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del Centro Studi e Documentazione Isola di Ustica · * Andy and Giorgio: a homecoming after undred...

Date post: 07-Sep-2018
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Culunnella: il villaggio e la necropoli dell’Antica età del Bronzo di Giovanni Mannino L A NECROPOLI è SITUATA NELLA COSTA DELLA Culunnella, nella parte mediana della dorsale Est-Nord-Est dell'omonimo pizzo (m.238), che dalla vetta scende al Passo Don Bartolo (m.159) e più giù sino alla Petriera, area di sviluppo dell'abitato di Ustica. Si raggiunge salendo per la comoda stradel- la gradinata che si snoda, prima per il bosco e poi, ap- pena superato l'ultimo tornante, a sud della pineta. Im- boccato il rettilineo gradinato, do- po un centinaio di metri, si abban- dona la stradella e si prosegue per altrettanti metri a sinistra sulla stessa isoipsa per campi in cui la roccia affiora in banchi giallognoli (lapilli e cenere) e vi crescono ster- pi di lentisco e ginestra. Una serie di muretti, per la maggior parte di- ruti, testimoniano che un tempo quei campi erano coltivati; anziani contadini ricordano che ciò avve- niva fino all'inizio degli anni '60. Le tombe individuate sono quattro: tre sono addossate l'una all'altra; la quarta si trova una cinquantina di metri sulla sinistra di chi sale il pendio. Quest’ultima venne individuata con facilità perché affiorava dal terreno una lastra di tufo dorato, estraneo al sito e infissa verticalmente. Non mancano indizi abbastanza ANNO IX, n. 28-29 GENNAIO-AGOSTO 2008 Poste Italiane - Sped. in a.p. 70% - D.C.B. - Sicilia 2003 ATTIVIT à DEL CENTRO * Culunnella: il villaggio e la necropoli dell'Antica età del Bronzo, di Giovanni Mannino pag 1 * Storia moderna dell'Isola di Ustica, di Vito Ailara » 7 * Andy and Giorgio: a homecoming after undred years, autori vari» 43 * Battaglie navali nel mare di Ustica, di Mariella Barraco Picone » 54 NOTIZIARIO * Lettera ha un nuovo Direttore, il saluto di Massimo Caserta e di Giuseppe Giacino » 58 * Un esempio da imitare, di Gilda Corvaja Barbarito » 59 * Vita sociale, Donazioni, Attività culturali » 60 CONTRIBUTI * La voce corre sotto il mare, di Viviana Rocco » 19 * Vincenzo Gigante un manovale del Sud martire dell'anti- fascismo, di Vittorio Bruno Stamarra » 25 * Amelia Rosselli, di Vincenzo Pascale » 29 * La Sicilia di carta. Le carte di Sicilia, di Francesco Bucchieri » 49 CONTRIBUTI * Italians Grew Spigots, by Shirley Barbara Nichols » 35 del Centro Studi e Documentazione Isola di Ustica Ustica. Necropoli Culunnella. Lettera ha un nuovo Direttore note a pagina 58 In questo numero
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Page 1: del Centro Studi e Documentazione Isola di Ustica · * Andy and Giorgio: a homecoming after undred years, autori vari » 43 * Battaglie navali nel mare di Ustica, di Mariella Barraco

Culunnella:

il villaggio e la necropoli

dell’Antica età del Bronzo

di Giovanni Mannino

LA NECROPOLI è SITUATA NELLA COSTA DELLA

Culunnella, nella parte mediana della dorsaleEst-Nord-Est dell'omonimo pizzo (m.238),

che dalla vetta scende al Passo Don Bartolo (m.159) epiù giù sino alla Petriera, area di sviluppo dell'abitatodi Ustica. Si raggiunge salendo per la comoda stradel-la gradinata che si snoda, prima per il bosco e poi, ap-pena superato l'ultimo tornante, a sud della pineta. Im-boccato il rettilineo gradinato, do-po un centinaio di metri, si abban-dona la stradella e si prosegue peraltrettanti metri a sinistra sullastessa isoipsa per campi in cui laroccia affiora in banchi giallognoli(lapilli e cenere) e vi crescono ster-pi di lentisco e ginestra. Una seriedi muretti, per la maggior parte di-ruti, testimoniano che un tempoquei campi erano coltivati; anzianicontadini ricordano che ciò avve-niva fino all'inizio degli anni '60.

