3
UNIVERSO DI RIFERIMENTO• Oltre 4.000 HR Professionals (HR puri o plurifunzione)
• HR Director, AD, Country Manager, CFO, CEO, Owner
• Area Nord Italia
• Clienti e prospect della divisione Randstad Professionals
CAMPIONE• 355 interviste complete (base report)
Note di metodo
4
INTERVISTA CAWIComputer Assisted Web Interviewing
intervista completamente strutturata,
della durata di circa 15 minuti
TIMINGRilevazione dal 1 febbraio
al 15 marzo 2017
Note di metodo
5
TEMI STORICI NUOVI FOCUS
Sfide e Ruolo delle risorse umane HR Gamification
Stupidità Funzionale in azienda
Conflitto Creativo come risorsa
Segmentazione HR per atteggiamento
Assunzioni e Retention
Benefit
Retribuzioni
Gli approfondimenti
TIPOLOGIA CLIENTE ESPANSIONE TERRITORIALESEDE DI RIFERIMENTO
Milano 59%Torino 24%Padova 11%
Bologna 6%
DIMENSIONE AZIENDALE / NUMERO DI ADDETTI
Meno di 50Da 51 a 100Da 101 a 250
Da 501 a 1.000Oltre 1.000
Da 251 a 500
13%17%
25%
14%12%
19%
Non-focus 57%
Focus 27%Prospect 16%
Globale 78%Nazionale 18%
Locale 4%
7
Il profilo del campione
48%Manifatturiero | Industria
Chimico | Farmaceutico
Computer | Servizi software | Internet
Banche | Servizi finanziari
Food & Beverage
Retail
Pubblicità | Marketing | PR
Assicurazioni
Medicale
FMCG (beni di largo consumo)
Energia
Fashion & luxury
Trasporti | Logistica
Immobiliare | Gestione di immobili
Ristorazione
Telecomunicazioni
GDO
Altro
Servizi B2B
Ingegneria
7%5%
4%4%
4%
3%2%2%2%2%2%2%2%
1%1%1%1%
4%
3%
SETTORE / MERCATO DI APPARTENENZA (%)
8
Il profilo del campione
9
DIVISIONE INTERVISTATO
QUALIFICA INTERVISTATO
Risorse Umane 68% Finanza 9% Sales | Marketing 7% IT | Tecnologia 2%
Acquisti 1%Direzione Generale 2%Ingegneria 2% Altro 9%
Responsabile 20%Manager 28%Direttore 49% Altro 3%
$
Il profilo del campione
GENERE ETÀ
Donne
39%
Uomini
61%
27%
Fino a 40 anni
45%
Da 41 a 50 anni
28%
Oltre i 50 anni
10
Il profilo del campione
ETÀ MEDIA 45,8 ANNI
11
La presente indagine nasce dalla riflessione comune, di Randstad e ASAG,
l'Alta Scuola di Psicologia Agostino Gemelli dell'Università Cattolica, in merito
alla volontà di verificare e comprendere come vengano percepiti dal mondo
HR tre tematiche nuove, ancora unconventional, quali:
La ricerca, affronta, appunto, l’impatto di questi
argomenti innovativi e le sfide relative alla loro
applicazione in ambito Risorse Umane.
LA STUPIDITÀ FUNZIONALE IL CONFLITTO CREATIVO LA GAMIFICATION
2 9 1 5
Premessa
12
Stimolo focusLa stupidità aziendale come meccanismo di difesa
In un suo recente lavoro Mats Alvesson, ha
evidenziato un interessante fenomeno particolarmente
diffuso nei contesti organizzativi: il paradosso della
stupidità.
Secondo l’autore è possibile distinguere tra la “stupidità
pura” (intesa come incapacità o carenza) e la “stupidità
funzionale” che, al contrario di quella pura, richiede un
certo grado di intelligenza per essere portata avanti.
Nei contesti organizzativi molto spesso, infatti, quello
che (implicitamente) viene richiesto alle risorse umane
è di assumere una visione mono-focale ed efficientista
rispetto a pratiche consolidate.
In altre parole, l’aspettativa implicita nei
confronti della risorse umane è che rimangano
focalizzate su quanto viene loro richiesto e che siano in
grado di “fittare” il modello proposto.
