UNIVERSITAgrave DEGLI STUDI DI CAGLIARI Tesi realizzata in convenzione di
co-tutela internazionale con UNIVERSITEacute GRENOBLE ALPES
DOTTORATO DI RICERCADiscipline filosofiche
Ciclo XXVII
Presenza e significato della κίνησις nelle Enneadi di Plotino
Settore scientifico disciplinare di afferenza
MFIL 07
Presentata da Dottssa Tania FaddaCoordinatore Dottorato Prof Andrea OrsucciRelatori Profssa Elisabetta Cattanei
Prof Michel Fattal
Esame finale anno accademico 2014 ndash 2015
La presente tesi egrave stata prodotta durante la frequenza del corso di dottorato in Disciplinefilosofiche dellrsquoUniversitagrave degli Studi di Cagliari aa 20112012 - XXVII ciclo con il supporto diuna borsa di studio finanziata con le risorse del POR SARDEGNA FSE 2007-2013 - Obiettivocompetitivitagrave regionale e occupazione Asse IV Capitale umano Linea di Attivitagrave l31ldquoFinanziamento di corsi di dottorato finalizzati alla formazione di capitale umano altamentespecializzato in particolare per i settori dellrsquoICT delle nanotecnologie e delle biotecnologiedellrsquoenergia e dello sviluppo sostenibile dellrsquoagroalimentare e dei materiali tradizionalirdquo
rdquoTania Fadda gratefully acknowledges Sardinia Regional Government for the financial supportof her PhD scholarship (POR Sardegna FSE Operational Programme of the Autonomous Regionof Sardinia European Social Fund 2007-2013 - Axis IV Human Resources Objective l3 Line ofActivity l31)rdquo
Ho inoltre beneficiato della borsa di mobilitagrave fornita dalla regione francese Rodano Alpi perun soggiorno di studio estero della durata di tre mesi presso la Universidad de Buenos Airesallinterno del progetto Campagne ExploraDoc 2015
ldquoTania Fadda gratefully acknowledges French region Rhone-Alps for the financial supportprovided for a period of study (3 months) in Buenos Aires University project CampaignsExploraDoc 2015rdquo
Ringraziamenti
Non avrei potuto svolgere questo lavoro senza il sostegno della mia famiglia a cui dedico ognisingola pagina di questo scritto Alla Profssa Elisabetta Cattanei devo tutta la mia passione per lafilosofia plotiniana il coraggio e la fiducia per rapportarmi a un pensatore di tale profonditagrave ProfMichel Fattal egrave stato la mia bussola in questo meraviglioso viaggio Grazie
Indice
1 Sullimmortalitagrave dellanima 1 11 La κινήσεις διαφόρους dellanima incorporea contro gli stoici (4 30-35-5 1-7)1 12 Lanima come principio di movimento (8⁵ 43- 9 30)11
121 Il principio semovente egrave vivente in atto (11 1-20)13 13 Anche lanima individuale egrave principio di movimento (12 1- 14 13) 14 14 Conclusioni 16
2 Il destino18 21 Contro il movimento incausato prospetto del problema (1 1 - 2 17)18 22 Dalle cause prossime alle cause remote alcune teorie del movimento (2 17-40)22 23 Critica delle teorie individuate (31-7 20)25
231 Sul movimento degli atomi (3 1- 34) 25 232 Sul movimento dellanima del mondo (4 1-29)27 233 Il movimento degli astri (5 1-6 25)30 234 I movimenti e disposizioni nella catena causale del tutto (7 1-10 15) 32
24 Conclusioni34 3 Se tutte le anime siano una36
31 Il movimento e lunitagrave dellanima (1 1 - 2 12)36 32 Il movimento e percezione psichica (2 13-20) 40 33 Il movimento e la natura dellanima (2 20-5 25)42 34 Conclusioni46
4 Sullimpassibilitagrave degli incorporei 49 41 I movimenti e le passioni dellanima Impassibilitagrave dellanima (1 1-5 29)49
411 Lassenza del movimento come vizio della parte irascibile dellanima (2 1-67)51 412 Il vero soggetto dei πάθη (3 1-21)54 413 Movimenti vita dellanima (3 22-35)56 414 I movimenti della facoltagrave recettiva (4 1-52)58
42 Il movimento vita del corpo (6 1-77)63 43 Movimento e non essere della materia (7 1-19 43)66 44 Conclusioni72
5 Sulle difficoltagrave relative allanima I74 51 Il movimento nella discesa delle anime nei corpi (1 1-17 31)74
5111 In che modo si dicono particolari le anime che discendono76 512 Sul modo in cui lanima compie la sua discesa80 513 Il movimento e il luogo in cui lanima discende (18 1-24 29)85
52 Movimento memoria immaginazione (25 1-32 27)91 53 Conclusioni97
6 Sulle difficoltagrave relative allanima II99 61 Sul movimento e sulla memoria degli astri (6 4-8 61 e 30 1-45 52)99
611 Sul movimento degli astri (6 4-861)99 612 Sullinflusso degli astri (30 1-39 2)107 613 Sul potere della magia e degli incantesimi (39 2-45 52)117
62 Limmagine dellanima come cerchio in movimento (10 1-15-20)119 63 Sul movimento e sullanima della terra (22 1-27 37)122 64 Sul movimento delle facoltagrave psichiche (17 1- 21 21 e 28 1-29 55)125 65 Ciograve che influisce sulluomo (43 1-45 52)134 66 Ancora su memoria e movimento (1 1-6 3)136 67 Conclusioni140
7 Sulle difficoltagrave relative allanima o sulla visione III141 71 Sul movimento del corpo intermedio (1 1-6 40) 141
711 Sul ruolo del corpo intermedio nella vista (1 1-3 38)142 712 Il movimento dellaria nella percezione uditiva (5 1-6 40) 147
72 Sul movimento della luce (7 1-8 39)149 73 Conclusioni151
8 Sul moto del cielo153 81 Sul movimento circolare come misto (1 1-51) 153
811 Se il moto circolare sia dovuto allanima o al corpo del cielo 153 812 Il moto del cielo egrave un misto 156 813 Il movimento locale come risultato della forza attrattiva dellanima158
82 Movimento dellanima movimento del fuoco celeste (2 1-27)161 83 Il moto del cielo imita lIntelligenza (3 1-22)163 84 Conclusioni167
9 Sul cielo169 91 Eternitagrave del cosmo eternitagrave del cielo eternitagrave della sfera terrestre posizione del problema(1 1-312)169
911 Il movimento del corpo del cielo leternitagrave del cielo (3 1-30)171 912 La vera causa delleternitagrave del cosmo lanima (4 1-5 23)174 913 Sul ruolo del corpo nelleternitagrave del cielo (6 1-8 28)178
92 Conclusioni181 10 Sulleternitagrave e il tempo182
101 Parte prima Movimento e Tempo (7 1-13 69)182 1011 Ciograve che il tempo non egrave prospetto dossografico e analisi del problema183
10111 Analisi del primo filone dossografico contro lidentitagrave di tempo e movimento (81-20)185 10112 Analisi del secondo filone dossografico il tempo non egrave identico al mosso (8 20-22)187 10113 Analisi del terzo filone dossografico il tempo non egrave qualcosa del movimento(824-1017)187
101131 Il tempo non egrave intervallo del movimento (8 23-69)187 101132 Il tempo non egrave misura del movimento193
101133 Il tempo non egrave conseguenza del movimento199 102 Pars construens della trattazione sul tempo (11-13)201
1021 Tempo vita dellanima201 1022 Tempo e moto cosmico (12 1-13 69)206
10221 Tempo rivelato (12 1-61)206 10222 Immagine mobile delleternitagrave (13 1-69)210
103 Parte seconda Movimento e eternitagrave (1-6)216 1031 leternitagrave non egrave identica alla stasi intelligibile216 1032 Definizione delleternitagrave218
104 Conclusioni222 11 Cosegrave lessere vivente cosegrave luomo223
111 Πάθη movimenti dellanima o movimenti del corpo (1 1-6-16)223 1111 I movimenti del vivente (7 1-13 8)228
112 Conclusioni231 12 ΠΕΡῚ ΤΩΩΝ ΓΕΝΩΝ ΤΟΝ ΟΝΤΟΣ ΠΡΩΤΟΝ 234
121 Critica alla categoria della sostanza (1 1-3 23)234 122 Critica alla categoria della quantitagrave (4 1-5 27)239 123 Critica alla dottrina della categoria della qualitagrave (10 1-12 53)243 124 Critica alla categoria dellagire (15 1-22 34)245
1241 Movimento come atto completo (15 1-16 37) 245 1242 Movimento come genere (17 1-22 34)255
125 Conclusioni270 13 ΠΕΡῚ ΤΩΩΝ ΓΕΝΩΝ ΤΟΝ ΟΝΤΟΣ ΔΕΥΤΕΡΟΝ272
131 Il Movimento dellIntelligenza uni-molteplice (1 1-6 21)272 132 Movimento Essere Quiete (7 1-45)279
1321 Essere e Movimento (7 1-24)279 1322 Essere Movimento e Quiete (7 24-45)284 1323 Lunitagrave del pensiero (8 1-49)288 1324 Ciograve che non rientra fra i generi primi (9 1-18 17)294 1325 Deduzione del molteplice (19 1-22 46)304
133 Conclusioni305 14 ΠΕΡῚ ΤΩΩΝ ΓΕΝΩΝ ΤΟΝ ΟΝΤΟΣ ΤΡΙΤΟΝ307
141 Quali generi per il mondo sensibile (1 1-3 32)307 1411 La corrispondenza analogica fra generi dellintelligibile e del sensibile (1 1-2 33) 307
142 Individuazione dei generi del sensibile (3 1-3 33)311 1421 Sulla sostanza sensibile (4 1-10 28)313 1422 Sulla quantitagrave (11 1-15 23)317 1423 Sulla qualitagrave (15 25-20 42)320 1424 Sul movimento (21 1-28 6)325
14241 La κίνησις come γένος del sensibile325 14242 la μεταβολὴ come spece della κίνησις327
14243 Il κοινὸν di tutte le specie del movimento330 14244 Sulle specie del moto locale341 14245 Il caso di σύγκρισις e διάκρισις 342 14246 Ancora sulle differenze del moto locale346 14247 ἠρεμία e κίνησις347
143 Conclusioni353 15 Conclusioni355
Introduzione
laquoQui la vita egrave infatti in movimento lagrave immobile Bisognavache il movimento si originasse dallimmobilitagrave e che dalla vitache permane in seacute si originasse unaltra vita distinta una vitanon piugrave immobile che per cosigrave dire nella prima respirasse e diquella vita in quiete fosse il respiroraquo III 2 (47) 4 12-16
Come indica il titolo stesso il mio lavoro si profila come unindagine sulla presenza e isignificati del termine κίνησις nelle Enneadi di Plotino Egrave una ricerca che nasce dallacuriositagrave e dalla sfida dalla curiositagrave di rintracciare i luoghi dimpiego della κίνησιςindividuare i diversi ambiti in cui compare tentare di comprendere di volta in volta ilsignificato attribuito e alloccorrenza mettere in luce i momenti di tangenza che il suoimpiego segna nei confronti della tradizione a cui costantemente il nostro pensatore egraverivolto egrave una curiositagrave che ha subito certamente lincantesimo di uno dei luoghi piugravecomplessi e affascinanti della riflessione plotiniana gli scritti dedicati alla trattazione deigeneri dellintelligibile e alla individuazione delle categorie del sensibile scritti in cuicomevedremo al movimento egrave affidato un ruolo decisivo Cosigrave alla curiositagrave si egrave aggiunta lasfida la stessa audacia ndash come spiega il nostro pensatore ndash che simpadronisce delle animeparticolari disposte a guardare le immagini riflesse nello specchio di Dioniso pronte aintraprendere la discesa cosigrave anchio ho voltato lo sguardo da quelle altezze alle realtagrave diquaggiugrave per comprendere se oltre alla κίνησις che caratterizza fortemente la speculazioneplotiniana in riferimento allessere intelligibile si desse anche una riflessione sul movimentoinerente alla realtagrave di quaggiugrave daltra parte la ricerca non poteva darsi senza una qualchesorta di affinitagrave con ciograve di cui si egrave in cerca il divenire questo trascorrere incessante ilcambiamento di tutte le cose il nascere il crescere il morire il moto locale dei corpi e fraquesti quello dei piugrave divini le traiettorie che gli astri e i pianeti tracciano nel cielo lo stessorespirare muoversi e sentire da qui ho voluto iniziare la mia ricerca Ma forse la veraaudacia egrave quella di chi pretende che si possa veramente volgere lo sguardo dallintelligibileal sensibile Ciograve che mi ha guidato in questa ricerca ndash dedicata alla comprensione delmovimento allinterno della riflessione plotiniana nella sua portata e nei vari aspetti ndash egravestata la consapevolezza che in parte avrei dovuto guardare anche allimmaginecomprendere il movimento in un certo senso anche per ciograve che ldquonon egrave realmenterdquoconsiderarlo in relazione a ciograve che diviene e in relazione a cui tuttavia manifesta una fortepresenza e una portata non trascurabile Se gettiamo uno sguardo sullampiezza di questaindagine ci accorgeremo che lambito dimpiego del nostro termine ha unestensioneldquouniversalerdquo poicheacute abbraccia tutti i vari livelli di realtagrave il movimento egrave la vita primadellIntelligenza atto dellanima vita del corpo
MetodoLa portata cosigrave ampia di questo lavoro egrave testimoniata e al contempo individuata dal
metodo di ricerca che ho deciso di adottare quello lessicografico limpiego dei lessici di
I
riferimento1 mi ha consentito di raccogliere un catalogo di circa ottocento occorrenze deltermine κίνησις allinterno dellopera plotiniana Una prima analisi degli scritti interessatimi ha permesso di individuare alcuni ambiti tematici in cui ripartire e attraverso cuiorientare la ricerca un primo ambito tematico egrave quello costituito dalle occorrenze di κίνησιςche compaiono in relazione alle anime individuali e al corpo in cui in vario modo sonoconnesse verosimilmente una parte abbastanza cospicua della ricerca un secondo ambitoindividuato egrave quello che riguarda la presenza del termine in riferimento allanimaconsiderata in se stessa avulsa dal rapporto col corpo2 il terzo ambito egrave dedicato alleoccorrenze di κίνησις in relazione allipostasi del Nous3 e in unaccezione particolarealcune occorrenze trovano il proprio ambito di esplicazione in relazione alla trattazioneplotiniana dedicata allUno4
Se ci concediamo una semplificazione un po grossolana e pericolosa viziata dallaprospettiva da cui intraprendiamo questa ricerca potremmo asserire che due sono gliambiti di utilizzo del termine κίνησις uno in riferimento alla realtagrave sensibile laltro inriferimento alla realtagrave intelligibile Nella suddivisione del mio lavoro ho voluto adottareproprio questo andamento partire delle occorrenze di κίνησις impiegate in vario modonella dimensione sensibile per poi approdare al movimento intelligibile partiredallimmagine dal movimento che non egrave realmente ma che comunque egrave in qualche modo eha un certo ambito di operativitagrave e un certo riscontro per poi scoprirne la vera natura eattraverso questa cogliere la vera portata dellimmagine
In questa sede presento lanalisi di circa seicento occorrenze del termine in oggetto allamia ricerca attraverso unattenta valutazione della ripartizione delle occorrenze hosuddiviso in due parti questo studio Nella prima parte del mio lavoro mi sono concentratasulle occorrenze di κίνησις che compaiono in riferimento al corpo e a quelle anime che invario modo intrattengono una relazione con esso nella seconda affronto la tematizzazionedella κίνησις a livello intelligibile Nonostante lestensione della mia ricerca ho decisooperare puntualmente selezionando allinterno dei vari ambiti tematici i trattati dinteressein base allordine cronologico stabilito da Porfirio5 ho quindi proceduto a isolareloccorrenza del termine in oggetto mettendo in evidenza di volta in volta il precisoutilizzo del termine nel suo rapporto con limmediato contesto di riferimento quindi horicostruito il contesto piugrave ampio dellintero scritto Per fare ciograve mi sono rifatta ampiamentealla letteratura di base rivolgendomi a quei testi della critica secondaria che costituisconoun passaggio obbligato per la mia ricerca
ScopertaIl primo scritto preso in considerazione egrave il secondo in base allordine cronologico
1 In particolar modo J H Sleeman G Pollet Lexicon Plotinianum Brill Leiden 1980 R Radice PlotinusLexicon (electronic edition) con la collaborazione di R Bombacigno Biblia Milano 2004 questultimo miha permesso di individuare ottocento ventidue occorrenze del termine κίνησις e delle espressioni affiniκινέω (56 flessioni 284 casi) κίνημα (5 flessioni 12 casi) κίνησις (8 flessioni 422 casi) κινητικός (2flessioni 2 casi) κινητός (2 flessioni 2 casi) 2 Come gli scritti I 2 (19) VI 7 (38) V 1 (10) V 2 (11) comuni tuttavia anche ad ambiti tematici differenti3 Oltre quelli considerati qui V9 (5) V6 (24) V8 (1) VI6 (34) II5 (25)4 VI 9 (9) VI 5 (23) V 5 (32) V 3 (49) II 4 (12)5 Rimando alle note del primo capitolo
II
porfiriano 2 (IV 7) dedicato alla dimostrazione dellimmortalitagrave dellanima si tratta comegrave notodi uno scritto fortemente polemico volto a mostrare la vera natura psichica il movimentogioca un ruolo determinante sia in relazione alla pars destruens della trattazione (1 1-8 45)sia in relazione alla pers construens (8 45-14 14) la prima parte egrave volta a stabilireleterogeneitagrave della natura psichica rispetto a quella corporea la varietagrave di movimenti chelanima egrave capace di produrre nel corpo va ricondotta al riverbero delle sue potenze allavarietagrave delle ragioni formali di cui dispone in virtugrave della sua natura altra dal corpo dellegame che mantiene col proprio principio nella seconda parte al movimento egrave affidato unruolo decisivo in relazione alla prova della natura immortale dellanima la ripresa dellacelebre formula del Fedro platonico traccia due linee parallele che ci accompagnerannolungo tutto il percorso della nostra analisi da un lato limportanza dello strumentoesegetico che caratterizza costantemente la riflessione plotiniana dallaltro su un piano piugravetematico limportanza del legame fra movimento e vita legame che vedremo operare invario modo ai vari livelli di realtagrave
Il secondo scritto considerato III 1 (3) risulta analogamente caratterizzato da una fortevis polemica che riconduce lutilizzo del nostro termine al tema della causalitagrave anche qui laprima parte egrave dedicata alla confutazione e al rifiuto di quelle dottrine in vario modosostenitrici di un movimento privo di causa la seconda parte mette in luce la reale portadella prima strettamente connesso alla possibilitagrave di concepire un ordine e una causa deimovimenti egrave lo spazio dazione individuale la possibilitagrave di affermare un ldquonoirdquo che simuove agisce e in qualche modo egrave capace di incidere sulla realtagrave ma anche uno spaziodinterazione universale in cui lordine dei movimenti del ldquotuttordquo si integra alla dimensioneindividuale costituendo in questo modo uno un dominio dinterazione fra lagireindividuale la necessitagrave e il caso
Nel terzo scritto analizzato 8 (IV 9) il movimento compare in relazione alla complessaquestione dellunitagrave di tutte le anime il rapporto fra il tutto e le parti egrave riproposto nelribaltamento della prospettiva macrocosmica di III 1 (3) a quella microcosmica del nostroscritto lirrilevanza di alcune affezioni o movimenti del corpo che non giungono alla facoltagravesensitiva nella sua interezza egrave il modello esplicativo che si deve avere in mente percomprendere in che modo le anime particolari ndash a contatto con sentimenti e passionispecifiche e relative ad un dato corpo ndash possano pur nella loro specificitagrave essere una solaed unica anima sullo sfondo della riflessione dunque ancora una volta quel particolarelegame simpatetico che lega il movimento del tutto e delle parti si tratti di uno dei viventi(gli animali marini) o del vivente universale (il cosmo)
Se lo scritto appena menzionato fa cenno alla relazione fra affezioni del corpomovimenti e sensazione il quarto trattato considerato III 6 (26) fa un grande balzo inmedias res tutta la riflessione dello scritto egrave votata alla dimostrazione della impassibilitagrave degliesseri incorporei a tal proposito uno dei nodi piugrave problematici da sciogliere egrave quello dispiegare a fronte della decantata natura incorporea e impassibile dellanima la possibilitagraveche le si attribuiscano dei movimenti quali lattrazione o la repulsione il vizio la virtugrave ilpiacere e il dolore etc lampio utilizzo della terminologia che si riferisce ai πάθη ma anchealle funzioni superiori dellanima testimonia la prospettiva originale del nostro pensatoresu un argomento largamente dibattuto nellambito della tradizione il retroterra dascandagliare per la mia analisi di grande interesse egrave quello del rapporto fra movimenti
III
dellanima e movimenti del corpo rapporto che opera sulla base di una profondaeterogeneitagrave e al contempo di una stretta corrispondenza fra i due ambiti individuati
Insiste con maggiore profonditagrave su questo stesso tema lo scritto 53 (I 1) ndash uno degliultimi scritti che ho affrontato nella prima parte ndash approdando alla questione da unaprospettiva differente quella della comprensione del modo in cui lanima egrave nel corpo gliesempi dellartigiano che si serve del proprio strumento o del nocchiero alla guida dellanave ci sospingono nuovamente in seno agli anfratti della tradizione saragrave necessariospiegare in che modo il corpo egrave animato e si muove e il modo in cui lanima realizza inrapporto ad esso i propri movimenti e le proprie funzioni
Gli scritti che si occupano di discutere le difficoltagrave relative allanima 27-29 (IV 3-5)completano e complicano il quadro esplicativo sopra esposto introducendo una grandevarietagrave di questioni complementari in apertura il trattato 27 (IV 3) sinterroga sulle ragionie le modalitagrave con cui si realizza il movimento di discesa delle anime nei corpi il riferimento unmovimento neacute voluto neacute forzato egrave ricollegato ad un nomos che implica al contemponecessitagrave e intima adesione si tratta in un certo qual modo di una spinta naturale cheopera in noi e nel tutto provvedendo ad esempio allo sviluppo di piante e animali ancorauna volta agisce sullo sfondo la dimensione cosmica lordine e i movimenti del tutto a cuiogni singola parte egrave legata da un certo rapporto simpatetico Una volta indagate le causedella dipartita si torna nuovamente faccia a faccia col problema di spiegare il modo in cuilanima egrave in un determinato corpo e esercita in rapporto ad esso alcune sue funzioniinaspettati alcuni passaggi che riguardano in maniera ravvicinata la nostra analisi e cheoffrono lesplicitazione della sede fisica dei principi di attivitagrave delle facoltagrave pur essendolanima dovunque presente nel corpo ndash come una natura propriamente indivisa divisa solorispetto ad esso ndash si serve di alcuni centri operativi per lespletazione di alcune funzionirichieste dal legame col corpo cosigrave vale per lattivitagrave sensitiva responsabile anche dellalocomozione del vivente per le facoltagrave appetitiva e per quella irascibile Si passa quindi allaconsiderazione del tema della memoria e dellimmaginazione che considerato dalla nostraprospettiva mette in luce linterazione fra le varie capacitagrave psichiche che espletanosinergicamente i movimenti o gli atti psichici Lo scritto 28 (IV 4) prosegue il filoneargomentativo dedicato allimmaginazione e alla memoria ampliando il terreno dindaginedallindividuo a quegli degravei che stanno nel cielo lassegnazione alle anime astrali dellamemoria dei tempi e degli spazi di percorrenza inficerebbe la loro vera vita una vitacontemplativa eternamente volta a lassugrave traspare chiaramente da questo nucleoargomentativo come il linguaggio in riferimento alla κίνησις si faccia duplice di fianco adun moto vitale ne viene individuato uno concomitante di natura fisica caratterizzato comeκατὰ συμβεβηκὸς i capitoli dedicati allinflusso astrale mettono in evidenza la capacitagrave diinfluenza degli astri in virtugrave di quelle figure che tracciano coi loro movimenti prospettivache richiama nuovamente il legame del tutto e delle parti nellunicitagrave del principio Dopoaver considerato il movimento della terra e indagato la sua capacitagrave di sentire anche inassenza di organi sensori il trattato 29 (IV 5) approfondisce la dettagliatamente la questionedella sensazione le occorrenze di κίνησις qui rinvenute fanno tutte capo alla possibilitagrave dispiegare il fenomeno della visione il tutto viene in ultima istanza ricondotto al movimentouniversale in cui lagire e il patire delle varie realtagrave egrave reso possibile in virtugrave di un legamesimpatetico fra tutte le cose che ha il proprio fondamento in un ordine di natura
IV
intelligibile Con questo scritto si esaurisce lanalisi di tutte le occorrenze di κίνησις checompaiono nella sezione che Porfirio ha dedicato alla terza ipostasi nella sua ripartizionedegli scritti plotiniani
Ho quindi preso in considerazione tre ulteriori scritti imprescindibili ai fini dellanostra analisi in cui lapertura argomentativa a una dimensione cosmica emersa giagraveframmentariamente dagli scritti precedenti trova piena considerazione Lo scritto 14 (II 4) egraveinteramente dedicato a spiegare le ragioni della circolaritagrave del moto celeste la riflessioneplotiniana sembra concatenare in un andamento spiraliforme il movimento del cielo cheeternamente tende e eternamente raggiunge lanima il movimento psichico di conversionein se stessa e verso se stessa un movimento con cui aspira e si dispone interno al propriocentro e il movimento autocontemplativo dellIntelligenza un movimento di tensioneeterna del Pensiero verso lEssere che egrave al contempo un raggiungimento e una stasi eternanellidentitagrave di Essere e Pensiero
Lo scritto 40 (II 1) sinserisce allinterno di questo filone argomentativo affronta il temadelleternitagrave delluniverso in virtugrave di quella celeste il corpo del cielo non deflette mai dallasua natura e dal suo movimento in virtugrave del suo movimento nel movimento psichico
Il trattato 45 (III 7) dedicato alleternitagrave e tempo riconduce larticolazione dei suoi varipunti prospettici allunitagrave tratta ampiamente e con una dettagliata rassegna alcune teorieerronee che hanno tentato di individuare la natura del tempo in relazione al moto sensibileesplicita il corretto modo dintendere il legame fra tempo e movimento sia ad un livellofenomenico e accidentale sia considerandoli nella loro vera natura dalla dimensionepsichica si dovragrave dunque risalire allarchetipo alleternitagrave del movimento del pensiero
A questultimo aspetto egrave dedicata la seconda parte del mio lavoro in cui cerco dicomprendere e delineare la natura del movimento intelligibile anche in questo caso misono orientata a quei luoghi della riflessione plotiniana in cui la rilevanza delle occorrenzedi κίνησις risultava notevole luoghi che si costituiscono come alcuni fra i punti di maggiorinteresse speculativo nei confronti del pensiero del Nostro autore i tre scritti dedicati aigeneri dellessere 42-44 (VI 1-3) mettono in atto la tematizzazione del movimento a generedella realtagrave intelligibile e categoria del cosmo sensibile quali siano gli orizzonti critici econcettuali che operano in questi scritti quale sia la caratterizzazione e limportanza delmovimento in riferimento allambito noetico e sensibile quale sia la stessa identitagrave delmovimento in relazione a questi due ambiti egrave quanto cercherograve di mettere in rilievo nelcorso del mio esame
V
Parte prima
Allinterno di questa prima parte verranno prese in considerazione le occorrenze del termine κίνησιςche hanno come proprio ambito di esplicazione le anime particolari quelle in vario modo interessate nellarelazione col corpo lanima individuale e quella del tutto fermo restando limpossibilitagrave di rintracciarerealmente nello svolgersi della riflessione plotiniana il confine tematico che qui assumo in riferimentoad ogni scritto lanalisi puntuale delle occorrenze del temine in oggetto verragrave svolta ricostruendo di voltain volta il contesto filosofico e argomentativo di riferimento la presentazione e lanalisi degli scrittiplotiniani dinteresse rispetta allinterno di ogni cornice tematica lordine cronologico stabilito daPorfirio6
1 Sullimmortalitagrave dellanima7
La prima tappa di questo studio prende in considerazione il secondo scritto plotiniano qui lanalisi sisoffermeragrave in maniera puntuale su sette occorrenze del temine in oggetto alla nostra ricerca8 Il tentativosaragrave quello di comprendere limpiego della κίνησις allinterno di una trattazione che dichiara il proprioobbiettivo fin dalle battute iniziali unindagine dalla portata personale che verte sullimmortalitagrave diciascuno di noi (1 1) A che titolo il movimento compaia in questa ricerca e quale sia il suo legame conciograve che egrave ἀθάνατος (11) sono le domande che disegneranno e sospingeranno il nostro percorso
11 La κινήσεις διαφόρους dellanima incorporea contro gli stoici (4 30-35-5 1-7)
Il passo che stiamo per affrontare presenta le prime due occorrenze del termine κίνησιςil contesto argomentativo egrave costituito da una lunga e complessa sezione confutatoria voltaad affermare leterogeneitagrave dellanima rispetto al corpo lobbiettivo polemico egrave ravvisato inalcune posizioni la cui paternitagrave mai dichiarata esplicitamente egrave attribuita in larga partealla dottrina stoica e per alcune istanze a Democrito ed Epicuro (3 1-7) posizioni chesostengono la natura corporea dellanima9
6 Per una inquadratura cronologica delle Enneadi rimando al lavoro di L Brisson M-O Goulet-Gazeacute RGoulet D OBrien Porphyre La vie de Plotin I Travaux preacuteliminaires et Index grec complet J Vrin Paris 19827 Sul titolo cfr Porfirio Vita di Plotino IV 24 e XXV 24-25 Sullaspetto editoriale degli scritti di Plotino e inparticolar modo sulle questioni filologiche legatate al complesso problema dellunitagrave di questo scritto sifaccia riferimento a Ivi M -O Goulet-Gazeacute Larriegravere-plan de La Vie de Plotin pp 229-327 id Deux traiteacutesplotiniens chez Eusegravebe de Ceacutesareacutee in C DAncona The Librairies of Neoplatonists Actes des rencontres delEuropean Science Foundation Network Strasbourg 12-14 Mars 2004 Brill Leiden 2007 pp 63-97 PHenry Eacutetudes plotiniennes I Les Eacutetats du texte de Plotin Descleacutee de Brower-Eacutedition universelle Paris-Bruxelles 1938 pp 70 e ss id Eacutetudes plotiniennes II Les Manuscrits des laquoEnneacuteadesraquo Descleacutee de Brower-Eacutedition universelle Paris-Bruxelles 19488 Tali occorrenze si trovano rispettivamente in IV 7 (2) 5 1 5 2 96 9 6-7 9 8 11 13 12 49 In riferimento alle dottrine stoiche espresse nellargomentazione plotiniana cfr H von Arnim Stoicorumveterum fragmenta 4 voll Stuttgart 1903-1924 e in particolare per la tesi che sostiene la natura corporeadellanima si faccia riferimento a SVF I frr 142 518 II frr 780 e 790 per uno studio su questo argomentorimando a R Dufour Plotin et les Stoiciens in Eacutetudes Platoniciennes III Lacircme amphibie Eacutetudes sur lacircmeselon Plotin Les Belles Lettres Paris 2006 p 177-194 P Kalligas Plotinus against the Corporealists on the
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laquoLanima invece puograve agire in un modo su certi viventi e in un altro sualtri e puograve anche agire in modi opposti su uno stesso essere orasolidifica e ora fluidifica oppure rende certe cose dense e altrerarefatte e altre ancora da nere a bianche da leggere a pesanti Certose fosse un corpo dovrebbe produrre un solo effetto quellocorrispondente alla qualitagrave corporea ndash incluso il colore ma come egrave inrealtagrave produce vari effetti I movimenti inoltre come mai sono diversi enon uno solo se ogni corpo ha un solo movimento Se liconsidereranno causati alcuni dalla deliberazione altri da principirazionali non sbaglieranno Ma la deliberazione non appartiene alcorpo neacute vi appartengono i principi razionali diversi uno dallaltromentre il corpo egrave uno solo e semplice neacute partecipa di quel principiorazionale se non per ciograve che gli egrave fornito da chi lo ha creato caldo ofreddoraquo
laquoἀλλἥ γε ψυχὴ καὶ ἐν ἄλλοις μὲν ζῴοις ἄλλα τὰ δ ἄλλα ποιεῖκαὶἐν τῷ δὲ αὐτῷ τὰ ἐναντία τὰ μὲν πηγνῦσα τὰ δὲ χέουσα καὶ τὰμὲν πυκνά τὰ δὲ ἀραιά μέλανα λευκά βαρέα κοῦφα καίτοι ἓν δεῖποιεῖν κατὰ τὴν τοῦ σώματος ποιότητά τε τὴν ἄλλην καὶ δὴ καὶχρόαν νῦν δὲ πολλά τὰς δὲ δὴ κινήσεις πῶς διαφόρους ἀλλ οὐμίαν μιᾶς οὔσης παντὸς σώματος κινήσεως εἰ δὲ τῶν μὲνπροαιρέσεις τῶν δὲ λόγους αἰτιάσονται ὀρθῶς μὲν τοῦτο ἀλλ οὐσώματος ἡ προαίρεσις οὐδὲ οἱ λόγοι διάφοροί γε ὄντες ἑνὸς ὄντοςκαὶ ἁπλοῦ τοῦ σώματος καὶ οὐ μετὸν αὐτῷ τοιούτου γε λόγου ἢὅσος δέδοται αὐτῷ παρὰ τοῦ ποιήσαντος θερμὸν αὐτὸ ἢ ψυχρὸνεἶναιraquo (IV 7 4 30-5 1-7)10
Allinterno del nostro passo isoliamo le prime due occorrenze del nostro terminei la prima la troviamo alla l 5 1 si tratta del riferimento ad una varietagrave di
movimenti κινήσεις πῶς διαφόρους molteplicitagrave di movimenti cheappartengono allanima
ii la seconda la troviamo alla l 5 2 si tratta del movimento unico che egrave proprio diogni corpo μιᾶς οὔσης παντὸς σώματος κινήσεως
Nella sua prima apparizione il movimento viene definito come διάϕορος in
Soul A Commentary on Enn IV 7 [2] 81-23 in R Chiaradonna (a cura di) Studi sullanima in PlotinoBibliopolis Napoli 2005 A Long Soul and Body in Stoicism laquoPhronesisraquo 27 1982 pp 34-57 J-MNarbonne La meacutetaphysique de Plotin J Vrin Paris 1993 pp 58-80 si veda inoltre supra n 7 sul riferimentoa Epicuro e Democrito quali interlocutori dellargomentazione plotiniana cfr P Henry H R SchwyzerPlotini p 139 Per uno studio sui riferimenti epicurei in questo e in altri scritti rimando a J P DumontPlotin et la doxographie eacutepicurienne in P M Schuhl P Hadot Le Neacuteoplatonisme Colloques Internationauxdu Centre National de la Recherche Scientifique (Royaimont 9-13 juin 1969) CNRS Eacuteditions Paris 1971 pp 191-204 U Crisculo Aspetti della polemica antiepicurea nel tardo-antico in Storia poesia e pensiero delmondo antico Studi in onore di Marcello Gigante Bibliopolis Napoli 1994 pp 149-16710 Qui e di seguito riporterograve il testo greco pubblicato da P Henry e H-R Schwyzer Plotini Opera 3 vollEditio minor Claredon Press Oxford 1964-1982 generalmente abbreviato nella forma H-Ssup2 la traduzioneitaliana riportata egrave quella di M Casaglia C Guidelli A Linguiti F Moriani (a cura di) Enneadi I-III prefF Adorno UTET Torino 1997
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contrapposizione ad un movimento unico μία che egrave proprio dei corpi11 se a questi ultimiappartiene un solo tipo di κίνησις per rendere ragione della varietagrave di movimenti egravenecessario invece fare riferimento alla προαίρεσις12 e ai λόγοι13
Molteplicitagrave e varietagrave di movimenti possono essere spiegate in relazione ad un pianodifferente e superiore rispetto a quello del corporeo egrave infatti immediatamente esplicitatoche neacute le scelte neacute la ragione appartengono in alcun modo al corpo (ἀλλ οὐ σώματος ἡπροαίρεσις οὐδὲ οἱ λόγοι διάφοροί γε ὄντες 5 4) il riferimento egrave in particolare ai λόγοι chesono διάφοροί di contro al corpo che egrave ἑνὸς e ἁπλόον (5 5) questultimo partecipa di taliragioni solo in quanto gli sono donate (δέδοται 5 6)14 da quel principio che egrave anche capacedi renderlo caldo e freddo
Il riferimento a θερμόν e ψυχρόν (4 23) ricollega la trattazione allesempioimmediatamente precedente caldo e freddo insieme a pesantezza e leggerezza bianchezzae nerezza sono infatti alcuni esempi di ποιότητες σωμάτων (4 24-25) Il corpo partecipa di
11 Sul movimento unico di tutti i corpi rimando a quanto si sottolinea nellopera di A Longo Plotin Traiteacute2 IV 7 Les eacuteditions du Cerf Paris 2009 p 131 e ss laquola signification du mouvement unique pour toutcorps nest pas claire pour moi Cela veut-il dire que chaque corps par sa forme geacuteomeacutetrique son poidsles carateacuteristiques de sa surface ne peut que se mouvoir dun seule faccedilon Est-ce que Plotin pense aumouvement des quatre eacuteleacutements au fait que par example le feu ne peut que monter vers le haut et laterre ne peut que descendre vers le bas Ou pense-t-il au mouvements des corps ceacutelestes qui deacutecriventchacun une trajectoire fixeraquo12 Su questo argomento si veda L Brisson J F Pradeau (Dir) Plotin Traiteacutes Vol 1 Traiteacutes 1-6 GF-Flammarion Paris 2002 n 42 pag 130-131 laquochez Eacutepictegravete la prohaiacuteresis est la fonction au moyen delaquelle nous prenons position agrave leacutegard de la reacutealiteacute Cette prise de position consiste en un ensemble dejugements portant sur les repreacutesentations au travers desquelles nous saisissons la reacutealiteacuteraquo si veda anche J-B Gourinat Premiegraveres leccedilons sur le Manuel dEacutepictegravete Avec le texte d Eacutepictegravete PUF Paris 1988 p58 e ss incui secondo lautore un senso del termine proairesis si rifarebbe a quello che si trova in Aristotele Etica aEudemo II 10 1226 b 7-8 sulla proairesis e il suo rapporto allintelligenza cfr Aristotele Fisica 197 a 6-8 incui la condizione percheacute avvenga una scelta egrave esplicitamente riferita alla dianoia13 I termini logos e logoi sono ripresi dalla dottrina stoica e rielaborati allinterno di un orizzonte concettualeche si rifagrave al pensiero platonico per un approfondimento di questa tematica rinvio a A Greaser Plotinusand the Stoics A preliminary Study Brill Leyde 1972 R E Witt The plotinian logos and its stoic basis inlaquoClassical Quarterlyraquo 25 1931 103-111 J F Philips Stoic Common Notion in Plotinus in laquoDionysiusraquo 1987pp 33-52 senza la pretesa di voler esaurire la polivalenza di un termine che manifesta una varietagrave di ruolia livelli differenti di realtagrave si puograve esemplificare il concetto di logos come contenuto razionale nel legamefra proairesis e logos emerge forse maggiormente laspetto di questultimo come espressione delle forme deldiscorso razionale senza dimenticare laspetto di principio attivo di produzione e organizzazione delsensibile che come vedremo emergeragrave in molteplici luoghi della trattazione per un approfondimento suqueste tematiche rinvio a A H Armstrong The Architecture of the Intelligible world in the Philosophy ofPlotinus Cambridge University Press Cambridge 1940 L Brisson Logos et Logoi chez Plotin Leur nature etleur rocircle in laquoLes Cahiers Philosophiques de Strsbourgraquo 1999 8 pp 87-108 M Fattal Pour un nouveaulangage de la raison Convergences entre lOrient et lOccident Preacuteface de P Aubenque Beauchesne Paris1988 id Logos et langage chez Plotin et avant Plotin LHarmattan Paris 2003 J Laurent Les fondaments de lanature che Plotin Procession et partecipation J Vrin Paris 1992 p 147 e ss J M Rist Plotinus The Road toReality Cambridge 1967 pp 87 e ss14 Ciograve a cui si fa riferimento come si vedragrave oltre egrave la capacitagrave produttiva dellanima che dona le ragioni cheha in se stessa per un approfondimento su questa tematica si veda M Fattal Logos et image chez PlotinLHarmattan Paris 1998 pp25 e ss Id Ricerche sul logos da Omero a Plotino nella traduzione italiana di RRadice Vita e Pensiero Milano 2005 p 168 e ss
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tali qualitagrave ed egrave proprio la loro presenza a determinare un effetto corrispondente cosigrave laquolaqualitagrave della leggerezza con il suo esserci e la sua inerenza produce cose leggere il pesanteappesantisce e il nero annerisceraquo (4 25-26) e ciograve egrave ancora piugrave evidente se si consideranoquei corpi che possiedono una qualitagrave in maniera essenziale laquociograve che egrave soltanto caldoriscalda mentre ciograve che egrave soltanto freddo rinfrescaraquo (4 24)
Sembrerebbe analogamente al riferimento al movimento unico che al corpo appartengaanche in questo caso una certa univocitagrave infatti egrave possibile attribuirgli unicamente leffettocausato dalla qualitagrave corrispondente di cui partecipa cosigrave il fuoco in virtugrave della presenzadel calore ha la capacitagrave di riscaldare e non ad esempio di raffreddare (οὐ πυρὸς τὸψύχειν 4 28-29)15
Altrettanto non puograve dirsi dellanima a cui appartiene la capacitagrave di produrre effettimolteplici e variegati e in viventi differenti e talvolta addirittura contrari nello stessovivente (ψυχὴ ἐν ἄλλοις μὲν ζῴοις ἄλλα τὰ δ ἄλλα ποιεῖ 4 29-30) ecco che laquoneindurisce le parti altre le ammorbidisce ne rende alcune dense altre rarefatte certe nere ecerte bianche certe leggere e certe pesantiraquo (4 30-33)
Questo porta a una prima considerazione ovvero che lanima non egrave neacute un corpo neacute unaqualitagrave del corpo nel qual caso infatti produrrebbe lunico effetto corrispondente allaqualitagrave di cui dispone (καίτοι ἓν δεῖ ποιεῖν κατὰ τὴν τοῦ σώματος ποιότητά τε τὴν ἄλληνκαὶ δὴ καὶ χρόαν νῦν δὲ πολλά 4 33-34)
Alla luce di ciograve egrave possibile rendere esplicite le ultime righe del passaggio citato egraveevidente come sia proprio lanima ciograve che rende un corpo caldo o freddo donandogli le suequalitagrave e rendendolo partecipe delle ragioni16
I due esempi riportati anche in esergo risultano dunque complementari e intrecciati inuna stretta analogia nel primo caso gli effetti che un corpo manifesta sono riconducibili allequalitagrave e alle ragioni presenti in esso per il tramite dellanima allo stesso modo in cui nelsecondo caso la varietagrave dei movimenti egrave ricondotta alle scelte e alle ragioni cheappartengono allanima
In questo senso i due esempi presi in considerazione acquisiscono tutta la loro rilevanzaallinterno di quellorizzonte argomentativo che rigetta quelle teorie che concepisconolanima come σῶμα (2 5) La capacitagrave di produrre ποιότητες σωμάτων e κινήσειςδιαφόρους sono in questo senso proprie solo di unanima incorporea
Il dialogo impetuoso del pensiero con se stesso si appropria delle voci avversarie per
15 Il riferimento al fuoco risulta ancora piugrave rilevante se lo si colloca allinterno dellorizzonte concettuale deltrattato il quale si articola come vedremo fra poco in una lunga polemica nei confronti della concezionecorporea dellanima sostenuta in ambiente stoico Lanima secondo il nostro pensatore non puograve essereidentificata con nessuno dei corpi neppure con quello che nella prospettiva stoica egrave il corpo divino ilfuoco intelligente il fuoco infatti in quanto corpo riceve il suo essere e la sua capacitagrave di agire da unprincipio superiore e di natura incorporea appunto lanima Sul fuoco divino degli stoici rimando a SVFfrr 157 42316 Mi sembra interessante segnalare che nelle linee precedenti largomentazione dedicata alle qualitagrave delcorpo egrave discussa la nozione stoica di πως ἔχον (4 8-21) nellottica della difesa dellincorporeitagrave dellanimala maniera di essere del corpo qualificato egrave ricondotta nella prospettiva plotiniana a quella che vienedefinita una φύσις ἑτέρα ovvero al λόγος a cui appartiene una natura diversa dal corpo (4 20-21) suquesto argomento rimando alle pagine di A Longo Plotin n 19 p 126-127
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articolarsi in una fitta trama di obiezioni repliche e risposte ciograve che egrave in gioco egrave la correttadefinizione della natura dellanima da cui dipendono le sorti di ogni uomo scartata lapossibilitagrave di essere immortale nella sua interezza ndash del corpo egrave logico pensare che non siconservi per sempre (1 10) ndash lindagine egrave volta alla parte eminente delluomo questa saragrave inconfronto al corpo come la forma rispetto alla materia o come lutilizzatore rispetto ai suoistrumenti saragrave cioegrave anima17
La prima distinzione fra anima e corpo egrave ricondotta innanzitutto alla caratterizzazionedi questultimo come συγκείμενον (1 9) la sua analisi e la sua scomposizione possonoessere protratte fino agli elementi costitutivi i quali risultano ancora una volta un compostodi materia e di forma (116)18
Ora se lanima fosse un corpo come taluni sostengono19 dovrebbe essere possibiletrovare in esso o nelle sue componenti ciograve che qualifica in maniera essenziale la naturadellanima la vita (ἐπεὶ γὰρ ζωὴ ψυχῇ πάρεστιν ἐξανάγκης 2 5)20 lanalisi si spinge finoalla considerazione dei componenti base di ogni corpo gli στοιχεῖα (2 14) acqua aria terrae fuoco sono di per segrave inanimati (ἄψυχα παρ αὐτῶν 2 12) in essi la vita compare solocome una proprietagrave aggiunta (ἐπακτῷ 2 13) in virtugrave della presenza dellanima Neppure ilprocesso inverso di sintesi una particolare combinazione di corpi siffatti (2 16-20)porterebbe come risultato la vita se non a patto dintrodurre un principio esterno al corpoche sia causa di un certo ordine e di intelligenza e cioegrave lanima (2 20-22)
Ora fra i sostenitori dellanima come corpo non manca chi considera non il principiomateriale ma la forma εἶδος (3 8) come ciograve che conferisce la vita intendendo la forma noncome sostanza ma come πάθημα τῆς ὕλης (3 13)21 Tuttavia anche in questo caso risultaimpossibile spiegare da dove la materia tragga vita e affezione egrave infatti ammesso anche dacostoro che la materia sia di per seacute priva di qualsiasi forma e qualitagrave (ἄποιον 3 8)22
17 Su quello che saragrave il vero io delluomo risulteragrave negli scritti successivi legata alla formulazione eallindividuazione di quella parte che rimane trascendente su questi argomenti si faccia riferimento a MDixsaut La connaissance de soi eacutetudes sur le traiteacute 49 de Plotin eacuted Monique Dixsaut collab Jean-PierreMorel Karine Tordo-Rombaut J Vrin Paris 2003 M Fattal (sous la direction de) Eacutetudes sur PlotinLHarmattan Paris 2000 Sullidentitagrave fra vero io e anima cfr Platone Alcibiade I 130 C 1-6 sulle dueanalogie immediatamente precedenti si veda rispettivamente Aristotele De anima II 412 a 6-22Alessandro di Afrodisia De Anima 23 3-718 La forma degli elementi costitutivi traduce il greco morphegrave la forma visibile del corpo per uno studio suquesto argomento rimando alle pagine di M I Santa Cruz de Prunes La gegravenese du monde sensible dans laphilosophie de Plotin preacuteface de P Hadot Presses Universitaires de France Paris 1978 p 108 e ss M FattalLogos et image chez Plotin LHarmattan Paris-Montreacuteal 1998 id Logos penseacutee et veriteacute dans la philosophiegrecque LHarmattan Paris-Montreacuteal-Budapest-Turin 200119 Cfr supra n 920 Qui opera lassunto secondo cui lanima egrave per definizione dotata di vita si faccia riferimento a PlatonePhaed 105 d 3-4 Phaedr 245 e 4-621 Su questo argomento rimando al commentario di A Longo Plotin p 121 e ss22 Sulla materia senza qualitagrave cfr SVF II fr 309 sulle divergenze della concezione plotiniana rispetto aquella stoica della materia si veda A Graeser Plotinus J Brill Leiden 1972 p 36 e ss il nodo centraleattorno a cui si sviluppa la disputa egrave perfettamente sintetizzato nellanalisi di J-M Narbonne Plotin p310 laquola corporeacuteiteacute de la matiegravere -dont deacutecoule le mateacuterialisme stoiumlcien puisquils posent que le corps est laseule reacutealiteacute []- repreacutesente ici comme dallieurs chez Plotin (II 4 [12] 8 1 ss III 6 [26] 6-7 VI 1[42] 2825-30) le point de divergence fondamental entre les membres du Portique et leurs ennemis platoniciens et
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risultando quindi totalmente incapace di procurare a se stessa anima e forma (μορφοῖ οὐδὲαὐτὴ ψυχὴν ἐντίθησι 3 16)
Egrave allora necessario che ciograve che dispensi il corpo e la materia di vita sia una naturasuperiore ed esterna a quella corporea (ἐπέκεινα ἔξω 3 17) infatti la natura dellanima egravedefinita come ψυχικῆς δυνάμεως (3 18) e senza di questa non si dagrave alcun corpo (οὐδ ἂνεἴη σῶμα οὐδὲν ψυχικῆς δυνάμεως οὐκ οὔσης 3 18)
Ciograve egrave in primo luogo evidente se si considera la natura del corpo questa egrave definita comeἐν φορᾷ (3 19) e consiste nel dileguarsi e nello scorrere velocemente nel nulla infatti ilcorpo egrave non soltanto σύνθετον (2 2) come composizione di materia e forma ma talecomposizione trova il suo primo modo di esplicazione nella massa ὄγκος materia dotata diuna certa grandezza ed estensione23 Infatti il corpo proprio in quanto tale ha grandezza(μέγεθος ἔχοντα ἅτε σώματα ὄντα 1 17)
Risulta dunque semplice capire lo scarto tout court di quelle teorie atomistiche a cui nonsolo viene imputato lerrore di identificare anima e corpo ma che addirittura farebberoconsistere questultimo di atomi privi di parti ora da ciograve che non ha parti non si genera neacutegrandezza neacute corpo neacute da ciograve che egrave privo di parti hanno luogo quelle affezioni che unisconole parti nellintero (3 1-6)24
Il corpo dunque in quanto tale ha grandezza e composizione allora egrave divisibilefrazionabile riducibile in parti piccolissime quindi distruttibile
A ben scrutare la composizione del corpo risulta chiaro come quella dellanima siainnanzitutto una funzione costitutiva e ciograve secondo due sensi resi ben espliciti si leggeinfatti che senza di essa ‒ ovvero se fosse ridotta a corpo fra i corpi ‒ laquoil tutto neppurevedrebbe la luce ma se ne starebbe nella materia priva del suo principio informatoreraquo (322) infatti lanima tramite le ragioni formali procede fin nella materia indeterminata perconferirgli forma e ordine (2 20-25)25
Ma la portata della trattazione si spinge ancora oltre non solo lanima egrave responsabiledellaspetto formale del composto ma anche di quello materiale infatti senza di essa laquoforseneppure la materia esisterebberaquo (3 24)26
aristoteacuteliciens confondus Mais comme on aura loccasion de le constater la ligne de partage quelleinstitue est bien moins nette que lexposeacute de Plotin pourrait le lasser croireraquo sul concetto di materia comepriva di forma nellopera plotiniana si veda D OBrien La matiegravere chez Plotin son origine sa naturelaquoPhronesisraquo 44 (1999) pp 105-122 si veda inoltre G M Gurtler Plotinus Matter and Otherness On Matter(II 4 [12]) laquoEpocheacuteraquo 9 (2005) pp 197-21423 L Brisson Entre physique et meacutetaphysique Le terme oacutegkos chez Plotin dans ses rapports avec la matiegravere (huacutelē) etle corps (socircma) in M Fattal Eacutetudes sur Plotin LHarmattan Paris-Montreacuteal 2000 pp 87-11124 Sullincapacitagrave degli atomi di dare vita a qualcosa di unitario si faccia riferimento a A Long D SedleyThe Hellenistic Philosophers Cambridge University Press Cambridge 1987 p 42 e ss25 Cfr supra n 926 Su questo argomento si veda K Corrigan Is There More Than One generation of Matter in EnneadslaquoPhronesisraquo 21 (1986) pp 167-181 J-M Narbonne Plotin et le problegraveme de la geacuteneacuteration de la matiegravere agravepropos dun article reacutecent laquoDionysiusraquo 11 (1987) pp 30-31 Id La controverse agrave propos de la geacuteneacuteration de lamatiegravere chez Plotin leacutenigme reacutesolue laquoQuaestioraquo 7 (2007) pp 123-163 D OBrien J M Narbonne on Plotinusand the Gnostics on the generation of matter two corrections laquoDionysiusraquo 12 (1988) pp 25-26 W J CarrollPlotinus on the Origin of Matter in R B Harris Neoplatonism and Nature Studies in Plotinus Enneads Studies
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Egrave dunque lanima a produrre il corpo sia dal punto di vista materiale che formale egraveproprio grazie alla sua attivitagrave formativa che il corpo si genera come determinazioneformale nella materia in questo modo lanima origina e sorregge tutte le cose percheacutedispensa forma ordine e vita
In virtugrave di tale operato egrave dato lessere del corpo e la sua natura transitoria nella suacomposizione egrave inscritto il suo divenire e sua caducitagrave a riprova di ciograve basta la meraattestazione dei sensi che vedono il corpo deperire (λυόμενόν 1 10) consumarsi a fronte diogni avversitagrave quando i suoi componenti si avvicendano si sostituiscono e si distruggonoe ciograve soprattutto allorcheacute lanima ne abbandona la massa venendo meno la funzione che netiene unite le parti (φίλα ποιοῦσα 1 14)
Da qui si comprende meglio la gravitagrave del danno che conseguirebbe dal ridurre lanimaa corpo e per di piugrave a uno dei corpi maggiormente inconsistenti quali laria o il pneuma piugravedivisibili di ogni altro e senza alcuna unitagrave27 luniverso allora si distruggerebbe(λυθήσεταί 3 25) poicheacute lasciato al caso privato di intelligenza e di ordine infatti ilpneuma di per seacute non apporta alcun ordine ordine che invece riceve dallattivitagrave formativadellanima (παρὰ ψυχῆς τάξεως ἢ λόγος ἢ νοῦς 3 31) solo laquose si ammette lesistenzadellanima tutto si porrebbe al suo servizio al fine di sostenere il cosmo e ogni singolovivente e ogni potenza da parte sua contribuirebbe alla costituzione delluniverso Ma selanima non fosse nelluniverso nulla di tutto ciograve esisterebbe per il fatto che nulla sarebbe inordineraquo (3 32-35)
Neppure i logoi che provengono dallanima (2 25) sono di natura corporea ma la loro egravedefinita una φύσις ἑτέρα (4 21) i due esempi iniziali annunciavano la partecipazione delcorpo a tali ragioni ragioni che lo dotavano di qualitagrave e movimento ora viene ulteriormenteesplicitato come le azioni di certi corpi quali il riscaldamento il raffreddamento lurto elappesantimento dipendono dalle potenze incorporee che si trovano in essi Tali facoltagravegrazie a cui i corpi realizzano degli effetti sono incorporee (ἀσωμάτων 8sup1 9)contrariamente a quanto sostenuto da alcuni28 questi ultimi infatti laquotrasportano nei corpile facoltagrave degli esseri incorporei spogliando questi ultimi di ogni facoltagraveraquo (8sup1 9-11)29
Che il potere di cui il corpo dispone sia da attribuire alle potenze incorporee di cuipartecipa egrave dimostrato partendo dalla considerazione delleterogeneitagrave della qualitagraverispetto alla quantitagrave infatti mentre quantitagrave e grandezza sono proprie del corpo in quantotale cosigrave non egrave per la qualitagrave che non egrave propria di ogni corpo come testimonia il caso dellamateria La qualitagrave egrave dunque differente dalla quantitagrave e dal corpo Questa tesi egrave rafforzatada due constatazioni empiriche la prima ha per oggetto la variazione della quantitagrave checorrisponde a un mutamento sostanziale e che puograve giungere fino alla distruzione ed egraveproprio per questo aspetto che la qualitagrave finisce col distinguersi dalla quantitagrave e dal corpo e
in Neoplatonism-Ancient and Modern volume 8 ed M F Wagner SUNY Press New York 2002 pp 179-207J Phillips Plotinus on the Generation of Matter laquoInternational Journal of the Platonic Traditionraquo 3 (2009)pp 103-13727 Sulla concezione stoica di anima come soffio SVF I frr 135-138 140 145-146 521 II 773-774 777-779 782-783 78628 Mentre nella concezione stoica il logos egrave corpo R E Witt The plotinian p 105 e ss29 Il riferimento egrave ancora una volta agli stoici si veda A Longo Plotin p 166 e ss L Brisson J-FPradeau Plotin n 72 p 133
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infatti laquola divisione di un corpo dotato di una certa massa cancella il suo stato inizale einvece anche una sua eventuale frantumezione non toglierebbe che la qualitagrave resti integranei frammenti egrave il caso del sapore del miele che non perde certo in dolcezza in nessunadelle sue parti Questo autorizzarebbe a concludere che la dolcezza non egrave un corpo e lostesso vale per le altre qualitagraveraquo (8sup1 18-23) in secondo luogo che le δυνάμεις siano altro dalcorpo egrave ancor piugrave evidente se si osserva che la potenza del corpo egrave totalmente slegata dallagrandezza della sua massa cosigrave laquomasse piccole o addirittura estremamente piccoleproducono unattivitagrave straordinaria senzaltro questo loro potere va ricondotto a qualcosadi diverso dallestensione appunto a una realtagrave inestesaraquo (8sup1 27-28)
Un ulteriore argomento confutatorio egrave strappato dalle ammissioni delle stesse tesiavversarie30 laquoil fatto poi che la materia si mantenga identica proprio per la ragione che egrave uncorpo ‒ ed egrave esattamente questa la loro tesi ‒ ma abbia effetti diversi ogni volta che accogliele qualitagrave non dimostra al di lagrave di ogni dubbio che quello che viene aggiunto sono ragioniformali immateriali e incorporeeraquo ( 8sup1 28-31)
Dunque le diverse capacitagrave che si attribuiscono al corpo dipendono in realtagrave dallequalitagrave che questo accoglie che per cosigrave dire gli si aggiungono qualitagrave che sono semplici eincorporee (προσγενόμενα λόγους ἀύλους καὶ ἀσωμάτους εἶναι 8sup1 31)
Rientra in questordine di ragionamenti anche la crescita del corpo la quale avvienesecondo un certo tempo e una certa misura il corpo cresce in virtugrave di ciograve che accoglie nellapropria massa materiale e che effettua la crescita in lui
Ora la potenza dellanima che fa accrescere il corpo egrave incorporea a dimostrarlo egrave lostesso cambiamento quantitativo che egrave sostanziale per il corpo mentre non intaccalidentitagrave dellanima prova ne sono i ricordi che egrave capace di conservare o le nozionifamiliari laquoora posto che lanima sia questa determinata grandezza una volta chediminuisce non saragrave piugrave anima esattamente come per ogni realtagrave estesa che per effetto diuna menomazione cambia il suo essere Se perograve ci fosse un certo essere dotato di estensioneche pur perdendo parte della massa restasse quel che egrave per effetto della qualitagrave alloracambierebbe in quanto corpo e in quanto esteso ma per il fatto che la qualitagrave egrave diversadalla quantitagrave esso potrebbe continuare a rimanere lo stessoraquo (5 24-30)
Lessere del corpo la sua composizione e gli effetti di cui di cui dispone movimentiqualitagrave crescita trovano la propria ragion dessere nella potenza incorporea dellanima edelle sue ragioni formali che si diffondono nel tutto in questo senso questa si trova tuttaintera in molti luoghi e in molte parti cosigrave come viene esemplificato nel paragone colseme31 il quale pur diffuso in molteplici luoghi esercita la stessa potenza fecondatrice laquonoisappiamo che quando da un unico accoppiamento e da un unico seme vengono una coppiadi gemelli ndash o addirittura come si verifica in diverse specie animali parecchi individui ndash ciogravedipende dal fatto che il seme per lo piugrave si egrave distribuito in molti luoghi mantenendo inciascuno la propria integritagrave Ora un simile esempio come puograve non dimostrare a chi non hapregiudizi che dove la parte sidentifica con lintero si egrave sostanzialmente superata la sferaquantitativa per collocarsi necessariamente in una sfera priva di quantitagraveraquo ( 5 42-48)
30 Cfr SVF II fr32531 Su questo argomento rimando alla pagina di M Fattal Ricerche p196 e ss J M Rist Forms ofIndividual in Plotinus Classical Quarterly 13 2 1963 p226 e ss
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Pertanto le attivitagrave proprie a una natura siffatta saranno di tuttaltro tipo rispetto aquelle del corpo il pensare (νοεῖν) il sentire (αἰσθάνεσθαι) il pronunciare discorsi(λογίζεσθαι) il desiderare (ἐπιθυμεῖν) limpegnarsi in ciograve che egrave assennato e buono(ἐπιμελεῖσθαι ἐμφρόνως καλῶς) sono capacitagrave che necessitano tutte di una ben altrasostanza rispetto a quella corporea (8sup1 1-10)
In tutti questi casi risulta ancor piugrave evidente come lanima sia incorporea diversamentetutte queste attivitagrave non potrebbero neppure esistere laquola sensazione lintelligenza il saperela virtugrave e alcuncheacute di belloraquo (6 1-4)
Il primo esempio egrave quello della sensazione questa avviene per il tramite di organisensoriali corporei ma necessaria della presenza di un soggetto percipiente incorporeolanima32 tutta la lista di circostanze che rendono impossibile la sensazione ruotano intornoallimperativo che il soggetto senziente rimanga uno e sempre identico e che unico sia ilmezzo tramite cui avviene la percezione sia nel caso di molte sensazioni percepite tramitepiugrave sensi o di molte qualitagrave percepite da un solo senso o che attraverso un unico sensogiunga ununica percezione complessa Diversamente si andrebbe incontro alleconseguenze a cui egrave soggetto tutto ciograve che egrave esteso e divisibile venendo meno lunitagrave dellesensazioni sarebbe impossibile il confronto e il giudizio su di esse inoltre il punto diconvergenza del dato sensibile sarebbe distribuito in punti diversi generando sensazionidiverse percepite da soggetti diversi (6 15-20) E se il mezzo tramite cui avviene lapercezione egrave corporeo quindi soggetto a distruzione si andrebbe incontro o a una totaleperdita delle impressioni o a una mancanza di spazio in cui queste possano essereconservate e in ogni caso non sarebbe possibile avere memoria
Anche la differenza fra il dolore che egrave sempre localizzato in una parte del corpo e lasensazione del dolore che egrave sempre nellanima perderebbe il suo senso lagrave dove lanimafosse corporea (7 1-10)
Lattivitagrave di pensiero non potrebbe darsi se lanima fosse ridotta a corpo e ciograve in virtugravedella caratteristica del pensiero stesso il quale a differenza della sensazione realizza laconoscenza senza il tramite del corpo (8 1-7) Se quindi il pensare egrave cogliere un oggetto inassenza del corpo la facoltagrave capace di esercitare tale attivitagrave dovragrave essere a maggior ragioneincorporea sarebbe infatti assurdo che ciograve che egrave corporeo e quindi provvisto di grandezza edivisibile colga realtagrave prive di grandezza e indivisibili (8 7-14) Tale corrispondenza fra lecaratteristiche degli oggetti pensati e lanima stessa viene riproposta nellesame delle ideeche presentano valore estetico e morale il bello e il giusto le quali sono ἀμέγεθες (8 24)esattamente come il pensiero che le coglie
Coloro che considerano lanima come corpo fanno coincidere la virtugrave ndash quellemenzionate sono la temperanza la giustizia il coraggio ndash come una certa disposizione delπνεῦμα e del sangue (8 28-29) Tuttavia il πνεῦμα non risponde della giustizia o dellatemperanza e piuttosto che regolare desideri e passioni ricerca e si abbandona ai piaceridel corpo (8 30-35) Inoltre i modelli intelligibili delle virtugrave sono eterni e godono della stessastabilitagrave degli oggetti della geometria pertanto la loro natura non puograve essere corporea e
32 Sulla dinamica percettiva nella concezione plotiniana si faccia riferimento a H J Blumenthal PlotinusPsycology His Doctrine of the Embodied Soul Nijhoff La Haye 1971 pp 67 e ss E K Emilsson Plotinus onSense-perception A Philosophical Study Cambridge University Press Cambridge-New York 1988
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soggetta al divenire neacute puograve esserlo la sede in cui si collocano lanimaSe lanima egrave qualcosa di altro dal corpo bisogna anche escludere che sia qualcosa del
corpo (σώματος δέ τι 8⁴ 2)La prima ipotesi sottoposta a vaglio critico egrave quella che identifica lanima come una οἷον
ἁρμονία33 lanima e la vita come larmonia che sopraggiunge alle corde tese degli strumentimusicali sarebbero unaffezione πάθημα quale risultato della specifica mistione delle partidissimili del corpo
Che questa tesi sia impossibile lo dimostra il ricorso al vasto armamentario critico dellatradizione lanima non puograve essere armonia percheacute la prima egrave anteriore rispetto al corpomentre laltra gli egrave posteriore in quanto risulta dalla sua mistione34 in questo sensolarmonia dipende dal corpo mentre lanima esercita su di lui un ruolo per cui lo domina ein alcuni casi lo combatte35 questultima egrave quindi οὐσία mentre la prima no Inoltrelequilibrio e il buon regolamento del corpo egrave definito salute e non armonia36 Se poi si desseil caso di mistioni differenti nello stesso corpo sarebbe necessario porre armonie e animediverse e in ultima istanza poicheacute larmonia non si produce da sola ma in seguitoalloperato del musico sulle corde degli strumenti cosigrave se si ammettesse lanima comearmonia sarebbe necessario introdurre unanima anteriore e produttrice responsabile di talearmonia
Lerrore che viene rivendicato alla teoria dellanima-armonia egrave quello di far dipenderelanima dal corpo sovvertendo cosigrave lordine delle cose facendo derivare lanima da ciograve che egraveinanimato lordine dal caso
Si passa cosigrave alla considerazione della seconda ipotesi quella di chiara ispirazionearistotelica che concepisce lanima come una realizzazione del corpo ἐντελέχεια (8⁵ 1-5)37secondo questa posizione il rapporto dellanima al corpo sarebbe anologo a quello dellaforma rispetto alla materia inoltre lanima non sarebbe anima di un corpo qualsiasi ma diun corpo che ha la vita in potenza (φυσικοῦ ὀργανικοῦ δυνάμει ζωὴν ἔχοντος 8⁵ 5) Aesemplificare tale relazione levocazione dellimmagine della forma nella statua di bronzoLinseparabilitagrave dellanima dal corpo traduce il suo essere σώματος δέ τι nelladempimentodi un ruolo strutturale e dipendente
Da qui tutta una serie di conseguenze inaccetabili esattamente come la formaimmanente alla statua lanima diventerebbe divisibile laquouna volta che si divide il corpo sidivide anche lanima e se quello verragrave mutilato con la parte tagliata anche un pezzo dianima andragrave perdutaraquo (8⁵ 6-8) unanima talmente connaturata al corpo non consentirebbeil normale avvicendarsi delle fasi come il sonno e la veglia questanima talmente unita alcorpo non subirebbe alcun conflitto fra ragione e desideri e anzi gli stessi pensieri
33 Sulla distinzione fra una teoria autenticamente pitagorica dellanima come armonia e quella che quiviene rifiutata cfr M Baltes C DAncona Plotino Limmortalitagrave dellanima IV 7 [2] 8⁴ in R Chiaradonna(a cura di) Studi sullanima in Plotino Bibliopolis Napoli 2005 p 32 e ss M Bonazzi Plotino e la tradizionepitagorica laquoAcmeraquo 2000 53 pp39-7334 Come indica H Ssup2 il rimando egrave a Platone Fedone 92 b 7 c 235 Ivi in cui il rimando egrave a Platone Leggi 896 c 2-336 Ivi cfr Aristotele De anim IV 408 a 237 Cfr Aristotele De anim II 412 A 22-24 417 b 9-17 Alessandro di Afrodisia De anim p 15 27-19 8
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risulterebbero impossibili tantegrave gli stessi sostenitori di questa tesi sono costretti aintrodurre unanima diversa da questa e che sia immortale
A testimoniare dellimpossibilitagrave di concepire lanima come realizzazione inseparabile edipendente dal corpo sono chiamate ad esempio alcune facoltagrave dellanima che svolgono ilproprio operato senza lintervento del corpo lanima sensitiva conserva le impronte deglioggetti assenti quella appetitiva egrave capace di trascendere i desideri meramente corporeilanima vegetativa poi dimostra la sua capacitagrave di separarsi dal corpo ritirandosialloccorrenza in una sola parte ndash nella radice quando la pianta egrave inaridita ndash o diconcentrarsi in una piccola massa prima ancora che sia avvenuta la crescita
Inoltre lanima ha caratteristiche incompatibili con la pretesa che sia realizzazione di uncorpo questa infatti egrave priva di parti mentre il corpo egrave esteso e divisibile inoltre lanimapassa da un corpo allaltro allorcheacute sopraggiunge la morte del vivente
Insomma lanima non trae il proprio essere dal suo legame col corpo questa egrave infattiοὐσία (8⁵ 40) che in alcun modo deve il suo essere al corpo e anzi questa esisteva ancorprima di appartenere al vivente per questa ragione il corpo non genereragrave mai lanima (οὐτὸ σῶμα τὴν ψυχὴν γεννήσει 8⁵ 42-43)
12 Lanima come principio di movimento (8⁵ 43- 9 30)
Rifiutate le teorie degli interlocutori ed escluso che lanima sia corpo o qualcosa delcorpo la trattazione passa ora alla ricerca della definizione della sostanza dellanima (τίςοὖν οὐσία αὐτῆς 8⁵ 43) proprio allinterno di questa sezione compaiono tre occorrenze deltemine κίνησις su cui ora ci soffermeremo
laquoLaltra natura invece che possiede lessere per se stessa egrave tutto ciograve cherealmente egrave e non diviene neacute va distrutta altrimenti tutto il restoperirebbe e non potrebbe ancora divenire se andasse distrutta questanatura che garantisce la loro conservazione delle cose e delluniversostesso che attraverso lanima egrave conservato e ordinato Essa infatti egraveprincipio di movimento in quanto distribuisce il movimento a tutte lecose ma si muove da seacute inoltre dona la vita al corpo animato ma haper se stessa la vita una vita che non perde mai percheacute la possiede perse stessaraquo
laquoἡ δὲ ἑτέρα φύσις ἡ παρ αὐτῆς ἔχουσα τὸ εἶναιπᾶν τὸ ὄντως ὄν ὃ οὔτε γίνεται οὔτε ἀπόλλυται ἢ τὰἄλλα πάντα οἰχήσεται καὶ οὐκ ἂν ὕστερον γένοιτο τούτουἀπολωλότος ὃ παρέχει αὐτοῖς σωτηρίαν τοῖς τε ἄλλοιςκαὶ τῷδε τῷ παντὶ διὰ ψυχῆς σῳζομένῳ καὶ κεκοσμημένῳἀρχὴ γὰρ κινήσεως ἥδε χορηγοῦσα τοῖς ἄλλοις κίνησιναὐτὴ δὲ ἐξ ἑαυτῆς κινουμένη καὶ ζωὴν τῷ ἐμψύχῳσώματι διδοῦσα αὐτὴ δὲ παρ ἑαυτῆς ἔχουσα ἣν οὔποτεἀπόλλυσιν ἅτε παρ ἑαυτῆς ἔχουσαraquo (9 1-9)
Isoliamo allinterno del nostro passo tre nuove occorrenze del nostro termine11
i la prima alla l 9 6 ripropone la celebre formula del Fedro platonico dellanimacome principio di movimento [scil ψυχή] ἀρχὴ κινήσεως38
ii la seconda compare alla l 9 6 il movimento egrave dato alle altre cose in virtugravedellanima [scil ψυχή] χορηγοῦσα τοῖς ἄλλοις κίνησιν
iii alla l 9 7 il verbo κινέω egrave riferito allanima che si muove da se stessa [scil ψυχή]ἐξ ἑαυτῆς κινουμένη
Il primo impiego del movimento in questo passo fa eco al celebre argomento dialetticodel Fedro platonico39 utilizzato anche ligrave nella dimostrazione dellimmortalitagrave dellanimalanima egrave definita come principio di movimento (ἀρχὴ κινήσεως 9 6) ed egrave principiopoicheacute possiede il movimento da seacute (αὐτὴ δὲ ἐξ ἑαυτῆς κινουμένη 9 6) Se il moto di uncorpo come egrave emerso inizialmente puograve essere spiegato facendo riferimento allanimaquesta in quanto semovente ha in seacute lorigine del movimento e della vita Infatti non tuttigli esseri posseggono la vita come una proprietagrave aggiunta ricevuta da altro (οὐ γὰρ δὴπάντα ἐπακτῷ ζωῇ χρῆται 9 9-10) nel qual caso il processo andrebbe allinfinito Ma egravenecessario che esista una natura originariamente dotata di vita fonte di vita per il corpoanimato e del movimento di tutte le cose una natura di questo genere proprio in quantotale egrave immortale e indistruttibile (οὔποτε ἀπόλλυσιν 9 8-9) il suo egrave lessere autentico eassoluto (πᾶν τὸ ὄντως ὄν 9 2) poicheacute possiede lessere per seacute (παρ αὐτῆς ἔχουσα τὸεἶναι 9 1) essere ingenerato e incorruttibile (ἣν οὔποτε ἀπόλλυσιν 9 9) da cui dipende lanatura del corpo
La differenza fra ciograve che il corpo riceve in aggiunta e il possesso originario dellanima ndashdi movimento essere e vita ndash si traduce nella sua capacitagrave attiva e produttiva (πρᾶξις καὶποίησις 8⁵ 44) per cui lanima ha in seacute e da seacute fa scaturire il molteplice (πολλὰ καὶ ἐν αὐτῇκαὶ ἐξ αὐτῆς 8⁵ 45)40
Il rapporto dellanima rispetto ai corpi la sua anterioritagrave e superioritagrave (οὐσία παρὰ τὰσώματα 8⁵ 45) si esplica nel contrasto fra la sua natura (ὄντως οὐσίαν 8⁵ 46) e quelladelluniverso fisico soggetto a nascita e distruzione (γινόμενον καὶ ἀπολλύμενον ὄντως δὲοὐδέποτε ὄν41) che esiste solo nella misura in cui partecipa μεταλήψει a una realtagrave diquesto tipo nellanima hanno dimora tutte le realtagrave divine e beate le quali hanno da sestesse vita ed essere (ζῶν παρ αὐτοῦ καὶ ὂν παρ αὐτοῦ 9 14) in lei egrave eternamentepresente il primo essere e il primo vivente estraneo a ogni mutamento sostanzialeingenerato e immortale Come il colore bianco non muta secondo le circostanze questo egravelessere che egrave sempre (9 19) e la realtagrave in cui egrave presente originariamente saragrave a sua volta persempre (ὧι δ ἂν τὸ ὂν ᾖ παρὸν παρ αὐτοῦ καὶ πρώτως ὂν ἀεὶ ἔσται 9 23)
Tale eternitagrave non consiste certamente in qualcosa di morto ma in un vivente42 eternopresente a quella parte dellanima che si mantiene isolata dal resto (αὐτοῦ μένῃ μόνον 9
38 Platone Phaedr 245 E 6 e ss39 In riferimento allanima come principio di movimento e fonte di vita HSsup2 rimandano a Platone Phaedr245 C 9 Platone Phaed 88 B 5-6 40 Su questo punto si veda lanalisi di D OBrien Immortality in Plato and Plotinus International ChristianUniversity Publication IV-B Humanities Christianity and Culture 27 (1995) pp 49-7241 Cfr Platone Timeo 28 A 3-442 Cfr Platone Soph 248 E
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25) e che pertanto vive di una vita pura (ζωῇ καθαρᾷ 9 25) egrave solo in virtugrave di questa partedellanima che quellaltra che ha a che fare con la natura del corpo dispiega la propriapotenza produttrice e vivificatrice ora tale mescolanza col corpo (συμμιχθῇ 926) pur noncostituendo mai un cambiamento sostanziale si traduce per quelle anime che sono discese atal punto in un vero e proprio impedimento (ἐμπόδιον 926)43
Ora egrave proprio per quello che viene definito laquolo spettacolo dellanima contaminataraquo (1025)44 che risulta difficile credere alla natura divina e immortale dellanima tuttavia ciascunacosa deve essere esaminata nella sua purezza prescindendo dalle concrezioni da ciograve che siegrave aggiunto successivamente il corpo le passioni e i desideri che ne derivano
Chi si spoglia delle scorie e prescinde dalle aggiunte scorge il nucleo originariodellanima in cui hanno dimora le realtagrave divine la saggezza la virtugrave e le scienze autenticheinfatti ciograve che egrave presente a queste realtagrave ha con esse unaffinitagrave sostanziale ed egrave dunquedivino La purificazione diviene dunque strumento di consapevolezza tramite cui lanimariconosce la propria natura e la propria immortalitagrave laquouna volta spogliatosi di queste scoriechi se ne egrave spogliato guardi pure se stesso allora quando si vedragrave collocato nella puradimensione intelligibile non faticheragrave a convincersi di essere immortale Scopriragrave a talpunto unIntelligenza che non mira al sensibile o a esseri mortali ma coglie con la sua parteimmortale ciograve che egrave immortale ossia tutti gli enti che sono nellintelligibile divenendo eglistesso un mondo intelligibile e chiaro percheacute lo illumina la veritagrave che procede dal beneraquo(10 30-36)45
121 Il principio semovente egrave vivente in atto (11 1-20)
Colui che si scopre in questo luogo non potragrave dubitare di essere immortale Una nuovaoccorrenza di κίνησις compare a sottolineare la relazione di equivalenza fra anima e vitaequivalenza testimoniata ancora una volta dal richiamo allanima come principio semovente
laquoInfatti o la vita egrave sostanza una sostanza tale da essere per se stessavivente ‒ che egrave appunto ciograve che cerchiamo lanima e i nostri avversaridovranno ammettere che egrave immortale a meno che non considerinoanche questa natura come un composto e non la scompongano fincheacutetrovino qualcosa di immortale che si muove da seacute e che non puograveaccettare contro la legge divina un destino di morteraquo
43 Proprio nel carattere di empodion si cela la chiave della distinzione fra anima del tutto e anime particolaricome si legge in Enn IV 8 (6) sono le anime individuali ad essere coinvolte maggiormente nel rapporto colcorpo tanto da arrivare a perdere la cognizione di seacute e delle proprie origini risultando dunque difficilecredere alla propria natura divina e mortale cfr Enn V 1 (10)44 Cfr Platone Repubblica X 611 B 10-C145 Sulla parte dellanima non discesa rimando alla pagina di TA Szlezaacutek Platon und Aristoteles in derNuslehre Plotins Stuttgart 1979 trad it Platone e Aristotele nella dottrina del Nous di Plotino trad di ATrotta Vita e Pensiero Milano 1997 p 225 e seguenti in cui si osserva che laquotre volte viene quindi ripetutoche si tratta della liberazione da unaggiunta secondaria dapprima in riferimento diretto allanima (10 7-11) in conclusione nellimmagine delloro che non puograve essere riconosciuto sotto il terriccio Plotino nonavrebbe potuto dire in modo piugrave chiaro che questo egrave largomento fondamentale della sua dimostrazionedellimmortalitagraveraquo p 231
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laquoἢ γὰρ οὐσία ἐστὶν ἡ ζωή καὶ ἔστιν οὐσία ἡ τοιαύτη παρ αὐτῆςζῶσα - ὅπερ ἐστίν ὃ ζητοῦμεν ἡ ψυχή - καὶ τοῦτο ἀθάνατονὁμολογοῦσιν ἢ ἀναλύσουσιν ὡς σύνθετον καὶ τοῦτοπάλιν ἕως ἂν εἰς ἀθάνατον ἔλθωσι παρ αὐτοῦ κινούμενονᾧ μὴ θέμις θανάτου μοῖραν δέχεσθαι raquo (11 9-14)
Osserviamo una nuova occorrenza del nostro terminei alla l 11 13 il verbo κινέω egrave riferito a quella realtagrave che si muove da seacute ed egrave
immortale realtagrave che si costituisce come un elemento irriducibile nel processo disuddivisione del composto εἰς ἀθάνατον ἔλθωσι παρ αὐτοῦ κινούμενον
Se anche gli avversari combattuti lungo tutta la trattazione continuassero a considerarelanima come σύνθετον tale composto potrebbe essere suddiviso fino ad un certo puntoovvero fino ad un elemento irriducibile una natura immortale che si muove da seacute
Tale principio semovente egrave la vita stessa e lanima infatti questa possiede la vita per seacutevita che egrave immanente alla sua stessa natura (πάρεστι μὲν ἐξ ἑαυτοῦ ζωή 11 2) la vita inquesto senso egrave definita sostanza che vive per seacute (οὐσία ἡ τοιαύτη παρ αὐτῆς ζῶσα 11 10-11) e che coincide con lanima la quale egrave dunque immortale e indistruttibile (ἀθάνατον 112 οὐχ ἀπολέσθαι 11 3)
Per il corpo invece come dimostrava lanalisi degli στοιχεῖα la vita ha un carattereaggiunto che gli proviene da altro (ἐπακτὸν 11 5) carattere che possiede solo in manieratemporanea
Tale differenza fra ciograve che riceve la vita e ciograve che la possiede da seacute egrave ciograve che sta alla basedella natura immortale dellanima tutto ciograve egrave esemplificato dellesempio del calore che egraveinsito nel fuoco se egrave vero come egrave stato riferito anche precedentemente che il calore egrave unaqualitagrave che il fuoco possiede per natura non dobbiamo cadere nellerrore di considerare ilrapporto fra vita e anima in questo stesso modo infatti nonostante il calore non sia unaproprietagrave aggiunta per il fuoco in quanto tale lo egrave per la materia di cui questultimo egravecomposto materia da cui dipende la sua stessa estinzione46 Ora allanima la vita nonappartiene in questo modo percheacute non ha accolto una vita avventizia47
Per lanima invece la vita coincide con la sostanza stessa lanima egrave vita e principio divita per le altre cose egrave natura vivente in atto
13 Anche lanima individuale egrave principio di movimento (12 1- 14 13)
Lultima occorrenza di κίνησις compare a sottolineare il legame sostanziale delle animeindividuali e di quella universale il riferimento polemico egrave ancora una volta contro coloroche senza fornire spiegazione in merito (12 3-4) asseriscono che solo la seconda sia
46 D OBrien Immortal and Necessary Being in Plato and in Plotinus in J Cleary (ed) The Perennial Traditionof Neoplatonism Leuven University Press Leuven 1997 pp 39-10347 Considero quindi la correzione che A Longo Plotin p 93 sulla scia di Ph Hoffman apporta alla l 119 correggendo ἀποδεῖξαι con ἀποδέξασθαι in quanto mi sembra che rispecchi maggiormente il contestofilosofico e argomentativo trattato (cfr le ll 11 3 11 9 11 14)
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immortale48
laquoAncora se diranno che ogni anima egrave corruttibile tutto avrebbedovuto giagrave da tempo essere andato distrutto se poi dicono cheunanima muore e unaltra no per esempio lanima delluniverso egraveimmortale ma la nostra non lo egrave devono fornirci la ragione Luna elaltra infatti sono principio di movimento luna e laltra hanno vita perse stesse e mediante la stessa facoltagrave sono unite alle stesse cosepensando ciograve che egrave in cielo al di lagrave del cielo indagando su tutto ciograve cheesiste secondo lessenza e risalendo fino al principio primoraquo
laquoἔτι εἰ πᾶσαν ψυχὴν φήσουσι φθαρτήν πάλαι ἂνἔδει πάντα ἀπολωλέναι εἰ δὲ τὴν μέν τὴν δ οὔ οἷον τὴντοῦ παντὸς ἀθάνατον εἶναι τὴν δ ἡμετέραν μή λεκτέοναὐτοῖς τὴν αἰτίαν ἀρχή τε γὰρ κινήσεως ἑκατέρα καὶ ζῇπαρ αὑτῆς ἑκατέρα καὶ τῶν αὐτῶν τῷ αὐτῷ ἐφάπτεταινοοῦσα τά τε ἐν τῷ οὐρανῷ τά τε οὐρανοῦ ἐπέκεινα καὶπᾶν ὅ ἐστι κατ οὐσίαν ζητοῦσα καὶ μέχρι τῆς πρώτηςἀρχῆς ἀναβαίνουσαraquo (12 1-8)
Isoliamo lultima occorrenza del nostro terminei alla l 12 4 egrave ribadita la formula del Fedro utilizzata in 9 6 in questo caso risulta
riferita non solo allanima del tutto ma anche alla nostra ἀρχή τε γὰρ κινήσεωςἑκατέρα [scil ψυχὴν τοῦ παντὸς [] ἡμετέραν]
Le anime particolari come quelle dei demoni degli degravei e degli uomini sono principio dimovimento e di vita e quindi immortali la consustanzialitagrave fra anima individuale e animacosmica egrave dimostrata inoltre dalla loro attivitagrave cognitiva entrambe pensano lesseresostanziale e ciograve che sta ancora al di sopra Nel caso delluomo unulteriore prova di ciograve egravedata dalla reminiscenza grazie a cui lanima si risveglia alle realtagrave intelligibili eterne di cuiegrave essa stessa dimora A ciograve si aggiunge quanto egrave stato dimostrato in precedenza lanima nonegrave neacute un composto neacute una massa non puograve quindi essere sottoposta a frammentazionescomposizione o distrutta Lanima pur essendo una realtagrave intelligibile discende nelsensibile spinta da impulso e da desiderio seguendo i quali avanza nella produzione di unarealtagrave ulteriore questa egrave dunque per un verso rivolta verso il sensibile e per un altro simantiene in contatto con lanima del tutto tenendosi fuori e al di sopra di ciograve che governa edi cui si prende cura Le anime particolari rispetto a quella cosmica sono sprofondatemaggiormente nei corpi ma anche in questo caso una parte di esse permane impassibilelassugrave la loro intelligenza non egrave suscettibile di affezioni laquoin tal modo limmortale operaattraverso limmortale se egrave vero che lIntelligenza saragrave sempre in virtugrave di una inesauribileattivitagraveraquo (13 19-21)49
Anche la nostra anima egrave semplice e unitaria immune da ogni corruzione50 la sua
48 Cfr SVF II fr 8949 Affiora qui il tema della permanenza dellanima nellintelligibile cfr supra n 3850 Lanima ha una natura semplice che non subisce dunque il processo di scomposizione e di distruzione a
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tripartizione non ne intacca limmortalitagrave delle componenti laquoe se ci verranno a dire cheanche lanima delluomo siccome egrave tripartita egrave destinata a disgregarsi per la sua naturacomposita anche noi converremo che quelle anime che si separano dopo essersi purificateabbandoneranno ogni concrezione che si era aggiunta al momento della nascita mentre lealtre continueranno a rimanere con essa per chissagrave quanto temporaquo (14 9-13)
Fra le anime particolari poi quelle che per colpe commesse si sono incarnate in bestieselvatiche anchesse sono comunque immortali cosigrave come le anime delle piante laquotutteinfatti hanno preso lavvio dallo stesso principio godono di una vita propria sonoincorporee autonome e prive di parti e sostanzeraquo (14 7-8)
14 Conclusioni
Allinterno del secondo scritto il movimento compare in prima istanza allinterno dellungo scontro dialettico che mira a difendere la natura corporea dellanima obbiettivopolemico sono quelle concezioni soprattutto di matrice stoica che relegano lanima allanatura del corpo e che arrivano a legare il destino dellanima individuale alla morte
La dimostrazione che lanima sia ἀθάνατος - tanto la nostra quanto quella che egrave presenteal tutto ndash richiede una ricerca che proceda con un metodo secondo natura κατὰ φύσιν (1 5)che arrivi a distinguere lessere dellanima dallessere del corpo la loro eterogeneitagrave egrave velatasotto gli strati di concrezioni e aggiunte successive e tuttavia questa eterogeneitagrave non puograveessere colta se non nella relazione delle due nature relazione di anterioritagrave ontologicadellanima rispetto al corpo
Tutto ciograve egrave esemplificato a piugrave riprese lungo tutta la trattazione nella distinzione fra ciograveche egrave ἐπακτὸν e ciograve che egrave ἐξ ἑαυτοῦ il corpo riceve il proprio essere da altro lanalisi dellasua composizione non trova in se stessa la sua ragion dessere allo stesso modo il suomovimento unico non egrave in grado di spiegare la varietagrave di movimenti che hanno luogo inesso alterazione crescita sensazione sono esempi di movimenti in cui il corpo egrave coinvoltoma soltanto alla maniera in cui un utensile prende parte alla realizzazione delloperadellartigiano Allo stesso modo la qualitagrave di cui un corpo dispone non spiega lesserci dimolteplici qualitagrave sia in vari corpi sia nello stesso corpo addirittura contrarie
Il ricorso in entrambi i casi egrave a una natura produttiva in grado di fornire il corpo del suoessere di qualitagrave di movimento e vita e tutto ciograve rendendo partecipe il corpo del riverberodelle potenze dellanima i λόγοι
In questo senso lanima egrave principio del corpo egrave infatti capace di donargli ciograve che essapossiede in senso proprio da se stessa lessere il movimento e la vita lanima donamovimento e vita al corpo proprio percheacute questi coincidono con la sua stessa sostanzalessere autentico e assoluto per questo la sua natura egrave semplice incorporea intelligibile eimmortale
Lanima egrave altra dal corpo ne egrave causa e principio tramite quelle ragioni formali anchesseincorporee che traducono la sua trascendenza in una presenza alla realtagrave inferiore lacomplessa elaborazione esegetica plotiniana emerge proprio nella capacitagrave produttiva
cui invece egrave soggetto ciograve che egrave σύνθετον il riferimento egrave alla concezione platonica dellanima chetroviamo in Platone Phaed 78 c 1-9
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dellanima e dei λόγοι interpretata contrariamente allorizzonte stoico in chiave platonicala capacitagrave produttiva di tali realtagrave egrave infatti ancorata alla loro natura incorporea intelligibilenoncheacute al rapporto col proprio principio
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2 Il destino51
Il secondo trattato preso in considerazione nella nostra ricerca egrave il terzo secondo lordine cronologicostabilito da Porfirio52 Il titolo restringe al destino largomentazione del trattato che si rivela ben piugraveampia essendo unindagine dedicata alla causalitagrave il movimento come avremo modo di mostrare occupain questo senso una delle sezioni privilegiate di questa ricerca il tentativo principale saragrave quello dichiarire il ruolo e lattivitagrave dellanima di ciascuno allinterno dello scenario della causalitagrave
21 Contro il movimento incausato prospetto del problema (1 1 - 2 17)
Il primo passo che affronteremo introduce a un ampia sezione polemica dello scritto (1-8) volta a chiamare in causa e a discutere diversi approcci e teorie in riferimento al temadominante della trattazione quello della causalitagrave Cerchiamo di capire quale sia il primobersaglio critico e in che modo risulti implicato il nostro termine
laquoPer le cose che invece divengono oppure che si sono sempre manon sempre compiono la stessa attivitagrave occorre dire che tutto ciograveavviene in virtugrave di cause Lincausato non si deve ammettere e non valasciato spazio neacute a vuote declinazioni neacute ad un subitaneo movimentodi corpi che accada senza motivo precedente neacute ad un impulsosconsiderato dellanima sorto senza che nulla labbia mossa a farequello prima non faceva Proprio in questo modo una necessitagrave ancoramaggiore stringerebbe lanima non appartenere a se stessa ed essereinvece trasportata da movimenti del genere che non sarebbero neacutevoluti neacute causati Hanno infatti potere di muoverla o loggetto delvolere ‒ esterno o interno che sia ‒ o loggetto del desiderio se invecenulla a cui aspiri la muove allora non si muoverebbe affattoraquo
laquoπερὶ δὲ τῶν γινομένων ἢ ὄντων μὲν ἀεί οὐ τὴν αὐτὴν δὲ ἐνέργειανποιουμένων ἀεὶ κατ αἰτίας ἅπαντα λεκτέον γίνεσθαι τὸ δ ἀναίτιονοὐ παραδεκτέον οὔτε παρεγκλίσεσι κεναῖς χώραν διδόντα οὔτεκινήσει σωμάτων τῇ ἐξαίφνης ἣ οὐδενὸς προηγησαμένου ὑπέστηοὔτε ψυχῆς ὁρμῇ ἐμπλήκτῳ μηδενὸς κινήσαντος αὐτὴν εἰς τό τιπρᾶξαι ὧν πρότερον οὐκ ἐποίει ἢ αὐτῷ γε τούτῳ μείζων ἄν τις ἔχοιαὐτὴν ἀνάγκη τὸ μὴ αὐτῆς εἶναι φέρεσθαι δὲ τὰς τοιαύτας φορὰςἀβουλήτους τε καὶ ἀναιτίους οὔσας ἢ γὰρ τὸ βουλητόν - τοῦτο δὲ ἢἔξω ἢ εἴσω - ἢ τὸ ἐπιθυμητὸν ἐκίνησεν ἤ εἰ μηδὲν ὀρεκτὸνἐκίνησεν [ἢ] οὐδ ἂν ὅλως ἐκινήθηraquo (III 1 (3) 1 13-24)
Isoliamo allinterno di questo passo le prime cinque occorrenze del temine in oggettoalla nostra ricerca
i il primo riferimento egrave al movimento dei corpi κινήσει σωμάτων (1 17)
51 Sul titolo dello scritto si veda Porfirio VP IV 26 e XXIV 61-6252 Analizzeremo in questo trattato diciotto occorrenze del nostro termine in particolare III 1 (3) 1 17 118 1 23 124 124 2 20 2 23-24 2 24 2 27 3 10 3 20 3 23 4 2 4 14 4 14 4 16 52 7 4
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caratterizzato come improvviso τῇ ἐξαίφνης (1 17) nel senso di essere scioltoda una concatenazione causale che lo riconduca a un movimento precedente
ii nel secondo caso il richiamo egrave al movimento dellanima che avverrebbe incorrispondenza di un impulso privo di senso ὁρμῇ ἐμπλήκτῳ (1 18) egrave infattiassente loggetto che muove lanima e che egrave in grado di spiegare il passaggioda ciograve che prima non faceva οὐκ ἐποίει (1 19) a ciograve che ora compie
iii in questo senso come mostrano le restanti tre occorrenze di κίνησις ciograve chemuove lanima egrave un oggetto sia esso inerente alla volontagrave βουλητόν (1 22) ndashpercepito o rappresentato ndash o al desiderio ὀρεκτὸν (1 23)
iv se nessun oggetto muove lanima μηδὲν ἐκίνησεν questa non si muove affattoοὐδ ἂν ὅλως ἐκινήθη (1 24-25)53
In entrambi i casi esaminati il movimento repentino dei corpi e quello immotivatodellanima ciograve che viene messo in evidenza egrave lassenza di una relazione causale ilmovimento concepito come privo di causa (ἀναιτίους 1 22) sia esso introdotto in ambitocorporeo che psichico egrave in quanto tale da rifiutare
Lanalisi delle prime due occorrenze di κίνησις e i loro riferimenti mostra come questesinseriscano allinterno di una breve sezione di carattere introduttivo in cui viene delineatoconcisamente un catalogo di dottrine messe al bando non possono essere in alcun modoammesse
i inclinazioni vuote di senso (οὔτε παρεγκλίσεσι κεναῖς χώραν 1 16)
ii un movimento dei corpi avulso da quelli precedenti (1 17)
iii un movimento incausato dellanima (1 18)
Le tre posizioni delineate sono esempi da rifiutare allinterno dellindagine che sta peressere condotta lambito della ricerca riguarda tutte le cose che divengono e fra questecertamente a titolo speciale egrave inclusa lanima54 infatti mentre la sua natura appartiene allecose che sono sempre (τῶν ὄντων ἀεί 1 13) i suoi atti sono soggetti a mutamento (οὐ τὴναὐτὴν δὲ ἐνέργειαν ποιουμένων ἀεὶ 1 13) Lobbiettivo egrave quello della ricerca delle causelanima e le cose che vengono dopo di lei devono essere ricondotte ad una causa(καταἰτίας ἅπαντα λεκτέον γίνεσθαι 1 14) proprio percheacute contravvengono aquestultimo assunto a) b) e c) sono giudicate inammissibili la loro paternitagrave egrave come nelcostume del nostro pensatore taciuta esplicitamente tuttavia una riconduzione ai lorosostenitori egrave resa possibile da riferimenti testuali sufficientemente diretti nel primo assuntoa) egrave richiamato il termine declinazione (παρεγκλίσις 1 16) egrave la ripresa di unaterminologia tecnica che sembra voler riportare il lettore ad un ambito ben preciso quellodel pensiero epicureo55 secondo ciograve che si apprende sulle dottrine di questa scuola tutta la
53 In relazione alle righe 23-24 in cui compaiono le ultime tre occorrenze del nostro termine H-Ssup2 p 235indica come fonte Aristotele De anim III 10 433 a 27-28 id Metafisica Λ 7 1072 b id De motu 6 700 b23-2454 Il riferimento egrave certamente alla posizione intermedia dellanima e a quellaspetto per cui lanima ha a chefare col corporeo55 I riferimenti a cui rinviano H-Ssup2 p 234 sono a Filodemo De signis 36 13 e al frammento 280 nellaraccolta di H Usener Epicurea Teubner Leipzig 1887
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realtagrave deriverebbe da corpi indivisibili e immutabili pieni di natura le proprietagrave originariedegli atomi sarebbero peso grandezza forma e movimento egrave la tradizione antica a darcinotizia del movimento originario degli atomi concepito come una caduta verso il basso invirtugrave del loro peso lungo linee perpendicolari56 questa cinetica eterna e per natura costantedegli atomi sarebbe tuttavia soggetta allalterazione data dagli urti la traiettoria rettilineadegli atomi puograve subire deviazioni appunto παρεγκλίσις e sarebbero proprio questedeviazioni a spiegare la loro aggregazione da cui trae origine la composizione dei corpiTuttavia la trattazione plotiniana caratterizza questi spostamenti come privi di senso(κεναῖς 1 16) riferendosi probabilmente al loro essere completamente fortuiti e privi dicausa57
Risulta ora evidente come le tre posizioni rigettate siano affette da un sintomo comuneuna concezione del movimento privo di causa a) b) e c) possono essere concepite comedifferenti articolazioni di una medesima teoria di stampo epicureo in cui il movimentoincausato degli atomi sarebbe allorigine della realtagrave fisica e dei moti dellanima tuttavia iriferimenti di b) e c) si adattano perfettamente anche ad alcuni assunti della dottrinastoica58
Sembrerebbe che la trattazione sulle cause del divenire adotti come terreno di scontroun ambito privilegiato quello della concezione di movimento Nei primi due bersaglipolemici a) e b) sono ravvisate le conseguenze che deriverebbero dal concepire unmovimento incausato allorigine della realtagrave il divenire naturale e i corpi stessirisulterebbero privati di qualunque ordine relegati a un dominio inintelligibile lanimainvece c) sarebbe consegnata alla necessitagrave la spiegazione dellagire sarebbe vincolata amovimenti meccanici e involontari non sarebbe certamente lanima la causa motrice delvivente
Il movimento appare in questo senso una sorta di lente focale tramite cui si sviluppalindagine sulle cause della realtagrave sensibile concepita nei suo vari aspetti lanima i corpi ildivenire in se stesso
Tuttavia la ricerca a cui si appresta la trattazione plotiniana ha una portata totale in unsenso primario e ancora piugrave ampio a chiarirlo sono proprio le linee iniziali e direttive delloscritto della realtagrave tutta tanto gli esseri che divengono quanto quelli che sono (ἅπαντα τὰγινόμενα καὶ τὰ ὄντα 1 1) deve essere ricercata la causa (αἰτία) che genera i primi e faessere i secondi oppure considerare se alcuni fra essi o tutti siano senza causa (ἄνευ
56 Cfr Cicerone De fato X 22 nelledizione (a cura di) A Magris De Fato il destino Mursia edizioniMilano 199457 Come spiega M Chappuis Plotin pp 66-67 il termine κεναῖς introduce un piccolo gioco di parolenella critica plotiniana a questa teoria il vuoto insieme agli atomi egrave ciograve che nellottica epicurea spiega tuttala realtagrave tanto nel sua aspetto fisico che sul versante etico ma vuoto o vano egrave anche lattribuzionespregiativa plotiniana che probabilmente richiamandosi ad una critica conosciuta sottolinea la completacasualitagrave di queste deviazioni dello stesso avviso sembrano essere le considerazioni di in L Brisson J FPradeau Plotin p 161 n5 per uno studio sulla interpretazione plotiniana del pensiero epicureo rimandoa J-P Dumont Plotin et la doxographie eacutepicurienne laquoLes cahiers de Fontenayraquo 1981 19-22 pp 191-20458 Come suggerisce lanalisi di M Chappuis Plotin pp 65-66 che rimanda a Crisippo e in particolarmodo per lultimo argomento a Zenone di Cizio si vedano gli specifici riferimenti nelle pagine sopramenzionate In riferimento al termine ὁρμῇ che compare nellassunto c) rimando alla nota esplicativa diA Petit Traiteacute 3 n7 p 162
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αἰτίας 1 5)La domanda sullindividuazione delle cause e delle non cause della realtagrave egrave inquadrata
tracciando una ldquogriglia di possibilitagrave logico-combinatorierdquo59 lo spazio pensabile dellaricerca ricavato dal metodo immediatamente adottato quello diairetico la primasuddivisione del procedimento ci restituisce due ambiti di ricerca di platonica memoria60
Quello dei τὰ ὄντα sembra essere il primo dominio ad essere preso in considerazionequesto sembrerebbe lo spazio concettuale popolato dagli esseri eterni (τῶν ἀιδίων 1 8) frale cose che sono eternamente opera nuovamente una distinzione da una parte i πρῶταὄντα (1 9) che in quanto tali non possono essere ricondotti ad altro dallaltra parte ciograve chene procede e che riceve dai primi il proprio essere (ὅσα δὲ ἐκ τῶν πρώτων ἤρτηται ἐξἐκείνων τὸ εἶναι ἐχέτω 1 10-11)
Comegrave evidente ciograve che egrave privo di causa trova dunque un certo spazio nella trattazioneplotiniana e assurge ad un ruolo ben definito quello di principio potremmo dire in sensoforte la catena causale egrave cosigrave posta dal primo le realtagrave successive e dallessere di queste iloro atti (τοῦτο γάρ ἐστι τὸ εἶναι αὐτῷ τὸ τοιάνδε ἐνέργειαν ἀποδιδόναι 1 12-13)
Al contrario come egrave stato mostrato tutte le cose che divengono sono secondo una causai diversi atti dellanima il divenire e il movimento di ogni corpo sono tutti καταἰτίας comepretende la non ammissibilitagrave di a) b) e c)
i τὰ ὄντα
i πρῶτα ὄντα senza una causa
ii ἐκ τῶν πρώτων ἤρτηται hanno tutti una causa
ii τὰ γινόμενα hanno tutti una causa
Una volta inquadrato landamento dellindagine egrave ora possibile procedere ad unsecondo passo rintracciare per quanto concerne lambito del divenire le cause prossime diogni cosa (προσεχεῖς 1 25) per ricondurvele Metodo e terminologia adoperati sembranoriflettere la lezione aristotelica61 si procede gradualmente partendo dal dominio piugraveperspicuo quello della prassi la causa prossima di tendenze e scelte ndash nellesempio ilrecarsi in piazza ndash viene individuata nella rappresentazione e nella credenza data dallideache sia necessario vedere qualcuno o riscuotere un debito62 Un altro dominio di cause
59 Come mostra M Chappuis Plotin p 60 e ss60 Cfr Platone Tim 28 a e ss61 Come indica M Chappuis Plotin p 69 il riferimento egrave ad Aristotele Fisica A 1 184 a 10-23 in cui egravedelineato il metodo della ricerca che parte da ciograve che egrave piugrave semplice e manifesto per noi a ciograve che egrave piugravesemplice e manifesto in se stesso anche gli esempi che seguono immediatamente nella trattazioneplotiniana sembrano fare eco allopera dello Stagirita lesempio del recarsi in piazza egrave compare inAristotele Fisica A 5 196 b 33-34 il riferimento alla salute e al medico lo si trova in id Metaph Λ 4 1070 b33 per lultimo esempio cfr Phys B 7 198 a 26-2762 Sui riferimenti di questo esempio rimando ai riferimenti riportati supra n 54 mi sembra importantenotare come lesempio sia in linea con quanto detto precedentemente alle ll 1 22-24 in questo casologgetto della volontagrave egrave interno la rappresentazione che sia necessario vedere qualcuno o riscuotere undebito spiega il recarsi in piazza dellindividuo
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prossime individuato egrave quello che riguarda le tecniche (τέχνας 1 28) e la ποίησις egrave il casodella produzione della salute in virtugrave dellarte medica e di chi egrave capace di esercitarla63Lultimo ambito riguarda la natura φύσις (1 36) e rivela un livello di complessitagravemaggiore lesempio egrave quello della generazione tale evento richiede per essere spiegatonon solo del riferimento ad causa prossima il padre ma anche di un contributo esterno(συνεργὸν ἔξωθεν 1 33) che espleta un ruolo causale in maniera sinergica al primo taleausilio sembra essere il frutto di una concatenazione di fattori di un certo tipo laquoad esempiouna dieta particolare oppure andando piugrave lontano un seme piugrave fluido oppure una donnaadatta a generareraquo (1 32-36)64 Appare necessario il ricorso a differenti tipologie di cause65nel caso della procreazione la causa prossima risulta necessaria ma non sufficiente devonoentrare in gioco dei motivi complementari
Lindagine apre cosigrave ad un nuovo scenario la possibilitagrave e lesigenza di trascenderelapparato delle cause prossime che puograve rivelarsi insufficiente a rendere ragione di alcunieventi lesortazione egrave ad unascesa nellordine delle cause bisogna infatti andare piugrave in altoalle cause prime e che stanno al di lagrave (ἐπὶ τὰ πρῶτα καὶ ἐπὶ τὰ ἐπέκεινα αἴτια ἀνιόντων 24)
Largomentazione sullinsufficienza delle cause prossime sospinge la trattazione ad unlivello differente come sembra trasparire dal ricorso al metodo dialettico nel caso dellanascita del bambino leffetto richiede per essere spiegato insieme alla causa prossima unamolteplicitagrave di cause si passa ora alla considerazione di una serie di esempi in cui la stessacausa prossima egrave allorigine di effetti molteplici differenti e talora contrari cosigrave lemedesime circostanze possono portare un uomo ad essere virtuoso e un altro no le stessecondizioni ambientali provocano la malattia di uno e la salute di un altro la ricchezza dialcuni e la povertagrave di altri
Viene cosigrave mostrata lesigenza del ricorso ad un ordine esplicativo differente e ad ungrado ulteriore della trattazione quello delle cause lontane (τὰ πόρρω ἀξιοῦσιν 2 9)
22 Dalle cause prossime alle cause remote alcune teorie del movimento (2 17-40)
La riflessione si concentra ora su un nuovo bersaglio polemico che viene descritto nelmodo che segue
laquoaltri invece dopo essere risaliti al principio delluniverso deducono daesso ogni cosa dicendo che egrave una causa che penetra in tutto che non silimita a muovere ma che inoltre crea ogni cosa la pongono come causasuprema che egrave essa stessa il tutto E non solo le altre cose quantedivengono ma anche i nostri pensieri proverrebbero dai movimenti diquella causa cosigrave come in un essere vivente le singole parti non simuovono da se stesse ma in virtugrave di quel principio direttivo che sitrova in ogni viventeraquo
63 Cfr supra n 964 Cfr M Chappuis Plotin p 70 e ss65 Ivi p 71
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laquoοἱ δ ἐπὶ τὴν τοῦ παντὸς ἀρχὴν ἐλθόντες ἀπ αὐτῆς κατάγουσιπάντα διὰ πάντων φοιτήσασαν αἰτίαν καὶ ταύτην οὐμόνον κινοῦσαν ἀλλὰ καὶ ποιοῦσαν ἕκαστα λέγοντεςεἱμαρμένην ταύτην καὶ κυριωτάτην αἰτίαν θέμενοι αὐτὴνοὖσαν τὰ πάντα οὐ μόνον τὰ ἄλλα ὅσα γίνεται ἀλλὰκαὶ τὰς ἡμετέρας διανοήσεις ἐκ τῶν ἐκείνης ἰέναι κινημάτωνοἷον ζῴου μορίων κινουμένων ἑκάστων οὐκ ἐξαὑτῶν ἐκ δὲ τοῦ ἡγεμονοῦντος ἐν ἑκάστῳ τῶν ζῴωνraquo (2 17-25)
