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la voce 04-2010

Date post: 07-Mar-2016
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giornale "la voce" del mese di aprile
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Direzione, Redazione, Amministrazione: via Colombo, 35 - tel 0523 596511-Poste Italiane spa - Sped.in a.p.-D.L.353/2003 (conv.in l.27/02/2004 n.46)-art.1 comma 1-DCB Piacenza-Costo abbonamento annuo: euro 11-Pagamento assolto tramite versamento quota associativa-contiene i.p. LA VOCE DEI C oltivatori Anno LXII N° 4 Aprile 2010 Periodico della Federazione Provinciale Coldiretti di Piacenza MASSIMO ALBANO NUOVO DIRETTORE COLDIRETTI PIACENZA
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LAVOCE

DEI ColtivatoriAnno LXII N° 4Aprile 2010 Periodico della Federazione Provinciale Coldiretti di Piacenza

MASSIMO ALBANO NUOVO DIRETTORE COLDIRETTI PIACENZA

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IL PUNTO COLDIRETTI Il Punto Coldiretti” è divenuto un giornale di informazione per le imprese del sistema agroalimentare. Viene aggiornato costantemente e rinnovato completamente il lunedì.

In tempo reale tutte le informazioni su Economia e Settori produttivi, Fisco, Ambiente, Lavoro, Scadenza, Mercati e Prezzi, Credito e Finanziamenti, Energia, Previdenza, Formazione, Qualità, Meteo, Normativa, Innovazione e Ricerca.

Leggilo e stampalo dal sito

o richiedilo al Tuo ufficio di zona

Nuovo sito con una veste grafica moderna, di facile lettura e inserito in uno modello comune a tutti i siti delle Coldiretti d’Italia. E’ possibile accedervi dal banner del sito nazionale o da quello regionale dell’Emilia Romagna. E’ uno strumento utile per gli addetti ai lavori ma anche per chi intende conoscere gli uffici e i servizi della maggiore organizzazione agricola della provincia; contiene inserti dedicati ai temi di maggior attualità e approfondimenti suddivisi per argomenti specifici. Tutti i cittadini consumatori potranno avere in tempo reale notizie utili sui Mercati di Campagna Amica e sulle aziende che fanno vendita diretta.

Il mensile di riferimento del mondo agricolo piacentinoDiffuso in oltre diecimila copie stampate, è ora facilmente consultabile e sfogliabile. Approfondimenti inerenti il comparto agroalimentare, iniziative, eventi, interviste, rubriche di carattere tecnico, fiscale e previdenziale possono essere sfogliati on line.

Coldiretti informa

COLDIRETTI NEWSApprofondimento su temi di carattere sindacale, economico e fiscale oltre ad argomenti inerenti il Patronato Epaca.

( ( ( Radio Sound ) ) ) frequenza FM 95.00 tutti i giovedì dalle ore 9.00

( ( ( Radio Fiore ) ) ) frequenza FM. 92.85

tutti i martedì alle ore 8.15, alle ore 12.50 e alle ore 18.15

QUI AGRICOLTURA

TELELIBERTÀ

domenica ore 13.00replica ore 21.30

www.piacenza.coldiretti.it

www.ilpuntocoldiretti.itLUNEDÌ 29 MARZO 2010 NUMERO 12 - 2010

ILTAR DÀ RAGIONEAI BIETICOLTORI, PARTONO LE VERIFICHE DELMINISTERO

Via alle procedure d'ingresso per80mila stagionali

Occorre fare presto poiché dopo la pubblicazione deldecreto occorrerà attendere gli altriadempimenti amministrativi con il rischio concreto che i ritardi mettano in difficoltà l'agricoltura

ECONOMIA

Pac e art. 68, come richiedere i fondi

Pomodoro, import fa crollare i prezzi

Un marchio di qualità per le nocciole

BREVI

L’Europa discute sulle filiere

AMBIENTE

Biologico, chiarezza su rotazione e import

Primi accordi per la gestione rifiuti

PREVIDENZA

Nuovi importi per indennità di maternità

APPROFONDIMENTI

La Pac entra nella strategia Europa 2020

Commissione d'inchiesta su Finbieticola"Fondi distratti a finalità pubbliche"

Coldiretti cresce nellarappresentanza

EUROPA

Anche l'Ue promuove i mercati agricoli

Rete di sicurezza controle speculazioni

PARLAMENTO

Rottamazione trattori,domande dal 6 aprile

ORGANIZZAZIONE

Spunti di riflessione

Realtà e pedofilia

FILIERE

Giovani agricoltori, scelta la squadra di Sangiorgio

Niente arance italiane nei succhi di Conserve Italia

LAVOCE

DEI Coltivatorion-line >>

www.ilpuntocoldiretti.it

www.radiosound95.it

www.radiofiore.com

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Sindacale

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l’editoriale del Direttore

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Massimo AlbanoDIRETTORE COLDIRETTI PIACENZA

Ho assunto da poche settimane la direzione di Coldiretti Piacenza, un incarico prestigioso che mi permetterà di conoscere una realtà importante nel mondo agricolo

nazionale.Vorrei rivolgere ai soci e ai dirigenti, che insieme alla struttura costituiscono il fondamento della nostra Organizzazione, il mio primo saluto.Ho avuto l’occasione di iniziare a conoscere molti di voi e sono certo che riusciremo a proseguire con entusiasmo il percorso che consentirà al progetto di Coldiretti di “prendere forma”.Desidero, inoltre, portare un saluto alle autorità religiose e civili della nostra provincia, Monsignor Vescovo Gianni Ambrosio, S.E. il Prefetto Luigi Viana e il Presidente della Provincia Massimo Trespidi, in rappresentanza di tutto il mondo istituzionale piacentino, così come alle autorità militari e a tutte le categorie economiche del territorio, in particolare alle associazioni delle piccole e medie imprese: artigiani e commercianti, con cui sono certo riusciremo a fare sistema nell’ottica del confronto leale e della collaborazione, con l’obiettivo di migliorare la competitività delle nostre aziende.Provengo dalla Federazione di Bergamo, una provincia che basa la propria economia agricola prevalentemente sul settore lattiero-caseario, un comparto che in questi ultimi anni ha risentito di una pesante crisi con problematiche molto simili a quelle del pomodoro.Ma rappresentare interessi economici significa anche assumersi maggiore responsabilità, con un forte impegno soprattutto nei momenti di crisi, per la realizzazione della “filiera agricola tutta italiana” che abbiamo posto con forza alla base della nostra strategia.Coldiretti si è impegnata a diventare organizzazione di rappresentanza dei produttori in tutta la filiera e ha, al suo interno, quanto serve per avviare, nel concreto, un piano di rigenerazione dell’agroalimentare che coinvolge tutti coloro che credono nelle potenzialità delle nostre aziende, dell’italianità e dell’economia del Paese.Un’italianità e un legame con il territorio che connota fortemente

altri settori fondamentali dell’economia piacentina, come il vino e l’agriturismo. Anche in questi comparti, come in tutti gli altri mi impegnerò, mettendo a disposizione la mia esperienza per proseguire quel percorso di valorizzazione realizzabile solo attraverso una indispensabile sinergia. Non possiamo parlare di pomodoro, di vino, di cerali o di agriturismo, come fossero disgiunti l’uno dall’altro, ma dobbiamo parlare di agricoltura piacentina che si completa e sviluppa solo attraverso tutti questi tasselli.Un percorso portato a conoscenza dei consumatori finali attraverso Campagna Amica, un’intuizione grandiosa che la nostra Organizzazione ha lanciato, attraverso il Patto con il Consumatore e che ci ha permesso di incontrare i cittadini, partendo dagli studenti, con l’obiettivo di avvicinare i ragazzi al

mondo rurale, fino alla vendita diretta in tutte le sue espressioni e connotazioni.Per la realizzazione di questi obiettivi su cui non ritengo necessario dilungarmi perché ampiamente condivisi da tutti voi, è necessario un fondamento, che vorrei definire presupposto basilare e sulla quale intendo proseguire verso un continuo miglioramento: una struttura efficiente ed efficace con servizi innovativi e una professionalità al passo con i tempi in grado di accompagnare le imprese verso il mercato.Un ringraziamento particolare a tutti voi e in special modo ai collaboratori per l’accoglienza riservatami; un’accoglienza che mi ha, da subito, consentito di apprezzare il fermento, la vivacità, la concretezza e la voglia di “fare”.Vorrei ricordare chi mi ha preceduto in questo percorso, il collega e amico

Giovanni Roncalli, che ha lasciato un segno importante a Piacenza, in termini di professionalità della struttura e di impegno affinché la nostra Organizzazione tornasse ad avere il ruolo da protagonista all’interno della società.Chiudo questo mio breve saluto, rivolgendo un significativo e doveroso ringraziamento al presidente Luigi Bisi per il modo con cui ha accompagnato l’inizio di questo mio percorso e confermando tutto il mio impegno perchè questa grande Coldiretti continui a raggiungere obiettivi tangibili e prestigiosi.

