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Diabete tutto · diabetica e una serie di iniziative e servizi: un im-Ascensia: per volare in alto...

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1 iabete tutto D D D D D D Spedizione in abbonamento postale - 45% - art. 2 comma 20/B Legge 662/96 - Filiale di Milano In caso di mancato recapito si restituisca al mittente che si impegna a pagare la relativa tassa Anno 20 - n. 1 Gennaio - Marzo 2003 www. diabete.net ASSOCIAZIONI iabete tutto D D D D D D L’ M CHO OYU 2002: UN SUCCESSO DEGLI ALPINISTI DIABETICI Un italiano a 8.000 metri L Un italiano a 8.000 metri arco Peruffo è il primo diabetico italiano a toccare una quota tanto alta: è lui il porta- bandiera di una impresa alpinistica collettiva di grande riuscita, in cui tutti hanno ottenuto eccellenti risul- tati, il più importante dei quali è la dimostrazione che una persona diabetica ben controllata e ben allenata può davvero fare tutto. Racconti e testimonianze del protagonista alle pagine 4 e 5. DALLA AMERICAN DIABETES ASSOCIATION autorevole American Diabetes Association ha pubblicato il suo manuale della buona alimentazione, corroborato da parecchi recenti e approfonditi studi clinici inter- nazionali: principi sani, precetti ragionevoli e po- chi divieti assoluti. Usando equilibrio e buonsenso, non c’è bisogno di pesanti sacrifici. Il dossier cura- to dal professor Paolo Brunetti parte da pagina 7. Le regole del mangiar sano Le regole del mangiar sano IL NUOVO MARCHIO BAYER PER IL DIABETE n nuovo nome per i prodotti Bayer dedi- cati alla diabetologia, ma anche una nuo- va filosofia, un nuovo modo di vivere e affron- tare la condizione diabetica e una serie di iniziative e servizi: un im- Ascensia: per volare in alto portante cambiamento, del quale parliamo, alle pagine 2 e 3, con Michela Pesca, marketing ma- nager di Bayer Divisione Diagnostici, che ci ha spie- gato perché Ascensia signi- fica essere ancora più vicini di prima ai diabetici. U o avevamo appena scritto: la scuola non è ancora attrezzata per garantire un tranquillo inserimento dei bambini dia- betici. Per insufficiente cono- scenza del problema, carenze nella gestione quotidiana, in- certezza di fronte alle emer- genze. Nello scorso numero, Enrico Sangalli, della Agd mi- lanese, ci aveva illustrato pro- blemi e suggerito possibili so- luzioni (alcune messe in prati- ca a Milano). Ed ecco che su- bito ci arriva la lettera della mamma di una bimba diabeti- ca (vedi pag. 15), in cui si rac- conta una normale situazione di quotidiano disagio, che, a pensarci bene, basterebbe poco per alleviare. In varie parti d’Italia, grazie all’impe- gno delle associazioni e alla collaborazione con gli inse- gnanti, le direzioni scolastiche e le Asl, le famiglie di bimbi diabetici hanno ottenuto l’ap- poggio dell’istituzione su que- stioni fondamentali come la somministrazione dell’insuli- na, l’alimentazione corretta, il controllo glicemico. Vi sono però ancora tante situazioni, in cui tutto il peso del proble- ma ricade sulle spalle dei ge- nitori. Le idee per dare una ri- sposta a queste famiglie non mancano: un’infermiera per le iniezioni, il certificato Asl per una dieta ad hoc in mensa, l’at- tenzione dell’insegnante al controllo glicemico. Per attuar- le su ampia scala, si tratta di rafforzare il dialogo tra genito- ri e strutture sanitarie e scola- stiche, individuando le relati- ve competenze e facendo co- noscere i reali termini del pro- blema. Fatto questo, la colla- borazione verrà da sé. La scuola e il diabete La scuola e il diabete
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Page 1: Diabete tutto · diabetica e una serie di iniziative e servizi: un im-Ascensia: per volare in alto portante cambiamento, del quale parliamo, alle pagine 2 e 3, con Michela Pesca,

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Anno 20 - n. 1 Gennaio - Marzo 2003

www. diabete.netASSOCIAZIONIiabetetuttoDDDDDD

L’

M

CHO OYU 2002: UN SUCCESSO DEGLI ALPINISTI DIABETICI

Un italianoa 8.000 metri

L

Un italianoa 8.000 metri

arco Peruffo è il primodiabetico italiano a toccare

una quota tanto alta: è lui il porta-bandiera di una impresa alpinisticacollettiva di grande riuscita, in cuitutti hanno ottenuto eccellenti risul-tati, il più importante dei quali è la dimostrazione che una persona diabetica ben controllata e benallenata può davvero fare tutto. Racconti e testimonianze del protagonista alle pagine 4 e 5.

DALLA AMERICAN DIABETES ASSOCIATION

autorevole American Diabetes Associationha pubblicato il suo manuale della buonaalimentazione, corroborato da parecchirecenti e approfonditi studi clinici inter-

nazionali: principi sani, precetti ragionevoli e po-chi divieti assoluti. Usando equilibrio e buonsenso,non c’è bisogno di pesanti sacrifici. Il dossier cura-to dal professor Paolo Brunetti parte da pagina 7.

Le regoledel mangiarsano

Le regoledel mangiarsano

IL NUOVO MARCHIO BAYER PER IL DIABETE

n nuovo nome per i prodotti Bayer dedi-cati alla diabetologia, ma anche una nuo-

va filosofia, un nuovomodo di vivere e affron-tare la condizionediabetica e una serie diiniziative e servizi: un im-

Ascensia: per volare in altoportante cambiamento, del quale parliamo, allepagine 2 e 3, con Michela Pesca, marketing ma-

nager di Bayer DivisioneDiagnostici, che ci ha spie-gato perché Ascensia signi-fica essere ancora più vicinidi prima ai diabetici.

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o avevamo appenascritto: la scuola non èancora attrezzata pergarantire un tranquillo

inserimento dei bambini dia-betici. Per insufficiente cono-scenza del problema, carenzenella gestione quotidiana, in-certezza di fronte alle emer-genze. Nello scorso numero,Enrico Sangalli, della Agd mi-lanese, ci aveva illustrato pro-blemi e suggerito possibili so-luzioni (alcune messe in prati-ca a Milano). Ed ecco che su-bito ci arriva la lettera dellamamma di una bimba diabeti-ca (vedi pag. 15), in cui si rac-conta una normale situazionedi quotidiano disagio, che, apensarci bene, basterebbepoco per alleviare. In varieparti d’Italia, grazie all’impe-gno delle associazioni e allacollaborazione con gli inse-gnanti, le direzioni scolastichee le Asl, le famiglie di bimbidiabetici hanno ottenuto l’ap-poggio dell’istituzione su que-stioni fondamentali come lasomministrazione dell’insuli-na, l’alimentazione corretta, ilcontrollo glicemico. Vi sonoperò ancora tante situazioni,in cui tutto il peso del proble-ma ricade sulle spalle dei ge-nitori. Le idee per dare una ri-sposta a queste famiglie nonmancano: un’infermiera per leiniezioni, il certificato Asl peruna dieta ad hoc in mensa, l’at-tenzione dell’insegnante alcontrollo glicemico. Per attuar-le su ampia scala, si tratta dirafforzare il dialogo tra genito-ri e strutture sanitarie e scola-stiche, individuando le relati-ve competenze e facendo co-noscere i reali termini del pro-blema. Fatto questo, la colla-borazione verrà da sé.

