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Magazine per il Destination Marketing in Alto AdigeMAGGIO  /  G IUGNO  20 10

ALL’APERTO COME A CASALa nuova generazione di escursionisti manda in soffitta i pantaloni alla zuava

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17.000 KMdi sentieri segnalati in Alto Adige

» distanza equivalente a quella tra Londra e Sydney oppure a tre anni di escursioni con una media giornaliera di 15 km

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M – più magazine, più marketingQuella che state sfogliando è la prima edizione di M – Magazine per il Destination Marketing in Alto Adige. Dopo sei anni prende il posto di SMG Info, mantenendo la cadenza di pubblicazione bimestrale. In questa rivista analizzeremo per voi quei megatrend che a nostro parere influenzano maggiormente l’Alto Adige, con un occhio particolare al Destination Marketing. Ma vogliamo anche creare collega-menti con i nostri partner altoatesini, osservando quanto avviene a livello provin-ciale nei settori sviluppo di prodotto, management del marchio e comunicazione.

Il nostro concetto redazionale si basa sull’idea che quanto più le informazioni ven-gono elaborate e proposte in maniera chiara e digeribile, tanto più esse saranno apprezzate dai lettori. Proprio come accade nei prodotti e nei servizi: la complessi-tà originale deve trasformarsi, per il consumatore, in uno strumento facilmente fruibile e utilizzabile. Perciò faremo largo uso di infografiche e immagini, che illu-strano, semplificano e aumentano l a comprensione.

Il primo numero è dedicato al grande tema del “Movimento”, in quanto la voglia di (ri)vivere la natura è in crescita, in particolare l’attività fisica all’aperto è decisa-mente in auge. E chi può farlo, sceglie di fare movimento in mezzo alla natura piuttosto che in una palestra di fitness. Chi viene in Alto Adige ama la montagna in tutti i suoi aspetti, e poiché queste persone si ritengono individualiste, anche il loro approccio al tema “Attività” è molto differenziato. Di tutto questo, e molto altro, parliamo su M.

Christoph Engl, Direttore SMG

s o m m a r i o

4 Mailbox 5 Metro Museo del Passo 6 Monitor All’aperto come a casa13 Mosaico Nell’occhio dei media14 Menti In cielo con la forza della mente16 Movimento 60 minuti: l’impresa che cambia Un viaggio nel futuro nel 202018 Mercato

17.000 KM

Meditazioni

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sporto pubblico per 3 o 7 giorni ed acce-dere liberamente a vari musei. La mu-seumobilCard costa 16 euro e si può ac-quistare nei punti vendita del Servizio di trasporto integrato dell’Alto Adige e nel-le associazioni turistiche. www.sued-tirol.info/museumobilcard

PUR SÜDTIROLSpecialità altoatesine a Merano Il mercato dei sapori. Il sogno di offrire prodotti di qualità altoatesini è diventa-to realtà: è nato Pur Südtirol, bottega del-le specialità in corso Libertà a Merano. Chi vuole un vino di qualità proveniente da coltivazione sostenibile, lo troverà da Günther Hölzl & Ulrich Wallnöfer. “Se-condo noi – dicono all’unisono i due soci – la qualità deve riguardare tutti i livelli”, ovvero dalla coltivazione alla lavorazione del prodotto, dalla presentazione fino ai contatti con clienti, collaboratori e forni-tori. L’assortimento sempre raffinato dei prodotti altoatesini selezionati spazia tra tradizione e modernità, tra fedeltà alle origini e creatività, ed alcuni prodot-ti arrivano direttamente dal contadino. Anche l’ambiente, tagliato su misura, è frutto della creatività altoatesina, nella persona del designer meranese Harry Thaler che ha curato gli interni del nego-zio di 450 metri quadri ospitato dal Kursaal. www.pursuedtirol.com

ne tutti i dati relativi ai percorsi con indi-cazione delle distanze e del grado di dif-ficoltà nonché utili suggerimenti per la corsa. Gli amanti del jogging potranno farsi un piano di corsa personalizzato e annotare nel diario di allenamento le prestazioni ottenute. www.seiseralm.it

GUIDA MOBILE ALTO ADIGEGratis nell’iTunes store

Applicazione iPhone. Dopo appena quat-tro mesi dall’apparizione negli iTunes

Store, “Alto Adige Mobile Gui-de” è diventata un cult: nel giro di 120 giorni infatti questa ap-plicazione mobile è stata scari-cata ben 17.000 volte. La guida mobile dell’Alto Adige per iPhone e iPod Touch è la prima applicazione iTunes dedicata ad una destinazione turistica italiana. Con il proprio iPhone si potrà accedere ad informa-

zioni su 9.650 esercizi ricettivi e 1.400 ristoranti, consultare il meteo, cercare manifestazioni e scaricare splendide im-magini dell’Alto Adige. Alto Adige Mobi-le Guide è disponibile gratuitamente nell’App Store in italiano, inglese e tede-sco, con un layout ispirato ai colori del Marchio ombrello Alto Adige. www.ap-ple.com/itunes

MUSEUMOBILCARD 3 o 7 giorni, a partire da 16 euro

Vivere la cultura senza stress. La museu-mobilCard offre l’opportunità agli amanti della cultura di accedere al patri-monio museale altoatesino utilizzando i mezzi pubblici. A seconda del tipo di Card, è possibile utilizzare gratis il tra-