Allinterno di questo secondo passo egrave possibile evidenziare altre tre occorrenze deltermine κίνησις
i la prima compare alla l 2 19 il verbo κινέω egrave riferito al principio di tutte lecose τοῦ παντὸς ἀρχὴν (2 18) principio di cui non viene sottolineata solo lacapacitagrave dinamica ma anche produttiva [scil παντὸς ἀρχὴν] οὐ μόνονκινοῦσαν ἀλλὰ καὶ ποιοῦσαν
ii la seconda compare alla l 2 22 il nostro sostantivo egrave impiegato per indicareuna causa motrice a cui dovrebbero essere ricondotti i nostri stessi pensieriἡμετέρας διανοήσεις ἐκ τῶν ἐκείνης ἰέναι κινημάτων
iii la terza compare alla l 2 23 il verbo κινέω egrave riferito al movimento delle partidellanimale le quali non si muovono da se stesse ζῴου μορίων κινουμένωνἑκάστων οὐκ ἐξ αὑτῶν bensigrave in virtugrave di un principio egemonico
Le tre occorrenze che abbiamo evidenziato fanno parte di un unico argomento cheriferisce di ciograve che alcuni chiamano (λέγοντες 2 20) la causa di tutte le cose egrave evidente cheil guadagno dellargomentazione precedente si riflette adesso nella considerazione di teorieespresse da alcuni pensatori che hanno fatto riferimento a un ordine di cause superiori nelcaso preso in esame egrave posto un principio universale (τοῦ παντὸς ἀρχὴν 2 18) inteso comecausa motrice e produttiva di tutte le cose (αἰτίαν καὶ ταύτην οὐ μόνον κινοῦσαν ἀλλὰ καὶποιοῦσαν ἕκαστα 2 19-20) tutto deriva ed egrave intrinseco a questo principio
Lidentificazione di questa causa universale e sovrana col desino (εἱμαρμένην 2 21)66consente dindividuare uno dei bersagli polemici contenuti in questa sorta di secondasezione introduttiva in cui vengono segnalate quattro nuove posizioni allaltezzadellelevamento della trattazione e tuttavia lontane dalla veritagrave ancora una volta vengonosegnalate delle teorie da rifiutare
La critica in questo caso indirizzata alla dottrina stoica sarebbe quella di volerricondurre tutta la realtagrave luomo e le sue facoltagrave superiori (τὰς ἡμετέρας διανοήσεις 2 23)ad una causa motrice (ἐκ τῶν κινημάτων 2 24) La gravitagrave di questa affermazione egraveesemplificata da un paragone efficace per capire quale ruolo spetterebbe alluomo e a ogniessere in un ordine siffatto egrave sufficiente considerare le singole parti di un animale (ζῴουμορίων κινουμένων 2 24) ciascuna delle quali non ha il movimento da se stessa (οὐκ ἐξ
66 In apparato H-Ssup2 p 336 rimanda a SVF II 928-929 su questo punto A Greaser Plotinus p 80 e ss sulconcetto di εἱμαρμένην rinvio a W Gundel Beitraumlge zur Entwicklungsgeschichte der Begriffe Ananke undHeimarmene Gieszligen 1914 W Chase Greene Moira Fate Good and Evil in Greek Thought Cambridge 1944 RSorabji Causation Laws and Necessity in M Schofield M Burnyeat J Barnes (editors) Doubt andDogmatism Oxford 1980 pp 250-282
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αὑτῶν 2 24-25) ma lo riceve dalla parte dominante per riprendere il linguaggio personalecon cui si esprime il nostro pensatore a noi non spetterebbe autonomia alcuna e il nostroagire non sarebbe altro che espressione del risultato di un ordine cosmico inflessibile ildestino
Facendo un passo indietro nella trattazione egrave possibile notare che una critica analoga egraveposta nei confronti di coloro che hanno indicato come causa del tutto una molteplicitagrave diprincipi corporei gli atomi ogni cosa si genererebbe grazie al loro movimento (φορᾷ 2 11)agli urti (πληγαῖς 2 11) e alle loro reciproche connessioni (συμπλοκαῖς πρὸς ἄλληλα 211) Egrave evidente che il riferimento egrave ancora una volta ai sostenitori dellatomismo tuttaviaincorrono delle sfumature importanti ora infatti si considera quella cernita di pensatoriche a differenza dei primi rendono ragione dei moti dellanima delle sue tendenze (ὁρμὰς2 13) e delle sue disposizioni (διαθέσεις 2 13) queste dipenderebbero come tutte le cosedallunione degli atomi dal loro agire e patire certo anche qui lerrore egrave quello diconsegnare ciograve che egrave nostro (ἡμετέρας 2 13) alla cinetica atomica facendo della psicologiail risultato di quella necessitagrave propria degli atomi67
Unaltra posizione egrave delineata fra quelle degne di nota per aver fatto riferimento a causesuperiori se ne riporta il passaggio che illustra un ulteriore riferimento al termine κίνησις
laquoaltri ritengono invece che ogni singola cosa venga ad esistere dal motouniversale che abbraccia e produce tutto per mezzo del movimentodelle posizioni e delle configurazioni reciproche dei pianeti e dellestelle fisse e confidano nella predizione che da questi si ricavaraquo
laquoἄλλοι δὲ τὴν τοῦ παντὸς φορὰν περιέχουσαν καὶ πάνταποιοῦσαν τῇ κινήσει καὶ ταῖς τῶν ἄστρων πλανωμένων τεκαὶ ἀπλανῶν σχέσεσι καὶ σχηματισμοῖς πρὸς ἄλληλαἀπὸ τῆς ἐκ τούτων προρρήσεως πιστούμενοι ἕκασταἐντεῦθεν γίνεσθαι ἀξιοῦσιraquo (2 26-30)
Isoliamo allinterno del nostro passo una nuova occorrenza del nostro termine
i alla l 2 27 il nostro termine egrave riferito agli astri e ai pianeti movimento grazie alquale il moto universale abbraccia e produce tutte le cose παντὸς φορὰνπεριέχουσαν καὶ πάντα ποιοῦσαν τῇ κινήσει καὶ ταῖς τῶν ἄστρωνπλανωμένων
Questa volta lallusione sembra essere a degli esperti astrologi68 che riconducono ogni
67 Il riferimento egrave alla capacitagrave degli atomi di essere principi cosmologici e non soltanto componenti ditutte le cose su questi argomenti rimando a P -M Morel Corps et cosmologie dans la laquoLettre agrave Heacuterodoteraquo sect 45id Deacutemocrite et la rechereche des causes Klincksieck Paris 1996 G Giannantoni M Gigante Epicureismogreco e romano Napoli Bibliopolis 199668 Su chi siano costoro rimando al riferimento di H-Ssup2 p 336 su questi argomenti rimando a A Boucheacute-Leclercq LAstrologie grecque Paris 1989 p 113 e ss F Alesse Filosofia ed astrologia tra II e IV secolo d C illsquoviaggiorsquo e la lsquodiscesarsquo dellrsquoanima in Homo MathematicusAstroacutelogos Griegos y Romanos Actas del CongressoInternacional sobre Astroacutelogos Griegos y Romanos (Benalmaacutedena 8-10 de Octobre de 2001) eacuted A PeacuterezJimeacutenez R Caballero Maacutelaga 2002 pp 301-316
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evento al sistema astrale causa di tutte le cose egrave il moto universale (τὴν τοῦ παντὸς φορὰν2 26) capace di avvolgere e produrre ogni cosa per mezzo del movimento degli astri (τῇκινήσει 2 27) delle posizioni (σχέσεσι 2 27) e delle configurazioni reciproche(σχηματισμοῖς πρὸς ἄλληλα 2 28) dei pianeti e delle stelle fisse Ciograve che egrave recriminato aquesto gruppo di pensatori egrave la confusione fra il ruolo predittivo che si puograve attribuire agliastri tramite la loro osservazione con quello produttivo e causale da parte di questi ultimidella realtagrave degli eventi
Sono infine segnalati un ultimo gruppo di pensatori probabilmente anche in questocaso il rinvio sarebbe ad alcuni fra gli Stoici che individuerebbero come principiouniversale una concatenazione causale (τῶν αἰτίων ἐπιπλοκὴν πρὸς ἄλληλα 2 30) e laserie consequenziale che ne discende (τὸν ἄνωθεν εἱρμὸν 2 31) costoro introducono ildestino in un modo ancora differenteLargomentazione plotiniana ha cosigrave delineato quattro posizioni differenti che possono
essere cosigrave schematizzate
1 sostenitori dei principi corporei gli atomi
2 sostenitori del destino come causa motrice e produttrice del tutto
3 sostenitori del movimento astrale come principio di tutte le cose
4 sostenitori della concatenazione causale come principio del tutto
Dopo questa sezione introduttiva il passaggio egrave allanalisi approfondita e puntuale diciascuna delle teorie che abbiamo intravisto
23 Critica delle teorie individuate (31-7 20)
231 Sul movimento degli atomi (3 1- 34)
Viene ripresa e discussa nel dettaglio la teoria menzionata ai capitolo 1-2 vediamo inche modo il movimento venga richiamato allintendo di questo excursus confutatorio
laquoPoniamo per cominciare che gli atomi esistano Essi saranno mossialcuni verso il basso ‒ ammettiamo pure che ci sia un basso ‒ altriobliquamente come capita altri in altre direzioni Nulla avverragrave certocon ordine dal momento che lordine non esiste perograve questo mondouna volta generato saragrave del tutto ordinato Di conseguenza non vipotrebbe essere assolutamente predizione o divinazione neacute quella cheegrave frutto di arte ‒ come potrebbe un arte applicarsi a realtagrave prive diordine ‒ neacute quella che proviene dalla possessione divina edallispirazione anche in questo caso occorre infatti che il futuro siadeterminato E i corpi urtati dagli atomi dovranno di necessitagrave patirequalunque cosa gli atomi apportino Ma a quali movimenti degli atomisaranno attribuite le azioni e le passioni dellanima Per quale sorta diurto lanima spinta in basso o in una qualsiasi altra direzione saragraveindotta a ragionamenti o impulsi di un determinato tipo oppure ingenerale a ragionamenti impulsi e movimenti necessari o nonnecessari che sianoraquo
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laquoφέρε γὰρ πρῶτον τὰς ἀτόμους εἶναι αὗται τοίνυνκινήσονται τὴν μὲν εἰς τὸ κάτω - ἔστω γάρ τι κάτω -τὴν δ ἐκ πλαγίων ὅπῃ ἔτυχεν ἄλλαι κατ ἄλλα οὐδὲνδὴ τακτῶς τάξεώς γε οὐκ οὔσης τὸ δὲ γενόμενοντοῦτο ὅτε γέγονε πάντως ὥστε οὔτε πρόρρησις οὔτεμαντικὴ τὸ παράπαν ἂν εἴη οὔτε ἥτις ἐκ τέχνης -πῶς γὰρ ἐπὶ τοῖς ἀτάκτοις τέχνη οὔτε ἥτις ἐξἐνθουσιασμοῦ καὶ ἐπιπνοίας δεῖ γὰρ καὶ ἐνταῦθαὡρισμένον τὸ μέλλον εἶναι καὶ σώμασι μὲν ἔσται παρὰτῶν ἀτόμων πάσχειν πληττομένοις ἅπερ ἂν ἐκεῖναιφέρωσιν ἐξ ἀνάγκης τὰ δὲ δὴ ψυχῆς ἔργα καὶ πάθη τίσικινήσεσι τῶν ἀτόμων ἀναθήσει τις ποίᾳ γὰρ πληγῇ ἢκάτω φερομένης ἢ ὁπουοῦν προσκρουούσης ἐν λογισμοῖςτοιοῖσδε ἢ ὁρμαῖς τοιαῖσδε ἢ ὅλως ἐν λογισμοῖς ἢ ὁρμαῖςἢ κινήσεσιν ἀναγκαίαις εἶναι ἢ ὅλως εἶναιraquo (3 9-23)
Osserviamo allinterno del nostro passo tre nuove occorrenze del nostro terminei la prima alla l 3 10 egrave riferita al movimento degli atomi movimento che
sembra essere contraddistinto da una particolare direzione o verso il bassoobliquo casuale o secondo altre direzioni ἀτόμους [] κινήσονται μὲν εἰς τὸκάτω [hellip] τὴν δ ἐκ πλαγίων ὅπῃ ἔτυχεν ἄλλαι κατ ἄλλα
ii la seconda compare alla l 3 20 il riferimento egrave nuovamente ai movimentidegli atomi movimenti a cui dovrebbero potersi ricondurre azioni e passionidellanima ψυχῆς ἔργα καὶ πάθη τίσι κινήσεσι τῶν ἀτόμων ἀναθήσει
iii la terza alla l3 23 il riferimento egrave sia a dei movimenti necessari sia a deimovimenti intesi in senso generale ἢ κινήσεσιν ἀναγκαίαις ἢ ὅλως questicompaiono insieme a impulsi e ragionamenti la domanda verte sullapossibilitagrave di spiegare in che modo queste differenti capacitagrave psichichepossano essere ricondotte allurto o ai movimenti verso il basso69
La nostra prima occorrenza in special modo col riferimento al movimento degli atomiverso il basso τὸ κάτω70 ci introduce al cuore dellargomentazione plotiniana dopo lelencodi quelle teorie che hanno considerato nel loro ordine di spiegazione le cause remote sipassa ora ad un confronto ravvicinato e dettagliato con esse
Vengono dapprima considerati coloro che pongono a spiegazione della realtagrave unapluralitagrave di principi corporei sia che questi principi vengano chiamati atomi o elementi (31-2) laccusa di presentare al proprio interno qualcosa di ἄτοπον καὶ ἀδύνατον (3 4) egravecomune come potrebbe infatti dal movimento disordinato di questi corpi (ἀτάκτωςφορᾷ 3 3) derivare ciograve che essi pretendono e cioegrave ordine τάξις ragione λόγος e lanimadirettrice (ψυχὴν τὴν ἡγουμένην 3 3)71
69 In riferimento alla l 3 23 cfr H-Ssup1 cosigrave anche nel testo di E Breacutehier Enneacuteades III p 9 M ChappuisPlotin p 3870 Cfr Epicuro Lettera a Erodoto nelledizione di F Verde (a cura di) Epicuro Lettera a Erodoto CarocciMilano 2010 p 6171 Come sottolinea M Chappuis Plotin p 83 sono propriamente Leucippo e Democrito ad aver fattoriferimento alla generazione di tutte le cose a partire dal disordine si faccia riferimento inoltre a A Long
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Se si considera il pensiero di coloro che pongono la generazione a partire dagli atomi(ἐξ ἀτόμων 3 5) si noteragrave che essi propongono qualcosa di ancora piugrave azzardato e privo disenso ἀδυνατώτερον (3 4) la prima reticenza emerge dalla difficoltagrave del porre lesistenzadegli atomi a fondamento dei corpi72 e se se ne considera il movimento quello che gli egraveconnaturato in virtugrave del loro peso la questione si complica ulteriormente come concepire laloro traiettoria verso il basso piuttosto che verso lalto quando si tratta del vuoto infinito Seanche la caduta la collisione e la deviazione degli atomi dovessero dare luogo a quelleaggregazioni da cui origina tutta la realtagrave ciograve accadrebbe allinsegna del massimodisordine infatti del loro moto non egrave neppure possibile tracciare una coordinata spazialedal disordine non deriverebbe alcun ordine (οὐδὲν τακτῶς τάξεώς γε οὐκ οὔσης 3 11-12)neacute necessitagrave alcuna neacute destino Anzi tutto rimarrebbe ad un livello di completainintelligibilitagrave il potere della mantica e della previsione sarebbe destituito del suo valore edel suo fondamento se dovesse esercitarsi su un futuro a tal punto indeterminato
Le ultime due occorrenze di κίνησις rintracciate nel nostro passo mettono in luce leconseguenze di una simile concezione quando trasposta allambito psichico Se infatti egravelurto degli atomi a determinare il patire di un corpo orientandolo e influenzandolo qualemovimento degli atomi (κινήσεσι τῶν ἀτόμων 3 19) egrave adatto a spiegare la vita psichicanella sua complessitagrave e varietagrave Si dovrebbero infatti poter distinguere varie tipologie diurti alcuni adatti a rispondere dei ψυχῆς ἔργα (3 19) altri dei πάθη (3 19) dellanima altriancora dovrebbero spiegarne il ragionamento le tendenze e i movimenti (λογισμοῖς ἢὁρμαῖς ἢ κινήσεσιν 3 20) non solo in quanto tali ma alloccorrenza nella loro specificitagrave enecessitagrave
La meccanica atomica puograve certamente spiegare il movimento locale dellanima ma inche modo puograve spiegare pensiero e riflessione e quelle attivitagrave come lessere geometra ematematico astronomo o saggio
232 Sul movimento dellanima del mondo (4 1-29)
Si passa quindi alla considerazione e alla esplicitazione di unaltra tesiprecedentemente introdotta alle ll 2 17 e ss
laquoSaragrave vero allora che compie tutto ununica anima che pervadeluniverso essendo mossa ciascuna cosa in quanto parte nelladirezione in cui luniverso la conduce E saragrave vero che muovendosi lecause successive a partire dallanima il loro intreccio ordinato econtinuo costituisce necessariamente un destino come se qualcunodicesse che traendo la pianta il suo principio dalla radice lintreccio diazioni e reazioni che muovendo dalla radice si propaga a tutte le partidella pianta connettendole insieme costituisce un regime unitario euna sorta di destino della piantaraquo
D Sedley La Philosophie 54 M si veda inoltre P-M Morel Atome et neacutecessiteacute Deacutemocrite Eacutepicure LucregravecePresses Universitaires de France Paris 200072 Su questo aspetto risulta molto chiaro da IV 7 (2) 3 6-7
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laquoἀλλ ἆρα μία τις ψυχὴ διὰ παντὸς διήκουσαπεραίνει τὰ πάντα ἑκάστου ταύτῃ κινουμένου ὡς μέρουςᾗ τὸ ὅλον ἄγει φερομένων δὲ ἐκεῖθεν τῶν αἰτίων ἀκολούθωνἀνάγκη τὴν τούτων ἐφεξῆς συνέχειαν καὶ συμπλοκὴνεἱμαρμένην οἷον εἰ φυτοῦ ἐκ ῥίζης τὴν ἀρχὴνἔχοντος τὴν ἐντεῦθεν ἐπὶ πάντα διοίκησιν αὐτοῦ τὰμέρη καὶ πρὸς ἄλληλα συμπλοκήν ποίησίν τε καὶ πεῖσινδιοίκησιν μίαν καὶ οἷον εἱμαρμένην τοῦ φυτοῦ τις εἶναιλέγοιraquo (4 1-9)
Osserviamo allinterno del passo una nuova occorrenza del nostro terminei questa compare alla l 4 2 il verbo κινέω egrave riferito a ogni singolo ente
presente nelluniverso un movimento delle parti dipendente quindi daquello del tutto τὰ πάντα ἑκάστου ταύτῃ κινουμένου ὡς μέρους
Ci troviamo difronte a un differente ordine esplicativo che non riguarda piugrave unamolteplicitagrave di principi ma un principio unico egrave infatti immediatamente menzionata unaμία ψυχὴ (4 1) unanima universale causa produttrice e motrice del tutto si tratta delprincipio attivo di cui hanno parlato alcuni Stoici73 che come un soffio divino permea lamateria e si diffonde dovunque dando origine a tutti i corpi La prima critica mossa aquesti pensatori egrave basata proprio su questa caratteristica di intrinsecitagrave e onnipresenza delprincipio a tutte le cose tutto sarebbe avvolto e trascinato in questo movimento (ἑκάστουκινουμένου 4 2) esattamente alla maniera in cui una parte ὡς μέρους (4 3) egrave soggetta almovimento dellintero posta cosigrave la causa prima una concatenazione di cause successive nediscende inesorabilmente e ciograve altro non egrave che il destino74 lesemplificazione egrave quella dellapianta seppure il principio egrave confinato nella radice estende la sua azione organizzativa atutte le parti pervadendo loro e la loro interrelazione lagire e patire reciproco privandolecosigrave della propria autonomia75
Lerrore intravisto nella posizione di costoro egrave presto esplicitato portare necessitagrave edestino alleccesso ha come unico risultato il renderli vani Riportiamo un esempio decisivoin questo senso e in cui ancora una volta viene evidenziato laspetto cinetico di questacausa
laquoCome infatti nel caso delle parti delluomo mosse dal principiodirettivo sarebbe irragionevole dire che sono mosse per destino ndashpercheacute la cosa che ha impartito il movimento non egrave distinta da quellache lo ha ricevuto e da essa ha tratto limpulso ma questultimacoincide immediatamente con quella che ha mosso larto ‒ allo stessomodo se nel tutto saragrave unico il tutto che agisce e subisce se nessunacosa dipenderagrave da unaltra in virtugrave di cause che costantementerisalgono a qualcosaltro di sicuro non saragrave vero che tutto avviene invirtugrave di cause ma bensigrave che tutto egrave unoraquo
73 Cfr SVF I fr 495 II 102774 Cfr Ivi II frr 928 e ss 945 e ss75 Cfr Ivi II frr 708 e 913-14
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laquoὡς γὰρ ἐν τοῖς ἡμετέροις μέρεσι κατὰ τὸ ἡγεμονοῦνκινουμένοις ἄλογον τὸ καθ εἱμαρμένην λέγειν κινεῖσθαι -οὐ γὰρ ἄλλο μὲν τὸ ἐνδεδωκὸς τὴν κίνησιν ἄλλο δὲ τὸπαραδεξάμενον καὶ παρ αὐτοῦ τῇ ὁρμῇ κεχρημένον ἀλλἐκεῖνό ἐστι πρῶτον τὸ κινῆσαν τὸ σκέλος - τὸν αὐτὸντρόπον εἰ καὶ ἐπὶ τοῦ παντὸς ἓν ἔσται τὸ πᾶν ποιοῦν καὶπάσχον καὶ οὐκ ἄλλο παρ ἄλλου κατ αἰτίας τὴν ἀναγωγὴνἀεὶ ἐφ ἕτερον ἐχούσας οὐ δὴ ἀληθὲς κατ αἰτίαςτὰ πάντα γίγνεσθαι ἀλλ ἓν ἔσται τὰ πάνταraquo (4 12-20)
Isoliamo allinterno del nostro passo quattro nuove occorrenze di κίνησιςi la prima alla l 4 13 il verbo κινέω designa il movimento delle parti di cui egrave
composto ciascun individuo ἐν τοῖς ἡμετέροις μέρεσι [] κινουμένοις unmovimento descritto come κατὰ τὸ ἡγεμονοῦν (4 13) che dipende da unprincipio direttivo
ii la seconda occorrenza la troviamo alla l 4 13 il verbo κινέω comparenuovamente in riferimento alle parti del nostro corpo questa volta il movimentoche risponde al principio direttivo viene indicato come un καθ εἱμαρμένηνκινεῖσθαι si tratta di un ἄλογον immediatamente rifiutato
iii la terza la troviamo alla l 4 14 il riferimento egrave a ciograve che impartisce il movimentoil quale risulta identico a ciograve che lo riceve οὐ γὰρ ἄλλο μὲν τὸ ἐνδεδωκὸς τὴνκίνησιν ἄλλο δὲ τὸ παραδεξάμενον
iv alla l 4 16 il riferimento egrave al movimento dellarto τὸ κινῆσαν τὸ σκέλος si trattadi una esemplificazione di quanto detto precedentemente
La prima presenza di κίνησις ci introduce ad unanalogia efficace che rivelalinsensatezza delle conseguenze a cui condurrebbero le tesi di questi pensatori ilriferimento egrave al movimento delle parti del nostro corpo (ἡμετέροις μέρεσι κινουμένοις 412-13) ndash ad esempio il movimento di una gamba (τὸ κινῆσαν τὸ σκέλος 4 16) ndash dispostoda un principio direttivo il parallelo ci trasporta dal macrocosmo al microcosmoesattamente come nel movimeto dellanima totale sono compresi i movimenti delle singoleparti o meglio ancora come a partire dallunico principio egrave posta tutta la serie di causesuccessive cosigrave ogni nostro movimento diretto dallegemonico sarebbe il mero risultato deldestino
Ciograve che viene esemplificato egrave uno dei punti nevralgici della tesi avversaria non solomovimento e impulsi ma tutte le funzioni partendo da quelle vegetative per arrivare allarappresentazione non sarebbero altro che il risultato dellazione strutturante e coesiva di unprincipio pervasivo comprensivo di tutte le cose si perderebbe in questo modo ladifferenza fra ciograve che agisce e ciograve che patisce fra ciograve che muove e ciograve che egrave mosso fra lacausa e leffetto tutto sarebbe uno (ἓν ἔσται τὰ πάντα 4 20)
In un sistema siffatto nessuno di noi sarebbe piugrave se stesso (οὔτε ἡμεῖς ἡμεῖς 4 20)enessuna delle nostre azioni sarebbe piugrave la nostra (οὔτε ἡμέτερον ἔργον 4 20) la perdita diidentitagrave egrave strettamente ricollegata alla perdita degli atti che sono propri il ragionamento la volontagrave e lazione (4 20-23) unultima conseguenza inammissibile egrave sottolineata tutte leazioni private del proprio autore le buone come le malvagie finirebbero con lessere
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imputate al principio che essi stessi pongono come divino
233 Il movimento degli astri (5 1-6 25)
Lanima del tutto concepita nel modo appena considerato si egrave dimostrata un principioinadeguato a spiegare il compimento di tutte le cose si passa quindi allesplicitazione diunaltra tesi giagrave menzionata alle ll 2 26-30
laquoMa forse egrave vero che non si compiono cosigrave tutti i singoli eventi e sonoinvece la rivoluzione celeste che tutto regge e il moto degli astri adisporre ogni cosa in funzione della posizione relativa degli astri neiloro aspetti nel loro sorgere nei tramonti e nelle congiunzioni Egraveperlomeno un fatto che traendo da ciograve divinazioni alcuni prediconoquello che accadragrave nelluniverso e al singolo quale sorte e inparticolare quali pensieri egli avragraveraquo
laquoἀλλ ἴσως μὲν οὐχ οὕτως ἕκαστα περαίνεται ἡ δὲ φορὰ διοικοῦσαπάντα καὶ ἡ τῶν ἄστρων κίνησις οὕτως ἕκαστα τίθησιν ὡς ἂν πρὸςἄλληλα στάσεως ἔχῃ μαρτυρίαις καὶ ἀνατολαῖς δύσεσί τε καὶπαραβολαῖς ἀπὸ τούτων γοῦν μαντευόμενοι προλέγουσι περί τετῶν ἐν τῷ παντὶ ἐσομένων περί τε ἑκάστου ὅπως τε τύχης καὶδιανοίας οὐχ ἥκιστα ἕξειraquo (5 1-7)
Isoliamo allinterno del nostro passo una nuova occorrenza del nostro terminei alla l 5 2 il riferimento egrave al movimento degli astri dai quali dipenderebbe la
posizione di ciascuna cosa ἄστρων κίνησις οὕτως ἕκαστα τίθησιν
La posizione individuata risulta per certi versi analoga alla precedente il ruolo primaricoperto dallanima unica egrave adesso attribuito al movimento universale (φορὰ πάντα 5 2)ciograve a cui si riferiscono questi pensatori minus anche in questo caso sembra si possa individuareun gruppo specifico fra gli Stoici76minus sembra una vera e propria mappa della cinetica astraleprincipio di tutte le cose egrave il movimento degli astri (τῶν ἄστρων κίνησις 5 2)77 le posizionireciproche che essi vanno ad occupare (πρὸς ἄλληλα στάσεως 5 3) le loro configurazioni(μαρτυρίαις 5 3-4) noncheacute il loro sorgere e tramontare (ἀνατολαῖς καὶ παραβολαῖς 5 4)
Chi detiene la conoscenza tecnica ed egrave in grado di tracciare le rotte di questi moti celestiegrave capace di prevedere sia eventi legati al cosmo (τῷ παντὶ 5 6) sia quanto attiene lafortuna e il pensiero degli uomini (περί τε ἑκάστου ὅπως τε τύχης καὶ διανοίας 5 6)78
76 Questo argomento sembra essere ricavato dalle pagine di Tolomeo Tetrabiblos I 1 1-2 come suggerisce ilraffronto lessicale di I Hanneman-Haller Plotin Schrift III 1 uumlber das Schiksal Quuellen und Entwicklungseiner Schicksalsleher Bern 1977 Sul riferimento a questo gruppo di astrologi rimando alla nota di MChappuis Plotin p 96 n 177 Il movimento degli astri nellopera del nostro pensatore cfr Enn II 1 (40) II 2 (14) sullinflussoesercitato dagli astri cfr Enn II 3 (52)78 In riferimento alla predizione del destino e del pensiero dei singoli individui M Chappuis Plotin p 99sottolinea che laquoils se baisent geacuteneacuteralment sur lhoroscope en partant de la naissance dune personne(geacuteneacutethlialogie) pour preacutedire la dureacutee de son existence le genre de mort qui lattendait la forme de son
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La valenza di tali previsioni si baserebbe sul legame di simpatia cosmica (συμπαθείας5 8) che intreccia ogni singolo elemento del tutto a ogni altro la variazione nella crescita enella diminuzione di piante e animali in relazione agli astri costituirebbe una primaattestazione empirica di questo nesso universale altro esempio sono i luoghi che sidifferenziano in virtugrave della loro posizione rispetto al sole e a tutte le altre cose cosigrave inrelazione ad ogni zona terrestre si troveranno non solo piante e animali ma anche uominicon caratteristiche di volta in volta peculiari non solo tratti somatici specifici ma anchedesideri occupazioni e caratteri morali particolari
Egrave proprio in questo senso che viene sottolineato il peso dellinfluenza astrale capace dicondizionare lambiente e i viventi noncheacute luomo nella totalitagrave della sua sfera psicofisica ilmovimento universale domina tutte le cose (κυρία ἄρα ἡ τοῦ παντὸς πάντων φορά 5 15)le determina tutte senza alcuna distinzione
Anche in questo caso come nei precedenti ciograve che egrave rivendicato egrave unistanza personaleuno spazio identitario in cui puograve essere esercitato ciograve che ci appartiene τὰ ἡμέτερα lenostre volontagrave e le nostre passioni (βουλὰς καὶ πάθη 5 17) ma anche i vizi e le tendenze(κακίας τε καὶ ὁρμάς 5 17-18) luomo spogliato totalmente di questa dimensionepersonale egrave lasciato allimmagine esemplificativa delle pietre che rotolano (λίθοιςφερομένοις καταλείπει 5 19) privato laquodella possibilitagrave di agire da seacute e secondo la proprianaturaraquo (5 20)
Tuttavia una distinzione simpone la critica plotiniana sembra voler lasciare un marginedi operativitagrave alla teoria degli astronomi certo a patto di distinguere ciograve che egrave compiuto danoi (ἡμεῖς ἐργαζόμεθα 5 23) rispetto a ciograve che subiamo per effetto della necessitagrave(πάσχομεν ἐξ ἀνάγκης 5 23) ciograve che viene contestato egrave il potere illimitato assegnato aqueste influenze Tradotto in altri termini il movimento astrale non puograve assurgere aprincipio assoluto di tutte le cose ne egrave ammessa tuttavia una certa causalitagrave Cosigrave gli influssiambientali possono condizionare in certa misura il temperamento i fattori ereditariincidono sui tratti esteriori e su alcune affezioni dellanima i luoghi a cui gli uominiappartengono si riflettono in una somiglianza di vari aspetti e tuttavia tutto ciograve non egrave ingrado di rendere ragione della differenza nei caratteri e nel pensiero che invece vannospiegati secondo un principio differente
Il movimento del tutto e quello degli astri sono capaci di una certa azione corporea suitratti somatici e sui temperamenti dei viventi che dipendono in prima istanza da unprincipio di generazione la natura φύσις (6 2) egrave dunque accreditato un potere a causedifferenti che agiscono in modo sinergico relativamente alla costituzione corporea tuttaviaegrave conservato un margine di orientamento personale nel carattere e nelle occupazioni (ἤθηκαὶ ἐπιτηδεύματα 6 7-8) e in tutti quegli ambiti in cui egrave notevole laffrancamento dalcorporeo la scelta di diventare grammatico o geometra giocatore di dadi o inventore
234 I movimenti e disposizioni nella catena causale del tutto (7 1-10 15)
Lultima comparsa del temine chiave della nostra ricerca contraddistingue il passaggioallesame di una nuova teoria intravista alle ll 2 30-35
corps et son temeacuterament [hellip] sa santeacute ses qualiteacutes psychiques sa condition socialeraquo
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laquoResta solo da considerare la teoria del principio che intreccia econcatena per cosigrave dire tutte le cose tra loro e assegna ad ogni singoloindividuo il suo modo di essere un principio posto come unico dalquale ogni cosa egrave compiuta in virtugrave di ragioni seminali Ebbene anchequesta opinione seppure vuole concederci in quanto individui unacerta libertagrave dazione egrave vicina a quella per cui ogni nostro stato emovimento come ogni stato e in movimento in generale derivadallanima delluniversoraquo
laquoλοιπὸν δὲ ἰδεῖν τὴν ἐπιπλέκουσαν καὶ οἷον συνείρουσανἀλλήλοις πάντα καὶ τὸ πὼς ἐφ ἑκάστου ἐπιφέρουσανἀρχὴν τιθεμένην μίαν ἀφ ἧς πάντα κατὰ λόγουςσπερματικοὺς περαίνεται ἔστι μὲν οὖν καὶ αὕτη ἡ δόξαἐγγὺς ἐκείνης τῆς πᾶσαν καὶ σχέσιν καὶ κίνησιν ἡμετέραντε καὶ πᾶσαν ἐκ τῆς τῶν ὅλων ψυχῆς ἥκειν λεγούσης εἰκαὶ βούλεταί τι ἡμῖν καὶ ἑκάστοις χαρίζεσθαι εἰς τὸ παρἡμῶν ποιεῖν τιraquo (7 1-8)
Isoliamo allinterno del nostro passo lultima occorrenza del nostro terminei alla l 7 5 sono evocati i movimenti insieme alle disposizioni κίνησιν καὶ σχέσιν
(7 5) sia nostri che del tutto ἡμετέραν καὶ πᾶσαν (7 5-6) che originanodallanima universale
La dottrina che sta per essere esaminata riprende per certi aspetti quella considerataprecedentemente alle ll 4 1-29 che poneva come principio di tutte le cose ununica animalambito egrave come saragrave esplicito fra poco ancora una volta quello del pensiero stoico79nonostante la somiglianza fra le due posizioni una prima differenza emerge dal presuntospazio che questa nuova concezione accorda a noi individui nel produrre le azioni che sonoin nostro possesso (παρ ἡμῶν ποιεῖν τι 7 7-8) Anche questa volta si tratta di un principiounico (ἀρχὴν μίαν 7 2) da cui dipendono la combinazione (ἐπιπλέκουσαν 7 1) laconnessione e il modo di essere di tutte le cose (πὼς ἐφ ἑκάστου 7 2) tutto egrave portato acompimento da questo principio secondo le ragioni seminali (λόγους σπερματικοὺςπεραίνεται 7 4-5)80
Tuttavia anche in questo caso il principio divino che intreccia il tutto non puograve cheimmobilizzare ogni cosa ad una necessitagrave assoluta (τὴν πάντως πάντων ἀνάγκην 7 8-9)ogni causa egrave presente in esso e cosigrave ogni singolo evento che consegue necessariamentetutto egrave compreso nel destino (πάντα ἐν τῇ εἱμαρμένῃ 7 11) nulla puograve sfuggirgli esserglidimpedimento o dopposizione nulla neppure ciograve che egrave παρ ἡμῶν infatti se tutti glieventi derivano da questo principio a noi non saragrave lasciata alcuna alternativa se non dicompiere ciograve che siamo determinati a compiere Ancora una volta luomo il microcosmodiventa la cartina di tornasole delle obiezioni plotiniane da cause antecedentideriverebbero le nostre rappresentazioni da queste ultime dipendono le nostre tendenze ele tendenze determinano lagire ecco implacabile la catena delle cause che si ripercuote ad
79 SVF II fr 1000 cfr Cicerone De fato 14 sulla concatenazione causale cfr i frr 917-92080 Cfr supra n 7
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ogni livello della realtagrave cosmico e individuale cosigrave il fatto che si presentino in noipercezioni e impulsi a cui addirittura seguono le nostre azioni non ci rende in alcun modo iloro autori
Se lagire egrave semplicemente il risultato di questa concatenazione irreversibile di cause edeffetti corrispondenti ciograve che egrave in nostro potere non avrebbe che la consistenzadellillusione come accade ai bambini o ai folli un modo di agire siffatto in nulla differisceda quello di tutti quei corpi ndash affatto casuale egrave il richiamo al fuoco (7 17) ndash capaci dimovimento e asserviti alla propria natura
Largomentazione plotiniana si congeda cosigrave da questi pensatori quasi a volerproseguire soltanto insieme a quella ristretta cerchia di coloro che hanno la capacitagrave divedere (ὁρῶντες 7 22) che non cegrave altra possibilitagrave se non abbandonare queste soluzionilesortazione egrave a non fermarsi ad un principio unico e alle ragioni seminali ma a riportare inostri impulsi ad altre cause (ἀλλὰ τῆς ὁρμῆς ταύτης ἄλλας αἰτίας 7 22-23)
Sinaugura cosigrave una nuova ricerca volta a individuare una causa ulteriore rispetto aquelle precedenti (ἄλλη αἰτία 8 1) che sia capace di rispondere a quei criteri ben precisirispetto a cui le altre in una maniera o nellaltra si sono dimostrate inadeguate fra le coseche questa causa deve essere capace di salvaguardare si annovera lesigenza che nullarimanga incausato che la connessione e lordine degli eventi sia conservata che ci siapermesso di essere qualche cosa che il nostro essere non sia vanificato nella perdita diqualunque capacitagrave di agire di essere noi stessi fautori di una certa causalitagrave81 e in ultimaistanza che preservi la possibilitagrave per chi la esercita di predizione e divinazione
Capace di soddisfare tutte queste condizioni egrave lanima subito indicata come un diversoprincipio (ἀρχὴν ἄλλην 8 4) le ragioni di tale differenza sono immediatamente chiarite lasua natura appartiene al rango delle cose che sono (τὰ ὄντα 8 5) non egrave corporea neacute egravesoggetta al divenire o alla generazione tramite principi seminali egrave invece causa primigenia(πρωτουργοῦ αἰτίας 8 8) neppure si puograve sostenere che sia un principio unico dato che ilriferimento risulta tanto allanima del tutto quanto a quelle particolari (οὐ μόνον τὴν τοῦπαντός ἀλλὰ καὶ τὴν ἑκάστου μετὰ ταύτης ὡς ἀρχῆς 8 5-6) a questo principio spettalintreccio di tutte le cose (8 7)82
Lanima egrave considerata in due situazioni differenti quando egrave priva del corpo (ἂνευσώματος 8 9) risulta padrona di se stessa (κυριωτάτη τε αὐτῆς 8 9) libera (ἐλευθέρα 89) ed esterna alla causalitagrave cosmica (κοσμικῆς αἰτίας ἔξω 8 10) quando invece egrave lanima diun corpo perde il suo dominio assoluto (8 11) relegata allordine di tutte le altre cose inquesta seconda situazione sono le sorti τύχαι (8 12) a dirigere lanima e tutto ciograve che le staattorno per lo piugrave egrave diretta dallinfluenza di queste cose solo raramente riuscendo agestirle Lanima peggiore egrave quella su cui piugrave spesso hanno soppravvento gli uomori delcorpo che la trascinano nel desiderio nellira e nellorgoglio o nella sregolatezza tirannicadel potere lanima buona invece gestisce queste circostanze cercando di mutarle piuttostoche esserne vinta e qualora ciograve non fosse possibile le sopporta senza cadere nel vizio
81 Ancora una volta mi sembra confermato quel nesso fondamentale fra lessere di una cosa e latto che neprocede cosigrave come era stata accennata alle linee 1 12-1382 La terminologia riprende i riferimenti del quarto capitolo certo egrave lanima universale a cui facevanoriferimento gli Stoici ma concepita in un ottica totalmente differente su questo argomento si facciariferimento a
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Dalla mescolanza delle scelte e delle sorti origina la necessitagrave (ἀναγκαῖα μὲν οὖν ταῦταὅσα προαιρέσει καὶ τύχαις κραθέντα γίνεται 9 1-2)
Le scelte attengono lanima e rientrano nel novero delle cause interiori mentre fra lecause esteriori oltre al caso va posto alloccorrenza il movimento delluniverso Una voltadate tutte le cause leffetto si produce necessariamente (9 3)
Allorcheacute lanima si lascia agire dalle cause esteriori egrave trascinata in un movimento ciecole sue disposizioni e le sue azioni sono prive di volontagrave quando invece i suoi impulsi sonodiretti dalla ragione sovrana e pura allora questi impulsi sono in suo potere e volontari(τὴν ὁρμὴν φατέον εἶναι ἐφ ἡμῖν καὶ ἑκούσιον 9 10-11) Questa egrave lattivitagrave che ciappartiene propriamente ἡμέτερον ἔργον (9 12) che proviene dallinterno dellanima dallasua parte pura dalloriginario principio dominante
In conclusione tutto ciograve che si genera lo fa in virtugrave di cause che sono di due tipi alcunecose si generano a partire dallanima altre hanno una causa esteriore Lanima egrave il veroautore delle sue azioni quando agisce secondo la retta ragione (κατὰ λόγον ὀρθὸν 10 5-6)diversamente patisce o meglio agisce secondo le cause esteriori cioegrave secondo il destino
24 Conclusioni
Il trattato si concentra per la sua parte piugrave ampia in una serrata critica alle teorie degliatomisti alla concezione di destino tipica di alcuni Stoici noncheacute alle concezioniastrologiche deterministiche Lo spettro piugrave ampio della trattazione egrave rivoltoallindividuazione delle cause di tutte le cose unica eccezione ammessa egrave il principio primoappunto incausato causa nel senso piugrave forte del termine tutto il resto rientra nellordine diciograve che egrave spiegabile e intelligibile La preoccupazione costante sembra essere quella diaccordare un certo spazio di legittimitagrave una valenza causale allindividuo In questo sensonon sono in alcun modo ammessi impulsi privi di senso che renderebbero oscuro e privo dialcun fondamento lagire umano lanima manifesta degli impulsi in relazione ad unorizzonte rappresentativo e desiderativo ciograve tuttavia ancora non basta il vivente potrebbeessere spinto al movimento da cause necessarie intrinseche alla natura stessa degli elementidi cui si compone quella che noi potremmo definire una sorta di cinetica gravitazionale vada seacute che la teoria atomistica presentata nellargomentazione plotiniana strappa lagireumano al proprio autore per fagocitarlo nel movimento caotico totale degli atomi Gli Stoiciinvece lo consegnano allanima del mondo causa motrice e produttrice di tutte le coseidentica a tutto ciograve che muove e che produce in questa unitagrave non trova alcuno spazio ladistinzione fra ciograve che agisce e ciograve che patisce fra la causa e leffetto che qualcosa sia innostro potere non potrebbe avere in questo sistema la minima rilevanza Ma egrave la critica aisostenitori del sistema della cause che impone allanalisi di andare avanti dal punto di vistadescrittivo alla spiegazione dellagire in corrispondenza di un impulso a sua voltaprodotto dalle rappresentazioni non puograve essere imputato alcun errore Ma puograve esseredavvero questo il nostro agire
Lesigenza profonda egrave quella di concedere un certo spazio a una molteplicitagrave di causediverse tutte riconducibili a un unico principio lanima Egrave questa la causa primigenia ditutte le cose che divengono luniverso di ciograve che accade secondo la sorte ed egrave ancoralanima ad avvolgere il cielo nel suo movimento le anime individuali sono padrone di se
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stesse fincheacute permangono da sole pure sono invece per lo piugrave trascinate secondo le forzeesterne quando prendono dimora in un corpo
La necessitagrave egrave il risultato di questo gioco di forze Ciograve che egrave nostro secondo la formulapiugrave volte utilizzata nel testo acquista uno spazio di causalitagrave reale solo nella misura in cui lenostre azioni sono volontarie ovvero quando opera sul sistema dei nostri impulsi erappresentazioni un principio originario e puro la retta ragione
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3 Se tutte le anime siano una83
Come anticipa il titolo viene affrontata la delicata questione dellunitagrave dellanima limpostazione delproblema riflette i guadagni delle argomentazioni precedenti e spinge lanalisi ancora oltre84 punto dipartenza egrave la considerazione dellunitagrave dellanima nei singoli viventi considerazione che come avremomodo di vedere si traduce nellassunto ben piugrave ardimentoso dellunitagrave di tutte le anime Rendereragione di come possa tale unitagrave conciliarsi con la varietagrave e la ricchezza della sfera psichica risultalinterrogativo che intesse costantemente la trattazione come puograve il singolo vivente essere tale averepercezioni e movimenti propri noncheacute caratteri morali peculiari se egrave vero che la sua anima egrave identica aquella di ogni altro Ancora una volta loriginalitagrave plotiniana egrave capace di rispondere a tali questioniricorrendo a quellorizzonte concettuale della tradizione a cui fortemente sispira e nei confronti dellaquale compie tuttavia un passo decisivo85
31 Il movimento e lunitagrave dellanima (1 1 - 2 12)
Il passo che stiamo per analizzare ci trasporta immediatamente al nodo centrale dellatrattazione la formulazione complessa e per molti versi aporetica dellunitagrave di tutte leanime
laquoInnanzitutto se la mia anima e quella di un altro fossero ununicaanima non per questo il composto sarebbe lo stesso che laltrocomposto Ciograve che egrave identico nelluno e nellaltro individuo non avragraveperciograve le stesse affezioni nelluno e nellaltro comegrave nel caso delluomoche egrave in me che mi muovo luomo infatti saragrave in me che mi muovocome in te che non ti muovi e saragrave in movimento in me e in quiete inte non egrave assurdo neacute paradossale che esista qualcosa di identico in me ein te e non egrave affatto necessario che quando io ho una sensazione anchelaltro provi esattamente la stessa affezioneraquo
laquoπρῶτον μὲν οὖν οὐκ εἰ ἡ ψυχὴ μία ἡ ἐμὴ καὶ ἡ ἄλλου ἤδη καὶ τὸσυναμφότερον τῷ συναμφοτέρῳ ταὐτόν ἐν ἄλλῳ γὰρ καὶ ἐν ἄλλῳταὐτὸν ὂν οὐ τὰ αὐτὰ πάθη ἕξει ἐν ἑκατέρῳ ὡς ἄνθρωπος ὁ ἐν ἐμοὶκινουμένῳ ἐν ἐμοὶ γὰρ κινουμένῳ καὶ ἐν σοὶ μὴ κινουμένῳ ἐν ἐμοὶμὲν κινούμενος ἐν σοὶ δὲ ἑστὼς ἔσται καὶ οὐκ ἄτοπον οὐδὲπαραδοξότερον
83 Cfr Porfirio VP IV 37 e XXV 29-30 Sul titolo rimando alla pagina di P Henry Eacutetudes plotiniennes Tome I Les Eacutetats du texte de Plotin Descleacutee de Brower Paris et Bruxelles p 19 e ss84 Sono sei le occorrenze che analizzeremo in questo scritto in particolare Enn IV 9 (8) 2 4 2 5 2 5 2 62 17-18 2 2385 In merito a questi argomenti rimando a A H Armstrong The Architecture of the Intelligible Universe in thePhilosophy of Plotinus Cambridge 1940 Amsterdam 1967sup2 p 76 e ss H J Blumenthal Nous and Soul inPlotinus Some Problems of Demarcation in M P Schuhl P Hadot (a cura di) Le Neacuteoplatonisme pp 55-66id Plotinus Psychology His Doctrine of the Embodied Soul Martinus Nijhoff The Hague 1971 pp 8-30 HDorrie La doctrine de lacircme dans le Neacuteoplatonisme de Plotin agrave Proclus in laquoRevue de Theacuteologie et dePhilosophieraquo 23 1973 pp 116-134 W R Inge The Philosophy of Plotinus London New-York Toronto 1929p 200 e ss
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τὸ ἐν ἐμοὶ καὶ σοὶ ταὐτὸν εἶναι οὐ δὴ ἀνάγκηαἰσθανομένου ἐμοῦ καὶ ἄλλον πάντη τὸ αὐτὸ πάθος ἔχεινraquo (IV 9 (8)2 1-8)
Allinterno della prima sezione riportata egrave possibile isolare le prime quattro occorrenze deltermine κίνησις il carattere personale della narrazione e lespressione dichiarativaintroducono il lettore allinterno di un breve excursus di natura esplicativa86
i in colui che parla e che egrave in movimento egrave presente un uomo ὡς ἄνθρωπος ὁ ἐνἐμοὶ κινουμένῳ (2 4)
ii tale ἄνθρωπος si trova sia in colui che egrave in movimento ἐν ἐμοὶ γὰρ κινουμένῳ(2 4-5) sia in colui che non lo egrave καὶ ἐν σοὶ μὴ κινουμένῳ (2 5)
iii nel primo caso tale uomo si trova in movimento ἐν ἐμοὶ μὲν κινούμενος (2 5-6)mentre nel secondo risulta fermo ἐν σοὶ δὲ ἑστὼς ἔσται (2 6)87
Lesempio mostra come un qualcosa di identico ταὐτὸν (2 7) possa essere presente inindividui distinti considerati in condizioni differenti uno in movimento e laltro no
Per cogliere la funzione chiarificatrice di queste affermazioni egrave necessario considerarle inriferimento a ciograve che esplicitano ovvero a ciograve che viene asserito poche righe piugrave addietro seanche si ponesse lanima di due individui come unica (ἡ ψυχὴ μία ἡ ἐμὴ καὶ ἡ ἄλλου 2 1-2)da ciograve non risulterebbe lidentitagrave dei due viventi (οὐκ [hellip] τὸ συναμφότερον τῷσυναμφοτέρῳ ταὐτόν 2 2) Seguendo il nostro esempio qualcosa di identico puograve esserepresente in due individui ovvero ununica anima mentre diverso egrave il composto di questacol corpo il che permette di concepire due viventi distinti ciascuno con affezioni emovimenti differenti pur essendo presente in essi un unico principio
Ogni anima egrave definita una (ψυχὴν ἑκάστου μίαν 1 1) in virtugrave della sua capacitagrave diessere interamente presente in ogni parte del corpo (πανταχοῦ τοῦ σώματος ὅλη πάρεστι1 2) Lunitagrave dellanima egrave dunque strettamente legata al suo essere tutta in ogni luogopotere che sembra inerire alla sua natura infatti non soltanto alla nostra anima spetta diessere una ma allo stesso modo deve dirsi di quellanima che egrave presente negli animali (τοῖςαἰσθητικοῖς 1 4) e perfino di quella delle piante (τοῖς φυτοῖς 1 5) anche questultimarisulta intera dappertutto e in ciascuna delle parti (ὅλη πανταχοῦ ἐν ἑκάστῳ μέρει 1 5-6)88
86 Lespressione ὡς (2 4) colloca il lettore allinterno di una sezione esemplificativa L Brisson e J-FPradeau Plotin II p 51 n 3 sottolineano come questo dialogo fra me e te possa essere letto come unrichiamo a quellimmaginario scolastico in cui il maestro nel tenere la lezione si muove fra i suoi uditoriche stanno immobili87 Il riferimento a questo ἄνθρωπος che caratterizza la nostra natura compare ripetutamente nelloperaplotiniana III 2 (15) 10 IV 3 (27) 1-3 IV 4 (28) 18 11 I 1 (53) 10 7 in VI 4 (22) 14 16-20 in cui egravediscusso lassunto dellidentitagrave dellanima laquoprima che avvenisse questa generazione noi eravamo lassugrave ederavamo uomini differenti ed alcuni perfino degravei eravamo anime pure e lintelletto era congiunta a tuttalessenza eravamo parti dellintelligibile neacute determinati neacute scissi ma dellinteroraquo88 Sul potere dellanima di essere tutta in ogni luogo rimando alle interessanti affermazioni dello scritto IV(4) 1 2 62-66 in cui tale capacitagrave egrave espressamente ricondotta alla natura dellanima in quantoradicalmente differente dal corpo questultimo infatti partecipa semplicemente dellunitagrave che egrave propriadel continuo συνεχὲς mentre laquoquesta a cui diamo il nome di Anima egrave una natura a un tempo divisibilee indivisibile e non ha lunitagrave che viene dalla continuitagrave in quanto in tal caso avrebbe parti differenti Essa
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Queste considerazioni date per assunto nello sviluppo argomentativo costituiscono inrealtagrave il guadagno di un intenso dibattito precedente in merito alla sostanziale eterogeneitagravedellanima rispetto al corpo89 La capacitagrave dellanima di essere presente tutta in ogni parte ilsuo essere una si possono comprendere solo in riferimento alla sua natura radicalmentealtra rispetto a quella del corporeo questultimo egrave infatti soggetto a scomposizione edistruzione poicheacute strutturalmente divisibile in quanto dotato di grandezza e quantitagrave inciograve in cui sono presenti massa ed estensione le parti risultano infatti separate localmenteognuna diversa dalle altre e minore rispetto al tutto90 Egrave allora la natura incorporeadellanima che le permette di non dividersi nel corpo che vivifica ovvero di non dividersiquantitativamente e spazialmente ma di essere interamente presente in ogni parte di esso
Sono proprio queste considerazioni sullanima che danno origine al problema centraledella trattazione se la sua natura egrave tale per cui non si divide nel corpo che vivifica allorabisogna ammettere che non si divide in nessuno dei corpi e da ciograve risulta che laquola mia animae la tua e tutte quante non sono che unaraquo (ἡ ἐμὴ καὶ ἡ σὴ μία καὶ πᾶσαι μία 1 7-8) Oralunitagrave dellanima individuale rappresenta il punto di partenza della riflessione che mette inluce un aspetto intrinseco della natura psichica riflessione che pertanto puograve essereriproposta ad un livello universale ancora una volta in polemica contro la posizione stoicaanche dellanima che egrave in tutte le cose bisogna dire che egrave una (τοῦ παντὸς ἡ ἐν πᾶσι μία 17) questa egrave infatti priva di massa e di corpo (οὐ ὄγκος οὐδὲ σῶμα 1 9) e pertanto non sidivide quantitativamente (οὐχ ὡς ὄγκῳ μεμερισμένη 1 7-8) ma egrave identica dappertutto(ἀλλὰ πανταχοῦ ταὐτόν 1 8)91
I guadagni di questa posizione sono consapevolmente originali come testimonia lapreoccupazione costante di dedicare uno spazio di discussione a una tesi che troppofacilmente puograve essere considerata assurda e paradossale ἄτοπον καὶ παραδοξότερον (2 6-7) viene presa in considerazione percheacute sia sciolta lobiezione piugrave semplice e immediatache si potrebbe muovere contro un tale assunto se tutte le anime non sono che una sidovrebbe ammettere che due diversi individui sentano ciascuno le stesse cose dellaltro(ἐχρῆν γὰρ ἐμοῦ αἰσθανομένου καὶ ἄλλον αἰσθάνεσθαι 1 16) che presentino identicicaratteri morali (ἀγαθοῦ ὄντος ἀγαθὸν ἐκεῖνον εἶναι 1 17) che siano entrambi guidatidagli stessi desideri (ἐπιθυμοῦντος ἐπιθυμεῖν 1 17-18) Questa prima argomentazione ha
piuttosto egrave divisibile nel senso che egrave in tutte le parti in cui egrave presente ma egrave anche indivisibile per il fatto ditrovarsi tutta intera in ogni qualsiasi parte in cui egraveraquo per uno studio dettagliato su questo trattato rimandoalle pagine di M Chappuis (sous la traduction de) Plotin Traiteacute 4 IV 2 Les Eacuteditions du Cerf Paris 200689 I principali contendenti in questo dibattito erano sicuramente gli assunti stoici sulla natura corporeadellanima come si egrave ampiamente visto in Enn IV 7 (2) in particolare il capitolo 5 34-37 dedicato alladimostrazione che lanima non egrave contrariamente al corpo neacute grandezza neacute quantitagrave Le argomentazionisembrano anticipare quelle che stiamo analizzando laquose egrave cosigrave la grandezza non contribuisce per nullaallessenza dellanima e tuttavia dovrebbe se lanima egrave una certa quantitagrave Inoltre lanima egrave intera in moltiluoghi e questo per il corpo egrave impossibile essere lo stesso intero in molti luoghi ed essere come parteuguale allinteroraquo90 Per uno sviluppo su questi argomenti rimando al cap 1 n 1991 Lassunto stoico a cui si oppone il nostro pensatore egrave quella secondo cui tutte le anime deriverebbero daunanima unica e corporea tale derivazione egrave in realtagrave una divisione quantitativa e una partizione (ὄγκῳμεμερισμένη) Su questo argomento rimando a L Brisson Entre pp 103-104 J-B Gourinat Les stoiumlcienset lacircme Presses Universitaires de France Paris 1996 p 17 e ss
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certamente gioco facile poicheacute rivendica una specificitagrave individuale palesementeriscontrabile in ciascuno e da ciascuno Tuttavia la questione si rivela ben piugrave complessaallorcheacute se ne traggano le conseguenze non piugrave soltanto dal punto di vista del singolo maal livello del tutto infatti non solo due individui proverebbero le medesime affezioni macosigrave ogni individuo lun laltro e tutto luniverso (ὁμοπαθεῖν ἡμᾶς τε πρὸς ἀλλήλους καὶπρὸς τὸ πᾶν 1 18-19) di modo che il patire di uno saragrave simultaneamente avvertito dal tutto(ὥστε ἐμοῦ παθόντος συναισθάνεσθαι τὸ πᾶν 1 18-19)
Si delineano in questo modo le due dimensioni complementari e problematiche di cuilassunto dellunitagrave dellanima deve essere capace di rispondere evitando un indebitoassorbimento delluna nellaltra quella individuale che per essere mantenuta esige che laspecificitagrave di ciascuno sia data e garantita e quella universale che impone una riflessionesul legame che tiene insieme tutte le cose
Il passo considerato costituisce un tentativo proprio in questa direzione ammesso cheunico e identico sia il principio psichico da ciograve non consegue che due individui sianoidentici come lo dimostra la diversitagrave nei movimenti e nelle affezioni di ciascuno (οὐ τὰαὐτὰ πάθη ἕξει ἐν ἑκατέρῳ 2 3-4) diversitagrave di movimenti e affezioni che deve esserericondotta a quella relazione singolare che lanima intrattiene col corpo e attribuita inultima istanza proprio a questultimo il corpo infatti risulta specifico in ciascun vivente92
Certo con ciograve non si vuole sostenere che sia il corpo a sentire questo egrave infatti soggettoal patire e al mutamento ma in alcun modo si potrebbe asserire che anche in relazione aduno stesso corpo sia una mano a sentire le affezioni dellaltra (οὐδὲἐπὶ τοῦ ἑνὸς σώματοςτὸ τῆς ἑτέρας χειρὸς πάθημα ἡ ἑτέρα ᾔσθετο 2 9) ma egrave invece lanima che egrave in tutto ilcorpo a sentire (ἀλλ ἡ ἐν τῷ ὅλῳ 2 9-10)93 Cosigrave ciograve che si origina e proviene dal corpocostituisce per cosigrave dire un dato specifico pur se ad avvertirlo egrave un principio unico come lotestimonia il fatto che solo nel caso due anime facessero riferimento a un corpo unito(συνημμένον σῶμα 2 11) sentirebbero entrambe la stessa cosa (συναφθεῖσαι ἑκατέραᾔσθετο ταὐτόν 2 12)
Pur se si considera lunitagrave di tutte le anime egrave soltanto in virtugrave di quella relazionespeciale che la natura psichica ha col corpo che puograve essere spiegata quella specificitagrave checonsente alla nostra trattazione di esprimersi secondo un io e un tu
Va comunque rilevato che il riferimento al legame dellanima col corpo egrave capace dirispondere solo al primo aspetto della questione cioegrave la necessitagrave che i viventi particolaripossano considerarsi nella loro specificitagrave rimane ancora da capire in che modo si puograveammettere che sia ununica e sola anima a sentire ciograve che per cosigrave dire si produce in corpidiversi e quali siano le conseguenze di questunico sentire il problema non puograve dunqueche essere affrontato secondo quella dimensione universale che impone lindagine sul
92 Potremmo aggiungere che anche nel caso del corpo la sua specificitagrave egrave da ascrivere alla differenza delleragioni formali di cui partecipa si veda su questo argomento L Brisson Entre pp 87-11193 Si puograve parlare infatti di sensazione facendo riferimento a due aspetti distinti da un lato laffezione elimpronta che il corpo subisce per lazione di altri corpi dallaltro il sentire vero e proprio quale attivitagravedellanima che coglie laffezione corporea senza una realtagrave psichica incorporea il processo percettivonellottica del nostro pensatore non puograve avere luogo cfr IV 2 (7) 5 su questo argomento si veda lo studiodi E K Emilsson Plotinus on Sense-Perceprion A Philosophical Study Cambridge University Press Cambridge1988 pp 63 e ss
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legame simpatetico che mette in relazione tutte le cose
32 Il movimento e percezione psichica (2 13-20)
Analizziamo un nuovo passo che sembra inserirsi in maniera continuativa rispetto allatrattazione precedente egrave dato il caso di movimenti e affezioni il materiale della percezionepsichica che sono riconducibili al corpo questultimo sembra costituirsi come un fattorediscriminante fra soggetti distinti che partecipano di un identico principio
laquoBisogna comunque osservare che molte cose sfuggono allindividuonella sua interezza anche se accadono in uno stesso e unico corpo equesto quanto piugrave il corpo egrave grande per esempio nel caso dei grandianimali marini in cui si dice quando unaffezione interessa una partenessuna sensazione giunge allintero per la irrilevanza dellevento nonegrave perciograve necessario che quando una parte egrave affetta la sensazioneraggiunga chiara come impressione tutto quanto lindividuo Certonon egrave assurda neacute da respingere lidea che tutto sia congiuntamenteaffetto ma non egrave per questo necessario che si produca unimpressionesensibileraquo
laquoἐνθυμεῖσθαι δὲ προσήκει τὸ καὶ πολλὰ λανθάνειν τὸ ὅλονκαὶ τῶν ἐν ἑνὶ καὶ τῷ αὐτῷ σώματι γιγνομένων καὶ τοσούτῳὅσῳ ἂν μέγεθος ἔχῃ τὸ σῶμα πολύ ὥσπερ ἐπὶ κητῶνλέγεται μεγάλων ἐφ ὧν παθήματός τινος περὶ τὸμέρος ὄντος τῷ ὅλῳ αἴσθησις διὰ μικρότητα τοῦ κινήματοςοὐδεμία προσέρχεται ὥστε οὐκ ἀνάγκη διάδηλοντύπῳ τὴν αἴσθησιν τῷ ὅλῳ καὶ παντὶ εἰσαφικνεῖσθαι ἑνόςτινος παθόντοςraquo (2 13-20)
Allinterno del secondo passo egrave possibile evidenziare una nuova occorrenza di κίνησις i il termine si riferisce al movimento che viene prodotto in corrispondenza di una
qualche affezione corporea in questo caso egrave messa in evidenza la scarsarilevanza del movimento trasmesso μικρότητα τοῦ κινήματος (2 17) qualecausa della non comunicazione di unaffezione οὐδεμία προσέρχεται (2 18-19)
Egrave importante notare come tale inconsistenza del movimento venga attribuita al fatto cheil patire interessi una parte isolata (παθήματός τινος περὶ τὸ μέρος 2 16) di un corpo dinotevoli dimensioni alcune affezioni possono presentare una minore intensitagrave rispetto adaltre in virtugrave di certe condizioni del loro verificarsi risultando cosigrave incapaci di innescare unvero e proprio processo percettivo laffezione di una parte non necessariamente dagrave luogo auna sensazione che abbia la chiarezza di unimpronta94 capace di essere avvertita dalvivente nella sua interezza95 in questo senso sollecitazione del corpo e recezione psichica
94 In riferimento al termine tupos cfr Enn III 6 (26) 1 IV 3 (27) 26IV 4 (28) 4 rimando inoltre alle analisidi E K Emilsson Plotinus pp 76-11095 In maniera analoga in IV 4 (28) 8 10 laquonon egrave necessario che quanto uno vede sia conservato in luiinfatti quando ciograve che egrave percepito non fa differenza o la sensazione non egrave per nulla rivolta al soggettoessendo stata involontariamente suscitata dalla differenza degli oggetti della visione lesperienza resta
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non sempre sono due processi uno conseguente rispetto allaltro96 puograve capitare che alcunistimoli non giungano ad essere percepiti dallanima e ciograve non percheacute lanima sia presentesolo in alcune parti del corpo comegrave facile immaginare specialmente se si fa riferimento allapotenza sensitiva il principio psichico non risulta distribuito dovunque allo stesso modo(οὐ πανταχοῦ πᾶσαι 3 19) ma puograve assolvere a compiti specifici in relazione a determinatezone del corpo quelle in cui gli organi di senso esercitano funzioni precipue Cosigrave se anchelanima egrave una e dovunque nel corpo (μιᾶς ψυχῆς πανταχοῦ 3 20) la potenza sensitiva nonrisulta in tutte le parti allo stesso modo (αἴσθησις οὐκ ἐν πᾶσι τοῖς μέρεσιν ὁμοία 3 20-21)la ragione non egrave nellintero corpo (λόγος οὐκ ἐν ὅλῳ 3 21) e la facoltagrave nutritiva egrave presenteanche in quelle parti in cui non egrave presente la sensazione (φυτικὸν καὶ ἐν οἷς μὴ αἴσθησις 321-22)97
Il caso del grande animale marino egrave prova di come anche in riferimento al singolovivente non sempre ciograve che attiene la parte egrave in grado di perviene al tutto questo esempiopuograve risultare estremamente significativo per comprendere come una volta ammessa lunitagravedel principio psichico si debba intendere il legame delle parti rispetto al tutto in chemisura sia concepibile il sentire di ciascuno e del tutto lὁμοπαθεῖν di tutte le cose
Infatti una volta fatta salva la specificitagrave individuale discriminata nel legame col corposi potrebbe contestare che lassunto dellunicitagrave dellanima incorra in una questione ancorpiugrave delicata e di ancor piugrave difficile risoluzione infatti quel sentire peculiare dellanima inrelazione a ciascun corpo dovrebbe rivelarsi simultaneamente come il sentire di tutti e viceversa
In realtagrave il legame simpatetico fra tutte le cose assume qui una valenza peculiare chepuograve essere illustrata proprio grazie allesempio del mostro marino infatti laffezione di unaparte (μέρος πάθος 2 28) non necessariamente si propaga al tutto mentre ciograve che provienedal principio dominante condiziona la parte proprio tenendo conto di questa particolaretendenza si deve concepire il rapporto fra il tutto e le parti nelluniverso in virtugrave del legamedi simpatia (ὁμοπαθούντων πολλαχοῦ τῷ ὅλῳ 2 33) linfluenza sul singolo che provienedal tutto risulta piugrave chiara (εἰς ἕκαστον σαφέστερα 2 32) mentre ciograve che proviene dalsingolo non necessariamente viene avvertito dallintero (2 33)98 A volte egrave il nostro punto divista personale ad ingannarci portandoci addirittura a credere che le parti di questo interosiano ciascuna separata e per cosigrave dire indipendente da tutto il resto noi infatti pensiamodi condividere quelle che sono le nostre particolari emozioni e passioni reciprocamente
della sensazione soltanto ma lanima non laccoglie al suo interno dal momento che quella differenza nonha per lei alcun interesse neacute di utilitagrave neacute di altro genere Quando poi anche la sua attivitagrave sia rivolta adaltro e totalmente lanima non potragrave conservare il ricordo di cose simili una volta che siano passatepoicheacute neppure quando sono presenti ha cognizione della sensazioneraquo96 A mio parere potrebbe essere qui in opera una distinzione fra quella sensazione che rimane a livello delcorpo e degli organi corporei e quel processo di percezione in cui lanima assume un ruolo attivo rispettoal dato sensoriale su questi argomenti si veda J Blumenthal Plotinus p 67 e ss97 Cfr IV 3 (27) 22 12-2398 La concezione plotiniana di simpatia universale diverge in questo senso da quella stoica da cui peraltrotrae origine su questo argomento si faccia riferimento allaccurata analisi di A Greaser Plotinus pp 68-81 G M Gurtler Sympathy in Plotinus laquoInternational Philosophical Quarterlyraquo 24 (1984) pp 395-406
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soltanto con chi ci sta vicino eppure incantesimi e processi magici o anche solo le parolepronunciate a bassa voce testimoniano di questo legame comune e di come alcunisentimenti possano essere condivisi a distanza
Eppure ciograve non sarebbe possibile se luniverso non fosse uno ed egrave tale percheacute una egravelanima (ἐξ ὧν ἐστι τὴν ἑνότητα μαθεῖν ἁπάντων τῆς ψυχῆς μιᾶς οὔσης 3 8-9)
33 Il movimento e la natura dellanima (2 20-5 25)
Analizziamo un altro passo in cui viene dimostrata la compatibilitagrave fra la differenza neicaratteri morali e lassunto dellunicitagrave dellanima
laquoNon egrave assurdo dunque che in me sia la virtugrave in un altro la malvagitagravese non egrave possibile che la stessa natura sia in movimento in unindividuo e in quiete in un altro Neacute diciamo che questa natura egrave unacosigrave da non essere per nulla parte del molteplice -questo infattidobbiamo attribuirlo a una natura superiore- ma diciamo piuttosto cheegrave una e molteplice e che partecipa della natura che diviene divisibilenei corpi e dallaltra parte dellindivisibile cosigrave che di nuovo egrave unasoltantoraquo
laquoἀλλὰ συμπάσχειν μὲν οὐκ ἄτοπον οὐδὲ ἀπογνωστέον τύπωσιν δὲαἰσθητικὴν οὐκ ἀναγκαῖον γίγνεσθαι ἀρετὴν δὲ ἐν ἐμοὶ ἔχεινκακίαν δὲ ἐν ἑτέρῳ οὐκ ἄτοπον εἴπερ καὶ κινεῖσθαι ἐν ἄλλῳ καὶ ἐνἄλλῳ ἑστάναι ταὐτὸν οὐκ ἀδύνατον οὐδὲ γὰρ οὕτως μίαν λέγομενὡς πάντη πλήθους ἄμοιρον - τοῦτο γὰρ τῇ κρείττονι φύσει δοτέον -ἀλλὰ μίαν καὶ πλῆθος λέγομεν καὶ μετέχειν τῆς φύσεως τῆς περὶτὰ σώματα μεριστῆς γινομένης καὶ τῆς ἀμερίστου αὖ ὥστε πάλινεἶναι μίανraquo (2 20-28)
Siamo difronte allultima occorrenza del termine in oggetto alla nostra ricerca ilrichiamo letterale ci riporta al primo passo analizzato
i ancora una volta lesortazione egrave quella a non considerare impossibile οὐκἀδύνατον (2 23-24) che qualcosa di ταὐτὸν (2 23) possa essere presente in dueindividui diversi ciograve che egrave identico egrave in movimento nellindividuo che si muoveκινεῖσθαι ἐν ἄλλῳ (2 23) e immobile in quello che non si muove ἐν ἄλλῳἑστάναι (2 23)
Egrave necessario sottolineare come nel passo analizzato in precedenza il movimento elassenza di movimento apparivano tanto in relazione ai singoli individui quanto a ciograve chepermaneva in essi qui invece appare direttamente il secondo tipo di riferimento bisognaconsiderare lanima come ciograve che egrave ταὐτὸν nei due individui nonostante questa sia in uncaso in movimento e nellaltro immobile nonostante in un caso sia in essa presente il vizio enellaltro la virtugrave (ἀρετὴν δὲ ἐν ἐμοὶ ἔχειν κακίαν δὲ ἐν ἑτέρῳ 2 22-23)99
99 Sulla concezione plotiniana di virtugrave rimando allo scritto I 2 (19) per uno studio su questo argomento sivedano gli studi di J M Rist Plotinus and virtue in Id Eros and Psychegrave Studies on PlatoPlotinus and OrigenUniv of Toronto Press Toronto 1964 p 169-191 J Dillon Plotinus Philo and Origen on the Grades of Virtue
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La trattazione sembra nuovamente insistere sulle considerazioni elaborate inprecedenza il richiamo al vizio e alla virtugrave sembra voler accentuare ulteriormente come unadifferenza nei caratteri morali nei desideri e nelle sensazioni possa andare di pari passo conlassunto che tutte le anime non siano che una
Come questo sia possibile egrave ora chiarito mediante la caratterizzazione puntuale dellanatura dellanima e su come debba intendersi la sua unitagrave egrave precisato infatti che il suoessere una μία non va in alcun modo confuso con quellunitagrave assoluta che appartiene allanatura superiore la sua egrave ununitagrave che implica pluralitagrave (μίαν καὶ πλῆθος 2 26)
Per spiegare la natura una e molteplice dellanima il ricorso esegetico egrave alla celebreformula del Timeo unitagrave e molteplicitagrave dellanima sarebbero il risultato della suapartecipazione μετέχειν (2 26) a due nature una che diviene divisibile nei corpi (φύσεωςτῆς περὶ τὰ σώματα μεριστῆς 2 26-27) e laltra che permane indivisibile (τῆς ἀμερίστου2 28) e che rende lanima nuovamente una (ὥστε πάλιν εἶναι μίαν 2 28)100 Nel dialogoplatonico si legge che le due nature erano adoperate dal Demiurgo nella costituzionedellanima del tutto la loro mescolanza assai complessa era capace di rendere conto dellastruttura dellanima e della sua articolazione noncheacute del suo ruolo intermedio fra i duepiani dellessere
La ripresa plotiniana di questa formula spiega la composizione dellanima la suacapacitagrave di rimanere incorporea e indivisibile e tuttavia di essere presente al corpo lanimaegrave in questo senso divisa ma non quantitativamente come lo sono i corpi ovvero egrave tuttaintera in tutte le parti del corpo Ed egrave proprio in ragione di questa natura che lanimavivifica e si prende cura dei singoli viventi addirittura espletando in diverse parti del corpofunzioni specifiche funzioni che non potrebbero neanche darsi se non mantenesse nellostesso tempo la propria unitagrave e indivisibilitagrave rispetto al corpo101
Cosigrave ciograve che egrave indivisibile in lei ἀμέριστον (3 11) occupa il rango della ragione mentreciograve che si divide nel corpo pur essendo uno e identico egrave dovunque diviso e dagrave luogo allapotenza nutritiva e sensitiva (3 15-16)102
in H D Blume F Mann (eacuted) Platonismus und Christentum (Festschrift fuumlr Heinrich Doumlrrie) Muumlnster pp92-104 P Kalligas Living Body Soul and Virtue in the Philosophy of Plotinus laquoDionysiusraquo 18 (2000) pp 25-37100 Il richiamo egrave a Platone Tim 35 A sul significato di questo passaggio allinterno del dialogo rimando illettore interessato a F M Conford Plato Cosmology The Timaeus of Plato translated with a runningcommentary London 1937 questa formula platonica egrave giagrave citata quasi letteralmente nello scritto prcedenteIV 2 (4) 2 49-52 la sua ripresa risulta frequente nellopera plotiniana come dimostra P Henry H-RSchwyzer Plotini Index Fontium p 361-364 per uno studio sulla rielaborazione plotiniana di questopasso rimando a H-R Schwyzer Plotins Interpretation von Timaios 35 A laquoRheinisches Museumraquo LXXIV1935 360-368 JM Charrue Plotin lecteur de Platon Les Belles Lettres Paris 1978 pp141-155 T LeinkaufC Steel (a cura di) Platos Timaeus and the Foundations of Cosmology in Late Antiquity the Middle Age andRenaissance Leuven University Press Leuven 2005 E K Emilsson Soul and μερισμός in R ChiaradonnaStudi sullanima in Plotino Bibliopolis Napoli 2002 pp 79-94101 Cosigrave la natura dellanima assicura la sua unitagrave rispetto al corpo -ovvero la possibilitagrave che lanima non sidivida in esso- e rispetto ai dati che le giungono dal corpo infatti percheacute si dia la sensazione egrave necessarioche lentitagrave che riceve le affezioni sia unica come si egrave visto in IV 7 (2) 6 8-15102 Questa formulazione egrave ripresa e ampliata nello scritto IV 3 (27) 19 27-30 laquosono dunque due cosedistinte lindivisibile e il divisibile e non sono come ununitagrave i cui elementi sono fusi insieme ma piuttosto
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La natura divisibile e indivisibile dellanima egrave dunque ciograve che rende ragione della suaunitagrave e molteplicitagrave Per comprendere come tutto ciograve possa darsi egrave necessario il riferimentoallunitagrave del fondamento riferimento espresso ancora una volta attraverso linsegnamentodel Timeo103 tutte le anime provengono dallanima universale (ἐκ τῆς τοῦ παντὸς καὶ ἡ ἐμὴκαὶ ἡ σή 1 10-11) queste sono ricondotte tutte quante a quellanima che egrave una (ἐκ ψυχῆςμιᾶς 1 11) e che restando nella sua interezza (μενούσης μὲν ὅλης 4 4) egrave capace da sestessa (παρ αὐτῆς 4 4-5) di produrre molteplici anime (μένουσα οὐσία πολλὰς ποιοῖ ἐξαὐτῆς 4 6) questo egrave il principio unico delle anime (μία ἀρχὴ ψυχῶν 1 22-23) e ciograve cherende luniverso uno (πᾶν ἓν 1 22)
Cosigrave prima di quellanima unica e identica che si trova in molti corpi ve negrave una che egraveunica anteriormente (μίαν πρότερον 4 7-8) e che non si trova divisa nei corpi e lemolteplici anime non si generano da questa per partizione ciograve si verificherebbe solo sequestanima fosse corpo infatti in questo caso sarebbe necessario che le molteplici anime sigenerassero come parti di questo corpo (ἀνάγκη μεριζομένου τούτου τὰς πολλὰςγίγνεσθαι 4 9-10) ciascuna risultando cosigrave diversa da ogni altra (ἄλλην πάντη οὐσίαν 410)
Al contrario la natura di questanima egrave ἀσώματόν (4 25) e tutte le anime si generano daquesta secondo un unica forma κατὰ τὸ εἶδος (4 14-15) e tutte quante sono una rispetto algenere (μίαν τῷ εἴδει ψυχὰς εἶναι 4 15) egrave come unimmagine ovunque ripetuta diunanima unica che resta nella sua unitagrave (εἴδωλον οὖσα πολλαχοῦ φερόμενον τῆς ἐν ἑνὶμιᾶς 4 18-19) o come limpronta di un unico sigillo in molti pezzi di cera (4 20)
In questo senso quella dellanima egrave una sostanza che inerisce alle altre sostanze (οὐσίαμία ἐν πολλαῖς 5 1) egrave una realtagrave unica capace di donarsi alle altre cose senza donarsi (μίανδοῦσαν ἑαυτὴν εἰς πλῆθος καὶ οὐ δοῦσαν 5 4) cioegrave di offrire se stessa restando una (ἱκανὴγὰρ πᾶσι παρασχεῖν ἑαυτὴν καὶ μένειν μία 5 4-5)104 di estendersi a tutte le cose restando
coem un intero composto di parti ognuna delle quali egrave pura e separata nel suo potereraquo la parte razionalee indivisibile dellanima egrave eternamente rivolta allIntelligenza mentre unaltra parte preocede da questa evanza verso il sensibile per dargli forma e vita su questo argomento rimando allanalisi di W Helleman-Elgersma Soul-sisters A Commentary on laquoEnneadsraquo IV 3 (27) (27) 1-8 Plotinus Amsterdam 1980103 Cfr Platone Tim 41 D-42 A cfr supra n 17 Sul problema di come si debba intendere il rapporto fra lesingole anime lanima del mondo e lanima ipostasi rimando il lettore interessato a unampia e variegatabibliografia A H Armstrong Plotinus From Intellect to Matter The Return to the One A) Soul and thematerial world in Id (ed by) The Cambridge History of Later Greek and Early Medieval Philosophy CambridgeUniversity Press Cambridge 1967 pp 250-258 W Beierwaltes Denken des Einen Studien zurneuplatonischen Philosophie und ihrer Wirkunggeschichte V Klostermann Frankfurt 1985 trad it PensarelrsquoUno Studi sulla filosofia neoplatonica e sulla storia dei suoi influssi introduzione di G Reale trad di MLGatti Vita e Pensiero Milano 1991 pp 81 ss H J Blumenthal Soul World-Soul and Individual Soul inPlotinus in P M Schuhl et P Hadot (eacuted) Le Neacuteoplatonisme Colloques Internationaux du Centre National de laRecherche Scientifique Royaumont 9-13 juin 1969 Paris 1971 pp 55-66 M L Gatti Plotino e la metafisicadella contemplazione Cusl Milano 1982 A Pazzi Alcuni aspetti dellAnima in Plotino in laquoRivista di Filosofianeo-scolasticaraquo 71 (1979) pp 290-305 H-Ch Puech Position spirituelle et signification de Plotin inlaquoBullettin de lAssociation Guillame Baudeacuteraquo 61 (1938) pp 3-36 si veda inoltre J Trouillard La processionplotinienne Presses Universitaires de France Paris 1955 Eacute Breacutehier La philosophie de Plotin PUF Paris 1928104 Egrave permanendo in seacute stessa che lanima si fa molteplice su questo argomento rinvio a A H ArmstrongEmanation in Plotinus laquoMindraquo 46 (1937) pp 61-66 C Rutten La doctrine des deux actes dans la philosophie dePlotin laquoRevue philosophique de la France et de leacutetrangerraquo 146 (1956) pp 100-106 J Y Blandin Penser
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nello stesso tempo indivisa (δύναται εἰς πάντα ἅμα καὶ ἑκάστου οὐκ ἀποτέτμηται πάντη5 5-6) egrave lidentico nel molteplice (τὸ αὐτὸ οὖν ἐν πολλοῖς 5 6-7) Limmagine piugraveesemplificativa egrave quella del seme in questo che pure egrave uno vi sono molteplici potenze (ἐντῷ σπέρματι πλείους αἱ δυνάμεις καὶ ἕν 3 17-18) ed egrave proprio da ununitagrave siffatta cheproviene il molteplice (ἐξ ἑνὸς τούτου πολλὰ ἕν 3 18) il seme infatti egrave un tutto (σπέρμαὅλον 5 9) che non si divide nelle sue parti queste infatti sono ciascuna a loro volta untutto (ἕκαστον ὅλον 5 10) che contribuisce a mantenere lintero ed egrave soltanto nella materiache interviene la divisione allorcheacute si attua la generazione del corpo e del vivente che alseme consegue105
Allo stesso modo lanima egrave una e insieme molteplici potenze (πλείους δυνάμεις 3 16-17) la facoltagrave nutritiva θρεπτικόν (3 23) egrave quella dagrave forma a tutte le cose (ἔδει πλάττειν 327) a livello cosmico egrave la stessa che subisce la sensazione mentre nel singolo adempie allefunzioni biologiche primarie e sono invece la sensazione e lintelligenza a mettere in atto lacapacitagrave di giudicare (αἴσθησις ἡ κρίνουσα μετὰ νοῦ ἑκάστου 3 26-27)106 a riprova di unatale natura la sua capacitagrave di tornare allunitagrave e abbandonare il corpo una volta che vengameno la necessitagrave delle funzioni che in esso espleta (ὅμως εἰς ἓν ἀνατρέχει ἀποστάντα τοῦσώματος 3 22-23)
In questo modo egrave possibile spiegare come il principio rimane unico pur essendomolteplice adempiendo a funzioni particolari nei singoli viventi i quali risultano in questomodo dotati di movimenti e percezioni e caratteri morali specifici
Ma per comprendere come una tale unitagrave sia allorigine e comprenda in seacute il molteplice egravenecessario fare appello a unaltra immagine analoga per molti versi a quella della semenzail paragone con la scienza anche questa infatti egrave un tutto (ἐπιστήμη ὅλη 5 7-8) e sono lesue parti non certamente a dividerla ma anzi a mantenerne lintegritagrave (μέρη αὐτῆς ὡςμένειν τὴν ὅλην 5 8) Infatti egrave solo quando egrave presente la materia che si ha divisione mentrenelle realtagrave di lassugrave le parti sono in atto tutte e nello stesso tempo (ἐνεργείᾳ ἅμα πάντα 516-17) e tutte sono lintero cosigrave ogni parte della scienza che si vuole impiegare egraveimmediatamente disponibile e ha il potere di rendere presente il tutto (ἐνδυναμοῦται δὲοἷον πλησιάσαν τῷ ὅλῳ 5 18-19) Insomma nella scienza intelligibile ogni parte egrave in atto econtiene in potenza tutte le altre parti e linsieme della scienza107
Certo a noi potrebbe sembrare che le singole parti e la totalitagrave della scienza non siano lastessa cosa che il singolo teorema non equivalga in alcun modo lintero ma ciograve egrave dovuto alfatto che qui egrave in atto solo la parte di cui sintende disporre (κἀκεῖ ἐνεργείᾳ μὲν μέρος τὸπροχειρισθὲν οὗ χρεία 5 13) ed egrave dunque questa che simpone (τοῦτο προτέτακται 5 14)
cest regarder en direction du Premier in M Fattal (a cura di) Eacutetudes sur Plotin LHarmattan Paris 2000 pp129-148 G Aubry Puissance trace et deacutesir Leacutequivociteacute de la dunamis et la reacuteciprociteacute procession-conversion chezPlotin in P Capelle Expeacuterience philosophique et expeacuterience mystique Cerf Paris 2005 pp 115-132105 Su questa immagine cfr supra n 27106 Per unanalisi dettagliata sulle facoltagrave dellanima si veda H J Blumenthal Plotinus p 20-44107 In riferimento a questo esempio V 9 (5) 6 2-10 VI 9 (9) 5 5-20 III 9 (13) 2 VI 4 (22) 16 VI 2 (43) 20il legame fra genere e specie nella scienza egrave qui esemplificato mediante una particolare accezione delconcetto di dunamis in riferimento al quale rimando a II 5 (25) e allo studio di J-M Narbonne PlotinTraiteacute 25 (II 5) Les eacuteditions du Cerf Paris 1998 si veda sempre sul tema G Aubry Dieu sans puissanceDunamis et Energeia chez Plotin Vrin Paris 2006
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mentre le altre sono in potenza (τὰ ἄλλα δυνάμει 5 14) nascoste e implicite in lei(λανθάνοντα καὶ ἔστι πάντα ἐν τῷ μέρει 5 15) Per questo non bisogna pensare che unteorema rimanga isolato da tutto il resto e anzi lo scienziato deve essere in grado diindividuare tale connessione profonda derivando ἀκολουθίᾳ (5 23) un elementodallaltro a ciograve si riduce la differenza fra unasserzione scientifica e un semplice gioco daragazzi la prima contiene in potenza il tutto ed egrave per questo che il geometra egrave capace diconcatenare alle proposizioni scientifiche ciograve che precede e ciograve che consegue
Egrave tenendo conto dellimmagine esemplificativa della ἐπιστήμη che bisogna immaginareil rapporto fra le parti e il tutto nel caso dellanima sia che la si consideri in relazione alcorpo che vivifica sia che la si consideri in se stessa come una realtagrave allo stesso tempo unae molteplice E se luomo rimane incredulo difronte a una tale spiegazione riguardo icaratteri dellanima ciograve egrave dovuto soltanto alla sua debolezza e a ciograve che il corpo rendeoscuro
Lassugrave invece ciascuna cosa egrave chiara (ἐκεῖ δὲ φανὰ πάντα καὶ ἕκαστον 5 25)
34 Conclusioni
Il paragone con la scienza ha unimportanza determinante per la sua capacitagrave dicondurre il ragionamento a realizzare quel difficile passaggio da ciograve che egrave piugrave oscuro a ciograveche egrave piugrave chiaro nel nostro caso di afferrare la vera natura psichica a partire da realtagraveindividuali e concrete calate nellopacitagrave del corpo e della materia
Non deve dunque stupire che il punto di partenza di una trattazione a tal puntocomplessa e aporetica sia costituito dalla riflessione sullanima di ciascuno un ldquoiordquo e unldquoturdquo che costantemente sinterrogano e avanzano nelle argomentazioni servendosi diesempi a portata di mano tratti per cosigrave dire dalla realtagrave circostante da quel divenire cheoffusca il ragionamento e che sempre devessere superato
Certo la veritagrave da afferrare egrave tuttaltro che prossima o di facile coglimentoLunicitagrave di tutte le anime -questo strano assunto che in me e in te possa esserci un
identico principio- egrave ciograve che permette alla nostra anima di essere una di non dividersi escomporsi di non distruggersi come accade a ciograve che egrave corporeo e le consente anche diessere molteplice di farsi presente al corpo esercitando in relazione ad esso funzionispecifiche sostentamento sensazione movimento desiderio etc Fra tutte queste lattivitagravepercettiva egrave quella che meglio si presta ad affrontare e sciogliere la problematica che suscitalassunto dellunicitagrave di tutte le anime Nellambito del sentire devono infatti potersi daretanto laspetto specifico ndash lindividuo che percepisce la realtagrave esterna tramite i propri sensi ndashquanto quello universale del sentire comune che prevede il legame simpatetico di tette lecose
Per rendere ragione del primo aspetto egrave necessario operare una distinzione infatti laspecificitagrave del sentire individuale egrave data dal patire del corpo che subisce un mutamento inrelazione alla realtagrave circostante egrave invece lanima divisa nel corpo ma pur sempre una eunica ad attuare la percezione del dato sensibile
Tale distinzione fra il patire del corpo (πάθος) e lattivitagrave sensitiva dellanima egrave il riflessodi due domini estremamente eterogenei quello del corporeo e quello dellincorporeo che
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non vanno in alcun modo confusi Infatti non puograve in alcun modo accadere che una manosenta il patire dellaltra (2 9) e due individui non presentano identiche affezioni percheacutequeste sono sempre relative alla specificitagrave del corpo di ciascuno (2 2) A sentire egrave invecelanima il problema si rovescia immediatamente nellaspetto universale il sentireparticolare di ciascuno ndash se unica egrave lanima di tutti e di tutte le cose ndash dovrebbe allo stessotempo risultare il sentire di tutti
Eppure quella distinzione fra ciograve che attiene il corpo il patire e ciograve che attiene lanimacome realtagrave ἀσώματόν il sentire implica un mutamento radicale della questione dellasimpatia universale soprattutto in riferimento alla sua formulazione in ambito stoicoNelluniverso concepito da questultimi tutto egrave corpo e la relazione simpatetica di tutte lecose va concepita in senso fisico come interazione reciproca fra corpi tutti uniti da unmedesimo principio corporeo di coesione il πνεῦμα
Ora la prospettiva plotiniana impone il ripensamento della teoria della simpatia fratutte le cose allinterno di un universo in cui tutto egrave ed egrave animato da un principio psichicoincorporeo infatti come si diceva anche in precedenza non sono i corpi a sentire malanima
La portata di tale ripensamento egrave tutta racchiusa in un esempio elementare e a noiestremamente vicino nei mastodontici abitanti del mare cosigrave come in noi puograve accadere chelaffezione di una parte non sia avvertita dal tutto ma ciograve che dal tutto proviene al singolorisulta piugrave chiaro σαφέστερα (2 32) mentre non egrave per nulla evidente ἄδηλον (2 33) se lasensazione che ci riguarda confluisce nellintero
Certo tutto egrave unito percheacute unico egrave il principio di tutte le cose come un unico sigillo ininnumerevoli pezzi di cera dalle forme che determinano la materia a quelle che qualificanoi corpi e animano i viventi tutto egrave prodotto e ordinato dallanima108 a immagine di quelcosmo vivente e perfetto di lassugrave La simpatia egrave frutto proprio di questa affinitagrave fra tutte lecose cosigrave anche la percezione si realizza per una certa somiglianza fra lorgano corporeo eloggetto percepito109 una sorta di risonanza di parti simili delluniverso che rispondonocosigrave formule magiche e incantesimi sono capaci di sortire un certo effetto gli astri hanno ilpotere dinfluire sul corso degli eventi e due o piugrave individui sono capaci di provareunemozione reciproca anche a grande distanza
108 Qui il riferimento egrave alla natura concepita come attivitagrave produttrice razionale la materia egrave logos chefornisce la materia sensibile di forma su questo argomento rimando a M Fattal Logos et image chez PlotinLHarmattan Paris 1998 pp25 e ss id Ricerche sul logos da Omero a Plotino nella traduzione italiana di RRadice Vita e Pensiero Milano 2005 p 168 e ss J M Rist Plotinus The Road to Reality Cambridgeuniversity Press Cambridge 1967 pp 84-102 M I Santa Cruz de Prunes La geneacutese du monde sensible dansla philosophie de Plotin Presses Universitaires de France Paris 1978 pp 51-88 S Mattei Plotino sullagenerazione degli enti fisici dalla necrosis il gennema (Enneadi III 8 2 28-32) in laquoRivista di cultura classica emedioevaleraquo 2009 2 pp 361-372 J N Deck Nature Contemplation and the One a study in the philosophyof Plotinus University of Toronto Press Canada 1967109 Si veda su questo argomento il trattato IV 5 (29) in cui vengono analizzate le modalitagrave percettive dellavsione e delludito su questo argomento rimando a H J Blumenthal Plotinus Psychology pp 67-79 GH Clark Plotinus Theory of Sensation laquoThe Philosophical Reviewraquo 51 4 (1942) pp 357-382 E KEmilsson Plotinus pp 36-82 A Pigler Les eacuteleacutements stoiumlciens de la doctrine plotinienne de la connaissance(traiteacute 29) in J-B Gourinat (eacuted) G Romery Dherbey (eacutetudes sous la direction de) Les Stoiumlciens LibrairiePhilosophique J Vrin Paris 2005
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4 Sullimpassibilitagrave degli incorporei110
Il titolo anticipa il tema della trattazione che verteragrave proprio sulla impassibilitagrave delle realtagrave incorporeegli esseri intelligibili e la materia Come possa lanima risultare ἀπαθῆ pur muovendosi fra passioniragionamento e sensazione egrave il tema che stimola la prima parte dello scritto (1-5) mentre leargomentazioni successive sono dedicate al difficile compito di illustrare come anche la materia possa dirsiincorporea impassibile e incorruttibile solo in virtugrave del suo ldquonon essererdquo
41 I movimenti e le passioni dellanima Impassibilitagrave dellanima (1 1-5 29)
Il primo passo che affrontiamo ci trasporta nel vivo del tema discusso si tratta dicomprendere in che modo lampia e variegata gamma di stati psichici permetta di concepirelanima come impassibile cerchiamo di comprendere a che titolo il nostro termine comparein questa indagine
laquoCome puograve in effetti essere immutabile la parte anteriore a quella chesubisce affezioni la parte anteriore alla percezione e in generalequalsiasi parte dellanima dal momento che egrave nellanima che sigenerano il vizio false opinioni e stoltezza E lanima prova attrazionio repulsioni quando avverte piacere o dolore quando monta in colleraquando prova invidia gelosia desiderio quando in generale non egrave pernulla tranquilla ma mossa e modificata da ogni accadimentoraquo
laquoπῶς γὰρ ἄτρεπτον καὶ τὸ πρὸ τοῦ παθητικοῦ καὶ τὸ πρὸαἰσθήσεως καὶ ὅλως ψυχῆς ὁτιοῦν κακίας περὶ αὐτὴν ἐγγινομένηςκαὶ δοξῶν ψευδῶν καὶ ἀνοίας οἰκειώσεις δὲ καὶ ἀλλοτριώσειςἡδομένης καὶ λυπουμένης ὀργιζομένης φθονούσης ζηλούσηςἐπιθυμούσης ὅλως οὐδαμῇ ἡσυχίαν ἀγούσης ἀλλ ἐφ ἑκάστῳ τῶνπροσπιπτόντων κινουμένης καὶ μεταβαλλούσηςraquo (III 6 (26) 1 18-24)
Isoliamo allinterno del nostro testo la prima occorrenza di κίνησιςi alla l 1 24 il verbo κινέω egrave associato a un altro participio ed entrambi sono
riferiti allanima [scil ψυχῆς] κινουμένης καὶ μεταβαλλούσης
Nella sua prima occorrenza il termine κίνησις caratterizza la condizione dellanimaquando questa in balia di ogni evento risulta mossa e modificata ([scil ψυχῆς]κινουμένης καὶ μεταβαλλούσης 1 24-25) e ciograve in particolar modo quando si trova in tuttiquegli stati psichici che la determinano allattrazione o alla repulsione quando provapiacere o dolore (ἡδομένης καὶ λυπουμένης 1 21-22) quando egrave eccitata (ὀργιζομένης 122) invidiosa (φθονούσης 1 22) quando desidera o brama (ζηλούσης ἐπιθυμούσης 1 23)viene menzionata unampia lista di πάθη che si rifagrave per certi versi ad attestazioni simili
110 Cfr Porfirio VP IV 22 e ss allinterno dello scritto sono state isolate ventisette occorrenze del nostrotermine III 6 (26) 1 24 2 58 3 3 3 15 3 22 3 24 3 25 3 31 4 11 4 37 4 39 4 39 4 40 4 40 4 41 443 4 45 4 48 4 50 6 40 6 49 7 12 17 6 18 33 18 34 18 35
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della tradizione aristotelica e stoica111 tutte queste situazioni strappano lanima allatranquillitagrave (οὐδαμῇ ἡσυχίαν 1 23)112 e la sottopongono al cambiamento Lindagine su ciograveche modifica lanima non si limita unicamente alla sfera affettiva ma investe anche quellarazionale sono infatti nominati il vizio (κακίας 1 20) le false opinioni (δοξῶν ψευδῶν 120-21) e lignoranza (ἀνοίας 1 21) Quella qui descritta egrave unanima continuamentetrascinata da emozioni contrastanti che cede al vizio ed erra dietro a false opinioni difronte a tutto ciograve si puograve veramente considerare lanima immutabile ἄτρεπτον (1 19-18)
Nel segno di questa domanda prende forma e si snoda tutta la trattazione successiva iltentativo egrave quello di comprendere e spiegare due aspetti che si profilano comeapparentemente inconciliabili quello che riguarda lattestazione di una molteplicitagrave dimanifestazioni psichiche e il monito della volontagrave e della ragione a non relegare lanima alcambiamento e allalterazione il rischio infatti egrave quello di accordarle ciograve che egrave proprio delcorpo di sostenere che ciograve che le accade quando tiene dietro a sentimenti vizi o opinioni innulla egrave differente da ciograve che accade ai corpi quando sono soggetti a raffreddamento eriscaldamento113 Affrancare lanima da questo tipo di mutamenti significa rivendicare laprofonda alteritagrave della sua natura come egrave stato messo in luce negli scritti precedenti selanima fosse σῶμα il suo mutamento potrebbe protrarsi fino alla distruzione infatti come icorpi dovrebbe possedere grandezza ed essere quindi strutturalmente divisibilescomponibile fino alla dissoluzione Per queste ragioni contro il pericolo della derivastoica114 egrave ribadita lesigenza di definire ancora una volta la sostanza dellanima come οὐσίαἀμεγέθης (1 28) ἀριθμὸς e λόγος (1 31)115 e di dimostrare come in tutte le manifestazioniin cui labbiamo descritta si mantenga ἀπαθῆ καὶ ἄτρεπτον (1 26-27)
Se accordare allanima una sostanza inestesa significa attribuirle una natura incorrotta
111 H-Ssup2 p 307 indica come riferimento Aristotele De anim I 4 408 b 2 e ss J Laurent Traiteacute 26 (III 6)Sur limpassibiliteacute des incorporels dans L Brisson Plotin III p 215 n 11 sottolinea come la coppiapiaceredolore sia fondamentale nella canonica epicurea e nella psicologia stoica B Fleet Plotinus EnneadIII6 On the Impassivity of the Bodiless Claredon Press Oxford 1995 p 79 rimanda in merito alleespressioni verbali utilizzate a Platone Leg 879 a 1 Resp 437 a 1112 J Laurent Traiteacute 26 p 216 n 12 indica come il termine greco utilizzato ἡσυχίαν sia proprio allatrattazione sullintelligenza e del mondo intelligibile113 Qui il riferimento egrave al riscaldarsi e al raffreddarsi dei corpi θερμάνσεις καὶ ψύξεις σωμάτων (1 14)cfr IV 7 (2) 4 23-25 in cui caldo e freddo comparivano insieme a pesantezza e leggerezza bianchezza enerezza quali esempi di ποιότητες σωμάτων (4 24-25) obbiettivo polemico erano gli Stoici (SVF I fr 234e III fr 459) L Brisson Plotin p 215 n 8 sottolinea come caldo e freddo secco e umido siano qualitagraveprime dei corpi secondo Aristotele De generatione et corruptione II 2 329 b 17-32 E Breacutehier Enneacuteades volIII p 89 laquoPlotin se range ici du cocircteacute drsquoAristote qui affirme que lrsquoacircme est une forme et que comme telleelle est immobile il utilise lrsquoargumentation peacuteripateacuteticienne contre les stoiumlciens qui eux attribuent agrave lrsquo acircmequi est un corps des passions vegraveritables et des mouvements de mecircme espegraveces que ceux des corps ChezPlotin comme chez Aristote lrsquoincorporeacuteiteacute entraine neacutecessariement lrsquoimpassibiliteacute un eacutetat passif ne peutecirctre que quelque chose comme un refroidissement ou un eacutechauffement et par conseacutequent il ne peutappartenir qursquoagrave un corpsraquo114 Anche nei trattati precedentemente analizzati quello della eterogeneitagrave dellanima rispetto al corporisulta un terreno di scontro decisivo rispetto alle posizioni stoiche prese di mira su questo argomentorimando alla p 5 n 12115 Cfr VI 5 (23) 9 13 VI 6 (36) 16 su questa considerazione rimando alle pagine di B Fleet Plotinuspp 82-85
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ἄφθαρτον (1 29) allora egrave necessario interrogarsi scrupolosamente prima di concederle controppa facilitagrave le affezioni e i mutamenti che si crede di scorgere in lei non bisogna infatticadere nellerrore di assegnarle quegli stati passivi che comportano le affezioni percheacuteinconsapevolmente le si accorderebbe anche anche lessere corruttibile (φθαρτὴν εἶναιδιδόντες 1 30)
La questione dellimpassibilitagrave dellanima sembra assumere in questo senso un pesodecisivo proprio percheacute in essa egrave implicita la corrispondenza a una natura imperitura inquestottica va concepito lappello continuo allattenzione e alla prudenza nellaconsiderazione delle passioni allanima imponendo una vera e propria riconsiderazione deimovimenti e dei cambiamenti che la coinvolgono
Bisogna pertanto esaminare se le facoltagrave dellanima possano dirsi ἄτρεπτον nonsoltanto quella che precede la sensazione e la recezione (πρὸ τοῦ παθητικοῦ καὶ τὸ πρὸαἰσθήσεως 1 19)116 ma tutte in generale
411 Lassenza del movimento come vizio della parte irascibile dellanima (2 1-67)
Il primo ambito che viene indagato egrave il dominio della sensazione infatti contrariamentea quanto alcuni affermano le sensazioni non risultano in alcun modo affezioni (αἰσθήσειςοὐ πάθη εἶναι 1 1) ma sono invece atti e giudizi che si esplicano in riferimento ad un datoaffettivo (ἐνεργείας περὶ παθήματα καὶ κρίσεις 1 1-2)117 laffezione si genera in relazioneal corpo118 mentre i giudizi sono propri dellanima119 anche questi ultimi non risultano inalcun modo avere la natura dei πάθη percheacute non consistono nel subire limpressionedelloggetto giudicato (1 8) In realtagrave anche le impressioni (τυπώσεων 1 9) andrebberoconsiderate in maniera totalmente differente rispetto a come le considerano alcuni120 poicheacuteneppure queste implicano un patire ma sono piuttosto simili agli atti di pensiero i qualirealizzano una conoscenza (ἄνευ τοῦ παθεῖν 1 11)
Si passa ora allanalisi dei vizi e delle virtugrave per vedere che cosa significa quel dettocomune secondo cui essi sarebbero presenti nellanima (3 2)121 infatti si dice che il viziodebba essere sradicato per mettervi la virtugrave espressioni come questa potrebbero indurre a
116 Mi sembra interessante sottolineare come qui sia fatto uso lo schema aristotelico tripartito delle facoltagravementre a partire dal sect 2 la terminologia torneragrave quella platonica su questo argomento rimando allanalisidi H J Blumenthal Plotinus Psychology pp 8-44117 Considero quindi atti e giudizi riferiti ai παθήματα sui vari modi di interpretare questo passo e ledifferenze da attribuire a πάθος e παθήματα rimano alle analisi di B Fleet Plotinus pp 72-73118 Lespressione utilizzata egrave τὸ σῶμα τὸ τοιόνδε (1 3) per cui rimando alle analisi di IV 4 (28) 18119 Sulla sensazione come giudizio cfr Platone Teeteto 186 b e ss Sono sintetizzati in questa formulaplotiniana due aspetti per cosigrave dire della percezione uno riguarda ciograve che si produce nel corpolaffezione e limpronta prodotta da altri corpi e laltro fa invece riferimento allatto conoscitivo dellanimache opera giudicando il dato affettivo le impronte su questo argomento cfr gli scritti IV 3 (27) 11 I 1 (53)1 7 e alle rispettive considerazioni su questo argomento si veda lo studio di E K Emilsson Plotinus onSense-Perceprion A Philosophical Study Cambridge University Press Cambridge 1988 pp 63 e ss G H ClarkPlotinus Theory of Sensation laquoThe Philosophical Reviewraquo 51 4 (1942) pp 357-382120 Il riferimento egrave ancora una volta agli Stoici SVF I frr 141 e 484 II frr 55-56 ma anche ad Aristotele Deanim II 12 424 a 17-b 19121 B Fleet Plotinus p 87 avvicina lespressione utilizzata a Platone Soph 247 a 5
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credere che lanima virtuosa o viziosa subisca unalterazione ad opera di unaggiunta o diuna sottrazione Per intraprendere questo esame egrave subito invocata lopinione di quegliantichi che identificavano ἀρετή e κακία rispettivamente nellarmonia reciproca e secondonatura delle parti dellanima (κατὰ φύσιν τὰ μέρη τῆς ψυχῆς πρὸς ἄλληλα 2 9-8) e nelladisarmonia intesa in senso contrario122 Nel caso in cui la virtugrave consista in un accordo fra leparti ciograve non implica che sopraggiunga nellanima qualcosa di acquisito (ἐπακτὸν οὐδὲν 210)123 nulla di diverso si genera in essa ma ciascuna parte cosigrave comegrave si armonizza con lealtre egrave come lo spettacolo dei coreuti capaci di danzare e cantare in accordo pur essendociascuno unentitagrave differente ognuno canta la propria parte quando egrave il momento enessuno si sovrappone allaltro ciascuno intonando la propria melodia al meglio e secondoil proprio talento musicale Questa immagine esemplificativa ci dice tuttavia qualcosa dipiugrave sulla realizzazione dellarmonia che qui viene concepita infatti percheacute questa si dia egraveprima necessario che ciascuna parte dellanima svolga la funzione che le egrave propria (ἑκάστουμέρους τὸ αὐτῷ προσῆκον ποιοῦντος 2 17-18) Egrave necessario sottolineare come la virtugrave perlanima non possa ridursi come credono alcuni ad un accordo interno fra le parti percheacutetale accordo sia possibile in ciascuna facoltagrave deve prima essere presente la virtugrave che le egravepropria (πρὸ τῆς ἁρμονίας ταύτης ἄλλην ἑκάστου εἶναι ἀρετήν 2 19)124 E la presenza ditale virtugrave si traduce nellassolvimento a due compiti specifici e analoghi per ciascuna partedellanima lagire secondo la sostanza (ἐνεργεῖν κατὰ τὴν οὐσίαν 2 30) e il prestare ascoltoalla ragione (ἕκαστον ἐπαίον λόγου 2 30-31) in alcun caso nelladempimento a questeoperazioni si produce un patire o unalterazione (οὔκουν ἀλλοιωθεῖσά 2 46) infattimettersi in ascolto della ragione non consiste nel disporsi passivamente verso di essa alcontrario egrave come un vedere in cui non si subiscono le figure viste ma piuttosto si colgonotramite lesercizio attivo della vista (ἀλλ ὁρῶν καὶ ἐνεργείᾳ ὄν 2 33) egrave un ldquoafferrarerdquo ilproprio oggetto avvicinarsi simultaneamente ad esso essere loggetto stesso nel momentoin cui lo si conosce Neppure questatto si puograve concepire come unalterazione (ἐνέργειάἐστιν οὐκ ἀλλοίωσις 2 35) poicheacute non si puograve chiamare alterazione il passaggio dallapotenza allatto (μή τις τὸ ἐκ δυνάμεως εἰς ἐνέργειαν ἐλθεῖν ἀλλοίωσιν λέγοι 2 47-48)ma nella sostanza sono la stessa cosa la visione in potenza e la visione in atto (2 36) 125 ciograveancora una volta egrave dovuto alla natura incorporea dellanima infatti gli atti delle realtagraveprive di materia non producono alterazione (ἐνέργειαι τῶν ἀύλων οὐ συναλλοιουμένωνγίνονται 2 49-50) al contrario queste realtagrave permangono stabilmente in se stesse
Cosigrave la facoltagrave razionale (λογιζόμενον 2 37) si dispone verso lIntelligenza la vede o
122 H-Ssup2 rimanda a Platone Phaed 93 c 8-9 dedicato al tema della virtugrave I 2 (19)123 B Fleet Plotinus p 91 ricollega questa espressione alle considerazioni di Aristotele Phys VII 246 b 5 ess in cui le alterazioni vengono distinte da quei cambiamenti che ricadono nella categoria del relativo eche non comportano un cambiamento qualitativo124 Qui il richiamo egrave a Platone Resp IV 441 d125 Tutto il passaggio sembra riflettere Aristotele De anim II 5 417 b 5 e ss in cui in riferimento allafacoltagrave sensitiva vengono distinte (1) la potenza come capacitagrave di acquisire una conoscenza oppure (2) lapotenza come capacitagrave di esercitare una conoscenza (1a) atto saragrave nel primo caso lacquisizione dellaconoscenza nel secondo (2a) lesercizio della conoscenza Nello ἐνεργεῖν κατὰ τὴν οὐσίαν (2 30) e nelprestare ascolto alla ragione ἕκαστον ἐπαίον λόγου (2 31) Plotino avrebbe in mente 2a unaattualizzazione che non comporta alterazione su questo argomento rimando alle pagine di B FleetPlotinus p 94-95
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meglio la coglie attivamente e cosigrave facendo realizza la propria capacitagrave nel conoscere Certotale conoscere non consiste come vorrebbero alcuni nella produzione di un sigillo sullacera126 Cosigrave lesortazione ad attribuire allanima i caratteri trasposti dal corpo solo in unsenso opposto e analogo (1 35) si realizza qui pienamente si deve infatti dire che nellaconoscenza lanima possiede e non possiede ciograve che vede (ἔχει ὃ εἶδε καὶ αὖ οὐκ ἔχει 2 39-40) possiede in quanto conosce e non possiede percheacute nulla si egrave depositato in essa (μὴἀποκεῖσθαί 2 40-41) come una forma nella cera
Un ragionamento analogo va fatto per i ricordi questi non possono essere concepiticome disposizioni (οὐκ ἐναποκειμένων 2 42-43)127 ma un qualcosa che lanima ha il poteredi possedere pur non possedendo (μὴ ἔχει ἔχειν 2 44)
Per quanto riguarda lanima irascibile per lei il vizio e la virtugrave consistono invecenellessere codarda o virtuosa
laquoma se un essere materiale subiragrave affezione allora vuol dire che nonpossiede fondamento per permanere Come nel caso della vistaquando la visione egrave in atto ciograve che subisce laffezione egrave locchio e leopinioni sono come visioni Ma la parte irascibile in che modo egravepaurosa e poi coraggiosa Egrave paurosa percheacute non guarda alla ragione opercheacute guarda a una ragione meschina o percheacute le fanno difetto glistrumenti per mancanza o decadimento ad esempio delle armicorporee o percheacute impedita nellazione oppure non egrave mossa in uncerto senso provocata ad essaraquo
laquoεἰ δὲ ἄυλον ὂν πείσεται οὐκ ἔχει ᾧ μένει ὥσπερ ἐπὶ τῆς ὄψεως τῆςὁράσεως ἐνεργούσης τὸ πάσχον ὁ ὀφθαλμός ἐστιν αἱ δὲ δόξαιὥσπερ ὁράματα τὸ δὲ θυμοειδὲς πῶς δειλόν πῶς δὲ καὶ ἀνδρεῖον ἢδειλὸν μὲν τῷ ἢ μὴ ὁρᾶν πρὸς τὸν λόγον ἢ πρὸς φαῦλον ὄντα τὸνλόγον ὁρᾶν ἢ ὀργάνων ἐλλείψει οἷον ἀπορίᾳ ἢ σαθρότητιὅπλων σωματικῶν ἢ ἐνεργεῖν κωλυόμενον ἢ μὴ κινηθὲνοἷον ἐρεθισθέν ἀνδρεῖον δέ εἰ τὰ ἐναντίαraquo (2 52-59)
