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(A) In response to internal and - bgbunict.it Cellulare.pdf · Controllo del Ciclo...

Date post: 17-Feb-2019
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(A) In response to internal and external signals, a cellchooses between stasis, mitosis, apoptosis and sometimes differentiation.

(B) An imaginary cell in whichsignals are linked toresponses by linearunbranched pathways of stimulation or inhibition.Human cells do notfunction like this.

(C) In real cells signals feedinto a complex network of par tially redundantinteractions, the outcomeof which isnot easy topredict analytically.

Controllo del Ciclo Cellulare

-Rispondere in modo adeguato ai segnali esterni

-Attivazione di enzimi e proteine responsabili della conduzione dei vari processi al momento giusto

- Disattivazione alla fine del processo

Punti di controllo

G1 – Start

La cellula cresce, aumenta la propria massa

• Corretta quantità di nutrienti

• Adeguati segnali extra-cellulari

G2/M

La cellula completa l’accrescimento

• Controllo massa

• Replicazione del DNA completata

Punti di controllo

Transizione Metafase - Anafase

La cellula si preparara alla citodieresi

• Controllo integrità del fuso mitotico

• Corretta disposizione dei cromosomi

Punti di controllo

Negli organismi multicellulari la capacità di procedere

oltre i diversi punti di restrizione del Ciclo Cellulare è

regolata da ormoni e fattori di crescita,

che possono stimolare od inibire la divisione cellulare

attivando una

cascata di reazioni mediate da protein-chinasi

citoplasmatiche.

Possiamo considerare il controllo del ciclo come la

risultante di un delicato equilibrio tra l’attività di

proteine diverse.

Tra di esse sembrano rivestire particolari importanza:

• Le protein chinasi ciclina dipendenti CDK

• Le cicline

Le protein chinasi ciclina dipendenti CDK

Sono enzimi capaci di trasferire un gruppo fosfato da

una molecola di ATP ad una specifica proteina

bersaglio modificandone la funzionalità.

Questi enzimi sono sempre presenti nelle cellule ma

non sono sempre attivi:

lo diventano grazie alla loro associazione con

particolari proteine attivatrici, le cicline

Le cicline

Sono proteine la cui concentrazione intracellulare varia

periodicamente in maniera ciclica ed in modo netto

oscillando da zero a valori relativamente elevati

che vengono raggiunti in momenti critici del ciclo

cellulare.

Esse non posseggono attività enzimatica propria,

ma la capacità di interagire con proteine-chinasi

specifiche predisponendone l’attività funzionale

Le protein-chinasi dipendenti da cicline sono eterodimeri:

le subunità catalitiche sono chiamate chinasi dipendenti

da cicline (CDK), poiché la loro attività chinasica dipende

dall’associazione con una ciclina;

Le cicline costituiscono le subunità regolatrici.

L’associazione di una subunità catalitica (dotata

di attività chinasica) con una delle differenti

cicline disponibili determina

la fosforilazione di proteine target diverse e

l’attivazione di pathways chimiche specifiche.

Cdk4 – Ciclina D e Cdk6 – Ciclina D � � � � a metà ed alla fine della fase G1Cdk2 – Ciclina E ���� alla fine della fase G1Cdk2 – Ciclina A ���� durante la fase SCdk1 – Ciclina A e Cdk1 – Ciclina B ���� durante la fase G2 e la Mitosi

Cell-cycle dependent phosphorylation of Rb

G1

S

G2M

G0Quiescent cells

phase

phase

phase

phase

Rbp

p

p

pRb

p

p

p

p

Rbp

p

p

p

Rbp

p

p

p

Rbp

p

Restriction point

Rbp

p

Phosphorylation of Rballows cells to transitthe restriction pointand enter S phase

Hyperphosphorylated Rb

Hypophosphorylated Rb

Il passaggio attraverso il punto di restrizione G0 richiede l’attività

del fattore E2F, il quale promuove la trascrizione di geni codificanti

le proteine necessarie per la duplicazione del DNA cellulare.

Questo fattore è attivato da Cdk2, Ciclina E e Ciclina A.

L’attività di E2F è inibita dal legame con la proteina Rb

ipofosforilata, presente durante la fase M. Le Cdk 4/6, la Ciclina D, e

successivamente la Cdk2 e la ciclina E, fosforilano Rb provocando

il rilascio e la conseguente attivazione di E2F

I danni subiti dal DNA nucleare sono identificati da un

sistema di controllo, attivo durante G1 e G2, che si basa

sulla attivazione di p53, un fattore di trascrizione che

stimola l’espressione di p21CIP.