Se, da un lato, questo meccanismo può garantire un
certo grado di funzionalità (elemento imprescindibile
per le organizzazioni), dall’altro, porta ad una
progressiva mancanza di flessibilità, capacità riflessiva,
di consapevolezza e di ragionamento.
Per evitare di ritrovarsi in una situazione di empasse da
“stupidità funzionale”, la sfida che si pone alle figure
HR, dunque, riguarda il trovare un giusto equilibrio
tra i bisogni di efficacia ed efficienza e i bisogni di
innovazione e pensiero critico.
13
Stimolo focusUn conflitto creativo?
Nelle organizzazioni odierne, che vivono un
costante incremento della domanda in termini di
qualità e di servizi, si è iniziato ad evidenziare il ruolo
che la creatività può giocare nel promuovere la qualità
delle prestazioni organizzative; al giorno d’oggi, infatti,
è necessario essere capaci di flessibilità in termini di
strategie, piani di lavoro e management (Martinez-Tur
et al., 2001; Osman, 2013).
I “professionisti creativi” sarebbero, quindi, in grado
di contribuire in modo sostanziale al perseguimento e
conseguimento di alti standard di qualità attraverso la
generazione di idee (Chai, Zhang, & Tan, 2005).
Da tali considerazioni implicitamente viene
posta la questione della rilevanza di un approccio HR
complesso, che richiede il confronto e l’integrazione
tra differenti funzioni, ruoli, prospettive – che possono
essere, per la loro stessa natura, in conflitto tra di loro
– per generare idee creative, di vitale importanza per il
successo organizzativo (Pil & Cohen, 2006).
All’interno di tale scenario, quindi, si pone
inevitabilmente la domanda se sia possibile o meno
prefigurare scenari organizzativi in cui il conflitto, non
sia vissuto con timore ma possa essere rappresentato e
“usato” come strumento che, promuovendo l’incontro
e lo scambio sugli oggetti di lavoro, possa rivelarsi
generativo e portatore di nuova vitalità nelle pratiche
del day-by-day e nella vision a lungo termine.
15
La stupidità funzionale & il conflitto creativoUna visione olistica
Tenendo ben presente il tempo storico in cui le opinioni su questi due temi sono state
espresse, non si può fare a meno di tentare qualche considerazione preliminare ai
risultati puntuali. Considerazioni che, per certi aspetti, sono indicative di come gli HR
interpretano il loro ruolo nelle comunità professionali:
in un certo senso l’insieme dei
risultati descrive la prevalenza di una
visione olistica delle organizzazioni e, di
conseguenza, l’assunzione spontanea da
parte degli HR di un ruolo più o meno
esplicito di custodi di un progetto di valore
(in contrapposizione, per esempio, alla
pervasività della finanziarizzazione del
mondo del lavoro e le sue conseguenze)
infatti, la tendenza degli HR
intervistati è quella di integrare in un unico
disegno organico le diverse componenti
interne ed esterne all’azienda (cultura
e ambiente aziendale, vertici e team di
lavoro, posizionamento e concorrenzialità
nel mercato di riferimento)
ed il valore principale sembra
essere una sorta di umanesimo diffuso ma
guidato, in cui l’intelligenza e l’originalità
di pensiero di tutti gli attori concorrono
massivamente non solo al benessere
della comunità professionale ma anche al
successo e competitività aziendali
16
La stupidità funzionalePercezione
Seppure in misura non priva di una certa ambiguità, gli
HR intervistati tendono a prendere le distanze dalla gestione
dell’organizzazione basata su un modello marcatamente
pedagogico-militare che rinuncia alla componente critica.
La principale motivazione è tutta a carico del progetto
strategico aziendale. Perché - più che alla salubrità del
% D’ACCORDO CON VOTO 10 + 9 + 8 SU UNA SCALA A 10 PUNTI
clima ambientale - la mancanza di “reale identificazione e
coinvolgimento con gli obiettivi di lavoro da parte dei dipendenti”
nuoce alla “vitalità ed alla competitività dell’azienda”.
Il peso della mancanza di un disegno prospettico è tale da
minimizzare anche il valore dell’efficienza che, pure, potrebbe
essere considerato un fattore compensativo.