Isoliamo allinterno del nostro passo una nuova occorrenza del nostro terminei alla l 2 58 il verbo κινέω egrave associato al verbo ἐρεθίζω lassenza di un
movimento in presenza di uno stimolo costituirebbe una delle definizioni delvizio del θυμοειδὲς mi sembra importante segnalare un altro caso elencatoimmediatamente precedente quello della impossibilitagrave ad agire ἢ ἐνεργεῖν
126 Sullimmagine del sigillo sulla cera cfr Platone Teet 191 C 8-9 qui la polemica egrave rivolta agli Stoicisecondo cui la conoscenza si realizzava nellanima come unimpronta di un sigillo nella cera SVF II fr 56su questo argomento si veda LJ-B Gourinat (eacuted) G Romery Dherbey (eacutetudes sous la direction de) LesStoiumlciens Librairie Philosophique J Vrin Paris 2005 pp 55-174 LJ-B Gourinat Les Stoiumlciens et lacircme PufParis 1995 pp 36-62127 Come spiega anche IV 7 (2) 6 37-49 se si ipotizzasse la memoria come un accumulo di dati e leimpressioni fossero come sigilli nella cera non potrebbe darsi la memoria proprio percheacute le diverseimpressioni dovrebbero sovrapporsi le une alle altre perdendo la propria specificitagrave anche qui lobbiettivopolemico egrave la concezione di anima come corpo cfr SVF II fr 847 In riferimento al tema della memoriarimando a IV 3 (27) 26-31
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κωλυόμενον ἢ μὴ κινηθὲν οἷον ἐρεθισθέν
In questa seconda occorrenza il termine κίνησις illustra una delle accezioni in cui laparte irascibile dellanima si dice codarda δειλὸν (2 55) ciograve si verifica quando questa nonsegue la ragione o se segue una ragione viziata se vi egrave uninsufficienza nella capacitagraveorganiche e in assenza di azioni e movimenti in corrispondenza a determinati stimoli128 ilcoraggio ἀνδρεῖον (2 55) invece si manifesta nei casi opposti
Per quanto riguarda lanima desiderativa (ἐπιθυμοῦν 2 61) nel suo caso la virtugrave e ilvizio vengono definiti nei termini di morigeratezza e incontinenza (σωφρονοῦν 2 28ἀκολασίαν 2 61) questa risulta intemperante quando esclude le altre funzioni chedovrebbero orientarla e frenarla e invece agisce isolatamente
La realizzazione della propria funzione ovvero la presenza della virtugrave propria inciascuna parte dellanima non comporta laggiunta di qualcosa ma ciograve avvienenaturalmente129 e non sono gli esseri immateriali a patire ma quelli che sono misti a materia(πάσχειν τὸ τῶν μεθ ὕλης (2 53) cosigrave riprendendo lesempio della vista quando lafacoltagrave di vedere esercita la propria funzione egrave in atto (ὄψεως τῆς ὁράσεως ἐνεργούσης 253) mentre egrave lorgano corporeo a patire (πάσχον ὁ ὀφθαλμός 2 53- 54) e le opinioni che siformano naturalmente nellanima non costituiscono unalterazione ma sono come glioggetti che la vista coglie e che si fanno identici alla visione stessa
In nessuna di queste condizioni di presenza di vizio o di virtugrave nelle parti dellanima siproduce una qualche alterazione o affezione (οὐδεμία ἀλλοίωσις οὐδὲ πάθος 2 59-60) chese cosigrave non fosse gli esseri immateriali non potrebbero mantenersi quali sono ediverrebbero cosigrave realtagrave corruttibili (φθαρεῖεν 2 50)
412 Il vero soggetto dei πάθη (3 1-21)
Bisogna ora rivolgersi a quelle manifestazioni dellanima che fin dallinizio e piugrave ditutte mostravano lanima soggetta alle passioni
laquocome avviene perograve che lanima provi per alcune cose attrazione e peraltre repulsione E come negare che i dolori collere piaceri e desideri epaure siano modificazioni e affezioni situate nellanima e li inmovimento Anche riguardo a queste bisogna fare senzaltro unadistinzione sostenere che nellanima non si generino alterazioni evivacissime percezioni di esse vuol dire negare levidenza ma unavolta accordatici su questo punto dobbiamo cercare che cosa sia quelloche si modificaraquo
laquoτὰς δ οἰκειώσεις καὶ ἀλλοτριώσεις πῶς καὶ λῦπαικαὶ ὀργαὶ καὶ ἡδοναὶ ἐπιθυμίαι τε καὶ φόβοι πῶς οὐ τροπαὶκαὶ πάθη ἐνόντα καὶ κινούμενα δεῖ δὴ καὶ περὶ τούτων
128 Qui non egrave specificato se questi stimoli a cui lanima irascibile egrave capace di rispondere quando in essa siapresente la virtugrave siano stimoli che provengono dal rapporto che corpo il θυμοειδὲς ha rapporto col corpoo dalle altre facoltagrave psichiche129 Lespressione utilizzata si richiama ad Aristotele De anim II 5 417 b 5-12
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ὧδε διαλαβεῖν ὅτι γὰρ ἐγγίγνονται ἀλλοιώσεις καὶ σφοδραὶτούτων αἰσθήσεις μὴ οὐ λέγειν ἐναντία λέγοντός ἐστιτοῖς ἐναργέσιν ἀλλὰ χρὴ συγχωροῦντας ζητεῖν ὅ τι ἐστὶτὸ τρεπόμενονraquo (3 1 1-7)
Evidenziamo allinterno del nostro passo una nuova occorrenza di κίνησιςi il verbo κινέω egrave riferito a ldquodolorirdquo ldquocollererdquo ldquopiacerirdquo e ldquodesiderirdquo tutti questi
stati affettivi si muovono e corrispondono ad alterazioni e passioni dellanimaλῦπαι καὶ ὀργαὶ καὶ ἡδοναὶ ἐπιθυμίαι τε καὶ φόβοι πῶς οὐ τροπαὶ καὶ πάθηἐνόντα καὶ κινούμενα si tratta della questione che saragrave presto indagata
Egrave ripreso nella terminologia e nei contenuti il passo iniziale in cui compariva la primaoccorrenza di κίνησις dopo aver chiarito come sensazioni memoria opinioni vizio e virtugravenon costituiscano per lanima unalterazione la trattazione ritorna ora ai cosiddetti statipsichici emotivi per comprendere se in questi casi lanima subisca alterazione attrazione erepulsione130 ma soprattutto collera piacere desiderio e paure131 di queste si dovragrave dire chesono modificazioni τροπαὶ (3 2) passioni intime πάθη ἐνόντα (3 3) e movimentidellanima (κινούμενα 3 3)132
Per comprendere quale sia realmente lo statuto di queste manifestazioni psichiche egravenecessario operare una distinzione infatti voler negare il generarsi di alterazioni e violentepercezioni egrave negare levidenza (3 5-6)133 tuttavia ciograve su cui bisogna indirizzare la ricerca egrave ilvero soggetto di tali alterazioni e di tali cambiamenti (τι ἐστὶ τὸ τρεπόμενον 3 6-7)
Largomentazione sembra suggerire con unimmagine efficace che pur se unamodificazione e un cambiamento avvengono il soggetto di tale modificazione e di talecambiamento non egrave lanima infatti sarebbe come asserire che questa arrossisce oimpallidisce Certo queste affezioni sono a causa dellanima (διὰ ψυχὴν μὲν ταῦτα τὰπάθη 3 10) ma si producono in unaltra struttura (περὶ δὲ τὴν ἄλλην σύστασίν ἐστιγιγνόμενα 3 11) Cosigrave bisogna dire che a causa di unopinione turpe nellanima si genera lavergogna ma egrave il corpo che egrave in suo possesso e che le soggetto (ὑπὸ τῇ ψυχῇ 3 13-14) asubire il cambiamento per il tramite del sangue e della sua grande mobilitagrave
laquola vergogna egrave vero si trova nellanima per la comparsa di un pensierovergognoso egrave perograve il corpo ndash il quale per cosigrave dire egrave possedutodellanima o meglio per non farci sviare dalle parole egrave sottopostoallanima e distinto dallinanimato ndash che si modifica a causa del sangueche dotato di grande mobilitagraveraquo
130 B Fleet Plotinus p 105 mette in evidenza un interessante parallelo fra le ldquoattrazioni e repulsionirdquorichiamate in questo passo e il legame che Aristotele istituisce fra οἰκειώσειςἀλλοτριώσεις e affezioni inDe anim III 7 1-3 e Retorica II131 H-Ssup2 rimanda a Platone Resp 429 c-d 430 a-b Phaed 83 b Aristotele De anim I 4 408 b 2132 B Fleet Plotinus p 106 nota che laquoκινούμενα ldquomovingrdquo Either middle or passive if the former thanthe affections present in us move us if the latter the affections have become part of us and so in beingmoved they in turn move usraquo propendo nella mia analisi per il secondo caso133 Su questo punto cfr Platone Phaed 83 b Aristotele De anim I 4 408 a 34 ss
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laquoἀλλ ἡ μὲν αἰσχύνη ἐν ψυχῇ δόξης αἰσχροῦ γενομένης τὸ δὲ σῶμαἐκείνης τοῦτο οἷον σχούσης ἵνα μὴ τοῖς ὀνόμασι πλανώμεθα ὑπὸτῇ ψυχῇ ὂν καὶ οὐ ταὐτὸν ἀψύχῳ ἐτράπη κατὰ τὸ αἷμαεὐκίνητον ὄν τά τε τοῦ λεγομένου φόβου ἐν μὲν τῇ ψυχῇἡ ἀρχή τὸ δ ὠχρὸν ἀναχωρήσαντος τοῦ αἵματος εἴσωraquo (3 12-16)
Isoliamo allinterno del nostro passo una nuova occorrenza del nostro terminei alla l 3 15 laggettivo εὐκίνητον egrave riferito al sangue134 la vergogna egrave descritta nei
termini di unalterazione del corpo ldquoanimatordquo che avviene secondo la mobilitagravesanguigna ἐτράπη [scil τὸ σῶμα [hellip] οὐ ἀψύχῳ135] κατὰ τὸ αἷμα εὐκίνητον ὄν
Qui il termine κίνησις egrave riferito al sangue quale responsabile col suo movimento dellamanifestazione esteriore il rossore dello stato psichico corrispondente la vergogna egraveancora la mobilitagrave del sangue a tradurre nel suo aspetto somatico la paura infatti pur se ilsuo principio egrave nellanima il pallore si manifesta nel volto ed egrave dovuto ad una sorta diriflusso interno del sangue Il piacere poi egrave unaffezione del corpo che giunge ad esserepercepita tuttavia ciograve che giunge allanima non egrave piugrave affezione E allo stesso modo vale peril dolore In riferimento al desiderio bisogna dire che quando questo ha origine nellanimarimane celato mentre egrave conosciuto se deriva dalle sensazioni (3 10-20)
Vengono cosigrave descritti quegli stati emotivi che certamente possono essere attribuitiallanima ma non in quanto passioni o cambiamenti a cui essa egrave soggetta
413 Movimenti vita dellanima (3 22-35)
Cerchiamo dunque di comprendere in che modo lanima desidera sente o ragiona
laquoquando infatti diciamo che lanima si muove tra desideriragionamenti e opinioni non vogliamo dire che li produce sollecitatadallesterno ma che i movimenti si generano da essa Quando perciogravediciamo che la sua vita egrave movimento non intendiamo dire che lanimasi altera vogliamo invece dire che lattivitagrave di ciascuna parte dellanimaegrave la sua vita naturale che non esce da se stessa
laquoκαὶ γὰρ ὅταν λέγωμεν κινεῖσθαι αὐτὴν ἐν ἐπιθυμίαιςἐν λογισμοῖς ἐν δόξαις οὐ σαλευομένην αὐτὴν λέγομενταῦτα ποιεῖν ἀλλ ἐξ αὐτῆς γίγνεσθαι τὰς κινήσεις ἐπεὶκαὶ τὸ ζῆν κίνησιν λέγοντες οὐκ ἀλλοίου μέν ἑκάστουδὲ μορίου ἡ ἐνέργεια ἡ κατὰ φύσιν ζωὴ οὐκ ἐξιστᾶσαraquo (3 22-26)
Isoliamo allinterno del nostro passo tre nuove occorrenze del nostro terminei la prima compare alla l 3 22 il verbo κινέω egrave riferito allanima e denota il suo
muoversi quando prova desideri quando si esercita nei ragionamenti o nelle
134 B Fleet Plotinus p 111 rimanda s Platone Tim 64 b3135 Cfr c 1 3
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opinioni136 κινεῖσθαι [scil ψυχήν] αὐτὴν ἐν ἐπιθυμίαις ἐν λογισμοῖς ἐν δόξαιςii la seconda la troviamo alla l 3 24 laccusativo plurale κινήσεις egrave riferito ai
desideri ragionamenti e opinioni lanima non egrave eterodiretta in questi stati masono movimenti che provengono da se stessa ἀλλ ἐξ αὐτῆς γίγνεσθαι τὰςκινήσεις
iii la terza occorrenza compare alla l 3 25 il movimento egrave detto vita dellanima ζῆνκίνησιν λέγοντες egrave interessante notare che alla riga successiva la vita dellanimaegrave definita nei termini di ἐνέργεια ἡ κατὰ φύσιν ζωὴ οὐκ ἐξιστᾶσα (3 26)
Pertanto desideri ἐπιθυμίαις ragionamenti λογισμοῖς e opinioni δόξαις sonocambiamenti o meglio attivitagrave che non vengono ingiunte allanima dal di fuori maappartengono alla sua natura stessa e ineriscono le sue facoltagrave quelle appunto deputate acompiere e a generare tali atti questi movimenti coinvolgono lanima in quanto egrave proprioda essa che provengono (ἐξ αὐτῆς γίγνεσθαι τὰς κινήσεις 3 24)
Il movimento dunque concerne lanima ed egrave la vita stessa dellanima non in quantoalterazione (οὐκ ἀλλοίου 3 25) alterazione che la porterebbe a patire e a corrompersi ilmovimento egrave vita dellanima e la vita altro non egrave che latto secondo natura intrinseco aciascuna delle sue facoltagrave lanima infatti non egrave mutata da tale movimento e non esce da sestessa (οὐκ ἐξιστᾶσα 3 26) ma al contrario permane ciograve che egrave nellesercizio delle suecapacitagrave Come si diceva anche nel caso del vizio e della virtugrave ciascuna facoltagrave psichicaagisce secondo la sua natura propria ed egrave esattamente questa la sua vita e il suomovimento una vita e un movimento che non costituiscono alterazione137
laquoRicapitolando egrave sufficiente dire che se riconosciamo concordementeche le attivitagrave le vite e gli appetiti non sono alterazioni che i ricordinon sono impronte stampate nellanima e che le immagini mentali nonsono impressioni come nella cera allora dobbiamo riconoscere cheovunque in tutte le cosiddette affezioni e mozioni lanima rimanesempre la stessa per sostrato e per essenza che la virtugrave e il vizio non sigenerano come nel corpo si generano il nero e il bianco o il caldo e ilfreddo bensigrave nel modo che egrave stato detto per cui i due ambitidifferiscono in tutto e per tuttoraquo
laquoκεφάλαιον δὲ ἱκανόν εἰ τὰς ἐνεργείας καὶ τὰς ζωὰς καὶτὰς ὀρέξεις οὐκ ἀλλοιώσεις συγχωροῦμεν καὶ μνήμας οὐτύπους ἐναποσφραγιζομένους οὐδὲ τὰς φαντασίας ὡς ἐνκηρῷ τυπώσεις συγχωρητέον πανταχοῦ ἐν πᾶσι τοῖςλεγομένοις πάθεσι καὶ κινήσεσι τὴν ψυχὴν ὡσαύτως ἔχειντῷ ὑποκειμένῳ καὶ τῇ οὐσίᾳ καὶ τὴν ἀρετὴν καὶ τὴνκακίαν μὴ ὡς τὸ μέλαν καὶ τὸ λευκὸν περὶ σῶμα γίγνεσθαιἢ τὸ θερμὸν καὶ τὸ ψυχρόν ἀλλ ὃν εἴρηται τρόπον ἐπἄμφω περὶ πάνθ ὅλως τὰ ἐναντία γίγνεσθαιraquo (3 27-35)
136 Di movimenti dellanima si parla anche nelle pagine di Platone Phil 34 a 4137 Come nellargomentazione in riferimento a vizio e virtugrave anche in questo caso risulta fondamentale unraffronto con Aristotele De anim II 5 417 a 15
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Isoliamo allinterno del nostro passo una nuova occorrenza di κίνησιςi alla l 3 31 il nostro sostantivo compare insieme ai πάθη entrambi preceduti dal
participio del verbo λέγω in tutte le cosiddette passioni e movimenti ἐν πᾶσιτοῖς λεγομένοις πάθεσι καὶ κινήσεσι quelli che in 1 24 sono stati associati aicambiamenti non vi egrave in realtagrave alcuna modificazione dellanima che rimanesalda nel proprio sostrato e nella propria sostanza
Questa ulteriore occorrenza di κίνησις riassume le considerazioni presentate finora attivita e desideri non introducono alterazione nellanima e i ricordi e le rappresentazioni nonsono impronte che si depositano nellanima come i sigilli nella cera non introducono unelemento esterno ad essa che la modifica questa ampia gamma di funzioni psichiche ndashἐνεργείας ζωὰς ὀρέξεις μνήμας φαντασίας ndash in cui si puograve pensare ad un alterazionedellanima tutti questi sono movimenti psichici che lasciano lanima identica nella suaessenza i cambiamenti che la coinvolgono compresi il suo essere virtuosa o viziosa non sigenerano come nel corpo si generano il bianco e il nero o il caldo e il freddo cioegrave come lequalitagrave che il corpo non possiede da se stesso ma gli provengono da altro e producono inesso unalterazione138
Lanima invece desidera conosce e opina e tutte queste attivitagrave in cui si muove sonosecondo la sua natura e proprie alla sua sostanza provengono da lei stessa e pertanto neacute laalterano neacute costituiscono per lei un patire
414 I movimenti della facoltagrave recettiva (4 1-52)
Ma lanalisi si spinge ancora oltre per mettere alla prova anche quella facoltagrave dellanimache piugrave di ogni altra sembra esporsi alle affezioni
laquo[Della facoltagrave recettiva] in generale si dice che egrave il luogo dove siformino le affezioni e le affezioni sono quelle a cui tengono dietropiacere e dolore E tra le affezioni alcune si formano in conseguenza diopinioni come quando qualcuno prova paura reputando di dovermorire o si rallegra pensando che gli capiteragrave qualcosa di buono inquesto caso lopinione egrave in una cosa e laffezione provocata in unaltraraquo
laquoλέγεται δὴ πάντως περὶ ὃ τὰ πάθη δοκεῖ συνίστασθαι ταῦτα δἐστὶν οἷς ἕπεται ἡδονὴ καὶ λύπη τῶν δὲ παθῶν τὰ μὲν ἐπὶδόξαις συνίσταται ὡς ὅταν δοξάσας τις μέλλειν τελευτᾶνἴσχῃ φόβον ἢ οἰηθεὶς ἀγαθὸν αὐτῷ τι ἔσεσθαι ἡσθῇ τῆςμὲν δόξης ἐν ἄλλῳ τοῦ δὲ πάθους κινηθέντος ἐν ἄλλῳ τὰ δέ ἐστιν ὡς ἡγησάμενα αὐτὰ ἀπροαιρέτως ἐμποιεῖν ἐντῷ πεφυκότι δοξάζειν τὴν δόξαν raquo (4 6-13)
Allinterno di questo passo isoliamo una nuova occorrenza del termine κίνησις i alla l 4 11 il verbo κινέω egrave riferito allaffezione che si produce in relazione a
unopinione in particolare il nostro termine compare allinterno della seconda di
138 Cfr IV 7 (2) 4-5
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due proposizioni correlate la cui funzione egrave quella di scindere i rispettivi ambiticiograve in cui si produce lopinione da un lato e ciograve in cui egrave mosso il patire dallaltroμὲν δόξης ἐν ἄλλῳ τοῦ δὲ πάθους κινηθέντος ἐν ἄλλῳ
Lesame egrave quello che riguarda la facoltagrave recettiva dellanima (παθητικοῦ 4 1)139 pervedere se a questa parte dellanima limpassibilitagrave possa fare difetto questa infatti egravecomunemente ritenuta il luogo che pare deputato alla formazione delle affezioni (πάθηδοκεῖ συνίστασθαι 4 7)
Vengono considerate due tipi di affezioni alcune hanno unorigine interna si formano apartire da opinioni come la sensazione di paura nel credere di trovarsi difronte alla morteo la gioia che suscita la speranza di un buon evento140 in tutti questi casi egrave specificato comepur se le passioni risultano relative a una parte dellanima le affezioni corrispondenti simanifestano in altro (κινηθέντος ἐν ἄλλῳ 4 11) nella parte affettiva Ma si considera anchelesempio contrario cioegrave quello in cui sono le affezioni che involontariamente produconounopinione nella parte preposta (4 12-13)141 Ora come si diceva anche precedentemente leopinioni non costituiscono unalterazione per lanima che le esercita e le affezioni chederivano da queste opinioni ad esempio la paura sortiscono un certo effetto nella parteinferiore dellanima quella appunto che si impaurisce questo effetto puograve essere definitocome una certa comprensione οἷον σύνεσίν (4 15-16) unopinione confusaunimmaginazione blanda rispetto alle opinioni da cui trae origine una sorta di cieca forzanaturale che produce tutte le cose senza valersi dellimmaginazione142
Leffetto di questi due tipi di immaginazione egrave tutto ciograve che di somatico possiamoriscontrare turbamento tremitio pallore incapacitagrave di parlare Ora questi effetti non siproducono in nessuna delle parti dellanima per subire queste passioni infatti lanimadovrebbe essere corporea ma se cosigrave si ammettesse anche in questo caso lanima-corpo inbalia di tutte queste passioni e fuori di seacute (τῷ πάθει καὶ ἐξίστασθαι ἑαυτοῦ 4 30) nondisporrebbe piugrave di quella capacitagrave di comunicarle al corpo Allora bisogna ammettere cheanche la parte recettiva dellanima non sia in alcun modo corpo (τὸ τῆς ψυχῆς μέρος τὸπαθητικὸν οὐ σῶμα μέν 4 30-31) ma piuttosto forma (εἶδος δέ τι 4 31)
La facoltagrave concupiscibile (ἐπιθυμοῦν 4 32) insieme a quella nutritiva vegetativa egeneratrice ineriscono alla materia ed egrave questa facoltagrave ad essere il principio e radice dellaforma concupiscibile di quella recettiva143
laquonessuna forma ammette perograve in seacute la presenza di un turbamento o in
139 Questo egrave un termine che non compare nel vocabolario della psicologia platonica egrave invece in uso inAristotele Phys VIII 4 255 a e presso gli Stoici SVF III fr 459140 Su questo punto rimando alle considerazioni di B Fleet Plotinus p 120 cfr A H ArmstrongPlotinus IV p 224 n 5141 Come nota J Laurent Traiteacute 26 p 220 n 62 il termine utilizzato egrave ἀπροαιρέτως (4 12)involontariamente indica che le passioni sono delle pure affezioni che dipendono dal corpo142 Secondo J Laurent Traiteacute 26 n 67 p 221 questa natura capace di produrre tutte le cose senzarappresentazione farebbe riferimento alla posizione degli Stoici143 A H Armstrong Plotinus p 227 n 2 nota che laquoPlotinus is here combining the Platonic desiring partof the soul and the Aristotelian growth-principle cp IV 3 (27) 23 40-42raquo si veda inoltre H J BlumenthalPlotinusPsychology p 25 e ss
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generale di unaffezione ma egrave necessario che permanga stabilmente inse stessa e che sia la sua materia ad essere implicata ndash qualora lo sia ndashnellaffezione che la forma suscita con la sua presenza Percheacute non egrave disicuro il principio vegetativo che vegeta quando fa vegetare o che siaccresce quando accresce neacute in generale quando produce mutamento egravemutato da qual tipo di mutamento che lui stesso causa ma o ingenerale non egrave mutato oppure si tratta di un genere differente dimutamento e attivitagraveraquo
laquoεἴδει δὲ οὐδενὶ δεῖ παρεῖναι ταραχὴν ἢ ὅλως πάθος ἀλλ ἑστηκέναιμὲν αὐτό τὴν δὲ ὕλην αὐτοῦ ἐν τῷ πάθειγίγνεσθαι ὅταν γίγνηται ἐκείνου τῇ παρουσίᾳ κινοῦντοςοὐ γὰρ δὴ τὸ φυτικόν ὅταν φύῃ φύεται οὐδὅταν αὔξῃ αὔξεται οὐδ ὅλως ὅταν κινῇ κινεῖται ἐκείνηντὴν κίνησιν ἣν κινεῖ ἀλλ ἢ οὐδ ὅλως ἢ ἄλλος τρόποςκινήσεως ἢ ἐνεργείαςraquo (4 34-41)
Questo passo ci riporta a sei nuove occorrenze di κίνησιςi alla l 4 37 il verbo κινέω designa la capacitagrave della forma recettiva di
produrre le affezioni nella materia predisposta144 processo che avviene per iltramite della sola presenza della forma ἐκείνου [scil εἷδους] τῇ παρουσίᾳκινοῦντος
ii alle ll 39-40 in un unico periodo troviamo quattro nuove occorrenze laproposizione egrave introdotta dalla negazione viene escluso che allorcheacute lafacoltagrave vegetativa dovesse muovere [scil τὸ φυτικόν] ὅταν κινῇ sia mossadello stesso movimento che muove κινεῖται ἐκείνην τὴν κίνησιν ἣν κινεῖ
iii se la facoltagrave vegetativa non egrave mossa nello stesso modo in cui muove allora sidanno questi due casi o non si muove affatto ἀλλ ἢ οὐδ ὅλως oppure simuove di un movimento e di un atto diverso ἢ ἄλλος τρόπος κινήσεως ἢἐνεργείας (4 41)
Che un εἶδος stando immobile in se stesso (ἑστηκέναι αὐτό 4 35-36)145 possa generaree muovere nel corpo delle affezioni non deve sembrare unaffermazione singolare anziproprio limmobilitagrave sembra essere la condizione percheacute il movimento ci sia146 di ciogravevengono forniti vari esempi la facoltagrave vegetativa quando esercita la propria capacitagrave non
144 Lespressione che designo egrave laquoὕλην αὐτοῦ ἐν τῷ πάθειraquo B Fleet Plotinus p 131 sottolinea che laquoThatmatter qua matter cannot be affected is the basis of chs 6-19 of this treatise Plotinus is here using thephrase as the equivalent of ldquobody of such-and-such a kindrdquo (τὸ τοιόνδε σῶμα)raquo145 Ivi p 131 laquoThe phrase ldquoremain the samerdquo [hellip] in Methaphysics Z 8 Aristotle says that forms areindivisible (1034 a 7) and so not come into being (1033 b 5-7) as a logical entity a form for Aristotle cannever be other than what it is it cannot undergo change forms as pairs of opposits cannot affect eachother (Λ 1075 a 30-31) and cannot be affected by other forms (the implication of Physics I and V)raquo146 Ivi p 129 sottolinea la forte rilevanza del pensiero aristotelico in riferimento a queste linee citandolarticolo di A Code Soul as efficient cause in Aristotles embriology laquoPhilosophical Topicsraquo 15 (1987) 51-61mette in evidenza come lungo tutto il passaggio Plotino abbia in mente lo Stagirita quando caratterizzalanima come causa agente responsabile dei movimenti e della vita del corpo
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subisce in alcun modo la sua stessa azione non egrave lei stessa a vegetare allo stesso modoquando esercita la capacitagrave di accrescere non per questo accresce se stessa cosigrave deveconcepirsi per quella forma recettiva che esercita unazione sulla materia e che non perquesto egrave necessitata a subirla pertanto quando questa forma produce nella materia unmovimento non per questo egrave mossa essa stessa (οὐδ ὅλως ὅταν κινῇ κινεῖται ἐκείνην τὴνκίνησιν ἣν κινεῖ 4 39-40)
Lintento del passo egrave proprio quello di spiegare come se fosse lanima a subire affezionila fonte di comunicazione non sarebbe piugrave in grado di attivare la comunicazione (4 29)147Per questo egrave necessario tenere distinta ldquola causardquo del movimento dal movimento trasmessoe ciograve al fine di comprendere come la facoltagrave recettiva non sia lei stessa affetta quando egravecausa di affezione
Mi sembra estremamente interessante notare la precisazione di l 40 quella secondo cuila facoltagrave vegetativa non si muove dello stesso movimento che provoca da questaaffermazione si possono intendere le conclusioni come un out-out o allo ἑστηκέναι αὐτό dil 35 si dagrave un valore assoluto e lanima risulta del tutto immobile (ἀλλ ἢ οὐδ ὅλως 4 40)oppure egrave necessario concepire il suo movimento o la sua attivitagrave come differenti rispetto aquelle che produce (ἢ ἄλλος τρόπος κινήσεως ἢ ἐνεργείας 4 41)148
A mio parere queste due possibilitagrave potrebbero non essere mutuamente esclusive ma seegrave vero che il movimento e lattivitagrave dellanima sono di altro tipo ciograve implica che lanima nonsi muova nel modo in cui muove ovvero localmente accrescendo riproducendo etcLanima in quanto εἶδος permane stabile in se stessa risulta immobile rispetto almovimento che compete al corpo ciograve permette di concepirla come impassibile nonsottoposta a cambiamento o alterazione in questo senso la sua egrave un attivitagrave di altro ordineegrave limmobilitagrave dellanima ad essere causa dei movimenti corporei delle affezioni etcesattamente come le opinioni e le rappresentazioni sono la causa del tremore e delturbamento fisico
Ma in che senso le attivitagrave e i movimenti dellanima sono ldquodi altro tipordquo
laquoLa natura stessa della forma deve allora consistere nellattivitagrave e nelprodurre attraverso la sua presenza come un armonia che pizzicassede se stessa le corde della lira Saragrave pertanto la parte che subisceaffezioni la causa dellaffezione sia quando laffezione proviene da essaper impulso dellimmaginazione sensibile sia quando ciograve avvienesenza immaginazione ndash questo piuttosto saragrave indagato se laffezione haluogo percheacute lopinione prende dallalto liniziativa in seacute perograve la parte
147 Cfr IV 7 (2) 5148 Mi sembra interessante notare il parallelo che E Breacutehier Plotin p 100 n 1 mette in evidenza a partireda queste affermazioni che sembrano fare eco ai teoremi aristotelici sul movimento che si trovano alcapitolo V del libro VIII della Fisica dove si dimostra che il motore o egrave immobile o egrave mosso di unmovimento di specie differente rispetto a quello con cui muove stesso riscontro in J Laurent Traiteacute 26 p222 n 77 A H Armstrong Plotinus p 228 n 1 nota come qui Plotino usi contro gli Stoiciunargomentazione aristotelica che tiene conto dellanima come di una forma capace di causaremovimenti e cambiamenti stando immobile non si accorgerebbe quindi che Aristotele costruisce la suaposizione in aperto contrasto con la concezione platonica dellanima automovente A mio parere in 3 25 ess Plotino si egrave giagrave premurato di ldquoriconsiderarerdquo i movimenti dellanima dei movimenti che non neimplicano lalterazione o il mutamento ma che sono i suoi ldquoattirdquo e la sua rdquovitardquo
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che subisce affezioni rimane immutabile al modo di unarmonia Lecause del movimento sono analoghe al musico mentre le parti colpitedallaffezione potrebbero corrispondere alle corde Anche nel caso dellalira infatti a subire affezione non egrave la melodia ma la corda non dimeno la corda non sarebbe toccata a tono quandanche il musicista lovolesse se non lo prescrivesse larmoniaraquo
laquoαὐτὴν μὲν οὖν δεῖ τὴν τοῦ εἴδουςφύσιν ἐνέργειαν εἶναι καὶ τῇ παρουσίᾳ ποιεῖν οἷον εἰ ἡἁρμονία ἐξ αὐτῆς τὰς χορδὰς ἐκίνει ἔσται τοίνυν τὸπαθητικὸν πάθους μὲν αἴτιον ἢ παρ αὐτοῦ γενομένου τοῦκινήματος ἐκ τῆς φαντασίας τῆς αἰσθητικῆς ἢ καὶ ἄνευφαντασίας ἐπισκεπτέον δὲ τοῦτο εἰ τῆς δόξης ἄνωθενἀρξάσης αὐτὸ δὲ μένον ἐν ἁρμονίας εἴδει τὰ δὲ αἴτιατοῦ κινῆσαι ἀνάλογον τῷ μουσικῷ τὰ δὲ πληγέντα διὰπάθος πρὸς τὰς χορδὰς ἂν τὸν λόγον ἔχοι καὶ γὰρ κἀκεῖοὐχ ἡ ἁρμονία πέπονθεν ἀλλ ἡ χορδή οὐ μὴν ἐκινήθηἂν ἡ χορδή εἰ καὶ ὁ μουσικὸς ἐβούλετο μὴ τῆςἁρμονίας τοῦτο λεγούσηςraquo (4 41-52)
Isoliamo allinterno del nostro passo quattro nuove occorrenze di κίνησιςi la prima compare alla l 4 43 il verbo κινέω designa la capacitagrave dellarmonia che
da se stessa muove le corde dello strumento ἁρμονία ἐξ αὐτῆς τὰς χορδὰςἐκίνει
ii la seconda egrave alla l 4 45 il nostro termine designa la capacitagrave della facoltagraverecettiva dellanima παθητικὸν (4 44) di generare le affezioni quindi diprodurre da se stessa un movimento παρ αὐτοῦ γενομένου τοῦ κινήματος (444-45) sia in corrispondenza di una rappresentazione sensibile sia quando nonve ne sia alcuna
iii alla l 4 48 il nostro termine egrave impiegato in unanalogia la causa dellessere mossipuograve essere paragonata alla figura del musico il quale produce unaffezione nellecorde dello strumento che suona αἴτια τοῦ κινῆσαι ἀνάλογον τῷ μουσικῷ τὰ δὲπληγέντα διὰ πάθος πρὸς τὰς χορδὰς
iv alla l 4 50 il riferimento egrave ad una impossibilitagrave del movimento delle corde οὐἐκινήθη χορδή e ciograve al verificarsi della conditio sine qua non del loro movimentonon il musicista che esercita la pressione delle sue dita sulla lira bensigrave larmonia
La facoltagrave recettiva dellanima egrave definita come causa delle affezioni (4 44) proprio invirtugrave del suo essere una forma e in virtugrave della sua presenza il movimento origina da questafacoltagrave sia in corrispondenza di una rappresentazione sensibile quindi in relazione ad undato che proviene dallesterno sia in assenza di rappresentazione
In virtugrave di questa sua immobilitagrave rispetto ai movimenti e alle affezioni che da se stessaproduce la facoltagrave recettiva egrave paragonata al permanere in armonia (μένον ἐν ἁρμονίας 447) questo paragone egrave di fondamentale importanza per la comprensione del nostro passoin quanto a mio parere si ricollega a 2 15-20 in cui egrave fatto riferimento allarmonia di
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ciascuna parte dellanima che svolge la funzione che le egrave propria149 ora se il principio delmovimento puograve essere paragonato al musico laffezione va invece relegata alle corde dellostrumento percosso Tuttavia egrave ribadito che il movimento delle corde non originasemplicemente dal musico o dalla sua volontagrave ma prima ancora dallarmonia presente aquello insomma non si tratta di un mero principio agente che riversa la propria azione sualtro bensigrave di una forma (armonia) immanente ad esso e nella cui immobilitagrave egrave iscritta unanatura che egrave attivitagrave e un movimento di tipo diverso queste considerazioni richiamanofortemente la considerazione aristotelica della causa efficiente immobile150 non meramenteil movimento trasmesso da un corpo allaltro dal musico allo strumento151 questa causaagente non egrave sufficiente a produrre il movimento delle corde bensigrave il movimento trasmessoda ciograve che egrave nellordine della forma da ciograve che egrave immobile rispetto al movimento trasmessoche pure egrave un certo tipo di atto di movimento e di vita
42 Il movimento vita del corpo (6 1-77)
La riflessione procederagrave allanalisi di quellaltra realtagrave che deve essere inclusa fra gliincorporei152 a titolo della sua impassibilitagrave tuttavia un altro passaggio egrave preliminare aquesto poicheacute limpassibilitagrave egrave conferita alla materia in virtugrave del suo non essere (7 2) egravenecessario stabilire cosa significhi dire ldquoessererdquo e ldquonon essererdquo ovvero quale sia lessere diquelle realtagrave che sono κατὰ τὸ εἶδος (6 1) il non essere dei corpi da una parte e quellodella materia dallaltra Questa distinzione egrave costruita indicando in primo luogo quelli chesono i caratteri dellessere in senso autentico percheacute in questo modo si coglieragrave la differenzacon quellessere che viene attribuito ai corpi e soprattutto col non essere della materia inriferimento a questultima deve infatti emergere la radicale eterogeneitagrave rispettoallintelligibile dal momento che insieme a questi egrave fatta rientrare fra gli incorporei Il breveexcursus in cui vengono menzionati i caratteri dellessere vero e assoluto appare ricalcatosulla pagina del Sofista platonico153 dallessere che egrave pienamente nulla puograve distanziarsi (6
149 Secondo B Fleet Plotinus p 131-132 Plotino utilizza il termine nello stesso senso in cui lo hautilizzato nel c 2 a cui qui si aggiunge lesempio del musicista e della armonia che caratterizzano la partevegetativa dellanima nel suo ruolo di causa efficiente150 Cfr supra n 138 e 139151 Si veda J Laurent Traiteacute 26 p 222 n 82152 A H Armstrong Plotinus p 232 n 3 nota che laquothat matter is bodiless was contemporary Peripateticdoctrine clearly stated by Alexander of Aphrodisias in the introductory section of his De anima (cpEspecially p 5 19-22 Brunsraquo cfr B Fleet Plotinus p 147 Sulla materia e le sue caratteristiche rimandoallo scritto II [12] 4 Per unanalisi approfondita della questione si faccia riferimento a J-M NarbonneLimpassibiliteacute de la matiegravere dans lEnneacuteade III 6 [26] doctrine stoiumlcienne ou innovation plotinienne laquoCahiersdes eacutetudes anciennesraquo 29 (1995) pp 69-74 Id La meacutetaphysique de Plotin J Vrin Paris 1994 pp 41-57 DOBrien La matiegravere chez Plotin son origine sa nature laquoPhronesisraquo 44 (1999) pp 105-122 si veda inoltre GM Gurtler Plotinus Matter and Otherness On Matter (II 4 [12]) laquoEpocheacuteraquo 9 (2005) pp 197-214153 Si tratta della lettura data da E E Breacutehier Enneacuteades p 102 ss B Fleet Plotinus p 149-150ridimensiona questo riferimento mettendo in luce come le ll 6 19-24 e 29-34 non rientrino nel raffrontoproposto propone invece di considerare questo passaggio come un ampliamento di quanto si legge nelSofista in vista dellaffermazione di una propria caratterizzazione dellessere che egrave veramente a questoproposito lo stesso B Fleet rimanda a P Hadot Ecirctre vie et penseacutee chez Plotin et avant Plotin in E R Dodds(ed) Les sources de Plotin Dix exposeacutes et discussions laquoEntretiens sur lrsquoAntiquiteacute Classiqueraquo tome V
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12) egrave perfetto (τελέως ὂν 6 12) percheacute si mantiene in se stesso ed egrave causa dellessereapparente dei fenomeni (6 14) permane necessariamente nella vita e nello specifico in unavita perfetta (ἐν τελείᾳ ζωῇ 6 15)154 senza la quale sarebbe ridotto a non essere sidentificacon lIntelligenza e la saggezza assoluta percheacute egrave una realtagrave compiuta che non egrave potenza delnon essere o di un essere particolare (6 17-18) ma di tutto ciograve che egrave egrave eterno e immutabile enulla gli si aggiunge altrimenti sarebbe altro da seacute e non essere ha in seacute tutte le coseinsieme155 ed egrave uno e tutto
Rispetto a una siffatta natura che posto occupano i corpi
laquoSe poi qualcuno supponiamo che dicesse comegrave possibile che sianoenti ed enti reali le cose che non esercitano costrizione e forza che nonoffrono resistenza e non sono affatto visibili come lanima e lintellettoE passando ai corpi comegrave possibile che sia piugrave ente della stabile terralelemento che si muove di piugrave ed egrave meno pesante di essa E che diquesto sia piugrave ente lelemento situato sopra E che poi specialmente losia il fuoco che sfugge ormai alla natura corporearaquo
laquoεἰ οὖν τις λέγοι πῶς δὲ τὰ μὴ θλίβοντα καὶ μὴ βιαζόμενα μηδὲἀντίτυπα μηδ ὅλως ὁρώμενα ψυχὴ καὶ νοῦς ὄντα καὶ ὄντως ὄντακαὶ δὴ καὶ ἐπὶ τῶν σωμάτων μᾶλλον γῆς ἑστώσης τὸ μᾶλλονκινούμενον καὶ ἐμβριθὲς ἧττον καὶ τούτου τὸ ἄνω καὶ δὴκαὶ τὸ πῦρ φεῦγον ἤδη τὴν σώματος φύσινraquo (6 36-41)
Isoliamo allinterno del nostro passo una nuova occorrenza di κίνησιςi alla l 6 40 egrave alla maggiore mobilitagrave di uno fra i corpi ἐπὶ τῶν σωμάτων [hellip] τὸ
μᾶλλον κινούμενον Nel nostro passo egrave fatto riferimento a quello che fra i corpi risulta il meno pesante
(ἐμβριθὲς ἧττον 6 40) e quello maggiormente mobile (μᾶλλον κινούμενον 6 40) inriferimento a quellaltro corpo dotato fra tutti di maggiore stabilitagrave la terra (ἐπὶ τῶνσωμάτων μᾶλλον γῆς ἑστώσης 6 39)156 non solo la considerazione della terra ma anche ilriferimento successivo ad un altro corpo quello che sta in alto (τούτου τὸ ἄνω 6 40) e ilrichiamo esplicito al fuoco suggeriscono come il paragone che qui prende forma riguardiproprio i quattro elementi e alcune qualitagrave che essi presentano
Il terreno su cui si svolge tale comparazione egrave quello dellessere e dellessere in sensoproprio (ὄντα καὶ ὄντως ὄντα 6 38) infatti sembrerebbe si possa dire che alcuni elementipartecipano maggiormente dellessere rispetto ad altri e ciograve secondo i due criteri cheabbiamo elencato inizialmente mobilitagrave e consistenza
Fondation Hardt Vandoeuvres-Genegraveve 1960154 Mentre E Breacutehier Enneacuteades p 102 ss riferisce questa caratterizzazione alla pagine di Sofista 246 e 5 BFleet Plotinus p 151 sottolinea limportanza di PlatoneTim 46 c 7 e ss155 Cfr Anassagora Sulla natura fr 1 nelledizione H Diels-W Kranz Die Fragmente der Vorsokratiker I-IIIWeidmann Berlin 1951156 Su questo punto si veda J Laurent Le corps de la terre in LrsquoHomme et le monde selon Plotin ENS EditionsLyon 1999 pp 53-66
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Si delinea in questo modo una sorta di gradazione sulla base dellessere degli elementila scala procederebbe dal corpo piugrave pesante e meno mobile la terra per poi passareallacqua elemento piugrave instabile e leggero della terra queste qualitagrave si riscontranomaggiormente in quellelemento che va verso lalto laria per essere ancora piugrave rilevanti nelfuoco che per leggerezza e mobilitagrave sembra quasi non appartenere alla natura dei corpi(πῦρ φεῦγον ἤδη τὴν σώματος φύσιν 6 41)157
Infatti quelli fra i corpi che presentano una consistenza terrosa e una certa pesantezzapresentano una sorta dincapacitagrave poicheacute tendono a cadere a precipitare sugli altri corpiper mancanza di vigore proprio impattano come corpi morti sulle altre realtagrave urtandoleviolentemente e pericolosamente Al contrario quelle realtagrave che gravano meno sulle altre inragione della loro mobilitagrave e leggerezza sono maggiormente sufficienti a se stesseαὐταρκέστερα (6 42) e nellambito degli enti fisici sono quelle che partecipano in manieramaggiore dellessere insomma la soliditagrave e la consistenza della terra piuttosto checostituire una prova del suo spessore ontologico al contrario ne rivela la fragilitagrave la massache presuppone il peso e il volume egrave quanto di piugrave opposto alla vita pura dellessere vero
Queste affermazioni vanno concepite in aperta contrapposizione con le teorie di alcunimaterialisti che riecheggiano lo scontro fra giganti di platonica memoria158 non a caso laposizione difesa da costoro consisterebbe proprio nella rivendicazione della natura del veroessere come corporea la materia e tutto quanto essa egrave capace di sorreggere i monti le roccee la terra proprio in virtugrave della loro impenetrabile durezza e della loro capacitagrave dipercuotere costringerebbero secondo costoro allevidenza della loro sostanzialitagrave(ὁμολογεῖν αὐτῶν τὴν οὐσίαν 6 36)
Contro costoro capacitagrave di movimento e leggerezza sono fatte valere nella battaglia chenellottica plotiniana intende dimostrare come siano proprio quelle realtagrave chemaggiormente si allontanano dai caratteri corporei ndash urto resistenza consistenza visibilitagravendash a potersi dire maggiormente essenti e ciograve percheacute il modo di essere delle realtagrave corporee egravequello delle realtagrave che non sono (μὴ οὖσιν εἶναι 6 32) mentre lessere vero non egrave neacute corponeacute sostrato dei corpi Pertanto partecipano maggiormente dellessere quelle realtagrave i cuicaratteri si distanziano il piugrave possibile da quelli corporei non a caso sono dette le realtagraveprive di vita i cadaveri che sono chiamati ad esemplificare il minore grado di essere
laquovedevamo poi che il movimento egrave come una vita esistente nei corpi edal momento che conserva unimmagine di essa egrave piugrave presente nellecose che hanno meno corpo poicheacute egrave la carenza di essere a rendere piugravecorpo la cosa carente sotto questo aspettoraquo
laquoἡ δὲ κίνησις ὥσπερ τις ζωὴ οὖσα ἐν τοῖς σώμασιν ἦν καὶ μίμησινἔχουσα ταύτης μᾶλλόν ἐστι τοῖς ἧττον σώματος ἔχουσιν ὡς τῆςἀπολείψεως τοῦ ὄντος ὃ καταλείπει μᾶλλον τοῦτο σῶμαποιούσηςraquo (6 49-53)
Isoliamo allinterno del nostro passo una nuova occorrenza di κίνησις
157 Sulla caratterizzazione del fuoco cfr Aristotele De gen et corr II 8 335 a 18 ss158 Qui il richiamo sembra essere agli amici della terra a cui faceva riferimento Platone Soph 246 a-b
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i alla l 6 49 il nostro sostantivo egrave identificato con un certo tipo di vita che egravepresente nei corpi κίνησις ὥσπερ τις ζωὴ οὖσα ἐν τοῖς σώμασιν
Il movimento costituisce dunque unimmagine (μίμησιν 6 50) a livello sensibile diquella τελεία ζωή (6 15) che egrave un aspetto intrinseco dellessere egrave veramente tale ciograve trovaunulteriore conferma nel fatto che anche in riferimento allanima il movimento era statodefinito come la sua vita (3 25) quindi il corpo meno consistente e maggiormente dotato dimobilitagrave presenta per questi suoi caratteri una maggiore affinitagrave con lessere
Per questo come valeva per gli elementi il movimento egrave presente soprattutto nellerealtagrave meno corporee invece va posto inversamente per le affezioni che tanto affliggono larealtagrave quanto piugrave sono corporee Cosigrave mentre lelemento dellacqua se diviso facilmenteripristina per cosigrave dire il proprio essere e la propria unitagrave ciograve non vale invece per la terrache se separata rimane dislocata nelle sue parti infatti quanto piugrave una realtagrave egrave corporea edivisibile tanto piugrave egrave vicina al non essere
43 Movimento e non essere della materia (7 1-19 43)
Dopo aver messo in evidenza la differenza fra i corpi e lessere in senso propriolargomentazione prosegue nel tentativo di mostrare a che titolo il sostrato materiale possarientrare nellambito degli ἀσωμάτων insieme a realtagrave di tuttaltra natura tale operazione haproprio la funzione di specificare lalteritagrave profonda fra la materia e gli esseri intelligibilinonostante entrambi possano essere ricondotti ad un medesimo ambito certo sarebbe piugravecorretto affermare che la materia rientra nel rango degli incorporei non in virtugrave del suoessere ma piuttosto a titolo del suo non essere (μὴ εἶναι 7 2)
laquoMa oltrepassando i confini di tutte queste cose neppure potrebbericevere correttamente la denominazione di ente e sarebbe piugraveappropriato chiamarla non ente non nel senso perograve in cui egrave non essereil movimento e la stasi bensigrave veramente nel senso di non entesimulacro parvenza di massa desiderio di realtagrave sussistente stabilesenza essere in quiete in se stessa invisibileraquo
laquoἀλλὰ ταῦτα ὑπερεκπεσοῦσα πάντα οὐδὲ τὴν τοῦ ὄντοςπροσηγορίαν ὀρθῶς ἂν δέχοιτο μὴ ὂν δ ἂν εἰκότως λέγοιτο καὶοὐχ ὥσπερ κίνησις μὴ ὂν ἢ στάσις μὴ ὄν ἀλλ ἀληθινῶς μὴὄν εἴδωλον καὶ φάντασμα ὄγκου καὶ ὑποστάσεως ἔφεσις καὶἑστηκὸς οὐκ ἐν στάσει καὶ ἀόρατον καθ αὑτὸ καὶ φεῦγονraquo (7 9-14)
Rileviamo allinterno del nostro passo una nuova occorrenza di κίνησιςi alla l 7 12 del nostro sostantivo egrave predicato il non essere κίνησις μὴ ὂν egrave
importante sottolineare due dati in primo luogo il riferimento immediatamentesuccessivo alla ldquostasirdquo per cui egrave ripetuta la medesima formula στάσις μὴ ὄνrievoca la coppia dei generi dellessere intelligibile i quali non sono ldquonon essererdquoin senso assoluto bensigrave sono distinti e al contempo identici nellunitagrave delpensiero in secondo luogo notiamo come il riferimento al nostro sostantivo siaintrodotto da negazione il che fa del non essere di κίνησις e στάσις un caso da
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escludere
Il nostro passo sincentra sul modo in cui deve essere definito il non essere dellamateria159 per farlo il nostro pensatore si avvale di un richiamo di antica memoria quelloalla coppia dei sommi generi del Sofista platonico160 A mio parere qui il riferimento egrave a queiluoghi del dialogo in cui movimento e quiete sono chiamati a mettere in evidenza ladistinzione fra i diversi significati dellessere (250 a ss) moto e quiete ldquonon sonordquo in quantoentrambi si distinguono dallessere e tuttavia entrambi ldquosonordquo in quanto partecipano diesso
Ora il centro nodale della trattazione egrave che il ldquonon essererdquo della materia non egrave il ldquononessererdquo di movimento e stasi al contrario si tratta di un ἀληθινῶς μὴ ὄν (7 12-13)insomma la materia pur rientrando nel medesimo ambito degli incorporei in cui rientranoanche lanima e lIntelligenza si differenzia radicalmente rispetto a questi proprio in virtugravedel suo ldquonon essererdquo La ὕλη infatti non egrave neacute anima (οὔτε δὲ ψυχὴ οὖσα 7 7) neacuteIntelligenza (οὔτε νοῦς) neacute vita (οὔτε ζωὴ) neacute forma (οὔτε εἶδος) neacute ragione formale(οὔτε λόγος 7 8) il che la rende priva di qualsiasi determinazione e di qualsiasi limite(οὔτε πέρας 7 8) neacute puograve esserle attribuita alcuna potenza (οὔτε δύναμις) poicheacute non egravecapace di produrre alcuna cosa (7 9) Il suo essere egrave relegato ad esprimersi unicamentesecondo la natura dellimmagine εἴδωλον egrave fantasma della massa mero desiderio di essererealtagrave (ὑποστάσεως ἔφεσις 7 13) inerme ma priva di qualsiasi stabilitagrave (ἑστηκὸς οὐκ ἐνστάσει 7 14) insomma una materia priva di ogni specie di essere non puograve che manifestarsinel segno della mera parvenza appare a chi non vuole vederla e si cela a chi la cercaquando sembra grande egrave piccola quando egrave maggiore egrave minore il suo egrave un giocoingannevole e fugace (οἷον παίγνιον φεῦγον 7 23) in cui immagini di forme semprecontrarie si avvicendano riflettendosi costantemente egrave come uno specchio che sembraessere tutto e che invece non egrave nessuna delle cose che appare (ἔχον οὐδὲν καὶ δοκοῦν τὰπάντα 7 26-27)161
In questo gioco illusorio neanche le realtagrave riflesse sono veramente essere ma immaginidi immagini (εἴδωλα ἐν εἰδώλῳ 7 24) mere copie degli esseri che sono veramente egravelapparenza che diviene (ψεῦδος 7 38) esseri inautentici riflessi nellinautentico (εἴδωλονὂν καὶ εἰς οὐκ ἀληθινὸν οὐκ ἀληθές 13 32)
Ma egrave soltanto in virtugrave del suo essere completamente amorfa (7 29) che la materia puogravedare lillusione di accogliere lessere di tutte le cose puograve essere cosigrave inscenato il divenire nel
159 In merito alla concezione di non-essere rinvio allo studio di J-M Narbonne Le non-ecirctre chez Plotin etdans la tradition greque laquoRevue de philosophie ancienneraquo 10 (1992) pp 115-133 e D OBrien Le non-ecirctredans la philosophie greque Parmeacutenide Platon Plotin in P Aubenque M Narcy (eacutedit) Eacutetudes sur le Sophiste dePlaton Bibliopolis Napoli 1991 pp 317-364 L Lavaud Dune meacutetaphysique agrave lautre figures de lalteacuteriteacutedans la philosophie de Plotin Vrin Paris 2008 pp 22-54 Sullinterpretazione plotiniana del dialogo platonicosi veda lanalisi di VI 1 (42) 1 e VI 2 (43) su questo concetto rimando a JM Charrue Plotin lecteur dePlaton Les Belles Lettres Paris 1978 pp 205-229 T A Szlezaacutek Platone p 170 e ss L Brisson De quellefaccedilon Plotin interpre-t-il les cinq genres du Sophiste (Enneacuteades VI 2 [43] 8) in P Aubenque M Narcy (eacutedit)Eacutetudes pp 449-473160 Cfr Platone Soph 254 d-e161 Si veda su questo punto lanalisi di F Fauquier La matiegravere comme miroir pertinence et limites dune imageselon Plotin et Proclus laquoRevue de Meacutetaphysique et de Moraleraquo 1 (2003) pp 65-87
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suo continuo fluire secondo la formula platonica realtagrave che entrano e che escono mereimitazioni degli esseri reali (εἰσιόντα καὶ ἐξιόντα τῶν ὄντων μιμήματα 7 27-28)162 che nonhanno vera consistenza infatti neacute dimorano veramente nella materia neacute possiedonodavvero la capacitagrave di fuggirle (εἴδωλον οὐ μένον οὐδ αὖ φεύγειν δυνάμενον 7 18-19)appaiono e scompaiono sono parvenze vacue instabili aleatorie (7 30-31) Il loro esserepresenti alla materia (11 7-8) egrave paragonato allazione della luce che non apporta alcunaalterazione di forma a ciograve che illumina (9 10) infatti non sortiscono nessun effetto realesulla materia ma come se questa fosse una superficie dacqua lattraversano senzadividerla si tratta di copie che non hanno alcuna parte del potere di cui dispongono gliesemplari (7 34-35) poicheacute vi egrave una radicale differenza fra le immagini viste e gli enti che leoriginano (7 36-37) a questi esseri inautentici non egrave dato alcun potere di incidere sullamateria di influenzarla o alterarla in qualche modo il loro continuo avvicendamento egravesimile al passaggio di forme nel vuoto
La ὕλη dal canto suo si comporta come una superficie dacqua come i corpi trasparentiche non subiscono alcuna influenza dalle immagini che mettono in mostra (9 17)
In questo grande spettacolo dello ψεῦδος (7 38) anche quelle che sembrano affezionidella materia non sono che finzione questa infatti non patisce affatto (7 37) Invero lacondizione percheacute si dia il patire egrave che ciograve che subisce sia tale da possedere qualitagrave epotenze opposte a quelle che sono capaci di farlo patire (8 1-3) e il patire egrave un effetto dicontrari rivolto a contrari (9 32-33)163 come illustra lesempio solo se il calore egrave inerente adun oggetto (8 3) puograve esserci mutamento ad opera di ciograve che egrave freddo e per ciograve che egrave umidoad opera di ciograve che disseca
Ma la materia egrave priva di qualunque forma Certo puograve apparire - sempre secondo quelgioco fugace - che raffreddamento e riscaldamento si producano in essa ma non bisogna inalcun modo credere che sia proprio questa a raffreddarsi e a riscaldarsi A subire egrave invececiograve che viene dopo ὕστερον (7 4) il composto συναμφότερον (9 36) di materia e ragioneformale (12 43) che patisce secondo quel rapporto di qualitagrave opposte che gli vengono amancare (11 12-15)
Cosigrave mentre un corpo puograve essere diviso percheacute partecipa della grandezza cosigrave non egraveper la materia indeterminata e in generale si deve dire che a ciograve che non egrave corpo nonappartengono in nessun modo le affezioni del corpo (11 25)
Pertanto la materia si mantiene sempre identica senza subire influsso alcuno non siaccresce per laggiunta di qualcosa neacute muta quando qualcosa se ne va (11 17) rimaneinvece ciograve che egrave fin dallorigine (μένει γὰρ ὃ ἐξ ἀρχῆς ἦν 11 18) inalterata (11 19)
In questo modo lantico problema della partecipazione μετάληψις delle forme allamateria egrave qui risolto nel senso dellapparenza e dellimmagine οἷον δοκεῖν (11 29-31)permette cosigrave da un lato di comprendere e spiegare la consistenza del divenire dallaltrodi mantenere lintegritagrave delle forme e a suo modo del sostrato
Allora si deve dire che cosigrave come le forme non subiscono alcun mutamento sostanziale(εἴδεσιν οὖσιν οὐκ ἔστιν ἀλλοιοῦσθαι κατὰ τὴν οὐσίαν 10 23) in quanto la loro sostanza
162 La formula utilizzata laquoτὰ δὲ εἰσιόντα καὶ ἐξιόντα τῶν ὄντων μιμήματαraquo sembra richiamare PlatoneTim 52 C 4 163 Cfr Aristotele De gen et corr I 7 323b ss
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consiste nellessere tali cosigrave anche lessere della materia consiste proprio nel rimanere qualegrave(ἀλλὰ μένειν 10 26) nel conservarsi identica senza subire affezioni cosigrave come lassugrave egraveinalterabile la forma quaggiugrave lo egrave la materia
Allora anche di questultima si deve dire che egrave incorruttibile ἄφθαρτος (10 11) poicheacuteegrave prima del divenire e del cambiamento (πρὸ γενέσεως οὖσα εἴη ἂν καὶ πρὸ ἀλλοιώσεως13 14-15) fugge di continuo e per sua natura forma (13 9) e senza uscire da se stessapermanendo sempre ciograve che egrave possiede la forma senza possederla164 e tutto appare senzaessere niente di ciograve che appare egrave ricettacolo e nutrice (ὑποδοχὴ καὶ τιθήνη γενέσεωςἁπάσης 13 12-13)165 percheacute accoglie tutte le cose pur conservandosi nella sua impassibilitagraveo il che egrave uguale egrave il luogo laquoin cui ciascuna cosa appare nascendo e di nuovo da ligrave esceraquo166
La sua egrave una differenza assoluta rispetto a tutte le altre coseOra la materia
laquonon sidentificheragrave neppure con la grandezza in seacute La grandezza egraveinfatti una forma non qualcosa di ricettivo la grandezza egrave tale di perseacute e non al modo del sensibile Ma dato che posta nellIntelletto onellAnima vuole essere grande ha concesso agli esseri che in un certosenso vogliono imitarla ndash per desiderio verso di essa o per impulsoverso di essa ndash il potere dinserire in altro la loro affezioneraquo
laquoοὐδ αὖ μέγεθος αὐτὸ ἔσται εἶδος γὰρ τὸ μέγεθοςἀλλ οὐ δεκτικόν καὶ καθ αὑτὸ δὲ τὸ μέγεθος [ἀλλὰ καὶεἴ τι μίμημα αὐτῶν καὶ τούτου ἄμοιρον εἰς οἰκείωσιν εἶναι]οὐχ οὕτω μέγεθος ἀλλ ἐπεὶ βούλεται ἐν νῷ ἢ ἐν ψυχῇκείμενον μέγα εἶναι ἔδωκε τοῖς οἷον ἐθέλουσι μιμεῖσθαιἐφέσει αὐτοῦ ἢ κινήσει τῇ πρὸς αὐτὸ τὸ αὐτῶν πάθοςἐνσείσασθαι εἰς ἄλλοraquo (17 1-8)
Rileviamo allinterno del passo una nuova occorrenza del termine κίνησιςi alla l 17 egrave fatto riferimento al movimento degli esseri verso la grandezza
sintende la grandezza in quanto tale κινήσει τῇ πρὸς αὐτὸ [τὸ μέγεθος εἶδος] sitratta di una tensione e di un desiderio ldquomimeticordquo delle realtagrave di quaggiugrave neiconfronti di quelle di lassugrave
In questo passo il termine κίνησις egrave riferito al movimento di quelle realtagrave che imitano iveri esseri egrave un movimento di desiderio e di tensione verso ciograve da cui provengono Egrave messoin evidenza in un certo senso il potere propulsivo che appartiene ai veri esseri questi infattida un lato egrave necessario che permangano in se stessi (μένει ἐκεῖνα 14 6) mentre daltraparte egrave necessario che vengano riflessi in altro (ἐμφαντασθήσεται ἐν ἄλλῳ 14 6)167 Cosigrave
164 Egrave importante segnalare come le espressioni ldquonon uscire da seacuterdquo ldquopermanererdquo e ldquopossedere senzapossedererdquo sono le stesse usate per definire limpassibilitagrave dellanima e della materia entrambi essereincorporei uno a titolo del suo essere laltro del suo non essere 165 Cfr Platone Tim 49 a 5166 Ivi 49 e ss167 Qui il riferimento egrave alla dottrina plotiniana della doppia attivitagrave si veda su questo argomento A H
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dalla grandezza quale forma in seacute (17 1-2) procede unimmagine (προόδῳ φαντάσεως 176-7) che fa convergere ciograve che nella materia egrave privo di grandezza proprio verso di essa equasi distendendola (πεποίηκεν αὐτὸ τῇ παρατάσει δοκεῖν εἶναι μέγα 17 9-10) la faapparire grande
Cosigrave tutti i veri esseri producono un riflesso di seacute in altro (17 13) e tutte le cose sonograndi percheacute partecipano della grandezza Vanno cosigrave poste in relazione ciograve che egrave μέγεθοςαὐτὸ e la grandezza di ciascuna ragione formale168 di cui gli esseri di quaggiugrave partecipanoOra la materia illuminata dalla grandezza in seacute per il tramite dei λόγοι che si riflettono inessa diviene grande e grandi possono dirsi ciascuna delle sue parti (17 15-17) Certo anchein questo caso quella della materia egrave una ψευδῶς μέγα (17 10) infatti per la sua naturaintrinsecamente incapace di fare tuttuno con lessere (14 23) partecipa di esso pur nonpartecipando (μὴ μετέχον μετέχει 14 21-22) e rimane intrinsecamente altro da ciograve che faapparire (14 13-14) certo non riesce a impadronirsi realmente della grandezza ma tendeper quanto le egrave possibile verso di essa e in tale distensione rimane estesa (τῷ μὴ ἔχειν τὸμέγα εἶναι ἐκτεινόμενον πρὸς ἐκεῖνο παραταθῇ τῇ ἐκτάσει 17 11-12)169
Pertanto la materia in quanto tale non si manifesta affatto (15 26) ma cosigrave protesa a tuttele cose inerisce secondo quel suo modo particolare ora alla sfera delle forme ora a quelladelle masse (17 20) ed egrave soltanto il potere della forma a far divenire ciograve che non egrave tutte leforme (17 21) certo anche la ragione formale che egrave nella materia rimane pur sempreesterna ad essa in ragione della differenza della sua sostanza
Tuttavia la natura dellimmagine egrave quella di inerire ad altro (14 1-3) ed egrave la materia nelsuo essere che permette a tali immagini di riflettersi e manifestarsi infatti egrave causa dellagenerazione (αἰτία τῆς γενέσεως 14 34-35) e dellapparire di tutte le cose (αἰτία ἄλλοιςτοῦ φαίνεσθαι 15 27)
Infatti senza la materia nulla potrebbe darsi cosigrave come nessuna immagine potrebbeapparire senza ciograve che la riflette
Ora proprio percheacute i veri esseri in quanto tali si riflettono in altro si deve comprenderecome queste realtagrave giungano fino alla materia
laquociograve che pertanto procede dal principio razionale superiore possiedeormai una traccia di quello che verragrave ad esistere muovendosi infatticome unimmaginazione raffigurativa il principio razionale o ilmovimento che si origina egrave giagrave un processo di divisione altrimenti sefosse ununica e identica cosa non sarebbe neppure mosso maresterebbe staticoraquo
Armstrong Emanation in Plotinus laquoMindraquo 46 (1937) pp 61-66 J-M Narbonne La meacutetaphysique de Plotin JVrin Paris 1994 G Aubry Dieu sans la puissance dunamis et energeia chez Aristote et chez Plotin LibrairiePhilosophique J Vrin Paris 2006 Ch Rutten La docrtine des deux actes dans la philosophie de Plotin inlaquoRevue philosophique de la France et de leacutetrangerraquo 146 (1956) pp 100-106 A C Lloyd The Anatomy ofNeoplatonism Oxford University Press Oxford 1990 pp 98-105168 In riferimento alle ragioni formali si veda supra n 7169 Dallazione dellanima e dei logoi dipende tale distensione παραταθῇ che sembra richiamare non solo ilconcetto di spazio qui evocato ma anche quello di tempo cfr su questi argomenti VI 4 (22) 12-19 e III 7(45) 11 41
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laquoτό τε οὖν προιὸν ἐκ τοῦ ἐκεῖ λόγου ἤδη ἴχνος ἔχει τοῦ μέλλοντοςγενήσεσθαι οἷον γὰρ ἐν φαντασίᾳ εἰκονικῇ κινούμενος ὁ λόγος ἢ ἡκίνησις ἡ ἀπὸ τούτου μερισμός ἐστιν ἤ εἰ ταὐτὸν εἴη ἕνοὐδὲ ἐκινήθη ἀλλὰ μένει ἥ τε ὕλη πάντα ὁμοῦ ὥσπερ ἡψυχὴ οὐ δύναται εἰσοικίσασθαι ἢ ἦν ἄν τι ἐκείνων αὐτήντε αὖ δεῖ τὰ πάντα δέξασθαι μὴ ἀμερῶς δὲ δέξασθαιraquo (18 31-37)
Nellultimo passo che presentiamo compaiono tre nuove occorrenze del termine κίνησιςi alla l 18 33 il verbo κινέω egrave riferito alla ragione formale e caratterizzato nei
termini di una rappresentazione immaginativa ἐν φαντασίᾳ εἰκονικῇκινούμενος ὁ λόγος
ii alla l 18 34 il nostro sostantivo designa il movimento che si origina dalla ragioneformale κίνησις ἡ ἀπὸ τούτου [scil λόγου] questo movimento egrave caratterizzatocome un processo di divisione μερισμός ἐστιν
iii la terza occorrenza la troviamo alla l 18 35 il verbo κινέω egrave riferito ancora unavolta alla ragione formale si tratta in questo caso di un apodosi che prospettaper rigettarla lassenza di movimento della ragione formale laddove questafosse ταὐτὸν e ἕν (18 34) allora non dovrebbe essersi mossa ma permanere
Il movimento egrave riferito alla ragione formale che procede dalle realtagrave intelligibiliportando con seacute una traccia di esse fin nella materia questo movimento egrave paragonato aquello di una specie di immaginazione rappresentativa (ἐν φαντασίᾳ εἰκονικῇ 18 33)170 adindicarne lo statuto di immagine riflessa nella materia
Viene in questo senso richiamata la natura propria dei veri esseri che consistenellattivitagrave e nella produzione unaltra realtagrave (14 20) e in particolar modo lattivitagraveformatrice dellanima che proprio attraverso i λόγοι egrave capace di generare e dare vita almondo fisico facendone unimmagine peritura e diveniente delle realtagrave di lassugrave certo lamateria risulta inadatta e incapace di afferrare questi riflessi dellessere e dal canto suo siaccontenta di rifletterne le immagini il suo ruolo egrave paragonabile a quello di unombraincapace da sola di produrre qualunque cosa attende invece il potere di un principioagente La natura o la ragione formale capace di strappare la materia al completo oblionon rimane in seacute immobile ma si muove e procede verso ciograve che egrave dopo di lei il risultato ditale movimento egrave un grado ulteriore di dispersione infatti la materia incapace diaccogliere tutte le forme in modo indiviso come sono nellanima egrave costretta per cosigrave diread andare incontro a ciascuna rendendosi atta di volta in volta ad ogni singola estensioneQuesto spiega come nella materia non vi sia alcuna sovrapposizione la materia comprendetutte le forme nella loro successione e divisione sia la forma delluniverso che egrave primigeniache ciascuna in particolare si puograve in questo modo spiegare come la materia dellanimale sidivide nello stesso momento in cui si divide lanimale
Tuttavia nessuna di queste forme la muta in qualche modo neacute la materia trae vantaggioo svantaggio dal loro arrivo non subisce nessun urto e nessuna alterazione percheacute lepotenze agiscono sui contrari (19 3-4) e non sul sostrato
Le passioni riguardano dunque i corpi i quali si alterano in risposta alle qualitagrave e alle
170 B Fleet Plotinus p 284 rimanda a Platone Soph 235 c 2 ss e 266 a 8
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potenze che ad essi ineriscono il patire egrave per loro parte del divenire che le avvolge un nonessere piugrave ciograve che erano mentre la materia rimane identica Essa egrave definita madre percheacutenon ha il potere di generare nulla ma solo di accogliere come un ricettacolo e manifestareciograve che si genera
44 Conclusioni
Nei capitoli 1-4 dello scritto il termine κίνησις acquista una forte valenza in riferimentoalluniverso psichico con movimenti dellanima egrave designato tanto lambito emotivo(attrazione repulsione dolore piacere gelosia brama etc) quanto quello in cui sonocoinvolte le facoltagrave superiori dellanima (opinione e ragione) La natura incorporeadellanima egrave tale in virtugrave della sua appartenenza allessere che egrave veramente uno degliaspetti intrinseci di questessere egrave proprio la vita vita che nellanima corrisponde ai suoimovimenti e alla sua propria attivitagrave il terreno piugrave scivoloso della trattazione si egravedimostrato proprio quello in riferimento alla riflessione sui πάθη si tratta di sciogliere ilparadosso fra lasserzione dellimpassibilitagrave dellanima e il carattere passivo delle affezioniparadosso a cui sottende la questione ben piugrave spinosa del modo in cui lanima egrave presente alcorpo e in un certo senso condivide con esso certi stati risponde o corrisponde a ciograve cheviene da esso La κίνησις si egrave rivelata il centro nodale di questo orizzonte concettuale quelliche comunemente vengono definiti movimenti dellanima le sue passioni devono essereconcepiti in unaccezione differente sono i suoi stessi atti e gli atti delle realtagrave incorporeenon comportano affezione aggiunta o alterazione Proprio in riferimento al caso piugraveproblematico quello inerente la parte dellanima conosciuta come il luogo in cui si generanole affezioni egrave messo in evidenza come questa facoltagrave rientri come le altre nellordinedellεἶδος una forma che in virtugrave della sua presenza permanendo nella propria stabilitagrave egravecausa dei movimenti del corpo lanima dimorando μένειν (10 26) nella sua impassibilitagrave enella sua immobilitagrave si egrave rivelata la causa dei movimenti e delle affezioni del corpo propriocome lopinione egrave causa efficiente dei movimenti del corpo e come la presenza dellarmoniaegrave causa del movimento delle corde Tuttavia limmobilitagrave dellanima egrave tale solo in relazioneal movimento del corpo infatti il movimento e la vita hanno un significato antecedente aquello che riscontriamo nel dominio sensibile unaccezione propria di movimento e di vitache deriva allanima dal suo rapporto col principio
Egrave proprio leterogeneitagrave dellanima ndash lopposizione fra la natura intelligibile e quellasensibile ndash che permette di salvaguardarne limpassibilitagrave di spiegare il fenomeno delleaffezioni il principio psichico come causa efficiente delle affezioni
Anche nel corpo il movimento costituisce un immagine di una certa vita il che rendeevidente il legame del corpo al suo principio lanima che tramite le ragioni formali genera edagrave la vita al cosmo sensibile egrave la costituzione stessa dei corpi in quanto composto dimateria e forma a rendere possibile il patire come il passaggio da certe qualitagrave e potenze aquelle opposte Lalterazione egrave infatti propria di quelle realtagrave che possiedono grandezza esono quindi suscettibili di scomposizione e distruzione
Leterogeneitagrave della natura dellanima egrave ancora piugrave forte se la si confronta con la materianonostante anche questultima si sia rivelata impassibile e incorporea Evidente in questasede il riferimento al Timeo platonico (50 c) allorcheacute si fa piugrave intensa lesigenza di una
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riformulazione del rapporto di partecipazione dellintelligibile al sensibile dellanima alcorpo problematica contenuta in nuce nella riflessione sui πάθη la materia il cui ldquononessererdquo egrave quanto di necessario a riflettere le immagini delle ragioni formali la suaimpassibilitagrave non deriva se non dalla sua intrinseca incapacitagrave ad accogliere lessere la sua egraveunindigenza profonda unalteritagrave radicale rispetto a tutte le cose che sono anche rispetto aquelle che sono delle mere copie La materia si nutre dellapparenza mette in scena un falsogioco fugace appare sempre ciograve che non egrave partecipa e non partecipa di ciograve che mette inmostra possiede e non possiede le immagini dei veri esseri in questo senso al paridellanima non esce da se stessa (13 13) ma permane nella sua assoluta mancanza di esseree di forma ladra che non riesce mai a far proprio ciograve che riflette
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5 Sulle difficoltagrave relative allanima I
Il quinto trattato preso in considerazione egrave il ventisettesimo secondo lordine cronologico stabilito daPorfirio171 come mette in evidenza il titolo lo scritto si propone di considerare numerose aporieriguardanti lanima il nostro termine compare in questa parte dello scritto soprattutto in relazione altema della discesa delle anime particolari nei corpi intrecciando il loro movimento a quelle leggi chedeterminano un tale evento In questo senso anche quei mutamenti che si scoprono nel corpo devonoessere esplicitati dando ragione di come lanima egrave presente e svolge le sue funzioni in esso
51 Il movimento nella discesa delle anime nei corpi (1 1-17 31)
laquoQuando egrave il momento lanima discende spontaneamente per cosigrave direed entra in ciograve in cui deve entrare ‒ diverso egrave il tempo per ogni animae quando egrave venuto come alla chiamata di un araldo essa discende ‒ epenetra nel corpo giusto cosigrave che quando succede egrave paragonabileallessere mossi e trasportati sotto la spinta di forze magiche e dipotenti attrazioni simile egrave anche il governo che si realizza in un singoloessere vivente in cui ogni cosa avviene a tempo debito sotto lazione eil potere generativo dellanima la nascita della barba lo spuntare dellecorna gli impulsi che da loro derivano ad un certo punto oppure ‒anche nella coltivazione di piante che crescono secondo periodi stabiliti‒ le infiorescenze che prima non ceranoraquo
laquoἀλλὰ καὶ τοῦ ποτὲ ἐνστάντος οἷοναὐτομάτως κάτεισι καὶ εἴσεισιν εἰς ὃ δεῖ - καὶ ἄλλος ἄλλῃχρόνος οὗ παραγενομένου οἷον κήρυκος καλοῦντος κατίασικαὶ εἰσέδυ εἰς τὸ πρόσφορον σῶμα ὡς εἰκάσαι τὰ γιγνόμεναοἷον δυνάμεσι μάγων καὶ ὁλκαῖς τισιν ἰσχυραῖςκινεῖσθαί τε καὶ φέρεσθαι οἷον καὶ ἐφ ἑνὸς ἑκάστουτελεῖται ἡ τοῦ ζῴου διοίκησις ἐν χρόνῳ ἕκαστον κινούσηςκαὶ γεννώσης οἷον γενειάσεις καὶ [ἐκ]φύσεις κεράτων καὶνῦν πρὸς τάδε ὁρμὰς καὶ ἐπανθήσεις πρότερον οὐκ οὔσας καὶπεριττάς τῶν δένδρων διοίκησις ἐν προθεσμίαις τακταῖς γιγνομένωνraquo (IV 3 (27) 13 7-17)
Isoliamo in questo passo due occorrenze del termine κίνησις i alla l 13 12 il verbo κινέω compare insieme al verbo φέρω nella descrizione
della discesa dellanima nel corpo il riferimento egrave alle anime particolari che sicalano nei corpi per vivificarli la loro venuta quaggiugrave egrave paragonata ad unmovimento che risponde allinflusso di poteri magici e forze potenti οἷονδυνάμεσι μάγων καὶ ὁλκαῖς τισιν ἰσχυραῖς κινεῖσθαί τε καὶ φέρεσθαι [scilψυχή]
171 Sul titolo dello scritto rimando il lettore a Porfirio Vita di Plotino V 20 e XXV 16 In particolar modosono tredici le occorrenze analizzate IV 3 (27) 13 12 13 13 13 20 15 17 20 44 21 13 21 17 23 10 2317 26 34 28 5 28 10 30 13
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ii alla l 13 13 il verbo κινέω si accompagna ad un altro participio del verboγεννάω entrambi volti a esemplificare il potere esercitato dallanima nel governodel vivente lanima avrebbe la capacitagrave di muovere e generare ogni cosa neltempo giusto ἐν χρόνῳ ἕκαστον κινούσης καὶ γεννώσης [scil διοίκησις ψυχῆς]
Sul modo in cui le anime prendono dimora nel corpo vengono fornite tre modalitagraveesemplificative
i lanima egrave come se discendesse nel corpo senza che venga in alcun modo spinta oindirizzata a ciograve poicheacute nulla le impone di recarsi in un corpo piuttosto che in unaltro e in un dato momento piuttosto che in un altro ma egrave come se operasse la suadiscesa spontaneamente (οἷον αὐτομάτως κάτεισι 13 7-8)
ii tale discesa puograve essere intesa come se lanima rispondesse allappello di un araldo(οἷον κήρυκος καλοῦντος κατίασι 13 9)
iii lanima discende nel corpo come se subisse un movimento e un trascinamento adopera di un potere magico e di forze irresistibili che la spingono a ciograve (οἷον δυνάμεσιμάγων καὶ ὁλκαῖς τισιν ἰσχυραῖς κινεῖσθαί τε καὶ φέρεσθαι 13 11-12)
Il nostro termine di riferimento egrave utilizzato allinterno del terzo esempio c) ilmovimento dellanima che discende nel corpo piugrave che rispondere a unesigenza spontaneacome in a) o alladempimento a un intimo richiamo b) sembra a prima vista mettere inluce il soggiogamento dellanima a un potere che la strega fino a muoverla e a trascinarlanel corpo172 come avremo modo di vedere a) b) e c) risultano fra loro articolatiintegrandosi reciprocamente come aspetti o risposte differenti capaci di rendere ragionedella discesa dellanima nei corpi Sia la discesa delle anime nei corpi sia il poteredellanima che dimora nel corpo che muove genera e porta a compimento in esso alcunieffetti ndash come lo spuntare della barba il crescere delle corna etc ndash risultano accomunati dalloro accadere secondo un tempo quindi un ordine prestabilito (cfr il riferimento a χρόνοςdi l 13 8-9 e 11 13 13)
Preliminare alla comprensione di questi argomenti egrave la considerazione della natura diquelle anime che discendono il loro rapporto con lanima del tutto e col principio da cuitraggono origine la questione egrave introdotta in forma mitica le anime una volta riflesse nello
172 Largomento egrave stato trattato in maniera approfondita allinterno dello scritto IV 8 (6) dedicato alladiscesa dellanima nei corpi qui la presenza dellanima nel corpo egrave presentata nella sua profonda aporiada un lato la discesa nel sensibile egrave concepita come un male per lanima che egrave costretta alle sofferenze chelessere quaggiugrave comporta dallaltro invece tale discesa egrave un bene conformemente allesigenza di unordine di cui il cosmo sensibile di per seacute non sarebbe in alcun modo in grado di darsi qui i terminidellaporia si condensano pertanto nella contrapposizione fra ldquocolpardquo e ldquonecessitagraverdquo contrapposizione checercheragrave di essere spiegata e conciliata Sullanalisi di questo aspetto aspetto rimando a C Drsquoancona Costa(a cura di) La discesa dellanima nei corpi Enn 4 8 [6] Plotiniana arabica pseudo-teologia di Aristotele capitoli 1e 7 Detti del sapiente greco Plotino il Poligrafo Padova 2003 pp 29 e ss sullaporia della discesa rimandoagli studi di P-M Schuhl Descente meacutetaphysique et ascension de lrsquoacircme dans la philosophie de Plotin laquoFilosofiaraquo5 (1973) p 71-84 N C Banacou-Caragouni Observations sur la descente des acircmes dans les corps chez Plotin laquoDiotimaraquo 4 (1976) p 58-64 P-M Schul La descente de lrsquoacircme chez Plotin laquoDiotimaraquo 4 1976 p 65-68 DOrsquoBrien Le volontaire et la neacutecessiteacute reacuteflexions sur la descente de lrsquoacircme dans la philosophie de Plotin laquoRevuePhilosophique de la France et de leacutetrangerraquo 167 (1977) p 401-422
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specchio di Dioniso173 si precipitano dalle altezze in cui erano originariamente le catene acui simbrigliano una volta quaggiugrave ovvero il legame che intrattengono col sensibile sonolabili o per meglio dire mortali come lo sono i corpi una volta liberate di essi tornano lassugraveaccanto allanima del tutto che non rivolge mai il suo sguardo verso il basso In questo sensosi puograve affermare che le anime appartengono al corpo solo accidentalmente e a partire da undato momento (1 9)
Qualegrave la natura di tali anime se egrave vero che soltanto alle anime particolari toccaintraprendere un tale cammino
5111 In che modo si dicono particolari le anime che discendono
La questione qui trattata assume tutta la sua importanza se si considera che deverispondere del modo in cui le realtagrave intelligibili si trovano nel sensibile problema cheinveste direttamente la natura dellanima la sua funzione mediatrice noncheacute la suaarticolazione interna Insomma la ricerca che qui sintraprende poicheacute riguarda lanimainerisce tanto quelle realtagrave da cui essa ha principio quanto quelle che da essa hanno origine(1 8) ricerca che non manifesta un taglio meramente speculativo ma al contrario coinvolgeciascuno direttamente realizzando quel comandamento divino che impone di conoscere sestessi indagine sullessenza stessa di colui che intraprende la ricerca174
Sono infatti proprio le nostre anime a discendere anime particolari che si trovano avivificare corpi particolari Ora per poter spiegare in che modo la nostra anima egrave discesa edegrave nel corpo egrave necessario distinguere accuratamente i termini in gioco infatti le anime cheprendono dimora nei singoli corpi non possono considerarsi ldquopartirdquo nello stesso modo incui lo sono i corpi
Certamente si puograve fare riferimento ad anime ldquoparticolarirdquo se si pensa che giagrave a livellonoetico egrave insita la differenza e che se lassugrave vi egrave una forma di duplicitagrave egrave logicopresupporre che anche a livello psichico si diano realtagrave particolari
Ma in che modo si puograve parlare di μέροςLargomentazione distingue due modi differenti in un primo caso il termine ldquoparterdquo
puograve essere assunto con la medesima accezione con cui lo si utilizza in riferimento alle unitagravee alle figure (ἐπὶ τῶν μονάδων καὶ τῶν σχημάτων 2 24) ai corpi (ἐπὶ τῶν σωμάτων 2 25)quindi in relazione a ciograve che egrave dotato di ποσὰ (2 27)175 infatti in questi casi si tratta di realtagravesoggette ad aumento e diminuzione e pertanto nella relazione fra lintero e le parti linterorisulteragrave ridotto per effetto della partizione e la parte considerata in se stessa minore
173 Su questo argomento J Pepin Plotin et le miroir de Dionysos (Enn IV 3 (27) [27] 121-2) laquoRevueInternazionale de Philosophieraquo 92 (1970) pp 304-320 Id Plotin et le mythes laquoRevue Philosophique deLouvainraquo 53 (1955) pp 5-27 M Ghidini-Tortorelli Un mito orfico in Plotino (Enn IV 3 (27) 12) laquoParoladel passatoraquo 30 (1975) pp356-360174 Sul comandamento divino cfr Platone Protagora 343 B come suggerisce L Brisson p 212 n 6lespressione compare ‒ a riprova dellinfluenza esercitata sul nostro pensatore ‒ anche in AlessandrodAfrodisia De anima 1 4 ndash 2 3 per uno studio sulla storia del precetto delfico rimando a P CourcelleConnais toi-mecircme De socrate agrave saint Bernard Les eacutetudes augustiniennes Paris 1974-1975175 Su questo punto si veda W Helleman-Elgersma Soul Sosters A commentary on Enneads IV 3 (27) 1-8 ofPlotinus Rodopi Amsterdam 1980 p 232 ss il quale sul rapporto ldquoparte-interordquo che qui si discuterimanda a Platone Resp IV 434 d-445b Prot 329 c ss
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dellintero analogamente in relazione alle realtagrave continue (ἐπὶ τοῦ συνεχοῦς 2 35) le partinon sono necessariamente identiche allintero una parte del cerchio o del quadrato non perforza risulta cerchio o quadrato e se anche si considerano quelle figure che si possonosuddividere in parti simili come il triangolo scomposto in altri triangoli anche in questocaso la parte egrave παραλλάσσοντα (2 38) rispetto allintero e ancora anche se la retta egravedivisibile in rette non per questo le si puograve considerare della stessa specie percheacute ilriferimento egrave pur sempre a realtagrave che differiscono per grandezza (ἀλλὰ τῷ μεγέθει 2 41)
Vi egrave poi un secondo modo in cui si considera la parte in riferimento alle realtagraveincorporee (2 20) μέρος egrave utilizzato nelle seguenti accezioni con la stessa valenza con cuinellambito dei numeri considerati in se stessi (ἐπὶ ψιλῶν [scil ἀριθμῶν l 21] 2 23) si diceche il due egrave parte del dieci o come quando si fa riferimento a una parte del cerchio o dellaretta o come quando si considera un teorema come parte della scienza (2 24) In questaseconda accezione la relazione fra la parte e lintero non puograve essere espressa da un rapportoquantitativo come efficacemente mostra lesempio della scienza infatti pur se la scienza egravedivisa in teoremi rimane qualegrave nella sua unitagrave in quanto la divisione egrave in questo casosinonimo di progressione e di attuazione cosigrave ogni teorema ovvero ogni parte possiede inpotenza lintero e la scienza in questo modo mantiene la sua interezza176
La distinzione qui compiuta ha la funzione di determinare il modo in cui si deve parlaredi ldquoparterdquo in riferimento alla realtagrave psichica sia che con ciograve ci si riferisca al rapporto fraanime particolari e lanima nella sua interezza sia che con ciograve ci si riferisca al rapporto chele anime particolari intrattengono col corpo Infatti se si attribuisse allanima il termineμέρος concepito quantitativamente si finirebbe col fare di ogni sua parte una realtagrave nonomogenea rispetto al tutto assegnandole cosigrave una natura distruttibile Al contrario lanimaegrave sostanza (2 9) e in quanto tale va considerata in se stessa come ciograve che non appartiene anulla ma prescinde tanto dal cosmo quanto da quegli esseri particolari che da essa sioriginano e a cui per un certo verso si rivolge177 Lanima egrave se stessa e una e tutte le animenon sono che una178 in questo senso le parti possono dirsi della stessa specie rispetto al
176 Come si legge alle ll 2 49-54 laquoἆρ οὖν οὕτω μέρος ὡς θεώρημα τὸ τῆς ἐπιστήμης λέγεται τῆς ὅληςἐπιστήμης αὐτῆς μὲν μενούσης οὐδὲν ἧττον τοῦ δὲ μερισμοῦ οἷον προφορᾶς καὶ ἐνεργείας ἑκάστουοὔσης ἐν δὴ τῷ τοιούτῳ ἕκαστον μὲν δυνάμει ἔχει τὴν ὅλην ἐπιστήμην ἡ δέ ἐστιν οὐδὲν ἧττον ὅληraquoSu questo tema rimando a IV 9 (8) 5 7 e ss si veda supra p 43 n 101177 Se si considera lanima in se stessa si fa riferimento ad una realtagrave differente ἄλλο ἀναρτῶσιν rispettoalle anime particolari (anime individuali e anima del tutto) proprio questa sembra essere la rispostacontro coloro che sostengono la derivazione di tutte le anime dallanima del tutto mi limito qui asegnalare che ancora una volta gran parte dellargomentazione si sviluppa in contrapposizione a questatesi e alle sue conseguenze il riferimento egrave ancora una volta agli stoici SVF I 495 II 774 costorobaserebbero una tale asserzione considerando che 1) la parte egrave uguale allintero (1 18-22) 2) che comePlatone affermava Filebo 30 C 1 ss che come il nostro corpo egrave parte del corpo del mondo allo stesso modola nostra anima egrave parte di quella del mondo (1 24) 3) il coinvolgimento delle nostre anime nel τοῦ παντὸςπεριφορᾷ da cui riceveremmo caratteri e fortuna (1 25-30) 4) la nostra partecipazione allanima del tutto(1 33-35)178 Sulle difficoltagrave di rendere la formula che si legge alle ll 2 3-4 laquoἀλλὰ μᾶλλον ἂν τὴν αὐτὴν καὶ μίανκαὶ ἑκάστην πᾶσανraquo rimando il lettore alla pagina di Helleman-Elgersma Soul-Sisters p 212 e ss cfrE Breacutehier Enneacuteades p 65 R Beutler W Theiler Plotins Schriften 6 voll Hamborg Mainer 1956-1971 adloc
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tutto179 cioegrave appartengono a un genere comune (γένος κοινὸν 2 3) per questo motivo inprincipio tutte le anime erano insieme e costituivano ununica natura stabile in se stessa enon soggetta alla caduta nei corpi (4 14-15) solo a partire da un certo momento giunseroquaggiugrave pur restando aggrappate lassugrave per unestremitagrave si protesero fin nel sensibiledistribuendosi qui e lagrave come la luce che si rifrange fra casa e casa cioegrave dividendosi senzadividersi (4 20)180
Quellunica realtagrave originaria egrave lanima che egrave di per seacute (ἀφ ἑαυτῆς 2 56) che egrave unica epermane stabilmente in se stessa ragione formale dellIntelligenza (λόγος εἷς τοῦ νοῦ ἡμένουσα 5 17)181 ed egrave da questanima che derivano le molteplici anime (5 15) tanto lanimauniversale quanto le altre (4 16) le ragioni formali particolari e immateriali (5 18) Peresprimere come questa unitagrave originaria si costituisca come ununitagrave articolata il riferimentoegrave allarchetipo da cui lanima stessa origina infatti anche nellIntelligenza universale lesingole intelligenze non svaniscono (οὐκ ἀπολοῦνται 5 6) nellunitagrave ndash non essendo divisecome egrave diviso il corpo ndash ma permangono (ἀλλὰ μένει 5 6) ciascuna nella propria alteritagravepoicheacute possiedono il proprio essere essenziale (5 8) allo stesso modo si deve pensare inrelazione alle anime che sono secondo ciascuna intelligenza (καθ ἕκαστον νοῦν 5 9)queste sono λόγοι νῶν οὖσαι (5 9-10) e sviluppi di quelle182 Cosigrave queste parti dellanimanon si sono divise ma ciascuna possiede tanto didentitagrave quanto di differenza (5 13)183 epertanto ciascuna di esse permane nella sua unitagrave e tutte non sono che una (μένει τεἑκάστη ἓν καὶ ὁμοῦ ἓν πᾶσαι 5 14)
In questo senso il rapporto fra le anime particolari e lanima nella sua interezza non puograveche intendersi come simile a quello che i singoli teoremi intrattengono con lintero dellascienza (2 50-55)184
179 Le parti possono dirsi ὁμοειδῆ rispetto al tutto solo in quanto il rapporto che fonda tale identitagrave dispecie si basa sullunitagrave del principio di queste anime unanima che non egrave quella di tutte le cose o solo dialcune in particolare ma quellanima una in se stessa a cui fa riferimento la l 2 56 180 Seguo qui la traduzione di M Casaglia C Guidelli A Linguiti F Moriani Plotino ad loc cfr LBrisson J F Pradeau Plotin vol 3 p 219 n 91 che accoglie invece il suggerimento di HS ad loc181 Cfr IV 9 5 1-2 nel capitolo 8 suggella la natura psichica come eterna ἀίδιον (8 34) e stabile στήσεται(8 36) caratteri intimamente connessi alla sua natura ἤ τῇ δυνάμει τὸ ἄπειρον (8 36)182 Il legame fra anima individuale e intelletto particolare egrave stato trattato in IV (6) 8 4 33 V 1 3 8 si vedainoltre III 2 2 17 il problema che si pone a partire da queste affermazioni egrave quello della possibilitagrave che alivello noetico si diano delle forme di individui possibilitagrave su cui il nostro pensatore non sembra assumereuna posizione definitiva cfr V (5) 9 e VI (23) 5 la questione infatti risulta fonte di dibattito H JBlumenthal Did Plotinus belive in Ideas of Individuals laquoPhronesisraquo 11 (1996) pp61-80 A H ArmstrongForm individual and person in Plotinus laquoDionysiusraquo 1 (1977) p 49-68 M P Morel Individualiteacute et identiteacutede lacircme humaine chez Plotin laquoLes cahiers philosophiques de Strasbourgraquo 8 (1999) pp 53-66 A PetitForme et individualiteacute dans le sistegraveme plotinien ivi pp 109-122 F Ferrari Esistono forme di Kathekasta Ilproblema dellindividualitagrave in Plotino e nella tradizione platonica antica laquoAccademia scientifica Torino ndash Attiscientifici moraliraquo 131 (1997) pp 23-63183 Il riferimento egrave ai generi del Sofista platonico nella loro reinterpretazione nella struttura noeticadesignata dal nostro pensatore cfr anche con Platone Timeo 35 A184 Con anime particolari qui intendo sia le singole anime che discendono sia lanima cosmica che nondiscende completamente nel sensibile egrave il rapporto di queste anime con lanima contemplativa chepermette alle anime particolari di mantenere la propria natura pur nella dimensione parziale e molteplicee a fronte del loro rapporto con la natura corporea su questo punto si veda supra p 42 n 97
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Questunitagrave che appartiene originariamente alla natura dellanima si riflette nellemodalitagrave con cui questa si rende presente alle realtagrave particolari sia che con ciograve ci si riferiscaalloperato dellanima del tutto o alle cure che le anime particolari concedono ai singolicorpi allora una volta che lanima per cosigrave dire si divide offrendosi ai viventi in realtagrave nonsi dona infatti permane dappertutto lintero (αὐτὴ πανταχοῦ ἔσται ἡ ὅλη 3 9-10) una eidentica nel molteplice (μία καὶ ἡ αὐτὴ ἐν πολλοῖς ἅμα οὖσα 3 10)
Solo in virtugrave della natura unica dellanima ogni parte egrave lintero in questo senso lanimaegrave presente al corpo senza risultare divisa spazialmente in esso ma esplicando e attuandomolteplici δυνάμεις (3 12) cosigrave dati disparati confluiscono tramite organi corporeidifferenti ad esempio per mezzo del tatto o della vista ma unico egrave il principio a cui fannocapo e che ne giudica185
Lanima insomma egrave una sola pur nella varietagrave delle sue azioni (ἕν [] ἐν τοῖς διαφόροιςτῶν ἔργων 3 26)186 ed egrave solo in virtugrave di una tale unitagrave che sistituisce la differenza inriferimento allaspetto unitario non si dovrebbero considerare distinte lanima universale equella individuale (3 11) infatti esercitano funzioni equivalenti (3 12) e soprattutto sonoentrambe razionali (λογικὴ 3 28) ed egrave proprio questo il carattere che ne suggella lintimaed eterna appartenenza a quel principio che egrave fonte della loro stessa unitagrave e interezzaTuttavia proprio allinterno di questa unitagrave puograve cogliersi una certa specificitagrave infatti si puogravesostenere che mentre unanima produce e si occupa delluniverso (2 60) le altre animesovraintendono parti di esso (6 10) Lanima del tutto infatti occupa una posizione piugraveelevata (τὴν μὲν τοῦ παντὸς ἀεὶ ὑπερέχειν 4 22) e neacute discende neacute si rivolge alle realtagrave diquaggiugrave (4 23) ora egrave proprio in virtugrave di questa tensione verso quelle realtagrave superiori187 chea questanima deriva una maggiore forza che la rende capace di produrre con grandefacilitagrave percheacute totalmente estranea alle affezioni insite in ciograve che genera188 Questanimapresenta un potere maggiore percheacute non si egrave staccata dallintero (6 16)189 Alle nostre animeinvece egrave riservato un dominio estremamente piugrave limitato e ciograve dipende dal fatto che questenon si volgono piugrave allintero ma alle loro intelligenze parziali (6 16-17) cosigrave si spartiscono
185 Identifico questo unico principio τὸ εἰς ἓν ἀναγκαῖον εἶναι πάντα ἰέναι (3 19-20) con quello a cui si fariferimento in Enn IV 7 6 e IV 5 1 ciograve che confluisce in questo centro sono i dati percettivi παθήματαfiltrati dagli organi corporei su questo punto si veda Helleman-Elgersma Soul-Sisters ad loc cfr LBrisson J F Pradeau Plotin p218 n 68 e 69 Come nel trattato analizzato in precedenza anche qui ilriferimento egrave allazione psichica rispetto al patire del corpo ora laffezione si genera in relazione al corpomentre il giudizio egrave proprio dellanima ed egrave simile allatto di pensiero questo permette di concepire che siala stessa anima che ha a che fare con dati affettivi differenti come egrave messo in evidenza nel capitolodedicato a Enn III 6 (26) n 10186 Cfr IV 7 (2) 5 1-7187 Sulla relazione fra contemplazione e produzione rimando allo scritto III (30) 8188 Il potere di questanima egrave piugrave volte espresso nel modo con cui genera e conduce il corpo del mondo ecioegrave silenziosamente e senza sforzo laquoἀπόνως τὸ φυτὸν καὶ ἀψόφωςraquo (4 25-26) e senza alcunimpedimento laquoἀνεμποδίστωςraquo (10 26-27)189 La formula utilizzata egrave quella delle linee 6 23-24 laquoἡ δὲ δύναμις ἐκ τοῦ ἄνω μένεινraquo adotto lemodifiche suggerite da H-S ad loc e seguo la traduzione di M Casaglia C Guidelli A Linguiti FMoriani Plotino ad loc laquoil potere deriva dal restare in altoraquo affermazione che leggo nellottica di quelladoppia attivitagrave che costituisce il potere produttivo di ogni realtagrave cfr Brhegravehier Enneacuteades p 71 L BrissonJ F Pradeau Plotin vol 3 p 72 e 222 n 135
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ciograve che giagrave cera ad opera di quellanima sorella e dirigendosi proprio verso queste cose (625) discendono verso ciograve che si rivolge ad esse bisognoso di cure e cosigrave facendo si perdononellabisso Ora anche fra queste anime che sono discese si possono riscontrare quelle cheanche Platone aveva definito di secondo e di terzo rango190 in base alla differenza nellapropensione verso le realtagrave di lassugrave alcune di queste anime sono capaci di raggiungerequelle altezze mentre altre si avvicinano spinte dal desiderio e tutte risultano piugrave o menocapaci secondo le potenze con cui agiscono191 ‒ siano queste di prima grandezza di secondao di terza ‒ e di cui tutte dispongono indistintamente (6 35)
512 Sul modo in cui lanima compie la sua discesa
Cosigrave alcune anime si distinguono κατὰ τὸ ἐνεργῆσαν ἐν αὐτῇ ἑκάστη (8 13) e alcune sirealizzano in un atto di unificazione con lintelligibile altre nella conoscenza altre ancoranel desiderio infatti ogni anima egrave e diviene ciograve verso cui si rivolge (8 15-16) Insommaancora prima che per il rapporto che intrattengono col corpo ancor prima che per gliinflussi che subiscono dal movimento del tutto (τῇ τοῦ παντὸς περιφορᾷ 7 20) o per iluoghi differenti192 in cui conducono il loro soggiorno sensibile le anime si distinguono in sestesse ovvero nei caratteri nellesercizio della ragione e per ciograve che hanno vissuto nelle viteprecedenti193
Non deve stupire che il complesso psichico noncheacute la struttura di ogni anima presentiuna tale articolazione daltra parte al λόγος (8 18) stesso appartiene una struttura unitariae al contempo molteplice e varia e in un modo in un certo senso analogo anche un esserevivente appare in tutte le sue numerose sfaccettature
Egrave importante a questo punto comprendere che cosa accade a quelle anime che partendoda una condizione di purezza stabiliscono il primo legame col corpo194
La risposta a una simile domanda sembra fare appello a unintima disposizione cheappartiene a ogni tipo di anima (διάθεσιν τὴν ἐν αὐτῇ ἔχει 13 5) che giagrave da quando lanimaegrave lassugrave egrave capace di orientarla195 Ogni anima infatti egrave inviata ordinatamente versounimmagine generata dellarchetipo unimmagine che corrisponde alle scelte che hacompiuto e alla sua disposizione (προαιρέσεως καὶ διαθέσεως ἀρχετύπου 13 3)
In questo senso ogni anima si dirige verso il corpo che egrave pronto a riceverla e che
190 Cfr Platone Timeo 41 D 7191 Come indica L Brisson J F Pradeau Plotin vol III p 222 n 144 questi tre gradi si ritrovano in VI 718 22 e corrispondono allintellezione alla ragione e alle potenze irrazionali192 Queste questione sono state ampiamente trattate in III 1 8 lanima subisce gli influssi del motocircolare dei luoghi dellaria e dellacqua ma ciograve non puograve far concludere come vorrebbero gli avversarinella trattazione che le anime particolari siano parti dellanima del cosmo queste si risultano giagrave differentia prescindere da queste condizioni che comunque le influenzano193 Come si precisa alla ll8 7-9 laquoδιαφέρειν καὶ ἐν τοῖς ἤθεσι μάλιστα καὶ ἐν τοῖς τῆς διανοίας ἔργοις καὶἐκ τῶν προβεβιωμένων βίωνraquo il richiamo egrave a Platone Resp X 620 A ss194 Tralascio il problema suddetto in relazione allanima del mondo che il lettore interessato troveragrave aicapitolo 9-10 per concentrarmi sulle anime individuali sect 9-18195 Secondo E Breacutehier Enneacuteades p80 questa costituirebbe una risposta implicita allargomento diAristotele De anima II 2
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presenta una certa affinitagrave nella disposizione (καθ ὁμοίωσιν τῆς διαθέσεως 12 37-38)ovvero lanima egrave attratta da ciograve a cui si egrave resa simile ed in base ad una tale attrazione e aduna tale affinitagrave egrave capace di dirigersi talvolta verso un essere umano talaltra verso altriviventi Insomma tale affinitagrave dellanima col corpo in cui prende dimora esclude tanto chela sua discesa sia il frutto di una scelta arbitraria quanto di unimposizione esterna Ora taleὁμοίωσιν τῆς διαθέσεως dellanima rispetto al corpo sembra combinarsi perfettamente conlarmonia delle anime rispetto allordine del tutto (τῆς συμφωνίας τῶν ψυχῶν πρὸς τὴντοῦδε τοῦ παντὸς 12 19-20) E infatti i cicli di discesa e di risalita delle anime noncheacute tuttigli accadimenti che affrontano quaggiugrave trovano una certa corrispondenza col movimentocosmico (μίαν συμφωνίαν πρὸς τὴν περιφορὰν 12 21-22) e con le sue cicliche evoluzioni inbase alle quali si ricostituisce periodicamente e secondo cicli vitali prefissati Infatti ilcontinuo avvicendamento delle anime e la periodica evoluzione del cosmo possonopresentare una certa conformitagrave percheacute portati a compimento da un unico principio diragione che regola tutte le cose (ὑφ ἕνα λόγον 12 17) Non deve dunque stupire che questasinfonia fra gli eventi che riguardano le anime e quelli che attengono il cosmo sia giagrave dasempre espressa in quei suoni melodici che emettono i movimenti astrali i quali nelle loroconfigurazioni tracciano da sempre i destini le vite e le scelte che le anime compiono196
Il riferimento agli astri come ciograve in cui si manifesta lordine del tutto quasi ne fosserosegno nelle loro figure reciproche non risulta affatto casuale se si analizza lesempio di cuisono protagonisti infatti il sole di quaggiugrave risulta in qualche modo in collegamento col soledi lassugrave e tale legame egrave unicamente in virtugrave dellanima del tutto che nella sua attivitagrave e nellasua stabilitagrave imita lattivitagrave e la stabilitagrave dellIntelligenza (ένοντος νοῦ μένουσα 11 16-17)questa dona la sua parte estrema agli astri di quaggiugrave e opera attraverso la sua parteintermedia (διὰ μέσου αὐτῆς 11 19) per creare un legame col sole di lassugrave quasi mediandole cose di lassugrave quaggiugrave e facendo in modo che per il suo tramite ciograve che egrave quaggiugrave possain qualche modo raggiungere ciograve che egrave lassugrave197
La natura del tutto infatti genera tutte le cose con un meccanismo mirabile (πάνταεὐμηχάνως ποιησαμένη 11 9-8) di certo non esercitando una conoscenza acquisita (οὐκἐπακτῷ γνώμῃ 10 15) neacute in seguito ad un processo deliberativo ma κατὰ φύσιν (10 16)cioegrave attraverso una potenza ordinatrice (δύναμιν κατὰ λόγους κοσμεῖν 10 11) a imitazionedelle realtagrave di lassugrave tramite le ragioni formali che possiede (εἰς μίμησιν ὧν εἶχε τοὺςλόγους 11 9)198 lanima puograve compiere tutto ciograve solo in quanto generata da quella realtagraveverso cui si orienta e a cui volge lo sguardo questa vive immersa nella ragione e lanimadel tutto orientandosi a questa conferisce al corpo unimmagine di questa vita e di questaragione In questo modo lanima conforma tutte le cose alla sua natura ed egrave grazie alla suasostanza produttiva (10 20) che genera i corpi e li determina rendendoli nella misura delpossibile simili a seacute (10 35) procurandogli una forma di cui detiene le ragioni formali
196 Lespressione che troviamo alle ll 12 22-24 laquoὡς καὶ τὰς τύχας αὐτῶν καὶ τοὺς βίους καὶ τὰςπροαιρέσεις σημαίνεσθαι τοῖς τῶν ἄστρων σχήμασιraquo sembra richiamare III (3) 1 6 20-30 in cui gli astrivengono paragonate a segni e lettere degli eventi futuri anche qui gli astri sono chiamati a espletare unruolo predittivi senza con ciograve assegnargli la determinazione degli eventi Si veda su questo argomento loscritto III (48) 3 6 19197 Sullazione mediatrice dellanima si veda il trattato IV (7) 2 13 e V (31) 8 7 198 Cfr III 8 (30)
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(μορφὰς σωμάτων ὧν τοὺς λόγους ἔχει 10 40-41) Cosigrave come gli uomini antichi e sapientiedificarono statue e templi ispirandosi al fasto del dio che in questo modo volevanorichiamare cosigrave lanima produce il cosmo di quaggiugrave come un cosmo simpatetico cioegrave aimmagine di quello di lassugrave poicheacute possiede tutte le cose che lanima possiede standorivolta allIntelligenza (10 42)199
Perfino la materia egrave in qualche modo in contatto con quel dio e questo cosmo ha inquesto modo parte a quello di lassugrave e gli astri del nostro cielo possono dunque esserdefiniti come degravei percheacute non sono mai separati dalle quelle realtagrave grazie allanimaprimigenia e allanima che si egrave distanziata (τῇ μὲν ἐξαρχῆς ψυχῇ προσηρτῆσθαι τῇ οἷονἀπελθούσῃ ψυχῇ 11 24-25)
Ora ciograve che testimoniano questi astri divini egrave proprio larmonia delle cose di quaggiugravecon quelle di lassugrave (12 6)
In virtugrave del fatto che tutto si conforma a quelle realtagrave (οῦ παντὸς κατ ἐκεῖνα 12 26-27)e si accorda alle misure dei periodi agli ordini e alle vite che dipendono dai diversi tipi diorbite che che le anime percorrono a volte lassugrave a volte nel cielo o volgendosi verso questiluoghi in questordine si deve comprendere come necessitagrave e giustizia ineriscano allanatura (ἀναπόδραστον καὶ ἡ δίκη οὕτως ἐν φύσει κρατούσῃ 13 1-2)200
Da questo ordinamento naturale giusto e necessario dipende sia il procedere delleanime verso ciograve che corrisponde alle scelte e alle disposizioni sia le modalitagrave con cui ogniessere si realizza o porta a compimento la sua vita In riferimento a questo secondo ambitobasta osservare il decorso biologico dei singoli individui si considera nel caso delluomo lospuntare della barba quale cambiamento corporeo che denota il trascorrere naturale dallafanciullezza alletagrave adulta in riferimento agli animali questo stesso cambiamento egraveesemplificato nella crescita delle corna e ancora lesempio delle inflorescenze che possonocomparire improvvisamente in colture diverse che godevano giagrave del proprio ordineebbene in tutti questi casi egrave sempre lanima che muove e genera ogni cosa secondo ognitempo (ἐν χρόνῳ ἕκαστον κινούσης καὶ γεννώσης οἷον γενειάσεις 13 13-14) e amministrae porta a compimento la vita di ciascun essere
laquoLe anime dunque non vanno nei corpi volontariamente o percheacute visono mandate O piuttosto ciograve che egrave volontario non equivale alladeliberazione ma piuttosto ad uno slancio naturale o al desiderio fisicodellunione sessuale o alla spinta allazione che hanno alcuni uominivalorosi senza servirsi del ragionamentoraquo
199 Di simpatia si parla giagrave allinizio del capitolo otto ll 1-3 in riferimento al legame in cui sono unite tuttele anime laquoταῦτα μὲν οὖν οὕτως ἂν ἔχοι λύσεως καὶ τοῦ τῆς συμπαθείας μὴ ἐμποδίζοντος τὸν λόγονἐκ γὰρ τῆς αὐτῆς πᾶσαι οὖσαι ἐξ ἧς καὶ ἡ τοῦ ὅλου συμπαθεῖςraquo questo legame ha il suo fondamentonella comune origine delle anime particolari da quellanima che permane stabilmente in se stessa e nondiscende da questa dipende anche loperato dellanima dellanima del cosmo che egrave capace di rendereὁμοίωσιν (10 35) gli esseri di quaggiugrave agli esseri di lassugrave trasferendo le immagini delle ragioni formali chepossiede grazie a quellanima nel sensibile che solo in questo modo puograve essere definito come προσπαθές(11 5) Come egrave stato messo in luce anche nellottavo scritto IV 9 2 la simpatia a cui si fa riferimento ha percosigrave dire un ancoraggio intelligibile su questo argomento rimando al terzo capitolo di questo lavoro cfrsupra p 75 n 168200 Cfr Platone Resp X 617 b Id Paedr 248 c 2
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laquoἴασι δὲ οὔτε ἑκοῦσαι οὔτε πεμφθεῖσαι οὔ γε τὸ ἑκούσιον τοιοῦτονὡς προελέσθαι ἀλλ ὡς τὸ πηδᾶν κατὰ φύσιν ἢ [ὡς] πρὸς γάμωνφυσικὰς προθυμίας ἢ ὡς πρὸς πράξεις τινὲς καλῶν οὐ λογισμῷκινούμενοι ἀλλ εἱμαρμένον ἀεὶ τῷ τοιῷδε τὸ τοιόνδε καὶ τῷ τοιῷδετὸ νῦν τῷ δὲ τὸ αὖθιςraquo (13 17-22)
Isoliamo allinterno del nostro secondo passo una nuova occorrenza di κίνησιςi il verbo κινέω designa certa propensione naturale qui esemplificata tramite due
esempi come lessere mossi da un trasporto fisico o la capacitagrave di compiere delleazioni buone ma che si compiono per cosigrave dire istintivamente πρὸς γάμωνφυσικὰς προθυμίας ἢ πρὸς πράξεις τινὲς καλῶν οὐ λογισμῷ κινούμενοι (1319-20)201
