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La ChancePeriodico dell’Assistenza Tumori Alto Adige AgosTo 2011 | Nr. 2
Titolo titolo e titolo, poi titoloInfine titolo titolo titoloPag 16
L’assemblea sociale
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IMPRESSUM: LA CHANCE: Periodico gratuito per i soci dell'Assistenza Tumori Alto Adige. Editore: Assistenza Tumori Alto Adige, Via Tre Santi 1, 39100 Bolzano, Tel: 0471 28 33 48, Fax: 0471 28 82 82 ,e-mail: [email protected] Iscritta nel reg. prov. delle oragnizzazioni di volontariato Decr. n. 199/1.1-28.10.1997 Iscrizione al Tribunale di Bolzano N°3/2003 Direttrice: Dr. Nicole Dominique Steiner Segreteria: Assistenza Tumori Alto Adige Layout: Studio Mediamacs, Bolzano Stampa: Tipografia Athesia Druck Srl, Bolzano Prossima edizione: dicembre 2011
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Pagina 3 – 6 Seminare aiuto per raccogliere speranza L’assemblea sociale dell’Assitenza Tumori Alto Adige 7 - 9 L’Assistenza Tumori è una colonna portante - Primario Helmuth Amor
10 – 11 La mia seconda vita - Trovare una nuova qualità di vita
12 L’Assistenza Tumori da consultare - Da settembre 2010
13 – 17 E uno, e due e tre… - L’asta dei buoi di Pasqua a San Lorenzo
18 Cellule impazzite I testi della "terapia della scrittura" raccolti in un libro
19 Il Commento
19 Annuncio - Gita Sociale a Vipiteno
20-21 "Pronta ad affrontare tutto" - Il ritratto: Monica Marchi
22 Ragazzi per ragazzi - Concerto della scuola di musica di Nova Ponente a favore del Fondo Aiuto Bambini
22 - 23 Una testimonianza toccante - Lettera all'Assistenza Tumori Alta Pusteria
24 - 28 Dipingere è un toccasana per l'anima - Mostra itinerante con opere dei vari gruppi di pittura terapeutica
29 "Mai arrendersi" - La presidente della sezione Alta Pusteria – Ida Schacher - Baur
30 - 31 Correre per aiutare - 8. Corsa di Beneficenza della Val Pusteria 2011
32 - 33 Tre rose in un mazzo - L'iniziativa più efficace dell'Assitenza Tumori
34 – 40 Cosa succede nei circondari Pag. 31
Pag. 27
Pag. 13
Pag. 3
Altro che Anno del Volontario!
mancati. Quelli che sono venuti, sono sempre gli stessi. E non bastano per riempire tutta la sala. Veramente un quadro deludente. Alme-no io la vedo così. E se poi si dice qualcosa, la gente risponde: ma perché dobbiamo andare all'Assemblea Generale, va tutto bene. Significa che si partecipa soltanto quando c'è qualcosa da criticare? Non si potrebbe partecipare per dire: "Bello, va tutto bene!" Per conoscere per-sonalmente le persone che mettono al servizio dell'Assitenza Tumori il loro tempo prezioso? Un pomeriggio all'anno è poco in confronto a tutte quelle ore che ogni volontario durante l'anno ritaglia dal proprio tempo libero, dal tempo dedicato alla famiglia, dal suo lavoro. Anch'io ho due figlie e un marito. Ho un lavoro a tempo pieno. E sarei contenta di vedere che i soci non si interessano soltanto dei bonifici dell'Assitenza Tumori e delle feste, ma anche delle altre attività. Desidererei che i soci – si, Lei – meditassero qualche volta che non hanno solo diritti, ma anche doveri. E che tutto quello che riusciamo a fare, viene dal cuore. E che non è per nulla scontato. Ah sì, in aggiunta: l'anno
2011 è l'anno del volontario. Io non me ne sono accorta!.
30 anni di Assitenza Tumori. Un periodo lungo. Un periodo durante il quale sono stati raggiun-ti molti obiettivi. Da una piccola comunità sia-mo diventati una grande associazione che in Alto Adige ha un nome e un peso. Ma abbiamo deciso di festeggiare in piccolo. Ogni sezione farà le sue attività. Ed è bene che sia così. Il 17 dicembre, alla fine dell'anno di celebrazione, festeggeremo tutti insieme con una messa celebrata dal decano nel duomo di Bolzano.
A questo punto mi rimane solo di augurare a tutti Voi una splendida fine estate.
Vostra Renate Daporta JöchlerPresidente
Diciamolo chiaramente: il lavoro dell'Assitenza Tumori è possibile in gran parte grazie all'im-pegno dei tanti volontari che sacrificano per una buona causa non minuti, ma ore e ore del proprio tempo libero. E questo è un primo elemento. Il secondo: quello che fa l'Assitenza Tumori non è scontato. E sarebbe bello se venis-se apprezzato in modo adeguato. Nessuno tra quanti decidono di lavorare per un'associazio-ne che ha un preciso scopo sociale, lo fa perché si aspetta qualcosa in cambio. Però un piccolo riconoscimento, un "hai fatto bene", un "bravo", e perché no, anche un "grazie" danno forza e stimolo a fare e a dare ancora di più. Sincera-mente, io personalmente in questo momento ho un problema con la mia motivazione. Pren-diamo per esempio l'Assemblea generale pro-vinciale: ci siamo sforzati di preparare un pro-gramma leggero, non noioso. Niente discorsi interminabili, aridi e noiosi. Con un moderatore competente e abile come Arno Kompatscher. Ospiti interessanti come l'assessore provincia-le Richard Theiner o Martha Stocker. Peccato soltanto che i nostri soci - circa duemila - sono
ParliamonePARLIAMoNE
Renate Daporta JöchlerPresidente
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TemaTEMAL’assembLea sociaLe deLL’assitenza tumori aLto adigeL’ASSEMBLEA SoCIALE DELL’ASSITENzA TUMoRI ALTo ADIGE
Seminare aiuto per raccogliere speranzaL’assemblea sociale dell’Assitenza Tumori Alto Adige il 9 aprile a Bolzano
Dodici girasoli: ognuno un segno di speranza. I semi del girasole sono piccoli, ciascuno genera un fiore con stelo forte e fiore grande che porta tanti semi e si affaccia sempre al sole. Questa immagine piena di significati è stata scelta dall’Assitenza Tumori per l’assemblea sociale del 9 aprile scorso a Bolzano. Prima di andare a casa ogni socio ha ricevuto un pacchettino con semi di girasole in regalo…
Modifica di qualche comma dello statuto, una retrospettiva sui
trent’anni dalla fondazione e come ogni anno l’approvazione del bilancio – questi erano i punti cardine dell’ordine del gior-no. ospite d’onore l’assessore alla Sanità, Richard Theiner. Il dottor Amor che segue l’attività dell’Assistenza Tumori dalla prima ora, ha avuto il compito della retrospettiva. Presenti 270 soci ordinari, 18 soci promotori e il consiglio centrale al completo. Vice-pre-sidente dell’assemblea era Martha Stocker.
A suo agio e affascinante come un enter-tainer, simpatico, competente e molto atten-to nel far passare in fretta le parti, diciamo così, prolisse del programma, si è presentato Arnold Kompatscher, sindaco di Fié allo Sci-liar e presidente del Consorzio dei Comuni Altoatesini. A lui infatti era stato chiesto di presiedere e di moderare l’assemblea.
All’atto di nascita dell’associazione trent’anni fa, i soci fondatori non avreb-bero mai osato sognare quello che oggi è
l’Assistenza Tumori. Trent’anni passati in un attimo. E ora era necessario prorogare lo statuto dell’associazione per poter andare avanti. Una mera formalità – ma non pri-va di significato. Il prossimo appuntamento per una modifica di questa portata è infatti il 2050. Anche le altre due modifiche del-lo statuto sono state votate all’unanimità. Pura formalità.
Seminare aiuto per raccogliere speranza - questo il motto scelto per
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tutti i partner di cooperazione come per esempio Mamazone, o la Lega Tumori. Ma il ringraziamento più grande è andato a quelli che sono la vera anima dell’Assisten-za Tumori Alto Adige: i soci. "Senza di voi noi tutti non saremmo qui oggi!"
Manuel e Thomas hanno rallegrato l’as-semblea negli intermezzi tra un punto e l’altro dell’ordine del giorno con le loro fisarmoniche.
L’assembLea sociaLe deLL’assitenza tumori aLto adigeL’ASSEMBLEA SoCIALE DELL’ASSITENzA TUMoRI ALTo ADIGE
l‘assemblea. La presidente provinciale Re-nate Daporta Jöchler, ha sottolineato nel suo intervento quant’è importante per l’attività dell’associazione l’impegno dei tanti volontari. "Solo grazie a loro l' Assi-tenza Tumori è dappertutto. Un partner accanto, addirittura davanti alla porta di casa.
L’attività dei volontari assieme a quella dei collaboratori dipendenti, delle segre-
tarie, dei terapeuti e dei coordinatori si completano come in un grande puzzle. "E noi siamo molto fieri di questa ottima collborazione grazie alla quale i nostri fiori fioriscono sempre più a lungo!"
Prima di terminare, Daporta ha ringra-ziato tutti quelli che da anni sostengono e promuovono tutte le attività dell’Assi-stenza Tumori in Alto Adige. Prima di tut-ti l’assessore Theiner, l’ordine dei medici,
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Ha voluto intervenire per ultimo. Assessore provinciale Richard TheinerManuel e Thomas hanno provveduto a rallegrare l'atmosfera
"Prima del 18 dicembre 1981 ogni malato di tumore in Alto Adige era solo con se stesso… Auguro all'Assitenza Tumori soprattutto una cosa: trent’anni e trent’anni e altri trent’anni ancora!."
Primo Schönsberg, consigliere comunale Bolzano
Presidente Renate Daporta Jöchler
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ammette l’assessore, "ci sono sicuramente delle cose da migliorare. Mi rendo conto per esempio che ci sono ancora tempi d’attesa troppo lunghi, ma nel complesso penso possiamo essere contenti." Come dimostrato dall’atlante delle malattie tu-morali in provincia, l‘Alto Adige sarebbe nella media. "Ma come in tutti i paesi in-dustrializzati con una sempre più elevata aspettativa di vita, entro poco il tumore sarà la prima causa di morte anche da noi."