Un forte impegno per valorizzare l’agricoltura piacentina

...non possiamo parlare di pomodoro, di vino, di cerali o di agriturismo, come fossero disgiunti l’uno dall’altro, ma dobbiamo parlare di

agricoltura piacentina che si completa e sviluppa

solo attraverso tutti questi tasselli.

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Finanziamentiin due settimane

col “silenzio assenso”

Accordo traBANCA DI PIACENZA

e COOPERATIVE DI GARANZIA

di Piacenza

www.bancadipiacenza.it

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l’editoriale del Direttore

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LAVOCE

DEIColtivatori Periodicodella FederazioneProvinciale ColdirettidiPiacenza

Direzione, Redazione e Amministrazione:FEDERAZIONE PROVINCIALECOLDIRETTI DI PIACENZAPalazzo dell’Agricoltura29122 Piacenza via Colombo, 35Tel. 0523 596511Fax 0523 596596E-mail: [email protected]

Autorizzazione Tribunale di Piacenza:n. 71 del 24 Aprile 1953

DIRETTORE RESPONSABILEGiovanniRoncalli

COMITATO EDITORIALE AntonellaBazzini,ElisabettaMontesissa,LucaPiacenza,MariaLuisaCassi,MaurizioMaffi,MedoroRebecchi,MilenaGalli.

HANNO COLLABORATOCinziaPastorelli,EnricaCampisi,EnricaGobbi,DarioPanelli,NadiaMarcotti,RiccardoPiras,StefanoCavanna,donStefanoSegalini

PROGETTO GRAFICO & IMPAGINAZIONE MassimoCovati

FOTO ArchivioColdiretti

FOTOCOMPOSIZIONE E STAMPAGraficheLamas.r.l.

Il periodico ha una tiratura di 9.500 copie.Viene spedito ai Soci in regola con la quotaassociativa. Non è in vendita.Titolare del trattamento dei dati personali nelle banche dati diusoredazionaleèFederazioneProvincialeColdirettidiPiacenza.Gli interessati potranno esercitare i diritti previsti dal Dl.Lgs196/2003inmateriadiprotezionedeidatipersonali,telefonandoaln.0523596511,e-mail:[email protected]

© tutti i diritti riservati

Questo numero è stato chiuso in redazione il 31 Marzo 2010

incopertina:MASSIMO ALBANO NUOVO DIRETTORE COLDIRETTI PIACENZA

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ANNO LXII - N. 4 - APRILE 2010

SOMMARIO

EditorialeUn forte impegno per valorizzare l’agricoltura piacentina ...............................................................................1

SindacaleColdiretti cresce nella rappresentanza ..........................................................................................................4Cambio al vertice della maggiore Organizzazione agricola della provincia........................................................5Vino: Coldiretti, sequenziale il DNA dei vitigni italiani ......................................................................................6Soddisfazione per il percorso di legalità nel settore latte ................................................................................7Anche nel caso “Finbieticola-Terrae” vince la legalità .....................................................................................8Formaggi: l’Italia sorpassa la Francia ............................................................................................................9Etichetta d’origine dell’olio .........................................................................................................................10Speciale OGM ...........................................................................................................................................11Disegno di legge sulla filiera corta ..............................................................................................................17Ogni pasto percorre 2 mila km ...................................................................................................................17Nuova legge sui parchi ..............................................................................................................................18Aumenta la superficie bio in Europa ...........................................................................................................19Una nuova strategia economica per l’Europa del 2020 ................................................................................21CreditAgri Emilia Romagna informa ............................................................................................................22Agriturismi: un 2010 in crescita .................................................................................................................24Giovani Impresa ........................................................................................................................................25Associazione pensionati.............................................................................................................................26Il messaggio di don Stefano Segalini: Pasqua: il Risorto è con noi! ...............................................................27

L’intervista del mesePadre Renato Gaglianone ..........................................................................................................................28

Iniziative ColdirettiColdiretti Piacenza istituisce la commissione per il Trebbia ...........................................................................34Educazione alla Campagna Amica ..............................................................................................................34Agrimercato per una filiera agricola tutta italiana .........................................................................................35Un successo per le aziende di Campagna Amica a “BUON VIVERE” ..............................................................35Terranostra e Placentia Marathon for Unicef, insieme per la solidarietà .........................................................37L’oasi di Campagna Amica in montagna .....................................................................................................37

Eventi e notizie dal mondo agricoloUn esempio virtuoso per Giovani Impresa ...................................................................................................38Un riconoscimento nazionale per il miele biologico piacentino ......................................................................39

TecnicoEnergia fotovoltaica: una risorsa per le imprese agricole ..............................................................................40Agriturismo: aperto il bando per la richiesta di contributi ..............................................................................42Agricoltura biologica ..................................................................................................................................45Decreto quote latte....................................................................................................................................45Classificazione ed etichettatura dei vini: le nuove regole ..............................................................................46Ristrutturazione e riconversione vigneti .......................................................................................................47Limiti alla circolazione nei giorni festivi e prefestivi ......................................................................................48La pagina della sicurezza ...........................................................................................................................50I vostri quesiti, a domanda … risposta! ......................................................................................................51

Fiscale – tributarioProprietà contadina ...................................................................................................................................53

Fiscale – pagheDecreto flussi per 150 mila immigrati .........................................................................................................54Lavoro accessorio .....................................................................................................................................55

EpacaLe buste spedite dall’Inps vanno consegnate agli uffici Epaca ......................................................................57Contributi volontari. Gli importi per il 2010 ..................................................................................................58

Notizie in breve…. in breve ..............................................................................................................................................60

La pagina del CapVarie .......................................................................................................................................................64

Finanziamentiin due settimane

col “silenzio assenso”

Accordo traBANCA DI PIACENZA

e COOPERATIVE DI GARANZIA

di Piacenza

www.bancadipiacenza.it

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Sindacale

4 LA VOCE DEI Coltivatori

Coldiretti cresce nella rappresentanza

A proposito di rappresentatività, ogni tanto vale la pena ricor-darci un po’ di numeri, quelli veri per intenderci, non certo per replicare a quella disinformazione a pagamento che in

tempi di crisi, capiamo, deve pur campare, ma per spronarci e convincerci ancora di più che l’onere e l’onore di cambiare le sorti della nostra agricoltura sono tutti nostri, così come tutto nostro deve essere il coraggio per farlo sino in fondo.

Ebbene, cominciamo subito con una prima buona notizia: Coldiretti nel 2009 ha visto aumentare a 1.627.608 i propri associati e anche la sua rap-presentatività in numero di aziende è cresciuta rispetto all’anno preceden-te, rafforzando il suo essere maggioranza assoluta nell’agricoltura italiana.

A conferma indiretta del nostro posizionamento è il caso di riportare una serie di parametri che, facendo riferimento esclusivamente a dati ufficiali e certificati dalla Pubblica Amministrazione, non possono subire manipola-zioni alcuna (naturalmente parliamo dello spaccato dei soci che rilasciano delega o effettuano domande o iscrizioni nella Pubblica Amministrazione per il tramite delle Organizzazioni, essendo solo questa fetta associativa certificabile dal pubblico).

Ecco, dunque, i pesi della rappresentatività di Coldiretti rispetto alle altre tre Organizzazioni agricole, Confagricoltura, Cia e Copagri, che emergono, come detto, da fonti pubbliche ovvero Inps, Cciaa, Agea.

Tra Coltivatori Diretti e Iap (Imprenditori agricoli professionali) che rila-sciano delega (fonte Inps 2009) rappresentiamo il 66,24%.

Tra gli iscritti per il tramite di Coldiretti nelle Camere di commercio rappre-sentiamo il 68,11% (ultimo dato Cciaa 2008).