Sia le azioni buone ma non intraprese tramite la ragionamento sia il caso del trasportofisico verso un altro individuo costituiscono due modalitagrave esemplificative di un impulsonaturale (ὡς κατὰ φύσιν 13 18-19) che esula dal dominio della volontagrave o delle scelte manon per questo corrisponde a un potere coercitivo estrinseco i due esempi vengono quiutilizzati per esplicitare il modo in cui le anime finiscono nei corpi e cioegrave neacute per un atto discelta o di volontagrave neacute in virtugrave di unimposizione (13 18-19) ma compiono questo loroviaggio sia spontaneamente sia percheacute trascinate cioegrave in accordo con quella legge che leguida quaggiugrave legge che non egrave in alcun modo esterna allanima stessa (νόμος οὐκ ἔξωθεν13 25) ma che ciascuno porta con seacute Questa legge si realizza solo grazie alla forza deglistessi individui che la custodiscono e che sono spinti a portarla a compimento quasi cherispendessero al comando impellente del desiderio (προθυμίαν 13 31) si spingono lagrave dovela legge interiore impone di andare
In questo modo luniversale egrave insito nellindividuale e ogni anima giunge quaggiugravesecondo quel νόμος cosigrave una volta lasciata mai totalmente la dimensione intelligibile leanime giungono innanzitutto alla volta del cielo e qui assumono un corpo alcune sidirigono poi verso i corpi terrosi altre procedono ancora piugrave in basso (15 3-4) Compiendoquesto viaggio le anime si diversificano ulteriormente in base ai corpi in cui prendonodimora per la loro formazione e per le sorti che incontreranno Certo non tutte le animeche giungono quaggiugrave soccombono totalmente agli eventi e al destino alcune ne sono inbalia solo occasionalmente mentre altre volte sono padrone di seacute Alcune anime pursopportando ciograve che egrave necessario agiscono autonomamente percheacute vivono secondo unaltralegge quella a cui sono sottoposti tutti gli esseri202
201 Queste azioni intraprese οὐ λογισμῷ κινούμενοι mi sembrano affini a quelle che riguardano la capacitagraveproduttiva dellanima alle ll 10 15-20 in cui si sottolinea che lanima non produce il cosmo tramite unaconoscenza acquisita o secondo deliberazione inoltre a proposito della capacitagrave argomentativa dellanimaλογισμὸς (18 3) questa egrave associata a una certa debolezza dellanima come quando il calcolo supporta latecnica202 Il termine εἱμαρμένη egrave ampiamente utilizzato in III 1 (3) 1 10 in polemica contro gli stoici SVF II 917secondo i quali il destino coincide con le cause esteriori e il movimento cosmico qui lo troviamo espressonella formula ll 13 21-22 secondo cui laquoἀλλ εἱμαρμένον ἀεὶ τῷ τοιῷδε τὸ τοιόνδε καὶ τῷ τοιῷδε τὸ νῦντῷ δὲ τὸ αὖθιςraquo e in 15 11 sempre secondo il terzo trattato la necessitagrave risultava dalla mescolanza dellescelte e delle sorti laquoἀναγκαῖα μὲν οὖν ταῦτα ὅσα προαιρέσει καὶ τύχαις κραθέντα γίνεταιraquo (9 1-2)mentre lazione di cui si dispone veramente egrave quella che lanima compie in aderenza alla corretta ragione
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laquoQuella legislazione egrave lintreccio dei principi razionali che governanoquesto mondo di tutte le cause dei movimenti dellanima e delle leggidi lassugrave in accordo con quelle leggi prendendo da lagrave i principi ericavando la trama di quanto da loro deriva essa custodisce tranquillele cose che possono conservarsi seguendo il costume di lassugrave mentreconduce qua e lagrave le altre secondo la loro natura cosigrave che nelle animediscese quaggiugrave egrave la causa del loro stato attuale del loro trovarsi inquesto o in quellaltro luogoraquo
laquoπέπλεκται δὲ αὕτη ἔκ τε τῶν τῇδε λόγων τε καὶ αἰτίων πάντων καὶψυχικῶν κινήσεων καὶ νόμων τῶν ἐκεῖθεν συμφωνοῦσαἐκείνοις καὶ ἀρχὰς ἐκεῖθεν παραλαβοῦσα καὶ συνυφαίνουσατὰ ἑξῆς ἐκείνοις ἀσάλευτα μὲν τηροῦσα ὅσα δύναταισῴζειν ἑαυτὰ πρὸς τὴν ἐκείνων ἕξιν τὰ δὲ ἄλλα ᾗπέφυκε περιάγουσα ὡς τὴν αἰτίαν ἐν τοῖς κατελθοῦσινεἶναι ὅτι οὕτως ὡς τὰ μὲν ὡδὶ τεθῆναι τὰ δὲ ὡδὶκεῖσθαιraquo (15 15-23)
Osserviamo allinterno del nostro passo una nuova occorrenza del termine κίνησιςi alla l 15 17 il nostro termine il nostro sostantivo designa i movimenti dellanima
ψυχικῶν κινήσεων unidentica espressione labbiamo trovata in III 6 (26) 1 18-25 i movimenti dellanima corrispondono in generale alla sfera desiderativaἐπιθυμίαις a quella razionale λογισμοῖς e alle opinioni δόξαις sono tutteattivitagrave che non vengono ingiunte allanima dal di fuori ma appartengono allasua natura stessa e ineriscono le sue facoltagrave quelle appunto deputate acompiere e a generare tali atti
Questa legge che garantisce alle anime una vera libertagrave e autonomia sembra il risultatodi diversi fattori
1 delle ragioni formali che lanima del tutto dispone nel cosmo per ordinarlo evivificarlo ἔκ τε τῶν τῇδε λόγων
2 delle cause universali che risalgono allanima stessa αἰτίων πάντων 3 dai movimenti che appartengono alla natura psichica ψυχικῶν κινήσεων2034 dalle leggi di lassugrave νόμων τῶν ἐκεῖθεν
Ora questa legge proprio percheacute si articola con i principi di lassugrave si snoda in una trama ein un intreccio che origina proprio da queste realtagrave e sortisce come due effetti da un latomantiene stabili quegli esseri che conservano le realtagrave di lassugrave mentre dallaltro coinvolgenel moto cosmico le altre cose in base alla loro natura
Cosigrave la causa della discesa delle anime e il luogo che vanno ad occupare quaggiugrave egrave insitanelle anime stesse che discendono Pertanto non si puograve pensare che la discesa delle animenei corpi sia un processo intrinsecamente negativo percheacute si confagrave a quellordine secondo
(10 5) che non egrave esterna allanima Seguendo il nostro trattato le azioni che sono veramente in nostropotere sono quelle in linea con la legge che governa tutte le cose203 Si veda su questo punto J M Dillon H J Blumenthal Ennead IV3-4-29 Problems Concering the SoulParmenides Publishing Las Vegas Zurich Athens p 244
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cui la legge determina tutte le cose in questultimo rientrano le punizioni equamenteattribuite ma anche quei patimenti che appaiono ingiusti percheacute come una concatenazionedi eventi conseguono alle quelle ragioni formali insite nella natura (16 6) queste ultimepertanto non vanno considerate esclusivamente in relazione al singolo individuo quanto inrapporto alla loro utilitagrave universale e concepite in relazione a ciograve che le ha preceduteNessun evento egrave lasciato a se stesso ma tutti sono legati da cause e conseguenze naturali (κατ αἰτίας γίγνεσθαι δεῖ καὶ φυσικὰς ἀκολουθίας 16 15-16) e secondo ununica ragione eun unico ordine (κατὰ λόγον ἕνα καὶ τάξιν μίαν 15 16 12 13 10 10) Un tale ordine nonpuograve essere neacute senza un dio neacute senza una giustizia al contrario tutto gode di una profondaesattezza nella distribuzione di ciograve che conviene ma le cause di questo operare rimangonocelate e pertanto si espongono alle maledizioni degli ignoranti
Cosigrave le anime si calano nel cielo per rischiararlo e quelle che si spingono ancora piugrave giugravearrivano ad illuminare la parte piugrave bassa del cosmo E tutto ciograve avviene in linea con quellalegge che dispone che da luce scorra altra luce fino a quel punto che per mancanza di lucepropria ha bisogno di una luce esterna La grande luce illumina conservandosi purdistribuendosi a tutte le altre cose Le altre luci si uniscono a questa nellirraggiamento ealcune restano stabili mentre altre si fanno attirare dalla lucentezza di ciograve che illuminano(17 18-21) Cosigrave il nostro cosmo non manca di molteplici bagliori (φῶτα πολλὰ ὁ κόσμοςοὗτος ἔχων 14 1-2) risplende proprio grazie alle anime (καταυγαζόμενος ψυχαῖς 14 2) ericeve i suoi ornamenti tanto da quegli degravei tanto da queste intelligenze che elargiscono leanime
Certo nel curarsi e nellilluminare le singole realtagrave di quaggiugrave le anime rimangonotroppo coinvolte fino a ritrovarsi legate in ceppi come da magiche catene asservite alla curadella realtagrave corporea Ma pur essendo precipitate quaggiugrave non si staccarono dalla loroorigine e dallintelligenza e seppure giunte fin qua tengono il loro capo ben saldo lassugrave (125)204
Tuttavia la loro parte intermedia egrave avanzata troppo lasciandosi trascinare nella necessitagravedi occuparsi di quelle realtagrave che avevano un gran bisogno delle loro cure (12 7)
Infatti quaggiugrave ciascun vivente non egrave come il tutto (17 28-29) e i corpi sono tuttaltro cheperfetti o esenti da affezioni Per questo le anime non si limitano a fornire la vita da lassugravema si calano in essi secondo quella volontagrave che implica necessitagrave secondo quella luce cheinfonde ordine e lucentezza a tutte le cose
513 Il movimento e il luogo in cui lanima discende (18 1-24 29)
Cerchiamo ora di comprendere quale sia il rapporto che lanima intrattiene col corpo che
204 Questa parte non discesa corrisponde allIntelletto sulla questione rimando aA H ArmstrongTradition Reason and Experience in the Thought of Plotinus in AA VV Plotino e il Neoplatonismo in Oriente ein Occidente Convegno Internazionale (Roma 5-9 ottobre 1970) Accademia Nazionale dei Lincei Roma 1974pp 171-194 P Merlan Monopsychism Mysticism Metaconsciousness Problems of the Soul in theNeoaristotelian and Neoplatonic Tradition Martinus Nijhoff The Hague 1963 J Rist Integration andUndescended Soul in Plotinus laquoAmerican Journal of Philologyraquo 88 (1967) pp 410-422 TA SzlezaacutekPlatone p 225 e ss
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vivifica
laquoCome mai allora tutti dicono che lanima egrave nel corpo Forse percheacutelanima non egrave visibile mentre lo egrave il corpo Osservando dunque il corpoe accorgendoci che egrave animato poicheacute si muove e sente diciamo che ilcorpo ha unanima E potremmo dire conseguentemente che lanima egravein quel corporaquo
laquoπῶς οὖν ἐν τῷ σώματι ἡ ψυχὴ λέγεται πρὸς πάντων ἢ ἐπειδὴοὐχ ὁρατὸν ἡ ψυχή ἀλλὰ τὸ σῶμα σῶμα οὖν ὁρῶντεςἔμψυχον δὲ συνιέντες ὅτι κινεῖται καὶ αἰσθάνεται ἔχεινφαμὲν ψυχὴν αὐτό ἐν αὐτῷ ἄρα τῷ σώματι τὴν ψυχὴνεἶναι ἀκολούθως ἂν λέγοιμενraquo (20 42-46)
Isoliamo allinterno del nostro passo una nuova occorrenza del nostro terminei alla l 20 44 il verbo κινέω compare insieme al verbo αἰσθάνομαι entrambi riferiti
a σῶμα ἔμψυχον (20 44) egrave in virtugrave di questi due caratteri movimento esensazione riscontrabili visivamente che noi attribuiamo al corpo la presenza diciograve che egrave invisibile lanima οὐχ ὁρατὸν ἡ ψυχή (20 43)
Il passo mette in evidenza lattestazione empirica di due aspetti che caratterizzano ilcorpo animato il muoversi e il sentire tuttavia muoversi e sentire per poter essere spiegatinecessitano di essere ricondotti ad una realtagrave eterogenea rispetto a quella del corpo si trattadel passaggio dal piano del visibile a quello dellinvisibile solo in virtugrave della presenzadellanima il corpo si muove e sente movimento e sensazione sono dunque capacitagraveproprie dellanima e in quanto le riscontriamo nel corpo affermiamo che si tratta di uncorpo animato
Mentre lattestazione dellanimazione del corpo sembra un dato assodato ciograve su cui egravenecessario riflettere egrave proprio lordine delle cause la tendenza che va combattuta egrave quella diporre ciograve che egrave ldquoinvisibilerdquo in ciograve che egrave ldquovisibilerdquo ciograve che ldquodirigerdquo in ciograve che egrave ldquodirettordquo (2049) ciograve che ldquocontienerdquo nel ldquocontenutordquo (20 50) ciograve che ldquopermanerdquo in ciograve che si ldquoestinguerdquoper il fatto che il corpo egrave visibile e ne attestiamo empiricamente la presenza e la vita siamoportati ad attribuirgli lanima non tenendo conto del fatto che in questo modo sovvertiamoil vero ordine delle cause per questo egrave necessario intraprendere una ricerca per chiarire ilmodo in cui lanima egrave presente al corpo
Rileviamo innanzitutto che non egrave un caso che la traccia della vita del corpo si manifestiproprio attraverso movimento e sensazione infatti poco prima in relazione alla necessitagravedel corpo di essere vivente (19 9) vengono elencate quelle parti dellanima diffuseldquodappertuttordquo nellintero corpo (ψυχῆς πανταχοῦ τῷ σώματι καὶ ὅλῳ παρεῖναι 19 10-11)La prima ad essere menzionata egrave la facoltagrave sensitiva αἰσθητικόν (19 11) a cui seguonoquella vegetativa φυτικὸν (19 19) quella accrescitiva αὐξητικὸν (19 19-20) ma anche lafacoltagrave desiderativa ἐπιθυμία (19 20) che si trova nel fegato e quella irascibile ὁ θυμός (1921) che invece si trova nella zona cardiaca205 Al contrario ragione e intelligenza non si
205 Cfr IV 4 (28) 28 14-21
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danno in alcun modo al corpo poicheacute la loro azione propria non si compie attraverso gliorgani fisici che anzi rappresentano perfino un impedimento (ἐμπόδιον 19 26)206 insommaalcune attivitagrave psichiche si realizzano tramite il corpo mentre cosigrave non egrave per altre207 Nelprimo caso proprio la partecipazione al corpo implica necessariamente la divisione (ἀνάγκηοὕτω μερίζεσθαι 19 18) mentre nel secondo caso si puograve parlare di indivisibilitagrave Ora nonsi devono intendere queste affermazioni come se ἀμέριστον καὶ μεριστὸν (19 1)208 facesseroriferimento a parti separate dellanima ma si deve piuttosto comprendere che lindivisibilitagraveegrave attribuita allanima in senso assoluto ἁπλῶς (19 6) al contrario della divisibilitagrave lanimainfatti egrave divisibile soltanto in riferimento al corpo cioegrave per il fatto che si trova in tutto ilcorpo per esercitare delle funzioni (πρὸς τὸ μερίζεσθαι πανταχοῦ μὲν γὰρ ὂν μεμερίσθαι19 12-13) e poicheacute egrave certo ovunque nel corpo ma sempre nella sua interezza bisogna direche si divide restando indivisa (ὅλον δὲ πανταχοῦ φαινόμενον οὐ μεμερίσθαι ἂνπαντελῶς 19 13-14) ovvero lanima egrave divisibile solo rispetto al corpo mentre di per seacute egraveindivisibile cosiccheacute si divide restando indivisa (19 32) quella parte che si divide nel corporimane anchessa ldquoindivisardquo grazie alla potenza superiore
Proprio in virtugrave di una tale natura la riflessione procede a escludere alcuni fra i modi piugravecomuni alla tradizione di concepire il rapporto fra anima e corpo (21-23)209
(a) Si deve escludere che lanima nella sua interezza e nelle sue parti si trovi nelcorpo come in un luogo210 Poicheacute il luogo egrave il contenente del corpo (τόποςπεριεκτικὸν σώματος 20 13) se si accettasse che lanima egrave nel corpo come inluogo si finirebbe per fare dellanima un corpo cadendo cosigrave nellassurditagrave diattribuirle una realtagrave fatta di parti e un composto divisibile Ma lanima egrave intero enon corpo piugrave che essere circondata egrave lei a circondare
(b) Neacute si puograve sostenere che il corpo sia il recipiente dellanima211 caso in cui il corporesterebbe totalmente inanimato salvo che lanima non si risolva a trasmetterglila vita per impulso (διαδόσει 20 17) Se poi il corpo fosse il luogo dellanimadovrebbe essere incorporeo Inoltre il luogo-corpo dovrebbe muoversi insieme alcorpo-anima col risultato che lanima si ritroverebbe a trasportare il luogo ma
206 HSsup2 vol II p 36 indica come fonte Platone Phaed 65 a 10-b 1 J M Dillon H J Blumenthal Enneadp 259 nota come per Platone le conseguenze della concezione del corpo come ldquoimpedimentordquo abbiaconseguenze differente rispetto a quelle qui enucleate che il corpo sia ἐμπόδιον non significa che intellettoe ragione non siano parte del corpo animato ma solo che il corpo egrave dimpedimento allesercizio dellepotenze psichiche207 Cfr IV 7 (2) 6-8208 H Ssup2 vol II p 34 rimanda a Platone Tim 35 a si veda il cap 4 13 IV 2 (4) IV (21) 1 H R SchwyzerZu Plotins Interpretation von Timaios 35 A laquoRheinisches Museumraquo 84 [1935] pp 360-368 E J MorelliPlotinus Two Interpretations of Timaes 35 A laquoAncient Philosophyraquo 32 pp 351-361 209 J M Dillon H J Blumenthal Ennead p 260 e ss mette in evidenza come il nostro pensatore faccia unuso diretto delle argomentazioni di Alessandro di Afrodisia tratte con ogni probabilitagrave dal commento alDe anima di Aristotele non egrave invece possibile stabilire un parallelo preciso in riferimento al trattatoSullanima 13 9-15 26 che non riflette necessariamente lordine espositivo e terminologia impiegata altreipotesi sono lutilizzo del commento di Alessandro alla Fisica di Aristotele o il riferimento alle opere diAspasio210 Cfr Alessandro di Afrodisia De anim 17-19 cfr Aristotele Phys 205 a 10211 Ivi II 2 210 a 24
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ciograve egrave impossibile percheacute il luogo egrave immobile212 E ancora se si concepisse il luogocome un intervallo lanima dovrebbe stare in un corpo come in un luogo cheessendo διάστημα dovrebbe essere vuoto213 ma il corpo non egrave vuoto mentrevuoto egrave il luogo in cui si trova il corpo
(c) Neacute lanima si trova nel corpo come se fosse in un sostrato (ἀλλὰ μὴν οὐδ ὡς ἐνὑποκειμένῳ ἔσται τῷ σώματι 20 27-28) infatti se cosigrave fosse lanima risulterebbenon piugrave sostanza ma affezione del corpo πάθος (20 28) inerendo al corpo comeun colore o come una forma mentre lanima egrave una realtagrave separata214
(d) Non si puograve neppure dire che lanima sia nel corpo come la parte egrave nel tuttoinfatti lanima non egrave una parte del corpo (21 31) neacute egrave una parte rispetto allatotalitagrave del vivente (21 32) neacute lanima egrave nel corpo nel modo in cui il tutto egrave nelleparti (οὐδ ὡς ὅλον ἐν τοῖς μέρεσι 20 35)215 neacute il corpo puograve essere parte di ciograveche egrave sostanza incorporea
(e) E neppure lanima egrave nel corpo come la forma egrave nella materia percheacute lanima egraveseparabile mentre la forma nella materia egrave ἀχώριστον (20 37) e poicheacute la materiaviene prima mentre la forma viene dopo lanima costituisce la forma nellamateria essendo altro dalla forma216
Ma allora in che modo e percheacute si dice che lanima egrave nel corpo Forse si potrebbe intendere che lanima sta nel corpo come il pilota sta nella sua nave217
questa immagine ha il vantaggio di esplicitare sia la sua posizione di potere rispetto alcorpo e infatti egrave il nocchiero che guida la nave e nello stesso tempo la sua separabilitagraverispetto a ciograve che non egrave sostanza (21 6) tuttavia questa suggestione ancora non egrave sufficientea cogliere uno dei tratti in cui egrave maggiormente evidente leterogeneitagrave dellanima rispetto alcorpo cioegrave la sua capacitagrave di essere presente in esso dappertutto (21 10-11)218
Lesempio del pilota e della nave viene ora corretto come segue
laquoSi deve forse dire che lanima egrave nel corpo come larte negli strumentinel timone per esempio se il timone fosse animato cosigrave che larte lomuoverebbe con perizia dallinterno Ma in ciograve sta la differenza chelarte viene dal di fuori Pertanto se seguissimo lesempio delcomandante penetrato nel suo timone e considerassimo lanima nelcorpo come in uno strumento naturale ‒ cosigrave infatti lo muove in tutto
212 Ivi IV 4 212 a 17 19213 Ivi II 2 209 b 6 Ivi IV 4 211 b 14-19 cfr SVF II 506214 Come si leggeva anche in III 6 9 32-33 e il patire egrave un effetto di contrari rivolto a contrari rimando alcapitolo quarto del presente lavoro in riferimento a questargomentazione cfr Alessandrao di AfrodisiaDe anima II 1 p 14-5215 Ivi II 1 14-10216 Si veda III 1 (3) 8 8 in cui si fa riferimento allanima primigenia che non viene dalle ragioni formali mache al contrario egrave causa di quelle e della materia217 H Ssup2 vol II p 39 rimanda ad Aristotele De anima II 1413 a 9 e Alessandro di Afrodisia De anima 144 15 10 J M Dillon H J Blumenthal Ennead p 269 indica come possibile altra fonte Platone Phaedr247 c218 Cfr supra p 82
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ciograve che vuole fare ndash avremmo forse guadagnato qualcosa ai fini dellanostra indagineraquo
laquoἀλλὰ ἆρα οὕτω φατέον ὡς ἡ τέχνη ἐν τοῖς ὀργάνοις οἷον ἐν τῷοἴακι [οἷον] εἰ ἔμψυχος ὁ οἴαξ ἦν ὥστε κυβερνητικὴν εἶναι ἔνδοντὴν κινοῦσαν τεχνικῶς νῦν δὲ τοῦτο διαλλάττειν ὅτι ἔξωθεν ἡτέχνη εἰ οὖν κατὰ τὸ παράδειγμα τὸ τοῦ κυβερνήτου τοῦἐνδύντος πρὸς τὸν οἴακα θείμεθα τὴν ψυχὴν ἐν τῷ σώματιεἶναι ὡς ἐν ὀργάνῳ φυσικῷ - κινεῖ γὰρ οὕτως αὐτὸἐν οἷς ἂν ἐθέλῃ ποιεῖν - ἆρ ἄν τι πλέον ἡμῖν πρὸςτὸ ζητούμενον γένοιτοraquo (21 12-19)
Osserviamo allinterno del passo due nuove occorrenze di κίνησιςi la prima alla l 21 13 il verbo κινέω designa la capacitagrave dellarte nautica di
muovere il suo strumento il timone movimento che avverrebbe ldquodallinternordquo eldquotecnicamenterdquo κυβερνητικὴν εἶναι ἔνδον τὴν κινοῦσαν τεχνικῶς
ii la seconda alla l 21 17 il verbo κινέω designa nuovamente la capacitagravedellanima di muovere lo strumento in cui egrave (timonecorpo) qualora volesseagire [scil ψυχή] κινεῖ οὕτως αὐτὸ ἐν οἷς ἂν ἐθέλῃ ποιεῖν
Questo esempio ha la funzione di avvicinare ancor di piugrave alla comprensione di comelanima egrave nel corpo poicheacute lesempio del pilota che governa la nave non risultasoddisfacente a chiarire questo rapporto si ricorre ora al caso dellarte che egrave presente neglistrumenti il corpo egrave paragonato ad un timone uno strumento animato (21 13) mentrelanima come fosse larte di comando e di movimento opera dal suo interno etecnicamente Si potrebbe dire che in maniera simile lanima vivifica il corpo lo regge e lomuove sapientemente non come si farebbe con qualcosa di esterno ma dallinterno Illimite imprescindibile a cui va incontro questa modalitagrave esplicativa egrave quello di non rendereragione del modo in cui lanima finisca per essere nel suo strumento ([scil ψυχή] πῶς ἐστινἐν τῷ ὀργάνῳ 21 19-20)
Bisogna allora dire che lanima si trova nel corpo come il fuoco egrave nellaria (22 2)219 cioegraveessendo presente e non presente (παρὸν οὐ πάρεστι 22 3) essendo presente interamentepur non essendo mescolato (δι ὅλου παρὸν οὐδενὶ μίγνυται 22 3) rimane stabile in sestesso mentre laria vola via (ἕστηκε μὲν αὐτὸ τὸ δὲ παραρρεῖ 22 4) E quando il fuoco egravepresente nellaria sotto forma di luce egrave piugrave corretto dire che laria egrave nella luce e nonviceversa infatti laria egrave rischiarata dalla luce mentre la luce non subisce effetto alcunodallaria Si tratta del riferimento al mito platonico secondo cui il corpo del tutto egrave postonellanima220 e non viceversa ed egrave inoltre distinta quella parte dellanima che ospita il corpo
219 H Ssup2 vol II p 39 rimanda a Platone Tim 36 d 9 e 3220 J M Dillon H J Blumenthal Ennead p 271 sottolinea come nel Timeo il riferimento principale sia larelazione dellanima del mondo al suo corpo mentre Plotino lo applica allanima individuale Limmaginedellaria e della luce compare in altri luoghi delle Enneadi IV 7 (2) 4 7 V 1 (10) 10 21 III 9 (13) 3 3 V 5(32) 9 29 si veda su questo punto J-M Charrue Plotin lecteur de Platon Les Belles Lettres Paris 1978 p141 ss
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percheacute esercita in esso delle funzioni rispetto a quella parte che non lo ospita221 neacute lefacoltagrave che lanima esercita nel corpo vanno collocate in una qualche parte o nel corpo nellasua totalitagrave infatti nel caso della facoltagrave del sentire questa egrave presente in tutto ciograve che egravedotato di sensibilitagrave ma il suo atto si traduce secondo forme diverse in luoghi diversi inrelazione alla predisposizione degli organi allazione
laquoPoicheacute inoltre gli organi del tatto si trovano nei primi nervi che hannoanche il potere di indurre al movimento lessere vivente ‒ da qui infattisi comunica al corpo una simile facoltagrave ndash e poicheacute i nervi hanno originedal cervello in questa sede si egrave trasportato il principio della sensazionedellimpulso e in generale di tutto lessere vivente ritenendo cheevidentemente dove erano i principi degli organi lagrave fosse presente ciograveche li utilizza ndash o per meglio dire il principio dellattivitagrave della facoltagraveInfatti lagrave dove sarebbe iniziato il movimento dellorgano doveva ancheper cosigrave dire essere fissata labilitagrave dellartigiano unabilitagrave adeguataallo strumento o piuttosto non la facoltagrave che egrave ovunque ma il principiodella sua attivitagrave doveva trovarsi lagrave dove egrave il principio dellorganoraquo
laquoτῶν δὲ ἁπτικῶν ὀργάνων ἐν πρώτοις τοῖς νεύροις ὄντων ἃ δὴ καὶπρὸς τὴν κίνησιν τοῦ ζῴου τὴν δύναμιν ἔχει ἐνταῦθα τῆς τοιαύτηςδούσης ἑαυτήν ἀρχομένων δὲ ἀπὸ ἐγκεφάλου τῶν νεύρων τὴν τῆςαἰσθήσεως καὶ ὁρμῆς ἀρχὴν καὶ ὅλως παντὸς τοῦ ζῴου ἐνταῦθαἔθεσαν φέροντες οὗ δηλονότι αἱ ἀρχαὶ τῶν ὀργάνων ἐκεῖ παρεῖναιτὸ χρησόμενον τιθέμενοι ndash βέλτιον δὲ λέγειν τὴν ἀρχὴν τῆςἐνεργείας τῆς δυνάμεως ἐκεῖ - ὅθεν γὰρ ἔμελλε κινεῖσθαι τὸὄργανον ἐκεῖ ἔδει οἷον ἐναπερείδεσθαι τὴν δύναμιν τοῦ τεχνίτουἐκείνην τὴν τῷ ὀργάνῳ πρόσφορον μᾶλλον δὲ οὐ τὴν δύναμιν ndashπανταχοῦ γὰρ ἡ δύναμις - ἐκεῖ δὲ τῆς ἐνεργείας ἡ ἀρχή οὗ ἡ ἀρχὴτοῦ ὀργάνουraquo (23 9-21)
Isoliamo nel nostro passo due nuove occorrenze del nostro terminei la prima alla l 23 11 il nostro sostantivo designa il movimento del vivente
κίνησιν τοῦ ζῴου questa capacitagrave cinetica va ricondotta ai primi nervi a cuiappartiene anche una funzione tattile
ii la seconda alla l 23 17 il verbo κινέω egrave riferito al movimento dellorganocorporeo κινεῖσθαι τὸ ὄργανον il punto in cui questo movimento si origina egraveanche ciograve in cui va individuata lorigine dellattivitagrave della facoltagrave psichica che fauso di quel determinato organo
In questo caso egrave chiarito come pur essendo la facoltagrave sensibile presente a tutto il corpoalcuni organi costituiscano luoghi specifici deputati allesplicazione di determinate attivitagrave inervi primi ad esempio assolvono alla facoltagrave tattile e al movimento dellintero vivente (2310-11) poicheacute sono loro a trasmettere un tale potere Questi partono dal cervello che egrave la
221 Il riferimento egrave alla parte superiore dellanima che non egrave collegata al corpo bensigrave egrave eternamenteconnessa con lipotesi dellintelligenza cfr supra p 13 n 39
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sede dellattivitagrave ldquocosciente e intenzionalerdquo222 in quanto origine della sensazionedellimpulso e dellintero essere animato (ἀρχὴν καὶ ὅλως παντὸς τοῦ ζῴου 23 13- 14)cosigrave lagrave dove si trova il principio degli organi (ἀρχαὶ τῶν ὀργάνων 23 14-15) devesserepresente anche ciograve che se ne serve (τὸ χρησόμενον 23 15) ovvero il principio dellatto dellafacoltagrave Ciograve da cui lorgano trae il proprio movimento egrave il cervello che egrave anche ciograve in cui sitrova non la facoltagrave psichica che egrave dovunque diffusa bensigrave lorigine della sua attivitagrave altriorgani assolvono poi alle altre potenze sensitive gli occhi assolvono alla potenza della vistale orecchie a quella uditiva nella lingua egrave presente la funzione del gusto e nel nasolodorato
La potenza sensitiva insieme allimpulso proprio della capacitagrave di sensazione e dirappresentazione ha sopra di seacute la ragione λόγος (23 23)223 cosigrave la parte piugrave bassa dellaragione egrave prossima alla parte piugrave alta della potenza sensitiva e immaginativa
Cosigrave una parte dellanima si dedica al corpo e in particolar modo a quella parte megliocapace a coglierne latto (23 28) mentre unaltra sua parte non ha nulla a che vedere conesso restando perograve in comunicazione con quella forma di anima che ha la capacitagrave dicogliere ciograve che le proviene dalla ragione tantegrave che anche questa parte dellanima ha unriscontro intellettivo quando consideriamo la sensazione come il giudizio e quandodiciamo che la fantasia assomiglia allintelligenza allo stesso modo per quegli impulsi edesideri che originano dalla fantasia e dalla ragione224
La facoltagrave vegetativa φυτικόν (23 35) che si occupa della crescita e del nutrimento puressendo presente a tutto il corpo opera tramite lorgano ematico e le vene che hanno la loroorigine nel fegato Il principio della facoltagrave vegetativa puograve essere situato in questorgano ecosigrave vale per la facoltagrave concupiscibile infatti ciograve che ha il potere generativo nutritivo eaccrescitivo contiene necessariamente il desiderio verso queste cose Invece la sede delprincipio della facoltagrave irascibile egrave il cuore (23 46-47)225
52 Movimento memoria immaginazione (25 1-32 27)
Viene ora indagato un ulteriore problema connesso al tema della discesa dellanima nelcorpo quindi alloccasione dellabbandono dello stesso la memoria226 Una volta messo inluce in che modo lanima attraverso la parte preposta si prende cura del corpo si passa aconsiderare se labbandono delle realtagrave di quaggiugrave comporti o meno la cessazione delricordo il tentativo egrave quello di stabilire se soltanto alcune anime abbiano memoria mentrealtre no se vengano trattenuti dati particolari mentre altri no se i ricordi siano piuttosto
222 Come sostiene J M Dillon H J Blumenthal Ennead p 272-273 intravvedendo lorigine di una taleteoria sul sistema nervoso laquonone of this of course was known to Plato but was a discovery of theHellenistic physicians Herophilis of Chalcedon and Erasistratus of Ceos in Alexandria in the first half ofthe third century B C Plotinus probably derived his knowledge of the nervous system from the works ofGalenraquo223 Ivi p 273 indica il riferimento a Platone Tim 44 d e224 Sullo stesso argomento III 6 (26) 4 43-52 cfr Aristotele De anim II 12 427 a 4-6225 Cfr III 6 (26) 3 12-16226 In riferimento alla memoria nella trattazione plotiniana rimando a E Warren Memory in PlotinuslaquoClassical Quarterlyraquo 15 (1965) pp 252 260 H J Blumenthal Plotinus p 80-88 C Guidelli Note sultema della memoria nelle ldquoEnneadirdquo di Plotino laquoElenchosraquo 9 (1988) pp 75-94
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fugaci o permangano per sempre
laquoMa poi lanima avragrave anche necessariamente il ricordo dei suoi proprimovimenti per esempio di ciograve che ha desiderato e non ha godutoquando loggetto del desiderio non ha neppure raggiunto il corpoCome potrebbe parlare il corpo di ciograve che non lo ha raggiunto O comepotrebbe lanima ricordare con laiuto del corpo ciograve che il corponaturalmente non egrave affatto in grado di conoscereraquo
laquoἀλλὰ μὴν καὶ τῶν αὐτῆς κινημάτωνἀνάγκη μνήμην αὐτῇ γίγνεσθαι οἷον ὧν ἐπεθύμησεκαὶ ὧν οὐκ ἀπέλαυσεν οὐδὲ ἦλθεν εἰς σῶμα τὸ ἐπιθυμητόνπῶς γὰρ ἂν εἴποι τὸ σῶμα περὶ ὧν οὐκ ἦλθεν εἰς αὐτόἢ πῶς μετὰ σώματος μνημονεύσει ὃ μὴ πέφυκεγινώσκειν ὅλως τὸ σῶμα raquo (26 34-39)
Osserviamo una nuova occorrenza di κίνησιςi alla l 26 34 il nostro sostantivo si riferisce ai movimenti dellanima in particolar
modo al movimento di desiderio αὐτῆς κινημάτων [] οἷον ὧν ἐπεθύμησε227
I movimenti dellanima in particolar modo il desiderio sono qui menzionati inriferimento alla possibilitagrave di attribuire allanima che si separa dal corpo una qualche formadi ricordo della sua vita terrestre
La premessa di una tale indagine egrave costituita dalla specificazione di ldquomemoriardquo eldquoreminiscenzardquo che costituiscano due attivitagrave completamente distinte per due ragioni benprecise lἀνάμνησις228 non ha nulla a che vedere col tempo (25 33-34) e nellesercitarla leanime mettono in atto ciograve di cui sono dotate (25 31-32) la memoria invece sembraesplicarsi in una dimensione temporale la prima connotazione che le viene attribuita egravequella di somigliare a un qualcosa di acquisito (ἐπικτήτου τινὸς 25 11) come lo sonolapprendimento e laffezione (μαθήματος ἢ παθήματος 25 11) Per queste ragioni lamemoria non appartiene al novero dei τοῖς ἀπαθέσι neacute a quelle realtagrave che sono fuori daltempo229 infatti quelle realtagrave divine come lIntelligenza poicheacute sono perfette e completenon necessitano che nulla le si aggiunga per di piugrave la loro dimensione egrave quella delleterno epertanto non partecipano del ldquoprimardquo e del ldquopoirdquo Se non sono in alcun modo nel temponon hanno neppure memoria
Dalle considerazioni appena svolte risulta evidente che lindagine sulla memoria deverivolgersi alla dimensione sensibile ora poicheacute siamo noi a ricordare egrave necessario scoprirein quale parte di noi ha sede la memoria se a questa funzione sia deputata una facoltagrave dellanostra anima o se sia coinvolto il vivente nella sua interezza
Questa seconda opzione non viene scartata tout court la sua analisi viene giustificatadalle opinioni di alcuni che fra i viventi capaci di memoria includerebbero quelli dotati di
227 Cfr III 6 (26) 1-4 si veda la nostra analisi supra p 46 e ss228 H Ssup2 vol II p 44 rimanda a Platone Phaed 72 e 5-7229 Lespressione utilizzata egrave laquoοὔτε τοῖς ltμὴgt ἐν χρόνῳ ἐγγίνοιτοraquo seguendo H Ssup2 vol II p 44
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sensibilitagrave230 lipotesi che possa essere il vivente ad aver memoria egrave degna di esame sullabase di un legame implicito fra memoria e sensazione e poicheacute la sensazione egrave detta κοινὸν(26 3) cioegrave si esplica nella relazione che lanima intrattiene col corpo appare del tuttofondato il dubbio che spinge a considerare la sede della μνήμη nel vivente
Una prima distinzione egrave ribadita giagrave al livello del processo sensitivo mentre lanimaassume il ruolo di artigiano il corpo ha quello di strumento mentre egrave questultimo a patirelanima riceve le impronte quelle che sono τοῦ σώματος e quelle che sono διὰ τοῦ σώματος(26 7) e le giudica Inoltre tali τύπωσις231 sono οὐ μεγέθη (26 29) non devono essere inalcun modo paragonate alle impronte dei sigilli sulla cera o al materiale plasmato si trattapiuttosto di qualcosa di simile agli atti di pensiero οἷον νόησις232 anche se atti di pensierorivolti alle cose sentite (ἐπὶ τῶν αἰσθητῶν 26 32)
A queste considerazioni va aggiunto che la memoria non puograve essere inquadrata inquesta realtagrave comune che nel modo suddetto vale per la sensazione infatti la μνήμη operaesclusivamente in relazione a quelle impronte giagrave assunte conservate o rigettate dallanimanel processo percettivo (ψυχῆς ἤδη παραδεξαμένης τὸν τύπον 26 10-11)
Pertanto la memoria egrave esclusivamente dellanima certo pur sempre di quellanima che sitrova nel corpo (26 26)
Che la memoria risulti una facoltagrave ldquoscioltardquo dal corpo egrave dimostrato proprio dal fatto chelanima egrave capace di trattenere un ricordo anche di quei dati che non giungono tramite ilcorpo ma appartengono esclusivamente allanima alla specificitagrave della sua natura e dellesue azioni lanima ha memoria dei suoi movimenti del desiderio che ha provato sia chequesto sia stato appagato o meno (26 42) ma anche della propria coscienza συναίσθησινdel proprio ragionamento riflessivo della sua capacitagrave di sintesi σύνθεσιν e della suaattivitagrave intellettiva οἷον σύνεσιν (26 45-46)233
La capacitagrave mnemonica dellanima di trattenere lesperienza di certe attivitagrave sianoqueste concepite nel piugrave ampio spettro che va da quelle legate al sensibile a quelle piugraveastratte corrisponde a una determinata natura dellanima che si presenta come φύσις αὐτῆςοὐ τῶν ῥεόντων (26 44) mentre il ruolo giocato dal corpo nella sensazione poteva vantareuna qualche dignitagrave nel caso della memoria risulta addirittura dimpaccio
laquoma per quello che concerne la memoria anche il corpo le egravedimpedimento anche allo stato attuale infatti certe aggiunteprovocano loblio mentre da unattivitagrave di eliminazione e purificazioneemerge il ricordo Inoltre poicheacute il ricordo permane la natura del corponecessariamente in quanto morbida e fluida egrave causa di oblio piuttostoche di memoria cosigrave potrebbe essere interpretato il fiume Lete
230 Cfr Aristotele De Anima 408 b 28231 Cfr SVF I fr 484 Platone Teet 191 b-d232 Cfr III 6 (26) 1 15233 Questo termine compare giagrave in III 9 (13) 9 13 qui lo si trova associato alla percezione di seacuteσυναίσθησιν che puograve essere definita anche coscienza di seacute si veda su questo termine H J BlumenthalPlotinus p 126 e ss R Violette Les formes de la conscience chez Plotin laquoRevues des eacutetudes grecquesraquo 107(1994) pp 222-237 F M Schroeder Synousia synaisthesis and synesis Presence and Dependence in thePlotinian Philosophy of Consciousness laquoAufstieg und Niedergang der roumlmischen Weltraquo 36 (1987) pp 677-699 E Warren Consciousness in Plotinus laquoPhronesisraquo 9 (1964) pp 83-97
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Allanima dunque riserviamo questa esperienzaraquo
laquoμονῆς δὲ οὔσης αὐτῆς ἀνάγκη τὴν τοῦ σώματος φύσιν κινουμένηνκαὶ ῥέουσαν λήθης αἰτίαν ἀλλ οὐ μνήμης εἶναι διὸκαὶ ὁ τῆς λήθης ποταμὸς οὗτος ἂν ὑπονοοῖτο ψυχῆςμὲν δὴ ἔστω τὸ πάθημα τοῦτοraquo (26 53-56)
Osserviamo in questo passo una nuova occorrenza del nostro terminei alla l 26 53 il nostro sostantivo egrave riferito al corpo ed egrave associato ad un altro
participio sostantivato ῥέουσαν (26 54) per indicarne la natura labile etranseunte σώματος φύσιν κινουμένην καὶ ῥέουσαν (26 53-54)
Di contro alla natura mobile ed effimera del corpo la saldezza dellanima vienerivendicata in termini diametralmente opposti (φύσις αὐτῆς [scil ψυχῆς] οὐ τῶν ῥεόντων)cosigrave questa natura del corpo causa dimenticanza (λήθης αἰτίαν 26 54)234 mentre quellanatura dellanima egrave fonte di rimembranza
Stabilito in questi termini che la memoria appartiene propriamente allanima egrave oranecessario precisare quale sia la facoltagrave deputata a farne esercizio (τίνι δυνάμει ψυχῆς τὸμνημονεύειν παραγίνεται 27 24-25) Le difficoltagrave di questa seconda indagine appaiono dasubito collegate al dominio estremamente ampio e variegato verso cui si rivolge la capacitagravedi far memoria non solo egrave possibile trattenere ciograve che arriva dal corpo ma anchelapprendimento presuppone il ricordo per non parlare del desiderio che si orienta verso glioggetti di cui serbiamo memoria e allo stesso modo lira si scaglia alla sola rievocazione diepisodi irritanti Insomma la memoria sembra interessare in vario modo la facoltagrave che sioccupa delle attivitagrave conoscitive quella sensitiva la potenza desiderativa e irascibile235
laquociograve che gode di una cosa si diragrave infatti non puograve essere distinto da ciograveche nel desiderio ha il ricordo della cosa goduta Pertanto la facoltagrave deldesiderio egrave eccitata da ciograve di cui ha goduto quando loggetto deldesiderio si ripresenta alla vista evidentemente grazie alla memoriaPercheacute altrimenti non egrave eccitata alla vista di qualcosaltro o non egraveugualmente eccitataraquo
laquoοὐ γὰρ ἄλλο μὲν ἀπολαύσει φήσει τις ἄλλοδὲ μνημονεύσει τῶν ἐκείνου τὸ γοῦν ἐπιθυμητικὸν ὧνἀπέλαυσε τούτοις κινεῖται πάλιν ὀφθέντος τοῦ ἐπιθυμητοῦδηλονότι τῇ μνήμῃraquo (28 3-6)
Isoliamo nel nostro passo una nuova occorrenza del nostro terminei alla l 28 5 il verbo κινέω designa il movimento della facoltagrave desiderativa
movimento che corrisponde al desiderio delle cose di cui ha godutoἐπιθυμητικὸν ὧν ἀπέλαυσε τούτοις κινεῖται tale movimento egrave attivato dalla
234 Il riferimento egrave al fiume Lete della dimenticanza a cui fa riferimento Platone in Resp X235 Cfr H J Blumenthal Plotinus p 22 e ss
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visione delloggetto di appagamento ad opera della memoria (28 5-6)
Questo passo mette in evidenza il legame della memoria con le altre facoltagrave e nellospecifico con lἐπιθυμητικὸν questa facoltagrave egrave mossa da ciograve da cui ha tratto piacere e che le siripresenta chiaramente ad opera della memoria ciograve egrave avvalorato dal fatto che il suomovimento egrave riconducibile alla presenza di alcuni oggetti mentre cosigrave non egrave quando nericorda altri
Il termine κίνησις sembra proprio mettere in luce il trasporto dellanima taleconnessione che si stabilisce fra il ricordo di un oggetto che egrave stato fonte di piacere e il suoripresentarsi sia esso inteso come un ripresentarsi tramite i sensi o tramite il ricordo
Tuttavia non bisogna rischiare di confondere ciograve che egrave proprio della facoltagrave sensitiva conciograve che egrave proprio della facoltagrave desiderativa nonostante il legame che egrave emerso fra questefacoltagrave in questo caso si cadrebbe nellerrore di assegnare a ciascuna facoltagrave ciograve che egraveproprio di tutte le altre e di definire ciascuna di esse semplicemente sulla base di ciograve che egravedominante Bisogna invece stabilire certo dei legami ma anche delle distinzioni fra questefacoltagrave
laquoIn realtagrave la sensazione spetta ad ogni facoltagrave diversamente Peresempio vede la vista e non la parte che desidera e tuttavia la parteche desidera egrave mossa dalla sensazione come a causa di unatrasmissione non cosigrave da saper dire di quale sensazione si tratti macosigrave da esserne affetta inconsapevolmente E riguardo allimpeto lavista vede chi compie loffesa ma limpeto giagrave si egrave levato come quandoil pastore vede il lupo avvicinarsi al suo gregge e il cane solo allodoreo al rumore senza aver visto nulla coi propri occhi si agitaraquo
laquoἢ αἴσθησιν ἄλλως ἑκάστῳ οἷον εἶδε μὲν ἡ ὅρασις οὐ τὸἐπιθυμοῦν ἐκινήθη δὲ παρὰ τῆς αἰσθήσεως τὸ ἐπιθυμοῦν οἷονδιαδόσει οὐχ ὥστε εἰπεῖν τὴν αἴσθησιν οἵα ἀλλ ὥστεἀπαρακολουθήτως παθεῖν καὶ ἐπὶ τοῦ θυμοῦ εἶδε τὸν ἀδικήσανταὁ δὲ θυμὸς ἀνέστη οἷον εἰ ποιμένος ἰδόντος ἐπὶ ποίμνῃ λύκονὁ σκύλαξ τῇ ὀδμῇ ἢ τῷ κτύπῳ αὐτὸς οὐκ ἰδὼν ὄμμασινὀρίνοιτοraquo (28 9-16)
Osserviamo una ulteriore occorrenza del nostro terminei alla l 28 10 il verbo κινέω designa il movimento della facoltagrave desiderativa a
causa di quella sensitiva παρὰ τῆς αἰσθήσεως τὸ ἐπιθυμοῦν
Egrave sottolineato il legame fra la parte concupiscibile dellanima e quella sensitiva la primainfatti si muove παρὰ τῆς αἰσθήσεως (28 11) ed egrave come se tale movimento rispondesse allatrasmissione della sensazione tuttavia la facoltagrave desiderativa coinvolta nel modo suddettodalla sensazione non egrave in grado di ldquodiscernererdquo la sensazione me ne risulta affettainconsapevolmente (ὥστε ἀπαρακολουθήτως παθεῖν 28 12-13)236 Allo stesso modo valeper la parte irascibile che alla vista di ciograve che le ha arrecato offesa si sprigiona anche in
236 Il termine ἀπαρακολουθήτως va inteso in opposizione a παρακολούθησιν di ll 26 45 Si veda su questopunto J M Dillon H J Blumenthal Ennead p 305-306
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questo caso non egrave necessario che il θυμὸς sappia identificare la sensazione trasmessa perpoter insorgere Cosigrave anche nel caso del cane la cui reazione rispetto alla presenza del luponon egrave suscitata dal riconoscimento (visivo) del pericolo questultimo infatti egrave avvertito per iltramite dellodorato o delludito La facoltagrave desiderativa implicitamente anche quellairascibile conservano una traccia di tali esperienze ma non in termini di memoria ma nellaforma potremmo dire inconsapevole di una disposizione e di un patire (διάθεσιν καὶπάθος 28 18)
Cosigrave egrave necessario distinguere fra quella parte dellanima che prova piacere e quellaltrache lo constata e che ne conserva il ricordo (ἑωρακὸς τὴν ἀπόλαυσιν καὶ παρ αὐτοῦ ἔχοντὴν μνήμην τοῦ γεγενημένου 28 19-18) la prima infatti egrave sempre collegata a ungodimento mentre la seconda puograve trattenere e ricordare anche a ciograve che di spiacevole egraveaccaduto
Queste considerazioni valgono a mettere in luce come la memoria pur interessandolenon appartenga neacute alla facoltagrave desiderativa neacute a quella irascibile ma neppure a ciograve che egravepreposto alla sensazione o al ragionamento La memoria deve perograve essere propria ad unafacoltagrave che sia in grado di conservare tanto ciograve che ha a che veder con la sensazione quantociograve che riguarda apprendimento e ragionamento (τῶν μαθημάτων ἔσται καὶ τῶνδιανοημάτων 29 6)237
Ora ciograve che la capacitagrave mnemonica trattiene nellesercizio di queste funzioni ovvero ilmateriale con cui essa opera altro non egrave che φάντασμα (29 23) ed egrave per questo che propriolimmaginazione238 risulta la facoltagrave adatta alla fissazione dei contenuti della memoria daun lato limmaginazione egrave legata alla sensazione poicheacute egrave in grado di aver presente unavisione (πάρεστι τὸ ὅραμα 29 26) anche quando la corrispettiva sensazione egrave cessata equesto altro non egrave che una forma di memoria
Ma limmaginazione ha anche a che fare col pensiero infatti ogni atto di pensiero egravepercepito coscientemente come immagine al permanere di questa come unimmagine delpensiero e in questo modo si ha memoria di ciograve che si egrave conosciuto (30 5) Tuttavia fincheacute ilpensiero rimane interiore e nascosto non egrave divisibile in parti egrave necessario invece che vengadispiegato che si riveli come fosse unimmagine in uno specchio la facoltagrave immaginativaopera nella percezione del discorso che accompagna i pensieri (τοῦ λόγου τοῦ τῷ νοήματιπαρακολουθοῦντος 30 6) egrave solo il linguaggio a compiere una tale esteriorizzazionetraducendo il pensiero da un piano puramente intellettuale a quello immaginativorendendone cosigrave possibile la percezione ἀντίληψις (31 11) e la fissazione
laquoPerciograve inoltre bencheacute lanima sia sempre mossa verso lattivitagrave delpensiero solo quando questultima giunge alla facoltagrave immaginativa egravepossibile per noi apprenderla Una cosa infatti egrave latto del pensierounaltra egrave lapprensione di questatto e se noi pensiamo sempre non
237 Come egrave sottolineato alle ll 26 40-45238 In riferimento al tema dellimmaginazione si veda E W Warren Imagination in Plotinus laquoClassicalQuarterlyraquo 16 (1966) pp 277-285 H J Blumenthal Plotinus pp 89-99 id Plotinus Adaptation ofAristotles Psychology Sensation Imagination and Memory in R Baine Harris (ed) The Significance ofNeoplatonism International Society for Neoplatonic Studies Norfolk Virginia 1976 pp 41-58 E K EmilssonPlotinus pp 107-112 M Di Pasquale Barbanti Ochema-pneuma e phantasia nel neoplatonismo Aspettipsicologici e prospettive religiose CUECM Catania 1998
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sempre apprendiamo questa attivitagrave La ragione egrave che ciograve che la riceveaccoglie non solo atti del pensiero ma daltra parte anche sensazioniraquo
laquoδιὸ καὶ ἀεὶ κινουμένης πρὸς νόησιν τῆς ψυχῆς ὅταν ἐν τούτῳγένηται ἡμῖν ἡ ἀντίληψις ἄλλο γὰρ ἡ νόησις καὶ ἄλλοἡ τῆς νοήσεως ἀντίληψις καὶ νοοῦμεν μὲν ἀεί ἀντιλαμβανόμεθαδὲ οὐκ ἀεί τοῦτο δέ ὅτι τὸ δεχόμενον οὐ μόνονδέχεται νοήσεις ἀλλὰ καὶ αἰσθήσεις κατὰ θάτεραraquo (30 11-16)
Isoliamo lultima occorrenza del nostro terminei alla l 30 12 il verbo κινέω egrave riferito allanima e al suo movimento con cui egrave
etarnamente protesa allintellezione ἀεὶ κινουμένης πρὸς νόησιν τῆς ψυχῆς
Cosigrave lanima egrave eternamente implicata in un movimento intellettivo il quale tuttavia egravepercepito solo quando tradotto al livello immaginativo appunto del discorso edellimmagine Infatti egrave necessario distinguere fra la νόησις e la sua percezione (νοήσεωςἀντίληψις 30 14) dal momento che lattivitagrave di pensiero egrave esercitata eternamente in virtugravedi quella parte dellanima che non egrave mai discesa239 mentre non sempre se ne ha coscienza240
(ἀντιλαμβανόμεθα δὲ οὐκ ἀεί 30 15-16) questa sorta di ldquointermittenzardquo della coscienza delpensiero egrave dovuta al fatto che la facoltagrave immaginativa talvolta egrave rivolta ai νοήσεις talaltraagli αἰσθήσεις241
53 Conclusioni
Nella prima parte del nostro scritto (cc 10-18) limpiego del termine κίνησις compare inrelazione al tema della discesa dellanima nel corpo il movimento di discesa che le animeparticolari intraprendono risulta al contempo tanto spontaneo quanto necessitato in quantocorrisponde a quel λόγος che ordina tutte le cose e che ogni anima custodisce intimamente(10 10 12 13) Si tratta di una concordanza fra esteriore e interiore fra necessitagrave chegoverna il tutto e propensione naturale un unico principio che regola i cicli di salita ediscesa linclinazione verso un dato corpo piuttosto che un altro ma anche tutto ciograve cheregola lo sviluppo del vivente e quei movimenti ldquospontaneirdquo che attengono la sua natura(es maturazione sessuale etc) Questa prima parte dello scritto riecheggia fortemente leaffermazioni di III (3) 1 in cui viene messo in luce come nella ldquonecessitagraverdquo trovano postotanto le cause esteriori quanto quelle interiori il caso il movimento universale e lo spaziodazione individuale in questo modo va inteso lassunto secondo cui laquoquella legislazione egravelintreccio dei principi razionali che governano questo mondo di tutte le cause dei
239 Cfr supra p 13 n 19240 Come dimostrato dalle pagine che riguardano la dimenticanza241 In riferimento alla coscienza E Warren Consciousness in Plotinus laquoPhronesisraquo 9 (1964) pp 83-97 PMerlan Monopsychism Mysticism Metaconsciousness Problems of the Soul in the Neoaristotelian andNeoplatonic Tradition Martinus Nijhoff The Hague 1963 F M Schroeder Synousia Synaisthesis and syneisPresence and Dependence in the Plotinian Philosophy of Consciusness in W Haase H Temporini Aufstieg undNiedergand der Roumlmischen Welt 361 de Gruyter Berlin-New York 1987 A Smith Unconsciousness andQuasiconsciousness in Plotinus laquoPhronesisraquo 23 (1978) pp 292-301
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movimenti dellanima e delle leggi di lassugrave in accordo con quelle leggi prendendo da lagrave iprincipi e ricavando la trama di quanto da loro derivaraquo (15 15 17)
La seconda parte dello scritto (cc 18-24) egrave dedicata al modo in cui bisogna intendere chelanima egrave ldquonelrdquo corpo si tratta di comprendere in che modo ldquolarte muove il suo strumentordquoovvero di spiegare alla luce di una corretta concezione del rapporto fra anima e corpoquale sia la corrispondenza fra movimenti dellanima e movimenti del corpo Si tratta delproblema posto anche in III 6 (26) e tuttavia ligrave affrontato allinsegna dellassuntodellimpassibilitagrave dellanima Tenuto conto della natura indivisibile dellanima divisibilesoltanto rispetto al corpo egrave possibile comprendere come questa sia ovunque presentenellintero corpo pur servendosi di specifiche localizzazioni corporee per lespletamento dialcune attivitagrave cosigrave il principio del movimento dellorgano corrisponde al principio diattivitagrave della facoltagrave ecco spiegato in che modo il pensiero di una imminente sciagura possatradursi in un impulso ad opera della facoltagrave sensitiva o immaginativa innescando cosigrave unmovimento nei primi nervi e poi del sangue il cui ritrarsi genera il pallore del volto (cfr III6 (26) 4 6-13)
Ciograve egrave confermato anche dallultima parte dello scritto dedicata al tema della memoria(cc 25-32) in cui egrave spiegato il movimento di alcune parti dellanima ad opera del ricordo edellimmaginazione che spingono ad esempio il desiderio a muoversi verso ciograve di cui hagiagrave precedentemente goduto
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6 Sulle difficoltagrave relative allanima II242
Largomentazione prosegue nella discussione delle questioni precedentemente dibattute sviluppandoil tema giagrave introdotto della memoria243 lanalisi si sofferma per lunga parte sul movimento celeste a cui acui egrave legato il problema della coscienza e della memoria degli astri da qui lindagine proseguiragrave adesaminare la stabilitagrave della terra per comprendere come lassenza di movimento che questa manifesta siacompatibile con la presenza in essa di unanima rimangono quindi da sciogliere alcuni quesiti in meritoalle facoltagrave psichiche umane244
61 Sul movimento e sulla memoria degli astri (6 4-8 61 e 30 1-45 52)
Data la ricchezza e la complessitagrave di argomentazioni che presenta il secondo scritto sulledifficoltagrave relative allanima nella prima parte di questa analisi verragrave affrontato il tema dellamemoria degli astri a cui egrave dedicata la parte piugrave ampia della trattazione saranno prese inconsiderazione le sezioni che si estendono dalla l 4 del sesto capitolo fino alla finedellottavo e dal capitolo trenta al quarantacinquesimo Come si avragrave modo di notare ilproblema della memoria degli astri risulta intrecciato a numerose altre questionicomplementari che per chiarezza sintetizzo in questo modo nella sezione 6 4-8 61 lacapacitagrave di ricordare degli astri egrave connessa alla coscienza del movimento compiuto e deitempi di percorrenza delle orbite nella sezione 30 1-39 2 viene considerato il potere che ilmovimento celeste esercita sulle altre realtagrave in virtugrave della simpatia che lega tutte le cose apartire da 40 1-55 52 sono analizzati gli influssi che la magia egrave in grado di realizzare invirtugrave di quel legame simpatetico che tiene insieme tutte le parti delluniverso
611 Sul movimento degli astri (6 4-861)
Allinterno di questa prima sezione di testo a cui egrave dedicata la nostra analisi vienepresentata la conditio sine qua non dellavere memoria condizione che consiste nella capacitagravedi pervenire a rappresentazione e coscienza di un dato percettivo o intellettivo245 Proprio suquesto terreno si gioca la possibilitagrave di assegnazione della memoria agli astri
laquoPer prima cosa non egrave necessario che quanto uno vede sia conservatoin lui infatti quando ciograve che egrave percepito non fa differenza o lasensazione non egrave per nulla rivolta al soggetto essendo stata
242 Si veda Porfirio VP V 22 e XXV 17243 Mi riferisco alla fine dello scritto precedente IV 3 (27) 26-31244 Il trattato presenta cinquantaquattro occorrenze del nostro termine in particolar modo IV 4 (28) 5 235 29 8 11 8 22 8 27 8 28 8 43 8 45 8 46 8 56 8 57 16 25 16 25 16 29 17 3 17 10 17 11 17 16 206 21 20 22 26 22 26 26 9 26 11 28 20 28 39 28 40 28 53 28 58 29 7 29 41 29 42 31 10 32 52 338 33 28 33 31 33 39 35 56 35 57 33 58 36 18 36 21 36 23 38 1 38 3 41 3 41 4 41 4 41 6 43 1944 9 45 37 45 39245 Come aveva giagrave annunciato IV 3 (27) 30 la coscienza egrave una funzione che dipende dalla facoltagraveimmaginativa su questi argomenti si veda supra p 93 n 235
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involontariamente causata dagli oggetti della visione lesperienza restadella sensazione soltanto ma lanima non laccoglie al suo interno dalmomento che quella differenza non ha per lei alcun interesse neacute diutilitagrave neacute di altro genere Quando poi anche la sua attivitagrave sia rivolta adaltro e totalmente lanima non potragrave conservare il ricordo di cosesimili una volta che siano passate poicheacute neppure quando sonopresenti ha cognizione della sensazioneraquo
laquoπρῶτον μὲν τὸ μὴ ἀναγκαῖον εἶναι ἅ τιςὁρᾷ παρατίθεσθαι παρ αὐτῷ ὅταν γὰρ μηδὲν διαφέρῃἢ μὴ πρὸς αὐτὸν ᾖ ὅλως ἡ αἴσθησις ἀπροαιρέτως τῇ διαφορᾷτῶν ὁρωμένων κινηθεῖσα τοῦτο αὐτὴ ἔπαθε μόνη τῆςψυχῆς οὐ δεξαμένης εἰς τὸ εἴσω ἅτε μήτε πρὸς χρείανμήτε πρὸς ἄλλην ὠφέλειαν αὐτῆς τῆς διαφορᾶς μέλονὅταν δὲ καὶ ἡ ἐνέργεια αὐτὴ πρὸς ἄλλοις ᾖ καὶ παντελῶςοὐκ ἂν ἀνάσχοιτο τῶν τοιούτων παρελθόντων τὴν μνήμηνὅπου μηδὲ παρόντων γινώσκει τὴν αἴσθησινraquo ( IV 4 8 8-16)
Osserviamo allinterno del nostro passo una nuova occorrenza del termine κίνησιςi alla l 8 11 il verbo κινέω egrave utilizzato in riferimento alla sensazione per indicare
la sollecitazione della αἴσθησις ad opera della differenza degli oggetti nellavisione τῇ διαφορᾷ τῶν ὁρωμένων κινηθεῖσα (8 9-10) il verificarsi di questasensazione egrave caratterizzato dallavverbio ἀπροαιρέτως (8 10) si tratta cioegrave diuna sollecitazione involontaria che non egrave destinata al soggetto246
Il nostro passo ci sottopone il caso del movimento della facoltagrave sensitiva provocatainvolontariamente da una certa peculiaritagrave delloggetto visto per questo motivo lanima nonla riceve dentro di seacute infatti quella diversitagrave che spicca fra gli oggetti visti non egrave per leifonte di alcun interesse neacute di qualche utilitagrave In questo caso solo il senso risulta coinvolto daquesta sensazione ma non lanima pertanto ciograve che la sensazione scorge nella visione nonviene conservato (8 9)
A una conclusione analoga si perviene in un secondo caso non sono piugrave i contenutipercettivi a non essere riferiti allanima o a non destare il suo interesse ma egrave questultima adessere assorta e completamente dedita a tuttaltre attivitagrave lanima non trattiene il ricordodelle cose trascorse (οὐκ ἀνάσχοιτο τῶν τοιούτων παρελθόντων τὴν μνήμην 8 15) percheacutenon conosce neppure la sensazione di quelle presenti (μηδὲ παρόντων γινώσκει τὴναἴσθησιν 8 16)
Quelli appena illustrati sono due casi in cui sensazione e apprensione da partedellanima del dato percepito risultano due processi a seacute stanti Nella prima situazionedescritta la sensazione innescata da una certa particolaritagrave delle immagini raccolte dallavista non raggiunge lanima poicheacute μὴ πρὸς αὐτὸν (8 10) non la riguarda e non suscita inlei alcuna attenzione nella seconda condizione lanima fortemente coinvolta in attivitagravedifferenti non ha alcuna cognizione dei dati percepiti che riguardano sensazioni trascorse o
246 Come esplicito immediatamente dopo il soggetto o il centro in cui le sensazioni confluiscono egrave lanimacome viene indicato anche in IV 7 (2) 6 e IV 1 (4) 1 33
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presentiQueste non risultano certamente considerazioni isolate ma giagrave in altre occasioni247 si era
messo in evidenza come la stimolazione corporea e la recezione psichica del dato sensorialepossano talvolta risultare come due processi separati uno rispetto allaltro certo vaconsiderato il contesto peculiare in cui una tale considerazione egrave richiamata le sensazioniche per una ragione o per laltra non giungono ad essere presenti allanima non possonoessere conservate nella memoria La frequenza nellutilizzo dei verbi τίθημι e παρατίθημι inassociazione alla μνήμη manifestano che la questione qui esaminata egrave quella stessa dellapossibilitagrave di fare memoria248 Ma prima di specificare ulteriormente il problema dibattuto egraveutile considerare le due argomentazioni che seguono ai casi di sensazioni non avvertitedallanima
Viene fatto riferimento allintellezione e alla conoscenza dotate di particolare efficacia249
seppur riferite a realtagrave di natura sensibile in questo caso non egrave necessario che si antepongaa questo sapere la produzione di unintellezione del particolare sensibile (ἐπιβολὴνποιεῖσθαι 8 6) poicheacute la conoscenza delle parti egrave data in quella del tutto
Un terzo argomento puograve cosigrave essere specificato delle conseguenze (ἐπακολουθούντων8 2-3) e degli eventi che sono κατὰ συμβεβηκὸς (8 17) non necessariamente si harappresentazione percheacute non vengono accolti nella facoltagrave immaginativa ma quandancheunimmagine di tali accadimenti si generasse non per questo limpressione prodotta (τύπος8 19) darebbe necessariamente luogo a coscienza (οὐ δίδωσι συναίσθησιν 8 19-20)250
I tre argomenti trattati possono essere sintetizzati in questo modoi lanima puograve non conoscere alcune sensazioni che si sono prodotte (8 8-16)ii non per forza lanima realizza unapprensione immediata del particolare
sensibile quando esercita la conoscenza e lintellezione su queste realtagrave (8 4)
247 Giagrave precedentemente la trattazione aveva fatto riferimento a situazioni analoghe in cui affezioni dilieve intensitagrave localizzabili in parti isolate di corpi di grandi dimensioni risultavano incapaci di innescareun vero e proprio processo percettivo il caso a cui faccio riferimento egrave quello di Enn IV 9 [8] 2 17 ovverolesempio del grande animale marino che esemplificava il caso di unaffezione di una parte del corpo a cuinon seguiva il giungere della sensazione allintero Si veda su questo argomento la trattazione precedentecap 3 Su questi argomenti si veda J Blumenthal Plotinus p 67 e ss248 Mi riferisco a numerose espressioni che compaiono in questa sezione del testo ad esempio ll 8 1-2 laquoτιςθεωρεῖ ἐν μνήμῃ τίθεσθαιraquo ll 8 8-9 laquoἅ τις ὁρᾷ παρατίθεσθαι παρ αὐτῷraquo l 8 15 laquoοὐκ ἂν ἀνάσχοιτοτῶν τοιούτων παρελθόντων τὴν μνήμηνraquo249 La formula utilizzata egrave laquoνόησις καὶ ἡ γνῶσις ἐνεργεστέραraquo (8 3-4) sulla quale vi sono numerosiproblemi testuali qui adotto la versione riportata in H S ad loc su questo problema J M Dillon H JBlumenthal Ennead p 344250 In riferimento al termine τύπος rimando allo scritto III 6 (26) 2 e alle considerazioni svolte nel capitolodedicato a questo scritto Nello studio di E W Warren Consciousness in Plotinus laquoPhronesisraquo 9 (1964) pp83-97 in particolare p 91 per il significato del termine συναίσθησιν che puograve essere reso con ldquocoscienzaconoscenza simpateticardquo laquoin IV 4 8 it means ldquoconsciousnessrdquoraquo Sempre in riferimento a questo termine siveda H-R Schwyzer ldquoBewusstrdquo und ldquoUnbewusstrdquo bei Plotin in E R Dodds Les sources de Plotin Dixexposeacutes et discussions laquoEntretiens sur lrsquoAntiquiteacute Classiqueraquo tome V Fondation Hardt Vandoeuvres-Genegraveve 1960 pp 343-390 Ivi E R Dodds Numenius and Ammonius pp 3-61 cfr J M Dillon H JBlumenthal Ennead p 344-345 A Greaser Plotinus and the Stoics pp 126-137 A Smith Unconsciousnessand Quasiconsciousness in Plotinus laquoPronesisraquo 23 (1978) pp 293-301
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iii da ciograve che si verifica accidentalmente o in modo concomitante rispetto ad unaltro accadimento puograve non conseguire alcuna immagine nella facoltagraverappresentativa e quandanche si producesse non necessariamente limprontache si genera egrave capace di dare luogo a coscienza
A queste argomentazioni estremamente complesse vengono in soccorso alcuni esempi acui egrave affidato il compito di esplicitare i contenuti appena esposti esempi che portano allaconsiderazione di tre nuove occorrenze del nostro termine di riferimento251
laquose non ci capita mai di spostarci da un luogo allaltro guidati dallideadi tagliare laria parte dopo parte e neppure di attraversarla nonpresteremo attenzione a ciograve neacute vi penseremo mentre camminiamoPoicheacute anche riguardo al nostro cammino se non ci fossimo prefissi dipercorrere una certa distanza ma procedessimo liberamente noncimporterebbe di sapere a quale stadio siamo arrivati e quanto siamoavanzati E se non dovessimo muoverci in un certo tempo ma soltantomuoverci neacute riferissimo alcunaltra attivitagrave al tempo non accoglieremonella memoria un tempo e poi un altroraquo
laquo εἰ μηδέποτε προηγούμενον γίνεται τὸν ἀέρα τόνδε εἶτα τόνδετεμεῖν ἐν τῷ κατὰ τόπον κινεῖσθαιἢ καὶ ἔτι μᾶλλον διελθεῖν οὔτ ἂν τήρησις αὐτοῦ οὔτ ἂνἔννοια βαδίζουσι γένοιτο ἐπεὶ καὶ τῆς ὁδοῦ εἰ μὴ ἐγίνετο τὸ τόδεδιανύσαι προηγούμενον δι ἀέρος δὲ ἦν τὴνδιέξοδον ποιήσασθαι οὐκ ἂν ἐγένετο ἡμῖν μέλειν τὸ ἐνὅτῳ σταδίῳ γῆς ἐσμεν ἢ ὅσον ἠνύσαμεν καὶ εἰ κινεῖσθαιδὲ ἔδει μὴ τοσόνδε χρόνον ἀλλὰ μόνον κινεῖσθαι μηδἄλλην τινὰ πρᾶξιν εἰς χρόνον ἀνήγομεν οὐκ ἂν ἐν μνήμῃἄλλον ἂν καὶ ἄλλον χρόνον ἐποιησάμεθαraquo (8 22-30)
i Rileviamo il primo utilizzo del nostro termine alla l 8 22 come un movimentosecondo il luogo κατὰ τόπον κινεῖσθαι (8 22) come egrave il caso del camminareβαδίζω (8 24)
ii la seconda e la terza le troviamo rispettivamente alla l 8 27 e 8 28 il nostroverbo egrave utilizzato nuovamente per indicare uno spostamento secondo il luogoche non deve essere considerato in riferimento ad un certo tempo ma in quantotale κινεῖσθαι δὲ ἔδει μὴ τοσόνδε χρόνον ἀλλὰ μόνον κινεῖσθαι
Il passo propone tre casi analoghi durante uno spostamento ad esempio nelcamminare si produce un evento concomitante il tagliare laria da parte a parte mentre si
251 Mi domando in riferimento ai tre esempi che verranno illustrati se esemplifichino solo alcune o una otutte le ldquosituazioni in cui non si ha memoriardquo certamente mi sembrano tre esempi che mostrano comealcune circostanze che si verificano in concomitanza ad un altro accadimento rimangano irrilevanti edunque prive dinteresse per lanima che non ne ha ricordo tuttavia non mi sembra di scorgere in questitre esempi nulla di accidentale (es 1 si taglia sempre laria nel camminare anche se nessuno ci fa caso es2 si percorre sempre una certa distanza anche se ci si sposta in linea daria o senza alcun riferimento es 3si percorre sempre un moto locale in un dato tempo Mi sono piugrave volte interrogata su questa questionesenza tuttavia essere riuscita ad approdare ad una conclusione ferma
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cammina lattraversamento dellaria rimane completamente in secondo piano rispettoallintento che ci si prefigge quello di intraprendere un certo percorso In questo sensomentre camminiamo certamente fendiamo laria ma senza che questo fatto desti in noialcuna considerazione o attenzione (οὔτ ἂν τήρησις αὐτοῦ οὔτ ἂν ἔννοια γένοιτο 8 24-23)Si puograve concludere integrando le argomentazioni sopra esplicitate che dellaria attraversatanel camminare non si produce alcuna rappresentazione neacute alcuna coscienza che una talecircostanza si sia verificata
Ma consideriamo il secondo esempio menzionato anche quando sintraprenda unospostamento che non avviene in relazione a una precisa destinazione sarebbecompletamente irrilevante conoscere il punto in cui ci si trova ad un dato momento o lastrada percorsa Anche in questo caso per colui che egrave intento nel suo girovagare non egrave dialcuna importanza (οὐκ ἡμῖν μέλειν 8 26) la stima della distanza percorsa o del puntopreciso in cui ci si trova potremmo ancora una volta concludere tirando le fila delragionamento che tutti questi sono elementi di cui il girovago non ha alcunarappresentazione o coscienza
Ma seguiamo il terzo esempio che aggiunge il tassello conclusivo alla nostra analisiancora una volta il riferimento egrave a un movimento che va considerato non in relazione ad undato tempo (κινεῖσθαι δὲ ἔδει μὴ τοσόνδε χρόνον 8 27-28) ma soltanto come unmovimento (ἀλλὰ μόνον κινεῖσθαι 8 28) e insieme al movimento anche alcune azioni(τινὰ πρᾶξιν 8 29) possono essere concepite senza il riferimento ad una precisacollocazione temporale Le conclusioni sono quelle a cui giunge la trattazione stessa delmovimento e di certe azioni considerate per se stesse e non in riferimento alla duratacronologica in cui si compiono non si produce nella memoria il trascorrere del tempo (οὐκἂν ἐν μνήμῃ ἄλλον ἂν καὶ ἄλλον χρόνον ἐποιησάμεθα 8 29-30)
Questo terzo esempio rende esplicito ciograve che in quelli precedenti rimaneva latente ilriferimento alla memoria Se questi tre esempi riguardanti il moto locale sono esplicatividelle considerazioni svolte precedentemente allora si puograve dedurre quel criterio in base alquale alcuni processi possono essere conservati nella memoria mentre altri no Lanima nonserba memoria di ciograve che non conosce ndash siano queste sensazioni a cui non egrave rivolta o che nonla riguardano ndash di ciograve che non trova posto nella facoltagrave rappresentativa come leconseguenze casuali di alcuni eventi di ciograve di cui lanima non ha alcun interesse e alcunpensiero lattraversare laria nel camminare lo spostarsi in un determinato spazio o tempoquando non egrave interessata che al movimento inoltre la facoltagrave dianoetica puograve non interessarsiagli aspetti particolari di quelle azioni che conosce nella loro interezza e nella loro capacitagravedi realizzarsi o di quelle che si ripetono sempre identiche neppure ciograve che si contemplatrova necessariamente spazio nel ricordo252
Si ha invece memoria di ciograve a cui lanima egrave rivolta si rappresenta e coglie attivamenteTutta questa serie di considerazioni che stiamo analizzando ha la propria ragion dessere
in riferimento ad una problematica bene precisa a cui si egrave fatto cenno e cioegrave il tentativo di
252 Leggo le righe 8 1-2 laquoἢ οὐκ ἀνάγκη οὔτε ὅσα τις θεωρεῖ ἐν μνήμῃ τίθεσθαιraquo in relazione con quantosi afferma in IV 3 (27) 30 15-16 dove si afferma la differenza fra quellattivitagrave di pensiero che operaeternamente in noi e la coscienza di questa stessa attivitagrave che lontano dallessere sempre egrave soltantoquando il pensiero trova la propria esteriorizzazione ad un piano immaginativo ed egrave su questo piano chesi attua anche la memoria
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stabilire se le anime degli astri possiedano memoria (6 4) a far propendere per questaattribuzione la possibilitagrave di misurare il movimento dei cieli secondo il giorno e la notteaffermazione che porta a credere che il loro movimento avvenga nel tempo e che comeluomo conta i giorni e gli anni cosigrave anche gli astri hanno coscienza dello spazio e del tempotrascorso e ne serbano ricordo
La necessitagrave di elaborare tale questione non egrave del tutto secondaria se si pensa al potere dicui gli astri vengono comunemente investiti quello di conoscere e influire sulle vicendeumane e terrestri
In realtagrave non vi egrave nessuna necessitagrave che gli astri abbiano memoria del percorso neacute deltempo impiegato a compierlo infatti nel loro movimento lintento non egrave in alcun modo dipercorrere ciograve che percorrono inoltre il loro spostamento (πάροδος 8 38) egrave κατὰσυμβεβηκός (8 37-38) mentre loro sono sempre rivolti alle realtagrave divine di lassugrave gli spazipercorsi sono sempre gli stessi e i tempi impiegati anche se divisibili non sono neacutecalcolabili neacute determinabili (8 39-40) il loro infatti egrave un movimento unico (μία φορά 7 9)mentre siamo noi a misurarlo e farlo molteplice secondo i giorni (7 9-10)253
Questo tentativo di misurare il movimento unico dei cieli egrave paragonato alloperazione divoler suddividere il passo di un piede e da quelluno che egrave volerne fare un altro e un altro emolti (7 8) come di ununica giornata volerla rendere molte (7 11-12)254
Il loro movimento va concepito in realtagrave come la loro vita eterna una e identica (ζῶσινἀεί τὸ δὲ ἀεὶ ταὐτὸν ἕν 7 5-6)
laquoessi conducono una vita sempre uguale poicheacute anche il loromovimento locale si svolge sempre intorno a un unico centro cosigrave daessere un movimento vitale piuttosto che locale proprio di un essereanimato che rivolge la sua attivitagrave a se stesso immobile rispettoallesterno ma in movimento per la vita che egrave in lui eterna se poiqualcuno volesse paragonare il loro movimento ad una danza se sipensa ad una danza che ogni tanto si arresta essa saragrave assolutamenteperfetta quando saragrave compiuta e si saragrave svolta dallinizio alla fine maogni figura che la compone egrave imperfetta se invece si pensa ad unadanza tale da non arrestarsi mai allora egrave perfettaraquo
laquoζωήν τε τὴν αὐτὴν ἔχοντα ὅπου καὶ τὸ τοπικὸν αὐτοῖς περὶταὐτόν ὡς μὴ τοπικόν ἀλλὰ ζωτικὸν τὸ κίνημα εἶναιζῴου ἑνὸς εἰς αὐτὸ ἐνεργοῦντος ἐν στάσει μὲν ὡς πρὸς τὸἔξω κινήσει δὲ τῇ ἐν αὐτῷ ζωῇ ἀιδίῳ οὔσῃ-καὶ μὴν
253 Sul movimento degli astri rimando agli scritti II 1 (40) e II 2 (14) in modo ancor piugrave evidente il secondoscritto attribuisce la perfezione e lunitagrave del movimento del cielo al movimento vitale dellanima conlavvolge e lo vivifica254 Periodo interessato da numerosi problemi testuali laquoτὸ δὲ χθὲς τῆς φορᾶς καὶ τὸ πέρυσι τοιοῦτον ἂνεἴη οἷον ἂν εἴ τις τὴν ὁρμὴν τὴν κατὰ πόδα ἕνα γενομένην μερίζοι εἰς πολλάraquo su questo puntorimando allanalisi di J M Dillon H J Blumenthal Ennead p 342 che sottolinea laquo[] horomecircn (fem)here translated ldquomouvementrdquo rather than to the masculine poda ldquofootrdquo A solution proposed by Theiler isto emend to the neuter hen which can acceptably refer back to horomecircn while balancing the neuter pluralpolla We accept this and translate ldquomade many of the one thingrdquo Note hormecirc here used in the sense ofinitiation of an individual motionraquo
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εἰ καὶ χορείᾳ ἀπεικάσειέ τις τὴν κίνησιν αὐτῶν εἰ μὲνἱσταμένῃ ποτέ ἡ πᾶσα ἂν εἴη τελεία ἡ συντελεσθεῖσα ἐξἀρχῆς εἰς τέλος ἀτελὴς δὲ ἡ ἐν μέρει ἑκάστη εἰ δὲτοιαύτῃ οἵα ἀεί τελεία ἀείraquo (8 41-49)
Isoliamo allinterno del nostro passo tre nuove occorrenze del nostro terminei la prima la troviamo alla l 8 43 il nostro sostantivo egrave caratterizzato nei termini
di un movimento vitale ζωτικὸν τὸ κίνημα in contrapposizione ad un motolocale τὸ τοπικὸν (8 42 e 8 43) si tratta della caratterizzazione del movimentoastrale
ii la seconda la troviamo alla l 8 45 il nostro sostantivo designa la condizione diquel vivente unico il cielo associata al movimento la vita e nella fattispecie unavita perpetua255 questa egrave la condizione del cielo che considerato in se stesso egrave nelmovimento e in una vita incessante κινήσει δὲ τῇ ἐν αὐτῷ ζωῇ ἀιδίῳ οὔσῃ comeesprime la particella ldquoδὲrdquo si tratta di una proposizione correlativa il cielo puograveessere considerato anche da una prospettiva esterna nel qual caso risulteragrave nellacondizione opposta ἐν στάσει μὲν ὡς πρὸς τὸ ἔξω (8 44-45)256
iii la terza occorrenza compare alla l 8 46 il nostro sostantivo designa ancora unavolta il movimento celeste questa volta attraverso limmagine esemplificativadella danza χορείᾳ ἀπεικάσειέ τὴν κίνησιν αὐτῶν [scil ἄστρων]
Questa vita sempre identica degli astri viene spiegata mettendo in scena e al contemposvelando un doppio apparente paradosso infatti lo spostamento locale dei cieli in quanto sisvolge περὶ ταὐτόν (8 42-43) come una sfera che si muove intorno al proprio centro egrave inrealtagrave un μὴ τοπικόν (8 43) un moto che non avviene localmente i cieli considerati inquesta prospettiva sono privi di movimento locale257
Il nostro termine di riferimento ci aiuta a comprendere quale sia il vero movimento delcielo infatti ciograve che non si muove nello spazio non egrave detto che sia realmente immobile mail suo egrave uno ζωτικὸν κίνημα (8 43) cioegrave un movimento vitale che spiega questa suaimmobilitagrave esteriore apparente percheacute la sua attivitagrave egrave riversa in se stesso (ζῴου ἑνὸς εἰςαὐτὸ ἐνεργοῦντος 8 44) ed egrave pieno di movimento per la vita eterna che ha in seacute
Questo movimento immobile esteriormente incessante interiormente non egrave in alcunmodo un movimento imperfetto al contrario Per comprendere quale sia la perfezione e lacompiutezza di questo moto egrave necessario fare riferimento ad un paragone quellodellimmagine della danza Sono distinte due tipi di danze diverse una che ha come dellebattute darresto e che si puograve cogliere nella sua perfezione solo guardandola nella suacompletezza cioegrave considerandola dallinizio alla fine tuttavia se ci si sofferma su ogni suasingola parte in se stessa questa danza risulta imperfetta (8 49) Ve ne egrave poi un altro tipo
255 Sullassociazione di movimento e vita IV 2 (7) 9-11 III 6 (26) 4 IV 3 (27) 18-24 ndash e come avremo mododi vedere ndash II 2 (14) II 1 (40) III 7 (45) VI 1 (42) VI 2 (43) VI 3 (44) I 1 (53)256 Su movimento e stasi in riferimento al moto celeste si veda II 2 (14) II 1 (40)257 Si veda a questo proposito lespressione di II 2 (14) 1 8-9 in cui il movimento circolare egrave definito comelaquoἢ ἴσως οὐδὲ τοπικὴ ἡ κύκλῳ ἀλλ εἰ ἄρα κατὰ συμβεβηκόςraquo
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cioegrave quella danza che egrave sempre e che sempre egrave perfetta (τοιαύτῃ οἵα ἀεί τελεία ἀεί 8 49)258proprio in virtugrave di questa eterna perfezione questa danza non necessita di un tempo e di unluogo in cui compiersi (οὐκ ἔχει χρόνον ἐν ᾧ τελεσθήσεται οὐδὲ τόπον 8 49-40) neacute per lostesso motivo di unaspirazione (οὐδὲ ἔφεσιν 8 50) a realizzarsi
Una realtagrave di siffatta perfezione non ha bisogno di misurare gli spazi e i tempi percorsipertanto neppure avragrave ricordi di tal genere
Gli astri vivono una vita santa con le loro anime rivolte a contemplare la loro stessa vitaorientate allunitagrave irradiano il loro splendore da seacute verso tutto il cielo
laquocome corde di una lira che toccate secondo un accordo produconosuoni in naturale armonia ‒ se cosigrave si muovono il cielo intero e le sueparti il cielo volo verso se stesso e le diverse parti diversamente rivolteverso lo stesso punto dal momento che la loro posizione egrave diversaancor piugrave giusto saragrave il nostro discorso poicheacute ancora piugrave unitaria esimile saragrave la vita di tutti i corpi celestiraquo
laquoὥσπερ χορδαὶ ἐν λύρᾳ συμπαθῶς κινηθεῖσαι μέλος ἂν ᾄσειαν ἐν φυσικῇ τινι ἁρμονίᾳ - εἰ οὕτω κινοῖτο ὁ σύμπας οὐρανὸς καὶ τὰ μέρη αὐτοῦ πρὸς αὐτὸν φερόμενος καὶ αὐτός καὶ ἄλλα ἄλλως πρὸς τὸ αὐτὸ ἄλλης αὐτοῖς καὶ τῆς θέσεως οὔσης ἔτι ἂν μᾶλλον ὁ λόγος ἡμῖν ὀρθοῖτο μιᾶς ωῆς καὶ ὁμοίας τῆς πάντων ἔτι μᾶλλον οὔσηςraquo (8 56-61)
Isoliamo allinterno del nostro passo due nuove occorrenze del nostro terminei la prima compare alla l 8 56 il verbo κινέω egrave riferito al movimento delle corde
della lira caratterizzato come un movimento simpatetico che risuona in unanaturale armonia χορδαὶ ἐν λύρᾳ συμπαθῶς κινηθεῖσαι μέλος ἂν ᾄσειαν ἐνφυσικῇ τινι ἁρμονίᾳ
ii la seconda occorrenza la troviamo alla l 8 57 il verbo κινέω indica il movimentodel cielo il quale si muove alla stessa maniera del movimento simpatetico emelodico delle corde della lira οὕτω κινοῖτο ὁ σύμπας οὐρανὸς
Limmagine delle corde della lira egrave un ulteriore motivo esplicativo della vita e delmovimento degli astri le corde sono capaci di produrre un suono melodico in virtugrave di unanaturale armonia (ἐν φυσικῇ τινι ἁρμονίᾳ 8 57) e del movimento simpatetico che gli vieneimpresso (συμπαθῶς κινηθεῖσαι 8 56) allo stesso modo si deve comprendere ilmovimento del cielo nella sua interezza e nelle sue parti il cielo egrave rivolto a se stesso (κινοῖτοὁ σύμπας οὐρανὸς καὶ τὰ μέρη αὐτοῦ 8 57-58) e in questa stessa direzione si rivolgono le
258 Il riferimento egrave a Platone Tim 40 c come indica J M Dillon H J Blumenthal Ennead p 347 a mioparere perograve qui il punto non egrave laquothat the dance should be viewd as a whole rather than a spatio-temporalsequence of stepsraquo ma come mostra linteressante parallelo che avremo modo di vedere in VI 1 (42) 16 ilpunto egrave considerare il movimento (danza) in se stesso nella sua vera natura piuttosto che nel suo aspettofenomenico e spaziale infatti considerare la danza nel suo intero non ci impedisce di considerare un taleintero come formato da parti incomplete in se stesse che si completano nellintero La danza del cielo egraveinvece eterna e perfetta sempre quindi in se stessa e non solo nel suo intero
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sue parti pur essendo disposte in posizioni differenti la vita di tutti gli astri legata inquesto movimento simpatetico egrave in questo modo simile e unitaria
612 Sullinflusso degli astri (30 1-39 2)
Gli astri possono certo rappresentare ed essere segno di un tale ordine e di una talearmonia ma ciograve non autorizza a credere che essi traccino un tale ornamento rivolti agliuomini o in ascolto a ciograve che viene da quaggiugrave La vita di cui godono egrave beata rivolta a sestessa e a quelle realtagrave divine Ben diverso egrave il modo in cui lordine si propaga da loro fino altutto (6 16) Ora infatti posto che gli astri non abbiano alcuna memoria degli spazi e deitempi trascorsi va sottoposta ad esame una questione di non minore importanza anzi forseancor piugrave insidiosa percheacute intrisa del modo comune di concepire queste realtagrave egrave necessarioappurare quale sia il ruolo delle realtagrave celesti nei fatti umani se queste sortiscano qualcheinflusso disponendo macchinazioni e sotterfugi (6 14) sulle vicende terrestri rispondendoin qualche caso a preghiere e invocazioni
La questione non risulta di secondaria importanza se si considerano i due aspettifondamentali che risultano coinvolti da un lato gli astri sarebbero capaci di rispondere allerichieste umane rivolgendosi dunque a queste esaudendole in un breve o in un lungoperiodo serbandone dunque ricordo (30 15) dallaltro egrave sempre riconducibile a credenzecondivise che gli astri contribuiscano tanto a imprese degne di lode quanto a quellespregevoli rendendosi cosigrave responsabili di fatti esecrabili In questo senso risultastrettamente intrecciato alla possibilitagrave che gli astri abbiano memoria un certo risvoltomorale che riguarda il concorso delle realtagrave divine come lo sono i cieli in eventi di dubbiovalore
Per poter rispondere a queste questioni largomentazione si apre ad una indagineonnicomprensiva su tutti gli influssi che si determinano nellintero cosmo nei cieli nellaterra noncheacute nella sfera dei degravemoni259 Egrave evidente come la ricerca che qui si compie abbiauna portata universale percheacute indaga la capacitagrave di ogni essere di agire e di patire (ποιήσειςἁπάσας καὶ τὰς πείσεις 31 1-2) e interessa dunque le modalitagrave di interrelazione di tuttociograve che egrave260
259 Anche i degravemoni infatti sono capaci di affezione come egrave spiegato in III (50) 5 6 questi sarebbero generatidallanima del tutto in relazione ai bisogni del cosmo non trova spazio in questa sede un commentoarticolato sugli influssi che riguardano i degravemoni mi limito pertanto a riportare la soluzione del problemache appare nel c 43 12-16 laquoδαίμονες δὲ οὐκ ἀπαθεῖς οὐδ αὐτοὶ τῷ ἀλόγῳ μνήμας δὲ καὶ αἰσθήσειςτούτοις οὐκ ἄτοπον διδόναι καὶ θέλγεσθαι φυσικῶς ἀγομένους καὶ κατακούειν καλούντων τοὺςαὐτῶν ἐγγυτέρω τῶν τῇδε καὶ ὅσῳ πρὸς τὰ τῇδεraquo In riferimento ai degravemoni si veda III 4 (15)260 Va aggiunto che in questa ricerca onnicomprensiva che riguarda la capacitagrave di agire e patire di tutte lecose egrave condotta tenendo presente da un lato gli influssi naturali che si propagano dal tutto alle parti dalleparti al tutto e da parte a parte (31 4-5) laquoκαὶ τῶν φύσει τὰς μὲν φατέον ἐκ τοῦ παντὸς γίνεσθαι εἰς τὰμέρη καὶ ἐκ τῶν μερῶν εἰς τὸ πᾶν ἢ μερῶν εἰς μέρηraquo ci sono poi gli influssi artificiali che possonoculminare in un risultato artificiale o coadiuvare in vario modo gli eventi naturali (31 6-9) laquoτὰς δὲ τέχνῃγινομένας ἢ τῆς τέχνης ὥσπερ ἤρξατο ἐν τοῖς τεχνητοῖς τελευτώσης ἢ προσχρωμένης δυνάμεσιφυσικαῖς εἰς ἔργων φυσικῶν ποιήσεις τε καὶ πείσειςraquo quello dei cieli che qui si analizza egrave un influssonaturale le tecniche magiche interferiscono con eventi naturali In riferimento alla capacitagrave di ogni esseredi ποιεῖνπάσχειν questo concetto egrave ripreso in 35 60-65 in cui viene specificato che ad alcuni esseri si
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Si consideri inizialmente linflusso di cui sono dotati gli astri
laquocome azioni del tutto dunque intendo gli influssi che la rotazionedelluniverso esercita su se stessa e sulle sue parti ndash muovendosiinfatti dispone in un certo modo sia se stessa che le sue parti e tantogli influssi interni alla rotazione stessa quanto quelli trasmessi sullaterraraquo
laquoτὰς μὲν οὖν τοῦ ὅλου λέγω ὅσα τε ἡ φορὰ ἡ πᾶσα ποιεῖ εἰς αὐτὴνκαὶ εἰς τὰ μέρη - κινουμένη γὰρ καὶ αὐτὴν διατίθησί πως καὶ τὰμέρη αὐτῆς - τά τε ἐν αὐτῇ τῇ φορᾷ καὶ ὅσα δίδωσι τοῖς ἐπὶ γῆςraquo (318-12)
Osserviamo allinterno del nostro passo una nuova occorrenza del nostro terminei alla l 31 10 il verbo κινέω si riferisce al movimento che compie il cielo nella sua
rivoluzione φορὰ (31 9) movimento da cui dipendono la disposizione delleparti del cielo κινουμένη γὰρ καὶ αὐτὴν διατίθησί πως καὶ τὰ μέρη αὐτῆς (3110-11) gli influssi che si determinano su queste stesse parti e quelli che giungonoalla terra
Il movimento degli astri produce dunque una certa disposizione di seacute e di ciograve checomprende (αὑτὴν μὲν πρῶτον διαφόρως διατιθεῖσα 31 25) fino a coinvolgere le realtagrave diquaggiugrave determinando una certa costituzione non solo dei corpi ma anche dellanima (οὐμόνον τοῖς σώμασιν ἀλλὰ καὶ ταῖς τῆς ψυχῆς διαθέσεσι 31 26-27)
Nel caso del cielo πείσεις καὶ ποιήσεις si manifestano nella posizione σχέσις (31 13)del sole rispetto a quelle degli altri corpi celesti e alla terra ma anche nelle diverseconfigurazioni degli altri astri fra loro e rispetto alla terra261
Bisogna ora tentare di stabilire in cosa consistano e quale sia lorigine di tali influssiViene subito escluso che linflusso dei cieli possa essere ricondotto a cause di tipo fisico(μήτε σωματικαῖς αἰτίαις 32 1) non sono infatti in alcun modo simili agli effetti dellequalitagrave primarie come il caldo o il freddo neacute al misto di queste e se anche da queste qualitagravedipende la mistione degli elementi corporei (σωμάτων κράσεις 31 41) a cui in vario modosono riconducibili i caratteri rimangono tuttavia inspiegati numerosi altri fattori quali lesorti o la nobiltagrave di stirpe Ma va anche escluso che gli influssi del tutto dipendano da unascelta deliberata (οὐδὲ προαιρέσει 31 48) bisogna infatti escludere che a queste realtagravepossano appartenere calcoli razionali e premeditazione (6 10-15)
Per rispondere alla domanda sulla natura degli influssi che provengono dal moto delcielo e dalle realtagrave che questo comprende egrave necessario riconsiderare e ridefinire di ciograve chesintende con ldquoτὸ πᾶνrdquo questo va infatti considerato come un unico vivente che abbracciatutti gli esseri in seacute262 dotato di unanima unica (ψυχὴν μίαν 32 6) presente ovunque tutto
deve riconoscere solo il primo carattere il riferimento egrave agli esseri incorporei nella dimensione intelligibilee alla materia come specificato in III (26) 6 Sulla capacitagrave di ogni essere di agire e partire cfr PlatoneSoph 247 D 8- E 4261 Faccio qui riferimento alle ll 31 12-14 in linea con la traduzione adottata da HS Vol 2 p 92262 Il riferimento egrave a Platone Tim 30 d 3
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ciograve che si trova quaggiugrave nel cosmo sensibile risulta in questo senso una sua partecertamente quanto al corpo ma soprattutto in quanto partecipa dellanima del tutto (ψυχῆςτοῦ παντὸς μετέχει 32 9-8)
Luniverso tutto egrave una unitagrave che si basa sulla simpatia (συμπαθὲς 32 13)263 poicheacute tuttele sue parti sono ununitagrave vivente (ζῷον ἕν 32 14) ciograve che egrave lontano egrave anche vicino vi egraveinfatti un legame fra tutte le cose che non egrave quello della continuitagrave spaziale egrave un legamecostitutivo che si basa sulunitagrave vivente quindi in ultima su istanza sullanima parti fra lorosimili (τῶν ὁμοίων 32 18) pur se separate localmente da altre parti diverse subiscono lemedesime affezioni in virtugrave della somiglianza (ὁμοιότητι συμπασχόντων 32 19)
Poicheacute il tutto egrave ununitagrave compiuta (ἓν τελοῦντος 32 21) anche le cose che sono lontanesecondo il luogo risultano vicine proprio in virtugrave di una comunanza di affezioni(συμπαθεῖν φύσει 32 22)
Ora allinterno di questo tutto unitario e vivente sembra ci siano parti che si somiglianomaggiormente mentre altre si somigliano in misura minore quando ciograve che produce unqualche effetto egrave simile a ciograve che lo subisce si determina un influsso niente affatto estraneo(οὐκ ἀλλοτρίαν 32 23) quando invece questa affinitagrave non egrave presente allora ciograve che siproduce egrave estraneo e spiacevole ecco che in questo grande vivente unitario alcune partihanno un effetto dannoso per altre rappresentando talvolta un ostacolo altre volteaddirittura la morte
laquola nascita la distruzione o lalterazione in peggio o in meglio di tuttele cose porta a compimento la vita senza impedimenti e secondo naturadi quellunico essere vivente percheacute non era possibile che le singolecose esistessero isolatamente neacute che il fine riguardasse loro econcernesse delle semplici parti dovendo al contrario riguardarequellessere di cui tali cose sono parti ndash ed essendo cose diverse lunadallaltra non tutte possono avere ciograve che egrave loro proprio nel corso diununica vita Infine nulla poteva stare sempre nello stesso stato se iltutto voleva persistere e se daltra parte la sua persistenza era nelmovimentoraquo
laquoπάντων δὲ τούτων ἡ γένεσις ἥ τε φθορὰ ἀλλοίωσις τε πρὸς τὸχεῖρον ἢ βέλτιον τὴν τοῦ ἑνὸς ζῴου ἐκείνου ἀνεμπόδιστον καὶ κατὰφύσιν ἔχουσαν ζωὴν ἀποτελεῖ ἐπείπερ οὐχ οἷόν τε ἦν ἕκασταοὕτως ἔχειν ὡς μόνα ὄντα οὐδὲ πρὸς αὐτὰ τὸ τέλοςεἶναι καὶ βλέπειν μέρη ὄντα ἀλλὰ πρὸς ἐκεῖνο οὗπερ καὶ μέρηδιάφορά τε ὄντα μὴ πάντα τὸ αὐτῶν ἐν μιᾷ ζωῇ ὄνταἀεὶ ἔχειν οὐκ ἦν τε μένειν οὐδὲν πάντη ὡσαύτως εἴπερἔμελλε τὸ πᾶν μένειν ἐν τῷ κινεῖσθαι τὸ μένειν ἔχονraquo (32 44-52)
Osserviamo una nuova occorrenza del nostro terminei alla l 52 il nostro temine egrave riferito al ldquotuttordquo τὸ πᾶν (32 52) il verbo κινέω e il
verbo μένω vengono qui utilizzati per descrivere la vita di questo vivente
263 In riferimento al concetto di simpatia cfr A Greaser Plotinus pp 68-81 G M Gurtler Sympathy inPlotinus laquoInternational Philosophical Quarterlyraquo 24 (1984) pp 395-406
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unitario vita che non si presenta nei termini di una staticitagrave e identitagrave οὐκ ἦν τεμένειν οὐδὲν πάντη ὡσαύτως (32 51) ma va piuttosto concepita come unapermanenza nel movimento o come una stabilitagrave nel cambiamento enellavvicendamento di tutte le cose τὸ πᾶν μένειν ἐν τῷ κινεῖσθαι τὸ μένεινἔχον
Il movimento del tutto rappresenta qui la nascita la morte lalterazione la contesa elamicizia delle parti del tutto tutti questi movimenti e cambiamenti corrispondono a duefattori
a) da un lato al fatto che queste parti non esistono isolatamente ma sono tutteunite in un rapporto di simpatia ciograve in virtugrave di una identitagrave e di una somiglianzache deriva dal partecipare ad unica anima che costituisce il loro essere per iltramite delle ragioni formali
b) dallaltro lato al fatto che queste parti pur unite nellunitagrave del tutto risultanomolteplici (πολλά 32 34) e diverse (διάφορά 32 50) di modo che fra esse siverifica tanto lamicizia quanto lattrito il patimento il danno e la distruzione Egravecosigrave che le parti a motivo della loro diversitagrave si danneggiano (32 55) ciascunaperseguendo la propria salvaguardia agisce per il proprio guadagno a discapitodi altre
La vita del tutto si compie al di lagrave dellavvicendamento dei singoli destini delle particomprendendoli dentro di seacute come in una stabilitagrave che egrave possibile solo in questi movimenticome un equilibrio che si produce solo nel bilanciamento di fattori talvolta piugrave similitalvolta contrari nella nascita e nella morte nella pace e nella contesa di tutte le parti
In questo senso si puograve sostenere che egrave presente una certa armonia fra ciograve che agisce e ciograveche patisce (συμφωνίαν τοῦ ποιοῦντος πρὸς τὸ πάσχον εἶναι 33 2-3) armonia che nonconsiste in altro che in un ordine e in un certo assetto in forza di cui in corrispondenza aogni configurazione del movimento del tutto (ἑκάστην σχέσιν τῆς φορᾶς 33 4-5) sideterminano sempre nuove disposizioni negli esseri subordinati
Limmagine della danza assume in questo senso ancora una volta una forte valenzaesplicativa
laquoanche nelle nostre danze gli elementi esteriori mutano seguendo ivari movimenti percheacute di volta in volta cambiano i mezzi checontribuiscono alla danza cioegrave i flauti i canti e altre cose connesse egraveun fatto evidente che non cegrave bisogno di sottolinearlo Ma anche le partidi colui che danza necessariamente non potrebbero restare semprenello stesso modo in ogni figura delle membra del corpo che segue ladanza e sincurva una parte egrave premuta mentre unaltra si rilasciaquesta si affatica mentre quella prende fiato quando muta laconfigurazione della danzaraquo
laquoἐπεὶ καὶ ἐν ταῖς παρ ἡμῖν ὀρχήσεσι τὰ μὲνἔξω [πρὸς τὴν ὄρχησιν] καθ ἕκαστον τῶν κινημάτων ὡςἑτέρως μεταβαλλόντων τῶν συντελούντων πρὸς τὴν ὄρχησιναὐλῶν τε καὶ ᾠδῶν καὶ τῶν ἄλλων τῶν συνηρτημένων
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τί ἄν τις λέγοι φανερῶν ὄντων Ἀλλὰ τὰ μέρη τοῦ τὴν ὄρχησινπαρεχομένου καθ ἕκαστον σχῆμα ἐξ ἀνάγκης οὐκἂν ὡσαύτως δύναιτο ἔχειν [τῶν μελῶν] τοῦ σώματος ταύτῃσυνεπομένου καὶ καμπτομένου καὶ [τῶν μελῶν] πιεζομένουμὲν ἑτέρου ἀνιεμένου δὲ ἄλλου καὶ τοῦ μὲν πονοῦντος τοῦδὲ ἀναπνοήν τινα ἐν τῷ διαφόρῳ σχηματισμῷ δεχομένουraquo (33 7-17)
Rileviamo nel nostro passo una nuova occorrenza del nostro terminei alla l 33 8 il nostro sostantivo si riferisce ai vari movimenti che si producono
nella danza ἕκαστον τῶν κινημάτων e che hanno un risvolto esterno cambianoinfatti le figure e ciograve che si accompagna alla danza
Il movimento dei cieli egrave espresso tramite la similitudine con la danza e in particolare inriferimento a due aspetti che la caratterizzano in primo luogo la sua unitagrave in secondoluogo la varietagrave di coreografie di cui quellunitagrave si compone (οἷον μίαν ὄρχησιν ἐν ποικίλῃχορείᾳ 33 6) ora questa danza del cielo egrave possibile paragonarla alle nostre qui ciascunelemento esterno i flauti i cori e cose simili cambiano e si adeguano secondo ciascunmovimento della danza (καθ ἕκαστον τῶν κινημάτων 33 8) e se focalizziamo la nostraattenzione su colui che danza le sue parti cambiano secondo ciascuna figura (καθ ἕκαστονσχῆμα 33 12) il suo corpo sincurva per star dietro alla danza delle sue membra alcune sicontraggono altre si distendono alcune si rilassano altre si sforzano nelle differenticonfigurazioni della danza
Ma un altro elemento di questa metafora va tenuto a mente lintenzione del danzatore egraverivolta ad altro (προαίρεσις τοῦ ὀρχουμένου πρὸς ἄλλο βλέπει 33 17) eppure un suo artosi piega e laltro si alza compiendo cosigrave la danza264
laquoIn questo modo dunque bisogna dire che anche gli astri in cielofanno e a volte segnalano ciograve che fanno o meglio lintero cosmo viveattivamente lintera sua vita muovendo in seacute le sue parti piugrave grandi ecambiando continuamente la loro configurazione la configurazionedelle parti le une rispetto alle altre e rispetto al tutto noncheacute le lorodifferenti posizioni producono tutto il resto come in un unico esserevivente in movimentoraquo
laquoτοῦτον τοίνυντὸν τρόπον καὶ τὰ ἐν οὐρανῷ φατέον ποιεῖν ὅσαποιεῖ τὰ δὲ καὶ σημαίνειν μᾶλλον δὲ τὸν μὲν ὅλον κόσμοντὴν ὅλην αὐτοῦ ζωὴν ἐνεργεῖν κινοῦντα ἐν αὐτῷ τὰ μέρητὰ μεγάλα καὶ μετασχηματίζοντα ἀεί τὰς δὲ σχέσεις τῶνμερῶν πρὸς ἄλληλα καὶ πρὸς τὸ ὅλον καὶ τὰς διαφόρουςαὐτῶν θέσεις ἑπόμενα καὶ τὰ ἄλλα ὡς ζῴου ἑνὸς κινουμένουπαρέχεσθαι ὡδὶ μὲν ἴσχοντα κατὰ τὰς ὡδὶ σχέσεις καὶ θέσεις καὶ σχηματισμούςraquo (33 25-33)
Osserviamo due nuove occorrenze di κίνησιςi alla l 33 28 il verbo κινέω egrave riferito al cosmo nella sua interezza il quale in se
264 Cfr c 32 1-2 8 40
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stesso muove le parti piugrave grandi [scil ὅλον κόσμον] κινοῦντα ἐν αὐτῷ τὰ μέρητὰ μεγάλα questo movimento egrave il modo in cui luniverso dagrave compimento allasua vita ὅλην αὐτοῦ ζωὴν ἐνεργεῖν
ii alla l 33 32 il nostro verbo in funzione attributiva designa il cosmo nella suainterezza come un vivente unico e movente ζῴου ἑνὸς κινουμένου
Se ci si volge ai cieli nei loro segni si scorgeragrave questa stessa danza (33 27) In realtagrave egrave ilcosmo nella sua interezza che in questo modo mette in atto la sua stessa vita una vita chetrova la propria espressione nel movimento in primo luogo movimento delle parti piugravegrandi che cambiano continuamente il proprio assetto ([scil τὰ μέρη] μετασχηματίζονταἀεί 33 29) poi i movimenti che derivano dalla configurazione delle parti fra loro e rispettoal tutto e dalle diverse posizioni questo egrave ciograve ce sintende con vivente unico e movente (3331-32) in cui le parti si muovono continuamente proprio in queste figure posizioni econfigurazioni egrave manifesto il potere del cielo Per dare la misura dellimportanza di questefigure egrave sufficiente esaminare il loro potere come si manifesta anche quaggiugrave
laquola ragione egrave che ogni figura influisce su un determinato genere diuomo non potendo che agire sulla natura corrispondente perciograve uncorpo in una certa configurazione muove la vista di un certo uomo e inunaltra configurazione non ha piugrave effetto sullo stesso uomo Se infattiqualcuno dicesse che egrave la bellezza ciograve che muove percheacute dovremmodire che una cosa muove un uomo unaltra un altro uomo se questopotere non dipendesse dalla differenza di figuraraquo
laquoἢὅτι εἰς μὲν τὸ τοιόνδε ταδὶ ἐργάζεται εἰς δὲ τοῦτον ἄλλα οὐκ ἂνμὴ δυναμένων εἰς τὸ πεφυκὸς ποιεῖν καὶ οὑτωσὶ μὲν σχηματισθὲνἐκίνησε τὴν ὄψιν οὑτωσὶ δὲ οὐ τὸν αὐτόν καὶ γὰρ εἴ τις λέγοι τὸκάλλος εἶναι τὸ κινοῦν διατί τὸν μὲν τοῦτο τὸν δὲ ἄλλο ἐκίνησε μὴτῆς κατὰ τὸ σχῆμα διαφορᾶς τὴν δύναμιν ἐχούσηςraquo (35 53-59)
Isoliamo nel nostro passo tre nuove occorrenze del nostro terminei alla l 35 56 il verbo κινέω designa il movimento della vista in relazione ad una
determinata configurazione οὑτωσὶ μὲν σχηματισθὲν ἐκίνησε τὴν ὄψιν
ii la seconda compare alla l 35 57 il nostro termine ha la funzione di participiosostantivato il movente della vista a detta di alcuni consisterebbe nel bello enon tanto nella figura come sostenuto precedentemente εἴ τις λέγοι τὸ κάλλοςεἶναι τὸ κινοῦν
iii la terza compare alla l 35 58 il verbo κινέω compare allinterno di unaproposizione correlativa viene espressa la diversitagrave di ciograve che muove la vistaprima sarebbe una data cosa poi un altra τὸν μὲν τοῦτο τὸν δὲ ἄλλο ἐκίνησε
Il potere delle figure egrave spiegato nei termini di una connaturalitagrave fra azione delle figure eciograve che patisce in questo modo si spiega come alcune di esse abbiano il potere di scuoterealcuni individui mentre lasciano altri impassibili alcune configurazioni muovono la vista dialcuni e non di altri Qui tuttavia non ci si sta riferendo a quel movimento che egrave in grado di
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suscitare la bellezza265 ma a quello che dipende dal potere della diversitagrave di ogni figura(κατὰ τὸ σχῆμα διαφορᾶς τὴν δύναμιν ἐχούσης 35 58-59) o meglio allaffinitagrave e alladifferenza che intercorre fra le parti del tutto e a cui si egrave fatto riferimento anche inprecedenza
Tuttavia non sono queste ad essere causa degli accadimenti bensigrave ciograve che egrave responsabiledi queste stesse configurazioni posizioni e figure ovvero quellanima266 che egrave allorigine deltutto
laquocosigrave non ciograve che partecipa di una configurazione ma colui che creauna configurazione egrave causa neacute daltra parte costui egrave come creatoredistinto da ciograve che crea ndash non egrave infatti rivolto ad altro da seacute ma a tuttociograve che viene ad essere e le figure di lassugrave come le affezioni chequaggiugrave seguono necessariamente a quelle figure riguardano un esserevivente che si muove in un certo modo composto e costituito in uncerto modo necessariamente attivo e passivo rispetto a se stessoraquo
laquoὡδὶ μὲν ἴσχοντα κατὰ τὰς ὡδὶ σχέσειςκαὶ θέσεις καὶ σχηματισμούς ὡδὶ δὲ κατὰ τὰς ὡδί ὡςμὴ τοὺς σχηματιζομένους τοὺς ποιοῦντας εἶναι ἀλλὰ τὸνσχηματίζοντα μηδ αὖ τὸν σχηματίζοντα ἄλλο ποιοῦνταἄλλο ποιεῖν - οὐ γὰρ εἰς ἄλλο - ἀλλὰ αὐτὸν πάντα τὰγινόμενα εἶναι ἐκεῖ μὲν τὰ σχήματα ἐνθαδὶ δὲ τὰ συνεπόμενατοῖς σχήμασιν ἀναγκαῖα παθήματα περὶ τὸ οὑτωσὶκινούμενον ζῷον εἶναι καὶ αὖ περὶ τὸ οὑτωσὶ συγκείμενονκαὶ συνεστὼς φύσει καὶ πάσχον καὶ δρῶν εἰς αὐτὸ ἀνάγκαιςraquo (33 32-41)
Osserviamo una nuova occorrenza del nostro terminei alla l 33 39 il nostro verbo caratterizza luniverso come vivente animato (come in
l 33 31-32) κινούμενον ζῷον
Ancora una volta il tutto egrave concepito come un vivente dotato di un certo movimento(33 38-39) in questo movimento egrave compreso lagire e il patire di questo essere con se stessovivente in cui certe configurazioni assunte dai corpi celesti trovano una corrispondenza conle affezioni che si producono quaggiugrave Lunico vero responsabile di tutto ciograve che si producee di tutto ciograve che accade egrave lanima che genera tutte queste cose stando rivolta a se stessaOra armonia e ordine delle parti del tutto noncheacute le disposizioni che derivano daconfigurazioni differenti dipendono tutte da ununica ragione formale (33 1) che determinail moto celeste e quello di quel vivente unitario nella sua interezza
Il potere che gli astri esercitano (δυνάμεις 35 1) va assegnato tanto alla loro specificanatura (34 17) quanto alle loro configurazioni (34 15) tuttavia tale potere non deve la suaefficacia neacute ai corpi astrali (οὔτε τοῖς σώμασιν 35 4) neacute ad una loro scelta (οὔτε ταῖςπροαιρέσεσιν 35 5) al contrario le costellazioni sono οἱ σχηματισμοὶ κατὰ λόγον (35 12)
265 Su questo argomento rimando allo scritto I 6 (1) Sul bello e I 3 (20) Sulla dialettica266 Il riferimento egrave qui allanima del tutto che pone regge e governa luniverso su questo punto si vedasupra n 97
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mentre ogni singolo astro egrave κατ ἀριθμοὺς (35 13) e si comporta come le membra nelladanza di questo vivente Gli astri e le figure che tracciano nei cieli dipendono da quellastessa ragione formale tramite cui lanima ha agito nella disposizione del tutto gliσχηματισμοὶ equivalgono alle proporzioni e ai ritmi di questo vivente
