+ All Categories
Home > Documents > I MODULO I RICONOSCIMENTO E SEGNALAZIONE DEL DONATORE · 2 i pagina a prefazione 3 b riepilogo 4 c...

I MODULO I RICONOSCIMENTO E SEGNALAZIONE DEL DONATORE · 2 i pagina a prefazione 3 b riepilogo 4 c...

Date post: 12-Jun-2020
Category:
Upload: others
View: 1 times
Download: 0 times
Share this document with a friend
18
© Copyright Swisstransplant / CNDO All rights reserved. No parts of the Swiss Donation Pathway or associated materials may be reproduced, transmitted or transcribed without prior written permission from Swisstransplant / CNDO. www.swisstransplant.org I MODULO I RICONOSCIMENTO E SEGNALAZIONE DEL DONATORE Raccomandazioni sull’argomento Riconoscimento di potenziali donatori e primo trattamento Versione 1.0 / maggio 2014
Transcript
Page 1: I MODULO I RICONOSCIMENTO E SEGNALAZIONE DEL DONATORE · 2 i pagina a prefazione 3 b riepilogo 4 c riconoscimento di un potenziale donatore 5 1. luogo del riconoscimento e del primo

© Copyright Swisstransplant / CNDO

All rights reserved. No parts of the Swiss Donation Pathway or associated materials may be reproduced, transmitted or transcr ibed without prior written permission from Swisstransplant / CNDO. www.swisstransplant.org

I

MODULO I

RICONOSCIMENTO E

SEGNALAZIONE DEL DONATORE

Raccomandazioni sull’argomento

Riconoscimento di potenziali donatori e primo trattamento

Versione 1.0 / maggio 2014

Page 2: I MODULO I RICONOSCIMENTO E SEGNALAZIONE DEL DONATORE · 2 i pagina a prefazione 3 b riepilogo 4 c riconoscimento di un potenziale donatore 5 1. luogo del riconoscimento e del primo

2

I

PAGINA

A PREFAZIONE 3

B RIEPILOGO 4

C RICONOSCIMENTO DI UN POTENZIALE DONATORE 5

1. LUOGO DEL RICONOSCIMENTO E DEL PRIMO TRATTAMENTO 5

2. PERIODO DI ATTESA FINO ALLA MORTE CEREBRALE 5

3. TRATTAMENTI MEDICI PREPARATORI 6

4. CAUSE DELLA MORTE CEREBRALE 6

5. PATHWAY PER LA DONAZIONE DI ORGANI DOPO LA MORTE CEREBRALE 7

6. VALUTAZIONE DELL’IDONEITÀ ALLA DONAZIONE O DELL’ESCLUSIONE DALLA DONA-

ZIONE

9

7. DIAGNOSI DI MORTE CEREBRALE IN UN DONATORE CON MANTENIMENTO DELLE

FUNZIONI CARDIACHE 10

8. CONTATTO CON I PARENTI DI UN POTENZIALE DONATORE 11

D SEGNALAZIONE DI UN POTENZIALE DONATORE 13

1. LINEA DIRETTA 13

2. TRASFERIMENTO DI UN POTENZIALE DONATORE IN UN ALTRO OSPEDALE 13

3. TRASFERIMENTO DI UN COORDINATORE NELL’OSPEDALE DEL DONATORE PER LA

VALUTAZIONE E PER L’ASSISTENZA ALL’ESPIANTO DI ORGANI E TESSUTI 14

E AUTORI 15

1. GRUPPO DI LAVORO 15

2. GRUPPO DI ESPERTI 15

F RIFERIMENTI 16

G CAMBIAMENTI 17

H APPENDICE 18

CONTENUTI

Page 3: I MODULO I RICONOSCIMENTO E SEGNALAZIONE DEL DONATORE · 2 i pagina a prefazione 3 b riepilogo 4 c riconoscimento di un potenziale donatore 5 1. luogo del riconoscimento e del primo

3

I

Le direttive e le raccomandazioni della Swiss Donation Pathway sono state concepite

come programma di qualità, basato su standard nazionali, per il processo di donazione e

sono considerate parte di uno strumento di formazione per le persone coinvolte nel pro-

cesso di donazione, allo scopo di soddisfare i requisiti della legge federale sui trapianti

entrata in vigore il 1° luglio 2007.

Il programma è stato promosso dalla Fondazione Svizzera per il Dono d’Organi (FSOD).

Che nel 2009 è stato integrato nel programma del Comité National du Don

d’Organes (CNDO).

„Riconoscimento e segnalazione del donatore” è un modulo della Swiss Donation Path-

way, che si basa sulla Critical Pathway per la donazione di organi successiva alla morte

cerebrale.

I moduli sono:

I. Riconoscimento e segnalazione del donatore

II. Presa a carico del donatore adulto di organi: cure intensive

III. Presa a carico del donatore adulto di organi: anestesia

IV. Presa a carico del donatore pediatrico

V. Accompagnamento dei familiari e comunicazione

VI. Espianto di organi e di tessuti

VII. Comunicazione all’interno del team

VIII. Coordinamento del processo di donazione

IX. Requisiti standard minimi

X. L’organizzazione dei trasporti

La Swiss Donation Pathway è un progetto comune della Società Svizzera di Medicina

Intensiva (SGI-SSMI) e di CNDO/Swisstransplant. Le raccomandazioni sono state elabo-

rate da un gruppo di esperti della Società Svizzera di Medicina Intensiva.

