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un'estate caldissima - Lombardia Aerospace Cluster

Date post: 10-May-2023
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Mentre questo numero va in stampa, l’Italia ha appena ufficializzato la propria par-tecipazione al Tempest, il caccia di sesta generazione svelato un anno fa dal RegnoUnito. La decisione, fortemente auspicata dall’Aeronautica Militare per difendere

le proprie future capacità operative e dall’industria nazionale per tutelare quelle tecnologiche,è giunta pochi giorni dopo l’insediamento del nuovo governo. Il lavoro del ministro ElisabettaTrenta è stato raccolto dal successore Lorenzo Guerini e giungerà a compimento sotto altriancora. Si tratta, comunque, di un successo importante, che premia la capacità di fare squadrae di guardare lontano – compreso, forse, il giorno in cui l’Europa saprà unire i propri sforzi inun programma unico che rispetti ruoli e capacità di tutti.Anche il lancio di Luca Parmitano, destinato a diventare il primo italiano a comandare laStazione Spaziale Internazionale, si può leggere nell’ottica della costruzione di una presen-za e capacità spaziale nazionale. Come indicano la corsa alla Luna e la ricostituzione delloSpace Command negli Stati Uniti, lo spazio giocherà un ruolo sempre maggiore nella difesae della sicurezza, ed è bene che l’Italia non sia impreparata in tale settore. L’attenzione allepiattaforme stratosferiche e ai modi alternativi per lanciare piccoli satelliti rientra in que-sta filosofia.

Tutto questo guardare al futuro non significa ignorare l’oggi. Il trionfo delle Frecce Tricolo-ri all’Air Tattoo di Fairford, dove sono state incoronate miglior pattuglia, e la fattiva parte-cipazione dei nostri F-35 alle esercitazioni internazionali sono altrettanti segnali dellacapacità della Forza Armata di mantenere elevati livelli qualitativi anche nella perdurantefase di difficoltà di bilancio della Difesa.

Né si può trascurare il rinnovato e rinsaldato rapporto tra Aeronautica Militare e Associa-zione Arma Aeronautica, basato sulla consapevolezza del fatto che, come ha detto in unrecente incontro il sottocapo di SMA, gen. s.a. Luca Goretti, «chi fa parte dell’AAA non è unex ma è per sempre parte integrante dell’Aeronautica Militare». Proprio per questo, nei me-si di settembre e ottobre si svolgeranno incontri in tutta Italia tra il generale Goretti e irappresentanti AAA sul territorio nazionale, isole comprese.

L’autunno alle porte si presenta quindi come una stagione intensa e produttiva.

Buona lettura!

UN’ESTATE CALDISSIMA

Aeronautica | 7/8-2019 | 1

di Emanuele Di Castro

foto di Remo Guidi

La crescente diffusione dell’F-35consente alle aeronautiche militaridi iniziare a esplorare uno dei pila-

stri di progetto del caccia di quinta ge-nerazione: l’interoperabilità tra i paesi chelo hanno individuato per le linee di volodel 21° secolo. Se gli F-35A italiani del 32°Stormo avevano già cooperato con quellidell’USAF durante l’esercitazione AstralKnight (vedi Aeronautica, giugno 2019),

la recente tournée europea della 419a Fi-ghter Wing ha consentito anche attivitàaddestrative congiunte con gli F-35B del617° Squadron della RAF, a loro volta ri-schierati a Cipro. Il programma ha riguar-dato sia la parte strettamente operativasia quella logistica, di particolare interes-se per la capacità di rischieramento (“de-ployability”), altro pilastro progettuale delJoint Strike Fighter.Secondo il colonnello Davide Marzinotto,comandante il 32° Stormo, l’attività èstata «un’importante opportunità per po-tenziare l’interoperabilità tra i tre Paesicoinvolti: l’interazione tra Forze Aeree

Tre aeronautiche, un caccia

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ATTU

ALIT

À

In apertura, aerei identici, bandiere e tute di volo diverse in un’immagine che sintetizza l’interoperabilità degli F-35 di Italia, Stati Uniti e GranBretagna svoltasi il 2 luglio sulla base di Amendola. A sinistra, guardando con attenzione è possibile distinguere gli F-35A italiani dagli F-35Bbritannici dalla presenza su questi ultimi del portellone per la ventola di sostentamento, subito dietro l’abitacolo e corredata da una idoneascritta di sicurezza su fondo bianco. A destra, la linea aggressiva dell’F-35A è accentuata in questa ripresa frontale con uso del teleobiettivo.L’aereo appartiene al 13° Gruppo del 32° Stormo, tuttora l’unico reparto italiano dotato del caccia di quinta generazione.

Due italiani a quota 500

A metà giugno due piloti italiani del13° Gruppo del 32° Stormo hannoraggiunto le 500 ore di volo su F-35A. Lo ha annunciato l’Aeronau-tica, senza rivelare l’identità dei dueufficiali ma specificando che si trat-ta di istruttori qualificati sulla basedi Luke, in Arizona, e rientrati in Italianel 2016 per partecipare alla transi-zione del reparto sul nuovo cacciadi quinta generazione.

che utilizzano lo stesso velivolo di quintagenerazione consente di condividereesperienze addestrative ed operative chegarantiscono un eccezionale valore ag-giunto per consolidare ed unire i rapportinell’Alleanza Atlantica.»L’attività svolta il 2 luglio nei cieli italianisi è articolata su due distinte fasi, sui cuicontenuti sono stati diffusi pochi dettagliconcreti. Nella mattinata, gli F-35A ita-liani hanno operato con altrettanti F-35Bdella RAF, che si sono fermati ad Amen-dola sulla via del ritorno in Gran Breta-gna. L’addestramento congiunto ha anti-cipato in qualche modo quanto accadràquando l’Aeronautica Militare avrà final-mente i propri F-35B. La presa di contattosarà presumibilmente servita anche aesplorare le peculiarità delle due pur mol-to simili versioni e a valutare la capacitàdi Amendola di operare anche con i B. Ladichiarazione ufficiale del Wing Com-mander John Butcher, comandantedel 617° Squadron, si è limitata a espri-

mere soddisfazione «per questo primo ri-schieramento in Italia che ha consentitodi dimostrare e testare ancora una voltale capacità del sistema F-35.»Più ampia la parte pomeridiana, nella qua-le quattro F-35A italiani, affiancati daAMX, Eurofighter, KC-767A e T-346A, han-no dato vita a scenari complessi con altret-tanti F-35A del 421° Fighter Squadron, ri-schierato a Spangdahlem, in Germania,dall’11 giugno, dopo aver operato circa tresettimane sulla base italiana di Aviano. An-che in questo caso non solo stati diffusiparticolari dati sui contenuti dell’esercita-zione e bisogna rifarsi alle dichiarazioni uf-ficiali. Secondo il maggiore De Guida, co-mandante del 13° Gruppo, c’è «entusiasmoper aver avuto l’opportunità di parteciparead una missione così complessa che sareb-be stato impossibile effettuare con qual-siasi altro aeroplano e che, invece, è statacondotta con estrema semplicità grazieall’elevato livello di maturità del velivolo,che non può essere considerato solo una

macchina ma un articolato sistema inte-grato nella comunità F-35.» Per un anoni-mo tenente colonnello del 421° FighterSquadron, «Quella di oggi è stata un’ulte-riore prova delle elevate capacità operativeche gli F-35 dei nostri alleati europei han-no dimostrato di possedere». Il pilota, iden-tificato solo come “Ali”, ha anche definitoil caccia F-35 «un sistema tecnologicamen-te avanzato e condiviso che consente dirafforzare le potenzialità della NATO nellagestione del comando e controllo del po-tere aerospaziale dell’Alleanza.» La presenza dei tre reparti ha comunqueconsentito voli in formazione mista mul-tinazionale, particolarmente apprezzatida alcuni fotografi invitati a bordo del C-130 appositamente intervenuto comepiattaforma per le riprese, e alcune photoopportunities a terra con velivoli delle treforze aeree. Le operazioni congiunte ad Amendolahanno probabilmente visto anche provareil sistema informatico ALIS di logistica in-tegrata, creato per gestire richieste, mo-vimentazioni e distribuzioni delle parti diricambio su scala globale. Questo soprat-tutto per i velivoli americani, che hannooperato per quasi due mesi lontano dallapropria base principale, con frequenti vi-site spostamenti presso altri reparti euro-pei, fino in Norvegia. I britannici, nella lo-ro breve sosta in Italia, hanno probabil-mente avuto minori esigenze logistiche.La dimostrata capacità di Amendola diospitare e gestire un numero maggiore dimacchine, di diversi reparti e di diverseversioni, rinforza comunque la candidatu-ra della base quale sede della componenteF-35B nazionale, compresi i velivoli delGrupaer della Marina Militare, ottimiz-zando l’impiego delle risorse mai troppoabbondanti assegnate alla Difesa italiana.

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Formazione trinazionale con F-35A americano a sinistra, F-35A italiano al centro e F-35B britannico a destra. I due gregari esterni montano ipiloni subalari per missili aria-aria, mentre quello italiano è nella configurazione “pulita” a bassa osservabilità.

Simbolico saluto tra il maggiore De Guida, a sinistra, e il collega britannico John Butcher, a destra.

di Massimo Sestili

Luca Parmitano è tornato tra le stel-le il 20 luglio e stavolta ci resteràper sei mesi, a bordo – e a breve al

comando - della Stazione Spaziale Inter-nazionale (ISS), per la nuova missionedell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) chia-mata “Beyond” (“Oltre”). La nuova avven-tura spaziale dell’astronauta dell’ESA, co-lonnello e pilota collaudatore dell’Aero-nautica Militare, ha avuto inizio proprioin occasione del cinquantenario dellosbarco sulla Luna.Esattamente cinque decenni dopo il de-collo dell’Apollo 11, Parmitano è salito abordo della navicella spaziale russa SoyuzMS-13 presso il cosmodromo di Baikonurin Kazakhstan – la più antica base di lan-cio del mondo, classe 1955 – insieme aicolleghi Andrew Morgan e Alexander Sk-vortsov (rispettivamente NASA e Rosco-smos) ed è stato lanciato verso l’ISS, arri-vando a destinazione dopo circa sei ore eagganciandosi al modulo russo Zvezdadella Stazione circa 3 ore dopo. Nella suaseconda missione a bordo della Stazione,“@astro_luca” (come lo conosce chi lo

segue su Twitter) otterrà ben due primati:con sei mesi di permanenza nello spaziosupererà il record di 313 giorni attual-mente detenuto dal collega Paolo Nespo-li, diventando l’astronauta italiano conpiù esperienza nello spazio, e nella secon-da parte della missione sarà il primo ita-liano ad assumere il comando dell’ISS.Terzo europeo a ricoprire tale ruolo dopogli astronauti ESA Frank De Winne eAlexander Gerst rispettivamente nel 2009e nel 2018, Parmitano succederà all’at-tuale comandante Alexei Ovchinin - cheinsieme a Christina Koch e Nick Haguedella NASA ha accolto a bordo della Sta-zione Spaziale i tre astronauti della ca-psula Soyuz – dai primi di ottobre di que-st’anno con la conclusione della Spedizio-ne 60 e per tutta la durata della Spedi-zione 61, fino al 6 febbraio 2020. Il futuro comandante italiano dell’ISScontrollerà ed eseguirà complessivamenteoltre 200 esperimenti internazionali e 50esperimenti europei, di cui sei propostidall’ASI (Acoustic Diagnostics, AmyloidAggregation, LIDAL, Mini-EUSO, Nutriss,Xenogriss). Gli esperimenti avranno luogoprincipalmente all’interno del modulo

Columbus, laboratorio di ricerca a lungotermine a gravità zero. L’ambiente specia-le ricreato all’interno di tale laboratorioè impossibile da riprodurre sulla Terra econsente perciò ricerche pionieristiche. Ilcolonnello Parmitano condurrà moltiesperimenti su sé stesso, monitorando ilproprio corpo per verificare come viveree operare in assenza di peso e fluttuandoin condizioni di microgravità influenzicerti aspetti del corpo umano (dalla forzaa movimenti e reazioni), controllandoquali effetti possa avere ciò su organi etessuti, muscoli, ossa e udito, a quali equante radiazioni sia esposto il corpoumano e quale sia a livello nutrizionale ladieta migliore nello spazio. Tra gli altricampi di ricerca, il controllo da remoto dirobot esploratori: a 400 chilometri diquota, dalla Stazione Spaziale, Parmitanodovrebbe guidare un rover che si trovasulla Terra, presso le Canarie, per provarela possibilità di telecomandare diretta-mente dall’orbita possibili robot esplora-tori sulla superficie lunare o marziana.Sono oggetto di studio anche processi dirigenerazione dei tessuti biologici tramiteapposite stampanti 3D e ricerche sui mi-

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In apertura, la prima foto fatta da Luca Parmitano una volta tornato all’ISS, dalla sua “cupola”. A sinistra, Parmitano durante il suo addestramentopresso il Johnson Space Center della NASA. A destra, Parmitano nella sua tuta spaziale Sokol in attesa del decollo verso l’ISS.

AstroLuca alla “conquista" dell’ISS

croorganismi presenti sulle rocce spaziali,fino al riciclo dell’anidride carbonica inossigeno che consentirebbe agli astro-nauti di non dipendere più dai riforni-menti da Terra. Già Medaglia d’Argento al Valore Aero-nautico per l’abilità con la quale nel mag-gio 2005 riportò a terra il proprio AMXGhibli con abitacolo semidistrutto dallacollisione con un volatile, in passato Par-mitano ha già ottenuto importanti pri-mati, sempre a bordo dell’ISS: nel luglio2013 è stato il primo astronauta italianoa effettuare un’EVA (le attività extra-vei-colari nello spazio aperto anche note co-me “passeggiate spaziali”) nel corso dellamissione “Volare” dell’Agenzia Spaziale

Italiana (ASI). Ed è proprio per la suaesperienza riguardo le EVA nello spazioaperto che al colonnello è stato assegna-to anche il compito di riparare lo Spet-trometro Alfa Magnetico AMS-02, rileva-tore di fisica delle particelle che dal 2011analizza e raccoglie i raggi cosmici, utilestrumento per studiare antimateria e ma-teria oscura. Il 29 luglio, presso il Museo Nazionale diScienza e Tecnologia “Leonardo da Vinci”di Milano, ha avuto luogo la prima con-ferenza stampa europea della missioneBeyond con Luca Parmitano in direttadalla Stazione Spaziale. In tale occasione,il futuro comandante ha messo in guardiadall’avanzamento dei deserti e dallo scio-

glimento dei ghiacciai: sia la visione di-retta dalla cupola dell’ISS che i dati pro-venienti dai satelliti ESA fotografano i ca-tastrofici effetti del riscaldamento globa-le, sul quale Parmitano intende metterein guardia i governi internazionali affin-ché almeno rallentino e fermino il trendnegativo. Ricordando l’anniversario del-l’allunaggio, Parmitano ha menzionatoproprio la conquista della Luna, e il futuroche ha rappresentato, per descrivere lascienza e la tecnologia che sta sviluppan-do a bordo insieme al suo equipaggio, ri-cordando il suo motto: “Nelle stelle si ve-de il futuro”. Gli aggiornamenti della mis-sione Beyond sono pubblicati online allapagina web http://lucaparmitano.esa.int.

A sinistra, il roll-out della Soyuz MS-13 al cosmodromo di Baikonur. A destra, la Soyuz MS-13 vista da Parmitano.

LUCA PARMITANO… A FUMETTI!

Ad aspettare Luca Parmitano a bordo dell’ISS c’era la sua “borsa da viaggio” spedita con la capsula Cygnus Ng-11. Oltre aiprimi due esperimenti dell’Agenzia Spaziale Italiana, essa conteneva alcuni progetti ASI per diffondere la cultura spaziale pressoi più giovani: due giocattoli dei Playmobil e le copertine di due volumi a fumetti in uscita in autunno, Stazione Spaziale Interna-zionale di Bepi Vigna e Sergio Giardo, albo speciale dell’eroe del futuro Nathan Never della Sergio Bonelli Editore e Luna 2069 diLeo Ortolani, noto tra le altre cose come il creatore del demenziale Rat-Man. Se in C’è spazio per tutti (Panini Comics, 2017),rientrante in un analogo progetto ESA/ASI, Rat-Man saliva a bordo dell’ISS incontrando un personaggio basato su Paolo Nespoli,nel nuovo volume edito da Feltrinelli Comics Rat-Man sarà a bordo di una base lunare, 100 anni dopo l’allunaggio, insieme aun astronauta con le fattezze di Luca Parmitano, già omaggiato da Ortolani in una sua vignetta.

A sinistra, i due fumetti dedicati alla missione Beyond, in uscita nell’autunno 2019. A destra, Luca Parmitano e Rat-Man, inuna vignetta di Leo Ortolani.