La scuolae il diabeteLa scuola

e il diabete

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UNA PAROLA CHE RAPPRESENTA UN NUOVO MODO DI VIVERE IL DIABETE

E’ più di un nuovo marchio,è una nuova filosofia di approccio

al diabete: la lineaBayer Glucometer cambia nome

e si caratterizzerà sempre piùper l’offerta di prodotti,

ma anche e soprattutto di servizi

I

Ascensia:un nuovo amico per il diabetico

l nuovo nome è sicura-mente di richiamo. Ascen-sia fa pensare a qualcosache cresce, lievita, sale, si

su di loro proietta tutto il pro-prio impegno. Così, dopo ave-re investito notevoli risorsenella costruzione di una pro-pria identità interna, attraver-so l’individuazione di una pre-cisa “vision” e di una “mis-sion”, ora vogliamo concretiz-zare nell’area del diabete ilnostro obiettivo, che consistenel valorizzare l’autocontrol-lo e nel “contribuire a miglio-rare la salute delle persone”.Ci siamo così impegnati peraiutare le persone che convi-vono con il diabete a raggiun-gere uno standard di vita equi-librato, fornendo loro una retedi prodotti e servizi di realesupporto alla loro vita quoti-diana. Come tutte le proposte

serie, non ci limitiamo a unasemplice dichiarazione d’in-tenti, ma vogliamo comuni-care a tutti, in primis ai no-stri clienti, questo nostro im-pegno, adottando un nuovonome, un marchio che è unabandiera, “Ascensia”. Questastrategia sta a testimoniare ildesiderio di instaurare traBayer e diabetici una relazio-ne duratura, stabile, ricono-scibile, identificabile.

Come nasce il nomeAscensia e che cosa signifi-ca e rappresenta?

La scelta del nome è av-venuta alla fine di un proces-so che ha visto coinvolti mi-gliaia di diabetici e di profes-

sionisti del settore in tutto ilmondo (soltanto in Italia sonostate effettuate 300 interviste).Queste persone hanno decre-tato il successo di Ascensia ri-spetto a molte altre propostealternative (ben 1.200), inclu-so l’attuale Glucometer. Il nuo-vo nome deriva dal latino“Ascensio” (ascesa, avanza-mento) e dal verbo “Ascendo”(elevarsi). Tutti significati posi-tivi, che peraltro esprimono lanostra vision e comunicano inmodo emozionale e coinvol-gente ciò che il settore dell’au-tocontrollo della Bayer è oggie ciò che sarà in futuro. Il vec-chio marchio Glucometer, peresempio, descriveva la tipolo-gia dei prodotti offerti, ma nonevocava uno stato d’animo, ilbeneficio che i nostri prodottiassicurano. E’, invece, proprioquesto che il termine Ascen-sia offre, nel senso che lasciapresagire il desiderio di con-seguire un obiettivo, di rag-giungere una meta. In questomodo noi speriamo di comu-nicare al diabetico sensazionipositive, un senso di conforto,di dinamismo, di ottimismo edi vivacità.

Mi scusi, ma Bayer non ègià un marchio forte?

Sicuramente. Esso è per ilconsumatore sinonimo di qua-lità, garanzia e affidabilità.Tuttavia, il marchio Bayer siestende a molti altri settori,

Ascensia:un nuovo amico per il diabetico

eleva, ma cosa “ci azzecca”tutto questo con il diabete econ i diabetici? La notizia èfresca: il glorioso marchioGlucometer della Bayer va inpensione e diventa appuntoAscensia e questo ci lascia stu-piti, perché un marchio con-solidato ha un indubbio valo-re, anche economico, e seun’azienda decide di cambiar-lo una ragione ci sarà. E an-che di rilievo. Ci è venuta al-lora la curiosità di saperne dipiù, di capire che cosa bollein pentola. Abbiamo così in-contrato la dottoressa Miche-la Pesca, marketing managerdi Bayer Divisione Diagnosti-ci, per cercare di capire il si-gnificato di questa scelta, eche cosa essa comporterà peri diabetici italiani.

La linea Bayer Glucometercambia nome e ora si chiamaAscensia. Perché questo cam-bio di marchio?

E’ più di un cambio di mar-chio, è un’iniziativa a lungotermine, che mira a rafforzarela fedeltà dei nostri clienti, lanotorietà e riconoscibilità deinostri prodotti e, soprattutto,l’immagine dei nostri servizi.La Divisione Diagnostici del-la Bayer ha, infatti, molta curadelle persone con il diabete e

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formatica del diabete, al“Pronto Fand”, al portalewww.diabete.net, tanto perfare qualche esempio. Conti-nuerete e arricchirete questeiniziative?

Non vi è dubbio che con-tinueremo a percorrere unastrada che ci ha dato grandisoddisfazioni. Contribuire al-l’educazione dei pazienti, of-frire loro strumenti sia di au-tocontrollo, sia di conoscen-za della patologia -tali da fa-vorire una migliore gestionedel proprio disturbo- fa pro-prio parte della mission diBayer. Il nostro scopo, infatti,è di aiutare i diabetici a gesti-re in modo equilibrato la loro

vita, limitando l’im-patto negativo deldisturbo grazie auna rete articolatadi prodotti e di ser-vizi. Ora potremoaddirittura aumen-tare questo nostroimpegno, grazie al-l’istituzione di unapposito fondo,l’“Ascensia Fund”,che aiuterà alcunepersone con diabe-te a realizzare i pro-pri sogni e, in que-sto modo, a viverela vita nell’unicomodo che conta: ilproprio.

Ma quali progetti intenderealizzare Bayer attraversoquesto Fondo?

Abbiamo già realizzatodue prime attività, le cui ca-ratteristiche permettono dicapire lo spirito che animaquesta iniziativa. Dal 28 ago-sto al 12 ottobre del 2002 seialpinisti diabetici italiani han-no scalato, grazie al supportodi Bayer, la sesta vetta dellaterra, il Cho-Oyu sull’Hima-laya, dimostrando così che undiabetico ben compensato eben controllato non soltantopuò vivere una vita normale,ma realizzare anche impreseritenute impossibili (vedasianche l’articolo pubblicato inquesto numero). Dal 15 set-tembre 2002 fino al 23 mar-zo 2003, invece, un naviga-tore diabetico, John Dennis,partecipa all’”Around Alone”,il giro del mondo in naviga-zione solitaria (quello com-piuto da Soldini, per intender-ci). Questa fantastica impresaè, giorno dopo giorno, ripor-tata su un apposito sito Inter-net, www.aroundalone.comConsentiamo così ad alcunidiabetici di realizzare i sognifinora tenuti nel cassetto, di“elevarsi, di conseguirel’obiettivo desiderato”, pro-prio nello stile di Ascensia.

ni Ascensia sarà accompagna-to dallo slogan “Il nuovo nomedi Glucometer”. Tant’è veroche gli attuali prodotti della li-nea Glucometer presenti in far-macia continueranno a esserevenduti fino a esaurimento. Citerrei a ogni modo a sottoline-are che questa novità rappre-senta in particolare un nuovomodo di essere e di prendersicura delle persone con il dia-bete.