Le tombe individuate sonoquattro: tre sono addossate l'unaall'altra; la quarta si trova unacinquantina di metri sulla sinistradi chi sale il pendio. Quest’ultimavenne individuata con facilitàperché affiorava dal terreno unalastra di tufo dorato, estraneo alsito e infissa verticalmente.

Non mancano indizi abbastanza

ANNO IX, n. 28-29 GENNAIO-AGOSTO 2008 Poste Italiane - Sped. in a.p. 70% - D.C.B. - Sicilia 2003

ATTIVITà DEL CENTRO* Culunnella: il villaggio e la necropoli dell'Antica età del

Bronzo, di Giovanni Mannino pag 1* Storia moderna dell'Isola di Ustica, di Vito Ailara » 7* Andy and Giorgio: a homecoming after undred years, autori vari» 43* Battaglie navali nel mare di Ustica, di Mariella Barraco Picone » 54

NOTIZIARIO* Lettera ha un nuovo Direttore, il saluto di Massimo Caserta

e di Giuseppe Giacino » 58* Un esempio da imitare, di Gilda Corvaja Barbarito » 59* Vita sociale, Donazioni, Attività culturali » 60

CONTRIBUTI* La voce corre sotto il mare, di Viviana Rocco » 19* Vincenzo Gigante un manovale del Sud martire dell'anti-

fascismo, di Vittorio Bruno Stamarra » 25* Amelia Rosselli, di Vincenzo Pascale » 29* La Sicilia di carta. Le carte di Sicilia, di Francesco Bucchieri » 49

CONTRIBUTI* Italians Grew Spigots, by Shirley Barbara Nichols » 35

del Centro Studi e Documentazione Isola di Ustica

Ustica. Necropoli Culunnella.

Lettera ha

un nuovo Direttorenote a pagina 58

In questo numero

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consistenti per poter pensare aduno sviluppo maggiore dell’areadella necropoli: si osservanoimmediatamente a nord dellatriade di sepolture tratti di vegeta-zione particolarmente rigogliosacertamente perché le radici, dilentisco e di ginestra, affondanonell'humus, raccoltosi nel vacuodi altre celle. Poco più su dellaquarta tomba, all'altezza di ungradino del pendio, una cinquan-tina di metri sulla sinistra, siosserva un ingrottato o piuttostouna fessura, larga quasi un paiodi metri ed alta una ventina dicentimetri, che fa pensare allavolta di una cella in parte franata.

A sinistra dalle tre tombe, per-corsi un centinaio di metri e piùsu di circa venti metri, ai piedi diun muro di terrazzamento altoun paio di metri, si osservaun'altra fessura; poco più ampiadi quella sopra descritta ma nonsufficientemente ampia perpotervi penetrare. Un cacciatoreme l'ha indicata come una vec-chia pirrera di rapiddu, cioè unacava di pietrisco e sabbia.

L'indicazione mi pare conferma-ta dall'ampiezza e dalla profon-dità che si riescono ad intravede-re: rispettivamente di circa cin-que e dieci metri.

La tomba A

L'ingresso della tomba è apozzetto, la sua forma ricordauna calotta sferica del diametromedio di m 1,20; la profonditàvaria, in ragione della penden-za del terreno, da circa unmetro a monte a meno dellametà a valle, (fig. 1).

Il portello era formato da duelastre di tufo, di queste si è tro-vata la lastra inferiore, sottile,alloggiata nell'apposito incavodal profilo a forma di C.L'altezza è di circa m 0,60, lalarghezza m 0,75. L'incavo alsuolo ha la duplice funzione dialloggiare la parte inferiore dellalastra e di creare col battente unasoglia; da questa al piano di cal-pestio della cella v’è un gradinodi un ventina di centimetri.

La cella ha la pianta all'incircacircolare del diametro di m 2,l0 -

2,20 e l'altezza di circa m 1,10;la volta presenta diverse anoma-lie prodotte da guasti dellasuperficie rocciosa.

Nell'interno della cella si rin-venne un riempimento distingui-bile in due strati ben netti.Quello superiore, di circa cm 25,formato da un terriccio sabbiosocolor beige, chiaramente costi-tuito da roccia disfatta ed humuspervenuti nell'interno dal chiusi-no per fenomeni di dilavamentoe pietre di crollo della volta.Quello inferiore, di circa cm 5-10 secondo i punti, era formatoda pietrisco e granuli dovuti alladisgregazione della superficierocciosa della volta; fenomenomolto antico che comunementeaccade in questo tipo di terreno.