In termini di domande Pac presentate dal nostro coordinamento Caa Col-diretti, rappresentiamo il 53% (dato Agea 2009), che sviluppa circa il 55% della superficie coltivata a premio Pac, nonché circa il 65% dei capi allevati.

Inoltre, rappresentiamo il 66,84% delle giornate di lavoro effettuate dai Coltivatori Diretti e Iap (dato Inps 2009) e il 53,0% del totale delle giornate lavorative effettuate in agricoltura, (dato deleghe Inps 2009).

Ed ancora, è socio di Coldiretti il 40,62% (fonte Inps 2008) dei datori di lavoro che assumono manodopera rilasciando delega ad Organizzazioni agricole, e siamo, dunque, la prima organizzazione datoriale per numero di imprese.

L’unico dato che merita una riflessione è quello delle giornate lavorative effettuate da lavoratori dipendenti che rilasciano delega alle Orga-nizzazioni, dove con il 30,38% siamo secondi. Ma qui, a guardarci dentro, ci siamo accorti che, a differenza di chi predica sinda-cato “libero” e condanna gli “intrecci” con la pubblica ammi-nistrazione, noi non beneficiamo di quella corposa fetta di giornate lavorative che aziende pubbliche e assimilate, ci aspettiamo in trasparenza, hanno delegato a coloro che si vantano di essere la prima organizzazione datoriale in termini di numero di giornate lavorative.

Per completare il quadro dei numeri, aggiungiamo che al 31 dicembre 2009 le deleghe, certificate Inps, rilasciate alla Federpensionati Coldiretti sono 667.473, che posizionano la nostra Federpensionati al 1° posto tra i Sindacati dei lavoratori autonomi, al 1° posto tra i Sindacati agricoli ed al 3° posto tra tutti i Sindacati dei pensionati (compresi quelli dei lavoratori dipendenti).

Nel 2009 il Patronato Epaca ha svolto il 7,65% del totale delle attività Inps certificate che lo posizionano al 1° posto tra i Patronati dei lavoratori autonomi, al 1° posto tra i Patronati del settore agricolo e al 4° posto tra tutti i Patronati di tutti i settori, compresi quelli del lavoro dipendente (in totale sono 27 i Patronati, agricoli e non agricoli, riconosciuti).

Il Caf Coldiretti ha elaborato oltre 632.000 modelli 730, che lo collocano al 1° posto tra i Caf del settore agricolo e al 7° posto tra i circa 60 Caf, agricoli e non agricoli, riconosciuti in Italia.

A questo punto, mi sembra opportuno continuare con una seconda buona notizia che si collega alla prima: il peso crescente di Coldiretti ha deter-minato anche una maggiore rappresentanza in seno al Cnel (Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro).

Non a caso, in questi giorni, sono state rese pubbliche le designazioni da parte della Presidenza del Consiglio dei Ministri che, a seguito della valu-tazione degli elementi previsti dalla legge per la ricostituzione del Cnel, ha premiato la ulteriore crescita di rappresentatività della Coldiretti.

In sostanza, da quest’anno Coldiretti aumenta da 4 a 5 i propri rappresen-tanti, ottenendo così la maggioranza assoluta, (a ogni buon fine, è bene ricordare che alle altre organizzazioni sono toccati: 2 rappresentanti alla Cia e 1 ciascuno a Copagri e Confagricoltura, che ne ha perso 1).

C’è anche una terza buona notizia: vale la pena ricordare che natural-mente tutto questo nuovo riscontro non ha ancora implementato la nostra rappresentanza di filiera, infatti la nostra cooperazione, i nostri mercati di Campagna Amica, i nostri Consorzi agrari, il sistema Impresa pesca (che da poche settimane è entrato a pieno titolo nella Coldiretti) non sono an-cora conteggiati nei numeri certificati dal pubblico, motivo per cui il nostro peso è destinato a rafforzarsi ulteriormente, e di molto, nei prossimi mesi.

A proposito di buone notizie, di rappresentanza e rappresentatività vi sa-rebbe poi un altro capitolo da trattare, quello che ci vede legittimati in pieno a essere forza sociale non solo di imprese e territorio, di cibo e di

ambiente, ma anche di famiglie, di uomini e donne che vogliono bene all’Italia e che hanno in testa un preciso modello di vita e un’idea

per lo sviluppo.

Ma questa è un’altra storia che merita uno spazio tutto suo e che tratteremo più avanti, poiché le buone noti-

zie sono come le ciliegie, dove una tira l’altra.

Sergio Marini

Sergio MariniPresidente Nazionale Coldiretti

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Sindacale

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Cambio al vertice della maggiore Organizzazione agricola della provincia

Il consiglio direttivo della Federazione Provinciale, riunitosi in data 4 marzo 2010, alla presenza di Antonio Biso della Confe-derazione Nazionale, dei vertici regionali, il presidente Mauro

Tonello e il direttore Gianluca Lelli, ha formalizzato la nomina di Massimo Albano alla direzione di Coldiretti Piacenza.Massimo Albano, 47 anni, veronese, succede a Giovanni Roncalli al timone della Federazione di Piacenza dal 2006, e che dal primo marzo ha assunto la direzione di Coldiretti Pavia.Albano ha una lunga esperienza al servizio dell’Organizzazione; entrato alla Federazione di Verona nel 1984, dove ha ricoperto il ruolo di vice direttore, ha operato successivamente in Coldiretti Mantova con lo stesso incarico, per poi assumere la direzione di Como-Lecco dove ha collaborato con il direttore Giovanni Roncalli.Negli ultimi sei anni ha guidato la Federazione di Bergamo.“Sono onorato di ricevere questo prestigioso incarico, ha dichiarato il neo direttore Albano, che mi consentirà di rapportarmi con una delle più importanti realtà agricole del Paese; lavorerò nel segno della continuità, valorizzando la “rotta” già tracciata dal direttore Roncalli, proseguendo nel coinvolgimento e nella responsabilizza-zione delle imprese all’interno del sistema organizzativo, per man-tenere all’agricoltura un ruolo da protagonista.”Coldiretti Piacenza, ha precisato il presidente Luigi Bisi, è la maggiore organizzazione agricola della provincia ed associa 4600 imprese iscritte alla Camera di Commercio di Piacenza. Grazie a questi numeri rappresenta il 70 per cento di tutte le aziende del set-tore primario provinciale. Sul territorio è articolata in 10 unità ope-rative locali, alle quali si aggiungono 20 recapiti, che garantiscono

ai soci un servizio efficiente ed efficace, consentendo una costante comunicazione con l’intera società e con le istituzioni.” Dopo questa doverosa presentazione Bisi ha ringraziato ufficialmente a nome della struttura, dei soci e dei dirigenti il direttore Giovanni Roncalli per questi 4 anni significativi e di intenso lavoro che hanno dato un’impronta decisiva all’agricoltura piacentina e alla federazione.“E’ stata un’esperienza importante, ha dichiarato Roncalli nel suo saluto, in una provincia che ha saputo mantenere una forte conno-tazione agricola, con una realtà imprenditoriale tra le più evolute del nostro Paese; elementi che consentiranno al settore primario di continuare a delineare le linee del tessuto economico e produttivo”.Numerosi i riconoscimenti di stima ed amicizia da parte dei compo-nenti il consiglio direttivo, così come dal direttore e dal presidente regionale.Antonio Biso, dell’Area Organizzazione di Confederazione ha ricor-dato che uno dei punti di forza di Coldiretti sono proprio i direttori, che nell’avvincendarsi alla direzione delle diverse Federazioni met-tono la loro esperienza e il loro patrimonio di “sapere” al servizio del territorio; ma delineare la strategia politico-sindacale è compito della classe dirigente che deve guidare e accompagnare i direttori nel loro mandato.Nel rivolgere gli auguri di buon lavoro al neo direttore Albano, il presidente Bisi ha assicurato che la squadra di Coldiretti Piacenza, dirigenti e struttura, è un gruppo estremamente unito e coeso che continuerà a lavorare con la direzione, per proseguire nella realizza-zione del progetto per una filiera agricola tutta italiana.

La giunta di Coldiretti Piacenza con Massimo Albano e Giovanni Roncalli

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Sindacale

6 LA VOCE DEI Coltivatori

Vino: Coldiretti, sequenziare il DNA

dei vitigni italiani per difendere

il legame con il territorio

Ottime notizie per i vini piacentini, e in particolare per il Gutturnio Doc.