Bayer è sempre stata vici-na ai diabetici italiani non sol-tanto con prodotti affermati,ma anche con una serie di ser-vizi: dalla collana di educazio-ne sanitaria, alla gestione in-

Michela Pesca,marketing managerdi Bayer DivisioneDiagnostici

mentre Ascensia s’identificasolamente con il diabete e co-struisce un’identità forte, spe-cifica e univoca nella mentedei nostri interlocutori. Rima-ne il fatto che, comunque sia,Bayer continuerà a firmare tut-ti i prodotti e tutte le campa-gne di comunicazione.

Quando è stato presenta-to per la prima volta il mar-chio Ascensia?

L’abbiamo presentato a li-vello mondiale prima al con-gresso del-l ’Amer icanDiabetes As-sociation, te-nutosi a SanFrancisco nelgiugno 2002, epoi ai diabetolo-gi e ai diabeticieuropei presenti aBudapest, in occa-sione dell’Easd nelsettembre 2002.Caratteristiche e fi-nalità sono poi indi-cate a tutti i naviga-tori di Internet, non soltantosul nostro già noto portalewww.diabete.net, ma anchein un apposito sito dedicato:www.ascensia.com

Che cosa comporta questocambiamento per chi già uti-lizzava i vostri misuratori del-la glicemia e le vostre strisce?

Per quel che riguarda i pro-dotti, essi continueranno adavere le caratteristiche tecni-che e funzionali attuali. Infat-ti, le strisce reattive AscensiaGlucodisc potranno essereutilizzate non soltanto con glistrumenti Ascensia Esprit, maanche con Glucometer Esprit2 e Glucometer Esprit, cosìcome le strisce Ascensia Elitecon gli strumenti Ascensia Eli-te e Glucometer Elite. Garan-tiremo poi un passaggio gra-duale tra il vecchio e il nuovonome. Infatti, il vecchio mar-chio Glucometer non scom-parirà immediatamente e illancio delle nuove confezio-

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ASCENSIA CHO OYU 2002: UN SUCCESSO PER TUTTI

reddo! “In quei momentiriuscivo a pensare soltan-to questo” confida oggiMarco Peruffo, ricordan-

do quando la temperatura sull’Hi-malaya è scesa a meno quarantagradi. Ma alla fine la sua impresaè brillantemente riuscita: è lui ilprimo diabetico italiano che hatoccato gli 8000 metri, punta didiamante, quindi, di un’impresacorale di un gruppo di personeche ha saputo vincere la sfida lan-ciata dalla spedizione Ascensia-Cho Oyu 2002: dimostrare cheuna persona affetta da diabete,ma ben controllata e allenata,può compiere anche exploit ec-cezionali, che molti non diabeti-ci non saprebbero realizzare. In-fatti, se è Peruffo il protagonista,l’escursione nel suo insieme haavuto pieno successo, perché ec-cellente è stato il risultato di tuttii partecipanti, anche di quelli chesi sono fermati prima della vettadella Dea del Turchese.

La spedizione, organizzatadalla Adiq, l’Associazione Alpi-nisti Diabetici In Quota, fondatae animata da Peruffo e da un al-tro grande appassionato di alpi-nismo (che i nostri lettori già co-noscono), Vittorio Casiraghi, sot-to il marchio Ascensia Bayer, èpartita il 28 agosto 2002 e si èfelicemente conclusa quasi duemesi più tardi, il 12 ottobre. L’ini-

ziativa ha coinvolto un gruppo dialpinisti diabetici e non diabeticie un’équipe medica e ha fornitoal professor Alberto Avogaro del-l’Università di Padova e ai suoicollaboratori dati e materialescientifico per un’importante ri-cerca sulla risposta dell’organi-smo di un soggetto diabetico in

giovane Mauro Sormani, non sel’è sentita di affrontare la cima esi è fermato “soltanto” a 7.400metri, perché, comunque sia, aldi là dei primati, misurarsi conuna montagna come il Cho Oyu,con settimane di clima rigidissi-mo, in condizioni di grande dif-ficoltà nel trovare riparo e nelnutrirsi, e per di più dovendo te-nere sotto stretto controllo il pro-prio diabete, è una straordinariaprova. E, come commenta il pro-

fessor Avogaro,”nessuno ha avutoproblemi dal punto di vista dia-betologico”, a conferma del fattoche un diabetico ben compensa-to può affrontare benissimo un’at-tività sportiva non soltanto ama-toriale, ma persino estrema, confiducia.

Marco resta il simbolo dell’im-presa di Ascensia 2002, perché frai diabetici è quello che ha tocca-to la cima (come lui sono arrivatilassù anche gli esperti scalatoriGiampaolo Casarotto e AlbertoPeruffo e la coraggiosa PatriziaPensa). Ma è lo stesso Peruffo adire, con grande spirito sportivo,che il record non è la cosa più im-portante. “Sì, è vero –dice- sonoil primo diabetico italiano ad ave-re superato gli 8.000 metri, e ci

Marco Peruffo è il primo diabetico italianoad avere scalato gli ottomila metri,toccando la cima della Dea del Turchesesull’Himalaya, in un’impresa collettiva

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che ha dimostrato che, se ci sonobuon controllo e consapevolezza,il diabete non impedisce nessun traguardo

di coraggio e buon sensoUn record

di coraggio e buon sensoUn record

condizioni estreme, in particola-re durante un’attività sportiva alungo considerata assolutamentesconsigliabile per un diabetico.

Il vicentino (di Castelnovo)Marco Peruffo con il suo recorddi 8.201 metri scalati, è arrivatoa dimostrare che invece “si può”:certo, con allenamento, puntua-le autocontrollo, coscienza deipropri mezzi. Ma un messaggiopositivo e confortante viene a tuttii diabetici anche da chi, come il

Qui sopra: Marco Peruffoin vetta alla Dea del Turchese.Nella foto a sinistra:Marco si sottoponea un autocontrollo glicemicoa temperature proibitive

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tenevo molto, perché questo tra-guardo è un po’ l’università del-l’alpinismo. Ma richiedere un ri-conoscimento ufficiale del pri-mato è proprio l’ultimo dei mieipensieri. Questa è stata una vit-toria di tutto il gruppo”.

Marco fa capire bene nei par-ticolari che cosa significhi “vit-toria” a temperature molto al disotto dello zero: “Dovevamo farei prelievi per controllare la gli-cemia, bisognava mantenere gliapparecchi sempre a contattocon il corpo per impedire cheandassero fuori uso per il gelo:per riuscire a pungere il dito, miè capitato di dover fare anche seitentativi”.

Ma vi sono state difficoltà an-cora maggiori, ai limiti del-l’emergenza. Continua infattiPeruffo: “Noi ci eravamo accu-ratamente preparati, ma ci aspet-tavamo un massimo di meno30°: invece, ci siamo trovati conun freddo ancora più intenso:meno 40°, meno 50°. E a quellatemperatura io mi sono ritrovatoin prossimità della vetta con l’in-sulina ghiacciata. Ho dovuto va-lutare il rischio e calcolare, sul-la base delle esperienze passa-te, che cosa potevo fare. Ho pen-sato che potevo raggiungere lacima, fermarmi qualche minutoe ridiscendere al più vicino cam-po-base in tempo per l’iniezio-

ne di insulina, senza subire scom-pensi iperglicemici pericolosi”.Non facile. Ma Marco c’è riusci-to, e -come lui stesso dice- graziealla sua consapevolezza. “Io,come diabetico, non sono ugua-le a chi diabetico non è, ma ho lacoscienza dei miei limiti. Nonsono in competizione con gli al-tri, ma con me stesso. Ho questagrande passione per l’alpinismoe l’ho praticato anche quando idiabetologi me lo sconsigliavano.Però, l’ho sempre fatto non sol-tanto con le braccia e con le gam-be, ma anche con la testa”.