Nell'interno della cella, mal-grado ogni attenzione prestata,non venne rinvenuta alcunatraccia di corredo né alcunresto umano.

Il pozzetto era quasi del tuttointerrato. All'atto della scopertafra il terriccio del suolo e laroccia della volta, all'internodella cella, vi era spazio soltan-to per il passaggio di conigliche della cella avevano fattouna loro tana.

Nel fondo del pozzetto,dispersi in un terriccio piuttostosabbioso di colore giallognoloben compattato e lievementeconcrezionato, vennero raccolti65 frammenti ad impasto, tuttipreistorici, la maggior parte ana-gnostici. Essi appartengono aforma chiuse di piccole e mediedimensioni, sono d'impastoabbastanza resistente, a tessituraomogenea, talvolta con qualcheincluso di colore bruno(2.5YR3101) o di color rossomattone (12.5YR4161); superfi-ci grossolane, irregolari, di spes-sore discontinuo, di colore beigerossiccio (12.5YR514-4181),alcune fanno pensare all'aspettorosso opaco, di aspetto gessoso,di esemplari della cultura diDiana (12.5YR416).

Debbo subito sottolineare chetutti i frammenti hanno aspetto

2 Lettera del Centro Studi e Documentazione Isola di Ustican. 28-29 gennaio-agosto 2008

Fig. 1- Ustica, Contrada Culunnella. Tomba A. pianta e profilo longitudinale.

rilievo Mannino, G. Russo

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omogeneo ma assolutamenteestraneo ai repertori siciliani siaper materia che per decorazione.Ho avuto la sensazione si trattidi prodotti locali che in qualchemodo tengono conto di un reper-torio di motivi appena intravisti.

è da notare che i frammentiusticesi sono in quantità irrile-vante ed è azzardato trarre con-clusioni da un campione tantomodesto quanto dubbio. I1materiale siciliano è invece diben diverse proporzioni tanto dasubire nelle pubblicazioni unapesante falcidia sempre a dannodei prodotti scadenti che in lineagenerale non sono conosciuti. Laframmentarietà del materiale,inoltre, ci priva del confrontodelle forme vascolari complican-do ulteriormente l'interpretazio-ne e la datazione.

Descrivo ed illustro i fram-menti più significativi:

1) due fondi piani del diame-tro di cm. 4,5 ed 8, in cui siaccenna a pareti rette.

2) due frammenti piani di fondipiani, diametro cm.9,10, con pic-cole porzioni di parete quasiretta, forse appartengono a bic-chieri. Uno mostra pochi centi-metri di parete sulla quale si scor-gono alcune grossolane scanala-ture, quasi baccellature, (fig. 2,f).

3) frammento di orlo lieve-mente a “gola”; d'impasto esuperficie rossiccie. La superfi-cie esterna conserva tracce diuna verniciatura che in qualchemodo pur ricordare la cultura diDiana (fig. 2, d).

4) frammento di un alto collocon porzione di una sottile sca-nalatura a festone (fig. 2, g); lasuperficie conserva qualche trac-cia di una verniciatura rossiccia(10R518-4/8).

5) frammento del corpo di unvaso cilindroide, con superficieinterna grezza, rossiccia e super-ficie esterna ingubbiata 1?1 dicolor marrone rossiccio (5YR5/6)con tracce di lucidatura. è decora-to con due nervature parallelesovrapposte, rastremate entrambinello stesso lato. Ricorda vaga-

mente le costolature rastremate diun'orcio della Grotta delVecchiuzzo di Petralia Sottana, didatazione incerta (fig. 2, e).

6) frammento di orlo cilindri-co, con ansa verticale ad anello,forse di una fiasca. L'impasto ècompatto, le superfici sonoentrambi grossolane di coloregrigio (2.5YR4/0) quella interna,bruno arancio quella esterna (2.5YR4/8-5YR2.5/2) che è deco-rata da grossolane, sottili, inci-sioni verticali, (fig. 2, b).

7) frammento di orciolo (?).L'impasto è compatto di colorcamoscio (5YR5/4) come lesuperfici appena regolarizzate;quella esterna mostra tre piccoleimpressioni, realizzate con unastecca (fig. 2, c).