Nel presente documento è stata utilizzata solo la forma maschile ai fini di una migliore

leggibilità. La forma femminile è sottintesa.

A PREFAZIONE

Page 4: I MODULO I RICONOSCIMENTO E SEGNALAZIONE DEL DONATORE · 2 i pagina a prefazione 3 b riepilogo 4 c riconoscimento di un potenziale donatore 5 1. luogo del riconoscimento e del primo

4

I

Dall’entrata in vigore della legge federale sui trapianti1 il 1° luglio 2007 (art. 56), gli ospe-

dali che dispongono di un reparto di terapia intensiva sono obbligati ad introdurre un

sistema efficiente per il riconoscimento e la segnalazione di potenziali donatori di tessuti

e di organi2 (art. 45–47). La suddetta misura è stata adottata per soddisfare le prescri-

zioni legali e perché rappresenta un importante elemento per l’ottimizzazione del pro-

cesso di donazione di organi e tessuti in Svizzera.

Il riconoscimento di pazienti con una grave lesione cerebrale che potrebbe portare alla

morte cerebrale è il primo passo del processo di donazione.

Qualsiasi paziente che si trova in uno stato di coma profondo (GCS≤8) e per il quale si

sospetta un danno cerebrale irreversibile, deve essere considerato un potenziale dona-

tore. Il riconoscimento attivo di pazienti di tal genere non deve influire in alcun modo sul

trattamento che deve invece essere salvaguardato.

L’introduzione di un sistema efficiente per il riconoscimento di potenziali donatori

presuppone informazioni aggiornate per gli attori principali della struttura ospedaliera,

un’organizzazione attiva 24 ore su 24 e un sistema per il controllo della qualità.

Per sostenere l’applicazione della legge, il Comité National pour le Don d’Organes

(CNDO) ha deciso di pubblicare le presenti raccomandazioni, che dovrebbero facilitare il

riconoscimento di potenziali donatori di organi e tessuti all’interno degli ospedali.

B RIEPILOGO

Page 5: I MODULO I RICONOSCIMENTO E SEGNALAZIONE DEL DONATORE · 2 i pagina a prefazione 3 b riepilogo 4 c riconoscimento di un potenziale donatore 5 1. luogo del riconoscimento e del primo

5

I

2

11 LUOGO DEL RICONOSCIMENTO E DEL PRIMO

TRATTAMENTO

Il riconoscimento di paziente con danni cerebrali irreversibili che possono portare alla

morte avviene nell’unità presso cui è ricoverato (soprattutto pronto soccorso, medicina

interna, neurologia, neurochirurgia, pediatria ecc.).

Suddetti pazienti devono essere considerati e valutati come possibili donatori e trasfe-

riti di conseguenza nel reparto di terapia intensiva. Il trattamento medico intensivo è

indispensabile per permettere la donazione di organi e tessuti e venire a conoscenza

della volontà del defunto (o dei suoi parenti).

Tutti i medici coinvolti nelle unità sopracitate devono essere messi a conoscenza di

un’eventuale donazione di organi da parte di pazienti con danno cerebrale irreversibile

che potrebbe portare alla morte. I medici hanno il dovere di riconoscere questo tipo di

paziente e di richiederne il trasferimento nel reparto di terapia intensiva.

I criteri principali per il riconoscimento di un paziente, che in seguito a morte cerebrale

potrebbe essere considerato un potenziale donatore, sono:

Coma profondo (GCS≤8) e sospetto danno cerebrale irreversibile

Assenza di uno o più riflessi dei nervi cerebrali:

Midriasi fissa bilaterale

Assenza di riflessi cervico-oculari e vestibulo-oculari

Assenza di riflessi corneali

Assenza di riflessi tussigeni e di deglutizione

Assenza di reazioni cerebrali a stimoli dolorifici

Assenza di respirazione spontanea

Prognosi infausta

Assenza di totale controindicazioni assolute per la donazione

L’età avanzata non è un fattore pregiudicante. La donazione degli organi è ammessa

anche per i bambini con più di 28 giorni di vita (rispettivamente 44 settimane di età post-

mestruale).

PERIODO DI ATTESA FINO ALLA MORTE CEREBRALE

Nel caso di un paziente con un danno cerebrale particolarmente grave, giudicato irrever-

sibile, che si trovi in uno stato di coma profondo e non risponda ai trattamenti terapeutici,

si può attendere fino a 2 giorni prima di dichiarare la morte cerebrale nel contesto di una

donazione di organi. In base alla direttive dell’Accademia Svizzera delle Scienze Medi-

che (ASSM), nel contesto di un trapianto di organi, le misure per il mantenimento degli

organi possono essere praticate prima della constatazione della morte per una durata

massima di 2 giorni e dopo la constatazione della morte cerebrale possono essere con-

tinuate per un periodo massimo di 72 ore. Scaduto tale termine il paziente è escluso

dalla donazione.

C RICONOSCIMENTO DI UN POTENZIALE

DONATORE

Page 6: I MODULO I RICONOSCIMENTO E SEGNALAZIONE DEL DONATORE · 2 i pagina a prefazione 3 b riepilogo 4 c riconoscimento di un potenziale donatore 5 1. luogo del riconoscimento e del primo

6

I 3

4

TRATTAMENTI MEDICI PREPARATORI

Ai pazienti con una prognosi infausta non deve essere garantita la conservazione o il

ripristino delle funzioni vitali ma il diritto ad una “morte dignitosa”. In questa situazione

sono ammesse misure mediche preparatorie nel rispetto delle disposizioni della legge

sui trapianti.