ALTO ADIGE, SET IDEALEParte la Film Commission

Ciak, si gira. L’Alto Adige ha delle ottime potenzialità, grazie soprattutto ai suoi sfondi naturali e culturali, per diventare set di un film. La notorietà e l’attrattività dell’Alto Adige come possibile set saran-no in futuro promosse dalla Film Com-mission altoatesina. L’istituzione, creata all’interno del BLS (Business Location Südtirol), punta a portare in Alto Adige progetti cinematografici nazionali ed esteri, rafforzando sul territorio le strutture idonee alla produzio-ne di un film. Prossimamente sarà creata una banca dati online delle location, verranno selezio-nati i posti potenzialmente adat-ti ad un film per poi proporli alle case di produzione cinematogra-fiche. Informazioni relative all’inserimento nella banca dati presso la Film Commission Alto Adige: www.bls.info

JOGGING TRA LE MALGHEAlpe di Siusi, 150 km di percorsi

Il paradiso dei podisti. Dall’estate del 2010 Alpe di Siusi Marketing offre a tutti gli appassionati di jogging il “Running Park”, consistente in una serie di percor-si segnalati a quote variabili tra i 1800 ed i 2100 metri slm. In totale il parco offre 19 itinerari segnalati per complessivi 150 chilometri: otto sentieri per una lun-ghezza di 70 km si trovano sull’Alpe di Siusi, gli altri 11 nei dintorni di Castelrot-to, Siusi e Fiè. Alcuni di questi percorsi sono stati “battezzati” con i nomi di fa-mosi atleti che ogni anno vengono ad allenarsi sull’Alpe. Un opuscolo contie-

Ulrich Wallnöfer e Günther Hölzl hanno aperto la nuova bottega delle specialità “Pur Südtirol”

La Film Commission vuole portare in Alto Adige le produzioni cinematografiche

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Mailbox

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Opera: Museo del Passo

Committente . . . . . Timmelsjoch Hochalpenstraße AG, Innsbruck Architetti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Werner Tscholl, Andreas SagmeisterLocalità . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Passo Rombo – 2509 mDati . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 70 m², 438 m³Esecuzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . AT Thurner, Imst (A). . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Metallritten, Collalbo (BZ). . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Josef Pohl, staticaApertura . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Giugno 2010

L A S C H E D A

Cinque stazioni – un’emozione unica. Una strada unisce la Val Passiria all’austriaca Ötztal. E nel corso dei millenni le due vallate hanno sviluppato dei tratti comuni unici. Con il nuovo progetto, sul Passo si battono strade transnazionali: da oggi al 2011 saranno realizzate 5 sculture architettoniche, secondo il piano dell’archi-tetto altoatesino Werner Tscholl. Queste opere informeranno i viaggiatori sulle peculiarità del territorio. Come un masso errati-co, il Museo del Passo sporge dal versante tirolese a quello alto-atesino, sottolineando il carattere transfrontaliero del progetto. La “grotta di ghiaccio” allestita all’interno è un tributo ai pionieri di questa strada alpina. www.timmelsjoch.com

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Metro

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La nuova generazione di escursionisti e ciclisti è sempre più giovane e esigente. Cresce l’esigenza di immergersi nella natura. E anche la voglia di fare attività fisica all’aria aperta.

ALL’APERTO COME A CASA

Testi: Maria Cristina De Paoli e Barbara PruggerIllustrazione: Julia Pfaller

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Monitor

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E ci si sente in pace con sé stessi e con tutti i boschi e i prati incontrati lungo il cammino. Sono emozioni che rimango-no vive a lungo, anche molto tempo dopo essere tornati alla frenesia quoti-diana. Non bisogna quindi meravigliar-si, se oggigiorno attività fisiche leggere come le escursioni a piedi o in bici vivo-no un momento di gloria. E se in Germa-nia la bicicletta, con il 59 per cento di praticanti, è l’attività di tempo libero più gettonata seguita, al terzo posto, dal-le camminate con il 41 per cento. In-somma, c’è più di un motivo per analiz-zare da vicino queste due discipline fisi-che così antiche e così moderne.

Più il mondo va veloce, maggiore è la ten-tazione di spegnere cellulare e laptop e staccare la spina dallo stress quotidia-no. Non certo però per rinchiudersi in uno scantinato-palestra che sa di muffa e dimenarsi per svuotare il fegato da stress e rabbia. E men che meno per gio-care a tennis, mettendo così in circolo ancora più adrenalina. Al contrario, c’è la voglia di sentire sulla propria pelle la forza e la diversità della natura. Chi fa delle lunghe camminate o pratica il ci-cloturismo conosce bene quei momenti in cui ci si sente semplicemente bene, quando dopo aver raggiunto la meta prevista ci si sdraia, appagati, sull’erba.

ALL’APERTO COME A CASA

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Il futuro vero della camminata appar-tiene però ai cosiddetti escursionisti ri-generati. “Per loro la camminata è sem-pre associata allo star bene, amano i buoni alberghi e la cucina ricercata, sono perlopiù in giro con i partner o con la fa-miglia e praticano anche mountain bike e rafting”. In calo invece gli escursionisti conviviali. “Il numero di questi cammi-natori tradizionali, senza grandi pretese, che amano sop rattutto stare in compa-gnia, è destinato ad assottigliarsi consi-derevolmente”, conclude Pramann. L’escursionista infatti sta cambiando, e come il viaggiatore sta sempre più diven-tando individualista.

