle proposte sta­tutarie già sottoposte aH’Assessorato, l ’Asses­sore non può non notare uno snaturamento delle stesse finalità della Banca Cooperativa, perchè mi sembra assurdo non solo che pos­sano far parte dell’istituto di credito i paren­ti dei soci, ma soprattutto che possano essere immesse altre categorie. In questo modo ci troverenmio di fronte alla nascita di una ve­ra e propria nuova struttura bancaria.

L ’onorevole Assessore è persona compe­tente e sensibile a questi problemi e sa che nel momento in cui nasce una banca coopera­tiva essa presenta precise finalità risultanti dallo stesso decreto con cui vd-ene autorizza­ta l ’apertura dello sportello.

Mi sembra che vi sia solo da fare una con­siderazione: certamente ha ragione l ’Asses­sore quando ricorda che le incompatibilità sono previste dalle leggi, ma owi:amente for­se gli organismi preposti, e quindi la Bianca d’Italia, non hanno osservato attentamente la questione perchè proprio tra queste norme, onorevole Assessore, vi è quella che prevede la assoluta incompatibilità tra la fuimone di dirigente di una banca e quella di ammini­stratore di un’altra banca. Quindi, tutto ciò, insieme al resoconto stenografico, potrà es­sere da parte nostra moltrato alla Banca d’Italia affinchè quest’ultima osservi meglio, all’interno dei propri organi di controllo, ffl motivo per cui non è intervenuta.

Vorrei dire che è mancata una risposta che noi ci aspettavamo a proposito della incon- àstenza attuale dei riisultati della Banca, dati i mezzi finanziari di cui attualmente di­spone. Ho sottolineato che è statto proprio il Banco di Sicilia a dovere sanare la situazione con im prestito (non so fino a che punto va­lido nel momento in cui è stato deliberato).

A questo punto ritengo che i ’onorevdle As­sessore, tramite gli uffici ed i poteri che egli ha in materia, che attengono non solo al det­tato della legge ma al prestigio della cari­ca, è in condizione di osservare con atten­zione la prohlematiioa di questa banca perchè

non vorremmo in Siioilia, in m i già Sul pro­blema delle banche private ci si trova nel. i ’oochio del ciclone, trovarci con qualche sor­presa poco simpatica o poco piacevole nelle prossime settimane o nei prossimi mesi.

Sarebbe utìle verificare che sorte e che fine deve fare questa banca ed laocertare se rdstituto di credito di cui fanno farte i soci (cioè il B-anco di Sicilia) possa intervenire per rilevare questo sportello bancariD, restdtuen- dòlo ed una attività ordinaria di credito ed eliminando una serie di perplessità, che co­munque rimangono ed esistono, onorevole Assessore, 'anche iai base a quanto risulta dal­la stessa rispo’sta che ella 'cortesemente ha voluto darci.

Infatti, se le preocmpazdoni non esistesse­ro il 'Consiglio 'di amministrazione non si sa­rebbe pronunziato affermando che soilo l’al- 'largamiento 'della base sociale può consentire alla ban-oa di operare. Penso 'cbe lo stesso Consiglio' di lammiinistrazione, nel ribadire queH’asserto, ha voluto di fatto lanciare im oamip'an'ello d’>al'larm'e, in questo momento nelle mani dell’Assessore tramite una lette­ra ufficiale del 'Consiglio di lammdnistrazio- ne, e falle 'oampcineldo d’iallarme va interpre­tato politicamente.

PRESIDENTE. La seduta é ri'nviata alle ore 17,30 di oggi, mercoledì 4 m'arzo 1981, con il seguente ordine 'del igìorno:

I — Comunicazioni.

Richiesta di procedura d’urgenza con relazi'on'e orale per d ddisegni di legge:

1) « Norme integrative e modifi­cative della legislarione regionale ■per T'effettuazio'ne delle elezioni re­gionali e a'nuninistrative » (989);

2) « Integrazioni e modifiche alla legge regionale 3 febbraio 1981, nu­mero 10, recan'te prowedim'enti in­tesi a razionahzzare il comparto in­dustriale del trattam-ento dei pnO' dotti agnimari e ortofrutticoli e la ■commercializzazione degli stessi » (984).

Discussione dei disegni di legge:1) « Norme integrative e modifica'

tive della legislazione regionale p®'

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Resoconti P ar la m en ta r i 829 A ssem b lea R eg ion a le S ic ilian a

Vili Legislatura 503* SEDUTA 4 Marzo 1981

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la elezione dei depotati deirAssem- M'ea regionale siciliana e delle ca­ratteristiche delle schede per la vo­tazione » (968/A);

2) « Modiifioa deirartioolo 52 della legge regionale 29 dicembre 1980, numero 145, 'concernente norme sul- rorganizzazione ammirnstrativa e sui 'lùiaS'Setto dello stato giurd'dico ed eoonomico del personale deH’Am- miniistraz'ione regionale» (972/A);

3) « Nuove 'disposizioni per d cantie­ri di lavoro » (742 - 839/A).