Se possibile, si dovrebbe conoscere in anticipo la volontà del paziente. La presunta vo-

lontà del paziente sulla donazione degli organi può essere discussa con il rappresentan-

te legale o i parenti non appena viene confermata la prognosi infausta e il trattamento

medico è convertito in terapia palliativa e, nel caso della donazione di organi, in terapia

per il mantenimento degli organi. I colloqui sulla sospensione dei trattamenti medici, la

comunicazione della morte cerebrale e le domande sulla donazione di organi devono

avvenire in separata sede. La comunicazione della presunta volontà del paziente, le

informazioni sulla donazione di organi e le misure mediche preparatorie possono aver

luogo prima dell’accertamento della morte cerebrale ma indipendentemente da questa e

dopo aver fornito informazioni sulla sospensione dei trattamenti medici (direttive

dell’ASSM). Se il colloquio su un’eventuale donazione di organi è avvenuto con largo

anticipo, il rischio di un rifiuto è più elevato rispetto a un colloquio successivo.

In una situazione ideale, il paziente si pronuncia in precedenza sulla donazione di organi

e sui trattamenti per il mantenimento degli stessi (ad esempio tramite la tessera del do-

natore). Se ciò non fosse possibile, i parenti che dovranno acconsentire alla donazione

degli organi e ai trattamenti per il mantenimento degli organi devono chiarire la volontà

presunta del paziente.

I parenti devono tenere conto della presunta volontà del paziente che prevale sulla pro-

pria. Ai sensi della legge sui trapianti sono considerati parenti le seguenti persone, elen-

cate in ordine di importanza:

1. il coniuge o convivente

2. figli, genitori o fratelli

3. nonni e zii

4. altri parenti prossimi.

L’espianto di organi e di tessuti è vietato se i parenti non si dichiarano a favore. Quanto

appena specificato vale anche in mancanza del rappresentante autorizzato dal paziente

o se la persona autorizzata alla rappresentanza non può essere contattata tempestiva-

mente.

Per supportare i parenti in questa difficile scelta, è necessario che vengano fornite loro

informazioni esaustive e chiare su tutte le fasi del processo di donazione, incluse le in-

formazioni sui trattamenti per il mantenimento degli organi e sulla loro importanza per la

riuscita del trapianto. Se dal colloquio si evince che il paziente probabilmente non avreb-

be acconsentito ai trattamenti per il mantenimento degli organi, si deve rinunciare ai

trattamenti anche se i parenti concordano sulla donazione.

In caso di morte per cause innaturali, le autorità giuridiche devono essere informate in

base alla procedura cantonale vigente per ottenere il permesso all’espianto di organi.

CAUSE DELLA MORTE CEREBRALE

Le seguenti patologie possono determinare la morte cerebrale e la donazioni di organi

(incidenza in ordine decrescente):

Colpo apoplettico (a questo gruppo appartengono l’emorragia intracranica e l’attacco

Page 7: I MODULO I RICONOSCIMENTO E SEGNALAZIONE DEL DONATORE · 2 i pagina a prefazione 3 b riepilogo 4 c riconoscimento di un potenziale donatore 5 1. luogo del riconoscimento e del primo

7

I

5

ischemico)

Trauma craniocerebrale

Anossia cerebrale (in caso di arresto cardiocircolatorio, annegamento, impiccagione,

morte infantile improvvisa ecc.)

Altre patologie cerebrali (tumore cerebrale primitivo, meningoencefalite)

La morte cerebrale può subentrare anche a causa dell’insorgenza di un effetto massa

e/o di un edema cerebrale che possono compromettere irreversibilmente tutte le fun-

zioni cerebrali, incluse quelle del tronco encefalico (erniazione), in seguito alla manca-

ta irrorazione sanguigna del cervello.

PATHWAY PER LA DONAZIONE DI ORGANI DOPO LA MOR-

TE CEREBRALE

La donazione di organi è possibile se tutte le funzioni del cervello incluse quelle del tron-

co cerebrale sono totalmente e irreversibilmente compromesse a causa di un danno

cerebrale primario e se è stata diagnosticata la morte cerebrale. Vale la regola del dona-

tore morto: un paziente può diventare donatore solo dopo la morte e l’espianto di organi

non deve essere la causa della morte del paziente.

Il metodo per la diagnosi della morte cerebrale deve rispettare rigorosamente le direttive

dell’ASSM. Dal 2011 la diagnosi di morte cerebrale può essere effettuata mediante un

esame clinico (eccetto per i bambini al di sotto dei 12 mesi) eseguito da due medici qua-

lificati. Uno dei due medici non deve essere coinvolto nel trattamento clinico del paziente

(per gli adulti i medici saranno specialisti in neurologia o medicina intensiva, per i bambi-

ni specialisti in medicina intensiva o neuropediatria). La diagnosi di morte cerebrale può

avvenire solo a determinate condizioni (ad esempio la valutazione clinica non può esse-

re effettuata a causa di un trauma facciale con eziologia non chiara) mediante diagnosti-

ca per immagini che accerti l’interruzione dell’irrorazione sanguigna del cervello.