L’importanza della segnaletica

Nonostante le differenti esigenze ed i di-versi presupposti, tra i camminatori con-tinuano comunque ad esserci molte cose in comune. “Come ad esempio – afferma Ulrich Pramann – il piacere di cammina-re e di fare qualcosa di buono per la salu-te. Ed anche la ricerca di calma e tran-quillità, di un riequilibrio spirituale”. Ad ogni modo, chi oggi va a camminare cer-ca in primo luogo il contatto con la natu-ra, dopodichè apprezzerà le malghe at-trezzate, i sentieri curati, le possibilità di ristoro e le tabelle informative. Tra i re-quisiti richiesti dagli escursionisti figu-rano una buona segnaletica, la messa in sicurezza dei punti pericolosi, i taxi col-

L’epoca dei pantaloni alla zuava è finita. Chi ancora oggi pensa che la camminata sia un’attività per anzianotti vestiti con pantaloni alla zuava, camicie di flanella a scacchi e informi cappelli di feltro, si sbaglia di grosso: l’escursionismo a pie-di sta tornando di moda alla grande. E lo fa proprio grazie alle giovani generazio-ni, che ci tengono ad uno stile di vita sano, amano il gusto e anche quando ar-rivano in cima vogliono farsi trovare in ordine. La moda attraversa trasversal-mente tutte le fasce sociali, ridonando nuovo smalto ad una attività fisica in pas-sato spesso sbeffeggiata e mettendo la parola fine all’epoca dei borghesissimi pantaloni alla zuava.

Secondo le statistiche, oggigiorno un numero di tedeschi compreso tra 35 e 40 milioni fa con una certa regolarità delle camminate. Uno studio effettuato dall’Istituto superiore dello sport di Co-lonia afferma che l’età media degli escur-sionisti è di 42 anni, ben al di sotto quin-di di quell’età pensionabile a cui pensa-no le malelingue. La nuova generazione

di camminatori non è co-munque solo giovane e atti-va, ma anche istruita, con interessi culturali, esigente e tecnicamente competente. Anche se bisogna dire che non tutti gli escursionisti sono uguali: Arnold Kappler, della Kappler Management spa di Lucerna, nel suo stu-dio di mercato sull’argo-mento ha individuato quat-tro tipologie. “Kappler cita nel suo studio l’escursioni-sta salutista – afferma Ulrich Pramann, giornalista tede-sco specializzato (vedere in-tervista a parte) – che vede la camminata innanzitutto come prevenzione o terapia e nel tempo ha sviluppato una predile-zione per il nordic walking. Poi c’è l’escursionista avventuroso, quello che cerca la sfida e vuole testare i propri limi-ti, ed è più facile trovarlo su qualche ar-rampicata impegnativa piuttosto che su un sentiero segnalato nel bosco”.

I L V E R T I C E D E I M I G L I O R I S C A L A T O R I International Mountain Summit a Bressanone: il secondo congresso

internazionale che si occupa di alpinismo, sport & outdoor si svolgerà dal 2 al 7 novembre 2010. Il Summit è la piattaforma per lo scambio di esperien-ze nonché un vertice di estrema importanza. I più grandi alpinisti del mondo affrontano l’argomento “montagna” da tutti i punti di vista, raccontando an-che i propri atipici stili di vita. I visitatori sono attesi da un ampio programma che oltre a congressi, conferenze e dibattiti prevede di-verse attività e la fiera dell’outdoor. www.ims.bz

In forma ad ogni passo. È arrivata una nuova generazione di escursionisti, che ama camminare e andare in bici, ma apprezza anche il wellness e la buona cucina.

La nuova generazione di camminatori non è solo giovane e attiva, ma anche istruita ed esigente

Monitor

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M O N T A G N E , C A M M I N A T E , B E N E S S E R E – U N C O N C E T T O D I P R O D O T T O A L L A M O D AIl consorzio alberghiero “Vitalpina Hotels Südtirol”, compo-sto da 35 associati, ha programmato l’offerta turistica in

base alle mutate esigenze dei clienti escursionisti. L’offerta dei Vitalpina Hotels non si indirizza, come i classici alberghi per escursionisti, ad attempati camminatori conviviali, ma si è specializzata nel soddisfare i bisogni di escursionisti giovani, attivi e amanti del gusto. Il concetto dei “Vitalpina Hotels Südtirol” si poggia su tre pilastri: oltre all’attivi-tà fisica della camminata svolta in un contesto alpino, figurano anche un’alimentazione sana e con cibi regionali nonché trattamenti benessere a base di prodotti naturali locali e tradizionali. Attraverso la formazione continua del personale in tutti e tre i settori, e con l’ausilio di periodici controlli effettuati da un esperto esterno, si cerca di accrescere continuamente la qualità degli alberghi, allo scopo di offrire anche al più esigente escursionista una vacanza da ricordare. www.vitalpina.info

lettivi ed i bus navetta. Meno interessan-ti risultano essere musei, bar e parchi gioco, e decisamente fastidiosi vengono considerati i lunghi tratti di strada asfal-tata, il rumore del traffico e le panchine malandate.

Oggigiorno chi cammina vuole inol-tre percorrere meno chilometri, per gu-starsi meglio l’escursione. Detto in paro-le povere: la gente cerca la giusta miscela di attività fisica, relax e gastronomia, il tutto condito con un pizzico di genuinità e regionalità e tollerando anche qualche messa in scena purché dignitosa. “In fu-turo – scrive Arnold Kappler nel suo stu-

dio – si tenderà sempre più a preferire escursioni accompagnate, guidate, ani-mate e tematiche”.

Le percorrenze si accorciano

A proposito di chilometri: quanto si cam-minerà nel XXI secolo? “Nel 29 per cento delle escursioni viene coperta una di-stanza compresa tra 10 e 15 km, nel 45 per cento dei casi si percorrono da 15 a 20 km”, informa Ulrich Pramann. Solo il 16 per cento dei camminatori supera il limite dei 20 chilometri. Questi dati si riferiscono alle zone escursionistiche te-

desche, che in gran parte sono pianeg-gianti. Ad ogni modo le percorrenze di-minuiranno mentre migliorerà l’equi-paggiamento tecnico degli escursionisti e Internet assumerà un ruolo sempre più importante nella comunicazione. “Il mercato crescerà ancora”, profetizza Pramann. Unico aspetto negativo: au-menterà anche il turismo giornaliero. “E la cosa sicuramente non piacerà agli operatori del tempo libero”.