Elezione di un membro della 'Com­missione provdncdale di controllo di Caltanissetta.

Elezione di un m-embro della Com- missd'One provinciale di controllo di Oataniia.

Elezione di un m-embro della Com­missione provineiale di controllo di Messina.

VII — Elezione di un membro della Com­missione provinciale di controllo di Palermo.

Vili — Elezione di un -componente dei Con- -siigli'O -di 'amministrazione 'dell’Iacp (Istituto -autonomo case popolari) di Palermo.

K — El'ezione di un rappresentante nel Comitato direttivo dall’Amm (Azi-en-

da Mezzi' Meocani-ci) del Porto di Palermo.

X — Eiezione -di un Sindaco di comune siciliano a componente della Con- -sui'ta regi'onale ‘dell’emigrazione.

XI —- Elezione -di un componente del Co­mitato regi'onale per il servizio Ra­diotelevisivo.

XII Elezione di tre rappresentanti della Regione nel Consiglio di ammini­strazione 'dell’opera un-iversitaria dell’un-iveimtà di M-essin-a.

XIII — Votazione finale del disegno di -leg­ge:

— « Interventi straordinari i-n fa­vore -della fondazione ” Enrico Pi- raino -di M-andralisca ” di Cefalù e della fondazione Whitaker, -con se­de in Palermo» (861/A).

La seduta è tolta alle ore 15,25.

DAL SERVIZIO RESOCONTI

il Direttore

Doti. Loredana Cortese

Arti Grafiche A. RENNA - Palermo

R esocon ti P ar la m en ta r i 830 A ssem b lea R eg io n a le SiciiianQ

V ili Legislatura 503“ SEDUTA 4 Marzo iggj

A l l e g a t o

R isp o ste scritte ad in terro g azio n i

FEDE. « Al Presidente della Regione, al- FAssessore airindustria e aH’Assessore al la­voro e alla previdenza sociale per sapere se non ritenga opportuno riferire airAssem- blea regionale siciliana sui motivi che hanno indotto il datore di lavoro a licenziare per la seconda volta d lavoratori dell’Imsa dì M'eesina.

L ’interrogante ricorda infatti che la pri­ma fase 'di smobilitazione 'delFazienda era stata superata anche 'oon l ’intervento della Regione.

Poiché inoltre il datore di lavoro non si è mai presentato ail tavolo 'della trattativa, rinterrogante chiede se le autorità ‘regionali hanno svolto un’indagi'ne 'per lavere spiega- zi'oni sui m'otivi 'che hanu'O indotto per due volte i ’ingegner Rodriquez ai tentativo di smantellamento deirazienda, considerando che anche le organizzazioni sindacali sembra siano state colte di sorpresa almeno per quan­to riguarda gli ultimi iMoenziiam'enti » (929).

R isposta. — « Quanto ri'chiesto dairono- revole interrogante, allo stato può ritenersi superato dalla favorevole soluzione della ver­tenza della Soci'età Imsa di Messina, fabbri­ca specializzata nella costruzione e riparazio­ne di ni'ateriaie ferroviario.

Le vicende note prinoipalm'ente vissute dai 200 occupanti di detta società, chiusa 'già da oltre un ann-o, hanno preso ori'gine allorché la direzione della stessa decise la chiusura e licenziò il personal'e nonostante le 'num'erose commesse e malgrado il’'azienda fosse in at­tivo. Tale azione pare sia stata motivata da ima previsione di 'assoluta obsolescenz'a dei macchmari occorrenti per la produzione e quindi da motivi di 'costi d’impianto e 'di ge­stione, 'Coerenti alla conduzione esclusiva- m'ente privatistica 'della 'azienda (che pur tut­tavia era nel mÈsridione una delle podh'e spe­

cializzate -nella 'costruzione e riparazione di materiale rotante).

Dopo una 'lunga parentesi segnata da incon­tri ed interventi d’ogni tipo, a livello locale, regionale e nazionale, intesi a trovare un pun­to 'd’mtesa tra le parti soprattutto per salva­guardare l ’-occupazione altamente qualificata e specializzata 'deirazienda IMSA, finalmente, con Tdntervento 'del Ministro per gli Affari del Mezzogiorno è stato possibile trovare uno sboc­co positivo con garanzia per il mantenimento deU’occupazione e ratifiicare un accordo.