E’ per questo che è andatabene. “Sì, è andata bene -com-menta Peruffo- E’ stata dura, sof-ferta. Ma dopo rimane una gran-de soddisfazione personale. An-zitutto, volevamo tornare a casasani e salvi: eravamo determinatia ottenere il migliore risultatopossibile, ma consapevoli che ilbuon alpinista non deve osare te-merariamente, perdere il sensodelle proporzioni e andare al dilà dei propri limiti. Ed è questo ilmessaggio che, con iniziativecome questa, possiamo trasmet-tere a tutti i diabetici”.

Se volete rivivere la straordi-naria impresa della spedizioneAscensia Cho Oyu, potete consul-tare il sito Internet di Bayerwww.diabete.net, o quello del-l’Adiq, www.adiq.org

UNA TRIBUNA VIRTUALE PER IL VOLONTARIATO

Largoalle associazioni

Largoalle associazioni

Il portale Bayer offre alle organizzazioniimpegnate nel campo del diabete uno spazio

speciale per segnalare le loro iniziative

i immaginate come sarebbe il mondo del diabete se nonesistessero le associazioni di volontariato, se chi deve af-frontare questa condizione si trovasse isolato in un conte-sto sociale e di fronte a istituzioni che non conoscono e

non capiscono la sua situazione? A giusto titolo oggi si può lamentareche il problema non è ancora sufficientemente noto, che sussistonodifficoltà nell’assistenza, nella scuola, nel lavoro. Ma proviamo apensare a quanta strada e a quanti progressi sono stati fatti grazieall’iniziativa delle tante persone che si sono unite per fronteggiare uncomune problema e difendere insieme i propri diritti.

Consapevole dell’importanza di questo grande fenomeno, Bayerha deciso di aprire sul suo portale uno spazio dedicato proprio almondo associativo, per consentire alle tante organizzazioni che intutta Italia si occupano di diabete di fare conoscere la loro attività e leloro manifestazioni. E’ stato chiamato, appunto, Progetto Associazio-ni: un’area speciale -raggiungibile dalla home page del portale, clic-cando su “associazioni”, oppure per via più diretta, digitando http://www.diabete.net/associazioni_new/iniziative.cfm- nella quale trovanoposto, puntualmente aggiornati, i vari programmi promossi, dal Pie-monte alla Sicilia, per diffondere informazione e conoscenza, perinsegnare la gestione della condizione diabetica, per fare pressionesulle istituzioni e ottenere maggiori tutele. Dunque, convegni scienti-fici, corsi di educazione sanitaria, raccolte di fondi per la ricerca,screening glicemici in piazza per favorire la prevenzione, pubblica-zione di materiale divulgativo: tutto quello che da anni le Associazio-ni fanno per aiutare i diabetici e le loro famiglie può trovare la suacollocazione in rete e arrivare al pubblico che naviga sul web, chenon necessariamente concide del tutto con quello che legge i giorna-li o frequenta le sedi o i centri diabetologici. L’opportunità che Bayerha deciso di offrire all’associazionismo, a partire dallo scorso autun-no (cogliendo l’occasione della Giornata mondiale del diabete del2002), è dunque quella di ampliare la notorietà e la visibilità delvolontariato attraverso il mezzo di comunicazione più moderno.

Le Associazioni possono quindi prendere contatti con la Bayer,entrare a far parte del Progetto Associazioni e così far pervenire rego-larmente il materiale relativo alle loro iniziative, che verrà poi tempe-stivamente inserito sul portale, a disposizione di tutti gli internautiinteressati. La sezione Associazioni consente inoltre di consultarel’elenco degli indirizzi delle organizzazioni di volontariato per il dia-bete italiane ed estere e, dove possibile, di raggiungerne i relativi siticon un apposito link, grazie a un semplice clic del mouse.

Molte sono le Associazioni che hanno già aderito al progetto. Chinon lo avesse ancora fatto e vi fosse interessato, può prendere contat-to con il collaboratore di Bayer Divisione Diagnostici.

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E quest’estate, trekkingE quest’estate, trekkingL’Adiq, l’associazione Alpinisti Diabetici In Quota,

fondata da Marco Peruffo e Vittorio Casiraghi, dopol’exploit sull’Himalaya, ha in programma una nuova ini-ziativa, rivolta ai ragazzi diabetici tra i 14 e i 18 anni: sitratta di un trekking alpinistico che si svolgerà nel corsodell’estate 2003. Questo progetto rispecchia la filosofiache muove questa associazione, cioè l’idea di diffonde-re l’attività sportiva in montagna come strumento educa-tivo e terapeutico per i giovani diabetici. L’iniziativa hagià riscosso notevole interesse da parte delle associazio-ni diabetici venete e lombarde. Informazioni dettagliatesaranno disponibili sul sito www.adiq.org, a partire dal-la fine di gennaio 2003.

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Professor Paolo BrunettiDirettore Dipartimento

di Medicina InternaUniversità degli studi di Perugia

LE RACCOMANDAZIONI DELLA AMERICAN DIABETES ASSOCIATION

Quasi tutto è consentito, ma ovviamente senza mai esagerare.

L’autorevole A.D.A. aggiorna il proprio vademecum sulla dieta corretta per chi

sia affetto da diabete: pochi divieti e molti precetti utili

Per stare bene mangiate così

n corretto approccionutrizionale è unacomponente fonda-mentale del tratta-

disponibili un indice di atten-dibilità graduato in rapportoalla solidità delle prove forni-te, compiendo così un signi-ficativo passo avanti versol’estensione dei principi fon-danti della “Evidence BasedMedicine” o “Medicina basa-ta sulle prove” dall’area far-macologica a quella nutrizio-nale.

Ne è scaturito un docu-mento che riflette la posizio-ne ufficiale della American

U

Per stare bene mangiate così

mento del paziente diabeticoe della sua educazione all’au-tocontrollo. Per formulare leproprie raccomandazioni suquesto punto, aggiornate al2002, l’American DiabetesAssociation ha passato in ras-segna gli studi disponibili inletteratura sull’argomento, at-tribuendo alle varie evidenze

Diabetes Association sui variaspetti della dieta del pazien-te diabetico, con l’intento dipromuovere alcuni obiettivifondamentali: 1) mantenere laglicemia entro livelli il piùpossibile prossimi alla norma,onde prevenire la insorgenzadelle complicanze croniche;2) ottenere un profilo lipide-mico idoneo a ridurre il ri-schio cardiovascolare; 3) pre-

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nenti del pasto capaci di va-riare l’assorbimento degli zuc-cheri. Il grasso, per esempio,al pari di altri composti comei tannini, i fitati, le lectine, haun effetto ritardante sull’assor-bimento intestinale.

A parità di contenuto diamido, alimenti diversi (comepasta, pane, patate, legumieccetera) provocano una ri-sposta glicemica diversa. Ciògiustifica l’attribuzione a ognialimento di un indice glicemi-co tanto maggiore quantomaggiore è la velocità di as-sorbimento intestinale. Mal-

venire e trattare le compli-canze micro e macrovasco-lari, ivi incluse la nefropatiae l’ipertensione arteriosa.

