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112
LUCH1;Zli1.: UL! (1071 - 197D) DilGGIC) ln by A' Josie Agostinel1i-0ilvDillO .' 1 A thcsis submi ttec1 to the li'acu1 ty 0 f Gracluate t .studies and ReGcarch in partial fulfl1ment of the requiremente ['or the deer\3e of Haster of Arts . " } 1,)epartment 0 f Italian NcGi11 Unl versi ty l'1ontreal. © August 1981. , '. 1 \ ..
Transcript

LUCH1;Zli1.: UL! P,';W~('ljJ\GCIC

(1071 - 197D)

DilGGIC) ln BIDLluGl~J\jï'J.A CRI'~lCJ\

by

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A thcsis submi ttec1 to the li'acu1 ty 0 f Gracluate t .studies and ReGcarch in partial fulfl1ment of the requiremente ['or the deer\3e of Haster of Arts •

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Josie Agost1nelli-5ilvano

LUCREZIA: UN PERSONAGGIO'

NELLA STORIA DELLA CRITICA

(1871-1978'

,Saggio di Blb1iografia critica

Master of ~rts

, .

The character of :Lucrezia is exceptional at ·least in sixteenth-

century Italiân_ com,edy. The evolutio~ of cri ticism concern1Qg the

whole play 15 'in direct relation to the recognItion of the importance

and comp1exity of this character. Through an analysis of the various

critica1 interpretations of the c,haracter of Lucrezia, we have thus

attempted ta trace the evolution of> cri tlc1sm on Niccolô Machiavel l i' s "

Mandrago1a, ovèr the last one hundred years: from an initial phase of

psychologically and mo-ralistically based cri ticism (wi th sorne socio-

historical overtones) , through a phase in which the profound seriousness . of the play and it5 relatlOn ta the po1itlcal thought of Machiavelli are

• empha~ized, to interpretat{ons of symbolical character, that

paradoxlcally' exaggerates the seriousness of the cornedy.

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Josie Agostinelli-Sllvano

,LUCREZIA: UN PERSONAGGIO

NE.LLA STORIA DELLA CRlTICA

p87l-l978)

Saggio dl BibllOgrafia cri tica

Master of Arts

A travers l'analyse des Jugements critiques du personnag.e de Lucrezia, .,

nous avons tenté de reconstruIre la ligne de développeme.nt de la critlque -

extrèrnernent vanée et compl'exe - sur la Mandrag6'la ae Niccolo MachIavel li ,

au, cours des derniers cent ans'. Le personnag'e de Lucrezia présente des , ' ,

oaracténstiques :t"'f'-è..&--particullères et même exceptlOnnelles, du moins pour

ce -qui est de la comédie du XVIe slèc)e. C'est préci;iémen1 en relatIon à

l'importanl;;e accordée à ce personnage et à sa problêma ticlt~ qu'Il es t

poss Ible de saisIr l' êv·olution de la critique sur toute' la comédie: d'une '.

cri tIque de type psycholog.ique et moraliste à, fond histÇ>rique et sOClal

vers une cri tIque qui insiste sur le sérieux de cette comédIe et sur son

rapport avec la pensée politIque de Machiavelli, pour arrlVer - èn soullgnant

et m~me en exagérant le sérieux de la comédIe jusqu'au paradùxe - à des

lDt~rprê.tations de type symbolique.

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Joslet Agostlnelll-Slivano '0 .'

" LUCREZ~A: ,UN PE RSONAGG ra

, ~ Î\~ NELLA S'FORIA DELLA CRIT! CA

\~ 1871-1978)

Saggio dl Bibliografia critica

, Master of Arts

Attraverso' 1 r analisi deI giudl'Zl critlci intorno al personagglÇJ . ~

di Lucrezia, abbiamo tentato di ncostruire la lmea di svlluppo della

critlca - estremarnente varia e eompl~s~~ - intarno alla Mandragola di

\.\ . \ Nieeolo Machlavelli, negli ultimi cento anm. Il personagglo d~ '.

\ Luerezia presenta delle caratterls'tlche singolari e, per quanta r\~u~da

la c~mmedia deI Cinqueeento, addIrittura eccezionali. Dra, è appunto ~ \

relazlfne al riconOsClmento dell' importanza dl questo personagglo e

della s~ problematlcltà, ehe si veriflea la spostamento della crltiea ." j

, di tutta la commedia da una fase p~icologica e moralisti~a a sfondo

starlCo sociale, ad una fase ln CUl Sl inslste sulla pro fond a serietà

della commedia - tutt' al tro che un Innocuo "badaluceo\' - e sul rapporto

fra dl essa e 11 penslero politico deI Machiavel li, fino ad arnvare,

s~tolineando 0

in-t)rpretaz ioni

anche esasperando flno al paradasso tale serietà, ad

di tlpO simbolieo.

1"

\, !

INTRODUZIONE

Il tentativo di isolare un personaggio nella storia

della critica va ihcontro ad una difficoltà fin troppo

ovvia. Se,. infatt:i, la critica intorna alla Mandragola si

·ricollega spesso inestricabilmente all'interpretazione

gene~ale dell'opera e deI pensiero deI Machiavelli, una

difficoltà di questo genere si incontra, moltiplicata,

quan~o si tratta ~i un personaggio della commedia. Abbiamo

tentato di evitarè~ per quanto ci è stato possibile, tale

diff~coltà, fermandoci, dovunque ci è'sembrato necessario,

e s~a'pure brevemente,' sul contesto critico, nel quale si

inserisce l'interpretazione deI person'àggio di Lucrezia.p

'Del ;esto, l'interesse del~ro tentativo sta proprio

almeno cosi ci è sembrato --- nel fatto che, fissando

l'attenzione sulle varie interpretazioni cri tiche di questo

person~ggio, è possibile metter meglio in evidenza la linea

d:: fVilUPPO deila critica intorno a tutta la commedia.

2

Il personaggio di Lucrezia presenta delle caratteristiche

singolari e, per quanto riguarda la commedia deI Cinquecento,

" l

\

(

addirittura eccezionali. Lucrezia appare poche volte sulla

scena, in tutto quattro volte (III.IO,11;V.5,6), per"un.

totale Q.i diciotto bat~d eccezione della :r5rima,

brevissime. La dichiarazione, di importanza decisiva, che

essa fa a Callimaco, non è pronunciata nella scena da lei " -stessa, ma riferi ta da Callimaco. Nonostante la sua poco

frequente presenza sulla scena, 'essa costituisce il centro

di tutta l' azione.' 1

cià potrebbe esser di per sé non trappo "

significativo, se si considerasse la Mapdragola commedia di

carattere, piut\osto che commedia d'intreccio, applicando

alla commedia una distinzione, frequente soprattutto nella

cri tica dell' ottocento, già m~sa in questio'ne, per quanto

riguarda la commedia deI Machiavelli, già dal De Sanctis.

Ma \ anche a voler ricorrere di nuovo a tal'e dis\inzione,

rimane il fatto --- ed in questo consiste la m~ggiore' singolarità deI personaggio di Lucrezia --- ,che\la commedia

:Si conclude con il colpo di scena deI suo ,mutat~\ atteggia-

~ mento, "per cui essa 'appare come il vero deus ex machina

della si tuazione. Essa finisce co's:L per imporre ~gli avvenimenti il confrollo della sua vOlontà, e introduce un

\

elemento di sorpresa, effettiva, ad un livello di profondità

del tutto eccezionale nel'teatra dell'epoca.

Ce n'è abbastanza per spiegare la grande varietà dei

giudizi critici e ia lorD polarizzazi,o'ne intorno a questo

personaggio~ La cri tica appare ~i visa fra la condanna . '-

(per es., Graf 2, Villari 4, Marcazzan 21, Cavallin~ 59) e

," -

3

- la difesa, deI suo compor~amento (pei' es., Bor~ogJloni 3, '{'

,:1

Giovagnoli 7, Sanesi Il, Tommasini 12, Osimo 13, G.A.Levi 15

e 22, E.Levi 16, B~asucci 39, Pandolfi 40, ecc.),

considerato ora come esempio tipico della corruzione

• dell' epoca, ora come l'unico esempio di onestà in un mon do 0

corrot~o ; ora denunciato come prova di superficiali tà e

di 'debolezza; ora giustificato come conseguenza di un

matrimonio sbagliato, 0 esaltato come esempio di coraggio, •

di digni tà e di forza di caratter~. Tipica, a questo

proposto, la polemica che si svolse negli anni '30 fra il

Marcazzan, acôarii to detrattore di Lucrezia, e Giulio ,

Augusto Levi. Né clè maggiore accorda circa la coerenza

(v. per es. Russo 26 e Blasucci 39) 0 11 inco erenza deI suo

carattere ~ v. p~r .es." 01 tre al soli to Marca:zzan, anche

Chabod 25), 0 anche circa 11 effettivo verificarsi in lei

di un vero e proprio mutamento dlanimo, e ancor mena circa

il moti vo e il signi ficato di tale mutamento.

E· tuttav::ia, nonostante il grande divario delle

opinioni, mi sembra che'sia possibile mettere un certo

ordine nell' apparente caos della lorD varietà, e individuare,

come ho già detto, una linea di sviluppo nell' interpretazion't::

critiê~ di questo personaggio e --- per effetto della sua

stessa singolari tà - di tutta la commedia. cià è

possibile, a condi~ione che si te1fga conto degli scritti'

cri tici più signi.ficativi e che si metta in eVidenza, per ~

ciascuna frase, al di là di una considerazione dispersi va

J''..,

1 ~,

..

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\

dei particolari~ dove batte l t accento "della cri tica.

La critica della fine dell'Ottocento, nei suoi

. maggiori rappresentanti, come il Graf ("'2), il Villari (4) e,

almeno in parte, 10 stesso De Sanctis (1), pur~ variando

s:nella difesa e neila condanna di Lucrezia, tende a

trascurare il suo mutamento d' atteggiamento 0 a diminuire'

l timportanza, splegando, ed eventualmente giustificando ,

tutto (è questo, per ésempio, il çaso deI Giovagnoli,7) con

la società d'el tempo, con la corruzione diffusa dovunque,

che il teatro dell' epoca, e la Mandragola in particolare,

rifletterebbero fedelmente~ Il mutamento è apparente: esso

non fa che ri velare la superficiali tà della morale e della

rel;i.gione deI tempo. ~i trattq di una cri tica èhe si muove

su un piano psicologico e" 'etico-sociale. Pur rimanendo su

-questo stesso p!Lano, i cri tici dei, primi anni deI Novecento,

in polemica con i loro predecessori, rivend~canô la forza'

di carattei'e e la serietà di Lucrezia, mettendo in rilievo

il suo mutato atteggiamento alla fine della comm~dia e ,

spiegandolo cqme il ri'sul tato . della virtù delusa e tradita

5

" -da tutti: si vedano soprattutto, cri tici come il Sanesi (11),

: ~

il Tornmasini (12), 1 'Osimo (13), i cui seri tti furono

pubblicati nel secondo decennio deI Novecento. ('

La critica' degli anni successivi insiste sempre di più

sull 'importanza del- rnutamento di Lucrezia, sulla sua

problematicità, che richiede una spiegazione più complessa,

più profonda. La decisione finale di Lucrezia rappresenta

"

, ,

~ .' tJ

"'-0 ~1 trionfo della vi~tù machiavelliana. Alla splegaziane d~

carattere et~co-sociale si sash tu.isce ara/una .spiegazione

0- tèoric?-poli tica, che riprende e ribadisce il tema, già

introdotto dal De Sanctis, della stretto rapporto :(ra 11

Machiavel1i della Mandragola e quello delIe ope:r;,e, maggiori,

come il Princ'ipe e i Discorsi. Il maggiore esponente di ,

./ questa cri tica è senza dubbio il Russo (26), e d' al Russo '">."

risalgono, direttamente 0 indirettamente, esplicitamente 0 , . . imp1icitamente i critici successivi come 10 Hale (34), il

1 . Luciani (35), il Borsellino (per ·10 mena nelI' introduzione

alla sua edizione delle Commedie deI Cinguecen tO'l, 37, del

, " .1962), il ,Blasucci, (39)-, il Catalan'o (41), il Bondanella

(48), fino al Baldan, con uri saggio deI 1978 (62).

Ma intanto una nuova tendenza cri tica si viene

affermando. Se la cri tica deI Russo, e di co1oro che a lui

si ispirano, abbandona il pi~o ,etico-soèiale e sli tta dalla • t

psicologia, nel senso corren t~ della parola, verso una specie . ,

di psicologia IItrascendent8.J.e," e cioè verso una ri-

costruzione psicologica fondata sui presupposti di carattere

teorico:"po1itico deI pensiero ma.chiavel1iano, carêtteristi,ca ,

della cri tica dell' ul timo ventenni.o è la tendenza

all 'interpretaz~àne di tipo simbolico, Mi riferisco

naturalmente anzi tutto alle interpretazioni di ,tipa

smaccatamente allegorico del Sumberg (36) J che risa1.e al f

1961, e del Parronchi (38), e successi vamente a quelle più \

caute e più sotti+i di critici come il Vanossi. (51)\, che

-

.'

7

\ vede nella trama amorosa la metafora di una vicenda politica;

o l'Aquilecchia (52), che sottolinea la presenza nella

commedia, soprattutto verso la flne, e nel persona~gio di

Lucrezia, di elementi del slmbolismo cristiano circa la

mandragora; 0 il Ferroni (54), che vede nel mutamento

finale di Lucrezia il rovesciamento slmbollco 'dl valori

mistici e rituali.

Interferenze fra queste varie.tendenze della critica non

ID'ancano certamente. C'osi, per esempio, l'interpretazione

simbolica è anticipata, ma ln forma lpotetica, dal Guerri '" (23) nel 1932, mentre il Bacchel~i, nel 1960, sembra tornare

ad un'interpretazlone del tlpO di quella del secondo

dec~nnio del Novecen to, m.8. con qualche eco dell' interpreta-"

zione del Russo j e:hl Cavallini (59) e II Napoleone (61)

ritornano al tema della so~ietà corrotta, ma anch'essi con

echi di tendenze erm~neutiche più recenti. Tipico per

tutti il caso del Baldan, l'ultimo critlco da noi studiato,

che si rlfà chiaramente al Russo, ma conclude il sua studlO

cdn l' affermazione piuttosto avventurosa, nello stile della

critlca più recente, che nella lare prima notte d'amore

Callimaco e Lucrezia celebrano un matr~~lo, che rimarrà

segreto fino alla morte di Nicia, preannunciata da certe

'parole di Callimaco, il'quale --- secôndo il Baldan --- farà

del sua meglio per venire in aiuto alla divina provvidenza,

f~cendo morire l'incomodo marito, forse di veleno. ~.

Interferenze di questo genere, inevitabili per la

complessità stessa dell'argomento e pet il diverso impegno

e la diversa origine e motivazione dei varl critici, non

mettono veramente in quest~one la linea che abbiamo tentato

dl tracciare --- Sl potrebbe dire che addirittura la

confermano, per la consapevolezza, implici ta 0 es~licita,

c~e l critici, per dir cosi, divergenti sembrano avere di

essa. Tale Ilnea coincide con la linea dl sviluppo della

critica lntorno alla Mandra~~la. El, infatti, proprio in

relazlone al rlconoscimento, sempre PlÙ insi?tente e declso,

dellllmportanza deI personagglo di Lucrezia e della sua

problematicità, che si verifica 10 spostamento della critica

dl tutta la commedia ùa una fase pSlcologica e moralistica

a sfondo storico sociale, ad una fase in cui si insiste

sulla profonda serietà della commedia --- tutt'altro che un o ,

innocuo "badalucc6" - e sul rapporto fra di essa e il

p~nslero polltico deI Machiavelli, fino ad arrivare, sotto­

lineando 0 anche esasperando flno al paradosso tale serietà,

ad interpretazioni di tipo simboli'èo.

* * *

La straordinaria importanza deI De Sanctis nella storia

della critica italiana e la sua persistente influenza anche

su quella più recente .ci hanno, indotti a cominciare questa

bibliografia crftlca con le pagine da lui dedicate alla

Mandragola, nella ~toria ùella letteratura italiana.

Abbiamo proseguito in ordine cronologico fino al saggio del

f)

\ ' «

.\

.;

Baldan, pubblicato nel 1978 •. All'interno di ogni anno

abbiamo adottato l'ordine alfabetico. Abbiamo avuto.cura di

indicare sempre la prima pubblicazione delle opere prese in

esame, e qu~~o ci siamo serviti di un'edizione diversa, ne

abbiamo data l'indicazione fra paren~uadre. Soltanto o

ln vla eccezionale, abbiamo incluso prefazioni alle varie

edizioni della Mandragola, storie'letterarle, ~torie deI

teatro, eCCe Non ci siamo prefissl una cqmpletezza che

avrebbe corso il rischio di esser superflua. Abbiamo voluto '1

piuttosto presentare un quadro significativo della critica,

rappresentatl vo di "tutte le varie tendenze. Hel rinviiy

uno scritto al~'altro abbiamo adoperato, indicandolo fra

parentesi tonde, il numero d'ordine, con CUl tali scritti

appaiono nella nostra rassegna. Ci siamo limitati a pochis-

simi rlnvii di carattere specifico. l punti di contatto fra

i vari critici sono troppo numerosi e troppo evidenti perché

possano, 0 debbano, essere indicati ogni volta. Le pagine

che pre~dono, nelle quali abbiamo cercato di tracciare una

breve storla della critica, sottolineando i punti di contatto

e le differenze fra i vari critici, suppliscono'con evidente

vantaggio a tali omissioni. Abbiamo aggiunto alla fine un

indice dei nomi, che ci sembr~ pdssa' rend~re pi~ facile

l'eventuale consultazione dl questo saggio di bibliografia \'~,

cri tica.

-----------

''\>

1871

1. Frances~o De Sanctis. Storia della letteratura

italiana. '2 voll. Napoli: Morano, 1870. Q;' questa la

data sulla copertina dei due vo1umi: ma il primo usci

effettivamente neII'estate deI 1870, mentre il secondo, nel

quale Sl trova il ca'pi tolo sul Machiavelli, terminato alla

fine deI 1871~ apparve ~Il'inizio deI 1872. V. la nota

introduttiva di Carlo Muscetta, nell'~dizione Einaudi, ,<

Torino, 1958, rlstampata più volte: cito dall'edizione deI

1975, p. xv, che è l' edizione da me adoperata. La part,e

sulla Mandragola si trova a pp. 595-604; per Luçrezia,

v. pp. 598, 606, 602-03~

Il De Sanctis comincia l'analisi della Mandragola con

un paragone con la Calandria. Mentre nella Calandria

l'intreccio è dominato dal caso, nella Manaragola "niente

J0

è lasciato al caso": "Machiavel1i concepisce la commedia,

come ha concepito la storia. Il suo mondo comico è un gioco

di forze, dotate ciasc~na di qualità proprie, che d~bbono

condurre lnevitabilmente al tale risultato. L'interesse è

percio tutto nei caratteri e nel loro sViluppo" (p. 597).

l caratteri più importanti sono, 'per il De Sanctis, Nicia,

da una parte, e fra Timoteo, dall'altra. Ma "l'obbiettivo

\

dell'azione comica ~ la moglie, 'virtuosissima e prudentis-

sima donna, vera Lucrezia" CP. 598). Servendosi della

terminologia deI Principe --- il che mette in evidenza la

stretto rapporto istituito con ~l pensiero politico deI

Maehiavelli - il :De Sanétis afferma· che, Lucrezia deve , 0

esser vinta "non con la forza, ma con l' astuzia" CP. 598).

J l

E cio proietta nell'azione comica "una luee fosea," nella

quale si riflette la corr~zione di quella società, osserv~ta i

dal Machiavelli con "alcun c~e di tristo e di serio," con

quella s~essa "spaventevole fredçiezza con la quale ri trae

il principe, 0 l'avventuriero 0 il gentiluomo" (p. 603).

Lucrezia è la vittima di questa società,di questa corruzione.

Tanto il frate, che dovrebbe rappresentare la fede

religiosa, quanto la madre, 'che dovrebbe rappresentare

l'affetto Slnçero ed onesto, c~rcano di corrompere un'anima

sana, fragile e virtuosa. Il frate, un uomo senza scrupoli,

si serve di esempi tratti dal Vangelo e Qalla Storia Sacra.

La madre, accecata da una "ignoranza superstiziosa," aiuta

il frate a portare avanti il t~rpe negozio. E L\lcrezia è ,

vin ta. Nessun aecenno alla decisione finale di Lucrezia di

accettare Callimaco,come suo amante per sempre~essuna indicazione circa il modo come dovrebbe essere interpretata.

1878

2. Arturo Graf. liTre commedie i taliane deI

Cinquecento." Studi drammatici. Torino: Loescher, 1878,

pp. 83-162.

. ~-_ ... ...,.-.-

, , ,~

(

" . l "

, 'Per Lucrezl"a, v. pp. 140, 158-61.

Il Graf dedlca all'analisi della Mandragola quasi .,.

cinquanta pagine. Egli inizia l'anal:isi col paragone fra

la Mandragola e la Calandria. Stabilisee 'poi un legam~ fra

la Mandragola e le opere poli tiche deI Nachiavelli. L 'ldea J'

o 10 spirlto che annoda questo leg~e è la politica. La

Mandragola rientra in questa visione politica in quanto

anche in essa -il Machiavelli "rlmpiange di dover contemplare

l~ corruttela sf~rmata e crescente" (P. 12B) della società'~ " ",:1"

italiana. La ragione p~ecipua di questa corruzi~ne è la

"perversione deI sentlmento religioso" (P. 128). Il Graf

eS}9one poi la trama, discute l' aspetto satlrico e" osceno •

~della commedia e infine esamina minutamente -il dramma e i > ,

, personaggi. L'importanza del discorso sul personaggio di

Lucrezia consiste ne,! fatto che essa, come gli al tri !" , .. ~

personaggi e quindi tutta la commedia, è collocata dal Graf , "-

nella visione poliJriico-sociale deI Machiavelli: "il

Machiavélli considera con mente di politico tutti i fatti

della vi ta sociale. Una religione corrot'ta è anzi tutto per " lui un male politico, 'e, come tale, con agni sua passa il

combatte" (nota l a p. 156).

LucreZia non sénte intimamente la religione, i suai

sentimenti religiosi sono superficiali. Il Graf non ha

parole di compassione per Lucrezia, anzi la tratta con

moIta durezza. Egli afferma che Lucrezia ci è rappresentata

come una sposa onorata e fedele a~ marito, una donna onesta

., \

. .

" ,

~

e tan~o pudica ch~ Callimaco vede in questa suà onestà un

grande ostacolo. Quindi noi siamo portati a compiangere /

Lucrezia come vi ttima innocente. Ma, "tale compianto ella

non meri ta" (P. 158) ~ Lucrezia accetta came amante Callimaco f

dopo che q~est'ultimo le ha palesato l'inganno e il suo

amore, perché essa non ha la forza di rifiutare quelle c" il

cielo le ha comandato, e non ha avuto il coraggio di

sottrarsi all'aut'orità deI confessare ~ della madre:

"poiché l' astuzi.a tua, la sciocchezza deI mio mari to, la

se~plicità di mia madre e la tristizia deI mio confessora

mi hanna conootta a fare quello che mai per me medesima

arei fa~to, ••• non sono sufficiente a recusare quello che'l

cielo vuole che io accetti" (V.4). Quindl la ~ua virtù di

prima non era vera virtù ma soltanto mancanza di colpa. Il

Graf dice, "la sua è scimuni ta santi t'à e una santa

scimunitaggine, che guai que~ giorno ch'abbia a trovarsi a

qualche cimenta" (p. 159).

