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I. C. DON L. MILANI VIGONZA PD - icvigonza.edu.iticvigonza.edu.it/attachments/article/20/PAI...

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1 I. C. DON L. MILANI VIGONZA PD ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE "DON LORENZO MILANI Via Roma,35 35010 - VIGONZA (PD) 049/8095079 - 049/8096010 e-mail [email protected] C.F. n° 92073450287 PIANO ANNUALE PER L’INCLUSIVITA’ (P. A. I.) Direttiva M. 27/12/2012 e C.M. n° 8 del 6/3/2013 Elaborato in data 20.10.2016dal gruppo di lavoro composto da: Dirigente Scolastico, G.L.I., Referenti d’Istituto per il sostegno, Referenti d’Istituto per alunni D.S.A, Referenti di Istituto per gli alunni stranieri Rivisto e deliberato in data 14 giugno 2016 dal Collegio dei Docenti P.A.I. Anno scolastico 2016/2017 PRINCIPI GENERALI L’istituzione scolastica, accogliendo le nuove direttive in materia di disabilità, predispone un piano d’intervento per favorire l’inclusione di tutti gli alunni con Bisogni Educativi Speciali. Nel piano annuale per l’inclusività sono riassunti i principali dati inerenti la presenza di alunni per i quali si rende necessario attivare percorsi didattici personalizzati. Il Piano intende raccogliere in un quadro organico gli interventi intrapresi peraffrontare le problematiche relative all’inclusione degli alunni con diverse abilità: diversabilità, disagio comportamentale, Disturbi Specifici dell'Apprendimento, svantaggio. Tali interventi coinvolgono diversi soggetti (la scuola, la famiglie, l’équipe medica, il territorio) e per questo devono essere gestiti integrando al meglio i contributi delle diverse professionalità coinvolte. In esso sono contenute le indicazioni e le richieste delle risorse umane e strumentali necessarie per realizzare le misure e i servizi di integrazione e inclusione di tutti gli studenti BES e servono per sostenerne sia i processi di apprendimento in relazione allo sviluppo delle potenzialità di ciascuno che alla riduzione degli ostacoli derivanti da condizioni di disabilità e di svantaggio. A tal fine il presente Piano intende offrire uno strumento utile per organizzare e pianificare tutte le azioni necessarie ad una didattica efficace da esplicitare nelle diverse situazioni.
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I. C. DON L. MILANI VIGONZA PD

I S T I T U T O C O M P R E N S I V O S T A T A L E " D O N L O R E N Z O M I L A N I ” Via Roma,35 35010 - VIGONZA (PD)

049/8095079 - 049/8096010 e-mail – [email protected] C.F. n° 92073450287

PIANO ANNUALE PER L’INCLUSIVITA’ (P. A. I.)

Direttiva M. 27/12/2012 e C.M. n° 8 del 6/3/2013

Elaborato in data 20.10.2016dal gruppo di lavoro composto da:

Dirigente Scolastico, G.L.I., Referenti d’Istituto per il sostegno, Referenti d’Istituto per alunni

D.S.A, Referenti di Istituto per gli alunni stranieri

Rivisto e deliberato in data 14 giugno 2016 dal Collegio dei Docenti

P.A.I. Anno scolastico 2016/2017

PRINCIPI GENERALI

L’istituzione scolastica, accogliendo le nuove direttive in materia di disabilità, predispone un piano

d’intervento per favorire l’inclusione di tutti gli alunni con Bisogni Educativi Speciali.

Nel piano annuale per l’inclusività sono riassunti i principali dati inerenti la presenza di alunni per i

quali si rende necessario attivare percorsi didattici personalizzati.

Il Piano intende raccogliere in un quadro organico gli interventi intrapresi peraffrontare le

problematiche relative all’inclusione degli alunni con diverse abilità: diversabilità, disagio

comportamentale, Disturbi Specifici dell'Apprendimento, svantaggio. Tali interventi coinvolgono

diversi soggetti (la scuola, la famiglie, l’équipe medica, il territorio) e per questo devono essere

gestiti integrando al meglio i contributi delle diverse professionalità coinvolte. In esso sono

contenute le indicazioni e le richieste delle risorse umane e strumentali necessarie per realizzare le

misure e i servizi di integrazione e inclusione di tutti gli studenti BES e servono per sostenerne sia i

processi di apprendimento in relazione allo sviluppo delle potenzialità di ciascuno che alla

riduzione degli ostacoli derivanti da condizioni di disabilità e di svantaggio.

A tal fine il presente Piano intende offrire uno strumento utile per organizzare e pianificare tutte le

azioni necessarie ad una didattica efficace da esplicitare nelle diverse situazioni.

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●Inclusione, linee guida a scuola

II concetto di BES (Bisogni educativi speciali) si fonda su una visione globale della persona come

definito dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS, 2002). Nel 2002 l'OMS ha infatti

elaborato uno strumento diagnostico definito ICF (International Classification of Function of

Disability and Health), con lo scopo di descrivere e misurare il funzionamento di una persona,

ovvero la sua condizione di salute attraverso un linguaggio condiviso. Il funzionamento di una

persona va colto e compreso profondamente da diverse prospettive in cui ogni aspetto è

interconnesso e reciprocamente causale. Quando i vari fattori (biologici, sociali, culturali)

interagiscono in modo positivo è garantito il benessere del bambino; nel caso contrario potrebbero

originarsi moltissime combinazioni di situazioni sfavorevoli al processo di apprendimento e alla

partecipazione del soggetto alla vita sociale.

L'identificazione degli alunni che manifestano difficoltà non avviene solo sulla base di un’eventuale

certificazione, sebbene utile per una serie di benefici e tutele, perché rischierebbe di chiudere coloro

che la possiedono in un contesto ristretto. Le istituzioni scolastiche hanno la responsabilità di

attuare le strategie d'intervento che possano cogliere l'eterogeneità dei bisogni per individualizzare i

diversi percorsi di apprendimento di ogni alunno. Tale visione prende in considerazione la

possibilità che ogni persona, nel corso della propria vita, possa esprimere bisogni, disagi o

"disabilità", anche temporanee, che necessitano di una presa in carico flessibile, integrata e

dinamica.

Vi è, quindi, il desiderio di garantire la piena partecipazione alla vita scolastica a tutti i soggetti,

oltre che di fornire una cornice entro cui gli alunni possano essere valorizzati e forniti di uguali

opportunità a scuola.

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● Quadro di sintesi delle risorse della scuola

Risorse del personale: 122 alunni in primaria, sede 403studenti, Codiverno 153, per un totale di

678 alunni. Gli Stranieri risultano essere: 55 in sede, 17 a Codiverno 1° grado e 17 nella

Primaria,65 docenti (35+21+9), di cui 3 docenti di ruolo in sostegno e 8 a tempo determinato, ATA

10 e 2 LSU

Aule ordinarie: 18 sede, 9 Codiverno (comprese le 2 quinte della primaria), 6scuola primaria.

Per l’INCLUSIVITA’la scuola ha fatto la scelta di individuare 4 Funzioni Strumentali:

a. Gestione del Piano dell’Offerta Formativa

b. Funzione strumentale per l’integrazione scolastica degli alunni con disabilità, con difficoltà

di apprendimento e/o comportamento e interventi e servizi per integrazione alunni

extracomunitari

c. Funzione strumentale sicurezza e innovazione tecnologica

d. Funzione strumentale coordinamento e gestione attività relative alla continuità e

all’orientamento scolastico e professionale.

Sono presenti:

- Spazi attrezzati interni alla scuola secondaria di I° (per ogni plesso): 2 Laboratori

informatici, 2 aule per il sostegno/recupero, 2 aule per Ed. Artistica, 1 aula magna.

- Spazi attrezzati interni alla scuola Primaria: un’aula sostegno, 3 aule L.I.M. e un’aula con

un computer.

Nella secondaria di I° sono presenti: in sede 1 aula informatica, 1 aula sostegno, 1

biblioteca, 1 aula magna con la L.I.M, 1 aula di arte e 1 palestra, 10 classi con L.I.M; a

Codiverno 1 aula informatica,1 biblioteca, 1 aula sostegno, 1 aula di arte, 1 aula di musica e

la palestra comunale in uso alla scuola, sono presenti 3 aule con L.I.M.

- Spazi attrezzati interni ed esterni alla scuola: Palestre della scuola e comunali.

- Risorse degli enti locali: Operatori Socio Sanitari, Mediatori e Facilitatori linguistici.

- Per gli stranieri la scuola si attiva con il protocollo della rete Mosaico e con la Cooperativa

Sociale ORIZZONTI, che è convenzionata con il Comune di Vigonza per qualità e

innovazione nei servizi sociali, con cui si pianificano degli incontri annuali con mediatrice e

facilitatrice.

- Collaborazioni inter-istituzionali: ASL specialisti di neuropsichiatria, logopedia e

assistenza sociale, specialisti privati come educatori, psicoterapeuti, psicologi.

● Organi preposti per l’inclusione

L’Istituto predispone un piano di integrazione per gli alunni disabili e articola delle attività a favore

di tutti gli alunni BES attuando le seguenti modalità di lavoro:

- Nomina di una funzione strumentale per il sostegno nella scuola primaria e secondaria di

primo grado.

- Nomina di un gruppo di lavoro di istituto (G.L.I.)