8) frammento di parete diuna forma di medie dimensio-ni, d'impasto marrone rossic-cio (2.5YR4/4), superfici gros-solane soprattutto quella ester-na decorata con rozzissime

incisioni verticali (fig. 2, a).9) frammento di orlo tronco-

conico di una fiasca (?), d'im-pasto marrone rossiccio(2.5YR4/6), la superficie esternaè decorata con rozze incisioniverticali (fig.2, f).

10) frammento di spalla conansa ad anello verticale potrebbeappartenere allo stesso pezzo dicui alla (fig.2, b).

11) frammento dell'orlo di unapiccola olletta.

12) frammento di un collotroncoconico, d'impasto com-patto, superfici regolarizzatecolor rosso arancio (10R518);la superficie esterna è maculatadi bruno.

13) rozza ascia a mano moltousurata, ricavata da un ciottolocon grossolane sbozzature.Dimensioni: cm 8,7 x 5,5; spes-sore cm 3,0.

14) ascia a mano, con segni diusura, ricavata da un ciottolo.Dimensioni: cm 11 x 6,2; spes-

3Lettera del Centro Studi e Documentazione Isola di Ustican. 28-29 gennaio-agosto 2008

Fig. 2 - Ustica Contrada Culunnella. Tomba A, frammenti fittili dal fondo del

pozzetto.

disegno G. Mannino

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sore cm. 2,5 (fig. 3).La tomba B

La tomba B è ubicata imme-diatamente a monte della tombaA. All'atto della scoperta il poz-zetto non era visibile perchécompletamente interrato.

Individuai la tomba perché miimbattei in una lastra di tufogrigio, che per essere estraneoal sito mi suggerì la possibilepresenza di tombe nei dintorni;subito mi resi conto di trovarmisulla cella di una tomba. Il poz-zetto della tomba A s'intravede-va fra le fronde di una pianta dilentisco e, poco più a monte, lacella della tomba B era comple-tamente coperta da macchie dilentisco e ginestre che ombreg-giavano per una ventina dimetri quadri. Allargando a pocoa poco le fitte fronde, mi si pre-sentò un foro informe di oltreun metro quadro e più in giù unpiccolo ambiente di forma cir-

colare, parzialmente interrato.In sostanza osservavo la cella diuna tomba (B) da uno spaziocreatosi per il crollo di unaparte della volta. Mi fu possibi-le penetrare dopo un parzialedisboscamento; raggomitolatosui detriti del suolo potei osser-vare verso valle la faccia inter-na del portello di chiusura per-fettamente in sede e versomonte un foro semicircolare deldiametro di m 0,60.

Il buio oltre quel foro, a dirpoco strano, riuscì a farmi supe-rare l'orrore della presenza diuna frotta di zecche che tenta-vano un primo assalto.Strisciando superai col busto ilpassaggio. Il mio corpo impedi-va alla luce di penetrare e funecessaria una lampada elettricala cui luce mi procurò un'inten-sa emozione: cortine di ragnate-le grigiastre alimentavano ilfascino della piccola scena di

appena qualche metro quadro,fatto di solo pietrisco biancastroe pietre cadute dalla volta; l'ef-fetto luce della torcia era spet-trale. Questo stato mi fece pen-sare ad una tomba intatta.

Sulla destra della camera unlieve chiarore di luce, che filtra-va a mala pena da radici e fittefronde di lentisco, mi avvertì diun altro ingresso. Scivolando sulventre, mi avvicinai a quellaluce e potei osservare una bellarisega perfettamente lisciata, diun bianco candido da sembrareintonacata. Era l'ingresso dellacella, era un secondo ingresso?

L'enigma venne presto chiari-to da un cacciatore, proprietariodi un fondo vicino, il quale,spontaneamente e senza cono-scere i miei problemi, mi vennein aiuto raccontandomi una sto-ria di conigli.

Alla storia è opportuno pre-mettere che la natura litologicadel sito, la roccia, localmentechiamata rapiddu, è costituita dapomice e ceneri compattate instrati di spessore e consistenzamodesti; all 'altezza del forosemicircolare la coesione è note-volmente scarsa.

Mi riferì il cacciatore: “Anni

fa, dove ora vi è quel passaggio,

si vedeva soltanto un foro poco

più ampio di un pugno, in quel

buco si intanavano tanti conigli.

Un giorno per recuperare un

furetto che avevo introdotto nel

buco, proprio per stanare un

coniglio, incominciai a scavare

da fuori, dove è l'ingresso, e tolsi

una lastra di pietra che chiudeva

ermeticamente la tomba (si tratta

della lastra di tufo che mi fornì il

primo indizio della necropoli),

ma poi, constatando che era un

lavoro lungo pensai invece di

allargare il buco. Si, questo buco

l'ho fatto io".