In tale intesa si è 'stabilito «che rEfim realiz­zerà 'Una inizd'ativa sostitutiva da localizzare ■neir'area industriale di Messina. La nuova so­cietà Efim 'assumerà 'òlla -data 1° aprile 1982 i lavoratori in forza 'all’Imsa, i quali saranno 'awiiati 'a -corsi di ri-qualificazione professiona­le — 'della 'durata di un 'ann-o — finanziati dalle le'g'gi regi-onaii e/o -dal Fondo sociale europeo,

In seguito a tale intesa è importante sot­tolineare 'anche -che la società Imsa ha ritìra- to tuttì i prowedim'enti di licenziamento con retroattività dal 1° -ottobre 1979 -ed -alla stes­sa 'data ha posto -gli occupanti in Gassa integra­zione guadagni straordinari per crisi aziendale, a -norma -del'la legge 675-77, fino al 30 marzo 1982. A tale -data la società Imsa liquiderà ai lavoratori ftutte ile -competenze da loro matu­rate nei corso -del rapporto di lavoro.

I lavoratori in Cassa integrazione guadagni -a richiesta -delTAzien-da, potranno ‘esser chia­mati in produzione per il -completamento delle comm'esse la suo tempo assegnate dalle Ferro­vie dello Stato ».

L ’AssessoreGrillo

MAZZARA. « Al Presidente della Regio®® e aH’Aseessore 'air-mdustria per conoscer® quali provvedimenti o iniziative il Govern® regi'onaie abbaia messo in atto o voglia inh’®' prenidere -al fine -di owdiare -ai gravi inconv®'

Hesoconti P arlam en tari — 831 A ssem blea R eg ion ale S iciliana

^11 Legislatura 503* SEDUTA 4 M arzo 1981

nienti derivanti dalle frequenti e talvolta pro­lungate interruzioni di energia elettrica che hanno interessato vaste zone della Regione.

Mi riferisco, in particolare alla lunga inter­ruzione verificatasi domenica 7 settembre ul­timo scorso, a seguito del temporale della not­te precedente che aveva messo fuori servizio la cabina deli’Eoel di Bagheria.

Detta interruzione, protrattasi per venti e più ore, ha interessato una vasta zona della fascia costiera ad est di Palermo, ed anche zo­ne interne della provincia, provocando, oltre die gli anzidetti inconvenienti aU’utenza pri­vata, rilevanti danni -alia produzione indu­striale ed agrdcoila ed alle attività commerciali ed artigiane del palermitano.

La gravità deill’evento sopra lamientato, ed anche la frequenza con la quale analoghi fatti si verificano nella nostra Regione devono, ad avviso dell’interrogante, indurre il Governo regionale a mettere in atto ogni provvedimen­to in suo potere, ed una rigorosa azione di stimolo nei confronti degli organi competenti e dell’Ente di Stato erogatore deirenergia elettrica, perchè vengano posti in essere tutti quegli adempimenti necessari <al fine di evi­tare 0 di ridurre di minimo danni e perìco­li derivanti dalla interruzione di energia elet­trica » (1112).

Risposta. — « Gon riferimento alla inter­rogazione in oggetto bisogna innanzi feitto pre- oisare che il disservizio verificatosi domeniu ca 7 settembre 1980 nel territorio di Baghe­ria è stato conseguente al violentissimo tem­porale che si è abbattuto neha zona provocan­do un numero 'rilevante di 'guasti su linee a media tensione e cabine 'di trasformazione me­dia - bassa tensione; 'gua'stì imputabili alla ec­cezionalità 'delle 'condizàoni meteorologiche.

In sostanza il diisservizio in esame rientra fra gli eventi eccezionalli e pertanto assoluta- mente 'aleatori nella gestionie del servizio elet­trico; infatti la maggi'or parte dei 'guasti sopra ciennati 'sono stati determinati da perforazioni dì isolatori, in conseguenza di sovratensione per scariiche atmosferi'cbe.

Relativamente alla durato del disservizio, Va precisato dbe questo tipo di guasti è di dif- ticile localizzazione ed ha pertanto richiesto m mobilitazione dì tutto il personale reperi- oile dell’Agenzia di B'agheria, per ispezionare palo pej. |g linee a media tensione inte-

'essate e procedere alle relative riparazioni.

Il personale, intervenuto tempestivamente, ha operato con prontezza eseguendo le mano­vre e 'le riparazioni di pronto intervento ne­cessario per limitare la interruzione al minor numero di utenti e per il tempo strettamente indispensabile aU’esecuzione delle riparazioni.