"La diagnosi è uno shock totale", così Theiner. "Da solo, senza una rete di medi-ci, psicologi, gruppi di auto-aiuto, persone con le stesse esperienze che ti capiscono, terapie che stimolano le forze autoguarenti del proprio organismo, diventa tutto molto più difficile." E quindi, sottolinea l’assesso-re, non si può mai essere abbastanza grati all’Assistenza Tumori per tutto quello che fa. Solo con i soldi tutto ciò che giorno per giorno i tanti volontari fanno,
L’assembLea sociaLe deLL’assitenza tumori aLto adige
L’ha chiesto di proposito: l’assessore Ri-chard Theiner voleva essere l’ultimo rela-tore della giornata. Vuol dire che è rimasto tutto il pomeriggio ad ascoltare gli altri. "In Alto Adige abbiamo un ottimo sistema sanitario che tanti ci invidiano. Un siste-ma sanitario, e questo è fondamentale per me, che dà le stesse opportunità a tutti." La perfezione non è umana e per quello,
L’ASSEMBLEA SoCIALE DELL’ASSITENzA TUMoRI ALTo ADIGE
Un pubblico molto attento
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Arno Kompatscher
"I nostri più sinceri complimenti per
l’amministrazione buona e trasparente."
Giuseppe Paulato,
Luca Palatiello, Norbert Alber
(collegio dei revisori):
Martha Stocker Consigliere comunale Primo Schönsberg
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TemaTEMA L’ASSEMBLEA SoCIALE DELL’ASSITENzA TUMoRI ALTo ADIGEL’assembLea sociaLe deLL’assitenza tumori aLto adige
non sarebbe mai possibile. "Insieme, la sa-nità pubblica e associazioni, come appunto l'Assitenza Tumori, diventano un punto di forza e riescono a trovare le risposte giuste per poter dare speranza ai malati."
Dopo il varo del bilancio i soci hanno avu-to la possibilità di intervenire con proposte, domande o critiche e poi si sono spostati tutti in terrazza, sul tetto della sede dell’As-sociazione Artigiani per condividere buffet e chiacchiere.
Un ottimo Team – Arno Kompatscher e Renate Daporta
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Il piacere dopo il "dovere"
"Ci sono tante associazioni di beneficenza, ma l'Assitenza Tumori resta qualcosa di particolare. Anche se in Alto Adige abbiamo un altissimo livello per quanto riguarda il servizio sanitario, per poter vivere con questa diagnosi ci vuole una rete che attraversa tutti gli ambiti della vita." Arno Kompatscher
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TemaTEMAL’assembLea sociaLe deLL’assitenza tumori aLto adigeL’ASSEMBLEA SoCIALE DELL’ASSITENzA TUMoRI ALTo ADIGE
pia, linfodrenaggio e ginnastica terapeuti-ca. Nel 1996 un altro passo fondamentale: l’accompagnamento psico-
La prima motivazione che ha portato alla fondazione dell'Assistenza Tu-
mori, è stata di tipo sociale, ricorda Amor. Il desiderio di aiutare i malati di tumore ad uscire dall’isolamento sociale causato dal-la malattia. Aiutare loro e i loro familiari a convivere con questa malattia e a supe-rarla. "Allora fuori dai reparti in ospedale non c’era assolutamente niente. Niente ginnastica di riabilitazione, niente linfo-drenaggio, niente ergoterapia… Insieme ai volontari Amor andava in Germania per comprare farmaci antitumorali che non erano ancora stati indrodotti in Italia. "Cose impensabili oggi, nell’epoca della globaliz-zazione e di internet."
I primi anni, dal 1982 al 1988, il primario li ricorda come gli anni della formazione. "I compiti dell’Assistenza Tumori erano me-no articolati di oggi. Si trattava perlopiù di raccogliere fondi tramite l’organizzazione di manifestazioni di beneficenza per poter sostenere i malati nella vita quotidiana e nel ritorno nella vita sociale. 1986 l'Assiten-za Tumori ha inaugurato la sede in Via Tre Santi a Bolzano. Nel 1989 poi un passo da gigante: il linfodrenaggio per i soci.
Nel 1993, ricorda Amor, è stato fondato il centro Salus, primo reparto riabilitativo per malati di tumore, con l’offerta di fisiotera-
Lui è stato presente sin dal primo momento. Un’attivista della prima ora. E la retrospettiva lo rende fiero ma anche un po’ melancolico. Quante cose fatte, quante battaglie. Helmuth Amor, il 18 dicembre 1981 era stato da poco nominato primario del reparto di Medicina 2 dell’ospedale di Bolzano.
L’Assistenza Tumori è una colonna portante Primario Helmuth Amor, socio della prima ora
Approvato all'unanimità
Helmuth Amor
Coordinatore Marcus Unterkircher
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"Quello che mi ha sempre colpito di più", ribadisce Helmuth Amor, "è stata la compassione delle persone malate, di chi era già un passo avanti verso chi si trovava all’inizio." L’empatia, il sentire la necessita di far vedere all’altro che non è da solo, il
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desiderio di aiutare chi condivide lo stesso destino. "Tutte qualità che ci si aspetta da un buon medico o che secondo me distin-guono un buon medico." E che, secondo Amor, fanno la differenza e che alla fine sono più persistenti ed efficaci che tutte le altre terapie messe insieme.
Proprio grazie all’offerta così vasta e va-ria dell’Assistenza Tumori, di questo è con-vinto l’ex-primario, grazie all’ergoterapia, ai gruppi di auto-aiuto, all’attività infor-mativa, alla pubblicità per la prevenzione e all’occuparsi dei pazienti anche negli angoli più remoti della provincia, grazie a tutto questo oggi è cambiato anche l’at-teggiamento dei pazienti. "Hanno trovato il coraggio di prendere la loro vita, e anche la loro malattia, nelle loro mani e così re-agiscono. E di tutto questo l'Assitenza Tu-mori e tutti quelli che fanno dell'Assitenza Tumori, possono essere molto fieri!"
logico delle persone malate di cancro. L’associazione cresce di anno in anno e guadagna sempre più peso, anche presso le istituzioni amministrative. Nel 1998 si decide di sostenere la ricerca presso l’isti-tuto ricerca tumori a Innsbruck.
L’ASSEMBLEA SoCIALE DELL’ASSITENzA TUMoRI ALTo ADIGEL’assembLea sociaLe deLL’assitenza tumori aLto adige
"Per il nostro fondo dei bambini,
impossibile trovare una madrina più
simpatica di Lucia Recchia! "
Renate Daporta Jöchler,
Presidente Provinciale
Martha Stocker - un ospite sempre gradita
Applauso per Lucia Recchia
"E‘ semplicemente incredibile quanto sia riuscita a creare l’Assistenza Tumori negli ultimi trent’anni in Alto
Adige."Martha Stocker,Donne nella SVP
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TemaTEMA
Le attività dell’Assistenza Tumori sono molto varie e portano un po’ di luce nel buio dal quale si sentono avvolti i malati dopo la diagnosi. Come un raggio di sole. Per simboleggiare tutto questo sono stati scelti dodici girasoli.
Dodici girasoli
Girasole 1 Servizi. Per esempio 1630 ore di linfodrenaggio per 438 soci
Girasole 2 Momenti conviviali. 1242 soci hanno partecipato alle diverse attività
Girasole 3 Prevenzione. Depliants e scuola dei pazienti
Girasole 4 Aiuti finanziari. 206.229,40 € per sussidi finanziari, ausili sanitari, parrucche, fondo per figli di genitori malati
Girasole 5 Cooperazione e sinergie con partner forti. Centro senologico Bressanone-Merano, Azienda Sanitaria, Fondazione Vital, Fondazione Lene Thun, Istituto di Ricerca dei Tumori Tirolese
Girasole 6 Donazioni. Manifestazioni di beneficenza, Una Rosa per la Vita
Girasole 7 – 12 Tutte le persone che fanno dell'Assitenza Tumori quello che è. Soci, volontari, collaboratori fissi, sponsor e donatori, i fondatori n
L’assembLea sociaLe deLL’assitenza tumori aLto adigeL’ASSEMBLEA SoCIALE DELL’ASSITENzA TUMoRI ALTo ADIGE
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TemaTEMA
Anton Huber lavora da anni con i malati di tumore. "L‘ esperienza
"sul campo"mi convince sempre più del fatto che i gruppi seguiti da un terapeuta alla fine funzionino meglio dei gruppi di auto-aiuto." Senza la guida di un professio-
nista si rischia di rimanere troppo attaccati al tema della malattia. "Il terapeuta inve-ce può aiutare a trovare soluzioni per le problematiche di relazione col mondo cir-costante, o con il partner, con la famiglia." La maggior parte di questi problemi era
già presente in forma latente prima della malattia, ed è quest'ultima a portarli in su-perficie. "Il terapeuta può aiutare a trovare una nuova e soddisfacente qualità di vita. Può dare una mano a costruirsi un modo per affrontare lo stress e vivere in modo coerente." Cose che non tutti riescono a realizzare da soli.
Un regolamento rigido per partecipare al gruppo
Il gruppo semi-aperto "La mia seconda vita" si incontra ogni terzo lunedì del mese dalle ore 14 alle 17. Cosa significa semi-aperto? "Prima di decidere se entrare nel gruppo o no uno deve partecipare almeno a tre incontri." Chi vuole uscire deve invece congedarsi. Per ogni seduta il partecipante deve contribuire con 15 €.
Per entrare nel gruppo si consiglia in ogni caso di aspettare che siano passati almeno tre mesi dalla diagnosi. "Prima si è troppo coinvolti in un vortice di eventi. operazione, visite, terapie ecc." Il gruppo gioca un ruolo molto importante nel raffor-zarsi a vicenda, spiega Huber. "Uno riesce ad esprimere quello che l’altro sente e non riesce o non vuole trasformare in parole. Nel gruppo si impara l’uno dall’altro e si impara a gestire quelli che altrimenti sono e restano dei tabù.