Possibile donatore:

Trattasi di un paziente intubato, non sedato e in stato di coma profondo (GCS≤8), che

presenta una lesione o una patologia primaria al cervello.

Donatore potenziale:

Trattasi di paziente intubato che presenta probabilmente i criteri clinici necessari per

effettuare la diagnosi di morte cerebrale.

Donatore qualificato:

Trattasi di paziente che dal punto di vista medico può essere preso in considerazione

per la donazione di organi e di cui è stata diagnosticata la morte cerebrale in base alla

direttive dell’ASSM.

Donatore effettivo:

Trattasi di un donatore qualificato che ha acconsentito alla donazione di organi e a cui è

stata praticata almeno un’incisione chirurgica per effettuare l’espianto di organi o a cui è

stato prelevato almeno un organo per l’espianto.

Donatore utilizzato:

Trattasi di un donatore effettivo dal quale è stato prelevato e utilizzato almeno un organo.

Page 8: I MODULO I RICONOSCIMENTO E SEGNALAZIONE DEL DONATORE · 2 i pagina a prefazione 3 b riepilogo 4 c riconoscimento di un potenziale donatore 5 1. luogo del riconoscimento e del primo

8

I ASPETTI ORGANIZZATIVI

Definizione dei ruoli e delle responsabilità del personale medico che assiste il potenziale

donatore:

Ruolo del medico

Riconosce il potenziale donatore.

Ricovera il potenziale donatore nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale.

Dispone i trattamenti medici per il mantenimento degli organi in base alle raccomanda-

zioni della Swiss Donation Pathway.

Informa i parenti sulla gravità della condizione clinica del paziente e sull’imminente

sospensione dei trattamenti terapeutici.

Si assicura che i parenti comprendano la gravità e l’irreversibilità della situazione clini-

ca.

Mette a conoscenza i parenti della presunta volontà del paziente informandoli sulla

possibilità di donare gli organi e sui trattamenti medici preparatori (a seconda della si-

tuazione, il colloquio può avere luogo prima dell’accertamento della morte cerebrale ma

indipendentemente dall’informazione sulla sospensione dei trattamenti terapeutici).

Chiarisce l’idoneità medica alla donazione.

Effettua la diagnosi di morte cerebrale in base alle direttive dell’ASSM.

Informa i parenti della morte del paziente; se non è già avvenuto in precedenza, pone

la domanda sulla donazione degli organi in un colloquio separato.

In base alla situazione, il colloquio con i parenti/la raccolta del consenso può avvenire

anche prima della diagnosi di morte cerebrale.

Documenta la diagnosi di morte cerebrale e il consenso alla donazione degli organi.

In caso di morte innaturale informa le autorità giuridiche competenti per l’espianto di

organi in base alla procedura cantonale (in caso di rifiuto contattare Swisstransplant).

Segnala il donatore qualificato così come previsto dall’organizzazione dell’ospedale o

al network di donazione (cfr. capitolo D):

Presso il coordinatore dell’espianto e del trapianto;

Presso Swisstransplant.

Informa, assiste e supporta la famiglia durante l’intero processo di donazione degli

organi.

Dopo l’espianto di organi cura gli interessi del defunto e quindi della salma così come

previsto per tutti i deceduti nel reparto di terapia intensiva (esposizione del feretro, for-

malità ecc.).

Ruolo del personale di assistenza ospedaliera

Rispetta le direttive sui trattamenti medici per il mantenimento degli organi.

Avverte il medico competente in caso di instabilità clinica.

Partecipa a tutti i colloqui con i parenti e, se è necessario, avverte questi ultimi della

gravità della situazione clinica del paziente e della sospensione dei trattamenti tera-

peutici, comunica la presunta volontà del pazienti e riceve il consenso alla donazione.

Informa, assiste e supporta la famiglia durante l’intero processo di donazione.

Dopo l’espianto di organi cura gli interessi del defunto e quindi della salma così come

previsto per tutti i deceduti nel reparto di terapia intensiva (esposizione del feretro, for-

malità ecc.).

Ruolo del coordinatore dell’espianto e del trapianto

(in base all’organizzazione dei diversi network le mansioni sotto elencate possono esse-

re svolte anche da un coordinatore della donazione locale o dall’equipe di medici e assi-

stenti del reparto di terapia intensiva)

Risponde alle domande del personale di assistenza ospedaliera.

Supervisiona il processo del donatore qualificato.

Trasmette i dati a Swisstransplant (criteri di idoneità alla donazione).

Informa l’equipe di medici e il personale sulle varie fasi del processo.

Supporta la famiglia.

Page 9: I MODULO I RICONOSCIMENTO E SEGNALAZIONE DEL DONATORE · 2 i pagina a prefazione 3 b riepilogo 4 c riconoscimento di un potenziale donatore 5 1. luogo del riconoscimento e del primo

9

I 6

VALUTAZIONE DELL’IDONEITÀ ALLA DONAZIONE O

DELL’ESCLUSIONE DALLA DONAZIONE

Si consiglia di prendere in considerazione tutti i pazienti di cui è stata dichiarata la morte

cerebrale, indipendentemente dall’età, e di segnalarli a Swisstransplant e al coordinatore

dell’espianto e del trapianto per poterne valutare l’idoneità medica alla donazione di

organi e tessuti. A Swisstransplant, il servizio nazionale di attribuzione incaricato

dall’UFSP, spetta decide se il donatore è idoneo o meno all‘espianto di organi. Swis-

stransplant, il servizio nazionale di attribuzione incaricato dall’UFSP, decide in via defini-

tiva se un paziente è idoneo o meno alla donazione di organi e tessuti.