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Testo e foto di Fabio Castelvetri

Una cerimonia solenne ma agilepresso l’aeroporto nilitare di Cer-via-Pisignano ha celebrato lo

scorso 4 luglio il 50° anniversario dellacostituzione del Centro di Sopravvivenzaed Aerosoccorritori (CSA), istituito a Vi-gna di Valle il 28 marzo 1969. Ogni voltache un elicottero del 15° Stormo è in vo-lo, sta salvando una vita o si sta adde-strando per farlo: sono oltre 7.300 le per-sone in pericolo di vita salvate in questi50 anni dagli Aerosoccorritori dell’Aero-nautica, veri e propri “angeli custodi” perle persone in pericolo.Alla presenza del capo di Stato Maggioredell’Aeronautica, gen. s. a. Alberto Rosso,del Comandante della Squadra Aerea,gen. s.a. Gianni Candotti e naturalmentedel “padrone di casa”, il comandante del15° Stormo, col. Diego Sismondini, lemassime autorità civili e religiose delleprovincie di Ravenna e Forlì-Cesena si so-no unite ad una folta rappresentanza dimilitari in servizio ed in congedo ed ai la-bari delle locali sezioni dell’AAA per fe-steggiare il mezzo secolo di attività degliAerosoccorritori. In mezzo secolo di esi-stenza la specialità ha brevettato circa200 operatori, dei quali circa 135 sono incongedo. L’istituzione del CSA rappresentò la rispo-sta alla constatazione, da parte dell’Uffi-cio Sicurezza del Volo dell’AM, della ca-

rente preparazione individuale e dellascarsa conoscenza, da parte del personalecoinvolto in incidenti di volo, del correttoimpiego degli equipaggiamenti di soprav-vivenza. Erede del Nucleo Sperimentazio-ne Equipaggiamenti di Emergenza e So-pravvivenza in Mare, costituito il 16 apri-le 1966 sempre a Vigna di Valle nell’am-bito del Reparto Sperimentale di Volo eaffidato all’allora magg. AArs FrancoPapò, il CSA aveva l’obiettivo di istruire ilpersonale navigante sul corretto uso degliequipaggiamenti in dotazione e di nor-marne l’uso per raccomandarne migliorie.Alla luce delle criticità connesse con ilsoccorso in mare, dal settembre 1968venne poi formato il primo nucleo diSommozzatori-Soccorritori. Contempora-

neamente, un altro nucleo divenne Istrut-tore di Sopravvivenza in Montagna, men-tre altri si brevettarono paracadutisti e al-tri ancora divennero Istruttori di Soprav-vivenza Evasione e Fuga. Presto la profes-sionalità dei “Jolly” dell’Aerosoccorso resei corsi di sopravvivenza dell’A.M. un puntodi riferimento anche per le altre forze ar-mate.Necessitando di maggiori spazi, nel 1978il CSA si trasferì sull’aeroporto militare diFurbara, che fu ristrutturato apposita-mente. Nel 1981 il comando passò al ten.col. Plinio Lancia, che dalla fine degli anniNovanta seguì il processo di consegui-mento (concluso nel 2004) della qualificadi Operatore Forze Speciali (OFS), per ri-spondere alle esigenze di disporre di ca-

In apertura, le dimostrazione in volo è stata l’occasione per un confronto visivo e dimensionaletra gli elicotteri HH-139A, a destra, e HH-101A in dotazione al 15° Stormo. Sopra, le caratte-ristiche “Combat” dell’HH-101 sono richiamate anche dal nome Caesar, ispirato alla sigla CSAR.In realtà, il ricostituito 23° Gruppo è dedicato al più ampio e complesso ruolo di recupero delpersonale (PR).

50 anni di aerosoccorritori AM

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pacità di Combat Search-and-Rescue(CSAR) connesse con i crescenti impieghiall’estero. L’integrazione formale dell’Ae-rosoccorso nella struttura del 15° Stormo,avviata di fatto già negli anni Ottantacon il decentramento degli aerosoccorri-tori presso le sedi distribuite dello stormo,avvenne nel 2008 col passaggio all’81°Centro Addestramento Equipaggi inqua-drato nel 15° Stormo, allora a Pratica diMare, alle dipendenze del Comando dellaSquadra Aerea. Oggi il 15° Stormo, dal2010 con sede a Cervia-Pisignano, dipen-de dalla Squadra Aerea tramite il Coman-do Forze di Supporto e Speciali, conta cir-ca 60 aerosoccorritori in servizio.In occasione della cerimonia un hangar èstato allestito, in modalità dual use, comemuseo ed auditorium. Un paio di elicot-

teri facevano da sfondo alla platea, men-tre sul lato opposto una galleria fotogra-fica, integrata dall’esposizione degli equi-paggiamenti attuali per i vari tipi di in-tervento, illustrava la storia della specia-lità e del suo simbolo, il famoso “Jolly”(vedi box).Al termine della Santa Messa, la cerimo-nia si è spostata all’esterno, dove il gene-rale Rosso ha deposto una corona d’alloroal monumento ai caduti del 15° Stormo,prendendo poi la parola per elogiare lecapacità professionali e umane degli Ae-rosoccorritori, in servizio per salvare viteumane ventiquattrore al giorno, settegiorni su sette, garantendo la ricerca e ilsoccorso degli equipaggi di volo in diffi-coltà e concorrendo ad attività di pubbli-ca utilità, quali la ricerca di dispersi inmare o in pericolo di vita in montagna edil soccorso di traumatizzati gravi.Al termine della cerimonia ha preso avviola dimostrazione delle capacità di aero-soccorso del 15° Stormo, che ha coinvoltoun HH-139° dell’83° Gruppo CSAR e dueHH-101A Caesar del 23° Gruppo Person-nel Recovery (PR). Il primo ha dimostratola capacità di ricupero di un ferito barel-lato, issato a bordo con l’aiuto dei soccor-ritori a terra, mentre la coppia di Caesarha simulato un intervento di estrazionedi personale amico in ambiente ostile,con tanto di squadra armata scesa a bo-nificare la zona di atterraggio. Una seriedi evoluzioni ha evidenziato la completapadronanza delle macchine da parte deipiloti, prima dello spettacolare passaggioin formazione mista, con il tricolore filatodall’HH-139 (il “marchio di fabbrica” del15° Stormo) che ha concluso la dimostra-zione in volo.

Sopra, Il CSMA gen. s.a. Rosso rende omaggioai Caduti del 15° Stormo. Qui, anche nell’ae-rosoccorso il personale femminile è ormaipresente anche nei ruoli più tecnici, a com-pletamento di quelli tradizionali.

JOLLY, NASCITA DI UN SIMBOLO

Le origini dell’attuale simbolo de-gli Aerosoccorritori risalgono alvelivolo personale del gen. MarioRoatta, capo del Servizio Infor-mazioni Militari (SIM). Sotto il po-sto di pilotaggio ed all’interno del-lo sportello di accesso dell’idro-volante trimotore Cant Z.506CAirone in uso personale a Roatta,versione civile e priva delle instal-lazioni belliche del bombardiereZ.506B, compariva infatti l’inse-gna della carta da gioco del Jolly.Nell’estate 1943 il velivolo fu pri-ma utilizzato per portare Musso-lini alla Maddalena e poi si tra-sferì al Sud. Nel dopoguerra servìnel Soccorso Aereo a Vigna diValle con l’84° Gruppo, per venirepoi successivamente demolitoquando si decise di conservaresolo un esemplare della più diffu-sa versione da soccorso (S). Tro-vato e conservato dal magg.Franco Papò, artefice della crea-zione degli Aerosoccorritori, losportello – o meglio, il suo distin-tivo – fornì lo spunto per l’inse-gna della nuova specialità. In oc-casione del 50° anniversario, ilJolly era in bella evidenza nel lo-go dell’evento e sul braccio delpersonale.

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di Antonio De Rosa

fotografie Aeronautca Militare

Dello scramble sotto il profilo ope-rativo sappiamo quasi tutto. Se neparla spesso sulle riviste aeronau-

tiche, perché è una delle attività più notee di maggior pregio svolte dall’Aeronau-tica Militare italiana, come da tutte leforze aeree del mondo: la difesa dellospazio aereo nazionale o alleato. Ne è unesempio recente l’interessante articolodel Gen. D.A. Carlo Landi «Difesa aerea.Perché gli Eurofighter intercettano gli ae-rei da turismo?» , apparso sul n. 2/2019 diquesta rivista.Sono forse meno noti, invece, i profili giu-ridici. In questo articolo vengono esami-nate le norme internazionali e nazionaliche sono alla base dell’attività d’intercet-tazione aerea, perché – non dobbiamo di-menticarlo – a monte di ogni operazioneaerea militare c’è sempre il diritto.

Un caso concretoPreferisco partire da un caso realmenteaccaduto alcuni anni fa e da me spessousato come case study nelle lezioni di di-ritto aeronautico militare tenute pressol’Accademia Aeronautica di Pozzuoli.I controllori civili dell’ENAV segnalaronoal Comando Operativo delle Forze Aereedi Poggio Renatico (FE) (che allora svol-geva ancora tutte le funzioni assegnatedalla NATO ad un Combined Air Opera-tion Center) il presunto dirottamento diun velivolo civile di una compagnia aereaeuropea. Nelle comunicazioni TBT i con-trollori avevano udito pronunciare, a bor-

do dell’aereo, la parola hijack. Il sistemadi difesa aerea della NATO attivò la pro-cedura di scramble e due velivoli inter-cettori dell’A.M. si alzarono in volo. Dopoaver effettuato le previste procedure d’in-tercettazione e d’identificazione, scorta-rono l’aeromobile all’atterraggio sul piùvicino aeroporto, che, comunque, eraquello di originaria destinazione del volo.Le complesse procedure di sicurezza at-tuate dalla Polizia di Stato e dall’alloraDirezione della Circoscrizione Aeropor-tuale dell’ENAC causarono notevoli disagiai passeggeri del velivolo (ritardi, perditedi coincidenze, incontri di lavoro saltati,ecc.). Conseguentemente i viaggiatorichiesero il risarcimento dei danni allacompagnia aerea, la quale cercò di riva-lersi sugli organi competenti italiani ecitò in giudizio, in solido, il Ministero del-la Difesa, quello dell’Interno, quello deiTrasporti, l’ENAC e l’ENAV.Ai fini legali fu determinante la relazionecircostanziata predisposta dall’Ufficio Af-fari Giuridici dello SMA (all’epoca direttoda chi scrive), di concerto con gli espertidel COFA e dell’Ufficio Generale SpazioAereo e Meteorologia dello SMA. L’Avvo-catura Generale dello Stato utilizzò il do-cumento dello SMA insieme agli elementidi cognizione forniti dalle altre Ammini-strazioni interessate, per produrre in Tri-bunale un’articolata memoria difensiva,la lettura della quale, unitamente a quan-to venne rappresentato dai legali del-l’ENAV, convinse la compagnia aerea a ri-nunciare alle pretese risarcitorie.Ma quali sono le norme vigenti che oggisi possono richiamare per chiarire e giu-stificare l’operato dei controllori e dei pi-loti militari in uno scramble?

Il quadro normativo internazionaleIl primo principio giuridico posto alla basedell’attività d’intercettazione aerea è quel-lo della sovranità nazionale sullo spazioaereo, che trova fondamento nell’art. 1della Convenzione di Chicago, ove si affer-ma che gli Stati contraenti riconosconoche ogni Parte ha la completa ed esclusivasovranità sullo spazio aereo sovrastante ilproprio territorio. Quest’ultimo è intesocome le regioni terrestri e le acque terri-toriali adiacenti poste sotto la sovranità, lasupremazia e la protezione o il mandato ditale Stato (art. 2 Conv. Chicago).Tale principio è ribadito anche dall’art. 3del nostro codice della navigazione (c.nav.) secondo cui, in linea con la Conven-zione di Chicago, lo spazio aereo che so-vrasta il territorio dello Stato, ed il rela-tivo mare territoriale, è soggetto alla so-vranità dello Stato. L’estensione del mareterritoriale è fissata nell’art. 2 c. nav., cherispecchia un’altra norma internazionale:la Convenzione di Ginevra sul mare terri-toriale del 1958.Detti principi sono stati recepiti nellaConvenzione di Montego Bay sul dirittodel mare del 1982; secondo tale accordointernazionale sono soggette alla sovra-nità di ciascuno Stato le acque interne equelle del mare fino a 12 miglia dalla co-sta.Ma la disposizione fondamentale che giu-stifica l’intercettazione aerea è l’art. 3-bisdella Conv. Chicago, come emendato dalProtocollo di Montreal del 1984, il qualeafferma che ciascuno Stato:– deve astenersi dall’impiegare armicontro gli aeromobili civili in volo e, incaso d’intercettazione aerea, la vita e

Diritto di «scamble»

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la sicurezza delle persone che sono abordo non debbono essere messe inpericolo;

– ha il diritto di esigere l’atterraggio, inun determinato aeroporto, di un aero-mobile civile che, senza autorizzazio-ne, sorvola il suo territorio, oppure sevi sono ragionevoli motivi per ritenereche l’aeromobile venga utilizzato perattività incompatibili con le finalitàdella Convenzione stessa;

– ha il diritto d’impartire all’aeromobileche ha commesso la violazione qual-siasi istruzione per porre fine alla tra-sgressione, ricorrendo ad ogni mezzoappropriato compatibile con il dirittointernazionale;

– adotta misure idonee per vietare l’im-piego deliberato di qualsiasi aeromo-bile civile immatricolato o esercìtonello Stato per fini incompatibili congli scopi della Convenzione;

– pubblichi i suoi regolamenti in vigoreper l’intercettazione degli aeromobilicivili.

L’art. 3-bis aggiunge che:– tutti gli aeromobili civili debbono ri-spettare gli ordini dati in conformitàalle prescrizioni del diritto interno del-lo Stato sorvolato e le violazioni delleleggi e dei regolamenti nazionali sonosanzionate dallo Stato sorvolato se-condo tali norme interne;

– la disposizione sul dovere di ciascunoStato di astenersi dall’impiegare armicontro gli aerei civili in volo e di nonmettere in pericolo la vita delle perso-ne che si trovano a bordo, in caso diintercettazione, non deve essere inter-pretata come modificativa dei diritti edegli obblighi che gli Stati vantano inrelazione allo Statuto dell’ONU e, inparticolare, al diritto all’autotutela dicui all’art. 51 dello Statuto.

Le norme nazionaliNel diritto nazionale, l’intercettazione ae-rea trova fondamento, innanzitutto,nell’art. 52 della Costituzione che - comeè noto - sancisce che la difesa della Patriaè sacro dovere del cittadino. Altrettantoessenziale è l’art. 11 Cost., secondo cuil’Italia ripudia la guerra come strumentodi offesa alla libertà degli altri popoli ecome mezzo di risoluzione delle contro-versie internazionali, ma consente, incondizioni di parità con gli altri Stati, allelimitazioni di sovranità necessarie ad unordinamento che assicuri la pace e la giu-stizia fra le Nazioni e promuove e favori-sce le organizzazioni internazionali rivol-te a tale scopo, come l’ICAO e la NATO.A livello di legge ordinaria, coerentemen-te con il dettato costituzionale, va men-zionato l’art. 89 del D.Lgs. n. 66/2010 (Co-dice dell’Ordinamento Militare) che asse-gna alle Forze Armate il compito priori-tario della difesa dello Stato, nonchéquello di operare per la realizzazione dellapace e della sicurezza, in conformità aldiritto internazionale ed alle determina-zioni delle organizzazioni internazionalidelle quali l’Italia fa parte.Va pure citato l’art. 99 del D.P.R. n.90/2010 (Testo Unico dell’OrdinamentoMilitare – TUOM) che attribuisce al Capodi Stato Maggiore dell’Aeronautica, in ba-se alle direttive del Capo di Stato Mag-giore della Difesa, la responsabilità del-l’approntamento e dell’impiego del dispo-sitivo per la difesa dello spazio aereo na-zionale ed a tal fine coordina l’impiego ditutti i mezzi che ad essa concorrono,compresi quelli messi a disposizione dallealtre Forze Armate, anche nell’assolvi-mento degli impegni derivanti da accordie trattati internazionali.Altra disposizione regolamentare impor-

tante è il D.P.R. n. 484/1981, come modi-ficato dagli artt. 227-234 del TUOM, ilquale stabilisce che lo spazio aereo sot-toposto alla sovranità nazionale, quelloposto al di sopra delle acque internazio-nali sulla base di accordi regionali di na-vigazione aerea, nonché le parti di spazioaereo extraterritoriale attribuite all’Italiain base agli accordi internazionali si sud-divide, ai fini dei servizi di assistenza alvolo in generale e di quelli del traffico ae-reo in particolare, in spazio aereo control-lato secondo le definizioni dell’ICAO ed inspazio aereo non controllato. In detti spa-zi i servizi di assistenza al volo sono assi-curati dall’ENAV e dall’A.M.Altra norma di rango primario è l’art. 803c. nav., il quale prevede che il comandan-te dell’aeromobile (civile) che riceva l’or-dine mediante i segnali stabiliti dal rego-lamento, oppure che si accorga di sorvo-lare una zona vietata, deve approdare conla maggiore sollecitudine nel più vicinoaeroporto. La norma si applica anche agliaeromobili stranieri se accordi internazio-nali non dispongono diversamente (art.808 c. nav.)

Procedure d’intercettazioneSi è detto sopra che l’art. 3-bis della Conv.Chicago prevede che ogni Stato con-traente pubblichi i propri regolamenti vi-genti per l’intercettazione degli aeromo-bili civili, al fine di renderne edotti tutti ipiloti operanti in quel determinato Pae-se.Nel rispetto di tale norma, l’Italia rendepubbliche le procedure d’intercettazionedegli aeromobili civili attraverso l’“AIP–Italia”, pubblicazione aeronautica, editadall’ENAV, contenente le informazioniaeronautiche di carattere permanente re-lative allo spazio aereo nazionale, agli

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Nella pagina a fianco, un bireattore di linea intercettato da un Eurofighter dell'Aeronautica Militare. Qui sopra, due momenti dell'intercettazionedi un Gulfstream G.IV. L'identificazione visiva è accompagnata dalle riprese fotografiche a scopo di conferma e documentazione.

scali, all’organizzazione dei servizi deltraffico aereo e alle infrastrutture.Nell’“AIP-Italia” si legge che l’AutoritàNazionale, nello stabilire le direttive e leprocedure in materia, ha tenuto conto deiseguenti principi generali:– l’intercettazione sarà intrapresa ogniqualvolta ritenuto necessario e noncome ultima risorsa;

– sarà limitata all’identificazione dell’ae-romobile a meno che non si renda ne-cessario:

– riportarlo sulla rotta pianificata;– dirigerlo oltre i confini dello spazio ae-reo nazionale;

– guidarlo fuori da aree riservate, proi-bite o pericolose;

– istruirlo per atterrare su un determi-nato aeroporto;

– non sarà intrapresa a scopo addestra-tivo;

– istruzioni ed informazioni per la navi-gazione saranno fornite, ogni qual vol-ta possibile, per radio;

– qualora venga richiesto di atterrare suun determinato aeroporto, lo stessosarà adatto al tipo di aeromobile inte-ressato;

– in nessun caso verrà fatto uso delle ar-mi nei confronti degli aeromobili civili.