Lucrezia è debole, influenzabile e indecisa, e un vero

. sentimento religioso non pua sUBsistere in un'anima che

segue i dettami qegli al tri,. Addiri ttura il Graf mette la

religione di Lucrezia alla pari della religione deI frate: _

"la religione di lei fa bella accompagnatura alla religione

deI frate, anzi è con q~ella una medesima cosa. La

religione deI frate consiste nel dir l'uffizio ••• la "

religione di Lucrezia consiste nel ••• confessarsi con

salutifera frequenza" (P. 158). Quindi la cosciénza di

"

, " " "

/

Lucrezia consiste di un bagaglio pieno di superstizioni, 1

dubbi, esi tazioni, e paure. / Il su-o equilibrio in~tabile }

!

crolla al primo urto, "e la madonnina si trasforma in

amasia" (P. 160). La superstizione le fa accettare, senza

scrupoli, l' adu1:_terio. Secondo lei, un comando divino non

si pua disobbedire. Abituata ad avere una guida che deeide

in sua vece, essa si dona a Callimaco. La sua coscienza

non soffrirà ed essa potrà v~vere placidamente col marito

e con 1,1 amante, che IIla celeste disposizione" le diede. E -,.---....~"" .......

sè""'a vol te essa sentirà la vbee de42-a sua coseienz~, qualche

preghiera 0 elemosina al frate dissolveranno ~ suoi dubbi; e

poi "le opere contan poco, la fede è quelia che salva"

(P. 161).

Il Graf stabilisee un rapporta fra Lucrezia e la madre.

Alla: fine Lucrezia incomincia ad assomigliare a sua madre:

" ••• ella è sulla 'via di diventare, come questa fu già, una

buona compagna, parata sempre a prendere il mondo come

viene, purché non si gravi la coscienza" (P. 161). Egli \si

ferma sulla coerenza deI carattere di Lucrezia. Il suo \ ,

carattere è coerente, perché l'uni~o mutamento è il 1 ."

passaggio dalla timidè,~za di prima alla franchezza di dopo.

Q~esto, secondo il Graf, non è che un cambiamento 1

"l~evissimo" (P. 1.61). Lucrezia ha seompre avuto un

sentimento superficiale della religione ed è sempre stata

debqle di. carattere. Il Graf iqti tuisce un paragone fra la

Lucrezia fiorentina e quella di Roma. La scelta deI nome

-;

/

/

\ \

15

Lucrezia per descrivere una donna virtuosa, è ironica

~pirché le Lucrezia fiorentine sono diverse da quelle di

• Roma., oLa Lucrezia della leggenda si "uccide, mentre la nuova

Lucrezia àcconsente all'adulterio. *

1881

3. John Addington Symonds. Renais~ance in Italy.

Londra: The Ballantyne Press, 1881. ~dizione adoperata:

1937, I, 93-167.~ P~r Lucrezia, v. pp. 143-45.

I~ Symonds afferma che la Mandragola offre al lettore

contemporaneo un quadro sinistro e repulsivo della vita

, fiorentina del Cinquecento., Passa poi all' esposizione qella

trama e ad una breve analisi dei personaggi. Il discorso

sul personaggio di Lucrezia è introdotto per dimostrare

come inevîtabilmente una donna virtuosa si corrompa in una "

società corrotta.

Lucrezia è ~na donna bellissima'che possiede un fascino

irresistibile. Essa è pure'una moglie che adempie questo

ruolo mirabilmente. Lucrezia è la moglie perfet.ta, ' fedele, .. obbediente e assennata. Queste caratteristiche positive

" proibisc,ono a Luc~ezia di accettare, in un primo momento', il

\ piano di dormire con unD sconosciuto. Abituata a non

ribellarsi, Lucrezia rivolge tutta la sua attenzione al

piano propostole e 10 trova disgustoso e detestabile:

. '

,

J H ••• questa mi p'~re la più strana, di avere a sottomettere el

corpo mio a questo vituperio ••• " (111.10). Lucrezia accetta f

il piano perché è debole e non riesce a sottrarsi aIle

sofisticherie deI frate e aIle pressioni della madre.

Nondimeno ,Possiamo anc,ora scorgere in lei la voce della

savi~,zza e délIa diri ttura. Essa accetta poi "il piano, mal-

volentieri, "10 son" corttenta; ma p.on credo mai essere viva '-

domattina" (III. Il). Nell' accettare Callimaco come aman te,

Lucrezia mette da parte la sua debolezza e la' sua renitenza.

Il Symonds nota un contrasto nel carattere di Lucrezia. 'Da

moglie inespugnabile, virtuosa, fedele, ubbidionte, debole e

savia Lucrezia diventa una moglie risoluta, forte,

responsabile e certamente corrotta. La vita fiorentina e la

società deI Clnquecento era indecènte e corrott~, e cosi

anche Lucrezia, donna deI sua tempo, alla fine si compiace

della sua corruzione.

1882

4. Pas~~e Villari. Niccolà Machiavelli e i suoi,

tempi. 3 voll. Firenze: Le Monnie~, 1877-82. III (1882).

I~~dizione adoperata: Milano: Hoepli, ,III, 1897, 149-64J

Per Lucrezia, ~. pp~ 152, 159.

La Mandragola è doppiamente importante. Essa ci' fa '

conoscere "il genio comico deI Machiavelli e il concetfo'

ch 1 egli, s'era formato della società deI suo tempo" (p." 151) ~

J,

\.

..

1 .

/

Il discorso sul pe~onaggio ai Lucrezia è introdotto per

dimostrare il IIvuoto orrendo, spaventoso che è nella

coscienza di tutti, If per cui li vediamo "passare dal bene al

male, senza quasi accor?ersi di mutare ll CP .. 159).

17

La spiegazione che viene data dei motivi per ~Ui Lucrezia non vuole accettare in un primo momento il piano di

dormire con un ignoto, èche Luc.rezia è una donna buona ed

onesta. Il Villari nota: Illa sola persona che ~ppare onesta

è la giovane sposa" CP.' 159). L ranima virtuosa e semplice

di Lucrezia non sa persuadersi che un uomo debba morire per

disonorarla. Essa non comprende il ragionamento fattol~

dalla madre, "ma di tutte le cose che si son trattate,

questa mi pare la più strana ••• " (111.10). Essa accetta poi

il piano perché non ha una sua propria volontà. Anche se

prova orrore e cerca di dibattersi e di resistere alla madre

e al frate C "a che mi conducete vOi, padre?1I 111.11), m~ssa

dinanzi ai sofismi,del confessore, cede. Lucrezia è,dunque,

un essere debol'e, languido e senza voloptà. E se alla fine

accetta Callimaco come amante è perché in lei, come negli

altri personaggi, c'è un vuoto interiore: l'inconsapevolezza

del cammino che porta dal bene al male. Seguendo i precetti

(dettatil'€ da àl tri, Lucr~zia non si rende conto delle sue

azioni; cosi non solo si rassegna, ma si compiace nella '

nuova situazione d'immoralità.

l

, 1

~ r,

c, ~ • 5. Adolfo Borgognoni. "La Mandragola." Domenica

letteraria, l (1882). ~dizione adoperata: Disciplina e

sp'ontanei tà dell' arte: Saggi letterari. Bari: Laterza,

1913, pp. l09-123~ Per Lucrezia, v. p. 122.

Al1'inizio deI saggio, il Borgognoni afferma che il suo

scopd è di rive~ere il ~iudizio critico deI Villari (4).

Nel contesto di questa revisione, egli sottolinea la

lInaturale,zza nei caratteri e nel dialogo" CP. 122). Ogni

personaggio usa la lingua abi tuale vi v$. nel suo amblcnte.

Gosi pure Lucrezia utilizza il linguaggio usato da ogni

donna~el ~uo ceto. Essa non comprende come un uomo debba

morire per disonorarla e si esprime con un linguaggio vivo: "

"io ho sempre mai dubi tato che la voglia chê Messere Nicia

_;:-,!1a, d' avere figliuoli, non ci, faccia fare qualche errore ••• " 1

. ~èIII.lO). La sua lingua è semplice, dolce e fresca, adatta

alla sua squisita e commovente ingenuità. Essa cerca di

d,ibattersi contro i ragionamenti sofistici deI frate: "che

cosa mi persuadete VOi?" Finalmente Lucrezia cede ma molto

mal volentieri: "io sqn contenta; ma non credo mai essere

vi va domattina" (111.11).

1887

6. Ruggero Bonghi. "Le nostre commedie deI secolo' XVI ~

e un dramma francese deI XIX." N1.:1.ova antologia, XCI (1887),

209-24.

\

Ill,

,Per- Lucrezia, v. pp. 212-13.

Il saggio è stato scritto in occasione della rap­

presentazione della Mandragola e di al tre commedie del

Cinquecent9 a Torino. Queste commedie, secondo il Bonghi,

non av~ebberp dovuto essere rappresentate a causa della lorD

osceni tà. , Egli è, pero, più cauto nel condannare là .,. Mandragola. Lô spirito comico della commedia non si basa

sUll'oscenità. Lucrezia, sulla quale il Bonghi si ferma

Brevemente, è un ~sempio,dellà tematica amorosq della com­

medià. Essa è ingannata e disonorata dal frate e dalla

l J_ ,-

madre unicamente per soddisfare l'amore carnale di Callimaco.

E' vittima della sua società e di un amore animalesco.

l' amore, ri tratto n,ella Nandragola, non è che il "ri trovarsi

una persona d'un sesso accanto a una dell'altro" CP. 213).

G (

7. "Raffaele Giovagnoli. "La Mandragola di Niccol0 j

Machiavelli." Nedi Vazioni di un broniolone. Roma: Perino,

1887, pp. 301-406. -

Per Lucrezia, v. pp. 311, 328, 337, 354-55, 365-73.

Il Giovagnoli dedica oltre cento pagine all'analisi o ,

della Mandragola. La Handragola e per lui un '.Elpera d' arte

dove appaiono pure le idee deI Machiàvelli pensatore,

politieo e filosofo. In un'attenta analisi dei personaggi,

il Giovagnoli mette tn rilievo la loro naturalezza e veri tà.

Anche il personaggio di Lucrezia è un esempio di cio.

Il rende palese il carattere di Lucrezia

..

anche prima che essa appaia sulla scena. oCallimaco trepida, ,

perché "in prima mi fa guerra la natura di lei, che e

onestissima ed al tutto aliena dalle cose d' amore ••• " (1.1). , . La conosciamo quindi come una donna non solo dolce, bel1a e

soave, ma pure buona, onesta e pia. E questo spiega perché,

in un primo momento, essa non vo&;lia"accettare il piano di

dormire con uno sconosciuto. Lucrezia è una donna che non

ha passioni da soddisfare. Il ruo istinto pudibondo non'vuole )

commettere 0 quella bestiali tà e la sua COSClenza one'sta le

ispira parole' persuasive: !fio hG sempre mai dubi tato che la

voglia che Hessere Nicia ha, d' avere figlluoli, non ci

faccia fare qualche errore ••• " (III.IO). Essa accetta poi

il piano perché è debole e dominata da dubbi religiosi. La

rassegnazione è la naturale inclinazione del sua animo.

Anche se Lucrezia è "l'unica persona veramente sana, vera-

mente onesta dellaq commedia," anche se essa "lotta accanl ta­

mente, spinta dal sentimento puro della sua pura coscienza,

contro le insidie che le si tendono da ogni parte" CP. 355),

alla fine è vinta'perché tutti quelli che la circondano, il

marito, la madre e particolarmente il frate con la sua

autorità e i suoi ragionamenti sofistici, hanno voluto fare

di lei un'adultera. Ai ragionamenti deI frate, es sa

reagisce col suo buon senso e col SUD pudore naturale:

"parlate voi davvero, 0 motteggiate?" (III.ll). Alla filfe

essa' si "sottomette più che non aderisca," ma ha ancora un

resto di pudore: "lO son contenta; ma non credo mai essere.

• \

"

viva domattlna" ( Luèrezia profferlsce pOl II suo

ultimo grido, che esprime gli scrupoli, le paure ed i dubbi

della sua coscienza: IIDio m' aiuti e la Hostra Donna che io

non CàPlti male!" 011.11). Arrivato il nf'omento in CUl si

deve mettere a letto, essa si dimostra molto riluttante e

Messer l'Ilcià' -ci riforiscc la sua resistenza. ESBa accetta

Callimaco come ~an~e, perch6 questi le dice la verità . .../ . ',. ,

rivelDndole l'inganno di cui è stata vlttima e insieme il

sUG) amore sincera. Essa si abbandona aIl' affetto sincero

e caloroso di Callimaco. c'è pero un altro fattore

importante. Lucrezia applica secondo il proprio comodo la

morale preùicata dal frate. Hell 'inganno operato dal-

l'amore di Callimaca, dall'astuzia di Ligurio, dalla ~

stupidi tà di Ihcia e dalla corruzione deI frate, Lucrezia

vuole vedere un comando di Dio. Essa vuole evitare dubbi e

tormenti di coscionza. ,

Il carattere dl Lucrezia non rimane coStante. Dà donna

casta, dolce, soave, umile e timida, Lucrezia diventa

audace, indoc'ile e quasi sfrontatCa. Aggiunge a questa

21

sfrontatezza 9ure u~,sentimento dl disprozzo e pi rancore

verso il marito. Da massaia frugale essa diventa un'adultera

li'berale. Quei soldi che Lucrezia regala al frat"e rap­

presentano il "perdono il quale ella gli accorda deI tiro "

Iatto~le/~ (P. 373), per le dolcezze che ha ricevuto e

riceverà nel futuro. Questi senti~enti contrastanti sono

visti dal Glova~noli come una conseguenza naturale di tutto

/

c~o che è accaduto a Lucrezla. Il· Glovagnoli mette in

rîllevo il rapporto conlugal.e fr..<0 Lucrez~a e lTlcia. Quando

Lucrezia è resa consapE;vole dell 'ingillino dl CUl è stata.

vittima, ess~ guardâ con occhi Iimpidi la realtà che la.

circonda. Si rende conta che suo mari to ,è' vcramen te uno .. .

stol to che non meri ta ln'dulgenza. Inol tre, essa nota una

grande differenza tra l'amore q.sico dl Call1macCJ e qVE(llo

di lhcia. CaIIlmaco -è giovane quindi II suo œnore è pieno

di "dolcezze inebrianti," mentre ~'amorf. ~cI grossolano e

invecchiato Nicia è "gl~ciale e abi tudinario" (P. 370).

Il Giovagnoli cQnclude polemlzzél?do contro il Graf (2).

Il Graf lamenta la c1ebolezza deI sentimento religioso e la

fiacc,hezza della virtù di Lucrezia. Il Giovagnoli aVerma

invece cbe Lucrezia ê il prodotto deI suo tempo, del costumi

e dell'educazione che ha ricevuto. EGsa è Guperctiziosa,

debole e buona e di conseguenza. è acquiescente., In mezzo

a quella gente, il Machiavelli non poteva immaginare una.

'. . donnai virtuosa come la" Lucrezia antica, perché si Garebbe

trovato ln "éontrasto con la log~ca e con la verltà.

Il Giovagnoli fornlsce un' ampia bi bliografia;

1899

8. Giovanni A. Galzigna. "La donna nella commedia

erudita del '500." Rivista dalmatica, l (1899), 181-94.

I~ Galzigna passa in rassegna i di versi tipl di donna

..

" 2)

che s' incontrano nella commedia del '500: madri di

famiglia, serve, cortigiane, fanciulle, mogli. Nelle

commedie itpliane, contrariamente a quelle latine,

l'arl;omento della giovane moglie adul tera era accettato dal

pubbI1CO.- LucreZla " donna che rispecchia 'i tempi in e una . cui vive. Partendo dal presupposto che le donne deI '500

- t / Lucrezia è virtuosa "per circostanze non er~o Vlr uose, e "

non per convinzione" CP. 194). Inoltre, essa-ha un marito

tanto 5ciocco e'ridicolo che non esita a spingerla nel-

l' adul terlo. La donna della commedia cinquecenteqca, in

questo casa Lucrezia, corrisponde esattamente alla donna

quale era, nella società i taliana deI tempo. Alla mancanza

d.i. virtù ci vil1 e di senso del dovere fa riscontro in

qùest'epoca, la mancanza di rispetto per la donna e per la

famiglia.

1901

9. Gian Battista Pellizzaro. !l La commedia deI secolo

XVI e la novellistica anteriore e contemporanea in Italia.

Vicenza: Raschi, 1901.

Per Lucrczia, v. pp. ,89-91.

Il Pelllzzaro si propone -di "mettere in sodo quale e

quanto sia l'influsso della novella sulla commedia" (P. 77).

Egli passa, quindi, in rassegna i vari personaggi della J

M~dragola ricollegandoli ai personaggi d'e-Ila novel1istica.

.',

(

Tanto nelle commedie del '500, quanto nelle novelle, manca

la nozione esatta della moréÙl tà nelle donne e "se alcune

sono virtuose, sono tali, nqn già per convinzione ma perché

favorlte dalle clrcostanze, mentre quasi tutte' aecettano

volonterose 11 fatto eompiuto " (P. 90). (v. G"üzlgna, 8).

Egli istituisce un paragone fra il personaggio di Lucrezia e ~

il personaggio di Mante nelle Cene (II.2) del Lasca. in una

si tuazione slmile, ambodue le donne reagiscono analogamen te.

Scoperto l'lnganno a cui erano state sottoposte, ambedue

rieonoscono l'imbeclllità deI marito datole dai parenti, e

decidono di non rinuneiare éÙl' amante che 'è stato data lorD

da t;-na "celeste disposizione." Il Pellizzaro trova riscontrl

~ pure nelle fiabe. Lucrezia deve bere la mandragola per

diventare feconda. Pero questa mandragola avvelenerà il

primo uomo ehe abbla un contatto fisico con lei. Eeco 11

moti va deI bacio fatq.le che si ri trovD- in tu tte le raceol te

dl fiabe.

1902

10. Dante Bicehi. Pre fazione alle: Commedie di Niccolà

Hachiavel1i. Milano: Se.,nzogno, 1902, pp. 5-18.

~ucrezia, v. p. 13.

Il Bicehi esamina prima le ragioni poli tiche e 'psleo1oglche 1

che hanno Splnto il Machiave11i a seri vere la Mandragola.

Egli accenna brevemente all' argomento della commedia e passa

-- ,-

-;

\

all 'analisi dei personaggi. Contrariamente ai personaggi

delle comme die dell' Aretino e deI Bi bbien<?t, i personaggi

della l1andragola non sono corrotti. Essi hanno "sol tanto

un senso morale cosi poco equilib~à.to che basta un pic,colo

urto a far traboccare la b7-~c~a" (P. 12). 'Cosi, Lucrezia,

benché d'indole non triste~ è fatalmente trascinata al male

J dall'lnganno. Lucrezla e la moglie onesta, casta, ritrosa ,

e pia di Messer Nicia. E' sempte roni tente e timorosa "di

25

non capi tar male" (111.'2), e accet ta di dormire con lo~

sconosciuto, soltanto dopa che il suo venerato confe~ore la

persuade che si t[atta dl un peccato veniale, "che se, ne

va coll'acqua BEm:detta ll (111.2). ~ Quindi, Lucrezia, (e ·.10 . , stesso vale per gli al tri personaggi), non è !Inauseante" ma

"simpatica" (P. 13).

1911

'-Il. Ireneo Sanesi. La commedia. Storia dei generi'

letterari. 2 voll. VJilano: Vallardi, 1911. [~diZio~e

adoperata: 1954, l, 253-66.J

Per Lucrezia, v. l, 261-63.

Il Sanesi inizia la sua minuziosa analisi critica della

Handragola lodando il valore 'artistico di questa commedia.

Discute la datazione della commedia che, secondo il suo '0

parere, è da riportare al 1520, e poi passa all'esame delle

emozioni e delle azioni dei personaggi. Soltanto Messer

..

.)\

,1

....-- .. --

'Nicia è una caricatura. Gli al tri personaggi sono, invece,

vi vaci, e \verosimili. Essi sono la "real tà' ste'ssa che

di vi~ne poesia" (P. 260). ,

Lucrezia, appunto, non e ~n ,

simbolo astratto, ma un ossere "d 1 ossa e di polpe fi (p. 265).

Il discorso sul personaggio di Lu~ezia occupa un posto di

rilievo nel saggio deI Sanesi.

Benché Lucrezia abbia un rpolo secondario nolla

commedia, la sua "dolce e simpatica figura viene delineata

magistralmcnte" (P. 261). Sin dalla seconda scena deI

terzo atto, Messer IJicia informa L:i$urio che, ancorché

Lucrezia sia una donna religiosa, la sua digni tà e onestà \

la spîngono a rinunciare alle praÙche religiose quando

inaspettatamente la lorD osservanza la mette davanti ad una

tentazione 0 un pericÇ)lo: "ma sondole detto da una sua

vicina che, slella si botava di udire quaranta mattine la

,,~rima messa de' Servi, che la impregnerebbe, la si boto ,e e )r

angovvi forse venti mattine. Ben sapeto che un di que'

fratacchioni Il comincio a'ndare dlatorho, in modo che la

non vi voIse più tornare ••• ," (111.2). n Sanes~ rileva

che Lucrezia, in un pr~mo momento, non vuole accettare il

piano di dorrnire con unD sconosciuto perché è una donna

reli'gïosa, virtuosa, onesta e umile. Hella decima e

undicesima scena deI terzo atto Lucrezia si oppone.a

Sostrata e a fra Timoteo con timidezza e naturalezza. Questo

comportamento non esclude una certa rassegnazione, sentimento

tipico delle persone oneste c virtuose. Alle osservazioni

.'

1 1

2'1

<) ,

di Sostrata, secondo la quale lei, sua madre, non le

dare.bbc un consiglio "di casa, che non stessi bene," Lucrezia

risponde: "la ho sempre mai cJ,ubi tato 'che la voglia che

}\lessere Hicia ha, d' avere figliuoli, non ci faccia fare

qualche crrore ••• Ma dl tutte le case che si son tentate,

ques~mi pare la più strana •• ; che io non crederei," se io

fussi sola rimasa nel mondo, e da me avessi a risurgere 1

l'umlma natura, che mi fussi simile partito concesso" (111.10). r •

1 E alle esortazioni~incessanti di Sost~ata di affidarsi al

consiglio del frate, Lucrezla risponde affannosamente: "10

sudo per la 2 passione" (III.IO). Essa accetta poi il piano

a CaUsa def'le pressioni incçùzanti della madre e dei sottili

:ragionamenti di fra Timoteo. f

Tl Sanesi spiega per filo e per- segno tutto il ragiona-

mento del frate. Il frate afferma di. essere "stato in su'

librï più di dua ore a studiare questû caso" .(111.11), e

~onclude che l' affare proposto a Lucrezia non è tanto ~~-~- .

terribile quanto pare. Dopo questa affermazione, il frate,

sicl1ro di sé, espone tutte le ragioni che confermano la sua

asserzione. cioè dove è u:q 'Ibene cer-to e un male incerto,

non si debbco- mai lasciare quel bene per paura di quel male,"

e nel caso di Lucre zia il bene certo èche acquisterà "una

anima a Messer Domeneddio," il male incerto è la possi bile

'morte del giovane che dormirà con lei. Fra Timoteo assicura ~

poi Lucrezla che essa non commette un peccato perché la

vOlontà, che sol tanto potrebbe essere peccatrice, in questo

\

..,...

" " ,v

\ '

2'j

caso non collabora, col "suo corpo. Inol tre, "el fine si ha a

riguardare in tutte le cose" (III.ll). L'anima di Lucrezia

si affanna e si turba e interrompe timidamente il discorso

del frate: '~arlate voi davvero 0 motteggiate?~ •• Padre,

no; ma questa ,mi pare la più strana co sa che mai si

udissi... Dio el voglia!... che co sa mi persuadete voi? ••

A che mi conducete voi padre? •• (111.11). Cosi anche se

Lucrezia interrompe il frate, e da donna v~rtuosa qual'è

resiste Di ragionamenti sofistici e sott'ili di lui, e ai •

tentativi incalzanti di persuasione di Sostrata, 1_' insieme

di queste pressioni fa si che essa si :rassegni al "proprio

destino," con una "repugnanza ombrosaH CP. 263) per quelli'

che la spingono a compiere la cattiva azione: "la son

con tenta; ma non credo mai essere vi va domat tina" (III.ll). -<

Pe,:.r sottolineare la castità e la virtJ di Lucrezia-,'I'

il Sanesi, prima di elencare i moti vi per cui Lucrezia

accetta Callimaco come amante per sempre, afferma ancora

una vol ta: "è, insàJ!ul1Çl, una casta e no bile figut,a di donna

che il Machiavelll ha scolpito vigorosamente, con pochi

tocchi" (p. 263). Da donna ingenua e pura, Lucrezia

diventa donna decisa, disillusa e responsabile delle sue -'>

azioni. Ed ecco i moti~i psicologici della trasformazione 1

interior,e di Lucrezià. Lucrezia si disponc a tradire il

mari to e ad abbandonarsi all' amor'e ,di Callimaco" perché , \"

tutti i suai cari l'hanno ingiustamente trascinata in un

peccato che lei non voleva compiere. Il ,sanesi mette in

--1 ,

\

-.

