QUANTICA SGRVenture Capital della Ricerca
La prospettiva dei Venture Capital:quali requisiti di un’impresa biotech la rendono attraente per gli
investitori nazionali e stranieri
Milano, 9 maggio 2006
1Lo sviluppo dell’innovazione biotech in Italia - Milano, 9 maggio 2006
Punti di vista
”The biotech sector in Italy is still in the embrional stage but the key elements for the consolidation of the sector are in place. Now what we need is a succesful story”.
(C.E.O. Bioxell, Facts & Trends Analysis Report 2005)
”Honestly, I cannot see any advantage in being an Italian-based company if we exclude the grants from the MIUR. The environment is not favourable, there are no Italian VC, the
burocracy is very heavy, there are no fiscal incentives, there are no fundamental players”.(C.E.O. Newron Pharmaceuticals, Facts & Trends Analysis Report 2005)
”In Italy there are only a few biotech companies which are usually small. We are still far from a well-established sector. These companies may be Universities spin-offs.
Unfortunately, in most of the cases the University, as an Istitutions, has no connection withthe biotech companies, has no technology transfer office so as to provide the right mix of
business and management competences to researchers”.(Executive V.P. CTI, former Novuspharma, Facts & Trends Analysis Report 2005)
2Lo sviluppo dell’innovazione biotech in Italia - Milano, 9 maggio 2006
Il mercato del VC in Italia
3Lo sviluppo dell’innovazione biotech in Italia - Milano, 9 maggio 2006
Trend storico in Italia
� Nel corso del 2005 gli investimenti hanno superato i 3 miliardi di Euro, distribuiti su 281 operazioni, in crescita di oltre il 100% per ammontare investito in un mercato in cui i fondi di private equity risultano sempre più attivi nel processo di riallocazione della proprietà delle imprese, così come nei processi di crescita, internazionalizzazione e assistenza al passaggio generazionale.
DATI AIFI - PRICEWATERHOUSECOOPERS
INVESTIMENTI: TREND STORICO
TIPOLOGIA DI INVESTIMENTI NEL 2005
� A trainare verso l'alto i capitali investiti nell'anno sono stati per lo più i buy out caratterizzate da un taglio di investimento compreso tra i 50 e i 150 milioni di Euro.
� È da registrare inoltre come segnale positivo anche l'incremento del numero degli investimenti, in crescita oltre che per i buy out anche per gli earlystage, e, in misura ridotta, per le operazioni finalizzate allo sviluppo di imprese esistenti (expansion).
4Lo sviluppo dell’innovazione biotech in Italia - Milano, 9 maggio 2006
Distribuzione degli investimenti
DATI AIFI - PRICEWATERHOUSECOOPERS
EARLY STAGE: TREND STORICO� Con riferimento all’early stage (seed e start-
up) nel corso del 2005 si è registrata una leggera crescita sia nel numero di operatori che negli investimenti realizzati (ammontare: 30 milioni di Euro e numero: 56 operazioni). Anche se si tratta di variazioni marginali, rappresentano comunque un segnale di rotturacon il trend decrescente degli ultimi anni.
� Anche l’investimento medio è aumentato a 0,54 milioni di Euro
INVESTIMENTI High Tech: TREND STORICO
� Il peso delle operazioni effettuate in aziende "high tech" si è ulteriormente contratto a livello di numero di investimenti (passando dal 27% del 2004 al 22% attuale), a fronte però di un leggero aumento in termini di risorse investite (che si sono attestate a poco più di 300 milioni di Euro, pari al 10% del totale).
5Lo sviluppo dell’innovazione biotech in Italia - Milano, 9 maggio 2006
Italia: Investimenti Biotech
DISTRIBUZIONE SETTORIALE DELL’AMMONTARE INVESTITO NEL 2005 (ml €)
La ridotta propensione degli operatori italiani ad investire nelle aziende hi-tech si ripercuote maggiormente sul biotech, considerato il settore più “a rischio”. Il mercato infatti ha evidenziato particolare interesse nei confronti del comparto dei prodotti e servizi per l'industria, quello dei beni di consumo e quello alimentare (complessivamente pari al 56% del totale in ammontare e al 32% in numero).