- Nomina di due referenti per gli stranieri

Gruppo di lavoro per l’inclusione

La scuola istituisce il Gruppo di Lavoro per l’Inclusione (GLI) al fine di realizzare a pieno il

diritto all’apprendimento per tutti gli alunni in situazione di difficoltà, come stabilito dalla D.M. 27

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dicembre 2012 e dalla Legge 53/2003, attraverso la programmazione di un” Piano Annuale per

l’Inclusione”.Il gruppo GLI interviene per:

- Raccolta, documentazione e coordinamento degli interventi didattico-educativi da attuare

- Rilevazione, monitoraggio e valutazione del livello di inclusività della scuola

- Elaborazione di una proposta di PAI (Piano Annuale per l'Inclusione) riferito a tutti gli

alunni con BES, da redigere al termine di ogni anno scolastico (entro il mese di giugno). Il

PAI va discusso e deliberato in collegio

- A settembre, in relazione alle risorse effettivamente assegnate alla scuola, il GLI redige un

adattamento del PAI, sulla base del quale il dirigente assegna le risorse.

- Funge da interfaccia per gli operatori territoriali.

- Ha lo scopo di promuove ed organizzarecorsi di aggiornamento e formazione, raccogliere

materiale, monitorare lo stato generale dell’integrazione.

- Elabora e propone progetti specifici per migliorare l’inclusività e l’integrazionecosì da

favorire gli apprendimenti degli alunni in difficoltà

I Consigli di classe: Compiti e funzioni:

I Consigli di classe e i team dei docenti svolgono un ruolo fondamentale per l'individuazione e la

gestione dei bisogni educativi degli alunni della classe.

In particolare, essi attuano le seguenti strategie:

- Rilevazione casi in cui sia necessaria e opportuna l'adozione di una personalizzazione della

didattica ed eventualmente di misure compensative e dispensative (con stesura di un PDP)

che ha lo scopo di definire, monitorare e documentare le strategie di intervento più idonee e

i criteri di valutazione degli apprendimenti per tutti gli alunni individuati in situazione di

svantaggio scolastico.

- Produzione di attenta verbalizzazione delle considerazionipsicopedagogiche e didattiche che

inducono ad individuare come BES alunni non in possesso dicertificazione e definizione dei

bisogni dello studente

- Definizione di interventi didattico-educativi in base ai bisogni educativi specifici di ciascun

alunno con strategie e metodologie utili per la realizzazione della partecipazione degli

studenti con BES al contesto di apprendimento

- Progettazione e condivisione tra docenti dei progetti personalizzati e di integrazione.

- Collaborazione scuola-famiglia-specialisti Ussl e privati-territorio

Funzione strumentale per il sostegno, DSA: Compiti e funzioni:

- Rilevazione BES presenti nella scuola

- Raccolta e documentazione degli interventi didattico-educativi

- Focus/confronto sui casi, consulenza e supporto ai colleghi sulle strategie/metodologie di

gestione delle classi fornendo consulenza ai docenti nella stesura e realizzazione del P.E.I. e

dei progetti a favore dell’inclusione degli alunni diversamente abili.

- Propone interventi a favore dell’integrazione in collaborazione con il piano di lavoro del

G.L.I.

- Elabora con il G.L.I. una proposta di PAI (Piano Annuale per l'Inclusione) riferito a tutti gli

alunni con BES. Rileva situazioni di disagio a livello di Istituto e segue il monitoraggio in

itinere (raccolta dati P.A.I.).

- Predispone e definisce percorsi di orientamento e progetti didattico/educativi

individualizzati fornendomodelli PEI, PDP, PEP e documenti di lavoro

- Tiene i rapporti tra scuola e ASL

- Organizza e conduce gli incontri per gli insegnanti di sostegno e partecipa agli incontri del

GLI previsti

- Propone e verifica la validità dei progetti a favore dell’integrazione.

- Aggiorna la pagina del P.O.F. relativa all’area di competenza.

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- Redige relazione finale.

- Ha lo scopo di promuove ed organizzare aggiornamento, raccogliere materiale, monitorare

lo stato generale dell’integrazione e informare sui testi e software specialistici.

- Consiglia e fa acquistare i materiali specifici per favorire gli apprendimenti degli alunni in

difficoltà.

Collegio deiDocenti: Compiti e Funzioni

Su proposta del GLI, il Collegio dei Docenti:

- Nel mese di Giugnodiscute e delibera il PAI e verifica i risultati ottenuti.

- All’inizio di ogni anno scolastico discute e delibera gli obiettivi proposti dal GLI da

perseguire e le attività da porre in essere che confluiranno nel piano annuale di inclusione.

- Approva inoltre l'esplicitazione nel PTOF di un concreto impegno programmatico per

l'inclusione e per i progetti volti al miglioramento dell’integrazione ed inclusione.

- Il Collegio dei Docenti si impegna ad attivare tutte le azioni didattiche e progettuali

concordate.

● Quadro di sintesi dei compiti degli insegnanti di sostegno (Legge 517/1977 e Legge Quadro 104/92 art. 3, art.13, commi 1-3-6)

SCUOLA PRIMARIA ESCUOLA SECONDARIA

Compiti dell’insegnante di sostegno:azioni e interventi che i docenti di sostegno della scuola

primaria e secondaria di primo grado mettono in atto:

- Prendere visione della documentazione dei casi in ingresso.

- Durante i primi giorni di scuola, prendere visione dei fascicoli personali degli anni

precedenti dell’alunnoaffidato, richiedendoli al personale di segreteria.

- All’inizio dell’anno scolastico, in accordo con i colleghi del team, occorrecontattare la

famiglia, per una prima conoscenza reciproca, per uno scambio diinformazioni e per

conoscerne le aspettative (ricordando che il rapporto dicollaborazione non sempre è un

punto di partenza, più spesso deve essereconquistato, accogliendo anche quegli

atteggiamenti di diffidenza che lafamiglia può mettere in atto per “difendersi”).

- Tra fine settembre e il mese di ottobre stabilire un incontro di equipe con il centro di

Neuropsichiatria dell’A.S.L che segue l’alunno.

- All’incontro devono partecipare l’insegnante di sostegno, almeno un docente delCdCe, se

c’è ed è disponibile, l’assistente OSS.

- Gli incontri di équipesono uno all’inizio, e uno verso la finedell’anno scolastico.

- Se l’alunno è seguito anche da altri operatori dei servizi sociali e riabilitativipubblici o

privati, si procede allo stesso modo.

- Verbalizzare tutti gli incontri con la famiglia, Neuropsichiatra, specialisti ecc…inserendone

copia nel fascicolo personale

- Dopo un primo periodo di osservazione sistematica, procedere insieme ai colleghi del team

alla stesura del PDF (Profilo Dinamico Funzionale) dal qualesi ricaverà la stesura del PEI

(Piano Educativo Individualizzato).

- Specificare se il bambino segue la programmazione comune alla classe o

unaprogrammazione semplificata (obiettivi e/o contenuti più semplici rispetto

allaprogrammazione della classe) o una programmazione differenziata (obiettivie/o

contenuti diversi dalla programmazione della classe).

- Concordare con i docenti curricolari obiettivi e contenuti del PEI

- Entro il 30 novembre il fascicolo personale dell’alunno deve essere così compilato:

Parte prima – compilata in ogni sua parte;

Parte seconda – PDF compilato in ogni sua parte;

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Parte terza – P.E.I. – deve contenere la rilevazione della situazione iniziale, le caratteristiche

delle classe, i prospetti orari, la programmazione dei percorsi semplificati e/o

individualizzati e nei casi possibili la programmazione comune alla classe, la relazione

iniziale del colloquio con gli operatori A.S.L e/o PRIVATI ed eventualmente la relazione

del primo incontro con la famiglia.

- Condividere con i colleghi delle diverse discipline la valutazione delle provesomministrate

all’alunno.

- Concordare il giudizio quadrimestrale della scheda di valutazione con leinsegnanti del team.

- Mantenere contatti costanti con la famiglia per informarla sull’andamentoeducativo-

didattico dell’alunno.

- Nel corso dell’anno provvedere, se necessario, a modificare il PEI inserendo nelfascicolo i

cambiamenti apportati e le relative motivazioni (le modifiche vannoconcordate con le

insegnanti del team).

- Completare la stesura del fascicolo personale, inserendo le parti mancanti.

- Passaggio informazioni dalla scuola primaria degli alunni disabili in ingresso alla scuola

secondaria di primo grado (riferito agli insegnanti di classi quinte)

- Partecipazione dove possibile a corsi di aggiornamento e formazione.

Presenza dell’Operatore socio-sanitario - Compiti Gli assistenti OSS sono assegnati alle Istituzioni scolastiche in casi particolari in aggiunta al team

docente:

- Al fine di garantire il rinforzo a relazioni positive e, ove possibile, il raggiungimento

dell'autonomia personale.

- Collaborare alla programmazione e all’organizzazione delle attività scolastiche in relazione

alla realizzazione del progetto educativo

- Collaborare alla continuità nei percorsi didattici anche qualora l’intervento avvenga a

domicilio, sempre in accordo con la famiglia, i docenti e l’Associazione e/o l’Ente di

appartenenza.