'evidenza che la trasformazione di Lucrezia è naturale e

necessaria. Ora che "agni velo" (P. 263) le è caduto dagli

occhi, che si è acco:r:ta della nequizia degli uomini e che

ha.acquistato non solo una felicità inaspettata ma pure

11 affetto e confidenza di un giovane, "dovre,bbe ella serbar

fede oJ. mari to, portare rispetto alla madre; mostrarsi

reverente al frate? e dovrebbe, per un'idea astratta e

quasi direi convenzionale d~i suoi dov~ri, rinunziare al-

29

, 1'1 amore, alla bellezza, alla giovinezza, alla gioia?" (P. 263).' . ~

Il Sanesi rlsponde che se Lucrezia rinunciasse alliamore, si

alienerebbe dalla vita e dalla verità; non solo, ma la

sua non sarebbe più "virtù' ma ·stol tezza" CP. 263).

12. Oreste Tommasini. La vi ta e gli seri tti di

Niccolo Hachiavcl1i. 2 voll. Torino-Roma: Loescher,

1883-1911, II (1911).

Per Lucrezi.a, v. PP. 389-402. _ ... fI "

Il vero significato della Mandragola secondo il

Tommasini è incerto. ,Egli si ferma a discutere due <

personaggi: fra Timoteo e .Lucrezia.

. Lucrezia è una donna virtuosa, onesta, buona, savia

e vereconda. Essa cerca di ribellarsi al piano di qormire

con una sconosciuto e vinta emette l'ijltimo grido di pudore:

lia che mi conducete voi, padre?" (III.ll). Essa accetta il

piano per il confluire di tante forze che sconvolgono la

sua'lInaturale virtù" CP. 395). Queste farze appartengono

. , (1

'alla realtà circostante. Esse sono l'ignoranza della madre,

llingenuità deI marito e specialmente la c'orruzione della

Chiesa. Si aggiunge a queste forze la voglla di Lucrezia

di essere madre. Lucrezia accetta poi Call1maco come "",amante,

perché è improvvisamente spinta ad accorgersl della brutale

real tà. Essa Sl trova davan t~ ad un uorno che l'ama e che

le racconta come tutti l'abbiano ingannata. Suo marito fa

dl lei una prostituta, il suo confessore ha agito in modo

turpe. Lucrezia si vede derisa: /

"tutto l'edificio morale,

in cui fu cresciuta cosi, le crolla subito in torno" CP. 401).

L'unico appoggio che le rimane è l'affetto sincero di

Ca11imaco. "-11 Tommasini avverte un contrasto nel carattere di

"1ucrezia, nel suo mut~ento da donna virtuosa ma passi YB:.

in donna attiva, conscia di sé, forte e decisa. Il 1

carattere forte che Lucrezia viene ad assumere è Una

condizione psicologica che il critico avyicina a quella

di certi personaggi di· Ibsen. Il Tommaslni discute pure i

rapporti di Lucrezia con Nicia. La ragione per cui Luc,rezia

cade nell' inganno sta nel fatto che lücia non è il mari to

ideale. Lucrezia è una donna malmari tata. Nicia non sa

apprezzare le quali tà di lei. Egli è u.n vecchio rimbambi to

che non comprende e non apprezza L~crezia. Infine Nicia

sottopone Lucrezia al più grande vi tupeno umano "per sua

esclusiva preservazione egoistica" (P. 401). Questo

matrimonio "mal contratto" costi tuisce la sciagura di

1 1

]1

Lucrezia, essa troverà la felicità soltanto ingannando Nicia,

the l'aveva ipgannata a sua volta. , .

Il Tommasini inserisce 'la sua intarpretazione deI

carattere e della vicenda di Lucrezia nell'interpretazione

generale della Mandragola. Nella soddisfazione finale di

Lucrezia si scorge un "fondo di disprezzo atroce ll (P. 399).

La Mandragola "fa ridere, ma conturba"; essa ha flamaro fondo

e lietissimo fine fi (P. 397). Come la c'ommedia, Lucrezia

sembra arrivare àd un lieto fine, e cioè alla sua h

soddisfazione personale; pero questa non èche illusione.

Nell'inaspettata felicità e contentezza d~Lucrezia è ,

visibile un fondo di dispr€zzo. Essa disprezzerà se stessa

e tutte le istituzioni della sua società. Cosi il

'Tommasini ha ragione di polemizzaré contro il Feuerlein

(uDie i talienische Komodie des XVI J ahrhunderts in ihren

Anfangen,1I . ..

Preussische Jahrbucher, 1881, p. 17), secondo

'" il quale la Mandragola predica l'evangelo deI libero'

amore (nella nota a p. 396). Questa tesi non è accettabile

perchG nella t-1andragola e nel riso dell' aU,tore c' è un

fonda amaro. Il Tommasini conclude accennando al fatto

che quei cri tici 'che gi'tidicarono Lucrezia di una flvirtù

debole e scimuni ta," che cede alla prima occasione

(v. Graf, 2), 0 che la èhiamarono una "mezz' anima" (p. 402),

tennero con to solo dello sviluppo dell' az:l.one 'e non

dell'èvoluzione psicologica di Lucrezia.

!

..

1914 ,v 13. Vittorio Osimo. Prefazione alla: l1andragala,

• a cura di V. Osima. Genova: Formiggini, 1914, pp. l-XXIV.

Per Lucrezia, v. pp. XXVII-XX.

La Mandragola è una IIcommedia tragica" CP. XI) proprio

perché essa risulta dalla fusione delle diverse qualità

é~degli atteggiamenti deI Machiavelli. Essa è una satira

della vita domestica e deI clero deI Cinquecënto. l'

personaggi, sono rappresentati oggettivamente.

Il personaggio di Lucrezia, come gli al tri personaggi, /.

ha una propria e distinguibile indivi.dualità. All'inizio

clella Mandragola, Lucrezia appare priva,di qualsiasi

volontà. La sua religione è piena d'ignoranza. La sua

"castimonia ll è IIfrigida Î, (P. XIX). Inel t il suo

desiderio di essere madre è modera~o. Quoste "virtù

negati ve" (P. XIX) spariscono solo dop c Callimaco le

rivela l'inganno a cui è stata sottoposta~ L'Osimo mette in

evidenza la dignità e la forza dt decisione dl Lucrezia dopo

il suo cambiamento Cv. Tommasini, 12). E' lei stessa che

annuncia a Callimaco il suo consenso e il piano da seguire

nel prossimo futuro. La decisione di accettare Callimaco

j' come amante per sempre lfOvescia non solo i valori morali 1

di Lucrezia, ma muta pure il suo comportamento. Il mari~o,

Messer Nicia, è il primo' ad accorgersi della nuova vi tall tà,

audacia e franehezza' di Lucrezia. Egli eseL.una "Guarda comè . ella risponde! La 'pare un gallo Il (V. 5). La madre Sostrata

..

.. trova 11 aggetti vo giusto per descri vere i sentimenti di

Lucrezia: "non vi maravigliate, ella è un po;o. alterata"

(V.5). L'alterazion.e di Lucrezia è insieme, contentezza e

dispet to~ La stol tezza del mari to l' irri ta, e il proprio

mutamento la preoccupa. In conclusione, l' OSlmo afferma che

Lucrezia, alla fine della commedia, è cansapevole non solo

dello.. realtà che la circonda ma pure del mutamènto deI suo ,

spiri to. Le sue preoccupaz:i,oni Il!.0stl'ano che es sa attraversa

una ,"crisi" CP. XX), alla quale il l'-1achiavelli si limita

sol tanto ad acqmnare:

1924

", 14., Luigi Tonelli. Il teatro i taliano dalle origini

ai nostri giornl. Milano: Hodernissima, 1924.

Per Lucreziil., v. pp. "114, 116-J. 7, 120, 122-2~.

Il Tonelli cerca di distinguere due modi d~ cri tica:

uno è estetico, l l altro morale. La critiea ha trascurato

ora l' uno ora l'al tro, e soprattutto la l~ro distinzione.

Anche il personaggio di Lucrezia ci mostra a) le :i,ntenzioni

morali dell' autore dove "sotto la scorza com~ca ••• cova la

tragedia" e 1;:» si ricollega pure al fine estetico della

commedia. Dal punto di vista morale, Lucrezia, come gli

al tri persona~gi, rappresenta, non già il proposi ta,

enunciato nel prolo go, di "di vagare sé e gli al tri, ridere

e far ridere, con la rappresentazione della real tà" (P. 115)

1 ~

ma il "ri sa. •• amaro e pieno di sensi riposti" (P. 115) del

Hachiavelli (v. Tommasini, 12). Essa rappr~senta la

IItragedia della donna 01 traggiata, clcrisa e calpestata, in

cio ch'essa possiede di pi"Ù puro e ,Prezioso, dalla malvagità

degli uomini Il , (P. 122). Il bene e l'innocenza, rappresentato

da. Lucrezia, appmano nel fondo, mentre la mal vagi tà

rappresen tata da Llgurlo appare in prlIDo piano. Se condo il

'ronelli, l' aspetto originale della Nandragola è proprio la

rappresentazione deI bene, della virtù, -dell' ideale e del­

l' onore, ,anche se quesb sono s?~focati dalle p,assioni. DaI

punto di vlsta est~tico, Lucrezia è una figura reale, vera. , "

Essa e pura e delicata con un carattere debole: per "quan ti

stati d'anima e gradazioni diverse ella passa, prima di,

giungere alla sensual.i tà, all' astuzla e all' acredine delle

ul time scene! Il (P. 124).

In questo tentativo di rlsol vere il problema cri bco

posto dall 'interpretazione deI personaggio di Lucrezia,

ricorrendo alla distinzione deI punto di vista morale da ""<"'

quelle estetico (una distinzione che risalE; evidentemente al

pensiero filosofico del Croce), consiste tutta la novità

dello studio deI Tonelli. Per il resto egli non ff che , ,

ripetere cio che era stato già _detto dq,. al tri.

1925

) 15. Giulio Augusto Levi~ "Difes'a._ di Madonna Lucrezia."

/

, .

\.

Glornale storico della letteratura italiana, LXXXVI (1925)

105-111. GdiZione adoperata: "Haùonna Lucrczia." Da Dante

El. Macbla?elli. Firenze: La Huovo. I~alia, 1935, pp. 228-36]

Il Lovi comincia col ricordare il giudizia deI

De ,sall'ctls circa gli i tallani deI>' 500, e col forrnulare il

suo giudizio sulla f'landrago1a, la qunle "concilia intcramente

II pensl8ro d~ pOIl tico c quello deI pocto., perché ri vüla

il guasto e l'origine del mali non nella corruzione degli

indi vïdui peccan ti, ma nel disordlne dell t isti tuto famigl~are"

(n. 238). d'

Lucrezia non vuol~ acc~tare, in un primo momento, il ,

piano di dormire con un ignoto perché ossa è una l1natura

sanisS,;;LméJ, diri tta e ouesta per lstinto, cosi seria, al tero.

ecl energica da far pensare alla Eva di Michelangelo nella

'. Cappella Sistina" CP. 233). L'istinto di Lucrezia le fa

S,en tire orrore, rlpulsio~e. La risposta, che essa dà alla

madre, Cl dimostra non ~olo la poca stima che Lucrezia ha , .

della madre e deI mari to, ma anche la ripugnanza, espressa

" con parole sublimi e ,farti, che 10. nuovai'lproposta le ispira.

Lucrezia è una donna che sente "la santi tà dei vincoli

famigliari" CP. 2~3). Essa non pua, quindi, accettare

tale vil tà. Essa usa poi tutte le sue forze per resistere

al piano, 'ma' è infine vinta. Anche se conosce bene la gente ~-

che frequénta, da un lato sente la voce della coscienza e

deI pudore, dall'altro non trova una scusa plausi~le per t,

ribellarsi 'è, quindi, rl trovandosi in, uno stato di

!

"

dlsperazione, si abbandôrla. Seeo le ragioni che il Le~

adduce nella sua polemica contro "quei cri tici," che

giudicarono Lucrezia un csserc ~i poc~ cOGcienzo, e tnlmentc

passiva da poter essc~e maneggiata da chlunque Cv. Graf, 2).

Lucrezia rimanc fredda agli abbracciamenti di Call1maco

flnché egli le 81 scopre. i~88a l'accettn pOl come wnante

perché vede che Callimaco è Giovane, valoroso C lnnamorato

dt lei, e anche perché conosce finalmentc la vcrità sul­

l'inganno di cui è stata vi ttlma. Lucrezia, donna natural-

mente virtuosa, con animo freddo e deciso si vendica ti

tutti.

l rapporti di Lucrezia con lTi'cia sono tutt t al tro che

_ r ,)

ideali~ Il lare matrimonio 0 di convenzione e non d'amore.

Esiste un immenso squilibrlo: il~marito è vecchio, impotente,

rimbecillito e insensato, montre la moglie è giovane, bella

e virtuosa. La lorD unione non è naturale e si bppone

alla legge umana (v. Tommasini, 12). Il Hachiave'lll, nella

Nandragola, ri vela il disor.dine dell t isti tuto - familiare.

Lucrezla non è una donna lmmorale perché accotta Callimaco

come amante, l'immoràlità sta proprio in quell'unione mal

contratta. Anche dopo la sua traGformazionc Lucrezia

conserva sempre le sue naturali qualità di dirittura c

fierezza. Essa non è ipocrita, non cela il suo mutamento

-interiore, e dice al marito: "egli è la grazia vostra!",

(V.5)~ II Levi polemizza qui probabilmente, anche se non

apertamente, contro il Galzigna secondo il quale Lucrozia è

\.

\

..

"virtuosa per circostDl1za e non per convinzion~" (8).

Il Lovi, invece, asserisce che Lu'crezia è "onesta per

natura, non per proposlto" (P. 234).

(V. anche dello stessa autore 22)

1927

16. I~ugenio Levi. "La Nandragola di Niccolo

l1achiavelli." Il Convegno, VIII (1927)" 3-18.

Per Lucrczia, v. pp. 15-8.

,'Jecondo il Levi, Lucrezia è "fatta per 110nestà di

grande stile" CP. 17). Lucrezia non si lagna del.marito "'

babbeo che la fortuna le ha dato. Pero, Lucrezia desidera

avers prole. Quando una vicina ).0 -dice di andare a messa

per quarru1ta mattine, Lucrezia subito segue il consigli'o.

Ma accade che un frate cominci a starle datt6rno. Lucrezia

smette allora di ,andare a messa. 1ucrezia cade nel pecca~o

a causa della malvagità e della stupidità di tutti quelli che

la circondano. Essa diventa cosi amaramente consapevole

della realtà e dell'iniquità degli uomini. Tuttavia ~on si

rassegna placidamente all'amore dl Callimaco, né dopo aver

ceduto si lascia soggiogare da lui. E' infatti, proprio

lei a dettare a Callimaco 10 regole del giuoco. Essa acquista

ancora più ardi tezza, coraggio e baldanza. Il Levi ag'giunge'

che armai Lucrezia "giuoca quelli che l 'hanno giuocata"

(P. 16). Insegna a Callimaco come si fa ad essere seriamente

"sfacci'ati," castiga "l' avarlzia" (P. 16) di l'iicia, e nllo

stesso tempo "sverGogna l'avidità" (P. 16) del frate.

Sostrata afferma che Lucrezia è "un poco al ter:lta" (V. 5).

Infatti, Lucrezia è al terata. Essa ha pcr(juto la sua

onestà, ma non "il suo stile" (P. 17). Lucrezia rirnrulG "-

sempre "virtuosa" nel ~senso machiavelllco. ~'cioo

"virtuosa" nel bene come nel malo. (v. Russo, 26). Il suo

atteggiamento,. la sua amarozza, non producc alcun effetto .

sugli é.Ütri: "la lezione di Lucrezia non ha servlto a

nessuno." Nella conclusione della Ivlandragola non ci sono

tracce di una profonda crisl morale.

1927

17. Guido JVlazzon.;i. "Il Machiavelli drammaturgo."

Rivista d'Italia. XXX (1927), 237-56.

Per Lucrezia, v. pp. 240-46.

Il Mazzonl si propone di dirci le ragioni per le quali

egli ammira tanto la Mandragola., Il saggio, dedicato quasi

totalmente allo studio della Mandragola, si divide in tre

parti. Nella prima parte, il Mazzoni precisa sia la materia

fiorentina che l,a tradizione classica. La seconda parte ... consiste in un esame dei personaggi. La terz~ parte è

imper?iata sul rapporto, tra la Manclragola e 11 Decameron. In

quest'ultima parte, il Mazzoni include una breve anallsi della .-

Cllzia. L'esame del personaggio di Lucrezia si trova nelle'

\

prime due parti.

La Mandragola è situata a Firenze. ,

Sia i nomi delle

strade (Via çiell' Amore) che il nome della chiesa a cui . ,

apparhene fra Timoteo (Santlsslma Annunziata) sono fiorentinl.

Pure i cognomi di alcuni personaggl come Ca+fucci e'Guadagni

sono tiplcamente fiorentini,. E cosi via. EVidente, anche se

superficiale, è il legame della Mandragola con la t~adizione

classica. Il Machiavelli OBserva le unità di luogo, di tempo

e di aZlone. Alcuni personaggi hanno un nome di chiara

derivaZlone greco-latina. El ln questo contesto che il

Mazz?ni introduce II paragone fra la Lucrezia fiorentlna 'e la

Lucrezla della leggenda romana. Secondo il Mazzoni, lI' 1

Machiavelli si rif€risce di proposito alla leggenda della

Lucrezia romana, per richiamare la nostra attenzione sulla

diversltà dei tempi e dei costumi. La Lucrezia romana si

.ucclde, mentre quella fiorentina si abbandona al suo destino

e aIl' amore: "Allora, al tempo delle Lucr~zia, Roma cacci.ava

i tiranni, si ordinava in repubblica, moveva a conquistare

e incivllire il mondo: ora, con queste nostre Lucrezie,

mogli ai l'tl_cla, .co~~igliate dalle Sostrate, confQrtate a 1

cedere e rassicura,te nella lorD coscienza dai Tlmotei, oh

a che ne siamo, e che mai sarà dell'Italià?1I ,(f. 241). Il 1

personaggio di Lucrezia non è altro che un prodotto di un "

mondo corrotta e meschlno.

La seconda parte del saggio è dedicata, come abbiamo

già detto, allles~e ùei personaggi. Secondo il Mazzoni, il

( ')

JvIachiavelli "con temperà [i suai personagg~ cJi Jaeol tà \

attraentl e repugnantl ll (P. 243), quali ne offre eo.ntinua-

m,JUte aIl' osservatore la vi ta. Luerezla non è affatto

innamorata deI vecchio marito. Ma, aneora PlÙ di lui,

desldera avere proIe. Beeo una delle ragioni che fanno si

che Lucrezia finisca col cedere alle catti ve lntenzioni del

marito; della m~dre e del.confessore. Lucrezla è donna

pudibonda e tanto pia che non riesee ad opporsi all'autorltà , \

del frate.- La sua devozione rcligiosa risul ta chiara,

quando Messer Nicia Cl rivela che Lucrezia sta inginocchiata

q~ttro ore a dlr preghiere prima di andarsene a letto.

Lucrezia ha trovato la forza di ribellarsl contro l'autorità

eccles{astica una sola volta; Declsa ad assistere per

quaranta mattlne alla prima messa nella chiesa de' Servi, '"

Lucrezia deve rompere questo ~oto quando si accorge che un

frate le gironzola lntorno. Ma, da sola, Lucrezia non trova

la forza dl reslstere contra tutte le autorità, materna,

sacerdotale e co~iugale. Lucrezia accetta poi Callimaco

come amante solo dopo che quest'ultimo le si è rivelato per

un amante scaltro. l suoi sensi placati e fin allora,

insoddisfatti, si svegliano. Certo, nella sua anima balena 1

un attimo di amarezza per l'amore legittimo. Ma questo

sentimento svapora lestarnente. Gli unici pensieri che

occupano la sua mente sono l'odio per coloro che l'hanno

indotta a venir mena alla fedeltà conlugale e la speranza

nella sua prossima feliei tà: "la sua," dice il Mazzoni,

\"

\

"è ,una risurrezione" (~6>>-'-

1928

18. Donald C. stuart. Development of Dramatic Art.

New York-London: Appleton & Co., 1928.

Per Lucrezia, v. p. 287.

Il personaggio di Lucrezia ci mostra l'originalità

dell~ JvIandragola rispetto alle commedie lati~e, italiane e

c1assiche. Per la prima volta in un'opera drammatica un

personaggio si sviluppa psicologicamente e muta radicalmentc

il suo atteggiamento verso la vita e il suo carattere.

Quella moglie virtuosa, pudica e fedele diventa un'amante

cinicà, \'complaeently, standing between her accepted lovèr and

duped husband, and ordering ten ducats to be gi ven to the 0:.

monk who has proeured her so mueh uneXpected happiness"

(P. 287).

1929

19. Gianni Gervaqol).i. Introduzione a: La "Jvlandragola"

ed al tri seri tti letterari. Milano: Carlo Signorelli, 1929,

PP. 5-16.

Per Lucrezia, v. p. 15.

, Secondo il Gervasoni, Ligurio è il "trasformatore

indiavolato" (P. 15) del mondo della Mandragola. M'che

, ,. ,,'

- t 1

t

ok

4 ~-, '-

'. la conversi0ne finale del personaggio di Lucrezia è merito

di Ligurio. Lucrezia subisce una trasformazlone ç,omplcta.

Pure II marito Hicia, il "paziente" (P. 13) di tutta la

trama, si accorge di questo mutàffient~. Inoltre, egli

conclanna il nuovo comportamen to di Lucrezia, "Guarda come

ella risponde! La pare un gallo," e "Tu se 1 stamane molto

ardi ta! Ella pareva iersera mezza morta" (V. 6). Lucre zia,

donna una volta ritrosa ed obbediente al marito, risponde

con impudenza alle cri tiche. di lui: "Egli è la grazia vostra!" i

(V.6).

1930

()

20. Benedetto Croce. "Intorno alla commedia i taliana

del Rinascimento." La critica, XXVII (1930), 1-29, 81-100.

[RiPUbblicato' in: Poesia popolare e poesia 'ct' arte: 1 Studi

sulla poesia i taliana dal Tre al Cinguecento. Bari:

Laterza, 1933, pp. '239-304J

Per Lucrezia, v. PP. 245-46.

Il saggio di Benedet!to Cro ce vuole essere' una ri- \

vendicazione estetica della Mandragola. Egli inizia il suo

saggio con la contrapposizione, tradizionale nella critica

fra la Mandragola e la Calandria, sottolineando l'atteggia­

mento pessimistico del Machiavelli nella cDmmedia. l

personaggi della 'Mandragola sono generati da una "rassegnata

chiaroveggenza". (p. 245) e non dall' &more 0 dalla ripugnanza.

\

\

----.

1

Machiavelli fa abbandonare a Lucrezia la sua purezza perché

quest' ideale è impotente di fronte alla re;iità. Cosi •

Lucrezia cede all'autorità e ai raziocinii deI confessore.

-Ed una voltd capito l'inganno, essa si dona a Callimaco, o

unico sostegno rimastole. Lucrezia non è l'erolna della ,

vlrtù, come la Lucrezia romana. La nuova Lucrezia mette

in evidenza una nuova epo ca. 11achia"vel1i "non aveva impeti \ ~,

da mistico, né da rinnovatore religioso" CP. 2l~6). Percio

Lucrezia, come gli altri personaggi, non è altro che un

ritratto fedele deI mondo corrotto in cui vive.