6Lo sviluppo dell’innovazione biotech in Italia - Milano, 9 maggio 2006
Investire nel biotech: difficoltà e opportunità
7Lo sviluppo dell’innovazione biotech in Italia - Milano, 9 maggio 2006
Il biotech italiano
� 163 società, di cui 73 costituite dopo il 2000 (+63% nel periodo 2000-2005)
� 8.389 dipendenti (+25% nel periodo 2002-2004)
� 2.886 milioni di Euro di fatturato (+18% nel 2004)
� 173 milioni di Euro di utile operativo
� 1.206 milioni di Euro di patrimonializzazione
� 503 milioni di Euro di posizione debitoria netta e D/E di 0,40
Nel 2005, l’Italia si è collocata al 4° posto in Europa per numero d’imprese biotecnologiche, dopo Germania (525) Regno Unito (455) e Francia (225) *
� Quadro istituzionale e normativo favorevole ed incentivante (es. status di imprese JEI in Francia e Olanda, fondi di fondi pubblico-privati).
� Sistema integrato tra imprese, poli accademici e centri di ricerca, enti territoriali e mercato dei capitali.
� Managerializzazione delle imprese e delle competenze.
Driver di sviluppo del settore:
* Fonte: Blossom Associati, 2006
8Lo sviluppo dell’innovazione biotech in Italia - Milano, 9 maggio 2006
Ma quanto è conosciuto il nostro “sistema” biotech?
� La solita nostra difficoltà di mettere a sistema esperienze e modelli consolidati: oggi abbiamo 4 bio-custer emergenti, Area di Milano, Canavese SciencePark (Piemonte), Siena Biotech (Toscana), Area Science Park (Friuli Venezia Giulia).
� “Il mercato biotecnologico italiano non è conosciuto dal 54% degli operatori di Private Equity specializzati” (Blossom Associati, 2005).
CONVERGIAMO A LIVELLO NAZIONALE....ESPERIENZE, COMPETENZE, DENARI!
COMUNICARE...DI PIU’ E MEGLIO!
9Lo sviluppo dell’innovazione biotech in Italia - Milano, 9 maggio 2006
Una NicOx in meno…
� 1996: nasce a Bresso, alle porte di Milano, la NicOx con l’idea di sfruttare in campo farmaceutico le proprietà biologiche dell’ossido nitrico (una molecola la cui scoperta ha condotto gli scopritori al Nobel) per aumentare l’efficacia dei farmaci riducendo gli effetti collaterali;
� 1999: la società, a causa dell’assenza di venture capitalist italiani attivi nelle biotecnologie, si rivolge ad operatori esteri e si quota al Nouveau Marché di Parigi;
� 2001: la società apre il Centro di Ricerche di Bresso, dove viene svolta la ricerca e vengono originati i brevetti;
� 2006: nell’ultimo mese, Le azioni sul nuovo mercato di Parigi hanno fatto un balzo del 78%, a seguito di 2 accordi con Pfizer e Merck per i diritti d’uso della tecnologia NicOx. La capitalizzazione è passata da 100 a 300 milioni di euro.
“NicOx, italiana e vincente, costretta a cambiar bandiera”,
“La Nicox è una società di ricerca con un’identità francese, un team internazionale, un capitale in gran parte americano e un motore italiano”
“Tutto ciò che ho realizzato all’estero in Italia non l’avrei mai ottenuto – ammette Garufi –. A SophiaAntipolis abbiamo una posizione strategica e la Francia sostiene la ricerca di base molto di più”.