I carboidrati

Vi è ormai un accordogenerale sulla opportunitàche nella dieta di un sogget-to diabetico, come di un sog-getto non diabetico, la quo-ta di carboidrati sia nell’or-dine del 50-55% dell’appor-to calorico giornaliero. Neldefinire le raccomandazioni,si sottolinea preliminarmen-te la preferenza per una ter-minologia che escluda termi-ni come carboidrati comples-si o zuccheri semplici e chefaccia esclusivo riferimentoad amido, zuccheri e fibre.

La risposta glicemica va-ria in rapporto alla quantitàdi carboidrati, al tipo di zuc-chero ingerito (saccarosio,lattosio, fruttosio, glucosio),alle modalità con cui i varialimenti sono trattati e cotti,ma anche agli altri compo-

grado queste premesse, studidi confronto eseguiti con l’uti-lizzazione di diete a basso oalto indice glicemico, in dia-betici di tipo 1 e di tipo 2, perperiodi variabili da 2 a 6 set-timane, non hanno mostratodifferenze sensibili sul con-trollo metabolico.

Per i diabetici come per lapopolazione generale è con-sigliabile l’uso di alimenti in-tegrali, cereali interi, frutta,verdura, perché ricchi di fibre,ma anche di vitamine, mine-rali e sostanze anti-ossidanti.Una dieta ricca di fibre può

- La quota di grassi saturi deve essere inferiore al10%. Con valori di colesterolo LDL ≥ 100 mg/dlè opportuno scendere al di sotto del 7%.

- La quota di colesterolo dovrebbe essere inferiorea 300 mg/die. Con valori di colesterolo LDL ≥100 mg/dl è opportuno scendere al di sotto di 200mg.

- Per abbassare il colesterolo LDL, si deve ridurrel’apporto di grassi saturi sostituendoli con carboi-drati oppure, ove non si persegua l’obiettivo di unariduzione del peso, con grassi monoinsaturi.

- Gli acidi grassi poliinsaturi dovrebbero rappresen-tare il 10% dell’apporto energetico.

- Evitare l’introduzione di acidi grassi poli-insaturi“trans”.

ATTENTI AL GRASSOATTENTI AL GRASSO

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deriva pure che, se la dose diinsulina è fissa, anche la quan-tità di carboidrati dei singolipasti deve essere mantenutarelativamente costante.

I grassi

Nei soggetti non diabeticidiete povere di grassi saturi(pari o inferiori al 10% del-l’apporto calorico) e di cole-sterolo riducono la concen-trazione plasmatica di coleste-rolo totale e LDL ma anche dicolesterolo HDL. L’aggiuntadi esercizio fisico determinauna maggiore riduzione del

MEGLIO FRUTTAE VERDURAMEGLIO FRUTTAE VERDURA

La quantità complessiva dei carboi-drati ingeriti è più importante dellaqualità e dell’indice glicemico deglialimenti.

Privilegiare cereali integrali, frutta,verdura, latte scremato.

Il saccarosio può essere usato, pur-ché in sostituzione di una quantitàequivalente di altri carboidrati.

I dolcificanti artificiali quali asparta-me e saccarina pos-sono essere usatisenza timore di tos-sicità.

to del colesterolo HDL. Unuso eccessivo di grassi mo-noinsaturi comporta tuttavia ilrischio di un incremento del-l’apporto energetico e, di con-seguenza, del peso corporeo.

Gli acidi grassi polinsaturiw-3 riducono la concentrazio-ne dei trigliceridi plasmaticinei diabetici. Supplementi diw-3 sono perciò raccomanda-bili nei casi di grave ipertrigli-ceridemia. Esperienze con-dotte nella popolazione gene-rale e in soggetti colpiti in pre-cedenza da infarto del miocar-

colesterolo LDL e previene ladiminuzione del colesteroloHDL. Mancano dati di riferi-mento che dimostrino l’effet-to, in soggetti diabetici, di die-te a contenuto determinato digrassi saturi. Per questo sonoritenuti validi per i diabetici iprincipi adottati per i non dia-betici.

E’ stato dimostrato in alcu-ni studi che la sostituzione,nella dieta di pazienti diabe-tici, di una quota di carboi-drati con grassi monoinsaturi(come l’acido oleico), mentrenon modifica il valore dellaglicemia e della emoglobinaglicata, determina un aumen-

CHE COS’E’ L’A.D.A.

La American Diabetes Associaton (Ada)è la più importante organizzazionenon-profit sanitaria americana che sioccupa di diabete, dal punto di vistadella ricerca, dell’informazione e dellatutela, anche legale, del paziente.L’associazione si batte per la prevenzio-ne e la cura del diabete e per il miglio-ramento della qualità della vita di chi sitrova in questa condizione. Per realiz-zare i suoi obiettivi, la Ada finanzia laricerca, pubblica testi scientifici,diffonde informazione e offre servizialle persone con diabete, ai lorofamiliari, agli operatori sanitari e allapopolazione generale. Per contatti:

American Diabetes AssociationATTN: National Call Center1701 North Beauregard Street

Alexandria, VA 22311Virginia - UsaTel. 001-800-342-2383Internet: www.diabetes.org

aumentare il senso di sazietà,ridurre l’apporto calorico einfluenzare in una certa mi-sura la risposta glicemica.

Tuttavia, da tutti gli studieseguiti sia in ambiti control-lati sia nelle normali condizio-ni di vita, emerge che l’incre-mento post-prandiale dellaglicemia, è condizionato, piùche dalla qualità dei cibi, dal-la quantità dei carboidrati in-geriti. Lo stesso zucchero dacucina o saccarosio non au-menta la glicemia più di quan-to faccia una quantità isoca-lorica di amido. Per questonon è necessario proibire aidiabetici l’uso di zucchero o,più in generale, di dolci chelo contengono, purché vengaassunto in sostituzione di unaquantità equivalente di altricarboidrati.

La sostituzione dello zuc-chero da cucina con un dol-cificante artificiale è comun-que possibile, essendo stataormai dimostra-ta l’innocuità dicomposti qualil’aspartame, las a c c a r i n a ,l’acesulfame e ilsucralosio. Ilfruttosio non èinvece da rac-comandare insostituzione delsaccarosio per-ché, pur produ-cendo una risposta glicemicainferiore al saccarosio, ha ef-fetti negativi sul profilo lipide-mico, determinando un incre-mento della sintesi dei trigli-ceridi.

Nei pazienti di tipo 1, intrattamento insulinico e in te-rapia intensiva con iniezionimultiple di insulina regolare -meglio se di un analogo adazione rapida - la dose di in-sulina per ogni pasto deve es-sere calcolata sulla base dellaquantità di carboidrati previ-sta e tenendo conto del fattoche una unità di insulina è ne-cessaria per la utilizzazione di10-12 g di carboidrati. Da ciò

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leggermente superiore a quel-la teorica, ma pur semprecompresa entro l’ambito abi-tuale di consumo.

L’aggiunta di proteine a unpasto di carboidrati non mo-difica il picco glicemicopost-prandiale, dal che si de-duce che le proteine non ri-ducono, a differenza dei gras-

Se la funzione renale è normale, l’ingestione abitua-le di proteine (15-20% dell’apporto calorico) non deveessere ridotta.

Nei diabetici, specie se in scarso controllo metabo-lico, il fabbisogno di proteine può essere superiorea quello teorico, ma comunque compreso entro il15-20%.