Una parte importante del lavoro di gruppo sono le tecniche di rilassamento e quelle creative, spiega lo psicologo. "Il rilassamento è fondamentale per rafforzare il sistema immunitario. La creatività inve-ce aiuta ad aprire le porte all’inconscio, a quello che teniamo nascosto dentro." L’e-sperienza quotidiana ha rafforzato Huber nella convinzione che alla fine i maggiori progressi si facciano proprio lavorando sulla creatività. "La psicologia ha dovuto combattere per anni per essere accettata
"Noi non parliamo di malattia, bensì di salute. E‘ questo il nostro tema!", sottolinea Anton Huber, onco-psicologo all’ospedale di Brunico. Da anni accompagna il gruppo "La mia seconda vita", nome che esprime un’esperienza condivisa da molti malati di tumore: dopo la malattia la vita cambia. Diventa una vita più cosciente. Una vita più intensa. Una seconda vita insomma.
La mia seconda vitaIl sostegno che può dare un gruppo di aiuto
PERCoRSo VERSo UNA PIù ALTA QUALITá DELLA VITAPercorso verso una Più alta qualitá della vita
Anton Huber
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TemaTEMAPERCoRSo VERSo UNA PIù ALTA QUALITá DELLA VITAPercorso verso una Più alta qualitá della vita
come scienza naturale. Ma non bisogna di-menticare che non è solo una scienza em-pirica, è anche una scienza umana." Nella psicologia non si fa molta strada con solo tabelle o statistiche
Meglio se sono in due a seguire un gruppo: uomo e donna
Dal 2002 Anton Huber segue il grup-po "La mia seconda vita" assieme ad una psico-oncologa di Innsbruck e in collabo-razione con l’Assistenza Tumori dell’Alto Adige. "In tutti i progetti che seguo, cerco sempre dei partner fuori dall’ospedale, e questo per evitare di essere troppo autore-ferenziali. Lo psicologo è poi convinto che sia ideale se un gruppo è seguito da due terapeuti, un uomo e una donna. "Aumen-ta il fatto di sentirsi protetti nel gruppo. ognuno dei due ha poi un altro punto di partenza, determinato dall’essere uomo o donna; se questi convergono è il massimo per il gruppo." Il gruppo (o meglio i gruppi perché continuano a cambiare) è compo-sto da un minimo di sette a un massimo di dieci partecipanti.
Per lo più si tratta di donne. Solo saltua-riamente si registra la presenza di un uo-mo. "Questo dipende soprattutto dall’ora-rio, gli uomini, infatti, in genere lavorano il pomeriggio", spiega Huber. "Ma anche dal fatto che un uomo, se seguito bene dalla moglie, non ha bisogno di altro. Le donne in genere sono degli ottimi onco-psicologi grazie alla loro capacità di empatia.
Sono quasi dieci anni che il gruppo esi-ste. Ci sono differenza tra allora e oggi? "I gruppi sono sempre molto dinamici, i temi sono gli stessi: la paura, lo shock. La ricerca di una nuova qualità di vita", so-stiene Huber. "Le persone invece, sì, loro sono diverse: Dieci anni fa erano molto più medico-dipendenti. oggi sono più critici, indagano di più, vogliono essere coinvolti nelle decisioni.
Non è raro che uno dei partecipanti del gruppo chiede anche una terapia persona-le. "Questo non è solo ammesso, è anche positivo per il gruppo." Un problema di base, e sicuramente anche uno dei fatto-ri di insorgenza della malattia è, secondo Huber, lo stress cronico, il "disturbo del secolo."
Un weekend con i familiari
ogni malato di tumore ha bisogno di cure psicologiche? "Assolutamente no", ri-badisce Anton Huber. "Solo un terzo delle
persone ne ha bisogno in modo regolare, un altro terzo solo sporadicamente e il ri-manente terzo per niente." ogni paziente viene invitato ad un incontro. Di solito lo psicologo capisce subito a quale gruppo appartiene l’interlocutore. "Nota bene: chi ha bisogna di sostegno da uno psicologo non è per questo una persona debole. Di-pende dal carattere. ogni persona reagisce in modo diverso", afferma Anton Huber.
Per tre giorni all’anno il gruppo "La mia seconda vita" si apre anche ai congiunti dei
partecipanti. "ogni anno passiamo un fine settimana lungo in un albergo con reparto wellness al quale sono invitati anche i fa-miliari." Un weekend fatto di rilassamento e di chiarimenti psicologici.
Già – i familiari. Un tema caro allo psi-cologo. Anche loro avrebbero bisogno di essere seguiti. ogni tanto addirittura più dei malati. "Ma per questo purtroppo non ci sono risorse", si rammarica Huber. "La malattia di un congiunto porta anche chi gli sta vicino ad una seconda vita!" n
Alla ricerca di "cosa mi fa bene"
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TemaTEMA
Chiaro. Pratico. Informativo. Concreto. Motivante. Un work in progress. Questo è il nuovo prontuario dell’Assistenza Tumori Alto Adige. Pensato come manuale, uno strumento per dare un aiuto a tutti i collaboratori dell’associazione, ai volontari e ai dipendenti.
IL NUoVo MANUALE DELL'ASSISTENzA TUMoRIIl nuovo manuale dell'assIstenza tumorI
È una specie di raccoglitore ad anelli con copertina rigida. Un modo per
far sì che le pagine fascicolate possono essere scambiate, tirate fuori e rimesse a posto a seconda dell’utilizzo. Il nuovo prontuario dell’Assistenza Tumori contiene informazioni sulla struttura dell’associazio-ne e sulle sue diverse attività. Chiaro nella grafica e con i fascicoli di diverso colore, in modo da poter trovare l’occorrente al primo sguardo. Un manuale utile per tutti coloro che, a diverso titolo. lavorano per l’associazione. Indispensabile per chi inizia e per quanti si addentrano nell‘universo dell'Assitenza Tumori.
Il prontuario è il frutto degli incontri di un gruppo di lavoro, che da settembre dello scorso anno si è incontrato ogni tre settimane, senza mai perdere un colpo. Il gruppo conta di concludere il progetto en-tro questo settembre, in modo da poterlo presentare in occasione della festa dei 30 anni dalla fondazione dell’Assistenza Tu-mori, che si terrà in autunno. Loro sono Ida Schacher Baur e Monika Hilpold, presidente e segretaria della sezione Alta Pusteria, il coordinatore Marcus Unterkircher e il coach Hannes Mur.
Al primo sguardo
Non è un ulteriore pezzo di burocrazia inutile, bensì un concreto aiuto per tutti
coloro che vogliono capire come funziona la macchina dell’Assistenza Tumori. Innan-zitutto Who is who – cioè tutte le persone delle singole sezioni e dei diversi organismi associativi. Con tanto di foto, numero di te-lefono, orario, indirizzo mail. Ma anche una descrizione accurata dei poteri e doveri dei vertici del sodalizio. Quali sono i compiti di una presidente di sezione? Che mansioni ha la segretaria? Cosa ci si deve aspettare dalla presidente provinciale? In più tantissimi in-dirizzi utili. Non solo dell’Assistenza Tumori, ma anche di uffici, delle altre organizzazio-ni nell’ambito del sociale, degli ospedali e degli ambulatori in tutta la provincia ecc.
Tramite questo prontuario si mira anche ad una standardizzazione delle attività dell'Assitenza Tumori in tutto l’Alto Adige. Un manuale di riferimento per tutte le in-combenze e i compiti dell’associazione. Per esempio come affrontare il primo colloquio con un nuovo socio. Che informazioni dare. Come si svolgerà il secondo incontro. Come si chiede il pagamento della quota sociale e come formulare una lettera di ringrazia-mento per una donazione o una lettera di condoglianze. Modelli per auguri, per richieste di sussidi finanziari o donazioni. Per dare un immagine più unitaria all'Assi-tenza Tumori.
Si trovano anche tutti gli aiuti che l’as-sociazione distribuisce ai soci. I sussidi
finanziari, aiuti per l’aquisto di parrucche o di reggiseni ortopedici. Di quali offerte godono i singoli settori quali la ginnastica riabilitativa, i gruppi di auto-aiuto o i gruppi di ergo-terapia, la disponibilità di ogni se-zione per l’attività sociale ecc.
Le basi di comunicazione, liste di controllo, modelli di ogni genere
Si trovano inoltre brevi spiegazioni dei principi di base dell‘ amministrazione e del-la leadership, della comunicazione diretta o telefonica, su come affrontare diverse situa-zioni. E poi informazioni pratiche: modelli per la fatturazione delle spese o le nozioni base per i casi di responsabilità civile.
Di grandissima utilità soprattutto per i vo-lontari con poca esperienza sono le liste di controllo, consigli su come organizzare una serata di beneficenza, come scrivere un fax o come redigere un programma annuale.
Ogni sezione è invitata a collaborare
Il coach Hannes Mur sottolinea: "Fonda-mentale per la riuscita di questo prontua-rio è la collaborazione di tutti i circondari. Tutti quanti sono chiamati a collaborare. ognuno può contribuire con proposte e idee. In questo senso questo prontuario è ideato come un "work in progress" e non sarà mai finito. ogni punto è circoscritto, se possibile, in una pagina. Le pagine sono numerate e distinte con colori diversi per ogni ambito.
Dunque, buona cooperazione a tutti! n
L’Assistenza Tumori da consultareIn elaborazione dal settembre 2010 - Presto in tutti i circondari
Il gruppo di lavoro
L'indice generale del prontuario. Entro breve sarà pronta anche la versione in italiano
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TemaTEMA
Un bue adulto pesa tra i 600 e i 1.000 chili. Gli allevatori prepara-
no questi giganti muscolosi dal carattere dolce come se fosse un concorso di bel-lezza per le miss. Sono legati uno accanto all’altro nella piazza davanti al capannone delle aste sotto il sole primaverile che scal-da già parecchio. Lavati, pettinati e con le code cotonate, aspettano quasi immobili il loro destino. Vanno all’asta e il prezzo dell’animale si determina a chilo. La carne di uno di questi giganti biondi con gli oc-chi scuri e il muso di velluto, vale anche 6 euro. Sempre al chilo, naturalmente. Walter
Hainz il battitore dell’asta, ripete i prezzi così velocemente, che un profano non ri-esce neppure a capire le singole cifre. "E uno e due e tre…" Zack – due anni di vita sui pascoli montani
Anche zack viene ancora pettinato e tirato a lucido prima di entrare nel capan-none. Hans Eichholzer gli sta cotonando la coda, lui lavora con i Seiwald. zack ha due anni e per essere un bue ha avuto una bel-la vita: tutte le estati a pascolare in monta-
gna. Nutrito solo di erbe fresche, di fiori e di fieno. Nascono così i famosi buoi della Val Casies, un sinonimo di qualità. Meglio non pensare a cosa li aspetta dopo l’asta.