Se insomma vi immaginate un escur-sionista moderno come una persona tra i 40 ed i 50 anni, che indossa una giacca softshell attillata sopra una biancheria intima aderente e funzionale e calza scarponi da montagna traspiranti, beh, avete azzeccato. E anche le pubblicazio-ni tematiche si sono rinnovate: i libri sul-le camminate sono in cima alle classifi-che di vendita e contribuiscono alla nuo-va immagine dell’escursionismo. Anche la televisione ha capito il fenomeno: Pro-Sieben ad esempio ha già trasmesso va-rie puntate di un programma che vede protagonisti i vip in marcia. D’altronde oggi a camminare non sono più solo il signor e la signora Nessuno, ma anche Martina Stella e Christian De Sica, Orlan-do Bloom e Brad Pitt.

Per farla breve: la camminata sta cor-rendo.

Gli escursionisti avventurosi cercano la sfida affrontando arrampicate o sentieri d’alta quota

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Con calma, chiacchierando, a gran veloci-tà, dritti sui pedali: ci sono tanti modi di andare in bici durante le vacanze, ma sarà sempre un beneficio per la salute. E poiché la bici può essere inforcata anche da persone senza preparazione specifi-ca, l’utilizzo delle due ruote in ferie è de-stinato a crescere ancora. A patto però che ai turisti si facciano delle offerte in-teressanti. La disponibilità da parte loro c’è: scoprire il paesaggio pedalando, con la sensazione di fare qualcosa di buono per il corpo e per la mente, è qualcosa che si adatta a persone di ogni età, a famiglie come a gruppi di amici.

Tante esigenze diverse

Se parlando di bici pensate immediata-mente ad una sportiva mountain bike, vi sbagliate. Dalla ricerca Eurovelo infatti emerge che appena il 10% dei tedeschi monta in sella ad una MTB e pochi di più (il 14%) inforcano una bici da corsa, men-tre il grosso di tutti gli amanti delle due ruote pratica il cicloturismo. “Ma anche tra gli stessi cicloturisti – spiega Alexan-dra Mair, direttrice del reparto Destina-zione di SMG – ci sono grandi differenze

di comportamento. In vacanza ad esem-pio tante persone farebbero volentieri da una a due gite in bici, coprendo distanze variabili tra 10 e 60 km. Queste persone necessitano di un’assistenza completa: punti di noleggio bici, cartine semplici, ciclabili ben segnalate, itinerari pianeg-gianti. Poi ci sono gli escursionisti che percorrono da 30 a 80 km al giorno, e in-fine le persone che fanno dei veri e propri viaggi in bici: rimangono in giro per pa-recchi giorni e utilizzano un servizio ba-gagli o le proprie borse da viaggio”.

Ad ogni modo anche gli amanti delle MTB e delle bici da corsa trovano in Alto Adige quello che fa per loro. Pur essendo pochi se rapportati all’intera popolazio-ne, parliamo di milioni di persone che potenzialmente potrebbero arrivare in Alto Adige dai mercati principali di Ger-mania, Italia, Svizzera e Austria. “Se riu-sciremo a farci conoscere come una de-stinazione ideale per le bici, saremo pre-miati con l’arrivo di ospiti che sono sì molto esigenti, ma al contempo sono di-sposti a pagare il giusto prezzo per le loro richieste”, sottolinea Alexandra Mair.

Un profilo ben definito

L’Alto Adige, con un paesaggio variegato, 300 giorni di sole e un’ottima gastrono-mia, possiede degli ottimi requisiti di par-tenza. Ma per avere un prodotto completo bisogna ancora lavorare di fino. Nello spe-cifico, bisogna ampliare e migliorare la rete ciclabile soprattutto nelle valli latera-li, realizzare degli itinerari tematici, crea-re un sistema di noleggio unitario, stam-pare materiale informativo omogeneo con la collaborazione di case editrici spe-cializzate e, non da ultimo, creare un’of-ferta specializzata nel settore ricettivo.

Ancora oggi troppi ciclisti si perdono davanti ai tanti bivi sulle ciclabili, man-cano una buona piattaforma per infor-mazioni e mappe e gli itinerari tematici. Bisognerà quindi prevedere una serie di interventi per rendere l’Alto Adige appe-tibile per i turisti su due ruote, siano essi principianti o accaniti.

Piano o di corsa, sempre in bici. L’Alto Adige ha tutti i requisiti per essere amato dai ciclisti. Ma il pro-dotto dovrà essere sviluppato a 360 gradi.

Ciclabili nel fondovalle: 600 km di per-corsi ciclabili segnalati lungo le valli prin-cipali della provincia (dal Brennero fino a Salorno sull’asse nord-sud e da San Candi-do a Bolzano e fino al passo Resia sull’as-se est-ovest). Tratti aggiuntivi nelle vallate laterali (ad esempio le valli Passiria e Ri-danna).