STRUMENTI PER LA PROGETTAZIONE-DOCUMENTAZIONE DEI

PERCORSI PER L’INCLUSIONE DEGLI STUDENTI CON BISOGNI

EDUCATIVI SPECIALI (BES) LeggeQuadro n.104/92 e Legge 170 8 ottobre 2010

D.M. 12 luglio 2011e D.M. del 27 dicembre 2012

● Sintesi delle azioni e degli interventi per una scuola inclusiva

Rapporti scuola/famiglia:

- Pianificazione degli incontri-rapporti con l’attenzione alle dinamiche relazionali e alla

dimensione comunicativa tradocenti, famiglie ed alunni.

- Inclusione per stranieri attraverso una sensibilizzazione al miglioramento interculturale della

società scolastica con l’attuazione di percorsi di potenziamento e recupero della lingua

italiana e progetti di integrazione

- La scuola lavora e opera con un quadro chiaro delle esigenzeriscontrando e distinguendodal

punto di vista quantitativo e qualitativo:1) disturbi (manifestazioni di disagio con base

clinica) 2) gravi difficoltà di apprendimento 3) ordinarie difficoltà di apprendimento da

affrontare 4) svantaggi (sociali e culturali).

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- Prevenzione del disagio e della dispersione scolastica con la promozione del successo

formativo attraverso azioni volte all’inclusione deglialunni portatori di bisogni educativi

speciali.

- Raggiungimento del successo scolastico mediante: 1) individualizzazione dei percorsi

differenziati per obiettivi comuni; 2) personalizzazione dei percorsi e obiettivi

differenziati;3) strumenti compensativi e misure dispensative utilizzati secondo una

programmazione personalizzata.

- Progetti specifici organizzati dalla scuola o dall’ente locale.

- Interventi organizzati e gestiti da Associazioni presenti sul territorio.

- Attività /Percorsi nell’ambito territoriale.

- Utilizzo di sussidi.

- Scelta, reperimento e gestione di risorse specifiche sull’acquisto e fornitura di sussidi

didattici,ausili tecnologici e informatici, attrezzature e ogni altro strumento legato alleattività

didattiche e laboratoriali in ambito scolastico.

- Percorso di Orientamento: la scuola secondaria di primo grado, tenuto conto degli interessi

di ciascun alunno e in accordo con la famiglia, prende i contatti con le Scuole Secondarie di

secondo grado che offrono progetti scolastici di accoglienza e integrazione (a partire dal

terzo anno di frequenza della scuola secondaria di primo grado).

- Partecipazione del corpo docente a corsi di formazione ed aggiornamento sulle tecniche,

metodologie e strategie per l’apprendimento e la conoscenza di nuove tecnologie utili per

l’inclusione (conoscenza software didattici e loro uso, sintesi vocale e uso sussidi

informatici) ai fini di valorizzare la professionalità docente e garantire la qualità dell’offerta

formativa.

Informazioni generali sulle modalità di rapporto con le famiglie

I genitori degli alunni BES delle classi Prime vengono convocati nelle prime settimane di scuola per

una reciproca conoscenza e così agevolare l’accoglienza.

I docenti e le famiglie possono richiedere un incontro in qualsiasi momento, concordandolo

direttamente con gli insegnanti.

ALUNNI DSA E LEGGE 104: entro novembre le famiglie vengono informate delle scelte educativo-

Didattiche del team docente esplicitate dal PDP e dal PEI, attraverso la lettura ragionata del

documento stesso, in modo che i genitori siano consapevoli e aggiornati sulle intenzioni educative

programmate per l’anno scolastico. Durante l’anno scolastico viene chiesto e svolto almeno un altro

incontro di verifica intermedia e/o finale tra scuola- famiglia-sevizio. In qualsiasi momento

dell’anno le famiglie o i docenti possono richiedere gli incontri.

ALUNNI L.104 come stabilito nel corso dell’anno scolastico le famiglie, i docenti, gli operatori

ASL o gli specialisti privati che seguono gli studenti si incontrano almeno una volta per

confrontarsi e avere uno scambio di informazioni utili per un lavoro proficuo che favorisca una

crescita globale dell'’alunno in difficoltà.

ALUNNI STRANIERI NEO ARRIVATI: viene seguito il Protocollo di accoglienza per l’iscrizione

alla classe. Nel caso in cui la famiglia non conosca la lingua italiana viene interpellato il mediatore

culturale, presente se possibile ogni qual volta ci sia la necessità. La scuola si attiva con il

protocollo della rete Mosaico e con la Cooperativa Sociale Orizzonti, che è convenzionata con il

Comune di Vigonza per qualità e innovazione nei servizi sociali, con cui si pianificano degli

incontri annuali con mediatrice e facilitatrice.

ALUNNI SEGUITI DAI SERVIZISOCIALI: agli incontri di equipe sono presenti le assistenti sociali

e se necessario lo psicologo interessato.

ALUNNI CON SPECIALI BISOGNI DI CURE FARMACOLOGICHE: La scuola rispetta la

somministrazione dei farmaci, richiedendo le specifiche dichiarazioni e mantenendo un rapporto

costante con i genitori. Le famiglie che hanno chiesto la somministrazione dei farmaci in orario

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scolastico devono presentare il certificato medico richiesto e la scuola si impegna a far rispettare il

protocollo di somministrazione.

● La documentazione

A. Per gli studenti con disabilità certificata ai sensi della legge quadro 104/92 la documentazione

viene raccolta nel FASCICOLO PERSONALE e comprende:

- La certificazione medica.

- La Diagnosi Funzionale.

- Il Profilo Dinamico Funzionale.

- Il Piano Educativo Personalizzato.

- La relazione di fine anno scolastico.

- Altri documenti (relazioni e verbali, verifiche, copia della scheda di valutazione finale….).

Il fascicolo può essere consultato, all’interno dell’edificio scolastico da tutti gli operatori coinvolti

nel processo educativo. Tutti gli operatori sono tenuti al rispetto della privacy. Il fascicolo viene

consegnato in forma completa, nel passaggio agli ordini e gradi di scuola successivi, o direttamente

dalla famiglia o dalla scuola previo consenso scritto della famiglia.

B. Per gli studenti con Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) la documentazione viene

raccolta nel FASCICOLO PERSONALE e comprende:

- Diagnosi e relazione clinica del neuropsichiatra, dello psicologo esperto dell’età evolutiva

- Il Piano Didattico Personalizzato

C.Per gli studenti in situazione di Svantaggioanche socio-culturale, socio-economico e

linguistico,la documentazione comprende:

- Un documento accertante il parere di uno specialista in psicologia o neuropsichiatria e

della famiglia in merito all’opportunità di istituire un percorso personalizzato. Il consiglio di

classe ha la facoltà di decidere la stesura di un PDP anche in mancanza di documentazione

medica se ritiene che l’alunno abbia un Bisogno Educativo Speciale. La compilazione del

PDP consente ai docenti di riconoscere e rilevare la natura del bisogno educativo e di

focalizzare le strategie opportune da applicare nel percorso d’apprendimento dell’alunno.

- Piano Didattico Personalizzato

Il Piano Didattico Personalizzato

Il PDP è la stesura di un progetto educativo basato sulle caratteristiche evolutive dello studente e è

finalizzato ad adeguare, anche in termini temporanei, il curricolo alle esigenze formative dello

studente stesso.

Il PDP descrive il progetto riferito al singolo studente elaborato e concordato dal Consiglio di classe

a seguito della rilevazione di bisogni educativi e formativi speciali tali da ostacolare la

partecipazione e il positivo svolgimento del regolare percorso di istruzione e formazione.

Tali bisogni sono definiti sulla base di:

- una Diagnosi di Disturbo Specifico di Apprendimento, rilasciata da unneuropsichiatria o da

uno psicologo esperto dell’età evolutiva sulla base della classificazione per categorie

diagnostiche prevista dall’ICD. Lo specialista o lo psicologo redige, oltre ad una diagnosi,

una relazione clinica in cui sono evidenziati gli strumenti compensativi e le misure

dispensative da adottare. I disturbi specifici di apprendimento (DSA) comprendono: il

disturbo specifico della lettura (dislessia, problematiche nella comprensione del testo

scritto), il disturbo specifico della compitazione (disortografia e disgrafia) e sono costituiti

da disturbi evolutivi specifici delle abilità scolastiche e problematiche nella produzione del

testo scritto a questi è talvolta associato anche al disturbo delle abilità aritmetiche

(discalculia) o disturbi misti delle capacità scolastiche come definiti dall’ICD/ICF.

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- individuazione da parte del Consiglio di Classe, supportato dal parere della famiglia e di

uno specialista in neuropsichiatria o psicologia, di situazioni disvantaggiodisagio, difficoltà

di apprendimento e determinate da particolari contesti come lo svantaggio socio-culturale r

linguistico degli stranieri neo arrivati.

- individuazione di condizioni personali, sociali e ambientali particolari.

Il coinvolgimento della famiglia e di uno specialista ha lo scopo di evitare che si crei un disagio del

singolo nel contesto classe/scuola, dando modo al CdC di attuare e sviluppare al meglio il percorso

educativo didattico progettato collaborando assieme.

Il PDP è attivato in accordo con la famiglia e condiviso con eventuali educatori e/o operatori

sanitari e socio-assistenziali.