Martha Feichter Erlacher, Ida Schacher e Hans Jud delle sezioni Bassa Pusteria e Alta Pusteria dell’Assistenza Tumori sono arriva-ti già di buon mattino a San Lorenzo, an-che se l’asta vera e propria inizia solo dopo mezzogiorno. Sono agitati come bambini prima del Natale. Quanto porterà il bue zack nelle casse dell’Assistenza Tumori? Ma devono pazientare. Intan-
E uno, e due e tre…L’asta dei buoi di Pasqua a San Lorenzo – 7.236 € per la sezione Val Pusteria
L’asta dei buoi di Pasqua a san Lorenzo L’ASTA DEI BUoI DI PASQUA A SAN LoRENzo
Ogni anno danno un bue in beneficenza. Loro sono i fratelli Ferdinand e Edmund Seiwald, di Casies, e allevare buoi è il loro mestiere. "Se va bene a noi, allora vogliamo aiutare anche chi è meno fortunato." Quest’anno hanno scelto come già nel 2008, l’Assistenza Tumori. E così all’asta annuale dei famosi buoi di Casies, il ricavo della vendita all’incanto di uno dei loro sette buoi, è andato alla sezione Val Pusteria. Zack, questo il nome dell’animale, ha fruttato la bella cifra di 7236 €.
Continua
TemaTEMA
to osservano zack e chiacchierano con i due generosi fra-telli Seiwald. ogni tanto controllano se l’asta dei buoi è cominciata. No non ancora. C’è ancora tempo per
una salsiccia e una birretta al banco fuori dal capannone delle aste.
Gli allevatori usano il tempo dell’attesa per parlare con i colleghi, come anche i macellai, i commercianti e gli albergatori che sono venuti per assicurarsi merce di prima qualità. Hanno già osservato tutti i buoi legati nel cortile e molto probabil-
mente ognuno di loro ha già scelto quale comprare. Accanto agli addetti ai lavori, tanto pubblico. Tra la folla si vedono tanti cappelli con fiori, molti vestiti tradiziona-li. Tanti uomini, poche donne. Accanto al banco delle bevande si trovano due ban-chetti con tutto ciò che occorre per l’alle-vamento: corde, pettini, cavezze, campa-nelli…
Un giro nell'anello
Hans Eichholuer cotona la coda del bueContrattazioni…
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Albergatori, commer-cianti e macellai, rap-presentanti di grosse catene di distribuzio-ne si riforniscono qui di carne di prima scelta. ognuno sta attento a non lasciarsi sfug-gire l’occasione di metter le mani sul bue scelto fuori, nel cortile.
gialla con un numero in mano. ogni tanto questa paletta si alza per un nanosecondo.
Movimenti quasi impercettibili. Ma non per Walter Hainz, che sa che ognuno di quei sussulti leggeri come il battito di una farfal-la significa un aumento di prezzo. "E uno, e due, e tre". Affare fatto. La sera lo vedrà andare a casa, inevitabilmente, senza voce.
Le palette in sù
Dentro il capannone le panche sono piene. Il pubblico, quasi tutto maschile, è stipato. Gli spettatori sono stretti uno ac-canto all’altro. Nelle prime file, in piedi o seduti, uomini che seguono con concen-trazione l’asta. Sono i potenziali acquirenti. ognuno di loro tiene una specie di paletta
Un evento da non perdere
Foto ricordo con l'Assessore provinciale Dolce tentazione per l'assessore Berger
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I donatori: Ferdinand e Edmund Seiwald
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Di colpo l’asta si interrompe. E’ arrivato Hans Berger. Tutte le teste si alzano in di-rezione della tribuna. Tutti vogliono sentire
cosa ha da dire l’assessore per l’agricoltura e il primo contadino in Alto Adige.
Tre buoi in beneficenza
Quello che dice, piace. "Sono conten-to ogni volta che vengo qui e vedo tutta questa gente", dice Berger. "Qui non si radunano solo gli acquirenti, ma il futuro
dell’agricoltura dell’Alto Adige." E l’assesso-re non dimentica neanche di menzionare che questa manifestazione ha anche uno scopo benefico. Sono ben tre i buoi, il cui ricavato andrà devoluto in beneficenza. Un bue va all’Assistenza per bambini ma-lati di tumore, uno ad una giovane vedova della Val Sarentino e uno, zack appunto, all’Assistenza Tumori Alto Adige. Un lungo
Questo mi mancaKlaus, Andreas e Ronzi si divertono
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Padre e figlioAggiudicato!
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dirndl o, perché no, anche con i panta-loni tipici in pelle. Giovani rampanti col vestito tra-dizionale, fiori al cappel-lo. Contadini e allevatori. Una festa per il Sudti-rolo rurale. Una festa per l’Assistenza Tumori. Grazie! n
ne. Pochi minuti. Qualche "E uno, e due, e…" e poi, l’abbiamo detto, zack porta all'Assitenza Tumori più di 7.000 €. Urrà! Martha, Ida e Hans si abbracciano.
L’asta dei buoi di Pasqua è ogni anno un avvenimento per piccoli e grandi, giovani e vecchi. Maschietti vestiti con Lederho-sen e capello di feltro, alcune ragazze col
applauso segue le parole dell’assessore. Un foto ricordo con Martha, Ida e Hans, un assaggio di Krapfen, preparato dalle contadine di Casies e via, al prossimo ap-puntamento.
L’asta intanto continua. Ida, Martha e Hans girano la testa: arriva lui. zack entra nell’arena di sabbia al centro del capanno-
Uomini con fascinoTutto sotto controllo
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La lunga attesa Arriverà anche il loro turno Edmund e Ferdinand Seiwald
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TemaTEMA IL LIBRo "CELLULE IMPAzzITE"Il l Ibro "Cellule ImpazzIte"
Questa pratica si chiama biblio-terapia, terapia della scrittura.
Il gruppo viene accompagnato dallo psi-
cologo Anton Huber e dalla giornalista e biblio-terapeuta Michaela Falkensteiner. "Nel laboratorio terapeutico di scrittura i
partecipanti imparano a crescere con le lo-ro esperienze di malattia e a gestire i pro-pri sentimenti in modo creativo" dichiara Michaela Falkensteiner. Questo laboratorio non vuole trasformare i pazienti in scritto-ri, ma vuole, attraverso la scrittura, aprire una strada a livello psicologico.
Astrid Fleischmann, che ha curato il progetto per la casa editrice Athesia, è impressionata da come nei testi si per-cepisca una vasta gamma di sentimenti come coraggio, speranza, fiducia, gioia, gratitudine, capacità di sognare e quanta forza e energia venga trasmessa al letto-re. La pubblicazione è resa possibile grazie all'aiuto di sponsor pubblici e privati.
Il libro è stato presentato il 10 giugno scorso con una lettura pubblica, molto coinvolgente, al Raiffeisen Forum di Bru-nico. Accompagnata da batteria, pianofor-te e contrabasso, l'attrice Brigitte Knapp, nativa di Casteldarne, ha portato in scena alcuni testi del libro.
Il pubblico del Raiffeisen Forum, per l'occasione strapieno, si è dimostrato tanto entusiasta quanto coinvolto e profonda-mente colpito dai testi in forma di poesie, brevi pensieri, ricordi e giochi di parole. Testi che si rivelavano immediatamente come autentici, in parte autobiografici, poetici, ironici, profondi, religiosi, devoti, riflessivi e persino umoristici.
Una veste grafica molto azzeccata e "lo sguardo speciale per il dettaglio" del fotografo Werner Denicolò completano il libro. Titolo:
"Verrueckte zellen", casa editrice Athesia, € 14,90.www.athesiabuch.it. n
Dal febbraio 2006 un gruppo di malati di tumore, assieme ai loro parenti e ad altri malati cronici, si incontra regolarmente per esternare, attraverso la scrittura, i propri pensieri, sentimenti, paure e sogni. Una selezione di questi testi è stata pubblicata con il titolo "Verrueckte Zellen" (Cellule impazzite).
Cellule impazziteI testi della "terapia della scrittura" raccolti in un libro
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TemaTEMA
Non c’è perché non è possibile af-frontare ogni volta un tema in
modo tale da arrivare ad un’edizione mo-nografica. Ma non solo. Non c’è, perché questa edizione de La Chance rispecchia quello che effettivamente è l’Assistenza Tumori, l'Assitenza Tumori. Questa Chance è un guazzabuglio, un pot-pourri di tema-tiche molto diverse l’una dall’altra. Questa Chance è colorata, un puzzle, un mix come lo è anche l’associazione. Informazioni. De-stini. Divertimento. Comunità. Tante foto. Momenti di vita.
La lettera di Leon Mike è un documento che da un lato commuove da quanto tocca il cuore, dall’altro è una testimonianza stra-ordinaria di speranza e la prova quanto con-creto sia l’aiuto dell’Assistenza Tumori. La Krebhshilfe è un universo fatto di centinaia di storie individuali. Diverse l’una dall’altra ma anche legate l’una all’altra. Anche chi
non vive la parte conviviale dell’Assistenza Tumori, può partecipare alla vita degli altri, può sentire che si tratta di una comunità di destino. Anche solo leggendo La Chance. Dà forza anche questo. Il non sentirsi soli con il proprio destino, le paure, i dubbi, i problemi piccoli e grandi correlati alla malattia.