Al ri'guardo appare opportuno puntualizza­re che:

— il •disservizio 'della cahma primaria di Bagheria verifi'oatosi ialle ore 6,57 è stato con­seguenza 'di più guasti sulle 'linee a medi'a tensione in uscita dalla stessa. Effettuate le operazioni 'di verifi'ca 'dello stato della cabina 'primaria ed uara serie 'di mau'ovre, 'ale ore 8,10 è stato possibil'e ri'alimentare i ri'oni Angiò, Butera, Pilastri, Corso Umberto, Palagonia, Roocapite e Coglitore del centro di Bagheria ©d altre utenze rurali;

— i restanti Comuni serviti dalla cabina primaria di Bagheri'a, nonostante la vastità 'deU’'area .interessato 'dai guasti, sono stati ria- l'im'entatì come seguie:

li 'Comuni di VilUafrati e Mezzoj'uso alle ore 9,27;

i icomund di ViiHafrati e Mezzo]uso alle ore 10,50;

il Comune di Ficarazzi .alle ore 12,24;i Comuni di Casteldaccia, S. Flavia ed Al­

tavilla alle ore 13,09;— la restante parte di utenza del Comune

'di B'agheria è stato riialimenteto 'alle ore 20,04 e 'Ciò in dipendenza 'della molteplicità dei gua­sti 'Che hanno dinteressato le lìnee di alimenta­zione. E ’ stato necessario mfatti sosti’tuire di­versi is'oilatori 'perforati, giuntare e ritesare diversi 'conduttori rotti ed todìviiduare un guasto verificatosi in una cabina di terzi.

D'a 'ciò 'si 'evince 'che i guasti in esame sono da imputare a 'cause ‘di forza maggiore e che 'da parte 'del 'personale En'el nulla è stato tra­scurato per ripristi'naTe il servizio nei tempi tecnici strettomiente necessari.

I principali interventi deh’Bnte 'di Stato so- ‘Uo rivolti partìicolarmiente:

— .a m'anteniere in efficì'enza gli impianti 'attraverso 'la m'anutenziione 'periodica, il rin­novamento e rampliamento 'degli stessi; alla instailazionie 'di dispostivi che consentano di ridurre la durata dei disservizi.

In tutte le 'cabine primarie di distribuzione sono installate 'apposte 'apparecchiature che, elìmiinanido i 'guasti transitori, consentano di

R esocon ti P ar la m en ta r i — 832 — A ssem b lea R eg io n a le Sicilìatm

V i l i L egislatura 503* SEDUTA 4 M arzo igsj

ridurre inotevolm-ente 4a durata delle mterru- ziond.

Sulle linee idi distribuzione a media tensio­ne è in corso d’installaziane di un dispositivo dii nuova concezione la cui funzione è quella di ricercare e selezionare autom'aticamente in tempi molto brevi d tronchi guasti, delie stes­se linee.

Per questi interventi, il programma di inve­stimenti per la zona di Palermo esterna, da cui dipende il territorio di Bagheria, ha impiegato stanziamenti di L. 7.500 miiionà per il 1980 e prevede il fdnanzdiamento 'di L. 9.000 mi­lioni per il 1981.

Con tali interventi e con gli altri preventivi in molte parti della Sicilia si potranno certa­mente migliorare le reti e gli impiantì, otte­nendo, ai di là di eccezionali condizioni me­teorologiche, un md^ioramento notevole, che da parte del Governo regionale è seguito con attenzione e con l’impegno dà spronare ogni più appropriato rimedio e potenziamento ».

L ’AssessoreG r il l o

SCIANGULA. « All’Assessore airindustria per conoscere quali garanzie offra la Snam (Eni) ai proprietari dei terreni soggetti a ser­vitù coattiva per il passaggio del metanodotto in provincia di Agrigento, specrie nelle zone, vedi Ribera, dove la coltura speoiaiizzafta in agricoltura è di notevole valore.

L’mterrogante chiede se la Snam, che sta procedendo alla instailazione delle condotte per la distribuziane del metano, rispetterà le norme del codice civile, nel quale sono previ­ste, per la 'determinazione deirindennità, le seguenti voci:

1) valore deirarea 'soprastante la condotta e corrispondente alla proiezione in superficie della lunghezza della condotta. Esso si stima applicando il prezzo unitario ded.otto dal va­lore del mercato.