Aderire passivamente ai progetti non permette un
reale coinvolgimento e un’identificazione con gli
obiettivi di lavoro
Non promuovere il pensiero critico può ridurre la vitalità e la reattività dell’azienda e la sua
potenzialità competitiva
È nell’interesse delle aziende lasciare spazio alle specificità e
all’intelligenza critica del singolo professionista
Non soffermarsi in maniera critica sulle attività da svolgere velocizza
i processi, migliora l’efficienza e garantisce l’attuazione delle
decisioni
76% 9%80% 70%
17
La stupidità funzionaleInfluenza sugli obiettivi aziendali
Quanto si ipotizza una cultura aziendale che favorisca la gestione
dell’organizzazione secondo il modello verticale, emerge più evidente la
contraddizione tra teoria (critica) e prassi (possibilista).
Anzitutto è manifesto che non si sta parlando di un elemento neutro, ma gli
effetti della sua applicazione appaiono quasi equivalenti nella polarizzazione:
successo vs fallimento.
Può portare al FALLIMENTO
degli obiettiviaziendali
43%21%
Può portare alla REALIZZAZIONE
degli obiettiviaziendali
36%
Non portaNÉ ALL’UNO
NÉ ALL’ALTRO
18
Realizzazione
Fallimento
33%
31%
46%
35%
Essere precursori e innovativi sul mercato
Raggiungere gli obiettivi di lavoro rapidamente
Ridefinire gli standard di settore, prodotto e servizio
Ridurre i costi di gestione
LA STUPIDITÁ FUNZIONALE OFFRE MAGGIORI PROBABILITÀ DI REALIZZARE O FALLIRE I SEGUENTI OBIETTIVI:
59%
49%
25%
25%
La stupidità funzionaleInfluenza sugli obiettivi aziendali
Nel confronto fra successo o fallimento si conferma un importante
rischio sul piano strategico (ridotto potenziale innovativo, ridotto
protagonismo sul mercato), non del tutto bilanciato dal vantaggio
del contenimento di tempi e costi.
19
Il conflitto creativoPercezione
Forte ma non incondizionata adesione ad una
organizzazione che lasci spazio al confronto di prospettive
differenti.
L’adesione è una sorta di pre-requisito ideale (è dal confronto
di idee anche divergenti che origina l’innovazione), ma gli HR
mettono molto ben in evidenza che si tratta di un processo
che necessita di un elevato livello di concertazione: la buona
riuscita è infatti il risultato della concomitanza di molti fattori
(qualità individuali, oculata gestione da parte dei leader, chiarezza
comunicativa, condivisione degli obiettivi).
Tanto è vero che - consapevoli della difficoltà e di rivestire il
rilevante ruolo di registi - gli HR spesso affermano che creare team
idonei sia uno dei compiti di selezione più complessi.
% D’ACCORDO CON VOTO 10 + 9 + 8 SU UNA SCALA A 10 PUNTI
84%84% 82% 14%
Fiducia e stima, sono premesse indispensabili in un gruppo di lavoro per gestire il conflitto
creativo (ed evitare ripercussioni relazionali)
Il team leader deve essere in grado di promuovere il confronto
e saper gestire il conflitto in funzione del raggiungimento
degli obiettivi
Chiarezza e condivisione degli obiettivi di lavoro sono
condizioni necessarie alla gestione funzionale e generativa
del conflitto
In un’azienda il conflitto va evitato perché porta disordine e
poca efficacia
20
Nell’ipotesi di una cultura aziendale che incoraggi l’espressione individuale
ed il confronto di gruppo, l’orientamento è quasi privo di compromessi: il
conflitto creativo assume lo status di un vero e proprio strumento di lavoro,
efficace e proficuo sotto ogni profilo.