Il sole e le altre stelle traggono la propria capacitagrave di esercitare il proprio potere sullevicende terrestri certo non intenzionalmente ma permanendo nella contemplazione dellerealtagrave di lassugrave da ciograve derivano i loro influssi come il riscaldare le cose che si trovanoquaggiugrave mentre se altri effetti si producono ciograve egrave dovuto a quella trasmissione progressivaoperata dalla potenza vegetativa267 cosigrave anche gli altri astri organizzati in ununicaconfigurazione trasferiscono il proprio potere δύναμις (35 43) involontariamente e comeirraggiandolo e donano prima una disposizione poi unaltra (διάθεσιν ἄλλην καὶ ἄλληνδιδόναι 35 45)
Luniverso dunque comprende potenze variegate e infinite (δυνάμεις ἄπειροι καὶποικίλαι 36 2) poicheacute comprende tutte le ragioni formali (λόγοι πάντες 36 1) ed egrave quindiestremamente vario Questo universo egrave divenuto cosmo non percheacute provvisto di un ordinefra i suoi componenti ma percheacute dotato di unanima che lo rende vivo e vigile
laquoperciograve a questo punto siamo anche in grado di risolvere questoproblema vale a dire come mai in un essere animato si trovilinanimato In realtagrave per quel che si egrave detto possiamo concludere chediversi sono gli esseri e i loro modi di vita nelluniverso soltanto noiconsideriamo privo di vita ciograve che ai nostri sensi non sembramuoversiraquo
laquoδιὸ καὶ ἐνταῦθα λύοιτο ἂν ἡ ἀπορία ἡ πῶς ἐν ζῴῳ ἐμψύχῳ ἄψυχονmiddotοὕτως γὰρ ὁ λόγος φησὶν ἄλλο ἄλλως ζῆν ἐν τῷ ὅλῳ ἡμᾶς δὲ τὸ μὴαἰσθητῶς παρ αὐτοῦ κινούμενον ζῆν μὴ λέγεινraquo (36 15-18)
Isoliamo una nuova occorrenza del nostro terminei alla l 36 18 il nostro verbo indica ciograve che da una prospettiva empirica non si
muove da se stesso τὸ μὴ αἰσθητῶς παρ αὐτοῦ κινούμενον a questaconstatazione empirica consegue laffermazione della non attribuzione della vitaa ciograve che non si muove da se ζῆν μὴ λέγειν (38 18)
Se il nostro universo egrave ciograve che egrave in virtugrave della sua anima allora anche il problemadellinanimato nellanimato diventa un falso problema questo nasce dal fatto che egravecomunemente considerato come privo di vita ciograve che egrave percepito come incapace di muoversida seacute lesempio piugrave semplice che a tal proposito ci si potrebbe raffigurare egrave quello dellapietra che dispone del movimento che riceve da altro e che per questa ragione riteniamocome priva di vita Questo tipo di affermazione dovrebbe valere non solo per le pietre ma
267 Qui il riferimento egrave al lembo estremo dellanima la natura su questo argomento rimando a P HadotLapport du Neacuteoplatonisme agrave la Philosophie de la Nature en Occident laquoErnaos-jahrbuchraquo 37 (1968) pp 91-132 JLaurent Les fondaments de la nature dans la penseacutee de Plotin J Vrin Paris 1992 M I Santa Cruz dePrunes La geneacutese du monde sensible dans la philosophie de Plotin Presses Universitaires de France Paris 1978pp 34-94
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anche per ciograve che nel vivente egrave composto di elementi non piugrave percepibili col risultato che sigiungerebbe ad ammettere che un vivente egrave composto di parti non vive
In realtagrave anche ciograve che non egrave percepito ‒ il movimento della pietra o gli elementi di undato corpo ‒ godono di una vita latente (ζῶν λανθάνον 36 19) per cui il corpo stesso egravecomposto di elementi dotati di una vita particolare e tutte le cose presentano questo poteremeraviglioso (θαυμαστὰς δὲ δυνάμεις 36 20) di modo che ogni essere nel cosmo egravedifferente e dotato di una vita differente con la quale contribuisce alla vita del tutto
laquoluomo non sarebbe spinto a imprese cosigrave grandi se lavessero mossofacoltagrave del tutto inanimate neacute daltra parte luniverso potrebbe viverecosigrave come vive se ognuna delle sue parti non vivesse la sua propria vitandash anche se alluniverso manca la sceltaraquo
laquoμὴ γὰρ ἂν κινηθῆναι ἐπὶ τοσαῦτα ἄνθρωπον ἐκ πάντη ἀψύχωντῶν ἐν αὐτῷ δυνάμεων κινούμενον μηδ αὖ τὸ πᾶν οὕτω ζῆν μὴἑκάστου τῶν ἐν αὐτῷ ζώντων τὴν οἰκείαν ζωήν κἂν προαίρεσιςαὐτῷ μὴ παρῇraquo (36 21-25)
Isoliamo nel nostro passo due nuove occorrenze di κίνησιςi alla l 36 21 il verbo κινέω egrave riferito alluomo che viene mosso verso alcune
azioni κινηθῆναι ἐπὶ τοσαῦτα ἄνθρωπον
ii alla l 36 23 il nostro verbo egrave nuovamente riferito alluomo il quale non potrebbeessere mosso da facoltagrave del tutto inanimate μὴ [hellip] ἐκ πάντη ἀψύχων τῶν ἐναὐτῷ δυνάμεων κινούμενον
Luomo egrave capace di muovere verso cose di tal fatta di compiere azioni di una certalevatura percheacute ciograve da cui muove il suo essere nella sua interezza la sua anima certo maanche ciograve a cui questa si lega egrave provvisto di potenze animate
Cosigrave come nelluomo ognuna delle sua parti ogni osso e ogni muscolo svolge la suapropria e peculiare δύναμις (36 3) cosigrave nel cosmo tutte le parti hanno la propria potenza eciograve che avviene nelluomo egrave una traccia di ciograve che accade nelluniverso e nella rotazione delcielo Cosigrave la vita nelluniverso egrave tale percheacute tutte le sue parti sono dotate di vita certo ilparagone fra luomo e luniverso ha dei limiti percheacute ciograve che luomo compie puograve esseresoggetto a condizione e a scelta mentre cosigrave non egrave per luniverso (προαίρεσις αὐτῷ μὴπαρῇ 36 24-25) La natura non agisce infatti come un artigiano e la sua azione non egrave ilfrutto del calcolo e dellintenzione ma viene prima di questi268
Tutte le cose hanno il loro potere di agire e patire percheacute parti animate delluniversovivente non si puograve in alcun modo comprendere la capacitagrave produttiva del fuoco o deglialtri elementi (37 3) se non li si riconduce a questunico universo queste sono infatti partidelluniverso non tanto per il corpo quanto per lanima del tutto che fa essere e rende vivetutte le cose proprio in virtugrave della partecipazione a questanima ogni essere egrave dotato di un
268 Come egrave spiegato in III 8 (30) cfr IV 3 (27) IV 4 (28) 13 5-10 Su questo argomento si veda J L Lesfondements p 189 e ss supra n 97
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potere non razionale (δύναμίν ἄλογον 37 12)269 Molte cose si producono in virtugrave di questopotere e non in virtugrave del calcolo e della scelta infatti in natura non egrave necessario che un attoriproduttivo sia frutto di scelta e di coscienza (37 22-23) Certo questa δύναμις puograve esseremeno forte in alcuni esseri e piugrave forte in altri come nel caso di quelle realtagrave celesti chegodono di una natura piugrave pura (37 17)
laquogli influssi dunque che vengono dalluniverso dalla sua vitaparticolare senza che nulla li stimoli o anche per stimolazione diqualcosaltro per esempio delle preghiere semplici o cantate comevuole larte questi influssi devono essere attribuiti non a quel singolocorpo celeste ma alla natura delleffetto prodottoraquo
laquoἅτε οὖν ἐξ αὐτοῦ μηδενὸς κινήσαντος ἐκ τῆς ἄλληςαὐτοῦ ζωῆς γίνεται [καὶ ὅλως ὅσα ἐξ αὐτοῦ] ὅσα τεκινήσαντος ἄλλου οἷον εὐχαῖς ἢ ἁπλαῖς ἢ τέχνῃ ᾀδομέναιςταῦτα οὐκ εἰς ἐκεῖνον ἕκαστον ἀλλ εἰς τὴν τοῦδρωμένου φύσιν ἀνενεκτέονraquo (38 1-5)
Allinterno di questo passo troviamo due nuove occorrenze del nostro termine i in un primo caso il riferimento egrave ad unassenza di movimento μηδενὸς
κινήσαντος (38 1) alcune cose nelluniverso si producono senza unasollecitazione queste vanno ricondotte a qualche aspetto particolare della vitadelluniverso
ii nel secondo caso il riferimento egrave alla presenza di uno stimolo ὅσα τε κινήσαντοςἄλλου (38 3-4) come ad esempio semplici preghiere o invocazioni fatte ad artein corrispondenza del quale si produce una qualche influenza
Gli influssi che in questo modo si producono in presenza o in assenza di unastimolazione non vanno in alcun modo attribuiti ad un particolare astro bensigrave alla naturadelleffetto che riflette la simpatia del tutto
Alle realtagrave celesti va attribuito unicamente un influsso positivo la produzione di ciograve checontribuisce alla vita e al suo accrescimento ciograve non impedisce che alcuni effetti possanorisultare negativi e talvolta dannosi secondo alcune discriminanti ad esempio la capacitagravedel sostrato di accogliere in misura maggiore o minore gli influssi benefici (38 9-10) oppureuna certa interazione degli influssi astrali
Lintreccio di tutte le parti delluniverso egrave guidato dallunitagrave tutte le cose sinseriscono econtribuiscono allarmonia del tutto persino quelle contrarie (38 18)270 infatti tutte le coseappartengono allunitagrave
Dunque bisogna asserire che molti eventi dipendono dagli astri dalla loro natura e dalloro movimento altri devono essere fatti risalire alla natura del sostrato altri ancoradipendono da noi271 Inoltre queste differenti cause sintrecciano non rimangono una
269 Il riferimento egrave al fatto che tutti gli esseri di quaggiugrave partecipano della natura270 Cfr IV 3 (27) 15 12271 Cfr III 1 (3) 7
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isolata rispetto allaltra percheacute nelluniverso tutte le cose sono legate nellunitagrave dellanimadisposte secondo un ordine reciproco (συνταττομένων δὲ ἀεὶ πάντων 39 1) tutteconvogliano verso un medesimo e unico fine (ἓν συντελούντων πάντων 39 1-2) che non egravela vita del singolo ma quella del tutto (39 30)
613 Sul potere della magia e degli incantesimi (39 2-45 52)
Posto che gli astri esercitano un influsso sulla sfera terrestre non rimane chedomandarsi se ciograve avvenga anche in relazione a incantesimi e invocazioni che provengonoda quaggiugrave insomma egrave necessario domandarsi se magia e preghiere sortiscano un qualcheeffetto ovvero se anche alle parti di quaggiugrave spetta un potere di influire sulle altre parti esul tutto
Anche la magia puograve essere spiegata tramite la simpatia di tutte le cose ovvero tramitelarmonia delle cose simili il contrasto di quelle dissimili e il contributo di tette le variepotenze a quellunico fine che egrave la perfezione delluniverso vivente Molte cose accadonosenza essere frutto di incantesimi e artifizi Infatti la vera magia egrave quella che si trova neltutto e prende il nome di Amore e Contesa272 Alcune tecniche magiche integrano econvogliano con filtri e fatture questa magia naturale alcuni ingredienti somministratiappositamente su certi individui sono in grado di scatenare una forza attrattiva sonoportatori di erotismo capaci di congiungere anime differenti (40 10-14) ancora una voltasono le figure σχήματα (40 14) ad essere utilizzate nelle arti magiche percheacute capaci diattrarre altri influssi secondo quei poteri elencati anche in precedenza (35 49)
Un mago che volesse esercitare la sua magia al di fuori di questo universo nonsortirebbe alcun effetto il segreto dei suoi poteri magici sta proprio in quel legame checontraddistingue questo vivente unitario nella capacitagrave di una parte di subire affezione daparte di unaltra quindi in ultima istanza nella simpatia del tutto
laquoMa il sole o un altro astro non ascolta E ciograve che si realizza secondo lesue preghiere dipende dalla simpatia di una parte con laltra come inuna corda tesa se egrave mossa in basso anche la parte in alto si muoveSpesso inoltre se si muove una corda anche laltra in qualche modosente il movimento per via della consonanza e per il fatto che sonoaccordate secondo un unico accordo E se il movimento si trasmetteperfino da una lira allaltra per via della simpatia allora nelluniversoesisteragrave ununica armonia anche se costituita da opposti in effetti essaegrave formata da elementi simili tutti appartenenti ad una stessa natura edoppostiraquo
laquoὁ δὲ ἥλιος ἢ ἄλλο ἄστρον οὐκ ἐπαίει καὶ γίνεταιτὸ κατὰ τὴν εὐχὴν συμπαθοῦς μέρους μέρει γενομένουὥσπερ ἐν μιᾷ νευρᾷ τεταμένῃ κινηθεῖσα γὰρ ἐκ τοῦ κάτωκαὶ ἄνω ἔχει τὴν κίνησιν πολλάκις δὲ καὶ ἄλλης κινηθείσης
272 Il riferimento egrave a Empedocle 31 B 17 vv 6-8 Diels-Kranz Die Frangmente der Vorsokratiker Griechisch undDeutsch von H Diels Herausgegeben von W Kranz 3 voll Weidmann Berlino 1951-1952sup2 fr 31 vv 6-8p 39
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ἄλλη οἷον αἴσθησιν ἔχει κατὰ συμφωνίαν καὶ τῷ ὑπὸ μιᾷἡρμόσθαι ἁρμονίᾳ εἰ δὲ καὶ ἐν ἄλλῃ λύρᾳ ἡ κίνησις ἀπἄλλης ἔρχεται ὅσον τὸ συμπαθές καὶ ἐν τῷ παντὶ τοίνυνμία ἁρμονία κἄν ἐξ ἐναντίων ᾖ καὶ ἐξ ὁμοίων δέ ἐστι καὶπάντων συγγενῶν καὶ τῶν ἐναντίωνraquo (41 1-9)
Isoliamo allinterno del nostro passo quattro nuove occorrenze del nostro terminei la prima compare alla l 41 3 e designa il movimento di ununica corda dello
strumento [scil νευρά] κινηθεῖσα γὰρ ἐκ τοῦ κάτω si tratta di un movimentoἐκ τοῦ κάτω
ii la seconda occorrenza la troviamo alla l 41 4 il nostro sostantivo designa ilmovimento che si egrave prodotto nella parte alta della corda ἄνω ἔχει τὴν κίνησινpur se partito dal basso
iii la terza occorrenza la troviamo nuovamente alla l 41 4 il nostro verbo designa ilmovimento di unaltra corda in risposta al movimento di una prima ἄλληςκινηθείσης ἄλλη ciograve avviene come fosse una sensazione in virtugrave di consonanzae del loro accordo in un unica armonia
iv la quarta occorrenza compare alla l 41 6 il nostro sostantivo indica ilmovimento che viene trasmesso da una lira allaltra in virtugrave della simpatia ἐνἄλλῃ λύρᾳ ἡ κίνησις ἀπ ἄλλης ἔρχεται ὅσον τὸ συμπαθές
Ancora una volta al passo riportato deve essere riconosciuta una forte valenzaesplicativa le quattro occorrenze di κίνησις rinvenibili vanno lette proprio in questo sensocome un tentativo di spiegare la simpatia e il legame che intercorre fra le parti delluniversopreghiere e incantamenti operati dagli uomini acquisiscono un certo potere solo percheacuteallinterno di una catena di relazioni simpatetiche lesempio delle corde della lira haproprio lo scopo dillustrare un tale meccanismo mostrando il modo in cui si propaga ilmovimento in un sistema simpatetico
Presa ununica corda tesa se si produce un movimento in basso si determineragrave ancheun movimento nella parte alta della corda (41 4) Inoltre se si considerano due cordedistinte il movimento di una puograve coinvolgere laltra come se una percepisse le vibrazionidellaltra in virtugrave di una sinfonia (κατὰ συμφωνίαν 41 5) e poicheacute legate in ununicaarmonia (41 5-6) Ma il movimento non si propaga solo nella stessa corda o da corda acorda di uno stesso strumento ma anche da uno strumento allaltro per il fatto che questisono uniti simpateticamente (41 7)
Allo stesso modo bisogna immaginare che accada nelluniverso in cui un influsso puograveinteressare parti anche parti diverse e lontane in virtugrave di quellunica armonia del tutto (ἐντῷ παντὶ τοίνυν μία ἁρμονία 41 8) formata tanto da elementi simili quanto da quelliopposti che appartengono ad un tutto omogeneo
Bisogna pertanto concludere che gli astri non ascoltano le preghiere (41 1) neacuteaccolgono le sensazioni provenienti da quaggiugrave neppure gli influssi che da essi derivano inrisposta alle nostre preghiere sono il frutto di una scelta bensigrave dipendono da un accordoarmonico e dallunione simpatetica
Per tale motivo gli astri non necessitano della memoria (42 1)117
62 Limmagine dellanima come cerchio in movimento (10 1-15-20)
Luniverso egrave un tutto unitario proprio in virtugrave dellanima che dagrave forma e vita a tutte lesue parti di modo che tutto egrave retto dalla medesima armonia Questo legame simpatetico cheunisce le parti del tutto lo rende al contempo ordinato e intelligibile di modo che a partireda una determinata conoscenza si perviene ad unaltra dal causato egrave possibile risalire allacausa dedurre il conseguente dal precedente Ciograve significa che egrave possibile cogliere nonsoltanto il legame delle realtagrave terrestri a quelle celesti ma anche quello di queste ultime allerealtagrave intelligibili i cieli infatti sono κατὰ λόγον (35 12) cioegrave dipendono da quelle ragioniformali che lanima contempla in seacute nel suo principio quelle stesse ragioni formali da cuiderivano le ragioni seminali che ordinano questo cosmo (39 3-10)
La realtagrave sensibile dalla sfera terrestre a quella celeste egrave dunque legata e ancorata aquella intelligibile per il tramite dellanima tutte le realtagrave dipendono nel loro essere e nellaloro intelligibilitagrave dalla realtagrave che le precede Limmagine dei cerchi concentrinci ha propriola valenza di esemplificare questordine273
laquoVenerabile egrave unanima siffatta simile ad un cerchio che si adattaintorno al centro prima superficie estesa dopo il centro estensioneinestesa cosigrave infatti possiede ogni cosa Se poi uno volesse considerareil bene come il centro considereragrave lintelletto come un cerchioimmobile e lanima come un cerchio mobile mosso dal desiderioLintelletto infatti possiede e circonda il bene immediatamente mentrelanima desidera il bene al di lagrave dellessere La sfera delluniverso poiche contiene lanima cosigrave desiderante si muove anchessa spinta daldesiderio naturale Ma il suo desiderio naturale come corpo egrave rivolto aciograve che rispetto ad esso egrave interno il che significa abbracciarlo e girarglituttattorno con se stesso quindi muoversi in circoloraquo
laquoσεμνὸν γάρ τι καὶ ἡ ψυχὴ ἡ τοιαύτη οἷον κύκλος προσαρμόττωνκέντρῳ εὐθὺς μετὰ κέντρον αὐξηθείς διάστημα ἀδιάστατονοὕτω γὰρ ἔχει ἕκαστα εἰ δὲ τἀγαθόν τις κατὰ κέντροντάξειε τὸν νοῦν κατὰ κύκλον ἀκίνητον ψυχὴν δὲ κατὰκύκλον κινούμενον ἂν τάξειε κινούμενον δὲ τῇ ἐφέσεινοῦς γὰρ εὐθὺς καὶ ἔχει καὶ περιείληφεν ἡ δὲ ψυχὴ τοῦἐπέκεινα ὄντος ἐφίεται ἡ δὲ τοῦ παντὸς σφαῖρα τὴνψυχὴν ἐκείνως ἐφιεμένην ἔχουσα ᾗ πέφυκεν ἐφίεσθαι
273 In riferimento a questa metafora rimando allo studio di J-F Pradeau Limitation du principe Plotin et laparticipation J Vrin Paris 2003 p 51 e ss sul valore della metafora nellargomentazione plotiniana M DiPasquale Barbanti La Metafora in Plotino Bonanno Catania 1981 R Ferwerda La signification des images etdes meacutetaphores dans la penseacutee de Plotin J B Wolters Groningen 1965 E A Moutsopoulos Le problegraveme delimaginaire chez Plotin J Vrin Paris 1980 JM Charrue Plotin et limage laquoLes eacutetudes classiquesraquo 73 (2005)pp 39-66 Tramite questa immagine sono rappresentati non solo le analogie e le differenze fra i vari livellisi realtagrave ma anche come ognuna di queste abbia al proprio centro il primo principio come suofondamento per un approfondimento e un ampliamento su questi temi si veda W Beierwaltes Denkendes Einen Studien zur neuplatonischen Philosophie und ihrer Wirkunggeschichte V Klostermann Frankfurt1985 trad it Pensare lrsquoUno Studi sulla filosofia neoplatonica e sulla storia dei suoi influssi introduzione di GReale trad di ML Gatti Vita e Pensiero Milano 1991 S Lavecchia Una via che conduce al divino lalaquohomoiosis theoraquo nella filosofia di Platone pref di Thomas Alexander Szlezaacutek Vita e Pensiero Milano 2006
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κινεῖται πέφυκε δὲ ᾗ σῶμα τοῦ οὗ ἐστιν ἔξω ἐφίεσθαιτοῦτο δὲ περιπτύξασθαι καὶ περιελθεῖν πάντη ἑαυτῷκαὶ κύκλῳ ἄραraquo (16 20-31)
Osserviamo nel nostro passo quattro nuove occorrenze di κίνησιςi la prima compare alla l 24 e presenta una caratterizzazione metaforica
dellIntelligenza espressa nei termini di un cerchio immobile νοῦν κατὰ κύκλονἀκίνητον (16 24)
ii alle ll 24-25 egrave indicata una seconda caratterizzazione questa volta dellanimarappresentata da un cerchio che contrariamente al primo egrave dotato di movimentoψυχὴν κατὰ κύκλον κινούμενον
iii il moto del cerchio dellanima ha la propria origine nel desiderio κινούμενον δὲτῇ ἐφέσει (16 25)
iv alla l 16 28 il verbo κινέω designa il movimento della sfera del tutto unmovimento che avviene secondo un desiderio naturale [scil τοῦ παντὸς σφαῖρα]πέφυκεν ἐφίεσθαι κινεῖται
Il centro di questi cerchi egrave il bene ed egrave proprio il punto di riferimento che permette dicomprendere la caratterizzazione e i rapporti fra le realtagrave che si dispongono intorno aquesto centro Infatti lIntelligenza egrave rappresentata dal cerchio piugrave prossimo al bene ha ilpossesso di questo avvolgendolo (νοῦς εὐθὺς καὶ ἔχει καὶ περιείληφεν 16 26) propriopercheacute lIntelligenza ha immediatamente presso di seacute il bene-centro il cerchio che larappresenta non necessita di movimento Lanima invece desidera il bene che egrave oltrelIntelligenza e pertanto si muove insieme a questa va posta pure la sfera del tutto che simuove anchessa di un moto naturale (16 28-29) Ora poicheacute la natura di questultimarealtagrave egrave quella del corpo il suo desiderio egrave come se provenisse dallesterno per cui ambisceanchessa al centro e al bene lo circonda compiendo un giro intorno a seacute quindi percorreunorbita circolare
Questo schema concentrico acquisisce un certo potere esplicativo in relazione ai nessifondativi e strutturali fra le realtagrave esemplificando la natura del loro legame nei termini diuna certa affinitagrave e un certo possesso del principio da cui derivano ma anche delladifferenza rispetto a questo Ora nelle realtagrave di lassugrave questa differenza non si esprime senon nel modo dellalteritagrave mentre esterioritagrave e separazione locale come ci ha mostrato ilriferimento alla sfera del tutto non appartengono che alle realtagrave di quaggiugrave274
Tuttavia lanima egrave apparsa legata tanto al proprio principio quanto alla sfera del tutto egravenecessario chiarire quale sia il rapporto dellanima con questultima realtagrave il cui movimentoha una connotazione spaziale e temporale dopo aver escluso che le anime degli astri sianocapaci di memoria la domanda egrave ora rivolta allanima nella sua interezza infatti dalmomento che gli astri stanno sempre rivolti lassugrave e non hanno neacute coscienza neacute memoria delmovimento percorso si puograve dire altrettanto di quellanima che invece ha propriamente ache fare con le realtagrave di quaggiugrave percheacute egrave il loro principio ordinatore e loro guida
274 Su questi argomenti rimando alla lettura del capitolo dedicato allo scritto V 1(10) Le tre ipostasioriginarie
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La questione risulta ancora piugrave complessa e spinosa se si considera che proprio il tempointrattiene un certo legame con lattivitagrave dellanima percheacute deriva proprio da questa(ὑποστάσει τὸν χρόνον περὶ τὴν τῆς ψυχῆς ἐνέργειαν καὶ ἐξ ἐκείνης 15 4)275 Ora se iltempo possiede diversitagrave e divisione (15 8-9 e 15 5-4) anche gli atti dellanima da cui iltempo origina dovrebbero risultare divisibili e in successione e di questo svolgimentolanima dovrebbe avere ricordo
Ora egrave proprio in virtugrave del legame dellanima col suo principio un legame che sicostituisce al contempo nellidentitagrave e nella differenza276 che una tale considerazione vieneesclusa infatti come lIntelligenza egrave completamente avulsa dal prima e dal poi (19 5-6)priva di ogni mutamento e la sua egrave una vita unica nella dimensione delleterno (15 2) cosigravela realtagrave psichica le nostre anime insieme a quella del tutto sono ἀίδιοι ψυχαί (15 17) iltempo viene dopo di queste (χρόνος ὕστερος 15 18) insieme a quanto di temporale espaziale contiene
Lattivitagrave dellanima dipende dalla saggezza dellIntelligenza una saggezza che permanestabilmente (μενούσης φρονήσεως 10 12) e che egrave inalterabile (οὐ τρεπομένης 10 13)Queste caratteristiche valgono dunque anche per lattivitagrave psichica questa infatti nonsubisce deviazioni come il cessare di rivolgersi allIntelligenza o il cessare di dominare larealtagrave sensibile E neppure la sua volontagrave egrave diversa dalla saggezza che lanima stessapossiede per il suo legame con lIntelligenza (12 46) Lanima dunque permane uguale a sestessa (10 26) se unica egrave lanima una egrave la sua azione (μία ψυχὴ καὶ ἓν ἔργον 10 15)unazione che non presenta neacute una successione temporale neacute la successione che egrave propriadel ragionamento e del dubbio infatti non agisce progettando calcolando di volta in voltama dispone di tutte le cose in una dimensione eterna (9 1-2) Ciograve significa che da un latolanima riproduce in immagini lordine intelligibile che contempla (10 12) questo modellosecondo cui lanima produce permane in se stesso ma non come un qualcosa di altrodallanima ma come un paradigma che lanima ha in se stessa (12 33-34) come esemplificala metafora dei cerchi concentrici lanima non possiede il proprio principio come una realtagraveanteriore che deve raggiungere il suo egrave un movimento vitale e non spaziale percheacute quellarealtagrave egrave eternamente presente in lei In questo senso lanima giagrave conosce e non si mette incerca di qualcosa neacute ha bisogno di acquisire qualche conoscenza la sua egrave una saggezza chesi trova in una condizione di quiete (12 17) percheacute possiede in seacute il suo traguardo infatti lasaggezza non le egrave estranea (12 47) tantegrave che produce senza ricorrere ad uno strumentoacquisito (12 48) lanima possiede questa saggezza che egrave ragione formale insieme di tuttele cose (11 27)
Cosigrave mentre le ragioni formali nellanima sono tutte insieme (16 5-6) successione eseparazione si realizzano quaggiugrave (16 19) e mentre il principio egrave stabile ciograve che si genera egravevario e multiforme tutti i cambiamenti che intercorrono nello sviluppo biologico di unmedesimo vivente vanno ricondotti allo svolgimento di quella ragione seminale di cuidispone nella sua completezza (11 23)
E questo dispiegarsi egrave un dispiegarsi naturale che muove internamente e dal principio egrave
275 Cfr III 7 (45) 11-13276 W Beierwaltes Identitaumlt und Differenz V Klostermann Frankfurt 1980 trad it Identitagrave e differenzaintroduzione di A Bausola trad di S Saini Vita e Pensiero Milano 1989 M Ninci Un problema plotinianolidentitagrave con luno e lalteritagrave da lui laquoGiornale Critico della Filosofia Italianaraquo 21 (2001) pp 461-506
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questo lordine che la parte piugrave estrema dellanima la natura dispone nel tutto e nei singoliesseri (11 1-2) La natura viene dopo la saggezza ed egrave unimmagine di questa (13 3) econserva la luce delle ragioni formali che contempla nellanima (13 5) Cosigrave come nelsingolo vivente i processi sono molti e dispiegati nel tempo (11 19) cosigrave anche nel tutto leparti si comportano come gli organi di un unico vivente e lordine naturale che le armonizzaegrave simile a quello che regola i singoli germogli di unintera pianta (11 11)
In questo modo la saggezza dellanima si riflette nella saggezza e nella stabilitagrave delcosmo saggezza varia e semplice nello stesso tempo che determina la permanenza pur nelmovimento di questunico grande vivente
Ma se ciograve da cui dipende lattivitagrave dellanima egrave questa stessa saggezza che lanimapossiede non si puograve neppure sostenere che lanima conosca i suoi atti in modo parziale esecondo il tempo li conosce come la sua stessa unica vita (9 3) una vita eterna e infinita (917) e un unico atto che egrave rivolto al tutto In questo modo lanima genera e governa tutte lerealtagrave con lo stesso ordine con cui dirige il moto orbitale
Pertanto ciograve che lIntelligenza ha di suo lanima invece lo riceve eternamente e la sua vitaconsiste in una comprensione eterna delle realtagrave che le appaiono per questo lanima nonnecessita di acquisire alcuno strumento neacute di operare tramite calcolo e ragionamentoqueste infatti costituirebbero per lei insieme alla memoria unaggiunta e un qualcosa diesterno invece lanima ha la capacitagrave di prevedere il prodursi delle realtagrave percheacute per lei ilpensiero del futuro in nulla egrave diverso da quello del presente (12 27-28)
La natura invece non ha alcuna conoscenza ma si limita a creare trasferendo nella realtagravemateriale e corporea ciograve che possiede in ciograve opera come un corpo caldo che dona la formaal corpo con cui egrave in contatto senza perdere il suo calore (13 10-11) lattivitagrave produttivadella natura non egrave in alcun modo frutto di deliberazione questa neacute ha percezione ocognizione di sorta (13 14) non ha rappresentazione e neanche memoria (13 11-12)
63 Sul movimento e sullanima della terra (22 1-27 37)
Dopo aver stabilito che allanima dei cieli e a quella del tutto non appartiene in alcunmodo la memoria lanalisi gravita ora sulla sfera terrestre per comprendere se anche laterra disponga di unanima e di quali facoltagrave questa sia capace
laquopercheacute infatti potrebbero averla [scil lanima] i corpi ignei e non ilcorpo terrestre Sia questo che quelli sono corpi e neppure gli astripossiedono muscoli carne sangue o umori come non li possiede laterra bencheacute la terra sia piugrave varia e composta da ogni genere di corpoSe poi si obbietta che la terra si muove con difficoltagrave questo si riferiscesolo allassenza del movimento localeraquo
laquoδιὰ τί γὰρ τὰ μὲν πύρινα δύναται τὸ δὲ γήινον οὔ σῶμα γὰρἑκάτερον καὶ οὐκ ἶνες οὐδὲ ἐκεῖ οὐδὲ σάρκες οὐδ αἷμα οὐδὲ ὑγρόνκαίτοι ἡ γῆ ποικιλώτερον καὶ ἐκ πάντων τῶν σωμάτων εἰ δὅτι δυσκίνητον τοῦτο πρὸς τὸ μὴ κινεῖσθαι ἐκ τόπου λέγοιτις ἄνraquo (22 22-27)
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i Nella sua prima occorrenza il nostro termine egrave qualificato come un δυσκίνητον(22 26) cioegrave come un movimento che avviene con particolare difficoltagrave si trattadella caratterizzazione del movimento della terra
ii la seconda occorrenza si ricollega alla prima nuovamente a proposito della terraegrave fatto riferimento alla mancanza di un particolare tipo di movimento quellolocale μὴ κινεῖσθαι ἐκ τόπου (22 26)
La difficoltagrave di movimento della terra egrave collegata allassenza di un moto locale Chequesta venga identificata come uno dei corpi piugrave stabili e pesanti meno inclini almovimento non risulta un dato nuovo giagrave nel ventiseiesimo scritto la terra risultavacontrapposta al fuoco e alla sua estrema mobilitagrave nel confronto a quello che fra i corpi egrave ilpiugrave stabile di tutti (ἐπὶ τῶν σωμάτων μᾶλλον γῆς ἑστώσης277) questo stesso confronto egravepresente nel passo riportato la domanda riguarda il percheacute si conceda tanto facilmenteunanima ai corpi di natura ignea ‒ probabilmente il riferimento egrave al corpo del cielo che egravecostituito principalmente di fuoco278 ‒ e non si debba invece concederla alla terra
Ancora una volta il movimento egrave concepito come il fattore che denota un essere dotatodi anima tanto che lassenza del movimento locale potrebbe indurre a credere che la terranon sia animata In realtagrave va messa in evidenza una precisazione le difficoltagrave di movimentosono riferite esclusivamente nel caso della terra al moto locale si potrebbe ipotizzare che laterra disponga di ulteriori movimenti esenti invece da difficoltagrave
Bisogna ammettere che anche il corpo terrestre possiede una propria anima e che egrave unvivente divino e dotato dintelligenza il passo riportato inizialmente egrave ripreso in manieraalquanto simile poche righe piugrave avanti
laquoma se egrave cosigrave percheacute non dovremmo assegnare anche alla terra lafacoltagrave di sentire Ma quali sensazioni avragrave Percheacute non il tattoinnanzitutto di una parte rispetto allaltra ndash nel qual caso la sensazioneegrave inviata al principio direttivo ndash e del tutto rispetto al fuoco e aglielementi Se infatti il corpo terrestre si muove con difficoltagrave non perquesto egrave immobile Saranno comunque sensazioni non di piccoli ma digrandi eventi Per quale ragione Percheacute allanima che egrave nella terra nondevono sfuggire i movimenti piugrave grandiraquo
laquoεἰ δὲ τοῦτο διὰ τί οὐ καὶ τὴν γῆν αἰσθάνεσθαι δώσομενἀλλὰ ποίας αἰσθήσεις ἢ διὰ τί οὐ πρῶτον ἁφὴν καὶμέρει μέρους ἀναπεμπομένης ἐπὶ τὸ ἡγούμενον τῆς αἰσθήσεωςκαὶ τῷ ὅλῳ πυρὸς καὶ τῶν ἄλλων καὶ γὰρ εἰ τὸσῶμα δυσκίνητον οὔτι γε ἀκίνητον ἀλλ ἔσονται αἱ αἰσθήσειςοὐ τῶν μικρῶν ἀλλὰ τῶν μεγάλων ἀλλὰ διὰ τίἢ ὅτι ἀνάγκη ψυχῆς ἐνούσης τὰς κινήσεις τὰς μεγίσταςμὴ λανθάνεινraquo (26 5-12)
i Comune egrave lutilizzo alla l 9 del termine δυσκίνητον per designare il movimentodella terra
277 III 6 (26) 6 39 rimando il lettore alle analisi svolte al capitolo quarto278 Sulla natura ignea del cielo come un fuoco che riluce ma non brucia si veda lo scritto II 1 (40)
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ii la seconda occorrenza del nostro termine compare immediatamente dopo pernegare completa immobilitagrave della terra οὔτι γε ἀκίνητον (26 9)
iii alla l 26 11 il nostro sostantivo designa dei movimenti di grossa portata che nondevono sfuggire allanima della terra ἀνάγκη ψυχῆς ἐνούσης τὰς κινήσεις τὰςμεγίστας μὴ λανθάνειν
Se giagrave in precedenza era stata ammessa la presenza dellanima nel corpo della terra siaggiunge la questione ulteriore che qui va dibattuta e a cui queste righe mirano quella dipotere attribuire la capacitagrave di sentire allanima della terra a questa ad esempio nonpossono sfuggire i moti piugrave importanti (2611)
La difficoltagrave del concedere alla terra una capacitagrave sensitiva va incontro a due questionida dirimere occorre stabilire da un lato il valore e la necessitagrave degli organi di senso nelprocesso percettivo quindi ammettere la loro presenza nel corpo terrestre dallaltro il finee lutilitagrave della sensazione per il corpo della terra In riferimento al primo punto le ll 23 32-34 sanciscono la necessitagrave degli organi di senso percheacute abbia luogo il processo percettivo Illoro ruolo risulta infatti indispensabile dal momento che fungono da realtagrave intermedia e diraccordo non solo fra loggetto esteriore e conosciuto e il soggetto conoscente ma anche frala realtagrave psichica intellegibile e quella sensibile Sono infatti gli organi di senso a subire leaffezioni si fanno cioegrave simili alloggetto colto percheacute presentano la medesima affezione esono cosigrave capaci di accogliere quelle forme che poi lanima riconosce Gli organi di sensosvolgerebbero in questo modo la funzione di ldquoproporzionerdquo che mette in relazione i dueestremi lintellegibile e il sensibile i πάθη e gli εἴδε279 sono infatti gli organi di senso arendere possibile la sensazione cioegrave il coglimento da parte dellanima delle qualitagrave dei corpinoncheacute lassunzione della loro forma (231-3) Tuttavia la terra non possiede gli stessiorgani che possediamo noi dal momento che una differenza negli organi si trova anche franoi e gli animali Bisogna invece concepire il sentire dellanima della terra come un sentiresimpatetico basato sulla reciproca sintonia fra le sue parti e il tutto (261-3) In riferimento alproblema dellutilitagrave della sensazione per la terra anche in questo caso viene fornita unarisposta che si basa su una distinzione rispetto agli altri viventi In generale infatti si puogravedire che le sensazioni siano finalizzate allutile percheacute quando un corpo patisce al di sopradi una certa intensitagrave lanima egrave messa in guardia da una tale affezione e scatena quindi unmeccanismo di risposta (24 4-8) Nel caso della terra la sensazione trova la sua utilitagrave inquanto finalizzata alla buona disposizione di tutte le cose e in modo particolare dellevicende umane (2610-15) Lanima della terra ha dunque sensazione in un sensosimpatetico al fine di disporre tutte le sue parti secondo questa simpatia Le piantepossiedono unimmagine di questanima appunto la facoltagrave vegetativa La facoltagrave sensibileviene in un secondo tempo e non egrave piugrave insieme al corpo ma lo domina ancora oltre va postail resto dellanima e lIntelligenza
64 Sul movimento delle facoltagrave psichiche (17 1- 21 21 e 28 1-29 55)
Lindagine si muove ora alla volta delle anime dei viventi particolari queste infatti per
279 Su questo argomento rimando alle considerazioni di E K Emilsson Plotinus on Sense-Perceprion pp63 e ss
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quellanima che condividono col tutto sono soggette alle medesime affezioni cheinteressano quel vivente unitario Tuttavia alcuni esseri sono parti di questo tutto in unsenso speciale percheacute partecipano anche di unaltra anima oltre a questa
laquoMa come mai non sono cosigrave anche in noi i pensieri e i ragionamentidellanima ma quaggiugrave sono nel tempo connessi al dopo e alla ricercaForse percheacute molte sono le parti dellanima che ci governano e simuovono e non un unico principio dominante Si ma anche percheacuteuna parte succede allaltra a seconda del bisogno e delloccasionepresente e non egrave definita in seacute ma sempre in relazione ad altro aqualcosa di esterno di conseguenza la nostra decisione egrave semprediversa e relativa alloccasione quando si presenta il bisogno eallesterno accade ora quello ora questoraquo
laquoἀλλὰ πῶς οὐ καὶ ἐν ἡμῖν οὕτως αἱ νοήσεις αἱ τῆςψυχῆς καὶ οἱ λόγοι ἀλλ ἐνταῦθα ἐν χρόνῳ καὶ τὸ ὕστερονκαὶ αἱ ζητήσεις ὡδί ἀρ ὅτι πολλὰ ἃ ἄρχει καὶ κινεῖταικαὶ οὐχ ἓν κρατεῖ ἢ καὶ ὅτι ἄλλο καὶ ἄλλο πρὸς τὴνχρείαν καὶ πρὸς τὸ παρὸν οὐχ ὡρισμένον ἐν αὐτῷ ἀλλὰπρὸς τὸ ἄλλο ἀεὶ καὶ ἄλλο ἔξω ὅθεν ἄλλο τὸ βούλευμα καὶπρὸς καιρόν ὅτε ἡ χρεία πάρεστι καὶ συμβέβηκεν ἔξωθεντουτί εἶτα τουτίraquo (17 1-8)
i Il verbo κινέω compare alla l 3 in riferimento allanima umana per distinguerele molte cose che la dominano e che la muovono πολλὰ ἃ ἄρχει καὶ κινεῖται(17 3)
Lanima una volta scesa quaggiugrave egrave soggetta a numerose vicissitudini un primo segno diquesta discesa lo si puograve scorgere nella relazione di questanima al tempo e alla successionein cui i suoi ragionamenti e i suoi pensieri sono disposti mentre lassugrave lanima egrave rivoltaeternamente al suo principio quaggiugrave i ragionamenti dellanima si svolgono in unadimensione temporale non piugrave nel modo della compiutezza e delleternitagrave ma nel mododella successione e della ricerca280 Questa temporalizzazione dei pensieri dellanima egraveaccompagnata dal marchio della molteplicitagrave qui infatti non egrave piugrave un unico principio adirigerla e orientarla ma sono molte le cose che la muovono e che la dominano Successionetemporale e molteplicitagrave si manifestano anche nelle parti dellanima la cui operativitagrave sialterna secondo i bisogni e ciograve che di volta in volta egrave presente quelle facoltagrave chefronteggiano queste necessitagrave sono definite in se stesse ma sempre in relazione ad altro(πρὸς τὸ ἄλλο ἀεὶ 17 6) La volontagrave umana dunque egrave in continuo cambiamento relativa aciograve che egrave presente e al bisogno mentre allesterno accade ora questo ora quello
laquoinfatti poicheacute la molteplicitagrave ci governa necessariamente molteplicisono anche le immagini acquisite dallesterno sempre nuove in unaparte rispetto allaltra e tali da impedire i movimenti e le attivitagrave di
280 La natura non conosce ma si limita a creare οὐδὲ οἶδε μόνον δὲ ποιεῖ (13 7-8) lanima che governa tuttele cose conosce tutte le cose in virtugrave della sua saggezza (12 17) sono invece le anime che si spingonoancora oltre ad esercitare il ragionamento e lacquisizione della conoscenza
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ogni altra parte Quando infatti la parte desiderativa egrave eccitatasopraggiunge limmagine relativa una specie di sensazione cheannuncia e dichiara laffezione pretendendo che noi inseguiamo e ciprocuriamo loggetto desiderato Ma necessariamente unaltra partedellanima cade nel dubbio e non sa decidere se inseguire e procurarsiloggetto del desiderio oppure resistere Anche la facoltagrave dellimpetoincitandoci alla vendetta si comporta allo stesso modo quando egraveeccitata e in generale i bisogni del corpo e le passioni sono causa delleopinioni piugrave diverseraquo
laquoκαὶ γὰρ τῷ πολλὰ ἄρχειν ἀνάγκη πολλὰς καὶ τὰς φαντασίας εἶναικαὶ ἐπικτήτους καὶ καινὰς ἄλλου ἄλλῳ καὶ ἐμποδίους τοῖς αὐτοῦἑκάστου κινήμασι καὶ ἐνεργήμασιν ὅταν γὰρ τὸ ἐπιθυμητικὸνκινηθῇ ἦλθεν ἡ φαντασία τούτου οἷον αἴσθησις ἀπαγγελτικὴ καὶμηνυτικὴ τοῦ πάθους ἀπαιτοῦσα συνέπεσθαι καὶ ἐκπορίζειν τὸἐπιθυμούμενον τὸ δὲ ἐξ ἀνάγκης ἐν ἀπόρῳ συνεπόμενονκαὶ πορίζον ἢ καὶ ἀντιτεῖνον γίνεται καὶ ὁ θυμὸς δὲ εἰς ἄμυνανπαρακαλῶν τὰ αὐτὰ ποιεῖ κινηθείς καὶ αἱ τοῦ σώματος χρεῖαι καὶτὰ πάθη ἄλλα ποιεῖ καὶ ἄλλα δοξάζειν raquo (17 8-17)
Isoliamo nel nostro passo tre nuove occorrenze del nostro terminei alla l 10 il termine κινήμασι compare insieme a ἐνεργήμασιν (17 10-11) per
designare lo stato di quei movimenti e di quelle attivitagrave delle varie partidellanima che rimangono impedite ἐμποδίους (17 10)281
ii alla l 17 11 il verbo κινέω designa il movimento della parte appetitivadellanima ἐπιθυμητικὸν κινηθῇ da questo movimento deriva unarappresentazione comunicativa della passione ἦλθεν ἡ φαντασία τούτου οἷοναἴσθησις ἀπαγγελτικὴ καὶ μηνυτικὴ τοῦ πάθους
iii alla l 17 16 il verbo κινέω designa il movimento della facoltagrave irascibile quandoquesta sia accesa da un monito di vendetta ὁ θυμὸς δὲ εἰς ἄμυναν παρακαλῶντὰ αὐτὰ ποιεῖ κινηθείς
La causa dellimpedimento dei movimenti dellanima sta nella molteplicitagrave che unavolta giunta qui la governa si tratta di una molteplicitagrave che per cosigrave dire filtra dallesternoper il tramite di numerose immagini acquisite (φαντασίας ἐπικτήτους 17 9) Alla l 17 11 ilnostro termine designa loperato della facoltagrave concupiscibile quando questa egrave sollecitata siproduce unimmagine delloggetto desiderato oltre la facoltagrave sensitiva altre parti dellanimarimangono coinvolte nei processi desiderativi come ad esempio quelle che decidono seacconsentire o meno allesigenza del desiderio Quando egrave la facoltagrave irascibile ad esseremossa si verifica un processo analogo esigendo non piugrave lottenimento delloggettodesiderato ma la rivalsa
La descrizione del processo desiderativo cosigrave come quello dellimpeto mostrano comelanima risulti coinvolta in essi con varie facoltagrave in questi casi rimangono dunque impeditequelle potenze dellanima non necessarie allespletamento del meccanismo desiderativo o
281 J M Dillon H J Blumenthal Ennead p 370 rimanda a Platone Phaed65 a
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dellira Vi sono poi i bisogni e le affezioni del corpo che suscitano continuamente nuovistati nellanima e nuove opinioni lignoranza del bene fa si che lanima sia trascinatadappertutto dal mischiarsi di tutte queste condizioni nascono ulteriori opinioni Non egravetuttavia la parte migliore dellanima quella da cui scaturiscono opinioni differenti questeinteressano quella parte che egrave comune al corpo caratterizzata dal dubbio e dallinstabilitagrave(17 21)
laquosaragrave dunque conseguente pensare che anche i desideri corporeiabbiano origine da questa natura comune e da si fatta natura corporeaInfatti non egrave al corpo in qualsiasi condizione si trovi che deve essereattribuita lorigine dellappetito e dellimpulso neacute allanima per sestessa deve essere attribuita la ricerca dellamaro e del dolce piuttostoquesto appartiene a ciograve che egrave corpo e perograve non vuole essere soltantocorpo ma ha acquisito movimenti piugrave dellanima stessa e per via diquesta acquisizione egrave costretto a volgersi in piugrave direzioni perciograve in unostato desidera lamaro in un altro il dolce e desidera inoltre essereraffreddato o riscaldato mentre non gli importerebbe nulla se fosseuna natura solaraquo
laquoκαὶ τῶν σωματικῶν δὲ ἐπιθυμιῶν τὴν ἀρχὴν ἐκ τοῦοὕτω κοινοῦ καὶ τῆς τοιαύτης σωματικῆς φύσεως ἀκόλουθοντίθεσθαι γίνεσθαι οὔτε γὰρ τῷ ὁπωσοῦν ἔχοντισώματι δοτέον τὴν ἀρχὴν τῆς ὀρέξεως καὶ προθυμίας οὔτετῇ ψυχῇ αὐτῇ ἁλμυρῶν ἢ γλυκέων ζήτησιν ἀλλὰ ὃ σῶμαμέν ἐστιν ἐθέλει δὲ μὴ μόνον σῶμα εἶναι ἀλλὰ καὶ κινήσειςἐκτήσατο πλέον ἢ αὐτή καὶ ἐπὶ πολλὰ διὰ τὴν ἐπίκτησινἠνάγκασται τρέπεσθαι διὸ οὑτωσὶ μὲν ἔχον ἁλμυρῶνοὑτωσὶ δὲ γλυκέων καὶ ὑγραίνεσθαι καὶ θερμαίνεσθαιοὐδὲν αὐτῷ μελῆσαν εἰ μόνον ἦν raquo (20 1-10)
Allinterno di questo passo troviamo una nuova occorrenza del termine κινήσιςi alla l 20 6 il nostro sostantivo designa i numerosi movimenti che acquisisce il
corpo un corpo che non rimane soltanto corpo ma acquisisce una certa natura(20 2) μὴ μόνον σῶμα εἶναι ἀλλὰ καὶ κινήσεις ἐκτήσατο πλέον
Qui il riferimento egrave ai movimenti del corpo definiti come πλέον (20 8) rispetto a quellidellanima A tal proposito vanno menzionate alcune precisazioni fondamentali il corpo chepossiede tali movimenti presenta la caratteristica di non voler essere soltanto corpo (20 6)infatti poicheacute lanima e il corpo considerato in seacute cioegrave privo di vita sono due natureeterogenee e la loro unione non si realizza perfettamente e nonostante la natura peggiorecerchi di estorcere qualcosa da quella migliore non vi riesce totalmente (18 30) il risultatoegrave cosigrave una terza natura quella del composto o del corpo animato
Il nostro passo si riferisce proprio al corpo cosigrave determinato (τὸ τοιόνδε σῶμα 18 20)282quello animato dalla natura ovvero dalla parte inferiore dellanima Egrave il corpo che non vuole
282 Termine che abbiamo giagrave riscontrato in III 6 (26) 1 cfr Aristotele Metaph Z 10 1035 b 14-16 cfr H JBlumenthal Plotinus p 61 e ss cfr C I Noble How PlotinusSoul Animate his Body The Argument for theSoul-Trace at Ennead 44181-9 laquoPhronesisraquo 58 (2013) 249-279
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rimanere soltanto corpo che acquisisce questa molteplicitagrave di movimenti ed egrave proprio acausa di questa acquisizione che si rivolge a piugrave direzioni queste direzioni sono quelle deldesiderio dellamaro e del dolce dellessere scaldato e raffreddato Di tutte queste cose ilcorpo non avrebbe alcun interesse se fosse considerato semplicemente come una solanatura soltanto come corpo infatti lorigine dellappetito e dellimpulso quindi deimovimenti che via via possiede o che lo interessano non va ricondotta neacute allanima per sestessa neacute al corpo ma alla natura comune
Anche ciograve che riguarda piacere e godimento rientra non nella proprietagrave esclusiva diunanima o di un corpo ma nella composizione dei due (συναμφοτέρου 18 21) Certobisogna specificare come nel provare dolore o piacere sia il corpo cosigrave determinato a subireunaffezione (19 5) mentre egrave lanima sensitiva ad avere una conoscenza priva di qualunqueaffezione (γνῶσιν ἀπαθῆ 18 10) E tuttavia il corpo da solo non potrebbe subire nessunaaffezione
Bisogna invece porre questa natura intermedia e comune percheacute il nostro ldquonoirdquo coincidecertamente con la nostra anima ma anche il corpo non ci egrave estraneo ed egrave in qualche modonostro a tal punto che ce ne prendiamo cura e non rimaniamo affatto indifferenti ai suoipiaceri e alla sue pene Tutto ciograve egrave chiaramente esemplificato nel riferimento al caso deldolore al dito se il dito egrave dolente anche luomo prova questo dolore percheacute quel dito gliappartiene Questo esempio tuttavia non egrave importante solo per il fatto che testimonia dellegame col corpo che egrave nostro e di cui condividiamo nel senso suddetto alcuni stati matestimonia anche dei ruoli distinti giocati dallanima e dal corpo nel caso del sentire Infatti egravenecessario che il patire attenga il corpo mentre lanima pur avvertendo e recependo ildolore non ne rimane affetta se fosse lanima a patire poicheacute egrave tutta in tutto il corpo (ἐνπαντὶ ὅλη τῷ σώματι οὖσα 19 15) non sarebbe in grado di localizzare e determinare queldato dolore Cosigrave nel caso del desiderio la parte vegetativa dellanima apprende il desideriochiaro che ha tuttavia la sua origine nel corpo la sensazione invece apprende limmaginein base alla quale ricerca o fugge loggetto desiderato Pertanto lorigine del desideriobisogna collocarla nel corpo cosigrave determinato che patisce questo soffre e desidera ilcontrario di ciograve che patisce la natura invece si comporta come una madre indovina idesideri del corpo cerca di correggerli quindi si unisce al desiderio del corpocondividendolo Che il corpo sia allorigine del desiderio egrave inoltre dimostrato dalla varietagravedei desideri corporei in relazione alle diverse etagrave che si attraversano o agli astati di malattiae di saluta che si alternano mentre la facoltagrave concupiscibile rimane sempre identica Percheacuteil desiderio che egrave nel corpo si realizzi egrave necessario che si aggiunga la volontagrave di queldesiderio per il tramite del ragionamento Anche la facoltagrave concupiscibile allo stesso modonon egrave immediatamente coinvolta e trascinata in tutto ciograve che desidera il corpo infatti lei nontrae nessun vantaggio dal raggiungimento delloggetto del desiderio
laquocertamente infatti non spettano ad essa il cibo oppure il caldo elumido neacute il sollievo dellessere vuoto o la soddisfazione dellesserepieno ma tutto questo appartiene al corporaquo
laquoοὐ γὰρ δὴ τῷ ἐπιθυμητικῷ ἡ τροφὴ ἢ θερμότης καὶ ὑγρότης [οὐδὲ κίνησις] οὐδὲ κούφισις κενουμένου οὐδὲ
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πλήρωσις μεστουμένου ἀλλ ἐκείνου πάνταraquo (21 19-22)283
Lo stesso tenore argomentativo egrave riservato alle considerazioni in merito alla facoltagraveirascibile (περὶ τοῦ θυμοειδοῦς 28 2) Il tentativo egrave quello di definire che cosa sia la facoltagraveirascibile dove possa collocarsi il principio della sua attivitagrave quale tipo di anima siacoinvolto negli stati dira
laquodunque ammettiamo che la regione intorno al fegato sia lorigine deldesiderio in quanto lagrave egrave piugrave attiva la facoltagrave vegetativa che imprime latraccia dellanima al fegato e al resto del corpo lagrave si trova percheacute lagrave haorigine la sua attivitagrave Ma riguardo alla facoltagrave dellimpeto dobbiamochiederci che cosa sia in se stessa e da quale anima dipenda inoltre sesia solo una sua traccia a produrre il movimento attorno al cuore oqualcosaltro appartenente al composto o se in questo caso non sia unatraccia ma la facoltagrave stessa che causa liraraquo
laquoἔστω δὲ ὁ περὶ τὸ ἧπαρ τόπος τῆς ἐπιθυμίας ἀρχήὅτι τὸ φυτικὸν ἐκεῖ ἐνεργεῖ μάλιστα ὃ τὸ ἴχνος τὸ ψυχικὸντῷ ἥπατι καὶ τῷ σώματι παρέχει ἐκεῖ δέ ὅτι ἐκεῖἄρχεται ἡ ἐνέργεια ἀλλὰ περὶ τοῦ θυμικοῦ τί τε αὐτὸ καὶτίς ψυχή καὶ εἰ ἀπ αὐτοῦ ἴχνος περὶ τὴν καρδίαν ἢ ἄλλοτι τὴν κίνησιν εἰς συναμφότερον τελοῦν παρέχεται ἢ ἐνταῦθαοὐκ ἴχνος ἀλλ αὐτὸ τὸ ὀργίζεσθαι παρέχεταιraquo (28 14-21)
Osserviamo nel passo una nuova occorrenza di κίνησιςi alla l 28 20 il nostro sostantivo designa il movimento che si verifica intorno al
cuore e che confluisce nellorganismo περὶ τὴν καρδίαν τὴν κίνησιν284
Del movimento intorno al cuore vengono individuate due possibili cause o nellanimairascibile in se stessa o in una sua traccia (ἴχνος l 28 19)
Come avremo modo di vedere e come anticipa il nostro passo ciograve che entra in gioconella definizione della facoltagrave irascibile riguarda sia il suo modus operandi sia il centromotore della sua attivitagrave in particolar modo egrave necessario comprendere se questa facoltagraveoperi autonomamente o se invece ndash comegrave il caso della facoltagrave concupiscibile ‒ si trovilegata al concorso di altre facoltagrave Per dirimere questa difficoltagrave si getta lo sguardo a quelliche sono gli ambiti a cui si rivolgono gli scatti dira da un lato questa egrave sollecitata dal patiredel corpo (πάσχῃ τὸ σῶμα μόνον 28 23) ma anche dagli oltraggi subiti da un nostrocongiunto o in generale dalle azioni ingiuste Gli atti irascibili chiamano dunque in causa il
283 Il movimento (l 21 21) insieme a nutrimento riscaldamento fluiditagrave sollievo dallesser vuotosoddisfazione dellesser pieno non interessano la facoltagrave desiderativa bensigrave la natura corporea il passotuttavia egrave oggetto di controversie testuali in quanto [οὐδὲ κίνησις] egrave stato espunto da J Igal Eneacuteadas adloc J M Dillon H J Blumenthal Ennead p 386 indica come fonte del passo Platone Tim 64a-65b esostiene che laquothe phrase [hellip] excised no dubt rightly by Igal can be seen as an ldquointelligentrdquo gloss by areader acquainted whit this passage of the Timaeus where some attention is paid to ldquomotionrdquoraquo284 Rilevo la presenza di numerose traduzioni differenti del passo cfr la presente traduzione con A HArmstrong Plotinus ad loc G Reale Enneadi ad loc E Breacutehier Enneacuteades ad loc
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corpo ma anche la sensazione e una certa comprensione (28 25-26) Il coinvolgimento delcorpo nei processi dimpeto egrave riferito a una sua certa disposizione (σωματικαῖς διαθέσεσιν28 28-29) e in particolar modo allo stato del sangue e della bile che ingeneranocomportamenti irascibili in alcuni individui o negli animali
Proprio dalla regione intorno al cuore si originerebbe quel tipo di sangue che ha a chevedere con lattivitagrave irascibile
laquoE se uno stesso uomo egrave piugrave irascibile quando egrave ammalato che quandoegrave sano o quando non ha toccato cibo che quando lha avuto ciograve rivelache lira o lorigine dellira appartiene ad un corpo determinato e la bileo il sangue come fossero principi animati producono determinatimovimenti cosiccheacute quando quel corpo egrave affetto subito il sangue o labile si agitano quindi si produce una sensazione limmagine mette incontatto lanima con la disposizione di quel determinato corpo elanima si slancia contro la causa del doloreraquo
laquoκαὶ ὅταν οἱ αὐτοὶ νοσοῦντες μὲν ὀργιλώτεροι ἢ ὑγιαίνοντεςἄγευστοι δὲ σιτίων ἢ λαβόντες σώματος τοιοῦδε μηνύουσι τὰςὀργὰς ἢ τὰς ἀρχὰς τῆς ὀργῆς εἶναι καὶ τὴν χολὴν ἢ τὸ αἷμαοἷον ψυχοῦντα παρέχεσθαι τὰς τοιάσδε κινήσεις ὥστε παθόντοςτοῦ τοιοῦδε σώματος εὐθέως κινεῖσθαι τὸ αἷμα ἢ τὴν χολήναἰσθήσεως δὲ γενομένης τὴν φαντασίαν κοινώσασαν τὴν ψυχὴν τῇτοιοῦδε σώματος διαθέσει ἤδη πρὸς τὸ ποιοῦν τὴν ἀλγηδόναἵεσθαιraquo (28 35-43)
Isoliamo allinterno del nostro passo due nuove occorrenze del termine κίνησιςi la prima alla l 28 39 il nostro sostantivo egrave impiegato per indicare un certo tipo
di movimenti prodotti dalla bile e dal sangue χολὴν ἢ αἷμα παρέχεσθαι τὰςτοιάσδε κινήσεις egrave interessante notare come questi movimenti siano ancora unavolta associati alla caratteristica di essere οἷον ψυχοῦντα in questo caso daparte del sangue e alla bile285
ii la seconda la troviamo alla l 28 40 il verbo κινέω indica i movimenti del sanguee della bile al patire del corpo cosigrave determinato παθόντος τοῦ τοιοῦδε σώματοςεὐθέως κινεῖσθαι τὸ αἷμα ἢ τὴν χολήν
I movimenti che si producono nellimpeto hanno la propria origine nel sangue e nellabile che si comportano come se fossero animati questi si mettono in moto quando il corposubisce unaffezione singenera in questo modo un processo percettivo che culmina nellacomunicazione allanima per il tramite della facoltagrave immaginativa di questa disposizionecorporea (σώματος διαθέσει 28 42) lanima quindi si puograve scagliare contro la causa deldolore Questo passo sancisce il ruolo dellorganismo negli stati dirascibilitagrave questa ha percosigrave dire una matrice che egrave ἀλόγως (28 47) e che infine tramite la rappresentazione giungealla ragione Ma cegrave anche limpeto provocato dallassistere a uningiustizia286 in questo caso
285 Analogamente IV 3 (27) 20 41-46286 Cfr III 6 (26) 4 6-13
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il punto davvio sembrano essere le funzioni piugrave alte dellanima (ἄνωθεν δὲ αὖ τὴν ψυχὴντὴν λογισμῷ 28 43) ovvero ἀπὸ λόγου (28 48) per poi ridiscendere alla facoltagrave irascibilein quelle parti predisposte agli attacchi di furore287 Entrambi questi tipi dira dipendonodalla facoltagrave vegetativa (φυτικοῦ καὶ γεννητικοῦ 28 49-50) percheacute preparano il corpo comead apprendere piacere e dolore rendendolo bilioso oppure aspro
laquoTrovandosi in un siffatto corpo la traccia dellanima egrave mossa in questomodo dal dispiacere e dallira e poicheacute ha subito un male cerca inqualche modo a sua volta di fare del male e di rendere gli altri similia seacute Una prova della consustanzialitagrave di questa facoltagrave con quellatraccia dellanima egrave data dal fatto che chi meno desidera i piacericorporei e in generale disprezza il corpo egrave anche meno mosso dalliraraquo
laquoκαὶ [τῷ] ἐν τοιούτῳ [εἶναι] ψυχῆς ἴχνος [τῷ ἐν τοιούτῳ εἶναι] τοιάδεκινεῖσθαι δυσχεραντικὰ καὶ ὀργίλα καὶ τῷ κεκακῶσθαι πρῶτοναὐτὸ κακοῦν πως ζητεῖν καὶ τὰ ἄλλα καὶ οἷον ὁμοιοῦν ἑαυτῷμαρτύριον δὲ τοῦ ὁμοούσιον εἶναι τοῦτο τῷ ἑτέρῳ ἴχνει ψυχῆς τὸτοὺς ἧττον τῶν σωματικῶν ἡδέων ἐφιεμένους καὶ ὅλως σώματοςκαταφρονοῦντας ἧττον κινεῖσθαι πρὸς ὀργὰς [καὶ ἀλόγῳἀπαθείᾳ]raquo (28 52-59)
Isoliamo nel nostro passo due nuove occorrenze del nostro terminei la prima alla l 28 53 il verbo κινέω egrave riferito alla traccia dellanima e indica il
suo essere mossa in un certo modo da parte dellira e dellirritazione ψυχῆςἴχνος τοιάδε κινεῖσθαι δυσχεραντικὰ καὶ ὀργίλα
ii la seconda la troviamo alla l 28 58 il nostro verbo compare nuovamente inrelazione allira per mettere in evidenza la relazione fra il corpo cosigrave determinatoe facoltagrave irascibile tanto piugrave ci si allontana dal corpo e dai suoi piaceri tantomeno si egrave mossi dallira ἧττον τῶν σωματικῶν ἡδέων ἐφιεμένους καὶ ὅλωςσώματος καταφρονοῦντας ἧττον κινεῖσθαι πρὸς ὀργὰς
Qui il movimento egrave quello della traccia dellanima che reagisce alle cose spiacevoli e aquelle irritanti Questa traccia dellanima cioegrave la facoltagrave vegetativa condivide la medesimasostanza288 della facoltagrave irascibile in ragione del fatto che lagrave dove non si egrave avvezzi ai piaceridel corpo e anzi questultimo egrave tenuto in spregio si egrave meno soggetti allirascibilitagrave Il fattoche quegli esseri che dispongono unicamente della facoltagrave vegetativa come le piante nonsiano irascibili egrave dovuto non al fatto che la facoltagrave vegetativa non abbia parte nei processidimpeto bensigrave alla mancanza del sangue e della bile e della facoltagrave sensitiva se infatti lasensazione ci fosse si verrebbe a generare quellimpulso (ὁρμή 28 63) diretto contro ciograve checausa il danno In merito alla divisione della parte irrazionale dellanima nelle specieconcupiscibile e irascibile dove la prima egrave concepita come potenza vegetativa e la seconda
287 J M Dillon H J Blumenthal Ennead sottolinea che laquohowever thymos needs a sense-datum andor amental image to provoke it and as remarked above the latter can just as well be provided by the reason(logismos) on the basis of its cognition of an insult or an outrageraquo p 411288 Sul termine rimando a Armstrong Plotinus p 219
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come una traccia di questa nel sangue nella bile o nel composto una tale distinzione variferita ai loro ὀρεκτικά (28 71) e non alla loro sostanza289
laquocome mai dunque il corpo se egrave simile ad un oggetto riscaldatopiuttosto che a uno illuminato quando laltra anima se ne va nonconserva nulla di vitale In effetti qualcosa resta per un po di tempo mapoi scompare rapidamente come succede agli oggetti riscaldati che siallontanano dal fuoco Lo testimoniano i capelli e le unghie checrescono sui corpi dei cadaveri o gli animali che anche divisicontinuano a muoversi per molto tempo questo egrave probabilmente tuttociograve che resta della vita in lororaquo
laquoπῶς οὖν εἴπερ τῷ θερμανθέντι τὸ σῶμα ἔοικενἀλλ οὐ τῷ φωτισθέντι ἐξελθούσης τῆς ἄλλης ψυχῆς οὐδέντι ζωτικὸν ἔχει ἢ ἔχει ἐπ ὀλίγον ἀπομαραίνεται δὲ θᾶττονὥσπερ καὶ ἐπὶ τῶν θερμανθέντων ἀποστάντων τοῦπυρός μαρτυροῦσι δὲ καὶ τρίχες φυόμεναι ἐπὶ τῶν νεκρῶνσωμάτων καὶ ὄνυχες αὐξόμενοι καὶ ζῷα διαιρούμενα ἐπὶπολὺ κινούμενα τοῦτο γὰρ τὸ ἔτι ἐγκείμενον ἴσωςraquo (29 1-7)
Osserviamo nel passo una nuova occorrenza di κίνησιςi alla l 29 7 il verbo κινέω egrave riferito a quegli animali che hanno subito una
decisiva menomazione e che tuttavia continuano a muoversi a lungo ζῷαδιαιρούμενα ἐπὶ πολὺ κινούμενα290
Il nostro termine si riferisce in questo passo alla capacitagrave di muoversi di alcuni animaliche hanno subito una divisione del loro corpo ebbene in questi viventi il movimento puograveprotrarsi ancora per lungo tempo Il nostro esempio egrave accompagnato da altri simili comequello della crescita di unghie e dei capelli nei corpi morti
Movimenti e crescita di alcune parti del corpo allorcheacute sopraggiunta la mortepersistono come segno di una certa vita che permane in loro il riferimento egrave a quel corpocosigrave determinato τοιόνδε σῶμα questo piuttosto che essere simile a qualcosa dilluminato eche si spegne non appena la luce lo abbandona egrave simile ad un corpo riscaldato infattiriceve il calore e si riscalda cioegrave trattiene in seacute per un certo tempo la forma del calore inquesto senso il corpo continua a conservare una traccia di vita come lo testimonianomovimento e crescita di alcune parti del cadavere Allorcheacute lanima si separa dal corpo ndashquellanima che egrave destinata a ricongiungersi con le realtagrave di lassugrave ndash anche lanima vegetativalabbandona nonostante una sua certa azione continui a manifestarsi per un certo tempo
Il seguito della trattazione prosegue a domandarsi se quella vita che appartienepropriamente al corpo una volta che labbandoni cessi completamente di essere oppure
289 J M Dillon H J Blumenthal Ennead sottolinea che laquoa division can only be made between twocoordinate entities In fact both are ldquoposteriorrdquo (hystera) as the correct division is between two varieties ofappetition (orexis) each being a ldquotracerdquo emananting from that substance which is the soul proper andwhich is logically and ontologically prior to them bothraquo si veda inoltre H J Blumental Plotinus p 38-40 e 58-64290 Cfr Aristotele De anim I 5 411 b 19 ss
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quale sia la sua fine se ritorni verso ciograve da cui egrave stata prodotta Lanima vegetativa non puogravedistruggersi allorcheacute lanima superiore si separa dal corpo percheacute questa preesisteva alcorpo stesso che animava (29 18) Lindagine si concentra dunque su quale sia il mododessere di questa particolare forma di anima in grado di esprimere in qualche modo unresiduo di forza vitale nel corpo morto A tal proposito vengono presi in esame gli esempidel colore e della forma di un corpo questi al perire dei corpi spariscono ma mentre lafigura egrave un modo di essere291 il colore somiglia piuttosto alla dolcezza non svanisce qualorail corpo dolce venga meno le qualitagrave (ποιότητας 29 29) come lo sono il colore o ladolcezza passano in altri corpi dove perograve possono risultare non percepibili (29 27) percheacute icorpi che le ricevono non sono tali da consentire che le qualitagrave sopraggiunte simprimanonella sensazione Queste qualitagrave dipendono dai principi razionali che sono alla base dellacostituzione dei corpi
laquose tuttavia i corpi durano quando la luce resti unita a loro e non sisepari che cosa impedisce alla luce di spostarsi insieme ad essi ndash sia laluce che egrave aderente al corpo che quanto egrave unito ad essa ndash anche se nonla vediamo andare via come del resto non la vediamo arrivareraquo
laquoἀλλ αὕτη μὲν ἔστω ἡ ἀπορία ἐνθαδὶ κειμένη μενόντων δὲ τῶνσωμάτων εἰ συνήρτηται καὶ οὐκ ἀποτέτμηται τί κωλύει τὸ φῶςμετακινουμένου τοῦ σώματος συμμετακινεῖσθαι τό τε προσεχὲς καὶεἴ τι τῷ προσεχεῖ συνήρτηται κἂν μὴ ὁρᾶται ἀπιόν ὥσπερ οὐδὲπροσιὸν φαίνεταιraquo (29 40-45)
Osserviamo nel nostro passo due nuove occorrenze del nostro terminei alla l 29 42 troviamo il verbo μετακινέω riferito al corpo a al suo cambiamento
μετακινουμένου τοῦ σώματοςii nel secondo caso alla l 29 43 compare il verbo συμμετακινέω che designa lo
spostamento congiunto della luce col corpo τὸ φῶς μετακινουμένου τοῦσώματος συμμετακινεῖσθαι
Qui il nostro termine egrave riferito allimmagine della luce che non si separa dal corpoquesta infatti si muove insieme al corpo e gli egrave aderente Questa metafora cerca dindagare irapporti fra le varie parti dellanima se ogni parte dellanima sussiste da seacute o se invecenessuna parte dellanima sussiste per seacute e separata percheacute tutte non sono che ununicaanima una e molteplice (29 50) Questo stesso discorso vale anche per quella tracciadellanima che egrave propria del corpo In realtagrave neanche questanima puograve dissolversi292 inquanto non egrave separata dal resto dellanima ma segue la parte razionale dellanima la partepiugrave alta Le difficoltagrave sembrano restare aperte percheacute se questanima egrave una specie di vita delcorpo si pone la stessa difficoltagrave che si presenta nel caso del riflesso della luce che cessa alcessare della luce stessa
291 L Brisson Plotin p 263 n 317 nota come la skesis costituisca nel pensiero stoico un sinonimo di posekhon di cui lesempio della mano aperta e chiusa illustra il modo di essere292 Interessante il parallelo con IV 7 (2) 14 messo in evidenza da J M Dillon H J Blumenthal Enneadpp 413-415
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65 Ciograve che influisce sulluomo (43 1-45 52)
Collera e desiderio hanno dunque origine nel corpo o meglio nel corpo cosigrave animatodalla natura la parte inferiore dellanima del mondo ed egrave la facoltagrave vegetativa che presiedea queste funzioni Queste considerazioni spiegano come tutti gli esseri siano legati insiemeproprio in quanto partecipano di questanima
Queste considerazioni spingono a domandarsi quale sia il ruolo e il potere delluomo inrelazione agli influssi che provengono dal tutto e agli stessi incantesimi e forze magiche chetalvolta interagiscono con gli eventi naturali
Una risposta a tali questioni egrave fornita nella parte finale del nostro scritto Luomo per laparte piugrave alta della sua anima egrave insensibile alle magie (ἀπαθὴς 43 2) per la sua ragione egravelibero dai condizionamenti (43 2-3) invece per quella parte piugrave bassa per quellanima checondivide con luniverso e che egrave ἄλογον (43 4) egrave esposto al patire
laquoTutto ciograve che egrave rivolto ad altro infatti subisce lincantesimo dellaltroquesto a cui egrave rivolto lo incanta e lo attira solo ciograve che egrave rivolto verso sestesso dunque egrave libero da incantamenti Per questa ragione inoltreogni azione egrave soggetta ad incantesimi e tale egrave tutta la vita delluomopratico egli egrave mosso infatti verso ciograve che lo affascinaraquo
laquoπᾶν γὰρ τὸ πρὸς ἄλλο γοητεύεται ὑπ ἄλλου πρὸς ὃ γάρ ἐστινἐκεῖνο γοητεύει καὶ ἄγει αὐτό μόνον δὲ τὸ πρὸς αὐτὸ ἀγοήτευτονδιὸ καὶ πᾶσα πρᾶξις γεγοήτευται καὶ πᾶς ὁ τοῦ πρακτικοῦ βίοςκινεῖται γὰρ πρὸς ταῦτα ἃ θέλγει αὐτόνraquo (43 16-20)
Osserviamo nel nostro passo una nuova occorrenza del nostro terminei alla l 43 19 il verbo κινέω egrave riferito alla vita delluomo dazione mossa verso
altro verso ciograve che lo incanta πρακτικοῦ βίος κινεῖται γὰρ πρὸς ταῦτα ἃθέλγει αὐτόν
Questo passo mette in aperto contrasto la figura delluomo saggio rispetto a quelladelluomo pratico questultimo si muove verso ciograve che lo attrae ed egrave quindi passibiledincantamento ciograve dipende dal fatto che tutto ciograve che rientra nella sfera della πρᾶξις non egraveper seacute ma diretto ad altro esponendosi cosigrave a quel sistema simpatetico di influssi dellagiree del patire che lega insieme tutte le cose in questo senso ciograve da cui cui luomo pratico egravemosso e trascinato non sono realmente fatture e artifizi magici bensigrave quello stesso legameche la sua natura intrattiene con tutte le altre cose Egrave solo quando ci rivolgiamo a noi stessiche siamo realmente liberi da incantamenti luomo saggio si oppone agli influssi facendoappello alla parte piugrave alta della sua anima nel rivolgimento e nella contemplazione di seacute(44 1) e poicheacute ciograve che egrave contemplato non egrave diverso da colui che contempla luomo saggiorealizza la propria vita e la propria azione percheacute la sua ragione non egrave soggetta a fallimentoLuomo pratico invece non realizza la sua natura non egrave piugrave la ragione a determinare
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limpulso bensigrave quelle passioni che derivano dalla parte concupiscibile e irascibiledellanima
laquoLa cura dei figli e la preoccupazione per il matrimonio esercitanounattrazione evidente e cosigrave tutto ciograve che alletta gli uomini riuscendodolce ai loro desideri Quanto alle azioni quelle provocate dallimpetohanno carattere irrazionale e cosigrave quelle originate dai desideri inoltrele azioni politiche e la brama delle cariche hanno come causa lazionedel potere che egrave in noiraquo
laquoτέκνων μὲν γὰρ ἐπιμέλειαι καὶ πρὸς γάμον σπουδαὶ φανερὰν τὴνὁλκὴν ἔχουσιν ὅσα τε ἀνθρώπους δελεάζει ἡδέα γινόμεναταῖς ἐπιθυμίαις πράξεις δὲ αἱ μὲν διὰ θυμὸν ἀλόγως κινοῦνταιαἱ δὲ δι ἐπιθυμίας ὡσαύτως πολιτεῖαι δὲ καὶἀρχῶν ὀρέξεις τὸ φίλαρχον τὸ ἐν ἡμῖν ἔχουσι προκαλούμενονraquo (446-12)
i Alla l 44 9-10 il verbo κινέω egrave impiegato per indicare la causa efficiente dellenostre azioni alcune sono mosse dal θυμός e possono essere classificate comeirrazionali altre invece sono mosse dal desiderio πράξεις δὲ αἱ μὲν διὰ θυμὸνἀλόγως κινοῦνται αἱ δὲ δι ἐπιθυμίας ὡσαύτως
Il nostro termine designa lorigine di alcune azioni la cui radice egrave la parte irrazionaledellanima altre azioni seguono i bisogni naturali che rispondono allaccrescimento e allaconservazione della vita tutte quelle azioni che riguardano solo unimmagine del vero sonosuscettibili di forze attrattive dei sortilegi della magia e della natura (44 25-30) Le azionibelle sono invece quelle libere da ogni magia
Ciascun essere col suo agire e il suo patire con la sua natura e le sue disposizioni (45 3)contribuisce al fine del tutto Come ogni parte del singolo animale coadiuva lorganismo nelsuo intero secondo il ruolo e la funzione che le compete cosigrave ogni parte delluniverso agiscesulle altre e a sua volta patisce in base a ciograve di cui egrave capace la sua natura ricettiva Siproduce in questo modo una sorta di sentire comune del tutto (οἷον συναίσθησις παντὸςπρὸς πᾶν 45 8) questo sentire comune egrave la marca dellunitagrave di questuniverso dove tuttoha un ordine e si compie secondo giustizia293 perfino lo stolto egrave condottoinconsapevolmente alla sua destinazione mentre il saggio si reca nel posto dovuto primaancora di mettersi in viaggio
laquoin un piccolo essere vivente piccoli sono i cambiamenti delle parti e leforme di coscienza e in esso le parti non possono esistere come esseriviventi se non forse in certi animali e per poco tempo Ma in quello incui le distanze sono cosigrave grandi in cui inoltre ogni parte ha libertagrave dimovimento e gli esseri viventi sono molteplici i movimenti e glispostamenti devono essere piugrave grandiraquo
293 Un ordine ricordiamolo in cui vi egrave spazio per lazione individuale per il caso e la necessitagrave cfr III 1(3)
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laquoἐν μὲν γὰρ ὀλίγῳ ζῴῳ σμικραὶ τῶν μερῶν αἱ μεταβολαὶ καὶσυναισθήσεις καὶ οὐκ ἔστιν ἐν αὐτῷ τὰ μέρη ζῷα εἶναι εἰ μή πουἐπὶ βραχὺ ἔν τισιν ἐν δὲ τῷ ἐν ᾧ διαστάσεις τε τοσαῦται καὶἕκαστον τῶν ἐν αὐτῷ χάλασιν ἔχει καὶ ζῷά ἐστι πολλά τὰςκινήσεις δεῖ καὶ τὰς μεταστάσεις μείζους εἶναι ὁρῶμεν δὲ καὶ ἥλιονκαὶ σελήνην καὶ τὰ ἄλλα ἄστρα ἐν τάξει μετατιθέμενα καὶμετακινούμεναraquo (45 33-39)
In questo passo troviamo due nuove occorrenze del nostro termine i nel primo caso il riferimento egrave ai movimenti e ai cambiamenti per cosigrave dire di
grande portata che si manifestano in questo universo ricco di forme di vita variee molteplici κινήσεις δεῖ καὶ τὰς μεταστάσεις μείζους εἶναι (45 38-39)
ii alla l 45 39 troviamo un muovo impiego del verbo μετακινέω impiegatoinsieme al verbo μετατίθημι per indicare la traslazione del sole della luna edegli astri secondo un certo ordine ἥλιον καὶ σελήνην καὶ τὰ ἄλλα ἄστρα ἐντάξει μετατιθέμενα καὶ μετακινούμενα (45 39)
Un certo cambiamento va poi assegnato anche alle anime percheacute queste nonmantengono sempre il medesimo carattere e ognuna in base a quanto ha subito e ha fatto sireca nel luogo che le spetta secondo larmonia del tutto
66 Ancora su memoria e movimento (1 1-6 3)
laquoMa le anime che sono scese dallintelligibile come ricordano In realtagravesusciteranno in seacute il ricordo delle stesse cose bencheacute meno intensorispetto a quelle che vengono da quaggiugrave avranno infatti altre cose daricordare e il maggior tempo trascorso avragrave prodotto il completo obliodi molte cose E se invece rivolgendosi alluniverso sensibile sonocadute quaggiugrave nel divenire in che modo ricorderanno In realtagrave non egravenecessario che precipitino fino in fondo Egrave possibile infatti per quelleche si sono mosse anche arrestarsi dopo un tratto e nulla impedisceloro di riemergere prima di giungere allultimo luogo del divenireraquo
laquoἀλλ ὅταν ἐκ τοῦ νοητοῦ κατέλθωσι πῶς ἢ ἀνακινήσουσι τὴνμνήμην ἐλαττόνως μέντοι ἢ ἐκεῖναι τῶν αὐτῶν ἄλλα τε γὰρἕξουσι μνημονεύειν καὶ χρόνος πλείων λήθην παντελῆ πολλῶνπεποιηκὼς ἔσται ἀλλ εἰ τραπεῖσαι εἰς τὸν αἰσθητὸν κόσμον εἰςγένεσιν τῇδε πεσοῦνται ποῖος τρόπος ἔσται τοῦ μνημονεύειν ἢ οὐκἀνάγκη εἰς πᾶν βάθος πεσεῖν ἒστι γὰρ κινηθείσας καὶ στῆναι ἐπί τιπροελθούσας καὶ οὐδὲν δὲ κωλύει πάλιν ἐκδῦναι πρὶν γενέσεωςἐλθεῖν ἐπ ἔσχατον τόπονraquo294 (5 22-31)
Incontriamo due nuove occorrenze di κίνησιςi alla l 5 23 il verbo ἀνακινέω egrave riferito alle anime che hanno compiuto la discesa
le quali in una certa misura sono capaci di fare memoria di ciograve che non
294 Specifico che rispetto alla traduzione riportata considero ἐκεῖναι riferito alle anime che sono lassugrave
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completamente hanno abbandonato [scil ψυχαί] ἀνακινήσουσι τὴν μνήμην (523-24)
ii nel secondo caso alla l 5 29 il verbo κινέω indica il movimento di discesa delleanime movimento non necessitato e che puograve essere interrotto [scil ψυχαί]κινηθείσας καὶ στῆναι ἐπί τι προελθούσας καὶ οὐδὲν δὲ κωλύει πάλιν ἐκδῦναι
Il passo riportato sinterroga su quelle anime che discendono e sui ricordi di quellerealtagrave che sono capaci di portare con seacute Luso del verbo κινέω denota la capacitagrave delleanime che abbandonano quella sfera di rivolgersi comunque a essa smuovendone esollecitandone il ricordo Cosigrave mentre egrave escluso che lanima possa fare esercizio di memoriadegli accadimenti di quaggiugrave una volta che si trovi nellintelligibile cosigrave non egrave allinverso leanime discese sono capaci di ricordare la loro permanenza lassugrave
Che lanima muova al ricordo e che intraprenda un movimento di discesa sono entrambidue processi accomunati da una medesima condizione psichica e dal medesimo ambito disvolgimento quello sensibile infatti la memoria egrave esercitata propriamente da quelle animeche mutano il luogo in cui si trovano e il proprio stato (μετιούσας καὶ μεταβαλλούσας 61) ed egrave pertanto il segno e il risultato di un tale passaggio Infatti nellintelligibile non vi egravein alcun modo ricordo (1 14)295 qui ogni atto di pensiero (πᾶσα νόησις 1 12) quanto gliesseri di quassugrave sono οὐκ ἐν χρόνῳ (1 13) in una dimensione eterna Lintelletto coglie inatto tutte queste realtagrave insieme realtagrave complessa (ὄντος ποικίλου 1 22) e differenziata (ἐντῷ νῷ διῄρηται 1 25) tuttavia una tale articolazione intelligibile non comporta in alcunmodo una disposizione secondo il ldquoprimardquo e il ldquodopordquo neacute il pensiero che la coglie egravedispiegato temporalmente egrave corretto invece parlare di un certo ordine (1 29) e di una realtagraveunitaria (1 20) qui tutte le cose sono presenti (ἕκαστον παρόν 1 15)296 senza che che conciograve si verifichi alcun cambiamento (οὐδὲ μετάβασις 1 15)297
Se si considera lanima nella sua purezza nellintelligibile la si troveragrave unicamente nelladimensione contemplativa delle realtagrave che la circondano ἐνεργεῖν e θεωρεῖν (1 2)escludono che lanima possa interrompere una tale visione per dedicarsi ad attivitagravedifferenti siano queste traducibili anche solo nellasserzione rivolta a un tale tipo di realtagrave oal ricordo di essa (1 10) Allanima non appartiene alcun ricordo percheacute nulla trascorre inquesta dimensione (οὐδὲ διέξοδος)298 gli atti di pensiero molteplici e variegati con cui cogliequella realtagrave complessa seguano anche un processo diairetico o sintetico non costituisconoalcun mutamento lanima infatti coglie in modo unitario questa realtagrave unitaria (ἐπιβολὴνἀθρόαν ἀθρόων 1 20)299 gli atti di pensiero che rivolge a questa realtagrave sono come le
295 Come in IV 3 (27) 25 13-17296 Come sottolinea L Brisson Plotin vol IV p 245 n 10 qui opera il legame fra ciograve che egrave eternamentepresente e una dimensione atemporale cfr Platone Tim 37 C-38 C297 Qui il riferimento egrave alla dialettica quale attivitagrave intellettiva che costituisce una tappa preliminare alθεωρεῖν il processo dialettico non introduce alcuna transizione nellintelligibile che si presenta come unarealtagrave in seacute articolata che lIntelligenza coglie attualmente e simultaneamente Sulla dialettica plotinianarimando allo scritti I 3 (20)298 In riferimento allutilizzo del termine διέξοδος e alla sua polivalenza nellopera plotiniana il rinvio egrave aO Becker Plotin und das Problem der geistigen Aneignung De Gruyter Berlino 1940 299 Come indica M Casaglia C Guidelli A Linguiti F Moriani Plotino p 582 si tratta dellacontemplazione a livello intelligibile ἐπιβολὴ risulta un termine derivato dalla filosofia ellenistica e
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molteplici sensazioni che affiorano nella visione di un volto in cui sono compresenti aspettidiversi Lanima non coglie tutte le cose in un unico atto di pensiero (οὐ κατὰ μίαν νόησινπάντα 1 34) ma secondo atti molteplici e unitari300 che appartengono a una facoltagrave stabilein se stessa
In questa dimensione inoltre non vi egrave neppure il ricordo di seacute neacute in quanto individuicontemplanti neacute in quanto intelligenza neacute in quanto anima e ciograve percheacute la contemplazionenon implica che ci si rivolga a seacute come qualcosa di altro nel momento in cui si pensa mapiuttosto che si disponga totalmente di seacute al punto che il proprio atto egrave teso a ciograve che sicontempla fino a divenire quelloggetto stesso (2 5-7) La metafora utilizzata egrave quella dellamateria plasmabile che prende forma secondo ciograve a cui egrave rivolta lanima coincide conquegli esseri (2 25) percheacute si volge allIntelligenza (εἴπερ ἐπεστράφη 2 27) si unisce (εἰςἕνωσιν ἐλθεῖν τῷ νῷ 2 26) e si armonizza facendo tuttuno con questa (ἁρμοσθεῖσαἥνωται 2 28-29)
Certo lanima non si dissolve in questa unitagrave (οὐκ ἀπολλυμένη 2 29) infatti egrave lanimanella sua purezza che si mantiene salda presso lIntelligenza gode perciograve stesso della suastabilitagrave (2 18) si rivolge a quella in modo impassibile e nello stesso tempo ha percezione diseacute (ὁμοῦ ἔχουσα τὴν συναίσθησιν αὐτῆς 2 31) e nel rivolgersi a seacute o allIntelligenza non viegrave alcun cambiamento (οὐδὲ μεταβολὴν 2 20) percheacute si egrave fatta identica a quella ed entrambesono una e due allo stesso tempo
Tuttavia per riprendere limmagine utilizzata precedentemente la materia egrave κατὰ τὸὁρώμενον (2 8) e diviene ciograve a cui egrave rivolta cosigrave lanima per quella sua parte piugrave pura si fauna con lIntelligenza ma per un altro verso si differenzia da essa percheacute non gode dellamedesima stabilitagrave (μὴ ὁμοίως μένον 2 19-20) Cosigrave accanto a quellanima che permaneκαθαρῶς ἐν τῷ νοητῷ οὖσα (2 24) ve negrave unaltra che si distacca volendosi separaredallunitagrave questa nel desiderio di se stessa si prefigge di essere qualcosa di diverso e cosigravefacendo si protende verso il basso (3 1-4) egrave di questanima che si puograve affermare che cambiail proprio stato e la propria posizione e acquista la memoria
Egrave questa dimensione che apre lo spazio al potere della μνήμη potere che non ricopreinteramente una valenza positiva essendo la capacitagrave di ricordare il marchio inconfondibiledi una separazione che tuttavia non si compie mai interamente infatti anche da quaggiugravelanima egrave capace di passare da queste realtagrave a quelle e di rintracciare quel legame chetramite lIntelligenza la unisce al Bene301 Proprio a tal proposito emerge la forzaambivalente della memoria questa infatti deve essere considerata sia come una percezionedel ricordare (αἰσθάνεσθαι ὅτι μνημονεύει 4 8) ma anche come un disporsi verso leaffezioni e le visioni precedenti (διακέηται κατὰ τὰ πρόσθεν παθήματα ἢ θεάματα 4 9-10) il contenuto della memoria per cosigrave dire nella sua duplice provenienza sensibile eintellettuale risulta intrinsecamente legato a certo orientamento dellanima in questo sensole rappresentazioni di cui si nutre la memoria302 non costituiscono per lanima un possesso
impiegato per descrivere la percezione sensibile cfr Epicuro Epistola a Erodoto 69 8 ss300 Seguendo il testo proposto da HSsup2 Plotini hellip ad loc301 Si concretizza in queste frasi laquoκαίτοι καὶ σωμάτων μεταξὺ πολλαχῇ εἰς τὰ τρίτα ἀπὸ τῶν πρώτων ἡἄφιξιςraquo (4 3-4) il riferimento alla possibilitagrave per lanima di ricongiungersi con le realtagrave di lassugrave giagrave apartire dalla vita terrena su questo argomento si veda 302 Sullo stretto legame fra memoria e immaginazione
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(3 8) quasi che si depositassero in essa delle impronte (4 17)303 sono piuttosto una visionee una disposizione dellanima(4 8)304
Ancora una volta potremmo affermare che lanima egrave ciograve che vede tradotto al livellosensibile che egrave e diviene ciograve che ricorda (3 6) eccola trascinata dalluna e dallaltra partepercheacute la sua egrave una realtagrave intermedia e una posizione di confine fra la realtagrave intelligibile equella di quaggiugrave (3 11-12) cosigrave lanima puograve rivolgersi al sensibile (τὰ αἰςθητὰ ἴδῃ 3 9-8) epiugrave egrave questa la visione a cui si rivolge e piugrave sinabissa infatti cosigrave facendo possiede tutte lecose secondariamente e in modo imperfetto ben lungi dal modo in cui le contemplaoriginariamente Certo rievocando limmagine iniziale lanima puograve sempre arrestarequesto movimento in cui procede (5 29) ovvero puograve invertire la direzione e ldquosmuovere iricordirdquo (5 23) di ciograve che ha contemplato lassugrave infatti il pensare e lavere rappresentazionenon sono che ricordare (τὸ μνημονεύειν ἢ νοεῖν ἢ φαντάζεσθαι 3 7) Cosigrave quando lanimaera lassugrave possedeva attualmente quegli esseri che contemplava mentre quaggiugrave devericorre alla memoria per portare in atto quelle realtagrave che non vede se la memoria egrave capacedi rievocare e risvegliare nellanima il ricordo di ciograve che egrave eternamente presente in lei ma dicui non sempre egrave cosciente bisogna invece considerare che sia unaltra la funzione checontempla queste realtagrave e che egrave risvegliata da esse305 ed egrave la stessa funzione checontemplava le realtagrave intelligibili anche lassugrave (5 3)
Allora lavere coscienza306 egrave riconducibile alla memoria e permette allanima didistinguere fra ciograve che acquisisce e ciograve che egrave
Cosigrave quando lanima lascia le realtagrave di lassugrave e discende nel cielo la potenza mnemonicadiventa attiva e una volta qui egrave il ricordo se ben orientato che permette allanima dimuoverla e risvegliarla alla sua vera natura
Allora ldquoessere se stessirdquo secondo il senso piugrave autentico significa essere tutte le cosequando si pensa se stessi (2 11) cogliere se stessi in atto egrave cogliere tutte le cose e se stessinellintuizione del tutto Mentre il secondo significato dellrdquoessere se stessirdquo coincide conlessere vuoto di queste realtagrave e non pensare affatto (2 10) ed essere quel ldquose stessirdquo chediscende e che ha bisogno di ricordare
67 Conclusioni
Nella prima parte della nostra analisi con particolare riferimento alla sezione 6 4-8 61 e30 1-42 20 Sul movimento e sulla memoria degli astri sono state individuate venticinque
303Il riferimento egrave ai κείμενοι τύποι (4 17) ammettendo i quali si cadrebbe in grandi assurditagrave in IV 3 (27)26 29 viene ribadito che le impronte che lanima accoglie sono prive di grandezza e non devono essere inalcun modo paragonate alle impronte dei sigilli sulla cera o al materiale plasmato come in III 6 (26) 1 15e in IV 3 (27) 26 32 si tratta piuttosto di qualcosa di simile agli atti di pensiero304 Come egrave riportato in HSsup2 vol II p 57305 La formula utilizzata egrave quella delle linee 5 4-5 laquoἐγείρεται γὰρ τοῦτο οἷς ἐγείρεται καὶ τοῦτό ἐστι τὸὁρῶν περὶ τῶν εἰρημένωνraquo mi domando se quella funzione che vede le realtagrave lassugrave e che quaggiugrave deveessere risvegliata per il tramite delle realtagrave che la memoria fa riaffiorare nellanima non sia nonsemplicemente la noesis (che di per seacute opera eternamente nellanima e che dunque non ha bisogno diessere risvegliata) ma anche quella coscienza di seacute che opera anche a livello intelligibile e di cui si parlaalle ll 2 31 laquo νόησιν ὁμοῦ ἔχουσα τὴν συναίσθησιν αὐτῆςraquo306 Sullavere coscienza cfr supra n 227
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occorrenze di κίνησις (8 11 8 22 8 27 8 288 42 8 56 57 31 12 32 52 33 8 33 28 33 3133 39 35 56 35 58 36 17 36 18 36 21 36 22 38 1 38 3 41 3 41 4 41 4 41 6) il nostrotermine egrave stato piugrave volte utilizzato per descrivere il movimento dei cieli intorno ad unostesso stesso punto movimento locale di tipo speciale percheacute spaziale soloaccidentalmente mentre in seacute risulta piuttosto un moto vitale Il movimento celeste egrave statopoi considerato in relazione al suo potere che appartiene tanto alla natura degli astriconsiderati in se stessi quanto alle configurazioni che questi compongono nelle figurazionireciproche che dipendono dai loro movimenti Gli astri hanno certamente degli influssiagiscono sul tutto concepito come un unico vivente unitario che grazie a quellunica animache lo forgia e lo vivifica in tutte le sue parti egrave governato dallarmonia e dalla simpatia delleparti Ciograve permette di concepire il potere astrale allinterno di quella dinamica di influssinaturali che sono presenti nel tutto ecco in realtagrave a cosa si deve la loro influenza sullevicende umane non ad una scelta ma a quella catena di azioni e passioni in cui egrave legatoluniverso intero Egrave quella somiglianza irriducibile fra tutti gli esseri che rende possibile cheparti non contigue delluniverso stiano in un rapporto simpatetico somiglianza checomprende certo delle differenze ma che in ultima istanza egrave riconducibile a quellunicaragione formale che diviene saggezza dellanima nel cosmo Il movimento egrave proprio ciograve checaratterizza la vita di questo vivente unitario la relazione reciproca delle sue parti legate daaffinitagrave ma anche da contesa sopraffazione e distruzione il modo in gli influssi sipropagano in questo tutto unitario egrave quello del trasmettersi delle vibrazioni non solo nellastessa corda ma anche da corda a corda e da strumento a strumento In questo modonelluniverso il potere di una parte puograve essere condiviso da altre parti anche se lontanepercheacute condividono la partecipazione a quella medesima anima che egrave nel tutto ciograve egraveevidente anche nel caso delluomo che per il tramite del corpo riflette il legame simpateticodel tutto il corpo infatti egrave capace di patire il dolore e piacere di originare desiderio e colleraproprio in virtugrave di quella natura che gli dona una traccia di vita Ecco che il un corpo diquesto tipo egrave coinvolto in una molteplicitagrave di movimenti e trascina lanima nelle suenecessitagrave
Come si egrave messo in evidenza nella sezione dedicata al movimento delle facoltagravepsichiche in cui sono state isolate quindici occorrenze di κίνησις (17 3 17 10 17 11 17 1620 6 21 19 21 19 28 20 28 39 28 40 28 53 28 59 29 7 29 43 29 44) alla stimolazionedella facoltagrave concupiscibile e irascibile corrispondono certi meccanismi nel corpo come ilmovimento del sangue intorno al cuore o della bile Nessun corpo morto avrebbe potutoingenerare questi moti lo dimostra la difficoltagrave di attribuire unanima alla terra che inveceva ammessa a causa della sua natura stabile priva di movimento locale Bisogna aggiungereche nel caso dellanima umana questa non consta solo di una facoltagrave vegetativa che la legaai richiami del corpo ma anche di unaltra anima che egrave quella che discende da lassugrave e che inquesto movimento acquisisce memoria
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7 Sulle difficoltagrave relative allanima o sulla visione III307
Lultimo dei trattati sulle difficoltagrave relative allanima ci propone cinque nuove occorrenze del nostrotermine308 lo scritto egrave dedicato allanalisi del processo percettivo allinterno del quale vista e udito hannoun ruolo privilegiato In che modo la κίνησις sinserisce allinterno di questo contesto argomentativo Sitratta forse del riferimento al movimento del corpo intermedio a cui la tradizione ha accordato un ruolofondamentale Qualegrave il movimento che si deve ammettere nellambito della dinamica processuale
71 Sul movimento del corpo intermedio (1 1-6 40)
Le prime due occorrenze di κίνησις che analizzeremo trovano il proprio utilizzoallinterno di una trattazione precedentemente rinviata e ora presa in esame309 inriferimento al processo sensitivo egrave necessario considerare e stabilire se si esplichi o meno invirtugrave del concorso di un corpo intermedio310 (μεταξύ 1 2) che espleti una funzionemediatrice fra il percipiente e il percepito
Questo problema ha la propria ragion dessere in un dato che non deve restare implicitola sensazione coinvolge lanima in un certo qual modo in una relazione con ldquoaltrordquo ovverocon ciograve che egrave esterno e corporeo se lanima dovesse afferrare unicamente ciograve che egrave dentro diseacute questo processo non potrebbe che ridursi a pensiero311 si deve invece affermare che lapercezione dei sensibili consiste per lanima nellapprensione delle qualitagrave insite nei corpi enellassunzione delle loro forme312 Tuttavia non basta sostenere che lanima nel processosensitivo egrave in relazione ad ldquoaltrordquo se infatti lanima volgendosi a ciograve che egrave sensibilecercasse di coglierlo da seacute sola non potrebbe che averne una una comprensioneintelligibile313 Per questa ragione egrave necessario che la percezione sensibile avvenga per iltramite del corpo (διὰ σώματός 1 4)314 senza il quale lanima permane completamente inuna dimensione intelligibile (1 6)
Inoltre bisogna tener conto della natura dellanima che egrave quella di un essereimpassibile315 pertanto egrave necessario affincheacute si dia percezione di qualcosaltro la presenza
307 Sul titolo di IV 5 (29) si veda Porfirio Vita di Plotino V 24 e XXV 21308 In particolar modo IV 5 (29) 2 39 2 44 5 2 5 15 7 7309 Il riferimento egrave allo scritto precedente IV 4 (28) 23310 In riferimento ad un uso simile di μεταξύ cfr Aristotele De anim II 419 a 20 421 b 9 434 b 28 435 b 16311 Lespressione egrave quella utilizzata in IV 4 (28) 23 5-6 laquoἐφ ἑαυτῆς γὰρ τῶν ἐν αὐτῇ καὶ μόνοννόησιςraquo312 Ivi 23 1-3 laquoὡς τὸ αἰσθάνεσθαι τῶν αἰσθητῶν ἐστι τῇ ψυχῇ ἢ τῷ ζῴῳ ἀντίληψις τὴν προσοῦσαντοῖς σώμασι ποιότητα συνιείσης καὶ τὰ εἴδη αὐτῶν ἀποματτομένηςraquo313 Lespressione a cui faccio riferimento egrave ancora una volta quella utilizzata nello scritto precedente alla l23 14 laquoἀλλὰ μόνη κἂν εἰ οἷόν τε τῷ αἰσθητῷ ἐπιβάλλειν τελευτήσει εἰς νοητοῦ σύνεσινraquo314 Identica espressione la troviamo in IV 4 (28) 23 49 laquoἀλλ ὅτι ψυχῆς ἐν σώματι καὶ διὰ σώματος ἡαἴσθησιςraquo che puograve essere comparata a quella analoga proferita poche linee addietro in cui il ruolo delcorpo egrave specificato in riferimento alla funzione degli organi sensibili 23 33 laquoδι ὀργάνων δεῖ σωματικῶντὰς αἰσθήσεις γίνεσθαιraquo315 Si veda in particolar modo III 6 (26) 1-6
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di una terza realtagrave capace di patire e di accogliere le forme giagrave nello scritto precedentequesta funzione era stata affidata agli organi sensoriali ora tuttavia egrave intrapresa unaricerca ulteriore per comprendere in primo luogo se gli organi sensoriali debbano stabilireun contatto fisico con ciograve che egrave conosciuto316 e in secondo luogo se nel caso la percezioneavvenga a distanza come nella vista sia indispensabile la presenza di un corpo interpostoun mezzo che ponga in relazione lorgano visivo e il colore317
Nella visione di un oggetto posto a grande distanza anche se ciograve che sopraggiunge egraveuna forma ciograve che lanima vede fuori di seacute non egrave altro che il colore e la figura 318 bisognaquindi chiarire se la vista o lorgano preposto colga le qualitagrave del sensibile per il tramite diun corpo intermedio
I primi tre capitoli dello scritto sono dedicati allesame della percezione visiva la tesidellindispensabilitagrave di un corpo intermedio al fine della visione viene esclusa prendendo inconsiderazione e confutando le dottrine di coloro che invece lammettono319 lobbiettivo egravequello mettere in evidenza come a questo non spetti alcun ruolo causale in un tale processo
711 Sul ruolo del corpo intermedio nella vista (1 1-3 38)
Sintetizzo per chiarezza le posizioni di alcuni pensatori richiamate nel corso dellatrattazione a motivo dello spazio e del ruolo che concedono alla presenza di un corpointermedio nella percezione visiva
(a) laffermazione che apre il trattato include nellanalisi tutti coloro che hannoritenuto necessario il riferimento ad un corpo intermedio per spiegare ilprocesso percettivo fra questi in particolare coloro che hanno individuato ilμεταξύ nellaria o in un qualsiasi corpo diafano320
316 Il contatto fisico fra organo preposto e oggetto conosciuto egrave un dato assodato per quanto concerne iltatto come mostrano le ll 1 13-15 mentre il problema si pone per la vista e ludito in cui il contatto conloggetto percepito non egrave previsto in che modo allora lorgano di senso arriva a cogliere suoni colori efigure Forse tramite un corpo intermedio Egrave proprio questo il terreno di scontro che verragrave affrontato neiprossimi due paragrafi Vale la pena ricordare le considerazioni di G H Clark Plotinus Theory ofSensation laquoThe Philosophical Reviewraquo 51 (1942) pp 357-382 in part pp 359-360 secondo cui egrave propriolesame della visione a distanza largomento con cui egrave rigettata ogni possibilitagrave che lanima accolga nellasensazione unimpressione stampata in se stessa317 Sono le due questioni lasciate in sospeso alla fine di IV 4 (28) 23 che qui vengono analizzate qui iltermine colore costituisce un esempio di qualitagrave del corpo ed egrave quindi sinonimo di quella forma chelanima coglie nella dinamica sensitiva questo legame fra colore qualitagrave e forma egrave anticipato nelladefinizione riportata supra n 251 mentre numerosi esempi sono forniti nelle nostre considerazioni su IV 7(2) 4 30-34 IV 4 (28) 29 33-40 si veda inoltre II 4 (12) 9 7-12318 IV 4 (28) 23 15-18 laquoἐπεὶ καὶ τὸ ὁρατὸν ὅταν ψυχὴ πόρρωθεν ὁρᾷ κἂν ὅτι μάλιστα εἶδος εἰς αὐτὴνἥκῃ ἀρχόμενον τὸ πρὸς αὐτὴν οἷον ἀμερὲς ὂν λήγει εἰς τὸ ὑποκείμενον χρῶμα καὶ σχῆμα ὅσον ἐστὶνἐκεῖ ὁρώσηςraquo319 E Breacutehier Plotin Enneacuteades IV p 57-58 suggerisce che il nostro pensatore faccia riferimento ad unmateriale dossografico compatibile con quello di Aezio Plac IV 13 2 Dox Graec p 403 b 8 ss Diels320 Cfr Aristotele De anima II 7 418 b 1-2 laquoπᾶν δὲ χρῶμα κινητικόν ἐστι τοῦ κατ ἐνέργειαν διαφανοῦςκαὶ τοῦτ ἐστὶν αὐτοῦ ἡ φύσιςraquo in Aristotele De sensu et sensibili I 438 b 3-5 e III 439 a 6 e ss in propositosi veda il commento di A Merker La vision chez Platon et Aristote Academia Verlag Sankt Augustin 2003pp 136-166
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(b) sono poi evocati coloro che hanno identificato nellazione durto del corpointermedio (νύττοι [hellip] τὸ μεταξὺ σῶμα 1 18) ciograve che egrave determinante al finedella visione321
(c) alle ll 2 1-9 egrave individuata la posizione di coloro che riconducono il vedere aun contatto della luce dellocchio col mezzo luminoso tramite il quale sirealizza il coglimento delloggetto visto322 in un certo senso vicini a questisono coloro che fanno derivare la vista da raggi visivi (οἱ ἐκχέοντες δὲ τὰςὄψεις 2 8) sia per i primi che per i secondi non risulterebbe necessaria lapresenza di un corpo intermedio323
(d) vengono poi individuati coloro che sostengono che sia la resistenzadelloggetto percepito allorigine della visione e introducono dunque lanecessitagrave di un corpo interposto (οἱ δὲ τὴν ἔνστασιν αἰτιώμενοι δέοιντο ἂνπάντως τοῦ μεταξύ 2 11)324
(e) i difensori della dottrina delle immagini che passano nel vuoto (οἱ δὲ τῶνεἰδώλων προστάται διὰ τοῦ κενοῦ λέγοντες 2 7-8) non ammettono in alcunmodo la presenza di un corpo intermedio325
(f) vi sono poi coloro che riconducono latto del vedere al principio dellasimpatia (ὅσοι δὲ συμπαθείᾳ τὸ ὁρᾶν λέγουσιν 2 15-16) sostengono che lavista diminuisca per linterposizione di un corpo questa sembra essere laposizione del nostro pensatore come dimostra il resto dellargomentazione
Senza pretendere di voler dare un volto ben definito agli autori di queste tesi egraveimportante notare come la vis polemica del nostro pensatore si sviluppi soprattutto inantitesi a tre punti fondamentali che cosigrave possono essere riassunti
i la necessitagrave di un corpo intermedio al fine della visione
ii la capacitagrave di patire da parte del mezzo
iii la sua capacitagrave di trasferire laffezione fino allorgano di senso326
Sembrerebbe infatti che la parte del corpo interposto adiacente alloggetto sensibilepatisca quindi che agisca sulla porzione successiva di aria che a suo volta patisce e cosigrave viafino al raggiungimento dellorgano preposto
321 Il termine νύττοι sembra essere di estrazione stoica SVF II fr 864 866 come indica H S sup2 vol II p 116A H Armstrong Plotinus vol 4 p 283 n 1 A Greaser Plotinus and pp 46-47 mentre E K EmilssonPlotinus On Sense- Perception p 39 sottolinea come laquoBut however Stoic this terme may be its occurrencehere fits badly its occurrencess in Stoic contextsraquo322 Sembrerebbe ricalcare la tesi di Platone Tim 45 b-d323 Su costoro cfr Alessandro di Afrodisia Suppl al De anim 136-138324 Costoro sarebbero gli accademici cfr Aezio Plac IV 13 2 Dox Graec p 403 b 8 ss Diels325 Cfr Epicuro Lettera a Erodoto 46-50326 Rimangono dunque per il momento esclusi dalla vis polemica del nostro pensatore coloro che avevanofatto consistere il vedere in un contatto della luce con locchio e i difensori della dottrina delle immaginiche passano nel vuoto mi sembra invece che lanalisi si concentri coloro che hanno fatto riferimentoallaffezione del mezzo interposto e alla trasmissione progressiva di questa affezione Aristotele e gli Stoici
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La non necessitagrave di (1) egrave dimostrata mediante la confutazione di (2) e (3) nel modo chesegue contro (2) vengono mosse alcune considerazioni in merito alla natura del corpointerposto non ogni corpo intermedio egrave adatto a facilitare e rendere possibile il passaggiodelle affezioni recepibili dalla vista comegrave il caso di un corpo terroso che invece ostacola lavisione inoltre non egrave possibile dimostrare che la funzione del corpo intermedio sianecessariamente quella di essere affetta lesempio del precipitare della pietra mette inevidenza come laria attraversata dal passaggio del corpo non per questo risulti affetta masemplicemente ldquoscissardquo327
Contro (3) mi sembra possano intendersi le affermazioni del passo che viene riportato inquanto oggetto della nostra indagine
laquoPoicheacute egrave irragionevole affermare che la pietra cade per lo spostamentoreciproco dei corpi se il suo movimento egrave secondo natura allora ancheil fuoco salirebbe in alto per effetto di uno spostamento reciproco maquesto egrave assurdo e il fuoco infatti per la velocitagrave del propriomovimento precede lo spostamento dellaria Se poi qualcunosostenesse che lo spostamento egrave reso piugrave veloce dalla velocitagrave delfuoco comunque questo sarebbe un effetto accidentale e non potrebbeessere la causa del movimento del fuoco verso lalto Anche negli alberilo slancio verso lalto vine dal tronco non da urti esterni e noi quandoci muoviamo tagliamo laria senza per questo essere spinti dalla massache spostiamo semplicemente laria che sta dietro di noi occupa lospazio che abbiamo lasciato vuotoraquo
laquoἐπεὶ οὐδὲ τῇ ἀντιπεριστάσει εὔλογον κατὰ φύσιν οὔσης τῆςφορᾶς ἐπεὶ οὕτω καὶ τὸ πῦρ ἄνω τῇ ἀντιπεριστάσει ἀλλἄτοπον φθάνει γὰρ τὸ πῦρ τῇ αὐτοῦ κινήσει ταχείᾳ οὔσῃτὴν ἀντιπερίστασιν τοῦ ἀέρος εἰ δ ὑπὸ τοῦ τάχουςταχύνεσθαί τις τὴν ἀντιπερίστασίν φησιν ἀλλὰ κατὰ συμβεβηκὸςἂν γίνοιτο οὐκ εἰς τὸ ἄνωθεν ἐπεὶ καὶ ἀπὸ τῶνξύλων ἡ ὁρμὴ πρὸς τὸ ἄνω οὐκ ὠθούντων καὶ ἡμεῖς δὲκινούμενοι τέμνομεν τὸν ἀέρα καὶ οὐχ ἡ ἀντιπερίστασιςὠθεῖ πληροῖ δὲ μόνον ἐφεπόμενος τὸ παρ ἡμῶν κενούμενονraquo (IV 5(29) 2 36-46)
Isoliamo due occorrenze del termine κίνησις i la prima compare alla l 39 e si riferisce alla velocitagrave di movimento di cui
dispone il fuoco τὸ πῦρ τῇ αὐτοῦ κινήσει ταχείᾳ οὔσῃ
ii la seconda si trova invece alla l 44 dove il verbo κινέω designa il movimentocon cui ciascuno di noi ad esempio nel camminare fende laria ἡμεῖς δὲκινούμενοι τέμνομεν τὸν ἀέρα328
327 Entrambe le affermazioni mi sembrano coerenti con la posizione adottata dal nostro pensatore e chesaragrave esplicitata alla fine di questa sezione infatti lintermedio puograve essere dimpedimento e non risultareaffetto in quanto non affine (1 35-40) ma anche essere dimpedimento pur se di natura congenere percheacuteassorbirebbe laffezione (2 15-20)328 Per un esempio simile anche se in un altro contesto argomentativo IV 4 (28) 8