Ovviamente procedure similari sono ap-plicate nella maggior parte dei Paesi ade-renti all’ICAO, per cui piloti e compagnieaeree sanno bene che l’intercettazioneaerea è un diritto che può essere eserci-tato, in determinate e motivate condizio-ni, da tutti i Paesi sorvolati aderenti al-l’ICAO.Furono, dunque, queste le argomentazio-

ni giuridiche esposte dallo SMA per illu-strare e giustificare il corretto operato deicontrollori della difesa aerea e dei pilotidei caccia-intercettori, oltre, ovviamente,ad una dettagliata relazione tecnica cheillustrava, senza informazioni classificatee qualificate, il sistema della difesa aereae le operazioni aeree svolte nel caso con-creto.

Cause di giustificazioneNel caso citato all’inizio dell’articolo, ilcontenzioso interessò il profilo civilistico(preteso risarcimento del danno); ma nonpuò escludersi che, in taluni casi, a frontedi danni causati ai passeggeri del velivolointercettato o allo stesso aeromobile, pos-sa essere avviato un procedimento giudi-ziario penale nei confronti del personalemilitare, ad esempio per i reati di lesionipersonali colpose (art. 590 codice penale),violenza privata (art. 610 c.p.), attentatocolposo alla sicurezza dei trasporti (artt.432 e 449 c.p.).In tal casi, sotto il profilo penalistico, pos-sono essere invocate le “cause di giustifi-cazione” dell’esercizio di un diritto odell’adempimento di un dovere (art. 51c.p.), della legittima difesa (art. 52 c.p.) odello stato di necessità (art. 54 c.p.), gra-zie alle quali un comportamento che diregola è vietato dalla legge penale, noncostituisce reato grazie alla sussistenza diuna norma che l’autorizza o l’impone.Infine, va ricordato che, per porre rimedioad alcuni dubbi interpretativi sorti discu-tendo nelle aule di giustizia di alcuni in-cidenti aerei, il novellato art. 733-bis del

c. nav. ha previsto, a maggior tutela deipiloti e dei controllori civili e dei militariche svolgono servizi di navigazione aereaper il traffico aereo generale, che i com-piti, le attribuzioni e le relative procedureoperative da essi posti in essere sono di-sciplinati dalla normativa europea (del-l’EASA), nonché dalla normativa tecnicanazionale adottata dall’ENAC e dai ma-nuali operativi dei fornitori di servizi dellanavigazione aerea, dell’Aeronautica Mili-tare e degli operatori aerei, attribuendo,così, uno specifico valore di fonte del di-ritto a quelle disposizioni tecniche.

Una proposta legislativa

A mio modesto avviso, però, tali forme ditutela non sono sufficienti. Ritengo, in-fatti, che per coloro che (piloti e control-lori) operano quotidianamente, 24 ore su24, in attività così complesse e delicatecome l’intercettazione aerea, a cui va ri-conosciuto l’altissimo valore sociale, qua-le mezzo che concorre a garantire la di-fesa e la sicurezza dello Stato e delle sueIstituzioni e, soprattutto, la pace e latranquillità dei suoi cittadini, specie inquesti tempi alquanto pericolosi, sarebbeforse il caso di offrire maggiori garanziegiuridiche.In tal senso ricordo che l’art. 19, comma3, della legge n. 145/2016, che però è og-gi applicabile solo alle missioni interna-zionali svolte dalle forze armate e di po-lizia, prevede la non punibilità del perso-nale militare che fa uso oppure ordina difare uso delle armi, della forza o di altromezzo di coazione fisica, per le necessitàdelle operazioni militari, operando inconformità alle direttive, alle regole di in-gaggio o agli ordini legittimamente im-partiti, salvo il caso dell’eccesso colposo.L’estensione dell’applicabilità di questanorma a tutte le attività addestrative edoperative delle Forze Armate, tra cui rien-tra anche l’intercettazione aerea, permet-terebbe al personale militare di continua-re ad addestrarsi ed operare con la con-sueta riconosciuta professionalità, ma an-che con una maggiore serenità, sapendoche lo Stato e i concittadini riconosconopienamente l’importanza e la delicatezzadella “sacra missione” della difesa dellaPatria.

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Le intercettazioni possono riguardare anche aerei relativamente piccoli, come questo mono-turbina Pilatus PC.12.

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dida

Con la maggiore disponibilità di po-tenza di calcolo, negli ultimi anni siè avuto un rinnovato interesse nei

confronti dell’intelligenza artificiale (AI),riconosciuta ormai come fondamentalefattore di vantaggio dual use per il settoreindustriale, commerciale e informativo eper la tutela della sicurezza nazionale. SeUSA, Russia e Cina sono i principali inter-nazionali per la “corsa” all’AI, ad investirein tale settore sono principalmente azien-de private come IBM, Google, Apple, Ama-zon, Facebook, Microsoft e Tesla. Per la difesa, l’AI può rappresentare unarisorsa preziosa: i sistemi intelligenti, uti-lizzando algoritmi di Deep ReinforcementLearning e reti neurali ricorsive, dotate dimemoria e capaci di apprendere, potreb-bero svolgere attività pericolose per l’es-sere umano come le missioni ISR o di tra-sporto materiali in aree a rischio (disastrinaturali o artificiali, radioattività) e la bo-nifica di ordigni esplosivi, aumentando lasituational awareness nei vari teatri ope-rativi analizzando i dati provenienti dal-l’ambiente circostante in tempo reale, ga-rantendo un più efficiente impianto logi-stico dei nuovi sistemi d’arma o consen-tendo al veicolo di tornare alla base au-tonomamente qualora l’equipaggio siaimpossibilitato a guidare il mezzo.L’AI aprirebbe nuove opportunità anche

per il monitoraggio del settore spaziale,che richiede alta affidabilità per garantireattività operative soprattutto in ambitodifesa: operando in ambiente remoto, lariparazione di un guasto ai sistemi satel-litari è praticamente impossibile, ed è ne-cessario adottare avanzate tecniche diprevisione delle anomalie e di manuten-zione preventiva. Per quanto riguarda i si-stemi di difesa missilistici, l’AI può intro-durre nuove funzionalità come quelle diESM/ELINT (Electronic Support Measure-ments/Electronic-signal INTelligence) o dicognitive seeker, permettendo al missiledi riconoscere determinati emettitori ra-dar evitando così sistemi di difesa nemici,o per identificare e utilizzare segnali “ci-vili” supportando la navigazione in am-biente privo di GPS.Fondamentale è la distinzione tra sistemiautomatici e autonomi. Un sistema auto-matico elabora le informazioni provenientidai sensori secondo una legge di controllopredefinita: noti gli ingressi, i suoi outputsono sempre prevedibili. Un sistema auto-nomo può invece apprendere dall’espe-rienza come migliorare le prestazioni delsistema e il trattamento di informazioni:non gli si assegnano valori desiderati maobiettivi, e può anche prendere delle (pic-cole) “decisioni” su situazioni impreviste.Ma al momento una “vera” autonomia è

ancora oggetto di ricerca: alle macchinerisulta ancora difficile “vedere” e ricono-scere oggetti e volti senza essere “ingan-nati”, identificare il contesto e l’evoluzionedi una situazione o la solidità dell’ambien-te circostante, distinguendo ad esempiol’erba alta da un ostacolo.Il potenziale dell’AI in ambito sia militareche civile non è passato inosservato alCESMA, che il 25 giugno presso la Casadell’Aviatore ha organizzato l’evento “Ar-tificial Intelligence (AI): autonomous sy-stems & robotica”, sponsorizzato da SpinItalia, Thales Alenia Space e Sky Eye Sy-stems. Tra i relatori, Alessandro Zaccheidel CEMISS, Francesco La Gala di Spin Ita-lia, Marko Bertogna dell’HiPert Lab del-l’Università di Modena, Fabio Gasparettidel Laboratorio AI dell’Università degliStudi di Roma 3, Francesco Paterni e An-drea Lazzareschi Sergiusti di Sky Eye Sy-stems, Carlo Ciancarelli di Thales AleniaSpace e Mario Antonelli e FerdinandoCicciù di MBDA. È stato citato in partico-lare il nuovo drone italiano Rapier X-25,che ha effettuato il suo primo volo giu-gno 2019: la tecnologia AI sarebbe utileper potenziare l’efficacia di tale piat-taforma e dei sistemi unmanned in gene-rale, automatizzando l’analisi dei dati ac-quisiti dai sensori EO/IR durante le mis-sioni ISR/SAR.

Un’Intelligenza Artificiale per la difesa?

di Massimo S. Sestili

12 | 7/8-2019 | Aeronautica

di Gregory Alegi

Cedimento termo-strutturale del“dome” anteriore del motore Z23.È questa la causa più probabile per

l’incidente al razzo Vega 15, distruttosi il10 luglio scorso poco più di cinque minutidopo aver lasciato il poligono spaziale diKourou, nella Guyana francese. Con il Ve-ga andava perduto anche il satellite daosservazione emiratino Falcon Eye 1, delvalore di oltre 400 milioni di dollari. L’in-cidente, il primo in assoluto per il vettoreleggero italiano, ha fatto precipitare inborsa il titolo di Avio, responsabile dellasua progettazione e costruzione.La stampa nazionale non specializzata haquindi iniziato a ipotizzare un attentato,che l’indagine ha smentito con nettezzain una nota diffusa dall’Agenzia SpazialeEuropea (ESA) e da Arianespace: «Inoltre,dopo indagini specifiche, la CommissioneIndipendente d’Inchiesta, non ha trovatoalcuna indicazione di un atto malevolo».Una sottolineatura rivolta soprattutto al-l’inevitabile spy story spaziale imbastitain Italia. Secondo alcuni quotidiani la solapresenza del satellite arabo, bastava a farsupporre che «USA, Israele e addiritturaIran» si sarebbero attivati per privare gliEmirati della capacità di ricognizione.Fino al 10 luglio, Vega vantava 14 successi:un primato che costituiva un orgoglio na-zionale e che può aver generato lo sgo-

mento che alimenta queste ipotesi. L’in-chiesta dice però che a sostegno del sabo-taggio stanno più allegri scenari geopoliticiche rigorose evidenze tecniche. ESA e Aria-nespace non hanno dunque considerato lapartecipazione all’indagine di rappresen-tanti dei ministeri della Difesa francese(tramite la Direzione Generale degli Arma-menti, DGA) e italiano una prova dell’esi-stenza di un complotto, come hanno fattoi giornali italiani. Per evitare di accreditaremiti e leggende, bisogna attenersi ai fatti. La commissione ha analizzato le registra-zioni, studiato la documentazione di pro-duzione e qualità relativa a tutti i lanciVega e ispezionato (in collaborazione conil personale di Avio), i siti di produzione eoperativi. Si è così constatato che prepa-rativi e attività legate al conto alla rove-scia per il lancio si sono svolte normal-mente, così come il volo fino all’accensio-ne del secondo stadio. In particolare, tuttele fasi di funzionamento del motore P80del primo stadio sono state “nominali”,cioè allineate ai parametri previsti e alcomportamento dei voli precedenti. Per ilsecondo stadio, azionato dal motore Ze-firo 23 (Z23), le fasi di accensione e pro-pulsione sono state nominali e allineate aiprecedenti per i primi 14,25 secondi. Al secondo 130,850 lo Z23 ha subito un«evento improvviso e violento» che ha por-tato il razzo a spezzarsi: da una parte loZ23, dall’altra il terzo stadio con il motoreZefiro 9 (Z9) e il satellite. In cinque secon-

di, la traiettoria del terzo stadio iniziava adeviare da quella nominale, costringendopoco dopo a decidere di interrompere lamissione. «Al secondo 213,660, come pre-visto dalle procedure di sicurezza del cen-tro spaziale della Guyana, le autorità di si-curezza del poligono hanno inviato un se-gnale di neutralizzazione, la cui esecuzioneveniva confermata dai dati della teleme-tria.» Gli ultimi segnali e dati sono stati ri-cevuti circa cinque minuti dopo il lancio –per la precisione al secondo 314,25.Partendo dai millisecondi intorno all’ano-malia, la commissione ha esaminato inmodo sistematico le possibili cause. Traquelle considerate improbabili, essa sot-tolinea in particolare l’involontaria atti-vazione del sistema di neutralizzazionedello Z23. Alla fine, l’ipotesi più probabileè il cedimento termo-strutturale nell’areafrontale del “dome” del propulsore Z23. Seil comunicato non dice cosa l’abbia cau-sato, la commissione ha però individuato«una serie di azioni correttive su tutti isottosistemi, processi ed equipaggiamenticoinvolti», lasciando quindi immaginareche la causa sia riconducibile a fattoritecnico-produttivi. Sotto l’aspetto strate-gico e industriale, il punto più importanteè che il problema sembra essere relativa-mente circoscritto. Le azioni correttive,verifica compresa, dovrebbero consentirea Vega di riprendere i lanci «con tutte lenecessarie condizioni di affidabilità» giànel primo trimestre 2020.

Il fallito lancio Vega del 10 luglio ha scatenato la dietrologia italiana, spingendo la commissione d’inchiesta a una chiarissima smentita. (foto ESA)

VEGA 15: nessun sabotaggio

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Il Blériot XI vola ancora!

Testo e foto di Massimo Baldassini

A110 anni dalla prima traversatadella Manica è tornata in volo lareplica del Blériot XI della Fonda-

zione Jonathan Collection, che ha ricor-dato la prima traversata fatta il 25 luglio1909 da Louis Blériot. A fornire lo spuntoè stato il 30° anniversario della traversatache questa stessa replica ha compiuto il19 luglio 1989 da Calais a Rochester, pi-lotata dal suo costruttore Giancarlo Za-nardo, oggi presidente della Fondazione.Il Blériot XI è un aereo molto importanteanche per la storia dell’aviazione italiana.Fu proprio con un Blériot monoposto cheil 23 ottobre 1911, durante la guerra Ita-lo-turca, il capitano Carlo Maria Piazza(1871-1917) effettuò il primo volo diguerra del mondo con un aeroplano: perla precisione, una ricognizione su Azizia.Il volo eseguito il 20 luglio 2020 è statopossibile anche per la passione di alcuniamici della Fondazione Jonathan Collec-

tion che hanno eseguito il restauro delvelivolo (motore, fusoliera e piani di coda)che erano rimasti danneggiati il 31 otto-bre 2018 dalla piena del Piave che avevacolpito gli hangar della Fondazione. Per ilsuo 30° anniversario, il Blériot XI ha vol-teggiato per alcuni minuti sul cielo cam-po dell’aviosuperficie “Francesco Baracca”di Nervesa della Battaglia scortato da al-tri aerei della Fondazione come il TigerMoth I-GATO, lo Spad XIII I-JONA, ilFokker Dr.I I-LYNC e il Tiger Moth D-ESYSdi Nino Catto (esemplare celebre per averpreso parte al celebre film Il paziente in-glese), oltre alla pattuglia danzante deiBlue Voltige, da sempre molto vicina al-l’attività della Fondazione. Dopo il vologran parte dei partecipanti alla traversatadel 1989 si sono radunati di fronte al Blé-riot XI per la foto ricordo. Si è potutoquindi assistere alla proiezione di un fil-mato che ha descritto tutta l’attivitàsvolta nel 1989 per giungere in Franciacon la finalità della trasvolata della Ma-nica.

L’industriale francese Louis Blériot (1872-1936) iniziò la propria ricerca aeronauticanel 1900 con una serie di progetti, culmi-nati nel Type VIII che il 1° novembre 1908coprì 28 km. Con la collaborazione diRaymond Saulnier (1881-1964) e di treoperai, Blériot creò quindi il Type XI, unmonoplano con fusoliera a traliccio e alicontroventate e svergolabili per il con-trollo laterale. L’aereo iniziò le prove di volo nel gennaio1909, quando Blériot ricevette il brevettodi pilota n° 1 in Francia. Nei mesi succes-sivi furono installate ali di superficie sem-pre maggiore ed il motore a tre cilindri da25 CV dell’italiano Alessandro Anzani(1879-1956).In questa configurazione Blériot traversòla Manica il 25 luglio 1909, aggiudican-dosi il premio di 1.000 sterline e conqui-stando celebrità universale. Nel giro dicinque anni il Type XI fu costruito in oltre1.500 esemplari in versioni anche moltodiverse dal prototipo.

In apertura, il Blériot XI è tornato in volo nel 30° anniversario della propria traversata della Manica e nel 110° di quella compiuta dal pionierefrancese Louis Blériot. A sinistra Giancarlo Zanardo, che anche grazie a questa ricostruzione è stato nominato Pioniere del Progresso Aeronautico,a bordo del Blériot. Si nota la diversa motorizzazione rispetto all’originale. A destra, il Blériot danneggiato dalla piena del Piave del 31 ottobre2018 è stato ricostruito con l’aiuto degli amici e collaboratori della Fondazione Jonathan Collection di Nervesa della Battaglia.