Questo infatti è quanto emerge da una recente ricerca Iri-Infoscan, ufficialmente presentata in occasione del Vinitaly. Il nostro vino “principe” si posiziona all’ottavo posto nella classifica dei vini Doc che nel 2009 hanno maggiormente incrementato le vendite rispetto all’anno precedente, registrando un +13,3%. Così facendo, il Gutturnio Doc ha superato alcuni vini commercialmente forti tra cui il Bonarda (in parte anch’esso tra i Doc Piacentini, seppure non in esclusiva come il Gutturnio) e i Castelli Romani. Questo notevole risultato del nostro vino “principe” si registra nell’ambito di un più generale incremento delle vendite dei vini doc nella grande distribuzione, che dopo un 2008 di stasi, recupera con un +3,9% a volume e 4,9% a valore.

Il Gutturnio ai verticidella classifica di vendita dei vini italiani

L’Italia detiene il record mondiale nella biodiversità con 355 vitigni autoctoni ricchi di proprietà irripe-

tibili e la mappatura del genoma rappre-senta una grande opportunità se sarà utilizzata per valorizzare le identità ter-ritoriali dei vitigni e per proteggerle dai tentativi di clonazione e modificazione genetica che favoriscono l’omologazione e la delocalizzazione. E’ quanto afferma la Coldiretti dopo che l’Università di Ve-rona ha annunciato di aver sequenziato il Dna per il primo vitigno autoctono nel mondo, la Corvina che è il vitigno tipico della ValpolicellaI risultati della ricerca dovranno dare un importante contributo alla salvaguardia del legame con il territorio e delle spe-cificità locali per difenderle dai rischio di contaminazioni da Ogm ma anche sostenere - sottolinea la Coldiretti - una lotta più incisiva nei confronti delle frodi, sofisticazioni e tentativi di clonazione in atto in diversi paesi a partire dalla Cina.Nell’Italia dei vini di qualità non c’e’ spa-zio per il biotech ne’ nei vigneti, ne’ in cantina, ne’ sulle tavole dei cittadini e vi-gileremo affinchè tra le applicazioni della ricerca non arrivi questa preoccupante novità di cui le imprese e i consumatori non avvertono certo il bisogno. Occorre difendere un modello di svilup-po che e’ risultato vincente ed ha fatto scuola per l’intero sistema agroalimen-tare che fonda il suo successo sulla qua-lità, il legame con il territorio e la traspa-renza nel rapporto con i consumatori.

Un percorso di successo che ha portato l’Italia a essere il primo esportatore mondiale di vino con un valore di 3,2 miliardi di Euro che ha contribuito a portare il fat-turato del settore a oltre 9 miliardi di Euro. Il vino oggi testimonia un processo di rigenerazione rea-lizzato da un sistema di imprese che dopo il grande percorso di valorizzazione qualitativa si è po-sto anche l’obiettivo di offrire nel bicchiere un intero territorio fatto del patrimonio genetico dei suoi vitigni, delle sue ricchezze endo-gene, del clima, di paesaggio, di testimonianze artistiche e natu-rali. Un obiettivo al quale devono concorrere anche gli importanti sforzi fatti nell’attività di ricerca.

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Sindacale

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idee a chilometri zero, a 360°

Dopo la pubblicazione della sentenza del Tar del Lazio che ha respinto i circa 30 ricorsi con i quali si impu-

gnavano le comunicazioni dell’Agenzia per le erogazioni in agricoltura (Agea), finaliz-zate al versamento ed alla rateizzazione del prelievo supplementare ai sensi della legge n. 33 del 2009, (come annunciato nel numero di marzo del nostro periodico), anche il Gup di Milano ha rinviato a giudi-zio due cooperative milanesi per truffe ai danni di Agea.Si tratta di provvedimenti disgiunti, ma che perseguono l’obiettivo di mettere in traspa-renza il settore del latte italiano, per cui la nostra Organizzazione ha sempre operato.Ricordiamo che Coldiretti, a differenza di altri, si è costituita in giudizio nei princi-pali ricorsi al Tar proposti per chiederne il rigetto, facendo presente l’infondatez-za dei motivi prospettati e la distorsione concorrenziale che il contenzioso andava a produrre nei confronti degli allevatori in regola. Le decisioni pubblicate dal Tar del

Lazio rappresentano un motivo di grande soddisfazione per la nostra Organizza-zione, in quanto la sua partecipazione al procedimento, è stata ammessa proprio perchè “finalizzata a garantire il corretto gioco della concorrenza tra gli operatori del settore”. Altrettanto sostanziale e significativo è il rinvio a giudizio pronunciato nei giorni scorsi dal Gup di Milano Cristina Di Censo nei confronti dei rappresentanti legali di due cooperative milanesi e di alcuni pro-duttori di latte, soci delle stesse strutture accusati di aver messo in atto una truffa ai danni di Agea, aggirando la normativa sulle quote latte e appropriandosi così di circa 100 milioni di euro, somme che dovevano finire invece all’ erario.Le truffe, hanno causato finora un ‘buco’ nelle casse statali di ‘871 milioni di euro’, soldi che lo Stato ‘deve comunque versare alla Comunità Europea. Questo è quan-to illustrato in una memoria, depositata nell’udienza preliminare, dal legale di Col-

diretti che anche in questa vicenda si è costituita parte civile.Lo Stato, dunque, e’ in credito con l’Unio-ne Europea per quasi 900 milioni di euro, poiché il prelievo supplementare non ri-scosso, che i presunti truffatori del sistema delle quote latte in questi anni non hanno versato all’erario, deve comunque essere corrisposta all’Ue dallo Stato. In sostanza, questi atti costituiscono una tappa di fondamentale importan-za verso la regolarizzazione del mer-cato del latte, troppo a lungo pregiu-dicato da diffusi fenomeni di scarso rispetto, se non di voluta elusione, delle regole.La nostra Organizzazione, proseguirà in tutte le sedi la propria azione per la tutela della legalità e di una corretta concorrenza a vantaggio della stra-grande maggioranza dei produttori che condivide questi valori.

Trasparenza nel settore del latte italiano e riconoscimento nei confronti di quegli allevatori che hanno agito nella legalità e nel rispetto delle norme

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Sindacale

8 LA VOCE DEI Coltivatori

Anche nel caso “Finbieticola-Terrae” vince la legalità

Il Tar del Lazio ribadisce la natura pubblica dei circa 250 milioni di euro che la nuova holding voleva investire nello sviluppo delle agroenergie

Un’altra azione per cui siamo davvero soddisfatti, commenta il presidente di Coldiretti Piacenza Luigi Bisi.

Ma che cosa è successo? Il Tar ha accolto il ricorso di un gruppo di agricoltori, (in gran parte Coldiretti) e ha stabilito che i fondi di Finbieticola, la finanziaria dei bieticoltori, successivamente trasformata in Terrae, holding voluta dal presidente di Confagricoltura Federico Vecchioni, sono di natura pubblica e possono essere destinati solo al settore bieticolo-saccarifero. L’organo amministrativo ha inoltre stabilito che il Ministero delle Politiche Agricole ha 90 giorni di tempo per verificare se queste risorse, circa 250 milioni di euro, siano state utilizzate in modo illegittimo.Questa la sintesi della vicenda che aveva visto, già lo scorso ottobre una pronuncia

dell’Avvocatura dello Stato nella stessa direzione. “I fatti non lasciano spazi a dubbi o interpretazioni, sottolinea Bisi, semplicemente alcune organizzazioni agricole sottraggono fondi pubblici, soldi degli agricoltori per investirli nel sistema bancario; questa sembrerebbe la finalità della holding Terrae, una società con progetti focalizzati su bioenergie e altri servizi, presieduta fin dalla sua costituzione da Vecchioni.A sostegno dei bieticoltori ricorrenti, riuniti a Palazzo Rospigliosi, ribadisce Bisi, vogliamo esprimere forte apprezzamento e piena fiducia nell’azione della Commissione istituita dal Ministero delle Politiche Agricole con funzioni ispettivo contabili per ottemperare alla sentenza

del Tar. I ricorrenti, in un momento di particolare difficoltà del settore, anche a nome dei numerosissimi bieticoltori italiani che si ritengono parte lesa per le “sommedistrattedallefinalitàpubbliche”’, hanno deciso di convocare una grande Assemblea di tutti i bieticoltori italiani per dare avvio ad una serie di iniziative tese a sostenere l’ emersione della verità nell’interesse dell’intera agricoltura italiana.L’unità per vincere a cui molti oggi si appellano, conclude Bisi, può diventare un valore vero solo se frutto di un forte atto di coraggio e coerenza. Il coraggio di denunciare i bari e la coerenza di stare dalla parte che si dice di rappresentare, il coraggio di prospettare un progetto vero e la coerenza di saperlo portare avanti”.