Il Sole 24 Ore 24 marzo 2006, Corriere Economia 8 maggio 2006
Michele Garufi, amministratore delegato e cofondatore NicOx
10Lo sviluppo dell’innovazione biotech in Italia - Milano, 9 maggio 2006
USA: Performance delle società Venture – Backed
Le società Venture-Backed del periodo 1970-2003 contano 10,1 milioni di dipendenti e $1.800 miliardi di fatturato nel 2003, pari a circa il 9,4% del totale di dipendenti e fatturato USA, facendo registrare crescite
rispettivamente del 6,5% e 11,6% nel periodo 2000-2003, a fronte di una caduta del 2,3% dell’occupazione e una crescita del solo 6,5% di fatturato a livello nazionale,
“Venture Impact 2004: Venture Capital Benefits to the U.S. Economy”, studio condotto da Global Insight per la NationalVenture Capital Association (NVCA)
26%25%10%9%Healthcare Services
6%2%1%-9%Industrial/Energy
20%9%12%-1%Retailing & Media
-16%-21%-10%-26%Semiconductors & Electronics
11,6%6,5%6,5%-2,3%TOTAL
28%22%23%5%Biotechnology11%11%4%-1%Business/Financial
2%-7%5%-18%Communications
12%-2%-1%-14%Computer Hardware&Services
31%5%17%-8%Computer Software
9%6%16%-2%Healthcare Products
Crescita VC-backedCrescita NazionaleCrescita VC-backedCrescita Nazionale
DIPENDENTI FATTURATO
Fonte: Nvca
11Lo sviluppo dell’innovazione biotech in Italia - Milano, 9 maggio 2006
Un ponte tra ricerca e finanza
12Lo sviluppo dell’innovazione biotech in Italia - Milano, 9 maggio 2006
MANAGEMENT COMPANY� Quantica SGR è la prima Società di Gestione del Risparmio in Italia
costituita ai sensi del Provvedimento di Banca d’Italia del 19 luglio 2001 e autorizzata all’esercizio del servizio di gestione collettiva del risparmio.
� Quantica SGR gestisce fondi chiusi di investimento riservati per attività di venture capital rivolta ad imprese ad alto contenuto tecnologico.
� Quantica è partecipata da qualificati attori della ricerca scientifica italiana (CNR-INFM, INSTM, CSGI) e dal management.
� Quantica è sponsor da due edizioni del PNI - Premio Nazionale Innovazione, business plan competition tra atenei finalizzata all’individuazione del progetto di impresa più innovativo.
“PRINCIPIA” FUND� “Principia”, fondo chiuso di diritto italiano, investe esclusivamente in
capitale di rischio di società non quotate, che siano di recente costituzione (ovvero da costituire) e che abbiano come missione attività di ricerca e di utilizzazione industriale della ricerca stessa nell’ambito di nuove iniziative economiche ad alto contenuto tecnologico.
� Fondi attualmente gestiti: 20 Mil. Euro
Quantica SGR, Venture Capital della Ricerca
13Lo sviluppo dell’innovazione biotech in Italia - Milano, 9 maggio 2006
Fondi chiusi
� Il Fondo chiuso riservato ad investitori istituzionali può essere lo strumento utilizzato da un Venture Capital per l’investimento nelle imprese target. Il Fondo
� è autorizzato da Banca d’Italia
� regola i rapporti tra la società di gestione e gli investitori.
disinvestimento
banche finanziarie fondazioni
FONDO
RICERCA SCIENTIFICA
MGMT TEAM
QUANTICA
attività di gestione
creazione di nuove imprese hi-tech
finanziamento di imprese ad alto contenuto tecnologico
ricerca
rendimento
INVESTITORI ISTITUZIONALI
crescita occupazionale
sviluppo del territorio
14Lo sviluppo dell’innovazione biotech in Italia - Milano, 9 maggio 2006
Screening e logica di portafoglio
“From origination to investment”
� In media un VC riceve diverse centinaia (se non migliaia) business plan in un anno.
� I VC hanno in portafoglio diverse decine (se non centinaia) di imprese da gestire.