1931

21, Mario Harcazzan. "Appunti

della Handragola. " Civil tà mo derna,

Per Lucrezia, v. Pp. 263-68.

per un approfondimen, 0

III ~(1931), 241-~ /

Il saggio deI Harcazzan si propone di dare un nuovo e ~

più precisa significato alla Mandragola. Egli passa in

rassegna le varie,interpretazioni crltiche della commedia,

tra le quali quellè deI Graf (2)" 'deI Sanesi (ll) e del

Croce (20). Secondo il Marcazzan, la critica precedente ha

erroneamente insistito sUllo1sfondo storico e sociale,della .1

Handragola, invecG di cer-care in essa i segni del­

l'indiviùualità deI Machiavelli.

Per il Marcazzan la figura di Lucrezia è "atona"

(P. 263), priva di vivacità. Come gli altri pe~~naggi,

:[,

~- -~---

/

/

p

/ /

/

//

L6crezia è ricavata dalla real tà comica tradizionale. Ha

/ ~ al contrario degli altrl perGonaggi che hanna segnata la

/ lorD via, LucreZla rimane "il punto sospeso di tutto. / 0

l' azione" (p. 264). Il personaggio d,J. Lucrezia ci dimostro.

come la capacità di approfondimento psicologico del

Nachiavelli fosse Mcora "le mllle mlglia lon tano" (P. 264)

da quella moderna. Quindl la crlSl ln Lucrezia non esiste·e

non è motivata psicologicamente.

Il No.rcazzanpolernizza contro il SallE;s± (11) e il Levi

(15) • '-.

Egli rimprovera al Sanesi, il quale, secondo il

Narcazzan, è uno dei più fervorosi ammiratori di Lucrezia,

di o.vorla trattata con l'entusiasrno che Sl giustificherebbe

per una Nirandollna. Quanto al Levi, la sua difesa di "

Lucrezia, porta ad una vera e propria deformazione della

Handragola. Per il Levi,. LucreZla è una figura sana, diri tta

ed onesta. Essa rappresenta Ci8 che resta di sanità morale

~~ ~el popolo fiorentino. La ragione addotta dal Levi per

giustificare questa tesi è la parvenza di onestà e la

~ancanza di dissimulazione da parte di Lucrezia verso Nicia,

la rnattina dopo l'esperienza arnorosa. Secondo il Levi,

un'anima turpe e infame avre~be nascosto ogni mutamento per

dissipare qualsiasl ombra di sosp~tto nel marlto. Oro.,

appunto, 'il Harcazzan riprende proprio questo argomento per . ~

controbattere il Levi e per con'dannare Lucrezia. Lucrezia

àvrebbe dovuto rivelare a Nicia che quella sola notte

d'arnore sarabbe diventata un'infinità di notti d'amore.

l Cl' 0' al m"'rl' t10 per poter Essa, invece, non rive a CA. fare , "

tranquill.pmente il suo comodo. Se poi il marito veWisse a

saperlo, sarebbe facile convincerlo di aver avuto le

"trave ggol e" (p. 266). '1' aureol a con cui II Levi vuol e

circondare il v'ol to incolleri to di Lucrezia mette in

evidenza, seCfindo il Marcazzan, le corna di l'-1esser Nicia. Il

pcrsonaggio di Lucrezia non solo è immorale, ma porta tutto

il peso della commedfa, perché attraverso Lucrezia, il

:rvJachiavelli ha mostr~to la virtù "per quello che yale in

realtà" (P. 266). "Virtù?" chiede il Marcazzan: Ilhan

ragionc amanti e frati, parassiti e mariti a'infischiarsene

allegramente quando la virtù sia della lega della virtù di

Lucrezia" (P. 266).,

22. Giulio Augusto Levi. IIPer aiutare l' apN'ofondimento

della Nandragola. '" Ci vil tà moderna, III (1931), 568-69.

Si tratta di una risposta al l1arcazzan circa

l'interpretaziono che ,quosti aveva dato (21) di un precedente

articolo del Levi (15) sul personaggio di Lucrezia. Secondo

il Levi, il Marcazzan non avrebbe letto bene il sua articolo.

Il Marcazzan ha sal,tato proprio quelle paeine dove il Levi.

avrebbe indicata l~ ragioni per cui Lucrezia gli sembrava

una donna istinti vamente onesta, retta e "san;" (P. 568)'.

Inoltre, seconda, il Levi, Lucrezia non avrebbe rivelato a

--------~-l-1esser Nicia la sua decisione di accettare Callimaco come

amante per sempre, non perché Lucrezia si sentisse nel suo

1

l,

1 "diri tto," come ri tiene il Marcazzan, ma perché Lucrezia

sentiva che tale ,decisione era una colpa. I1el concludcrc il

Levi dichiara che se il Machlavelli, attraverso il personaggio

di Lucr8zia~ avesse voluto mostrare che la virtù,non ,

esisteva, ogli non avrebbe messa accanto a Lucrezia un •

marito insonsato, una madre scempia, un confessoro mQ}izioso

e un giovane bello e innamorato.

1932

'23. Domenico Gucrri. Introduzione a: Le commedie

di Hiccolo Machiavelli. Torino: U.T.E.T., 1932, pp. IX-LXII.

Per Lucrezia, v. pp. XLI-XLIII.

j Seppure Lucrezia non appare spesso in scena, a lei è

assegnata una parte importante. Lucrezia rappresonta la

donna leggiadra e virtuosa che deve essere conquistata, ma

che è difficile da conquistare; E' proprio la sua virtù che

ostacola i piani degli al tri personaggi. La sua' purezza regge

tutta la "giarda" (p. XLII). Essa lotta Slno all'ul,timo per,

difendere la propria virtù e onestà, e, quancJo si vedé

costretta a rinunciàre alla propria dignità e castità, crede

'di morire. Alla f~ne essa scopre che, ln nome delle Sacre

~' ,Seri tture, un frate malizioso e sottile l' ha truffata. Non l

solo, ma es sa comprende la balordaggine deI marito e della

madre che, in nome e con l'autorità della famiglia, hanno ' ,

c,reduto sottoporla alla più grave infamia: "Chi pua darle

\

/

/ /

1

cari co, umanamente, se Lucre zia abbraccia una reaJ. tà migliore?"

(P. ~XLIII). Lucrezia manterrà sempre la propria superiorità

in quclla misera e guasta realtà che la circonda. Il Guerri

allude, ma non esplicitarnente, alla leggenda della Lu:rezia

romana. La Lucrczla fiorentina è virtuosa c difficile da

conqu2st~re, appunto perché rassomiglia alla Lucrezia romana.

Allegorie e ldeali zzazioni non esis~ono ,nella

Nandrar;ola. Il suo mon·do è composto unicamente di comici tà

e di real tà. Ma se si volesse idealizzare e allegorizzare,-

si potrebbe "vedere ln Lucrezia nientemeno che l' Italia,

bella, sana di spirito e di corpo, atta a 'governare un

regno,' che" padronl stol ti e prcti indegnl 'trascinano al­

l'estrema vergogna, se arnore incegno e sorte buona non le

rifanno la vitali (P. XLIII).· Questa allegoria sarebbe

"vicina all' idea deI Machlavelll maggiore" (P. XLIII).

24. Joseph S. Kennard. "The Sixteenth Century: The

Comody." The 'Italian Theatre. New York: William Edwin

Rudge, 1932, PP. 105-35.

Per Lucrezia, v. pp. 114-16.

Il Kehnard presenta la Mandragola come la più importante

commedia italiana deI '500. Accenna alle possibili fonti

del titolo e dell'intreccio e passa poi all'analisi della "

trama e dèi personaggi. Mentre il personaggio di Nicia è "

una caricatura, quelli di Lucrezia, Callimaco e fra Timoteo

sono realisticl. Il Kennard ~fferma che Lucrezia è un

(' (

..

/

j,

personaggio che "Machiavelli has vigorously shapcd \'li th a

fevr touches" (P. 115). Essa non vuole accettare, in un

primo momento, il, piano dl dormire con un ignoto perché è

pura e virtuosa. Quando la madre e il frate carcano di

conv1ncerla a segulre il lorD consiglio, LHcrezia si dibatte

e cerca di resistero. Finalmentc Lucrezia accetta 11 piano

perché è conquistata dagli argomenti dol frate e dalle

esortazioni della madre. Essa si rasseg~ai' ~po destino

con 'trlste ripugnan'za: "io son contenta, ma non credo mai

essere viva domattina" (111.11). LucreZ1a accetta come

amante Callimaco perché il potere dell'ffifiore effettua una

trasformazione nella sua coscienza. Essa è ormai consapevole

. del fatto che tutti i suoi cari l'hanno ingannata e l'hanno J

'Precipltata nel peccato. ~ssa conosce la stupidità e

l 'iniqui tà degli uomini 'e allo stesso tempo ha 'Sperimentato

una felici tà inaspettata: "should she [LucreZ1E1. ] renounce

love, beauty, youth, joy, should she keep faith with her

husband, bear respec"tf to her mother, show herself rêverent

to the fria,r?" CP. 116). Il Kennard ripete, in sostanza,

il giudizio di altri critlci Cv; per esempio, 11, 15, 23)

senza aggiungere niente di veramente nuovo. 1

1

1934

-25. Feder~c6 Chabod. "Machiavelli. " Enciclopedia

3

i taliana. Vol. XXI., IJJilano: Treccani, 1934, pp. 778-90.

" 1

1

1

/ h

Per ~ucrezia, v. p. 786.

Lo Cho.boù afferma che la Hanclragola è un . capolavord

'perché l~ essa sono preson ti le quali tà essenziali d'el

Hachiavelli pensa tore poli tlCG, cioè quelln capaci tà dl

osscrvarc con distacc6 ~:agire degli uominl e di s~olpirne

i tratti ~sscnziall Cv. Croce, 20}. Secondo 10 Chabod

11 aziop.e della JvIandragola non ha pregl particolari. Il

"I?UCCo dell 'opera" (Pa 786)

figurazione dei caratterl.

~ 1 si trova, invece, nella raf-'

1

Ma fra tutte le figure delli !

,',

commedla quella di Lucrezia è la meno felics Cv. Narcazzan, 21) •. ,

Lucrezla è una donna castissima, onestissima e

timorosissima. Pero, ne1 cprso di.una natte, per 10 sdegno /

contro un marito sCiocco, una madre semplice, un confessore·

mal vaglo, e certamente per avere gustato la di fferenza tra i

. baci dl un .Dmantç caloroso' e giovane e quel1l dt un mari ta .

gelido e vecchio, Lucrezia decide di accettar~ Callimaco ,

come aman ~e, per sempre. Honostante ~uesta decisione,

Lucrezia po.re ancoro., come prima, donna sottomessa al suo

destino e fassegnata agli eventl: '~o voglio iudicare che

el vcngn da una celeste dlsposizione che abbi voluto cosi,

e non ~ono sufficiente a recuso.re quello che '1 cielo vuole

che io accetti" (V.4). D'altro canto essa, con molto

coraggio e risolutezza, indica all' amante il modo migliore

per potere continuare la lare tresca amoroso.: "faro.' ti

a.dunquè suo com,are', e verrai questa mattina. alla. chiesa.,

c di qui ne verral 0. desinare con osso nOl; e l'andare e

, ,

-

\

la stare starà a te, e potrcmo ad agni ora. e senza Gospetto

convenire insieme" CV .1,). Questa risolutczza fa contrasto

con la figura della donna sottomeGsa ru ' uo destino. Lo

Chabod biasima, questa subitanea e netta trasforma.zione nel

carattero di Lucrezia. Il passaggi'b da donna sottomessa e

rassegnata, a donna risoluta che indica all'amante la via

per coh tinuare la tresca, che risponde con- lronia e

decisione al mari ta, ch,e accetta la compllci tà con fra . ri . 'Timoteo, fiGS~dO il compensa in danari, è troppo bruseo e

II personagglo rlesce incoeren te: "non 'la stessa figura,

ma due figure diverse vengono Îuori dal personaggio di

Lucrezia, e il taglio è troppo brusco" .(p. 786).

1937 \

50

26. Luigi Russo. "La ManJragOla." Ri vista i taliana

del dramma, l (1937). [RiPUbblicato in:' Commedie fiorentine

del Glnguecento "Handragola, If "Clizia," !lGa1andria~_ 11

Firenze: Sansoni, 1939.J

Per Lucrezia,·v. PP. 197-99.

Il Russo afferma che la Mandragola è un' opera generatâ.

da un'ispirazione analoga a quella che genero le opere

politiche, cioè il Principe e i Discorsi. l personaggi

-della Hanclragola, come quelli del PrinClpe, rfoperano tutti

seconda la logica deI lorD utile e del lorD piacere" (P. 198).

Cosi pure II personaggio di Lucrezia è tipicamente a

..

"

machio.vellico. Lucrczia è Vlrtuosa, "ncl;la via d el bene"

(p. 199) quando reslste -alle esortazioni della madre ~, ai

desideri deI marlto. E quando è consapevole dell'in~anno, ...

essa acquista una nuova elQquenza diri tta e magnanima.

RLtrovatasl nella "vla deI male" (P. 199), essa s'investe di

"energetico furore machiavellico" (P. 198). Contagiata

dalla corruzione dilagante, Lucrezia preferisce sfruttare il

male tino all'ultimo. ~ssa è virtuosa anche quando accetta

51

Callimaco come amante, virtuosa,perà, nel senso machiavellico:

"gli 'uominl dovrebbero sapero essere 0 deI t,utto buoni 0 deI

tutto cattivi, e, quando Sl tralascia la via deI bene, e

si entra in quclla deI male, a percorrerla fino in fondo

c 'è pure, sc deI male è licita dlr bene, della grande,zza e

dell' eroismo" (P. 198). Il carattere di Lucrezlé;l è co erente.

Zssa era virtuosa, anche sc un po' passi va, nella via deI

bene, e rimane altrettanto virtuosa, nello. via deI male:

"un' eroina vera, vagliosa e consapevole deI suo male Il (P. 198).

Il nome ch Lucrezia non rappresenta la morali tà oquivoca

deI secolo: lise c' è questa ironia onol1)astica, è un 1 ironia

di passata" (P. 198). L' ispirazione della l1andrar;ola è

un 'ispirazione "morale che distingue il bene dal male, ma

che riconosce come bene e male operano cgualmente nel

monda, e che non c'è da respingere una categoria per l'altra,

senza disconoscere la vi ta. stessa" (P. 185). Lucrezia non è

una figura decorativa e passiva perch6 parla,poco, come

hanno ritonuto alcuni critici. Essa è la vera eroina di

questa nuova morall tà del .Nachiavelli. I~SSo. 80. clIstinguere,

trD. il bene c il male e sa en tJ,:'nre nel bene e nel mo.lc al

blsogno. "

27. Sil vi 0 J)' Ami co.

1939

"La }londragolo di l'lachlavelli."

;:;toria deI teatro drammatlco. 2 voll. 11ilano: Ri zzoli,

1939. [Sdizione adoporata: l'hlano,: Garzanti, 1950J

Per Lucrezia, v. II, 35-6.

Il D'Arnico "contrappone ·la 11andragola alle sacre rap-

presentazioni mcclievali e rI tione che ID. r1andragola. oc cupi,

neUa storia deI te~tro, Il polo opposto é1. quello delle

sacre rappr,esentazloni. Il pcrsonaggio di 1ucrezio.

]'

contribuiscc a mettere in evidenza ,qucsta conclusionc.

Lucre~ia SI avvicina alle donne deI. ùramma sacro. Essa è ,il

simbolo delle virtù femmlnili, è pasGiva cd è obbediente. l,a

differenza sta nel fatto che questa passi vi tà e sopportazione

conducono Lucrezia alla corruzione, cio che non SI verifica

nel caso clelle donne dei dramnll sacri. Lucrezia, moglie

docile, onesta, virtuosa C obbediente? è trascinata nella

corruzione dalla Chiesa e da una madre scempia. E una

vol ta gust'ata la differenza .fra lTicia e éallimaco, essa

risolve di continuare l'adulterio. La Lucrezia florentlna, ,

al contrario di quella romana, di venta la preda di un ~.

Co.ttolicesimo amorale, bonario e utilitaristico.

,

\

./

-.

/

" .

1940

'28. '}1a.rio Apollonio. ,storia deI teatro i taliano.

3 voll. Firenze: Sansoni'; 1940. II, 65-74. "

por Lucrezi~, v. II, 73.

L'Apollonio ricollega la Handrac;ola alla tradizione

clo.Gsica e o.lla novcllistica. :t:;gli aggiunge che una '

"inflessionc. del sentimento ••• trasforma la formula classica

. in poesia nella Jîandragola, quella stcssa che trovi nei'

momenti più intcmsi di ttttta la -sua opera" (P. 68). Dl,fatti,

attraverso il ti tolo della commedia, che si riferisce al

potcre dell' er-ba creatlva, il Hachlavelli persegue proprio

lo scopo contrario che è quello ch "sperdere ogni creduli tà

nel prodigio, lrriderc al superfluo mistero della

gencrazione" CP. 69). Egli capovolge pur~ il tema della '

tracllzionnle sistemo.ziohe matrimoniale ira gli innamorati,

popolarc nella tradizione novellistica. lTella 11andragola

si instaura invece iL "proposito di una fedel tà adul teralt

(P. 69).

L'Apollonio passa poi all'esame d(i personaggi. Egli 1

si sofferma più a lungo sul personasgio di Callimaco e sul

personagglo di Lucrezia sot tolineruldo come la loro storia

amorosa domini l' azione. 1'1entre il personaggio dl Callimaco

puà essGFe caratterizzato dall 'inerzia, quelle di Lucrezia

è carat~erizzato dall'ambiguità e dal mistero. Lucrezia è

il tipo di donna che non riflette. Intorno a lei, passiva e

quasi assent9, si muove l'azione degli altri personaggi. La

sua aSGenza dalla scena. la rende appunto misteriosa e

anche arnbigua. ~~sGà è, all'inizio, v1rtuosa "per un'abitudllH]

che è divontata convinziono" (P. 73), ccl (3 troppo cauta.

Solo l' assedio insi.stente dol mo.ri to, c101lo. m'o.c3re e del frate

rl8scono a farle accettaro 11 cons1glio cJi dormire con 10

sconosciuto. Gssa si lascia persuaderc o.d abbandonarc le

"incroGtazioni moralistiche" (P. 73), pcr obbec1iro non Golo

Di suoi consiglieri, ma soprattutto alla natura che le-

chied~ di essere donna e madre. ~cco una delle rag1oni\

per cui Lucrezia Sl arr,onde poi 0.11 r éUIlore di Co.ll1maco. Pero

questo nuo-vo amore rimarrà sempre nascosto e un "po ehio tto Il

CP. 73). Quindi Lucrczia rimane "DIllb1gua" fino all' ul timo.

Cede all'amore perché 0 stata Sp1nt~ a C10 da quelli in cui

lei aveva,fiducia cd a cui obbed1va, c perch6 la po.ssiono

di Callimo.co la sconvolgo. l' Apollonio concluclc, o.ggiungendo

che Lucrczia cede all r amore porch6 "quella è la sua legge

segre ta" (P. 73), e a.ccompagna t.::ùe leGgG con il "sorriso"

(P. 73)' dl chi ha, non solo ceduto, ma ha vinto.,

1941

29. Francesco Flora. "Hiccolà t1achiavelli."

Il Cinguecen to. Vol. II. .storiE< della lettcratura i taliéllia.

Hilano: I!londadori, 1941, pp. 185-89.'

Il Flora. sostiene la coerenza del co.ro.ttere di LucreZla

attraverso i vari cambiamentï, dicendo che Lucrezia non vive

.,

'1.

di vi ta proprla ma "attré.J.verso il deside'rio, di Callimaco 0

nel racconto della improvvisa converGione con cui ella

s'abbancJonà all'amore" CP. 188). Come tutta la commedia, , - 1

. rulchc Lucrezia ri vela nell' autore un oscervatore attento

della real tà, che tratta il terna èomico con "uno spiri to

pevero" (P. 185).

1946

30. Arturo Pompeati. Letteratura italiana. 4 voll.

Torino: t UT1~T, 1946. II, 383-87.

Il l1achiavelli rapprE;senta, sanza lasciarsi coinvolgere

(v. Croce, 2.0), un "monda moralmente basso", CP. 385). Ora,

in questo mondo turpe Lucrczia è la, persona mena corrot ta.

Ma la sua onestà è "un poco mec·canica" (P. 385) e passi va.

l~ssa non ha dentro di sé un "demone" come gli Dl tri

pcrsonaggi, qUlndi la Gua psicologia è "genericé.J. perché

costretta ad agire dagli impulsi altrui e a superare un suo

fragilissimo scrupolo ... moroJ.c" (p. 385). Una logica

conseguenza di questo suo atteggiamento èche essa cede

senza forti resistenze al tranello tesole e all'amore di

Callimaco.

'.

1950

31. Al be·rto ~/loravia. "Ri tratto di Nachiavelli."

Ouaderni dell'Associazione Culturale Italiana. Torino,,1950,

PP. 59-73.

\

\ Per Lucrezia, v. p. 64:

\

Il 1·1oravia inizia la sua analisi cri tica della MandrDp;ol'a

affermando che questa commedia non è il capostlpi tc riel

tCD.tro l taliano. La Mandragola non è un "inizlo" bansi "ID.

più estenuata ed esangue delle fini" (P. 63). Inol tre, la

r1andragola non è vi va perché in c ssa m<..U1ca 11 vero cinismo,

la vera corruzlone.e la vera crudezza. Passando ai

personaggi, il Moravia avverte in loro solo il vuoto e un~

totale mancanza di rapportl con il lorD D.utore. ~':cco perché

tut tl i personaggi non sono al tro che elemen ti "crudl"

(P. 63) della real tà. 11 Machiavelli si limita a cO'Plarli

dal vero. Essi sono "o.ridi ed embnonalï" (p. 64), super­

ficlali. Cosi anche l.ucrezia, che è giudlcata duramente J; dol Moravia. Lucrezia è descrltta da Callimaco come

"onestissima 0 al tutto aliena dalle cose d' éUllore" CI.l),

ma essa è, in realtà, sciocca. Sel èlsciocca perché

"lvlélchiavelli l' ha voluta fare vl"rtuosa" (P. 64). Essa non

ha una coscienza e un sentirè morale. La sua innocenza non,

è al tro che una "cosa fisiologlca e ma terlale" (P. ~.~)'

dovuta alla passivi tà e all'ignoranza. Il Horavia concluele

affermando che il monda della Handragola è pri vo di vero

interesse perché il IJlachiavelli è un "matérl<ùista ~r deficienz'a dl vitali tà piuttosto che per convinzlone, ossia

piuttosto a sua insaputa che consapevolmente" (p. 65).

\

57

1953

32. Hicola Chia.romonte. "La Nandragola. " Il Monda,

8 dlcembre 19 53. [;~dizi~ne adoperata: "lm NandréJ.gola."

Là Gltuazione drammo.tica. HiLma: Dompiani, 1960, pp. 3-7J

Por JJucrezia, v. p. 6.

Il Chio.romonte scrive ln occasione della rappresentazione

della l'1andrél.301a, 0. noma, al 'l'eo..tro delle Arti, nel 1953.

Il persono..ggio di Lucrozia non Golo non appare spcsso nella o

comlJledia, ma quasi_non "eS1Gte" CP. 6). Lucrezia diventa

vivace, o.ttiva, enerGica e decisa soltonto dopo aver accettato

l' adul terio, al quale è stata in un primo tempo' costretta •

.8sso. 81 muta é.l.lloro ln una "sgualdrina" CP. 6), e approfitta

dell'occasione per trarne il proprio utlle. Anche Lucrezia,

dunque, come gli altri personaggi, è dominata da una natura ,

utili tariGtica. lmch' eSSa 8 un, personagglo ~'machiavellico."

1960

33. Riccardo Bacchelli. "Istorico, comico, tragico,

ovvero, lViachiavelli artista." Nuova antologia, CCCCLXXVIII ,

(1960), 3-20. C~rlizione adoperata: Saggi cri till. Milano:

Hondadori, 1962, PP. 678-702'J v

PeI' Lucrezia, v. pp. 699-702. -

Il Bacchelli si propone di individuare nei personaggi

e nelle vicende della commedia, gli aspetti della vita e deI

carattere deI Bachiavelli. Anche Lucrezia rappresenta un

\ lato deI carattere deI Machiavelil. 11 Baccholli ci,

presenta due figure in Lucr~zla. C'~ la Lucrezia che non

ci rende notl l Guai sentimenti. Questa è la LucreZla

... -lodata da tuttl i personaggi. EGsi3. è figura. di grande

pudoro e candore, quel candore che non le fa acccttare, ln

un primo momcnto, 11 piano dl dormire con un 19noto.