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Il movimento veloce del fuoco che sale verso lalto quello della pietra che precipita ilnostro camminare tutti questi sono movimenti che non si espletano in virtugrave di unospostamento reciproco dei corpi o nello specifico dellaria (οὐχ ἡ ἀντιπερίστασις329 [scilτοῦἀέρος] ὠθεῖ) Lo spostamento della pietra avviene κατὰ φύσιν (2 37) e lo stesso si potrebbeben dire del fuoco330 la crescita del tronco della pianta verso lalto non dipende dallurtoesterno ma da un impulso che viene dal tronco e nel nostro movimento laria spostata nonci spinge ad occupare unaltra posizione al contrario laria che fendiamo va ad occupare lospazio lasciato vuoto
Mi sembra che in tutti questi esempi lobbiettivo comune sia quello di mettere inevidenza come il movimento della pietra o del fuoco non sia il risultato di un fenomeno dicompensazione dellaria non egrave il movimento e laffezione progressiva dellaria a causare lacaduta del masso o lo spostamento del fuoco al piugrave il primo consegue ai secondi
Lesempio dellaria tagliata dal precipitare della pietra nega che la natura del corpointermedio sia quella di essere affetta mentre il caso del fuoco della pianta e delcamminare slegano laffezione del mezzo interposto dalla presunta capacitagrave causaleattribuita da coloro che qui vengono combattuti
Queste argomentazioni stanno a esemplificare come non vi sia alcuna necessitagrave diaffermare che nella visione laria rimanga affetta dal passaggio delle forme cosigrave come larianon rimane affetta dal passaggio della pietra di conseguenza non vi egrave neppure nessunaesigenza di concepire una loro trasmissione allorgano sensoriale in virtugrave di unaffezioneiniziale del corpo intermedio (προπαθεῖν 2 50)331
Le argomentazioni precedenti si condensano nella formulazione di una prima obiezionedi stampo epistemologico che fa leva sul carattere fisico dellaffezione interposta infatti seil nostro sentire dipendesse dalla trasmissione di unaffezione precedente dellaria non siavrebbe la visione diretta delloggetto bensigrave dellaria tuttavia ciograve egrave valido solo nel casodella trasmissione per contatto come quando si egrave riscaldati dal fuoco per il tramite dellariacircostante Ma questo non si verifica nella vista come lo dimostra il fatto che non egravepercepito quelloggetto sensibile posto a diretto contatto con locchio332
Egrave fornita unaltra prova contro coloro che sostengono che la forma delloggetto sensibilesia colta dalla vista per il tramite del patire dellaria e della trasmissione (διαδόσει 3 3)333Queste considerazioni colpiscono anche coloro che ritengono sia necessaria lilluminazionedel corpo intermedio come egrave dimostrato dal fatto che nel buio egrave comunque possibile vedereil fuoco e gli astri334 se vedessimo la luce degli astri per il tramite dellaria affetta ovvero
329 Su questo termine cfr Aristotele Phys VIII 10 267 a 15-20330 Il fuoco egrave un elemento dotato di mobilitagrave estrema di leggerezza il suo spostamento si attua verso laltotutti questi aspetti risultano comprovati da numerosi riferimenti si veda su questi aspetti III 6 (26) 6 36-41331 Qui la pre-affezione egrave quella del corpo intermedio immediatamente prossimo alloggetto sensibile e cheper primo raccoglie laffezione o limpronta cfr 1 23 il termine προπαθεῖν come suggerisce M CasagliaC Guidelli A Linguiti F Moriani Plotino ad loc sembra essere di estrazione stoica332 Lesempio egrave di aristotele De anim II 7 419 a 12-13333 Cfr SVF II fr 882334 A mio parere rientrano in queste considerazioni per un verso Aristotele De anima II 419 a 10 e ss incui si sostiene che il colore muove laria e da questultima che ha unestensione continua egrave mosso il
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illuminata allora dovrebbe venire meno il buio ed esservi la luce mentre noi vediamoquesti corpi anche nelloscuritagrave Non egrave neppure la luce delle stelle che illuminando la notte arendere visibile il fuoco delle torri e quello delle sentinelle infatti anche nel buio piugrave fittodel cielo queste sono comunque visibili
Coloro inoltre che sostengono che la visione avviene per il tramite dellaffezionedellaria vanno incontro ai problemi che derivano dalla stessa natura fisica (3 28)dellaffezione del corpo interposto questo infatti non consente di spiegare come locchiopossa cogliere un oggetto nella sua interezza Infatti se una parte delloggetto visibilesimprime su ogni singola parte dellaria locchio dovrebbe ricevere parti delloggetto vistodella grandezza che la pupilla puograve accogliere Ma dal momento che noi vediamo loggettoper intero ogni parte dellaria dovrebbe possedere la visione delloggetto intero ma questonon rientra in alcun modo in unaffezione corporea ma egrave invece indice di necessitagrave ben piugraveelevate relative allanima e a quel vivente che egrave in simpatia con se stesso335
A completamento di queste argomentazioni che negano il ruolo causale del mezzointerposto nella vista si aggiunge una considerazione semplice quanto essenziale ovvero ilpatire egrave giagrave realizzato dallorgano naturalmente preposto (ὀφθαλμός τὸ πεφυκὸς πάσχειν1 28) sono infatti proprio gli organi di senso a realizzare quel difficile compito di metterelanima in contatto coi sensibili (ψυχὴν συναφῆ γενομένην τοῖς αἰσθητοῖς 1 8) vale la penaricordare quel ruolo ldquoproporzionalerdquo e ldquointermediordquo a cui essi sono chiamati laffezione dicui sono capaci gli organi recettivi ha la caratteristica di conservare qualcosa di ciograve che lhaprodotta e nello stesso tempo di non ridursi ad essa Egrave in questo modo che lanima puograverealizzare una comunanza di conoscenza e di affezione (κοινωνίαν τινὰ πρὸς αὐτὰγνώσεως ἢ παθήματος ποιεῖσθαι 1 9-10) e la causa di ciograve egrave ancora una volta lasomiglianza gli organi di senso sono capaci di rendersi simili tanto alloggetto conosciuto invirtugrave del loro patire sia con ciograve che conosce infatti ciograve che lanima riceve egrave pur sempre unaforma
La somiglianza e laffinitagrave fra organo percipiente e oggetto conosciuto si realizza in virtugravedel fatto che tutto egrave parte del ldquotuttordquo di uno stesso vivente unitario le parti di un talevivente sono in grado di esercitare reciprocamente degli influssi in virtugrave della loro affinitagrave(1 36) di modo che ciograve che egrave lontano egrave a causa di questa simpatia anche vicino Seguardiamo alle parti di questo vivente scorgeremo che in un certo qual modo lunitagrave deltutto si costituisce anche ad un livello corporeo ovvero nei termini di una cera continuitagraveσυνεχὲς (2 29336 se sul piano fisico il tutto egrave unito e continuo non puograve essere di certonegata la ldquopresenzardquo di un corpo intermedio e anzi per ciograve stesso continua ad essererespinta lipotesi di un suo ruolo nel processo percettivo il corpo interposto non patiscealcuna affezione se non risulta avere alcuna affinitagrave (1 37) oppure puograve addirittura risultaredostacolo o dimpaccio (ἐμποδίζοι καὶ ἀμυδρὰν 2 17) quando di natura affine percheacutecapace di attenuare lefficacia della simpatia bisogna invece ammettere che il corpointermedio puograve essere interessato accidentalmente dallaffezione in virtugrave della continuitagravedel tutto diversamente ogni cosa patirebbe ogni cosa In questo universo vivente e unitario
sensorio e indirettamente la tesi platonica di Tim 45 b-d335 Unargomentazione simile soprattutto per il richiamo allimmagine del volto egrave svolta in IV 7 (2) 6 20 ess336 Ma soprattutto in virtugrave dellanima come ci ricorda IV 4 (28) 32
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invece una parte influisce su unaltra ma non su unaltra ancora e ciograve per il fatto che tutte lecose sono interrelate non semplicemente nellaffinitagrave e nella somiglianza ma in virtugrave di ciograveche egrave responsabile di una tale affinitagrave e somiglianza tutte le cose hanno la ragione del loropatire comune in un principio di natura superiore eterogeneo rispetto al corpo eimpassibile ovvero in quellanima che dagrave forma e vivifica tutte le cose337 egrave in questofondamento che la somiglianza e la differenza fra le parti del tutto trovano un unicoprincipio che le genera e le sorregge338 Pertanto egrave proprio facendo appello a questo tipo disimpatia del tutto che si puograve rendere conto di quella somiglianza che lega oggetto percepitoe organo percipiente (αἰσθάνεσθαι ὁπωσοῦν εἶναι ὅτι συμπαθὲς τὸ ζῷον ndash τόδε τὸ πᾶν ndashἑαυτῷ 3 19-20) Infatti in questo vivente unitario percezione e sensazione sono κατὰ τὸζῷον (8 20) cioegrave partecipano della sua omogeneitagrave (ὁμοίου μετέχει 8 21) omogeneitagrave checaratterizza anche gli organi sensori (ὄργανον ὅμοιον αὐτοῦ 8 21-22) di modo che lapercezione risulteragrave dalla somiglianza di questi ultimi con loggetto colto e ciograve in ultimaistanza egrave possibile solo grazie a quel principio di tuttaltra natura che ha prodotto una talesomiglianza (αὕτη [scil ψυχή] αὐτὰ ὅμοια πεποίηκεν 8 28)
712 Il movimento dellaria nella percezione uditiva (5 1-6 40)
Unindagine simile a quella che egrave stata elaborata per la visione viene ora rivolta allostudio del processo uditivo ci troviamo dunque difronte allenunciazione delle teorie dialtri pensatori in merito allo svolgimento della percezione uditiva Il passo riportatosintetizza la prima di queste
laquoQuanto alludito in questo caso dobbiamo forse ammettere che laria egraveaffetta e la parte vicino alla fonte sonora riceve da questa il primomovimento quindi poicheacute laria estesa fino allorecchio egrave affettasempre allo stesso modo quel movimento raggiunge la percezioneraquo
laquoπερὶ δὲ τοῦ ἀκούειν ἆρα ἐνταῦθα συγχωρητέον πάσχοντοςτοῦ ἀέρος τὴν κίνησιν τὴν πρώτην τοῦ παρακειμένουὑπὸ τοῦ τὸν ψόφον ποιοῦντος τῷ τὸν μέχρι ἀκοῆςἀέρα πάσχειν τὸ αὐτό οὕτως εἰς αἴσθησιν ἀφικνεῖσθαιraquo (5 1-4)
i Loccorrenza di κίνησις rinvenuta compare alla l 5 2 il nostro sostantivo egraveriferito al movimento della parte daria affetta prospiciente alla fonte sonoraquestultima produttrice di un tale movimento πάςχοντος τοῦ ἀέρος τὴνκίνησιν τὴν πρώτην τοῦ παρακειμένου ὑπὸ τοῦ τὸν ψόφον ποιοῦντος
Il contesto in cui compare il nostro termine egrave quello dellillustrazione di una primamodalitagrave esplicativa del processo uditivo il primo movimento egrave responsabile del patire
337 Su questo punto L Brisson Plotin vol IV notice p 59 sottolinea che laquolacircme qui fabrique le monde quianime et met en mouvement les choses ici-bas reste soustraite aux affections des corps et ne deacutechoitjamais de son rang incorporel Plotin nentendait pas en effet conceacuteder aux stoiumlciens que lacircme pucirct ecirctre enaucune faccedilon corporelle ou immeacutediatement affecteacutee par les corpsraquo338 Come ben esplicitato in Ivi 32-33
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dellaria circostante la comunicazione progressiva dellaffezione dellaria si propagaidenticamente fino al raggiungimento dellorgano percettivo ed egrave questo il modo in cuiunaffezione giunge ad essere percepita339
La seconda modalitagrave esplicativa a cui si fa riferimento egrave quella che attribuisce al corpointermedio un ruolo del tutto accidentale (κατὰ συμβεβηκὸς 5 5) una volta che il rumore siverifica questo puograve essere percepito anche in assenza dellaria340
Secondo la terza prospettiva invece sarebbe sufficiente che laria messa in vibrazionedal primo movimento mentre il resto del mezzo puograve muoversi in modo differente percheacute ilsuono si produca341
Solo la seconda di queste posizioni verragrave fatta propria dal nostro pensatore mentre lealtre due devono confrontarsi con lesigenza fondamentale della trattazione ancora unavolta il ruolo non causale del corpo interposto nella dinamica uditiva
laquoIn questo caso sembra infatti che laria sia responsabile del suono ilsuono non si produrrebbe proprio quando due corpi si scontrano selaria colpita nel rapido incontro di questi corpi e spinta via nontrasmettesse la vibrazione allaria vicina fino alle orecchie e alluditoMa se laria egrave responsabile del suono e la vibrazione del trasporto delsuono come hanno origine le differenze di voce e di suonoraquo
laquoἐνταῦθα μὲν γὰρ δοκεῖ κύριος εἶναι ὁ ἀὴρτοῦ ψόφου μὴ γὰρ ἂν μηδὲ τὴν ἀρχὴν γενέσθαι ψόφονδύο σωμάτων συρραγέντων εἰ μὴ ὁ ἀὴρ πληγεὶς ἐν τῇταχείᾳ συνόδῳ αὐτῶν καὶ ἐξωσθεὶς πλήξας ἔδωκε τῷἐφεξῆς μέχρις ὤτων καὶ ἀκοῆς ἀλλ εἰ ὁ ἀὴρ κύριος τοῦψόφου καὶ τούτου κινηθέντος ἡ πληγή παρὰ τί ἂν εἶεναἱ διαφοραὶ τῶν φωνῶν καὶ τῶν ψόφωνraquo (5 10-16)
Alla l 15 egrave isolata una nuova occorrenza del nostro termine i alla l 5 17 il verbo κινέω egrave riferito al movimento del suono τούτου κινηθέντος
[scil τοῦ ψόφου] di tal movimento egrave responsabile lurto mentre del suono egraveresponsabile laria
Ora non si comprende come se egrave sempre laria ad essere responsabile del suono sianoprodotte le differenze nei vari suoni342 Seppure si possa addurre come concausa di questofenomeno la differenza nei materiali che si urtano ‒ ad esempio il bronzo che colpisce il
339 Sulla paternitagrave di questa tesi due mi sembrano essere le ipotesi piugrave plausibili Una primacorrispondenza egrave quella con le argomentazioni di Aristotele De anim II 419 a 25-30 419 b 19-21 420 a 1-10 e ciograve in virtugrave di due elementi da De anim 419 a 25-30 lidentificazione dellaria come mezzo che veicolail suono quindi il legame fra movimento dellaria e propagazione del suono da De anim 420 a 4-3lapropagazione del movimento in una estensione continua daria che giunge fino allorgano delludito Permotivi non troppo differenti lipotesi potrebbe riversarsi su SVF II fr 872340 Cfr 5 22-21 ipotesi che saragrave adottata dal nostro pensatore341 Cfr SVF II fr 872342 Cfr Aristotele De anim 419 b 5 ss
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bronzo fa un certo rumore mentre un altro metallo ne produce un altro ‒ la causa delsuono non puograve in alcun modo essere laria percheacute a discapito della varietagrave di questi suonilaria egrave sempre una e cosigrave lurto che egrave in essa
Ora se anche si ammettesse che egrave lurto a produrre il suono per limpatto con laria nonper questo egrave laria in quanto tale a produrre il suono laria infatti non risuona sempre masolo quando si verifica questa condizione ovvero che laria al verificarsi dellurto assomiglia un corpo solido che permane prima di disperdersi
Perciograve egrave sufficiente che due corpi collidano e lo scontro e lurto sono ciograve che produce ilsuono che giunge ad essere percepito A riprova di ciograve quei suoni che si producono inassenza di aria come quelli che hanno luogo nel corpo degli animali e sono causati dallurtodi una parte con laltra cosigrave accade quando sentiamo lo scricchiolio delle ossa allorcheacute sitendono o si sfregano scricchiolio che si produce in assenza di aria
Le indagini sulludito hanno lo stesso risvolto delle indagini sulla vista non egrave necessarioche sinterponga laria come intermedio percheacute sia prodotto un suono il suono egrave daricondurre allurto di due corpi fra loro
Ludito come la vista risulta una sorta di sensazione comune (συναισθήσεώς 5 29-30) diun unico vivente con se stesso infatti la natura delloggetto percepito non risulta differentedalla natura del soggetto percipiente
72 Sul movimento della luce (7 1-8 39)
Alcune considerazioni in merito alla luce sono intercorse nella trattazione sulla visionevale quindi la pena ricordarne i punti salienti che si ricollegano allesame che riguarda lemodalitagrave in cui va concepita la trasmissione della luce
In riferimento alla teoria di coloro che spiegano la visione attraverso il raccordo fra laluce dellocchio e quella circostante fino al raggiungimento delloggetto visto343 vengonoenucleate alcune puntualizzazioni degne di nota nellipotesi ammessa da questi pensatori ilcorpo intermedio laria non giocherebbe alcun ruolo nella percezione visiva in quanto lavera funzione dintermedio spetterebbe alla luce mentre laria solo in quanto illuminataquindi accidentalmente potrebbe avere la funzione dintermedio inoltre la luce egrave definitacome incapace di qualunque affezione (φῶς ἂν εἴη μεταξὺ οὐ πάσχον 4 5) e incorporea (οὐσώματος 4 7)
Tralasciando il ruolo e il peso che la dottrina sopra illustrata puograve o meno esercitare nellaconcezione della dinamica visiva del nostro pensatore344 mi limito a rilevare limportanza
343 Ancora una volta il riferimento sembra essere Platone Tim 45 b-d L Brisson Le mecircme et lautre dans lastructure ontologique du Timeacutee de Platon Un commentaire systeacutematique du Timeacutee de Platon Academia VerlagSankt Augustin 1994 p 440 nota che laquotoute chose sensible [hellip] est en mouvement De ce fait elle a lapuissance dagir e de pacirctir De la chose sensible consideacutereacutee comme objet eacutemane une effluence qualitativeet de la chose sensible cnsideacutereacutee comme sujet vient un flux sensitif Les deux rayons se rencontrent dansun espace intermeacutediaire entre leur source dorigine La rencontre et la fusion de ces deux eacutenergiesengendre un faisceau unique et continu deacutenergie qui va de la surface de lorgane sentant agrave la surface delobjet perccediluraquo344 Per un ampio dibattito sulla questione rimando a K Reinhardt Kosmos und Sympathie NeueUntersuchungen Uumlber Posidonius Munich 1962 pp 180 e ss G H Clark Plotinus Theory of Sensation pp
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che la luce ricopre nel processo visivo quale vero intermedio un μεταξὺ di tipo specialeIl carattere sostanziale della luce egrave messo in evidenza in primo luogo mostrano come la
luce non dipenda nel suo essere e nel suo profondersi dallaria La luce non egrave πάθημαdellaria percheacute non ha bisogno di un sostrato a cui essere attribuita e in cui diffondersi (66)345 non egrave neppure un attributo dellaria (οὐδ ᾗ αὐτός 6 8) e ciograve egrave comprovato dal fattoche la luce puograve appartenere a esseri totalmente diversi dallaria come corpi incandescenti oluminosi o addirittura a certi materiali litici la luce inoltre non egrave qualitagrave (ποιότης 6 11)di alcun corpo ad esempio di quelli incandescenti e luminosi anche in questo caso infattiil suo essere verrebbe a dipendere da un sostrato e non egrave neacute un accidente (οὐδὲσυμβεβηκός 6 20) neacute alterazione dellaria percheacute altrimenti laria dovrebbe cambiare il suostato e la stessa oscuritagrave che talvolta la caratterizza dovrebbe tramutarsi in luce
Tutte queste considerazioni esprimono la natura sostanziale della luce il suo sussistereper seacute ciograve spiega come anche la luce solare raggiunga i nostri occhi e si espanda ancorprima di raggiungere laria (4 33-35) La luce egrave attivitagrave ἐνέργεια (6 14) che purprovenendo da un sostrato non si esaurisce in altro per questo egrave paragonabile alla vita cheegrave attivitagrave dellanima e che resta tale pur comunicandosi a qualcosaltro ad esempio alcorpo346
Nonostante il carattere estremamente dinamico della luce che si manifesta nel suoapparire e scomparire incessante questa non si estingue percheacute non si riversa totalmente inciograve a cui si dirige egrave infatti unattivitagrave che non scorre dalla sua fonte (ἐστιν ἐνέργεια οὐῥέουσα 7 4) nel senso che pur arrivando alle altre cose non si disperde e non si estinguefincheacute la sua fonte permane
laquose poi la sorgente luminosa si sposta anche la luce cambia luogo noncome una corrente che rifluisce o muta il suo corso ma come lattivitagraveche egrave propria di quella sorgente e perciograve le tiene dietro fincheacute nullaglielo impedisceraquo
laquoμετακινουμένου δὲ ἐν λλῳ ἐστὶ τόπῳ οὐχ ὡς παλιρροίας ἢμεταρροίας γενομένης ἀλλ ὡς τῆς ἐνεργείας ἐκείνου οὔσης καὶπαραγινομένηςεἰς ὅσον κωλύει οὐδένraquo (7 7-10)
i Alla l 7 troviamo luso del verbo κινέω in riferimento allo spostamento dellafonte luminosa τοῦ φωτίζοντος μετακινουμένου che implica un mutamento diluogo anche per la luce che ha in questa fonte la sua origine
Il mutamento locale della luce al muoversi della fonte non va inteso come se questarifluisse verso la fonte o come se si verificasse un cambiamento nel suo scorrere ma poicheacutela luce egrave unattivitagrave di quella fonte laccompagna fincheacute qualcosa non lo impedisce Ciogravedipende dal carattere energico e dinamico della luce in quanto atto347 a tal proposito
357-382 E K Emilsson Plotinus on Sense-Perceprion pp 36 ss345 Al contrario di quanto sostenuto da Aristotele De anim 418 b 9-10346 Cfr IV 4 29 9-20347 Su questo argomento rimando a R Ferwarda La signification des images et des meacutetaphores dans la penseacutee de
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vengono distinti due tipi di atto da un lato vi egrave lattivitagrave interna allessenza come unafonte una sorta di vita del corpo luminoso che sovrabbonda dallaltro vi egrave una secondaattivitagrave che deriva dalla prima e che tuttavia rimane inseparabile da essa (οὐκ ἀφισταμένη7 16) questa seconda attivitagrave si costituisce in un rapporto dimmagine con la primaimmagine della prima εἴδωλον (7 16) ogni essere possiede unattivitagrave che gli somiglia alpunto che quando cegrave quello cegrave anche quella e fincheacute quello si mantiene lattivitagrave che nederiva non smette di diffondersi secondo intensitagrave differenti alcune attivitagrave sono deboli eimpercettibili mentre altre sono piugrave forti e in grado di raggiungere grandi distanze diqueste ultime bisogna credere che siano tanto presso la loro fonte quanto dove sono giuntenello stesso modo la luce egrave tanto presso la sua fonte quanto presso ciograve che raggiunge Esistedunque una luce interna al corpo che egrave sostanza e che corrisponde alla forma del corpooriginariamente luminoso esiste poi una luce che proviene da questi corpi e checorrisponde ad unattivitagrave che egrave rivolta allesterno La relazione dimmagine noncheacutelinseparabilitagrave dellatto derivato dalla sua fonte mette in luce come questattivitagraveincorporea sia capace di superare i limiti del corpo luminoso348 sintravvede in questo modoquel legame dinamico che permette alla luce di proiettarsi a distanza ed esteriormentesenza mai abbandonare il suo fondamento il sole (7 10-20)349
Ora per comprendere come la luce appaia e scompaia senza tuttavia estinguersi egravenecessario fare riferimento allesempio dellimmagine riflessa nello specchio questa vaattribuita allattivitagrave di chi si specchia ed egrave catturata da ciograve che egrave capace di riceverla Fincheacutecolui che si specchia egrave presente egrave presente anche limmagine riflessa nello specchio maallorcheacute costui si allontana non egrave lattivitagrave stessa ad esaurirsi ma egrave lo specchio a non averepiugrave ciograve che aveva prima Questo paragone esplicativo si rivela estremamente interessante setrasposto allanima infatti anche lanima va intesa come unattivitagrave derivata da una primaanima (ἐνέργεια ἄλλης προτέρας [scil ψυχῆς] 7 50) fintanto che quella prima animapermane saldamente allora anche lattivitagrave che proviene si mantiene (μένει ἐφεξῆςἐνέργεια 7 51) ora ciograve che deriva da questa attivitagrave (ἐξ ἐνεργείας 7 52) egrave una certa vitadel corpo (σώματος οἰκείαν ἤδη ζωήν 7 53) una vita che il corpo mantiene solo fintantoche gli egrave prossima unaltra anima (7 56) Un corpo perisce quando lanima non egrave piugrave parte oin prossimitagrave di esso (οὐκ ἐπαρκούσης αὐτῷ οὔτε τῆς δούσης οὔτ εἴ τις παράκειται 7 59)tuttavia in questo caso non egrave la vita a estinguersi ma egrave come nel caso delloggetto riflessoche semplicemente si allontana e non egrave piugrave in quel luogo
73 Conclusioni
Le argomentazioni del nostro scritto mettono in evidenza il carattere fortementeproblematico dellattribuzione al corpo intermedio di una qualche funzione allinterno del
Plotin J B Wolters Groningen 1965 J Y Blandin Plotin ou limage de la lumiegravere La dynamisation dunemeacutetaphore traditionelle in M Fattal (eacuted) Logos et langage chez plotin et avant Plotin LHarmattan Paris 2003pp 271-299348 Il fondamento della natura sostanziale della luce fa ricorso alla dottrina della doppia attivitagrave checaratterizza ogni livello dellessere si veda su questo punto IV 3 (27) 10 30-37 V 1 3 6349 Sulla luce legata alla teoria dei due atti si veda II 1 (40) 7 26-30 e V 4 (7) in riferimento alla teoria deidue atti rimando a C Rutten La doctrine des deux actes dans la philosophie de Plotin laquoRevue Philosophiqueraquo146 1 (1956) pp 100-106
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processo percettivo e in particolar modo quello che interessa la vista e luditoLesempio della antiperistasi dellaria colloca il nostro contesto argomentativo allinterno
di una prospettiva dinamica dimensione in cui giagrave il Timeo platonico si collocavaconsiderando l processo percettivo allinsegna del movimento di agire e patire
Allo spostamento dellaria (2 36-46) non puograve essere attribuita alcuna causalitagrave inrelazione al movimento della pietra o del fuoco risultandone al piugrave una conseguenza allostesso modo non egrave causa della vista neacute laffezione dellaria neacute il passaggio progressivo ditale affezione fino al raggiungimento dellorgano recettivo (5 1-16) Nel caso delludito nonegrave il primo movimento dellaria in maniera analoga a quanto egrave emerso nel caso della pre-affezione a propagarsi in maniera costante fino alla facoltagrave sensibile
La dinamica percettiva puograve essere spiegata unicamente in relazione alla simpatia deltutto basata su una somiglianza della parti ndash quindi anche dellorgano sensoriale e del suooggetto ndash somiglianza che trova il proprio fondamento nelloperato psichico in un principioincorporeo di natura intelligibile egrave lanima in ultima istanza a garantire quella omogeneitagravefra organo sensorio e oggetto percepito quindi a spiegare il fenomeno della percezionesensibile E se egrave vero che il vivente universale egrave un tutto unico anche dal punto di vistacorporeo ndash tantegrave che egrave un continuo ndash i corpi che sinterpongono nel processo percettivopossono fungere addirittura dintralcio alla sensazione In effetti di intermedio si puograveparlare a patto che non ci si riferisca in alcun modo a un corpo la luce non egrave neacute qualitagrave neacuteaffezione di qualcosa neacute modificazione dellaria neacute il suo colore la luce impassibileincorporea e imperitura egrave attivitagrave dellanima in particolar modo egrave quellattivitagrave che lanimacomunica al corpo la luce in questo senso egrave come la vita e come unattivitagrave che deriva dalsostrato in grado di proiettarsi altrove tuttavia essendo sempre dipendente dalla sua fonteovvero lattivitagrave da cui proviene si muove infatti con essa (7 7-10) e quando lanimaabbandona il corpo alla morte anche la luce la segue non si esaurisce col corpo masemplicemente non si trova piugrave dovera prima
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8 Sul moto del cielo350
Allinterno dellottavo trattato preso in considerazione II 2 (14) sono venticinque le occorrenze diκίνησις che sono state isolate e analizzate351 il tema trattato come suggerisce il titolo stesso egrave quellodella natura del movimento celeste qualegrave la natura di questo movimento Si tratta semplicemente di unmoto locale Da che cosa dipende la sua circolaritagravePoicheacute il cielo egrave la realtagrave piugrave divina coglibile con gliocchi di quaggiugrave certamente la sua natura risulteragrave composta di anima ma anche di corpo 352 la suastruttura va pertanto indagata per comprendere a cosa debba essere ricondotto il suo movimentocircolare eterno intorno al centro delluniverso
81 Sul movimento circolare come misto (1 1-51)
811 Se il moto circolare sia dovuto allanima o al corpo del cielo
Allinterno di questa prima parte dello scritto (1 1-51) verranno prese in considerazionele prime undici occorrenze del nostro termine largomentazione procede analizzando ilmoto che egrave proprio del corpo e quello che egrave proprio dellanima per comprendere a quali diquesti sia corretto attribuire il moto circolare del cielo
laquoPer quale ragione il cielo muove con moto circolare Percheacute imitalIntelletto E a chi appartiene il movimento allanima o al corpo E checosa significa che lanima egrave in se stessa ed egrave rivolta verso se stessa Oche egrave ansiosa di andare O che esiste in se stessa in uno stato didiscontinuitagrave O ancora che lanima muovendosi porta il cielo conseacute Ma se lanima lo porta con seacute non dovrebbe portarlo piugrave macessare di portarlo cioegrave dovrebbe piuttosto arrestarlo invece dimuoverlo sempre circolarmente O meglio essa rimarragrave immobile o seanche si muove non si muove certo di moto locale Come imprimedunque un moto locale se si muove in un altro modoraquo
laquoδιὰ τί κύκλῳ κινεῖται ὅτι νοῦν μιμεῖται καὶτίνος ἡ κίνησις ψυχῆς ἢ σώματος τί οὖν ὅτι ψυχὴ ἐν αὐτῇἐστι καὶ πρὸς αὐτήν ἢ σπεύδει ἰέναι ἢ ἔστιν ἐν αὐτῇοὐ συνεχεῖ οὖσα ἢ φερομένη συμφέρει ἀλλ ἔδεισυμφέρουσαν μηκέτι φέρειν ἀλλ ἐνηνοχέναι τουτέστιστῆναι μᾶλλον ποιῆσαι καὶ μὴ ἀεὶ κύκλῳ ἢ καὶ αὐτὴστήσεται ἤ εἰ κινεῖται οὔτι γε τοπικῶς πῶς οὖν τοπικῶςκινεῖ αὐτὴ ἄλλον τρόπον κινουμένηraquo (II 2 (14) 1 1-8)353
350 Sul titolo si veda Porfirio VP IV 49 e XIV 42351 In particolar modo II 2 (14) 1 1 1 21 7 18 1 81 14 115 24 1 26 1 46 1 47 2 19 2 20 2 20 2253 6 3 11 3 11 3 12 3 13 3 15 3 16 3 20 3 21 3 22352 Come saragrave messo in evidenza dallanalisi di II 1 (40)353 Le espressioni alla l 2-3 laquoτί οὖν ὅτι ψυχὴ ἐν αὐτῇ ἐστι καὶ πρὸς αὐτήν ἢ σπεύδει ἰέναι ἢ ἔστιν ἐναὐτῇ οὐ συνεχεῖ οὖσαraquo possono assumere un significato differente se le si concepisce non piugrave inriferimento allanima ma a laquoἡ κίνησιςraquo della l 2 in questo senso traduce R Dufour Sur le mouvement
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Isoliamo nel nostro passo le prime cinque occorrenze del nostro terminei la prima compare alla l 11 il verbo κινέω compare allinterno della proposizione
interrogativa che apre la trattazione pur essendo il movimento riferito ad unsoggetto indeterminato dal resto della trattazione si evince che ciograve del cui motocircolare si fa ricerca egrave proprio il cielo354 διὰ τί κύκλῳ κινεῖται [scil οὐρανός l41]355
ii la seconda compare alla l 1 2 il nostro sostantivo compare nuovamenteallinterno di una proposizione interrogativa del movimento ci si domandalappartenenza due sono le possibilitagrave escludentisi o che sia movimentodellanima o del corpo τίνος ἡ κίνησις ψυχῆς ἢ σώματος
iii la terza la troviamo alla l 1 7 il verbo κινέω egrave riferito allanima la quale egraveimmediatamente specificato non si muove di moto locale [scil ψυχή] κινεῖταιοὔτι γε τοπικῶς
iv la quarta e la quinta occorrenza le troviamo allinterno di dellultimaproposizione interrogativa l 1 8 il primo utilizzo del verbo κινέω egrave riferitoallanima e alla sua capacitagrave di muovere localmente il secondo utilizzo del verbocostituisce la premessa della domanda in quanto considera il movimentoproprio dellanima come un moto di tipo diverso πῶς οὖν τοπικῶς κινεῖ αὐτὴ[scil ψυχή] ἄλλον τρόπον κινουμένη
La linea con cui si apre lo scritto presenta la prima occorrenza del nostro termine checonduce al fulcro e al nodo concettuale di tutta la trattazione successiva la domanda egravequella che riguarda il moto circolare del cielo (1 1)
Lindagine da intraprendere puograve essere concepita tanto nei termini della domanda cheriguarda tout court il movimento del cielo quanto sul modo in cui si esplica questomovimento appunto la sua circolaritagrave Per quanto le due questioni possano apparirescontate qui egrave in gioco proprio il tentativo di ridefinire questi concetti assegnandogli unsolido fondamento come traspare dalla risposta fornita immediatamente il movimentocircolare trova il suo percheacute nel fatto che il cielo imita lIntelligenza (ὅτι νοῦν μιμεῖται 11)356 Il motivo dellassimilazione allIntelligenza egrave lo stesso con cui si chiuderagrave la trattazioneelemento che fa presagire che il movimento celeste lungi dallessere semplicemente ilmovimento di un corpo esige un piano esplicativo di natura differente Leco piugraveimportante egrave certamente quello che proviene dalle argomentazioni del Timeo platonico in
circulaire in L Brisson J-F Pradeau Plotin vol II p 315 ugualmente A H Armstrong Plotinus volII p 41 E Breacutehier Enneacuteades p 20 rende invece in questo modo il testo greco laquoΤί οὖν Ὅτι ψυχὴ ἐναὐτῇ ἐστι καὶ πρὸς αὐτήν ἀεὶ σπεύδει ἰέναι Ἢ ἔστιν ἐν αὐτῇ οὐ συνεχεῖ οὖσα raquo secondo latraduzione di S Mackenna B S Page Plotinus Enneads p 84 laquoCan we account for it on the ground thatthe Soul has itself at once for the centre and for the goal to which it must be ceaselessly moving or thatbeing self-centred it is not of unlimited extension [and consequently must move ceaselessly to beomnipresent] and that its revolution carries the material mass with itraquo354 H Ssup2 vol I p 142 rimanda a Platone Tim 34 a 4 Aristotele De anim I 3 407 a 6-407 b 12355 Come sottolinea R Dufour in L Brisson J Pradeau Plotin vol II p 320 n 2 il soggetto della frasenon egrave espresso nel testo greco la parola cielo appare per la prima volta alla l 41356 H Ssup2 vol I p 142 rimanda ad Alessandro di Afrodisia Quaest II 18 p 63 2 e 19 p 63 20
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cui il movimento di traslazione del cielo egrave ricondotto a quellanima distesa in esso da parte aparte capace di quel movimento che soprattutto conviene allintelligenza e alla saggezza357
La domanda che segue a queste indaga la paternitagrave di un tale movimento che puograveessere ricondotto o allanima o al corpo (1 1-2) posto infatti che il cielo sia corpo dotato diunanima divina358 per poter far fronte a questa questione egrave necessario interrogarsiinnanzitutto sul ruolo dellanima rispetto al movimento del cielo
A proposito quindi del movimento celeste egrave necessario domandarsi quale significatoassegnare alle seguenti espressioni
i lanima egrave in se stessa e verso se stessa τί οὖν ὅτι ψυχὴ ἐν αὐτῇ ἐστι καὶ πρὸςαὐτήν (1 2-3)359
ii che lanima egrave desiderosa di fuggire ἢ σπεύδει ἰέναι (1 3)
iii che lanima egrave in se stessa ma non in modo continuo ἢ ἔστιν ἐν αὐτῇ οὐ συνεχεῖοὖσα (1 3)
Se si riconducesse il moto celeste a quello locale dellanima (φερομένη συμφέρει 1 4) sidovrebbe far fronte a questa difficoltagrave infatti egrave peculiaritagrave del moto psichico implicaretanto il movimento quanto la stasi in questo senso il corpo del cielo una volta mosso nondovrebbe muoversi piugrave (ἀλλ ἔδει συμφέρουσαν μηκέτι φέρειν ἀλλ ἐνηνοχέναι τουτέστιστῆναι 1 4-6)360 Tuttavia questa condizione di movimento e arresto come potrebbe rendereragione del movimento circolare eterno (1 6)
Alla l 7 il verbo κινέω egrave utilizzato insieme al verbo ἵστημι per descrivere le duecondizioni che appartengono allanima e che mettono in luce quanto appena descritto siache lanima sia ferma o in movimento (στήσεται ἤ κινεῖται 1 7) in entrambi i casi di stasi emovimento non si deve intendere ciograve in una dimensione spaziale (οὔτι τοπικῶς 1 7) Lariconduzione del moto celeste a uno di natura eterogenea appunto psichica porta aunulteriore complicazione bisogna in questo caso poter spiegare come un movimento chenon avviene nello spazio dia invece origine a un moto locale
Questa prima parte della trattazione traccia dunque lordine di problemi che si devonoaffrontare per poter comprendere la natura del moto celeste egrave interessante notare come laproblematica del moto celeste venga immediatamente riportata certo nei termini delledifficoltagrave da dirimere al ruolo esercitato dallanima
Per tentare di sciogliere questi problemi largomentazione si rivolge quindi allesamedella peculiaritagrave del moto celeste la circolaritagrave infatti potrebbe rappresentare la chiaveconcettuale che permette di spiegarne la natura
357 Mi riferisco in particolar modo a Platone Tim 34 A 1- B 9 ma anche id Leg X 897 C-898 B358 Si veda a questo proposito II 1 (40)359 Su questa espressione si veda quanto riportato supra n 347360 A mio parere viene qui fatto cenno a quella caratteristica dellanima di essere al contempo in movimentoe in quiete caratterista che le deriva dal suo rapporto con lIntelligenza a questo argomento dedico laterza parte del presente lavoro
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812 Il moto del cielo egrave un misto
La trattazione prosegue quindi ad analizzare il moto circolare del cielo per comprenderese le sue caratteristiche possano ricondurre al suo fondamento da queste come si vedragrave frapoco traspare come sia proprio lanima ad avere un ruolo centrale nel movimento del corpodel cielo
laquoForse il moto circolare non egrave un moto locale ma se lo egrave lo egrave solo inmodo accidentale E allora quale specie di moto egrave Egrave un movimentoautocosciente autointellettivo e vitale che in nessuna parte egrave al di fuorio altrove per cui cegrave la necessitagrave di abbracciare tutto Egrave in effetti laparte dominante dellessere vivente quella che lo abbraccia e lo unificaMa se rimanesse ferma non lo abbraccerebbe cosigrave da infondergli la vitaneacute se avesse un corpo conserverebbe ciograve che egrave dentro di lei infatti lavita del corpo egrave movimento Se dunque il moto egrave anche locale allora simuoveragrave come potragrave e non come anima soltanto ma come corpo dotatodi anima e come un essere viventeraquo
laquoἢ ἴσως οὐδὲ τοπικὴ κύκλῳ ἀλλ εἰ ἄρα κατὰ συμβεβηκός ποίαοὖν τις εἰς ὑτὴν συναισθητικὴ καὶ συννοητικὴ καὶ ζωτικὴ καὶοὐδαμοῦ ἔξω οὐδ ἄλλοθι καὶ τὸ πάντα δεῖν περιλαμβάνειντοῦ γὰρ ζῴου τὸ κύριον περιληπτικὸν καὶ ποιοῦν ἕν οὐπεριλήψεται δὲ ζωτικῶς εἰ μένοι οὐδὲ σώσει τὰ ἔνδονσῶμα ἔχον καὶ γὰρ σώματος ζωὴ κίνησις εἰ οὖν καὶτοπική ὡς δυνήσεται κινήσεται καὶ οὐχ ὡς ψυχὴ μόνονἀλλ ὡς σῶμα ἔμψυχον καὶ ὡς ζῷονraquo (1 8-16)
Isoliamo nel nostro passo due nuove occorrenze del nostro terminei alla l 1 14 il sostantivo κίνησις viene impiegato per denotare la vita del corpo
σώματος ζωὴ κίνησις (1 14)361
ii alla l 1 15 il verbo κινέω designa il moto del cielo un movimento che avvienecome possibile cioegrave non solo un movimento psichico ma il movimento di uncorpo animato e di un vivente ὡς δυνήσεται κινήσεται καὶ οὐχ ὡς ψυχὴ μόνονἀλλ ὡς σῶμα ἔμψυχον καὶ ὡς ζῷον [scil οὐρανός l 41]
Laffermazione di l 1 14 certamente di carattere generale egrave qui riferita al corpo deltutto cioegrave al vivente che abbraccia tutte le cose e non ha nulla fuori di seacute 362 egrave il corpodelluniverso racchiuso dalla sfera celeste che possiede movimento e vita egrave la proprio laparte dominante del vivente ad avvolgerlo e a rendere uno il tutto (περιληπτικὸν καὶποιοῦν ἕν 1 12) di modo che il moto circolare del cielo puograve essere considerato un motospaziale e di tipo fisico solo in un senso improprio e accidentale (κατὰ συμβεβηκός 1 9)363
361 Sul movimento come vita del corpo III 6 (26) 6 36-41 e 49-53 IV 3 (27) 20 41-46362 A questo vivente totale egrave stata dedicata unampia trattazione in IV 4 (28) 32 e ss363 Il parallelo di queste espressioni potrebbe essere rinvenuto in Aristotele De anim I 406 b 6-15 in cuiviene prefigurata lipotesi per rigettarla che lanima si muova o accidentalmente (κατὰ συμβεβηκὸς) o dase stessa (καθ αὐτὸ)
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Soffermiamoci su questa caratterizzazione del moto celeste come un moto accidentale ditipo fisico giagrave in IV 4 (28) 8 36-37 era stata impiegata la medesima espressione perdescrivere il moto celeste ligrave il problema discusso era quello della possibilitagrave di assegnare omeno memoria agli astri in virtugrave della considerazione dei loro spazi di percorrenza delleorbite tracciate quale segno del giorno e della notte del prima e del poi Ebbene proprioqueste orbite tracciate dagli astri erano definite come ldquoκατὰ συμβεβηκόςrdquo il loro moto ndashvale la pena di ricordarlo per quanto seguiragrave ndash era descritto come un movimento attorno aun unico punto (8 42-43) non di tipo locale bensigrave vitale (8 43) Qui allo stesso modo ilmoto fisico del cielo egrave relegato ad un piano accidentale e improprio mentre propriamente egravedefinito come un movimento autocosciente autointellettivo e vitale (συναισθητικὴ καὶσυννοητικὴ καὶ ζωτικὴ [scil κίνησις] 1 10) un movimento che non risulta esteriore oaltrove ma racchiude in seacute tutte le cose (πάντα δεῖν περιλαμβάνειν 1 11)364 Ora perquanto improprio e accidentale anche il moto locale del cielo assume una certa funzione euna certa valenza se il cielo stesse fermo (εἰ μένοι 1 13) ovvero se possedesse un motosoltanto vitale ma non locale non potrebbe avvolgere il tutto per infondergli la vita infatticome si egrave detto la vita del corpo egrave movimento e il cielo che pure egrave dotato di un corpo sestesse fermo non potrebbe conservare ciograve che racchiude
Per questo egrave necessario che il cielo si muova secondo il movimento che egrave possibile(δυνήσεται κινήσεται 1 16) non di un moto esclusivamente vitale ma anche locale(τοπική 1 15) come un corpo animato e vivo (ὡς σῶμα ἔμψυχον καὶ ὡς ζῷον 1 16)
In questo senso il suo movimento egrave un misto (ὥστε εἶναι μικτὴν 1 16) risultante tantodal corpo quanto dallanima il movimento circolare del cielo egrave ciograve in cui si condensanoentrambe le sue componenti il corpo infatti per sua natura si muove spazialmente in linearetta (σώματος εὐθὺ φερομένου 1 17)365 mentre allanima spetta il ruolo di arrestarlo(ψυχῆς κατεχούσης 1 18) egrave interessante notare come la forza psichica assolva allafunzione di ldquoarresto in senso spazialerdquo quasi a evidenziare che la dimensione psichica egravealtra da quella spaziale e corporea rispetto al movimento nella dimensione sensibile e alfluire di tutte le cose lanima puograve essere concepita come immobile percheacute il suo egrave unmovimento di tipo diverso un movimento che richiede piuttosto la stabilitagrave366
Il moto circolare del cielo risulta allora da queste due forze una dinamica cheappartiene alla componente corporea laltra soltanto localmente ferma (ἐκ δ ἀμφοῖνγενομένου φερομένου τε καὶ μένοντος 1 18-19)367
364 Cfr Platone Tim 32 c-33a Aristotele De caelo I 9 279 A 5-17365 Sul movimento in linea retta dei corpi cfr Aristotele De caelo I 2 268 b 20-269 a 7366 Su questo particolare aspetto della stabilitagrave psichica in riferimento a una dimensione spaziale si esprimeanche IV 4 (28) 8 41-45 in cui sempre a proposito degli astri il loro moto vitale risulta esteriormente inquiete laquoζωήν τε τὴν αὐτὴν ἔχοντα ὅπου καὶ τὸ τοπικὸν αὐτοῖς περὶ ταὐτόν ὡς μὴ τοπικόν ἀλλὰζωτικὸν τὸ κίνημα εἶναι ζῴου ἑνὸς εἰς αὐτὸ ἐνεργοῦντος ἐν στάσει μὲν ὡς πρὸς τὸ ἔξω κινήσει δὲ τῇἐν αὐτῷ ζωῇ ἀιδίῳ οὔσῃraquo367 Sul fatto che il moto rotatorio combini il movimento con la quiete concordano sia Platone Resp IV 436d-e che Aristotele Phys VIII 9 265 B 1-8 G Reale Enneadi ad Loc rimanda a Platone Tim 34 a 1-7 RDufour Plotin ad loc sostiene che lanima come essere immobile egrave presente in V 1 (10) 4 11-12
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813 Il movimento locale come risultato della forza attrattiva dellanima
Una volta esplicitato come il moto del cielo possa essere ricondotto da un lato ad unacomponente corporea che esplica una traslazione rettilinea dallaltro ad una forza psichicache ne determina larresto una volta raggiunto questo guadagno argomentativo bisognaancora spiegare come questo carattere misto del moto del cielo si concretizzi in un moto ditipo circolare
Per rendere ragione di come ciograve accada largomentazione procede al vaglio critico di trepossibili posizioni esplicative nella prima di queste compare il nostro termine
laquoIn realtagrave il fuoco si muove in modo rettilineo fincheacute giunge al postodestinatogli Percheacute come egrave giunto al luogo del suo destino cosigrave sembraarrestarsi naturalmente o procedere fino a quel luogo destinatogliPercheacute allora non rimane fermo una volta giunto al cielo Non egrave forsepercheacute la natura del fuoco egrave quella di essere in movimento Certo senon si muovesse circolarmente si disperderebbe in una traiettoriarettilinea perciograve deve muoversi circolarmente Questo perograve egrave operadella Provvidenza Ma cegrave qualcosa nel fuoco che deriva dallaProvvidenza cosiccheacute se esso giunge lassugrave si muove da se stessocircolarmeneraquo
laquoἢ εὐθυπορεῖ ως ἂν ἥκῃ εἰς τὸ οὗ τέτακται ὡς γὰρ ἂν ταχθῇοὕτω δοκεῖ καὶ ἑστάναι κατὰ φύσιν καὶ φέρεσθαι εἰς ὃἐτάχθη διὰ τί οὖν οὐ μένει ἐλθόν ἆρα ὅτι ἡ φύσις τῷπυρὶ ἐν κινήσει εἰ οὖν μὴ κύκλῳ σκεδασθήσεται ἐπεὐθύ δεῖ ἄρα κύκλῳ ἀἈλλὰ τοῦτο προνοίας ἀλλ ἐν αὐτῷπαρὰ τῆς προνοίας ὥστε εἰ ἐκεῖ γένοιτο κύκλῳ κινεῖσθαιἐξ αὐτοῦraquo (1 20-27)
Osserviamo due nuove occorrenze di κίνησιςi la prima alla l 1 24 il nostro sostantivo egrave impiegato allinterno di una
proposizione interrogativa che verte sulla condizione naturale del fuocoappunto quella di essere in movimento ἆρα ὅτι ἡ φύσις τῷ πυρὶ ἐν κινήσει368
ii la seconda alla l 1 26 il verbo κινέω egrave riferito al movimento del fuoco il qualeda se stesso si muove di moto circolare [scil πῦρ] κύκλῳ κινεῖσθαι ἐξ αὐτοῦ
Il passo riportato fa trasparire una prima difficoltagrave strettamente connessa alla necessitagravedi comprendere come il moto celeste risultante dal misto di due forze differenti abbiacome esito un moto circolare Infatti se del fuoco il corpo del cielo369 si sostiene cheparimenti a ogni altro corpo si sposta localmente in linea retta (παντὸς εὐθυποροῦντος 120)370 una volta giunto lassugrave nella sua sede prestabilita dovrebbe arrestarsi
368 Sul movimento del fuoco abbiamo giagrave notato lespressione di III 6 (26) 6 36-41 la sua estremaleggerezza e mobilitagrave lo allontanavano in misura maggiore rispetto agli altri elementi dalla naturacorporea369 Sul fuoco come corpo del cielo il riferimento egrave a Platone Tim 40 a e ss370 Egrave una ripresa di Aristotele De caelo I 2 268 b 20-269 a 7
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La prima occorrenza del nostro termine ha proprio la funzione di spiegare come ciograve nonaccada infatti la condizione naturale del fuoco egrave quella di essere in movimento ciograve fa sigrave cheuna volta lassugrave il fuoco non si arresti e per evitare di disperdersi in linea retta ndash giaccheacuteprosegue nel suo movimento ndash egrave costretto a ruotare (δεῖ ἄρα κύκλῳ 1 25)
Si tratta dunque di rendere ragione di come il fuoco possa passare da un movimentorettilineo per natura a un movimento circolare a questo scopo sono dunque fornite tremodalitagrave esplicative
La prima egrave quella che spiega il passaggio al movimento circolare del fuoco una volta chesia giunto lassugrave come un movimento spontaneo del fuoco stesso (κύκλῳ κινεῖσθαι ἐξαὐτοῦ 1 26-27) Il fuoco passerebbe da se stesso a una condizione di movimento circolaree ciograve in virtugrave di quella Provvidenza che ha inscritta in se stesso371
La seconda ipotesi considera il passaggio dal movimento rettilineo del fuoco ad unmovimento circolare in relazione al fatto che questultimo giunge nellultimo luogopossibile oltre il quale non egrave dato avanzare ed egrave per questo che ripiega circolarmente Ilcielo infatti egrave lestremitagrave che cinge il cosmo e poicheacute il fuoco non puograve neacute arrestarsi (1 23)neacute proseguire oltre percheacute non vi egrave nulla in cui proseguire non gli rimane che correre inquesto luogo in cui egrave Ora poicheacute il fuoco egrave giunto quassugrave nella corsa che intraprende perdeviazione al suo andamento rettilineo non occupa un luogo che prima non occupavapercheacute il luogo in cui egrave non egrave altro che se stesso e dunque non egrave destinato a star fermo main movimento (οὐχ ἵνα μένῃ γεγενημένος ἀλλ ἵνα φέροιτο 1 30-31) Il fuoco dunqueuna volta giunto lassugrave in se stesso inizierebbe a ruotare circolarmente Ora se il centro diun cerchio egrave immobile per natura ciograve che egrave esterno al centro ed egrave alle estremitagrave deveruotare attorno al centro (περὶ τὸ κέντρον 1 33-34) in caso contrario si avrebbe un unicogrande cerchio immobile372 La disposizione di una rotazione attorno al centro vale tanto peril vivente quanto per i corpi naturali cosigrave il fuoco una volta in se stesso tenderebbe verso ilproprio centro senza collassare su di esso soddisfa il suo desiderio ruotandogli attorno
Secondo la terza ipotesi invece egrave lanima a imprimere al fuoco una rotazione (ψυχὴπεριάγοι 1 37-38)
laquolanima lo attrae eternamente verso se stessa e attraendolo sempre lomuove continuamente e non lo muove in direzione di un altro luogoma verso se stessa nello stesso luogo e lo conduce non in modorettilineo ma circolarmente cosigrave gli permette di possederla lagrave dove essogiunge Ora se lanima rimanesse immobile come se fosse soltanto in
371 Il termine utilizzato egrave προνοίας (1 26) termine di estrazione certamente stoica Egrave possibile che qui ilnostro pensatore strappi al contesto stoico questo termine per intenderlo invece in unaccezionetrasfigurata e in una dimensione spiritualistica intendendolo cioeacute come quellanima che provvede ed egraveregola e ragione di tutte le cose A questo proposito cfr III 2 (47) e III 3 (48) Oppure potrebbe trattarsi diuna critica interna allo stoicismo dal momento che sembra che questa opzione venga lasciata cadere nelseguito della trattazione cfr su questo punto E Breacutehier Enneacuteades p 18 Sul rapporto fra causa fisica ecausa psichica in relazione al moto celeste noncheacute il ruolo giocato dalla Provvidenza rimando allanalisi diA Linguiti Il cielo di Plotino in M Bonazzi F Trabattoni Platone e la tradizione platonica Cisalpino Milano2003 pp 251-264372 Questa argomentazione data per scontato nel testo deve essere concepita alla luce della concezionesferica delluniverso che il nostro pensatore deve ancora una volta a Platone Timeo
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un punto dove ciascuna cosa egrave ferma allora anche il cielo rimarrebbefermo Se dunque lanima non saragrave soltanto ligrave in un punto qualsiasi ilcielo si muoveragrave dappertutto e non fuori dallanima quindi simuoveragrave circolarmenteraquo
laquoμᾶλλον δὲ αὐτὴ πρὸς αὑτὴν ἄγουσα ἀεὶ ἐν τῷ ἀεὶ ἄγειν ἀεὶ κινεῖκαὶ οὐκ ἀλλαχοῦ κινοῦσα ἀλλὰ πρὸς αὑτὴν ἐν τῷ αὐτῷ οὐκ ἐπεὐθὺ ἀλλὰ κύκλῳ ἄγουσα δίδωσιν αὐτῷ οὗ ἐὰν ἥκῃ ἐκεῖ ἔχειναὐτήν εἰ δὲ μένοι ὡς ἐκεῖ οὔσης μόνον οὗ ἕκαστονμένει στήσεται εἰ οὖν μὴ ἐκεῖ μόνον ὁπουοῦν πανταχοῦοἰσθήσεται καὶ οὐκ ἔξω κύκλῳ ἄραraquo (1 45-51)
Osserviamo due nuove occorrenze del nostro terminei alla l 1 46 il verbo κινέω compare insieme al verbo ἄγω per indicare il potere
che lanima esercita sul cielo ci troviamo difronte a un medesimo costrutto [scilψυχή] ἀεὶ ἄγειν ἀεὶ κινεῖ lanima attrae sempre e muove sempre il corpo delcielo
ii alla l 1 47 il verbo κινέω compare nuovamente questa volta riferito allanimamovente questa mette in atto la sua forza motrice non verso un altro luogobensigrave verso se stessa e nello stesso luogo [scil ψυχή] οὐκ ἀλλαχοῦ κινοῦσαἀλλὰ πρὸς αὑτὴν ἐν τῷ αὐτῷ
La prima occorrenza del nostro termine mette in luce il potere esercitato dallanima sulcielo si tratta di un potere insieme attrattivo e cinetico per cui lanima sempre attrae esempre muove il corpo del cielo interessante il parallelo fra le ll 1 46 e 47 lanima attrae ilcielo verso se stessa (πρὸς αὑτὴν ἄγουσα ἀεὶ 1 46) e muove verso se stessa (κινοῦσα πρὸςαὑτὴν 1 47) egrave in virtugrave di questa forza dinamico-attrattiva dellanima rivolta a se stessa chepuograve essere spiegato il movimento del cielo non diretto altrove ma ἐν τῷ αὐτῷ (1 47)unidentica espressione era stata impiegata nelle battute iniziali dello scritto in cui inrelazione al problema della paternitagrave del moto celeste lanima veniva descritta come ψυχὴἐν αὐτῇ ἐστι καὶ πρὸς αὐτήν (1 2-3) allora egrave lessere dellanima in se stessa e rivolta a sestessa la sua tensione attrattiva verso se stessa il suo movimento rivolto a se sono la chiavedi volta per comprendere il moto del corpo del cielo che si muove in se stesso si muoveverso lanima quindi in circolo Infatti lanima universale egrave ovunque diffusa (πανταχοῦοὖσα ἡ ψυχὴ ὅλη 1 39-40)373 ed egrave nel tutto senza essere divisa in parti e dona questacaratteristica al cielo pervadendolo e attraversandolo completamente Il fuoco mosso eattratto da una simile natura potrebbe continuare ad espletare un moto rettilineo solo seuna volta giunto lassugrave la natura dellanima giacesse ferma in un luogo raggiunto il quale ilfuoco potrebbe possederla (1 43 e 49) Ma poicheacute lanima egrave dovunque nel cielo il fuococeleste la insegue dovunque ed egrave suo destino raggiungerla sempre essere sempre presso diessa Quindi si muove circolarmente374 Ecco spiegato il motivo per cui il movimentocircolare non implica per il fuoco il subire unazione contro natura al contrario segue un
373 Sullanima dovunque diffusa senza essere divisa in parti si veda supra n 202374 Sulle fonti di questa argomentazione rimando alle osservazioni di A Falcon Corpi e movimentiBibliopolis Napoli 2001 pp 121-183
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ordine naturale che dipende dallanima del tutto questultima esercita il proprio potereattrattivo e dinamico senza alcuna fatica (1 38) stando rivolta a seacute presente interamente edovunque alla natura del corpo muove il corpo del cielo dovunque ovvero verso se stessaegrave proprio questo essere ldquoverso se stessardquo dellanima che va indagato per comprendere ilmoto circolare cielo
82 Movimento dellanima movimento del fuoco celeste (2 1-27)
Il cielo dunque continua a girare circolarmente percheacute eternamente in cerca eperennemente presso lanima questa pur essendo dappertutto non egrave ferma in nessun luogoil suo essere rivolta verso se stessa egrave immediatamente tradotto in un movimento diconversione e nel potere di disporsi attorno a un centro (περὶ αὐτόν 2 15) ovvero dimuoversi circolarmente attorno a esso Il centro per lanima egrave ciograve da cui hanno origine lei etutte le realtagrave invece quando questo termine si usa in riferimento ai corpi allora ha unsignificato soltanto analogico percheacute sintende in un senso locale come il centro di uncorpo o il punto attorno a cui ruota una sfera
Per lanima il centro non egrave altro che quel dio da cui tutte le cose dipendono (2 14) nonriuscendo ad essere presso di lui gli si dispone attorno (οὐκ ἔστι πρὸς αὐτόν περὶ αὐτόν 215) cingendolo e avvolgendolo col suo amore
Ci si potrebbe domandare se a questo riguardo esista una differenza fra lanima del tuttoe le nostre anime e in questo senso una differenza fra il movimento del tutto e le singoleparti (2 1-2)
laquoE percheacute non tutte le anime si comportano cosigrave Ciascuna anima sicomporta cosigrave nel luogo che occupa E percheacute allora non si comportanocosigrave anche i nostri corpi Per il fatto che ad essi egrave collegato ilmovimento rettilineo percheacute i nostri impulsi sono diretti verso altrecose e percheacute la parte sferica che egrave in noi non ruota bene percheacute egraveterrestre Il cielo in cambio va dietro al dio percheacute egrave sottile e di grandemobilitagrave Percheacute poi dovrebbe fermarsi quando lanima si muovequalunque sia il suo movimentoraquo
laquoπῶς οὖν οὐ πᾶσαι ὕτως ἢ ἑκάστη ὅπου ἐστὶν οὕτως διὰ τί οὖν οὐκαὶ τὰ ώματα ἡμῶν οὕτως ὅτι τὸ εὐθύπορον προσήρτηται καὶπρὸς ἄλλα αἱ ὁρμαὶ καὶ τὸ σφαιροειδὲς ἡμῶν οὐκ εὔτροχονγεηρὸν γάρ ἐκεῖ δὲ συνέπεται λεπτὸν καὶ εὐκίνητον διὰ τίγὰρ ἂν καὶ σταίη ἡντινοῦν κίνησιν τῆς ψυχῆς κινουμένηςraquo (2 15-20)
Rileviamo tre nuove occorrenze del termine κίνησιςi alla l 2 19 laggettivo εὐκίνητον egrave impiegato per caratterizzare lestrema mobilitagrave
del cielo leggerezza e mobilitagrave sono ciograve che permette al cielo di mettersi alseguito dellanima ἐκεῖ δὲ συνέπεται λεπτὸν καὶ εὐκίνητον
ii alla l 2 20 le ulteriori due occorrenze del nostro termine si riferisco almovimento dellanima ἡντινοῦν κίνησιν τῆς ψυχῆς κινουμένης
160
Il passo mette in evidenza come anche le singole anime in realtagrave si comportino comelanima del tutto aspirino cioegrave al proprio centro tuttavia ciograve che fa la differenza egrave il luogoche occupano il loro essersi spinte troppo quaggiugrave fino a calarsi quasi completamente nelcorpo che vivificano quasi dimenticandosi di se stesse375 Anche il nostro corpo puressendo la sua natura quella del moto rettilineo ndash poicheacute composto di elementi che hannonaturalmente questo moto ndash si dirige verso tuttaltre direzioni percheacute sottostagrave a moltepliciimpulsi in questo senso anche il fuoco di quaggiugrave non egrave scorrevole a motivo della suanatura terrestre Al contrario il corpo celeste risulta sottile e dotato di estrema mobilitagrave (119) sono queste caratteristiche non presenti allo stesso modo nel fuoco che egrave ancoraquaggiugrave a renderlo adatto a intraprendere quel cammino intorno al dio Inoltre se lanimasi muove qualunque tipo di movimento espleti ndash certamente di natura vitale e psichica ndash ilfuoco celeste a fronte della sua attrazione per lanima non potrebbe certo fermarsi
Egrave per questi motivi che
laquoPlatone attribuisce agli astri non soltanto il moto sferico solidale allarotazione delluniverso ma anche una rotazione di ciascuno di essiintorno al proprio centro percheacute ciascun astro dovunque sia abbracciadio e gioisce e non per riflessione ma per necessitagrave naturaleraquo
laquoκαὶ πλάτων δὲ τοῖς ἄστροις οὐ μόνον τὴν μετὰ τοῦ ὅλουσφαιρικὴν κίνησιν ἀλλὰ καὶ ἑκάστῳ δίδωσι τὴν περὶ τὸκέντρον αὐτῶν ἕκαστον γάρ οὗ ἐστι περιειληφὸς τὸν θεὸνἀγάλλεται οὐ λογισμῷ ἀλλὰ φυσικαῖς ἀνάγκαιςraquo (2 23-27)
Isoliamo una nuova occorrenza del nostro terminei alla l 2 25 il nostro sostantivo egrave impiegato per designare il moto sferico del tutto
τὴν μετὰ τοῦ ὅλου σφαιρικὴν κίνησιν
In questultimo passo troviamo un riferimento alle teorie espresse dal maestro Platonein particolar modo in Timeo 40 a-b376 in cui vengono attribuiti agli astri due tipi dimovimenti differenti un primo movimento che egrave quello che gli astri svolgono insieme almovimento sferico del tutto (2 24-25) mentre il secondo movimento egrave quello per cuiciascuno di essi gira intorno al proprio centro (ἀλλὰ καὶ ἑκάστῳ δίδωσι τὴν [scil κίνησιν]περὶ τὸ κέντρον αὐτῶν 2 25-26)
Questi movimenti rappresentano il modo in cui gli astri cingono e abbracciano diogioendone questo accade non secondo un calcolo razionale (οὐ λογισμῷ) ma secondo dellenecessitagrave che sono di tipo naturale (ἀλλὰ φυσικαῖς ἀνάγκαις 2 27) infatti la natura cheanima il tutto non agisce calcolando o deliberando ma porta a compimento tutte le cose peril tramite di quelle ragioni formali che le derivano dal suo avvolgersi intorno a quel centrodi lassugrave per cui contempla e possiede in seacute il proprio principio377
375 Il che renderebbe le anime dimentiche della propria origine con la quale tuttavia non perdono mailoriginario contatto376 H Ssup2 vol I p 145 indica il riferimento a Platone Tim 40 a 8-b2377 Cfr IV 4 (28) 10-13
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83 Il moto del cielo imita lIntelligenza (3 1-22)
Lattrazione del cielo verso lanima da cui dipende il suo eterno movimento di rotazioneattorno al centro delluniverso riceve allinterno di questultima parte della trattazione unavera e propria giustificazione sulla base delle potenze psichiche che avvolgono e ordinano iltutto
laquoCegrave unultima potenza dellanima che proviene dalla terra ed egraveintrecciata per intero con luniverso cegrave poi una potenza che ha pernatura propria la percezione ed egrave provvista di ragione opinante simantiene in alto nelle sfere celesti egrave in contatto con la prima e leconferisce da se stessa la potenza capace di renderla piugrave viva Lapotenza inferiore viene quindi mossa da quella superiore che laavvolge circolarmente e si appoggia su tutto quanto si innalza verso lesfere Dunque mentre la potenza superiore avvolge circolarmentequella inferiore questa sinclina e si volge verso essa e volgendosi faruotare il corpo a cui egrave intrecciataraquo
laquoἔστω δὲ καὶ ὧδε τῆς ψυχῆς ἡ μέν τις δύναμις ἡἐσχάτη ἀπὸ γῆς ἀρξαμένη καὶ δι ὅλου διαπλεκεῖσάἐστιν ἡ δὲ αἰσθάνεσθαι πεφυκυῖα καὶ ἡ λόγον δοξαστικὸνδεχομένη πρὸς τὸ ἄνω ἐν ταῖς σφαίραις ἑαυτὴν ἔχειἐποχουμένη καὶ τῇ προτέρᾳ καὶ δύναμιν διδοῦσα παραὐτῆς εἰς τὸ ποιεῖν ζωτικωτέραν κινεῖται οὖν ὑπ αὐτῆςκύκλῳ περιεχούσης καὶ ἐφιδρυμένης παντὶ ὅσον αὐτῆς εἰςτὰς σφαίρας ἀνέδραμε κύκλῳ οὖν ἐκείνης περιεχούσηςσυννεύουσα ἐπιστρέφεται πρὸς αὐτήν ἡ δὲ ἐπιστροφὴαὐτῆς περιάγει τὸ σῶμα ἐν ᾧ ἐμπέπλεκταιraquo (3 1-10)
i Alla l 6 del passo riportato troviamo una nuova occorrenza del nostro termine ilverbo κινέω egrave riferito ad una specifica potenza psichica si tratta di quellanimache viene per ultima che origina dalla terra ἐσχάτη ἀπὸ γῆς ἀρξαμένη (3 2) eche egrave intrecciata attraverso il tutto δι ὅλου διαπλεκεῖσά ἐστιν (3 2-3)378 questapotenza egrave mossa da unaltra κινεῖται οὖν ὑπ αὐτῆς che la avvolgecircolarmente κύκλῳ περιεχούσης (3 7)
Egrave la potenza vegetativa ad essere mossa ad opera di unaltra potenza psichica la cuinatura egrave auto-sensitiva e capace di opinione ragionevole questa potenza si mantiene in altonelle sfere celesti domina la prima anima e le conferisce la capacitagrave di renderla piugrave viva Egravequestanima sensitiva appoggiata su quellaltra che giunge fino alle sfere celesti adabbracciare il tutto circolarmente (κύκλῳ περιεχούσης 3 7) e in questo modo a muovere laprima la potenza vegetativa attratta da questo avvolgimento rotatorio si volge aquellanima e in questo suo rivolgimento trascina con seacute il corpo a cui egrave intrecciata(περιάγει τὸ σῶμα ἐν ᾧ ἐμπέπλεκται 3 10)
378 Sullanima vegetativa si faccia riferimento a quanto emerso nei trattati IV 3 (27) e IV 4 (28) Inoltrelespressione laquoδιαπλέκεινraquo egrave una ripresa di Platone Tim 36 e 3 dove egrave usata per semplificare il modoin cui lanima egrave intrecciata allintero universo
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Egrave solo in virtugrave del legame della potenza vegetativa con quella superiore legame che egraveconversione dellanima verso se stessa movimento di avvolgimento dellanima che lanimatrascina con seacute il corpo in questo movimento attrattivo verso se stessa
Cosigrave come illustra lesempio del movimento delle parti della sfera
laquoinfatti in una sfera se una specifica parte si muove in un qualunquemodo qualora essa soltanto sia mossa scuote il corpo di cui egrave parte eimprime il movimento alla sferaraquo
laquoἑκάστου γὰρ μορίου κἂν ὁπωσοῦν κινηθέντος ἐν σφαίρᾳ εἰ μόνονκινοῖτο ἔσεισεν ἐν ᾧ ἐστι καὶ τῇ σφαίρᾳ κίνησις γίνεταιraquo (3 10-12)
Tutte e tre le occorrenze che rileviamo in questo passo sono impiegate nel paragoneesplicativo del movimento della sfera
i alla l 3 11 il verbo κινέω designa il movimento di una parte non importa qualedi una sfera μορίου κἂν ὁπωσοῦν κινηθέντος ἐν σφαίρᾳ (3 10-11)
ii alla l 3 12 il nostro verbo egrave impiegato per designare il movimento di una partedella sfera nel caso specifico il solo movimento di questa parte [scil μόριος] εἰμόνον κινοῖτο
iii la terza alla l 3 12 il nostro sostantivo egrave utilizzato per designare il movimentoche si genera in tutta la sfera ad opera del movimento di quellunica parteἔσεισεν ἐν ᾧ ἐστι καὶ τῇ σφαίρᾳ κίνησις γίνεται
Lesempio della sfera mette in evidenza come sia sufficiente il movimento non importadi che natura di una parte percheacute la sfera nella sua interezza prenda a muoversi Allo stessomodo preso un unico essere vivente ndash comegrave il nostro cosmo ndash il movimento di una sualdquoparterdquo ndash lanima ndash ha il potere di ingenerare il movimento dellanimale nella suainterezza379
Rimane ancora da spiegare come il movimento dellanima che certamente egrave unmovimento di altro tipo (1 8) possa ingenerare il movimento del tutto che egrave anchecorporeo a questo proposito egrave fornito un ulteriore esempio che integra quello delmovimento della sfera e che riguarda il modo in cui lanima che pure egrave dotata di unmovimento diverso da quello del corpo egrave capace di produrre in esso dei movimenti fisici elocali
laquopercheacute anche nei nostri corpi quando lanima si muove in mododiverso dal corpo come nei momenti di gioia e alla vista di un bene siproduce un moto del corpo che egrave anche un moto localeraquo
379 Lesempio della sfera ma ancor piugrave quello del cielo richiedono per poter essere spiegati che nessunadelle parti sia separata dallaltra nel tutto Vale perograve la pena di ricordare che la stessa continuitagrave che egravepresente nel tutti (IV 5 (29) 2) dipende da ununitagrave di altro tipo ovvero quella che lanima conferisceallintero universo
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laquoκαὶ γὰρ ἐπὶ τῶν σωμάτων τῶν ἡμετέρων τῆς ψυχῆς ἄλλωςκινουμένης οἷον ἐν χαραῖς καὶ τῷ φανέντι ἀγαθῷ τοῦ σώματος ἡκίνησις καὶ τοπικὴ γίνεταιraquo (3 12-15)
Allinterno di questo passo isoliamo due nuove occorrenze del nostro termine i la prima compare alla l 3 13 a indicare il movimento dellanima ψυχῆς
κινουμένης (3 13-14) caratterizzato dallavverbio ἄλλως (3 14) come unmovimento di altro tipo
ii la seconda compare alla l 3 15 il nostro sostantivo designa il movimento delcorpo di tipo locale σώματος ἡ κίνησις καὶ τοπικὴ movimento che si genera incorrispondenza di alcuni stati psichici emotivi
Il nostro passo egrave esemplificativo del modo in cui nel nostro corpo si producono deimovimenti di tipo fisico in corrispondenza dei movimenti dellanima movimenti dituttaltro tipo la menzione degli stati di gioia o lannunciarsi di un bene ci riconducono aquei moti dellanima in questo caso particolare di natura emotiva che hanno ricevuto largaattenzione in III 6 (26) 1-5380 in cui era contraddistinti da unespressione analoga a quellasopra menzionata ldquoἄλλος τρόπος κινήσεως ἢ ἐνεργείαςrdquo381 sono movimenti che lanimacompie da se stessa corrispondono alla sua stessa attivitagrave movimenti capaci poi ditradursi nel movimento locale che ha luogo nel corpo (τοῦ σώματος ἡ κίνησις καὶ τοπικὴγίνεται 3 14-15)
Pertanto anche la spiegazione del movimento celeste in relazione a quello psichicodeve essere compreso guardando a ciograve che accade anche nei nostri corpi i quali presentanodei movimenti di tipo fisico e locale che originano da un movimento che egrave tuttaltro chefisico e locale
laquoPerciograve lanima nel cielo si trova nel bene e manifesta una maggioresensibilitagrave si muove verso il bene e scuote il corpo spazialmente comegravenaturale che avvenga lassugrave La potenza sensitiva poi una volta che haricevuto il bene dallalto ed ha goduto della propria gioia persegue ilbene che egrave dappertutto ed egrave portata dappertuttoraquo
laquoἐκεῖ δὴ ἐν ἀγαθῷ γινομένη ψυχὴ καὶ αἰσθητικωτέρα γενομένηκινεῖται πρὸς τὸ ἀγαθὸν καὶ σείει ὡς πέφυκεν ἐκεῖ τοπικῶς τὸσῶμα ἥ τε αἰσθητικὴ ἀπὸ τοῦ ἄνω αὖ καὶ αὐτὴ τὸ ἀγαθὸν λαβοῦσακαὶ τὰ αὐτῆς ἡσθεῖσα διώκουσα αὐτὸ ὂν πανταχοῦ πρὸς τὸπανταχοῦ συμφέρεταιraquo (3 15-20)
Isoliamo nel nostro passo una nuova occorrenza del nostro terminei alla l 16 il verbo κινέω compare in riferimento a quellanima che egrave
maggiormente sensitiva ψυχὴ αἰσθητικωτέρα (3 16 cfr 3 3) il suo egrave unmovimento verso il bene ψυχὴ κινεῖται πρὸς τὸ ἀγαθὸν
380 Ma anche in special modo IV 3 (27) 20-28 e IV 4 (28) 28381 III 6 (26) 4 41
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Lanima lassugrave nel cielo egrave presso il bene e si muove verso di esso si tratta dellanimasensitiva che si volge a se stessa verso il proprio centro (il bene) e compiendo questomovimento avvolge quellanima inferiore che proviene dalla terra ed egrave intrecciata allinterouniverso di modo che proprio in virtugrave di questo legame fra lanima superiore la potenzavegetativa il corpo del cielo che avvolge il tutto egrave scosso e trascinato naturalmente in unmoto di tipo locale (σείει ὡς πέφυκεν ἐκεῖ τοπικῶς τὸ σῶμα 3 17) In questo senso ilmovimento dellanima sensitiva egrave un movimento ldquodi altro tipordquo un movimento vitale edesiderativo di tensione verso il proprio centro e poicheacute il bene egrave dovunque diffusoquellanima egrave costretta a muoversi dovunque ([scil ἀγαθὸν] αὐτὸ ὂν πανταχοῦ πρὸς τὸπανταχοῦ συμφέρεται) questo si traduce per il tramite della potenza vegetativa nelmovimento di tipo fisico e spaziale del cielo
laquoegrave questo il modo in cui si muove lintelletto infatti si muove e insiemesta fermo poicheacute si muove intorno a se stesso Cosigrave dunque ancheluniverso si muove circolarmente e insieme sta fermoraquo
laquoὁ δὲ νοῦς οὕτω κινεῖταιἕστηκε ὰρ καὶ κινεῖται περὶ αὐτὸν γάροὕτως οὖν καὶ τὸ πᾶντῷ κύκλῳ κινεῖται ἅμα καὶ ἕστηκενraquo (3 20-23)
Osserviamo le ultime tre occorrenze del termine che compaiono nello scrittoi la prima alla l 3 20 il verbo κινέω egrave impiegato per descrivere il movimento
dellintelligenza νοῦς κινεῖται
ii alla l 3 21 il verbo κινέω egrave nuovamente impiegato per descrivere il movimentodellintelligenza che tuttavia egrave insieme anche un permanere [scil νοῦς] ἕστηκεκαὶ κινεῖται
iii alla l 3 22 il verbo κινέω egrave utilizzato in riferimento al movimento del tutto ilquale si muove circolarmente e insieme sta fermo τὸ πᾶν τῷ κύκλῳ κινεῖταιἅμα καὶ ἕστηκεν
Il disporsi dellanima intorno al proprio centro egrave concepito da un lato come unmovimento che risponde alla ricerca e al desiderio del bene che si trova dovunque e spingelanima in questo avvolgimento dallaltro lato lanima egrave detta essere giagrave presso il bene percui il suo movimento egrave al contempo un permanere e una stabilitagrave
Alla l 20 del passo riportato il nostro termine sancisce che questo stesso movimentodellanima egrave quello che appartiene allIntelligenza (νοῦς οὕτω κινεῖται 3 20) anchelIntelligenza infatti si muove e sta ferma (ἕστηκε καὶ κινεῖται 3 20-21)382 e ciograve in virtugrave delfatto che anche questa egrave disposta attorno al proprio centro (περὶ αὐτὸν 3 21)desiderandolo e possedendolo eternamente
Analogamente allIntelligenza e allanima si muove anche luniverso (οὕτως τὸ πᾶν 321) che a questultima risulta intrecciato il suo egrave in questo senso un movimento che imitaquello dellIntelligenza (1 1 e 3 22) un movimento che egrave anche una stasi appunto un
382 Su questa caratterizzazione dellIntelligenza rimando allanalisi dei trattati ldquoSui generi dellessererdquo VI 1(42) VI 2 (43) VI 3 (44) e alle considerazioni che li verranno sviluppate
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movimento circolare eterno
84 Conclusioni
Limmagine che meglio potrebbe esprimere largomentazione con cui si conclude loscritto egrave sicuramente quella dei cerchi concentrici che abbiamo avuto modo di analizzarenella considerazione del ventottesimo scritto IV 4 (28) in quelloccasione lIntelligenzaveniva rappresentata come un cerchio immobile disposto intorno al proprio centropossedendolo lanima quindi come un cerchio mosso si disponeva attorno a quellaaspirando al bene che egrave al di lagrave dellIntelligenza la sfera del tutto che conteneva ununanima cosigrave desiderante si muoveva anchessa spinta da un desiderio naturale (πέφυκενἐφίεσθαι κινεῖται IV 4 (28) 16 28-29) abbracciando e girando tuttintorno al propriocentro che nel caso del corpo egrave come il centro di una sfera un centro quindi che egrave internoalluniverso e intorno al quale questultimo espleta un moto circolare
Certo in quel luogo si trattava di mostrare il legame fra le realtagrave esemplificandolo inquel nesso di affinitagrave e differenza rispetto al principio ciograve spiega come lIntelligenza realtagravepiugrave prossima allorigine venga rappresentata come un cerchio immobile mentre lanimaaspiri a quella col proprio movimento e per il tramite dellIntelligenza
Nel nostro scritto la prospettiva adottata egrave quella della possibilitagrave di rendere ragione delmoto circolare ed eterno del cielo ed egrave proprio in questo movimento che va cercato illegame fondamentale col proprio principio Il moto circolare infatti egrave quellunicomovimento locale che manifesta come la parte piugrave divina del cosmo sensibile sia in grado diaspirare e tendere a quel dio che lo anima e lo rende vivo consentendogli non solo ilmovimento ma questo particolare tipo di movimento la rotazione celeste eterna egrave il riflessodi quel movimento psichico vitale e intellettivo con cui lanima cerca e possiede il propriocentro o il proprio principio
Il moto circolare eterno del cielo deve essere concepito considerando e soprattuttoridefinendo queste due prospettive da un lato egrave il moto di un corpo del fuoco celeste cheuna volta giunto lassugrave superata la ldquogravitagraverdquo terrestre manifesta ancor piugrave spiccatamente lesue qualitagrave di essere un corpo estremamente mobile e sottile Daltra parte senzalintervento della forza psichica questo moto del corpo da seacute solo non puograve rendere ragionedella peculiaritagrave del moto celeste ovvero delle sua circolaritagrave Infatti il fuoco naturalmenteprocede di moto rettilineo
Tre sono i tentativi di esplicitare come questo passaggio dal moto rettilineo e naturale aquello circolare possa avvenire o il fuoco egrave da se stesso ndash per il tramite di quellaProvvidenza che inscrive in esso le regole del suo agire ndash capace di muoversi circolarmenteo giunto lassugrave in quel luogo oltre il quale non ve ne egrave un altro giunge in se stesso quindirivolto a seacute e al proprio centro intraprende la rotazione del tutto oppure egrave lanima amuoverlo non trascinandolo in un moto meccanico e spaziale che in alcun modoappartiene alla sua natura ma attraendolo eternamente
Se si fa riferimento alla definizione iniziale dello scritto in cui il moto celeste egrave concepitocome il movimento di un corpo animato e vivo saragrave evidente la necessitagrave di considerarequesti tre tentativi di esplicazione del moto celeste in relazione al principio psichico Larotazione del fuoco celeste lungi dallessere il risultato di una forza progettuale e
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calcolatrice egrave invece il risultato di quella necessitagrave naturale (2 27) che alberga nel fuocostesso infatti egrave in virtugrave di quellanima che proviene dalla terra che il cielo acquisisce ilproprio movimento questa potenza psichica egrave intrecciata al tutto lo rende uno e lo avvolgenel proprio movimento a sua volta questanima riceve il proprio movimento grazie aquellanima sensitiva che sta piugrave in alto e che lavvolge nel proprio movimento che egrave alcontempo forza attrattiva verso se stessa desiderio e tensione verso il proprio centrodesiderio verso il bene Certo nel caso del grande vivente animato il centro puograve esseretracciato come in relazione al corpo geometrico di una sfera mentre nel caso dellanima ilcentro egrave la fonte e lorigine di tutte le cose che egrave ancora al di lagrave dellIntelligenza Anchelanima avvolge il proprio centro un centro che egrave tuttaltro che collocabile spazialmente cheanzi egrave dovunque lanima mossa dal desiderio del proprio principio tenta di raggiungerlodappertutto e tuttavia egrave giagrave sempre presso di esso immobile Si comprende in questomodo come lanima sia unestensione inestesa (IV 4 (28) 16) estesa dovunque in cerca delproprio centro inestesa percheacute da sempre presso di esso
Anche il fuoco si pone in cerca del proprio oggetto di desiderio si muove quindi eraggiunge lanima eternamente
Rispetto a questo movimento circolare eterno di natura vitale autoconoscitiva esensitiva (συναισθητικὴ καὶ συννοητικὴ καὶ ζωτικὴ 2 10) lo spostamento spaziale del cielorisulta di natura accidentale e concomitante come quando non ci si prefigge di fenderelaria allorcheacute si cammina (IV 4 (28) 8) cosigrave il cielo non si prefigge una traslazione quandoil desiderio lo trascina alla volta dellanima
Se si considera il movimento dellanima in relazione a una prospettiva spaziale la sua egravepiuttosto unimmobilitagrave e una stasi percheacute il suo egrave un movimento di natura vitale ed eccoche localmente la forza espressa dallanima egrave piuttosto quella dellarresto rispetto alprocedere in linea retta dal fuoco lanima invece muove il fuoco eternamente come quellarealtagrave di cui il desiderio si mette in cerca
Il fuoco celeste attratto da quellanima che avvolge il tutto si volge a questa imitando inuna dimensione spaziale il suo movimento e la sua immobilitagrave il suo moto egrave una tensioneverso lanima che egrave dappertutto ma poicheacute la possiede sempre il suo egrave un moto e unraggiungimento eterno
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9 Sul cielo383
Nel nono trattato preso in considerazione II 1 (40) sono due le occorrenze di κίνησις che sono stateprese in considerazione384 il tema centrale della trattazione egrave quello delleternitagrave del cosmo se non ci sonodubbi che la permanenza delluniverso sia da concepire nei termini di ldquociograve che sempre egrave stato e sempresaragraverdquo rimane tuttavia da spiegare in che modo questa eternitagrave si realizzi non egrave forse vero che una partedi questo ldquotuttordquo egrave soggetta a continua trasformazione delle parti tantegrave che per la sua componentecorporea risulta mortale e distruttibile E la parte piugrave divina del cosmo il cielo non egrave forse anchessaprovvista di corpo E non risulteragrave per questa sua componente materiale soggetta a cambiamento edistruzione Egrave evidente da queste considerazioni come leternitagrave delluniverso risulti strettamenteconnessa al modo di permanere delle sue parti la chiave per assolvere al compito che si prefigge lo scritto ndashquello di mostrare come sia concepibile leternitagrave del cosmo nella sua interezza ndash egrave certamente inscrittanelleternitagrave del cielo egrave scrutando il moto circolare e vitale del cielo che si puograve cogliere la vera causa dellapermanenza siffatta del tutto
91 Eternitagrave del cosmo eternitagrave del cielo eternitagrave della sfera terrestre posizione del problema (1 1-312)
In che modo dunque il movimento acquista un qualche ruolo allinterno dellatrattazione finalizzata alla considerazione delleternitagrave del cosmo che sempre egrave stato esempre saragrave (κόσμον ἀεὶ λέγοντες καὶ πρόσθεν εἶναι καὶ ἔσεσθαι 1 1-2)385
In relazione alleternitagrave del cosmo egrave importante soffermarsi su due considerazionifondamentali In primo luogo egrave necessario stabilire quale tipo di eternitagrave debba essereattribuita alluniverso non si tratta di un tipo di eternitagrave secondo la forma (κατεἶδος 1 19)che ben si confagrave alla permanenza degli esseri nella sfera sublunare bensigrave di uneternitagraveindividuale (κατὰ τὸ τόδε 1 9)386 questa distinzione oltre che richiamarsi nel contenuto enella forma allampio dibattito tradizionale permette di concepire quella delluniverso comeuneternitagrave che lo riguarda tanto nella sua interezza quanto nelle sue parti eternitagrave che valetanto in riferimento alla forma quanto in riferimento al corpo In secondo luogo se egrave vero
383Allinterno di Porfirio VP IV 47 e XIV 40 il titolo riportato egrave περὶ τοῦ κόσμου titolo attestato anche inSimplicio Commentario al De caelo I 2 12 3 e in Filopono De aeternitate mundi XIII 14 pare quindi che loscritto sia stato nominato con entrambi i titoli nellantichitagrave come tuttoggi Per uno studio piugraveapprofondito oltre il celebre scritto di P Henry Les eacutetats du texte de Plotin Descleacutee de Brower Paris 1938rimando al commentario R Dufour Plotin Sur le ciel Enneacuteade II 1 (40) J Vrin Paris 2003 p 17-24384 In particolar modo II 1 (40) 3 20 4 14 6 54 non ho riservato allultima occorrenza uno spazio ditrattazione considerando lespressione in oggetto (ἀλλὰ κινήσομεν τὸ πᾶν ζῷον ἐκ πάντων τὴνσύστασιν ἔχειν) in riferimento al mutamento del pensiero o di un punto vista espressione che a mioparere richiama un ambito differente di utilizzo del nostro termine e che troppo discosta dalla presentetrattazione incentrata sulleternitagrave del cosmo385 Come indica H Ssup2 il riferimento egrave a Platone Tim 41 b 4386 Si tratta della distinzione fra leternitagrave numericamente individua e quella secondo la specie distinzioneresa tramite espressioni come ἓν ἀριθμῷ o κατὰ τὸ τόδε (1 9-11) di contro alleternitagrave κατὰ τὸ εἶδοςmedesimo linguaggio sottende a questo tipo di distinzione in Aristotele Metaph 1016 b 31-36 Id Degeneratione animalium II 1 731 b 31-732 a 1 si veda su questo punto il commento di J W WilberdingPlotinus Cosmology A study of Ennead II1 (40) Oxford University Press New York 2006 p 105
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che da un lato va distinta leternitagrave delluniverso da quella della sfera terrestre dallaltro latoegrave anche necessario distinguerla dalleternitagrave propria delle realtagrave intelligibili il cosmo nonha infatti la medesima autosufficienza di quelle realtagrave In questo senso leternitagrave del cosmosensibile che sempre egrave stato e sempre saragrave necessita comunque di una causa del proprioessere e delle propria sussistenza causa che non precede lessere del cosmo in un sensomeramente temporale bensigrave secondo un ordine di tipo ontologico
Queste considerazioni avvicinano il nostro scritto a una possibile lettura del Timeoplatonico il cosmo pur non avendo un inizio temporale non puograve prescindere dal principioche lo pone e lo mantiene in essere387
Pertanto se si vuole realmente comprendere e dimostrare leternitagrave del cosmolargomentazione non puograve esimersi dalla ricerca della causa di questa eternitagrave causa chedeve soddisfare le due istanze sopra menzionate
Vengono quindi richiamate alcune argomentazioni che furono fornite in precedenzanel tentativo di rispondere delleternitagrave del cosmo La prima individua tale causa nellavolontagrave divina (βούλησιν τοῦ θεοῦ 1 2) il richiamo al Timeo sembra anche in questo casoesplicito388 tuttavia questa giustificazione oltre che mancare di chiarezza non sembraneppure in grado di rispondere della permanenza delluniverso nella sua individualitagraveInfatti esattamente come accade nel caso dellavvicendarsi degli elementi o nelladistruzione dei viventi di quaggiugrave la volontagrave divina posta difronte alla natura effimera etranseunte del corpo (1 8) risulta incapace di conservare il cosmo eternamente se nonsecondo la specie imponendo e conservando sempre un identica forma in ciograve che egrave soggettoa continua trasformazione In questo modo tanto gli esseri di quaggiugrave quanto quelli dinatura celeste ndash quindi il cosmo tutto ndash in nulla differirebbero secondo un tale tipo dieternitagrave
La seconda argomentazione che viene ricordata egrave quella che accomuna lincorruttibilitagravedel cosmo a quella della sfera celeste in virtugrave di questo secondo motivo il cielo come ilcosmo egrave incorruttibile (μὴ φθαρῆναι 1 16) in quanto racchiude ogni realtagrave (1 12-13) e nonvi egrave nulla daltro in cui possa trasformarsi o che dallesterno possa distruggerloQuestargomento porge il fianco a due possibili considerazioni infatti vale unicamente perciograve che non ha altro al di fuori di seacute lascia per cosigrave dire estraneo a questa eternitagrave le particome ad esempio gli astri che hanno qualcosa al di fuori in cui possono sempre mutare Inquesto caso se al sole e agli altri corpi celesti si vuole assegnare uneternitagrave questa sarebbesoltanto uneternitagrave secondo la forma che in questo modo spetterebbe anche alluniverso
387 Potrebbe essere questa una possibile lettura che il nostro pensatore attribuisce allo scritto platonicoTimeo nel suo discorso sostiene che laquoora per quanto concerne tutto il cielo o il mondo [] bisognaconsiderare ciograve che fin da principio si deve esaminare riguardo ad ogni cosa ossia se fu sempre nonavendo mai alcun principio di generazione oppure se fu generato cominciando da qualche principio Essofu generato Infatti egrave visibile e tangibile ed ha un corpo ma tutte le cose di questo tipo sono sensibili e lecose sensibili si apprendono con lopinione mediante la sensazione ed egrave risultato che sono generate e indivenire E ciograve che egrave generato abbiamo detto che egrave necessario che sia generato da una causaraquo Platone Tim28 b 3-c-7 da quanto detto non egrave necessario che il cosmo abbia un inizio temporale ma una causa che nerisponda in un senso ontologico tale causa egrave secondo il nostro pensatore lanima che lo genera e lomantiene nellessere (cfr III 2 (47) 2-3 e IV 8 (6) 7) su questo punto R Dufour Plotin Sur le ciel p 74 ess388 Cfr Platone Tim 29 c-30 a e 41 b 4-6
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tutto in secondo luogo bisogna pur considerare lipotesi che luniverso si distrugga in sestesso Pertanto anche questargomento non sembra sufficiente a spiegare la permanenzaindividuale del cosmo
Lobbiettivo della trattazione egrave proprio quello di mostrare la causa della permanenzaindividuale delluniverso capace di rendere anche ragione della distinzione fra la partesublunare del cosmo che permane secondo la forma e della sfera celeste a cui spetta invecela permanenza secondo il numero389
Due sono gli ostacoli principali di cui deve rispondere un tale asserto a) il primo egravequello della natura corporea del cielo in che modo questo puograve conservare il suo esserenumericamente individuato dal momento che egrave provvisto di un corpo la cui natura egrave uncontinuo fluire (2 6) Ciograve vale a maggior ragione se si sostiene contrariamente a quantohanno fatto alcuni che il corpo celeste egrave costituito dagli stessi elementi che formano iviventi del nostro mondo (2 15)390 in questo caso come rendere ragione del fatto che il cielosussiste eternamente mentre cosigrave non egrave per la sfera terrestre b) il secondo problemariguarda invece la natura delle parti le quali costitutivamente sono soggette ad affezione ea distruzione391
La risposta a queste questioni puograve essere trovata unicamente nella natura stessa delvivente col termine ζῷον infatti si fa riferimento allunione di unanima a una naturacorporea (συγκειμένου ἐκ ψυχῆς καὶ τῆς σώματος φύσεως 2 17)392 Poicheacute il cielo vaconsiderato in quanto vivente la causa della sua eternitagrave individuale va ricercata o in unadelle sue componenti lanima o il corpo o in entrambe se il corpo fosse di per seacuteincorruttibile il vivente non necessiterebbe affatto di unanima ciograve basta a candidare lanimacome ciograve in cui va ricercata la causa dellincorruttibilitagrave del cielo e dal momento che si trattadella permanenza ldquosecondo il numerordquo egrave necessario provare che la costituzione del corponon si oppone allunione del composto e alla sua stabilitagrave e che non cegrave disarmonia nellerealtagrave che stanno insieme secondo un vincolo naturale (κατὰ φύσιν 2 27) quindi che lamateria stessa si predispone a quella volontagrave di perfezione
911 Il movimento del corpo del cielo leternitagrave del cielo (3 1-30)
Una immediata esemplificazione di come possa agire questa causa noncheacute dellapportosinergico del corpo viene fornita in relazione al movimento del cielo
laquoIl fuoco poi egrave acuto e rapido poicheacute non puograve rimanere quaggiugraveproprio come la terra non puograve rimanere in alto ora quando giunge lagravedove bisogna che si arresti non si deve credere che esso stabilitosi cosigravenel suo luogo proprio non cerchi al pari degli altri elementi di
389 Secondo la concezione comunemente diffusa nellantichitagrave gli astri sono considerati come degravei immortalia cui non spetta la stessa sorte delle realtagrave di quaggiugrave Su questo punto si veda quanto giagrave affermato negliscritti IV (27) 3 e IV 4 (28)390 In riferimento a questo secondo punto la polemica egrave diretta al quinto corpo ammesso da Aristotele Decaelo I 3391 Come dimostrano IV (28) 32 26 e 43 12392 Ivi 32
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collocarsi su entrambi i lati Certo non potrebbe andare piugrave in altopoicheacute oltre non cegrave piugrave nulla daltra parte non egrave nella sua naturaandare in basso Non gli rimane allora che essere docile e farsi attiraredallanima in forza di unattrazione naturale per vivere une vita felicein un luogo meraviglioso e muoversi E se qualcuno temesse cheprecipiti si rassicuri il movimento circolare dellanima previene ognitendenza allinclinazione come un principio che dominando losostengaraquo
laquoπῦρ δὲ ὀξὺ μὲν καὶ ταχὺ τῷ μὴ ὧδε μένειν ὥσπερ καὶ γῆτῷ μὴ ἄνω γενόμενον δὲ ἐκεῖ οὗ στῆναι δεῖ οὔτοι δεῖννομίζειν οὕτως ἔχειν ἐν τῷ οἰκείῳ ἱδρυμένον ὡς μὴ καὶαὐτὸ ὥσπερ καὶ τὰ ἄλλα στάσιν ἐπ ἄμφω ζητεῖν ἀνωτέρωμὲν γὰρ οὐκ ἂν φέροιτο οὐδὲν γὰρ ἔτι κάτω δ οὐπέφυκε λείπεται δὲ αὐτῷ εὐαγώγῳ τε εἶναι καὶ κατὰφυσικὴν ὁλκὴν ἑλκομένῳ ὑπὸ ψυχῆς πρὸς τὸ ζῆν εὖ μάλαἐν καλῷ τόπῳ κινεῖσθαι ἐν τῇ ψυχῇ καὶ γάρ εἴ τῳ φόβοςμὴ πέσῃ θαρρεῖν δεῖ φθάνει γὰρ ἡ τῆς ψυχῆς περιαγωγὴπᾶσαν νεῦσιν ὡς κρατοῦσαν ἀνέχεινraquo (II 1 (40) 3 13-22)
Alla l 20 compare una nuova occorrenza del verbo κινέω i il riferimento egrave al corpo del cielo il fuoco che si muove allinterno dellanima
κινεῖσθαι ἐν τῇ ψυχῇ (3 20) Cosa significa lespressione secondo cui il il fuoco si muove allinterno dellanimaPer comprenderla appieno egrave necessario soffermarci in un primo tempo sul movimento
che il fuoco compie mentre successivamente egrave opportuno chiarire a cosa faccia riferimentola designazione dellanima come ciograve in cui il fuoco compie il proprio moto
In riferimento al primo punto il trattato precedentemente analizzato II 2 (14) risultaestremamente utile percheacute fornisce preziose caratterizzazioni in relazione al moto delcielo393 Da questo scritto si apprende come la rivoluzione celeste costituisca il movimento diun corpo animato e vivo (ἔμψυχον καὶ ὡς ζῷον)394 laspetto spaziale del moto celeste nonpuograve essere colto prescindendo dallaspetto vitale che lo caratterizza egrave un movimentoσυναισθητικὴ συννοητικὴ ζωτικὴ395 A queste determinazioni potremmo aggiungere che sitratta di un movimento compiuto in se stesso percheacute in nessun caso fuoriesce da seacute(οὐδαμοῦ ἔξω οὐδ ἄλλοθι)396 questultimo risulta essere un punto fondamentale se siconsidera che nel presente scritto la prova delleternitagrave individuale del cielo si basa propriosu tale compiutezza
393 R Dufour Plotin Sur le ciel p 98 n 1 nota che laquoLopinion de Plotin sur la composition du ciel napresque pas varieacute du traiteacute 14 au traiteacute 40 La seule diffeacuterence notable est ladmission dans le traiteacute 40dun feu speacutecial dans le ciel Plotin finira en effet par affirmer que les astres ne se composent pas du mecircmefeu que celui qui existe ici-bas (7 33-43)raquo si veda ugualmente Id Sur le monde in L Brisson J F PradeauPlotin vol VI p 353 n 33 Su questo punto si vedano inoltre le analisi di A Linguiti Il cielo p 255 ss394 Come si legge in II (14) 2 1 16395 Ivi 1 10396 Ivi 1 11
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Per comprendere come il moto celeste permanga in se stesso egrave necessario considerarlonon tanto per quellaspetto concomitante del suo spostamento locale ma per ciograve che egravepropriamente ovvero un moto vitale che risulta sia dalla componente corporea masoprattutto di quella psichica
Tenuto conto di ciograve egrave possibile tentare di chiarire il secondo punto prospettatolespressione secondo cui il fuoco compie il proprio movimento nellanima richiama proprioquestaspetto vitale del moto celeste il fuoco egrave condotto a una vita migliore (πρὸς τὸ ζῆν εὖμάλα) in un luogo meraviglioso cioegrave lanima in cui esplica il proprio movimento vitale (ἐνκαλῷ τόπῳ κινεῖσθαι ἐν τῇ ψυχῇ 3 19-20) Queste considerazioni possono essere integrateproprio facendo riferimento allo scritto 14 (II 2) dove il movimento del corpo del cielo egravericondotto a quellanima proveniente dalla terra e intrecciata allintero universo questa asua volta egrave in se stessa e rivolta a se stessa grazie a quellanima di natura sensitiva chelavvolge nel proprio movimento attrattivo di tensione intorno al proprio centro in questomodo il moto del cielo si costituisce come il risultato di questa forza attrattiva e dinamicadellanima per il desiderio della quale il fuoco si muove in circolo alla volta dellanimaovunque diffusa397 certo non va tralasciata quella dimensione ldquoaccidentalerdquo che assegnaalla rivoluzione celeste un risvolto locale si tratta infatti di un movimento che avviene inun certo spazio fisico come designato dalle espressioni ldquoἐκεῖldquo(3 14) o ldquoἐν τῷ οἰκείῳldquo(315) specialmente questultima espressione si richiama al linguaggio utilizzato per designareil luogo naturale degli elementi quelli qui citati sono la terra (3 13) e il fuoco
Mi sembra quindi corretto ipotizzare che qui sia in gioco una certa valenza analogica diciograve che si puograve intendere col termine ldquoluogordquo il luogo del cielo egrave dal punto di vista spazialela regione celeste ben separata e non mista a quella sublunare e che non ha nulla al di fuoridi seacute propriamente parlando perograve ciograve in cui il cielo compie il proprio movimento egravelanima o forse sarebbe piugrave corretto dire il movimento dellanima Infatti rivolgendociancora a 14 (II 2) egrave il movimento damore che lanima compie intorno al bene a trascinare ilcorpo del cielo in un moto circolare un moto che egrave a sua volta tensione verso il propriocentro398 Egrave ricordando queste considerazioni che bisogna intendere lespressione secondocui il cielo si muove nellanima Cosigrave come accade anche a noi che i movimenti della nostraanima per quanto di altra natura siano capaci di ingenerare un moto fisico allo stessomodo non bisogna considerare come completamente slegati i due sensi di ldquoluogordquo in cui alfuoco spetta il proprio movimento399 egrave quindi opportuno esaminare come il cielo si
397 Ivi 1 39-40398 Si faccia particolare riferimento allespressione che designa lanima come il luogo del corpo dl cielo Ivi1 45-49 laquoμᾶλλον δὲ αὐτὴ πρὸς αὑτὴν ἄγουσα ἀεὶ ἐν τῷ ἀεὶ ἄγειν ἀεὶ κινεῖ καὶ οὐκ ἀλλαχοῦ κινοῦσαἀλλὰ πρὸς αὑτὴν ἐν τῷ αὐτῷ οὐκ ἐπ εὐθὺ ἀλλὰ κύκλῳ ἄγουσα δίδωσιν αὐτῷ οὗ ἐὰν ἥκῃ ἐκεῖ ἔχειναὐτήνraquo Anche in IV 7 (2) 4 7 troviamo unespressione simile a quella del nostro trattato per indicare cheil corpo si trova nellanima o meglio nella potenza dellanima laquoὅπου τὰ σώματα ἱδρύσουσιν ὡς ἄρα δεῖταῦτα ἐν ψυχῆς δυνάμεσιν ἱδρῦσθαιraquo399 Si faccia particolare riferimento allespressione che designa lanima come il luogo del corpo dl cielo Ivi1 45-49 laquoμᾶλλον δὲ αὐτὴ πρὸς αὑτὴν ἄγουσα ἀεὶ ἐν τῷ ἀεὶ ἄγειν ἀεὶ κινεῖ καὶ οὐκ ἀλλαχοῦ κινοῦσαἀλλὰ πρὸς αὑτὴν ἐν τῷ αὐτῷ οὐκ ἐπ εὐθὺ ἀλλὰ κύκλῳ ἄγουσα δίδωσιν αὐτῷ οὗ ἐὰν ἥκῃ ἐκεῖ ἔχειναὐτήνraquo Anche in IV 7 (2) 4 7 troviamo unespressione simile a quella del nostro trattato per indicare cheil corpo si trova nellanima o meglio nella potenza dellanima laquoὅπου τὰ σώματα ἱδρύσουσιν ὡς ἄρα δεῖταῦτα ἐν ψυχῆς δυνάμεσιν ἱδρῦσθαιraquo
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comporti in entrambiPer quanto riguarda laccezione in senso spaziale del ldquoluogordquo in cui il fuoco viene a
trovarsi questo una volta giunto qui dove deve arrestarsi si comporta alla stregua deglialtri elementi cerca cioegrave una stasi fra le due tendenze che gli sono intrinseche (στάσιν ἐπἄμφω ζητεῖν 3 16) quella di muoversi ulteriormente verso lalto che non puograve esseresoddisfatta in quanto non vi egrave un altro luogo in cui procedere e limpossibilitagrave di muovereverso il basso in quanto tendenza del tutto contraria alla sua natura Poicheacute la condizionenaturale del fuoco egrave quella di essere in movimento400 la stasi fra queste forze oppostecoincide con labbandono del fuoco nellanima in quella vita ottima e in quel luogomeraviglioso Questabbandono egrave un abbandono al movimento psichico quel motocircolare con cui lanima avvolge il tutto (ψυχῆς περιαγωγὴ 3 21) con questo movimentolanima domina e sorregge il moto celeste impedendogli di precipitare o di assumere unaqualunque inclinazione
Ecco il cuore della dimostrazione delleternitagrave individuale del cielo egrave lanima col suomovimento a rendere il moto celeste compiuto in se stesso impedendogli di scorrere via(μὴ ἀπορρέοι 3 26) Sono dunque vane le credenze di coloro che pongono la necessitagrave delnutrimento della sfera celeste (οὐδὲν δεῖ τρέφεσθαι 3 26) se nulla scorre via da lassugrave nullaegrave necessario che vi giunga se il fuoco neacute si spegne neacute discende da lassugrave non vi egrave bisognodellaccensione di un nuovo fuoco401
Il nostro passo sembra rispondere allesigenza precedentemente formulata mostrainfatti il ruolo fondamentale dellanima quale causa delleternitagrave individuale del cielo egravelanima col suo movimento a sorreggere il fuoco nel suo moto circolare impedendogli didisperdersi ma mostra altresigrave il ruolo cooperativo del corpo del cielo il fuoco siabbandona al moto psichico secondo un legame naturale (κατὰ φυσικὴν 3 19) potremmoaggiungere in virtugrave della sua stessa costituzione che lo rende docile (3 19) mobile e sottile(ὀξὺ μὲν καὶ ταχὺ 3 13) Inoltre il fuoco da se stesso non compie alcuna inclinazione versoil basso e dunque permane lassugrave nel proprio luogo senza alcuna tendenza contraria (οὐκἀντιτεῖνον μένει 3 23) il suo farsi trascinare dallanima in un moto circolare non esprimeun movimento contrario alla sua natura e al suo moto ascensivo rappresenta invece lesitonaturale da un lato della sua impossibilitagrave a procedere o a discendere dallaltro della suanaturale tendenza al movimento che egrave la vita del corpo stesso
912 La vera causa delleternitagrave del cosmo lanima (4 1-5 23)
Largomento secondo cui gli astri non necessitano di alcuna nutrizione egrave risultato difondamentale importanza per comprendere leternitagrave individuale del cosmo non solo se losi analizza ancor piugrave accuratamente si scorgeragrave in esso la chiave per cogliere adeguatamente
400 Come suggerisce ancora una volta II 2 (14) 1 24401 Largomento della nutrizione degli astri sembra giocare un ruolo importante nella dimostrazionedelleternitagrave individuale del cielo e come avremmo modo di vedere in senso analogo anche per ladimostrazione delleternitagrave del cosmo si tratta di una teoria estremamente diffusa nellantichitagrave di cuicertamente i portavoce piugrave noti risultano essere Cleante e Crisippo si vedano a tal proposito SVF II frr652 663 677 690 Per unanalisi piugrave dettagliata a riguardo si veda J W Wilberding Plotinus Cosmologyp 152 ss
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anche la differenza fra le realtagrave sublunari e quelle celesti percheacute permette di comprendere illoro differente modo di permanere Si prendano ad esempio le parti del nostro corpo(ἡμέτερα μέρη 3 24) queste non riescono a tenersi salde nella figura in cui sono racchiuseed esigono apporti differenti per potersi sostentare come testimonia la necessitagrave dialimentarsi continuamente Un ricambio costante sopraggiunge nei nostri corpi per tutta ladurata della nostra vita continuo ricambio corporeo che certamente consente alla nostraesistenza di esprimersi secondo una durata ma che inevitabilmente porta al deterioramentoe alla distruzione402
Durata secondo la specie nella sfera terrestre eternitagrave numericamente individuata delcosmo e del cielo si basano in ultima istanza sulla possibilitagrave o meno di assicurare lapermanenza del costituente corporeo e la causa piugrave importante (κυριωτάτην αἰτίαν 4 7)la ragione ultima che determina tale condizione egrave appunto lanima
laquoMa la questione piugrave importante egrave che posta nellanima acontinuazione delle realtagrave migliori e muovendosi con una potenzameravigliosa come puograve qualcuna delle cose che una volta furonodisposte in lei fuggire verso il non essere Ritenere poi che lanima cheproviene da Dio non sia piugrave forte di ogni vincolo egrave proprio degliuomini che non hanno conoscenza delle cause che tengono unite tuttele cose Poicheacute certo egrave assurdo che lanima se ha potuto mantenereunito il cielo per un certo tempo per quanto breve sia non lomantenga per sempreraquo
laquoτὸ δὲ δὴ μέγιστον τὴν ψυχὴν ἐφεξῆς τοῖς ἀρίστοις κειμένηνδυνάμει θαυμαστῇ κινουμένην πῶς ἐκφεύξεταί τι αὐτὴν εἰςτὸ μὴ εἶναι τῶν ἅπαξ ἐν αὐτῇ τεθέντων μὴ παντὸς δὲδεσμοῦ οἴεσθαι κρείττονα εἶναι ἐκ θεοῦ ὡρμημένην ἀνθρώπωνἀπείρων ἐστὶν αἰτίας τῆς συνεχούσης τὰ πάνταἄτοπον γὰρ τὴν καὶ ὁποσονοῦν χρόνον δυνηθεῖσαν συνέχεινμὴ καὶ ἀεὶ ποιεῖν τοῦτοraquo (4 14-20)
i Alla l 14 il verbo κινέω si riferisce al movimento dellanima ψυχὴν κινουμένηνegrave importante sottolineare le difficoltagrave insite nella traduzione del passo chedipendono da un complesso lavoro di ricostruzione filologica del testo chesembra assumere connotazioni differenti in alcuni manoscritti403 Semplificandoil problema maggiormente discusso sembra essere quello della posizione dei dueparticipi nel nostro testo riportati alle ll 14 e 15
(a) τὴν ψυχὴν ἐφεξῆς τοῖς ἀρίστοις κειμένην
(b) [scil τὴν ψυχὴν] δυνάμει θαυμαστῇ κινουμένην
La questione non egrave di secondaria importanza se si pensa al differente significato che si