Questo cyclin-kinase inhibitor (CKI) si lega ai complessi

Cdk-Ciclina e li inibisce, causando l’arresto del ciclo in

G1 oppure in G2 finchè il danno non sia stato riparato

The role of p53 in the cell cycle

G1

S

G2M

G0

DNA synthesis

Growth andpreparation for

cell division

Quiescent cells

phase

phase

phase

phase

Mitosis

apoptosis (cell death)

p53UV irradiation leads

to cell cycle arrest

In alternativa, se i danni subìti dal DNA sono di

notevole entità, la proteina p53 attiva il macchinario

apoptotico e determina così il suicidio della cellula.

LIFE & DEATH

The term “life” describes a combination of phenotypes such asmetabolic activity, its restriction tocomplex structures, growth, and the potential to identically self-reproduce.

“Death”, of course, does not occur in this description. In prokaryotes, deathonly seems to be a consequence of environmental conditions that are notcompatible with the biochemistry and metabolism that accompanies “life”. In eukaryotes this accidental cell deathconstitutes the phenotype callednecrosis.

OkadaOkadaOkadaOkada etetetet al. 2004 Nature al. 2004 Nature al. 2004 Nature al. 2004 Nature ReviewsReviewsReviewsReviewsCancerCancerCancerCancer 4: 5924: 5924: 5924: 592----603 603 603 603

Perdita della normale morfologia con diminuzione del volume cellulare, specifica degradazione del DNA e delle proteine, comparsa dei corpi apoptotici

ed attivazione della fagocitosi tissutale.

Le Le Le Le pathwayspathwayspathwayspathways coinvolte nella morte cellulare per suicidio sono coinvolte nella morte cellulare per suicidio sono coinvolte nella morte cellulare per suicidio sono coinvolte nella morte cellulare per suicidio sono oggetto di numerosissimi studi e oggetto di numerosissimi studi e oggetto di numerosissimi studi e oggetto di numerosissimi studi e

non sono ancora del tutto caratterizzatenon sono ancora del tutto caratterizzatenon sono ancora del tutto caratterizzatenon sono ancora del tutto caratterizzate

La morte cellulare programmata è determinata geneticamente(circa 300 geni del nostro genoma)

Proteine proapoptotiche (Bax-alfa)

Proteine antiapoptotiche (Bcl2)

Distribution of five pro- and anti-apoptoticgenes in 15 individual MII stage humanunfertilized oocytes obtained from severalpatients. The expression of Bag-1 (yellow), Bax (orange), Bcl-x (pale blue), Hrk (red) and Mcl-1 (dark blue) was determined usingquantitative dot–blot RT-PCR. The total amount of gene expression was calculatedfor these pro-apoptotic (orange and red) and anti-apoptotic (yellow, pale blue and dark blue) genes, each pie piece representing the contribution for that particular gene. The oocytes were then grouped on the basis of theirexpression profiles. (A) Oocytes with a high level of pro-apoptotic

gene expression, possessing an imbalancetowards programmed cell death.

(B) Oocytes with almost equal distributionof pro- and anti-apoptotic factors suggestive of a balance between survival and death moleculecontributions.

(C) Oocytes with an excess of anti-apoptoticfactors indicative of a strong survival pathway.

Negli Negli Negli Negli EucariotiEucariotiEucariotiEucarioti multicellulari il controllo dinamico multicellulari il controllo dinamico multicellulari il controllo dinamico multicellulari il controllo dinamico della della della della morte cellulare per suicidiomorte cellulare per suicidiomorte cellulare per suicidiomorte cellulare per suicidio, , , ,

in stretta correlazione con quello della proliferazione, in stretta correlazione con quello della proliferazione, in stretta correlazione con quello della proliferazione, in stretta correlazione con quello della proliferazione, oltre ad essere un meccanismo fondamentale durante lo sviluppo oltre ad essere un meccanismo fondamentale durante lo sviluppo oltre ad essere un meccanismo fondamentale durante lo sviluppo oltre ad essere un meccanismo fondamentale durante lo sviluppo

embrionale (embrionale (embrionale (embrionale (Rimodellamento dellRimodellamento dellRimodellamento dellRimodellamento dell’’’’embrioneembrioneembrioneembrione) ) ) ) consente lconsente lconsente lconsente l’’’’eliminazione delle cellule senescenti, danneggiate eliminazione delle cellule senescenti, danneggiate eliminazione delle cellule senescenti, danneggiate eliminazione delle cellule senescenti, danneggiate oppure mutate senza che venga alterato loppure mutate senza che venga alterato loppure mutate senza che venga alterato loppure mutate senza che venga alterato l’’’’assetto fisiologico assetto fisiologico assetto fisiologico assetto fisiologico

delldelldelldell’’’’organismo.organismo.organismo.organismo.