STO

RIA

«Noi… le prime in grigio ver-de!». Cominciava così la let-tera che ricevetti diversi an-

ni fa. Nel 1995 avevo fondato un’associa-zione per rivendicare il diritto delle donneitaliane a indossare una divisa e, per que-sto motivo, venivamo intervistate comele prime potenziali future donne militari.Ma loro, le ausiliarie del SAF, il ServizioAusiliario Femminile, volevano la primo-genitura di ciò che avevano fatto, di ciòche erano state, di come avevano servitol’Italia, anche se in tempi e con modalitàe ideali molto molto diversi. La letteracontinuava: «Noi apparteniamo ad unaassociazione che raccoglie le superstiti diuna folta rappresentanza di giovani don-ne che, nel 1944, in un particolare mo-mento della storia patria, chiesero ed ot-tennero di indossare la divisa e di esserepartecipi della vita militare accanto aisoldati in armi, nel più assoluto spirito divolontariato. Primo ed unico esempio di

arruolamento volontario femminile inItalia.»Mi documentai e scoprii che durante laRepubblica Sociale Benito Mussolini, conil decreto n. 447 del 18 aprile 1944, avevaappunto istituito il SAF, Servizio AusiliarioFemminile. Dopo una serie di ricercheseppi che lo storico Marino Viganò avevaeffettuato una ricostruzione dettagliata,tratta da documenti originali e da impor-tanti testimonianze dei protagonisti, delSAF della RSI. Viganò aveva scritto che l’i-dea di dare vita al SAF si era fatta stradanel 1944 quando alcune donne si presen-tarono al distretto militare di Torino chie-dendo di essere arruolate. Tale richiestasuscitò subito consensi nella Repubblica.Nel SAF potevano essere arruolate donnedi età compresa fra i 18 e i 40 anni, diogni condizione sociale, di ogni regioned’Italia, di sana e robusta costituzione, madi sicura fede patriottica e in grado di es-sere artefici della riscossa nazionale.Le prime disposizioni impartite per l’im-piego delle soldatesse prevedevano com-piti di ausilio agli uomini. Dovevano oc-cuparsi di propaganda, di telegrafi, di ar-chivi, di punti di ristoro e delle pulizie.L’armamento, una pistola, competeva so-lo alle comandanti. La formazione delleausiliarie avveniva al Lido di Venezia dovesi svolgeva il “particolare” addestramen-to.Per nostra fortuna - di noi donne intendo-, da allora molto è cambiato: la nascitadella Repubblica, l’evoluzione della so-cietà, il voto alle donne, l’ammissione alledonne nei pubblici uffici, l’evolversi dellatecnologia, le rivendicazioni femminili e

la spinta sociale, sempre delle donne, chechiedevano a gran voce, di poter servireil Paese anche in uniforme. Fu così che il 20 ottobre 1999, più di 50anni dopo l’esperienza fatta dalle ausilia-rie di Mussolini, il servizio militare fem-minile divenne una realtà anche in Italia.I primi arruolamenti delle donne italianenelle Forze Armate iniziarono nel gennaio

Donne in divisa, vent’anni dopo

14 | 7/8-2019 | Aeronautica

di Debora Corbi

Vent’anni fa, l’Italia apriva leproprie forze armate alle donne. L’AeronauticaMilitare fu la prima ad aprirsialla novità, accogliendo unadelle protagoniste di quellarivoluzione. Nell’anniversario,le abbiamo chiesto unariflessione e un bilancio.»

In apertura, le donne prestano servizio in ogniruolo in Aeronautica. (Foto Aeronautica Mili-tare) Sopra, oggi maggiore presso lo StatoMaggiore Aeronautica, Debora Corbi ha rac-contato la propria storia nel libro Ufficiale egentildonna, edito da LoGisma e recensito daAeronautica nel luglio 2015.

Donne in divisa, vent’anni dopo

2000. Come del resto era immaginabiledopo la lunghissima attesa, nei primi dueanni dall’approvazione della Legge380/99 ci fu un vero e proprio boom didomande. Le aspettative delle donne ne-gli anni di attesa, le motivazioni legatealla possibilità di esprimere i propri valorietici e morali, il desiderio di potersi misu-rare in una nuova professione, la curiositàdi accedere a quello sconosciuto ma af-fascinante mondo militare, avevano spin-to migliaia di loro a presentare domanda,anche se non sempre avevano tutti i re-quisiti richiesti dai bandi di concorso.Sono ormai trascorsi quasi venti annidall’approvazione della Legge n. 380/99.Anni ricchi di storie, di testimonianze, diesperienze molto diverse tra loro. Se la

quantità di domande pervenute da partedelle donne interessate alla partecipazio-ne ai vari concorsi fu spropositata, il nu-mero delle richieste è poi sceso progres-sivamente. Donne militari di ogni ordinee grado che si sono affermate nei diversiambiti professionali delle Forze Armate.A circa venti anni dal primo ingresso delledonne nelle Forze Armate è possibile af-fermare che il processo di inserimento edintegrazione di quella che era stato defi-nita una svolta epocale, è ormai del tuttoconcluso. Oggi il nostro Paese può impie-gare a tuttotondo le proprie risorse uma-ne, maschili e femminili. Le donne arruo-late nelle Forze Armate hanno dimostratogrande impegno, capacità e motivazione.Nessuna limitazione di reclutamento, né

di impiego o di carriera. Per guardare più a fondo nella nostraamata realtà Aeronautica, emergono glistessi identici dati complessivi che riguar-dano sia i rendimenti registrati nellescuole di formazione, gli incarichi, anchequelli di natura operativa in Patria e fuoridai confini nazionali. Donne con l’uniforme azzurra sono oggiinserite in ogni stormo e in ogni repartoed ente. Svolgono attività diverse, sonopiloti, controllori, si occupano della difesaterrestre, di meteorologia, logistica, ope-razioni, intelligence, sono istruttori di vo-lo, comandanti di gruppi volo e di corsod’Accademia, crew chief, manutentori,antincendio, commissari, comunicatori emolto molto altro. Grazie poi a esperienzeeccezionali, primati come quello raggiun-to dall’astronauta dell’ESA Samantha Cri-stoforetti, la pilota dell’Aeronautica Mili-tare (corso Borea V) divenuta la primadonna italiana nello spazio, l’elevata pro-fessionalità delle donne militari è senz’al-tro sugli occhi di tutti.Mentre scrivo penso che in venti anni so-no stati fatti passi da gigante. Siamo cre-sciute, sia come numero che come capa-cità ed esperienze. Siamo appassionate,come i nostri colleghi, amiamo le tradi-zioni, la storia, siamo animate da solidivalori, proprio come chi ci ha preceduti.Siamo ben consce che, con la divisa del-l’Aeronautica Militare, rappresentiamo ilnostro amato Paese svolgendo ogni gior-no con passione e coesione assieme aicolleghi uomini, le attività affidate allaForza Armata. Restiamo uomini e donne,ma in divisa il genere non fa la differenzadal punto di vista professionale.

Aeronautica | 7/8-2019 | 15

Alcune allieve del corso Aquila V riprese a Latina durante la fase di selezione al volo nel 1999.

A sinistra, a vent’anni dalla l. 20 ottobre 1999, le donne sono parte attiva delle quattro forze armate italiane. (Ministero della Difesa) A destra,Le donne sono ben rappresentate anche nelle squadre sportive A.M., come si vede in questa immagine alla vigilia dei Giochi Militari di Rio del2016. (Foto Aeronautica Militare)

16 | 7/8-2019 | Aeronautica

Testo e foto di Aristide Tagliarini

Gettare il cuore aldilà dell’ostacolo.Questa immagine retorica, al-quanto obsoleta al giorno d’oggi,

si riferiva alle eroiche cariche di cavalleriache, all’epoca, venivano lanciate congrande audacia anche quando le circo-stanze le avrebbero decisamente sconsi-gliate. E a volte il risultato premiavaquell’audacia. La stessa è anche un’imma-gine che, con un po’ di immodestia, puòdescrivere la decisione che fu presa in se-no al Savoia Marchetti Historical Group(SMHG) di realizzare una replica dell’ap-parecchio che nel 1933 mostrò al mondol’eccezionale qualità della produzione ae-ronautica italiana e le capacità organiz-zativa e operativa della nostra Aeronau-tica Militare e del quale non si ha quasipiù memoria, dal momento che nel vec-chio continente non ne esiste alcunesemplare: il Savoia Marchetti S.55.L’audacia dell’impresa di costruzione stanel fatto che, pur avendo la disponibilitàdell’archivio tecnico custodito dal GruppoLavoratori Seniores SIAI Marchetti, non

erano disponibili risorse né tecniche né fi-nanziarie che ci potessero assicurare si-gnificative probabilità di successo. Non-dimeno un grande entusiasmo, indubbia-mente accompagnato anche da una buo-na dose d’incoscienza, ci portò alla deci-sione di partire comunque nella realizza-zione di alcune parti dell’apparecchio,con la speranza che l’esibizione di quantovia via realizzato potesse poi portare ul-teriori contributi per proseguire. Un bri-ciolo di buon senso ci aveva fatto nelfrattempo desistere dall’intento di realiz-zare una replica volante, che era stato ad-dirittura l’obiettivo di partenza!Com’è noto, l’apparecchio era quasi to-talmente di legno: soltanto le derive e leparti mobili erano realizzate in tubi d’ac-ciaio saldati. E queste parti metalliche fu-rono infatti le prime ad essere realizzate,grazie alla disponibilità di sponsor quali-ficati presenti in seno al SMHG. Ciò chemancava totalmente erano proprio le ri-sorse di falegnameria, quelle necessarie almassimo impegno realizzativo. Furonol’entusiasmo e l’incoscienza a spingerci ea sostenerci: un esiguo gruppetto di vo-lontari, praticamente digiuni di esperien-za specifica, cominciò nondimeno a co-

struire le parti del piano fisso di coda egiunse infine al suo completamento dopocirca 500 ore di lavoro, avendo incollatoe chiodato più di 1600 pezzi di legno. IlMuseo di Volandia, dove si era concorda-to di esporre la replica, mise a disposizio-ne in officina lo spazio necessario perl’attività di costruzione.L’esibizione dei primi manufatti suscitòampi apprezzamenti che, oltre a darcisoddisfazione per quanto fatto, ci con-vinsero soprattutto (se ancora ce ne fossestato bisogno) a procedere nell’impresa,fidando nel probabile progressivo accre-scimento delle nostre capacità operativenella pratica di falegnameria. E così subi-to dopo si pose mano alla costruzionedelle travi di coda, semplici nell’apparen-za esterna ma anch’esse complesse nel-l’architettura strutturale. E, con l’assem-blaggio di circa 700 pezzi, anche le travifurono rapidamente completate e sonoormai pronte per la finitura esterna. A meno di pochissimi dettagli minori, cisiamo imposti di rispettare totalmente ilprogetto originale di Alessandro Mar-chetti. Solo il legname utilizzato differi-sce da quello previsto a progetto, moltocostoso e difficilmente reperibile al gior-

Prosegue la ricostruzione dell’I-BALB

In apertura lo stato di avanzamento della costruzione dello scafo dell’S.55 nel luglio 2019. A sinistra, la parte anteriore del paramezzale, elementoessenziale della struttura dello scafo. A destra, posizionamento dei correntini che raccordano la parte superiore dello scafo con la sezione centraledell’ala. Sotto, le ordinate vengono completate dopo il montaggio dei correnti longitudinali.

no d’oggi. Del resto l’unica possibilità diprocedere era di utilizzare l’abete com-merciale generosamente offerto da unosponsor. Data la sofisticata architettura struttura-le, estremamente interessante alla lucedelle tecnologie odierne, si è deciso di la-sciare l’apparecchio in parte privo del ri-vestimento esterno: pertanto i piani dicoda saranno rivestiti solo a metà; in unadelle travi di coda sono stati lasciati“squarci” nel rivestimento che ne mostra-no l’interno; uno degli scafi sarà rivestitosolo in minima parte (quanto necessarioper assicurarne la consistenza struttura-le); lo stesso per una metà del piano cen-trale dell’ala e per una delle semiali.Attualmente è in costruzione il primo deidue scafi: un manufatto imponente, lun-go dieci metri e largo due, costituito dauna quarantina di ordinate inserite suuna chiglia divisa in due pezzi e collegateda correnti orizzontali. Il primo problemada risolvere è stato individuare un ap-proccio costruttivo che non richiedessel’approntamento di uno scalo di montag-gio (soluzione tipica in una produzioneindustriale, ma ingiustificata nella costru-zione di un unico esemplare). Si è risoltovincolando le ordinate in posizione connumerosi travicelli provvisori da rimuo-vere dopo il collegamento definitivo conchiglia e correnti, soluzione che ha com-portato un paziente lavoro di aggiusta-menti successivi ma che si è dimostratapienamente efficace. Non potendo repli-care la tecnica di curvatura a vapore dellegname utilizzata a suo tempo, un altroscostamento dal processo di costruzioneoriginale è stato il ricorso alla soluzionelamellare per tutti gli elementi non retti-

linei (come la chiglia e buona parte dellecostole). Una volta levigate, l’aspetto del-le parti lamellari non differisce da quellemonolitiche.Ogni ordinata è stata assemblata sul ban-co di lavoro, sul quale erano stati inizial-mente piazzati i necessari riferimenti diquota desunti dal piano di costruzione.Una volta collegati madiere, costole e ba-glio, sono stati applicati i fazzoletti an-golari e i rinforzi inferiori, quindi l’ordi-nata è stata posizionata sulla chiglia. Unavolta inserita sulla chiglia nella posizionelongitudinale prevista, ciascuna ordinataè stata provvisoriamente dotata di due“piedi” che ne assicurano il corretto po-sizionamento rispetto al piano di simme-tria dello scafo e collegata rigidamentealla precedente con quattro travetti chene assicurano il parallelismo. Sulle ordi-nate sono stati posizionati i tre correntiprincipali, il quarto corrente più in alto ei sette correntini sul “dorso” anteriore. Idue correnti principali sono stati preven-tivamente sagomati sul banco per dareloro corretta curvatura secondo il pianodi costruzione. L’esame accurato degli in-croci tra ordinate e correnti ha consentitodi verificare il corretto andamento dellefiancate e suggerito alcuni ritocchi mino-ri (per eliminare il rischio di un effetto“bottiglia di Coca-Cola”). Il risultato fina-le appare pienamente soddisfacente.Sono stati costruiti i due elementi del pa-ramezzale, anch’essi parzialmente apertia mostrare la struttura interna. Sarannofissati ai madieri con una serie di angolarimetallici. Contemporaneamente al com-pletamento della parte anteriore delloscafo è partita l’attività di costruzionedella parte posteriore al redan. È già in

posizione la chiglia e sono state assem-blate alcune ordinate che, opportuna-mente distanziate, mostrano già il futurosviluppo dei volumi. Alcuni sponsor professionali hanno rea-lizzato altre importanti parti dell’appa-recchio: due perfette repliche dei motori,fresate CNC in resina ad alta densità, sonogià installate sul cavalletto di supporto ecompletate con due magnifiche eliche inalluminio. Al complesso dei motori man-cano ormai soltanto le cappottature. Unaltro sponsor di recente acquisizione haintanto avviato la costruzione dei primipezzi del piano centrale dell’ala.

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Volo record per il Falco EVOa cu

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L’Unione Europea ha approvato lanuova regolamentazione comu-ne, per garantire le operazioni

con i droni nel rispetto della sicurezza edella privacy dei cittadini, sviluppatadall’European Aviation Safety Agency(EASA), con la collaborazione delle auto-rità nazionali e dell’industria. La regola-mentazione consiste di un ImplementingAct, presentato alla Commissione Europeail 28 febbraio, e un Delegated Act. Il pri-mo è relativo alle operazioni con i droninonché la loro registrazione e certifica-zione; il secondo definisce i requisiti tec-nici che i droni dovranno possedere. Dopoun periodo di transizione per consentireai Paesi di adeguarsi, i due documenti sa-ranno pienamente operativi entro il 2022. Le operazioni con i droni ricadranno sottotre categorie:

Open: non comportano rischi•

per i cittadini e che, pertanto,non richiedono autorizzazionipreventive;Specific: comportano qualche•

rischio e, pertanto, richiederan-no un’autorizzazione specifica,ad eccezione di certe situazionistandard in cui sarà sufficienteuna dichiarazione dell’operato-re;Certified: richiedono la certifi-•

cazione del drone, un pilota do-tato di brevetto e un operatoreapprovato dalle autorità com-petenti.

L’attuale regolamentazione riguarda leprime due categorie. L’EASA predisporràe pubblicherà una serie di documenti cheindichino condizioni, modalità, procedure

e spiegazioni che gli operatori del settoredovranno rispettare e seguire (GuidanceMaterial e Acceptable Means of Com-pliance, Specific Operation Risk Asses-sment). La prossima tappa sarà la regola-mentazione che consentirà le operazionicon i droni nello spazio aereo controllato. Da evidenziare che tutti i portatori d’in-teresse hanno il compito e l’interesse diapportare il proprio contributo al proces-so di regolamentazione affinché il mer-cato europeo dei droni si sviluppi nel ri-spetto della sicurezza e dell’accettabilitàsociale con il fine di un’integrazione mul-timodale del sistema di trasporti urbanied extra-urbani. In tale contesto, nel cor-so della Conferenza di Amsterdam del no-vembre 2018 la “comunità dei Droni” haindicato sette priorità:

Supportare le nazioni nell’im-•

plementazione della regolamen-

tazione;Definire un quadro istituzionale•

entro il quale i servizi con i dronipossano svilupparsi e operarenell’ambito del Cielo Unico Eu-ropeo;Definire degli standard di pro-•

duzione che tengano conto del-la concorrenza globale;Supportare le città nello svilup-•

po di soluzioni intermodali ditrasporto pubblico;Sviluppare una campagna di•

informazione verso tutti gli at-tori coinvolti, specie gli opera-tori e le autorità locali;Investire in ricerca e sviluppo in-•

dispensabili per lo sviluppo delsettore.

Tornando in Italia, il 20 giugno un droneLeonardo Falco EVO, di stanza a Lampen-

In apertura, un prototipo del Falco EVO ripreso in pista a Ronchi dei Legionari durante le provedi volo. La macchina impiegata da Lampedusa, immatricolata I-UASI, è stata pubblicata nelnumero precedente. (Leonardo) Sopra, la fase sperimentale del programma europeo Frontex havisto anche l’impiego di un drone israeliano IAI Heron. (Web)

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dusa dove è utilizzato dalla Guardia di Fi-nanza per la sorveglianza del traffico ma-rittimo nel Mediterraneo (Aeronautica,giugno 2019), ha stabilito un record di 17ore e 21 minuti di volo durante una mis-sione di sorveglianza per l’agenzia euro-pea Frontex. La missione aveva l’obiettivodi identificare un’imbarcazione che avevaa bordo 81 migranti che, ad un certopunto, sono stati trasbordati su imbarca-zioni più piccole, provando così quellache viene ritenuta una pratica utilizzatadalle organizzazioni criminali. L’operazio-ne è stata condotta in stretto coordina-mento con ENAV, ENAC, AST AeroserviziLampedusa (la società che gestisce l’ae-roporto dell’isola), Guardia di Finanza eLeonardo. I Falco EVO sono schierati aLampedusa dal dicembre 2018. Da allorahanno svolto missioni per 280 ore di volo.Per effettuare tali missioni il Falco EVO èequipaggiato con una suite di sensoriavanzati, tra cui il radar Gabbiano TS Ul-

tra Light di Leonardo per missioni a lungoraggio diurne e notturne.Non si è fatta aspettare molto la risposta

americana all’abbattimento di un MQ-4Adella US Navy nell’area dello stretto diHormuz il 19 giugno. Il 18 luglio l’unitàdi assalto anfibio USS Boxer ha abbattutoun drone iraniano mentre transitava dallostretto. Il comunicato ufficiale del Dipar-timento della Difesa USA è stato smentitodalle autorità iraniane che negano di averperduto velivoli. Non vi sono notizie certesul tipo di arma utilizzata dalla Boxer, sueventuali sistemi di disturbo delle radio-frequenze del drone o di sistemi d’armacinetici. Poichè il comunicato indica cheil drone si era avvicinato a circa un chilo-metro dalla nave, si potrebbe supporrel’uso di armi antiaeree di punto, quale adesempio il sistema Phalanx. Il drone ab-battuto potrebbe essere un Mohajer-4B/Sadegh 1 o Shahed-123 della marinadei Pasdaran. L’episodio rappresenta unulteriore elemento di tensione in un mo-mento molto delicato dei rapporti delmondo occidentale con l’Iran. Un dronedei ribelli Houthi yemeniti contro l’aero-porto internazionale di Abba nel sud-estdell’Arabia Saudita ha causato un mortoe sette feriti. Sono sempre più frequentigli attacchi Houthi con droni, missili ba-listici o missili di crociera contro obiettividel sud dell’Arabia Saudita. Il governo uf-ficiale dello Yemen è sostenuto da unacoalizione di forze dell’Arabia Saudita edi altri stati del Golfo, appoggiati dagliUSA. I ribelli sono invece sostenuti dal-l’Iran nella ormai interminabile lotta tra idue grandi stati medio-orientali per lasupremazia nell’area.