402 Come anche in IV 7 (2) 1403 Si faccia riferimento a P Henry H R Schwyzer Plotini ad loc editio minor e maior noncheacute gli Addendaad textum p 305 una ricostruzione dellannoso problema egrave riportata dettagliatamente nel commentario diJ W Wilberding Plotinus Cosmology p 164-165 Cfr E Breacutehier Enneacuteades vol II p 10 e R Beutler WTheiler Plotins ad loc
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ottiene dallinversione dei due participi nel caso dellinteresse della nostra trattazione ciograverisulta ancor piugrave decisivo dal momento che egrave in gioco il ruolo svolto dal movimentopsichico che verrebbe a coincidere in un caso col movimento dellanima verso le realtagrave dacui proviene (τὴν ψυχὴν ἐφεξῆς τοῖς ἀρίστοις κινουμένην) nellaltro con quel poteremeraviglioso con cui lanima impedisce ogni dispersione dalla sfera celeste Infatti se siadotta il testo riportato il movimento dellanima risulta caratterizzato da una potenzameravigliosa proprio in virtugrave della sua permanenza a seguito delle realtagrave miglioriQuestanima deriva infatti da quel dio (ἐκ θεοῦ 4 17) ed egrave la causa di quel legame chetiene insieme luniverso (αἰτίας τῆς συνεχούσης τὰ πάντα 4 18) Ancora una volta egravelorigine o il saldo ancoraggio al proprio principio che determina il potere dellanimaquestanima capace di tenere legato insieme il tutto (παντὸς δὲ δεσμοῦ 4 16-17) e dimuovere il cielo altro non egrave se non lanima del mondo capace di una simile impresa poicheacutepermane saldamente in quellanima ancor piugrave divina eternamente immersa nellacontemplazione del principio404 Se lanima del mondo ha questo straordinario poterenessuno degli esseri che sono in lei ndash non fa eccezione il corpo del cielo che si muove in lei ndashfugge da essa per finire nel non essere Egrave proprio questanima ad assicurare che nulla scorravia dal cielo Ora se lanima realizza questo legame tenendo unito il cielo non vi sonoragioni per non asserire che lo mantiene per sempre dal momento che il legame cheistituisce e mantiene egrave lo stesso ordine naturale inscritto nella natura delluniverso e nellabuona disposizione degli esseri per questo non puograve neppure darsi lipotesi che lanimapossa ad un certo punto mutare il proprio volere questa ipotesi potrebbe valere solo selanima esercitasse un legame non naturale che richiede lesercizio della forza (4 20)405 alcontrario lanima mantiene questo legame senza fatica o patimento proprio percheacute si trattadi un legame naturale (κατὰ φύσιν 4 21)406
Il nostro passo ha messo in evidenza come lanima sia la causa ricercata fin dalle primelinee della trattazione capace di rendere ragione tanto delleternitagrave numerica o individuadel cielo quanto di quella delluniverso tutto Ma questanima egrave anche la causa dellunitagravedel tutto ovvero delleternitagrave delluniverso Lungo tutta la trattazione le argomentazioniriguardanti leternitagrave individuale del cielo sembrano scorrere di pari passo a quelleriguardanti leternitagrave del cosmo tutte facenti perno su un identico assunto chiave cosigrave comeleternitagrave del cielo egrave possibile in virtugrave di quel principio che evita la dispersione del suocorpo allo stesso modo vale per luniverso tutto Certamente da un lato la materia e ilcorpo delluniverso sono caratterizzati da un continuo fluire ma egrave anche vero che questocontinuo fluire si realizza solo interiormente e non egrave in nessun caso rivolto allesterno (ῥεῖ
404 Qui il riferimento egrave allanima ipostatica che non discende mai da lassugrave e contempla eternamente gliesseri intelligibili egrave grazie a questa contemplazione che lanima del mondo puograve procedere nel suo operatodando forma e vita alle realtagrave di quaggiugrave per il tramite delle ragioni formali su questo argomentorimando a quanto detto nelle trattazioni precedenti405 In II 2 (14) 1 38 il potere che lanima ndash in particolar modo quellanima sensitiva ndash esercita sul corpo delcielo lo esercita senza fatico R Dufour nel suo commentario sostiene che la facilitagrave con cui lanimagoverna il cosmo e limpossibilitagrave che questa muti ad un certo momento il proprio volere sianoargomentazioni legate alla polemica contro la dottrina gnostica argomentazioni simili infatti sonopresenti nel tretatreesimo scritto si veda su questo punto R Dufour Plotin p 113406 Largomento sembra richiamare le considerazioni di Aristotele De caelo II 286 b 23-26 secondo cui lapermanenza di un dato essere risulta conforme alla sua natura
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ἐν αὐτῷ ῥεῖ γὰρ οὐκ ἔξω 3 3) Egrave in questo modo che corpo e materia delluniversorealizzano quel legame naturale accordandosi a quella volontagrave di perfezione perquellessere che nulla ha fuori di seacute la natura corporea non puograve che accordarsi con lanimaper mantenere lidentitagrave del vivente e la sua stabilitagrave (3 10-12) Proprio come il movimentodel fuoco celeste egrave nellanima e in forza del suo movimento permane allo stesso modo lacontinua trasformazione che caratterizza il cosmo egrave tutta interna ad esso e non fluisce
In questo modo luniverso rimane tale (μένον τὸ αὐτὸ 3 4) neacute si accresce neacutediminuisce quindi neanche invecchia nello stesso modo il cielo non si nutre quindi non egravesoggetto a aumento o diminuzione non invecchia ma egrave eterno senza contare quantodisposto da quel principio secondo cui ciograve che non ha avuto inizio non puograve avere neancheuna fine (4 25)407
Cosigrave se anche nel cosmo avviene una continua trasformazione gli elementi che locompongono permangono eternamente di modo che la natura del vivente nel suocomplesso non muta (μεταβάλλει αὐτῶν οὐκ ἠλλοίωσε τὴν τοῦ ὅλου ζῴου φύσιν 3 8-9 e 429)
Leternitagrave individuale del cosmo risulta in questo modo strettamente connessa a quelladel cielo (3 30) poicheacute questultimo racchiude in seacute tutte le cose e poicheacute nulla scorre viada esso (3 26) le realtagrave interne al cosmo non si disperdono ma mutano in un flusso che simantiene tutto interiore Dunque nonostante la continua trasformazione il tutto si mantienepercheacute in ultima istanza si mantiene la causa del cambiamento (μεταβολῆς αἰτία 4 30)
Da quanto detto emerge che lanima nello stesso tempo egrave a) causa della continuatrasformazione degli elementi nella regione sublunare ovvero della sua eternitagrave secondo laspecie b) causa delleternitagrave del cielo considerato nel suo corpo e nella sua forma c) causadelleternitagrave individuale del cosmo nella sua interezza
Se egrave chiaro che lanima egrave αἰτία in riferimento alle tre istanze appena considerate inquanto col suo mirabile potere egrave capace distituire il legame che porta in essere e mantienetutte le cose rimane ora da considerare questo aspetto come un identico principio egrave capacedi garantire la differenza fra leternitagrave delle realtagrave di quaggiugrave e quella invece dei cieli e deltutto Egrave necessario comprendere in che modo e per quale motivo le parti di lassugravepermangano sempre mentre quaggiugrave elementi e viventi siano soggetti a continuatrasformazione (5 1-3)
Per spiegare tutto ciograve egrave necessario rivolgersi e indagare quella natura divina attraverso ilrichiamo esegetico al Timeo platonico408 Egrave infatti lo stesso Platone a stabilire una differenzafra quelle parti di lassugrave il cielo e i viventi di quaggiugrave tale differenza risiede proprio nellaloro origine infatti le realtagrave celesti sono generate dal dio (παρὰ θεοῦ γεγένηται 5 2-3)mentre quelle di quaggiugrave sono realtagrave che derivano dagli degravei a loro volta originati da queldio Ora soltanto ciograve che deriva direttamente dal dio non egrave passibile di morte
Questo riferimento alla pagina platonica egrave utilizzato dal nostro pensatore perdistinguere una gerarchia di anime409 vi sono quelle anime che procedono direttamente da
407 Cfr Aristotele De caelo I 280 a 13408 Platone Tim 69 C 3-5409 Si tratta ovviamente di ununica anima che espleta potenze differenti come si egrave visto in IV 9 (8) 2Rimando su questo argomento a J Blumenthal Plotinus p 20 e ss
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quellartefice (ἐφεξῆς τῷ δημιουργῷ 5 5)410 ndash si tratta dellanima del cielo e le nostre anime(ψυχὴν τὴν οὐρανίαν καὶ τὰς ἡμετέρας 5 6) ndash e vi egrave unaltra anima che non ha la propriaorigine direttamente da quel dio ma egrave unimmagine che proviene dallanima celeste(οὐρανίας ἴνδαλμα 5 6-7)411
Il ruolo di questanima che deriva da quella del mondo egrave quello di produrre i viventiterrestri il legame di questanima con la terra e gli animali terrestri ricorda lespressioneutilizzata nel trattato precedentemente analizzato in cui si faceva riferimento ad unanimache traeva origine dalla terra e che tendeva fino alle sfere celesti412 Si potrebbe in questosenso ipotizzare che questanima meno potente della prima coincida con lorlo estremodellanima del mondo ovvero con lanima vegetativa La relazione fondamentale fra questedue anime si esprime proprio nel tentativo dellanima vegetativa di imitare loperatodellanima del mondo ora poicheacute questanima non ha la stessa potenza di quella da cuideriva essendone unimitazione non egrave capace di esercitare il suo stesso potere inoltreanche la qualitagrave dei corpi di quaggiugrave egrave inferiore a quella dei corpi di lassugrave esattamentecome egrave differente il luogo in cui opera e gli elementi di cui si serve Questi due fattoridiscriminati ndash minore potere dellanima vegetativa ldquomateriale e condizionirdquo di qualitagraveinferiore ndash permettono di spiegare percheacute i cieli permangono individualmente nel tutto enelle parti mentre cosigrave non egrave per la realtagrave di quaggiugrave la sfera terrestre in virtugrave delloperatodella Natura puograve al piugrave imitare leternitagrave delle realtagrave di lassugrave ma non riuscendovi appienorealizza una permanenza che egrave soltanto secondo la forma
Luomo in quanto essere di quaggiugrave egrave soggetto al deterioramento e alla morte di quelcorpo terrestre forgiato dallanima vegetativa e datogli in sorte dellanima del cielotuttavia per quellanima da cui non dipende affatto la sua esistenza ma il suo essere sestesso ha parte della vita eterna che spetta alle realtagrave di lassugrave
913 Sul ruolo del corpo nelleternitagrave del cielo (6 1-8 28)
Se allanima spetta il ruolo di causa in riferimento alleternitagrave del cielo e delluniversonella sua interezza egrave comunque necessario che un certo ruolo ndash quello appunto di servirequesta causa ndash spetti in qualche misura anche al corpo (2 24)
Come abbiamo avuto modo di appurare nel caso della realtagrave sublunare il corpo glielementi di cui lanima vegetativa si serve e il luogo in cui si trova ad operare costituisconouna certa discriminante in relazione allesito delleternitagrave secondo la specie della regioneterreste
In maniera analogamente contraria quellanima che egrave causa delleternitagrave individuale delcielo oltre ad essere detentrice di un potere maggiore in quanto immediatamente prossimaallartefice opera con corpi che sono puri e superiori (σωμάτων καθαρῶν καὶ πάντως
410 In riferimento allartefice gli scritti plotiniani oscillano attribuendo talvolta la funzione demiurgicaallIntelligenza (ad esempio V (10) 1 8 5) talaltra allAnima ipostasi nello scritto mi sembra che ilriferimento coincida con questultimo caso si veda a questo proposito R Dufour Plotin p 116 e J WWilberding Plotinus Cosmology p 175411 Sulluso del termine ἴνδαλμα per designare unimmagine dellanima del tutto si vedano le importanticonsiderazioni di J W Wilberding Plotinus Cosmology p 178-179412 II 2 (14) 3 1-6
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ἀμεινόνων 4 8) Ma che cosa sintende col fatto che questi corpi abbiano una natura miglioreQuestaffermazione sembra suggerire una certa differenza ndash quandanche una gerarchia
ndash fra il corpo del cielo e i corpi di quaggiugrave Eppure ciograve sembra stridere rispetto alleconsiderazioni espletate in relazione al primo passo analizzato ligrave infatti il comportamentodel fuoco che giunge lassugrave nella regione celeste risultava del tutto simile al comportamentodegli altri elementi Il fuoco celeste giunto nel proprio luogo naturale arresta il propriomovimento come esito dellimpossibilitagrave di soddisfare due opposte tendenze quella disalire e quella di discendere In ciograve il suo comportamento non differiva da quello degli altrielementi
Ma vi egrave anche un secondo tratto di analogia fra il fuoco e gli altri elementi che complicaulteriormente la questione Si faccia riferimento alle prime parti della trattazione quandoviene formulata la permanenza eterna del cielo e del cosmo considerati nella loro totalitagravecome ciograve che racchiude il tutto ldquole partirdquo come gli astri e il sole facevano difetto a questaprova di eternitagrave (1 17) la loro permanenza era equiparata a quella del fuoco e degli altrielementi per i quali egrave ammessa soltanto uneternitagrave κατεἶδος (1 19) Queste considerazioniriportano alla mente quelle del primo trattato analizzato IV 7 (2) 11 1-9 in quelloccasionea proposito della natura immortale dellanima veniva considerata la vita che lanimapossiede per seacute come una proprietagrave intrinseca di contro a quella vita che invece vienericevuta in maniera avventizia esteriore e temporanea A questa distinzione seguivalesempio del fuoco e del calore anche se il calore non costituisce una proprietagrave avventiziadel fuoco egrave destinato a estinguersi insieme a ciograve che nel corpo del fuoco egrave combustibile lamateria E ciograve risultava valido tanto in relazione a quel fuoco adoperato per scaldarsiquanto in relazione allelemento fuoco anchesso costituito di forma e di materia413
Se il corpo del cielo si comporta come tutti gli altri corpi i quali nella propria partemateriale sono soggetti a distruzione come potrebbe il cielo permanere secondo il numeroCome conciliare queste affermazioni col fatto che nulla entra o fuoriesce dal cielo cioegrave chenulla nel cielo si consuma o si estingue e dunque nulla devessere reintegrato
Unaltra osservazione merita di essere tenuta in conto ovvero che lo stesso assuntodelleternitagrave individuale del cielo concepito in qualche modo come una regionecompletamente stagna e avulsa da quella terrestre impone di ripensare il corpo del cielocome ad un corpo differente da quelli di quaggiugrave
Per rispondere a queste questioni di fondamentale importanza al corpo del cielo vienededicata una specifica trattazione che segue questordine argomentativo bisognainnanzitutto esaminare se il fuoco sia lunico elemento presente nella regione celeste perpoi analizzare se qualcosa del cielo filtri quaggiugrave quindi vedere se il cielo egrave soggetto acambiamento
Nonostante i nostri sensi il tatto oltre che la vista attestino come gli astri siano compostiprincipalmente di fuoco la ragione impone un riesame della questione Anche la tradizionetramanda che nel Timeo platonico due siano i caratteri necessari che gli astri devonopossedere la ldquovisibilitagraverdquo e la ldquostabilitagraverdquo dipendono dalla composizione degli astri di fuoco eterra e la composizione stessa degli elementi fra loro sarebbe da ricondurre allaria e
413 Rimando alle considerazioni espletate in riferimento a questo scritto nella prima parte di questo lavoro
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allacqua che in qualche modo fungerebbero come da collanti Questazione sinergica deglielementi sembra risultare necessaria allessere di tutti e di ciascuno tanto da considerarelipotesi che nessuno degli elementi si dia in se stesso nel suo stato originario ma tutti sianocostitutivamente misti luno con laltro
Viene quindi dimostrato come queste affermazioni incorrano in un ginepraio di aporiese si sostiene infatti che la terra per esistere necessiti dellacqua che funge da agentecollante non si comprende cosa lacqua dovrebbe amalgamare dato che la terra di per seacutesembra non sussistere ndash ma sussiste solo con lazione dellacqua Non sembra neppure chela terra richieda la presenza dellaria o quella del fuoco per risultare visibile dato che bastala luce per assolvere a questultimo compito
Da queste considerazioni egrave possibile ammettere che tutti gli elementi concorrano allacomposizione del vivente solo nella sfera terrestre mentre al moto di rivoluzione celeste uncorpo terroso non sarebbe che dimpaccio tanto in riferimento alla sua mobilitagrave quanto inriferimento alla sua visibilitagrave (6 55-60)
Tutto ciograve sembra trovare conferma in altre fonti platoniche che testimoniano come gliastri in particolare il sole siano composti esclusivamente di fuoco (7 19-24) Inoltre egravesempre considerando le parole del maestro Platone che si possono rilevare delle differenzerispetto al fuoco
Sono quindi distinte tre specie differenti del fuoco (7 24-25)
i il fuoco sublunare la fiammaii un fuoco celeste che corrisponderebbe a una luce corporeaiii una luce incorporea che non brucia affatto
Egrave da quel fuoco celeste che deriva quella luce incorporea che permea anche le realtagravedi quaggiugrave (7 26-30)414
Ora il fuoco celeste per natura permane nel cielo (7 33-35) natura che non egrave fatta perscendere spontaneamente da dove si trova e non vi egrave nulla che possa trascinarla a viva forzaverso il basso (8 1-5) Al contrario il fuoco terrestre non si comporta in questo modo poicheacutesi muove verso lalto fino a giungere ai confini del mondo sublunare una volta giunto quiincontra unenorme massa daria che ne provoca lestinzione E poicheacute nel salire lassugrave egravecomposto di parti di terra non puograve andare piugrave in alto della sfera della luna (7 36-39)Arrivato qui la fiamma si assottiglia e lunico splendore di cui brilla egrave quello della luceceleste
Cosigrave il fuoco terrestre non ha alcuna possibilitagrave di agire su quello celeste questultimoper natura non egrave portato a discendere da lassugrave In questo modo il cielo per natura nonnecessita di un altro corpo per sussistere neacute per compiere il proprio movimento di rotazioneintorno al centro delluniverso a cui adempie naturalmente e in virtugrave di quella potenzapsichica che lo sorregge
Gli astri non necessitano perciograve di nutrimento il loro corpo e lanima che li vivificano sidistinguono nel modo che abbiamo visto dai corpi e da quellanima che presiede agli esseri
414 A tal proposito si faccia riferimento a IV (29) 5 4 e 7
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di quaggiugrave
92 Conclusioni
Il quarantesimo scritto ha dimostrato leternitagrave del cosmo che oltre a non avere neacute uninizio neacute una fine mantiene la permanenza del proprio essere tanto in relazione alla formaquanto in relazione al corpo
Come abbiamo avuto modo di osservare un tale tipo di eternitagrave per potersi darenecessitagrave delleternitagrave numericamente individua del cielo proprio percheacute nulla scorre viadalla sfera celeste il cosmo puograve essere pensato come ciograve che racchiude ogni essere che nonha altra realtagrave al di fuori di seacute in cui trasformarsi (1 10-15 e 3 1-10)
Le argomentazioni che riguardano leternitagrave del cielo sono quelle che maggiormentehanno dimostrato lapplicazione di quel principio secondo cui in ogni vivente egrave lanima adecidere del suo essere mentre al corpo spetta un ruolo ausiliare che consiste nel mettersi adisposizione di quella natura Le due occorrenze del verbo κινέω rilevate mettono inevidenza come proprio in riferimento al movimento celeste lanima del tutto realizzi il suopotere meraviglioso (δυνάμει θαυμαστῇ κινουμένην 4 15) sorreggendo col propriomovimento il moto circolare del cielo egrave in questo modo che questanima avvolge il tutto inun circolo ndash facendo del cielo un essere completo in se stesso non soggetto a dispersione odeterioramento ndash e muove quellaltra anima strettamente intrecciata ai viventi terrestri inun moto vitale di conversione Per comprendere quanto sia fondamentale questo potere egravesufficiente ricordare quellespressione secondo cui tutto ciograve che fuoriesce da questanimafinisce nel non essere (4 15-16) Egrave solo in virtugrave di quel legame con quellartefice da cui haorigine che questanima puograve mantenere il corpo del cielo impedendogli di scorrere via egrave ilmovimento di questanima a incidere nella natura del fuoco quellesigenza naturale che losottrae alla stasi a cui giunge per condurlo a una vita migliore una vita che si attua in unmoto circolare e vitale a cui il fuoco docilmente si abbandona Egrave questanima che tieneinsieme il cielo e il tutto imponendo quel legame naturale che determina leternitagrave delcosmo e del cielo ed egrave sempre da questanima che deriva quellaltra natura capace direndere conto della dimensione transeunte e meno durevole della sfera terrestre tuttaviaanche in questo caso nulla perisce percheacute egrave immutabile la causa della trasformazione
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10 Sulleternitagrave e il tempo415
Il quarantacinquesimo scritto III 7 (45) dedicato allanalisi di eternitagrave e tempo e ci pone difronte aben centoventuno occorrenze del nostro termine416 questa presenza cospicua egrave indice dellimportanza cheil movimento riveste in relazione al tema trattato ma in che modo la κίνησις risulta legata a due ambititanto eterogenei come quello delleternitagrave e del tempo E qualegrave la sua vera rilevanza rispetto a ciascunodi essi
Sarebbe superficiale rispondere a questa domanda basandosi semplicemente sul dato della ripartizionedi queste occorrenze infatti sono soltanto cinque le occorrenze del termine che sincontrano nella ricercasulleternitagrave (1-6) mentre tutte le altre sono relative alla parte dedicata al tempo (7-13) Questo dato nonpuograve fuorviare infatti egrave solo indagando la natura del modello che si puograve pervenire alla comprensionedellimmagine se per comprendere il tempo egrave necessario prima rivolgersi alleternitagrave allora percomprendere il significato e la valenza che il movimento riveste in relazione alla sfera temporale egravenecessario prima cogliere quale sia il suo significato in relazione alleternitagrave
101 Parte prima Movimento e Tempo (7 1-13 69)
Le condizioni di possibilitagrave della ricerca che si sta per intraprendere sono due la primariguarda il soggetto che opera lindagine egrave solo in virtugrave di unaffinitagrave ldquostrutturalerdquo eoriginaria che ci egrave possibile porci la domanda e arrivare alla comprensione della naturadelleterno a partire dalla nostra condizione temporale (5 1-15 e 6 1-10) La secondacondizione di possibilitagrave riguarda loggetto della nostra ricerca se egrave una natura affine apermettere la conoscenza delleterno non vale linverso non egrave in virtugrave della nostradimensione temporale che conosciamo il tempo per quanto eternitagrave e tempo siano ἕτερον(1 1) poicheacute il primo riguarda ciograve che egrave sempre mentre laltro ciograve che diviene egrave anchenecessario ammettere che fra loro vi sia una certa somiglianza (ὁμοιότητα 1 24)
Tenendo a mente queste premesse fondamentali e tenuto conto dellambito tematicodella trattazione fin qui svolta focalizzeremo la nostra attenzione dapprima su quella partedella riflessione plotiniana dedicata alla confutazione delle δόξαι erronee sul tempo (7 10)per poi procedere allunica possibile comprensione del tempo analizzandolo nella suarelazione con leternitagrave417
415 Sul titolo si veda Porfirio VP V 45 e XXIV 73416 In particolare sono centotredici le occorrenze rinvenute III 7 2 21 2 26 3 9 4 32 7 19 7 19 7 20 722 7 23 7 24 7 25 7 25 8 1 8 2 8 3 8 5 8 6 8 7 8 9 8 12 8 15 8 15 8 20 8 23 8 24 8 25 8 318 32 8 35 8 37 8 40 8 44 8 45 8 48 8 48 8 50 8 52 8 54 8 54 8 55 8 58 8 60 8 62 8 63 8 65 9 19 4 9 11 9 20 9 25 9 26 9 27 9 29 9 31 9 33 9 36 9 37 9 39 9 41 9 43 9 45 9 51 9 52 9 56 9 609 67 9 72 10 1 10 7 10 13 10 15 11 17 11 19 11 28 11 28 11 33 11 35 11 44 11 50 11 51 12 1712 21 12 35 12 40 12 41 12 43 12 46 12 52 12 53 12 58 12 60 13 3 13 6 13 6 13 7 13 8 13 9 139 13 10 13 11 13 25 13 31 13 33 13 34 13 36 13 38 13 54 13 57 13 57 13 58 13 59 13 60 13 6113 62417In riferimento a questo scritto faccio riferimento a W Beierwaltes Plotin Uumlber Ewigkeit und Zeit(Enneade III 7) V Klostermann Frankfurt 1967 trad it Eternitagrave e tempo Enneade III 7 Saggio introduttivotesto con traduzione e commentario introduzione di G Reale trad di A Trotta Vita e Pensiero Milano1995 M Guyot Traiteacute 45 (III 7) Leacuteterniteacute et le temps in L Brisson J F Pradeau (Dir) Plotin Vol 8 pp
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1011 Ciograve che il tempo non egrave prospetto dossografico e analisi del problema
Nonostante eternitagrave e tempo per la loro vicinanza allessere umano costituiscanotematiche di larga fruizione la loro natura rimane difficile da afferrare veramente (1 5-10)cosigrave molti fra gli antichi e venerabili pensatori si sono cimentati nel tentativo dicomprenderli e definirli Punto davvio ndash e come si vedragrave anche di ritorno ndash della ricerca egraveche qualcuno fra i παλαιοί egrave giunto a cogliere il vero (τὸ ἀληθὲς 1 14) Ancora una voltalungi da poter essere inteso come sterile esercizio esegetico delle teorie espresse dal divinoPlatone la ricerca in cui ci conduce il nostro pensatore egrave un avventuroso percorso allacomprensione della nostra vera dimensione un viaggio fatto di ἀνάβασις e κατάβασις e dinumerosi punti di contrasto con quelle dottrine che possono deviare dal corretto modo dipensare sono infatti sempre le concrezioni a velare il nucleo originario
La trattazione sul tempo si articola dapprima in un momento negativo una parsdestruens in cui vengono confutate le erronee δόξαι sul tempo Lottica in cui devono esserecolte queste complesse critiche egrave lerrore comune che contro di esse viene rivendicato laveranalizzato il tempo solo in relazione al divenire e al movimento fisico non ha permesso dicoglierne la sua vera natura418
Il primo passo che riportiamo ci offre una sorta di prospetto dossografico delle dottrineche verranno confutate queste vengono presentate non in relazione ad un criteriocronologico ma in maniera logica a partire dal concetto di movimento che acquisisce unsignificato fondamentale in relazione al tema trattato
laquoPer prima cosa forse egrave opportuno dividere in tre le tesi sul tempopercheacute il tempo o egrave il cosiddetto movimento o egrave definibile come ciograve cheegrave mosso oppure egrave qualcosa che appartiene al movimento Asserireinfatti che esso egrave quiete o ciograve che egrave in quiete oppure qualcosa che allaquiete appartiene ci porterebbe assai distanti dalla nozione del tempoche non egrave mai identico a seacute Ora tra coloro che lo equiparano almovimento alcuni sembrerebbero voler dire che esso egrave ognimovimento altri che egrave il movimento delluniverso Quelli poi che lodefiniscono come ciograve che egrave mosso sembrano riferirsi alla sferadelluniverso Tra quelli infine che lo giudicano come qualcosa cheappartiene al movimento alcuni lo definiscono estensione delmovimento altri misura del movimento altri ancora in generaleconseguenza di esso riferendosi sia ad ogni tipo di movimento che aquello ordinatoraquo
laquoτριχῇ δ ἴσως διαιρετέον τοὺς λεγομένους περὶ αὐτοῦ λόγους τὴνπρώτην ἢ γὰρ κίνησις ἡ λεγομένη ἢ τὸ κινούμενον λέγοι ἄν ἢ
15-126 F Ferrari Plotino Leternitagrave e il tempo intr di M Vegetti Egea Milano 1991 JE McGuire S KStrange An Annotated Translation of Plotinus Ennead III 7 On Eternity and Time laquoAncient Philosophyraquo 8 21988 pp 251-271 Id Plotinus on the Nature of Eternity and Time in L P Schrenk (ed) Aristotle in LateAntiquity Washington D C 1994 pp 22-55 R Chiaradonna Il tempo Misura del movimento Plotino eAristotele (Enn III 7 [45]) in M Bonazzi F Trabattoni Platone e la tradizione pp 223-250418 Egrave curioso notare insieme a A Smith Eternity and Time in L P Gerson Cambridge Companion to Plotinuspp 196-216 come in un accezione diversa anche secondo Plotino il tempo egrave identico al movimento
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κινήσεώς τι τὸν χρόνον τὸ γὰρ στάσιν ἢ τὸ ἑστηκὸς ἢστάσεώς τι λέγειν παντάπασι πόρρω τῆς ἐννοίας ἂν εἴητοῦ χρόνου οὐδαμῇ τοῦ αὐτοῦ ὄντος τῶν δὲ κίνησινλεγόντων οἱ μὲν πᾶσαν κίνησιν ἂν λέγοιεν οἱ δὲ τὴν τοῦπαντός οἱ δὲ τὸ κινούμενον λέγοντες τὴν τοῦ παντὸς ἂνσφαῖραν λέγοιεν οἱ δὲ κινήσεώς τι ἢ διάστημα κινήσεωςοἱ δὲ μέτρον οἱ δ ὅλως παρακολουθοῦν αὐτῇ καὶ ἢ πάσηςἢ τῆς τεταγμένηςraquo (III 7 (45) 7 17-27)
Le otto nuove occorrenze del nostro termine ci introducono ai tre grandi filonidossografici che definiscono il tempo in relazione al movimento la relazione fra tempo emovimento sembra giustificata sulla base dellesclusione dellassociazione di tempo e stasie ciograve in virtugrave della peculiaritagrave della natura temporale di non permanere mai identica419 ciograveporta ad escludere dal decalogo che sta per essere formulato la teoria di coloro cheriferiscono che il tempo consista nella quiete o che sia ciograve che egrave in quiete o qualcosa dellaquiete420 Si tengono presenti le posizioni di coloro che ritengono che il tempo possa esseredefinito in relazione al movimento secondo queste tre differenti modalitagrave
1 il primo egrave un caso di identitagrave fra tempo e movimento [scil χρόνος] κίνησις ἡλεγομένη (7 19)421
11 fra coloro che identificano tempo e movimento vi sono quelli che fannocoincidere il tempo con ogni forma di movimento (κίνησιν λεγόντων οἱ μὲνπᾶσαν κίνησιν 7 22-23)
12 altri invece lo identificano col movimento del tutto (οἱ δὲ τὴν [scil κίνησιν]τοῦ παντός 7 23-24)
2 nel secondo caso il participio medio passivo indica che il tempo puograve essereidentificato con ciograve che viene mosso (τὸ κινούμενον 7 19)
21 costoro farebbero riferimento alla sfera del tutto (οἱ δὲ τὸ κινούμενονλέγοντες τὴν τοῦ παντὸς [scil Κίνησις] 7 24)
3 nel terzo caso il tempo egrave concepito come qualcosa del movimento (κινήσεώς τι τὸνχρόνον 7 20)
31 fra coloro che considerano il tempo come qualcosa del movimento alcuni loidentificano come lintervallo del movimento (οἱ δὲ κινήσεώς τι ἢ διάστημακινήσεως 7 25)
32 altri come la misura del movimento (οἱ δὲ μέτρον 7 26)
33 altri ancora come una conseguenza del movimento (παρακολουθοῦν αὐτῇ 727) sia di qualsiasi movimento o del movimento ordinato Il tempo non egraveidentico al movimento
419 Come in Aristotele Phys IV 10-11420 Egrave possibile che vi sia dietro questa enunciazione un riferimento a coloro che facevano consideravano iltempo in relazione alla quiete fra questi forse il riferimento puograve essere ai Megarici o ai Diodorei421 JE McGuire Steven K Strange An Annotated pp 250-260
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10111 Analisi del primo filone dossografico contro lidentitagrave di tempo e movimento (8 1-20)
Una prima testimonianza di quelle dottrine che identificano tempo e movimento ce lafornisce Aristotele il quale fa riferimento alla teoria di alcuni che concepivano il tempocome movimento del tutto422 Come vedremo questo risulta solo un aspetto parziale delladottrina a cui qui si rifagrave il nostro pensatore ciograve ha portato a ipotizzare che lobbiettivopolemico ravvisato nella riflessione plotiniana possa ancora una volta risalire ad ambientestoico423
laquoMovimento non puograve essere sia che si prendano tutti i movimenti e datutti se ne faccia uno sia che si prenda il movimento ordinato Isuddetti movimenti sono infatti entrambi nel tempo Se poi qualchemovimento non fosse nel tempo ancor piugrave sarebbe distante dallesseretempo essendo una cosa quella in cui avviene il movimento unaltra ilmovimento stesso Sebbene altri argomenti siano addotti e lo sianostati anche in passato basta questo e losservazione che il movimentopotrebbe estinguersi e interrompersi il tempo noraquo
laquoκίνησιν μὲν οὐχ οἷόν τε οὔτε τὰς συμπάσας λαμβάνοντικινήσεις καὶ οἷον μίαν ἐκ πασῶν ποιοῦντι οὔτετὴν τεταγμένην ἐν χρόνῳ γὰρ ἡ κίνησις ἑκατέρα ἡ λεγομένη -εἰ δέ τις μὴ ἐν χρόνῳ πολὺ μᾶλλον ἂν ἀπείη τοῦχρόνος εἶναι - ὡς ἄλλου ὄντος τοῦ ἐν ᾧ ἡ κίνησις ἄλλουτῆς κινήσεως αὐτῆς οὔσης καὶ ἄλλων λεγομένω καὶλεχθέντων ἂν ἀρκεῖ τοῦτο καὶ ὅτι κίνησις μὲν ἂν καὶ παύσαιτοκαὶ διαλίποι χρόνος δὲ οὔraquo (8 1-8)
La prima occorrenza del nostro termine sancisce di netto il punto di vista del nostropensatore in merito alle opinioni da analizzare il tempo non puograve essere movimento(κίνησιν μὲν οὐχ [scil χρόνος] 8 1)
Ciograve vale sia nel caso che con movimento sintendano i συμπάσας κινήσεις ovvero tutti imovimenti anche quelli qualitativamente differenti riconducibili tutti ad unico (tab 11)ma la negazione di identitagrave fra tempo e movimento vale anche nel caso in cui conquestultimo ci si riferisca al moto regolare (τὴν τεταγμένην [scil κίνησιν] 8 3)
I ragionamenti che sottendono alla negazione dellidentitagrave di tempo e movimento sonodue e possono essere cosigrave esplicitati in primo luogo vale questa distinzione una cosa egrave ldquociogravein cui egraverdquo il movimento (ἐν ᾧ ἡ κίνησις 8 5) mentre altra cosa egrave riferirsi al movimento in seacute(κινήσεως αὐτῆς οὔσης 8 5-6) infatti ciascuno di questi movimenti egrave nel tempo (ἐν χρόνῳἡ κίνησις ἑκατέρα 8 4) e non puograve dunque essere il tempo424 in secondo luogo se siconsidera la natura del movimento lo si puograve concepire come una realtagrave discontinua chepuograve incorrere nellarresto e quindi cessare (κίνησις παύσαιτο καὶ διαλίποι 8 7-8) mentre
422 Cfr AristotelePhys IV 14 223 b 21-23423 H Ssup2 vol I p 347 indica il riferimento a SVF II fr 514 cfr R Brague Pour en finir avec le temps imagemobile de leacuteterniteacute (Platon Timeacutee 37 d) in id Du temps chez Platon et Aristote PUF Paris 1982 pp 11-71424 Fanno eco a queste argomentazioni le pagine di Aristotele Phys IV 10 218 b 8-20 IV 12 221 a 1-30
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cosigrave non egrave per il tempo che comprende tanto il movimento quanto la stasi inoltre mentre ilmovimento egrave una realtagrave circoscritta che puograve avere un inizio e una fine cosigrave non egrave per iltempo
Tali motivi che ricorreranno spesso nel seguito della trattazione sono sufficienti amettere in evidenza la non coincidenza fra tempo e movimento425
Anche la posizione di coloro che considerano il tempo coincidente col moto dirivoluzione celeste (tab 12) pur sfuggendo al secondo tipo di argomentazione sopraelencata ricadono inevitabilmente nella prima
laquoE se qualcuno replicasse che il movimento delluniverso nonsinterrompe la risposta sarebbe che anche questo movimento se siriferisce alla rivoluzione circolare dei cieli si muoveragrave in circolo fino alpunto di partenza in un tempo determinato che non egrave il tempo in cui sicompie la metagrave del tragitto uno dei tempi sarebbe allora la metagrave laltroil doppio pur essendo entrambi movimenti delluniverso luno che vada e verso il medesimo punto laltro che va verso la metagrave Dire poi cheil movimento della sfera esterna egrave il piugrave rapido e veloce conferma latesi secondo cui il suo movimento egrave diverso dal tempo Che essa sia ilmovimento piugrave veloce di tutti egrave evidente percheacute in un tempo minorecompie la distanza maggiore di fatto la distanza massima Gli altricorpi sono invece piugrave lenti percheacute in un tempo maggiore compionosolo una parte della distanzaraquo
laquoεἰ δὲ τὴν τοῦ παντὸςκίνησιν μὴ διαλείπειν τις λέγοι ἀλλὰ καὶαὕτη εἴπερ τὴνπεριφορὰν λέγοι ἐν χρόνῳ τινὶ καὶ αὕτηπεριφέροιτο ἂν εἰς τὸαὐτό οὐκ ἐν ᾧ τὸ ἥμισυ ἤνυσται καὶ ὁ μὲν ἂνεἴη ἥμισυς ὁ δὲδιπλάσιος κινήσεως τοῦ παντὸς οὔσης ἑκατέραςτῆς τεεἰς τὸ αὐτὸ ἀπὸ τοῦ αὐτοῦ καὶ τῆς εἰς τὸ ἥμισυ ἡκούσηςκαὶ τὸ ὀξυτάτην δὲ καὶ ταχίστην λέγειν τὴν τῆς ἐξωτάτηςσφαίρας κίνησιν μαρτυρεῖ τῷ λόγῳ ὡς ἕτερον ἡ κίνησιςαὐτῆς καὶ ὁ χρόνος ταχίστη γὰρ πασῶν δηλονότι τῷἐλάττονι χρόνῳ τὸ μεῖζον καὶ τὸ μέγιστον διάστημαἀνύειν τὰ δ ἄλλα βραδύτερα τῷ ἐν πλείονι ἂν καὶ μέροςαὐτοῦraquo (8 8-19)
Per contravvenire al ragionamento precedentemente espresso alcuni pensatori hannofatto riferimento alla κίνησις τοῦ παντὸς (8 8-9) concependola come un μὴ διαλείπειν (89)
Contro costoro valgono le seguenti argomentazioni se col movimento del tutto si fariferimento alla περιφορὰν (8 10) ebbene bisogna notare che questo egrave pur sempre unmovimento che avviene in un certo tempo infatti sono movimenti sia il moto dirivoluzione completo sia la sua metagrave e il secondo avviene nella metagrave del tempo rispetto alprimo426 Vale dunque nuovamente la distinzione di ll 8 5-6 fra ldquociograve in cuirdquo e ldquociograve che egraverdquo il
425 Ivi IV 12 221 b 8-27 426 Ivi IV 10 218 b 1-5
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movimento427Ancora unevidenza della differenza fra tempo e moto celeste consiste nella
constatazione della velocitagrave del moto della sfera esterna (8 15) la quale egrave capace dipercorrere la maggiore distanza possibile in un tempo ristretto se si considerano le altrerivoluzioni astrali queste percorrono distanze piugrave brevi in tempi maggiori ora lapossibilitagrave di definire ldquolentirdquo e ldquovelocirdquo i vari moti celesti non sarebbe possibile se non sidistinguesse il movimento e i tempi impiegati per compierli428 ciograve dimostra ancora unavolta che tutti questi movimenti sono nel tempo e pertanto egrave impossibile che tempo emovimento coincidano
10112 Analisi del secondo filone dossografico il tempo non egrave identico al mosso (8 20-22)
laquoSe pertanto neppure il movimento della sfera egrave tempo tanto meno losaragrave la sfera stessa che si supponeva essere il tempo per il fatto che egrave inmovimentoraquo
laquoεἰ τοίνυν μηδὲ ἡ κίνησις τῆς σφαίρας χρόνος σχολῇ γ ἂν ἡ σφαῖρα αὐτή ἣ ἐκ τοῦ κινεῖσθαι ὑπενοήθη χρόνος εἶναιraquo (8 20-22)
Avendo precedentemente dimostrato come le rivoluzioni dei vari astri hanno tempidifferenti e tutte sono nel tempo non vi egrave nessuna logica nel voler sostenere che il tempocoincide con la σφαῖρα αὐτή (8 21)429 Per cui neppure la sfera delle stelle fisse ndash che proprioa titolo del suo movimento (ἐκ τοῦ κινεῖσθαι 8 21) egrave stata definita tempo ndash puograve assurgerein se stessa a una tale identificazione
10113 Analisi del terzo filone dossografico il tempo non egrave qualcosa del movimento (824-1017)
101131 Il tempo non egrave intervallo del movimento (8 23-69)
Vengono qui prese in considerazione il terzo gruppo di teorie che riguardano il tempo
laquoIl tempo allora egrave forse qualcosa che appartiene al movimento Se egravelestensione del movimento intanto questa non egrave la stessa per ognimovimento neppure per quelli uniformi Il movimento anche quellolocale egrave infatti piugrave veloce e piugrave lento e le estensioni corrispondentisarebbero misurate entrambe da una cosa distinta che sarebbe definita
427 Argomentazioni simili le ritroviamo in Ivi 10 218 a 30-33-218 b 13-14 222 b 6 e ss questo passo assumeuna notevole importanza se lo si considera in relazione alle interpretazioni del Timeo platonico fornite daEudemo Teofrasto e Alessandro di Afrodisia i quali riconducevano il tempo al moto celeste su questoargomento rimando a R Sorabji Time Creation and the Continuum Theories in Antiquity and the Early MiddleAges London 1983 R Brague Du temps chez Platon et Aristote Paris 1982428 Cfr Aristotele Phys IV 10 218 b 5-29429 H Ssup2 vol I p 347 rimanda al confronto con Aristotele Phys IV 10 218 a 34 si veda inoltre SimplicioIn Phys 700 19 che riconduce questa teoria ai Pitagorici in particolar modo ad Archita
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piugrave correttamente tempo Ebbene lestensione di quale dei duemovimenti egrave il tempo o meglio di quale dei movimenti dato chequesti sono infiniti Se fosse lestensione del movimento ordinato nonvarrebbe neppure per tutti movimenti di questo genere dal momentoche sono molti e vi sarebbero allora molti tempi insiemeraquo
laquoἆρ οὖν κινήσεώς τι ἰ μὲν διάστημα πρῶτον μὲν οὐπάσης κινήσεως τὸ αὐτό οὐδὲ τῆς ὁμοειδοῦς θᾶττον γὰρκαὶ βραδύτερον ἡ κίνησις καὶ ἡ ἐν τόπῳ καὶ εἶεν ἂνἄμφω μετρούμεναι αἱ διαστάσεις ἑνὶ ἑτέρῳ ὃ δὴ ὀρθότερονἄν τις εἴποι χρόνον ποτέρας δὴ αὐτῶν τὸ διάστημαχρόνος μᾶλλον δὲ τίνος αὐτῶν ἀπείρων οὐσῶν εἰ δὲ τῆςτεταγμένης οὐ πάσης μὲν οὐδὲ τῆς τοιαύτης πολλαὶ γὰραὗται ὥστε καὶ πολλοὶ χρόνοι ἅμα ἔσονταιraquo (8 23-30)
Loccorrenza di κίνησις alla l 23 ci conduce al cuore del filone argomentativo cheoccupa gran parte della trattazione inerente alla confutazione delle errate dottrine sultempo
Sono prese in considerazione quelle teorie che definiscono il tempo come qualcosa delmovimento (κινήσεώς τι 8 23)430
Viene analizzata una prima specificazione di questa teoria verosimilmente diappartenenza stoica431 secondo alcuni il tempo dovrebbe essere considerato come διάστημακινήσεως (8 23) intendendo con questa espressione lestensione o la distanza coperta dalmovimento432 Il passo riportato ci introduce alla prima parte della critica plotiniana che egraverivolta a coloro che hanno identificato il tempo con lintervallo del movimento questultimointeso come il moto fisico (8 23-30)
La prima difficoltagrave a cui va incontro tale teoria egrave il fatto che il tempo non puograve essereidentico per tutti i movimenti ([scil χρόνος] οὐ πάσης κινήσεως 8 23-24) neacute per quelliaffini quantitativamente neacute per quelli della stessa specie (οὐδὲ τῆς ὁμοειδοῦς [scilκινήσεως] 8 24) Lesempio piugrave semplice da addurre egrave quello del moto locale (κίνησις ἐντόπῳ 8 25) in cui si verificano moti piugrave lenti e piugrave veloci In questo caso quale fra questiintervalli quello piugrave lento o quello piugrave veloce dovrebbe secondo costoro dirsi tempo Oancora se i movimenti sono infiniti (ἀπείρων 8 28) a questi dovranno corrispondere tempiinfiniti e non si puograve quindi discernere a quale estensione il tempo corrisponda Per uscireda questa impasse si dovrebbe definire il tempo come ciograve che misura questi intervalli(μετρούμεναι 8 26) al prezzo perograve di concepirlo come qualcosa di diverso da questi
Invece a chi di costoro ribattesse che il tempo consiste non in tutti i movimenti maspecificamente nellintervallo del movimento regolare (τεταγμένης [scil κινήσεώς] 8 29)
430 Egrave lespressione che troviamo in Aristotele Phys IV 10 219 a 3 in cui se il tempo non egrave movimento maneppure egrave separato da questo allora egrave qualcosa di esso431 Come indica anche H Ssup2 vol I p 437 egrave la definizione zenoniana di tempo SVF I fr 93 e II fr 510 Suquesti argomenti rimando a V Goldschmidt Le sysregraveme stoiumlcien de lideacutee du temps Paris 1953 S SamburskyPhysics of the Stoics London 1959432 Cfr Armstrong Plotinus ad loc
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anche in questo caso poicheacute molti sono i movimenti regolari molti sarebbero anche i tempiancora una volta non sarebbe possibile dire a quale di questi intervalli di movimento iltempo corrisponda Inoltre contro chi sostiene che il tempo coincida con lestensione di unospecifico movimento regolare quello delluniverso (τοῦ παντὸς διάστημα 8 30-31)433
bisogna vagliare unulteriore ipotesi
laquoE se il tempo fosse lestensione del movimento delluniverso se conciograve sintendesse lestensione interna al movimento stesso che cosaltrosarebbe mai se non il movimento Sarebbe questo egrave chiaro perograve di unaquantitagrave determinata Ma delle due luna o tale quantitagrave saragrave misuratadallo spazio poicheacute lo spazio percorso egrave una certa quantitagrave ed essa saragravelestensione ndash questa perograve non egrave tempo ma spazio - oppure ad avereunestensione saragrave il movimento stesso in virtugrave della sua continuitagrave eper il fatto che non sinterrompe subito ma progredisceincessantemente Questo perograve saragrave lammontare del movimento e sequalcuno guardando al movimento dichiarasse che ve ne egrave moltocome se si dicesse che cegrave molto calore neppure in questo caso cisarebbe manifestazione o percezione del tempo ma soltanto ancora epoi ancora movimento come fosse acqua che scorre ancora e poiancora e inoltre lestensione che in ciograve viene osservataraquo
laquoεἰ δὲ τῆς τοῦ παντὸς διάστημα εἰ μὲν τὸ ἐν αὐτῇ τῇ κινήσειδιάστηματί ἂν ἄλλο ἢ ἡ κίνησις ἂν εἴη τοσήδε μέντοι τὸ δὲτοσόνδε τοῦτο ἤτοι τῷ τόπῳ ὅτι τοσόσδε ὃν διεξῆλθεμετρηθήσεται καὶ τὸ διάστημα τοῦτο ἔσται τοῦτο δὲ οὐχρόνος ἀλλὰ τόπος ἢ αὐτὴ ἡ κίνησις τῇ συνεχείᾳ αὐτῆςκαὶ τῷ μὴ εὐθὺς πεπαῦσθαι ἀλλ ἐπιλαμβάνειν ἀεί τὸδιάστημα ἕξει ἀλλὰ τοῦτο τὸ πολὺ τῆς κινήσεως ἂν εἴηκαὶ εἰ μὲν εἰς αὐτήν τις βλέπων ἀποφανεῖται πολλήνὥσπερ ἂν εἴ τις πολὺ τὸ θερμὸν λέγοι οὐδ ἐνταῦθαχρόνος φανεῖται οὐδὲ προσπίπτει ἀλλὰ κίνησις πάλιν καὶπάλιν ὡσπερεὶ ὕδωρ ῥέον πάλιν καὶ πάλιν καὶ τὸ ἐπαὐτῷ διάστημα θεωρούμενον raquo (8 30-42)
La prima esplicita occorrenza del nostro termine allinterno del passo introduce al primomodo in cui puograve essere inteso il τοῦ παντὸς διάστημα posto che il tempo sia lestensionedel moto universale si prenda lespressione ldquointervallo del movimentordquo come quellaestensione intrinseca al movimento stesso (ἐν αὐτῇ τῇ κινήσει διάστημα 8 31) in questocaso lestensione del movimento non egrave distinguibile dal movimento stesso
Si rivolgono contro queste affermazioni le obiezioni sviluppate precedentemente poicheacuteil movimento egrave nel tempo e non puograve essere il tempo anche lestensione che in nulladifferisce dal movimento saragrave nel tempo e non sidentificheragrave con esso
Inoltre se lestensione del moto universale consiste in una quantitagrave (τοσήδε 8 32) siverificheranno i casi seguenti o questa quantitagrave coincide con lo spazio percorso e ciograve non
433 Aristotele ci riferisce che la tesi senza menzionarne i sostenitori Phys IV 10 218 a 14 che sonoverosimilmente alcuni platonici Teofrasto Eudemo Alessandro di Afrodisia la riferiscono a PlatoneSimplicio In Phys 700 18 attribuisce questa teoria a Crisippo cfr SVF II 510
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risulta affatto essere il tempo ma il luogo oppure tale quantitagrave corrisponderagrave ad unaumento incrementale della mole del movimento in virtugrave della sua natura continua (αὐτὴ ἡκίνησις τῇ συνεχείᾳ αὐτῆς 8 35) e della inesauribilitagrave del moto universale434 Ebbenedifronte a queste considerazioni si potrebbe rispondere in questi termini come nel casodellinnalzamento della temperatura ciograve a cui si assiste non egrave tempo bensigrave una molteplicitagravedi moto (πολὺ τῆς κινήσεως 8 37) un movimento che egrave ldquodi nuovo e poi di nuovordquo(κίνησις πάλιν καὶ πάλιν 8 40-41) del tutto simile allo scorrere incessante dellacqua (ῥέονπάλιν καὶ πάλιν 8 41)
laquoe questo ldquoancora e poi ancorardquo saragrave un numero come il due o il trementre lestensione riguarda la mole Il tempo saragrave allora una quantitagravemolteplice di movimento come il numero dieci o come lestensione chesi manifesta per cosigrave dire nella mole del movimento estensione chenon contiene alcuna notizia di tempo ma che saragrave questa determinataquantitagrave che si compie nel tempo e il tempo in realtagrave non saragravedovunque ma nel movimento in quanto suo sostrato Ecco che ancorauna volta torniamo a definire il tempo come movimentoraquo
laquoκαὶ τὸ μὲν πάλιν καὶ πάλιν ἔσται ἀριθμός ὥσπερ δυὰς ἢ τριάς τὸδὲ διάστημα τοῦὄγκου οὕτως οὖν καὶ πλῆθος κινήσεως ὡς δεκάς ἢὡςτὸ ἐπιφαινόμενον τῷ οἷον ὄγκῳ τῆς κινήσεως διάστημα ὃοὐκ ἔχει ἔννοιαν χρόνου ἀλλ ἔσται τὸ τοσόνδε τοῦτογενόμενον ἐν χρόνῳ ἢ ὁ χρόνος οὐκ ἔσται πανταχοῦ ἀλλἐν ὑποκειμένῳ τῇ κινήσει συμβαίνει τε πάλιν αὖ κίνησιντὸν χρόνον λέγεινraquo (8 42-49)
Lesempio dellacqua che scorre incessantemente porta ad una comprensione delleespressioni laquoπάλιν καὶ πάλινraquo e laquoδιάστημαraquo nei termini della quantitagrave nel primo casolldquoancora e poi ancorardquo non egrave altro che ἀριθμός ovvero il numero che definisce lareiterazione del movimento mentre lestensione corrisponde alla sua massa435
Ebbene se si considera il tempo in modo analogo come una molteplicitagrave numerabile dimovimento (οὕτως οὖν καὶ πλῆθος κινήσεως ὡς δεκάς 8 44) oppure come lestensione cheappare nella massa del movimento (τὸ ἐπιφαινόμενον τῷ οἷον ὄγκῳ τῆς κινήσεωςδιάστημα 8 45) ancora una volta non saremo giunti alla definizione del tempo bensigrave algenerarsi di una certa quantitagrave nel tempo Inoltre se si concepisce il tempo come quantitagravedel movimento riducendolo al suo sostrato e fondamento (ἐν ὑποκειμένῳ τῇ κινήσει 8 47-48) si priverebbe il tempo della sua dimensione onnicomprensiva436 questo abbracciaparimenti le cose mosse come quelle che non si muovono piugrave437
434 Questi esempi non si possono comprendere se non in virtugrave del concetto stoico di mistione universale suquesto argomento rimando al cap 1 n435 M Guyot Traiteacute 45 p 104 n 293 fa notare come lestensione della massa sia una quantitagrave continua(grandezza) mentre il numero che definisce la quantitagrave dellacqua egrave discreto436 Cfr Aristetele Phys IV 10 218 b 13437 Anche in questo caso vengono fatte valere le due argomentazioni esposte alle ll 8 1-8 quellariguardante la distinzione fra ciograve che egrave il movimento e ciograve in cui egrave il movimento e quella riguardante la
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laquolestensione non egrave infatti al di fuori del movimento ma egrave invecemovimento non istantaneo Ma in che cosa il non istantaneo differiscedallistantaneo se non per il fatto di essere nel tempo Ne consegue cheil movimento esteso e la sua estensione non sono essi stessi tempo maesistono nel temporaquo
laquoοὐ γὰρ ἔξω αὐτῆς τὸ διάστημα ἀλλὰ κίνησις οὐκ ἀθρόα τὸ δὲ μὴἀθρόα εἰς τὸ ἀθρόον ἐν χρόνῳ τὸ μὴ ἀθρόον τίνι διοίσει τοῦἀθρόως ἢ τῷ ἐν χρόνῳ ὥστε ἡ διεστῶσα κίνησις καὶ τὸ διάστημααὐτῆς οὐκ αὐτὸ χρόνος ἀλλ ἐν χρόνῳ τὸ μὴ ἀθρόον τίνι διοίσειτοῦ ἀθρόως ἢ τῷ ἐν χρόνῳ ὥστε ἡ διεστῶσα κίνησις καὶ τὸδιάστημα αὐτῆς οὐκ αὐτὸ χρόνος ἀλλ ἐν χρόνῳraquo (8 49-53)
Poicheacute lestensione non egrave altro che una quantitagrave intrinseca alla κίνησις οὐκ ἀθρόα (8 49-50) ovvero intrinseca ad un movimento continuo e dispiegato nel tempo il tempo torneragrave acoincidere con ciograve in cui egrave il movimento e non col movimento stesso infatti poicheacute ladifferenza fra un moto puntuale o istantaneo e un moto continuo egrave proprio il fatto chequestultimo egrave esteso nel tempo (ἐν χρόνῳ 8 50) allora lestensione del movimento non egravemai tempo ma sempre nel tempo
La posizione degli Stoici che considerano il tempo come estensione intrinseca almovimento stesso non permette di distinguere fra movimento istantaneo e movimento nonistantaneo distinzione che agli occhi del nostro pensatore coinvolge quella fra movimentointelligibile e movimento sensibile Poicheacute un movimento di natura intelligibile estraneoalla natura del tempo deve darsi egrave chiaro che solo un certo tipo di movimento egrave sottomessoal tempo appunto il movimento esteso e continuo
laquoma se qualcuno sostenesse che il tempo egrave lestensione del movimentointendendo non lestensione del movimento stesso ma il tratto lungo ilquale si coestende il movimento stesso come correndo parallelamentead esso non sarebbe stato detto che cosegraveraquo
laquoεἰ δὲ τὸ διάστημα τῆς κινήσεως λέγοι τις χρόνον οὐ τὸ αὐτῆς τῆςκινήσεως ἀλλὰ παρ ὃ αὐτὴ ἡ κίνησις τὴν παράτασιν ἔχοι οἷονσυμπαραθέουσα ἐκείνῳ τί δὲ τοῦτό ἐστιν οὐκ εἴρηταιδῆλον γάρ ὅτι τοῦτ ἐστὶν ὁ χρόνος ἐν ᾧ γέγονεν ἡκίνησιςraquo (8 53-58)
Viene ora vagliata lalternativa che concepisce διάστημα non piugrave come intervallointrinseco al movimento stesso ll 31-50 bensigrave in unaccezione estrinseca il tempo non egrave piugraveconsiderato come ldquoestensione di movimentordquo (οὐ αὐτῆς τῆς κινήσεως 8 54) ma comeintervallo esteriore al movimento come quel tragitto considerato separatamente rispetto almovimento a cui egrave coesteso (κίνησις τὴν παράτασιν ἔχοι 8 56) In questo caso non si puograveche ricadere nellerrore di ridurre il tempo a spazio (8 35 e 66) fraintendendo cosigrave la veranatura del tempo
natura del tempo che comprende tanto ciograve che in moto quanto ciograve che egrave in quiete
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Inoltre anche ponendo queste premesse sembra imporsi una evidenza ovvero che iltempo egrave ciograve in cui si realizza il movimento (δῆλον γάρ ὅτι τοῦτ ἐστὶν ὁ χρόνος ἐν ᾧγέγονεν ἡ κίνησις 8 57-58)
laquoE infatti chiaro che il tempo egrave ciograve in cui il movimento egrave avvenuto maproprio questo era quello che fin dallinizio con il nostro ragionamentoandavamo cercando la natura essenziale del tempo egrave un caso similepersino identico a quello di colui che interrogato sullessenza deltempo rispondesse che egrave lestensione del movimento nel tempo Checosegrave allora questa estensione che tu chiami tempo ponendolo fuoridallestensione del movimento Ma di nuovo chi pone lestensione delmovimento nel movimento stesso non sapragrave dove porre lestensionedella quiete Percheacute per il lasso di tempo in cui una cosa si muoveunaltra potrebbe stare ferma e si potrebbe dire che il tempo di tuttedue egrave il medesimo come qualcosa evidentemente distinta da entrambeChe cosegrave dunque questa estensione e quale natura possiede Percheacutespaziale proprio non puograve essere dal momento che anche questocarattere egrave estrinseco al movimentoraquo
laquoτοῦτο δ ἦν ὃ ἐξ ἀρχῆς ἐζήτει ὁ λόγος τί ὤνἐστι χρόνος ἐπεὶ ὅμοιόν τε γίνεται καὶ ταὐτὸν οἷον εἴτις ἐρωτηθεὶς τί ἐστι χρόνος λέγοι κινήσεως διάστημα ἐνχρόνῳ τί οὖν ἐστι τοῦτο τὸ διάστημα ὃ δὴ χρόνον καλεῖςτῆς κινήσεως τοῦ οἰκείου διαστήματος ἔξω τιθέμενοςκαὶ γὰρ αὖ καὶ ἐν αὐτῇ ὁ τιθέμενος τῇ κινήσει τὸ διάστηματὴν τῆς ἠρεμίας διάστασιν ποῖ θήσεται ἄπορος ἔσταιὅσον γὰρ κινεῖταί τι τοσοῦτον ἂν σταίη καὶ ἄλλο καὶεἴποις ἂν τὸν χρόνον ἑκατέρου τὸν αὐτὸν εἶναι ὡς ἄλλονδηλονότι ἀμφοῖν ὄντα τί οὖν ἐστι καὶ τίνα φύσιν ἔχειτοῦτο τὸ διάστημα ἐπείπερ τοπικὸν οὐχ οἷόν τε ἐπεὶκαὶ τοῦτό γε ἔξωθέν ἐστινraquo (8 58-69)
I tentativi di definire il tempo nei termini di διάστημα si sono rivelati inefficaci in tutti icasi si egrave dimostrato come ogni estensione di movimento sia sempre nel tempo e non iltempo stesso (κινήσεως διάστημα ἐν χρόνῳ 8 59-60) chi invece ha cercato di concepirelintervallo di tempo e lintervallo di movimento come entitagrave separate ha inevitabilmentefinito per ritrovarle legate (χρόνον καλεῖς τῆς κινήσεως τοῦ οἰκείου διαστήματος ἔξωτιθέμενος 8 61-62) Tuttavia il tempo non puograve essere ridotto al movimento o a qualcosa diesso (τῇ κινήσει τὸ διάστημα 8 63) in quanto anche la quiete rivendica una sua estensionetemporale il tempo infatti dovrebbe abbracciare entrambe movimento e cessazione delmovimento438
101132 Il tempo non egrave misura del movimento
Nellambito delle teorie che definiscono il tempo come qualcosa del movimento viene
438 Cfr Aristotele Phys IV 12 221 10-15 cfr supra n 23
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ora analizzata la tesi di coloro che definiscono il tempo come misura del movimento egraveevidente che ci troviamo difronte alla critica plotiniana alla definizione aristotelica ditempo439
laquoBisogna ora esaminare come il tempo possa essere numero o misuradel movimento ndash misura egrave preferibile dal momento che il movimento egravecontinuo Per prima cosa cegrave da chiedersi anche qui come nel casodellestensione del movimento come possa essere misura di ognimovimento se qualcuno sostenesse che riguarda ogni movimentoraquo
laquoἀριθμὸς δὲ κινήσεως ἢ μέτρον - βέλτιον γὰρ οὕτωσυνεχοῦς οὔσης - πῶς σκεπτέον πρῶτον μὲν οὖν καὶἐνταῦθα τὸ πάσης ὁμοίως ἀπορητέον ὥσπερ καὶ ἐπὶ τοῦδιαστήματος τῆς κινήσεως εἴ τις τῆς πάσης εἶναι ἐλέγετοraquo (9 1-4)
Il passo riportato apre la nuova fase della trattazione isoliamo due occorrenze diκίνησις che vi compaiono la prima egrave rinvenibile alla l 1 ed esplicita il tema che si sta peraffrontare egrave oggetto della trattazione quella teoria che concepisce il tempo come numero omisura del movimento (ἀριθμὸς δὲ κινήσεως ἢ μέτρον 9 1)440 Notiamo la sottile polemicaimplicita in queste prime righe e che saragrave sviluppata nel resto della trattazione μέτρονsembra essere il termine piugrave adeguato a esprimere la natura continua del movimento(συνεχής 9 2) ἀριθμὸς per la sua natura discreta finiragrave invece per far ricadere in unginepraio di aporie441
Sia dunque presa la definizione aristotelica di tempo come misura del movimento laprima difficoltagrave che si riscontra egrave quella giagrave incontrata alle ll 8 25-30 (ἐπὶ τοῦ διαστήματοςτῆς κινήσεως 9 3-4) ovvero la difficoltagrave di individuare il tempo come unica misura di tuttii πάσης κινήσεως (9 4) Anche in questo caso vale la medesima osservazione come puograveessere il tempo la misura tanto dei movimenti regolari quanto di quelli irregolari e nonuniformi (τὴν ἄτακτον καὶ ἀνώμαλον 9 5)442
439 Ivi IV 10-14440 Ivi IV 11 219 b 2441 Sui riferimenti alla definizione aristotelica di tempo come ldquomisurardquo o come ldquonumerordquo del movimentosi veda rispettivamente Aristotele Phys 220 b 32-221 a 1 221 b 7 220 a 24-26 221 b 2 e 11 223 a 33Lobbiezione che muove Plotino in questo passo fa eco a ciograve che Simplicio In Phys 789 2-4 attribuisce aStratone di Lampasco come indica R Chiaradonna Il tempo misura p 231 ss442 Nellottica dello Stagirita il tempo egrave una determinazione universale del movimento e in quanto tale puograveessere numero tanto dei movimenti regolari quanto di quelli irregolari in quanto tutti questi movimentiricadono in una comune unitagrave di misura cfr Aristotele Phys IV 14 223 b 6-12 Anche in questo caso laquestione egrave uneco di un dibattito precedente e aveva trovato soluzioni disparate come quelle di Eudemo(Simplicio In Phys 717 7-14) o Alessandro di Afrodisia (De tempore 10) Su questi argomenti rimandoallanalisi di S K Strange Plotinus p 43 Sul termine ἀνώμαλον cfr Platone Leg V 625 d Il motoἄτακτον egrave invece quello che non consente di individuare unitagrave ripetibili in base a cui misurare se ilmovimento regolare del tutto egrave assunto come misura originaria del tempo nellottica del nostro pensatorenon egrave possibile non egrave possibile che sia sempre questa misura a calcolare i moti irregolari tuttavia quilinsistenza egrave sul fatto che anche se questa misura e questo numero si dessero i peripatetici sarebberoancora ben lontani dallaver detto qualcosa sulla natura del tempo
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A ciograve si aggiunga che se anche fosse possibile individuare una tale misura il temporisulterebbe simile a quel numero con cui vengono contati ldquocavalli e buoirdquo443 o a quellamisura con cui si misurano ldquosolidi e liquidirdquo444 ebbene con ciograve verrebbe indicatounicamente quellambito che il tempo di volta in volta numera ndash movimento in un casocavalli e buoi in altri ndash senza tuttavia cogliere in alcun modo la vera essenza del tempo445
laquoSe poi il tempo egrave una misura di questo genere abbiamo giagrave detto diche cosa sia misura ossia dei movimenti non ancora perograve che cosaesso sia in seacuteraquo
laquoεἰ δὴ τοιοῦτον μέτροντίνων μέν ἐστιν ὁ χρόνος εἴρηται ὅτικινήσεων αὐτὸς δὲ ὅ ἐστιν οὔπω εἴρηταιraquo (9 10-12)
A ciograve si aggiunge unaltra osservazione se il numero puograve essere di ldquobuoi e di cavallirdquo ela misura egrave ldquodi solidi e liquidirdquo cosigrave come di movimenti regolari e irregolari allora quelnumero e quella misura a cui qui si fa riferimento sono tali da essere anche separatamenteda ciograve che numerano o misurano come il dieci o come il cubito sono tali a prescindere daciograve a cui si applicano ciograve egrave una riconferma del fatto che anche il tempo in quanto numero emisura deve possedere questa natura indipendente e per seacute ovvero unessenza separata daciograve che egrave misurato insomma deve essere concepito innanzitutto nella sua funzione dinumerante piuttosto che di numerato invece sostenere che il tempo egrave numero delmovimento non fa che renderlo una realtagrave relativa al movimento oscurandonecompletamente la sostanza446
Da queste considerazioni sorge unulteriore aporia sostenendo che il tempo egrave numeroin che modo potremmo differenziare il tempo dal quel dieci considerato separatamente daidieci buoi Se il tempo fosse questo μοναδικός (9 17) sarebbe davvero arduo spiegare comeuna realtagrave discreta447 possa essere misura di ciograve che egrave continuo il movimento
Se per sfuggire a ciograve si diragrave che il tempo egrave una misura continua allora verragrave a coinciderecon una determinata quantitagrave come la grandezza di un cubito448
443 Esempio ripreso da Aristotele Phys IV 14 223 b 4-6 cfr Sesto empirico Dispute Pirroniane III 20 156-157444 Su questo esempio il parallelo egrave con Platone Leg V 746 e445 Su questa argomentazione cfr Plutarco Questioni platoniche 8 4446 Anche in questo caso il rimando ad argomentazioni della tradizione risulta evidente infatti giagrave Aspasioe Alessandro avevano intravisto una simile prospettiva per cui il tempo piuttosto che essere concepitocome ldquonumero concretordquo poteva piugrave correttamente essere interpretato come ldquonumero astrattordquo cfrSimplicio In Phys 714 31-34 Nellargomentazione plotiniana il retroterra concettuale di questo passo egravecertamente costituito dalla teoria dei numeri ideali ontologicamente anteriori rispetto al numero concretocfr VI 6 (36)447 Per il numero inteso come astratto composto di unitagrave discrete cfr Platone Phil 56 d-e AristoteleMetaph I 1 1052 b 20448 Largomentazione plotiniana non tiene conto del fatto che per Aristotele il tempo egrave numero delmovimento nel senso di ciograve che egrave numerato e non nel senso di strumento per cui numeriamo
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laquoSaragrave pertanto grandezza come una linea che scorre egrave chiaro insiemeal movimento Ma essa scorrendo insieme in che modo misureragrave ciograveinsieme a cui scorre Percheacute mai a misurare dovragrave essere una cosapiuttosto che unaltra Ed egrave meglio e piugrave plausibile stabilire che nonvale per ogni movimento ma solo per quello insieme a cui scorre Oraquesto deve essere continuo altrimenti si arresteragrave la linea che scorreinsieme ad esso Non bisogna perograve assumere il misuratore comeesterno o separato ma concepire il movimento misurato nel suoinsieme E chi saragrave il misuratore Misurato saragrave il movimentomisuratrice la grandezza Quale di essi saragrave tempo Il movimentomisurato oppure la grandezza misuratrice Il tempo saragrave infatti o ilmovimento misurato dalla grandezza o la grandezza misuratriceoppure ciograve che utilizza la grandezza come quella di un cubito permisurare la quantitagrave di movimentoraquo
laquoμέγεθος τοίνυν ἔσται οἷον γραμμὴ συνθέουσαδηλονότι κινήσει ἀλλ αὕτη συνθέουσα πῶς μετρήσει τὸᾧ συνθεῖ τί γὰρ μᾶλλον ὁποτερονοῦν θάτερον καὶβέλτιον τίθεσθαι καὶ πιθανώτερον οὐκ ἐπὶ πάσης ἀλλ ᾗσυνθεῖ τοῦτο δὲ συνεχὲς δεῖ εἶναι ἢ ἐφέξει ἡ συνθέουσαἀλλ οὐκ ἔξωθεν δεῖ τὸ μετροῦν λαμβάνειν οὐδὲ χωρίςἀλλὰ ὁμοῦ κίνησιν μεμετρημένην καὶ τί τὸ μετροῦν ἔσταιἢ μεμετρημένη μὲν ἡ κίνησις ἔσται μεμετρηκὸς δ ἔσταιμέγεθος καὶ ποῖον αὐτῶν ὁ χρόνος ἔσται ἡ κίνησις ἡμεμετρημένη ἢ τὸ μέγεθος τὸ μετρῆσαν ἢ γὰρ ἡκίνησις ἔσται ἡ μεμετρημένη ὑπὸ τοῦ μεγέθους ὁ χρόνοςἢ τὸ μέγεθος τὸ μετρῆσαν ἢ τὸ τῷ μεγέθει χρησάμενονὥσπερ τῷ πήχει πρὸς τὸ μετρῆσαι ὅση ἡ κίνησιςraquo (9 19-31)
Posto il tempo come un συνεχὲς μέτρον questo puograve essere concepito come una certaquantitagrave che va via via determinandosi in relazione al movimento misurato la primaoccorrenza di κίνησις ha una funzione esplicativa il tempo puograve essere paragonato a unalinea che scorre parallela al movimento (οἷον γραμμὴ συνθέουσα κινήσει 9 19-20)
Ecco la prima obbiezione a questa concezione se il tempo di volta in volta egrave attuatocome una certa quantitagrave in base al movimento in che modo potragrave essere ldquociograve che lomisurardquo Infatti egrave necessario che lunitagrave di misura sia data precedentemente ndash e nonposteriormente ndash a ciograve che deve misurare Ancora se il tempo egrave una certa grandezza ugualealla grandezza del movimento che lha determinato percheacute non assumereindipendentemente luna o laltra come unitagrave di misura Potrebbe essere il movimento amisurare il tempo eppure ciograve dovrebbe essere impossibile per chi asserisce che il tempo egravemisura del movimento449 Inoltre se il tempo consegue al movimento che lo determina
449 Mentre secondo Aristotele vi egrave un senso in cui ciograve egrave possibile Phys IV 12 220 b 14-20 laquoNon solopossiamo misurare il movimento con il tempo ma anche il tempo con il movimento per il fatto che sideterminano a vicenda il tempo definisce il movimento in quanto ne egrave il numero mentre il movimentodefinisce il tempo E possiamo dire che il tempo egrave tanto o poco percheacute lo misuriamo sulla base delmovimento cosigrave come anche misuriamo il numero sulla base della realtagrave numerata ad esempio con unsolo cavallo misuriamo il numero dei cavalliraquo
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allora si otterranno tanti tempi quanti sono i movimenti che di volta in volta si dispieganoinoltre egrave necessario che il movimento sia eterno altrimenti anche il tempo che lo misuradovrebbe a un certo punto arrestarsi e avere una durata limitata il che egrave impossibile450 Aciograve si aggiunge che assumendo una simile concezione in cui il tempo egrave determinato come lalinea tracciata dal movimento sarebbe difficile stabilire in cosa dovrebbe consistere iltempo se col movimento misurato (κίνησις μεμετρημένη 929) o con la grandezza chemisura (μέγεθος μετρῆσαν 9 30) o con ciograve che si serve di una unitagrave di misura per misurarecome nel caso dellanima (χρησάμενον τῷ πήχει πρὸς τὸ μετρῆσαι ὅση ἡ κίνησις 9 31)451
Inoltre va ricordato che il tempo egrave innanzitutto misura del movimento continuo(συνεχὲς 9 23) tutto insieme (ὁμοῦ κίνησιν 9 25) e potremmo anticipare uniforme
laquoIn tutti questi casi perograve occorre presupporre ndash cosa che abbiamodetto essere piugrave plausibile ndash il movimento uniforme percheacute senzauniformitagrave e soprattutto senza un movimento unico che egrave quellodelluniverso diviene piugrave ardua la spiegazione di chi sostiene che iltempo sia una qualche misuraraquo
laquoἀλλ ἐπὶ μὲν πάντων τούτων ὑποθέσθαι ὅπερ εἴπομενπιθανώτερονεἶναι τὴν ὁμαλὴν κίνησιν ἄνευ γὰρ ὁμαλότητος καὶπροσέτι μιᾶς καὶ τῆς τοῦ ὅλου ἀπορώτερον τὸ τοῦ λόγουτῷ θεμένῳ ὁπωσοῦν μέτρον γίνεταιraquo (9 31-35)
Tuttavia anche in riferimento al movimento regolare e eterno del cielo si devoanalizzare le tre opzioni sopra esposte lanalisi plotiniana prende le mosse dalla prima dalcaso che il tempo coincida con il μεμετρημένη κίνησις (9 26)
laquoEbbene se il tempo egrave un movimento misurato e misurato in terminidi quantitagrave allora cosigrave come accadeva per il movimento che se dovevaessere misurato non poteva esserlo da se stesso ma da qualcosaltrocosigrave pure egrave necessario che se il movimento dovragrave avere una misuradistinta da se stesso ndash e proprio per questo avevamo bisogno di unamisura continua per misurarlo - vi sia allo stesso modo una misura perla grandezza stessa affincheacute il movimento una volta che la cosa per laquale egrave misurato abbia assunto una quantitagrave determinata possa esseremisurato Il tempo saragrave allora il numero della grandezza cheaccompagna il movimento non la grandezza che scorre insieme almovimento Ma quale altro numero potrebbe essere se non quelloastrattoraquo
450 Interpreto in questo modo lespressione di difficile traduzione laquoτοῦτο δὲ συνεχὲς δεῖ εἶναι ἢ ἐφέξει ἡσυνθέουσαraquo il movimento deve possedere una durata continua (eterna) altrimenti la linea che a questo siaccompagna il tempo dovrebbe cessare il che egrave impossibile percheacute il tempo non si conclude con larrestodel moto ma comprende in seacute anche la stasi egrave uneco dellargomentazione delle ll 8 1-8 Il tempo inoltreha a proprio fondamento leternitagrave e pertanto non puograve in alcun modo estinguarsi451 Non seguo quindi linterpretazione di W Beierwaltes Eternitagrave e tempo p 230 che considera tutti questicasi nellottica del movimento uniforme del cielo ritengo invece piugrave plausibile lopinione di M GuyotTraiteacute 45 p 308 n 329
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laquoεἰ δὲ δὴ μεμετρημένη κίνησις ὁ χρόνος καὶ ὑπὸ τοῦ ποσοῦμεμετρημένη ὥσπερ τὴν κίνησιν εἰ ἔδει μεμετρῆσθαι οὐχὶ ὑπαὐτῆς ἔδει μεμετρῆσθαι ἀλλ ἑτέρῳ οὕτως ἀνάγκη εἴπερ μέτρονἕξει ἄλλο ἡ κίνησις παρ αὐτήν καὶ διὰ τοῦτο ἐδεήθημεντοῦ συνεχοῦς μέτρου εἰς μέτρησιν αὐτῆς τὸν αὐτὸντρόπον δεῖ καὶ τῷ μεγέθει αὐτῷ μέτρου ἵν [ᾖ] ἡ κίνησιςτοσοῦδε γεγενημένου τοῦ καθ ὃ μετρεῖται ὅση μετρηθῇκαὶ ὁ ἀριθμὸς τοῦ μεγέθους ἔσται τῇ κινήσει παρομαρτοῦντοςἐκεῖνος ὁ χρόνος ἀλλ οὐ τὸ μέγεθος τὸσυνθέον τῇ κινήσει οὗτος δὲ τίς ἂν εἴη ἢ ὁ μοναδικόςraquo (9 35-45)
Si vaglia ora lipotesi che concepisce il tempo come μεμετρημένη κίνησις (9 35-36) unmovimento misurato secondo una certa quantitagrave o grandezza In questo caso il temposarebbe una certa quantitagrave di movimento ovvero una grandezza intrinseca al movimentotuttavia il movimento non puograve essere misura di se stesso (κίνησιν οὐχὶ ὑπ αὐτῆς ἔδειμεμετρῆσθαι 9 37-38) saragrave quindi necessario considerare μέτρον e κίνησις come duerealtagrave distinte (μέτρον ἄλλο ἡ κίνησις παρ αὐτήν 9 38-39) cosigrave come egrave necessario che visia un μέτρον adatto alla misurazione del moto che sia quindi συνεχοῦς μέτρου (9 40)
Ma anche la grandezza che ci dice la quantitagrave del movimento egrave necessario che abbia unamisura in questo modo egrave possibile che il movimento sia quantificato (κίνησις τοσοῦδε 941) ed egrave quantificato percheacute la grandezza che lo misura egrave misurata nella sua quantitagrave Maciograve che misura la grandezza che a sua volta misura il movimento non egrave che l ἀριθμὸς
Di qui si combatte contro unulteriore definizione il tempo egrave quel numero cheaccompagna il movimento (ἀριθμὸς τοῦ μεγέθους ἔσται τοῦ τῇ κινήσει παρομαρτοῦντοςἐκεῖνος ὁ χρόνος 9 43-44) Tuttavia se il tempo non si egrave rivelato essere la grandezza chescorre insieme al movimento (οὐ τὸ μέγεθος τὸ συνθέον τῇ κινήσει 9 44-45) ma piuttostocome μοναδικός (9 45 cfr 9 17) in che modo una quantitagrave discreta potragrave essere misura delmovimento quale realtagrave continua Anche ammesso che questo numero possa misurare ilmovimento continuo tutto ciograve che si avrebbe egrave una determinata quantitagrave di tempo (τοσόνδεχρόνον 9 49) e non si scoprirebbe il tempo nella sua essenza ovvero come misurante (οὐχρόνον εὑρήσει μετροῦντα 9 47)
Infatti una cosa egrave parlare del tempo unaltra egrave parlare di questo dato tempo bisognainfatti prima comprendere cosa sia il tempo per comprendere ciograve che egrave questo dato tempo
laquoMa il tempo egrave il numero che misura il movimento essendo esterno almovimento allo stesso modo in cui il dieci che si applica ai cavalli nonviene considerato insieme ai cavalli Allora non egrave stato spiegato cosa siaquesto numero che come il dieci egrave quello che egrave prima di misurareForse egrave il numero che misura secondo il prima e il poi scorrendo al latodel movimentoraquo
laquoἀλλ ὁ ἀριθμὸς ὁ μετρήσας τὴν κίνησιν ἔξωθεν τῆςκινήσεως ὁ χρόνος οἷον ἡ δεκὰς ἐπὶ τῶν ἵππων οὐ μετὰτῶν ἵππων λαμβανόμενος τίς οὖν οὗτος ὁ ἀριθμός οὐκ εἴρηταιὃς πρὸ τοῦ μετρεῖν ἐστιν ὅπερ ἐστίν ὥσπερ ἡδεκάς ἢ οὗτος ὃς κατὰ τὸ πρότερον καὶ ὕστερον τῆς
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κινήσεως παραθέων ἐμέτρησεν ἀλλ οὗτος ὁ κατὰ τὸπρότερον καὶ ὕστερον οὔπω δῆλος ὅστις ἐστίν ἀλλ οὖνκατὰ τὸ πρότερον καὶ ὕστερον μετρῶν εἴτε σημείῳ εἴθὁτῳοῦν ἄλλῳ πάντως κατὰ χρόνον μετρήσει ἔσται οὖν ὁχρόνος οὗτος ὁ μετρῶν τὴν κίνησιν τῷ προτέρῳ καὶ ὑστέρῳἐχόμενος τοῦ χρόνου καὶ ἐφαπτόμενος ἵνα μετρῇraquo (9 51-61)
Se il tempo si egrave rivelato essere (ἀριθμὸς ὁ μετρήσας τὴν κίνησιν 9 51) deve ancheessere considerato come ldquoesternordquo al movimento stesso (ἔξωθεν τῆς κινήσεως 9 52) checosa significhi questo ldquoessere esternordquo viene chiarito mediante un esempio cosigrave come ilnumero che misura dieci cavalli va certamente considerato in riferimento ai cavalli non perquesto egrave insieme ai dieci cavalli ldquoesternordquo in questo caso significa ldquoindipendenterdquo eldquoseparatordquo il numero infatti ha una realtagrave in seacute egrave ldquonumeranterdquo ancor prima di essereldquonumeratordquo452
In effetti di questo numero che egrave ancora prima di misurare (πρὸ τοῦ μετρεῖν ἐστιν 954) ancora non egrave stata chiarita la sua realtagrave
Viene quindi presa in considerazione una nuova definizione di tempo questo scorrendoinsieme al movimento ([scil χρόνος] τῆς κινήσεως παραθέων ἐμέτρησεν 9 56) lo misurasecondo il prima e il poi egrave analizzata la celebre definizione aristotelica di tempo comenumero del movimento secondo il prima e il poi453 Ma anche in questo caso sul numeronon vi egrave chiarezza tutto ciograve che egrave possibile dedurre da questa definizione egrave che il tempo egraveun numero che si serve di un riferimento454 per misurare secondo il ldquoprimardquo e il ldquodopordquo maldquoprimardquo e ldquodopordquo sono giagrave delle nozioni temporali di modo che secondo questaingannevole definizione il tempo sarebbe un numero che misura secondo il tempo Infatti oldquoprimardquo e ldquopoirdquo si prendono in unaccezione spaziale e costituiscono ad esempio liniziodi uno stadio455 oppure si prendono secondo unaccezione temporale allora il ldquoprimardquo egrave iltempo che arriva fino allrdquoadessordquo e il ldquodopordquo egrave il tempo che parte da ora in poi (9 65) 456Pertanto il tempo egrave qualcosa di diverso dal numero che misura secondo il prima e il poi ilmovimento qualsiasi movimento anche quello regolare
laquoE percheacute poi attraverso laggiunta di un numero sia esso misurato omisuratore ndash lo stesso numero puograve essere infatti sia misurato chemisuratore ndash percheacute dicevamo la presenza del tempo saragrave determinatadalla presenza del numero mentre non vi saragrave tempo pur essendoci
452 Seguo quindi A H Armstrong Plotinus vol III pag 332 che sostiene che il numero abbia unesistenzasostanziale separata anteriore rispetto a ciograve di cui egrave numero come concepito in in VI 6 (34) 5453 Aristotele Phys IV 11 219 a 33- 219 b 3454 Il termine utilizzato egrave σημεῖον per unaccurata trattazione di questo termine rimando a E Cattanei Ildestino monastico e diastico del punto Euclideo Un dibattito millenario che sorge tra Platone e Aristotele in MMigliori Gigantomachia Convergenze e divergenze fra Platone e Aristotele Morcelliana Brescia 2002455 Secondo losservazione di W Beierwaltes Eternitagrave e tempo p 232 questa accezione spazialeallontanerebbe ancora di piugrave dalla comprensione del tempo alienazione di tempo nello spazio456 Mi domando se qui sia possibile intendere lattimo contrariamente a quanto ipotizzato da Aristotelecome una parte del tempo lespressione ἐφαπτόμενος pur se riferita a ciograve che ldquoarriva fino ad adesso edalladesso cominciardquo sembra essere termine che indica unaderenza e una contiguitagrave delle parti deltempo parti che hanno come proprio estremo o limite lrdquoadessordquo
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movimento al quale appartengono interamente il prima e il poiEquivale a sostenere che una grandezza non egrave grande quanto egrave se nonvi egrave nessuno che percepisce questo ldquoquantordquoraquo
laquoἄλλο τοίνυν ἀριθμοῦ τοῦ κατὰ τὸ πρότερον καὶ ὕστερονμετροῦντος τὴν κίνησιν οὐ μόνον ἡντινοῦν ἀλλὰ καὶ τὴντεταγμένην ὁ χρόνος ἔπειτα διὰ τί ἀριθμοῦ μὲν προσγεγενημένουεἴτε κατὰ τὸ μεμετρημένον εἴτε κατὰ τὸμετροῦν ἔστι γὰρ αὖ τὸν αὐτὸν καὶ μετροῦντα καὶ μεμετρημένονεἶναι - ἀλλ οὖν διὰ τί ἀριθμοῦ μὲν γενομένου χρόνοςἔσται κινήσεως δὲ οὔσης καὶ τοῦ προτέρου πάντωςὑπάρχοντος περὶ αὐτὴν καὶ τοῦ ὑστέρου οὐκ ἔσται χρόνοςὥσπερ ἂν εἴ τις λέγοι τὸ μέγεθος μὴ εἶναι ὅσον ἐστίν εἰμή τις τὸ ὅσον ἐστὶ τοῦτο λάβοι raquo (9 66-75)
Allinterno di questo passo emerge la domanda su quale sia la necessitagrave di pensare ilnumero oltre al tempo e al movimento che comprende ldquoprimardquo e ldquopoirdquo Laggiunta delnumero a tempo e movimento ndash poicheacute il numero egrave tanto ciograve che egrave numerato ma anche eprima ciograve che egrave numerante ndash sembra imporre che lesistenza del tempo dipenda da unsoggetto misurante e numerante Il tempo sembra essere relativo al soggetto che lopercepisce cosigrave come chiarito dallesempio assurdo della grandezza
Inoltre poicheacute la definizione dellistante ha dimostrato linfinitagrave del tempo a maggiorragione come potrebbe il numero ndash realtagrave finita457 ndash misurare un tempo che egrave infinito
Questa operazione potrebbe essere fatta solo ritagliando un frammento di tempo elimitandosi a misurare quello nel quale il tempo egrave giagrave presente Pur essendo lanimaprincipio del tempo questultimo non dipende da unanima che lo misura il tempo infattiha la sua grandezza anche se non lo si misura
101133 Il tempo non egrave conseguenza del movimento
Si prenda ora in considerazione una nuova δόξα probabilmente riferibile agli epicurei458che vede il tempo come una ldquociograve che si accompagnardquo al movimento
laquoDefinirlo poi ldquoconseguenza del movimentordquo non spiega che cosa sianeacute laffermazione ha un qualche contenuto se prima non si chiarisceche cosa egrave la cosa che consegue Il tempo infatti potrebbe forse essereproprio questo ma allora occorre stabilire se tale conseguenza egraveposteriore contemporanea o anteriore ammesso che una conseguenzadi tal genere esista Qualunque sia la risposta si sostiene che essa egrave neltempo se egrave cosigrave il tempo saragrave conseguenza di un movimento neltemporaquo
457 Cfr VI 6 (36) 18 1458 H Ssup2 vol I p 347 indica Epicurofr 264 Usener e Crisisppo SVF II fr 509
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laquoτὸ δὲ παρακολούθημα λέγειν τῆς κινήσεως τί ποτετοῦτό ἐστιν οὐκ ἔστι διδάσκοντος οὐδὲ εἴρηκέ τι πρὶν εἰπεῖντί ἐστι τοῦτο τὸ παρακολουθοῦν ἐκεῖνο γὰρ ἂν ἴσως εἴη ὁχρόνος ἐπισκεπτέον δὲ τὸ παρακολούθημα τοῦτο εἴτεὕστερον εἴτε ἅμα εἴτε πρότερον εἴπερ τι ἔστι τοιοῦτονπαρακολούθημα ὅπως γὰρ ἂν λέγηται ἐν χρόνῳ λέγεταιεἰ τοῦτο ἔσται ὁ χρόνος παρακολούθημα κινήσεως ἐνχρόνῳraquo (10 1-8)
Analizziamo le prime due occorrenze del nostro termine rinvenute nel nostro passo allal 1 παρακολούθηματῆς κινήσεως rappresenta quella definizione di tempo fornita daalcuni pensatori che fanno del tempo una realtagrave concomitante al movimento la secondaoccorrenza del nostro termine la troviamo alla l 8 in cui si assiste ad una correzione dellaformula inizialmente espressa (χρόνος παρακολούθημα κινήσεως ἐν χρόνῳ 10 8-9) in talecorrezione traspare il nucleo concettuale della critica plotiniana qualunque accezione sivoglia attribuire al termine παρακολούθημα sia esso antecedente concomitante oconseguente in ogni caso non puograve che essere qualcosa che egrave nel tempo Da qui laccusa divoler definire viziosamente il tempo come un effetto del movimento nel tempo
laquoE poicheacute un esame bencheacute rapido delle loro posizioni egrave stato fatto edegrave possibile ribattere con quanto giagrave detto a chi giudica il tempo misuradel movimento delluniverso utilizzando tutti gli argomenti ora esposticirca la tesi del tempo come misura del movimento ndash eccettuato infattiquello della irregolaritagrave andranno bene tutti gli altri argomenti addotticontro di loro - ebbene sembra logico dire a questo punto che cosa sideve ritenere che sia il temporaquo
laquoἀλλ ἐπειδὴ οὐ τί μή ἐστι ζητοῦμεν ἀλλὰ τί ἐστινεἴρηταί τε πολλὰ πολλοῖς τοῖς πρὸ ἡμῶν καθ ἑκάστηνθέσιν ἃ εἴ τις διεξίοι ἱστορίαν μᾶλλον ἂν ποιοῖτοὅσον τε ἐξ ἐπιδρομῆς εἴρηταί τι περὶ αὐτῶν ἔστι δὲ καὶ πρὸςτὸν λέγοντα μέτρον κινήσεως τοῦ παντὸς ἐκ τῶν ἤδηεἰρημένων ἀντιλέγειν τά τε ἄλλα ὅσα νῦν περὶ μέτρουκινήσεως εἴρηται - χωρὶς γὰρ τῆς ἀνωμαλίας πάντα τὰἄλλα ἃ καὶ πρὸς αὐτούς ἁρμόσει - εἴη ἂν ἀκόλουθον εἰπεῖντί ποτε δεῖ νομίζειν τὸν χρόνον εἶναιraquo (10 9-17)
Alla l 13 viene fatto riferimento alla teoria di coloro che definiscono il tempo comeμέτρον κινήσεως τοῦ παντὸς una posizione dagli studiosi generalmente attribuita alcommentatore Alessandro di Afrodiasia459 ebbene contro coloro che identificano il tempocol moto regolare del tutto devono essere fatte valere le stesse considerazioni che sono statefatte allorcheacute si analizzava la teoria aristotelica del tempo come misura del movimento (914-15) lasciando da parte le considerazioni che vertevano sui moti irregolari
Una volta confutate le teorie di coloro che hanno voluto concepire il tempo soltanto in
459 Come indica M Guyot Traiteacute 45 p 111 n 362 il riferimento egrave allopera di Alessandro sul tempo in RW Sharples Alexander of Aphrodisia on Time laquoPhronesisraquo 17 1982 p 62
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relazione al moto sensibile incapaci per questo di giungere ad unadeguata comprensione egraveora giunto il momento di cogliere la vera natura del tempo
102 Pars construens della trattazione sul tempo (11-13)
1021 Tempo vita dellanima
Per poter arrivare ad unadeguata comprensione del tempo egrave necessario dunquecompiere unascesa (δεῖ ἀναγαγεῖν 11 1) alla ricerca delle origini del tempo
Infatti lessere del tempo puograve essere colto unicamente in relazione al suo principio ed egraveper questo che egrave necessario risalire a quando il tempo non cera
Prima del tempo ovvero prima che un ldquoprimardquo ci fosse tutto giaceva in una vitaimperturbabile (ἀτρεμῆ 11 3) tutta intera e infinita (ὁμοῦ πᾶσαν καὶ ἄπειρον 11 3) privadi qualunque inclinazione (ἀκλινῆ 11 3-4) Il tempo che ancora non era tale era presso ilproprio principio era nelleternitagrave era quella stessa eternitagrave Certo non egrave quassugrave che varicercato il tempo anche se leternitagrave risulta di fondamentale importanza per lacomprensione del tempo questultimo ha infatti con la prima una sorta di affinitagraveldquostrutturalerdquo Per questo motivo non egrave a uno degli esseri di lassugrave che va posta la domandasul tempo il breve excursus in cui egrave il tempo a rendere conto del proprio inizio testimoniain modo esemplare di quella valenza ontologica e non cronologica che egrave qui necessarioconferire al termine ldquocausardquo solo cosigrave egrave possibile scorgere il legame e al contempo lalteritagravefra principio e principiato
Prima di essere tale il tempo giaceva in se stesso raccolto in se stesso e nellessere inquella tranquillitagrave assoluta le espressioni usate dal tempo sono (ἐν ἐκείνῳ καὶ αὐτὸςἡσυχίαν 11 14) che esprimono la dimensione precedente al tempo leternitagrave Il seguito delracconto di Chronos ci rivela a che cosa puograve essere attribuita la sua nascita
laquoMa vi era una natura irrequieta desiderosa di governare se stessa e diappartenere a seacute che scelse di ricercare qualcosa di piugrave rispetto al suostato presente e quindi si mise in movimento e cosigrave prese a muoversianche lui Noi muovendoci sempre in direzione di quel che vienedopo verso ciograve che egrave successivo che non egrave identico ma di volta in voltadiverso e avendo compiuto un lungo tratto del cammino abbiamofatto del tempo unimmagine delleternitagraveraquo
laquoφύσεως δὲ πολυπράγμονος καὶ ἄρχειν αὐτῆς βουλομένηςκαὶ εἶναι αὐτῆς καὶ τὸ πλέον τοῦ παρόντος ζητεῖν ἑλομένηςἐκινήθη μὲν αὐτή ἐκινήθη δὲ καὶ αὐτός καὶ εἰς τὸἔπειτα ἀεὶ καὶ τὸ ὕστερον καὶ οὐ ταὐτόν ἀλλ ἕτερον εἶθἕτερον κινούμενοι μῆκός τι τῆς πορείας ποιησάμενοιαἰῶνος εἰκόνα τὸν χρόνον εἰργάσμεθαraquo (11 15-20)
Il nostro passo presenta tre nuove occorrenze di κίνησις i le prime due compaiono alla l 17 secondo una forma correlativa ἐκινήθη μὲν
200
αὐτή ἐκινήθη δὲ καὶ αὐτός (11 17) nel primo caso il verbo κινέω si riferisce adαὐτή ovvero al φύσεως di l 15 una natura irrequieta πολυπράγμονοςautonoma ἄρχειν αὐτῆς con la smania di voler appartenere a se stessaβουλομένης εἶναι αὐτῆς (11 15-16) si mette in cerca di qualcosa di ulteriorerispetto a ciograve che al momento le era presente soltanto alla l 11 20 a questanatura viene dato il nome di anima nel secondo caso il verbo κινέω egrave riferito aαὐτός ovvero a χρόνος (11 14)
ii alla l 11 9 il verbo κινέω egrave questa volta utilizzato in riferimento a noi stessi ilnostro movimento egrave caratterizzato da un dirigersi ldquosemprerdquo verso il dopo versociograve che non egrave mai uguale ma altro e poi altro ἀεὶ καὶ τὸ ὕστερον καὶ οὐ ταὐτόνἀλλ ἕτερον εἶθ ἕτερον κινούμενοι (11 16-17) interessante il parallelo fra ilverbo κινέω e i due verbi utilizzati successivamente ποιέω e ἐργάζομαι il nostromovimento verso ciograve che egrave non egrave mai identico si traduce nellazione diavanzamento in tale direzione μῆκός τι τῆς πορείας ποιησάμενοι (11 9) checorrisponde alla produzione del tempo come unimmagine mobile delleternitagraveαἰῶνος εἰκόνα τὸν χρόνον εἰργάσμεθα (11 20)
Le prime due occorrenze del nostro termine mettono in evidenza la corrispondenza fracaratterizzazione dellanima e il tempo fra movimento dellanima e movimento del tempotutta la terminologia che riguarda la natura psichica in queste righe risulta apertamente incontrasto con quella precedentemente utilizzata a proposito delleternitagrave caratterizzata daperfetta unitagrave e tranquillitagrave Ciograve egrave unevidente esemplificazione del distacco che lanimaintraprende rispetto al suo principio lanima che desidera essere altra rispetto a ciograve da cuiha origine si mette dunque in moto e a questo movimento psichico corrisponde un altromovimento (ἐκινήθη δὲ καὶ αὐτός 11 17) ovvero il movimento del tempo Il movimentopsichico segna il superamento della sfera eterna e linizio di quella temporale il distacco daciograve che egrave indivisibile tutto insieme ed eternamente compiuto a ciograve che egrave molteplice e in uncontinuo divenire Si tratta del passaggio dallintelligibile al sensibile messo in attodallanima e in particolar modo dalla sua potenza inquieta (δύναμις οὐχ ἥσυχος 11 21)potenza produttiva del tempo e del mondo sensibile il tempo va dunque ricondottoallattivitagrave dellanima Il nostro movimento quello delle anime particolari egrave segno di unavanzamento ulteriore in tale direzione realizzando il tempo come unimmaginedelleterno leco egrave quello del Timeo platonico460 ed evidenzia quel legame di somiglianza edifferenza che lega il tempo al proprio principio come per leterno anche nel tempo egravepresente il ldquosemprerdquo certo soltanto in unaccezione che egrave quella del ripetersi incessante diciograve che egrave diverso questa relazione nella differenza ha il proprio fondamento nella naturapsichica a sua volta caratterizzata da identitagrave e differenza rispetto al principio taledifferenza egrave esemplificata nella potenza inquieta dellanima (11 21) espressione che mettein evidenza una disposizione psichica contraria allimmutabilitagrave di lassugrave egrave proprio questocarattere dellanima a contenere in germe quellaspetto di affinitagrave strutturale fra tempo edeternitagrave a cui sopra si faceva riferimento egrave infatti lanima a voler trasferire sempre in altro(ἀεὶ μεταφέρειν 11 22) ciograve che ha contemplato lassugrave a voler scandire in un ldquodi nuovo epoi di nuovordquo ciograve che lassugrave egrave ἀθρόον πᾶν παρεῖναι (11 22-23)
460 Cfr Platone Tim 37 d 5 una ripresa terminologicamente piugrave aderente la troviamo in 13 24-25
201
laquoProprio come un principio razionale dispiegandosi da un semeimmobile crede di avanzare verso un qualcosa di piugrave cancellando perogravedi fatto questo di piugrave con la divisione e invece di mantenere in seacute lasua unitagrave la dissipa fuori di seacute allorquando procede verso unaestensione piugrave debole cosigrave pure lanima producendo il mondo sensibilea imitazione di quello intelligibile un mondo che non si muovesecondo il movimento di lassugrave ma secondo un movimento che diquello vuol essere immagineraquo
laquoὥσπερ δ ἐκ σπέρματος ἡσύχου ξελίττων αὐτὸν ὁ λόγος διέξοδονεἰς πολύ ὡς οἴεται οιεῖ ἀφανίζων τὸ πολὺ τῷ μερισμῷ καὶ ἀνθἑνὸς ἐν αὐτῷοὐκ ἐν αὐτῷ τὸ ἓν δαπανῶν εἰς μῆκος ἀσθενέστερονπρόεισιν οὕτω δὴ καὶ αὐτὴ κόσμον ποιοῦσα αἰσθητὸνμιμήσει ἐκείνου κινούμενον κίνησιν οὐ τὴν ἐκεῖ ὁμοίαν δὲτῇ ἐκεῖ καὶ ἐθέλουσαν εἰκόνα ἐκείνης εἶναιraquo (11 23-29)
Isoliamo nel nostro passo due muove occorrenze del nostro terminei entrambe compaiono alla l 28 il verbo κινέω egrave riferito al κόσμον αἰσθητὸν (11
27) il nostro sostantivo contraddistingue il movimento del cosmo sensibile inopposizione al movimento di lassugrave questa distinzione fra movimento del cosmosensibile e quello di lassugrave egrave anche segno di una relazione di tipo mimeticoprodotta dallanima αὐτὴ κόσμον ποιοῦσα αἰσθητὸν μιμήσει ἐκείνου κινούμενονκίνησιν οὐ τὴν [scil κίνησιν] ἐκεῖ (11 28)
Proprio in questo paragone va rinvenuto il risultato della volontagrave psichica di volertrasferire continuamente in altro ciograve che contempla lassugrave il movimento del cosmo sensibileegrave la cifra emblematica di quella relazione mimetica che lanima instaura fra larchetipo eprodotto-immagine similmente al cosmo di lassugrave il cosmo di quaggiugrave si muove e tuttaviaquesti movimenti risultano differenti certo tale alteritagrave non riguarda unicamente laspettodinamico del cosmo sensibile bensigrave il suo essere stesso Le ragioni di tale diversitagrave vengonoespresse mediante il ricorso allesempio del seme infatti anche la ragione formaleoriginariamente giaceva nellunitagrave e nellimmobilitagrave del seme lutilizzo delle espressionicome ἑνὸς e ἥσυχος rende efficacemente il tentativo di paragonare questa condizioneoriginaria a quella delleternitagrave Partendo da questa condizione la ragione formale sisviluppa nella pluralitagrave dispiegando quellunitagrave primordiale e rendendola divisanellesteriorizzazione del corpo Questa distensione dellunitagrave nella molteplicitagrave corrispondea una perdita di vigore che si manifesta nel passaggio da quellunitagrave originaria in cui tuttele cose sono insieme alla sua esteriorizzazione nelle parti molteplici e divise del corpo461
Lesempio della ragione seminale egrave utilizzato come modello per esemplificare questopassaggio dallunitagrave eternamente perfetta e completa dellIntelligenza ndash per il tramite dellaragione che deriva da essa ndash alluniverso sensibile quale immagine molteplice e divisa diquellunitagrave originaria Lanima come ragione formale dellIntelligenza si separa dalleternaimperturbabilitagrave di lassugrave e produce qualcosa che egrave εἰκόνα (11 29) rispetto al modello inquesto senso il tempo manifesta in rapporto alleternitagrave un indebolimento dellunitagrave che
461 Su queste espressioni si faccia riferimento al cap 1 n 8
202
corrisponde ad un allontanamento dallarchetipo Egrave importante sottolineare che il primo aspetto di questa relazione fra ldquomodello-
immaginerdquo egrave proprio la differenza nel movimento di lassugrave e di quaggiugrave la ragione di ciograve vacercata ancora una volta nel rapporto che il tempo intrattiene col movimento
laquoLanima dunque per prima cosa temporalizzograve se stessa producendo iltempo al posto delleternitagrave poi impose al mondo venuto ad esistere lasoggezione al tempo giaccheacute laveva prodotto tutto nel tempo e neltempo aveva incluso tutti suoi processi il mondo sensibile infattimuovendosi allinterno dellanima ndash dato che per questo universo nonvi egrave altro luogo allinfuori dellanima ndash si muoveva anche nel tempo diessaraquo
laquoπρῶτον μὲν ἑαυτὴν ἐχρόνωσεν ἀντὶ τοῦ αἰῶνος τοῦτον ποιήσασαἔπειτα δὲ καὶ τῷ γενομένῳ ἔδωκε δουλεύειν χρόνῳ ἐνχρόνῳ αὐτὸν πάντα ποιήσασα εἶναι τὰς τούτου διεξόδουςἁπάσας ἐν αὐτῷ περιλαβοῦσα ἐν ἐκείνῃ γὰρ κινούμενος -οὐ γάρ τις αὐτοῦ τοῦδε τοῦ παντὸς τόπος ἢ ψυχή -καὶ ἐν τῷ ἐκείνης αὖ ἐκινεῖτο χρόνῳraquo (11 29-35)
Osserviamo due nuove occorrenze del nostro terminei alla l 11 33 rileviamo il participio κινούμενος il cui soggetto viene esplicitato nel
παντὸς della linea successiva il movimento del tutto egrave caratterizzato dal suoesplicarsi nellanima [scil ψυχῇ] ἐν ἐκείνῃ γὰρ κινούμενος (11 33)
ii alla l 11 35 il verbo κινέω egrave nuovamente riferito a παντὸς di l 11 34 questa volta ilmovimento del tutto egrave caratterizzato dal suo esplicarsi nel tempo nel tempo che egravedellanima ἐν τῷ ἐκείνης αὖ ἐκινεῖτο χρόνῳ
La prima occorrenza del nostro termine mette in evidenza che il luogo τόπος in cuiluniverso sensibile esplica il proprio movimento egrave lanima si tratta di unaffermazionericorrente e che abbiamo osservato da vicino nei due scritti analizzati precedentemente aquesto in cui il moto del cielo e luniverso si esplicavano nellanima462
La seconda occorrenza del nostro termine non costituisce una correzione a questoassunto ma anzi unulteriore specificazione proprio percheacute il cosmo si muove nellanima simuove anche nel nel tempo che egrave ldquoἐκείνηςrdquo dellanima
Una volta di piugrave il tempo appare intrinsecamente legato alla dimensione psichica Ma inche modo Lanima nella sua volontagrave di differenziarsi dal proprio principio traduce ciograve chelassugrave egrave ἀθρόον (11 22) presenza simultanea di tutte le cose nellidentitagrave di pensiero edessere nello sviluppo e nella progressione del pensiero lanima trasferisce lunitagrave originariadi lassugrave in un pensiero sempre diverso (διανοίας ἑτέρας 11 38) pone in progressione i suoiatti (ἐνέργειαν αὐτῆς παρεχομένη ἄλλην μετ ἄλλην 11 35-36) generando in questomodo la successione (ἐφεξῆς 11 39)
Ecco il modo in cui lanima temporalizza se stessa (ἑαυτὴν ἐχρόνωσεν 11 30) e porta in
462 Cfr su questo punto la trattazione riservata a II 1 (40) II 2 (14) IV 3 (27) IV 4 (28)
203
essere ciograve che prima non cera quindi genera il tempo al posto delleternitagrave e la realtagravesensibile Dunque il tempo ha nelleternitagrave il proprio principio ma lanima egrave la sua originetempo e anima nono sono che ununica natura egrave lattivitagrave generatrice dellanima adispiegare nel sensibile le realtagrave che contempla nellintelligibile traducendo nellamolteplicitagrave e nella successione ciograve che contempla in se stessa temporalizzando i suoi atti edando vita al cosmo sensibile Il dispiegamento della simultaneitagrave intuitiva del pensieronoetico nella successione del pensiero discorsivo dellanima ecco cosa egrave il tempounimmagine mobile delleternitagrave (παράδειγμα αἰῶνος καὶ εἰκόνα κινητήν 13 24-25)463Questa egrave la formula con cui il maestro Platone ha descritto il tempo formula che quiritroviamo rivestita di un profondo significato Vediamo in che modo
laquoSe pertanto qualcuno definisse il tempo come un movimento ditransizione da un modo di vita ad un altro non direbbe qualcosa disensatoraquo
laquoεἰ οὖν χρόνον τις λέγοι ψυχῆς ἐν κινήσει μεταβατικῇ ἐξ ἄλλου εἰςἄλλον βίον ζωὴν εἶναι ἆρ ἂν δοκοῖ τι λέγεινraquo (11 43-45)
Isoliamo una nuova occorrenza del nostro terminei alla l 11 44 il nostro sostantivo egrave utilizzato per designare la vita dellanima come
un movimento di svolgimento da una forma di vita allaltra χρόνον [hellip] ψυχῆςἐν κινήσει μεταβατικῇ ἐξ ἄλλου εἰς ἄλλον βίον ζωὴν
La vita dellanima egrave espressa nei termini di un passaggio continuo da una forma di vita aunaltra si tratta della successione degli atti psichici molteplici e differenziati questo egrave iltempo non piugrave la vita di lassugrave (ἐν στάσει καὶ τῷ αὐτῷ καὶ ὡσαύτως καὶ ἄπειρος ἤδη 1145-46) bensigrave una vita estesa (διάστασις ζωῆς 11 41) e una vita altra (ζωὴ ἄλλη 11 40) lavita stessa dellanima
laquoAl mosto del movimento intellettuale vi egrave quello di una qualche partedellanimaraquo
laquoκαὶ ἀντὶ κινήσεως νοερᾶς ψυχῆς τινος μέρουςκίνησινraquo (11 50-51)
Isoliamo due nuove occorrenze del nostro terminei la prima alla l 11 50 il nostro sostantivo egrave impiegato per indicare i movimenti di
lassugrave κινήσεως νοερᾶς
ii alla l 11 51 il riferimento egrave a un certo movimento di una parte dellanimaψυχῆς τινος μέρους κίνησιν
Le due occorrenze del nostro termine sono legate da un rapporto di opposizione (ἀντὶ11 50) opposizione che scandisce il passaggio dalla dimensione eterna a quella temporale
463 Cfr Platone Tim 37 d 5
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dallintelligibile al sensibile lo scarto fra questi due piani dellessere egrave messo ancora unavolta in evidenza nel riferimento al movimento infatti al posto della κινήσεως νοερᾶς (1150) del moto intelligibile vi saragrave la il movimento di una parte dellanima che scandisce ipropri atti (ψυχῆς τινος μέρους κίνησιν 11 50-51) al posto della identitagrave e della fissitagrave visaragrave ciograve che non permane e che si attua in modi sempre diversi (ἄλλο καὶ ἄλλο ἐνεργοῦν11 52) al posto di ciograve che egrave inesteso e uno vi saragrave unimmagine dellunitagrave nel continuo(εἴδωλον τοῦ ἑνὸς τὸ ἐν συνεχείᾳ ἕν 11 53-54) al posto di un infinito che egrave giagrave semprenella sua interezza un infinito sempre in progressione (ἄπειρον πρὸς τὸ ἐφεξῆς ἀεί 11 54-55) al posto della simultaneitagrave del tutto (ἀθρόου ὅλου 11 55) parti sempre in via dicostituzione al posto delleternitagrave il tempo come attivitagrave incessante dellanima (συνεχὲς τὸτῆς ἐνεργείας 12 3)
E cosigrave come leternitagrave non egrave in altro luogo se non lassugrave cosigrave il tempo non egrave che ἐνόντακαὶ συνόντα (11 62) dellanima
1022 Tempo e moto cosmico (12 1-13 69)
10221 Tempo rivelato (12 1-61)
Una volta messo in luce quale sia la vera natura del tempo egrave possibile inquadrare in unottica corretta anche il rapporto del tempo col movimento del cosmo sensibile il proseguodella riflessione sembra costituire una sorta di risposta alle dottrine dei filosofi passati inrassegna che avevano correlato il tempo al moto cosmico
laquoPercheacute non esisterebbe neppure la sfera celeste alla quale il temponon appartiene in modo originario dato che anchessa egrave nel tempo e simuove nel tempo e anche se la sfera si fermasse con lanima checontinuasse ad agire potremmo misurare la durata del suo arresto finoa quando lanima resta fuori dalleternitagrave Se poi il tempo si annullaquando lanima abbandona questa attivitagrave e ritorna allunitagrave allora egravechiaro che a generare il tempo sono linizio di questo movimento versole cose di quaggiugrave e questo tipo di vita dellanimaraquo
laquoἐπεὶ οὐδ ἂν ἡ σφαῖρα αὐτὴ εἴη ἣ οὐ πρώτως ὑπάρχει[χρόνος] ἐν χρόνῳ γὰρ καὶ αὕτη καὶ ἔστι καὶ κινεῖται κἂνστῇ ἐκείνης ἐνεργούσης ὅση ἡ στάσις αὐτῆς μετρήσομενἕως ἐκείνη τοῦ αἰῶνός ἐστιν ἔξω εἰ οὖν ἀποστάσηςἐκείνης καὶ ἑνωθείσης ἀνῄρηται χρόνος δῆλον ὅτι ἡταύτης ἀρχὴ πρὸς ταῦτα κινήσεως καὶ οὗτος ὁ βίος τὸνχρόνον γεννᾷ διὸ καὶ εἴρηται ἅμα τῷδε τῷ παντὶ γεγονέναιraquo (1215-22)
Osserviamo nel nostro passo due ulteriori occorrenze di κίνησιςi alla l 12 17 il verbo κινέω designa il movimento della sfera celeste la quale
riprendendo lespressione di l 11 35 egrave nel tempo e si muove nel tempo σφαῖρα[hellip] ἐν χρόνῳ [hellip] κινεῖται
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ii alla l 12 21 il nostro sostantivo designa un movimento verso le realtagrave sensibili ilcui principio egrave da rintracciare nellattivitagrave dellanima ταύτης ἀρχὴ πρὸς ταῦτακινήσεως
Il passo mette in evidenza il rapporto fra la sfera celeste e il tempo sinserisce dunqueallinterno di quel dibattito tradizionale che egrave stato oggetto della pars destruens dellatrattazione per preparare il terreno a una corretta comprensione del rapporto fra tempo emoto e moto regolare del cielo
Egrave precisato che la sfera celeste non puograve esistere a prescindere dal tempo percheacute proprionel tempo il cielo espleta il proprio movimento regolare a mio parere viene qui fatta valerelargomentazione piugrave volte ritorta contro gli avversari ovvero la distinzione fra il tempo eciograve che egrave nel tempo e ciograve per mettere in evidenza come il tempo non rimangacontraddistinto dal moto celeste infatti se anche questultimo dovesse arrestarsi sarebbecomunque possibile misurare lentitagrave (tempo) del suo arresto464 Il tempo non egrave vincolato almoto celeste non dipende da esso il tempo e tutta la realtagrave sensibile dipendono dallattivitagravedellanima (ἐκείνης ἐνεργούσης 12 18) unattivitagrave che non egrave quella per cui lanima rimanein se stessa e verso se stessa (οὐ πρὸς αὐτὴν οὐδ ἐν αὐτῇ 12 7)465 bensigrave lattivitagrave di unapotenza produttrice e generatrice (ἐν ποιήσει καὶ γενέσει 12 7-8) Egrave a partire da questomovimento psichico verso le cose sensibili (πρὸς ταῦτα κινήσεως 12 21) che vengonogenerati il tempo e la realtagrave sensibile e questultima egrave nel tempo in quanto il tempo egraveproprio lestendersi della vita dellanima la progressione stessa dei suoi atti che generano edanno forma alla realtagrave di quaggiugrave Proprio in quanto lanima egrave saldamente ancorata alprincipio la sua egrave la vita di unanima che egrave ἀεὶ οὔσης ἐστὶν ἐνέργεια (12 6-7) vita chepossiede ininterrottamente In virtugrave di questa comune dipendenza nellorigine tempo erealtagrave sensibile sono nati insieme (12 23)466