Nei diabetici di tipo 2 in buon controllo metabolicol’aggiunta di proteine non modifica il picco glicemi-co post-prandiale.

In presenza di microalbuminuria l’apporto delle pro-teine deve essere ridotto a 0,8 - 1 g/die e in presenzadi macroalbuminuria a 0,8 g pro die.

- L’introduzione di alcool non dovrebbe superare idue “drink” per l’uomo e uno per la donna. Un“drink” equivale approssimativamente a 150 mldi vino, 300 di birra e a 50 di alcolici pesanti.

- Per evitare l’ipoglicemia l’alcool deve essere as-sunto insieme con il cibo.•

si, la velocità di assorbimen-to del glucosio. D’altro can-to, studi eseguiti in diabeticidi tipo 2 in buon controllometabolico hanno dimostra-to che il glucosio derivato dalmetabolismo delle proteineingerite non compare in cir-colo, cosicché l’aggiunta diproteine alla dieta non è pe-

nalizzatada un in-nalzamen-to dellaglicemia.

Inoltrenei diabe-tici di tipo1 o 2 conmic roa l -buminuria(nefropatia

incipiente) o macroalbuminu-ria (nefropatia conclamata)una riduzione della quota diproteine nella dieta è risulta-ta efficace nel ridurre l’elimi-nazione urinaria di proteinee un rallentamento della ve-locità di caduta del filtratoglomerulare. Tuttavia, ai fini

ANDATECI PIANOCON IL VINOANDATECI PIANOCON IL VINO

PROTEINE QUANTO SERVEPROTEINE QUANTO SERVE

del mantenimento di uno sta-to nutrizionale buono, l’ap-porto di proteine non devescendere al di sotto di 0,8 g/Kg/die.

L’ alcool

La quantità massima di al-cool consentita è, nell’uomo,di due bevande alcooliche algiorno, contenenti ciascuna15 g di alcool e di una nelladonna. L’alcool è proibito ingravidanza, in presenza di pa-tologie associate (pancreatite,ipertrigliceridemia eccetera) odi complicanze croniche deldiabete. L’alcool, in rapportoalla quantità e a seconda chevenga ingerito durante o fuoridei pasti, può avere effetti ipero ipoglicemizzanti. Unaquantità eccessiva di alcool,senza cibo, specie se in un eti-lista cronico, può causare unagrave ipoglicemia per il bloc-co indotto della neoglicoge-nesi.

dio hanno inoltre dimostratoun effetto cardioprotettivo de-gli w-3. In generale, vi sonoperciò sufficienti elementi perraccomandare ai diabeticil’uso di pesce almeno 2-3 vol-te la settimana.

E’ invece da evitare l’intro-duzione di acidi grassi polin-saturi “trans”, che si formanoin particolare, per effetto del-la idrogenazione cui vannosoggetti i grassi vegetali neiprocessi industriali di lavora-zione e che, analogamente aigrassi saturi, hanno l’effetto diaumentare il colesterolo LDLe ridurre quello HDL.

Le proteine

L’introduzione di proteineè abitualmente nell’ordine del15-20% rispetto all’apportocalorico giornaliero, nei sog-getti diabetici come nei nondiabetici. Questa quantitànon sembra favorire nei dia-betici l’insorgenza della nefro-patia e non va perciò ridotta.E’ tuttavia prudente evitare unapporto proteico superiore al20%.

Nel valutare la quantitàraccomandabile di proteine èda tener conto che nei diabe-tici, vi è un aumento del cata-bolismo proteico tanto piùevidente quanto minore è ilcontrollo metabolico. Perquesto è accettabile nei dia-betici una quota di proteine

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E’ nata una nuova associa-zione diabetici: è quella diGela, in provincia di Caltanis-setta. La neonata organizza-zione siciliana ha già 150iscritti e ha sede presso l’Uni-tà operativa di diabetologiadella Usl 2 Cl. Si chiama Age-dia e ha per scopo di promuo-vere la buona salute dei dia-betici “attraverso la tutela de-gli interessi morali, sanitari esociali delle persone affette dadiabete mellito”. Per raggiun-gere i suoi obiettivi, l’Agediaintende inoltre farsi rappre-sentante dei pazienti presso leautorità pubbliche e gli enti ele strutture di assistenza. In-sieme con il direttivo dell’As-sociazione, lavorerà un comi-tato scientifico-culturale diret-to dal dottor Salvatore Ponti-cello.

Il consiglio direttivo attual-mente in carica dell’Agedia ècosì composto: presidente Fi-lippo Gimmillaro; vicepresi-dente Angela Nicoletti; segre-tario Giovanni Abela; tesorie-re Francesco Emmanuello (tut-ti soci fondatori).

Per contatti: Agedia - viaSaba 15 - Gela (Caltanissetta)– tel. 0933.822609.

Il problema della patenteai diabetici: una questioneche pareva risolta due annifa per via legislativa è rima-sta invece tuttora aperta nel-la pratica quotidiana in va-rie parti d’Italia. Troppo spes-so le disposizioni che do-vrebbero garantire un agevo-le rilascio del permesso diguida risultano inapplicate.Una delle tante situazionicritiche riguarda il Piemon-te, dove l’Associazione per l’aiuto ai giovani diabeticidi Novara (intitolata a Carlo Fasulo) ha protestato pri-ma con la Regione e poi anche con il Ministero dellaSalute per ottenere l’attuazione dell’articolo 3 dellaLegge 85 del 22 marzo 2001. Secondo quella norma,infatti, l’accertamento dei requisiti per l’ottenimento ola conferma della patente per i soggetti diabetici deveessere effettuato da specialisti di diabetologia e malat-tie del ricambio delle Ausl. Ebbene, denuncia l’Asso-ciazione, i medici legali della Ausl 13, in assenza diuna disposizione attuativa della Regione, si comporta-no con i diabetici in modi arbitrari, che incidono suitempi di validità del documento di guida, spesso ridotti

a soli due-tre anni, anziché i normali dieci (ocinque), senza che ve ne siano valide moti-vazioni. Questo stato di cose è stato appuntosegnalato in una lettera al ministro Sirchia(nella foto), sottolineando che “il cittadinodiabetico che non presenti oggettive situazio-ni di pregiudizio per la guida deve essere trat-tato come qualsiasi altro cittadino, senza su-bire alcuna penalizzazione”.

L’Associazione novarese ha anche indica-to un modello virtuoso da seguire: quellodella Regione Toscana, che, nel maggio 2002,ha approvato una delibera che regolamentale procedure di rilascio e rinnovo dell’auto-

rizzazione alla guida per i diabetici, affermando espli-citamente che “in pazienti privi di complicanze, in te-rapia dietetica, con insulina o antidiabetici orali, conbuona compliance al diabete, la patente viene rilascia-ta di norma per tutto il periodo di validità”. Un criteriocorretto, che dovrebbe essere applicato in tutta la pe-nisola.

Per contatti: Associazione per l’aiuto ai giovani dia-betici “Carlo Fasulo” – via Monteverdi 7 – 28100 No-vara – tel. 0321.626364.