Un' éJ.rla di sempli ci tà clrconda questé:l donna troppo lodata.

E' proprio questa ingenuità che le fa accettare, poi, il

piano. A questo punto si verifica glà un cambiamcnto in

lei. Da donna inespugnabile, Lucre2aa diventa una donna

facile e ipocrlta come il frate, perché afferma èhe una

"celeste disposizione" l'ha. condotta all' errore. La

Lucrezia che lnvece ci rende notl :t suoi scntimentl è

quella che è consapevole dell'inganno c della realtà che

la circonda. La notte è stata "d' orgia, 0 di sensi 0 di

testa" (P. 699). La mattina seguente Cl rivela un mondo

pallido e freddoloso. Uno stupore " s tanco cd lrri té:lbile"

(P. 700) avvolge tutti mena la madre e .tricia. Anche ,

Lucrezia à sopraffatta dal desideriü e da quelle forze che

l'hanno trasclnata all'inganno, pero non è confusa. Essa

non è conscia di sé, pero è conscia della real tà che la

circonda e giudica' con precisd.one la gente che ha preso \

parte all'inganno. Accetta corne amante Callimaco perché

si rassegna non aIl' amore, ma ad un nuovo atteggiamento

sprozzante. Essa rivolge a Callimaco parole umane e

femminili ("io ti prendo per signore, padrone, gUldél; tu

Ip.;io padre, tu rnio defensore, 0 tu voglio che sia ogni rnio

, '

..

bene Il V. 4), ma non cl' amore. Essa si irri ta e disprezza il

marl to. Alla fine della, commedia, Lucre zià sorge "vi va 0

um<.ma" (p. 700). Hcntrc tutti Gli al tri personaggi ri-

prcndono le loro abitudini, Lucrezia, infastidita da tutti,

si adegua alla sua nuovD. condizione. Essa di venta una

"donna, inaspettata e nuO,va". (P. 701).

IJucrezia, come gli al tri personaggi, si identi fica

con IVlachiavelll. Essa rappresenta 10 sdegno, l' atteggiamento

amaro C S8vero di t1achiavèlli di,' front a alla sua so cietà.

lI.mbeclue, Lucrezia e tlachlavelli, ci pres-entano la loro

rassegnazione di îronte al mondo corrotto. Questa

rassegnazione consiste in un silenzio amèlro, sarca~tico e

sprezzante.

1961

34. John R. Hale. Introduzio~e a: The LiterarY

" Works of Machiavelli. LOl1don: Oxford Uni vèrsi ty Press,

1961, pp. XI-XXVI.

Per Lucrezia, v. p. XXV.

Lo Halo ci ferma brevemente sulla Mandragola, alla

fine dell'introduzione. ,Il ~ersonaggio di Lucrezia

costituisce, non solo un esemplo della dipendenza deI

Nachiavelli da un modello letterario, ma anche un esempio

della sua originalità. La figura di Lucrezia è formulata

secondo 10 stampo boccaccesco. Essa è troppo intelligente

per essere sempre virtuosa e puo bonissimo prondere po sto

fra lè tnnte dOfili croine deI Decwneron. l1a tutti i

personaggl della l"Iandrar;ola riflettono il caratteristico

modo di sentire del Nachiavelli. c,osi tutti, e qUlndi

8nche Lucrezia, sono espostl alla questione centrnle ùella

commedia, e cioè "ho\'! ta perform a bo.c1 aet for a c;ood

end" (Pt XXV). Da questo nasce la loro origlll,üi tà.

35. Vincent Luciani. A Concise History of the Italia.n

Theatre. Va.nni: Hew York, 19'61, pp. 4-5.

Il Luciani basa la sua interpretazlonG della l1andragola

sul pcrsonagc;io di Lucrezia. L'lntrecclo della Commedia ci

ricorda le novelle del Boccacclo. Pero Cl è un L::lttore

6')

importantisslmo che fa della Handragola una "bitter .:mcl

serious satire" (P. 5), e questo è il pcrsonaggio dl Lucrezio..

Lucrezia noi è una donnaccia che accoEsente ad unr~zione

lasci va. Essa, è una donna vlrtuosa, onesta e pi~, che si

a'rrende al ,piano di dormire con un ignoto, solo dopo le

incalzanti solleci tazioni del balordo mari ta, e dopo i

ragJ.:onamenti del fratc e della madre. Il Luciani concl ude _ '"'

asserendo che la Mandragola, è in "many ways a reduction of <:

the doctrines of Il Principe ta the life of ordinary beings"

(p, 5); è un taglïente ri tratto de-Ila società corrotta del

tempo.

\

"

61

36~ Theodore A. Cumberg. "La IViandragola: An

Interpretation." Journal 0 f Poli tics', X:GII' (1961), 320-40.

Per Lucrezlà, v. PP. 325-26.

Il Sumberg ricollega la Nandragola alle opere poli tiche ,

del Nachiavelll. .8g1i afferma, che il suo scopu è quello di

presentare la commedla nel suo doppio volto: il primo

leggera e frivolo, il secondo serio e clldattlco. :lia commedia

sarebbe una guida per mettere in atto un complotto contro

un regime carrotto.

,L'uSD di termini militari è uno degli aspetti che

mette in evidenza il complotto contro il vecchio regime

earrotto. " .'

Dopo la- scoperta deU' inganno, Lucrezia si

abb<llldona él Cçlilimaco e 10 chié3J1lél "padre," "io ti prendo per

signore, padrone, guida; tu mio padre, tu mie defensore,' e

tu voglio che sia ogni mio bene" (V.4). Quest0 termine

sombra Gtrano quando è usato da due innamo.;rati che hanno

su per giù ~a st8ssa età. Il termine si spiega bene nel

contesto poli heo. Il campl'otto è riusçi ta e Callimaco è

'. il padro della nuova repubblica. Lucrezia, presa e

violen~ata ricorrendo alla.frode e all'astuzia, diventa la

madrc di una nuova linea di governatari di Firenze. Non

8010, ma Lucrezia rappresenta "the body poli tic" (p. 325),

praprietà del nuovo" "pater patriae" (P. 325). Il Sumberg

afferma pai che c' è una "sort of marrlage between Callimaco

and Lucrezia" (p. 325). 11 nuovo stato è formata dagli

stessi membri uni ti in un nuovo rapporto. Questo nuovo

, .

, . --------~-" -

\, /

'1 rapporto è proposto dal nuovo vcsti to di Luc rezia c da 1 quello degli al tri ,perSOnaggl." C ,',è un c~biamon to Cii;/

vçsti ti, mo. non di 'morale, pero "a new orùer can be

established taking people .::ts thcy arc Il (P. 326). pre/,",to ci

saro., un <!> nuovo membro, il figlio -dl Lucrezia e di CalI IDo.CO.

E con la morte dl. Ni ai a. il nuovo regim: sarà legi ttiJO.

Il, nuovo stato si fonda sulla pauro. pi uttosto che sUr­l'a.more. Anche Lucrezia avrà paura di Callimuco. r.;koa

se guirà i Guoi ordini. co si Callimac 0 non ri vel e rà ~1 ad uItcri 0 •

E' necessario pero che Callimaco tenga l suoi suddi ti

contenti e sodàisfa.tti. Cosi Lucrezia avrà non sol,o gli 1

abbracc:i. dell' amante ma'pure l desideratl bambini. Il

f nuovo regime avrà pure.--1.a fede come so stegno."

Lucrezia è "the only docen t person in th8 communi ty"

(P. 328), ma slccome Lucrezia ha una coscienza· cristiana

essa accetta il piano che 18 propûnc il frate. Con la "

coscienza della Lucrezia pagana, invece, non si eioca.

QUindi, la vera virtù apparticne ai pagani, mentre,la

COGClenZa cristiana rappresentata da Lucrezia è in uno

stato d~ corruzione. Lucrezia accotta Callimaco come

amante proprio perché la sua coscienza cristiana è corrotta.

l::ssa vedc in cio che le è successo il volere deI cielo. 1

Nentre la Lucrezia pagana si uccide, dopo essere stata

violentata.

Vale forse la pena ricordare qui che un primo Gug­

gerimento di interpretazione allegorica - sia bene in

\

, ,

r

1

, "

forma Duramente'ipototicQ --- era stata aValzata dol Guerri

·"(23), nel1932.

1962

37. Nino Bor,sellino. Introduzione a: Commedie del

Cinguecento. l1ilano: Feltrinelli, 1962. l, IX-XLII.

Per LucrGzia~ V. l, XKVI.

Si tratto di una breve analisi delle commedie çicl

Cinqucccnto. Il Borsellino inizia affermando che la

l'iandragola rinne~a i model:)..i 2lassici, mentre si innalza

G3 (i

Cl Ilstraor(~înario documento ci 0110 spiri to' comico rinascimen tale Il

(P. ZXVI). Parla poi della relazione tra la commedia e il

mondo tipicmncmte rnachlQvelllco. 'Lucrezia è l'unico

personClggio "]Jositivo" CP. :Q0h)~ :2ssa accetta il piano di

dormire c~n uno sconosciuto perché è stata ingannata da

tuttl. Essa ùeciùe poi dl accettare come amante Collimaco,

perché, clOPO l·a notte (J' D111orc, essa prende "coscienza dei

ùiri tti' della sua glovinezza" CP. XXVI) e della sua bellezza. P,

Lssa pua finalmente riscattare cosi la sua si tuazione di

molmari tata. L' ordine naturale degli istin ti prevale sul

disordine morale~ 1ucrçz~a "trélsforma. la sua virtù coniugale

in virtù machiavellica" (P •. XXVn ... Essa domina ora gli

cventi.

(V. anche della stessQ autore 49)

(1

"-

33. Aless8nàro P~rronchl. "Lo. prlma rapprcGcntazione

della l1D.lldraf)ola. Il morJello pcr l' apparato. L' allegoria."

La Bibliofilia, LXIV (1962), 37-86.

Per Lucrczia, v. pp. 61-2.

Il Porronchi aVéUlza un' ln terpretazionc della l''janc1ragola

in chio.vo di allegoria poll tlca come él.vaVD- GlD. fD-tto il

SumberG (36). L questo vale anche par il personaggio di

Il Parroncl1l IJroCeù.c ad un confronto tra i persono.ggl

e le si tuo.zioni della 11andragola a i pCrSOl1o.Ggl e le

situazioni storiche. 00. quaGto confronto risulta cho

Ccllimo.co clave assore identificato con. Lorenzo de' l1eclicl,

l'10Gser :LTicia con il 50derini e fra Timoteo con ~javonD.rola.

Lucrazia è lTirenze. Hel -linGuo.Gcio poctico e poli tico, \ '

la réJ.ppresontazlone della patria come una clonno. è una

me to.loro. o.bl tuale. Il Parrunchi è d' QC cordo col ,sumborc;

nel c1lre che siccome il nome di Lucrezia ovoca quello dcl-

l'eroina romana, la Lucre zia fioren tirlD. è élllch' 0 ssa una t

donn'a cli onestà esemplare. (Lulndi F-lrenze-Lucre zia è s,tata

°buona moglic" (P. 61) dol mari to legi ttimo datole ùallo-

popolazione. Lucrezia ho. creduto pure nellO- bontà 0

clemenza dei rcligiosi, tanto che era D.lldo.ta clla massa -~-- -

nella chiesa dei Servi, finché 'un 'frate non le si ora . messo attorno co~ cattive int&nzioni. BssO- ùovette cosi

farsi dispensare dal voto. Il Parronchi asserisce che il

riferimento al f-rate sarebbe un' allusione al Savonarola. l,

--,

La cJescrizione che Ligurio fD. di Lucrezia, "bella donna,

savia, costumata, ed atta a govcrnarc un regno lJ (1.3),

si él.clatta megllo che él. I,ucrczia a Firenze. Alla fine della

65

commedia, Lucrezia riconosce Callimaco pe:!:' "signore', padrone,

gUlcla" e 10 invoca: "tu mio padro, tu mio defensore, 8 tu

voglio che sia ogni mio bene" (V.4). Il Parronchi con-

di vide an€he qui 11 oplnione ciel Gumberg nel ri tenere çhe

il termine "po.dre" non è aOél.tto per un amante. Il termine

" richlé1ma quello di 'Ipo.ter patriae" (P. 62), legato ai

.~jeclici da Cosimo in poi. 11uindi 11 unione illegi ttima di

Lucrezia e di Callimaco siGnifica, in chiave olleGorica,

il nuovo impiontarsi (le11a casa Hcc1ici D Firenze. Ed

ecco che cos! vien giustificato pure 'l'adulterio.

In conclusione, 'il Parronchl afferma cho la Handragola

ci ùimostra che il l'lacl1iayelll non ha messo da parte "la

:poli tlca per darsi alle baie" (P. 62). ,Nettenclo in scena 1.)

personaggi di una commedia, il Nachiavelli seri ve la storia.

La l1andragola non è un di vertimen to, ma una satira poli tica.

'p

19G4

39. Luigi Blasucci. Prefazione a: Opere letterarie

di Niccolà I1achiavelli. Ed. 'L. Blasucci. Hilono -: "Adelphi,

1964. pp. ix-xl, 373-76, 385-91.

Per Lucrezia, v. pp. xvii-xix.

Il Blasucci afferma che la maggior parte della

..

produzione letteraria cel Hachiavelli no.sco come un Po.sco.-

témpo e como un t evasionc dallo. rp-al tà. .~c;ll avverte, pero,

che la visione etica del IIachio.velli si ri trova, non solo

nelle opere poli tiche, ma pure nell,e c9mmecJio. La lIancJraç;ola

è una rappresentazione "nutrJ.. ta c;i concretl interessJ..

umanl e di costUIl'lO" (P. x).

" Unica vera fonte della J'lan(;ragolo c, seccmao il

DlasuccJ.., 10. novella dl lhccio.rùo l'linutolo 0 (li Cotella

(J)ec3Il1eron 111.6). Il porsonac;c;io di Lucrezla ci mo ctro

appunto qualche onaloc;io. tra la l'Jondragola e 1<:1. novclla

(li Riccl<:l.rdo t1inutolo c (~i Catclla. J\la l' avvcn tura no~turna

determina in Lucrezia una convcr!3ionc etica e non erotica.

Attraverso 10 parole pronuhCléüe (la Lucrezia, rü verifica

non una celcbrazionc cicll' aEloro, come in Riccio.rc1o e Catella,

ma il "risentl.mcnto di una COSClenzo deI USD. e contrariata"

(P. xix). Lucrezia accetta Callimac'b come arnante perché esso.

è stata profondanlGntc delusa ?alla gente chc la clrconcla.

Da questa delusione, Lucrezla tro.c arsomento per una

" 'd' t d"" ( ') spreglu lca a norma l aZlone p. XlX • Il Blasucci

polemizza con critici come il Vlllari (4) che credono che

Lucrczio. finisca non solo col "rassegnarsi, ma col volcrrü

allec;rmnente goderc la vlto. noll' ablsso morale ln cui l 'honno'

precipi tata" (P. xix). " ... Lo. racsognazione di Lucrezia non c

passiva e non è ollegra. La sua dccisionc ~ proprlo una

conseBuenza della sua delusione, è una decisione amara

(v. Russo, 26). Questa amara decisionc che si legge nel

\

6'1

GUO vol to è cCl.ratteristica della "vlrtù machlavcllica" CP. xix).

"Joconuo II Blasucci il caro.ttore ch Lucrezia rimane

coerente attraverso l vari crunblo.menti. Lucrezia ,è una

Oonna di natura ulritta. Essa cede perch6 gli argomenti

deI frate e della maùre sono troppo inco.lzanti, e uno. volta

conoGciuto l'inganno, decide di agire senza pregiudizi'e

Cio che logo. Lucrezia Cl. Ilesser IJicia non è l'amore 0,10.

gelosla come in Catella, ma la "fede coniugale." i'1achiavelli

ha espresso una parte di s6 in tutte le sue opere. Lucrezia

sDrc~be,. quindi, II 12ortavoco dE?1 l1achiavelli. Como gli ""

o.l tri eroi atti vi della "virtù machiavellica," anche Lucrezia

ho. "quclla visione amCl.ra e chiarovqmente degli uomi~i, If

tipica oel 1'1achiD.velli Cv. Croce) 20).

40. Vito Pandolfi. 5toria deI teatro. 2 voll.

Torino: UTET, 1964.

Per Lucrezia, v. l, 303.

La figura dl Lucrezia è rappresentativa di quello che

per il Pandolfi è II mess,aggio -principale della Mandrae;ol~.

Lucrezia è una donna pia, one st a e virtuosa. Trascorsa.la

notte d' wnore, notiamo la soddisfazione di tutt~ i persono.ggi"

Hessor Hicia avrà fino.lmente un figlio. CallimD.co, appagati

i suoi desideri, si prepara a ricevere altri favori da ' t

Lucrezla. Lucrezia, dal canto sua, subisce una'trasformazione. -

Do. vergine timida e casta qual'era, diventa la dominatrice

della situazione. Si nota una certa floridezza nella gioia

î , ,i\!

Ji LUCreZlD., che osco raggiante fuori di casa, clOPO aVèr

finalmente conosciuto l' .:;anore. Ecco che è nata una nuova

vlsione etica: il bisogno di ecsore cinccri con sc ctessi

e con l propri ùeslderi. In quecto consiste la vera

vi ttoria niella Vl t, Lucrozia rii~sce vi ttoriosa perché

decidc di pros8/juire a sodèlsfaro i prüpri dosldcri. ilella

l'léUldraeola incontriamo l' esigenza di una nuova morale, di

una morale laica, che non obbedisca PlÙ Dl conformlcmo

religioso e feudale.

1965

41. FréUlCO Catalano. "ScorCl machiavelliani." '"

nUOVQ ri vista storica, X.LI~{ (1965), Pp. 529-70.

Per Lucrezia, "-v. p. 567.

10. Handragola si sot tro.e al razionéÙismo poli tico

" 'del Hachiavelli, perché "il tono Generale di " . ossa e COCl

libero, affillato più all'estro 0 alla libera creai<ività

dell 'uomo che àd una rie;ida costruzione predetermin,ata"

CP. 566). Fanno eccezione l personac;gi di fra 'llimoteo e di

Lucrczia i quo.li, riflettono "i morli della scri ttore cho

ha tcorizzato la virtù dell' uomo poli tico" CP. 566).

1ucrezio. annlizza fredoœnente il pro e il contro di t '

qualsiasi aZlone. Essa pua non solo rassegnarsi di Ironte

ad una situazione inovitabile, ~a pua pure trarne il

maggior utile possibilo. " .' Il Catalano e d'accordo col Russo

(26), che o.sGerisce che 1UCrOZlD. à vlrtuOSo. sio. nel bena cho

nl'J_ mo.le. Infatti, l,uçrezia è c'o.pprimo. una donno. onosto. c

casto. che si oppone lstinti val1lente o.i C?llslgli, "del mari to,

uello. mé-1dre e dol confessore. Ha, dopo la norte d' o.more con

Callimaco, Ùlventa un'altro. donno.. Ancoro. una volta, il

Co.tclo.l1o âichiéJ.ra cil eGscr cl' éJ.ccurdo con il Rusco, il quo.le \. )

o.fferma che Iuucrozia l'Si lnVGste di ene~5etico furora

mo.chio.vcl~ico" (P. 567). Cüsi Lucrozla si prepo.ro. ad ~ -

o.ccotto.re ClO che 10. IIGciocchezzo. l1 .del mo.rito, la "compllci tà"

della madre c la IItl"istizio." del confessore l 'hallno condotta

0. faro. Questo. unanime congiura non bas,ta pe:qp a giustificare

10. deClsione Cil Lucl"ezia dl accctto.re ColTimaco come amDnte

per cempre. J,ucrezia vuole pure centirGi in po.ce con la

SUD COSClenZo.. Questa preOCCUTlD.ziol1e morale spinge Lucrczia

0. ricorrere 0.11 'intervcmt0 del clclo. Cosi Lucrezia, 1

ro.ppre,sent<l.nte dOl modi raziol10.1i dol riQchiavolli pol" tico,

ho. so.puto non solo ro..ssegno.rsi di fronte ac1 una sf tua ,ione 1

che le sembro.va terribilc ed insormon.:o.bile, lllo. ho. pul~c

suputo trarnc il maggiore profitto. !

42. Gino Ro.ya. Storia dello.. letteratura italiana.

Vol. 1. Romo.: Ciranno., 1965, pp. 270-71.

Pel" Lucrezla, v. p. 270.

La caratteristica principale ,della Handragola è la

satira. Il Raya asserisce, poi, che mentre 10 scetticismo

del Prlnci pe è tempero.to, quelle della Nandragola lInon ha

7')

altra luce che quolléJ. dol malo" (p. 270). rrutti l DersonaGGl

del1.a commedia, sono vill 0 isno bili fuorch6 Lucrczia.

l,ucrezia è l' unlCO essore istin ti vamcnto rot to e onesto.

La, nel mODllo turpe in cui vive, Lucre zi~ non pUeJ, rimanere

talc. J~c,SiJ. vicmo cnerglCeJTI81ltO splntQ, 0 immerso. nolla

turQitudine da tutti gll altri.

1966

,

43. Giorgio BàrOorl-,squarotti. "La struttura o.stratta

delle commedie." La forma tro.gico. clel "Principe" 8 al tri 6

saggi sul llachiavelll. Firenze: Olschlü, 1966, pp. L~3-102.

Per Lucrczio., v. pp. 76-8.

Lo. genesi della IiQUcJ.ragola è nell' OZlO del liochiovolli,

10 scopo è Guollo di dlvortire. 1'lntoreGGc p~oponderantc

cJella I-;anc1ro.r;01o. è di tipo ctllistico e non morallstico a

realistico. Quol che il Bàrberi-.squarotti si propone 8

o.Qpunco unD stucho dei "segni stilistici cioll' autonomia

del J;?ror;etto comico" (p. 48).

Lucxezia si ribella in un primo momento, al piano di

dormire con un ignoto, non solo perché è unD. donna sincera

e onesta, ma anche perché è reni tente di frontc 0.11' azione.

l~ssa è estraneo. all' intri{?o prcdisposto dagll Dl tri

personaggi, cd accetta il piano perché è una donno. ubbidiente.

Infine, accettandd Callimaco come rumante ossa non accetta

tanto il fatto compiuto, quanto si compiace di una

\

/

/

"statuizionc del futuro, di una volizione per l' avvenire"

(P. 77). Il Do.rbori-Squarotti nota un'opposizione nel

linc;uagglo di Lucrozia. Quando Lucrczia protesta, il sua

linguaCC;lo doscri va la real tà presen te, è ri vol t~ ad un

evemto preclco 0.0110. vita quotidiana. !lentre, dopo

l'incontro notturno cun Callimüco e la rivelaziono del-

71

l'intrigo, Lucrezia pacsa al li11t;uagcSio della "voliziono e

doll 'j_clcazione" (P. 89). Il sua lincuo..gglo cliventa parallelo

1'"

a quelle ctegli al tri percor1:'élggi, eccetto lTicia. Le caroat­

teristiche rtel nuovo linsua~gio sono: la costruzione

perfetta e calcolata che clotermina l'ipotesi e la profezia

trwni te l verbl di volere; la proiezlone doll' azione nel

futuro e non nel ~resente; una nuova singolare lucidità

cirCél le case e i porsonaggj che ID circondano; la

previc:i bili to. uel piani, dei [jGsti e c1 81 ctlsec;ni ideGll.

_~, un t.il)U c1i monda llllguistico dominûto da "quclla sorta

di rapporto astratto col mondo" CP. 78), che è comune a

tutta la Handragola.

1967

. ~:~. Giuseppe Pardieri. Il teéltro i taliélllo e la

sua tra.dizione. Hélterél: Bélsilicatél, 1967, PP. 36-7.