Pertanto 'sd deve tenere conto di tutte le caratteristiche intrinseche ed estrinseche del fondo;

2) diminuzione di valore delle due strisce latìstantì la condotta;

3) valore di capitalizzazione delle imposte gravanti sulle superfioi innanzi valutate;

4) diminuzione di valore assunto dal fondo in conseguenza della presenza del metano­dotto;

5) valore di tutte le categorie di danno conseguenti alla installazione 'del metano-dotto (piante distrutte o danneggiate, frutti pen- danti, m'ancatì redditi relativi ai suoli occu­pati, ispese per il ripristino 'delle opere annes­se 'al fondo ed altri eventuali -darm'i).

Prima 'di intraprendere le opere la Snam deve pagare rindennità.

Tutto ciò prenresso l ’interrogante manifesta la preoccupazione — peraltro condivisa dai proprietari 'dei fondi soggetti 'al m'etanodotto coattivo — che tutto 'si .riisolva nei 'soliti ritar- 'di burocratici, ohe si chiede sin d’ora di evitare attraverso Tintervento 'dell’Assessore inter­rogato » (1170).

R isposta . — « Con Tatto ispettivo in disous- sione T'oai'orevole mterrogante mostra preoc­cupazione 'Circa 'la 'futura remunerazione da parte 'della Snam (Eni) 'di’ tutti quei lavori che formano il 'coacervo degli 'Clementi 'da pren- 'dere a base per la quantizz'azd'one 'dell’equo in­dennizzo per la 'espropriazione dei fondi cui la ■stessa Snam sta provvedendo nei riguardi da proprietari del suolo interessato dalla servitù di passaggio 'del m-etanodotto, nella provincia di Agrigento.

In relazione a ciò ritengo poter affermare ■ed assicurare -che l ’Ente 'di Stato (Eni) appli­cherà sia 'le norm-e del oodi'oe 'cavile che quelle specdfibhe sulle procedure espropri'atìve reia- tivamente alle 'porzioni -di terreni interessate alla installazione del m'etanodotto, tenendo quindi in 'debito conto -le 'caratteristiche di col­tura dei foindi, parti'colarm'ente rieoa e specia­lizzata nelTagrigentino, il valore d’ogni even­tuale danno emergente, o lucro cessante, quali coltivazione e piante 'che vengono ad essere eliminate o danneggiate, frutti pendenti, mi­nori redditi dei suoli occupati, spese necessa­rie per il -ripristino 'delle opere lanness'e ai ; fondi, eoe. Ogni elemento, poi, sarà valutato e ; fissato tra le partì — propri'etari e -S'nam : in sede di verbale 'di accertamento o di c o r si- ; stenza, di ■comune accordo, e sarà liquidato - con il rispetto d’ognd norma più vantaggiosa . per Tespropriiando.

Ovviamente i fondi interessati alla serwW - coatta subiranno la penalizzazione della dimi' ■■ nùzioine 'di val'ore che agli stessi dnevitaW' . mente apporterà la icostruzi'one 'di un’opera i s sf rilevante interesse pubblico, ma i relah?! i proprietari saranno iristoratì 'di ogni loro spoi' j:

Resoconti P ar lam en tar i — 833 — A ssem b lea R eg ion a le S icilian a

(fin Legislatura 503* SEDUTA 4 M arzo 1981

tamza, in modo che sd compensi ogni pretesa patrimoniale, garantita dalle leggi in materia.

Posso, infine, assdciirare l ’impegno dell’As­sessorato industria neiradottare le 'debite ini- àative nei riguardi delPEnte di Stato e della Snam affinchè ogni procedura relativa alla espropriazione ed alla liquidazione del più equo indennizzo avvenga in tempi tecnici ri­stretti ».

L ’AssessoreGrillo

TRICOLI - VIRGA. « Al Presidente della Regione, aH’Assessore all’industria e aH’As- sessore agli enti -locali — in relazione alla uti­lizzazione 'del metano algerino, il cui arrivo in Sicilia è previsto per la primavera del 1981 — per sapere:

— se risulti a verità che il metano non po­trà essere utilizzato a Palermo, dato che il gasdotto che sta realizzando la Snam fra Ter­mini Imerese -e la ‘città si fermerà in località « Casuzze », cioè alla -estrema periferia dello abitato, mentre la Cassa per il Mezzogiorno e la Regione avrebbero 'deciso -di non interveni­re per quanto ri-gu-arda il finanziam-ento dei progetti per la costruzione della condotta di colilegamento fra « Casuzze » e i ’officina del­l’azienda m-unicipale del gas;

se non ritengano estremiamente impor­tante, sotto l ’aspetto energetico, produttivo- ed ecologico la « metanizzazione » di Palermo e sa, pertanto, non reputino necessario ed ur­gente 'intervenire, solle-citando la Cassa per il M ezzogiorno a fìn-anziare i progetti e, in su­bordinato, ad operare in via diretta, in modo ®non fare perdere alla capitale dell’Isola una ocea-sione unica ed irripetibile -di sviluppo so­cio-economico costituita dalla disponibilità di energia a basso costo -ed a scarso teno-re di in- luin-amento;d ir ’ i'tività intendano -svolgere ai fini

trasform-azione e dell’ampliamen'to della di distribuzione -progettata -dalla Azi-en-da

*1 gas di Palerm-o » (1172).