Passi: molti passi altoatesini (Gardena, Sella, Rombo, Giovo, Stelvio, Mendola ecc.) rappresentano delle vere e proprie sfide per i ciclisti da corsa. Lo Stelvio (2.758 m) ogni anno in settembre viene chiuso al traffico e regalato ai ciclisti. www.stelviobike.com

La traversata delle Alpi: numerosi tour attraverso le Alpi prevedono il transito in Alto Adige. L’organizzatore Bike Alpin propone giri guidati su cinque itinerari se-lezionati, con servizio di trasporto baga-gli. www.bikealpin.de

Treno e bici: per 14 euro la Eventcard prevede un biglietto giornaliero per il tre-no e la possibilità di affittare e restituire, in uno qualsiasi degli otto punti di noleg-gio dislocati lungo il tragitto, una bici sia mtb che turistica. Chi invece si porta die-tro il proprio mezzo, per 4 euro potrà usu-fruire di un servizio navetta per le due ruote. www.ferroviavalvenosta.it

B I C I I N A LT O A D I G E : F A C T S & F I G U R E S

Indispensabile: per offrire un servizio ottimale ai cicloturisti, le piste devono essere dotate di una segnaletica chiara

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Monitor

G R A N B R E TA G N A

1.900.00033.000 (2%)

G E R M A N I A

7.890.0002.301.000 (29%)

7.000.0002.111.000 (30%)

I TA L I A 740.00048.000 (6%)

R E P. CE C A

1.820.00095.000 (5%)

O L A N DA

710.00042.000 (6%)

P O LO N I A

680.000215.000 (32%)

S V I Z Z E R A

A US T R I A

320.000217.000 (68%)

1.060.00069.000 (7%)

B E LG I O

Turisti in montagna all’estero nel 2008Turisti in Alto Adige nel 2008 (in percentuale)

Le nazioni che amano la montagna

Il 10% sceglie la vacanza in montagna

I turisti che trascorrono una vacanza in Alto Adige sono attirati dallo splendido paesaggio e sono amanti della montagna. Alcuni la vivono in maniera più attiva, altri si accontentano di godersela come semplice sfondo alternativo al contesto quotidiano in cui vivono. Insomma, anche se in maniera diversa, ogni ospite altoatesino ha un proprio rapporto con la montagna.La quota di turisti dei singoli mercati che sceglie la montagna non è comunque alta, in quanto da parecchi anni ormai la vacanza al mare è di gran lunga la preferita. Sebbene il relax assoluto non sia più in voga come qualche anno fa, c’è ancora tanta voglia di piazzarsi davanti ad

una bella baia o su una spiaggia da sogno con tanto di palme. Il 35 per cento di tutti i viaggi all’estero degli europei ha come meta una spiaggia, poi figurano i giri turistici e le città d’arte con il 15 per cento.“Per quanto riguarda la montagna, si può parlare di una media europea del 10 per cento di turisti”, afferma Elfriede Fritzsche dell’istituto IPK di Monaco di Baviera, che da parecchi anni osserva i comportamenti turistici di oltre 30 Paesi europei. “Ogni mercato deve comunque essere analizzato separatamente. In Germania ad esempio parliamo del 15 per cento di turisti di montagna, mentre i britannici raggiungono appena il 4 per cento”. E anche in quelle nazioni che possiedono belle montagne, come l’Austria e la Francia, la vacanza in quota fuori dai confini nazionali è poco gettonata.Fo

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D U E P R O G E T T I A L N O R D

La Germania che camminaNel 2001, dalla collaborazione tra l’Ente nazionale per il turismo e la Federazio-ne escursionistica della Germania (600mila soci), nacque il marchio “Wan-derbares Deutschland”, un gioco di pa-role tra “wunderbar” (meraviglioso) e “wanderbar” (adatto alle camminate), che dal 2003 è gestito solamente dalla Federazione. Il progetto intende pro-muovere il turismo escursionistico in Germania; esiste un portale Internet (www.wanderbares-deutschland.de) e altre componenti importanti sono una guida pratica nonché una vasta campa-gna basata su criteri di qualità che de-vono rispettare sia i sentieri che gli al-bergatori ed il materiale informativo. Attualmente 57 sentieri in tutta la Ger-mania rispettano questi criteri e hanno diritto al marchio “Sentiero di qualità Wanderbares Deutschland”, mentre gli alberghi ed i ristoranti che si dimostra-no amici dei camminatori possono fre-giarsi del sigillo “Esercizio di qualità Wanderbares Deutschland”.

Arriva il nuovo LungodanubioNel luglio del 2010 sarà inaugurato un sentiero ininterrotto lungo il Danubio che dalla città bavarese di Passau arriva, passando per Linz, fino a Grein in Alta Austria: 450 chilometri con vista sul Da-nubio e complessivamente 135 aree di partenza, di sosta e panoramiche, dota-te sempre di esaurienti tabelle informa-tive. Nello spirito del motto che carat-terizza il Lungodanubio – “semplice-mente magico” – queste tabelle conterranno, tra le altre cose, anche 120 leggende relative all’area danubiana. Sarà inoltre possibile cambiare riva tra-mite parecchi ponti sul fiume e anche servirsi dei mezzi pubblici per coprire, in treno, nave o bus, alcuni tratti di strada.

Uno sguardo oltre i confini

(mdp)

“Camminare è figo”. Ulrich Pramann, direttore responsabile della rivista tedesca specializzata “Nature Fitness”, è sicuro: fare attività fisica in un ambiente naturale ha degli effetti terapeutici.

Cosa si intende oggi per camminare?Ulrich Pramann: Da sempre le escursioni a piedi sono state viste come qualcosa di palloso, ma oggi la situazione è cambia-ta, camminare è diventato figo. E i dati lo confermano: il 56 per cento dei tede-schi cammina con regolarità ed il 23 per cento lo fa sporadicamente. Non solo: il 70 per cento di loro anche in vacanza usa le gambe per spostarsi. E poi tra i camminatori ci sono sempre più giova-ni, merito anche di alcuni autori di libri cult per gli escursionisti come Manuel Andrack e Hape Kerkeling, che sono ri-usciti ad attirare l’interesse di un pub-blico nuovo.