La l'lélndraGola h3, por il Pardieri, un valore si.mbolico

o élllegorico; "13 liïrc;nze che fa da sfondo all' azione della

I1D1ldragola, finisce per dlventare il simbolo di tutta

di vlota che oCli interproto. l perSQllo.cgi <ollet c0mmC3dio. 0,

quincll, OJlcho Lucrozia. LucrcziCL r[wproscnt:c 10 "virtù

o.stratta" (P. 37) che, urtanllosi con 10 reo.l tA cuncroto,

7?

• clove par nece'S.si tél o.bbctnùona.re i propri lc1eoll. LI o.c cet taziono

Ci Co.lllmaccJ como etmanto da petrte ~Ii Lucrezia, ho. un

valore simbollco. iiel suo at tec;c;iOJ!lcn to si étvverto il 80nso <>,

di unet "parabolet lnl'irotta che rlbuarda 11 l talia 0 la

Gocietél" (P. 37). 1.,0 statü d' etnimCJ (Ji Lucroziet è sJ_mbolo

della ctato cl' aniY.1o (,Obl' i talletnl clol Clnquoccnto.

1968

L~5. Fausto 110ntOJlari. l,a l)oOGio. dol r'ÏD.chiavelli.

Romo.: ,stutlium, 1968, pp. "j7-9.

Il l'1ontanarl rloc.lico. qUéùche 1)a[;1no. soltantcl 0.111) studio

rlella Hanclragola. LI argomento della commedia è lascivomonte

boccaccesco, c por il suo tema ossa è lontana dalle opere

poli tichc dell l au-tore. lTonostante cio il l'iontanari o.sserisce

che la Handro.gola è mossa dallo stesso IIsel vaggio impoto

vitale della efficienza i~nodiata a qualunquo costo; lmpeto,

dlaltra parte, calcolato, verificato 0 diretto ostlnatamento

al fine, accettato come incvitabilo,.da uno. inte~~igenza

amara, limpida, beffarda" CP. 37). Passando poi Di personaggi,

il 110ntanari no monziona solo due. QUCGti Gono, il

personaggio, di Callimaco a quelle di Lucrezia. Di Lucrezia,

"

\

il 11ontano.ri afferma che ossa cap1 tala, f1riconoscenda nel

trionfo del mole uno. fatali tà orcünato. (la} cielo stesso If

(P. 37).

1969

, 46. Franco Eïdo. "Hachiavelli lL!69-1969: Poli tica

e teatr,o nol badolucco di lliesser Nina. If Itolica, XLVI

(1969), 359-69.

Per Lucrozia, v. p. 367.

Lucrezia si solV? dalla spietata e obiettiva rap-1

presentazione che il l'bchlo.velli ha della crisi cul turalc

o intollcttuolo deI sua tempo per duc ragioni. La prima

-raeione è olquo.nto suporficiale. Lucrezia ci salva perché

la convcnzione novollistica 0 comica dello "happy ending "

oro tico" (D. 367) richiede che ossa" dOliO avar "gustato

che di fferonzia è dalla iaci tura If CV. LD di Callimaco a

quella di Jticia, non esiti 0 non si proüccupi del suo

mutarllento da donna virtuosa a donna àdul tera. L'al tra, El

più importante, ragione è cllo Lucrezia, non solo sa

diventaro al momento opportuno (e qui il Fido cita il

Blo.succi, 39) f1onorovolmento catCiva lf (Pe 1367), ma nello

ul time scene ossa palesa delusionc e disapprovazi?ne.

Sono, C]uosti nuovi sentimenti che aprono la st rada alla

continuazione dell'adulterio.

/

73

, 0

1

47. EZlO Raimoncli. "Il tontro etel Hachiavelli. Il

studi storiCl, ~ (1969), 749-98. \

Por 1ucrezia, v. p. 773.

Il Halnlonc1i si occupa particolarmentr;:: ~<olle fonti della

liandragola. 10.. IIandragola è da mettero in rclo..zionc con

l 'lI.ndria di Torenzio, col DeCffiJlCrOn, col Vlar;gio ln l\.lemagna

del Ve ttùri e ,flnanche col li bro di To bia nelL'1 Di bblD.

f'?he Li vi,) è usato dal Hachio.velli come fonte. Appunto, II

perconaggio ch 1ucrezia proncle il GU(~ nomo dalla gro..ndc

Lucrozia romana. Il nome de,lln Lucrezio.. machiavelliona '

definita ,"donna ••• atta a governare un regno" (1.3) ma "in

orecchi como la lepre" (111.2), proietto.. nella r1anclragola

l'ombra deI testo lo..tino con "un colore di 'beffa aggiunta

alln beffa, -'qUo..Sl di pnrodia" (P. 773).

cv. ctTIche della steGso nutore 56)

1970

48. Poter Bon~anell0-. "The Style and Func tian 0 f

t·lachiavelli' s Character Sketches." Forum Italicllin, IV

(1970), 58-69.

Pel" Lucrozia, v.~PP. 59-60.

In questo articolo, -il Bondanella si preacc~pa di

analizzare minuziosamente, 'Ithe technique .of character

sketches Il (P. 58), nella prosa del Machlavelli. Il

Machiavelli presenta due tlpi di personaggi, quel li storici

\

(

l

o quelli immaginari. Lucrezia è un osempio particolarrnente

importante di questi ultimi.

Nonostante l' irnportanza di Lucrezia per l' intreccio

della Mandragolp, essa appare in scena solo quattro volte

(111',,10-11 0 V.5-6). 'l'utte 18 inforrnazioni circa il GUO

carattere si ricavano, non dalle SUG com-parse in scena, ma

75

dai pochi cornmentl degli altri personagei. Tuttavia, il J , Hàchlavelli . crea una figura interessantc e complcssa. ' 1;a

maggior parte dei cornrnenti si riferiscono alle sue qualità " morali. Solo la descri zione fDtta da Callirnaco CI.l) cï

presenta un ritratto della bellezza fisica, 'ed è un ritratto

convenzionale. Il Bondanella ne ricava la conclusione che

"'the single most striking stylistic trait of l1achiavelli' s

many character sketches" (P. 60) è la subordinazione della ~

descrizionc fislca a quella morale. Di importanza decisiva

è 1"' osservazione di Ligurio, il qualc, ricorrendo ad una

. ...." -- .... metafora poli tica, nota che Lucre:;na e "bella donna, sa~ia,

costumata ed atta a governare un regno" (1.3). Infatti, "

nonostante l' affermazione di Messer Nicia che la moglie è una

donna sciocca, Lucrezia possiede tutto quelle qUalità

morali, che il î1achiavelli ri tlene necessarie per il principe

perfetto. Il riferimento di Callimaco alla decisione di "-

Lucrezia di accettarl.o per sempre come amante "substantiates

Ligurio's analysis" (P. 60). Lucrezia è "politically aware"

(P. 60). Essa si rende conto che la stoltezza e ottusità

deI l1'\ari ta e l' rurJ9re ,di Callimaco non le hanno lasciata

,', ~,

t .~ ",

alcuna al ternativa, fuorché quello. dell' o.clul terio. Gosi,

"as any Good Nachiavellian character should, she bends her

actlon to tJ;18 'verltà Gffettuale delle co.sS,!,' Il (P. 60). Le

po.role che essa dlce a Callimaco rivelanü un aspctto della

personali tà della ûtessü Machiavelli.

"

49. lfino 13orselllno" "Fer una storia delle 'commedlc

di Ho.chiavelli." Cul tu ra. e scuola, I~ (1970), 229-41.

Per Lucrezio., v. pp. 232, 237-40.

Secondo il Borsellino, la Mandragolo. a la prima commedia \

cinquecentesca chc sostl tuisca il personaggio al ti~. Il

personagglo di Lucrezia è attentamonte elaborato. ~~ viene presentata, prima, c'omc una moglie docile e sotto\

messa che ademplc i suoi 0 bbli[';lll coni ut;ali, c poi, come '~na donna piena di ardimen~o e cora[';glo che ccrca il soJ-

disfacimcn to dei suoi diri t ti cl' amélil te. IJucrezia non ha \

una lffur:l:zionc puramente strumentale per la ri.soluzi~:mc ,

del prog~tto comico" CP. 237). Il Borsellino polomizza 1

, 1

contro i~ Bàrberi-Squarotti (43). Contrariamente a quanto 1 1

ritiene ~uest'ultimo, la partecipazione dl Lucrezlél al-

l'int;annJ ordito ai danni di Nicia si attua "istlntivmnentç,

un momento prima dl questa acèettazione cosciente Il CP. 238 J.

La notte d'amore trasforma Lucrezia e fa svanire la \

contraddizione tra bellezza e virtù. Ques~a contradd~zione •

ha provocato ~a trama dei furbi e degli stolti. Lucrezia

è ~uella che restaura l'ordine' ~aturale degli istinti. Il

\

. 1

,-,

.

.~

/

,

'.

,-

l

- 77

Borsellino polemizza éUlchc contro l'in terprctazione allegorico­

poli tico del Dumberc; (36). Il Sumberg basa la sua

intcrprctazion8 SU±±-8- pElrole cli Lue,reZlo.: " •• • io ti })rondo

per ~ignor8, padrone e' c;uida. Tu mlO padre, tu mia

chfencore, e tu vuSlio che Sla ogni mio bonc ••• " (V.4).

,siccomo il termlne IIpadre" rlGUOna strano nolla bocca di

un amante, egli 10 spiego. affcrmando che Callimo.co ù II

"lJac3rc ll ùollo. nuovo. repubbllCo.., Hé;' le parole dl Lucrozia, r

obietta il Borselllno, ricchcgglano g\iellt\: dette da Criside

n~rènte nell' Andria: "io ti du a costcï marito, amico,

tutorc, padre" (Andria 1.5).

La l"lanc~ro.gola linon è ln cOlalnodia dcllo. berfa giocata J

a =:icio. ma }JlUttOGto la commedia (:e11a corruzionc di

LucreZlLt" (P. 235). CLuindi le risate e la comicito.

lasciano" un' cco preoccupante. La Clizio. è invecc, un

cüycrtimemto tranqulllo. Hollé.( Cllzla, alla fin!3 della

comr,1O~la, le Gli1éillle erotiche dl H~omo.co Sl convertono in

vergo[';na. L :::;lccome:: IilccJmaco Gl conGec;na nelle mani della

moelie, ::';0 fronio., l' avvcnlre sereno dol gruppo famiglio.re

vion.c Garanti to. Ln converSlonc di Lucrczla all' éllilore

ronûe lnsto.bile l'cgullibrio dcll'ordine famiglinr8. "- ;

l'

"

L'cqulllbrlo è subordinato al destino di fellc~tà,üi Lucrezia,

che G una "condizione n6 certo. né obbietti vamente prevedi bile • r

Il Borsellino .. conclude a~fcrmando che l' epilogo della. Clizia ci presenta

un g~o.dr~ pcrfettb 'dove l' ordine na'turéÙe el' ordine sociale

..

coinci dono. LI Ôpilogo della Mandragola è provvis~r(o e

rende glustizia solo agll istinti e alle passloni, ~a non

'< "r~cura la solidi tà della isti tuzlone" (p. 240).

~. -(V. éillche della stesso o.u tore-37) "

50. Glorglo Padoo.n • . . "La Handragolo. dol Hachlavelli

::ella Venezi a Clnquecen tesca." Let tere l taliane, - XXI l

(1970), 161-86.

Nella Mandragola, il Hachlavelli vuol fo.re "un confronto

tra 11 antica e 10. moderna età, dal quo.le scaturlSCo. un

giudizio illumlnante~la decadenzo. attuale, che 8 lndo.gato.

per ln tehdimento, non moralistico ma poli tlCO Il (p. 175).

BI in Cla, appunto, Illntercsse deI pcr~onaggio di'LucrCZlo..

A quest6 proposito il Po.dOo.ll ~olemlzza contra alcunl

critic'i, fra l quall il Russo (26), che héU1no ncgato che ci

sia1 nello. Bandragola, alcuna allusionc 0.110. Lucrezio. di

Livia. Llironia deI nome (; per esempia, seconda il Russo, , .

, soltanto una coincidenza. ,ji perde cosi, secondo '11

,

Padoan, "una tonali tà voluta clall' autore," "la pregnanza

allusiva dl quel nome" (p. 176). Il rapporta con Livio è,

infatti, sicuro e se ne pua indicare una traccia evidente.

Per indurre LucreZla a compiere l'adulterio,fra Timoteo 1 "

11 assale con ragionamenti sottill dlcendo "la volontà è ,

quello. che pecca, non el corpo" (111.11). Ora, questa

sentenza, non è che la traduzione letterhle delle pi3.role ',<>

o usate nel racconto di Livio, per giustificare la violata

Q,

(

'.' .

..

onostà rlella Lucrezla romana: "men tem pe eeare, non corpuG"

(1. 58).

51. LUlgl VanosGi. "Si tuaiione e sviluppo nel

teatro maehiavelliMo." Lingua e struttura del teatro

itc:tllélno deI Rlnascimento. Parlov3: Livlana, 1970, pp."

1-108.

Per Lucrezia, v. pp. 30-5.

Il VonosSl pa,ssa in rassegna le diverse lnterpretélzioni

che Gono state uate Jella Mandragola nella cri tica più

recente. Segue 10 studio dell'influsso novellistico nella

cOGtruzione dell' j:,~trlgo e 'Poi 10 studio dell' azione della

commedla e la deGcrlzione "funzionalc" dei personaggi. Il

personaggio di Lucruzia, come gli 0.1 tri personage;l, è ylsto

ln rapporto a Call1maco. Lucrczia riflette un aspetto rlel

pensiero polltlco deI Machiavelli. ~ssa non ~ una donna

vile, al contrario, 10. sua Gubllmità morale si riaffermo,

immutata, alla fine della commedia.

L'atto amoroso di Lucrezia e di Call1maco consolidato,

scconuo il VanoGsi, attraverso l'lscrizionc della parola di

Lucrezia entro quella di Callimaco è la restaurazione di

\.- un'ingiustizia di fortuna: "io non credo," dico Ligurio,

"che sia nel mon do el pi ù scio ceo uomo di eostui; e quanto

la natura 10 ha favorito! Lui rieco, lui bella donna,

79

savia, costumata ed atta a govcrnare un re[ino. B parmi che ,

rare vol te si verifichi quel proverbiJo ne' màtrimoni che

dice: -' Dio fa C;ll uominl, c' Sl appalono' - perché speGco Gi

vede un uomo bon qualificato sortiro una bestla, e per J

aVverGO una prudente Gtonna cJvere un pazzo" (1.3). L'atto

sessuale colma il distacco tro. la vlrtù lnnato di Lucrezia (J

la fortuna. Il Vanossl nota: rrè 11 momento prl vil egiato,

quondo per mlrabile paréldosso, l' lnljélnno finlsce per

ccrncntare l' amore ••• la negativi tà Llel mezzo Sl cancclla per

la sublimi tà deI fine" (p. 32) • • .. l~ '\

Il passaggio di Lucrezia Dallet negat~ vi tà' éllla subliml ta,

avviene in una luce dl intensa relicioslt}: "alla mediélz10ne

J poli tica dellC\. gerarcl1lél occlesiasiica, che non è rluGci to 1\

f , a scalfirc l'incorrotta C08Clcnza dl Lucrezia, sottentra ora

un é1utentico avallo rcllgioso" (P. 32). LucreZ13 pronuncio.

un discorso pluno di tonali tèt rellGlose: "io vogllo iud1care

che e' venga da una celeste dlSposlzionc che o.bbl voluto

• C081, e non sono sufficiente et rCCUGC\.rc quello cho '1 cielo

vuolc che la accetti" (V.L~). llueste ton'-:Ùltèt rcligiosc 81

ritrovano pure nel Prlncipe a proposlto degli autentici

"innovatori" come Mosè, Ciro,'Il'feseo, Romolo. Lo. v1cenda

amorosa si carico.. pure di valori civili: "pero io ti

prendo per signore, padrone, guida; tu mlO padre, tu mio

dofens6re, e tu voglio che sia ogni mio bene; ••• " (V.~).

Lucrezia ~ conosciuta attravorso certe coppio di parole

(come savia e buona (111.9), chG ricordano il binom1o

bon tà e religione. del Discorsi 1.1 v) che designano il

vigore incorrotto delle popolazioni di Roma cmtica e della o

\ J

\/

\

,

Î"Îa.gna. In CSGn si ri trova. pure il ricor'rlo della "virtù

grande Il che è nelle membra di l taJ.la (Princlpe xXVI). Il

valore· jJOlltlCO prome fip dall'inizio contro i limiti priva,ti

del personù..gc;io. ~ la ttmna D1I1orosa ricrea "miticë:.tmente

quella pOIl tica" CP'. 34). 11 Vanossi sottolinea che la

metafora alYloros& si ritrova pure nel'rapporto tra il principe

e lCl collet ti vi t3. Il rnpporto dl Cesa.re Borgla con la

HomaGna. ricorda. la conquista dl LucreZla da parte di Callimaco.

1971

52. Giovanni Aquilocchla. " 'La favola Handragola si

chiamo..' " Studies lil. Theatre and Drarrw: EssaYE: in Honor

of IIubert C, IIeffner. Ec' • (Iscar G. ,Brochett. The HaGue:

l'iouton, 1971, PP', 73-100.

Per,.Lucrczin, v. pp, 93-5. ,

Volend0 mostrare il rapporto fra il titolo c la commedia, ~

l'Aquile6chia intraprcnde un'lmpegnntlsslma esposizione

delle varie superstizioni popolarl a proposi to ,lella

mW10rnc;ülu. Bgli rilova poi che le ultime scene della'

l'1andragola vanno alrlilà della. ooporstizione popolare, Il

pcrGOnac;glo dl Lucrezia assu~c, noll'ultima parte della

commedia, caratterlstiche simbolico-cristiane. Il lieto ,

fine de;Ua Mandragola sembra "parodiare un preciso sviluppo Jjil

simbolico-cristinno della stessa Gupcrstizione" (P. 93). '> L'Aqullccchia rileva nclla. cOmIDpdia, soprattutto alla-fine,

"

<l motivi Glmili 0 quolll dol slmbolismo crlctlanu rolotiv0

alla Jnanctrac;üra. Cosi a Lucrezié:.t-llé:.1.nc 1rat;-oro (popol() . lnfedelc) si sovropporrc bbc ewppnJna liicio (capo apparente)

C pOl Callimaco (c apo reo.le). (~Uc1.nco Lucrczlo (hce .J.

Co.llimocu dl volerlo "per ragnorc, pé:.1.t1rone, gUJJi.J." (V.Lt ), 1Ql\

CéÙl.lnlDCO rappresenta 11 CrJ.stu, mancL:Jto sullo terra r;a •

I)io. Lucre zla, cho rap)rcson tG l pa:::;cull, assume un

attec;gl.J.mcnto sprozzimte <11 lronto [ù Llari to che rappreGCn;ltG

il copo apparente.

naturaJ.c come quella dl lTl - mari tu orm;::u sf)odectatc,:

"Guarda cor;lO olla risponcJo! "La llarE) un Callo" (V.5).

L'AqUllocchio aGP~iunGc, "un t~allo, Sl boai: ID. Lucrczio-

llanurogr)ro ho ormm alzato 10 testa 0, sc 81 pr::cferiscc, lil

cresta?" (P. 95). :Icll'ultimo otto il liocfuavelll lnVCf.itc

lntrolJicoJl1cnte "l'intorprotozluno Gimbolico-crlstiana c.lcl .'

Jl1otlVI) biblico ,ùello mOlldragur!" ([J. 95). L'f1.qullccchia 81

rlfcrlGCe oll' esegeSl blbllCO, c ln particularc o.el illcune

osposizione etel cantico doi cantlcl (VI 1.13): \

10 manelragola,

che sumigliu'per 10 sua forma dd un uomo, ma privo dello

testo, rapprcsontorobbe le genti paGone viGsute nel1'oGCUrltb

della terra senza la testa, e cio~ Genza Crlstü. ~oltanto,

all a fine cl,el mO~dO, portata alla presenza di CrH;to, la

"acefaJ.o lianelragoFa sarD. coronata con una testa che è

quel1a stesca deI Logo" o(P. 94).

"

5.3 •. .Jal vatore Dat taglia e Giancarlo 11lazzacuratl.

"RinaSC1ll1Cnto c Barocco." Vol. Il. La lottbratura l taliana.

Firenze-Hilano: ::;,::msoni, 1971, pp. 41-2.

Lucrezia è la flgura della moglie casta, onesta e lea~.

r.;ssa rOslst e al piano mallzioEO dl dormire con une

Gcono SClutO. 11.11 a flile 8SGa viene imbrogliata e "irre ti to.

GUO r,lnlc;ro.do" CP. 41) nello. conglura (ü tutti gli al tri. E

sicccJme f-' amblcnte in cui Vl ve è tanto torbldo e mo.lsano, è

1I11posr.:>lblle GGtl vare pure un' anima sona, innocente e virtuosa

come la sua. Cosi Lucrezio. viene contaglata dalla corruzione

c accetta Callimaco come amante per sempre. Le po.role finali

cJella vrotagoniGta, costretta a subire "l'intrigo 0 la

corruttela, sUGGcllano queGta storia in CUl le cose sacre

Gl cOllÎond\Jno nel costume dlGOnesto 0 ogni gecto 0 pensiero

conti cne una GIDOn tl to. dello. morale" CP. 41).

~972 ~

54. Giulio Fcrroni. "JcIuto.zione" e "riscontro" nel

teo.tro ch 1 îachio.vclli. l~om<À: Dulzonl, 1972, pp. 19-10l.

Per Lucrezia, v. pp. 29-30, 80-101.

Il Fcrroni intorpro~a la Mandragola Geconda un

" particolarc punto dl vista. Egli misura le Îunziani e i

conflitti teatrali secondo la prospettiva, ricavata dal

,. pensicrb politico deI ~1achH\.velli, di un~ " 'mutazione'

di natura dol personaggio protagonista e della ricerca di

j ,.

un 'rlccontro' con forzo cmto.gûniGte" (PP. 25-6). Aplmnto,

il pcrsonae;gio G.i Lucrezio. viene anD.lizzo.to in qU8sta

,pro:::,petti va. Lucrczio. vieno (wfini ta dal l'~ach.lav(;lli nel

Proloc;o, con 1 l ' D.Cge,t tl vo "ClC corto Il chc ~)otrc bbe Gem~rélrc

gcncrlco ccl éU1che cqUlvocO, mo. che, in realtèt, <.mticlpo 10.

GUo. Il::;Clviczza'' e 10. sua "prudcnz,lll (P. 29). Ifoi rcctlOlil0

l)erplc3ci quonc1o' il LClchlé.welli ci rllCC cubi ta liopo che

C GSD. fu lnganno.tél. l~a il ll'erruni spic CCl che l clUO termul.i

llaccorta" co IIlngannata" nun)ccncrano una cuntradrlizllmc.

!U1Zl, fI accortczzCl (~i 1UC1:'\SZlo. consiste proprio nol-

l'accettazlonc Jell 'inganno che le lIoffrlrà uno. forma cil.

'rlscuntro' felicc con la fortunoU (P. 30). 0,uindi la \

provocazionc fattel cùle spcttntrici circa un loro pOGsi bile

incanno è non solo un or,1O.Gciu :;110. loro o.ccortozzo., jnn un

tcnto.ti vo di riGottarc GuI pubblico ilIa lczlcnc I:l (luel

moùcllo centro.le di C()lnportOJ1cnto umono che Lucrczio. soro.

nella hanclr8gola ll CP. 30). IJroccdcnrlo nello suu unallGJ., il

1,lcrroni OSGcrVQ che Lucrczia rappresenta la "sJviczzo ln

un lllondo immerso nella pazzio. c prlvo cJi 'cerv~llo r " (p. [lO).

Il Ilo.chiQvcIli le concede un rllievo straorrlinario cd

isolato, acccmtuo.to doJ.la quasi assenZQ di le1 clD.llo scena. ~

.. Un' occo.Gione 0 fferta dalla fortuna fa di loi II centro del-

l'azione. Lucrezia clovrD mettersi 0. "riscontro ll con quelle

forze che la in~onn~o.