Risposta. — « Occorre innanzitutto pre­dare che il metano algeri-no -secondo le p-re-

tecniche giungerà in Sicilia alla fine anno -corrente, ma -con il compietam-ento

la posa 'del gasdotto nello Stretto di M-essi- tan'f Isola -sarà all-acci-ata -alla rete me-

irera europea, presumìbilmente, entro la

prossima primavera; ciò -consentirà -ad alcune zone situate lungo la fascia orientale della Si­cilia -di poter -fruire del metano proveniente -da Sant Eufemia - Lamezia - Gagliano, ancor priana di quello algerino.

_ In -parti-colare, per quanto ri-gu-arda la m-eta- mzz-azione della città di Palermo, la giunta mumcipale ha -approvato da tempo il piano predisposto dalla Azienda Municipale del Gas ■ed ha, -a sua volta, sottoposto -alla approvazione del Consiglio comunale tutti i progetti esecu­tivi precb'sposti dalla stessa Azienda per la espansione e la conversione del servizio al fi­ne -di poter utilizzare il metano nelle quantità più idonee ai 'posto -del -costosd-ssìmo benzino-ne ■e per preparare, inoltre, gli impianti di rice­zione ed una parte della rete urbano -a media pressione.

Co'U questi intenti, allorché Tammindstrazio- ne locale -è venuta a -conoscenza della paventata mancata -in-dusi-one per il 1980 del progetto di 21 m-iliardi - -comprendente anche uno stralcio di 8 m-iliardi per collegamento da località Ca- suzz-e all Officina Tiro a Segno (approvato dal Consiglio ooiminale il 31 ottobre 1979) unita­mente al Presidente dell’Azienda, tramite la opera intensa del Presidente della Regione, ha richiesto alla -Cassa per il M-ezzogiom-o di rivedere il piano -di finanziame-nto per il 1980 del Pro)getto Sped-ale Palermo.

La Presidenza 'della Regi-one, con il foglio numero 5191 diretto -al Mmistro degli Inter­venti -nel M-ezz-ogìomo delT8 ottobre 1980, ri- cordm'do le intese già raggiunte di concerto -con il Comune di Palermo e la Commissione spedale 'della Cassa secondo le quali il pro­getto di 'approwi-gionamento di metano per la città capitale della region-e faceva parte pri­ma del progetto Spedale numero 32 e poi del programma 79, -sottolin'eava altresì che per il 1980 io stesKi Ministero (in sede di Comitato -delle Regi-oni) -aveva precisato che l ’opera in discorso doveva essere inclusa nel progetto Speciale « M-etanizzazione del Mezzogiorno » e temendo — la stessa Presidenza — per le varie vicende pòlitìche nazionali del tempo, una mancata realizzazione a breve termine, chiedeva arinserimento del progetto di meta- nizzazio-ne della città di Palermo nel program­ma 1980. Detta richi'esta si basava sulla con­siderazione -che alcuni progetti esecutivi non potmdo essere aggiornati e definiti entro i ter­mini previsti -avrebbero -causato la mancanza di utilizzazione di somme già impegnate che

R esocon ti P ar la m en ta r i — 834 A ssem b lea R eg io n a le SicilìanQ IV ili Legislatura 503” SEDUTA 4 Marzo iggj

potevano esser destinate a finanzsiiare il pro­getto di metaiiiizzazione idi Palermo già redat­to in forma esecutiva e dettagliata e giacente presso la Cassa del Mezzogiorno.