Ma in fin dei conti, cosa cerca chi cammina?Innanzitutto il contatto con la natura. Per molti poi conta molto il lato convi-viale, per altri la dimensione spirituale. Per la maggior parte comunque è deter-minante la componente salutistica, e questo fa capire che qualcosa è cambia-to. Una volta si riteneva che fosse il me-dico a doversi occupare della nostra sa-lute, oggi invece siamo coscienti che il nostro benessere dipende innanzitutto da noi stessi. E così le camminate sono

diventate sinonimo di prevenzione di possibili patologie legate alla man-canza di attività fisica. C’è persino chi sostiene che anche il paesaggio abbia delle proprietà terapeutiche, in quan-to un bell’ambiente rende le persone felici e mette loro le ali. Camminare insomma è meglio della chimica, an-che in caso di depressioni.

La Federazione tedesca degli escursioni-sti si sta battendo affinché le casse mu-tue riconoscano la camminata come di-sciplina sportiva.Il concetto che sta dietro questa pro-posta è che le persone che si manten-gono in buona salute grazie alle cam-minate, in futuro debbano pagare meno per la loro assicurazione sanita-ria. Questo è un principio che già esi-ste nelle assicurazioni automobilisti-che: meno incidenti si fanno, meno si paga. E per contro ci sono compagnie aeree che fanno pagare un biglietto più alto alle persone obese.

Quale può essere il ritorno economico di questa rinnovata voglia di camminare?Può bastare un esempio: l’anno scor-so l’azienda tedesca Lukas Meindl srl ha aumentato il proprio fatturato del 40 per cento solo con la vendita di scarpe da escursione. Ma bisogna dire che i produttori di materiale out-door non hanno solo approfittato del boom escursionistico, ma grazie alla realizzazione di nuovi materiali e at-trezzature hanno contribuito in ma-niera consistente a fare della cammi-nata uno sport alla moda. L’escursio-ne è tornata ad essere uno sport chic, in quanto ci si può abbigliare in ma-niera chic. Tant’è che il 90 per cento dell’abbigliamento da montagna – giacche softshell, pantaloni componi-bili o magliette funzionali – viene in-dossato anche in città. (mdp)

*Ulrich Pramann è editore e direttore responsabile della rivista tedesca specializzata “Nature Fitness”

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Monitor

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Mosaico

Olanda: Wine LifeMagazine per cultori del vino “Wine Life” - reportage di 4 pagine dedicato alla Strada del Vino dell’Alto Adige ed

alla manifestazione “La notte delle cantine”. Numero

febbraio/marzo 2010

Belgio: UIT-MagazineRivista di viaggi - 7 pagine de-dicate alla Val Sarentina. Con l’ausilio di splendide immagi-ni, si parla di sport invernali, gastronomia e wellness in valle. Numero marzo 2010

Germania: Architektur & WohnenRivista di arredamento e design - un reportage di 9 pagine sull’Alto Adige con le immagini spettaco-lari del concetto abitativo di Ar-min Blasbichler: l’architetto alto-atesino ha rivestito la casa dei genitori a Luson con tronchi d’al-bero, legni arrotondati e “fette” d’albero e vi abita assieme alla famiglia. Numero aprile 2010

Polonia: Men’s HealthRivista per uomini - 6 pagine dedicate al mondo della

mountain bike in Alto Adige. Tema centrale: un itinerario decisamente speciale, il Sellaronda, un’avventura su due

ruote nelle Dolomiti dichiarate dall’Unesco patrimonio naturale dell’umanità. Numero aprile 2010

Italia: gustobloggustoblog.it fa parte del più importan-te blogzine italiano www.blogo.it e dedica un blog al tema della gastro-nomia, incentrato sulla Chef’s Cup Südtirol svoltasi in Alta Badia. Pubblicato gennaio 2010

Nell’occhio dei media. L’Alto Adige è piccolo ma i mezzi di comunicazione gli concedono sempre grandi spazi. Ecco una selezione di articoli apparsi su riviste, magazine e blog.

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Alexandra Ladurner in piena azione: la giovane meranese è un talento emergente nella disciplina dell’arrampicata e vanta già parecchi successi

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Menti

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In silenzio e con grande tranquillità sta af-frontando gli ultimi metri. Infila una mano nella tasca con il magnesio, cerca il giusto appiglio sulla parete e poi si tira su, grazie ad una miscela vincente di equilibrio, tecnica e forza muscolare. Ale-xandra Ladurner è alle prese per la prima volta con una nuova via nella palestra di roccia Rockarena di Merano. Il fatto av-viene sullo strapiombo: mentre cerca un appiglio perde la presa, scivola e rimane appesa nel vuoto con una sola mano. Con volontà d’acciaio e massimo impiego di forze cerca di tirarsi su, di ritrovare l’ap-piglio a due mani. Uno, due tentativi, poi la grande paura: Alexandra cade. Nulla di grave però: è saldamente assicurata alla sua compagna di arrampicata.

“Bisogna essere sempre concentrati per non commettere errori”, dice Alexan-dra subito dopo. La diciottenne, fisico minuto, ha iniziato ad arrampicarsi a 11 anni. “A dire il vero mi piaceva il badmin-ton, però all’epoca non c’era più posto e mia madre sentì parlare della palestra di arrampicata”. E già dal primo corso l’istruttore Andreas Sanin, responsabile della palestra di roccia meranese inau-gurata nel 1998, intuisce che la piccola Alexandra possiede talento e ambizione, tanto che oggi viene annoverata tra le mi-gliori arrampicatrici europee della sua fascia di età.

Nell’arrampicata sportiva bisogna af-frontare senza cadere una via ad alta dif-ficoltà tecnica. Il livello degli atleti negli ultimi 20 anni è aumentato enormemen-te, e c’è sempre qualche giovane corag-gioso che scala pareti che sembravano invincibili fino a qualche anno fa.