La storia dei conigli e del passag-gio può sembrare una storia pocoverosimile, ma soltanto a chi nonha avuto occasione di conoscere ilsito, il tipo di roccia e la potenza discavo di questi roditori, e di quali“follie” sono capaci i cacciatori.

4 Lettera del Centro Studi e Documentazione Isola di Ustican. 28-29 gennaio-agosto 2008

Fig. 3 - Ustica, Contrada Culunnella. Tomba A, ascia di basalto (?) dal

fondo del pozzetto.

disegno E. India

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La tomba fu rinvenuta con unlargo squarcio nel tetto perdisfacimento in antico dellavolta. Il pozzetto era del tuttointerrato, non visibile dall’ester-no, e fu utile svuotarlo. La fati-ca servì soltanto a conoscereche la cella era stata chiusa conestrema cura con un'unica lastradi tufo molto compatto, traspor-tata chissà da dove, larga circacm 70 ed alta circa cm 90 spes-sa cm 10-15, sbozzata a bellaposta nelle estremità per aderiremeglio alla sagoma del battente.Inoltre la lastra, una voltamessa in opera, era stata zeppa-ta con molta cura, direi eccessi-va, e poi interrata con pietriscodi pomice e terreno vegetale. Irisultati dello scavo del pozzet-to furono molto deludenti: sol-tanto sei scaglie di ossa lunghecm 2-32, che potrebbero essereanche umane, e due frammentidi un cornetto lungo cm 9,segno di una riutilizzazionedella sepoltura in età tardoromana, com’è stato documen-tato nella tomba D . Dal pozzet-to alla cella si perviene supe-rando un gradino di circa cm20; la cella ha pianta quasi cir-colare del diametro di m 2-2,30, l'altezza è di m 1,30. Asinistra, superata l'entrata, sulsuolo vi è un ripiano, di rocciarisparmiata, alto cm 15 circa,probabilmente adoperato perporvi offerte per il defunto enon un "cuscino" per la testadel cadavere. Più avanti sullostesso lato vi è un ripiano, acirca cm 60 dal suolo, diampiezza circa tripla del primo,cioè di una dozzina di decimetriquadri. La cella è decentrata adestra rispetto l'asse del pozzet-to, al contrario della cella dellatomba C.

Il foro recente, di cui ho giàriferito, si apre dirimpetto l'in-gresso a circa una trentina dicentimetri dal piano di calpestio.

La tomba C

La tomba C ha ingresso apozzetto della forma di una

calotta sferica del diametromedio di m.1,50 alla superficiee della profondità di m 0,90. Ilpozzetto era quasi del tuttointerrato e nell'interno affonda-va un grosso lentisco le cuiradici penetravano anche nellacella. Svuotato il pozzetto ven-nero raccolti sul fondo soltantotre frammenti fittili.

La cella fu rinvenuta aperta,mancava il portello ed a giudica-re dall'ampiezza del vano, il por-tello doveva essere formato datre lastre sovrapposte, rettango-lari, larghe circa m 0,80 ed alteciascuna m 0,30.

La cella è di forma quasi cir-colare, come le altre ma di tutteè di poco la maggiore, toccaquasi m 2,60 nel diametro mas-simo e l'altezza ha poco più diun metro.

Sul piano di calpestio, di cuiho già riferito, si trovava unostrato di una decina di centimetridi pietrisco biancheggiante e

piccole pietre o grumi di lapillicaduti dalla volta. Non v'eraalcuna traccia di terra alluviona-le rinvenuta in abbondanza nellacella A e in parte nella cella B,che è del tutto normale perchépenetra nell'interno anche attra-verso le lastre di chiusura.

Nella tomba non v'era alcunatraccia di corredo, né di frammen-ti fittili, né d'ossa di alcun genere.Soltanto nel fondo del pozzettovennero raccolti tre frammentiche passo a descrivere:

- spalla di una forma chiusa,d'impasto compatto, di colorbruno 12.5YR4/0). Superfici:appena regolarizzata quellaesterna, grossolana quella inter-na; entrambi sono di colore ros-siccio (2.5YR5/6).