Il drone iraniano abbattuto il 18 luglio dalla nave statunitense Boxer era forse del tipo Mohajer-4B, qui illustrato. (IRNA)

IN BREVE

n Il presidente dell’INPS, Pasquale Tridico, propone l’impiego di droni per il con-trollo del caporalato nell’agricoltura. L’entità del fenomeno, l’ampiezza dellearee da controllare e le limitate risorse di personale rendono necessaria l’a-dozione di strumenti che permettano un controllo più capillare del caporalatoche, in aumento, viene associato a fenomeni criminali. La proposta è stataformulata nel corso di un’audizione di Tridico alla Camera.

n Presso i laboratori di ricerca dell’USAF è in corso lo sviluppo dello Skyborg,piattaforma APR poco costosa che dovrebbe essere operativa entro la finedel 2023. Grazie all’applicazione dell’intelligenza artificiale, lo Skyborg sarà ingrado di decollare e atterrare autonomamente, di volare in cattive condizionimeteorologiche, di evitare altri aeromobili ed ostacoli. In compenso, non sonoancora chiari i ruoli ai quali il mezzo sarà destinato. (nella foto USAF)

Il drone Skyborg presentato dall’USAF potrebbe essere il capostipite dei loyal wingmen sta-tunitensi, destinati a operazioni autonome o sotto il controllo di una piattaforma pilotata.(USAF)

La decisione sulla prosecuzione delprogramma F-35 da parte italianasarà tra le questioni più scottanti

che il Parlamento italiano dovrà affron-tare dopo la pausa estiva. Entro fine set-tembre il Joint Program Office del Penta-gono deve ricevere gli impegni per i lottidi produzione 15, 16 e 17. Benché sia ap-pena stato raggiunto l’accordo per i lotti12, 13 e 14 (vedi Aeronautica, giugno2019), il ciclo quadriennale di realizzazio-ne dei pezzi di più complessa produzioneprevede che gli impegni per le consegnedal 2023 al 2027 vengano presi adesso.L’Italia, che finora è ferma a 28 esemplarisui 90 rimasti dopo l’improvvido tagliooperato dal governo Monti, è l’unico pae-se partecipante al programma a non averespresso le proprie intenzioni.Su questo sembra fosse in corso una bat-taglia all’interno della maggioranza digoverno, con la Lega schierata sul frontedel Sì e il Movimento 5 Stelle su quellodel No, o almeno della non scelta. Laspaccatura, che ripeteva quella su altriimportanti temi di politica industriale, eralegata alla difficoltà di conciliare le realtàdi governo con le promesse elettorali. Inquesto caso, l’ulteriore riduzione cause-rebbe danni al rapporto con gli Stati Uni-ti, già incrinato dalla ricerca di rapportipreferenziali con Cina e Russia. In casa,verrebbero compromessi gli investimentifatti dallo Stato italiano per costruire lostabilimento (del quale Leonardo ha solo

la gestione) e l’occupazione diretta, oggipari a 1.100 addetti, e indiretta, spessocostituita da piccole e medie imprese. Per l’Italia l’esigenza operativa – cioè l’ur-genza di sostituire le vecchie linee AMX eTornado – si aggiunge quella di tenereaperta la linea di montaggio finale di Ca-meri, che al momento per il 2023 puòcontare solo su tre F-35A per l’Olanda.Perversamente, l’incertezza sull’impegnoitaliano impedisce a Cameri di essere se-lezionata per il montaggio degli aerei de-stinati a clienti stranieri che pure ne ap-prezzano l’alta qualità produttiva.L’indecisione che ha sempre contrasse-gnato la gestione politica del programmaè in forte contrasto con i risultati chel’Aeronautica Militare ha ottenuto nel-l’impiego, come testimoniano le numero-se esercitazioni internazionali già svoltee, in prospettiva, la disponibilità a inviarequattro F-35A in Islanda quale contributoall’air policing della NATO. Al momento diandare in stampa il rischieramento non èancora confermato. Sulla scena internazionale, da segnalarel’indiscrezione di stampa sulla ripetutaviolazione dei cieli iraniani da parte degliF-35i Adir israeliani. In mancanza di con-ferme ufficiali ci si può solo limitare a ri-cordare che l’interesse della notizia statutto nel fatto che l’Iran è dotato del si-stema di difesa aereo russo S-300, che sidimostrerebbe quindi incapace di avvista-re i caccia di quinta generazione.

IN BREVE

n L’8 maggio l’USAF ha consegnatoper via aerea un F-35A sulla HillAFB, dove servirà quale ausilio di-dattico per la riparazione dei dan-ni. Il trasporto ha richiesto losmontaggio delle semiali esterne,per la prima volta in assoluto.

n In giugno la flotta F-35 nel mondoha raggiunto le 400 macchine e200.000 ore di volo complessive.La versione A, in servizio tra l’altrocon il 32° Stormo, conta 283 esem-plari e 125.850 ore, seguita dalla B(87 macchine, 52.410 ore) e dallaC (30 macchine, 22.630 ore). Lebasi operative sono 17, i piloti oltre800 e i manutentori più di 7.500.

n Nel 2019 Lockheed Martin contadi consegnare 131 F-35, 40% piùche nell’anno precedente.

n La Corea del Sud intenderebbeportare da 40 a 60 esemplari lapropria dotazione, aggiungendo –secondo Aviation Week – venti F-35B a decollo corto/verticale.

n Sugli F-35A è in corso l’installazio-ne del sistema automatico anti-collisione con il suolo (Auto-GCAS), con nove mesi di anticiposui tempi previsti.

n Lockheed Martin conta di elimina-re entro marzo 2020 le aziendeturche dalla fornitura di parti per ilprogramma F-35. Non è chiaro segli Stati Uniti intendano rinunciareanche a basare F-35 in Turchia,dove dovrebbero comunque ope-rare nel sistema di difesa aereadotato dei missili S-400 russi.

Il ritorno dell’incertezza

Alcuni F-35A in formazione con un KC-135R della Utah Air National Guard l’11 luglio 2019. Abordo dell’aerocisterna erano presenti alcuni Boy Scout per un volo di ambientamento. (US ANG)

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AERONAUTICA MILITARE46a Brigata sperimentaparacadute T-11In agosto la 46a Brigata Aerea e il RSVhanno sperimentato con la Brigata Fol-gore e la 173a Brigata Paracadutisti del-l’esercito americano il paracadute T-11per verificarne l’idoneità all’impiego suiC-27J e C-130J/J-30 dell’Aeronautica Mi-litare. Le tre sessioni di volo si sono svoltea Pisa e Aviano, con ripresa video dei lanciper la successiva analisi. Le prove sonosvolte nel quadro della Capacità Nazio-nale di Proiezione dall’Aria.

Fine missione RomaniaSono rientrati in Italia il 17 agosto i quat-tro Eurofighter F-2000A Typhoon chehanno partecipato all’operazione NATOBlack Shield, rischierandosi in Romania,sulla base di Mihail Kogalniceanu, vicinoCostanza. Le autorità romene hanno sa-lutato gli italiani con una cerimonia allapresenza del Sottocapo di Stato Maggioredella Fortele Aeriene Romane, magg. gen.Constantin Dobre e del comandante dellaSquadra Aerea, gen. s.a. Gianni Candotti.Personale e materiale sono rientrati inItalia nei giorni successivi.

500 ore di Eurofighter in KuwaitA inizio luglio il Task Group Typhoon haraggiunto le 500 ore di volo in Kuwait daquando, il 26 marzo, ha sostituito gliAMX in quel teatro operativo, con com-piti di ISR (Intelligence, Surveillance andReconnaisance). Nonostante temperaturetalvolta superiori ai 50°C, i caccia hannoeffettuato oltre 120 missioni e fotogra-fato oltre 1.700 punti di interesse. Le im-magini sono studiate e interpretate daglianalisti dell’Integrated Italian MultisensorExploitation Cell (I2MEC).

Cambi di comandoIl 18 luglio il col. Riccardo Salis ha avvi-cendato alla direzione dell’11° RepartoManutenzione Velivoli il col. Carlo Rubi-no. Il 30 luglio il col. Roberto Del Vecchioha assunto il comando del 6° Stormo, insostituzione del col. Luca Maineri. Il 3 set-tembre, ad Amendola, il col. Stefano Ca-stelnuovo ha assunto il comando del 32°Stormo, succedendo al col. Davide Mar-

zinotto. Il 4 settembre il gen. b.a. AndreaDi Pietro ha assunto il comando del 3°Reparto SMA, in sostituzione del parigra-do Luigi Del Bene, destinato al COI. Lostesso giorno il ten. col. Giuseppe Gentileè diventato il primo navigatore ad assu-mere il comando del 311° Gruppo, in so-stituzion del parigrado e paricorso Gian-marco Di Loreto. L’11 settembre, infine, ilcol. Davide Rossellini è subentrato al col.Antonio Monaco al comando della ScuolaMilitare Aeronautica Douhet.

DIFESAUn italiano a capo dellatrasformazione NATOIl 19 luglio il gen. c.a Paolo Ruggiero è su-bentrato all’Ammiraglio Manfred Nielsonquale Deputy Supreme Allied CommanderTransformation di Norfolk, in Virginia. Ilgenerale Ruggiero è oggi la massima ca-rica militare italiana nella struttura di co-mando NATO, nonché la massima autoritàmilitare nazionale negli USA.

Bonificato relitto aereo in mare

Su richiesta della prefettura di Trapani ilnucleo SDAI di Augusta è intervenuto inluglio per rimuovere da un relitto d’ae-reo a 30 metri di profondità davantiTrefontane 1.000 colpi di mitragliatrice.Secondo la stampa, si sarebbe trattatodei resti di un bombardiere PiaggioP.108.

Australia cerca nuovo elicotterod’attacco

L’Australia intende acquistare 29 elicot-teri d’attacco per sostituire entro pochianni gli attuali 22 Eurocopter Tiger. Il re-quisito prevede solo macchine mature,escludendo perciò il nuovo AW249 alquale sta lavorando Leonardo per l’Eser-cito Italiano. L’industria statunitense staproponendo il Boeing AH-64E Apache eil Bell AH-1Z Viper. In Germania, frattan-to, i Tiger sono stati messi a terra nel me-se di agosto per la verifica della bullone-ria in titanio, tornando poi gradualmentein servizio.

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Guerini nuovo ministro della Difesa

Il 5 settembre ha prestato giuramento il secondo governo presieduto da GiuseppeConte, scaturito dalla crisi agostana conclusasi con l’ingresso in maggioranza del PDin sostituzione della Lega. L’incarico di ministro della Difesa è stato assegnato a Lo-renzo Guerini, lombardo, 52 anni, laureato in legge, deputato dal 2013 e vice segretariodel PD nel 2014-17. Guerini, che dovrà lasciare a un rappresentante della nuova op-posizione la presidenza del Comitato Parlamentare per la Sicurezza della Repubblica,sostituisce Elisabetta Trenta, l’esponente M5S che aveva retto l’incarico dal 1° giugno2018 ma che non è stata riconfermata dal proprio partito. Guerini, a destra nella fotocon il presidente Sergio Mattarella, ha esordito pubblicamente l’8 settembre nella tra-dizionale cerimonia a Porta San Paolo. (Foto Ministero della Difesa)

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Esistiamo perché siamo utili

L’estate 2019 ha visto ancora una volta i reparti dell’AeronauticaMilitare dare un importante contributo alla comunità nazionale coninterventi di vario genere e tipologia. Per quanto riguarda la difesaaerea, sono stat annunciati tre decolli su allarme.– Il 19 luglio un Eurofighter schierato a Istrana ha intercettato un

bireattore Gulfstream G.IV in volo da Tel Aviv a Samedan, cheaveva perso il contatto radio.

– Il 15 agosto due Eurofighter del 36° Stormo hanno intercettatodue aerei di linea su rotte diverse, entrambi i quali avevano per-so il contatto radio.

– Il 30 agosto due Eurofighter del 36° Stormo hanno intercettatoun Boeing 777 della Saudi Airlines, che aveva perso il contattoradio in volo tra Parigi e Gedda. (foto Aeronautica Militare)

Il lungo elenco delle missioni di soccorso comprende:– 6 giugno, un Falcon 50 del 31° Stormo ha trasportato un bimbo

di 40 giorni, in culla termica, da Cagliari a Roma, per il ricovero all'ospedale Bambino Gesù.– 7 luglio, un Falcon 900 del 31° Stormo ha trasportato un sergente maggiore dell’Esercito da Roma a New York, dov’è stato ri-

coverato al New York Presbiterian per una malattia molto rara. – 15 luglio, un Falcon 50 del 31° Stormo ha trasportato da Alghero a Genova un bambino di quattro anni, poi ricoverato all’ospe-

dale Gaslini.– 19 luglio, un Falcon 900 del 31° Stormo ha portato una ragazza di 24 anni da Cagliari a Roma, per il ricovero all’ospedale Fa-

tebenefratelli.– 24 luglio, un Falcon 900 del 31° Stormo ha trasportato un bimbo di un mese in culla termica da Cagliari a Ciampino, per il suc-

cessivo ricovero all’ospedale Bambino Gesù. – Il 27 luglio un C-130J della 46a Brigata Aerea ha portato da Catania a Roma un bimbo di pochi mesi affetto da una grave

malattia cardio-polmonare, che per ridurre i trasbordi ha consigliato di imbarcare direttamente l’ambulanza.– Nella notte del 28 luglio un HH-139A dell’85° Centro ha recuperato un velista francese alla deriva al largo della costa laziale.

Una seconda missione al largo di Terracina si è purtroppo conclusa senza successo.– 3 agosto, un Falcon 50 ha trasferito un uomo di 49 anni da Brindisi a Rivolto per il ricovero nell'ospedale Santa Maria della Mi-

sericordia di Udine.– 5 agosto, un HH-139A dell'82° Centro CSAR ha recuperato una donna colpita da coliche addominali e in stato di disidratazione

presso la Riserva Naturale Orientata "Zingaro", vicino San Vito Lo Capo (TP).– 6 agosto, un Falcon 900 ha trasportato una donna di 27, incinta, da Cagliari a Malpensa, per il successivo ricovero all’Ospedale

dei Bambini “Vittore Buzzi” di Milano.– 9 agosto, un Falcon 50 ha trasportato un bimbo di un mese in culla termica da Cagliari a Ciampino, per il successivo ricovero

al Bambino Gesù. (foto Aeronautica Militare, in basso)– 12 agosto, un HH-139A dell’85° Centro ha recuperato con il verricello un pilota di parapendio, caduto in località Valle Agricola

(CE) in una zona non accessibile da terra.– 13 agosto, un HH-139A dell’82° Centro ha recuperato con il verricello un giovane romano, colpito da malore nella riserva dello

Zingaro.– 15 agosto, un HH-139A dell’82° Centro ha recuperato una ragazza colta da malore nella riserva dello Zingaro. Gli equipaggi

hanno inoltre partecipato, senza successo, alla ricerca di un giovane tunisino scomparso in mare nella zona di Torretta Gra-nitola, nel comune di Campobello di Mazara (TP).

– 15 agosto, un C-130J della 46a Brigata Aerea ha trasportato da Lamezia Terme a Torino una bimba di 18 mesi, a bordo dellasua ambulanza.

– Il 15 agosto un Falcon 900 ha effettuato il trasporto urgentedi un organo da Torino a Udine.

– 18 agosto, un HH-139A dell’82° Centro ha recuperato dallariserva dello Zingaro un escursionista di 32 anni, colpito dafrequenti svenimenti per il caldo.

– 22 agosto, un Falcon 900 del 31° Stormo ha trasportato daCagliari a Malpensa un bimbo di 20 giorni, in culla termica,che è stato poi ricoverato al Policlinico San Donato (MI).

– 23 agosto, un Falcon 50 del 31° Stormo ha portato un uomodi 78 anni da Olbia a Milano, per un intervento urgente pres-so l’ospedale San Raffaele; nel pomeriggio ha quindi trasfe-rito una bimba di tre anni da Cagliari a Milano, per il ricoveroal Policlinico San Donato.

– 29 agosto, un HH-139A dell’82° Centro ha partecipato allericerche di un sub disperso al largo di Isola delle Femmine(PA).

Canada aggiorna flotta EH.101Il Canada intente portare la propria flottadi elicotteri di soccorso AgustaWestlandCH-149 Cormorant allo stesso standarddegli EH.101 norvegesi, aggiungendoviinoltre le sette macchine costruite per ilprogramma VH-71A Marine One e acqui-state dal Canada dopo la sua cancellazio-ne. Con una flotta complessiva di 21 eli-cotteri, il Canada potrebbe riparire unaterza base di soccorso a Trenton e man-tenere il servizio fino al 2040.