L’assemblea sociale di aprile: ogni anno è l’occasione per fare il punto della situazio-ne. Sarebbe bello se più soci sfruttassero quest’occasione per ringraziare, per dimo-strare con la loro presenza che apprezzano l’impegno delle tante persone che rendono possibile il lavoro dell’associazione. E anche per sbirciare, almeno una volta all’anno, oltre il recinto della propria sezione per vedere cosa fanno gli altri. Non farebbe male. Anzi!
La corsa di beneficenza in Val Pusteria: un evento fantastico! Atleti, giovani e vecchi, bambini – tutti che corrono per una buona causa. Quanto mi spiace non aver potuto
partecipare anch’io a causa di una festa di famiglia in Germania. Ma l’anno prossimo ci sarò. Sicuro. Anche Lucia Recchia, sciatrice e simpaticissima madrina della fondazione per bambini di genitori malati, ha già pro-messo che tornerà e che porterà anche l’an-no prossimo una o un collega della squadra nazionale di sci. Quest’anno ha corso con lei Johanna Schnarf.
Bene, e cos’altro ancora? Quando avrete questa edizione de La Chance tra le ma-ni, l’estate sarà quasi passata. In autunno si festeggiano i trent’anni dalla fondazio-ne dell’Assistenza Tumori Alto Adige. Chi avrebbe mai pensato nel 1981 che questa associazione un giorno sarebbe diventata così grande e così importante? Ma questo sarà uno dei temi della prossima Chance!!Vi auguro una bellissima fine d‘estate.
Nicole Dominique Steiner
Non cercate il filo rosso o il tema conduttore di questa edizione. Non c’è!
Il Commento
Dr. Nicole Dominique SteinerDirettrice
IL CoMMENToIl commento
Quando: Giovedì, 22 settembreDove: a Vipiteno e Masseria vici-
no a RacinesProgramma: Santa Messa a Vipiteno Pranzo nel ristorante Hotel
"Schneeberg" di Masseria Piacevole pomeriggio in
compagnia
22.09.11 – Gita Sociale a Vipiteno Importante!
Costi: 20 € per soci/ 30 € per per-sone accompagnatrici
Prenotazioni: entro e non oltre il 9 set-tembre in tutti gli uffici dei circondari-sezioni
Informazioni: presso gli uffici dell'Assi-stenza Tumori
Attenzione:
Non verrà emessa
alcuna circolare!
TemaTEMA IL RITRAT To: MoNICA MARCHIIl r Itrat to: MonIca MarchI
È una cosa alla quale non pensi mai. Ce l’hanno gli altri. Nessun altro
caso in famiglia. Astemia da sempre, non fumatrice, una figlia, l’unico vizio il trop-po lavoro. E poi… Ma a Monica Marchi il mondo non è cascato addosso neppure nel momento in cui il medico le ha co-municato l'esito della biopsia. Anzi, la sua prima preoccupazione è stata quella di sostenere il marito e di pensare a sua figlia, allora sedicenne.
Monica è una persona attiva, abituata a decidere rapidamente, ad affrontare le cose in modo diretto. Una donna piccola di statu-ra ma con un carattere fortissimo. E quanto fosse forte davvero l'ha capito con la ma-lattia. Paura? "No, mai." Monica sorride e mi guarda diritta con i suoi occhi azzurrissimi. "Ho sempre pensato che potevo farcela, se riuscivo ad affrontare bene la situazione."
I primi giorni dopo la diagnosi sono sta-ti come un vortice. Decisioni da prendere
al volo. Il dottor Herbert Heidegger, pri-mario di Ginecologia a Merano, era pronto a partire per le vacanze. Mercoledì sera Monica ha deciso che non poteva perdere tempo e venerdì era sotto i ferri. Neanche il tempo di informarsi bene su quale tipo di operazione dovesse affrontare o quale ricostruzione scegliere. "Il dottor Heideg-ger mi ha chiesto: si fida di me? Vedrà che non se ne pentirà" E così è stato. "Un lavo-ro eccezionale. Tranne una sottile cicatrice a sinistra e un piccolo buco a destra non si vede niente." Si sente menomata nella sua femminilità? Monica, che è una don-na molto femminile: "No, e mai sentita, neanche per un momento."
"Ho dovuto dare conforto io ai parenti"
In ospedale ricorda la trafila delle visi-te. "Mi sono resa conto quanti amici ho. Tantissimi sono venuti a trovarmi." Anche i colleghi – Monica lavora nello studio di
un commercialista – sono venuti a trovarla tutti i giorni. I peggiori, per così dire, erano i parenti. "Tutti disperati, come se fossi già mezza nella fossa." Alla fine è stata Monica a dar loro conforto. Conserva un bellissimo ricordo di suo suocero Franco. "Non voleva disturbare. Veniva tutti i giorni a trovarmi, ma non è mai entrato in stanza, è sempre rimasto sulla porta."
Quarantadue anni e un’ecografia sospetta… mammografia, biopsia, medicina nucleare e poi il verdetto: tumore al seno sinistro con macchia sospetta nel destro. Monica Marchi non ha perso tempo. Due giorni dopo è stata operata; e dopo l'intervento sono arrivate 35 sedute di radioterapia. Tutto questo risale a un anno e mezzo fa. Oggi Monica è splendente, sorridente, serena – come sempre.
"Pronta ad affrontare tutto"Il ritratto: Monica Marchi
Anna
"La vita non è come una fiction in tv"Testimonianza di una figlia
"Io sono sempre stata tranquilla, perché ho visto quanto forte fosse mia madre." An-na è la figlia di Monica Marchi, oggi diciot-tenne. Una ragazza sulla soglia della vita da adulta. Come ricorda il momento della ma-lattia della mamma? "Subito subito mi sono preoccupata. Certo." Ma poi ha visto quanto serena e determinata era la mamma. "E ho anche capito che lei era la colonna portante della nostra famiglia. Il papà era già meno tranquillo. Lo vedevo triste." Per non parlare
dei parenti. Anna ricorda: "Sembravano già alle pompe funebri."
I mesi della malattia hanno avvicinato an-cora di più mamma e figlia. "Ci siamo risco-perte. Abbiamo sentito una forte solidarietà tra donne." Per se stessa Anna ha capito una cosa molto importante: "Ho capito che ci so-no limiti a tutto, che anche alla mia famiglia può succedere di tutto. La vita non è come una fiction della tv!"
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TemaTEMAIl r Itrat to: MonIca MarchIIL R ITRAT To: MoNICA MARCHI
ca e prevenuta. "Ma poi mi sono ricreduta. Una bella esperienza." Ne è bastata una. Il numero di telefono dello psicologo però ce l’ha. Non si sa mai.
oggi Monica Marchi si sente più serena di prima della malattia. "Il mio corpo mi ha dato uno stop. Mi ha fatto capire che così non potevo andare avanti." Infatti, già l’anno prima di ammalarsi si sentiva stanca. Lei ha accettato la lezione e ha rallentato. "Una volta mi prendevo carico di tutto. oggi riesco a lasciare andare." Si prende anche dei momenti per sé. Per la corsa per esempio. Tre volte la settimana. "Ho capito il valore della vita! Se guardo indietro, la malattia è stata un’esperienza positiva. Mi ha fatto crescere."
La malattia è stata anche un’occasione per riscoprire la fede. "Ho letto tanti libri sulle religioni." E senza essere negativa pensa comunque al dopo, a sistemare tutto. "Siamo nati per vivere e per morire; è questa la vita. E va bene così!" n
quando corre in mezzo alla campagna di Postal.
Anche il rapporto con il marito Luca si è ulteriormente rafforzato. "Ho capito il valore della mia meravigliosa famiglia." E una cosa le preme proprio: "ovunque so-no stata, mi hanno trattato benissimo, con grandissima professionalità. E per quanto riguarda il dottor Heidegger: lui è unico, una stella!"
"Non ci riesco proprio a pensare al peggio"
Monica è inserita in un programma di terapia complementare e come tutti ma-lati di tumore deve andare ogni due mesi a far controllare i marker. Ma neanche in quei momenti si sente preoccupata. "Mi sento pronta ad affrontare tutto e sono convinta che una soluzione a tutto si tro-verà sempre. Non riesco proprio a pensare al peggio. Vedo sempre il meglio." Ha fatto una seduta con lo psicologo. Molto scetti-
Dopo solo venti giorni Monica è torna-ta al lavoro. Splendida e sorridente come sempre. Un po’ più stanca. "Infatti, una co-sa che ho imparato dalla malattia, è che bisogna stare attenti a non esagerare. Le nostre forze non sono illimitate!"
Monica è stata fortunata. Il tumore è stato diagnosticato in fase iniziale. Nien-te chemioterapia quindi, ma 35 sedute di radioterapia alla Clinica Buonvicini a Bolza-no. Dopo la prima volta Monica è sempre andata da sola in macchina da Postal, dove abita. "Ho avuto un po’ di problemi che mi porto ancora dietro." Difficoltà ad inghiot-tire, scompensi all’esofago.
"La malattia mi ha fatto capire che nien-te è scontato", sottolinea Monica. "Prima prendevo tutto come normale, come dovu-to." Il lavoro che mi piaceva, il matrimonio felice, la figlia, che mi dava soddisfazioni, il successo… " oggi è attenta alle piccole cose, si rallegra delle piccolezze della vita quotidiana. Come vedere crescere le mele
"Ci siamo riscoperte a vicenda"
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TemaTEMA MUSICA PER UNA BUoNA CAUSAMusica per una buona causa
I bambini della locale scuola di musica si sono esibiti al canto e suonando
brani musicali in cui c'è stato spazio sia per gli strumenti solisti che per esecuzioni di gruppo. Accanto ai genitori, giustamente orgogliosi, la sala era gremita di parenti e amici. Ricco, di conseguenza, anche il ri-cavato destinato al Fondo Aiuto Bambini dell'Assistenza Tumori. "Un successo vera-mente straordinario" si è rallegrata Lucia, o Lucy, come viene chiamata dagli amici, la madrina del progetto partito un anno fa.