- frammento della spalla diuna forma chiusa, d'impastocompatto di colore marronerossiccio (2.5YR3/6), superficimolto grossolane di colorecamoscio (2.5YR5/4). è deco-

5Lettera del Centro Studi e Documentazione Isola di Ustican. 28-29 gennaio-agosto 2008

F.4 - Ustica, Contrada Culunnella. Tomba B e C. piante e profili. rilievo G. Mannino, G. Russo, V. Ailara

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rato con sottili solcature irrego-lari, grossolane, ad andamentoverticale, parallelo; (fig. 5,a).

- frammento della spalla diuna piccola forma chiusa d'im-pasto compatto di colore camo-scio (2.5YR5/4); superfici moltogrossolane di colore beige-camoscio 15YR5131. è decora-to con grossolane solcature ver-ticali, parallele; (fig. 5,b).

Tomba D

Non ho potuto compiere ilrilievo della tomba ma poichéanche questa non ha restituitoalcun corredo è sufficienteaccennarne. Si tratla di unatomba praticamente eguale allealtre, con pozzetto e cella circo-lare, ma a differenza delle altrein uno stato di conservazionepessimo: manca la volta dellatomba che è crollata in antico.

Lo scavo ha restituito soltantoed inaspettatamente sul piano dicalpestio diverse decine di fram-menti di corpi di anfore (nessunabocca o ansa) e sei puntali. Da unesame sommario si possono distin-guere cinque fondi di forma globo-sa databili intorno al V-VI sec.d.C., un fondo con umbone diappoggio con alcuni solchi realiz-zati con le dita dal vasaio, appar-tiene ad una anfora "a siluro" puni-

ca databile al IV-III sec.a.C (?).

Il Villaggio

I1 nome Culunnella, rimastonella memoria dei più anziani,designa la cima orientale, di m238, della piccola dorsale dell'i-sola è la seconda cima dopo laGuardia di Mezzo (già Monte

Guardia dei Turchi, ora modifi-cato con procedimento del-l’Istituto Geografico Mi-litare incorso di pubblicazione) di diecimetri più alta dove sorgeva ilSemaforo ed ora il radar. Il topo-nimo Culunnella deriva dallapresenza di una colonnina geo-detica di cui non resta alcunatraccia sul posto ma che è ripor-tata sulla tavoletta ricordata.

La sommità del rilievo si pre-senta spianata, certamente artifi-cialmente, e delimitata tutt'intor-no da grossi massi; molto evi-dente un allineamento piuttostorettilineo con andamento NordOvest-Sud Est.

Sono opere che non trovanonessuna giustificazione sotto l'a-spetto dello sfruttamento agricolodell'area e trovano invece spiega-zione ove si pensi ad opere didifesa o piuttosto ai resti di unafortificazione dell'altura per arroc-carvi un piccolo insediamento.

In verità il sospetto di un vil-

laggio preistorico sull'alturadivenne d'obbligo dopo la sco-perta delle tombe nella dorsaledel rilievo; allora non mi fu pos-sibile controllare. Quando alcunimesi dopo salii sulla cima conl'amico Gaetano Russo, la sta-gione non era adatta per unaispezione dei terreni tuttavia rac-cogliemmo una cinquantina diframmenti in circa un'ora. Sonoframmenti piccoli, consunti,molto poco diagnostici pocohanno in comune con quelli rac-colti nei pozzetti delle duetombe A e C.

I frammenti raccolti fin oggi,pochissimi sulla Culunnella, inmaggior numero più giù della"fortificazione", e quelli nei poz-zetti, tutti di dimensioni moltoridotte e poco diagnostici, con-sentono tuttavia di inquadrarel’insediamento e la rispettivanecropoli alla cultura eoliana diCapo Graziano dell’antica Etàdel Bronzo e chiarire i dubbiespressi in altra sede, che antici-pa per quanto sappiamo fin oggila fondazione del Villaggio deiFaraglioni.

GIOVANNI MANNINO

Giovanni Mannino, ricercatore e speleo-logo, cittadino onorario di Ustica e socioonorario del Centro Studi, ha scoperto ilVillaggio preistorico dei Faraglioni.

6 Lettera del Centro Studi e Documentazione Isola di Ustican. 28-29 gennaio-agosto 2008

Fig. 5 - Ustica, Contrada Culunnella. Tomba C, frammen-

ti fittili decorati a solcature parallele, h. cm 5,2; 4,0.

disegno G. Mannino

Ustica Contrada Culunnella. Ingresso della tomba C.


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