Il conflitto creativoInfluenza sugli obiettivi aziendali
12%24%64%
Può portare al FALLIMENTO
degli obiettiviaziendali
Può portare alla REALIZZAZIONE
degli obiettiviaziendali
Non portaNÉ ALL’UNO
NÉ ALL’ALTRO
21
Realizzazione
Fallimento
IL CONFLITTO CREATIVO OFFRE MAGGIORI PROBABILITÀ DI REALIZZARE O FALLIRE I SEGUENTI OBIETTIVI:
Essere precursori e innovativi sul mercato
Disporre di team ben articolati per competenza ma anche per personalità
Ridefinire gli standard di settore, prodotto e servizio
Generare un clima di scambio e reciprocità nei team di lavoro
11%
10%
9%
11%
78%
71%
78%
78%
Si tratta di uno strumento molto affilato sia sul piano della strategia
di mercato (assicura un elevato impatto competitivo, da sostanza
all’immagine e reputazione dell’azienda) sia sul piano della strategia
organizzativa (costruisce e qualifica un progetto di cultura aziendale,
rende l’azienda desiderabile ed attrattiva per i candidati di valore).
Il conflitto creativoInfluenza sugli obiettivi aziendali
22
I risultati sulla percezione dei due argomenti, oltre alla modalità
lineare che abbiamo fino ad ora sintetizzato, sono stati sottoposti a
due ulteriori elaborazioni statistiche:
Di conseguenza, senza smentire quanto finora messo in
luce dal quadro generale, si avrà modo di leggere i risultati
attraverso un ulteriore livello interpretativo che tiene in
maggior conto anche delle sfumature di senso.
La segmentazione ha lo scopo di assimilare gli intervistati in gruppi caratterizzati da elevata omogeneità e sufficienti
elementi di differenziazione, sulla base delle risposte fornite alle 21 affermazioni relative ai temi tratti
Il cui scopo è quello di rappresentare elementi in uno spazio che metta in evidenza grafica le similarità (per vicinanza) e le differenze (per lontananza). Una mappa che permette di sintetizzare visivamente i diversi atteggiamenti da parte dei
segmenti e le relazioni/differenze tra gli stessi.
CLUSTER ANALYSIS ANALISI DELLE CORRISPONDENZE (MAPPING)
Stupidità funzionale & conflitto creativoSegmentazione HR per atteggiamento
23
COMPLESSITÀ
SEMPLIFICAZIONE
DIFFERENZA NORMA
Stupidità funzionale & conflitto creativoLe dimensioni interpretative della mappa
È il quadrante che sottolinea maggiormente gli aspetti gestionali di una
equilibrata composizione e dirigenza di gruppi di lavoro che sappiano confrontarsi in modo proficuo e senza perdere di vista
gli obiettivi.
La riflessione è centrata sui mezzi e strumenti (e cultura aziendale) idonei a
raggiungere lo scopo.
Qui lo sguardo è prospettico ed il focus si dirige con precisione sui benefici e
rischi sotto il profilo del posizionamento distintivo dell’azienda sul mercato.
Una visione che premia fermamente l’originalità di pensiero (e del necessario
confronto di idee) come un vero e proprio strumento di strategia competitiva.
Una situazione conflittuale perché caratterizzata dal contrasto di due negatività:
mancanza di prospettiva strategica della stupidità funzionale e, insieme, percezione
caotica (e poco efficace) del pensiero critico.
Una sorta di impasse a cui si risponde con una implicita fuga / delega (la responsabilizzazione dei leader,
l’adattamento dei team).
C’è un patto di alleanza fra i diversi attori (aziende che faticano a dare spazio ai contributi divergenti, leader che non amano la critica) basato sul principio
regolatore della disciplina.
è piuttosto chiara la fiduciosa connessione della la stupidità indotta con l’aspettativa
di efficienza e realizzazione delle decisioni.
ASSE ORIZZONTALE = 68,6% - ASSE VERTICALE = 31,4% (TOTALE 100,0%)
24
COMPLESSITÀ
SEMPLIFICAZIONE
DIFFERENZA NORMA
Chiarezza e condivisione di obiettivi sono indispensabili per attuare un
positivo conflitto creativo.