"I ragazzi sono stati semplicemente fantastici"
"Quando ho visto il programma lunghis-simo - ricorda Lucia - sinceramente mi sono spaventata un po' e pensavo che sarebbe durato un'eternità. Ma quando è finito, mi sono sorpresa per prima nel vedere quan-
to il tempo fosse volato. E' stata veramente una bel-lissima serata e i ragazzi sono stati semplicemente fantastici."
A Lucia Recchia sta molto a cuore il Fon-do Aiuto Bambini. "Anch'io ho fatto questa esperienza da bambina e perciò so benissi-mo che cosa significhi perdere così presto un genitore e soprattutto la madre." Lucia ha avuto la fortuna di poter riempire un po' questo vuoto con le sua intensa attività sportiva, ma non ha dimenticato nulla di quei momenti.
Una gara di sci per il Fondo Aiuto Bambini
oggi la sciatrice vorrebbe aiutare i bam-bini che non hanno questa fortuna. "So-
prattutto per i bambini con genitori malati è importante vivere in modo adeguato, provare emozioni belle, fare dello sport insieme ad altri bambini o fare musica o altre attività per il tempo libero." Troppo spesso in situazioni di emergenza si ri-sparmia proprio su queste cose. Per aiu-tare questi bambini, l'Assitenza Tumori ha istituito l'anno scorso il fondo per i figli di genitori malati di tumore.
La prossima primavera, rivela Lucia Rec-chia, ha già programmato un'azione par-ticolare per il suo fondo: una gara di sci a favore del Fondo Aiuto Bambini. n
Al concerto di fine corso, che ha avuto luogo a Nova Ponente il 7 giugno scorso, spettatrice d'eccezione è stata Lucia Recchia, sciatrice della nazionale e madrina del Fondo Aiuto Bambini dell'Assistenza Tumori. La serata è filata via liscia tra le note del fitto programma, e Lucia Recchia è rimasta sorpresa dall'alta qualità dell'esecuzione.
Ragazzi per ragazziConcerto della scuola di musica di Nova Ponente a favore del Fondo Aiuto Bambini
Leon Mike di Casies ha compiuto tre anni il 21 gennaio di quest'anno. E’ un bambino allegro che ride spesso e volentieri. Durante la corsa di beneficenza che si è tenuta in Val Pusteria il 28 maggio scorso, anche Leon Mike ha corso un piccolo pezzo di strada. Non è una cosa naturale per il piccolo ometto coraggioso. Quello che gli altri fanno con naturalezza, per lui è più che faticoso. All'età di tre mesi, a Leon Mike è stato diagnosticato un raro carcinoma dei noduli linfatici.
Una testimonianza toccanteLettera all'Assistenza Tumori Alta Pusterial
Chemioterapia, iniezioni e fisioterapia fanno parte della sua vita quotidiana. Sua
madre Stefanie lo aiuta in tutto e ha man-dato all'Assitenza Tumori questa lettera.
Una testimonianza toccante di coraggio, forza, speranza e amore. nd
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TemaTEMAUna testimonianza toccanteUNA TESTIMoNIANzA ToCCANTE
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PIT TURA TERAPEUTICApit tura terapeuticaTemaTEMA
La pittura terapeutica accompagna in modo creativo le persone malate
di tumore. Durante i corsi nascono quadri che esprimono quello che spesso non sia-mo in grado di esprime con le parole. Arte e creatività possono aiutare a diminuire il peso psicosociale di una malattia oncolo-gica e a ritrovare la via del ritorno alla vita.
La pittura terapeutica accompagnata è pensata per le persone che escono dalla malattia o che ne sono ancora completa-mente immersi. E’ una possibilità formida-bile di sfruttare la propria creatività come
La pittura terapeutica è uno dei tanti corsi che l'Assistenza Tumori Alto Adige offre in tutte le sue sezioni. I quadri che nascono durante questi corsi sono in giro per l’Alto Adige da aprile. La mostra itinerante è stata inaugurata con un'esposizione presso la sede dell’Assessorato alla Sanità con il titolo "Regenbogen – Arcobaleno". Altre esposizioni seguiranno in tutti gli ospedali dell'Alto Adige.
Dipingere è un balsamo per l'animaMostra itinerante con opere dei vari gruppi di pittura terapeutica
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PIT TURA TERAPEUTICApit tura terapeutica TemaTEMA
lato di tumore diventa così protagonista attivando energie psicologiche che posso-no stimolare la sua rigenerazione. La tela, inizialmente bianca, diventa una sfida e la creatività diventa un mezzo
fonte di energia: la pittura aiuta infatti a esprimere ed assimilare le proprie emozio-ni e preoccupazioni in un momento diffici-le della propria vita e a ritrovare l'equilibrio con se stessi e il proprio ambiente. Il ma-
La curatrice Carla Cardinaletti spiega il concetto della mostra itinerante
Renate Daporta Jöchler con Angelika Schlechtleitner
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PIT TURA TERAPEUTICApit tura terapeuticaTemaTEMA
di comunicazione per esprimere quello che spesso non è possibile esprimere con le parole.
Tutti possono partecipare ai corsi
Non è affatto necessario avere talento artistico per poter partecipare a questi cor-si. Non si tratta di creare opere grandiose, ma di sbloccare dei sentimenti.
Non tutti i partecipanti ai corsi sono disposti a esporre le proprie opere. "Di-pingere è anche una cosa molto intima" sottolinea la curatrice della mostra, Carla Cardinaletti. Ha visitato diversi gruppi di pittura terapeutica dell'Assitenza Tumori in Alto Adige, ha parlato con i partecipanti e infine ha elaborato il concetto della mo-stra e scelto le opere da esporre. "L'arte è un luogo dove non c'è posto per paure, preoccupazioni e stress."
In tutto sono programmate sette espo-sizioni, ognuna delle quali rimane accessi-bile per alcuni mesi. L’avvio è stato il primo aprile con una mostra all’interno del Palaz-zo Provinciale 12, sede dell'Assessorato alla Sanità. Sono stati esposti più di 20 lavori, con il titolo "Arcobaleno". Durante il vernis-sage, l'assessore Richard Theiner ha espres-so tutta la sua ammirazione per il coraggio
degli artisti. "Io non ne sarei mai capace. È un grande onore per noi che l'Assitenza Tumori abbia scelto questo palazzo come prima sede della mostra." La pittura è un modo per confrontarsi con la malattia, un modo per esorcizzarla. Il direttore di di-partimento Ulrich Seitz , dal canto suo, ha lodato la grande sensibilità che permeava tutte le opere.
Carla Cardinaletti: "Dipingere è qualcosa di molto intimo"
Primario Fausto Chilovi (dx) sfrutta ogni occasione pre presentare il suo progetto di prevenzione
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PIT TURA TERAPEUTICApit tura terapeutica TemaTEMA
A parlare a nome di tutti gli artisti è sta-ta Angelika Schlechtleitner. " Ho 46 anni, tre figli e sono ammalata di tumore da tre anni. Non avrei mai pensato che sarebbe potuto capitare a me, ma il mio primo pensiero era combattere, combattere, combattere." La pittura per lei è la terapia per eccellenza. "Dipingere è balsamo per l'anima."
Ogni quadro è un successo tangibile
L'artista Luis Seiwald guida dal 1996 gruppi di pittura terapeutica e dall’alto della sua lunga esperienza può conferma-re il successo di questa terapia. "Durante le tre ore in cui si dipinge, nessuno pensa alla malattia e dopo, il quadro, l’opera in se stessa, nella sua concretezza, rappre-
sentano per ognuno dei partecipanti un momento di successo tangibile." Molti quadri dei partecipanti ai suoi corsi nel corso degli anni sono andati a decorare le pareti degli ospedali di Brunico e S. Can-dido e in alcune case di riposo. "Anche lì possono avere effetti benefici e influen-zare in modo positivo lo stato d'animo di chi li guarda."
In attesa della fine del discorso per poter ammirare i dipinti…
ospite occasionale Dr. Florian Mussner mentre parla con due artiste
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PIT TURA TERAPEUTICApit tura terapeuticaTemaTEMA
Che un quadro possa parlare più di mille pa-role, è stato sottolineato al secondo vernissage della mostra itinerante, il 5 giugno. Questa volta nell'atrio dell'ospedale di Bolzano con il titolo "Im-magini riflesse".
La pittura libera dalle emozioni negative
In quell’occasione la presidente Renate Dapor-ta Jochler ha sottolineato quanto siano importanti per gli ammalati le tera-pie creative. "Dipingere dà gioia, aiuta a liberare dalle emozioni negative che sono legate alla ma-lattia. Il direttore di dipar-timento, Ulrich Seitz, non ha perso l’occasione per deplorare il fatto che an-cora troppo pochi uomini sfruttino questa opportu-nità dell'Assitenza Tumori.
L'assessore Flor ian Mussner, che si trovava per caso all'ospedale, si è unito all'apertura della
mostra, sottolineando che l'arte è un ponte della speranza. I quadri sarebbero immagi-ni riflesse dell'anima perché riflettono più del proprio Io.
"Questa esposizione dimostra come l'e-sperienza della malattia aumenti la sensi-bilità di quanti ne sono colpiti", ha detto il primario di Gastroenterologia, Fausto Chi-lovi, che ha poi sfruttato l'occasione per dare rilievo all'importanza della preven-zione oncologica e per spiegare il nuovo screening che dal 2012 sarà effettuato in Alto Adige: l'analisi delle feci per la diagno-si precoce del tumore al colon.
Reinhild Pircher, presente alla mostra con due quadri, ha espresso poi quello che significa per lei la pittura: entrare in un mondo completamente diverso. "Un mondo dove sono felice." n
ThemaTHEMA
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No, anche se potesse, non vorrebbe tornare indietro.Non ha bisogno
di una macchina del tempo. oggi si sente ben radicata, con i piedi per terra e utile. E' contenta della sua vita. Prima di venire eletta presidente, ha aiutato per anni colei che l'ha preceduta. Dal 2002 invece guida la sezione. Prima di diventare presidente della sezione Alta Pusteria ha fatto parte di tante altre organizzazioni: i vigili del fuoco, la banda del paese, le associazioni per gli anziani. E aiutava a pulire la parrocchia. Ad un certo punto però ha dovuto decidersi e non aveva dubbi su cosa scegliere…
Si è ammalata nel 1989. Il giorno prima dell’operazione ha comprato una camicia bianca tutta plissettata. "Ho detto ai miei fi-gli, se va male, mettetemi questa." Qualche anno fa sua figlia l’ha buttata. Mai messa!