Tali pressanti .riolneste ddl Governo della Regione, infine, trovavano pronto riscontropresso il Ministero degli interventi nel Mezzo­giorno che in data 12 novembre 1980 dissipa­va ogni preoccupazione espressa dai Gover­no regionale dando notizia che da parte della quinta Commissione della Camera « Bilancio e Programmazione » in sede legislativa era sta­ta approvata — a fine ottobre — la proposta di legge d’iniziatìva parlamentare che preve­deva, tra l ’altro, la favorevole soluzione del finanzi.amento del progetto di metanizzazione del Mezzogiorno, nelTambito del quale era sta­to inserito i ’dntervento interessante — tra gli altri — anche il territorio del Comune di Pa­lermo. Detta proposta d’dniziativa parla­mentare veniva successivamente tradotta nel­la legge 28 novembre 1980, n. 784, ove, in par­ticolare con Tart. 11 veniva approvato il pro­gramma generale di metanizzazione del Mez­zogiorno con indicazione dei Comuni benefi­ciari e con articolazione di interventi finan­ziari in f avore degli stessi, sia in conto capita­le che a copertura di interessi su mutui, per la realizzazione di opere connesse alla utilizza­zione del metano. Tali interventi giungono fi­no alla copertura totale della spesa necessa­ria, in prima fase, mediante gli ulteriori aiuti predisposti tramite la Cassa Depositi e Prestiti qualora le provvidenze derivanti da leggi na­zionali, regionali e comunitarie non siano esaustive della spesa totàle neoessarìia.

L’Assessorato alTIndustria oonsapevole del- Tìmportanza che riveste la problematioa del- r approvvigionamento energetico della città di Palermo nulla tralasoerà, ianche in sede di eventuale proposta di legge per interventi ag­giuntivi a quelli nazionali, affinché il metano venga sfruttato e utilizzato al massimo in ogni attività sia industriale che civile e si adopere­rà, in ogni modo, aoché si 'realizzino le struttu­re di base, quelle portanti, più idonee affinché tale energia ■alternativa possa esser messa a disposizione dei cdttadini ».

L ’Assessore Grillo

MURATORE. « All’Assessore all’industria per conoscere:

1) i motivi per i quali l ’abitato idi Monrea- ■le e ile frazioni di Pioppo, Villaràambra e San Martino d'elle Scale sou'O ri-maste prive di ener­gia elettrica dalle ore 6 •di giovedì 7 gennaio lalle ore 20 di sabato 10, continuando fino ad oggi contìinue mterruzioni, con conseguenti ■gravissimi 'disagi per i cittaddini e note-vole dan­no economico a causa del 'Mooco 'di ogni atti­vità produttiva e commercdiale;

2) i motivi per i quàli nelTabitato di Grisì, frazione di M’onreaie, l ’energia elettrica, inter­rotta giovedì 7 gennaio, non è stata ancora ri­pristinata martedì 13;

3) se TEmal ha provveduto ad effettuare la manutenzione della rete di alimentazione e distribuzione dell’energia 'elettrica del terri­torio di Monreale ristrutturando quei tratti di rete resi f atisoenti od insuffi'oienti dal tempo, e se, come risulta solilecitata nel tempo l ’Ammi- mstrazione comuinale, ha provveduto a fare alm'emo ordinariu manutenzione » (1254).

R isposta . — « In relazione alTinterroga- zione specificata in oggetto si ■forniscono di se'guito tutti gli elementi necessari.

Il territorio di Monreale, oggetto dela interrogazione comprendente il centro di Monreale e le frazioni Pi'oppo, Villaciam- bra e S. Mart'ino delle Scale, è normal­mente alimentato da una linea a media tensione (20.000 Volt) di notevole affidabili­tà (sostegni a tralicci, conduttore in allumi- nio-aicdaio) proveniente dalla Cabina Prima­ria 'di Partinico.

Il territorio lanzidetto può 'essere 'anche ser­vito, in caso 'di guasto della 'suddetta linea, da ■altre due vie 'di aflimentazìone, sempre per mezzo di linee -a ‘m'edia tensione; e precisa­mente dalla Cabina Piimaria annessa alla Cen­trale di Casuzze e della cabinia primaria an­nessa alla centrale di Guadalamd.

Malgrado le S'Opra esposte ampie p ossib ili^ di alimentazione, gli 'abitanti suddetti sono rim'asti privi di .'energia elettrioa dal giorno gennaio corrente a partire dagli orari cui ap­presso:

— Centro di Monreale, Pioppo e S. tino ore 3,00;

— Vdllaciambra ore 6,00.Detto disservizio, sulla cui durata si riferì^®

in seguito, è stato provocato dal progressi

Resoconti P ar la m en ta r i 835 A ssem b lea R eg io n a le S ic ilian a

Vili Legislatura 503" SEDUTA 4 M arzo 1981

fuori servigio delle linee a media tensione an- zidette.

Le cause chè lianno comportato detto even­to sono da addebitare alle ben note situazioni meteorologiclie, che hanno assunto il carat­tere della eccezionalità. Infatti sui conduttori delle predette linee, malgrado la modesta alti­tudine in cui esse si svolgono, si sono formati, per quasi tutta la loro estensione, manicotti di ghiacoio del idiametro medio di 10 cm. Detti manicotti di ghiaocio hanno appesantito i con­duttori stessi in modo abnorme, provocando il talune campate la rottura dei fili ed il cedi­mento delle m'ensole di sostegno degli stessi, in tutte le linee a media tensione.