Per poter esprimere punti di vista diversi serve una cultura
aziendale che lo permetta
Il team leader deve essere in grado di gestirlo per
raggiungere gli obiettivi
Fiducia e stima sono indispensabili per gestire il
conflitto creativo
È inevitabile e necessario per l’innovazione organizzativa
Porta alla produzione di idee nuove
Si punta sui risultati positivi senza confronto sugli errori
Accumula problemi interni e inerzia sul mercato
Saper creare gruppi di lavoro eterogenei per personalità e visione è un compito HR complesso
La produzione di innovazione non può prescindere dal confronto di diverse prospettive
È interesse aziendale dare spazio a specificità e intelligenzaNon permette coinvolgimento e
identificazione con gli obiettivi
Riduce la vitalità e la competitività delle aziende
Dovrebbe interessare tutte le divisioni di un’azienda
Si tende a non lasciare spazio ai contributi divergenti
Velocizza i processi, migliora l’efficienza e garantisce l’attuazione delle decisioni
Si tende a sostituire i collaboratori critici
È una prospettiva di breve periodo, fallimentare sul piano strategico
È più spesso una richiesta implicita dei team leader
I più intelligenti si adattano rapidamente pur di continuare a lavorare
Va evitato, porta disordine, ed è poco efficace
Stupidità funzionale & conflitto creativoMappa di posizionamento
ASSE ORIZZONTALE = 68,6% - ASSE VERTICALE = 31,4% (TOTALE 100,0%)
Stupidità funzionale
Conflitto creativo
25
Stupidità funzionale & conflitto creativoDimensione e posizionamento dei segmenti d’atteggiamento
SEMPLIFICAZIONE
DIFFERENZA NORMA
Costruttori 24%
Conservatori 45%Esploratori 31%
COMPLESSITÀ
26
I conservatori45%
PIÙ RAPPRESENTATI NEL PIEMONTE E NELLE AZIENDE FINO A 100 DIPENDENTI.
FRA GLI HR IN ETÀ TRA I 41 ED I 50 ANNI.
All’interno di un quadro generale in cui gli
HR sembrano proporsi come portatori di una visione
sensibile al valore delle differenze, questo segmento si
caratterizza per una tendenza che potremmo definire
moderatamente riformista (ma ospita anche una
frangia - 11% - di veri e propri conservatori).
Disegnano più spesso una scena in cui gli interlocutori
(azienda e gruppo dirigente) dissuadono attivamente
la messa in discussione delle aspettative dei vertici e,
contemporaneamente, ammettono che questa linea
di condotta richiede ai dipendenti un adattamento
che mortifica le migliori intelligenze e riduce la vitalità
dell’azienda.
Ma in un certo senso - per fede o sopraggiunta
rassegnazione: la questione resta aperta - si fanno
complici di questo orizzonte, perché il gruppo fa
ricorso alla rassicurante combinazione di “norma
& semplificazione” anche e soprattutto grazie alla
difensiva convinzione ben rappresentata dalla
contrapposizione del principio d’ordine vs incerto caos.
LA STUPIDITÀ FUNZIONALE IL CONFLITTO CREATIVOVSVelocizza i processi, migliora
l’efficienza e garantisce l’attuazione delle decisioni
Va evitato, porta disordine ed è poco efficace
Possibile ispirazione da Il Gattopardo di Tomasi da Lampedusa “È meglio un male sperimentato che un bene ignoto”
27
Gli esploratori31%
PIÙ RAPPRESENTATI IN VENETO, NELLE AZIENDE TRA I 100 ED I 500 DIPENDENTI CHE OPERANO A LIVELLO GLOBALE.
FRA GLI HR DONNE E POLARIZZATI PER ETÀ (FINO A 40 / OLTRE I 50 ANNI).
27
Piena assunzione della responsabilità di una
presa di posizione senza compromessi: la differenza
come valore e non come problema. Avventurosi, ma
non avventurieri, si pongono al pieno servizio della
prospettiva aziendale che mettono al centro della
riflessione: più che al come sono interessati al cosa (il
fine/l’obiettivo prima dei mezzi/gli strumenti).
Pensano da strateghi e non da ideologi, dalle
connessioni cause-effetti individuano nel dinamismo
dell’intelligenza il percorso di sviluppo che garantisce
evoluzione ed innovazione aziendale:
LA STUPIDITÀ FUNZIONALE
IL CONFLITTO CREATIVO
IL CONFLITTO CREATIVOVSRiduce la vitalità e la
competitività delle aziende.Accumula problemi interni ed
inerzia sul mercato.
È inevitabile e necessario per l’innovazione organizzativa.