NOVARA

Ministro, vogliamola patente “alla toscana”

Ministro, vogliamola patente “alla toscana”Allarme prontuario terapeutico: lo lancia la Fand-As-

sociazione italiana diabetici, preoccupata per gli effettidella recente revisione della lista dei medicinali rimbor-sabili dal Servizio sanitario nazionale. Infatti, il provvedi-mento, motivato da obiettivi di razionalizzazione dellaspesa, quando non di vero e proprio taglio, minaccereb-be la dispensazione gratuita di tutti i farmaci necessarialla terapia del diabete. L’eco della presa di posizionedella Fand si è fatta sentire anche su uno dei maggioriquotidiani italiani, “la Repubblica” del 14 dicembre scor-so, con una lettera al giornale nella quale la presidenteVera Buondonno Lombardi denuncia che “la revisionedel prontuario ha incluso nella lista dei farmaci anti-dia-bete solamente le medicine già utilizzate da più tempo.Alcune formulazioni di insulina e molti dei farmaci piùrecenti e innovativi restano fuori della portata di moltipazienti, perché non reperibili, non rimborsati, o perchésono distribuiti esclusivamente in ospedale”. La Fand chie-de dunque che anche le più nuove e avanzate terapiefarmacologiche siano prescrivibili dal medico e rimbor-sate dal Ssn e distribuite dalle farmacie, capillarmentediffuse su tutto il territorio nazionale e perciò molto piùagevolmente accessibili per i cittadini diabetici.

Prontuario troppo avaroProntuario troppo avaro

DENUNCIA DELLA FAND

GELA

Benvenuta AgediaBenvenuta Agedia

Il gruppo dei diabetici gelesi

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FEDERAZIONE DIABETE GIOVANILE

Alla scoperta dell’insulina repressaLa Federazione nazionale diabete giovanile ha orga-

nizzato, presso l’Università di Pavia, un convegno dalbeneaugurante titolo “Si può sconfiggere il diabete” perpresentare il proprio progetto di ricerca “La programma-zione di epatociti per l’espressione genica dell’insulina”,che sta conducendo insieme con il Dipartimento di gene-tica e biologia molecolare dell’Università La Sapienza diRoma e con il contributo delle Associazioni aderenti allaFdg.

Il progetto –spiega la Fdg- è centrato sull’ipotesi di atti-vare il gene dell’insulina in cellule diverse da quellepancreatiche, partendo dalla considerazione che, nel caso

Alla scoperta dell’insulina repressadel diabete di tipo 1, il problema nasce dal fatto che lecellule (beta pancreatiche), che producono l’ormone, sonodistrutte. La ricerca sta indagando dunque sulle celluledel fegato, gli epatociti, perché hanno la stessa origineembrionale del pancreas, posseggono il meccanismo dellaglicosensorialità, e hanno buona capacità riproduttiva. Iricercatori Fdg intendono quindi studiare se sia possibileattivare nella cellula epatica il gene dell’insulina (che visi trova represso) mediante specifici induttori.

Per contatti con la Fdg: Federazione nazionale diabetegiovanile – piazza Galilei 32 – 09128 Cagliari – tel.070.497055.

Un contributo in più allaricerca, pari a 1.200 euro, èstato raccolto dall’Associazio-ne di Livorno Agdal attraver-so il trofeo calcistico di soli-darietà Sandri Chericoni, pro-

LIVORNO

Un aiuto alla ricercae all’assistenza

Un aiuto alla ricercae all’assistenza

mosso dal Cral Asa. La seradella premiazione dei vinci-tori e dei partecipanti al tor-neo, gli organizzatori dellamanifestazione sportiva han-no consegnato al presidente

dell’Agdal Anto-nio Benigni unassegno che ser-virà a sostenereil progetto di ri-cerca promossodalla Federazio-ne nazionaleDiabete Giova-nile, dedicato a“La programma-zione di epato-citi per l’espres-

sione genica dell’insulina”,portato avanti insieme con ilDipartimento di genetica ebiologia molecolare dell’Uni-versità La Sapienza di Roma.Dell’iniziativa si parla proprioin queste pagine.

L’Associazione diabetici diLivorno ha inoltre raccoltofondi, grazie al contributodella Fondazione Cassa di Ri-sparmio di Livorno, per l’ac-quisto di un retinografo, un

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Sei in possesso di un vecchio Glucometer 3e Glucometer M+ Bayer?

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Per contatti: Associazioneper l’assistenza ai giovani eadulti diabetici dell’area livor-nese – via G. Anzilotti 30 –57124 Livorno - tel.0586.867279.

Nella foto sopra,il presidentedell’Agdal AntonioBenigni (al centro)con l’assegnoda destinare allaricerca; qui a destra,il retinograforegalato alladiabetologiadell’Ospedaledi Livorno

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Una bella iniziativa è sta-ta promossa dal Comune diTradate (Varese) e dalla ProLoco, nello scorso dicembre:un concerto di musica classi-ca, intitolato “La musica del-l’anima”, presso la PalazzinaCivica Villa Truffini, a soste-gno dell’Associazione giova-ni diabetici di Varese. Duegiovani musicisti del Conser-vatorio Giuseppe Verdi diComo, Federico Ceriani e Sil-via Bellani (che vedete nellafoto) si sono generosamenteesibiti, senza richiedere com-penso, per consentire la rac-colta di fondi a favore della

L’Associazione diabeticicremonesi, insieme conl’Azienda Istituti Ospitalieri diCremona e la Asl, ha organiz-zato il sesto convegno cremo-nese sul diabete mellito, de-dicato al tema “Novità intema di terapia del diabete”.L’appuntamento era pressol’Auditorium dell’Avis. Rela-tore il professor Carlo Coscel-li, docente dell’Università diParma e già presidente dal-l’Associazione medici diabe-

I farmacisti vogliono saper-ne di più sul diabete, per po-ter rispondere adeguatamen-te alle esigenze di chi si recain farmacia e magari chiedeconsigli e indicazioni ineren-ti a questa diffusa condizione.A Oristano, per esempio, l’As-sociazione titolari di farmaciaha scelto proprio questa ma-teria come oggetto di un cor-so formativo obbligatorio in-serito nel programmaministeriale di Educazionecontinua in medicina, che im-pone a tutti gli operatori della

tologi. Il presidente dell’Asso-ciazione di Cremona, GianCarlo Maldini, ha moderatol’incontro. Ha partecipato an-che il responsabile della dia-betologia ed endocrinologiadell’Ospedale Maggiore, Cap-pellini.

Per contatti e informazioni,rivolgersi a: Adc - viaGhinaglia 6 - 26100 Cremona- telefono 0372.462206 - sito:www.rccr.cremona.it/assodiabe-mail: [email protected]

Agd. Il successo della serata,la seconda di questo tipo, èstato confortante.

L’occasione ha anche per-messo all’Associazione presie-duta da Guido Robino, di farconoscere meglio e a più per-sone la propria attività, i pro-pri obiettivi e i propri program-mi (aiuto ai giovani diabetici,corsi di aggiornamento, orga-nizzazione di campi scuola,campagne di informazione ec-cetera). Per contatti: Associa-zione per l’aiuto ai giovanidiabetici – via Walder 9/r –21100 Varese – telefono0332.280782.

CREMONA

Un convegno sulla terapiaUn convegno sulla terapia

Sanità una formazione perma-nente qualificata sui principalitemi medico-farmacologici-sanitari. Il diabete è stato giu-stamente considerato uno diquesti argomenti di centraleimportanza. In particolare, ilcorso organizzato daFederfarma Oristano ha ri-guardato “La farmacoterapiadel diabete: dalla teoria allapratica in farmacia” ed è sta-to condotto da undiabetologo, FrancescoMastinu, e da una farmacista,Annadina Cozzoli.