APOPTOSII meccanismi genetici e molecolari dell’apoptosi furono identificati per la prima volta nel nematode Caenorhabditis elegans . Basandosi sugli studi

eseguiti su questo animale, si è stabilito di suddividere il processo apoptotico in 3 fasi.

1) induzione

2) esecuzione

3) riconoscimento e fagocitosi del corpo apoptotico

FASE DI INDUZIONE

Le vie indotte possono essere due

Via dei recettori della morte

Via mitocondriale

Via dei recettori della morte

Nella via dei recettori della morte intervengono i legami di specifiche molecole-segnale ai propri recettori posti sulla

membrana plasmatica: ad esempio, il legame del recettore Fas col suo ligandoFas-L determinerebbe un avvio del processo

apoptotico

Via mitocondriale

Nella via mitocondriale intervengono i mitocondri, con la liberazione di attivatori delle caspasi come il citocromo C, con cambiamenti nel

trasporto elettronico, con l'alterata ossido-riduzione cellulare con la partecipazione della famiglia delle proteine pro- e anti-apoptiche Bcl-2

FASE DI ESECUZIONE

La fase di esecuzione è comune a quasi tutte le vie d’innesco ed è costituita da una serie di reazioni

enzimatiche a cascata. Una volta innescata, la reazione non è più arrestabile e procede automaticamente,

portando a morte la cellula.

RICONOSCIMENTO E FAGOCITOSI

Nei tessuti i corpi apoptotici vengono riconosciuti e fagocitati dalle cellule circostanti e dai macrofagi e degradati all’interno dei lisosomi.

il risultato finale è sempre quello di eliminazione “pulita”

Con la comparsa degli organismi multicellulari, Con la comparsa degli organismi multicellulari, Con la comparsa degli organismi multicellulari, Con la comparsa degli organismi multicellulari,

la morte cellulare per suicidiola morte cellulare per suicidiola morte cellulare per suicidiola morte cellulare per suicidio

acquista un significato biologico acquista un significato biologico acquista un significato biologico acquista un significato biologico

Omologhi di geni coinvolti Omologhi di geni coinvolti Omologhi di geni coinvolti Omologhi di geni coinvolti

nella morte cellulare per nella morte cellulare per nella morte cellulare per nella morte cellulare per

suicidio sono stati trovati nei suicidio sono stati trovati nei suicidio sono stati trovati nei suicidio sono stati trovati nei

protistiprotistiprotistiprotisti, anche se con , anche se con , anche se con , anche se con

funzione apparentemente funzione apparentemente funzione apparentemente funzione apparentemente

differente.differente.differente.differente.

Inoltre forme primitive di morte Inoltre forme primitive di morte Inoltre forme primitive di morte Inoltre forme primitive di morte

cellulare “non necrotica” sono cellulare “non necrotica” sono cellulare “non necrotica” sono cellulare “non necrotica” sono

state osservate in alcuni state osservate in alcuni state osservate in alcuni state osservate in alcuni

protozoi ed in protozoi ed in protozoi ed in protozoi ed in eubatterieubatterieubatterieubatteri....

Caratterizzazione del Macchinario Caratterizzazione del Macchinario Caratterizzazione del Macchinario Caratterizzazione del Macchinario Caratterizzazione del Macchinario Caratterizzazione del Macchinario Caratterizzazione del Macchinario Caratterizzazione del Macchinario ApoptoticoApoptoticoApoptoticoApoptoticoApoptoticoApoptoticoApoptoticoApoptotico

KroemerKroemerKroemerKroemer etetetet al. (2005) Nature Medicine 11 (7): 725al. (2005) Nature Medicine 11 (7): 725al. (2005) Nature Medicine 11 (7): 725al. (2005) Nature Medicine 11 (7): 725

In alcuni casi l’avvenire dell’apoptosi èprogrammato, cioè è parte integrante del programma di sviluppo e differenziamentodegli

organismi (morte cellulare programmata);

in altri casi l’avvio del processo apoptotico è determinato da eventiaccidentali quali:

danni subiti dalle strutture e molecole della cellula (e.g., le membrane, il DNA genomico oppure quello mitocondriale, l’RNA e le proteine), che non siano di entità tale da causare la morte per necrosi

mancanza di fattori trofici, tra i quali i più caratteriz zati sono le neurotrofine (e.g., NGF, BDNF e NT-3) che sono essenziali per ilcorretto sviluppo del sistema nervoso

Alterazioni dell’attività di proteine pro o anti ap optotichepossono causare:

• Malattie neurodegenerative

• Neoplasie


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