CONTROINDICAZIONI ASSOLUTE ALLA DONAZIONE DI ORGANI

Grave infezione sistemica non controllabile o infezione di origine sconosciuta

Infezione con virus della rabbia

Tubercolosi attiva

Malattia da prioni

Patologia degenerativa del sistema nervoso centrale di origine sconosciuta

Tumore, indipendentemente dal luogo di infestazione, eccetto:

Tumore primario del sistema nervoso centrale non in metastasi

Carcinoma primario basocellulare della pelle

Cancro della cervice uterina

Tumore maligno senza recidiva dopo cinque anni

Neonati con meno di 28 giorni rispettivamente nel periodo post-mestruale inferiore a 44

settimane.

In caso di dubbi contattare Swisstransplant 058 123 80 40

CONTROINDICAZIONI PER LA DONAZIONE DI ORGANI

HIV (in base allo stato del ricevente)

Epatite C (in base allo stato del ricevente)

Epatite B con HBsAg (in base allo stato del ricevente)

Anemia aplastica, agranulocitosi, emofilia

In determinate condizioni la donazione è possibile!

Contattare Swisstransplant: 058 123 80 40

SITUAZIONI PARTICOLARI

Emorragia cerebrale

Se il donatore presenta un’emorragia cerebrale, deve essere appurata la causa

dell’emorragia, soprattutto se si sospetta un tumore; in questo caso devono essere

escluse le metastasi (diagnosi differenziale: tumore cerebrale primario).

Stato precanceroso

Se è stato evidenziato uno stato precanceroso, è importante conoscere la diagnosi isto-

logica, la stadiazione, il piano terapeutico e i trattamenti successivi.

Non rappresenta invece una controindicazione per la donazione di organi un tumore

maligno curato e senza recidive da cinque anni. Quanto appena specificato vale anche

per il carcinoma basocellulare della pelle e per il cancro della cervice uterina.

Swisstransplant valuterà individualmente le situazioni appena descritte tenendo conto, a

seconda del tipo di tumore, del rischio di metastasi tardive. Durante l’espianto si indivi-

dua il tumore mediante biopsia dei linfonodi, ultrasuonoterapia perioperatoria degli orga-

ni espiantati e a volte con l’autopsia totale prima del trapianto.

Page 10: I MODULO I RICONOSCIMENTO E SEGNALAZIONE DEL DONATORE · 2 i pagina a prefazione 3 b riepilogo 4 c riconoscimento di un potenziale donatore 5 1. luogo del riconoscimento e del primo

10

I

Aspetti pratici della valutazione di un donatore

Quando si valuta l’idoneità alla donazione è necessario individuare eventuali patologie

che comprometterebbero la donazione. In particolare 4 sono le patologie da individuare,

connesse al rischio di contagio della malattia da prioni, del virus dell’HIV, del virus

dell’epatite B o del virus dell’epatite C. Sono inoltre necessari:

Anamnesi medica e sociale considerando i parenti del paziente, il medico curante

ecc.:

Patologia attuale

Infezione sistemica non controllata

Meningite virale

Patologia neurodegenerativa

Utilizzo di ormoni ipofisari di origine umana (GH), trapianto meninge

Somministrazione di fattori della coagulazione

Tumore

Malattia sistemica (malattia autoimmune, collagenasi)

Esposizione costante a sostanze tossiche

Pressione arteriosa elevata, diabete, affezione polmonare ostruttiva ecc.

Farmaci, tabacco, alcol

Comportamenti a rischio (droghe, comportamenti sessuali a rischio, piercing ecc.)

Sintomi generali: stanchezza, febbre, perdita di peso, sudorazione spontanea, nau-

sea ed emesi, diarrea continua

Esame obiettivo

Esame del sangue

7 DIAGNOSI DI MORTE CEREBRALE IN UN DONATORE CON

MANTENIMENTO DELLE FUNZIONI CARDIACHE

In base alla legge sui trapianti una persona può essere definita morta quando le funzioni

del cervello e del tronco cerebrale sono irreversibilmente compromesse.

La diagnosi di morte cerebrale deve essere effettuata considerando le direttive

dell’Accademia Svizzera delle Scienze Mediche.

Se la morte può essere ricondotta ad un danno primario del cervello, la diagnosi di morte

cerebrale può essere effettuata mediante un solo esame clinico (eccetto nei bambini al

di sotto dei 12 mesi). L’esame verrà effettuato da due medici qualificati a condizione che

uno dei due non sia direttamente coinvolto nel trattamento clinico del paziente (per gli

adulti si sceglieranno esperti in neurologia o di medicina intensiva, per i bambini medici

specializzati in medicina intensiva pediatrica o neuropediatria).

L’esame clinico per la diagnosi di morte cerebrale prevede le seguenti condizioni e fasi:

Condizioni:

Coma con cause note e danni strutturali documentati da procedure mediche basate

sull’imaging medicale

Temperatura corporea ≥ 35°C

Assenza di shock scompensato

Assenza di tracce residue di sedativi o sostanze tossiche

Esclusione di disturbi del metabolismo

Nel caso in cui queste condizioni non fossero soddisfatte, si dovrà procedere ad un

esame tecnico aggiuntivo per documentare la cessazione della perfusione cerebrale.