E‘ stata fortunata Ida. A lei, madre di tre figli, è stato diagnosticato un tumore all’utero in uno stadio iniziale. "Sono stata operata, ma non ho avuto bisogno di fare chemioterapia." Questo non le impedisce però di immedesimarsi nelle persone, "nei suoi pazienti", come li chiama.
Telefonare, interessarsi, fare visite, condividere
All’età di dodici anni Ida inizia a lavorare come cameriera. Ancora oggi fa la barista, tre sere la settimana. I giorni invece ap-partengono ai suoi pazienti. I suoi occhi s’illuminano: "Adoro il lavoro con i miei pa-zienti. Sono la mia famiglia." Che non vuol dire che non abbia una famiglia tutta sua. Anzi. "Senza la mia famiglia, senza la com-prensione e il sostegno di mio marito e dei miei figli non potrei riuscire a fare tutto." E’ sempre in giro e siccome non è capace di sdoppiarsi per essere contemporaneamen-te in due luoghi, sia suo marito che sua figlia l’aiutano nell’accompagnare i malati a visite o terapie.
Quando può aiutare è felice. Non solo con i sostegni finanziari previsti dell’Assi-stenza Tumori quando la malattia rende difficile la vita. I soldi non sono tutto. Tele-fonare, interessarsi, fare visite, condividere – questa è secondo lei la spina dorsale del suo impegno nell'associazione. ogni lunedì e giovedì riceve i malati nella sede della sezione. Almeno una volta la settimana va trovarli in Val Casies, a Taisen o ovunque sa ci sia qualcuno a cui può portare una buona parola. Un sorriso. Un raggio di sole. Al telefono è sempre raggiungibile. Il suo motto: Non arrendersi mai. "Continuo a ripeterlo ai miei pazienti. C’è sempre spe-ranza!"
Per l'Assitenza Tumori farebbe di tutto. E’ sempre pronta a impegnarsi: che sia l’asta dei buoi, l’organizzazione di una serata di beneficenza o un pellegrinaggio, non cam-
bia nulla. E’ sempre piena di entusiasmo. Quale sarà la sua qualità migliore? Ida Schacher mi guarda: "Rimanere in salute per poter ancora dare una mano a lun-go." Non è esattamente una risposta alla domanda. Ma Ida è troppo modesta per giudicare il suo sorriso, il suo ottimismo o il suo entusiasmo come una qualità par-ticolare.
Fiducia nello Spirito Santo
La fede è una parte importante della vita di Ida Schacher, anche se non la si trova tutte le domeniche a messa. "La fede mi dà sostegno. Prima di ogni visita prego lo Spi-rito Santo di aiutarmi." La celebrazione di una messa o la partecipazione ad un pelle-grinaggio le danno forza. E ogni volta che sente il bisogno di conforto o di consiglio si rivolge allo Spirito Santo.
Le domeniche invece Ida Schacher è fuori servizio. "La domenica non mi tiene nessuno. Prendo lo zaino e vado in monta-gna." Camminare in montagna è la grande passione di Ida che divide di solito con un' amica e con il figlio grande. E per quanto riguarda i sogni, anche Ida ne ha uno: "Per una volta nella mia vita vorrei andare in vacanza, non ci sono mai stata. Anche se fosse solo un weekend in un piccolo alber-go con un po’ di wellness… " n
Ha saputo mantenere il fascino e il sorriso di una ragazzina. Anche se, o forse proprio perché non è nata in un posto al sole, Ida Schacher Baur, presidente della sezione Alta Pusteria dell’Assitenza Tumori, ha il dono di portare raggi di sole nella vita degli altri.
"Mai arrendersi"La presidente della sezione Alta Pusteria – Ida Schacher - Baur
CI PRESENTIAMoci presentiamo
All'asta dei buoi di Pasqua
TemaTEMA
Sabato, 28 maggio ha avuto luogo l’ottava edizione della corsa di be-
neficenza della Val Pusteria. Circa cento concorrenti si sono presentati alla partenza di Dobbiaco per affrontare i 18 chilometri di percorso. Alcuni l’hanno fatto tutto, altri si sono divisi in gruppetti di tre, altri ancora hanno deciso di correre solo per due o tre chilometri. L'importante era esserci e par-tecipare! ogni concorrente aiuta infatti con la sua donazione i malati di tumore. Alla partenza della gara anche Renate Daporta Jöchler, presidente dell’Assistenza Tumori con una pattuglia di soci e simpatizzanti.
Ogni anno più bambini
ogni anno il loro numero cresce. Sono i bambini che devolvono una parte della lo-ro paghetta a favore dell’Assistenza Tumori per poter prendere parte alla gara junior. Un chilometro e mezzo per una buona causa. Quest’anno sono partiti in quaran-ta. Con loro in gara la sciatrice e madrina della fondazione che aiuta i bambini di ge-nitori malati di tumore, Lucia Recchia con la compagna del team nazionale, Johanna Schnarf. Un grande incentivo per i bambini a tirar fuori il meglio di se stessi!
L’anno scorso Lucia Rec-chia ha preso parte per la
prima volta alla corsa di be-neficenza e parlando con la
presidente Renate Daporta ha de-ciso di fare da madrina ad uno degli ultimi progetti dell'Assitenza Tumori, il fondo per bambini di genitori malati di tumore. L’ini-zio di una collaborazione proficua. Nessu-na sa meglio di Lucia cosa significhi avere uno o due genitori malati. All’età di solo sei anni è rimasta orfana della madre, morta di tumore. Ed effettivamente Renate Daporta non ci ha messo molto a convincere Lucia.
Il tempo è stato perfetto. Un po‘ nuvoloso, un po‘ di sole. La temperatura fresca, al punto che il pubblico lungo il percorso ha avuto bisogno della giacca vento. Per i circa cento partecipanti invece né troppo caldo né troppo freddo. Tra i partenti anche la sciatrice della nazionale italiana, Lucia Recchia con la collega di team, Johanna Schnarf.
Correre per aiutare8. Corsa di beneficenza della Val Pusteria 2011
8. CoRSA DI BENEFICENzA DELLA VAL PUSTERIA 20118. Corsa di benefiCenza della Val Pusteria 2011
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TemaTEMA8. CoRSA DI BENEFICENzA DELLA VAL PUSTERIA 20118. Corsa di benefiCenza della Val Pusteria 2011
"Io sono stata fortunata nella sfortuna", ricorda Lucia Recchia. "Nello sport ho po-tuto trovare una sorta di compensazio-ne." Soprattutto durante il periodo della pubertà quando avrebbe avuto bisogno della madre, l’attività sportiva ha potuto colmare almeno in parte il vuoto lascia-ta da un’assenza così pesante. Non tutti i bambini sono così fortunati. Spesso la per-dita o la malattia di uno dei due genitori è accompagnata da un periodo di problemi finanziari per la famiglia e la prima cosa che si taglia sono spesso proprio le attivi-tà ricreative e ludiche dei bambini. "Io mi impegno affinchè questi bambini possano partecipare come gli altri bambini a tutte le attività tipiche della loro età", ha detto chiaramente Lucia Recchia. "che poi siano attività sportive, suonare uno strumento o partecipare ad una gita al mare, poco im-porta." Questo è il motivo per cui l’Assisten-za Tumori ha istituito un fondo per aiutare i bambini per restare sereni e spensierati.
Lucia Recchia tornerà anche l’anno prossimo
La gara di beneficenza è stata organiz-zata per l’ottava volta dalla sezione Alta Pusteria dell'Assitenza Tumori assieme all’associazione Lince di Dobbiaco. Grazie a tutte le donazioni dei partecipanti, al lavoro dei volontari e agli sponsor, anche l’edizione 2011 è stata un grande successo. Un ringraziamento di cuore a tutti, in parti-colare agli sponsor principali: la macelleria Nocker e i "Kirta-Buibm-Toblach".
Anche il sindaco di Dobbiaco, Guido Bo-cher, è intervenuto per esprimere il suo so-stegno alla manifestazione. "Ringrazio tutti coloro che partecipano, che festeggiano e che fanno di questo evento un‘occasione per sentirsi solidali, parte di una comunità legata da tradizioni e da valori comuni."
Dopo la corsa tutti i partecipanti e il pubblico hanno preso parte all’asta di be-neficenza, recandosi poi nel tendone per festeggiare a suon di musica e passare una serata in buona compagnia. A festeggiare
anche la madrina del fondo per bambini, Lucia Recchia: "Una manifestazione bel-lissima. Anche l’anno prossimo sarò qui a correre e festeggiare e porterò con me uno dei miei compagni del team nazionale di sci. Promesso."
Conclusione: una manifestazione riu-scita. Davvero una bella idea coniugare lo sport con la beneficenza. Un bel risultato, grazie ai tanti donatori. Bella atmosfera. E allora arrivederci all’anno prossimo a Dob-biaco! n
Quaranta bambini, una lince e Lucia Recchia
Foto di gruppo con Johanna Scharf (3a da sx) e Lucia Recchia (2a da dx)
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UNA RoSA PER LA VITAUna rosa per la vita
È venerdì santo, 22 aprile. In tutti i circondari dell’Assistenza Tumori
vengono preparate le rose per la vendita della domenica nelle piazze e davanti a tutte le chiese. Anche a Egna. I primi anni bisognava andare a prendere le rose in stazione, arrivavano su ghiaccio. Adesso vengono spedite con un camion a casa. Da più di trent’anni il fornitore è sempre lo stesso.
Nella casa di Mariangela Berlanda Poles ogni anno le stesse donne si incontrano per preparare le rose. ormai sono un te-
am affiatato. C'è chi va nel magazzino a prendere i tavoli da "festa della birra" che servono come piano di lavoro; chi apre le scatole dove sono stivate le rose. Com-presa Mariangela sono in cinque: Burgl, Gabriella, Franca e Helga.