Porta alla produzione di idee nuove.
Possibile ispirazione da Renzo Piano, ricevendo il premio Pritzker “Il passato è un rifugio sicuro. Il passato è una costante tentazione.E tuttavia il futuro è l’unico posto dove possiamo andare, se davvero dobbiamo andare da qualche parte. ”
Un’élite dotata di visuale panoramica e unitaria, che permette di prefigurare un processo di sistema non sempre scontato:
non può prescindere dal confronto di diverse prospettive & dovrebbe interessarsi di tutte le divisioni di un’azienda.
28
I costruttori24%
PIÙ RAPPRESENTATI IN VENETO, NELLE AZIENDE CON OLTRE 500 DIPENDENTI,
CHE OPERANO A LIVELLO NAZIONALE.
28
L’approccio appare strettamente pragmatico, ma
è evidente anche la preoccupazione di porre le giuste
basi di sicurezza così che l’attuazione della strategia sia
garantita.
Attenti all’alchimia delle combinazioni degli
elementi, cercano l’equilibrio fra le molte componenti
che rendono fertile e positivo il confronto fra idee così
da compensare eventuali tendenze sfavorevoli:
LA STUPIDITÀ FUNZIONALE IL CONFLITTO CREATIVOVSÈ più spesso una richiesta implicita dei team leader.
I più intelligenti si adattano rapidamente pur di lavorare.
Il team leader deve saperlo gestire per raggiungere gli obiettivi.
Per poter esprimere punti di vista diversi serve una cultura aziendale che lo permetta.
Possibile ispirazione da Frammenti sull’architettura di Leonardo da Vinci “Arco non è altro che una fortezza causata da due debolezze, imperoché l’arco negli edifizi è composto di 2 parti di circulo, i quali quarti circuli, ciascuno debolissimo per sé, desidera cadere, e opponendosi alla ruina l’uno dell’altro, le due debolezze si convertano in unica fortezza”
Come per gli “architetti” anche questa è una modalità di porsi al servizio (dell’azienda, delle risorse interne)
studiando come orchestrare l’indubbia complessità. Un obiettivo che prendono in carico pienamente, ma con la
consapevolezza ben illustrata dalla forte adesione al fatto che:uno dei compiti HR più complessi è proprio quello di saper creare gruppi di lavoro che
integrano differenti personalità e differneti visioni, in grado di arricchirsi reciprocamente.
Conoscono la HR Gamification
Ritengono la HR Gamification uno strumento rilevante per la loro professione
I principali tratti che gli HR riconoscono alla
gamification sono sostanzialmente riferibili alla
possibilità di incentivare e motivare le risorse interne,
ma l’accento viene posto anche sull’opportunità di
disporre di soluzioni più attuali e innovative:
Buon metodo per stimolare la creatività
Ottimo per attivare il coinvolgimento
Motivante nelle attività performative
Introduce modalità di relazione e linguaggi vicini ai nativi digitali
Un nuovo modo di vivere il lavoro
38%26%
2 9 1 5
44% 43%
29
HR gamification
Lo strumento dell’HR gamification è di recente introduzione,
di conseguenza un numero relativamente contenuto di HR
intervistati ne ha una conoscenza approfondita.
Ma è indicativo che il solo stimolo proposto dall’intervista
abbia generato fra gli HR un interesse significativamente
superiore alla attuale notorietà.
30
Sotto il profilo operativo, gli HR giudicano la
gamification uno strumento ampiamente utile ma non
sostitutivo delle tecniche convenzionali (media 65% in
affiancamento ai metodi abituali).
La sua validità si conferma soprattutto nell’area
dell’engagement delle risorse interne e nel training on the job.
Mentre c’è una, relativa, maggiore riserva per i compiti più
strettamente di recruiting e retention, laddove la componente
relazionale diretta gioca un ruolo più centrale.