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Sindacale

9A P R I L E 2 0 1 0

Formaggi: l’Italia sorpassa la Francia...ma la situazione degli allevatori italiani non è migliorata.. i prezzi alla stalla non coprono i costi di produzione

(ANSA) - ROMA, 11 MAR - Assolatte esprime apprezzamento per il ddl sul Made in Italy approvata dalla Commissione Industria del Senato e invita il Governo ed il Parlamento ad estenderla agli altri comparti della tradizione industriale italiana che hanno costruito il prestigio del Made in Italy nel mondo in particolare all’agroalimentare e al settore lattiero caseario.‘’La difesa del Made in Italy - ha affermato Giuseppe Ambrosi presidente di Assolatte – è parte integrante del DNA dell’industria lattiero casearia. Siamo sempre stati in prima linea per tutelare e difendere i prodotti fatti in Italia e combattiamo ogni giorno contro chi cerca continuamente di imitarli, appropriandosi della loro fama’’. ‘’La nostra attenzione alla qualità e al Made in Italy ha radici profonde - afferma Ambrosi -: già negli anni ‘50, quando nessun altro lo riteneva necessario, Assolatte - e le imprese italiane riuscirono a mettere in salvo alcuni prodotti della grande tradizione italiana, i formaggi DOP, lavorando al fianco del Governo per la sottoscrizione della Convenzione di Stresa, la prima Convenzione internazionale sulle denominazioni geografiche, senza la quale oggi non esisterebbe nessun formaggio italiano DOP’’. ‘’L’industria italiana è portatrice di una tradizione e di una cultura della qualità che il mondo ci invidia. Speriamo - conclude Ambrosi - che presto anche al nostro settore venga riconosciuta la capacità di fare prodotti straordinari, partendo dalle migliori materie prime’’.(ANSA).

Per Coldiretti i prodotti made in Italy

sono quelli fatti con le “materie prime”

italiane. Per Assolatte, invece,

il made in Italy è quello fatto in Italia, ma

poco importa da dove proviene il latte…

made in Italy: Assolatte,

estendere ddl ad agroalimentare

Storica vittoria dell’Italia sulla Fran-cia nel derby del formaggio con le esportazioni di formaggi Made in

Italy che sono aumentate del 10 per cento in quantità nel paese più nazionalista del mondo togliendo spazio sugli scaffali d’Ol-tralpe a Camembert, Brie, Roquefort e alle altre specialità locali. La sconfitta è resa ancora più amara dal crollo delle esportazioni di formaggi fran-cesi in Italia con una riduzione media del 5 per cento, che sale al 7 per cento per il Brie, sulla base dei dati Istat relativi ai primi undici mesi del 2009. Il risultato è stata una drastica inversione di tendenza: i consumi di formaggi italiani Oltralpe hanno superato nel 2009 quelli di formaggi francesi nel Belpaese. Se buo-ne performance si sono avute per l’inte-ra produzione casearia Made in Italy, un contributo determinante a vincere il match è venuto dai due formaggi simbolo del tricolore quali il Parmigiano Reggiano e il Grana Padano le cui esportazioni in quan-

tità sono aumentate del 7 per cento e che si confermano i piu’ apprezzati nel Paese transalpino. Il successo nei confronti dei concor-renti francesi non ha in realtà mi-gliorato la situazione degli allevatori italiani che stanno affrontando la più grave crisi degli ultimi venti anni per effetto dei prezzi riconosciti alla stal-la che non coprono i costi di produ-zione e rischiano portare alla chiusu-ra di migliaia di aziende. Si tratta del risultato dei due gravi furti che dan-neggiano l’agricoltura italiana: quello del valore aggiunto per effetto delle speculazioni lungo la filiera e quello di identità a causa dell’inganno dei prodotti spacciati come Made in Italy che non hanno nulla a che vedere con il territorio nazionale.

FRANCIA ITALIA

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Sindacale

10 LA VOCE DEI Coltivatori

Il Tar del Lazio ha rigettato la richiesta di sospensiva del Decreto ministeriale, attuativo della normativa comunitaria sull’indicazione obbligatoria in etichetta dell’origine dell’olio vergine ed extravergi-

ne di oliva, presentata con ricorso da alcune organizzazioni di rap-presentanza dei frantoiani e delle imprese di commercializzazione dell’olio. I giudici amministrativi hanno ritenuto che la fondamentale finalità di assicurare la piena tracciabilità dell’olio di oliva, che è alla base del Decreto ministeriale, prevale rispetto all’esigenza prospettata dai ricorrenti di non avere a proprio carico ulteriori adempimenti buro-cratici, quali quelli relativi alla predisposizione di specifici registri, cui non sarebbero tenuti gli olivicoltori che vendono direttamente al con-sumatore finale. Inoltre il Tar non ritiene peraltro che tali adempimenti siano in grado di ledere la concorrenza tra le imprese del settore oleario, secondo quanto scritto nell’ordinanza del 9 marzo. Nel settore dell’olio extravergine di oliva sono diminuite del 30-35 per cento in sei mesi le frodi grazie all’entrata in vigore del regola-mento sull’indicazione obbligatoria dell’origine in etichetta, secondo i carabinieri dei Nas.

Si tratta di un segnale importante che conferma la necessità di stringere le maglie della normativa a livello nazionale e comunitario per valorizzare e difendere i primati del Made in Italy e garantire la sicurezza alimentare dei cittadini. Il danno ai consumatori e alle imprese agricole italiane causato dal falso Made in Italy a tavola, in Italia e all’estero, dovuto alla vendita di prodotti alimentari pagati come italiani senza esserlo è stimato in 70 miliardi e riguarda in Italia due prosciutti su tre venduti come italiani, ma provenienti da maiali allevati all’estero, ma anche tre cartoni di latte a lunga conservazione su quattro che sono stranieri senza in-dicazione in etichetta e oltre un terzo della pasta che è ottenuta da grano che non è stato coltivato in Italia all’insaputa dei consumatori.Secondo l’indagine Coldiretti-Swg la quasi totalità dei cittadini (97 per cento) considera necessario che debba essere sempre indicato in etichetta il luogo di origine della componente agricola contenuta negli alimenti, per colmare una lacuna ancora presente nella legisla-zione comunitaria e nazionale, ma in Italia la metà della spesa è ancora anonima.

ETICHETTA D’ORIGINEDELL’OLIO

Il Tar boccia la richiesta di sospensiva

L’ETICHETTA CON L’ORIGINE SULLE TAVOLE DEGLI ITALIANI

Cibi con l'indicazione

di provenienza ...e quelli senza

Carne di pollo e derivati Pasta

Carne bovina Carne di maiale e salumi

Frutta e verdura fresche Carne di coniglio

Uova Frutta e verdura trasformata

Miele Derivati del pomodoro diversi da passata

Passata di pomodoro Latte a lunga conservazione

Latte fresco Formaggi non dop

Pesce Derivati dei cereali (pane, pasta)

Extravergine di oliva Carne di pecora e agnello

Fonte: Elaborazioni Coldiretti

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Sindacale

11A P R I L E 2 0 1 0

“OGM, IN ITALIA NON VEDO ALCUN FUTURO”Dal pronunciamento del Consiglio di Stato in Italia alla

bocciatura del mais Monsanto da parte di Francia,

Germania e altri paesi europei, fino al crollo delle

coltivazioni transgeniche in Europa, il dibattito sugli

ogm si è riacceso nelle ultime settimane. In questa

intervista il presidente della Coldiretti, Sergio Marini,

fa il punto della situazione, analizzando le motivazioni

del fallimento delle sementi ogm.

IIIII Presidente Marini, qual è la posizione di Coldiretti sugli ogm?Siamo contrari alla coltivazione in Italia dove per la conformazione morfologica dei nostri terreni e le di-mensioni delle nostre aziende non sarebbe possibile evitare le contaminazioni delle colture non ogm. Chie-diamo invece con decisione una etichettatura chiara che permetta di sapere se il cibo che mangiamo con-tiene, direttamente o indirettamente, organismi gene-ticamente modificati. Questa ultima è una battaglia nell’interesse dei cittadini e contro chi sta magistral-mente usando il pretesto che gli ogm li mangiamo tut-ti i giorni senza saperlo per convincerci a “spalancare le porte” alle coltivazioni transgeniche con la scusa che il danno “ormai è fatto”.

