Le 3 fasi del Public Speaking

Post on 07-Dec-2014

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A prosecuzione della prima serie di slide introduttive sul Public Speaking, ecco il contenuto della seconda parte del corso. Per prima cosa vanno i dovuti ringraziamenti a Rosella Ross perché, di fatto, le slide sono farina del suo sacco (e del suo iMac). Solo che sul più bello, al momento della meritata performance, ha ben pensato di essere sconfitta da un terrificante virus influenzale e, quindi, me la sono dovuta vedere di nuovo io, solo soletto, con i miei manager :-) Ovviamente Ross avrà modo di rifarsi nei prossimi video e slide che la vedranno impegnata nella Gestione dello Stress (pre, durante e post). Venendo alle slide... Oggi si parla delle 3 Fasi del Public Speaking: decollo, volo e atterraggio. Capiremo quali sono gli strumenti ideali da usare in ogni fase, come mantenere l'attenzione e come lasciare un segno nel pubblico.

transcript

Le tre fasi del public speaking

•decollo

•volo

•atterraggio

come si decolla?

audiovisivo

immagini o musica

statistica

citazione o metaforatutti i grandi

oratori furono all’inizio pessimi

parlatori(Ralph Waldo

Emerson)

Promessa vantaggio

Fare Domande

esercizio

•ciascuno, senza far caso al contenuto di cio’ che dice, racconta quello che vuole per due minuti (giro di tavola feedback)

COME lo dite

non avremo mai una seconda

occasione per fare una buona

prima impressione!

• IN QUANTO TEMPO SI FORMA LA PRIMA IMPRESSIONE?

secondi

quanto incidono il verbale, il

paraverbale ed il non verbale nella comunicazione?

7 % VERBALE

38 % PARAVERBALE

55 % NON VERBALE

Il Volo

verbale

paraverbale

non verbale

verbale

•linguaggio contenuti

Le principali regole sono..

•CHIAREZZA

•SEMPLICITA’

il linguaggio e’ MULTISENSORIALE

Le persone possono essere

•visive

•auditive

•cinestesiche (include tatto/olfatto/gusto)

noi siamo V - A oppure K ?

•PREDICATI VERBALI POSSONO ESSERE....

VISIVIAUDITIVI

CINESTESICI

esercizio: troviamoli insieme!

Per essere comunicatori

efficacibisogna prima di

tutto saper ASCOLTARE

esercizio• preparare divisi in due

gruppi un intervento individuale di 2 minuti che esporrete a turno tra di voi: chi ascolta dovra’ cercare di individuare quale sia il/i sistema/i rappresentazionale/i maggiormente usato/i dalla persona che espone.

PERCHE’ DOVREI ASSUMERLA?

L’ Oratore e’ flessibile

•deve essere in grado di creare empatia

•dovrebbe usare tutti i tipi di predicati verbali

vedo che...ascoltandovi...

percepiscobelle sensazioni

La comunicazione sara’ circolare se si

creera’EMPATIA

paraverbale = voce

•ritmo

•velocita’

•volume

•tono

•pause

•prosodia

Una sola regola...

•VARIARE!!!!

esercizio

•TELEVENDITA (VARIARE VOCE -decollo)

non verbale

essere se stessi

POSTURA

•SCOGLIO CONTRO MAREA

OCCHI

•SGUARDO DEMOCRATICO

MIMICA FACCIALE

SORRIDERE

GESTUALITA’

•MANI SOTTOLINEANO CONCETTI IMPORTANTI

PROSSEMICA

•USO CORRETTO DELLE DISTANZE NELLA COMUNICAZIONE

“Non c’e’ meno eloquenza nel tono

della voce, negli occhi, nell’atteggiamento

che nella scelta delle parole”

(Francois de la Rochefoucould)

L’efficacia della comunicazione

e’ data dalla congruenza tra

verbale paraverbale non verbale

esercizio lettura creativa

in fase di atterraggio

lasciate sempre un messaggio!

come si atterra?•AUDIOVISIVO/CITAZIONE

METAFORA

•VANTAGGIO NELL’UTILIZZO DI CIO’ CHE SI E’ IMPARATO

•RIEPILOGO INTERATTIVO/FEEDBACK

•INVITO ALL’AZIONE

esercizio del perdono

•preparare individualmente un breve intervento che ricomprenda le tre fasi e condividerlo

•decollo, volo, atterraggio

la qualita’ della nostra vita e’ in diretta proporzione alla

qualita’ della nostra comunicazione

(Antony Robbins)