LI isolamento di 1ucrezia è ùovuto alla ecceziono.le

attribuzione di IIso.viall con CUl è designata do.81i 0.1 tri

'f

personaggi. A parte 10 ~ocho sceno in cui LucrezlB ~

presente, coco. è frequentemente "nominata cd esal tata"

(P. 81). Llgurlo descri va Lucre ZlD. come uno. libella donna,

savia, costumat3 cd atta 0. c;overno.re un regna" 0.3). Pur

fra 'rlmoteo, Lucrezia è "S a Vla c buona" (IIr'.9). L'oGto.colo

che Sl 0lJl)ünc ai desid8ri di Co~limaco conslste nella 1

"[lruclenza e l~urezzalf (IV.l) ch lei e nel fatto che Lucrézia

~ "onostissirno. eu al tutto allena dalle coso d'amore" (1.1). o

La so.viozzo. di Lucrczia pua essore delinita come una

eccezlonale buntà 8 lJletè, che oi conformanv aIle regole

85

ûel comoortmnento morLÙ0 e sociale. Quindi la suo. rc putazione

è escm~Jlare. nilcvanc10 l'inaeJequatezza dcll' unione tra

LUCrCZlo. e lliclo., il Forroni nota che por "cupcro.re l' él.sourdo .

rlscontro matrlmOlliéJle che la fortuna le ha lmposto con

lJlcia, pcr toccélre un li vollo di Gue c esso c di fclici tà, la

'Gav:i Cl' ('onna dovrà ~rsi a riscontro con una si tuazlone

che non ci accorda o.ffatto con quelléJ. 'bontè' e con quel

'crave' unlvcrso morule" (P. (2). E[!;li ricorda i capitoli

Arlfl II e XXV cl (;} Principe. Il prllTIO Cl insegna che bisognR

Ifparcre lHctOGO, fecJelc, uman0, relligloso ••• ," ma che è

necessario pure so.pere lImutare el contrario." l'Jell' al tro ,

ci affcrplo. che è folice chi "riDcontra el modo deI procedere

suo con le qUall tà do' t8lnpi." Lucrezia, vista l' inadequatezza

dell a sua bon tG, mu to. e si ac concia a "di ven tare ct' un t al tra

natural( (P. 82). .Essa dove corrompere ,la sua bonté\, e

pacsare da "per fet tamen te buona" a "onorevolmen te catti va,"

, .

'\

, 1

"

,0,(,

ottenendo cooi un "riscontro fcllce con la fortuna"" (P. 83).

Il discorso di fr~ 'Ci:-me-teo ri bocco..nts (h csprc,'Joioni

dto~lblne GCOlastlca e blbllCO vale par LucreziD 8ûltanto

come "sin I;esi della strnna variilzione che la fortunil le

tJ1cttc i~nanzi" (P. (4). , ' .'...Gsn pon pua ~eguirno l p~rt~calilrl

e prcferiscc "concentrarsi nelJ-o sfor;!,o dl c1omlnaro c

cJeflllire qUCGto univeroo scono,sciuto" (P. n~). Le lntermit-,

tentl c brevi fraDl ch~ Lucrezia rivolge al frate scgnano

il suo ciisto.cco c:i fronte D.11 1 iniluc1l ta, stranezzo. di dorr.are

con un lc;noto. (LUOGto sforzo Ji c:_ominuro l t incono Gcibile

caglona effettl fisici: "io Dudo ~Jor la pa::::;sione" (UI.lO).

La GUo. accctto.zione finale ciel }nD11') 'Ji ltormiro con unu

GCOnOscluto rlsulta sccca c priva 01 ~ualsiaSl giustlficaZ10ne - 1

pSlcoloGica: "io Don c rJl1tcnto ),10. non creuo n~,::ü c:[~sbrc V1VCL

c30mo.ttinE'." (III. Il). LucrCZla è qUo.Sl cODclente clCtlO, , ,

,;i r Hcol tG (~S trcma ri clIo "mutazlone" che si 1)reréJ.ro~ 11 " ,

colloqU10 con fra Timoteo ci mostra/che Lucrczln noh 81 ~ ancora risolto Et mutare naturo, benché CJucsta mutaziione sia

in corso. ;Ji Dvverte che, a questo punto, ancorché lontana

dalla scena, Lucrezia si preGento. como' la dominatrice ùel

dréJJIlma, come II sua c entra totale. (~uincli tutti i

pcrsonaGgj_ di von tano sccondo.ri ri.spotto ° Lucre ziu che non

sarQ più l t oggetto passivü (lcn c10sideri di Cullimo.co.

La realizzazione della "mutaziClnè" ài "naturo." (p. 97)

di Lucrezia e l t accettazione della nuovn concllzione di

amnta, offerto.le dolla fortunü, nvvienc clopo che Collimhco

_L

G7

le ho. rlvelo.to l'ingo.nno. Il rliscorso cli Lucrezia, riferitoci

(1,.1 CallifiléJ.co, Cl l)rescnta un pcrsonaggio nuovo. EG,sp Gl

è ormm trélsformé\.ta in uno. donnR che prcnde in mana le

c Llecir.3iune 0 o..cquisté\. lndlpendenzéJ. e !,lotere. Invecè di

rüoponclore clic ragion~L ac~dot te da Callimo.co - l' amor~ dl ~

lui, 10 prOllleGGél, qualoro. se ne presentasse la po ssi bili ta

. ..J dl l)renderla per clonno., ccc. (V.4) - Lucrezio. preferisce

rlbaclirc ln un C::iscorso "serraticc>imo e rigorosamente

calibro.to, le circoGtanzc 0 il sonso dallé\. propria 'corruzione' "

(D. 93). CLuincU cJi fronte a Lucrezié\., Callimaco occupa un

l)ooto subCl.l torno cd o..w::nlicJrio. Il discorso di Lucrozia

riesce tutt'o..ltro che sentlTIWntalc. fl.ttro.vcrGo i terminl

"::ne;nore, po.drüne, gUl cl é\., paùre," dcfen:Sore," Lucrezia designa \

un vero ro..l)llorto cJi tipo poli tico con Callimaco (v. Borsellino,

Lt9) •

Pcr <:tccettare una nuova "fortuna" la "savia" Lucrezia

hé\. dovuto sapur "mutare natura," "attingere il perfetto

contrario della su?t antica 'bontà' " CP. 99). Il c,arnbia-

mento dl natura élllporta un evidente cambiamento di comporta-'

mento c di gesti. Il, COf,1portamento di Lucrezia Gembrerà a

Hicio. "allé\. pazzercsco." (V.5) e Golloverà la sua mcraviglia.

:Jostrata ci, spiegherà che "ella è un poco alterata" (V.5).

Illucste rcazioni do. parte di llicio. e di SOGtro.ta ci mostrano

che Lucreziél h<:t dovuto rrmuto.ro natura.'! CP. 99). La sua

aIitic<;J.. bontà Gi è tro.sformato. in stizza. lvlesser Nicia

---- - ,- /. .'

conferma il GenGO di questa al tcrqzione, nGtanclo che

Lucrezla è inseri ta in un "ri tmo di rlnaSCl to. e ch resurrczione" ".

CP. 100): "p,crch6 gli è proprio, stwnane, come se tu

rinaccessi" (V. 5) •

La prosenzo. di notevoli spunti ri tuo.li 1'0. avvcrtlre II

,sonso "eroico 0 qUOGl ml tic'J di questo. attosa 1 mutazlono l "

CP. SLI). ECSl incerlSCCJrl.O la commedia nel cerchio dl un

ri to di .reconda~iol1c 0 cü rlno.GCl to.. LUCrCZlo. 0 ~hspe:r:-atamen te

c[j.chlara "ché io non credcrrei, sc iu fUGsi sola rimaso. nol

j{lonc1o, 0 da me o.v,ocGi a rcsur(jcre l' Uillo.nél.. natura che mi

fussi cimile portito concoGGo" (III.IO).

ctccenna all' 8piGocJ.io biblico: "chce la Bibblo. cho le

ficlluole ~ll J,otto, credcmdosr ~Gscre rimaco sole nel

mondo, usorno Cl-in el :!ladre Il (Ill. 11). 1~ pOl l,romette ['i

reci turc la preshicra feconàatrice dell' cmGolo Raf Lo.ello:

"io preghcra Dio per té, io cür{~ l' oro.::arjnc llcll" i\Cnol ......

1)1o.ff0.8110, che t'accompaou" (111.11). Lucrczia invuca

"'Jiu Wlaiutl c la nostra .ùünna" (111.11). 'Coci lLl. fortuna

OGterno. si ü ffre D.lla "so.vio." Lucrozia in un ri tmo mi tico

o GLlcro.le. Il com:!,H to di LucrGzla fi quello di o.giro c di

clominare c controllLl.re 10. fortuna. l1Ç} "la comr.18(ha pua ,

. éJ.Gsumere quc3ti valori mi tici c ri tuali Gol tanto rüvesciandoli, ..

smentendone qui oGni 'grave 1 co.q:'ali ta. nel sottllo GUGto

blasfcmo che reggc la si tuaziùno G il c1i3corso (li Timo teo Il

(p. 85). La fortuna pua mGstrare la ptoprléJ. ùivinità

soltanto o.ttro.vorso 10 IIschormo del camica lt (P. 85).

7

i '

1

Inol tre, la So.gG8ZZU ;:ü devc diseGnnre entro la zona comica

dei ItV~Ùl pcmr:ilcrj_ Il (p. 86) ',' e per gU8stO è rappresentatâ'

l'a un porconaggio fomminile, ch8 è "per tradizione e per

definizione relegato in una zona 'bassa,' a percorrero i "

CDmpi più lcggiori dell' ~ore e deI placere lt (P .. 86). E

sic C01110 la donna "saviéi." C:cve isti tuire un rapporto st-retto .

con un ùni vor,so "bassG, Il ossa ci lascia assistere dallél.

"b,cstlO- It -t)roprio noi l110monti notcvoli deI sua scontro con

1<1 fortuna: let "buona compagna," .3ostratO-, viene defi~i ta

"una b8Gtio.'1 (111.9) clal l'rate. ,';oGtretta o.cc"ompagna,

89

LucrOZlO- nel suo incontro col frate e le sta vicina. Lucrozia

ha bico,;no dolla. bcstia. Il Fcrroni ri tornél. di nuovo al

principe 11l00c:lüavolliano, che c:eve "sD.pere bene usare la

bewtiu 0 l'uomo" (!J. (37).

1:0110. conclusione, 11 Ferroni richüul1a la nostra

O-ttanzionc cul-mito della gi0vinezzo., che fa si c~e Lucrezio.

ra~izzi 10. ll1utaz2-0ne, di natura. Appunto frD. -rrimoteo <1

ribactisco II Genso di rec~pero della giovinezza, che si

nasconde cotto il passaggio ùi Lucrezia dalla condizione

ùi "lJcrfet tcunen te buùna lt a quclla di llonorevolmente cO-tti va"

CP. 100): IJJ.:~ voi, madonna Sostrata, avete, secondo che mi

pél.ro, masco un tallo nuovo in sul vecch;Lo" CV. 6). Precisa­

ment a nel CCtpi tolo 'LW ,leI Principe si trova la raccomandazione

dl "essere impatuoso" el' aI fermazione che la natura, è

"éUnicéJ. dei gioVéUli." Quindi il, tema' della giovinezza iOlgisce

ùa supporto ru toma della "muto.zione" e "riscontro."

___________________________________ - ..1_------------- _,_

~ (' ,

. "

.' 1 ~f 1

1'-1

90

1

"Thc?ttre 'bf Illusion: Pirand8110 ,,b

Liolà and l'iachiav811i', [3 Hanclragola." ,Comparative • 1

Li tcraturel

,studlcs, I~( (1972), '+4-58. ,

Pero Lucr~~ia, v. pp. L17, 50-1.

Il ti tolo \.ell' arti colo ri vela eSo.ttDIflcnto 10 scopo

della l.Jtlolucci. cioè, v8dore come Pirandello si sin

isplrato alla HéUldragola per scrive~c Liolèt. J\mbcc1ue le

commedie hanno' 10 stOGGO intrcccio. Ltl clifferenzD.. consiste

nel punto, di vista. c1el1' autorc. Il Pirandello offre una

soluzione rOTIléUltica COlJ1e giustificazione del:)..a seduûone.

Il Ibchiavelli insiste sulla corruziono della natura umana

in un contesto di "social and poli ticéÙ fra@llentation" ,

(P. 45). Il porsono.c;glo di Lucrezla è menzionato Gol tanto

di sfugC;lta :>in questo o.rticolo.

La fonte delle, due commec1ie è senza dubbio, la storla

classictl del ratto di Lucrozia. La dif feron,za è cho 1

l lachiavelli e Pirandello hanno fatto spariro l' austero

stolcismo della fontë. Secondo la l''aolucci, il cinismo

prosen'te nella Handragol a fa apparizione sin clall r lnlzio

della commedia, con la confessiono della sua lussurla da

parte di Callimaco. E' proprio la libidine che 10 caccia

dalla Francia e che gli dà coraggio. .1ûla fine cl ella

commedia è la vOluttà,' il p,iaccre, il rancore e il dispetto" t ,

che fanno accettaro Callim.aco a Lucre~ia per sompre:

Lucrezia non avrebbe mai pensato 0.0 una cosa simile. PLa sua

. wnil tà si trasforma in éJ.C cettazione deI piacere. La

"

j

l'

. , . ,

-.

l'

, 0

Paoluccl ncgiuncc: "\lith firmncGc of \'fi1f- \'!orthy of her

lcg,enc1ary HOlnon nrJlYloso}eo, bu t to o:!l;()oci tc' :Jur;?)se, Lucrczia

r:;cmdruGol a, ",8 cl f-eJe:: c C~)tH)n ODC1 rc"Jffion tic III u caon Dre

ruthlef3; . .ùy ')}:po GC' <:n r ' (r;[J troycll" (P. 5Lf.). L' 111trccclu

ri ve+D. ICI crane) c capaci ta :JCC cn.trl ce ,'011' lJù1110 C la L:lclli tà ~ ,

con cui si aCC('illÔr.U) nclla J:1é.ülzia. LUc.rcZlD. ci cor,c un

c Cioy.::.ne oL1<:mte c gencrD un fiClio LÜ mori '\;tl---'Vccch'lO e

ürnote::ntc.

56. "ZlC Rm.mon(~i. "Il velcno della l'innrjraGolé'. Il

Polltica c: comr.wr!la. Bnlogna: l:ulino, 1972, PP. 253-6Lf..

Per Lucrezia, v. pp~ 255, 266.

Il Flnimondi 8l propone di discutcre il pro blema deI

ti tolC! c il valere tCCttralc della comme',lia. Cocî cCli sccue

atto :rer atto l'introccl0 comico "ncl cuo movlillcnto Duto'­

esrJlicat:J-vo vcrso l'oggetto della cJenoté:Lzione lnizicùG" (P. 253),

e~ che sa~c bb~, in l)arolc povore, II ti tulo. ';';-;, come ~ ,r i ~

l'{tc;uilc<':,chio. (52), dé'.. CUl il Hmmûnc1~ yronde 10 :::;puntu

ltcl suo ~~-CGio, egli mette: in cvL!6nw quille ",sD)~, '5~dico "1

cul turJlc deI pubblico à cui è dcstinDtn lB IlDJ1c1rD501a: il"

conta~to ~ol16 spettatorc con le superGtîzion1 popolarl . 1

intornü alla manclragola. Il pcrsonaGijio Ùl Lucrczio."

o.ppunto ci mostro. come lél manc1ragolél non rlmane;a soltanto

finzione 0 una parodia, un pretesto che non hG- conseguenze 1

7

\

,

./

r'p') ,/ I~-

cl'Orc.lnc Iirnco, al di fuori di quelle l)r.evlcte dDlla beffa, ,

La scena Jella commedia si cliv~de ln due spazi psicologici

c seconJa che Cl crcda,·o no, all'ln~cnzione di

CDllimaco. Per Lucrezia e Besser ITJ.,CléJ. la manr1raç;oléJ. è una

r:eal t2t pcricolosa. QuancJo Lucrczia ode che cleve sottoporre

il GUO corj)ü ad uno sconosciuto per'poter nvere un figlio,

ossa i.3Î tira incliotro. Dopo l' incontro çol frate el suoi

ragionarncntl sa fiG tici, 0 clopo ,l' invi to della madre a non

rimancrc' tutta ln vi ta "corn 1 unn bestia" (111.11), Lucrezio.

;:;i ro.GGegna, lnvocondo JJio e la Vcrljine Ji "non capi tare

mal8't (III.ll). Con 10 sviluppo dell' azione drammatica' 1

Lucrczia .si o.rrcn()c all' D,more ch Callimaco, Essa diventa

una protago).lista conGapC!"'ITole della real tà che lè circonda.

1less} ]ficia "invece, rimane inviluppato nello Itspazio" ~

comico 0 al tempo st8SS0. tragico: . h' l' cOIDlca, perr; e a sua

in'Gcnui tD.. gll fa comr.lct tore' ocioc chczze 0 dire sproposi ti;

tragico,' perché, seconào }ui, ~ realmente accaduto un omicidio.

Cv. Wlche della stesso a)sltore ~7')

1973

1 57. FrOllcesco' CcJ.rrozza. "Il Cinqueccnto," Storia

dolIC\. let tcratura i to.liana dalle origini al 1861. Roma:

Della, 1",9'73, ~PP~. 301-02. ~

L~'. l1ru1dragola è la commedia più signifie ati va ,deI ... . teatrd' i taliClno finG éJ. Pirandello. l'Tel raccontaro .. la trama

\

. Q

.'

" • 0

1 di IIsaporl,3 bocéo.cccc;co" (P. 300), il Carrozzo. cJclincD l

personnGGl. Jt:8C:L honna un rilievo preClGO e scnzo.. "chlaro'-'~ ,

" Dcuri Il (P. 301). Lic;urio, cÎle' ho. uno- volontèt encn;ico.,

Dpinc;e tutti i pcrGOnaGGl ad u~a Guluzi.ono immoro.l'e. , _ " t

L'unicn a provarc ~isguGto Ccllo. Gituo.zione ~ Lucrezia. ~y

Lucrezio. è unD. clonnn piéJ. C onectLl.., che si pieca per p q.r; si vi tb

nllo press:i.-oni c1ec;li o.ltri. ::'sso. 8 una d\')'nnn "più TJerverti téJ. "

'-che corrotta" (P. 301) •. Il Co.rr'ozzn conclucle la suÇl- brev..c

onDlisi dello. lio.ndragolo. o.sscrenc1o che la, "ragione corrotto."

(P. 302) è léJ. veréJ. protngoniqto cJolléJ. commerha.

58. Giovanni C~ttnni • .. "Gli 'éJ.cta' di fra 'l'imotco."

~·La vita religiosa nella eso~fuzione allo. penitenzo. e nello. .

"lIDilcJrar.;ola" ùi IriccolO\..~ r:achio.volli. fucnzo.: ;.,;tab. cro.flco

F.lll Le~o., 1973, pp. ~1-73. ,

Per LucreziéJ., v. pp. 56, 58-63.

(~uesto saGGio è cloc.:icatu all' ancùlsi (')el personae;r;io di

fro. Tlmoteo. Ilello. sceno. uncliccGinw clell' atto terzo, '

1ucrezia si trova di fronte Dl suo confessore abitualc.

Fra Timoteo, lnvece, è diventato per questo occaoione un

èasistafdio.bolico. l';Cli è Slcuro cIel GUc1 C;lur1izio che

IItutte le donne hnnno allo. fine l)OCO cervello" (111.9).

Alle ro.c;iùni c all'intelligenzil ciel frate Lucrczio. oppono

il GUO Gentirc c 10. Gua fede. Il f rate coniincia notélndo

'che ha studiato per più di due ore il caGo. Questo, dctto

con scrietà c naturalezza, pr~para la dlSCUsGione, do.ndo

\

Q

, {

~~ ._- f,

.. all.G suc pD.role l' autori tà ùel'lD. gerenza. fi. questo punta,

il CO-ttonl Q[!;giun80 cho Lucrezia, rimane Gconèd-rtO-ta alle \

parole del frate: "quell,) ban1bolo~no. di 1,u.crezio. non éJncorn ,

,smalizio.to ·come 10 ,sn.rà poi, tcmto ••• da essore non solo '. . irriconoocibila, ma da sorprcnCerci pel' le unghie che Ga . ,

motter fuori a (~ifc.sa della Gua nuovo. piacovole vi ta" (P. 60).

Si~omo LUCr8Zlo. ::;1 mostro. um:ide c c.1ispo sta ad ascol ~are; fratè f.rimotGo Cl3sumo un tona c.li supcriari tà. Cosi 8[;li

.i11izia il ,suo asame d~lla -:si tuazionc .. p,c.'1.'rtendo dalle

generali tà pel' 3.rri Vo.re al casa concreto. ~gli wtil'D. in ballo

mesDor l)oll1ol1Goclio con d:bsinvol tura.· Il Cattani afferma che,

111 qucsto .-modo, la vito.' roligiosa 8 mcssa 'a servizio llel-. . . l'utile. QUiJ.11l10 Lucre::.ia, seonval ta, criede, rrChc cosa ml'

pcr,suo.rlctc voi?", 13. mo.drc ,'':;ostratil ,si affretta :3 rnettere

innanzi agli occhi 0i Lucrozia il quadro del~a yedova senza'

flGli, Fra Timoteo Gubi ta avonza al tri argomenti: "10 \i

8iuro, macJonna, per que,st~) petto sacrato ••• If. Quoste porole

ott8nGono 1 r eHetto voluto. Ormai la rcsistenzo. di I~ucrezia

viGne o.nl1ullato.. EGGa non è più Gcol1vol tal mé). otrepidôllte. t>,

l';cllé1 clomrmda, "A cl}Ç mi conclucete, vOi, l)é1drc?"" G evidcnte

la sua rasse gnazione. Il termlne finale, "padre," non scilo~

mott8 in Gviclenza 10. resa di Lucrezin, ma pure .l~ fiduci~

Ji chi scarico. If?- pro pria colpo. su un 'al tr,o. Quando

Lucrezio. chiedc "fi. che mi conclucete? Il cio vuol dire, siete

voi a guidarmi. Lucrczia si sgrava cosi da ogni eventuale

colpo.. Questo è, s~condo il Catt~ni, il risultato di

"-un'ccJucazione di tipo autori tario, che pormôtte sempre ch

_Ecaricare -ll' peso della propriD. coscicnzt:\ sull,.',outorl tèt • .

Come bop sappio1ll0, a.llo fine dollo Iio.nclra5o,la Lucro.ziD.

D.ccetta Callimoco come cunc::mt'e pcr scmprE(. Lucrezj_a c!iventll

in questo modo 0 uno. lIbes·ti<:1.1I (P. 58). f l'.~SGa era una donna

95 '

b:wia, buonca e vlrtuO\3D..~ InsoIDI!J.D., Lucrezia era ll1oclello di

virtù. Ha, alln flne, si trosformo. =GCD ci D.(]aein; non .so,lo

vuoJe soddi.sfnre la sua bramociél, ma s' lmpadroniE3ce ([0110 " .

" ' . . situazione in fui gl?_ altri l'hanno masco. per socldisfarc . ,

le loro voglle. Lu'crezia s'incammina nollD. nuova strD.rl.él

con fcrmozzD., impononclo él.eli al tri la sua volont2 por

soddicfare oil suo pj.acore. QUincli, anche Lucrezia, come

&li Dl tri personaggi della Handra, ;ola, è on tro.to. p fa.r

parte cll un monelo iOn cui l' unico scopo D il Godc1lSfo.cim<:rn to

personDlo, la raggiunt~ dell'utilc. 08condo i~ Cattani, ~-

C1UOl1C'O osis cc sol tcm to l' u tilo, "resta intat ta solo la

bcstia" (P. 58), che è II contrD.rio della. retgione. ~Cutti ,

i personaggi ,tolla f.'iéllldraGola. ricercano ci ottengono , .

sol tanto sodclisfazioni é.illlmalosche.

59. Giorgio CavDllini. Interpretazïone delln

~

Per Lucrezi~, v. pp. 7-11, 34-7, 46-8, 69-71, 85.

( Il Cavallini dedica un libro all'interpretaziono'

delLi Handrar;ola. In questo li bro, ogli Cl propone di

cOGliere l'ispirazione poetlca del r~achié1volli e le ...