IIIII Quali credete essere i vantaggi di questa tecnologia?Sono ormai venti anni che si coltivano ogm nel mondo. Nei Paesi in Via di Sviluppo dove la coltivazione è già storia la fame anziché diminuire è aumentata mentre in Europa nei sette Paesi dove la semina è permessa la coltivazione interessa di fatto solo il mais o me-glio una sola varietà di mais che complessivamente rappresenta meno dell’uno per cento della totale pro-duzione comunitaria di mais. Voglio dire che se vera-mente queste colture avessero tutte quelle proprietà straordinarie in termini economici o ambientali o sa-lutistici che ci stanno raccontando in Europa avremmo ben altre superfici coltivate, e nel mondo non avrem-mo superato proprio quest’anno la cifra di un miliardo di persone che soffrono la fame . Questa è storia non punti di vista.

IIIII Quali gli svantaggi?Il primo è il rischio di contaminazioni che limitano la sacrosanta libertà della stragrande maggioranza degli agricoltori e cittadini di avere i propri territori libe-

ri da Ogm. Se parliamo poi della varietà di mais che in Italia si vorrebbe coltivare, è bene ricordare che si tratta di semi che sono stati proibiti dai governi fran-cese e tedesco dove, dopo alcuni anni di coltivazio-ne, nell’aprile 2009 il mais Mon 810 è stato vietato a seguito di nuove acquisizioni circa gli effetti negativi sull’apparato intestinale, sugli organismi del terreno e sulla dispersione del polline, con contaminazioni de-rivanti dalla impollinazione incrociata tra coltivazioni transgeniche e non. E qui sta il problema. E’ fin troppo evidente che il modello produttivo cui è orientato l’im-piego di organismi geneticamente modificati (ogm) è il grande nemico della tipicità e della biodiversità ed il grande alleato dell’omologazione che è il vero ne-mico dell’agroalimentare italiano, il piu’ copiato nel mondo. E non ci si racconti che in effetti buona parte delle nostre piante coltivate sono nella storia frutto di modificazioni genetiche, perché mica mi si vorrà confondere l’applicazione della teoria dell’evoluzione di Darwin con gli interessi di brevetti e royalties delle multinazionali.

IIIII Che futuro prevedete per gli ogm in agricoltura?In Italia non vedo alcun futuro. Tutte le indagini se-rie dicono che 3 italiani su 4 non vogliono gli ogm nel piatto, e questo già può bastare. Inoltre anche gli scienziati sono divisi ed è bene dire che quando si parla di cibo e innovazione ci vuole qualche precau-zione in più. Noi non dimentichiamo che in passato agli agricoltori è stato spiegato che la modernizzazio-ne dell’agricoltura passava anche attraverso l’uso del-le farine animali nell’alimentazione del bestiame, che si sono poi dimostrate la causa della “mucca pazza”. Per questo siamo pronti, se sarà necessario, anche al referendum tra agricoltori, come prevede la norma co-munitaria, Cosi chiuderemo la questione ogm in Italia una volta per tutte con democrazia e senza demagogia.

speciale OGMSindacale

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Sindacale

12 LA VOCE DEI Coltivatori

In vigore la prima legge su cibo a km 0

Il superpomodoro, nato dall’incrocio di alcune varietà di pomodori neri e linee pure di San Marzano, è la dimostrazione concreta del fatto che si possono ottenere ottimi risultati dalla ricerca al naturale che coniuga tradizione ed innovazione, senza ricorso agli organismi geneticamente modificati (Ogm). Si tratta, di un prodotto che, grazie ad un’attività antiossidante totale superiore, garantisce un ruolo di protezione in alcune sindromi metaboliche come quelle cardiovascolari, diabete, obesita’, colesterolo e trigliceridi; oltre ad avere caratteristiche di prevenzione nei confronti del tumore alla prostata. Il risultato di questa ricerca, costituisce un’attestazione alla nostra linea e siamo anche molto soddisfatti, delle parole del Ministro della Salute Ferruccio Fazio, il quale ha affermato che ‘’il Governo italiano non e’ favorevole all’introduzione delle colture Ogm per la contrarietà anche culturale della stragrande maggioranza dei nostri agricoltori. Meglio produzioni autoctone e produzioni naturali”. L’Italia sviluppa oggi un modello agroalimentare di grande qualità, sicurezza e identità; l’introduzione agli ogm rappresenta un rischio che mette in discussione questi principi: non serve agli agricoltori, non serve ai cittadini consumatori, non serve al Paese e non serve nemmeno a combattere la fame nel mondo, come qualcuno vuole sostenere.

E’ stato creato dall’Istituto di Chimica Biomolecolare CNR di Napoli in modo naturale e non transgenico

con superpomodoro vittoria ricerca naturale

STOP A MORATORIA MA ITALIA È LIBERA

DI VIETARLI

Con pericolosa fine della moratoria in pieno contrasto con la volontà dei cittadini, la Commissione Eu-

ropea ha anche annunciato la storica in-tenzione di presentare entro l’estate una proposta per far decidere liberamente ai singoli Stati membri se coltivare o meno Organismi Geneticamente Modificati (Ogm) sul proprio territorio, invertendo l’attuale quadro normativo. E’ quan-to afferma il presidente della Coldiretti Sergio Marini nel sottolineare che que-sto darà finalmente la possibilità all’Italia e alle sedici regioni che si sono già dichiarate ogm free di vietare la coltivazione nei loro ter-ritori. Stando cosi le cose l’Euro-pa autorizzi pure quello che vuole tanto in Italia continueremo a non coltivarli.I cittadini italiani potranno infatti dire no anche alle patatine biotech nei campi o sugli scaffali dei supermercati mentre fino ad oggi l’Unione Europea ha sempre contrastato la decisione di Paesi e re-gioni di vietare la coltivazione sui propri territori chiedendo al contrario la defi-nizione di un quadro per la coesistenza tra colture ogm e tradizionali, da cui è scaturita in Italia la decisione del Consi-glio di Stato del 19 gennaio scorso con la quale si è richiesto al Ministero delle Politiche Agricole di concludere il pro-cedimento di istruzione e autorizzazione alla coltivazione di mais geneticamente modificato.

La Commissione Europea - sottolinea Coldiretti - prende atto della forte oppo-sizione dei cittadini europei come dimo-stra il fatto che non è presente nessun prodotto geneticamente modificato in vendita sugli scaffali e difficilmente ar-riveranno le patatine ogm, nonostante siano ormai 35 gli organismi genetica-mente modificati autorizzati in Europa (19 di mais, 6 di cotone, 3 di colza, 3

di soia, 1 di barbabietola, 1 di patata, 1 microrganismo), dopo il grave via libera comunitario alla coltivazione e commer-cializzazione della patata Amflora e per la commercializzazione ad altre tre va-rietà di mais geneticamente modificato.

Tutt’altro, a dodici anni dalla loro intro-duzione in Europa, le coltivazioni biotech sono già in calo e rappresentano molto meno dell’uno per cento del totale per-ché, di fatto, non sono riuscite a trovare un mercato, vista la persistente con-trarietà dei consumatori ad acquistare prodotti geneticamente modificati. Una contrarietà giustificata - continua la Coldiretti - dai crescenti dubbi sul piano sanitario e ambientale che nel corso del 2009 hanno portato il governo tedesco a vietare il mais Mon 810 (che alcuni vorrebbero seminare in Italia) a segui-to di nuove acquisizioni circa gli effetti negativi sull’apparato intestinale, sugli organismi del terreno e sulla dispersione del polline, con contaminazioni derivanti dalla impollinazione incrociata tra colti-vazioni transgeniche e non.