Il PDP è il progetto proposto dal Consiglio di Classe: accettandolo, i docenti, la famiglia e lo

studente stesso si impegnano, ciascuno per la propria parte, nel affrontare e mettere in pratica tale

percorso proposto. Durante l’anno scolastico ogni verifica ed eventuale aggiustamento degli

interventi partirà da quanto condiviso ad inizio percorso e riportato nel PDP (in particolare nella

relazione fra obiettivi, risultati attesi e valutazione), con la possibilità quindi di rielaborare il

documento in itinere (in corso di monitoraggio dei risultati conseguiti).

I Contenuti del PDP

Per ciascuno studente con DSA, viene redatto il PDP che specifica le misure dispensative e gli

strumenti compensativi definiti nella relazione clinica del neuropsichiatria o dello psicologo esperto

dell’età evolutiva. I docenti utilizzano tali misure nell’ambito dei percorsi personalizzati attivati per

lo studente con DSA.

Le misure dispensative consistono nell’adozione di metodologie e di attivitàdidattiche rapportate

alle capacità individuali e all’entità del DSA e inparticolare possono prevedere:

-l’esonero da specifiche modalità relative a prestazioni didattiche e formativequali la lettura

ad alta voce, la scrittura veloce sotto dettatura, l’uso delvocabolario, lo studio mnemonico

delle tabelline, lo studio delle lingue straniere in forma scritta, il prendere appunti, l’uso del

diario, il carico dei compiti e dello studio a casa ed altre eventuali modalità;

- tempi più lunghi e modalità differenziate per le verifiche scritte e orali e per lo studio

rispetto ai tempi e alle modalità concessi agli altri studenti della classe;

- modalità specifiche per la valutazione periodica, annuale e per quella relativa alle prove

d’esame.

Gli strumenti compensativi indicano:

- organizzazione delle attività didattiche adeguate al DSA dello studente e uso di

metodologie, mediatori, testi e documentazione didattica idonei all’apprendimento

- organizzazione delle aule con attrezzature e strumenti alternativi, informatici e tecnologici

utili a facilitare l’apprendimento dello studente.

Le misure dispensative e strumenti compensativi sono garantiti anche per le verificheai fini

della valutazione periodica, annuale e per quella relativa alle proved’esame. Il loro utilizzo non

penalizza la valutazione. La prestazione orale in alcuni casi vaprivilegiata e considerata anche come

compensativa della prestazione scritta.

Nei casi di studenti con DSA il PDP è caratterizzato dalla elevata compatibilità con il percorso

regolare delle discipline ed è aggiornato sulla base dell’evoluzione nelle capacità sviluppate dello

studente e nelle richieste che progressivamente il percorso regolare pone.

Per ciascuno studente in situazione di svantaggio il PDP è redatto nel rispetto delle disposizioni

generali sull’ordinamento dei cicli scolastici e formativi e relativi piani di studio previste dalla legge

provinciale e con riferimento agli obiettivi generali del processo formativo.

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Il PDP prevede in particolare:

- gli obiettivi specifici di apprendimento adeguati alle effettive capacità dellostudente, al

fine di consentire lo sviluppo delle potenzialità e la pienapartecipazione dello studente;

- gli interventi volti a favorire il superamento delle situazioni di svantaggio nonché la

prevenzione dell’abbandono scolastico; tali interventi potranno essereeffettuati anche

attraverso iniziative formative integrate con altre istituzioni scolastiche e in collaborazione

con i servizi sociali o con le realtà educative e formative extrascolastiche presenti sul

territorio.

Nei casi di studenti in situazioni di forte disagio, il PDP presenta caratteristiche di

differenziazione anche consistente dal percorso regolare ed ha carattere di temporaneità. Si

configura infatti come intervento specifico e limitato al periodo strettamente necessario a superare

la situazione di svantaggio.Ed è opportuno prevedere azioni che consentano di recuperare i

contenuti dei percorsi curricolari delle discipline proposti alla classe di appartenenza.

● La Valutazione

Il consiglio di classe,relativamente ai percorsi personalizzati, definisce i criteri e i parametri che

contribuiscono alla valutazione dello studente e concorda modalità che consentano di tenere conto

dei risultati raggiunti dai singoli studenti anche in relazione alla loro situazione di partenza. Una

adeguata comunicazione con la famiglia dello studente può favorire la comprensione dei criteri e la

gestione delle aspettative in relazione agli esiti dei percorsi.

ELEMENTI COSTITUTIVI PDP

-informazioni riguardanti lo studente

-bisogni formativi rilevati

-condizioni facilitanti

-individuazione delle risorse

-verifiche, risultati attesi, criteri di valutazione.

● Protocollo per l’accoglienza degli alunni stranieri

Nella nostra scuola, ormai da alcuni anni, sono presenti alunni stranieri con situazioni molto

diversificate. Risulta quindi necessario definire pratiche condiviseall’interno della scuola in tema

d’accoglienza di alunni stranieri, facilitare l’ingresso di bambini e ragazzi di altra nazionalità nel

sistema scolastico e sociale, sostenere gli alunni neo arrivati nella fase di adattamento al nuovo

contesto, promuovere la comunicazione e la collaborazione fra scuola e territorio sui temi

dell’accoglienza e dell’educazione interculturale nell’ottica di un sistema formativo integrato.

Per attuare un’efficace integrazione del nuovo alunno nel contesto sono stati individuati diversi

aspetti e livelli di intervento, che ruotano essenzialmente intorno ai seguenti momenti:

- la fase di accoglienza

- l’intervento linguistico

- l’intervento interculturale.

L’accoglienza

L’accoglienza è rivolta soprattutto ai ragazzi che, arrivati da poco, si iscrivono per la prima volta

alla scuola italiana.

11

Essa si articola in diversi aspetti e fasi:

Amministrativo/burocratico

raccogliere i dati biografici e la storia scolastica: età, classe frequentata nel paese d’origine,

durata e calendario del sistema scolastico di provenienza, informazioni sulla scuola nel

paese d’origine;

accertare lo stato di salute, la situazione giuridica e quella familiare (composizione del

nucleo familiare, cause dell’emigrazione, progetto migratorio).

Educativo/didattico

osservare i comportamenti e le abilità, rilevare le competenze già acquisite e i bisogni

specifici di apprendimento;

individuare la classe e la sezione in cui inserire l’allievo;

elaborare percorsi didattici individualizzati.

Comunicativo

facilitare l’informazione e la comunicazione tra la scuola e la famiglia straniera;

prestare attenzione agli aspetti non verbali della comunicazione;

fare ricorso eventualmente a interpreti e mediatori culturali per facilitare la comunicazione

e superare le difficoltà linguistiche.

Relazionale

prestare attenzione al “clima” e alla relazione per ridurre l'ansia, la diffidenza, la distanza

del minore e della famiglia;

prestare attenzione ai momenti iniziali di socializzazione dell’allievo neo-arrivato e ai

rapporti con i compagni;

prevenire situazioni di rifiuto, non accettazione, chiusura.

Sociale

prendere contatti con enti e associazioni del territorio per collaborazioni e intese;

acquisire materiali, risorse e testi presso centri di documentazione e attraverso contatti con

altre scuole che hanno da più tempo un inserimento di allievi stranieri

Tappe di accoglienza

L’iscrizione rappresenta il primo passo del percorso di accoglienza dell’alunno straniero e della sua

famiglia. Ogni alunno straniero ha diritto ad essere iscritto a scuola in qualunque momento

dell’anno scolastico.

All’interno dell’ufficio di segreteria l’incaricato preposto al ricevimento dell’iscrizione segue l’iter

burocratico predefinito, nonché raccoglie i dati biografici e la storia scolastica del ragazzo (età,

classe frequentata nel paese d’origine, durata e calendario del sistema scolastico di provenienza,

informazioni sulla scuola nel paese d’origine) e accerta lo stato di salute, la situazione giuridica e

quella familiare (composizione del nucleo familiare, cause dell’emigrazione, progetto migratorio).

Il Referente dell’Intercultura del plesso in cui l’alunno è stato iscritto (uno per la Secondaria di

primo grado nella sede di Vigonza e uno per la Primaria e la Secondaria di primo grado di

Codiverno) può stabilire, attraverso un colloquio, un contatto con le famiglie per trarre informazioni

sulla storia scolastica e personale dell’alunno; nel caso di difficoltà comunicative, è prevista la

presenza di un mediatore o di una mediatrice culturale oppure di parenti e connazionali che

12

conoscono la lingua italiana. In tal caso, con il consenso degli interessati, le persone contattate

potranno diventare referenti per la famiglia e per l’alunno nei rapporti con la scuola.

Successivamente il Referente, sentito il parere del Dirigente e dei Consigli di classe, individua la

classe nella quale inserire l’alunno, secondo i seguenti criteri:

- la normativa (art. 45 del DPR394/99), che stabilisce la priorità dell’età anagrafica rispetto

all’effettivo livello di scolarizzazione e alla conoscenza della lingua italiana, in quanto è

provato che il divario di età causa gravi problemi a livello motivazionale e relazionale, che

sono essi stessi causa di insuccesso e abbandono; l’inserimento nel gruppo classe, costituito

da coetanei, stimola l’apprendimento della lingua italiana poiché gli alunni condividono gli

stessi interessi;

- la composizione delle classi e le problematiche esistenti: vengono privilegiate le classi con

minor numero di alunni, senza ragazzi con conclamati problemi comportamentali o con

situazione di handicap grave; si preferiscono le classi con alunni portatori di handicap lievi

in quanto la presenza di un insegnante di sostegno può essere di supporto anche all’alunno

straniero.