HR gamification
UTILITÁ TOTALE
Nuovi apprendimenti (training on the job) 22%
Refresh (training on the job) 24%Sensibilizzazione obiettivi aziendali 27%
Laboratorio di creatività / ideazione 37%
Può sostituire del tutto i metodi convenzionali - MEDIA 20%NESSUNA UTILITÁ
Selezione 19%Screening, pre-selezione 20%
Riduzione del turnover 27%
I metodi convenzionali sono i più validi - MEDIA 15%
12 3
31
La strategia per il capitale umano
Con un significativo incremento rispetto allo scorso anno, le principali
sfide che gli HR dovranno affrontare nel 2017 sono tutte concentrate
sull’attrazione, sviluppo e retention della leadership:
+22%
Attirare talenti per le successive fase di crescita
+25%
Trattenere i candidati migliori
+20%
Sviluppare leaderdi talento
56% 53%58%
32
Motivare e ispirare gli altri
Costruire rapporti di fiducia
Programmare il futuro
Competenze analitiche e di soluzione dei problemi
Innovare e favorire la creatività
Capacità di delega
Gestire il conflitto
Riconoscere il conflitto
Adattarsi alle esigenze dell'attività
La strategia per il capitale umano
Leadership la cui qualità
principalmente richiesta - ad una
buona distanza dalle successive
competenze necessarie - è quella
di saper ispirare e motivare i team
di lavoro:
33
Sintonia essenziale
+15%+20% +21%
Essenziale + importante
92% 92%65% 49%
Con l’azienda per cultura e valori Con il capo
89%38%
Con i colleghi
La strategia per il capitale umano
Ma, nella selezione della leadership, oltre alle qualità umane e
professionali un forte accento viene posto dagli HR sulla sintonia dei
candidati con il complessivo habitat aziendale.
Sintonia che attualmente ha una rilevanza maggiore rispetto ad una
anno fa, infatti viene considerata come un fattore essenziale in misura
decisamente superiore:
34
La strategia per il capitale umano
Si confermano, anche se con valori diversi, le prime posizioni nella
gerarchia delle principali difficolta incontrate nelle selezioni:
E la questione della competenza è centrale sia perché si tratta di una carenza
avvertita in molte aziende, sia perché proprio l’esigenza di nuove competenze
giustifica da sola quasi la metà degli incrementi degli organici previsti nel 2017:
Programmi di istruzione e formazione
37%
Ci sono problemi di competenza
Necessità di nuove competenze
64% 81%
È previsto un aumento dell’organico
80%
47% 35%60%+10%
Competenze professionali specifiche
-8% Esperienza lavorativa
nel settore
-12% Conoscenza delle lingue
35
Mancanza di politiche di employer brandingImmagine poco attrattiva dell'aziendaRetribuzioni e/o benefit poco interessanti
Buona cultura aziendale, clima organizzativo, ambientePacchetto retributivo competitivo
Buone opportunità di crescita professionale
29%34%
39%
66%63%
37%
Interessare i candidati di talento
Oltre la metà degli HR intervistati (55%) afferma che vi sono fondati motivi
di scarsa attrattività nell’azienda in cui lavora: si tratta principalmente di un
insufficiente investimento in termini di reputazione e di immagine aziendale.
Per contro, l’esperienza degli HR attesta che il binomio opportunità di crescita
professionale e buon ambiente complessivo concorrono primariamente a
rendere desiderabile un posto di lavoro.