Fasi dell’esame clinico (i sette segni clinici):

Coma (GCS = 3), la cui causa è nota

Midriasi fissa bilaterale (pupille non reagenti alla luce)

Assenza di riflessi cervico-oculari e vestibulo-oculari

Assenza di riflessi cornali

Assenza di reazioni cerebrali a stimoli dolorifici

Page 11: I MODULO I RICONOSCIMENTO E SEGNALAZIONE DEL DONATORE · 2 i pagina a prefazione 3 b riepilogo 4 c riconoscimento di un potenziale donatore 5 1. luogo del riconoscimento e del primo

11

I

Assenza di riflessi tussigeni e di deglutizione

Assenza di respirazione spontanea

Esami tecnici aggiuntivi

Se l’eziologia del disturbo cerebrale non fosse chiara o non fosse possibile l’esame clini-

co per accertare le condizioni delle funzioni dei nervi cerebrali, la diagnosi di morte cere-

brale deve essere portata a termine con esami tecnici aggiuntivi. Scopo di questi esami

è confermare l’assenza di perfusione cerebrale alle seguenti condizioni:

1. Pressione sanguigna media ≥ 60 mm Hg negli adulti e nei bambini, almeno 45 mm

nei lattanti.

2. Esame effettuato da specialisti qualificati.

L’esame scelto dipende dall’immediata disponibilità dei medici specialisti e dall’impiego

in una particolare situazione clinica, e dovrà essere effettuato seguendo quest’ordine:

Ultrasuonoterapia transcranica

Tomografia assiale computerizzata

Tomografia a risonanza magnetica

Angiografia digitale a sottrazione

Per l’esecuzione di questa procedura medica e la documentazione dell’esame per accer-

tare la morte cerebrale, si prega di fare riferimento:

al documento messo a disposizione del vostro network di donatori e reperibile nel

vostro ospedale;

al documento “Direttive medico-etiche per accertare la morte in relazione ai trapianti di

organi” messo a disposizione dall’ASSM.

MOMENTO DEL DECESSO

Adulti

Se la morte cerebrale viene accertata da un solo esame clinico = momento in cui si

conclude l’esame clinico.

Se la morte cerebrale viene accertata da un esame clinico aggiuntivo = momento in cui

si conclude l’esame clinico aggiuntivo.

Lattanti fino a 12 mesi che hanno superato la fase neonatale

Se la morte cerebrale viene accertata da due esami clinici = momento in cui si conclude

il secondo esame clinico.

Se la morte cerebrale viene accertata da un esame clinico aggiuntivo = momento in cui

si conclude l’esame clinico aggiuntivo.

8 CONTATTO CON I PARENTI DI UN POTENZIALE

DONATORE

Con i parenti di un paziente con una grave lesione cerebrale è necessario stabilire un

contatto regolare e costante che deve essere impostato nel modo seguente:

1. Se è stata accertata la gravità della situazione, i parenti, mediante un colloquio, de-

vono essere informati che la prognosi è infausta e il trattamento medico inutile e che

dovrebbe essere presa in considerazione la sospensione dei trattamenti terapeutici.

In questa fase non si considera un’eventuale donazione di organi o di tessuti poiché i

colloqui sulla conversione della terapia in trattamento palliativo e quindi sui trattamen-

ti medici per il mantenimento degli organi e le informazioni sulla donazione degli or-

gani devono avvenire in separata sede.

2. L’accertamento della volontà potenziale del paziente, le informazioni sulla donazione

degli organi e sui trattamenti medici preparatori possono avere luogo prima

dell’accertamento della morte cerebrale ma indipendentemente dal colloquio sulla

Page 12: I MODULO I RICONOSCIMENTO E SEGNALAZIONE DEL DONATORE · 2 i pagina a prefazione 3 b riepilogo 4 c riconoscimento di un potenziale donatore 5 1. luogo del riconoscimento e del primo

12

I conversione dei trattamenti terapeutici. Ai parenti deve essere concesso il tempo ne-

cessario per accettarsi dell’irreversibilità della situazione clinica e per dare inizio al

processo di lutto, prima di riflettere sulla possibilità di donare gli organi.

3. La donazione di organi viene presa in considerazione solo dopo che i parenti sono

stati autorizzati a vedere i pazienti. Si deve stabilire se il paziente possiede la tessera

del donatore e si provvederà inoltre a rendere nota la presunta volontà del defunto

che prevale su quella dei parenti. Ai parenti si concede la possibilità di discutere la

questione con calma prima di prendere una decisione.

4. Il medico coinvolto deve fornire ai pazienti informazioni complete ed esaustive sulle

fasi del processo di donazione, incluse le informazioni sui trattamenti per il manteni-

mento degli organi e sulla loro importanza per la riuscita del trapianto. I colloqui de-

vono essere effettuati dallo stesso medico in presenza del personale che assiste il

paziente.

5. La diagnosi di morte cerebrale deve essere comunicata ai pazienti contemporanea-

mente al momento della morte. Il medico deve accertarsi che i parenti abbiano com-

preso che il paziente è morto lasciandogli il tempo necessario per congedarsi dal de-

funto.

6. Una volta accertata la presunta volontà del paziente e fornite le informazioni sulla

donazione degli organi e i trattamenti medici preparatori, l’autorizzazione all’espianto

deve essere protocollata.