Intervento linguistico

La lingua italiana va considerata, per gli alunni immigrati, non come lingua materna, oggetto di

riflessione e tramite per nuovi saperi, ma prima di tutto come lingua seconda, diversa anche dalla

lingua straniera che si apprende per motivi culturali al di fuori del suo contesto geografico-

ambientale.

Per il ragazzo straniero l’italiano deve diventare lingua di uso quotidiano, mezzo per esprimere

bisogni, stati d’animo, conoscenze, lingua concreta, indispensabile per comunicare.

Più complesso è impadronirsi della lingua italiana per studiare, per esprimere idee e concetti, per

riflettere sulla lingua stessa. Questo apprendimento è successivo, richiede tempi molto più lunghi e

precisi interventi, dunque si ritiene necessario individuare risorse umane e proposte di supporto,

sulla base delle possibilità offerte dall’organizzazione interna delle nostre sedi di Vigonza.

Innanzitutto tutti i docenti della classein cui l’alunno è inserito sono coinvolti nell'azione ponendosi

come facilitatori rispetto alla propria disciplina, pertanto:

• favoriscono l’integrazione nella classe promuovendo attività di piccolo gruppo, di contesto

variato;

• individuano alcuni bisogni dell’alunno in fase d’apprendimento;

• predispongono un piano di lavoro personalizzato;

• individuanomodalità di semplificazione o facilitazione linguistica per ogni disciplina;

• elaborano, se necessario, percorsi didattici di italiano come L2, anche in attività aggiuntiva

attingendo alle risorse dell'art. 9 del C.C.N.L. 29/11/2007 e ad altre risorse assegnate

all’Istituto.

Per attuare quest’ultimo punto e per promuovere la piena integrazione dei ragazzi nel più vasto

contesto sociale, la scuola ha bisogno delle risorse del territorio, della collaborazione con servizi,

associazioni, luoghi d’aggregazione e, in primo luogo, con le amministrazioni locali per costruire

una rete d’intervento che rimuova eventuali ostacoli e favorisca una cultura dell’accoglienza e dello

scambio culturale.

Si utilizzano pertanto, per tutto l’anno, “figure ponte”, ossia quella del facilitatore linguistico, per

attivare percorsi di apprendimento della lingua italiana come L2, e del mediatore culturale, per

facilitare i contatti con le famiglie che parlano esclusivamente la lingua madre e per i primi contatti

con l’alunno nella fase della rilevazione delle abilità.

13

Contemporaneamente si affiancano a questi interventi, quelli portati avanti da docenti che, con

spazi a disposizione, organizzano attività di alfabetizzazione o di potenziamento dell’italiano L2 al

mattino.

Sarà cosa utile tenere un resoconto dei percorsi effettuati per ogni alunno, che permetta la raccolta e

la circolazione delle informazioni e nel quale vengano riportate le osservazioni, i contenuti svolti, le

verifiche effettuate, le comunicazioni con i genitori e gli enti locali coinvolti.

Intervento a livello interculturale

Obiettivo fondamentale è creare quotidianamente, con i compagni di classe e nei momenti di attività

in cui è coinvolta tutta la scuola, un clima di accoglienza, rispetto, amicizia, incontro sempre

arricchente tra culture diverse.

Il percorso didattico non è solo rivolto al ragazzo straniero ma anche a tutti i suoi compagni di

classe, infatti, anche se il nuovo compagno non può comunicare verbalmente, non vuol dire che non

abbia tanto da dare. Egli è arrivato in Italia con un suo bagaglio di conoscenze ed esperienze che

devono diventare ricchezza per tutti e per lui occasione per sentirsi parte del gruppo e per migliorare

la sua autostima, spesso compromessa nell’impatto con una realtà e con un modo di vivere diversi e

nel contemporaneo distacco dal paese di origine.

Deve essere cura degli insegnanti cercare e sottolineare i significati positivi di un’esperienza di

migrazione e cogliere gli aspetti di rinnovamento e le occasioni educative.

● Informazioni generali sull’organizzazione dell’istituzione scolastica in ordine

ai temi dell’inclusività

I progetti per l’inclusione. Proposte La scuola dell’inclusione non si limita ad azioni mirate ai bisogni educativi speciali, ma ad

iniziative che coinvolgono quotidianamente tutto il gruppo classe e che permettono agli studenti di

vivere in modo concreto e quotidiano il valore dell’integrazione e dell’unicità di ciascuno.

All’interno di tali attività di supporto rientra una vasta gamma di interventi e progetti stimolanti

volti a garantire un ricco ampliamento dell’offerta formativa per offrire efficaci opportunità

formative per ciascun alunno, come riportato qui di seguito:

Attività inclusive d’Istituto

Attività sportive

Attività musicali

Attività di espressione artistica: Arte e teatro

Partecipazione a spettacoli teatrali e musicali, visite a mostre, pinacoteche e musei, gite di

istruzione.

Progetti di Istituto:

Progetti specifici della Scuola Secondaria

Progetto Educazione alla Cittadinanza

Progetto Accoglienza

Progetto Star bene a scuola: “Spazio-Ascolto”

Progetto “Sport e Territorio”

Progetto Biblioteca

Progetto Orientamento e Continuità

Progetti specifici della Scuola Primaria

Progetto Continuità

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Progetto Psicomotricità

Progetto Insegnami come imparo

Gioco Sport

Attività di espressione artistica: Teatro

Formazione per le famiglie In accordo con il territorio e il Comune di Vigonza si promuovono dei percorsi di formazione ed

informazione per i genitori.

INIZIATIVE a.s. 2016/2017 A Maggio 2017 la scuola ha partecipato ai bandi P.O.N. proposti dal MIUR con la presentazione di

alcuni progetti:

- Competenze di cittadinanza e creatività digitale

- Competenze di base

- Competenze di cittadinanza globale

“Progetto – CONTINUITA’ e ORIENTAMENTO”

Nella scuola Primaria e Secondaria

Il nostro Istituto realizza il “Progetto Continuità”, che prende il nome di “Progetto Ponte”, con la

collaborazione dei docenti della Scuola Primaria.Il progetto vede impegnati gli alunni delle classi

quarte e quinte della scuola primaria del territorio e il suo intento è quello di migliorare l’autonomia

ed il metodo di studio dei discenti. L’obiettivo principale che la commissione si prefigge, supportata

da tutti i docenti dei due ordini di scuola, è quello di favorire il passaggio degli alunni delle classi

quinte della scuola Primaria alla Scuola Secondaria di primo grado. In questo modo si cercherà di

arginare gli eventuali disagi nel momento dell’ingresso alla nuova realtà scolastica. Le

commissioni, attraverso le azioni previste dal “Progetto Ponte”, si attivano per evitare che la nuova

situazione scolastica possa creare preoccupazioni nell’alunno. Con l’attuazione di mini-stages gli

alunni delle classi quinte della scuola primaria hanno l’opportunità di assistere a lezioni didattiche e

laboratori che permettono un primo approccio con la nuova realtà scolastica e con i nuovi e futuri

docenti, facilitandone altresì le relazioni che permettono un più sereno passaggio al grado superiore.

Sono previste attività e incontri tra Scuola dell’Infanzia e Primaria e tra Scuola Primaria e

Secondaria di primo grado con giornate di visita e una giornata di scuola aperta per:

-Facilitare la continuità tra i diversi ordini di scuola;

-Eliminare possibili paure e/o timori legati al cambiamento;

-Conoscere una nuova struttura scolastica (spazi e attività didattiche);

-Consentire una scelta più consapevole per il proseguimento degli studi.

L’orientamento scolastico e professionale è uno degli obiettivi assegnati alla Scuola Secondaria di

primo grado. Per far sì che al termine della scuola del primo ciclo la scelta del proseguimento agli

studi possa essere la più serena possibile, sia per i ragazzi che per le famiglie, gli insegnanti attuano

nel corso del triennio attività con l’intento di conoscere meglio gli alunni sia dal punto di vista delle

capacità, sia delle abilità. Tutto questo va a beneficio di un valido orientamento che si concretizza

nel corso dell’ultimo anno con:

-Informare a tutto campo gli alunni delle classi terze e le famiglie sulle offerte della Scuola

Superiore

-Promuovere iniziative con la collaborazione di esperti esterni per gli alunni delle classi terze e le

famiglie

-Promuovere attività di stage per gli alunni delle classi terze in collaborazione con le Scuole

Superiori.

-Promuovere iniziative di informazione per gli alunni in situazioni di handicap con la

collaborazione del centro per l’orientamento dell’ASL.

15

L’obiettivo principale è quello di orientare aiutando gli alunni e i genitori a scegliere in modo

consapevole il proseguimento agli studi per evitare gli insuccessi.

“Progetto –SPORT nella scuola Primaria”

Le attività motorie della Scuola Primaria sono un arricchimento del percorso scolastico ordinario e

utilizzano le collaborazioni esterne degli istruttori delle piscine comunali, degli esperti di

Psicomotricità.

Progetto Psicomotricità

(Classe prima)

L’attività si propone come un percorso di integrazione e complementarietà delle attività didattiche e

punterà alla psicomotricità come elemento di forza per prevenire i disagi relazionali e

comportamentali dei bambini, promuovendo la socializzazione e la cooperazione attraverso l’uso

dei linguaggi espressivi diversi e puntando sulle particolari relazioni interpersonali che i bambini

sono in grado di attivare.