Elicotteri Bell per la RepubblicaCecaLa Repubblica Ceca intende ricevere dal2023 otto elicotteri multiruolo Bell UH-1Y Venom e quattro AH-1Z Venom, perun valore complessivo di 623 milioni didollari.

USA vendono F-16 a TaiwanA metà agosto il governo americano haapprovato la vendita a Taiwan di 66 cac-cia F-16V, per un valore stimato di ottomiliardi di dollari. L’accordo è sgradito al-la Cina, che rivendica l’isola come partedel proprio territorio.

In produzione il Su.57A fine luglio il vice primo ministro russoYuri Borisov ha annuciato la firma di uncontratto di produzione per 76 cacciaSukhoi Su.57, il primo dei quali potrebbeessere consegnato entro fine anno. Ametà maggio il presidente Vladimir Putinaveva detto di volere in linea tre reggi-menti di Su.57 entro il 2028, pari ad unritmo di produzione annuale di circa novemacchine.

Germania sceglie NH90 antisomDal 2025 la marina tedesca inizierà a so-stituire gli attuali Westland Sea Lynx 88Acon gli NH90 nella configurazione anti-sommergibili Caiman francese. La sceltaè stata comunicata dal capo di statomaggiore della Difesa, ammiraglio Joa-chim Ruhle, ma deve ancora essere ap-provata dal parlamento. Gli elicotteri siaffiancheranno ad altri 18 NH90 da ricer-ca e soccorso, già in produzione per so-stituire i Westland Sea King 41. SecondoFlight, Leonardo aveva sperato di venderei propri AW159 Super Lynx, per i qualinon vi sono attualmente ordini.

L’Italia entra nel Tempest

L’Italia ha annunciato il 10 settembre l’adesione al programma britannico per il cacciadi sesta generazione Tempest, come auspicato dall’Aeronautica Militare e dall’indu-stria. Alla firma dell’accordo tecnico è seguito, il giorno successivo, quello industriale.L’Italia segue dunque la Svezia, che ha aderito il 18 luglio, per sviluppare un sistemaavanzato con caratteristiche tecnologiche innovative (cfr. Aeronautica, aprile 2019).La scelta tutela l’industria, a partire da Leonardo, le cui controllate nel Regno Unitosono coinvolte sin dalle prime fasi. L’auspicio, più volte espresso, è che il Tempestpossa convergere con il FCAS franco-tedesco-spagnolo per dar vita ad un program-ma europeo unico.

Eurofighter fuori gara in Canada

La gara per il nuovo caccia canadese ha perso due importanti concorrenti. TantoAirbus, che presentava l’Eurofighter, quanto Dassault, con il Rafale, si sono ritirati afronte della difficoltà di rispettare gli accordi di sicurezza tra USA e Canada anchenella produzione in Europa e del peso, a loro dire limitato, assegnato alle contropartiteindustriali offerte. Il terzo concorrente europeo, Saab, sta ancora esaminando la si-tuazione. Gli unici partecipanti confermati sono al momento il Boeing F/A-18E/F Su-per Hornet e il Lockheed Martin F-35A. Per quest’ultimo è stato necessario negozaia-re una deroga ai criteri industriali, in quanto il programma è strutturato su gare com-petitive anziché su quote di lavoro garantite. (foto Eurofighter)

Aeronautica | 7/8-2019 | 23

US Navy sostituisce radar P-8AIl radar di sorveglianza APS-149 dei pat-tugliatori P-8A sarà sostituito dal nuovoAdavance Airborne Sensor (AAS), ag-giungendo ai sensori esistenti le funzionidi radar ad apertura sintetica e traccia-mento di obiettivi mobili al suolo. Il si-stema dovrebbe essere contenuto in unpod abbassabile idraulicamente dal ven-tre del velivolo, evitando la sagoma deimotori.

INDUSTRIACinque AW139 per i Vigili delFuocoSalgono a otto gli elicotteri AW139 ordi-nati dal Corpo Nazionale Vigili del Fuoco,due dei quali già in servizio. Il secondolotto di cinque macchine, per un valoredi oltre 75 milioni di euro compresi logi-stica e addestramento, è stato annunciatoin luglio e le consegne sono previste entrometà 2020.

Vulcanair offre P.68R in USAVulcanair offrirà alle scuole di volo ame-ricane una versione semplificata del bi-motore P.68R (Vr) a carrello retrattile,battezzata P.68R Eco e con prezzo intor-no agli 850.000 dollari. Il distributoreAmeravia ha dichiarato di aver ricevuto

nell’ultimo anno ordini per 18 monomo-tori quadriposto Vulcanair V1.0, versioneaggiornata del classico P.66 le cui conse-gne avvengono al ritmo di due esemplarial mese.

ATR lancia versione STOLElix Aviation è il primo cliente a sceglierel’ATR 42in versione STOL, in grado di ope-rare di piste di soli 800 metri, contro inormali 1.050. La società ha ordinato die-ci ATR 42-600S, ai quali si aggiungono idue di Air Tahiti. Il varo ufficiale del pro-gramma è atteso entro fine 2019.

Nuovi contratti per PiaggioLa Difesa ordinerà a Piaggio Aerospacel’aggiornamento di 19 bimotori P.180 giàin servizio e le affiderà servizi di manu-tenzione motori (compresi i Viper Mk 632degli MB.339). ENAV ha inoltre siglato uncontratto di supporto integrato di setteanni per la propria flotta radiomisure, Ilvalore complessivo delle commesse, paria circa 700 milioni, dovrebbe permetterela sopravvivenza dell’azienda in attesache vengano definiti il nuovo piano in-dustriale e la vendita.

Vola il Gripen E brasilianoIl 26 agosto ha volato da Linköping, inSvezia, il primo Saab 39 Gripen E desti-nato al Brasile. La versione E presenta un

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Leonardo: certificato l’elicottero da addestramento TH-119

A metà luglio il monoturbina da addestramento Leonardo TH-119, proposto per ilrinnovo della linea addestrativa della US Navy oggi sul vecchio TH-57 (Bell 206), haricevuto la certificazione FAA, comprese le operazioni in volo strumentale. Il requisitoamericano TH-73 (ex TH-XX) prevede l’acquisto di fino a 130 elicotteri, che la dittarealizzerebbe nello stabilimento di Philadelphia. (foto Leonardo)

Tecnam P.2012 certificato negli USA

La Federal Aviation Administration (FAA) ha certificato il bimotore Tecnam P.2012in base alle norme FAR 23, spianando la strada all’entrata in servizio con Cape Air,la compagnia statunitense che prevede di riceverne fino a cento esemplari. Il costrut-tore campano ha inoltre lanciato la propria Flight Academy, già approvata da ENACper offrire corsi da pilota privato, commerciale e di linea, in partnership con CATSAviation per la formazione teorica a distanza. La scuola offrirà inoltre corsi per ma-nutentori e altre figure professionali. Un’altra nuova iniziativa è il programma di no-leggio Xtrapower, che proporrà contratti a canone mensile da 2 a 5 anni. Cape Air haaccettato i suoi primi due P.2012 (numeri di costruzione 3 e 4) a Capua tra il 16 e il18 luglio, e prevede di ricevere le prime 20 macchine entro fine 2020. (Foto Tecnam)

nuovo sistema di comandi di volo, connuove leggi di controllo, e un nuovo abi-tacolo con schermo principale di grandidimensioni. Nella Força Aerea Brasileira iltipo sarà noto come F-39.

Airbus inizia montaggio A220 in USAIl 5 agosto Airbus ha inaugurato la se-conda linea di montaggio finale del bi-reattore A220, che si affianca a quellaprincipale a Mirabel, in Canada. Entro seianni lo stabilimento dovrebbe raggiun-gere un ritmo di produzione annuale dicirca 45 macchine. L’industria italianapartecipa al programma A220 con im-pennaggi in fibra di carbonio e strutturadella cabina.

Rinasce la De Havilland CanadaCon l’acquisto da Bombardier del pro-gramma Dash 8, Longview Aviation Capitalha dato vita alla nuova De Havilland Air-

craft of Canada. Sembra tuttavia cheLongview non intenda portare sotto DHACla produzione con della controllata VikingAir (che costruisce il DHC-6 Twin Otter) egli anfibi CL, tutti prodotti dismessi daBombardier durante la ristrutturazione.

Marshall trasformerà E-7per RAFMarshall Aerospace parteciperà alla tra-sformazione degli aerei radar E-7, com-presa l’installazione del radar. La RAF haannunciato in marzo di aver scelto l’E-7quale sostituto degli attuali E-3D Sentry.Altrettanto potrebbe fare la NATO per laNAEW Component di Geilenkirchen. Il 15luglio a Seattle ha intanto volato il primodei nove P-8A Poseidon per la RAF, la cuiconsegna è prevista nel 2020. Anche iP-9 sono basati sulla cellula del Boeing737 civile.

Extra lancia NGExtra ha lanciato il monoplano NG, cheripropone con struttura in materiali com-positi la formula delle sue celebri mac-chine acrobatiche. Il monoposto, presen-tato al salone Air Venture di Oshkosh,monta un motore Lycoming AEIO-580-B1A da 315 CV e un’elica tripala Muh-bauer. I serbatoi sono integrati nell’ala.

Aeronautica | 7/8-2019 | 25

Incendi estivi in forte calo

Dal 15 giugno al 16 agosto il Centro Operativo Aereo Unificato (COAU) del Diparti-mento della Protezione Civile (DPC) ha ricevuto 511 richieste di intervento sugli in-cendi, poco più del 40% rispetto all’estate-record del 2017. La flotta DPC comprendequesta’anno 16 Canadair, quattro elicotteri Erickson S64F dei Vigili del Fuoco e altri11 aeromobili. Le zone più colpite sono state Sicilia e Calabria. L’attività ha compreso1.343 ore di volo sul fuoco, con oltre 4.600 lanci di acqua e liquido ritardante o estin-guente. Tra il 14 e il 18 agosto due Canadair italiani hanno operato in Grecia, sull’isoladi Evia, facendo 126 lanci in 29 ore di volo sul fuoco. Il contributo dell’Aeronauticaha compreso un elicottero HH-139A dell’82° Centro, che nei soli giorni 9-10 luglio halanciato oltre 44 tonnellate di acqua. Da segnalare anche che il 29 giugno il NucleoAntincendi del Poligono Interforze Salto di Quirra (PISQ) è intervenuto su un incendioa ridosso di un deposito di automezzi nell'abitato di Perdasdefogu (NU) per domareun incendio divampato con forza. Il fuoco è stato successivamente spento dal CorpoForestale. (Foto Aeronautica Militare)

Addio Aersud, arriva Airbus Helicopters

Il 12 luglio Airbus ha annunciato l’acquisizione di Aersud Elicotteri, la storica societàfondata dall’aerosiluratore Martino Aichner, da mezzo secolo distributrice in Italiadegli elicotteri francesi oggi prodotti dal gruppo europeo. Il prezzo dell’operazione,che comprende la società operativa Helicopters Italia di Trento, non è stato annun-ciato. In Italia oltre 90 operatori impiegano più di 250 macchine Airbus. Dal 4 set-tembre Space Engineering, la società romana controllata da Airbus dal 2015, è di-ventata Airbus Italia, restando però separata da quella elicotteristica. (foto Helicop-ters Italia)

SPAZIOASI ordina Ital-GovSatCom aTAS e TelespazioIl 23 luglio Thales Alenia Space (TAS) e Te-lespazio hanno siglato con l’Agenzia Spa-ziale Italiana (ASI) il contratto per la pri-ma fase del sistema satellitare Ital-Gov-SatCom, che mira a sviluppare un sistemadi telecomunicazioni per scopi istituzio-nali come protezione civile, sicurezza, di-fesa, aiuto umanitario, telemedicina, sor-veglianza marittima. TAS Italia sarà re-sponsabile della realizzazione del satellitegeostazionario e dei principali sottosiste-mi, mentre Telespazio seguirà il segmentodi terra, lancio e messa in orbita, nonchéla gestione e fornitura dei futuri serviziprevisti. Il lancio potrà avvenire con il raz-zo italiano Vega.

Operativo lo Space CommandIl 29 agosto è diventato operativo lo Spa-ce Command dell’USAF. La nuova orga-

nizzazione, che potrebbe essere prope-deutica alla costituzione di una vera epropria US Space Force, conta 642 perso-ne ed è guidata dal gen. Jay Raymond.

Sonda indiana si schianta sullaLunaIl 6 settembre la sonda indiana Chan-drayaan-2 ha perso il contatto con ilcentro di controllo durante la fase di al-lunaggio, ed è stata dichiarata perduta.La missione, che avrebbe reso l’India ilquarto paese al mondo a posarsi sullaLuna, era iniziata il 22 luglio. Si trattadel secondo fallimento in pochi mesi,dopo quello del progetto privato israe-liano Beresheet, anch’esso caratterizzatoda semplicità e basso costo, lanciato il22 febbraio 2019 e schiantatosi l’11aprile.

Addio al Delta 4 MediumIl 21 agosto la United Space Alliance hamesso in orbita un satellite GPS III impie-

gando per l’ultima volta il razzo Delta 4Medium, che sarà sostituito dall’Atlas 5.

PROTEZIONE CIVILEAccordo DPC-ENAVENAV e Dipartimento della Protezione Ci-vile hanno siglato un accordo per massi-mizzare efficienza ed efficacia operativanelle operazioni aeronautiche funzionalialle attività di protezione civile e di sicu-rezza aeronautica, con uno specifico mo-dello di cooperazione per identificare am-biti e scenari in cui incrementare il sup-porto operativo reciproco. L’accordo com-prende comunicazione di informazionirelative a situazioni di crisi, processi dicondivisione di analisi di dati e segnali,scenari esercitativi, semplificazione delleprocedure per l’uso di infrastrutture dicomunicazione.

PERSONEDickson nuovo capo FAAIl senato degli Stati Uniti ha confermatoStephen Dickson al vertice della FederalAviation Administration, la più grande eautorevole agenzia di aeronavigabilità delmondo. Il precedente amministratoreaveva lasciato l’agenzia nel gennaio 2018.

SPORTDeltaplano: ori mondialiindividuali e di squadra perl’ItaliaIn luglio l’Italia si è aggiudicata per la de-cima volta i mondiali di deltaplanoasquadre, svoltosi da Tolmezzo nei cieli diFriuli e Slovenia. Gli italiani AlessandroPloner e Christian Ciech si sono aggiudi-cati anche l’oro e l’argento individuali.

Parapendio: oro mondialeindividuale e di squadra perl’ItaliaA Krushevo, in Macedonia, l’Italia ha vin-to il titolo mondiale a squadre di para-pendio, a pari merito con la Francia, equello individuale, andato a JoachimOberhauser.

26 | 7/8-2019 | Aeronautica

Attraverso la Manica su una tavola volante

Il 4 agosto Franky Zapata ha traversato la Manica con la tavola volante FlyBoard disua invenzione. Il percorso, di 35 chilometri, è stato compiuto in 22 minuti, con unoscalo di rifornimento su una barca. Il primo tentativo, sempre sul percorso Sangat-te-Dover, era andato fallito in luglio proprio durante la fase di rifornimento. Zapata,che ha compiuto il volo seguito da alcuni elicotteri per scorta, soccorso e riprese te-levisive, si era esibito il 14 luglio durante la parata militare sui Campi Elisei, davantial presidente Macron. Le forze armate francesi stanno studiando l’impiego della ta-vola per le forze speciali.

Aeronautica | 6/7-2019 | 27Aeronautica | 7/8-2019 | 27

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RI Giuseppe Braga, Di questo sono fatti

gli aerei. Milano, Mursia, 2019. Cm 14x 21, pp. 172. Euro 15. ISBN 978-88-425-5726-5.

Giornalista (è stato, tra l’altro, direttoredella rivista Volare), pilota e chitarrista,l’autore muove dalla premessa che più chegli aeroplani contino le persone che li vi-vono e le loro storie. Il libro raccogliequindi 48 racconti, quattro per ogni mesedell’anno, che tratteggiano situazioni epersone di ogni epoca e nazione, daHoward Hughes con il Constellation (pri-mo volo, 9 gennaio 1943) al salvataggioRaffi sul CR.42 monoposto di Mario Visin-tini (12 dicembre 1941. In mezzo c’è unpo’ di tutto, dalle storie che sembrano leg-gendarie ma sono vere (come il B-17 scor-tato alla salvezza da un pilota tedesco, co-me raccontato su Aeronautica, ottobre2018) a quelle che sembrano vere ma sonoleggende (la fuga di un americano conFW.190 rubato, avvenuta in realtà a guer-ra finita). I personaggi vanno dal col. GARIPier Luigi Torre, inventore della Lambretta,a Giuseppe Krizai, italo-sloveno che volòper la Regia Aeronautica, l’aviazione ju-goslava e la Spagna repubblicana. L’ampiavarietà, lo stile agile e la brevità dei singoliepisodi rendono la lettura estremamentefacile e gradevole. L’obbiettivo ideale èforse il pubblico non specializzato, ma an-che i lettori più smaliziati vi troverannoepisodi inediti o raccontati da un’angola-zione del tutto nuova.

Disponibile in libreria

Oriana Fallaci, Quel giorno sulla Luna.Milano, Rizzoli, 2019. Cm 14 x 21,5,pp. 214. S.i.p. ISSN 1824-92800.

Nell’orgia di prodotti editoriali per il 50°anniversario dello sbarco sulla Luna spiccala ristampa dell’edizione 2009 (!) dell’in-stant book realizzato nel 1970 assem-blando gli articoli che la giornalista avevascritto per L’Europeo, settimanale di puntadell’epoca. Si tratta quindi di un’antolo-gia, priva dell’organicità delle opere ap-positamente commissionate e della pro-spettiva stratificatasi negli anni successivi:è chiaro, ad esempio, che l’autrice nonpercepì la tensione nella ricerca di unpunto di atterraggio, con il duplice rischiodi esaurire il propellente e di ribaltarsi sulterreno roccioso, così come oggi sappia-mo che dietro i matrimoni perfetti che leiirrideva stavano vite molto difficili e rap-porti tesissimi. Al tempo stesso, la cronacaè preziosa nel cristallizzare e restituire lesensazioni e le impressioni del momento,dall’onnipresente riferimento alla garacon i russi (con parole che tradiscono piùdi una simpatia) al contesto sociale (conla guerra in Vietnam e le questioni razzia-li). Più di tutto, colpisce però lo scettici-smo nei confronti dell’approccio tecnico-scientifico americano, attraverso il qualeFallaci sembra limitare il successo dell’im-presa lunare a una questione di risorseeconomiche. In questo senso, il libro an-ticipa discussioni tuttora in corso in Italiaed è pertanto di strettissima attualità.