� Logica di portafoglio: su 10 start-up finanziate da un VC, almeno il 40% è destinato a fallire, il 50% consente di recuperare almeno quanto investito (o poco più) e solo il 10% (cifr. 1 impresa su 10!) ha ritorni in grado di più che compensare l’andamento dell’intero portafoglio, con un ritorno totale di portafoglio (IRR, Internal Rate Return) molto elevato.
� Sindrome di “innamoramento”: ogni target ritiene che la propria idea/tecnologia sia unica sul mercato.
ORIGINATION
419
SCREENING
3381ST PH. EV.
362ND PH. EV.
8CLOSING
5 1,2%
15Lo sviluppo dell’innovazione biotech in Italia - Milano, 9 maggio 2006
Davvero serve un Venture Capital
Regole di ingaggioRegole di ingaggio
“Compriamo” un BP e chiediamo ragionevoli “certezze” su risultati ambiziosi
� Investimento di minoranza (massimo 49%).
� Investimento cash dell’imprenditore (evidentemente non proporzionale all’investitore).
� Coinvolgimento totale, estensivo ed esclusivo dell’imprenditore.
� Visione industriale del progetto di ricerca.
� Lock-up azionario dei manager fondatori.
� Investimento in tranches al raggiungimento di milestone di progetto.
� Way-out definita al momento del closing e certa nel tempo (2-5 anni).
� Chiare regole di governance:
� nomina di rappresentanti (non esecutivi) in consiglio, nomina di presidente e un membro del collegio sindacale, nomina società di revisione;
� delega AD per implementazione business plan (allegato al contratto di investimento);
� diritti di veto in assemblea e in Cda per decisioni straordinarie e al di fuori del business plan.� …..
Sono il VC
16Lo sviluppo dell’innovazione biotech in Italia - Milano, 9 maggio 2006
Investimenti effettuati
� Tecnologia: LVAD, Left Ventricular Assistance Device
� Investimento: € 5,5 Mil.
� Compagine azionaria: Quantica (leading investor, 45%), Banca Intesa (4,5%), il management(25%), Umbra Cuscinetti (17%), Tecnobiomedica (8,5%).
� Drivers dell’operazione:
� elevato commitment e competenza del management;
� tecnologia patent-protected, già provata estensivamente in vitro e in vivo su vitelli;
� partner industriale leader nel proprio settore;
� partner bancario di riferimento;
� effetto leva del 50% su legge 388/00 Ministero Attività Produttive;
� Tempi: 8 mesi dal primo contatto (29 marzo 2005) al closing (28 novembre 2005)
� memorandum of understanding: giugno
� lettera di intenti + termsheet: settembre
� due diligence: giugno - novembre
17Lo sviluppo dell’innovazione biotech in Italia - Milano, 9 maggio 2006
Investimenti effettuati
� Tecnologia: saggi biotecnologici per l’identificazione dell’attività di farmaci destinati
alla cura delle patologie neurodegenerative
� Investimento: € 1,5 Mil.
� Compagine azionaria: Quantica (9%), Finlombarda (40%), State Street (11%), Fondatori (36%), Università di Milano (4%).
� Drivers dell’operazione:� spin-off del Dipartimento di Scienze Farmacologiche dell’Università di Milano, promosso da una ricercatrice di
fama internazionale nella ricerca sulle cellule staminali, responsabile del “Laboratorio di Biologia delle Cellule Staminali e Farmacologia delle Patologie Neurodegenerative;
� elevato interesse al prodotto/servizio da parte del mercato di sbocco;
� partner istituzionali di riferimento;
� effetto leva del 50% su legge 388/00 Ministero Attività Produttive;
� Tempi: 8 mesi dal primo contatto (30 maggio 2005) al closing (25 gennaio 2006)� memorandum of understanding: luglio
� lettera di intenti + termsheet: ottobre
� due diligence: luglio - dicembre
18Lo sviluppo dell’innovazione biotech in Italia - Milano, 9 maggio 2006
Q&A
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Stefano Peroncini, Managing [email protected] | www.quanticasgr.it