7. In caso contrario l’accertamento della presunta volontà del paziente e le informazioni

sul processo di donazione devono avvenire considerando i punti da 2 a 4 delle fasi

descritte in precedenza; l’autorizzazione all’espianto deve essere protocollata.

8. Se viene dato il consenso all’espianto, i parenti dovranno essere aggiornati e suppor-

tati durante il processo di espianto.

9. I parenti devono avere il tempo sufficiente per congedarsi dal defunto. Su richiesta

può essere predisposta l’assistenza spirituale (cfr. capitolo E “Aspetti religiosi”).

L’esposizione del feretro dopo l’espianto di organi deve essere comunque proposta.

Se necessario, si deve offrire assistenza e supporto alla famiglia dopo l’espianto di

organi.

10. I parenti vengono informati degli organi espiantati e trapiantati. Deve essere inoltre

garantito l’anonimato del donatore e del ricevente (art. 59 della legge sui trapianti).

Dopo la procedura di espianto il coordinatore dell’espianto e del trapianto propone di

rimanere in contatto, in caso di necessità.

Si veda anche “Assistenza e informazione dei parenti “ a cura della Swiss Donation Pa-

thway, modulo V.

Page 13: I MODULO I RICONOSCIMENTO E SEGNALAZIONE DEL DONATORE · 2 i pagina a prefazione 3 b riepilogo 4 c riconoscimento di un potenziale donatore 5 1. luogo del riconoscimento e del primo

13

I

2

1 LINEA DIRETTA

Grazie alla linea diretta, i medici degli ospedali partner del network dispongono di un

numero telefonico unico che possono chiamare se si trovano di fronte ad un paziente

con gravi danni cerebrali o ad un potenziale donatore di organi e desiderano supporto e

informazioni sulla donazione di organi.

I referenti della linea diretta, a seconda del network, sono i pediatri di un reparto di tera-

pia intensiva, i coordinatori dell’espianto e del trapianto o i coordinatori di Swisstrans-

plant.

Network di Basilea: 061 265 25 25 (mediante il centralino della clinica universitaria)

Network di Berna: 031 632 83 95

Network DCA: 044 255 22 22

Network di Lucerna: 044 255 22 22 (mediante la linea diretta del network DCA)

Network PLDO: 079 553 34 00

Network di San Gallo: 071 494 11 11 (mediante il centralino dell’ospedale cantonale)

Swisstransplant: 058 123 80 40

TRASFERIMENTO DI UN POTENZIALE DONATORE IN UN ALTRO OSPEDALE

Se, a causa delle condizioni strutturali dell’ospedale, non è possibile effettuare l’espianto di organi, il medico dispone con il consenso dei parenti il trasferimento del paziente in un altro ospedale di riferimento. Sono ipotizzabili i seguenti casi:

I pazienti con gravi danni cerebrali vengono trasferiti in un ospedale di riferimento per

definire la terapia.

I pazienti con gravi danni cerebrali possono essere trasferiti in un ospedale di riferi-

mento per accertare l’irreversibilità e la gravità della situazione.

Si consiglia di diagnosticare la morte cerebrale in un ospedale di riferimento o in un

centro autorizzato all’espianto di organi per garantire che l’accertamento della morte

avvenga solo dopo il trasferimento del paziente.

Se possibile, la diagnosi di morte cerebrale deve essere effettuata prima del trasferi-

mento dal medico responsabile del potenziale donatore. Se invece in questa fase non

è stato presentato e firmato il certificato di morte, il paziente defunto non può essere

trasferito nell’ospedale scelto per l’espianto.

In base alla legge cantonale in vigore, il trasferimento accompagnato da un medico non

è più ammesso dopo l’accertamento della morte, motivo per cui l’accertamento della

morte cerebrale avviene nell’ospedale dell’espianto.

Il medico responsabile del paziente organizza il trasferimento. Per evitare spese aggiun-

tive per i parenti e gli ospedali, il trasferimento del donatore e il trasporto della salma nel

luogo di provenienza sono a carico di Swisstransplant.

D SEGNALAZIONE DI UN POTENZIALE

DONATORE

Page 14: I MODULO I RICONOSCIMENTO E SEGNALAZIONE DEL DONATORE · 2 i pagina a prefazione 3 b riepilogo 4 c riconoscimento di un potenziale donatore 5 1. luogo del riconoscimento e del primo

14

I 3

TRASFERIMENTO DI UN COORDINATORE NELL’OSPEDALE

DEL DONATORE PER VALUTARE IL DONATORE E PER AS-

SISTERE ALL’ESPIANTO DI ORGANI E TESSUTI

Gli ospedali scelti per l’espianto possono, per volontà del medico, richiedere in qualsiasi

momento il supporto del coordinatore di donazione proveniente da un altro ospedale o

presente in loco.

Deve essere compilata una checklist/SOAS e devono essere concordate con il coordina-

tore le procedure successive. Il coordinatore deve raccogliere le informazioni sul donato-

re e inserirle nel Swiss Organ Allocation System (SOAS) per permettere una valutazione

degli organi. Il coordinatore può essere presente in loco per offrire supporto alla famiglia

del donatore.

Si consiglia vivamente la presenza di un coordinatore di donazione affinché quest’ultimo

possa preparare il trasferimento del potenziale donatore dal reparto di terapia intensiva

in sala operatoria. La presenza di un coordinatore nella sala operatoria è essenziale per

assicurare il corretto svolgimento dell’espianto di organi e tessuti, la perfetta conserva-

zione al freddo degli organi e la preparazione al trasporto.