Il palmarès di Alexandra, componen-te della Nazionale italiana juniores, an-

novera vari titoli italiani di categoria nell’arrampicata lead ed un argento mondiale juniores nell’arrampicata sportiva. La giovane meranese vanta an-che una consistente esperienza agonisti-ca all’estero avendo gareggiato in Ger-mania, Repubblica Ceca, Bulgaria, Ecua-dor, Inghilterra, Russia ed Austria. “Le gare mi divertono. E mi piace anche viag-giare, vedere altri Paesi: l’anno scorso sono stata persino in Australia”, raccon-ta Alexandra. Dopo un lungo periodo di stop a causa di un infortunio, la parteci-pazione ai campionati del mondo giova-nili a Sydney ha avuto per lei il sapore di una sfida particolare. Ma Alexandra non aveva mai pensato di smettere e l’impe-gno alla fine ha pagato: è riuscita a salire nuovamente sul podio, portando a casa una splendida medaglia di bronzo. Nei viaggi lunghi con lei c’è sempre papà Jo-chen: “I miei genitori mi sostengono da ogni punto di vista, senza di loro non po-trei farcela”.

“Si impara ad arrivare fino ai propri limiti, senza andare trop-po oltre, perché potrebbe esse-re pericoloso. Ma si impara an-che a rischiare qualcosa ed a stringere i denti, quando non ce la facciamo proprio più”

A scuola ha dovuto convincere gli inse-gnanti di poter sostenere contempora-neamente gli allenamenti, le gare e lo studio. Alexandra si allena da tre a quat-tro volte a settimana per almeno due ore e mezza. Il programma prevede allena-menti aerobici e muscolari e natural-mente l’arrampicata, e nel fine settima-

na spesso ci sono gare. Anche se la talen-tuosa sportiva è riservata, si può ugualmente intuire la sua voglia di fare sempre meglio, di voler andare oltre i propri limiti, in una disciplina peraltro che non ha gli stessi traguardi della clas-sica arrampicata sulle montagne.

“L’obiettivo dello scalatore – spiega Andreas Sanin – è di conquistare una vetta. Il nostro, è di superare una via”. Ecco quindi che, a causa della classifica-zione delle vie, le gare si svolgono sola-mente in palestra. Tuttavia l’arrampica-ta in ambienti naturali rimane un’espe-rienza particolare, anche per Alexandra: “Negli ultimi tempi preferisco arrampi-care all’aperto, semplicemente perché farlo in un ambiente naturale è più bel-lo”. E per farlo le occasioni non manca-no, in quanto in Alto Adige esistono in-finiti posti dove si può arrampicare. Tra i posti preferiti da Alexandra segnalia-mo le impegnative falesie di Favogna in Bassa Atesina e di Pian Schiavaneis nel-le Dolomiti nonché la palestra di roccia di Naturno.

“Credo di essere maturata negli ulti-mi anni, non ho più così tanta paura di affrontare le situazioni”. Alexandra ha dovuto lavorare sodo per avere succes-so, sfoderando tanta tempra e ambizio-ne. Il suo allenatore è cosciente di cosa la differenzia da tanti altri atleti: “Tutti possono allenarsi nello stesso modo, e tanti hanno talento. La differenza però è che lei vuole veramente fare quello che fa. E nel momento che conta tira fuori da sé stessa non solo il cento per cento, ma il 120 per cento”. Alexandra confer-ma: “La mia arma vincente è la forza mentale”. E chi ha modo di conoscerla, se ne accorge subito.

In cielo con la forza della mente. Alexandra Ladurner, 18enne arrampicatrice di Merano, è attaccata alla parete verticale come se fosse un ragno. Ritratto di una ragazza che non è solo un talento, ma che sa quando deve dare il 120 per cento.

Testo: Martin Bertagnolli e Kristina Deppe

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Nei tempi di crisi vale ancora di più la re-gola che è periodicamente necessario variare la strategia aziendale per adat-tarsi alle mutate condizioni. Le imprese sono obbligate a consolidarsi, diversifi-carsi, investire, fare degli sforzi e, non da ultimo, rispondere alle esigenze variabi-li del mercato. Soprattutto nei periodi critici vengono messe alla prova le stra-tegie aziendali in tema di sostenibi¬lità, ed i mutamenti riguardano tutte le azi-ende senza distinzione di tipologia, di-mensione, settore o dislocazione.

L’Accademia Europea (EURAC), il TIS Innovation Park e Alto Adige Marke-ting (SMG) hanno sostituito la serie di incontri “Imparare da altri settori” con

una nuova iniziativa dal titolo “L’impresa che cambia - 60 minuti di…”, durante la quale saranno presentati al pubblico al-cuni imprenditori italiani ed esteri che hanno dovuto confrontarsi personal-mente con una forma di ricambio d’impresa, dal cambio di sede alla ri-fondazione, dal cambio di management alla riconversione produttiva. L’iniziativa intende dimostrare che è possibile superare i cambiamenti e al contempo vuole infondere il necessario coraggio per intraprendere nuove dire-zioni.

La serie di incontri partirà in autun-no presso il foyer dell’EURAC di Bolzano con la partecipazione di due imprendito-

60 minuti: l’impresa che cambia. EURAC, TIS innovation park e SMG hanno sviluppato assieme un nuovo format che sostituisce la serie di incontri “Imparare da altri settori” degli scorsi anni.

SMG Marketing Award

L’Alto Adige cerca il miglior progetto di marketing già realizzato. Il vincitore riceverà un premio in denaro di 5.000 euro e verrà insigni-to del premio SMG Marketing Award. Informazioni sul bando: www.smg.bz.it. Per domande rivolgersi a [email protected] o 0471 999 888.