Il modello produttivo cui è orientato l’impiego ogm è il grande nemico del-la tipicità e della biodiversità e il grande alleato dell’omologazione, che è il vero nemico dell’ agroalimentare italiano e per questo siamo contrari. In Italia, per la conformazione morfologica dei no-stri terreni e le dimensioni delle nostre aziende, non sarebbe possibile evitare le contaminazioni e sarebbe violata - con-clude Marini - la sacrosanta libertà della stragrande maggioranza degli agricoltori e cittadini di avere i propri territori liberi da ogm. La Coldiretti chiede inve-ce, con decisione una etichettatu-ra chiara che permetta di sapere se il cibo che mangiamo contiene, direttamente o indirettamente, organismi geneticamente modifi-cati.

speciale OGM Sindacale

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13A P R I L E 2 0 1 0

In vigore la prima legge su cibo a km 0

ARRIVA LA “TASK FORCE”PER FERMARE LE COLTURE OGM

GLI OGM NON COMBATTONO NEMMENO LA FAME NEL MONDO

Una task force di associazioni, mo-vimenti, esponenti politici ed isti-tuzionali al lavoro per affrontare

l’emergenza provocata dal rischio di con-taminazione dei terreni in conseguenza della coltivazione di organismi genetica-mente modificati in Italia.Il gruppo è stato costituito a Palazzo Ro-spigliosi sede della Coldiretti, in risposta all’autorizzazione comunitaria alla colti-vazione della patata transgenica e alla recente sentenza del Consiglio di Stato che ha ordinato al Ministero delle Politiche Agricole di concludere il procedimento au-torizzatorio per la messa in coltura di mais ogm, anche in mancanza delle linee guida di coesistenza regionaliErano presenti rappresentanti e pre-sidenti delle associazioni del mondo dell’impresa (Coldiretti, Cna, Cai, Aiab, Amab, Legapesca, Unci), dei consuma-tori (Federconsumatori, Adusbesf, Adoc, Codacons, Movimento difesa del citta-dino), dell’ambientalismo (Legambiente,

Wwf, Greenpeace, Vas, Fondazione Univerde), sociali e culturali (Slowfood, Acli, Crocevia, Focsiv, Greenaccord, Fe-derparchi, Campagna Amica) ma anche rappresentanti delle Istituzioni come il sin-daco Gianni Alemanno e il coordinatore degli Assessori regionali all’ambiente Silvio Greco e esponenti politici (Su-sanna Cenni, Loredana De Petris, Elio Lannutti e Fedele Sanciu) mentre espo-nenti di tutti gli schieramenti politici hanno manifestato formalmente la loro adesione. La task force, destinata ad allargarsi, ha lanciato un appello al Ministro delle Politi-che Agricole per l’adozione di misure na-zionali urgenti tese a vietare la coltivazione di patata e mais transgenici ricorrendo alla clausola di salvaguardia, nonchè ad altri interventi normativi possibili per preserva-re il territorio italiano libero da ogm dopo la decisione del Consiglio di Stato.I partecipanti all’incontro dopo aver condi-viso un modello agroalimentare di sviluppo del Paese fondato sul patrimonio di bio-

diversità, identità, tipicità e cultura, hanno ravvisato la necessità di attivare una azio-ne di mobilitazione popolare ed istituziona-le sul territorio.Uno stop alle colture ogm è venuto anche dal ministro della Salute, Fer-ruccio Fazio. “La posizione italiana al momento è negativa al riguardo e in questo senso anche a livello euro-peo ci siamo esposti - ha spiegato a margine della firma di un protocollo di intesa sulla sicurezza alimentare per l’Expò 2015 -. Meglio produzioni autoctone e produzioni naturali”.“Accolgo con soddisfazione le parole di cautela del Ministro della Salute Ferruccio Fazio e condivido pienamente il fatto che sulle questioni che riguardano la salute e l’alimentazione occorrono certezze ed il principio di precauzione deve guidare ogni scelta - ha commentato al proposito il pre-sidente della Coldiretti Marini

Nel 2009, infatti, gli affamati sono cresciuti del 9%, arrivando alla vetta di 1,02 miliardi, il livello più

alto dal 1970 secondo la Fao, nonostante l’aumento del 7% dei terreni coltivati con ogm, che hanno raggiunto i 125 milioni di ettari nei 25 soli paesi dove sono coltivati nel mondo. Il record di persone che sof-frono la fame e’ stato raggiunto proprio nell’anno in cui si e’ avuta un forte au-mento degli ogm nei Paesi in via di svi-luppo, dove la crescita e’ stata superiore alla media mondiale (+13%) e dove oggi si trovano quasi la meta’ (46%) dei terreni coltivati a biotech nel mondo. Il pressing delle multinazionali, che e’ fallito in Euro-pa dove le semine sono calate del 12%, ha avuto invece successo nei Paesi meno svi-luppati dove però le coltivazioni ogm non solo, non hanno quindi risolto il problema della fame, ma hanno anche aggravato la dipendenza economica dall’estero.

speciale OGMSindacale

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14 LA VOCE DEI Coltivatori

In vigore la prima legge su cibo a km 0

speciale OGM

Dopo lo stop della Commissione sementi che ha negato l’autorizzazione alla domanda di iscrizione al registro di un granturco geneticamente modificato, il ministro Zaia

ha firmato il dispositivo che sbarra la strada alle coltivazioni transgeniche sul territorio nazionale e che è stato ora inviato ai ministeri della Salute e dell’Ambiente. Il decreto blocca di fatto la decisione del Consiglio di Stato che aveva aperto alla coltivazione di granturco transgenico. “Ho voluto firmare pubblicamente questo decreto perchè si tratta di un momento storico per l’agricoltura italiana, un momento nel quale purtroppo bisogna constatare con amarezza la contrapposizione insanabile fra il partito dei pro-ogm, che conta pochissimi sostenitori, e quello dei contrari agli organismi geneticamente modificati, che sono invece la stragrande maggioranza dei cittadini, oltre il 75% secondo gli ultimi sondaggi..”. Lo ha dichiarato Zaia sottolineando che le coltivazioni ogm non portano guadagni maggiori per gli agricoltori, ricordando inoltre che l’Italia e’ da sempre il paese della biodiversita’ che deve essere quindi tutelata. Il ministro ha poi evidenziato che oggi alla borsa di chicago il mais e’ quotato a 101 euro alla tonnellata, contro i 146 euro alla tonnellata delle borse europee e che il mais transgenico, la cui coltivazione e’ autorizzata da anni in europa, non copre piu’ dell’1% della produzione totale. Secondo il ministro, “il vero business delle multinazionali non sarebbe nella coltivazione, ma nel brevetto delle sementi e delle eventuali, successive ibridazioni”.Grande soddisfazione è stata espressa dal presidente della Coldiretti, Sergio Marini, per il quale la scelta della Commissione dimostra “che la posizione di chi non vuole gli ogm va oltre le questioni economiche ed etiche e tocca decisamente i temi

di sicurezza ambientale e alimentare. Ci sentiamo in buona compagnia essendo in Europa ben 21 su 27 i Paesi dove non si coltiva mais geneticamente modificato (ogm) mentre in Italia non c’è sondaggio dal quale non emerga che tre italiani su quattro sono contrari e pertanto oggi plaudono a questa decisione. La decisione della Commissione sementi ha un valore ancora maggiore se si considera che in essa sono rappresentate, oltre ai Ministeri delle Politiche Agricole, della Salute e dell’Ambiente, le regioni italiane tra le piu’ importanti dal punto di vista agricolo”.Dall’analisi effettuata dalla Coldiretti sul rapporto annuale 2009 dell’International Service for the Acquisition of Agri-biotech Applications (Isaaa) emerge che la coltivazione ogm in Europa interessa solo sei Paesi e riguarda solo il mais bt geneticamente modificato, la cui la superficie coltivata nel 2009 si è drasticamente ridotta del 12 per cento passando da 107.719 ettari a 94.750 ettari, pari a molto meno dello 0,001 per cento della superficie totale di 160 milioni di ettari coltivati in Europa. Il drastico crollo nei terreni seminati con organismi geneticamente modificati in Europa nel 2009 conferma che nel coltivare prodotti transgenici, oltre ai rischi per la salute e per l’ambiente, non c’è neanche convenienza economica. Il fatto che, anche dove è possibile la coltivazione, gli agricoltori riducano le semine è la piu’ concreta dimostrazione che per gli ogm attualmente in commercio non c’è quella miracolosa convenienza economica che le multinazionali e i loro “tifosi” propagandano.