Disponibile in edicola

AA.VV., Infine la vita. Pro Loco Pon-telagoscuro, Pontelagoscuro, 2018.Cm 16,5 x 24, pp. 136. S.i.p.

Questo libretto dall’elegante impagina-zione racconta, per mano di figli e nipo-ti, la storia di alcuni militari di Pontela-goscuro sopravvissuti alla prigionia inGermania nel 1943-45 ed avventurosa-mente rientrati in Italia al termine delconflitto. Di particolare interesse in que-sta sede è la vicenda dell’aviere DaniloMartini (1917-2002), che occupa circametà delle pagine con ricordi, fotografiedi ambiente aeronautico e documenta-zione caratteristica; altrettanto ne rice-ve il marò William Ferrari (1923-?), delquale sono riprodotte commoventi let-tere e messaggi. Il volumetto è comple-tato da una riflessione sugli InternatiMilitari Italiani (IMI), definiti giustamen-te “l’altra Resistenza”, “schiavi di Hitlerche non hanno avuto giustizia” e “vicen-da per troppo tempo dimenticata”. Sitratta nel complesso di uno sforzo lode-vole, che recupera aspetti non secondaridella storia italiana ma al quale avrebbegiovato una maggiore cura nei dettagli,dalla corretta identificazione dei velivoliall’evitare definizioni discutibili quali “ifamigerati Diavoli Rossi” (p.47).

Disponibile presso l’editore (via Risorgimento 4, 44123 Pontelagoscuro; tel. 370 3318378)

Scopo della rubrica non è fare pubblicità ai libri, ma aiutare i Soci a valutarne interesse e qualità. Pertanto, non si recensiscono opere non pervenutein redazione o inviate solo come scheda o materiale promozionale. La redazione si riserva di stabilire l’ordine di pubblicazione per diversificare auto-ri, editori e temi. I libri recensiti non sono in vendita presso la rivista, che non può quindi fornire informazioni aggiuntive a quelle pubblicate. Quan-do la reperibilità non è indicata, vuol dire che non è presente nel libro o non è stata fornita alla redazione.

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Aggiornamento dei redditi ai fini del conseguimento dell’assegno per il nucleo familiare (ANF)

Come previsto dalla legge 153/1988, anche quest’anno l’INPS ha provveduto ad aggiornare i livelli di reddito familiareper l’attribuzione dell’assegno per il nucleo familiare (ANF), per il periodo 1° luglio 2019 - 30 giugno 2020. La rivalu-tazione è stata effettuata tenuto conto dell’aumento dell’indice ISTAT per il corrente anno, pari all’1,1%. L’importodell’assegno varia in funzione del reddito complessivo del nucleo familiare e dal numero dei suoi componenti. Fannoparte del nucleo familiare, oltre al richiedente la prestazione, il coniuge non legalmente ed effettivamente separato, ifigli e i nipoti (in linea retta e a carico ascendente) con età inferiore a 18 anni compiuti oppure senza limiti di età,qualora si trovino, a causa di infermità o difetto fisico/mentale, nella impossibilità di dedicarsi a proficuo lavoro. Neinuclei familiari con più di tre figli, sono considerati minori anche i figli studenti o apprendisti di età compresa tra i 18e 21 anni. In caso di variazione dei parametri predetti occorre inoltrare apposita segnalazione online all’INPS (anchetramite CAF autorizzati o patronati) o alla amministrazione di appartenenza per i pubblici dipendenti. Per qualsiasi ap-profondimento circa i nuovi livelli di reddito familiare e dell’importo dell’assegno corrispondente al numero dei com-ponenti dello stesso nucleo, visitare il sito www.inps.it nonché la circolare n.66/2019, emanata dalla stesso Istituto indata 17 maggio 2019.

La Corte Costituzionale convalida la dilazione del pagamento della buonuscita per gli statali

Con sentenza n. 159 del 17 aprile 2019 la Corte Costituzionale ha dichiarato legittimo lo slittamento di 24 mesi nell’e-rogazione della buonuscita spettante ai pubblici dipendenti e della rateazione connessa. Il pronunciamento della Corteè avvenuto a seguito della discussione sulle questioni di legittimità costituzionali sollevate dal Tribunale di Roma, conriferimento al differimento della indennità di buonuscita rispetto alle modalità con cui viene erogato ai lavoratori di-pendenti del settore privato. Pertanto - salvo già preannunciate ulteriori modifiche - rimangono attualmente confer-mate le modalità stabilite dalla legge 147/2013 (legge di bilancio 2014, in vigore dal 1° gennaio 2014) che quiappresso si rammentano

Termini liquidazione TFS/TFR pubblico impiegoCessazione per inabilità o decesso 15gg+90gg

“ “ limite di età - cessazione d’ufficio 12mesi+90gg “ “ dimissioni volontarie 24mesi+90gg

Rateizzazione TFS/TFRPagamento prima rata Fino a 50.000 euro lordi “ seconda rata (dopo 12 mesi dalla prima) Da 50.000 a 100.000 euro lordi “ terza rata (dopo 12 mesi dalla seconda) Oltre 100.000 euro lordi

Le pensioni privilegiate escluse dal contributo di solidarietà

Sul rateo di pensione del mese di giugno 2019, l’INPS ha operato l’addebito del contributo di solidarietà anche ai tito-lari di pensione privilegiata, sia in regime di trattamento pensionistico provvisorio che definitivo. Ciò ha ingeneratodubbi e perplessità negli interessati circa la corretta applicazione dell’art. 1, comma 268, della legge 145/2018 (leggedi bilancio 2019) e delle istruzioni applicative emanate dallo stesso Istituto con circolare n. 62 del 7 maggio 2019. Talidisposizioni stabiliscono infatti che, «ai fini della determinazione dell’importo pensionistico complessivo» non si tieneconto - tra l’altro - delle pensioni di privilegio o privilegiate dipendenti da causa di servizio. Dopo contatti con la Dire-zione generale della previdenza militare e della Leva (PREVIMIL) e le sedi INPS che hanno disatteso la norma (addebi-tando il contributo) la questione è stata chiarita e quindi superata. Ai pensionati che hanno subito la decurtazionedella pensione, con i ratei di pensione dei prossimi mesi sarà restituito l’importo addebitato a titolo di contributo disolidarietà. Sull’argomento si veda anche Aeronautica di maggio 2019.

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Siamo utili o necessari?

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“Esistiamo perché siamo utili” èil titolo del box nel quale, suogni numero, diamo conto

delle missioni di pubblica utilità com-piute e comunicate dall’Aeronautica Mi-litare. Il titolo riprende lo slogan che èstato il motivo conduttore della campa-gna di comunicazione dell’AeronauticaMilitare per l’anno 2018.Conosco molto bene la genesi che haportato ad individuare quello slogan. Hofatto parte, infatti, del team di ufficialidel 5° Reparto dello Stato Maggiore cheha avuto il compito di realizzare il ca-lendario dell’Aeronautica di quell’annoe, contestualmente, di ideare una locu-zione semplice, corta, d’effetto, una spe-cie di “parola d’ordine”, che avrebbeidentificato inequivocabilmente la ForzaArmata per un anno intero. Uno slogan,dunque, comprensibile e sintetico comeuno slogan deve essere, che fosse certa-mente caratterizzante dello spirito cheanima l’universo A.M. e al tempo stesso,fatto non trascurabile, fosse in linea conle disposizioni in materia di comunica-zione che di consueto sono emanate dalGabinetto del Ministro. Entrando quindinel merito delle osservazioni del nostrosocio, che a titolo personale ed estrapo-late dal contesto più generale posso an-che ritenere condivisibili, c’è da dire chequel tipo di slogan è stato prescelto solodopo una profonda riflessione sulle mo-dalità con cui, fino a quel momento, la

Difesa aveva cercato di far capire all’e-sterno dello stretto ambito degli addettiai lavori e dei tecnici - non sempre consuccesso, aggiungerei - quale sia il ruoloe il compito di una forza aerea in unasocietà moderna. Un’espressione dun-que, che declinata nelle diverse formeaderenti alle attività della Forza Armataconsentisse di rispondere, in modo di-retto e senza retorica, alle cinque do-mande fondamentali che ogni organiz-zazione complessa dovrebbe porsi: chi

siamo, che facciamo, con chi, con checosa, perché.Sono profondamente convinto chequella scelta, presa all’unanimità dopoaccesa discussione, che non trascuròquanto ci espone Casani, sia stata lascelta appropriata, perché efficace, sem-plice, con la giusta dose di orgoglio, disenso di appartenenza ma priva di queideleteri elementi di autocelebrazione edella retorica militare che in passato, enon solo, hanno alzato muri piuttostoche stabilito empatie. Una scelta, tral’altro, in linea con la contingenza sto-rica e adeguata al clima politico del mo-mento, che ci ha consentito di dire quel-lo volevamo, quello che era necessariodicessimo per meglio farci conoscere,senza strappi o polemiche; in modoumile ma fermo e preciso. E allora siamo utili o necessari? Siamo sicuramente e inequivocabilmen-te utili. E anche se sappiamo di esserenecessari, lasciamo che a dirlo siano “glialtri”, dopo che hanno scoperto, grazieanche alla nostra capacità di essere tra-sparenti e comunicativi, chi siamo, chefacciamo, con chi, con che cosa e per-ché.

Alessandro Cornacchini

Cognome e Nome: CASANI LUCIANOEmail: [email protected]: Riflessione

Messaggio: Sulla rivista appare spesso un articolo dal titolo “Esistiamo per-ché siamo utili”. Non amo questa definizione se riferita alla “nostra” ForzaArmata. Un aeroplano è certamente utile. Ma a mio parere il corretto termineda usarsi non è utile, ma necessaria. Si fornisce un quadro buonista sui com-piti svolti, tutti di natura umanitaria: encomiabili certo, ma che costituisconoun mero corollario del compito primario dell’A.M. ovvero la difesa del terri-torio nazionale. Se nessun aereo fin’ora si è volontariamente schiantato sullenostre città è grazie alla continua, silenziosa, infaticabile azione di Comandoe Controllo svolta dall’Aeronautica Militare che garantisce la sicurezza deinostri cieli. Siamo utili, ma l’utilità è assolutamente subordinata alla neces-sità di disporre di una forza aerea che sia in grado di poter intervenire anchein tempo di pace, con determinazione, se necessario, a difesa della nostra si-curezza, anche in tempo di pace. Esistiamo quindi perché siamo necessari.

Luciano Casani

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Il calendario AAA 2020 può essere richiesto a:Presidenza Nazionale - Direzione AmministrativaVia Marcantonio Colonna, 23/25 - 00192 Roma

Rif. M.llo Trapanese

Costo 6,50 euro a copia più spese di spedizione (singole o collettive, da conteggiare a parte)

Arriva il calendario 2020

Un anno di transizione, tra unaguerra mondiale vinta alle spallee il traguardo ancora lontano

dell’indipendenza. Così un cronista fret-toloso potrebbe riassumere l’ormai lon-tano 1920. Ma a ben guardare sbaglie-rebbe. Non solo perché la storia, comela natura, non fa “salti” e tutti i suoi pas-si sono necessari al percorso. Ma soprat-tutto perché quell’anno ormai lontano èricco di elementi centrali a ogni aspettodell’identità aeronautica italiana. Basti

dire che il 24 marzo la Madonna di Lo-reto fu scelta come patrona degli avia-tori, che il 30 maggio Arturo Ferrarin eGuido Masiero atterrarono a Tokio con iloro SVA, che il 21 settembre Luigi Bo-logna vinse a Venezia la prima delle no-stre tre coppe Schneider: tutte cose del-le quali si parla ancora e che in alcunicasi saranno oggetto di specifiche atti-vità celebrative nel corso del 2020.È a questo anno, normale e speciale in-sieme, che è dedicato il calendario AAAper il 2020, appuntamento ormai classi-co delle attività dell’Associazione e og-getto da collezione del quale è in pre-parazione la dodicesima edizione. Unatradizione che si rinnova, cambiandocontenuti e grafica per conservare im-mutato lo spirito. Filo conduttore dei prossimi dodici mesisarà proprio la straordinaria impresa chevide i due biplani italiani coprire in volo18.000 chilometri, con tappe degne diun romanzo d’avventura. A questa è de-dicata la copertina, con un'illustrazione,anch'essa ormai "storica", realizzata daMarcello Ralli per il 50° dell'evento. Ilpercorso si snoda – anche in senso gra-

fico - come un filo rosso attraverso lepagine, restituendo il sapore della sfidache tra incidenti, maltempo e sfortunaassottigliò gradualmente il gruppo diaerei italiani. Gli altri avvenimenti del1920, celebri o dimenticati, sono distri-buiti lungo le pagine, come un percorsoparallelo, con foto e didascalie. L’innovativa linea grafica è dovuta aGiuliano Basso, architetto veneto dallagrande passione aeronautica, che incampo aeronautico è noto soprattuttoper la spettacolare livrea dell’Aerogalloe che su Ferrarin ha già lavorato nel pro-getto RomaTokioHangar Museum diThiene. Come per gli ultimi cinque anni,la sfida di tradurre il concetto in testisemplici ed essenziali è toccata a Gre-gory Alegi.Un’ultima considerazione, forse pocoelegante ma certo non priva di impor-tanza: prezzo e modalità di ordinazione– compresa la possibilità di spedizionicollettive, più economiche di quelle in-dividuali – sono rimaste invariate anchequest’anno, rendendo il calendario an-che un ottimo affare!

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ATTIVITA DELLE SEZIONI

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ABRUZZO

Sezione di VastoIl 25 luglio, gli studenti del liceo scientifico Mattioli Vastohanno assistito a Roma all’evento Difesa Collettiva, incon-trando a Palazzo Aeronautica i generali Candotti, Fantuzzie Colagrande, comandanti degli Alti Comandi dell’Aeronau-tica Militare, il cosmonauta Walter Villadei e altri relatori.

CALABRIA

Sezione di CatanzaroIl 27 giugno presso il Distaccamento AM di Montescuro, isoci della sezione, insieme al presidente Antonio Cantafio,hanno partecipato alla cerimonia di avvicendamento nelcomando tra il t. col. Italo Arno e il t. col. Roberto Tabaronialla presenza del capo di S.M. del Comando Scuole /3a Re-gione Aerea di Bari, gen. b.a. Paolo Tarantino.

CAMPANIA

Sezione di CasertaLa sezione ha partecipato con il suo labaro all’inaugura-zione del nuovo monumento ai Caduti realizzato dal co-mune di Piana di Monte Verna (CE). La cerimonia officiatadal cappellano militare, don Francesco Marotta, si è svoltaal cospetto delle autorità, della cittadinanza e delle Asso-ciazioni Combattentistiche e d’Arma. In posizione d’onoretre ultranovantenni reduci della Seconda guerra mondiale,visibilmente commossi: raccogliendone la testimonianza,diversi studenti han deposto sull’originale opera monumen-tale una rosa rossa per ciascuno dei Caduti “chiamati al-l’appello”.

EMILIA ROMAGNA

Sezione di BolognaIl 18 maggio la sezione ha festeggiato il 65° anniversariodella fondazione, avvenuta nel 1954 a opera di 89 militaridi ogni ordine e grado dell’Aeronautica Militare, reduci dellaseconda guerra mondiale. Il presidente AAA di Bolognam.llo Pier Luigi Zecchini ha fatto gli onori di casa acco-

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gliendo il presidente nazionale AAA gen. s.a.(r) GiovanniSciandra, che ha presenziato alla cerimonia insieme al pre-sidente regionale AAA gen.B.A.(c) Giovanni Calatroni e aipresidenti di sezione dell’Emilia Romagna con labari e al-fieri.

Sezione di ForlìIl 21 giugno presso la Torre dei Numai, alla presenza dellesezioni di Faenza, Lugo, Ravenna e Bologna, della rappre-sentanza del 2° Gruppo Manutenzione Autoveicoli A.M.,del sindaco Gianluca Zattini, di Giovanni Baracca pronipotedell’Eroe lughese, con il patrocinio del Comune di Forli, èstata presentata la carabina modello Francesco Baraccadell’armeria Varide Cicognani di Forlì, presentata dallo stes-so costruttore forlivese, a cui è seguita una descrizione par-ticolareggiata della figura dell’asso a cura di Maria LuisaSuprani.

Sezione di PiacenzaIl 23 giugno a Carpaneto Piacentino è stata deposta unacorona al monumento ai Caduti dell’aria e la ricollocazionedel cippo dedicato al pioniere dell’aria Giuseppe Rossi, na-tivo del luogo. Presenti, oltre alle autorità militari e civili,la figlia ed il nipote giunti dalla Florida.

Sezione di ModenaIl 21 giugno si è tenuta a Modena la cerimonia di scopri-mento del restaurato monumento ai caduti Eroi dell’Ariamodenesi, culminata nel sorvolo della PAN.

FRIULI VENEZIA GIULIA

Sezione di CampoformidoIl 16-17-18 maggio la sezione ha organizzato una visitaculturale a Bratislava, in Slovacchia, in occasione del cen-tenario della morte del generale Milan Rastislav Stefànik edell’equipaggio del Caproni 450 hp italiano che, decollatoda Campoformido il 4 maggio del 1919, si schiantò a unpasso dell’aeroporto di Vajnor (Bratislava) in un incidentedai contorni ancora non del tutto chiariti. Dell’equipaggioitaliano facevano parte il ten. pil. Giotto Mancinelli Scotti,il serg. Umberto Merini e il soldato motorista Gabriele Ag-giusti. Le salme di Merlin e Aggiusti riposano con Stefàniknel grande memoriale di Bradio, monumento nazionale,mentre le spoglie di Mancinelli Scotti furono portate in Ita-lia dalla famiglia.

Sezione di AvianoSu invito della sezione il 4 luglio la fanfara del ComandoScuole /3a RA si è esibita presso la Marina di Mancaversa

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città di Taviano, con grande partecipazione di cittadini eturisti.