Giornalista, filologa, regi-sta, saggista, scrittrice, Fran-camaria Trapani ha deciso dilanciare il suo guanto di sfi-da al diabete e di racconta-re in un agile volume dellacollana Sonzogno Best Sel-ler (Rcs Libri, via Mecenate91 - Milano - tel.02.50951),la sua convivenza con unacondizione che la accompa-gna da oltre vent’anni. Così,nelle circa duecento paginedi “Diabete ti sfido”, la Tra-pani si rivolge a tutti i diabetici per metterli a partedella sua esperienza personale con il diabete e pro-porre loro consigli e suggerimenti utili ad affrontareuna situazione che, se non può essere superata, puòperò essere sdrammatizzata e addomesticata.

Il tono del libro è lieve, ma il contenuto è estrema-mente serio: ne viene fuori quindi un codice di com-portamento positivo che può risultare di grande aiutoper chi condivida il medesimo problema. La Trapanitocca tutti i punti critici della questione: le iniezioni,la dieta, i rapporti con gli altri, il sesso eccetera. Maspesso e volentieri si spinge anche oltre, introducen-do curiosità, riferimenti storici, e, dulcis in fundo (sepossiamo dir così), un bel pacchetto di ricette a provadi diabete.

RECENSIONI

Diabete, ti sfidoDiabete, ti sfido

ORISTANO

Farmacisti a lezionedi diabetologia

Farmacisti a lezionedi diabetologia

TRADATE

Bella musicaper una buona causa

Bella musicaper una buona causa

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Direttore responsabile: Lorenzo Verlato - Art director: Paolo Tavan - Con-sulente scientifico: professor Paolo Brunetti - Comitato editoriale: Mari-na Bozza, Paola Grubas, Michela Pesca - Collaboratori: Emanuela Gaz-zetta, Stefano Visintin - Direzione, redazione, amministrazione e pubbli-cità: Editoriale Giornalidea s.r.l. - via Sebenico 14 - 20124 Milano - tel.02/6888775 - fax 02/6888780 - Stampa: Rotolito Lombarda S.p.A. - ViaRoma 115/A - 20096 Pioltello (Milano) - tel. 02/921951 - Registrazione:Tribunale di Milano n.292 del 9/6/1984. Spedizione in a.p. 45% - Filialedi Milano. Diffusione gratuita. Prezzo a copia € 0,26.

Omaggio della

Bayer S.p.A.Div. Diagnostici

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Vorrei una scuolapiù attentaSono la mamma di una bambinadi otto anni, alla quale è stato dia-gnosticato il diabete da poco piùdi due mesi. Dopo 15 giorni diospedale, è arrivato il momentodi tornare alla vita di sempre.Bene, ho dovuto rendermi contosubito di come ciò non fosse piùpossibile.Il problema principale? L’assolu-ta impreparazione da parte dellascuola ad affrontare una proble-matica come quella del diabete.Sì: tanta disponibilità da partedelle insegnanti nel fare i controlliglicemici e nell’avvisarmi in casodi necessità, ma il fatto è che miafiglia non può più rimanere amensa, perché il personale sco-lastico non è tenuto a sommini-strare farmaci. Quindi, niente in-sulina, niente glucagone. Parlan-do di questo con la direttrice, le

ho chiesto: ”Mi scusi, ma nel casoin cui mia figlia dovesse svenire,voi cosa fate?” Mi è stato rispo-sto: ”Non si preoccupi: la chia-miamo o telefoniamo al 118. Dicerto non la lasciamo morire”.Ma se io non fossi raggiungibile?Se l’ambulanza si bloccasse neltraffico cittadino dell’ora di pun-ta? Sono forse ansie di una ma-dre troppo apprensiva? Io nonposso far altro che sperare chemia figlia non abbia mai bisognodel glucagone a scuola.E il problema quotidiano resta: lamensa. E’ ormai impossibile permia figlia usufruirne, non essen-doci nessuno che le somministril’insulina e che poi controlli se equanto mangi. Lei esce da scuo-la alle 13. Io esco dal lavoro alle13. Tutti i giorni mi aspetta unquarto d’ora in corridoio, e poicorriamo di corsa a casa per pran-zare, mai prima delle 14. Il lune-dì lei ha il rientro pomeridianoalle 14.15, ma puntualmente ar-riviamo in ritardo. A questo pun-

to anche andare al dopo-scuolanon ha più senso, se ciò deve si-gnificare accumulo di stress, inquesto momento assolutamentecontroproducente, ma ciò signi-fica per me anche non avere piùil modo di fare un recupero in uf-ficio o di fare qualunque altracosa necessaria (banca, posta,uffici, meccanico, spesa, eccete-ra) senza dover costringere miafiglia a seguirmi.Ho avuto la fortuna di aver co-minciato un lavoro part-time esat-tamente un mese prima dell’esor-dio del diabete, ma, se così nonfosse stato, sarei stata impossibi-litata a continuare a lavorare, vi-sto che sono separata e vivo solacon le mie due figlie, in una cittàassolutamente lontana da tutta lamia famiglia e da chi mi possadare una mano concretamente.Sto facendo tanto affinché mia

figlia non si senta ma-lata, non si senta di-versa, ma il supportodi una scuola più at-tenta e più preparata,sicuramente miavrebbe reso il com-pito più facile.Come è stato speri-mentato a Milano,basterebbe un’infer-miera che all’ora dipranzo andasse ascuola per sommini-strare l’insulina, euna dieta bilanciatarichiesta dalla Asl,ma, evidentemente,

senza una mamma e un papà dibuona volontà in grado di scuo-tere le istituzioni, così come han-no fatto i genitori dell’Agd di Mi-lano, il problema delle famigliesi amplifica.Mi auguro che con il tempo lascuola si renda conto di quantosia importante creare un filo di-retto con il personale medico eparamedico, e di come sia altret-tanto importante avere costante-mente al suo interno qualcunoabilitato a somministrare farmaci(non soltanto per la gestione deinostri bambini, ma di tutti i bim-bi che frequentano le scuole del-l’obbligo e che possono averebisogno di prendere una medici-na), e di come ciò renderebbe lavita dei nostri figli (e anche lanostra) un po’ più serena.

M.A.G.Varese

Ma perché un dia-betico, per rinno-vare la patente,deve fare tanti ac-certamenti, sotto-porsi a una com-missione medico-legale, ottenereun rinnovo limita-to a due o tre anni,mentre personemolto anziane,non diabetiche,ma magari con al-tre patologie, ottengono il per-messo di guida con molta più fa-cilità? Quale pericolo rappre-senta una persona con il diabe-te? E’ uno che si controlla, che inmacchina va piano, che non bevealcolici, che non fa una vita di-sordinata. Non è molto più peri-coloso, per sé e per gli altri, quel-lo che, senza essere diabetico,corre forte e magari alza il gomi-to? Anzi, magari, chi pensa di

avere una salute di ferro rischiadi sentirsi male all’improvviso,perché non si tiene sotto control-lo per eccesso di sicurezza. Iosono diabetico, guido da trent’an-ni e non ho mai avuto problemi.Davanti alle commissioni medi-co-legali non bisognerebbe man-dare noi, ma chi preme tropposull’acceleratore.

Lettera firmataCatanzaro

Il vero pericolo al volante

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