36
Migliore offerta altrovePiù opportunità di carriera altroveScelta di una carriera diversa
Immagine forte dell’aziendaPosizioni di lavoro interessanti
Buona salute finanziaria dell’azienda
32%33%
58%
55%49%
35%
Retention dei dipendenti di talento
Mentre le motivazioni che spiegano il check out
dall’azienda sono primariamente riferibili ad
un miglioramento individuale, i fattori chiave
dell’ancoraggio di un collaboratore insistono
soprattutto su attributi aziendali (solidità e
reputazione):
38
Le retribuzioni dei dipendenti
Job position
CEO / Managing Director / AD
INSURANCE Job position
Actuary
Claims Manager
Loss Adjuster
Technical Manager
Underwriter
BANKING Job position
Branch Manager
Compliance Manager
Corporate Banking Manager
Gestore
Portfolio Manager
Private Banker
Relationship Manager
Media
150.000
Media
40.000
52.000
33.000
47.000
35.000
Media
56.000
84.000
130.000
70.000
65.000
95.000
72.000
Max
500.000
Max
50.000
45.000
35.000
70.000
40.000
Max
70.000
120.000
150.000
90.000
80.000
130.000
80.000
Min
45.000
Min
30.000
60.000
30.000
40.000
30.000
Min
43.000
40.000
120.000
60.000
55.000
80.000
60.000
RETRIBUZIONE IN BASE EURO
€
39
Le retribuzioni dei dipendenti
FINANCE & ACCOUNTING Job position
Audit Manager
Budget e Reporting Manager
Business Controller
CFO
Chief Accountant
Credit Manager
Finance Manager
Group Controller
Legal Affairs Manager
Payroll Manager
Planning & Controlling Manager
Risk Manager
Senior Controller
Tax Manager
Treasury Manager
Media
63.000
54.000
50.000
98.000
51.000
56.000
63.000
69.000
77.000
47.000
62.000
74.000
52.000
70.000
65.000
Max
100.000
80.000
70.000
210.000
80.000
125.000
100.000
100.000
120.000
70.000
105.000
110.000
100.000
90.000
80.000
Min
33.000
30.000
30.000
45.000
30.000
35.000
30.000
45.000
50.000
30.000
40.000
50.000
35.000
50.000
35.000
RETRIBUZIONE IN BASE EURO
€
40
Le retribuzioni dei dipendenti
SALES & MARKETING Job position
Area Manager
Brand Manager
Business Development Manager
Business Intelligence Manager
Buyer
Digital Marketing Manager
E-commerce Manager
Export Manager
Franchising Director
Key Account Manager
Marketing Director
Marketing Manager
Merchandising Manager
Online Marketing Manager
Product Manager
Retail Manager
Sales Analyst
Sales Director
Store Manager
Trade Marketing Manager
Media
61.000
59.000
68.000
60.000
45.000
44.000
43.000
59.000
86.000
56.000
87.000
56.000
46.000
50.000
49.000
44.000
36.000
96.000
37.000
51.000
Max
150.000
140.000
120.000
100.000
120.000
85.000
75.000
120.000
140.000
120.000
180.000
110.000
60.000
60.000
140.000
70.000
50.000
200.000
65.000
130.000
Min
23.000
30.000
30.000
35.000
24.000
30.000
30.000
30.000
50.000
28.000
35.000
26.000
32.000
40.000
25.000
30.000
25.000
25.000
25.000
35.000
RETRIBUZIONE IN BASE EURO
€
41
Le retribuzioni dei dipendenti
ENGINEERING Job position
Buyer
Maintenance Engineer
Maintenance Manager
Operations Manager
Planning & Production Manager
Project Manager
Process Engineer
Purchasing Director
Purchasing Manager
Quality Director
Quality Engineer
Quality Manager
R&D Director
R&D Manager
Sales Engineer / Technical Sale
Supply Chain Director
Supply Chain Manager
Technical Director
Technical / Engineering Manager
Media
43.000
39.000
46.000
75.000
52.000
39.000
46.000
91.000
51.000
68.000
44.000
54.000
86.000
57.000
42.000
97.000
56.000
55.000
75.000
Max
150.000
60.000
70.000
150.000
120.000
55.000
70.000
150.000
80.000
140.000
130.000
85.000
150.000
80.000
60.000
160.000
80.000
100.000
140.000
Min
25.000
25.000
33.000
40.000
27.000
28.000
30.000
40.000
30.000
35.000
28.000
30.000
30.000
35.000
25.000
40.000
35.000
16.000
40.000
RETRIBUZIONE IN BASE EURO
€
42
Le retribuzioni dei dipendenti
IT Job position
BI Specialist
Database Administrator
ERP Consultant
Infrastructure Architect
IT Consultant
IT Manager
Project Manager
Security Engineer
Sem Specialist
Senior Analyst
SEO Specialist
Service Manager
Software Engineer
Media
38.000
45.000
45.000
50.000
41.000
62.000
47.000
54.000
47.000
46.000
39.000
51.000
36.000
Max
45.000
70.000
60.000
70.000
80.000
150.000
75.000
70.000
60.000
70.000
65.000
65.000
50.000
Min
25.000
30.000
25.000
35.000
25.000
30.000
24.000
40.000
30.000
30.000
24.000
35.000
24.000
RETRIBUZIONE IN BASE EURO
€