Sezione di Gorizia nucleo di Romans d’IsonzoIl 25 maggio presso la chiesetta dedicata alla Beata VergineLauretana di Versa di Romans d’Isonzo si è tenuto l’“incon-tro azzurro di primavera” in ricordo dei soci che “hannochiuso le ali”. Tra gli ospiti il sindaco Davide Furlan in qua-lità di socio ex aviere, il presidente della sezione di Goriziacol. Claudio Macrini, le delegazioni AAA di Cormòns e Man-zano; presente anche una rappresentanza della locale se-zione Alpini.

LAZIO

Sezione diMonterotondoIl 23 maggio ilConsiglio Direttivodella sezione e ilpresidente brig.gen. (r) Aldo DelSordo si sono recatipresso la Scuola diAerocooperazionedi Guidonia perconsegnare al co-mandante gen.brig. Riccardo Ri-

naldi il premio “cap. pil. Fausto Cecconi” per il 2018. La ce-rimonia si è svolta alla presenza del personale dell’Istituto,della rappresentanza della base, dei soci AAA e di BernardoCecconi, pronipote dell’eroico pilota monterotondese, Tra-svolatore Atlantico, MOVA, capo corso e sciabola d’onoredel Corso Aquila. Per ricordare l’illustre concittadino, nel2004, del centenario della nascita, la sezione ha istituito ilpremio destinato a personalità, enti e reparti dell’AM par-ticolarmente distintisi in attività operativa, logistica e di for-mazione.

Sezione di CiampinoL’11 luglio è sta-to inaugurato ilm o n u m e n t oall’Aviatore, fi-nanziato dallasezione di Ciam-pino e dagli ami-ci sostenitori conun gradito con-tributo dell’AFC-MA. Il monu-mento, inaugu-rato dalla neosindaco DanielaBallico, ha vistola presenza dellemassime autoritàcivili e militari,del col. Carlo Pa-ciaroni, vicepre-

sidente nazionale AAA, delle consorelle sezioni AAA del La-zio capitanate dal presidente regionale con i relativi labari,delle associazioni Carabinieri, Marinai d’Italia, Guardia diFinanza e Decorati di Medaglia d’Oro Mauriziana. La ceri-monia è proseguita presso il 31° Stormo, il cui comandante,unitamente a quello del 2° Reparto Genio A.M., hanno so-stenuto l’iniziativa consentendo l’esibizione della bandacomunale.

LIGURIA

Sezione di Andora

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Il 23 giugno la Sezione ha festeggiato il 15° anno di costi-tuzione nel Parco Degli Aviatori alla presenza delle autoritàcivili, militari e associative del comprensorio, con la depo-sizione di una corona presso il monumento dedicato a tuttigli Aviatori caduti.

LOMBARDIA

Sezione di Treviglio - Nucleo di Fara Gera d’Ad-daL’8 giugno si è tenuta la 5a edizione della “Notte Magica”sul tema “Dare un senso ai sensi” per svegliare con giochi,parole e musiche la sensibilità dei ragazzi della scuola pri-maria. Hanno partecipato le associazioni locali in collabo-razione con le scuole e i genitori degli alunni. La sezioneera presente con un gazebo allestito con un simulatore divolo per ragazzi/e gestito dal socio Massimo Persi e con unproiettore per illustrare le attività svolte dal nucleo localecon la scuola secondaria di 1° grado di Fara Gera d’Adda efilmati con le Frecce Tricolori.

Sezione di CasalmaggioreIl 22 giugno la sezione si è recata in visita a Nervesa dellaBattaglia (TV) presso il Museo Fondazione Jonathan Col-lection, che ha lo scopo di mantenere in vita gli aerei chehanno fatto la storia dell’aviazione. Sul campo di volo in-titolato a Baracca la Fondazione, animata da Giancarlo Za-nardo, svolge con instancabile passione la sua quotidianaattività di conservazione e ricostruzione dei preziosi pezziche sono ancora in grado di volare.

MARCHE

Sezione di MacerataIl 22 giugno si è svolto a Macerata il raduno di ex-allievidel 6° Corso Anticipo Ferma Leva del 1969 tenutosi nell’al-lora Scuola Specialisti A.M., organizzato con la collabora-zione della locale sezione AAA. Dopo 50 anni, alla presenzadel sindaco Romano Carancini e delle rappresentanze delleassociazioni d’arma del territorio, i radunisti si sono nuo-vamente “inquadrati”, questa volta ai piedi del Monumen-to-Ala che ricorda Macerata quale Città Azzurra, grazie aduna Scuola che oggi non c’è più.

PIEMONTE

Sezione di Casale MonferratoIl 12 aprile nel comune di Sainte-Foy-Tarentaise situato nelDipartimento della Savoia è stato commemorato il cente-nario della morte dell’asso dell’aviazione italiana Natale Pal-li. Erano presenti il sindaco di Casale Monferrato Titti Pa-lazzetti con il gonfalone della città, il vice presidente dellaProvincia Federico Riboldi con il gonfalone della Provinciadi Alessandria, soci e labari delle sezioni AAA di CasaleMonferrato e di Torino e il col. Cosimo Restivo, presidenteregionale AAA per il Piemonte. Facevano parte della dele-gazione italiana le nipoti dell’asso Nicoletta e Susanna Pallie il rappresentante d’istituto del liceo Palli Edoardo Migliet-ta con la bandiera dell’istituto. Hanno fatto gli onori di casail sindaco Paul Cusin-Rollet, i suoi collaboratori e una nu-

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trita rappresentanza di cittadini. Durante la cerimonia, alfianco del cippo eretto dal Consiglio Generale della Savoiasul luogo dove fu rinvenuta la sua salma è stato inauguratoun pannello con testi e fotografie che descrivono l’illustreconcittadino.

Sezione di TorinoL’11 giugno il Console Generale Joana Gheorghias accom-pagnata dal Console Valentin Popescu, sono stati ospiti del-la sezione nella ricorrenza del 10° anniversario della costi-tuzione dell’Associazione Romena per la Propaganda e laStoria dell’Aeronautica (ARPSA) di Torino, della quale fannoparte soci della sezione che nel 2004 hanno partecipato algemellaggio della sezione romena dell’ARPIA. Durante lavisita in forma privata, i consoli hanno rinsaldato il senti-mento di amicizia che lega la sezione di Torino con le as-sociazioni analoghe romene, amicizia e collaborazione checontinuerà in futuro anche con l’apporto del Consolato ro-meno di Torino.

Il 7 luglio su invito del sindaco della Città di Bourg SaintMaurice, Michel Giraudy, una delegazione della sezione hapreso parte alla cerimonia per il 79° anniversario dei com-battimenti avvenuti tra l’Armée des Alpes ed il Regio Eser-cito italiano. Erano presenti le massime autorità civili e mi-litari della Savoia con un picchetto di Chasseurs des Alpesin armi. Durante la cerimonia il presidente della sezione,col. (ris) Cosimo Restivo, ha deposto una corona al cippocommemorativo a ricordo di tutti i caduti.

Sezione di TrinoConferenza sul caso UsticaIl 22 giugno nella biblioteca civica comunale di Trino (VC)si è tenuta una conferenza sull’incidente occorso il 27 giu-gno 1980 al DC-9 Itavia sul mare di Ustica, con la morte di81 persone. Si tratta della seconda conferenza sul tema or-ganizzata dalla sezione, con il patrocinio e il sostegno delComune di Trino. Ospite d’onore e relatore è stato il com.teFranco Bonazzi, autore con Francesco Farinelli del libroUstica, i fatti e le fake news, presentato nel corso dell’in-contro (vedi Aeronautica, giugno 2019).

PUGLIA

Sezione di Bari

La sezione ha patrocinato, unitamente a qualificatissimeistituzioni locali e regionali, il premio internazionale lette-rario e fotografico “Sentieri DiVersi”. La ha avuto luogopresso il Santuario del Beato Giacomo a Bitetto e, nella cir-costanza, l’AAA Bari ha donato un’apparecchiatura medi-cale destinata ai malati terminali ricoverati ed assistiti dal-l’Hospice “Via delle Stelle”.

In occasione dell’Air Show organizzato dal Comando ScuoleA.M./3a RA per i festeggiamenti di S. Nicola, la sezione haallestito un gazebo nell’ambito della mostra statica dedicataalle componenti A.M. insistenti sul territorio.

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Sezione di Canosa di PugliaIl 16 giugno, nella suggestiva cornice di “Villa Torre Carac-ciolo” è stato celebrato il 26° anniversario della fondazionedella sezione. L’evento è stato caratterizzato dalla premia-zione dei vincitori del secondo bando letterario dedicatoalla memoria del ten. Giuseppe Santangelo. Alla cerimoniahanno presenziato tutti i familiari del ten. Santangelo e glistudenti del Liceo “E. Fermi” e dell’istituto “Einaudi” risul-tati vincitori.

Sezione di LequileIl 22 giugno, in occasione dei festeggiamenti di San Vito,santo patrono di Lequile, la sezione è stata parte attiva nellemanifestazioni civile e religiosa, in collaborazione con l’Ar-ma di Carabinieri.

Sezione di BrindisiIl 7 luglio la sezione ha ricordato il 76° anniversario della mor-te del s.ten. Leonardo Ferrulli, asso del 4° Stormo, scomparso

valorosamente neicieli della Sicilia il 5luglio 1943. Come silegge nella motiva-zione della MOVM,«Alzatosi in volodall’aeroporto di Si-gonella (CT), nelcorso di una missio-ne, durante un com-battimento, uno ve-livolo Spitfire dan-neggia gravemente il

suo aereo. Con un’ala spezzata del suo Macchi 202 e feritoegli stesso, abbandonò la lotta nel tentativo di rientrare allabase. Ma ogni sforzo fu vano. Per evitare di cadere sulle casedel paese, invece di lanciarsi con il paracadute, per evitare dicadere sul centro abitato di Scordia (CT), nel tentativo di noncoinvolgere la popolazione civile, rimase eroicamente nell’a-bitacolo del suo velivolo, schiantandosi in un campo di granoe perdendo la vita.»

SICILIA

Sezione di PalermoIl 27 maggio presso la sede della sezione all’interno del-l’aeroporto militare di Boccadifalco è stato ospitato il 1°torneo “hovering” organizzato dall’Accademia scacchisticamonrealese in collaborazione con il Circolo palermitano de-gli scacchi. Al termine del torneo la premiazione alla pre-senza del pioniere dell’aria Giuseppe Viola e del vicepresi-dente della sezione AAA Emilio Corona.

Sezione di CataniaIl 19 giugno presso la sala conferenze del policlinico - casadi cura “G.B. Morgagni” di Catania, fondato dal socio prof.Salvatore Castorina, ten. CSA nel lontano 1952, si è svolta,organizzata dalla sezione, con la presenza del vice coman-dante del 41° Stormo col. pil. Alessandro Amendola, unaconferenza sulla situazione degli aeroporti siciliani, tenutadal socio Salvatore Chisari, già ufficiale CTA e dopo il con-gedo dirigente ENAV e consulente dell’Assemblea RegionaleSiciliana in tema di strutture aeroportuali.

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Le foto delle nostre sezioniSEZIONE DI ASTI

7 luglio: visita al Forte di Exilles (TO)

SEZIONE DI BOVOLONE

27 giugno: visita all’aeroporto di Aviano

SEZIONE DI BIELLA

Visita al 6° Stormo

SEZIONE DI FIRENZE

13 aprile: visita al Museo Storico A.M.

SEZIONE DI LUGO DI ROMAGNA

Visita al 41° Stormo di Sigonella

SEZIONE DI BASSANO DEL GRAPPA

Visita a Desenzano sul Garda

SEZIONE DI CASSINO

16 giugno: visita al castello di Santa Severa.

SEZIONE DI FIRENZE

21 maggio: visita al 6° Stormo

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SEZIONE DI LUMEZZANE

20 giugno: visita all’aeroporto di Cameri e alla FACO dell'F-35

SEZIONE DI MODUGNO

28 maggio: visita al 32° Stormo

SEZIONE DI TREVIGLIO

Visita al 6° Stormo

SEZIONE DI VALDERA

19 giugno: visita al Centro A. M. di monte Cimone.

SEZIONE DI SPRESIANO

27 giugno: visita di aggiornamento all’aeroporto di Aviano.

SEZIONE DI ZELO BUON PERSICO E PAULLO

20 giugno: visita a Volandia

SEZIONE DI VASTO

3 luglio: visita alla Brigata S. Marco e a nave S. Giorgio a Brindisi.

SEZIONE DI VALLO DI DIANO

20 giugno: visita presso il 32° Stormo

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SEZIONE DI MELBOURNE (AUSTRALIA)

Il nuovo consiglio direttivo

SEZIONE DI VENEZIA

Visita al 6° Stormo

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I SOCI CHE SI FANNO ONORE- Il socio Claudio Corradino è statoeletto sindaco di Biella (sezione diBiella)

- Il socio Andrea Delfino è stato elettosindaco di Ortovero (sezione di Al-benga)

DECORAZIONI, ONORIFICENZE E BENEMERENZE- I soci Franco Prat e Ugo Caserio sonostati insigniti dell’onorificenza di Ca-valiere dell’Ordine “Al merito dellaRepubblica Italiana” (sezione di Ivreae Canavese)

- Il socio Luca Morelli è stato insignitodell’Onorificenza a Commendatoredell’Ordine Equestre del Santo Sepol-cro di Gerusalemme (Sezione Ladi-spoli Cerveteri)

- Il socio Egidio Petillo è stato insignitodell’onorificenza di Cavaliere dell’Or-dine “Al merito della Repubblica Ita-liana” (sezione di Milano)

PROMOZIONI- Il socio Emanuele Tedeschi è statopromosso al grado di ten. col. (sezio-ne di Vetralla)

- Il socio Marco Iammarrone è statopromosso al grado di capitano (sezio-ne di Bari)

- Il socio Antonio Barboni è stato pro-mosso al grado di colonnello (sezionedi Rimini)

- Il socio Alessandro Giontella è statopromosso al grado di colonnello (se-zione di Guidonia)

- Il socio Alfredo Tritapepe è stato pro-mosso al grado di brigadiere generale(sezione di Lanciano)

LAUREEIn Fotografia- Lucrezia Picchi, nipote della sociaFranca NicolettiIn Giurisprudenza- Virginia Morgani, nipote del socio Do-menico Morgani (sezione di Rimini)In Scienze della formazione primaria- Fabiana Anzivino, figlia del socio Al-do Anzivino (Sezione di Modena)

In Scienze Maritime e Navali- Lorenzo Santurri, figlio del socio Be-nedetto Santurri (sezione di Frosinone)In Scienze Turistiche- Gino Stanca, figlio del socio ClaudioStanca (sezione di Galatone)

NOZZEle hanno felicemente festeggiate:- Giuseppe Trotta, figlio del socio Mi-chele Trotta, con la sig.ra Giuseppina(sezione di Manfredonia)

- Federica Marti, figlia del socio Giu-seppe Marti, con il sig. Alessio Zuc-chelli (sezione di Soleto)

- Il socio Emanuele Sera con la sig.raLucia (sezione di Arpino)

- Alessandro Liberio, figlio del socio Vi-to Carlo Liberio, con la sig.ra Tiziana(sezione di Modugno)

NOZZE D’OROle hanno felicemente festeggiate:- Il socio Alberto Scarpa con la sig.raMaria Rosaria (sezione di Verona)

- Il socio Lucio Baldassi con la sig.ra Li-liana (sezione di Palmanova)

NOZZE DI DIAMANTEle hanno felicemente festeggiate:- Il socio Riziero Tomei con la sig.raMarisa (sezione di Latina)

- Il socio Federico Scarpati con la sig.raMaria (sezione di Latina)

CULLE- Il socio Roberto Starita annuncia lanascita del nipote Gabriele (sezionedi Bari)

- Il socio Federico Cozzi e la sig.ra Cin-zia annuncino la nascita del figlioLeonardo (sezione di Campoformido)

- il socio Ostilio Taglieri annuncia lanascita del nipote Giacomo (Sezionedi Cameri)

- Il socio Emanuele Tedeschi e la sig.raStefania annunciano la nascita del fi-glio Raoul (sezione di Vetralla)

RINNOVO CARICHEn UmbriaPresidente regionale AAA: t. col. (r)Angelo Ronconi

n AcirealeCapo Nucleo di Scordia: 1° m.lloFrancesco Leonardi

n LancianoPresidente Onorario: 1° av. RodolfoDurastante

n Teramo-GiulianovaPresidente: m.llo sc. Tommaso DiRemigio; Vice presidenti: av. sc. Ga-briele Barcaroli e av. sc. Livio Forci-ni; Consiglieri: m.llo 3a cl. MarioBollini, lgt. Giuseppe Di Bonaven-tura, 1° av. Emidio Pompei, av. sc.Giovanni Paci, 1° av. Armando Dezi;Rappresentante soci aggregati: so-cio Fausto Ferrante; Segretario: so-cio Maurizio Cantoni; Tesoriere: 1°av. Osvaldo Concordia; PresidenteOnorario: gen. d.a. Andrea Chiodi

n ValdarnoPresidente: av. VAM Maurizio Ber-telegni; Vice presidente: av. VAMGiuseppe Abbate; Consiglieri: av.VAM Cristiano Cilloni, av. VAM An-gelo Del Bello; Segretario: av. VAMLuigi Amendolara

RADUNIQuarantennale del 66° corsonormale (1979 – 2019)Il 28 e 29 settembre 2019 presso lascuola specialisti di Caserta avrà luogoil raduno, per contatti e chiarimenti sulprogramma ed adesioni: Giovanni Pa-lantra tel. 339448800 o Vito Lanzollatel. 3668342115 e-mail:[email protected]

Errata corrigeNella rivista di maggio 2019 a pag. 36nella rubrica “Attività delle sezioni”, nelriquadro Puglia, è stata citata la sezio-ne di Falconara Marittima anziché lasezione di Manfredonia e nella sezione“hanno chiuso le ali” a pag. 41 è statoinserito erroneamente il 1° m.llo lgt.Vincenzo De Gennaro (sezione di S.Maria C.V.)

SOSTENITORIAviolibri di Massaro € 21,00

Avvenimenti sociali


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