/ \

1 1 •

il

l '

, ..

96

caratteristlèhe espreG'si ve dol less~co ~ c1ellQ stile e ôella . ~,

strutturé3 della commedla. rnai tre, egll.riprende ed· , ,

ap'profoncl.isco quelle notazloni cri~iche sulla' commedia, .ch~

sec:;onclo l Ul, in }iassato, êono state t.ralasciate.

Tl Céwall:kni interpreta la figura di Lucrezia in

rapporto i.Ù lrachiavclli uomo, scri ttore e poli tico. A "

suo po.r0re, il Nachiavolli contempla il mondo e i porsonaggi

della commedia Gonzo. ma~izia. Il Co.valllni accenna, .

acidiri t turo., ad un senso d' ilVlo c e,nza e di c asti tà che

promane dalla 11ahdragala. Ora, l~ figura ,di Lucrezia è

p'articolarmontc. circondata da questo Genoo di innocenza

------lncolpevolo e di casti tél. Il èavallini qücga che 0..1-

l' Ctccettazione 1"1811' éJJ110re d~ Collimaco Ùo.' parte di Lucrezio.,

Gi CtCCOr;lpCtgl1a un carClttore di l'ato.li tà. Il' termine "fa'tali tà"

puo essere spie[jato tranh te il concotto di "fortunal! 0 di

"necossi ton. cioè, nol cedere fini.Ùc ch Lucrczio.., il

CClvallini vade l'effettuarsi di un pensiero che seconda

lui, è centrale alla D1oc1i to.z1one machi'Cl.volliana: 1

"l'uomo

non puà combCtttere contro la necessltà, montre invece è in :

cracJo di lottare contro la Iortuna, la quale è intesa,come

'il rü;ul tata dei caGi e dei 'fatti non }irovG'di bili che ~

.pe8S0110 rivoleersi.Cl. sfavoro dcll'1;lomo 8 contro cui ,cgli a

sua vol tci. pua opporsi" (p~ 70). l cas±: dollà fartuna, nella , l1andragol'Ct, . sono ra:pprescn tati dai vo.ri interventi di

Ligurio, di Sostrata, di Nicia' e di I:r:-a Timoteo. Lucrczia .

cerca di opporsi a quosti interventi fino a quando 8ssi sj

------,

~.

1 r

J' ,~

1,

~

t ~. ~~.

~1

S? . "

acldiziçmano, trasfornwn6os1 co'Si i11" una nccoGo±tà invincibilc~ '­

Lucrezià no·n DUO né sottro.rs;L n6 resistere n questa forza.

LCCO perché la sua 'acquicscenzo. ha caraet.cre di Iatali tà. , ' ,

Ecr eeeo pure la ragüme per cui il Cavallini affermi) cho ln ~

Lucrczio. si' o.vverte un cen'so cl 'innocen7,Q c di co.sti tà. Il

Co.vo.lllnl po.lemizza contra il Russo (26i), il Guerri (23), e 1

il Bl~succi (39), i q~ali c-aricall? il personaggio di 1~ucrezia "

di signi.:ficati .psicologici che osso. non ha; ...

Lucrez~a non 0

\'1 un' ero,inèt 0.ello. virtù machlavelliana, corac afferma il Busso • •

lc.;ssa non è neppuro coscionto della mcdiücri ta. 0.813'li al trj •

"l)erSonage;i, como affermDno il Guerri 0 il B~asucci. Lucrezio.

è 'invece, della "s'tossa pasta" (P. 69) degli al tri

---- porson.:J.ggi. .1\.ppartengono tutti ac~ un monclo carrotto. 0 Gono

col ti dal lIachio.vclli in un 'momen to della lorD mioorio.. ,,' • J

poiché il l'lachiavelli tr-attcr la. suo.. mo.tcr:ia con Llist~cc(O 0

Gonza lilaliz\a, P...rrunLUl8 Ùo.llo. hanclraga~a, C ,Goprattutto cJo.l

perÇ3ono.ggio (li Lucrezia, un' improssio'ile di 'in~oconza e cIi

casti tà.

Fedelc Ql proposi to di studiare ie caratteristiche , • Il

esprossi ve dei pcrsonaGgi, il Cavallini si st') fformo. culle

parole di Lucrezia, riportnte da CaJ.limacp, nc)'2 quinto otto.

3i tratta di un diGc~rco ben proporzionato c·lucido fin

dall' inizio. r:ella part~ ccn.trnle, il cliscorso üivonto.

serrato "poro io tl prcndo per signüre, po.urone, Guida; .::.,,,.

tu mie pac~re, tu mio dofcnsore, 8 tu voglio che siE\. ogni

mio bone; e, quel che mio marito ha volûto per una s8r~,

) 1

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~ ,

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~, ,- , / , 1

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lklla serie conclusi va \

dc','ll arcomodcunenti il discorso cJiventa più smorzo.to b fi '

voglio ~h' egli abbia sempre."

\ ," "Fara' ti éHlunque suo compare, e verrDi questa mattina alla . ,

o chi cGa, c. cJi qui ne vcrrai a' dosinaro con osso noi; e ~ . . '

l' iJndarc\l 0 l~ stare starà 'a te, e P9treno aet ogni oro.. 0

Genza GO~iJetto' conveniro insleme." Lucrczia mette in

ovidenza prima le sue moti 1azioni, "l' astuzia" di Callimaco,

lâ "sciocèhozza" cJol illo.rito, "la semplicità" cl.eila madre,

"la tristizio." deI confcssore. Pot, in tono ingenuo c

senzo. alcuna malizia, esponG le conseguenze' "mi hanno

98

condotto Q ro.re quello che mai per me medesima arei fatto ••• ".

l~uc,ste' porole sCl:1brano Gmen tir~ la possi bili tà di una •

li bero. sc el to. c (l.anno sapore cl' innocenza 0.11' acquiesconza

di Lucrezio.. ,1'12, ollo stosso tompo, esse lJlostrano" come ~-- -

1 . t" . 0. suo. paGGl Vl Cl.. Sla cOG'ciente e accorta " •• • io voglio

iuc'ico.re.;. non GOnD suf'ficiente a recusare quello 'the' l

clclo vUülc che io o.ccctti." ,si noU un climax, in funziano

espressiva: " "Pero io ti p,rendo per signore, p~drone, guida;

tu mie padro; tu ~io defensore, e tu vaglio che sia ognt

mio ,pone ••• ". C' è l' acco,s~amenta dei pronomi c degli

aggetti vi pO~Gcssiv'i, giocata sulle due persane degli amariti--,

(io-ti, tu-mio, tu ••• mio), c la gradaziono di tre elementii , .

llrj.l11<l strettamen te uni ti "signore, po.drone, gUirb", poi

ri1Jrc~ü i}1 uno. ~uccessione più largG "tu mio· padre, tu mio

dcf~l1GOre, 0 tu vaglio che siG ogni mio bene." Qu.osto

porioclo viene corl1pletato do. una frase articolata sul verbo

--~ --

{ -

"vOlere~ che ne costituisce il carùine: "io vOGli"o

iuùicarc •• ~, che abbi voluto cosi ••• , quello che'l cielo

vuole ••• , e tu vo~lid che sia ••• , ha voluto per unn Gera ••• ,

voglio ••• S8r.1pre." Il C2.vo.llini afferma che 1..J }Jiù lunsa

parlo.ta c~i Lucrezio. ha un cDrattorc Ji "fonc:rtlllontalo

lotter;Jrieto." (P. 47). 0i i,3ente tn ossa l'inïluenZD dellD

traùizione lcth;rnria, csernplificatD dm discorsi di certi ",'

pcrsonaggi deI DecéUIlerèm.

1974

60. Vera H. Gaye. "Immutabili tél. morale nsi persono.[';ci

99

della i'landrar:;ola di l'Tlccolo Nachiavelll. Il Parola deI popolo,

CXXVI (197LI), 39-41.

Pe~ Lucrczla, v. P. 41.

l porsono.ggi ~ciclla Handragola operano tutti "seconùo ,

la logtca deI lorD utile e deI lorD piacere, e ciascuno va

diri tto per la sua strada, "come aveva messo in cvidenza il

Russo (26). La lorD natura' è, quindi, fondamentalmcnte

immutabile. Quesbo Yale anche per Lucrezia. Il suo

cambiàmento ê solo apparente.

Lucrezia diven!a la figura centrale della commedia '\

solo nel terzo atto. Nei primi tre atti essa è 10ntana,

anche se "spesso nominata ed esal tata" (P. LI-1). La ragione

di questa esal tazione è la sua eccezionale reputazione di

"savia," "accorta," e "onesta" (P. LJ.l). Lucre zia si

\

, ,

, G

oppone fievolmente alle parole mal:j.ziose e alla furbizia...

deI frate. Nella scena quarta deI" qUlnto atto, ·è Callimaco

che dà notizia deI cambirunento di Lucrezla. "La· Gaye si. ,

chiede "Ma c'è veramence in lei questo mutamento?" (p. 41).

8 rispond0l!rl.o alla proprla domanda, continua "La 'giovane . "

ac.c·orta', magistralmente delineata dal Machiavolli, è una

J " donna che ha sol tan to il cul to formale della virtu Il (P. 41).

)

1977

61. Peter Napoleone. "-Hachia"{elJ.i' s Mandragola:

. "Mutare 01 contrario. l," Rackham Li terature Studie::s, VIII~

(1977), 49-62.

por Lucrezia, v. pp. 51~3;

" In un mondo dove " 'non ~ se non vulgo,' the truly . \

virtuous lndividual, he \'fhQ'-i~ competent and able. to rise . \

above the .common mass, is the man who knows hoVl to best use , \

'la bestia el' uomo' to counteract 'i ven ti d'eliLa fortuha \ ' \ (~. 50)~ Ogni personaggio

100·

. e le variazioni delle cose l "

della comm~ùia vie~ definito . \ f . d' . tt d Il' ln unZlone l un aspe '0 e a

\

"" psicologia umana,. che si sviluppa e si marri festa nella

voglia di soddisfare i propri interessl. Il parallelo fra 1 ~

. la Lucrecia di Livia e quella fiorentina forniscc 10 spunto

per l'analisi e per la difesa della Lucrezia cinquecentesca.

ta Lucretia r~mana è una giovane donna, non solo bella, ma

estremamente virtuosa. Farzata aIle voglie lascive di

. /

Sextus, Lucretia 81 ueciae. La sua fierezza le impedisce di

conciliare il,delitto con la'~ua ~nnQcenza~ A prima vista,

sembra che anche iL }'iachiavelli abbia confori to alla sua

Lucrezia tutto quelle virtù morali. Lucrezia prova

disgusto per ,il pümp di dor:mire con uno scono:SCluto.

Attrav1erso le parole deI mari ta, l'lesser Ificio.., conOSCHuno

la c1evozione e la 'fodel tà di Lucrezia al legame ùel

matrlmonio. Poi, anche se si sottomette a questo piano, ~

la sua rassegnazione'è segnata dalla sua fede cristiana. -,

Da donna casta qUal'è, Lucrezia si trova di fronte a due

al ternati ve. Essa pua segulre l' esempio della sua antenata.

,cléJssica sll.icidD11oosi eroicamente per sorreggere l' orcline "

morale, oppure degradaro sé ed i suoi idoali con un

accomodOlllento compromettante. Tuttavia, la Firenze deI

l--]achiavcùli non è la Roma classicaj la virtù ~lcl presente

non è quella antica. Inoltre; la nuova Lucrezia è un~ta

ln matrimonlo con un vecchiQ, Con "un pazzo," come dico

Ligurio. Lucrezia ha, quindi, il c1iritta di ribellarsi

contra la propria si tuazione: "the adul tery vlOuld be

lnconsequential" (P. 52).

La società della Mandragola non prolbisce l'adultcrio.

InJatti, Lucrezia ~appresenta "the only trD-ce of morallty

and the sole 0 bstacl e to the plan Il CP. 53). l suoi p:i:ù

" cari gli preparano una trappola per disonorarla. Heppure

ID paura d~ll'assassinio li scoraggia. In queste

circostanze "Lucrezia' s seduction repres~nts a rnpe thnt is

~

per-p8tratetl on her by soc~ety" (P. 5;:'). Vittima di quella

sOcietà, Lucrezia non pua rifugiàrsi nello. lc[';ge, perché

non oEifste né ieggé moral 0 ~é l egge sociale. A Lucrezi [l non , .

rimMe che, seguire il pr01JrlO cri terio di cpmp6rtaIlie~to, c

102

cioe "mutare cl contrarlo" (P. 57). L'idealismo di Lucrezïo.

"must Gi ve \'fay to subjec ti ve rclat:L vi ty" (P. 53). 0 Rende,nùosi'

cùhto della suo. Sl tuazionc, ossa cJccid.e di accettare 1 •

CD.llimaco come wn311 te per sempre. At traverso questa declsione ,"

Lucrezia ncga la sua casti tà cü prima mo. assume una P9sizione

autorevü].o cU di sopro. della licenza e dell 'immoralità degll

al tri. B8sa riosce vittoriosa Plrrché ha mut~to la prbpria

natura qùffildo le circosto.nze 10 richiedevano.

1978

62. Paolo, B,'üc'i.an. ".:JulIa vera natura della !'1andragola' )

\

C dei suoi personagGi. 11 Il Ponte, XXXIV (1978), 387-407.

Per Lucrczia, v. pp. 392-407.

( " La Handragola e, secondo il Baldan,~tragic~mmedia,

che clave cssere analizzata in chio.ve poli tica. :I:.;gli. dissente

c;.éilla critica romantica. Lucrczia non è un' anima innocente

imraerca in un monùo vile. l'fessun personnggio della /

" Hondragolo. è innocente. Il Hachiavelli ~appresen tél, nellél

commedio., la "veri tà effettuale della c6~a" e un mon do

nieno di "tristi" (P. 393). Quindi tutti i personaggi sono

..

rJ

J

, !

.!

fatti della ctesGo. GostéJ1lza e VlVCl'lQ ln un m:)n"lÎ uniforme

- "-"immunizzato contra·i e;ermi :9ortatori Gl 'J.Gtanze ctlchc ~ \

• tra<lizior;.ali fl (P. :39.3). L r unùo ~rincirlo '1fa~ict() in questu

mondo è la nozione di virtù che si trr)va "nel Principe cIel

l·;achiavelli. Cosi Lucrozlo non rassol1).i bl1D. ê,;: latte alla

Lucrezia romana, c.asté1 moglie u Collatlno., Il DalcDJ1

ri ti,ene che ab bia racione il R~sso (26) Gcc;JnC:o.11 cualé"

Lucrezia è ~achiavellicamen te "virtuosa" ,prir,la e ,)C)~JO 10. . , ,,' not te ci' Olllorc. 'EsBa è 1 "croina élella nuova mornli t~l ciel . ,

llachiavelli. c' è tuttayia da spiegare if ccüpo di scena

dell' acccttazione 0a ;Jarte ch Lucrezia <leU' amure (ü

Callimaco, o.lia fine cu::lla cummedia. Il '23D.l,rlan QsceriEice

che talc incrinatura nel perconaCGlo (ü Lucre Zlo., Ion to.nZl

dall' occere un difetto o.rtÎ,stico, è Gpieb'abil C Golo

ut trG.verso Gve"tOlllo. Dlotro lD. handragola brillo. 'la lioma

Ji Claucîio. ;,; nel .;.Jercono.zgio di Lucrezia si !)OL),sonQ

Gcorgere donne come 1:esGetli1l8 a AGrJ.ppino.. AmbecJuo sono

croine tipiche 'nella concez~one machiavelliana. Lucrezia

è come una Messalinn, la cui nascosta energia e capacità.

si manifesta tra le bracCla di 8allimaco, che' le'offre li '

l'oc casione di scuotersi di dosso la. s,ciocchezza ip , cui

-

l'Ticia la tiene imprigionai;a. Cosi non c' è una vera e propria

conversione. C t ~ sdl tanto ~>l'l,a straordinaria ü ccasione

col ta al momento opportunu. Ed è proprio quosto saper

cogliere l "occasione . che co.ratterizza la

Nachiavclli.

/

..

virt~ per

\ \ \

. ,

\ l'J_no alléJ. notte fatale LucreziQ. quasi non appare "

Gullc, seeno., eecctto per l'incontro con 10. r.1éJ.rlre e col

frétte. E:C02 'viene 801 to.nto ovoco.to. cJél.gli .::tl tri porsonaggi • ..

Li.:;urio ci prep('n t.o LucrcziéJ. come l' onti tesi di llicio

"I)ia fo,.L;li uomini, 0' oi appoiano! :tlcrché spesGo si V0CtC

uno U011l0 ben ClU8 .. lific.::tto sortire uno. bcstio., e per o,vvcrso

unéJ. prudonte (~onnéJ. avcrc un pazz?" (1.3). ,Sol tonto' il

mari to, =rlcic~, l..~cÎl1llGce Lucrezi2 "qucGta monno scioccéJ."

(11.5) e "qU8sto. mia po,ZZéJ." (ILe). '" Lo. veclcndo cléJ. quale

pcrsuna vengono lJronunciiJte qU8ste parole ne ricaviOlilo ID ,

conclusinnc opposta. Inolt~o, nel ritrarrç LucreziéJ.,

Callin1nco o.ffcrmo elle il lnari ta !laI tutto ci lClSC,io. v

govcrno.ro (:0. lei" (II.l). Quesb;l üsscrvaZlone met19c in ..

cvidcnzo. un.::>. Lucrezia cJur,-;v cd encrgiea, eio che non si ,

,ac1,liec itl.c 1 una fil3uro. di ctonn-o. fragile e sottomessa. l~'

iJUrC vero che Col .. lir.1éJ.cÙ éJ.sscriGcc che Lucrezlél.. è cJi "no.turb.'·

onestissima e al tuttû alicna Jalle CaGe d'éJJl1orc Il ncrà , -prlma di terminare il ôlscorso not.::>. pure come a l~ucre:;'la sia mancata ogni oc casione J.i venir meno alla Gua casti t4."'

LéJ. resistenza di Lucrezia nasea dalla sua prudenza. e

sav:i.c~za. La sua intelli_rsenza la ~de • dif fidente verso·

il ,rimeclio seel ta dq,l mari to per avere figliuoli. Per

compDondoro il pocsaGgio da donna casta a donna furba, ~

. importante rendarci conto della predj.sposizione e della

capaeità di LUCreZléJ. di reGgere all'urto del mondo 0 di ~

"stwnparvi la propt:ba~ pcrsonali tG: virtù li CP. 393).

" '

r

:4.

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,\

"

105

1

,COS1. pure 10 .terribili flcssallne 0,. A~ril)[üne ci ri velélno 10.

lorô ver~ naturo.. Ji donne consegno..tesi 0.11' aGtuzlél C 0.1-

l'o.udaciél. Por quest~ Janne, co~e por Lucrezio., Cl d

tro.ttato Ol un' éH1GocciaGa "ccJ~cazidno sentiman tale" CP. 395):

una l ezione di Vl ta im.l)OGta c' clle circo,::;tonzc.' 1.0.. }io.ndrac:ola

è colma (li lnOlzi dellc J?omo clau(lj_anél. Eossor 11icio è ,

Goffo Quanto Clo..u('io. liccettando C0.11imaco nello. cuo.

caca, GGll ]ono la base della éua futura rovina, co~e face Q

Clo.uc1lo o.dottanll.o ~:crcne. lierüne c l\c;ripPlna proicttano

10 loro immasinl GU Callimaco e Lucrezia. -,; la Î"12.ndrap;01a

fini:::,cc troC;lCélt:l0nte come la vlccnlla cJi Clo.uctio. AcrJ_;Jpina

avvclena II Dari te Clél.uclio per cJa.r~li un successnre, suo

figlio ~Iorüne. l'ra. nella notte amoroso., Lucrezio. a CLùllmaCo

'*"celebrcL11o (l811c vore nozza. Quest'J matrimonlo rimo.rro segre to

fin quan.do, D dj ce Callimo.co, "1JlO fac eCCl al trü cli. lui [ ~ Ti Cie] Il :k ccco che il Baldan 'arrlvél al10. conclu8iono che

Ca.llimaco ccrtamonte mutera. ])io 0. Iéir morira ITiciu, force

avve.lonato.

..

ft \

\

f

, ,

~ Sono sottolineati l nomi degli autori dcgli scritti presi ln eSD.mG e il numero dalla pagina in cui ha inizio la trattaziono dcdicata é1 ciascuno di tali seri ttl; il numero d'orc.l.ino assecnato a tale trDttazione ~ indicato rra parcntesi subito dopo II nome dell' autore. '

fUlollonio, 11, (28), 22. Ao.uilecchia, G. (52), 7', 81, ~

91. Aretino, 25. , U~~~hQlli. R, (33), 7, '21.. U,ilCi~U1. Pp (62) , 6, 7, 9,

103.

Uàrberi-Sguarotti, G. (43), 1Q, 76. '"

Ü~.tta.r:;llc.. 0 IbzZClcura ti ,

(53), ,[2. Bl bbiena, 25.

mcéÎü, DIO (10), ~. Blasuccl, L. (39), 4, 6,

.§2, 73, 97. Boccaccio, G. G6,' 7L~, 93, ,99. Bonllanell?, P. (48), 6, 1!±. Bonr;hi, R. (6), l§..

Borgognoni. A. (5), l.J, 18.

Borycllino, H. (37,49), 6,.

. .2l, lQ, 87. Carro ZZQ". F. (57), ~. Catalano, F. (41), 6, 68.

Cattani, G. (58), ,22.

Cavallini, G. (59), 3, 7, .2.2; ChabocJ, F. (25), 4, M. Chiaromonto, n. (32), 21. C r'o co, B. ( 20 ), 34 , !:J1. , 43 , 49,

55, 67 •. D'Ar!lico, .'3. (27), ,;gr De Sanctis, F. (1), .3, 5, 8, 10,

35. Fcrroni, G. (54), 7, .§l. Feuerlein, 31. F'iùo, F. (46), 12. l~ora, F. (29), ~. Galzigna, G. ,A. (8), 22, 24,'-36 • Gaye, V. H. ( 60), ,2.2. G,ervasoni, G. (19), hl. Giovagnoli, R. (7), 1+, 4, 12. Graf, A. (2), 3, 5, 11, 22,31,

36, 43. .......

Guerri, D. (23) , 7, !l§., 48, 63, , 97.

Hale, J. R. (34) , 6, 2,2. Ibsen, 30.

..

, ...

Kennarcl, J, s. (24), l±1. LUGca, 24. J-.levi, E. (16), L~, 31.. Levi, G, A~ (15, ?2), 4, 'il±, 44, "&,2, LjS, 102.

LlVio, 74, 78, 100.

Luciani, V. (35), 6, 60. IwréD.zzan, Ji, (21), 3, 4, ~, ~5, L,9.

Iiazzoni, G. (17), .2§.. Hontannri, F. (45), :z.;;,. Eoravia, A. (31) ~ .2,2.

~

Hapo1eone,P. (6~), 7, OSimo, V. (13), 4, 5, Padoan~ G. (50),1.§..

Panclo1fi, V. (40) ~ 4, Paolucci, A. (55), 2Q.

100. -, 2:.

§l.

Parclieri, G. (4L/-)" 11. Parronchi, A. (33), 6, ~. Pellizznro, G. D. (9), ~. PirnnJcl10, 90, 92. Pompoati, A. (30), ,.22.

HDimondi, i. Ui-7, 56), 1!±, .2l. Raya, G. (L,2) ~ 2.2,. HUGso, L. (26), 4, 6, 7, 38,

.2Q, 6'6, 68, ,69, 78, 9_7, 99~ 103.

C' • 'JéJneSl, I. (11), 4, 5, ~, 43,

44, 48. stuart, D. C. (18), ll. Sumb8re;, T. (36), 6, 61, 64,

65, 77. Symonds, J, A. (3), 1..2. Terenzio, 74. 'rommasini, o. (12), 4, 5, ~,

32, 3L~, 36.

'ronellj, L~ (IL, ) , 22· Vanossi, L. ,C 51) , 6, 12. 118t tari, 7Lt.

Vi11o.ri, P. (4), "L .:>, r

5, 16, 13, 66.

, .

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