Detta isallecitazione non è prevista nella le­gislazione vigente (legge 13 dicembre 1964 numero 1341 e relativo regolamento D.P.R. 21 giugno 1968 n. 1052) che limpone (e solo per i territori oltre 800 metri di altitudine) per il calcolo e la verifica delle linee elettriche ae­ree l ’ipotesi della presenza di -un manicotto di ghiacoio di 2,9 centimetri di diametro con­tro i 10 centimetri di cui si è riferito, docu­mentati, peraltro, da fotografie in possesso dell’ENEL.

In questa situazione, eseguita con esito ne­gativo la prova di rialimentazione delle linee, il personale deli’Enel è intervenuto pronta­mente ed in numero considerevole per accerta­re intanto la possibilità di operare opportuni sezionamenti nelle linee stesse, al fine di po­tere pervenire alla rialimentazione, nel caso die almeno una linea non fosse stata interes­sata al guasto.

Rilevatosi infruttuoso detto tentativo, il personale ha doArato percorrere le linee stesse per inclividuare le campate rotte e procedere die riparazioni delle stesse e delle mensole di sostegno.

Questa •ricerca, come le precedenti opera­zioni di sezionamento, si è rivelata impossi- bìle per tutta la durata dei ìgiomi 8 e 9 gen- naio per Tassoluta inaccessibilità dei luoghi.

E’ infatti noto che de strade non erano per- lorribiili e vani sono stati i ripetuti tentativi boi personale addetto, peraltro opportuna- ®iente attrezzato (automezzi con catene, scar­poni, indumenti da montagna, etc.) di rag- giungere gli impianti anzidetti. In molti casi il Porsonale, avventuratosi in mezzo alla neve,

in taluni posti raggiungeva quasi un metro altezza, è stato a mala pena riicondotto in­

dietro.

Resoconti, f. 113

Mentre a partire dal pomeriggio del giorno 9^era stato possibile raggiungere le linee a me- dia tensione provenienti dal lato di Casuzze (Palermo) nei pressi deirabitato di Altofonte, ripristinando il servizio alle ore 18 nella fra­zione Villaciambra, per le restanti linee, in ispecie nel trattto Monreale-Partinico, si è po­tuto procedere solamente ad una ricognizione dello stato degli impianti mediante l ’uso di elicottero messo a disposizione della guardia di finanza.

Il giorno 10, essendosi potuto infine, sia pure con ulteriori disagi e difììcoltà, raggiun­gere gli impianti e provvedere alle riparazio­ni più urgenti, veniva ripreso il servizio nel centro ‘di Monreale e nella frazione Pioppo alle ore 12,30.

La frazione di S. Martino poteva essere ria­limentata il giorno successivo, 11 gennaio, nel pomeriggio.

Peraltro, rialimentate come detto le linee a media tensione, si è dovuto gradualmente procedere, anche nei giorni successivi, alla ripresa del servizio per le linee a bassa tensio­ne anch’esse •in parte danneggi'ate dagli eventi.

Per quanto riguarda l ’abitato di Grisf, ali- mientato in via normale da una 'linea a m'edia tensione anch’essa di notevole affidamento p'roveniente dalla Cabina Primaria annessa al­la Centrale di Casuzze, e, per riserva, da due linee a media tensione provenienti dalla Ca­bina Primaria Partinìco e della Cabina Pri­maria annessa alla Centrale 'dì Guadalamì, si •sono ovviamente verificati gli stessi inconve- ni’en'ti doìvuti alle eccezionali condizioni m'eteo- rologicbe, aggravate, nel sito, dalla maggiore altitudine. Infatti, oltre alla rottura di condut­tori e deform'azione delle miens'ole di sostegno in queste linee, si è avuto -anche il cedimento di alcuni tralicci. Il servizio interrottosi in­torno alle ore 6 del giorno 8 gennaio, è stato ripreso 'Con tutte le diffiooità già riferite, nel­la notte fra il 12 ed il 13 gennaio, alimentando il centro con una delle due linee di riserva, che non aveva sostegni di linea -abbattuti.

Da quanto sopra esposto emerge chiara­mente che la causa dei guasti verifioatisi è da attribuire alla eccezionale sollecitazione mec­canica (manicotti di -ghiaccio) cui i condutto­ri delle linee -sono -stati sottoposti, non pre­viste, icom-e riferito, dalla normativa vigente, in base alla qual-e gli impianti sono stati pro­gettati e realizzati.

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