I coordinatori di donazione sono reperibili 24 ore su 24 mediante la linea diretta.

Page 15: I MODULO I RICONOSCIMENTO E SEGNALAZIONE DEL DONATORE · 2 i pagina a prefazione 3 b riepilogo 4 c riconoscimento di un potenziale donatore 5 1. luogo del riconoscimento e del primo

15

I

1 GRUPPO DI LAVORO

Dr. Philippe Eckert

Sig.ra Gwenola Eschenmoser

Dott.ssa Claudia-Paula Heidegger

Dott.ssa Corinne Leemann-Refondini

Sig.ra Diane Moretti

Sig.ra Caroline Spaight

2 GRUPPO DI ESPERTI

Composto dai membri del CNDO:

Prof. dott. med. Christoph Haberthür (Presidente)

PD dott. med Markus Béchir

Petra Bischoff

Corinne Delalay-Marti

Dott. med. Philippe Eckert

PD dott. med. Yvan Gasche

Eva Ghanfili

PD dott. med Franz Immer

Sandra Kugelmeier

Dott. med. Renato Lenherr

Dott. med. Roger Lussmann

Dott. med. Sven Mädler

Dott. med. Luca Martinolli

Diane Moretti

Stefan Regenscheit

Dott. med. Thomas Riedel

Dott. med. Kai Tisljar

Dott. med. Jan Wiegand

E AUTORI

Page 16: I MODULO I RICONOSCIMENTO E SEGNALAZIONE DEL DONATORE · 2 i pagina a prefazione 3 b riepilogo 4 c riconoscimento di un potenziale donatore 5 1. luogo del riconoscimento e del primo

16

I

Legge federale sul trapianto di organi, tessuti e cellule (Legge sui trapianti), SR 810.2

dell'8 ottobre 2004 (Stato 1° luglio 2007)

Ordinanza concernente il trapianto di organi, tessuti e cellule umani (Ordinanza sui tra-

pianti) del 16 marzo 2007 (Stato 1° gennaio 2013)

Direttive medico-etiche, Accertamento della morte nel contesto del trapianto di organi

(Stato 24 maggio 2011)

Safety, Quality and Ethical matters concerning Procurement, Storage and Transplanta-

tion, 2. Ausgabe, 2012

Pratique soignante et pratiques religieuses, Aumôneries des Hôpitaux Universitaires de

Genève, 8. Überarbeitete und korrigierte Ausgabe, Juni 2010

Murphy P. Timely dentification and Referral of Potential Organ Donors. NHS Blood &

Transplant, Midlands Collaborative, November 2012.

Opdam HM, Silvester W. Identifying the potential organ donor: an audit of hospital

deaths. Intensive Care Med (2004) 30:1390–1397.

Aoun S, Ramos E. Expanding the Donor Pool: Effect on Graft Outcome. Transplantation

Proceedings (1999) 31 : 3379–3382.

Lopez-Navidad A, Caballero F. For a rational approach to the critical points of the cada-

veric donation process. Transplantation Proceedings (2001), 33: 795-805.

F RIFERIMENTI

Page 17: I MODULO I RICONOSCIMENTO E SEGNALAZIONE DEL DONATORE · 2 i pagina a prefazione 3 b riepilogo 4 c riconoscimento di un potenziale donatore 5 1. luogo del riconoscimento e del primo

17

I

Data Versione Cambiamenti

Maggio 2014 1.0 Versione originale

G CAMBIAMENTI

Page 18: I MODULO I RICONOSCIMENTO E SEGNALAZIONE DEL DONATORE · 2 i pagina a prefazione 3 b riepilogo 4 c riconoscimento di un potenziale donatore 5 1. luogo del riconoscimento e del primo

18

I

ASPETTI RELIGIOSI

Si elencano qui di seguito le posizioni dei principali credo religiosi su argomenti quali

morte cerebrale, donazione di organi e trapianto di organi che devono essere rispettate:

Cattolicesimo

Donazione degli organi ammessa dal 1956

Approvazione, rito della sepoltura, corpo umano ≠ solo un essere biologico

Protestantesimo

Ammette la donazione degli organi

Rispetto, assistenza, corretta assegnazione degli organi

Ebraismo

Risurrezione vs. immortalità dell‘anima

La vita è sacra

Il corpo del defunto deve rimanere intatto e non può essere utilizzato per trarne van-

taggio

La vita come bene supremo giustifica la donazione e il trapianto di organi

Ortodossia

Riserve vs. trapianto: l’uomo è un’unità inscindibile di corpo e anima,

l’integrità fisica è necessaria per la resurrezione

Atteggiamento pragmatico: il trapianto ha un effetto positivo sulla vita

Islam

Dio dà e toglie la vita

Il rispetto dell’essere vivente viene prima del rispetto di un corpo defunto

La donazione degli organi è ammessa se sono assicurati rispetto e consenso e gli

organi espiantati non vengono adoperati a fini commerciali

Induismo

La vita è una strada infinita

Metamorfosi del corpo

Grande importanza alla carità: non si oppone alla donazione di organi perché aiuta gli

altri

Buddismo

Trasmigrazione dello spirito della persona morta (dopo tre giorni),

rinascita

Donazione degli organi “accettabile” se si considerano gli aspetti umanitari del tra-

pianto

H APPENDICE


Recommended