Cerchiamo ora di comprendere percheacute il moto astrale ha giocato un ruolo fondamentalein relazione al tempo
laquoE poi osservando la quantitagrave di tempo che intercorre fra un alba elaltra fu possibile ottenere dal momento che la specie di movimentosu cui ci basiamo egrave uniforme la quantitagrave dellestensione temporale Edegrave di questa che ci serviamo come misura misura del tempo perogravegiaccheacute il tempo stesso non egrave misura Come potrebbe infatti misurareE misurando che potrebbe dire Che la tal cosa egrave grande quanto meche sono di questa dimensione Chi egrave dunque questio Ciograve in base acui avviene la misurazione Non esiste dunque per misurare anche senon egrave una misura Il movimento delluniverso saragrave quindi misuratosecondo il tempo e il tempo non saragrave per sua essenza misura delmovimento ma con lessere prima qualche altra cosa forniragraveaccidentalmente indicazione della quantitagrave del movimento Eprendendo un singolo movimento che si compie in una determinata
464 Plotino ritorce in questo senso contro Aristotele la sua stessa argomentazione di Phys IV 12 221 b 7465 In II 2 (14) abbiamo trovato questa identica espressione per spiegare il moto vitale del cielo era ilmovimento dellanima intorno al proprio centro ovvero il suo stare in se stessa e presso se stessa cheavvolgendo lanima vegetativa intrecciata al cosmo trascinava il moto del tutto in un moto vitale e didesiderio un moto che imita quello dellintelligenza466 Cfr Platone Tim 38 b 6-7
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quantitagrave di tempo e contandolo piugrave volte arriveremo alla nozione dellaquantitagrave del tempo trascorsoraquo
laquoεἶθ ὅσον τὸ ἀπ ἀνατολῆς εἰς τὸ πάλιν λαμβάνουσιν ἦν ὅσονχρόνου διάστημα ὁμαλοῦ ὄντος τοῦ τῆς κινήσεως εἴδους ὅτῳἐπερειδόμεθα ἔχειν καὶ οἷον μέτρῳ χρώμεθα τῷ τοιούτῳ μέτρῳ δὲτοῦ χρόνου οὐ γὰρ ὁ χρόνος αὐτὸς μέτρον πῶς γὰρ ἂν καὶ μετροῖκαὶ τί ἂν λέγοι μετρῶν τοσοῦτον εἶναι ὅσον ἐγὼ τοσόνδε τίςοὖν ὁ ἐγώ ἢ καθ ὃν ἡ μέτρησις οὐκοῦν ὤν ἵνα μετρῇκαὶ μὴ μέτρον ἡ οὖν κίνησις ἡ τοῦ παντὸς μετρουμένηκατὰ χρόνον ἔσται καὶ ὁ χρόνος οὐ μέτρον ἔσται κινήσεωςκατὰ τὸ τί ἐστιν ἀλλὰ κατὰ συμβεβηκὸς ὢν ἄλλο τι πρότερονπαρέξει δήλωσιν τοῦ ὁπόση ἡ κίνησις καὶ ἡ κίνησιςδὲ ληφθεῖσα ἡ μία ἐν τοσῷδε χρόνῳ πολλάκις ἀριθμουμένηεἰς ἔννοιαν ἄξει τοῦ ὁπόσος παρελήλυθενraquo (12 33-45)
Analizziamo cinque nuove occorrenze del nostro terminei la prima la troviamo alla l 12 35 il nostro sostantivo designa un particolare
εἶδος del movimento quello di tipo uniforme ὁμαλοῦ ὄντος τοῦ τῆς κινήσεωςεἴδους
ii alla l 12 40 il nostro termine designa il movimento del tutto misurato secondo iltempo κίνησις ἡ τοῦ παντὸς μετρουμένη κατὰ χρόνον ἔσται
iii alla l 12 41 il nostro sostantivo egrave impiegato nella negazione della definizione deltempo concepito in quanto tale come misura del movimento χρόνος οὐ μέτρονἔσται κινήσεως κατὰ τὸ τί ἐστιν
iv alla l 12 43 il nostro sostantivo egrave specificato in senso quantitativo egrave la quantitagravedi movimento ad essere misurata accidentalmente dal tempo [scil χρόνοςμέτρον] κατὰ συμβεβηκὸς [hellip] ὁπόση ἡ κίνησις
v alla l 12 43 il riferimento egrave a al movimento preso nella sua unitagrave e che sisviluppa in una certa unitagrave di tempo assunto come unitagrave di misura del tempoκίνησις ληφθεῖσα ἡ μία ἐν τοσῷδε χρόνῳ πολλάκις ἀριθμουμένη εἰς ἔννοιανἄξει τοῦ ὁπόσος παρελήλυθεν
Se il tempo egrave la vita stessa dellanima percheacute il movimento regolare ὁμαλοῦ κινήσεως(11 35) il moto di rivoluzione astrale ha rivestito cosigrave grande importanza presso gli antichiin relazione al problema del tempo Anche Platone difatti aveva chiamato tempo leἄστρων φορὰς (12 26) ebbene un qualche ruolo al moto celeste va assegnato ma sempresecondo le affermazioni del divino Platone intendendo questo moto come ciograve che scandisceil tempo467 e ne costituisce la misura visibile (μέτρον ἐναργές 12 28)468 Infatti egrave proprioquesto il moto che ci consente di rivelare una certa estensione di tempo (ὅσον χρόνουδιάστημα 12 34) quella in cui questo moto si compie data la regolaritagrave del ripetersi diquesto moto si egrave potuto utilizzarlo come uno strumento assumendo lintervallo di tempo
467 Platone Tim 38 c 6468 Ivi 39 b 2
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che va da unalba allaltra come misura del tempo Dunque in se stesso il tempo non egravemisura (οὐ γὰρ ὁ χρόνος αὐτὸς μέτρον 12 37) lo diviene accidentalmente e solo di unacerta quantitagrave di movimento anzi egrave proprio il movimento in quanto delimita e rendevisibile un certo tempo a misurarlo Egrave possibile applicare lunitagrave di misura temporaleindividuata al movimento del tutto che in questo senso risulta misurato dal tempo (12 40-41) egrave il ripetersi della rivoluzione astrale che permette di individuare il numero di volte incui lunitagrave di misura temporale si ripete e in questo modo di individuare il quanto deltempo trascorso469
laquoCosiccheacute non sarebbe infondata la spiegazione di chi affermasse che ilmovimento e la rivoluzione celeste in qualche modo misurano perquanto egrave possibile il tempo dato che la rivoluzione mostra attraversola sua estensione lestensione del tempo che non sarebbe possibileafferrare o comprendere altrimentiraquo
laquoὥστε τὴν κίνησιν καὶ τὴν περιφορὰν εἴ τις λέγοι τρόπον τινὰμετρεῖν τὸν χρόνον ὅσον οἷόν τε ὡς δηλοῦσαν ἐν τῷ αὐτῆςτοσῷδε τὸ τοσόνδε τοῦ χρόνου οὐκ ὂν λαβεῖν οὐδὲ συνεῖναιἄλλως οὐκ ἄτοπος τῆς δηλώσεωςraquo (12 45-49)
i Il nostro sostantivo egrave in questo passo utilizzato insieme alla περιφορά perindicare il moto celeste che in qualche modo secondo alcuni misura il tempoκίνησιν καὶ τὴν περιφορὰν εἴ τις λέγοι τρόπον τινὰ μετρεῖν τὸν χρόνον (12 46-47)
Il fatto che si assuma ununitagrave di movimento come il moto celeste (12 46) a cuicorrisponde una certa estensione di tempo e si faccia di questa lunitagrave di misura del tempoha semplicemente la funzione di manifestare una certa quantitagrave di tempo (ὡς δηλοῦσαν 1247) ma non di porlo in essere Senza lapplicazione di un tale strumento il temporimarrebbe celato e impossibile da cogliere fermo restando che la misura rimane un aspettoaccidentale del tempo
laquoed egrave in questo senso che il tempo egrave misura del movimento in quantomisurato da un movimento definito e distinto da esso dal momentoche ne egrave misurato Percheacute se in quanto misuratore era diverso allora egravediverso anche in quanto misurato ma misurato accidentalmenteDefinirlo cosigrave equivale a sostenere che la grandezza egrave ciograve che vienemisurato da un cubito senza dire che cosegrave la grandezza stessa con unadefinizione della grandezza egrave come se qualcuno non sapendo spiegarecosegrave il movimento stesso a causa della sua indeterminazioneaffermasse che egrave ciograve che viene misurato dallo spazio Dopo aver presoinfatti lo spazio percorso dal movimento direbbe che il movimento egravegrande tanto quanto questo spazioraquo
laquoἀλλὰ δηλωθείς καὶ οὕτω τὸ μέτρον τῆς κινήσεως τὸ μετρηθὲν
469 Platone Tim 39 b-c id Epinomide 978 d 2-4 Aristotele Phys V 5 229 b 15
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ὑπὸ κινήσεως ὡρισμένης καὶ μετρούμενον ὑπὸ ταύτης ἄλλοὂν αὐτῆς ἐπεὶ καὶ εἰ μετροῦν ἄλλο ἦν καὶ ᾗ μετρούμενονἕτερον μετρούμενον δὲ κατὰ συμβεβηκός καὶ οὕτως ἂνἐλέγετο ὡς εἰ τὸ μετρούμενον ὑπὸ πήχεως λέγοι τις τὸμέγεθος εἶναι ὅ τί ποτ ἐστὶν ἐκεῖνο μὴ λέγων μέγεθοςὁριζόμενος καὶ οἷον εἴ τις τὴν κίνησιν αὐτὴν οὐ δυνάμενοςτῷ ἀόριστον εἶναι δηλῶσαι λέγοι τὸ μετρούμενον ὑπὸτόπου λαβὼν γὰρ τόπον τις ὃν ἐπεξῆλθεν ἡ κίνησιςτοσαύτην ἂν εἶπεν εἶναι ὅσος ὁ τόπος raquo (12 51-61)
Isoliamo quattro nuove occorrenze del nostro terminei alla l 12 52 il nostro sostantivo compare nuovamente nella definizione del tempo
come misura del movimento [scil χρόνος] τὸ μέτρον τῆς κινήσεωςii alla l 12 53 il riferimento egrave ad un movimento compiuto come ciograve che egrave capace di
misurare il tempo τὸ μετρηθὲν ὑπὸ κινήσεως ὡρισμένηςiii alla l 12 58 il riferimento egrave al movimento in se stesso κίνησιν αὐτὴν che rimane
ἀόριστονiv alla l 12 60 il nostro sostantivo designa il movimento che ha una certa grandezza
spaziale λαβὼν γὰρ τόπον τις ὃν ἐπεξῆλθεν ἡ κίνησις τοσαύτηνAppare chiaro che quando si concepisce il tempo come μέτρον τῆς κινήσεως (12 52)
cosigrave come hanno fatto alcuni si deve intendere questa affermazione specificando che iltempo che misura che egrave in realtagrave preliminarmente misurato da un moto definito ecompiuto il moto celeste che grazie alla sua regolaritagrave individua un certo lasso temporaleche assumiamo come misura del movimento ebbene sia che il tempo sia misurato omisurante poicheacute queste costituiscono determinazioni accidentali non ci consentono discoprirne la natura Cosigrave come il tempo rimane celato nella sua essenza e ciograve che simanifesta egrave soltanto una certa estensione allo stesso modo anche il movimento in se stessoegrave ἀόριστον (12 58) e la sua essenza non si manifesta nella quantitagrave o nella estensione dellospazio percorso
Il tempo e il movimento seppure ne individuiamo un aspetto quantitativo a cuipossiamo dare una misura e unestensione rimangono in se stessi altro dalla loromanifestazione fenomenica
10222 Immagine mobile delleternitagrave (13 1-69)
Egrave il movimento dellanima ad essere allorigine del tempo mentre laspetto fenomenicodel tempo egrave rivelato accidentalmente tramite il moto di rivoluzione celeste questultimaassunta come unitagrave di misura del tempo
laquoLa rivoluzione celeste manifesta dunque il tempo nel quale essa sitrova Occorre invece che il tempo medesimo non abbia alcun luogo incui esistere ma che prima di tutto sia per se stesso quello che egrave vale adire ciograve ciograve in cui le altre cose si muovono e stanno in quiete in modouniforme e ordinato puograve manifestarsi e mostrarsi al nostro pensiero ndashnon certo generarsi ndash in qualcosa di ordinato sia questo in quiete o inmovimento meglio tuttavia se in movimento Il movimento piugrave della
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quiete induce infatti alla conoscenza e alla progressiva formazione delconcetto di tempo e la durata di ciograve che egrave stato in movimento egrave piugravefacilmente conoscibile di quella di ciograve che egrave stato in quiete Per questaragioni alcuni furono indotti a sostenere che il tempo egrave misura delmovimento anzicheacute dire che egrave misurato dal movimento e aggiungereche cosegrave quello che viene misurato dal movimentoraquo
laquoχρόνον οὖν ἡ περιφορὰ δηλοῖ ἐν ᾧ αὐτή δεῖ δὲαὐτὸν τὸν χρόνον μηκέτι τὸ ἐν ᾧ ἔχειν ἀλλὰ πρῶτον αὐτὸνεἶναι ὅς ἐστιν ἐν ᾧ τὰ ἄλλα κινεῖται καὶ ἕστηκεν ὁμαλῶςκαὶ τεταγμένως καὶ παρὰ μέν τινος τεταγμένου ἐμφαίνεσθαικαὶ προφαίνεσθαι εἰς ἔννοιαν οὐ μέντοι γίνεσθαιεἴτε ἑστῶτος εἴτε κινουμένου μᾶλλον μέντοι κινουμένουμᾶλλον γὰρ κινεῖ εἰς γνώρισιν καὶ μετάβασιν ἐπὶ τὸν χρόνονἡ κίνησις ἤπερ ἡ στάσις καὶ γνωριμώτερον τὸ ὁπόσονκεκίνηταί τι ἢ ὅσον ἕστηκε διὸ καὶ κινήσεως ἠνέχθησανεἰς τὸ εἰπεῖν μέτρον ἀντὶ τοῦ εἰπεῖν κινήσει μετρούμενονεἶτα προσθεῖναι τί ὂν κινήσει μετρεῖται καὶ μὴ κατὰσυμβεβηκὸς γινόμενον περί τι αὐτοῦ εἰπεῖν καὶ ταῦταἐνηλλαγμένωςraquo (13 1-13)
Osserviamo nel nostro passo nove occorrenze del nostro terminei alla l 13 3 il verbo κινέω egrave riferito a ciograve che egrave nel tempo e che in esso si muove o
si arresta ordinatamente e regolarmente ἐν ᾧ τὰ ἄλλα κινεῖται καὶ ἕστηκενὁμαλῶς καὶ τεταγμένως470
ii alla l 13 6 entrambe le occorrenze del verbo κινέω sono riferite a ciograve in cuimaggiormente si manifesta il tempo ovvero in ciograve che egrave in movimento [scilχρόνος] παρὰ μέν τινος τεταγμένου ἐμφαίνεσθαι καὶ προφαίνεσθαι [hellip] εἴτεἑστῶτος εἴτε κινουμένου μᾶλλον μέντοι κινουμένου471
iii alla l 13 7 il verbo κινέω egrave riferito alla κίνησις di l 13 8 il movimento o ciograve che egravein moto maggiormente rispetto alla stasi muove alla conoscenza del processotemporale μᾶλλον γὰρ κινεῖ εἰς γνώρισιν καὶ μετάβασιν ἐπὶ τὸν χρόνον ἡκίνησις ἤπερ ἡ στάσις
iv alla l 13 9 il verbo κινέω egrave impiegato per indicare ciograve che egrave mosso il qualerisulta maggiormente efficace nella conoscenza dellintervallo temporale rispettoa ciograve che egrave fermo καὶ γνωριμώτερον τὸ ὁπόσον κεκίνηταί τι ἢ ὅσον ἕστηκε
v alla l 13 9 il nostro sostantivo egrave nuovamente impiegato nella definizione deltempo come misura del movimento κινήσεως [hellip] μέτρον [scil χρόνος]472
470 Mi sembra interessante notare che in VI 3 (44) 3 1-5 troviamo una formula simile in riferimento altempo che insieme al luogo egrave concepito come quella forma accidentale in cui rientrano le altre cose laquoτῶνδὲ συμβεβηκότων τὰ μὲν ἐν αὐτοῖς τὰ δὲ αὐτὰ ἐν ἐκείνοις τὰ δὲ ἐνεργήματα αὐτῶν τὰ δὲ πάθη τὰδὲ παρακολουθήματαraquo qui tuttavia sembra essere il tempo nella sua essenza ad essere ciograve in cui le altrecose esistono su questo argomento si veda infra c 14471 Si tratta anche in questo caso di un riferimento ad Aristotele Phys IV 12 221 b 16-23472 Aristotele Phys IV 10 212 a 5-6
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vi alla l 13 10 il nostro sostantivo egrave impiegato per delineare la dottrina da adottarein contrapposizione a quella sopra esposta (ἀντὶ) ovvero che il tempo egravemisurato dal movimento [scil χρόνος] κινήσει μετρούμενον
Sebbene sia alla περιφορὰ che va attribuito il potere di manifestare quel lasso di tempoin cui si svolge da ciograve non bisogna concludere alla troppo facile asserzione delladipendenza del tempo dal movimento anzi il tempo ha una realtagrave in seacute ed egrave nel tempo chevanno comprese le cose che si muovono e quelle che stanno in quiete (13 3) dunque ancheil moto regolare del cielo egrave nel tempo e seppure egrave a partire da questo moto che il tempo sirivela ndash e in generale piugrave nelle cose in moto che in quelle ferme (13 6) ndash da ciograve non si devededurre che il tempo si genera a partire da questa realtagrave Il riferimento polemico egrave ancorauna volta lo Stagirita che avendo definito il tempo come misura del movimento ha da unlato invertito lordine causale in quanto egrave il movimento a misurare un intervallo di tempodallaltro non ha distinto che il tempo misurato dal movimento ha uno statuto meramenteaccidentale Ciograve significa che il tempo ha una propria natura che in seacute non dipende dalmoto di rivoluzione celeste nonostante attraverso accidentalmente si manifesta a questomiravano le affermazioni Platone quando sostiene che il tempo e il cielo sono natiinsieme473
laquoMa quando Platone vuole mostrare la sua essenza afferma che egrave natoinsieme al cielo secondo il modello che egrave leternitagrave di cui egrave limmaginemobile dato che il tempo non permane quieto percheacute quieta nonpermane neppure la vita insieme alla quale esso scorre tenendone ilpasso Ed egrave nato insieme al cielo percheacute una vita di tal genere produceanche il cielo ed egrave ununica vita quella che crea il cielo e il temporaquo
laquoτὴν μέντοι οὐσίαν αὐτοῦ δηλῶσαι θέλων ἅμαοὐρανῷ φησι γεγονέναι κατὰ παράδειγμα αἰῶνος καὶ εἰκόνακινητήν ὅτι μὴ μένει μηδ ὁ χρόνος τῆς ζωῆς οὐ μενούσηςᾗ συνθεῖ καὶ συντρέχει ἅμα οὐρανῷ δέ ὅτι ζωὴ ἡτοιαύτη καὶ τὸν οὐρανὸν ποιεῖ καὶ μία ζωὴ οὐρανὸν καὶχρόνον ἐργάζεταιraquo (13 23-28)
Isoliamo nel nostro passo una nuova occorrenza del nostro terminei alla l 13 25 il verbo κινέω egrave riferito al tempo il quale si costituisce sul
paradigma delleternitagrave κατὰ παράδειγμα αἰῶνος (13 24) come una suaimmagine mobile εἰκόνα κινητήν il riferimento egrave a Platone Timeo 38 b 6-c 2 37d 5474
Se il moto celeste rivela accidentalmente una certa estensione di tempo il suo aspettofenomenico la vera essenza del tempo va cercata nel suo paradigma nel suo essereldquosecondo leternitagraverdquo unimmagine mobile delleterno Il carattere di affinitagrave del tempoalleternitagrave va inquadrato nel suo non permanere (μὴ μένει 13 25) che va ricollegato a
473 Cfr Platone Tim 38 b 6474 In riferimento al dibattito sullesegesi di questo passo del Timeo rimando a R Brague Du temps p24 ess
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quella vita che laccompagna e che egrave allo stesso modo inarrestabile infatti quella dellanimaegrave un attivitagrave incessante (12 8) rivolta ad altro generativa e produttiva ed egrave da questa vitada questa attivitagrave e movimento dellanima che ha origine il tempo e il cielo e quanto essoracchiude (μία ζωὴ οὐρανὸν καὶ χρόνον ἐργάζεται 13 27-28) ciograve egrave dimostrato dal fatto chese lanima tornasse a guardare solo lassugrave se tornasse a quellunitagrave (ἐπιστραφείσης 13 28) iltempo e il cosmo cesserebbero di esistere
laquosarebbe del tutto assurdo se qualcuno prendendo in considerazione ilprima e il poi di questo movimento sostenesse che esso egrave tempo percheacuteegrave qualcosa che esiste mentre al movimento piugrave vero che possiede ilprima e il poi negasse lesistenza attribuirebbe infatti a un movimentoinanimato un prima e un poi e un tempo che scorre al suo fianco nonassegnando invece un prima e un poi al movimento in rapporto alquale per imitazione egrave venuto ad esistere il movimento inanimato Ilprima e il poi devono a quel primo movimento la loro esistenzaoriginaria percheacute si tratta di un movimento spontaneo che cosigrave comegenera ciascuno dei suoi atti cosigrave genera anche la loro successione einsieme alla generazioni di questi atti determina anche la transizionedelluno allaltroraquo
laquoεἰ δέ τις τῆσδε μὲν τῆς κινήσεως τὸ πρότερον καὶ τὸ ὕστερονλαμβάνων χρόνον λέγοι - εἶναι γάρ τι τοῦτο - τῆς δἀληθεστέρας κινήσεως τὸ πρότερον καὶ τὸ ὕστερον ἐχούσηςμὴ λέγοι τι εἶναι ἀτοπώτατος ἂν εἴη κινήσει μὲνἀψύχῳ διδοὺς ἔχειν τὸ πρότερον καὶ ὕστερον καὶ χρόνονπαρ αὐτήν κινήσει δέ καθ ἣν καὶ αὕτη ὑφέστηκε κατὰμίμησιν μὴ διδοὺς τοῦτο παρ ἧς καὶ τὸ πρότερον καὶ τὸὕστερον πρώτως ὑπέστη αὐτουργοῦ οὔσης κινήσεως καὶὥσπερ τὰς ἐνεργείας αὐτῆς ἑκάστας γεννώσης οὕτω καὶτὸ ἐφεξῆς καὶ ἅμα τῇ γεννήσει καὶ τὴν μετάβασιν αὐτῶνraquo (13 30-40)
Isoliamo cinque nuove occorrenze del nostro terminei alla l 13 31 il nostro sostantivo designa il movimento di quaggiugrave τῆσδε μὲν τῆς
κινήσεως posto in aperta contrapposizione ad un movimento definito come piugravevero ἀληθεστέρας κινήσεως (l 13 33) entrambi questi movimenti sonosecondo il prima e il poi ma la differenza fra i due verragrave chiarita solosuccessivamente
ii alla l 13 34 il riferimento egrave ad un movimento privo di anima κινήσει ἀψύχῳ acui verrebbero attribuiti il prima e il poi
iii alla l 13 38 il riferimento egrave ad un movimento spontaneo αὐτουργοῦ οὔσηςκινήσεως che genera ciascuno dei suoi atti e la loro successione
Il passo riportato sancisce in maniera chiara il rapporto tra il movimento sensibile e ilmovimento psichico quale suo principio precisando ulteriormente quale sia la natura deltempo Se si assegna una certa realtagrave a questo nostro movimento (τῆσδε κινήσεως 13 31) al
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movimento sensibile delluniverso ndash cosigrave come dimostra la lunga schiera di pensatorimenzionati ndash a maggior ragione non saragrave possibile negare lessere a quel movimento che egraveancor piugrave vero (ἀληθεστέρας κινήσεως 13 33) e che egrave causa del moto di quaggiugrave
Egrave interessante notare come il legame fra due movimenti eterogenei puograve essere coltoanche in questo caso nella relazione mimetica del primo rispetto al secondo infatti cosigravecome si rinviene un ldquoprimardquo e un ldquopoirdquo in questo tempo inanimato (κινήσει ἀψύχῳ 13 35)a maggior ragione saragrave scandito da un ldquoprimardquo e un ldquopoirdquo quel movimento che egrave alloriginedi questo (13 36) tuttavia ldquoprima e poirdquo nei due casi hanno un significato omonimo inriferimento al movimento di quaggiugrave hanno una valenza temporale mentre in riferimentoallanima con ldquoprimardquo e il ldquopoirdquo sintende la successione intemporale dei suoi atti che altronon egrave se non il movimento spontaneo dellanima (αὐτουργοῦ οὔσης κινήσεως 13 38) chepensa discorsivamente ciograve che lassugrave egrave ununitagrave475 ovvero un movimento spontaneo con cuilanima genera ciascuno dei suoi atti ponendoli in successione generando la loroprogressione e trasformazione Proprio questo movimento egrave il tempo il succedersi di questiatti psichici questo dato puograve essere tradotto nella perdita dellunitagrave da parte dellanima (1223-25) il tempo egrave il risultato di un movimento psichico dispersivo delloriginaria unitagraveintelligibile egrave in questo senso che il tempo egrave connaturale allanima piuttosto che al cielo ealla realtagrave diveniente476
laquoMa percheacute allora riconduciamo questo movimento delluniversoallambito di quel movimento dellanima e diciamo che egrave nel tempomentre non diciamo lo stesso per il movimento dellanima che sicompie in seacute in un processo perpetuo Percheacute ciograve che precede ilmovimento dellanima egrave eternitagrave che non scorre parallelamente adesso neacute si estende per la sua lunghezza Il movimento dellanima fudunque il primo ad entrare nel tempo lo generograve e nella sua attivitagrave lopossiederaquo
laquoδιὰ τί οὖν ταύτην μὲν τὴν κίνησιν τὴν τοῦ παντὸςἀνάγομεν εἰς περιοχὴν ἐκείνης καὶ ἐν χρόνῳ φαμέν οὐχὶδέ γε καὶ τὴν τῆς ψυχῆς κίνησιν τὴν ἐν αὐτῇ ἐν διεξόδῳοὖσαν ἀιδίῳ ἢ ὅτι τὸ πρὸ ταύτης ἐστὶν αἰὼν οὐ συμπαραθέωνοὐδὲ συμπαρατείνων αὐτῇ πρώτη οὖν αὕτη εἰςχρόνον καὶ χρόνον ἐγέννησε καὶ σὺν τῇ ἐνεργείᾳ αὑτῆςἔχειraquo (13 41-47)
Isoliamo nel nostro passo due nuove occorrenze del nostro terminei la prima alla l 13 41 il nostro sostantivo egrave impiegato per designare il movimento
delluniverso κίνησιν τὴν τοῦ παντὸς questo movimento egrave quello che avvienenel tempo e che noi riconduciamo allanima
475 W Beierwaltes Eternitagrave p 275 sottolinea sottolinea che laquoil prima e il poi del fondamento cioegravedellanima non esistono nel senso della mutevolezza temporale ma nel senso della successione temporaleche non muta successione che egrave il carattere fondamentale del pensiero discorsivo dellanima [hellip] A causadella successione lanima egrave in se stessa διάστημα e in forza dellarchetipo ἀδιάστατονraquo476 In questo senso diversamente da Platone Tim 38 b 6-c 2
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ii la seconda egrave alla l 13 43 il nostro sostantivo egrave utilizzato in riferimento almovimento dellanima ψυχῆς κίνησιν caratterizzato nei termini di uno sviluppoeterno ἐν αὐτῇ ἐν διεξόδῳ οὖσαν ἀιδίῳ
Se la κίνησιν τοῦ παντὸς (13 41) egrave nel tempo in quanto trova il suo fondamento nelmovimento psichico il movimento dellanima da cui origina il tempo stesso il cosmo e ilmoto del cielo non ha un carattere temporale va piuttosto inteso come una progressioneeterna che ldquoanteriormenterdquo a seacute solo leternitagrave inoltre il tempo egrave dappertutto percheacute il suoprincipio lanima egrave dovunque diffuso nel cosmo come in noi stessi
laquoquando si prende in considerazione la distanza che un uomo inmovimento ha percorso si prende in considerazione anche la quantitagravedi movimento prodotto per esempio dalle gambe bisogna osservareche anche la mozione presente in lui prima di questo movimento eradella medesima estensione supposto almeno che abbia mantenuto ilmovimento del corpo per una quantitagrave altrettanto grande di tempo Diconseguenza il movimento del corpo durante un tempo determinatodeve essere ricondotto a un movimento della medesima durata ndash essoinfatti ne egrave la causa ndash e al tempo dello stesso e questo movimento almovimento dellanima disposto per estensioni ugualiraquo
laquoἀλλὰ πρὸς τοὺς τοιούτους ἄλλος τρόπος λόγων ἐκεῖνο δὲἐνθυμεῖσθαι δεῖ πρὸς ἅπασι τοῖς εἰρημένοις ὡς ὅταν τις τὸνκινούμενον ἄνθρωπον λαμβάνῃ ὅσον προελήλυθε καὶ τὴν κίνησινλαμβάνει ὅση καὶ ὅταν τὴν κίνησιν οἷον τὴν διὰ σκελῶν ὁράτω καὶτὸ πρὸ τῆς κινήσεως ταύτης ἐν αὐτῷ κίνημα ὅτι τοσοῦτον ἦν εἴγε ἐπὶ τοσοῦτον συνεῖχε τὴν κίνησιν τοῦ σώματος τὸ μὲν δὴ σῶματὸ κινούμενον τὸν τοσόνδε χρόνον ἀνάξει ἐπὶ τὴν κίνησιν τὴντοσήνδε - αὕτη γὰρ αἰτία - καὶ τὸν χρόνον ταύτης ταύτην δὲ ἐπὶ τὴντῆς ψυχῆς κίνησιν ἥτις τὰ ἴσα διειστήκειraquo (13 52-62)
Mettiamo in evidenza dieci nuove occorrenze del nostro terminei la prima alla l 13 54 il verbo κινέω egrave riferito alluomo in movimento di cui si vuole
conoscere lavanzamento κινούμενον ἄνθρωπον λαμβάνῃ ὅσον προελήλυθε
ii la seconda alla l 13 55 il nostro sostantivo egrave impiegato per caratterizzare ilmovimento dotato di una certa quantitagrave κίνησιν λαμβάνει ὅση
iii la terza la troviamo alla l 13 56 in cui il termine κίνησις egrave impiegato per specificarequanto detto sopra indicando il movimento prodotto dagli arti κίνησιν οἷον τὴν διὰσκελῶν
iv la quarta e la quinta le troviamo alla l 13 57 il riferimento egrave ad un movimento chedeve trovarsi nelluomo prima dellespletazione del movimento per il tramite dellegambe πρὸ τῆς κινήσεως ταύτης ἐν αὐτῷ κίνημα
v la sesta occorrenza alla l 13 58 spiega che il movimento che viene prima di quelloprodotto dalle gambe deve avere la stessa estensione di quello corporeo ἐπὶτοσοῦτον συνεῖχε τὴν κίνησιν τοῦ σώματος
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vi la settima e lottava le troviamo alle ll 59-60 nel primo caso il verbo κινέω fariferimento al moto di un corpo movimento che ha una certa estensione temporale eche deve poter essere ricondotto ad una causa cioegrave ad un movimento di pariestensione e al suo tempo σῶμα τὸ κινούμενον τὸν τοσόνδε χρόνον ἀνάξει ἐπὶ τὴνκίνησιν τὴν τοσήνδε
vii le ultime due occorrenze del nostro termine le troviamo alle ll 61 e 62 ed inentrambi i casi egrave fatto riferimento al movimento dellanima ψυχῆς κίνησιν
Il nostro passo prende in considerazione lesempio delluomo che cammina (κινούμενονἄνθρωπον) che mette in evidenza come il tempo prodotto dalle gambe nel camminarepossa essere determinato in una certa estensione spaziale e temporale solo se riportato adun altro movimento quello che ci fornisce lunitagrave di misura del tempo anche questultimomovimento va ricondotto alla sua causa ovvero al movimento psichico Questo esempiomette in evidenza il legame necessario fra movimento spaziale e tempo psicologico fratempo misurabile che appartiene al movimento dei corpi e tempo dellanima quale causadel tempo manifesto e del movimento che lo misura Egrave messo cosigrave in evidenza il rapportofra queste diverse entitagrave poicheacute la loro origine risiede nellunitagrave dellanima e nel motooriginario di questa questultimo va ricondotto a una realtagrave che egrave inestesa e atemporale
103 Parte seconda Movimento e eternitagrave (1-6)
Una volta analizzata la natura del tempo in se stessa e chiarito il suo rapporto colmovimento sensibile egrave ora necessario indagare il principio del tempo stesso quelleternitagraveche riguarda la natura che egrave sempre Anche in questo caso va riproposta la premessa che erastata fatta valere per il tempo anche lessere delleternitagrave potragrave essere colto adeguatamentesolo in relazione al proprio fondamento e alla propria origine
1031 leternitagrave non egrave identica alla stasi intelligibile
In primo luogo lanalisi procede a chiarire quale sia il rapporto fra eternitagrave e sostanzaintelligibile se il loro essere coincida totalmente (2 1-19) o solo per un qualche aspetto (220-38)
Nel primo caso le ragioni che porterebbero a propendere unidentitagrave fra eternitagrave eνοητὴν οὐσίαν possono essere rinvenute nella loro natura venerabile σέμνον e nel lorocarattere di περιεκτικὰ (2 10) ovvero realtagrave atte a comprendere e a comprendere le stesserealtagrave intelligibili Tuttavia il fatto che due realtagrave siano accomunate da un medesimopredicato non implica la loro identitagrave e ancor di piugrave il fatto che una si predichi dellaltraper cui leternitagrave egrave intorno alla natura intelligibile in essa o presente ad essa dispone afavore della loro differenza tanto piugrave che la sostanza intelligibile egrave conoscibile sia nella suainterezza sia nelle sue parti mentre nelleternitagrave lintero egrave presente simultaneamente
Se egrave vero che una stretta relazione fra eternitagrave e sostanza intelligibile sussiste egrave orachiaro che non egrave possibile definire questo legame nei termini di una semplice identitagrave Sipassa dunque ad esaminare se leternitagrave possa coincidere con la stabilitagrave di lassugrave ed egrave
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proprio in riferimento a questo aspetto ovvero alla stabilitagrave che il nostro termine egravechiamato in causa
laquoSi deve allora dire che leternitagrave esiste in virtugrave della quiete di lassugravecosigrave come quaggiugrave dicono che il tempo esiste secondo il movimentoQualcuno potrebbe ragionevolmente domandarsi se questi voglionodire che leternitagrave egrave identica alla quiete o se invece non la intendano insenso assoluto e pensano piuttosto che sia identica alla quiete inerentealla sostanza Se infatti egrave identica alla quiete per prima cosa nonpotremmo dire eterna la quiete allo stesso modo in cui non diciamoneppure eterna leternitagrave leterno egrave infatti ciograve che partecipadelleternitagrave E poi come saragrave eterno il movimento In questo casosarebbe infatti anche in quieteraquo
laquoἀλλ ἆρα κατὰ τὴν στάσιν φατέον τὴν ἐκεῖ τὸν αἰῶναεἶναι ὥσπερ ἐνταῦθα τὸν χρόνον κατὰ τὴν κίνησίν φασινἀλλ εἰκότως ἄν τις τὸν αἰῶνα ζητήσειε πότερα ταὐτὸντῇ στάσει λέγοντες ἢ οὐχ ἁπλῶς ἀλλὰ τῇ στάσει τῇ περὶτὴν οὐσίαν εἰ μὲν γὰρ τῇ στάσει ταὐτόν πρῶτον μὲν οὐκἐροῦμεν αἰώνιον τὴν στάσιν ὥσπερ οὐδὲ τὸν αἰῶνα αἰώνιοντὸ γὰρ αἰώνιον τὸ μετέχον αἰῶνος ἔπειτα ἡ κίνησιςπῶς αἰώνιον οὕτω γὰρ ἂν καὶ στάσιμον εἴηraquo (2 20-27)
i Alla l 21 il termine κίνησις egrave riferito alle realtagrave di quaggiugrave ἐνταῦθα (2 21) ed egraveconcepito come ciograve secondo cui egrave il tempo τὸν χρόνον κατὰ τὴν κίνησίν (2 21)
Come abbiamo ampiamente illustrato che il tempo sia secondo il movimento egraveposizione errata ma estremamente diffusa questo comune modo di pensare egrave spessoinversamente attribuito alla sfera intelligibile cosigrave come qui il tempo egrave secondo ilmovimento lassugrave leternitagrave dovrebbe essere secondo la stasi
Ma egrave veramente possibile rivendicare per lassugrave uneternitagrave che egrave soltanto in funzionedella stabilitagrave Questa considerazione sembrerebbe evidenziare unicamente un divario fralassugrave e quaggiugrave fra eternitagrave e tempo fra stasi e moto ma se lassugrave leternitagrave coincideunicamente con la stabilitagrave in che modo il tempo che egrave secondo il movimento puograve essereunimmagine delleterno
La seconda occorrenza del nostro termine compare alla l 26 adesso il tentativo egrave quellodi concepire leternitagrave identica non piugrave alla stabilitagrave in senso assoluto ma alla stabilitagrave che egravepropria della sostanza Ora poicheacute nella sostanza intelligibile moto e quiete ma anche glialtri generi dellessere477 si coimplicano nellunitagrave del pensiero e dellessere se leternovenisse a identificarsi con la stabilitagrave della sostanza allora anche il movimento che egrave eternosarebbe identico alla quiete stessa (26-27) egrave evidente che ciograve non puograve in alcun modo darsipoicheacute il rapporto fra i generi dellessere in questo caso il rapporto fra moto e quiete nonconsiste in una mera identitagrave ma deve essere al contrario concepito come un rapporto diinerenza dinamica Insomma se sembra chiaro che una stretta relazione fra eternitagrave esostanza intelligibile vi sia tuttavia come emerge dal nostro passo tale relazione non puograve
477 Su questo argomento si vedano gli scritti VI 1-3 (42-44) che seguiranno in questa analisi
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essere una mera identitagrave bisogna quindi cercare di capire come possa definirsi una talerelazione Per poter veramente comprendere quale sia la natura delleternitagrave e il suorapporto con la sostanza intelligibile si deve dunque tener conto di queste distinzioni
(a) da un lato egrave necessario distinguere il sempre τὸ ἀεί (2 28) che egrave nella sferatemporale da quel sempre a cui si fa riferimento quando si parla di eternitagrave
(b) e in secondo luogo egrave necessario non identificare leternitagrave con la stabilitagrave dellasostanza percheacute in questo modo non si fa altro che escludere dal ldquosemprerdquotutti gli altri generi dellessere
Se non si vuole ridurre leternitagrave a tempo egrave necessario concepire leternitagrave come inestesaἀδιάστατον (2 32) se si vuole includere nelleternitagrave tutti i generi dellessere egrave necessariopensare leternitagrave come una unitagrave ἑνί (2 32) La stabilitagrave in quanto tale non include neacute ilconcetto di unitagrave neacute quello di inestensione
Per questi motivi non ci si puograve limitare a pensare leterno come stasi (2 31) anche seleterno partecipa della stasi ma non egrave la stasi in seacute (2 35-36)
1032 Definizione delleternitagrave
Una volta elaborate queste precisazioni egrave fornita la prima definizione di eternitagrave chechiarisce il modo in cui possono essere intesi i rapporti fra eternitagrave e sostanza intelligibile
laquoLeternitagrave deve forse esistere per una qualche unitagrave perunintellezione unitaria composta perograve da elementi molteplici Sicome pure egrave una natura che accompagna gli esseri di lassugrave o esisteinsieme ad essi o in essi si manifesta Ed occorre che tutti questi esserisidentifichino con quella natura che pur essendo una ha molteplicipotenzialitagrave ed egrave molte cose Chi sa penetrare con lo sguardo questapotenza molteplice la chiama sostanza per un motivo preciso per ilfatto di essere una sorta di sostrato chiama poi movimento ciograve grazie acui ligrave vede vita e quiete il suo essere del tutto immutabile parla poi dildquodiversordquo e di ldquoidenticordquo percheacute questi due insieme sono una cosasolaraquo
laquoἆρά γε καθ ἕν τι δεῖ ἀλλὰ ἐκ πολλῶν συνηθροισμένην τινὰνόησιν ἢ καὶ φύσιν εἴτ ἐπακολουθοῦσαν τοῖς ἐκεῖ εἴτε συνοῦσανεἴτ ἐνορωμένην πάντα δὲ ταῦτα ἐκείνην μίαν μὲν οὖσαν πολλὰ δὲδυναμένην καὶ πολλὰ οὖσαν καὶ ὅ γε τὴν πολλὴν δύναμινεἰσαθρήσας κατὰ μὲν τοδὶ τὸ οἷον ὑποκείμενον λέγει οὐσίαν εἶτακίνησιν τοῦτο καθ ὃ ζωὴν ὁρᾷ εἶτα στάσιν τὸ πάντη ὡσαύτωςθάτερον δὲ καὶ ταὐτόν ᾗ ταῦτα ὁμοῦ ἕνraquo (3 4-11)
Isoliamo una nuova occorrenza del nostro terminealla l 3 9 il nostro sostantivo egrave impiegato per designare come vedremo il movimento di
lassugrave che egrave collegato alla vita stessa dellIntelligenza κίνησιν τοῦτο καθ ὃ ζωὴνLeternitagrave puograve essere compresa come quella potenza multiforme che egrave ad un tempo
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unitagrave originaria e molteplice che puograve essere colta nei suoi vari aspetti questi sonoesemplificati nella ripresa e nellarticolazione dei cinque generi sommi del Sofistaplatonico478 leternitagrave egrave una multiforme potenza che puograve essere detta sostanza quando se nemette a fuoco il carattere di sostrato puograve essere detta movimento quando se ne coglie ilcarattere vitale quiete se si pensa alla sua stabilitagrave ma anche diversitagrave e identitagrave in quantoquesti caratteri costituiscono una unitagrave In questo senso leternitagrave egrave sia ununitagrave ἕν (3 4) siapensiero νόησιν (3 5) che racchiude molti elementi leternitagrave egrave quella natura che sussiste esta insieme alle realtagrave di lassugrave e traspare in esse una natura che nella sua unitagrave egrave identica atali realtagrave una e insieme potenza di molte cose Leternitagrave egrave quella vita unica ζωὴν μόνην (312) che abbraccia la diversitagrave di quegli esseri egrave attivitagrave inesauribile (τὸ ἄπαυστον 3 13)identitagrave che non puograve mai essere altro egrave pensiero e vita che non trascendono mai in altro egravequella vita che permane in seacute e che contiene tutte le cose nel modo di ciograve che egrave semprepresente (ζωὴν μένουσαν ἐν τῷ αὐτῷ ἀεὶ παρὸν τὸ πᾶν ἔχουσαν 3 16-17)
Questa prima definizione delleternitagrave mette in rilievo laspetto dinamico e vitale che egraveproprio della realtagrave intelligibile in cui vita e movimento non comportano in nessun modotemporalitagrave bensigrave un presente eterno che corrisponde a una natura inestesa
E infatti la vita di lassugrave comprende tutto insieme (ἅμα τὰ πάντα 3 18) come fosse unaperfezione indivisibile (τέλος ἀμερές 3 19) un punto che non scorre in altro ma permanein seacute identico e immutabile (μένοντος ἐν τῷ αὐτῷ ἐν αὑτῷ καὶ οὐ μὴ μεταβάλλοντος 3 20-21) non a caso leternitagrave egrave definita anche dal maestro Platone proprio come un permanerenellunitagrave479 questa vita rimane sempre nel presente nulla di essa va nel passato o attendedi essere in questo senso leternitagrave egrave tutto ciograve che egrave (3 23)
Per questo motivo non la si puograve definire sostrato ma egrave ciograve che viene da esso quasi comeun riverbero identico a ciograve che giagrave egrave in essere
Leternitagrave non puograve essere nulla di diverso da ciograve che giagrave egrave non esiste un origine da cuileternitagrave sia partita per poi giungere allo stato attuale percheacute egrave sempre stata ciograve che egrave ora eneppure cegrave il pericolo che essa diventi qualcosa daltro nel futuro
Questa natura inestesa delleternitagrave ndash per cui non egrave mai diventata neacute mai diventeragrave ndashcoincide con la natura di ciograve che semplicemente egrave e si costituisce come un saldo possessodellessere
Leternitagrave e vita che egrave nellessere e verso lessere (περὶ τὸ ὂν ἐν τῷ εἶναι 3 36-37) unavita piena e dappertutto inestesa (πλήρης ἀδιάστατος 3 37)
Non si deve pensare che questa inerisca alla sostanza intelligibile come un attributocome qualcosa che le si aggiunge dal di fuori al contrario il rapporto fra eternitagrave e sostanzaintelligibile va pensato come identitagrave relazionale che si articola in questi termini leternitagravederiva dalla sostanza intelligibile egrave con essa e in essa (4 2-3) e ciograve nello stesso modo in cuigli esseri intelligibili derivano dallessere e sono con lessere (4 4-5) Leternitagrave deriva dallasostanza intelligibile in quanto questa egrave il fondamento del suo rifulgere (4 4 cfr 3 24) egravenella sostanza intelligibile in modo essenziale come ciograve che permane presso il proprioprincipio leternitagrave egrave con la sostanza intelligibile (4 2) facendo si che questa possa costituirsicome una unitagrave e una totalitagrave libera dal tempo Luniverso intelligibile egrave un tutto non in
478 Si veda VI 2 (43)479 Platone Tim 37 d 6
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quanto somma delle parti ndash il che lo renderebbe al pari di una realtagrave sensibile del rangodelle realtagrave divisibili ndash ma in quanto egrave il tutto a generare le parti
E inoltre se egrave vero che alcune realtagrave sono situate in una certa parte dellessere generalealtre sono invece nel tutto e ciograve fa sigrave che ogni singolo elemento si esso stesso la totalitagrave
Questa autentica totalitagrave noetica non egrave un tutto solo nel senso di essere tutte le cose madeve possedere il tutto in modo tale che non manchi nulla egrave un tutto che possiedeimmediatamente se stesso come ldquotuttordquo in ogni sua parte e ha immediatamente presenteogni singolo senza aver bisogno di parti Egrave un tutto che non manca di nulla di nessuno deisuoi elementi percheacute egrave giagrave sempre un tutto nulla puograve accadere a questa realtagrave percheacute nonsubisce affezione nulla puograve esserle accaduto e nulla mai le accadragrave
Queste considerazioni spingono lanalisi ad un confronto ulteriore e incrociato con lerealtagrave generate ed il cosmo
laquoSembra infatti che lessenza per le cose generate consista nellesisteredal momento iniziale della generazione fino al momento in cuigiungono al termine estremo del loro tempo laddove cessano diesistere Questo sembra essere il loro ldquoegraverdquo e se qualcuno glielo sottraene risulta diminuita la durata della loro vita e cosigrave pure il loro essereEd anche alluniverso sensibile occorre un punto di riferimento futuroper esistervi cosigrave Per questo si affanna verso il futuro e non vuolerimanere fermo e trae a seacute lessere compiendo unazione dopo laltra emuovendosi in circolo per una sorta di aspirazione alla sostanza E cosigraveabbiamo anche scoperto la causa del suo movimento che si affanna inquesto modo per esistere eternamente in virtugrave di ciograve che verragrave adesistereraquo
laquoκινδυνεύει γὰρ τοῖς μὲν γενητοῖς ἡ οὐσία εἶναι τὸ ἐκ τοῦ ἐξ ἀρχῆςεἶναι τῆς γενέσεως μέχριπερ ἂν εἰς ἔσχατον ἥκῃ τοῦ χρόνου ἐν ᾧμηκέτ ἐστί τοῦτο δὴ τὸ 6ἔστιν6 εἶναι καί εἴ τις τοῦτο παρέλοιτοἠλαττῶσθαι ὁ βίος ὥστε καὶ τὸ εἶναι καὶ τῷ παντὶ δεῖ εἰς ὅπεροὕτως ἔσται διὸ καὶ σπεύδει πρὸς τὸ μέλλον εἶναι καὶ στῆναι οὐθέλει ἕλκον τὸ εἶναι αὑτῷ ἐν τῷ τι ἄλλο καὶ ἄλλο ποιεῖν καὶκινεῖσθαι κύκλῳ ἐφέσει τινὶ οὐσίας ὥστε εἶναι ἡμῖν εὑρημένον καὶτὸ αἴτιον τῆς κινήσεως τῆς οὕτω σπευδούσης ἐπὶ τὸ ἀεὶ εἶναι τῷμέλλοντιraquo (4 24-34)
Isoliamo due nuove occorrenze del nostro terminei alla l 4 31 il verbo κινέω designa il movimento cosmico come un movimento
locale e ciclico che corrisponde ad un movimento di tipo diverso definito neitermini di amore per la sostanza κινεῖσθαι κύκλῳ ἐφέσει τινὶ οὐσίας (4 31)
ii alla l 4 32 il riferimento egrave alla causa di un tale movimento nei termini di unatensione a essere sempre attraverso il futuro αἴτιον τῆς κινήσεως τῆς οὕτωσπευδούσης ἐπὶ τὸ ἀεὶ εἶναι τῷ μέλλοντι
Anche il cosmo sensibile puograve essere definito un tutto perograve oltre ad essere un tutto neitermini di una somma delle realtagrave che comprende non si puograve dire che non sia manchevole
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di nulla poicheacute le realtagrave in esso si avvicendano costantemente e alcune sono state mentrealtre saranno certo anche il nostro cosmo egrave per sempre ma solo in una continua corsa versoil futuro il movimento cosmico egrave designato come un movimento locale e ciclico checorrisponde ad un movimento di tipo diverso definito nei termini di amore per la sostanza(κινεῖσθαι κύκλῳ ἐφέσει τινὶ οὐσίας 4 31) egrave un moto temporale che ha una durata eternaegrave uno spingersi sempre in avanti verso il futuro e verso lessere ed egrave in questo tipo dimovimento che luniverso egrave per sempre la sua vita non egrave allora una vita completa ma siattua in una tensione costante verso il futuro
Un confronto fra il cosmo noetico e il cosmo di quaggiugrave mette in evidenza come allarealtagrave compiuta e perfetta nel tutto come in ogni parte spetti uneternitagrave intesa comeldquoessere sempre presenterdquo mentre al cosmo di quaggiugrave spetta uneternitagrave che egrave una continuaprogressione verso il futuro ciograve consente di mettere in luce una diversa valenza del nostrotermine mentre per il cosmo sensibile il movimento ha un carattere locale egrave un movimentoesteso temporalmente nel passato nel presente e nel futuro480 anche se questa estensione egraveterna lassugrave invece il movimento ha unaccezione unicamente vitale una vita che in nessunmodo trascorre ma egrave un movimento che giagrave da sempre egrave nellunitagrave di pensiero ed essereuna vita unica e completa a cui sono giagrave da sempre presenti tutte le realtagrave
Mentre a livello noetico leternitagrave rende compiuta e perfetta linerenza dinamica dipensiero ed essere del tutto e delle parti al livello del cosmo sensibile la differenziazionedelle parti rispetto al tutto si traduce in una discrepanza della durata del tutto rispetto alleparti se al movimento cosmico appartiene una estensione temporale eterna le realtagrave chequesto cosmo accoglie hanno invece una durata limitata il loro essere dura da unmomento iniziale fino a un certo termine si riduce al loro ldquoegraverdquo presente un presente che vacostantemente acquisito grazie al futuro e che tuttavia non potragrave essere acquisito persempre Lassugrave invece quellrdquoegraverdquo non ha alcuna durata o estensione ma egrave tale da sempre e persempre quelle realtagrave non vanno in cerca del futuro percheacute sono lintero e possiedono la vitaeternamente
Proprio questa conformazione dellessere e questa natura corrispondono alleternitagrave(αἰὼν γὰρ ἀπὸ τοῦ ἀεὶ ὄντος 4 43-44)
Leternitagrave egrave una realtagrave venerabile e identica proprio a questo Dio che si mostra e si rivelaquale egrave un essere imperturbabile e identico che permane saldamente nella vita (5 21-22)Non bisogna stupirsi per il fatto che questo Dio sia composto da elementi molteplici percheacuteciascuno di essi egrave potenza e molteplicitagrave infinita lagrave dove linfinito non implica mancanzaSarebbe a un passo dalla definizione corretta colui che volesse definire leternitagrave come unavita giagrave infinita che non si disperde percheacute leternitagrave egrave priva di passato e di futuro Illdquosemprerdquo che spetta a questa realtagrave non consiste in una sorta di piugrave e piugrave ancora quasi fosseun processo inesauribile o come una estensione che si protrae sempre il ldquosemprerdquo a cui quisi fa riferimento egrave quello raccolto nel concetto di potenza inestesa che non ha bisogno dinulla al di fuori di ciograve che possiede percheacute possiede tutto percheacute intera e completa in ognisua parte
480 Daltra parte come sottolineato in II 2 (40) egrave anche e primariamente un moto vitale
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104 Conclusioni
Questa natura perpetua dotata di una bellezza straordinaria egrave presso lUno (περὶ τὸ ἓν6 2) proviene dallUno ed egrave rivolta ad esso (ἀπ ἐκείνου καὶ πρὸς ἐκεῖνο 6 2) non se nedistanzia mai ma permane sempre presso lUno egrave nellUno e vive in conformitagrave ad essoEcco il vero significato espresso nel Timeo platonico con la formula secondo cui ldquoleternopermane nellunitagraverdquo non solo nel senso che egrave essa a condurre se stessa verso lunitagrave inrapporto a seacute ma anche nel senso che egrave la vita sempre identica (ζωὴ ὡσαύτως 6 8)dellessere che sta intorno allUno il permanere in questa condizione egrave lessere delleternitagraveCosigrave come leternitagrave puograve essere colta pienamente solo nel suo fondamento cosigrave anche iltempo ha rivelato la sua vera natura nellanima Il tempo ci si egrave rivelato nella sua veranatura come movimento e vita dellanima un movimento verso altro un volgere losguardo dal proprio principio per tradurlo in altro e in altro Il tempo egrave questo movimentodellanima la successione dei suoi atti la distensione temporale della sua vita Ecco il tempocome immagine mobile delleternitagrave Nel tempo si esplica il movimento del nostro cosmo egiagrave questo basterebbe per rispondere ai παλαιοί che hanno fatto dipendere il primo dalsecondo senza rendersi conto che il ldquoprimardquo e il ldquopoirdquo del tempo e del movimento cosmicosono innanzitutto ldquoprimardquo e ldquopoirdquo della discorsivitagrave psichica Tempo e cosmo sensibilehanno il loro comune fondamento nella realtagrave di lassugrave nel cosmo noetico che riluce di unavita eterna sono entrambi εἰκόνα di una medesima realtagrave il che permette che il tempo siarivelato nel movimento astrale e che questultimo sia misurato dal tempo Egrave il moto circolarecielo a esprimere nel suo amore per la sostanza lelemento del tempo piugrave prossimoalleternitagrave la sua durata egrave infatti per sempre A noi invece non rimane che un certo tempodurante il quale egrave bene ricordarci che anche il movimento sensibile che i nostri passi sono ingrado di compiere egrave espressione del movimento e degli atti dellanima e conserva pur nellasua diversitagrave unaffinitagrave col fondamento del suo e del nostro stesso essere
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11 Cosegrave lessere vivente cosegrave luomo481
Il cinquatatreesimo trattato I 1 (53) si apre con lindagine sui cosiddetti πάθη482 qualegrave il realesoggetto del piacere e del dolore della paura e del coraggio dei desideri e delle avversioni Le passioniappartengono forse allanima Oppure allanima che si serve del corpo Forse bisogna attribuirle a unaterza realtagrave composta da entrambi intesa in due modi o come una mescolanza o come ciograve che risulta dauna mescolanza (1 2-4) La ricerca che ci accingiamo a intraprendere tenta di inquadrare lessere umanonella sua completezza e nella sua complessitagrave deve rendere ragione di unampia ed eterogenea gamma dicapacitagrave dalle emozioni al sentire allopinare e al pensare In che modo il movimento risulti implicato inquesto tipo dindagine egrave suggerito da altri luoghi della nostra indagine 483 vediamo in che modo procedeora la ricerca
111 Πάθη movimenti dellanima o movimenti del corpo (1 1-6-16)
Stabilire quale sia il soggetto a cui vanno attribuiti i πάθη egrave il fulcro da cui scaturiscetutta la trattazione percheacute egrave una questione che implica una profonda riflessione in meritoalla costituzione del vivente e quindi del rapporto che lanima intrattiene col corpo seconsiderassimo lanima in se stessa da sola (2 1-30) non ci troveremo difronte a questo tipodi problematica lanima ci apparirebbe come identica alla sua stessa essenza un εἶδός (2 6)a cui sono connaturali solo un certo tipo di atti (συμφυᾶ ἔχον τὴν ἐνέργειαν ἐν ἑαυτῷ 2 8-9) quali ad esempio il pensiero lanima nella sua semplicitagrave risulterebbe un essereautonomo eternamente stabile nella propria sostanza un essere immortale e imperituro484estraneo a qualsiasi affezione e quindi a quei πάθη che qui si tenta di analizzare
I πάθη andranno pertanto ricercati nella relazione che lanima intrattiene col corpo unaloro valida considerazione e attribuzione implica una definizione corretta del modo in cuideve essere concepito il rapporto ψυχὴ-σῶμα allinterno di questo orizzonte concettuale egraveesclusa la prospettiva che inquadra un tale rapporto nei termini della relazione fra lostrumento e ciograve che ne fa utilizzo (3 1-15)485 e ciograve in virtugrave del fatto che questo modello
481 Sul titolo del trattato rimando a Porfirio VP IV 17-19 e XXVI 18-19 Qui di seguito riportate le ottooccorrenze rinvenute e analizzate nel trattato 5 21 5 26 5 34 6 3 6 16 6 15 13 3 13 4482 In questo modo elencati in 1 1-2 laquoἡδοναὶ καὶ λῦπαι φόβοι τε καὶ θάρρη ἐπιθυμίαι τε καὶἀποστροφαὶ καὶ τὸ ἀλγεῖν τίνος ἂν εἶενraquo H Ssup2 Vol 1 p 43 indica come fonti di questo passo PlatoneResp 429 c-d Phaed 83 B Tim 69 d Aristotele De anim I 4 408 b 2 G Aubri Plotin Traiteacute 53 I 1 LesEacuteditions du Cerf Paris 2004 p 73 n 1 aggiunge il riferimento a Platone Leg X 897 a insieme adAristotele Retorica II 1 1378 a 19 insime alla classificazione degli Stoici (dolore paura desideriopiacere) in SVF III fr 394 C Marzolo Plotino Cosegrave il vivente e cosegrave luomo I 1 [53] Pisa University PressPisa 2015 p 82 aggiunge a questa lista di riferimenti fra gli altri quello ad Alessandro di Afrodisia DeAnima 12 9-12 riferimento alla cui importanza J F Pradeau Traiteacute 53 (I 1) Quest-ce que le vivant in LBrisson J F Pradeau Plotin vol IX pp 169-236 dedica le pp 201-203 n 2483 In riferimento a questa questione mi riferisco a Enn IV 9 (8) 2 III 6 (26) 1-5 IV 3 (27) 28 IV 4 (28) 18484 Una medesima espressione labbiamo trovata in IV 7 (2) 11 un richiamo a Platone Phaed 88 B 5 Suquesto punto si veda il c 2 della presente analisi485 Lanima egrave considerata come ἐν σώματι (3 1) e come ciograve che si avvale del corpo come di uno strumentoquesta non risulteragrave afflitta dai mali che investono lo strumento neacute rimarragrave imbrigliata nei dolori di ciograve dicui si prende cura (3 10) dal momento che lo strumento e chi fa uso dello strumento devono porsi in
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esplicativo lascia le due realtagrave in questione come separate486 e fincheacute anima e corpo sarannoconcepiti secondo questa rigida separazione non saragrave possibile spiegare in che modo ldquonoirdquodesideriamo sentiamo etc va incontro a obiezioni analoghe il modello esplicativo dellamescolanza (3 19)487
Si passa quindi alla considerazione del composto di anima e corpo il συναμφότερον488per tentare di capire se questo possa essere inteso come il corretto modo di intendere ilvivente e se sia ad esso che vanno attribuiti i πάθη (5 8) in realtagrave anche questo modo diconcepire il vivente risulteragrave insufficiente sia per rendere ragione della dinamica affettivasia per spiegare il modo in cui due realtagrave tanto eterogenee come anima e corpo possanorisultare implicate in tale processo ciograve egrave messo in evidenza proprio chiamando in causa ilmovimento
laquoInfatti egrave possibile che tale opinione sia presente senza che ne seguaassolutamente una sensazione di dolore neacute di ira nel caso in cui simanifesti in noi lopinione di essere tenuti in scarsa considerazione edegrave possibile che il desiderio non si ecciti pur essendo presente lopinionedi un bene Come possono allora queste affezioni essere comuni alcorpo e allanima Forse percheacute il desiderio appartiene alla facoltagravedesiderativa la collera a quella irascibile e in generale linclinazioneverso qualcosa a quella appetitiva Ma cosigrave le affezioni non sono piugravecomuni bensigrave appartengono soltanto allanima Oppure esseappartengono al corpo poicheacute il sangue e la bile devono infiammarsied il corpo deve disporsi in un determinato modo per suscitare ildesiderio come accade nelleccitazione sessualeraquo
laquoκαὶ γὰρ καὶ δυνατὸν τῆς δόξης παρούσης μὴπάντως ἐπιγίνεσθαι τὸ λυπεῖσθαι μηδ αὖ τὸ ὀργίζεσθαιδόξης τοῦ ὀλιγωρεῖσθαι γενομένης μηδ αὖ ἀγαθοῦ δόξηςκινεῖσθαι τὴν ὄρεξιν πῶς οὖν κοινὰ ταῦτα ἤ ὅτικαὶ ἡ ἐπιθυμία τοῦ ἐπιθυμητικοῦ καὶ ὁ θυμὸς τοῦ θυμικοῦ καὶὅλως τοῦ ὀρεκτικοῦ ἡ ἐπί τι ἔκτασις ἀλλ οὕτωςοὐκέτι κοινὰ ἔσται ἀλλὰ τῆς ψυχῆς μόνης ἢ καὶ τοῦσώματος ὅτι δεῖ αἷμα καὶ χολὴν ζέσαι καί πως διατεθὲν τὸσῶμα τὴν ὄρεξιν κινῆσαι οἷον ἐπὶ ἀφροδισίωνraquo (5 25-36)
Isoliamo allinterno del nostro passo due occorrenze del nostro terminei la prima compare alla l 5 21 il verbo κινέω egrave riferito al movimento del desiderio
in relazione allopinione nella fattispecie del bene si tratta tuttavia di un caso in
quanto tali come due realtagrave separate486 Il ragionamento sembra essere supportato sulla base del richiamo a Platone Alcib I 129 E 11-130 A 1cfr IV 7 (2) 1487 Il terzo caso egrave quello in cui lanima risulta mescolata al corpo ἐμέμικτο (3 19) di tale mescolanzavengono distinte varie accezioni si potrebbe trattare di una vera e propria fusione κρᾶσίς (3 19) o di unacoestensione di anima e corpo διαπλακεῖσα (3 19) o ancora la si potrebbe intendere nel senso di unaforma immanente alla materia o che le si unisce come un nocchiero nella nave488 Su questo termine rimando alla nota esplicativa di J F Pradeau Traiteacute 53 p 212 n 34 p 225 n 76
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cui tale corrispettivitagrave non si dagrave comegrave evidente dalla negazione che introduce ilperiodo μηδ αὖ ἀγαθοῦ δόξης κινεῖσθαι τὴν ὄρεξιν
ii le seconda alla l 5 26 in cui troviamo nuovamente il nostro verbo riferito aldesiderio in questo secondo caso suscitato perograve da un certa disposizionecorporea πως διατεθὲν τὸ σῶμα τὴν ὄρεξιν κινῆσαι
Il nostro passo fa emergere come la concezione del vivente nei termini di συναμφότερονabbia il proprio limite nel modello dicotomico che presuppone la prima occorrenza cheabbiamo evidenziato fa parte di un elenco di casi simili volto a mostrare una mancanza dicorrelazione fra ldquostatirdquo psichici e ldquostatirdquo affettivi nel caso si verifichi unopinione inriferimento ad un male non necessariamente a questa deve corrispondere unemozione didolore (δόξης παρούσης μὴ πάντως ἐπιγίνεσθαι τὸ λυπεῖσθαι 5 18-19)489 nonnecessariamente allopinione di essere disprezzati corrisponde il generarsi dellira (μηδ αὖτὸ ὀργίζεσθαι δόξης τοῦ ὀλιγωρεῖσθαι γενομένης 5 19-20)490 cosigrave come lopinione di unbene non necessariamente muove il desiderio (μηδ αὖ ἀγαθοῦ δόξης κινεῖσθαι τὴν ὄρεξιν5 20-21)491
Secondo gli esempi riportati alcune capacitagrave psichiche sembrerebbero svincolate daaltre inferiori che presiedono al processo affettivo desiderio ira e tensione verso qualcosavengono ricondotte interamente a certe facoltagrave psichiche come la parte irascibile appetitivao desiderativa492 (ἐπιθυμία τοῦ ἐπιθυμητικοῦ καὶ ὁ θυμὸς τοῦ θυμικοῦ καὶ ὅλως τοῦὀρεκτικοῦ ἡ ἐπί τι ἔκστασις 5 22-23) Ciograve non permette di spiegare due puntifondamentali in primo luogo non permette di cogliere linterazione fra stati affettivi eopinioni o giudizi che invece possono essere correlati (2 25) come quando un pensieronefasto suscita paura in secondo luogo riconducendo laffettivitagrave interamente alle facoltagravepsichiche non permette di spiegare in che modo unemozione possa tradursi ad esempionel rossore del volto o in che modo un dolore fisico possa essere percepito dallanima
laquoMa quando luomo desidera i piaceri sessuali saragrave si un uomo chedesidera perograve saragrave anche la sua facoltagrave desiderativa a desiderare siapure in modo diverso E come Forse egrave luomo che inizia a desiderare ela facoltagrave desiderativa viene subito dopo Ma in generale come hapotuto desiderare luomo senza che sia stata eccitata la facoltagravedesiderativa Egrave forse la facoltagrave desiderativa quella che inizia Ma dadove inizieragrave se il corpo non egrave stato prima disposto in una determinatamanieraraquo
laquoἀλλὰ ὀρεγομένου ἀφροδισίων τοῦ ἀνθρώπου ἔσται μὲν ὁἄνθρωπος ὁ ἐπιθυμῶν ἔσται δὲ ἄλλως καὶ τὸ ἐπιθυμητικὸνἐπιθυμοῦν καὶ πῶς ἆρα ἄρξει μὲν ὁ ἄνθρωπος τῆς ἐπιθυμίαςἐπακολουθήσει δὲ τὸ ἐπιθυμητικόν ἀλλὰ πῶς ὅλως ἐπεθύμησεν ὁ
489 Esempi simili li abbiamo trovati in III 6 (26) 3 12-16490 Un esempio analogo in IV 3 (28) 28 9-16 IV 4 (28) 28 52-59491 Cfr II 2 (14) 3 12-15492 In un caso si tratta dello ὀρεκτικόν (5 21-26) nellaltro il riferimento egrave allo ἐπιθυμητικός (5 34) suquesto punto rimando alle considerazioni di
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ἄνθρωπος μὴ τοῦ ἐπιθυμητικοῦ κεκινημένου ἀλλ ἄρξει τὸἐπιθυμητικόν ἀλλὰ τοῦ σώματος μὴ πρότερον οὑτωσὶ διατεθέντοςπόθεν ἄρξεταιraquo (5 29-35)
Isoliamo allinterno del passo una nuova occorrenza del nostro terminei alla l 5 34 il verbo κινέω egrave riferito alla facoltagrave desiderativa ἐπιθυμητικοῦ
κεκινημένου (5 33-34) egrave proprio il movimento di questa facoltagrave a innescare ildesiderio nelluomo493
Il nostro passo mette in evidenza limpossibilitagrave di spiegare il desiderio sessuale lagrave dovenon vi sia una certa correlazione fra funzioni psichiche e corporee infatti quando luomodesidera il suo desiderio deve essere ricondotto al movimento della facoltagrave desiderativa(ἐπιθυμητικοῦ κεκινημένου 5 33-34) ma anche a un certo movimento del corpo insommapoicheacute non si tratta del desiderio del bene che attiene unicamente allanima (5 27) ma sitratta di un desiderio che dipende dallappetito della carne il ribollire del sangue e dellabile e la disposizione del corpo (5 35)494 dovranno giocare un ruolo effettivo in questo tipodi dinamica affettiva in cui sono coinvolte anche le facoltagrave psichiche
Insomma lesplicazione del vivente nei termini di un συναμφότερον se vuoleconservare leterogeneitagrave fra i due componenti e lasciare lanima nella sua impassibilitagrave nonpuograve che tradursi in una mancanza di funzioni comuni (οὐκέτι κοινὰ 5 24) attribuendo leaffezioni o soltanto allanima o soltanto al corpo non saragrave possibile spiegare la gammavariegata di stati affettivi che necessitano di un coinvolgimento sia delle funzioni psichicheche di quelle corporee (5 34) lasciando insoluta la dinamica affettiva nella sua totalitagrave
laquoMa forse egrave meglio dire in generale che tali facoltagrave con la loro solapresenza fanno agire coloro che le possiedono mentre le stesse facoltagraverestano immobili pur comunicando il potere di agire ai loro possessoriMa se egrave cosigrave egrave possibile che quando il vivente egrave soggetto a patire lacausa della vita che dagrave la vita al composto resti impassibile dato chele affezioni e le attivitagrave appartengono al loro possessoreraquo
laquoἀλλ ἴσως βέλτιον εἰπεῖν καθόλου τῷ παρεῖναι τὰς δυνάμεις τὰἔχοντα εἶναι τὰ ἐνεργοῦντα κατ αὐτάς αὐτὰς δὲ ἀκινήτους εἶναιχορηγούσας τὸ δύνασθαι τοῖς ἔχουσιν ἀλλ εἰ τοῦτό ἐστιπάσχοντος τοῦ ζῴου τὴν αἰτίαν τοῦ ζῆν τῷ συναμφοτέρῳ δοῦσαναὑτὴν ἀπαθῆ εἶναι τῶν παθῶν καὶ τῶν ἐνεργειῶν τοῦ ἔχοντοςὄντωνraquo (6 1-7)
Isoliamo allinterno del nostro passo una nuova occorrenza del nostro terminei alla l 6 3 troviamo il nostro termine preceduto dallalfa privativo riferito alle
δυνάμεις dellanima queste sono immobili αὐτὰς δὲ ἀκινήτους εἶναι (6 3)
493 Analogamente IV 3 (27) 28 3-6494 Queste affermazioni ricordano quelle riportate in IV (28) 4 28 35-43 in si faceva riferimento proprioallorgano ematico e quello biliare per spiegare i movimenti della facoltagrave irascibile il riferimento egrave adAristotele De anim I 1 403 a 30-32
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Il nostro passo si costituisce come un tentativo di salvaguardare leterogeneitagravedellanima rispetto al corpo proprio a fronte della necessitagrave di un coinvolgimento dientrambi nella dinamica affettiva in che modo lanima o le potenze psichiche permanendonella propria impassibilitagrave sono in grado di agire in relazione alle passioni e al corpo Eccola risposta a questo interrogativo le facoltagrave psichiche interessate in questi processi agiscanounicamente in virtugrave della loro presenza (τῷ παρεῖναι 6 1)495 restando in se stesse immobili(ἀκινήτους 6 3) ovvero immuni da ogni cambiamento e impassibili e rendendo invececiograve che le possiede atto ad agire e patire Il riferimento alle facoltagrave dellanima come immobilisembra essere un richiamo a quanto Aristotele sostiene in De Anima I 4 408 a 34 b 11 in cuivengono considerate le affezioni dellanima nei termini di movimenti lo Stagirita concludeche non necessariamente lanima si muove ma saragrave invece in grado di produrre deimovimenti496 Riprendendo la terminologia aristotelica potremmo dire che le facoltagravepsichiche agiscono come una sorta di movente immobile agiscono e muovono restandoimmobili e impassibili con la loro semplice presenza tuttavia il quarto trattato analizzatoIII 6 (26) 4 impone di pensare limmobilitagrave dellanima (o delle sue potenze) come unaimmobilitagrave in riferimento ai movimenti fisici mentre in se stessa muove di un tipo dimovimento diverso497
La preoccupazione del nostro pensatore egrave quella di salvaguardare la trascendenzalimmobilitagrave e limpassibilitagrave dellanima la cui natura egrave intelligibile e dallaltra parte direndere conto delle passioni del vivente nel suo complesso ad agire e patire egrave proprio ilcomposto vivente che possiede determinate facoltagrave mentre queste rimangono immutabili eimmobili tuttavia come vedremo questa conclusione necessita di unimportantespecificazione infatti se questa fosse la parola definitiva del nostro pensatore non sarebberealmente possibile spiegare in che modo il corpo animato sia capace di patire e sentire neacutesarebbe possibile comprendere in quale maniera la nostra anima possa partecipare di ciograveche accade al corpo
laquoE tuttavia se la sensazione egrave un movimento che attraverso il corpotermina nellanima comegrave che non percepiragrave lanima Ebbene quandola facoltagrave sensitiva egrave presente saragrave il composto a percepire quel chepercepisce Ma se quella facoltagrave non viene eccitata come potragrave ancorapercepire il composto se non si mette nel conto lanima e la facoltagravedellanimaraquo
laquoἀλλ εἰ ἡ αἴσθησις διὰ σώματος κίνησις οὖσα εἰς ψυχὴν τελευτᾷπῶς ἡ ψυχὴ οὐκ αἰσθήσεται ἢ τῆς δυνάμεως τῆς αἰσθητικῆςπαρούσης τῷ ταύτην παρεῖναι αἰσθήσεται [ὅ] τι αἰσθήσεται τὸσυναμφότερον ἀλλ εἰ ἡ δύναμις μὴ κινήσεται πῶς ἔτι τὸσυναμφότερον μὴ συναριθμουμένης ψυχῆς μηδὲ τῆς ψυχικῆςδυνάμεωςraquo (6 10-16)
495 Una medesima espressione labbiamo trovata in III 6 (26) 4 34-41496 Come indica dettagliatamente C Marzolo Plotino p 125-126497 Lespressione di III 6 (26) 4 40-41 laquoἄλλος τρόπος κινήσεως ἢ ἐνεργείαςraquo e di II 2 (14) 3 12 laquoψυχῆςἄλλως κινουμένηςraquo
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Siamo difronte a due nuove occorrenze del nostro terminei la prima si trova alla l 6 16 il riferimento egrave al movimento del corpo qui definito
come sensazione che giunge allanima αἴσθησις διὰ σώματος κίνησις οὖσα εἰςψυχὴν τελευτᾷ
ii la seconda occorrenza la troviamo alla l 6 15 il verbo κινέω preceduto danegazione egrave riferito alla potenza psichica δύναμις μὴ κινήσεται il richiamo egravealla l 6 4 in cui veniva prospettata limmobilitagrave delle facoltagrave psichiche quindilimpassibilitagrave dellanima mentre era deputato il vivente ad essere soggetto dellepassioni
Il passo che stiamo analizzato ci pone difronte al problema che dovragrave essere oggetto disoluzione posto che lanima sia immobile e impassibile e che sia il composto vivente apatire e in generale ad avere sensazione in che modo il movimento del corpo checorrisponde alla sensazione potragrave interessare lanima Infatti il composto coglie lesensazioni solo in quanto in esso vi egrave quella facoltagrave che lo mette in grado di sentire etuttavia una tale facoltagrave risulta immobile in riferimento al movimento del corpo checorrisponde al sentire In che modo quindi potragrave sentire il corpo se ciograve che gli permette disentire egrave immobile Insomma lo stesso movimento corporeo che corrisponde allasensazione per poter essere spiegato necessita di un corpo vivente e quindi animatorimane da spiegare in che modo unanima immobile e impassibile possa esercitare unqualche ruolo nella dinamica percettiva e in generale affettiva
1111 I movimenti del vivente (7 1-13 8)
La soluzione a queste questioni egrave fornita tramite la precisazione del modo in cui si deveconsiderare lanima e conseguentemente il composto lanima va concepita in due modi siacome separata come lutilizzatore dello strumento completamente avulsa dal corpo (τὸ μὲνκεχωρισμένον ὅπερ τὸ χρώμενον 3 22) sia come mista ad esso (τὸ δὲ μεμιγμένον 3 22) egravequesta seconda anima ad entrare in gioco nella composizione e generazione del viventequestultimo a sua volta va considerato in termini differenti la sua natura deve esserepensata come la costituzione di un qualcosa di diverso (ζῴου φύσιν ἕτερόν τι 7 5) che traela sua origine a partire da un certo corpo (τοῦ σώματος τοῦ τοιούτου 7 3) e da una sorta diluce che deriva dallanima (τινος οἷον φωτὸς τοῦ παρ αὐτὴν 7 4)498 queste duecomponenti non si danno se non nella relazione che origina il vivente si tratta dunque diun certo corpo quello capace di essere un corpo vivente499 e di una certa anima ovvero diun riflesso di essa atta a vivificare il corpo la natura del composto vivente risulta ldquoaltrardquoldquoaltrardquo rispetto allanima concepita in seacute stessa ldquoaltrardquo dal corpo lagrave dove fosse maipossibile concepito a prescindere dallanima la sua origine puograve essere rinvenuta nellaspiegazione di quella distinzione posta dal divino Platone fra quella sostanza indivisibileche viene dallalto e quella che invece si divide nei corpi500 lespressione laquoπερὶ τὰ σώματα
498 Difficoltagrave interpretative di queste righe rimando alle considerazioni di C Marzolo Plotino p 128 e ss499 La formula utilizzata a piugrave riprese ldquorealtagrave naturale organica potenzialmente dotata di vitardquo (4 25) cherichiama Aristotele De anim II 412 b 13-15500 Il riferimento egrave a Platone Tim 35 A 1-4 cfr IV (21) 2
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μεριστῆςraquo (8 12) va intesa facendo riferimento a quellanima che permanendo in se stessadona un immagine di seacute (μένουσα μὲν αὐτή εἴδωλα δὲ αὐτῆς διδοῦσα 8 17) ed egrave tramitequesto riflesso di seacute che egrave presente al corpo appunto illuminandolo e donandogli la vita501(φαντάζεται τοῖς σώμασι παρεῖναι ἐλλάμπουσα εἰς αὐτὰ καὶ ζῷα 8 15-16) dunque lacomposizione del vivente non impone limplicazione dellanima nella sua totalitagrave bensigrave diunimmagine di seacute che lanima restando in se stessa dona al corpo e si combina con esso ciogravepermette di salvaguardare la trascendenza dellanima il suo permanere separata eimpassibile e allo stesso tempo di rendere conto del movimento e della vita del corpocerto in questo caso si tratta di una vita ldquoaltrardquo e di ldquoaltri attirdquo (ἄλλη οὖν ζωὴ καὶ ἄλλαιἐνέργειαι 12-17) che non sono quelli propri dellanima ma del suo riflesso nel corpo chevive sente e patisce Infatti egrave il composto vivente a sentire e in generale a patire (7 1 e 6)
Il riconoscimento e la considerazione del reale soggetto delle affezioni permette disciogliere le aporie sopra presentate e di spiegare in che modo lanima possa restareimpassibile in tutti quei processi affettivi e percettivi che sembrano presupporla ecoinvolgerla Un primo esempio egrave fornito dalla illustrazione della dinamica sensitiva inquesto caso egrave messo in evidenza come sia il corpo animato a percepire i dati sensibilimentre lanima coglie le impressioni che si generano da quella sensazione (7 10-11) lanimarimane quindi impassibile percheacute i τύποι con cui ha a che fare sono entitagrave di naturaintelligibile (νοητὰ ἤδη ταῦτα 7 12) questultima egrave una sensazione piugrave vera interna checorrisponde ad una condizione di impassibilitagrave in quanto consiste esclusivamente in unostato contemplativo nel coglimento delle pure forme (εἰδῶν μόνων ἀπαθῶς εἶναι θεωρίαν7 14) mentre il sentire del corpo animato egrave esterno ed egrave solo unimmagine di quellaltrasensazione502 Sono proprio quelle forme pure a costituire loggetto dei ragionamenti delleopinioni e delle intellezioni funzioni proprie dellanima che non dipendono dal potereastrattivo della sensazione ma costituiscono un possesso originario ed eterno di cui lanimadispone
In questo senso la sostanza umana ciograve a cui ci riferiamo quando diciamo ldquonoirdquo risultaarticolata in una molteplicitagrave di elementi coinvolta in una molteplicitagrave di funzioni di variolivello in questo modo riconosciamo come una parte di noi stessi quel vivente di cuicondividiamo sensazioni e passioni (10 3) che corrisponde a un μικτὸν (7 19) e alla nostraparte bestiale (θηρίον 7 21 e 11 7) ma noi siamo anche e prima di tutto il vero uomo
501 Come si legge in 8 18-23502 Su questi due tipi di sensazione rimando a H J Blumenthal Plotinus p 71 e ss E K EmilssonPlotinus p 114 e sse in particolar modo p 117 dove nota laquothe souls perception as contrasted with thatof the organism is a power of apprehension that belongs to the soul without any involvement of the bodyThe objects of this power are internal intelligible entities that may result from sense perception moreprecisely [hellip] sense perception is the generation of such representation in the soulraquo si veda inoltre GAubry Plotin p 208 e ss C Marzolo Plotino p 134 ss J F Pradeau Traiteacute 53 p 218-219 n 58 notacome la preoccupazione di questi interpreti quella di spigare in che modo i contenuti intelligibili con cuilanima ha a che fare provengono da impressioni corporee perda di vista la vera prospettiva del nostropensatore secondo cui laquole corps qualifieacute qui est affecteacute nest justement pas selon Plotin une reacutealiteacuteseulement corporelle cest-agrave-dire simplement mateacuterielle [hellip] Lacircme a donc confeacutereacute au corps sa puissancesensitive qui est le reflet de sa puissance perceptive elle perccediloit dans le corps les modifications de saconfiguration rationelle (sensation) qui sont les images des intelligibles quelle perccediloit au moyen de laldquoperceptionrdquo intellective qui est antilēpsisraquo
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(ἄνθρωπος ἀληθὴς 7 20 e 10 7) ovvero la nostra anima razionale (λογικῇ ψυχῇ 7 22) iragionamenti sono propriamente gli atti dellanima che implicano una certa forma dicoscienza di quello stabile possesso dellintelligibile che ricollega lanima allIntelligenza e aquel Dio che egrave ancora al di lagrave (8 10-11) tuttavia va detto che di quello stabile possesso nonsempre siamo capaci di disporre (9 15)503 quando alla merceacute della parte peggioreformuliamo ragionamenti falsi o siamo artefici del male che spesso anche subiamo (9 1-7)in questo modo il problema dellerrore o del male si trova strettamente connesso alproblema dei πάθη ancora una volta a giocare un ruolo determinante sembra essere ilcomposto vivente a giocare un ruolo determinante infatti egrave necessario distinguere il verouomo da quelluomo che egrave nel composto egrave questultimo implicato nelle passioni enellerrore in quanto la causa dellerrore egrave non lombra bensigrave ciograve che egrave illuminato da quelriflesso dellanima ovvero il corpo (12 25-26) limmagine dellanima agisce sul corpo ed egravequestultimo ad essere realmente implicato in tali processi Questa distinzione permette alnostro pensatore di di risolvere il problema del male non attribuendolo allanima la cuinatura rimane perfetta e intelligibile bensigrave al corpo che riceve un riflesso di questanima504
Pertanto lanima deve essere considerata sia in se stessa sia come il Glauco nel mare505la considereremo con le sue incrostazioni e le aggiunte nella molteplicitagrave delle sue funzioniche talvolta essendo in relazione col composto la fanno prigioniera del male e dellerroretuttavia lanima tolte le incrostazione appariragrave nella sua semplicitagrave identica alla sua stessaessenza (12 7)
laquoE chi ha promosso questa indagine su tali cose noi o lanima Noi maper mezzo dellanima E che cosa significa ldquoper mezzo dellanimardquoForse abbiamo indagato percheacute abbiamo un anima No ma in quantosiamo anima E dunque non si muoveragrave lanima Ebbe noi dobbiamoconcederle questa specie di movimento che non sia il movimento deicorpi ma sia la sua propria vita E lintellezione egrave nostra nel senso chelanima egrave intellettuale e lintellezione egrave la sua vita superiore sia quandolanima pensa sia quando lintelletto agisce in noi Percheacute lintelletto egraveuna parte di noi e ad esso noi ascendiamoraquo
laquoτὸ δὲ ἐπισκεψάμενος περὶ τούτων ἡμεῖς ἢ ἡ ψυχή ἢ ἡμεῖς ἀλλὰ τῇψυχῇ τὸ δὲ τῇ ψυχῇ πῶς αρα τῷ ἔχειν ἐπεσκέψατο ἢ ᾗ ψυχήοὐκοῦν κινήσεται ἢ κίνησιν τὴν τοιαύτην δοτέον αὐτῇ ἣ μὴσωμάτων ἀλλ ἔστιν αὐτῆς ζωή καὶ ἡ νόησις δὲ ἡμῶν οὕτω ὅτικαὶ νοερὰ ἡ ψυχὴ καὶ ζωὴ κρείττων ἡ νόησις καὶ ὅταν
503 In quanto in un certo senso lIntelligenza egrave nostra e anche comune laquoἢ καὶ κοινὸν πάντων καὶ ἴδιονκοινὸν μέν ὅτι ἀμέριστος καὶ εἷς καὶ πανταχοῦ ὁ αὐτός ἴδιον δέ ὅτι ἔχει καὶ ἕκαστος αὐτὸν ὅλον ἐνψυχῇ τῇ πρώτῃraquo (8 3-6) si veda su questo punto V 1 (10) 10 cfr Platone Teet 198 D 1504 Contro il pericolo di rendere lanima responsabile del male e dellerrore la polemica antignosticacondotta in scritti come II 9 (33) come suggerisce M Fattal Plotin chez Augustin Plotin face aux GnostiquesLHarmattan Paris 2007 Id Image et production du monde chez Plotin une critique de lrsquoimage gnostique in IdImage Mythe Logos et Raison LrsquoHarmattan Paris 2009 V Cilento Paideia antignostica Ricostruzione di ununico scritto da Enneadi III 8 V8 V 5 II 9 Le Monnier Firenze 1971505 Il riferimento egrave a Platone Resp X 611 b 5 su questo punto si vedano le considerazioni di TA SzlezaacutekPlatone p 170 e ss
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ψυχὴ νοῇ καὶ ὅταν νοῦς ἐνεργῇ εἰς ἡμᾶς μέρος γὰρ καὶοὗτος ἡμῶν καὶ πρὸς τοῦτον ἄνιμενraquo (13 1-8)
Isoliamo nel nostro passo due nuove occorrenze del nostro terminei la prima alla l 13 3 il verbo κινέω egrave introdotto da una negazione ed egrave riferito
allanima la domanda riguarda la possibilitagrave di considerare lanima comeimmobile οὐκοῦν κινήσεται [scil ψυχὴ]
ii la seconda alla l 13 4 e costituisce la risposta allinterrogativo posto sopra ilnostro sostantivo egrave riferito allanima la quale risulta dotata di un certomovimento κίνησιν τὴν τοιαύτην δοτέον αὐτῇ [scil ψυχὴ]
Il nostro passo sembra cosigrave rispondere a quanto detto in l 6 3 in cui le facoltagrave psichichevenivano concepite come immobili per garantire limpassibilitagrave dellanima a fronte deimovimenti e delle passioni del corpo qui assistiamo a una specificazione della immobilitagravedelle facoltagrave dellanima queste risultano si immobili rispetto alla forma di movimento e divita che egrave propria del corpo quindi ad esempio in relazione alla modificazione del sanguee della bile o a una certa disposizione corporea tuttavia allanima e alle sue facoltagrave deveessere concessa una certa forma di movimento che consiste per le varie potenzenellesplicazione dei propri atti e per lanima considerata nella sua semplicitagrave in quellattoche corrisponde alla forma di vita migliore il pensare (ψυχὴ καὶ ζωὴ κρείττων ἡ νόησις 136) tale pensare egrave segno di quella parte che egrave in noi e che eternamente agisce in noi di cuinon sempre siamo coscienti data quella molteplicitagrave di elementi da cui lanima che ha a chefare col corpo egrave coinvolta una parte che egrave nostra506 e a cui nel contempo dobbiamo tendereDunque il movimento dellanima egrave di natura eterogenea rispetto a quello del corpo ecostituisce la sua propria vita un movimento contemplativo e di conversione verso ilproprio principio
112 Conclusioni
Il nostro scritto ci propone otto nuove occorrenze del nostro termine la prime treraccolgono il problema fondamentale attorno a cui ruota la trattazione e mostrano come inalcuni casi il processo desiderativo presupponga il coinvolgimento non solo della κίνησιςdella facoltagrave appetitiva dellanima (5 31 e 36) ma anche di un certo movimento corporeosia questultimo lorigine o il riflesso di uno stato desiderativo
Analoghe considerazioni valgono in riferimento alla dinamica percettiva che necessitaper essere spiegata di una certa corrispondenza fra il movimento o il patire degli organicorporei e la sua ricezione nellanima
Ora fincheacute non si distingue fra movimenti dellanima e movimenti del corpo e fincheacutenon si fornisce una corretta elaborazione di ciograve che si deve intendere con ldquoviventerdquo percheacutesia assicurata limpassibilitagrave dellanima egrave necessario concepire le sue facoltagrave come immobiliIl che perograve non permette di dare pienamente ragione della dinamica percettiva infatti inqualche modo anche noi sentiamo quando egrave il nostro corpo a sentire e alcuni ragionamentie opinioni risultano in un certo modo connessi alla sensazione infatti ldquonoirdquo siamo anchequesto corpo che sente che desidera e che patisce Tuttavia lanima rimane in se stessa
506 Cfr supra n 16
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ldquoaltrardquo da quel composto che vivifica tramite il riverbero della sua immagine e ldquoaltrardquorimane la sua vita e i suoi movimenti certo lanima saragrave immobile rispetto al movimentodel corpo ma in movimento se consideriamo la sua propria vita la migliore a cui possaattingere ovvero latto del pensiero in cui afferra il proprio nucleo originario al di lagrave ditutto ciograve che le si egrave aggiunto nella discesa da lassugrave
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Parte seconda
Nella seconda parte della mia analisi prenderograve in considerazione tutte le occorrenze di κίνησις checompaiono allinterno del lungo scritto ndash diviso da Porfirio per esigenze di ordine redazionale ndash ldquoSuigeneri dellessererdquo dedicato alla tematizzazione dei generi dellessere che egrave realmente ndash indicato nellariflessione del nostro autore nella seconda ipostasi intelligibile il Nous ndash e successivamente dei generi diquellessere che non egrave veramente tale e che diviene come avremo modo di vedere la κίνησις si costituiscein questultimo caso solo come un genere in senso omonimo e analogo rispetto al genere del movimento dilassugrave Il primo scritto che analizzeremo costituisce la pars destruens dellargomentazione plotinianaverranno sottoposte al vaglio critico la dottrina delle Categorie di Aristotele (cc 2- 24) e quella degliStoici (cc 25-30) in quanto nessuna delle due egrave riuscita nellimpresa di individuare i generi dellessereautentico Ai fini della presente ricerca mi sono concentrata sul primo versante delle critica (cc 2-24) inmerito a ciograve va rilevato innanzitutto che ldquo lAristotele criticato da Plotino non egrave il nostro Aristoteleaporetico e dialettico e nemmeno ndash ovviamente ndash lAristotele della critica della prima metagrave del secoloventesimo in progressiva evoluzione e conquista di una sua autonomia da Platone egrave lAristotelesistematizzato dei commentatori peripatetici del II e III secolordquo507 I vari riferimenti alle Categorie che losvolgimento della riflessione impone non hanno la pretesa di richiamare la ldquoquestione apertardquo delleCategorie al cui ampio dibattito interpretativo mi limito esclusivamente ad accennare508 non affronto ilproblema che in alcuni luoghi la stessa trattazione plotiniana fa emergere quello della formulazione dialcuni concetti e tesi ripresi poi in vario modo in altre opere dello Stagirita Anche il riferimento aldibattito fra i commentatori della tradizione medioplatonica e neoplatonica non sono altro che cenni cherimandano a studi piugrave approfonditi509 Allo stesso modo nei confronti del riferimento esegetico piugraveimponente al centro delle riflessioni di VI 2 (43) in merito al cui ampio dibattito faccio soventeriferimento nelle note Analoghe considerazioni vanno fatte in riferimento allultimo scritto
507 Come osserva C Natali La critica di Plotino ai concetti di attualitagrave e movimento in Aristotele in C Natali SMaso Antiaristotelismo Adolf M Hakkert Amsterdam 1999 pp 211-250 nello specifico p 213 su questoargomento rimando inoltre alla notice di E Breacutehier Enneacuteades VI prima parte pp 7-58 L Brisson Traiteacutes42-44 Sur les genres de lecirctre I II et III in L Brisson J F Pradeau Plotin vol VII pp 15-69508 Cfr F A Trendelenburg Die Kategorienlehre des Aristoteles Berlin 1944 trad it La dottrina delle CategorieinAristotele Con in appendice la prolusione accademica del 1833 laquoDe Aristotelis categoriisraquo Pref di GReale saggio integr di V Cicero Vita e pensiero Milano 1994 H Bonitz Uber die Kategorienlehre desAristoteles in Sitzungsberichte der Kaiserlichen der Akademie der Wissenschaften Wien 1853 pp 591-645 trad it di V Cicero Sulle categorie di introduzione Vita e Pensiero Milano 1995509 Rimando alle considerazione e allinformazione bibliografica di R Chiaradonna Sostanza movimentoanalogia Plotino critico di Aristotele Bibliopolis Napoli 2002 pp 15-54
12 ΠΕΡῚ ΤΩΩΝ ΓΕΝΩΝ ΤΟΝ ΟΝΤΟΣ ΠΡΩΤΟΝ510
laquoE se con la danza uno volesse raffigurarsi il moto dei cieliquesta sarebbe o quella danza che prevede momenti di pausa equesta sarebbe perfetta solo quando egrave completa cioegrave eseguitadallinizio alla fine mentre ogni suo passaggio sarebbe in seacuteimperfetto oppure quella forma di danza che egrave sempre costante eche sempre egrave perfetta Se egrave perfetta non ha bisogno neacute di untempo neacute di un luogo in cui compiersiraquo IV 4 8 46-50
Inizia con questo scritto lanalisi che verte sugli esseri su quanti siano e quale sia la loro natura 511quella che qui si rievoca egrave una ricerca antica che giagrave molti fra i παλαιοί intrapresero sostenendo chelessere fosse laquoἕνraquo altri lo concepirono come laquoὡρισμέναraquo talaltri addirittura come laquoἄπειραraquo512 quituttavia linteresse egrave per quei pensatori piugrave vicini al nostro che sulla base di un accurato studio giunseroalla conclusione che lessere ha un numero di γένη ὁριζόμένα (1 6-7)513 allora indicare quanti e qualisiano questi generi egrave il punto fisso che ha di mira tutta la trattazione questultima tuttavia non puograve cheiniziare con una pars destruens se egrave vero che tanto i Peripatetici quanto gli Stoici anche loro hannoindicato un numero finito di generi dellessere Comprendere gli errori che costoro hanno commesso egravecome vedremo il presupposto fondamentale per lesposizione di una corretta teoria dei generi dellessere eciograve soprattutto in riferimento a quel genere che per la nostra analisi riveste maggiore importanza
121 Critica alla categoria della sostanza (1 1-3 23)
Il primo passo che analizziamo fa parte della sezione che il nostro pensatore dedica acoloro che hanno individuato nel numero di dieci i γένη dellessere (1 11) vediamo in chemodo in relazione alla dottrina aristotelica della sostanza soprattutto quella esposta nelle
510 Sul titolo si veda Porfirio VP V 51-54 e XXVI 13 Riporto qui di seguito le sessantanove occorrenze delnostro termine VI 1 1 16 3 16 3 15 3 16 4 5 4 3 5 1 5 8 10 62 15 13 15 15 15 16 15 22 16 1 16 316 12 1613 16 13 16 15 16 16 16 17 16 17 16 21 16 22 16 24 16 26 16 32 16 36 17 4 17 4 17 817 1 17 13 17 16 17 16 17 17 18 3 18 4 18 7 18 4 18 9 18 20 18 22 19 3 19 5 19 6 19 6 19 8 1913 19 17 19 18 19 20 20 2 20 3 20 4 20 11 20 16 21 12 21 14 21 15 22 1 22 3 22 5 22 12 22 1722 17 22 18 22 21 22 21511 Con questa formula egrave ripresa limpostazione di Platone Soph 242 c 5-6 Aristotele Phys I 2 184 b 15 ss512 La fonte di questo passo che apre il nostro scritto egrave generalmente indicata in Aristotele Metaph I 3 983b 18- 984 a 8 ma anche Phys I 184b 22-24 M Isnardi Parente Plotino Enneadi VI 1-3 Loffredo Napoli1996 p 225 sottolinea come in riferimento allessere come uno il riferimento plotiniano si discostidallanalisi aristotelica di queste pagine per riferirsi invece al temuto filosofo di Elea di cui egrave soprattuttoPlatone nel dialogo omonimo a darci notizia513 Se infatti contro il pericolo della soluzione unitarista si era giagrave espresso Platone nel Sofista attuando ilparricidio anche la soluzione dellillimitata molteplicitagrave dellessere deve essere scartata se lessere deveessere conoscibile cfr Aristotele Phys I 187 b 7 Metaph II 3 994 b 28 Ma anche Platone Tim 53 c ss Phil16 a -b
Categorie514 compaia il riferimento al nostro termine
laquoOrbene siano allora congeneri tutte le cosiddette sostanze eposseggano qualcosa che le distingue dagli altri generi Che cosa sonoldquoquesto qualcosardquo e il ldquoquestordquo e il ldquosostratordquo e lattributo che stasopra il sostrato il non essere in qualcosaltro come in un sostratooppure il non essere in dipendenza di altro cosigrave come il bianco egrave unaqualitagrave del corpo la quantitagrave dipende dalla sostanza il tempo egrave unqualcosa che dipende dal movimento e il movimento dalla cosa mossaMa la sostanza seconda si predica di qualcosaltro Si ma lesserepredicato di un altro va inteso qui diversamente nel senso di un genereimmanente e immanente come parte costitutiva come il ldquoqualcosardquo diquello il bianco invece egrave predicato di un altro percheacute egrave in un altroraquo
laquoσυγγενεῖς μὲν δὴ οὕτως ἔστωσαν πᾶσαι αἱ λεγόμεναι οὐσίαιἔχουσαί τι παρὰ τὰ ἄλλα γένη τί ἄρα γε αὐτὸ τοῦτο τὸ τὶ καὶ τὸτόδε καὶ τὸ ὑποκείμενον καὶ μὴ ἐπικείμενον μηδ ἐν ἄλλῳὡς ἐν ὑποκειμένῳ μηδὲ ὅ ἐστιν ἄλλου ὄν οἷον λευκὸνποιότης σώματος καὶ ποσὸν οὐσίας καὶ χρόνος κινήσεώςτι καὶ κίνησις τοῦ κινουμένου ἀλλ ἡ δευτέρα οὐσία κατἄλλου ἢ ἄλλον τρόπον τὸ κατ ἄλλου ἐνταῦθα ὡς γένοςἐνυπάρχον καὶ ἐνυπάρχον ὡς μέρος καὶ τὸ τὶ ἐκείνου τὸδὲ λευκὸν κατ ἄλλου ὅτι ἐν ἄλλῳraquo (VI 1 (42) 3 10-19)
Allinterno del nostro passo isoliamo tre nuove occorrenze del termine κίνησις i la prima alla l 3 16 ci ripropone la formula utilizzata ampiamente nel
quarantacinquesimo trattato in riferimento alla definizione aristotelica deltempo come qualcosa del movimento χρόνος κινήσεώς τι515
ii le altre due occorrenze compaiono alla l 3 17 nella formula κίνησις τοῦκινουμένου e indicano linerenza del movimento (sostantivo κίνησις) a ciograve che egraveldquomossordquo indicato dal participio κινουμένου
Qualegrave il senso che acquisiscono queste due occorrenze Notiamo innanzitutto che ledue proposizioni suddette sono correlate alle altre due che precedono da un comunecostrutto grammaticale che indica una relazione di ldquoappartenenzardquo il bianco egrave una qualitagravedel corpo (λευκὸν ποιότης σώματος 3 14-15) la quantitagrave egrave della sostanza (ποσὸν οὐσίας 315) il tempo egrave qualcosa del movimento (χρόνος κινήσεώς τι 3 16) il movimento egrave delmosso (κίνησις τοῦ κινουμένου 3 17) la particella ldquoοἷονrdquo che introduce queste quattroproposizioni testimonia del loro valore esemplificativo sono tuttavia esempi contrari di
514 Che nel resto dellanalisi cito nella traduzione italiana di D Pesce (a cura di) Le Categorie di AristoteleLiviana Padova 1966515 Questa egrave la formula che ritroviamo ampiamente in III 7 (45) 9 e fa riferimento allanalisi aristotelica ditempo esposta in Phys IV 10-14 Mi sembra dunque evidente che i riferimenti al tempo al movimento ealla cosa mossa vanno tutti intesi nellottica Aristotelica e quindi in riferimento ad un piano sensibile nonsi tratta del tempo o del movimento cosigrave come sono risultati nellindagine plotiniana
quanto si tenta di afferrare nelle righe immediatamente precedenti alle ll 12-14Lappartenenza indicata da queste quattro espressioni egrave ciograve che viene escluso con leformule laquoτὶraquo laquoτόδεraquo e laquoὑποκείμενονraquo Il ldquocertordquo il ldquoquestordquo e il ldquosostratordquo ci riconduconoal contesto argomentativo richiamato e criticato quello della definizione aristotelica disostanza operata nel quinto capitolo del libro delle Categorie In particolar modo il ldquocertordquo eil ldquoquestordquo516 sono le modalitagrave con cui Aristotele designa il carattere determinato dellasostanza (un certo uomoquestuomo quiSocrate) carattere determinato a cui conseguelimpossibilitagrave di predicare il ldquocertordquo e il ldquoquestordquo di qualunque altra cosa invece illdquosostratordquo designa unaltra caratteristica della sostanza quella di essere il soggetto diinerenza di tutte le altre cose517 Le formule utilizzate dallo Stagirita laquoτὶraquo laquoτόδεraquo elaquoὑποκείμενονraquo designerebbero lautonomia della sostanza le espressioni che qui fanno dacorollario allindipendenza della sostanza sono il ldquonon inerire ardquo (μὴ ἐπικείμενον 3 13)518il ldquonon essere in altro come in un sostratordquo (μηδ ἐν ἄλλῳ ὡς ἐν ὑποκειμένῳ 3 13-14) illdquonon essere in dipendenza di altrordquo (μηδὲ ὅ ἐστιν ἄλλου ὄν 13 14) Con queste espressioniviene a mio parere richiamato quel criterio aristotelico fondamentale enunciato nelleCategorie che stabilisce lappartenenza di un ente alla categoria della sostanza in base allasua perseitagrave alla sua indipendenza ovvero al suo ldquonon essere in un soggettordquo
Allora la qualitagrave del corpo la quantitagrave della sostanza il tempo che egrave qualcosa delmovimento e il movimento che egrave del mobile sono tutte esemplificazione di uninerenza e diunappartenenza ad un soggetto detto in altri termini le nostre quattro proposizioniesemplificano casi di realtagrave che hanno la propria esistenza nella loro inerenza alla sostanzamentre questultima non egrave in altro
Ci si puograve a questo punto domandare se i quattro esempi riportati siano tuttitestimonianza di un unica modalitagrave di inerenza o se designano rapporti differenti infattimentre il caso della qualitagrave e della quantitagrave suggeriscono linerenza accidentale ad undeterminato soggetto lesempio dellappartenenza del tempo al movimento e delmovimento al mosso sembrano essere piugrave problematiche infatti il tempo esprime unaproprietagrave del movimento il quale a sua volta costituisce una caratteristica essenziale delmobile519
Percheacute il nostro pensatore insiste su questi argomenti Qualegrave il suo obbiettivo nelripercorrere la definizione aristotelica di ldquosostanzardquo Ebbene il motivo va rinvenuto in ciograve
516 Aristotele Cat 3 b 10-23 La formula laquoτόδε τὶraquo compare in Aristotele Metaph IV 8 1017 b 25 V 1 1049a 29 VI 7 1049 a 35 al contrario M Isnardi Parente Plotino p 235 sottolinea il fatto che laquoPlotinoaccomuni con il laquoτὶraquo il laquoτόδεraquo egrave un chiaro accostamento dellEpistola VII a quello di Tim 49 d-e ove le duerealtagrave contrapposte la permanente e la transeunte vengono espresse nella forma di τόδε καὶ τοῦτο da unlato τοιοῦτο nellaltraraquo cfr Wurm Substanz und Qualitaumlt p 161 L Brisson Traiteacutes 42-44 p 255 n 42-44 riferisce invece le espressioni che qui compaiono a Aristotele Mataph VII 3 128 b 32-35-129 a 1-7 allostesso modo E Breacutehier Enneacuteades VI parte prima p 61 517 Come indica E Berti Aristotele Dalla dialettica alla filosofia prima Con saggi integrativi Bompiani Milano2004 p 304 il riferimento egrave Aristotele Cat 5 3 a 7 - 3 b 9518 Sulla traduzione di questa espressione ci sono molte differenze come rileva e mette in evidenza MIsnardi Parente Plotino p 235519 Cfr Aristotele Fisica III 200 b 32-33 le quattro proposizioni esemplificative mi sembrano in questosenso riflettere la problematica posta nelle linee successive del passo riportato
che il nostro pensatore cerca nella definizione aristotelica ovvero una συγγενής (3 10) diciograve che rientra nella ldquosostanzardquo questo potremmo definirlo come il primo modus operandidella critica plotiniana alla dottrina aristotelica delle categorie rivendicare ununitagrave fittiziadi ciograve che rientra in un certo genere in questo caso nel genere della sostanza
Una specificazione dellaccusa di equivocitagrave mossa nei confronti della categoriaaristotelica di sostanza puograve essere colta nelle espressioni richiamate nel passo plotinianoqueste infatti designano un particolare tipo di sostanza ciograve che egrave determinato e che egravesoggetto di inerenza e di predicazione di tutte le altre cose non puograve che essere la sostanzaprima520 a tal proposito la rimostranza del nostro pensatore sembra essere questa in chemodo la δευτέρα οὐσία rientra nel novero della sostanza Infatti i generi e le specie puressendo sostanze seconde si ldquodicono dirdquo un soggetto Socrate egrave infatti un uomo Dunquela sostanza seconda non egrave soggetto primo di predicazione e tuttavia egrave sussunta nella stessacategoria di ciograve di cui si predica la contraddizione agli occhi del Neoplatonico sembrasuonare in questi termini si dicono sostanza insieme lindividuo e luniversale il soggettodi ogni inerenza e predicazione e ciograve che egrave predicato Contro questaccusa di indebitaconfusione di realtagrave troppo eterogenee nel novero della sostanza un Peripatetico potrebberispondere che il vero criterio fondamentale che stabilisce la differenza fra ciograve che egravesostanza e ciograve che non lo egrave egrave ldquoil non essere in un soggettordquo In base a questa considerazionesecondo la definizione aristotelica la sostanza prima egrave ciograve che neacute egrave in un sostrato neacute si dicedi alcun soggetto mentre la sostanza seconda non egrave in un sostrato ma si dice di un soggettone esprime una determinazione essenziale
Eppure il seguito della riflessione plotiniana sembra voler incrinare anche questultimobaluardo peripatetico viene sviluppata unargomentazione per certi versi analoga a quellaben nota allambiente esegetico della tradizione che aveva messo in dubbio la validitagrave delladistinzione peripatetica fra accidenti ed essenza521 Il proseguo del nostro passo ricorda ladistinzione aristotelica in ambito predicativo il ldquodirsi dirdquo laquoκατ ἄλλουraquo (3 17) non hasempre il medesimo significato un conto egrave la predicazione essenziale come quando si diceche Socrate egrave un uomo un conto egrave la predicazione di ciograve che inerisce al soggetto come unsuo accidente infatti il bianco si ldquodice dirdquo un certo uomo in quanto gli inerisce (λευκὸνκατ ἄλλου ὅτι ἐν ἄλλῳ 3 19) nel primo caso la specie ldquosi dicerdquo dellindividuo pur se nongli egrave inerente mentre nel secondo caso la qualitagrave si dice del soggetto in quanto egrave in quellodipende da esso ed egrave un suo accidente522 Intanto ndash cosigrave suona la critica plotiniana ndash anche lasostanza seconda sembra dipendere in maniera sostanziale dalla prima dal momento che la
520 In riferimento alla sostanza prima cfr E Berti Il concetto di ldquosostanza primardquo nel libro Z della Metafisica diAristotele laquoRivista di filosofiaraquo 80 (1989) pp 3-23521 Lucio e Nicostrato avevano giagrave formulato questaccusa come riferisce Simplicio In Cat 73 15-75 eDesippo In Cat 42 11 Su questi argomenti rimando a A C Lloyd Genus Species and Ordered Series inAristotle laquoPhronesisraquo 7 (1962) pp 67-90 P Aubenque Plotin et Dexippe exeacutegegravetes des cateacutegories dAristote inCh Rutten A Motte (eacuteds) Aristotelica Meacutelanges offerts agrave Marcel De Corte Bruxelles-Liegravege 1985 pp 7-40 RChiaradonna Essence et preacutedication chez Porphyre et Plotin laquoRevue des Sciences philosophiques ettheacuteologiquesraquo 82 (1998) pp 577-606 J Ellis Alexanders Defense of Aristotles Categories laquoPhronesisraquo 39(1994 pp 68-89522 Cfr Aristotele Cat I a 16- b 5
πρώτη οὐσία egrave ciograve a cui la sostanza seconda si riferisce523 Ecco la formula che sembraracchiudere il nocciolo della critica plotiniana laquoὡς γένος ἐνυπάρχον καὶ ἐνυπάρχον ὡςμέρος καὶ τὸ laquoτὶraquo ἐκείνουraquo (3 18) il genere egrave immanente e immanente come partecostitutiva dellessenza del qualcosa di quello I termini utilizzati laquoἐνυπάρχον ὡς μέροςraquorichiamano ancora una volta una distinzione su cui insiste lo stesso Aristotele fra ciograve chedeve intendersi con laquoἐν ὑποκείμενῳraquo e ciograve che deve intendersi con laquoἐν τῳ ὑπάρχεινraquoquesta seconda espressione molto spesso facilmente sovrapposta alla prima vienespecificata nel testo aristotelico come un ldquoappartenere ardquo o un ldquofar parte dirdquo e utilizzata inriferimento alle sostanze egrave possibile concepire alcune sostanze come parti di altre sostanzee le parti seppure ineriscono alla sostanza di cui sono parti non per questo vanno concepitecome ldquoaccidentirdquo ma pur sempre come sostanza Ora poicheacute il genere ldquouomordquo egrave detto diSocrate e dal momento che non costituisce un attributo accidentale come ldquoil biancordquo saragravedetto della sostanza non in maniera estrinseca ma appunto in quanto parte costitutiva diessa come la sua essenza le parti della sostanza sono infatti a loro volta sostanza Cosigravecome la sostanza prima egrave parte della specie uomo anche il genere animale non si trovaseparato da ciascun soggetto che designa e a cui inerisce524 Ma allora ancora una volta ndash aciograve vuole riferirsi il nostro pensatore ndash si dichiara sostanza ciograve che non inerisce a nientaltroe al contempo ciograve che inerisce a tutte le cose
Il complesso nucleo concettuale che qui abbiamo ampiamente analizzato si ricollega aidue punti fondamentali su cui insiste la critica plotiniana da un lato mi sembra si possascorgere una velata critica a quelloscillazione aristotelica nel conferimento del ldquoprimatordquo disostanza agli individui nello scritto piugrave antico e poi alla ldquoformardquo nel libro Z dellaMetafisica525 Uninsistenza analoga la ritroviamo poche righe sopra quando alle ll 2 8-11 ilnostro pensatore denuncia la ldquomagmaticitagraverdquo di ciograve che lo Stagirita chiama di volta in voltasostanza sono sostanza la forma la materia e il composto dei due526 in questo caso risultadifficile comprendere quale sia il tratto comune a determinazioni cosigrave eterogenee eAristotele si sarebbe limitato a elencare delle distinzioni di cui non egrave stato capace di addurrealcuna giustificazione A ciograve va aggiunto che se anche fosse possibile individuare unacollezione di proprietagrave comuni (συνάγοι 3 20) questa non potrebbe mai fondare lunitagraveautentica che nellottica plotiniana deve essere propria del genere ancor prima di questastessa collezione neacute il rinvenimento di queste proprietagrave comuni puograve costituire una
523 Come in VI 1 2 12-15 laquoαἱ δὲ πρῶται λεγόμεναι οὐσίαι πρὸς τὰς δευτέρας τί ἂν ἔχοιεν κοινόν ὁπότεπαρὰ τῶν προτέρων ἔχουσιν αἱ δεύτεραι τὸ οὐσίαι λέγεσθαιraquo524 Ancora una volta Simplicio attribuisce questa critica a Lucio e Nicostrato In Cat 48 1 ss525 Cfr Aristotele Metaph VII 1029 a 29 su questo scritto cfr supra n 8 il libro delle Categorie conferisce ilprimato della sostanza secondo il primato della predicazione in Metafisica Z il primato della sostanza egraveconferito in riferimento alla causalitagrave causa della determinazione degli individui egrave la loro determinazionespecifica che li fa rientrare tutti nella medesima specie Le due posizioni non costituiscononecessariamente un contrasto quanto una differenza nella prospettiva Su questi argomenti rimando alleanalisi di A C Lloyd Aristotles Principle of individuation laquoMindraquo 79 1970 pp J H Lesher Aristotle onForm Substance and Universals A dilemma laquoPhronesisraquo 16 1971 pp 169-178 G Reale La polivocitagrave dellaconcezione aristotelica della sostanza in AA VV Scritti in onore di C Giacon Antenore Padova 1972 pp 17-40526 Cfr Aristotele Categorie 2 b 17-18