Scadenza iscrizioni: 30 giugno 2010 

SMG Marketing Award è una iniziativa comune del Dipartimento al Turismo e di Alto Adige Marketing (SMG).

ri – un altoatesino ed uno straniero – che affronteranno il tema “Il cambio di pro-duzione”, portando a conoscenza del pubblico le situazioni con cui hanno do-vuto confrontarsi. Un’ulteriore caratteri-stica della nuova serie di incontri consi-ste nella possibilità, da parte degli spettatori, di porre domande anche nel corso della relazione. L’incontro si con-cluderà con un piccolo rinfresco, utile anche per approfondire i temi appena trattati e per condividere opinioni con gli altri partecipanti della manifestazione.

Per domande o ulteriori informazio-ni riguardo all’evento, ai temi trattati o relatori potete rivolgervi via e-mail a [email protected]. (jm)

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Movimento

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può più di fronteggiare problemi in un mondo che diventa sempre più com-plesso. “Si è attratti da cose soprattutto semplici, dall’uso intuitivo. Si tenderà sempre più ad apprezzare ciò che si può capire e utilizzare al primo colpo”, con-clude Engl.

SMG Forum è l’appuntamento spe-cializzato per operatori del turismo, im-prenditori ed esperti di marketing. Dopo gli interventi ufficiali, il foyer del-la Waltherhaus si trasforma in un bruli-cante luogo di discussioni. L’SMG Fo-rum 2010, che quest’anno si dedica alla ricerca di nuove realtà e di soluzione semplici a problemi complessi, è l’ap-puntamento obbligato per tutti coloro che già oggi lavorano nel mondo di do-mani. (mb/jm)

Sarà Nils Müller il relatore ospite dell’SMG Forum 2010, la manifestazio-ne più importante organizzata da Alto Adige Marketing (SMG). Il ricercatore di tendenze amburghese ha iniziato la sua carriera presso l’IBM Innovation Center di Amburgo, operando nell’osservato-rio strategico del mercato e sviluppan-do strumenti tecnologici di analisi per portali di informazione. Nel 2002 ha fondato TrendONE, attualmente il cen-tro di ricerca tedesco più influente per i microtrend nei settori marketing, me-dia digitali, tecnologia e lifestyle.

Nils Müller è sempre al passo con lo spirito dei tempi e con il suo staff tiene d’occhio le principali correnti nel mon-do. Il ricercatore tedesco trasformerà il palco della Waltherhaus in un luogo del futuro, trasportando il pubblico nell’an-no 2020. “La magia delle opportunità”: questo il titolo degli intensi 40 minuti di relazione che ruoteranno attorno ai mi-crotrend mondiali.

A seguire Christoph Engl, direttore di SMG, svilupperà il tema “Il futuro è semplice”: “Semplice e utile per i clien-ti, se si riescono a trarre soluzioni chiare da sistemi complessi”. Basta alle cose complicate, difficili da capire, faticose da mettere in pratica: la gente non ne

Un viaggio nel futuro nell’anno 2020. L’SMG Forum 2010 si svolgerà giovedì 10 giugno presso la Waltherhaus di Bolzano, all’insegna della “Magia delle opportuni-tà”. Protagonisti saranno i microtrend mondiali.

SMG Forum è l’appuntamento per operatori del turismo, imprenditori ed esperti di marketing

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Giovedì 10 giugno 2010 | ore 16.30WaltherhausVia Sciliar 1, BolzanoPer informazioni:www.smg.bz.it | EventiIscrizione: [email protected]

TRE DOMANDE A…NILS MÜLLERricercatore di tendenze di Amburgo

Nils Müller, di cosa si sta occu-pando attualmente?Di Outernet. Con Outernet, Internet esplode nel mondo reale. Grazie all’integrazione al mondo reale creata da Outer-net, nei prossimi cinque anni la crescita esponenziale vissuta da Internet negli ultimi 17 anni si quadruplicherà.

Quali tendenze la attirano particolarmente?Ho una passione per le innova-zioni tecnologiche che hanno una forte influenza sul mondo mediatico.

Dove ci porterà il “viaggio nel tempo” dell’SMG Forum di Bolzano?Sarà una sorpresa. Faremo un viaggio nelle tendenze mondiali alla ricerca dei più importanti centri di innovazione.

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La Fiera che conta: anche quest’anno l’Alto Adige ha partecipato, in marzo, alla Borsa interna-zionale del turismo (ITB) di Berlino, la più importante fiera mondiale del settore turistico. Con una conferenza stampa alla quale hanno partecipato anche giornalisti di GEO Saison, MERIAN, Stern.de, l’Alto Adige ha presentato le Dolomiti patrimonio dell’umanità, con interventi dello scalatore Hans Kammerlander, Vito Zingerle (Museo di scienze naturali dell’Alto Adige) e Christoph Engl (direttore di SMG).

B E R L I N O , G E R M A N I A

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Mercato

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Alto Adige Marketing S.c.p.a., Piazza della Parrocchia 11, 39100 Bolzano

Direttore responsabile: Reinhold Marsoner | Redazione: Martin Bertagnolli, Maria C. De Paoli, Jasmin Mathà, Barbara PruggerCoordinazione: Ruth Torggler | Traduzione: Paolo Florio | Layout: Lukas Nagler | Design & Infografica: Arne Kluge | Illustrazioni: Julia Pfaller | Fotografie: Max Lautenschläger, Fotostudio Ochsenreiter, Alessandro Trovati, Scuola di Film Zelig | Stampa: Karo Druck, Pillhof 25, 39010 Frangarto | Se non desidera ricevere più questa rivista è sufficiente inviare una disdetta contenente il proprio indirizzo a [email protected]. Registrazione presso il Tribunale di Bolzano n. 7/2005 del 9 maggio 2005

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... quando

la bontà è di casa!

Perché andare lontano?


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