Obiettivi:

-Favorire il percorso evolutivo e formativo globale

-Facilitare la comunicazione e confermare l’autostima nelle relazioni

-Valutare le risorse individuali e ricercare le potenzialità personali

-Cooperare e condividere

-Promuovere la socializzazione e facilitare l’inserimento

-Prevenire il disagio

Progetto Nuoto nella Primaria (tutte le classi)

-Valutare le proprie risorse

-Acquisire sicurezza personale nell’elemento acqua

-Sviluppare la coordinazione motoria

“Progetto–SPORT e TERRITORIO” Nella scuola Secondaria

Lo sport nella Scuola Secondaria è fonte di esperienza per i ragazzi/e, capace di costruire uno “stile

di vita salutare” permanente, di favorire una maggiore integrazione sociale e una maggiore apertura

ai rapporti interpersonali, di assumere ruoli e responsabilità precise.

Obiettivi:

-Promuovere il benessere psicofisico

-Promuovere un’azione educativa e culturale della pratica motoria che diventi abitudine di vita

-Riscoprire il valore educativo dello sport nei suoi aspetti motorio, socializzante e comportamentale

-Favorire un corretto concetto di competizione

-Favorire la partecipazione alle attività motorio-sportive di alunni non praticanti attività sportive

extrascolastiche

-Interiorizzare lo sport come momento positivo di aggregazione

-Favorire qualsiasi attività motorio-espressiva

-Promuovere attività in ambiente naturale

-Cooperare ed interagire positivamente nel gruppo

Nella scuola Primaria

L’esperienza sportiva del progetto “Sport e Territorio” è presente anche nella scuola Primaria e

durante l’anno scolastico, in periodi alternati, si operano alcuni interventi di tecnici ed esperti

sportivi che conducono i bambini ad affrontare vari percorsi di stimolazione motoria. Il percorso

sportivo è proposto a quasi tutte le classi presenti.

16

“Progetto – TEATRO”

Nella Scuola Primaria

Il Progetto vuole offrire agli studenti un percorso di formazione di base che, oltre a favorire le

abilità espressive e creative del singolo, dia la possibilità di vivere un’esperienza significativa di

relazione e collaborazione all’interno del gruppo, imparando ad usare mezzi comunicativi nuovi e

coinvolgenti.

Tra i principali obiettivi:

- Educare all’ascolto.

- Sviluppare un atteggiamento di dialogo e fiducia nel gruppo.

- Promuovere la valorizzazione della propria unicità personale e sostenere una serena

accettazione di caratteristiche e limiti fisici.

- Potenziare la capacità di esprimere emozioni e sentimenti.

- Migliorare le abilità relazionali e comunicative e promuovere la capacità di trasmettere

efficacemente il proprio pensiero.

- Favorire ed incentivare attività di collaborazione e cooperazione

- Favorire la riflessione sull’accettazione e l’integrazione dell’altro.

“Progetto – LABORATORIO TEATRALE”

Nella Scuola Secondaria

L’associazione “Sbandiu”, propone un laboratorio teatrale come strumento attraverso il quale fare

esperienza dell'espressione della differenza, dove la persona può “giocare la sua identità”. In esso

l'apprendimento si realizza attraverso una dimensione piacevole in cui la capacità cognitiva della

persona non costituisce più il canale preferenziale. Rispetto alla situazione di disabilità, coinvolge

tutti coloro che vivono e operano intorno ad essa. E' un mediatore analogico che si realizza

attraverso la mediazione corporea, dando importanza all'attività motoria ed al movimento; è la

forma più efficace di "inclusive education" e rappresenta un'innovazione nei processi creativi.

Obiettivi:

- sviluppo del movimento

-annullamento della diversità

-sviluppa la creatività, l’autostima e la consapevolezza del sè

“Progetto – SPAZIO/ASCOLTO”

Nella scuola Secondaria

Lo “SPAZIO ASCOLTO” è un servizio dedicato alle problematiche relazionali degli alunni a

scuola. Rappresenta il mezzo attraverso il quale la scuola apre uno spazio di ascolto, accoglienza e

supporto per gli alunni (singoli o come gruppo classe). Il progetto di spazio-ascolto sottolinea

un’attenzione sempre presente ai bisogni dei ragazzi, per favorirne il benessere psico-fisico.

E’ in sintonia con il progetto educativo e affianca l’educazione socio-affettiva, l’accoglienza e tutte

le altre attività che si attuano da anni per migliorare il clima relazionale all’interno della scuola.

Anche lo spazio-ascolto è un laboratorio che agisce sul singolo (a differenza degli altri che agiscono

sul gruppo) pur promuovendo apprendimenti di competenze sociali.

La funzione di questo servizio è quella di dare ai ragazzi “ascolto” e “aiuto” per rielaborare le

situazioni conflittuali che vivono nel quotidiano. Si configura perciò come uno dei tanti strumenti

che la scuola offre per consentire ai ragazzi di vivere il tempo scolastico con serenità, un mezzo per

favorire il “benessere” a scuola (condizione che facilita l’apprendimento).

Obiettivi:

- Ascoltare il disagio dei ragazzi;

- Aiutare il ragazzo a rielaborare il vissuto conflittuale attraverso la narrazione;

- Guidare all'apprendimento di nuovi comportamenti per gestire situazioni difficili;

- Aiutare i ragazzi a trovare nuovi punti di vista e nuove prospettive di gestione.

17

- Essere consapevoli: osservare se stessi e riconoscere i propri sentimenti.

- Stabilire rapporti interpersonali, fondati sul rispetto della persona e sul diverso.

-Comunicare. Saper ascoltare e saper domandare, esporre il proprio punto di vista invece di

in colare gli altri.

“Progetto – BIBLIOTECA”

Nella scuola Primaria e Secondaria

La Biblioteca dell’Istituto Comprensivo è costituita da due sedi, una a Vigonza e una a Codiverno.

La Scuola Primaria ne gestisce una in maniera autonoma, adeguata alle proprie necessità di lavoro e

in linea con quella della Scuola Secondaria.

La Biblioteca, di cui la referente quest’anno sarà una docente volontaria in pensione, si propone di

accrescere nei giovani l’amore per la lettura.

La commissione di docenti dell’istituto che la gestisce, punta a favorire la consultazione e il prestito

di libri; aggiorna lo “scaffale librario” con testi di narrativa italiana e straniera; coordina attività di

ricerca e di consultazione di testi o di siti tematici; ricorda i grandi eventi storici e del Territorio;

organizza attività di lettura espressiva e incontri con esperti sia rivolti agli alunni sia di

formazione/aggiornamento per i docenti. Indice annualmente Concorsi interni all’Istituto e

partecipa a Concorsi nazionali.

La catalogazione di tutto il materiale librario è eseguita con il software ISIS/WINIRIDE.

La Biblioteca collabora alla RETEBIBLIOMEDIASCUOLE di Padova.

● Incontri formativi per genitori, docenti e alunni

L’Istituto Comprensivo Scolastico e l’Amministrazione Comunale hanno negli anni collaborato per

promuovere molti incontri su tematiche adolescenziali e sulla problematicità genitoriale e

ultimamente sui pericoli di Internet e sul cyber bullismo.

Per l’anno scolastico in corso il Comune di Vigonza in accordo con l’Istituto Comprensivo “Don

Lorenzo Milani”, la Direzione Didattica e i genitori, promuove degli incontri di formazione-

informazione rivolto ai genitori, ai docenti e alla cittadinanza dal titolo “IN DIALOGO” che si

svilupperà in 4 incontri:

- 15/11716 Prendersi cura delle relazioni: Tempo. Desiderio, Dialogo

- 29/11/16 Prendersi cura delle relazioni: Ascolto, Comprendo, Parlo

- 14/02/17 Come rendere la rete più sicura: Il web e vostro, educazione digitale

- 21/02/17 Siamo così? Rappresentazioni giovanili e genitoriali oggi

18

TABELLA RIASSUNTIVA DEI DATI

●Rilevazione dei BES presenti:

• disabilità certificate Legge 104/92

_ disabilità certificate L.104/92 con DPCM 185/2006 art. 3, commi 1 e 3

_ minorati vista

_ minorati udito

_ Psicofisici

Tot.19

4+2primar.

13

• disturbi evolutivi specifici(Legge 170/2010-DM 5669/2011-Linee guida 12-07-

2011)

_ DSA

_ ADHD

_ Borderline cognitivo

_ Difficoltà di Apprendimento

_ Gifted

Tot.62

29

7

2

19

5

• svantaggio (indicare il disagio prevalente)

_ Socio-economico

_ Linguistico-culturale

_ Disagio comportamentale/relazionale

Totali14,90 % su popolazione scolastica

Tot.20

2

14

4

101

_ Presenze alunni stranieri

_ Primaria

_Secondaria (55 sede+17Codiverno)

_Rinforzo Lingua Italiana (11 sede+1 Codiverno+2 Primaria)

Tot. 89

17

72

14

N° PEI redatti dai GLHO

19

N° di PDP redatti dai Consigli di classe in presenza di certificazionesanitaria

53

N° di PEP redatti dai Consigli di classe in assenza di certificazionesanitaria * 29

Primaria PDP 10 (3DSA – 4 BES – 3 Stranieri)

• Risorse professionali specifiche Prevalentemente utilizzate in

Insegnanti di sostegno secondaria 1°

grado: 8 docenti (2 in ruolo e 5 a

tempo determinato)

Insegnanti sostegno Primaria: 4 (1 in

ruolo e 3 a tempo determinato

Attività individualizzate edi piccolo

gruppo

Attività laboratorialiintegrate (classi

aperte, laboratori protetti, ecc.)