Quest’anno i fiori sono bellissimi, con-vengono le cinque donne che si dividono in due gruppi. Franca è con Helga e Burgl è con Gabriella. Una toglie spine e foglie basse, l’altra confeziona le rose a tre a tre in un sacchetto di cellophan. Mariange-la toglie le rose dalle scatole e mette le
confezioni pronte nei secchi d’acqua. In cinque il tempo passa velocemente. Si chiacchiera, si scherza e i secchi pieni di acqua si riempiono di mazzi. Un mare di colori. L’aria profuma di dolce. Certo bisogna stare attente alle mani. Le rose pungono!
"Tre o cinque rose per mazzo?", chiede Burgi. "Tre", risponde Mariangela e allora vengono preparati mazzi da tre rose. Sono rosse, rosa, arancioni e gialle. Arrivate freschissime alle sei di mattina con un camion e già smistate in tutta la Bassa Atesina e in Oltradige. In tutto più di sedicimila steli. Sono le rose di "Una rosa per la vita", l'iniziativa di beneficenza che l’Assistenza Tumori fa da oltre trent’anni in tutte le piazze del Alto Adige la domenica di Pasqua.
Tre rose in un mazzoL'iniziativa più efficace dell'Assitenza Tumori
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UNA RoSA PER LA VITAUna rosa per la vita
Tumori. Anche nel 2011 questa ma-nifestazione è stata un successo. Tra tutti circondari sono stati ricavati ca. 134.000 €. Denaro che serve a dare una mano a chi ha più bisogno.
Sono le cinque del pomeriggio, Bur-gl, Gabriella, Franca, Helga e Mariange-la hanno finito. Le scatole sono vuote e tutti i secchi sono pieni. ora di un
caffè e un pezzettino di torta! n
Solo per Egna le rose da preparare sono 1800. Della vendita poi si occupano vo-lontari, le donne della SVP e del KVW, le contadine. Una Rosa per la vita è da sem-pre e tutt’oggi una delle manifestazioni che porta più donazioni all’Assistenza
E alla fine del lavoro…
Gabriella, Maria Angela, Helga, Franca e Burgl
Un perfetto lavoro di squadra …si mette tutto in ordine
COSA SUCCEDE NEI CIrCONDArICoSA SUCCEDE NEI CIRCoNDARI
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Torneo di Watten E dopo il gioco ci si divide i tanti
premi messi a disposizione da im-prese e negozi della Val Sarentino
Il decimo torneo di watten di
beneficenza organizzato da Ludwig
Robatscher, questa volta in
collaborazione con il Sindaco di
Sarentino. Un bel pomeriggio
conviviale con 170 persone.
Gita sociale al Monastero Monte Maria di Burgusio Maestoso il Monastero di Monte Maria, che domina l'alta Val Venosta. Bellissima la chiesa e la cripta con gli angeli dipinti nel XII secolo e una guida speciale:
l’abate in persona.
Sede ceNtrale
Anneliese, un anniversario di matrimonio senza marito ma con tanti amici. Auguri per i 38 anni
Soggiorno a Misano 1
Be-Ca-Mi-Club
(Bellaria-Caorle-Misano)
Fondazione e visita
agli amici a Bellaria per
salutarli e distribuire la
maglietta del club
Gita a San Marino e incontro con un custode del castello molto paziente e disponibile .
Soggiorno a Misano 2 Laura, volonterosa e sempre disponibile a risolvere tutti i problemi, piccoli e grandi.
AttenzIone! prenotaresin da ora: Sabato, 17 dicembre Festa dei 30 anni dalla fondazione con messa nel Duomo di Bolzano, seguita da aperitivo per lo scambio di auguri
BolzaNo- Salto - ScIlIar
Il concerto di S. Giuseppe organizzato dal "Männergesangsverein Welschnofen", è un
appuntamento musicale molto atteso ogni anno dagli abitanti di Nova Levante. Quest'anno il coro ha raccolto i fondi a favore dell'Assistenza Tumori.
Gita alla meravigliosa Villa Pisani a Strá
Dopo la visita un piacevole ristorante sul Brenta
con cucina tradizione veneziana ha completato la
gradevole atmosfera di questa luminosa giornata.
COSA SUCCEDE NEI CIrCONDArICoSA SUCCEDE NEI CIRCoNDARI
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Gita primaverile alle Regole di Malosco
I partecipanti tutti contenti della bellissima giornata
Tutti fuori Chi a giocare a carte e chi a
osservare e chiacchierare
Lavoretti per festeggiare la primavera e la Pasqua nell’ufficio della sede con Elfriede Pircher
Che belle composizioni floreali
Tutti i partecipanti entusiasti, come sempre quando si fanno lavoretti con Elfriede Pircher
Attenzione!
Il 3 ottobre ricomincia
il corso di ginnastica
riabilitativa in acqua,
via Goethe 15 a Merano
MeraNo - BurgravIato
La prima grigliata sociale dei circondari!
Buon umore anche sotto la pioggia
Soggiorno di vacanze al lago di Garda 2011. Sempre bello e riposante ritrovarsi a Salò sul Garda.
Attenzione! PrenotareA partire da martedì, 4 ottobre,ginnastica riabilitativa nella sede del KVW -Carolinum, via o. Huber
COSA SUCCEDE NEI CIrCONDArICoSA SUCCEDE NEI CIRCoNDARI
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Divertimento e buona compagnia mentre si lavora con le perle
Conferenza con la dottoressa
Susanne Baumgartner:
Ferie in piena salute.
Presidente Renate Daporta, Susanne Baumgartner,
Vicepresidente Nives Fabbian
La medicina complementare alla scuola dei pazienti con il Dr. Christian Thuile e
il moderatore Willy Vontavon
valle ISarco
Gita sociale a castel Tratzberg
Membri a pranzo | Che buono il pranzo
Con il trenino si arriva al castello
Vendita delle rose in Piazza Duomo:
Da dx. Maria Kircher, Annika Jöchler, Alexandra obexer e Sebastian Lechner
Assemblea Sociale 2011 Un ringraziamento particolare a Maddalena Corso davanti a tutta
l‘assemblea
COSA SUCCEDE NEI CIrCONDArICoSA SUCCEDE NEI CIRCoNDARI
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Il ballo di Primavera ogni anno si saluta la primavera
ballando nella Casa delle Associazioni a ora. Deliziose le cotolette e l’insalata di patate preparate da Riccardo e staff. Suonavano i "Duo Forever"
Solidarietà al Circondario 1 Il ballo di beneficenza organizzato da "Viva Laives Viva" ha fruttato € 2.332,99 destinati all’Assistenza Tumori.
Solidarietà al Circondario 2
Il ricavo del torneo di golf "Chiriga Trophy" a Monte
San Pietro è stato donato all'Assitenza Tumori; € 5.000.
Solidarietà al Circondario 3
La Würth ha pagato la pizza
per tutti i volontari
della vendita delle rose
oltradIge – BaSSa ateSINa
Mini Ice Gala
Più di 60 pattinatori su ghiaccio da tutta la regione e anche star
internazionali hanno partecipato al Mini Ice Gala nello stadio
di Egna, organizzata dall’"Ice Dream Club" e dalla Sportarena
Bassa Atesina. € 2.658,91 € per l’Assistenza Tumori.
Pellegrinaggio a Caravaggio vicino a Bergamo Tutti i partecipanti hanno contribuito alla preparazione della messa, seguita da pranzo conviviale e possibilità di visitare il centro storico di Bergamo
COSA SUCCEDE NEI CIrCONDArICoSA SUCCEDE NEI CIRCoNDARI
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Gita alla malga Silvestri
La merenda presa a metà strada è bastata
appena per arrivare in cima!
Gita alla malga Silvestri. C’era di tutto: bistecche di cervo, salsicce di selvaggina, verdura e anche la musica. Nemmeno la pioggia durante il ritorno ha potuto rovinare la bella giornata.
val PuSterIa
SEzIONE BASSA PUSTERIA
Gita e grigliata per festeggiare i 30 anni alla malga Silvestri A ogni bivio un volonteroso che indica la direzione giusta.
Gita alla malga Silvestri Un breve saluto in tutte e tre le lingue e poi si accende il grill
Le autrici del libro "Cellule impazzite" Prima fila, da sx. Helga Hofer, Elisabeth oberhollenzer, Sylvia Hinteregger, Maria–Teresa Ferdigg, Paula Mairhofer e Lidia Gartner con Werner Denicoló, Michaela Falkensteiner e Brigitte Knapp (seconda fila).
COSA SUCCEDE NEI CIrCONDArICoSA SUCCEDE NEI CIRCoNDARI
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Corsa di beneficenza Felice in mezzo alle due sciatrici
Lucia Recchia e Johanna Schnarf
Corsa di beneficenza
Molto attiva anche la presidente
Renate. Non solo nella corsa ma anche
nel distribuire le medaglie
Quest’anno festeggiano anche loro:
25 anni per il gruppo "Gli sfigati" di Brunico. E anche quest’anno hanno
venduto panini con mortadella in centro a Brunico
SEzIONE ALTA PUSTERIA
Colore, gioia e speranza nei locali del reparto di Medicina A ovest
dell’ospedale di Brunico: 15 opere del gruppo ergoterapico "Le farfalle".
Gara di sci a favore dell'Assitenza Tumori
Serena Foppa dà il ricavo della gara di sci, organizzata lo scorso inverno in memoria di due ragazzi della Val Badia, promesse dello sci, morti di cancro ad Antonia Lanz Miribung della sezione Alta Pusteria: 2.451,60 €.
COSA SUCCEDE NEI CIrCONDArICoSA SUCCEDE NEI CIRCoNDARI
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val veNoSta
Gita di primavera Val Venosta
Momenti conviviali
…ma quanto buono era?
Che bello stare in compagnia!
Gita sociale al castello di Tarasp in Svizzera Gita sociale al castello di Tarasp in Svizzera. Il panorama e la visita del castello valgono un po‘ di fatica
Attenzione!
Il gruppo auto aiuto riprende a
partire dal 7 novembre 2011,
non più il mercoledì, ma ogni
1° e 3° lunedì del mese.
Gita sociale in Svizzera
Che bello camminare sulle
orme dei cavalieri e delle dame medievali