Si

Si

AEC (Assistenti Educativi del

Comune o O.S.S)

1 Mediatrice 1 Facilitatrice

1 OSS

AEC Attività individualizzate edi

piccolo gruppo

Attività laboratorialiintegrate (classi

aperte, laboratori protetti, ecc.)

Si

No

Assistenti alla comunicazione Attività individualizzate edi piccolo No

19

gruppo

Attività laboratorialiintegrate (classi

aperte,laboratori protetti, ecc.)

No

Funzioni strumentali/coordinamento Handicap e integrazione 1(per plesso) Si

Referenti di Istituto (sostegno, DSA,

BES)

Referente Inclusione e DSA (1 per

plesso)

Si

ALTRO…….

Coinvolgimento docenti curricolari Attraverso…

Coordinatori di classe e simili Partecipazione a GLI

Rapporti con famiglie

Tutoraggio alunni

Progetti didattico-educativi a prevalente

tematica inclusiva

Altro:

Si

Si

Si

Si

Docenti con specifica formazione Partecipazione a GLI

Rapporti con famiglie

Tutoraggio alunni

Progetti didattico-educativi a prevalente

tematica inclusiva

Altro:

Si

Si

Si

Si

Altri docenti Partecipazione a GLI

Rapporti con famiglie

Tutoraggio alunni

Progetti didattico-educativi a prevalente

tematica inclusiva

Si

Si

Si

Si

Coinvolgimento personale ATA

Assistenza alunni disabili

Progetti di inclusione / laboratori

integrati

Altro:

Si

No

Coinvolgimento famiglie Informazione /formazione su

genitorialità e psicopedagogia dell’età

evolutiva

Si

20

Coinvolgimento in progetti d’inclusione

Coinvolgimento in attività di

promozione della comunità educante

No

No

Rapporti con servizi socio-sanitari

territoriali e istituzioni deputate alla

sicurezza

Accordi di programma / protocolli

d’intesa formalizzati sulla disabilità

Accordi di programma / protocolli di

intesa formalizzati su disagio e simili

Procedure condivise di intervento sulla

disabilità

Procedure condivise di intervento su

disagio e simili

Progetti territoriali integrati

Progetti integrati a livello di singola

scuola

Si

Si

Si

Si

Si

No

Rapporti con CTI Scambi di informazioni e di materiali

Raccordi con CTI e retidi scuole

Si

Si

Rapporti con enti private sociali e

volontariato

Progetti territoriali integrati

Progetti integrati a livello di singola

scuola

Progetti a livello di reti di scuole

No

Si

No

Formazione Docenti Strategie e metodologie educativo-

didattiche / gestione della classe

Didattica speciale e progetti educativo-

didattici a prevalente tematica inclusiva

Didattica interculturale / italiano L2

Psicologia e psicopatologia dell’età

evolutiva (compresi DSA, ADHD, ecc.)

Progetti di formazione su specifiche

disabilità (autismo, ADHD, Dis.

Intellettive, sensoriali…)

Didattica sulle nuove tecnologie per

l’inclusività

Si

Si

Si

Si

Si

Si

21

PUNTI DI FORZA e CRITICITA’ RILEVATI* 0 1 2 3 4

*0 per niente; 1 poco; 2 abbastanza; 3 molto; 4 moltissimo

Adattato dagli indicatori UNESCO per la valutazione del grado di

inclusività dei sistemi scolastici

Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo X

Possibilità di accedere / strutturare percorsi specifici di formazione e

aggiornamento degli insegnanti

X

Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive X

Organico di sostegno in rapporto agli alunni diversamente abili X

Organico assistenti comunali in rapporto agli alunni d.a. X

Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’interno della

scuola in base alle risorse

X

Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel partecipare

alle decisioni che riguardano l’organizzazione delle attività educative

X

Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di

percorsi formativi inclusivi

X

Valorizzazione delle risorse esistenti X

Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per la

realizzazione dei progetti di inclusione

X

Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l’ingresso nel

sistema scolastico, la continuità tra i diversi ordini di scuola e il

successivo inserimento

X

Collaborazione offerta dai servizi sociosanitari territoriali

X

Attività di coordinamento del Gruppo di Lavoro per l’Inclusione

(G.L.I.)

X

Punteggio totale registrato: 23

Livello di inclusività della scuola

0 – 15 = inadeguato

16 – 20 = da migliorare

20 – 30 = sufficiente adeguato

31 – 44 = buono

45 – 52 = eccellente

23

22

● COSA È MIGLIORATO

Per gli alunni stranieri

Nomina di una figura di funzione Strumentale Intercultura che cura il raccordo tra le diverse realtà

del territorio e i rapporti con le Amministrazioni locali e le Agenzie del Territorio.

Per seguire e coordinare le attività di recupero di italiano L2, la referente ha lo scopo di regolare le

attività laboratoriali legate agli alunni stranieri e alla vita della scuola e di curare i rapporti con i

mediatori culturali e i facilitatori dell’apprendimento.

Per gli alunni la referente si occupa di effettuare delle rilevazioni all’inizio dell’anno scolastico, allo

scopo di formulare gruppi di livello per le attività laboratoriali di lingua italiana. Un ulteriore lavoro

che si richiede è anche aggiornare e integrare il materiale a disposizione della scuola da impiegare

nel processo di alfabetizzazione degli alunni stranieri (video, pc, testi).

● COSA MIGLIORARE

Per gli alunni H, DSA, BES

- Per gli studenti con particolari bisogni educativi,sono previsi incontri con la psicologa e

l’assistente sociale del Distretto Sanitario, con frequenza triennale per le valutazioni. L’I.C. nelle

persone dei docenti di sostegno, ha avuto spesso necessità di rapportarsi all’ULSS. Durante l’anno

si sono evidenziate difficoltà nel contattare gli uffici dei Servizi,dunquesarebbe auspicabile la

ricerca di una maggior facilità di contatto con gli specialisti del Servizio Sanitario Locale che hanno

in carico i ragazzi. Una maggior disponibilità e collaborazione con le realtà distrettuali dell’ULSS

risulta fondamentale per i docenti, che sentono indispensabile la collaborazione con gli specialisti

referenti. Le difficoltà interne all’organizzazione dei Servizi, dovute a cambiamenti di

responsabilità, a sostituzione di personale, o a tagli di risorse, non dovrebbero inficiare sullo

svolgimento delle buone prassi della scuola, alla quale è d’obbligo assicurare una continua linea di

comunicazione.

- I genitorie le realtà presenti nel territorio dovrebbero essere coinvolti di più nelle azioni dove sono

esplicitatetutte le scelte educative di inclusione e nei progetti.

-La necessità di organizzareattività di recupero disciplinare facoltative che coinvolgono gli

studenti in difficoltà, è sempre più sentita sia tra gli alunni e le loro famiglie che dai docenti.

Risorse strumentali

La scuola si è dotata di alcune attrezzature e ausili informatici di supporto agli alunni quali la

lavagna interattiva multimediale che però non risulta presente in tutte le aule. Mancano alcuni

strumenti informatici per la scuola primaria e soprattutto software didattici e applicazioni che siano

adeguati ai bisognispecifici di apprendimento degli alunni BES. Risultano essere presenti

1 programma di sintesi vocale Alfa Reader, nessun programmaper la discalculia per gli alunni DSA

e programmi per ADHD, perciò si sente la necessità di avere a disposizione del materiale

informatico specifico per alunni BES.

Obiettivi di incremento dell’inclusività proposti per il prossimo anno 2017/2018

Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo

Prevedere metodologie d’insegnamento e materiale didattico calibrato alle effettive potenzialità

(punti di forza) dell’alunno in modo da favorire la sua inclusività e contemporaneamente quella

della classe. Promuovere l’apprendimento per piccoli gruppi per favorire la cooperazione tra pari.

● Per una buona inclusione di tutti gli alunni e degli alunni BES, sarebbe necessario stilare e

realizzare un progetto che, tenendo conto di tutte le risorse presenti (docenti curricolari e non),

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possasupportare gli alunni H in situazioni particolari. Si propone quindi la creazione di un

Protocollo pianificato per le sostituzioni e deliberato dal Collegio Docenti, che serva a coprire le

assenze temporanee degli insegnanti di sostegno, in modo che il percorso di inclusione non

risenta della mancanza dell’insegnante stesso, ma diventi una responsabilità condivisa da tutto il

corpo docente per una serenità inclusiva del contesto scolastico sia in termini di didattica che di

sicurezza.

Finalità del Progetto: consapevolezza che tutti gli insegnanti concorrono alla condivisione delle

responsabilità nel contesto scolastico.

Progettare e strutturare degli interventi attraverso una organizzazione didattica e metodologica

mirata in supporto alle classi con una alta presenza di alunni con bisogni educativi individuali,

usando insegnanti disponibiliad affiancare il docente di disciplina che lo richiede.

Perseguire una collaborazione e una continuità di comunicazione con gli specialistisia

dell’ULSS che privati, gli educatori e tutti i soggetti che concorrono alla riabilitazione e alla

formazione degli alunni con bisogni educativi specifici, .

Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e aggiornamento degli insegnanti.

Si propone la partecipazione attiva a corsi di formazione e aggiornamento che diano agli

insegnanti veri spunti e strumenti da utilizzare nelle attività scolastiche quotidianeLo scopo è

quello di promuovere modalità di formazione affidate alla partecipazione dei docenti, coinvolti

non come semplici destinatari, ma come professionisti che riflettono e attivano modalità

didattiche orientate all’integrazione efficace nello svolgimento della pratica quotidiana.

Strutturare progetti di formazione sufficientemente incentivanti.

Strutturare l’attuazione di interventi di formazione su:

- metodologie didattiche e pedagogia inclusiva

- strategieda usare per i comportamenti problematici

- nuove tecnologie didattiche per l'inclusione e per la didattica

- le norme a favore dell'inclusione

- strumenti di osservazione per l'individuazione dei bisogni

- gruppo dei pari e tecniche di apprendimento cooperativo e peertoutoring come strategie

compensativa per i BES.

Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive

Verificare e valutare gli obiettivi raggiunti dal singolo alunno considerando le abilità in

ingresso e le conquiste ottenute in itinere e finali

Adottare sistemi di valutazione programmati e condivisi in modo verticale ed orizzontale

● Per non disattendere gli obiettivi dell’apprendimento e della condivisione e dell’inclusione, è

indispensabile che la programmazione delle attività sia realizzata da tutti i docenti curricolari, i

quali, insieme all’insegnante per le attività di sostegno definiscono gli obiettivi di apprendimento

sia per gli alunni con disabilità, sia per gli alunni BES in correlazione con quelli previsti per

l’intera classe.

● Orientare la progettualità didattica all’inclusione con l’adozione di strategie e metodologie

adatte, quali l’apprendimento cooperativo, il lavoro di gruppo e/o a coppie, il tutoring,

l’apprendimento per scoperta, la suddivisione del tempo in tempi, l’utilizzo di mediatori didattici,

di attrezzature e ausili informatici, di software e sussidi specifici.

● La necessità che i docenti predispongano i documenti per lo studio o per i compiti a casa in

formato elettronico, affinché essi possano risultare facilmente accessibili agli alunni che

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utilizzano ausili e computer per svolgere le proprie attività di apprendimento. A questo riguardo

risulta utile una diffusa conoscenza delle nuove tecnologie per l'integrazione scolastica, anche in

vista delle potenzialità aperte dal libro di testo in formato elettronico.

Organizzazione dei diversi tipi di metodologie di sostegno presenti all’interno della scuola

Anche per il prossimo anno si prevede di lavorare: per piccoli gruppi (omogenei ed eterogenei),

e partecipando ai progetti offerti.

Perseguire la finalità d’inclusione con il benessere nel contesto scuola e nelle relazioni, il

recupero delle difficoltà con strategie e didattiche innovative e la valorizzazione delle eccellenze.

●Proporre eorganizzare le azioni attraverso metodologie funzionali all'inclusione, al successo

della persona anche attraverso:

- Attivitàlaboratoriali (learning by doing)

- Attività per piccolo gruppi (cooperative learning)

- Tutoring epeer to peer

- Attività individualizzata (masterylearning).

● Proporre corsi di alfabetizzazione di italiano L2

Maggiore raccordo attraverso incontri programmati con gli insegnanti curricolari

Maggiore raccordo con le diverse figure strumentali

Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel partecipare alle decisioni che

riguardano l’organizzazione delle attività educative

Il ruolo delle famiglie è di partecipazione e di condivisione del percorso di inclusione previsto

insieme con la scuola, GLI, e Cons. di Istituto

E’ importante il coinvolgimento delle strutture presenti nella comunità e di cui gli alunni

usufruiscono per il loro percorso educativo e formativo

Possibilità di strutturare percorsi formativi con gli enti territoriali

Sistematizzare le comunicazioni con le famiglie in vista anche delle diversità socio linguistiche

attraverso interventi di mediazione culturale.

Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi

formativiinclusivi

In base alle situazioni di disagio e sulle effettive capacità degli studenti con bisogni educativi

speciali, viene elaborato il modello PDP (PEI nel caso di alunni con disabilità – BES) per alunni

stranieri e con svantaggi senza diagnosi, dove vengono individuati gli obiettivi specifici

d’apprendimento, le strategie e le attività educativo/didattiche, le iniziative formative integrate tra

istituzioni scolastiche e realtà socio/assistenziali o educative territoriali, le modalità di verifica e

valutazione.

Per ogni soggetto si dovrà provvedere a costruire un percorso finalizzato a:

- rispondere ai bisogni di individuali

- monitorare la crescita della persona ed il successo delle azioni

- monitorare l'intero percorso

- favorire il successo della persona nel rispetto della propria individualità-identità.

Confermare i punti già presenti del curricolo inerenti l’inclusione

Ampliare tale curricolo con esperienze legate al territorio

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Valorizzazione delle risorse esistenti

Valorizzare la risorsa “alunni” attraverso l’apprendimento cooperativo per piccoli gruppi, per

mezzo del tutoraggio tra pari

Valorizzare gli spazi, le strutture, i materiali e la presenza vicina di un altro ordine di scuola per

lavorare sulla continuità, sull’inclusione.

●La condivisione e trasmissionedi informazioni tra i docenti presenti all’interno dell’istituzione

scolastica, per quanto riguarda le competenze acquisite in corsi specifici di formazione

frequentati da alcuni degli insegnanti, tramite la partecipazione a degli incontri precedentemente

concordati.

● Valorizzare la didattica e la creatività digitale attraverso l’uso consapevole delle nuove

tecnologie che possono stimolare gli apprendimenti che diminuire le difficoltà di performance.

Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per la realizzazione dei

progettidi inclusione

● L’assegnazione di docenti da utilizzare nella realizzazione dei progetti di inclusione e

personalizzazione degli apprendimenti

● Il finanziamento di corsi di formazione sulla didattica inclusiva, in modo da ottimizzare gli

interventi di ricaduta su tutti gli alunni

●L’assegnazione di un organico di sostegno adeguato alle reali necessità per gli alunni con

disabilità,visto il numero e le diverse problematicità di cui i soggetti sono portatori nonchè le

proposte didattico-formative per l'inclusione che devono essere proposte e messe in atto con una

presenza di risorse aggiuntiveche si ritiene necessaria.

●L’assegnazione di educatori dell’assistenza specialistica per gli alunni con disabilità dal primo

periodo dell’anno scolastico

●L’incremento di risorse umane per favorire la promozione del successo formativo per alunni

stranieri e per istituire corsi di alfabetizzazione

●Risorse digitali per l’organizzazione e la gestione di laboratori informatici, nonché l’incremento

di risorse tecnologiche in dotazione alla singole classi, specialmente dove sono indispensabili

strumenti compensativi

●Risorse specifiche per l’inserimento e l’integrazione degli alunni stranieri e l’organizzazione di

laboratori linguistici

●Risorse per la mediazione linguistico culturale e traduzione di documenti nelle lingue

comunitarie ed extracomunitarie

●Definizione di nuove intese con i servizi socio-sanitari

●Costituzione di reti di scuole in tema di inclusività

●Acquisizione di materiale specifico anche digitale per l’inclusione

Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l’ingresso nel sistema

scolastico,la continuità tra i diversi ordini di scuola e il successivo inserimento lavorativo.

●Incremento degli incontri tra insegnati della scuola primaria e secondaria per promuovere una

vera continuità tra i diversi ordini di scuola con la partecipazione aperta agli insegnanti di tutti gli

ambiti disciplinari

●Sviluppo di un percorso di continuità con valutazione e attività programmate che si traduce nel

sostenere l'alunno nella crescita personale e formativa potenziando le capacità presenti e

osservateL'obiettivo prioritario che sostiene l'intera progettazione è permettere alle persone di

"sviluppare un proprio progetto di vita futura"che si esprime nel sapere, nel saper fare e nel saper

essere in rapporto alle proprie potenzialità individuali.

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RICHIESTE

�Proposta di assegnazione di organico funzionale e di sostegno

I docenti dell’Istituto comprendono e fanno propri i principi che si evincono dal documento

ministeriale sull’inclusività e i bisogni educativi speciali, ma lamentano una reale difficoltà a

mettere in atto in concreto gli interventi opportuni, data l’eterogeneità delle classi dal punto di

vista degli apprendimenti e delle problematiche socio familiari. Una difficoltà che risulterebbe

minore con una presenza di organico funzionale per garantire un ulteriore potenziamento ed

integrazione nelle attività scolastiche.

Si evidenzia inoltre la necessità per gli alunni gravi L. 104/92 di poter fruire di più ore della

presenza dell’insegnante di sostegno.

�Proposta per altre risorse specifiche (assistenti-educatrici-mediatrici-facilitatrici)

Inoltre, l’immigrazione da aree geograficamente lontane e diverse per culture e tradizioni, pur

essendo un arricchimento a livello umano (nella conoscenza delle ALTERITA’), rappresenta

comunque una sfida costante all’efficacia delle proposte didattiche quotidiane dei docenti e

questa sfida deve essere supportata da altre risorse quali la presenza di facilitatori, mediatori e

assistenti alla inter-cultura.

Approvatodal Gruppo di Lavoro per l’Inclusione

Deliberato dal Collegio dei Docenti in data 13 giugno 2017

Il Dirigente Scolastico


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