FIRMATO IL DECRETO CHE BOCCIA LA COLTIVAZIONE DI MAIS OGM

LE COLTIVAZIONI OGM IN EUROPA

2008 (ha) 2009 (ha) % Repubblica Ceca 8.380 6.480 - 23 %

Romania 6.130 3.243 - 47 %

Slovacchia 1.930 875 - 55 %

Portogallo 4.856 5.093 + 5 %

Spagna 79.269 76.057 - 4 %

Polonia 3.000 3. 000 -

Germania 3.171 - - 100 %

Ue 107.719 94.749 - 11 % Fonte: elaborazione Coldiretti su dati Isaa

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In vigore la prima legge su cibo a km 0

speciale OGM

UE: COS’E’ LA CLAUSOLA DI SALVAGUARDIA/ANSA (ANSA) - ROMA, 3 MAR - Uno Stato membro dell’Ue che voglia opporsi alla coltivazione sul proprio territorio di un Ogm già approvato a livello comunitario, può invocare la “clausola di salvaguardia”. Sono già sei i Paesi (Austria, Ungheria, Francia, Grecia, Germania e Lussemburgo) che hanno invocato la clausola contro la coltivazione del mais Monsanto Mon810, l’unico Ogm piantato in Europa. Negli anni scorsi, quando la Commissione ha tentato di imporre ad Austria e a Ungheria la fine dei divieti nazionali, la maggioranza qualificata degli Stati membri si e’ opposta. Fino a che, l’anno scorso, il presidente dell’Esecutivo comunitario, Jose’ Manuel Barroso, durante la campagna per la sua riconferma ha preso la decisione politica di lasciare agli Stati membri la libertà di decidere se coltivare o no gli Ogm autorizzati a livello Ue. Questo impegno potrà realizzarsi o attraverso la garanzia che la Commissione non tenterà più di far disapplicare le “clausole di salvaguardia” eventualmente adottate dai Paesi Ue, oppure mediante modifiche alla legislazione comunitaria. La Germania, sede principale della Basf - proprietaria dei semi della patata Ogm Amflora che con il via libera di ieri potrà essere coltivata in Europa – applica tale clausola.

CIA, LEGGE PER VIETARE COLTIVAZIONI E OBBLIGO ETICHETTA(ANSA) - ROMA, 3 MAR - ‘’Non possiamo attendere; il governo deve emanare al più presto una legge che vieti le coltivazioni Ogm in Italia e che obblighi sull’etichetta dei prodotti agroalimentari la presenza di biotech’’. E’ quanto sostiene il presidente della Cia-Confederazione italiana agricoltori Giuseppe Politi, che riafferma la netta contrarietà alle decisioni assunte dall’esecutivo comunitario che aprono un fronte pericoloso, ‘’dove a predominare sono logiche esclusivamente economiche’’. Politi chiede anche la predisposizione di un Piano per le colture proteiche, che oggi sono per il 90% di soia di importazione spesso geneticamente modificata, in quanto più economica. ‘’La nostra posizione - sottolinea Politi – non scaturisce da una scelta ideologica, poniamo punti fermi quali sicurezza alimentare e principio di precauzione, tutela dei consumatori e dei produttori agricoli, salvaguardia e valorizzazione dell’agricoltura italiana diversificata e legata alle tradizioni delle nostre realtà rurali, qualità e difesa delle nostre sementi e certezze per gli agricoltori’’. Da qui la richiesta della Cia di regole chiare e concertate, si cui devono adoperarsi Governo e Regioni, ognuno per gli aspetti che gli competono.(ANSA).

FEDERCONSUMATORI, ESTREMAMENTE GRAVE DECISIONE UE(ANSA) - ROMA, 3 MAR - E’ “estremamente grave la decisione presa oggi dalla Commissione Europea di concedere il via libera alla coltura in Europa della patata transgenica Amflora”. E’ quanto sostiene Federconsumatori, precisando che l’associazione “si e’ sempre battuta contro l’immissione nel mercato di tali prodotti e, soprattutto, contro la produzione stessa di organismi geneticamente modificati. Tale convinzione si basa non solo sul principio di precauzione in un settore delicatissimo quale quello della sicurezza alimentare, ma anche sulla considerazione delle ricadute che tali produzioni potrebbero avere sulla salute dei cittadini, oltre che sull’intera filiera di produzione agroalimentare italiana, che riteniamo, piuttosto, si debba distinguere sempre di più per il suo primato qualitativo”. Federconsumatori giudica “positivamente la posiziona assunta dal ministro Zaia nei confronti dei prodotti Ogm, rivendicando la sovranità del nostro Paese nel decidere di salvaguardare la salute dei cittadini, la qualità e la genuinità della nostra agricoltura”.

NESSUN SI’ DELLA CHIESA, PRECISA L’OSSERVATORE ROMANOAUMENTANO COLTIVAZIONI BIOTECH, MA ANCHE AFFAMATI2169 - 03:03:10/17:00 - Città del Vaticano, (agra press) - l’Osservatore Romano, organo della Santa Sede, in un articolo dedicato alle reazioni al via libera della commissione europea alla patata geneticamente modificata, scrive: “tra le diverse prese di posizione, alcuni media hanno creduto di leggere anche un ipotetico pronunciamento favorevole da parte del Vaticano ,che non c’e’ stato. Si e’ parlato di un esplicito “si” all’uso di organismi geneticamente modificati in agricoltura, confondendo ancora una volta commenti e punti di vista di singoli ecclesiastici con dichiarazioni “ufficiali”attribuibili alla Sante Sede o alla chiesa. la quale - lo spiega con chiarezza la “caritas in veritate” - non possiede “soluzione tecniche da offrire”, ma ha “una missione di verità da compiere, in ogni tempo ed evenienza, per una società a misura dell’uomo, della sua dignità, della sua vocazione”. missione nella quale rientra, per esempio, la severa denuncia dello scandalo della fame nel mondo, che oggi - scrive ancora benedetto XVI - “non dipende da scarsità materiale, quanto piuttosto da scarsità di risorse sociali, la più importante delle quali e’ di natura istituzionale”. e non e’ un caso che proprio nel 2009 - anno in cui nei paesi in via di sviluppo le coltivazioni ogm sono cresciute del 13 per cento (contro una media mondiale del 7 per cento) raggiungendo quasi la metà dell’intera superficie del pianeta coltivata con piante transgeniche - gli affamati nel mondo abbiano superato per la prima volta quota un miliardo”.

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16 LA VOCE DEI Coltivatori

FONDAZIONE DIRITTI GENETICI, IN ITALIA NON PASSERANNO MAI(ANSA) - ROMA, 3 MAR - ‘’E’ evidente che in Italia gli Ogm non passeranno mai, dal momento che esiste la clausola di salvaguardia che lascia libertà a ogni singolo Stato di fare le proprie scelte e che nel Parlamento italiano c’e’ una larga maggioranza totalmente favorevole ad uno sviluppo libero dal transgenico’’. Lo afferma Mario Capanna, presidente della Fondazione Diritti Genetici, che commenta così a Cnrmedia il via libera dato dalla Commissione Ue alla coltura in Europa della patata transgenica Amflora. ‘’La decisione dell’Efsa, l’Autorita’ Ue di sicurezza alimentare - continua Capanna - è totalmente sbagliata e illegittima: e’ un’agenzia che non conduce mai analisi autonome per via delle pressioni delle multinazionali, anzi si limita a fare da passacarte’’. Non c’e’ dubbio, secondo l’ex leader del Movimento studentesco, che ‘’il tentativo sia quello di far si’ che questa decisione diventi una testa di ponte per la diffusione degli organismi modificati, ma bisogna ricordare che da tutte le rilevazioni statistiche emerge con chiarezza che europei e italiani questi organismi non li vogliono’’.(ANSA).

speciale OGM Sindacale

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17A P R I L E 2 0 1 0

Via libera del Consiglio dei Ministri al disegno di legge “Norme per la valorizzazione dei prodotti agricoli

provenienti da filiera corta e di qualità”, che punta a promuovere la vendita diretta e ad aumentare la diffusione dei farmer market, i mercati degli agricoltori. Il provvedimento definisce i principi fondamentali in materia di mercati agricoli riservati alla commercializzazione da parte degli imprenditori agricoli, promuove la domanda e l’offerta dei prodotti agricoli a chilometro zero, provenienti da filiera corta, e dei prodotti agricoli di qualità, nonché lo sviluppo locale e una migliore conoscenza delle caratteristiche dei processi di trasformazione e delle tradizioni produttive. Una novità importante per accompagnare la crescita di una forma di

vendita innovativa che sta incontrando il gradimento dei consumatori e l’interesse degli agricoltori. Non a caso, sono già oltre 500 i mercati degli agricoltori di Campagna Amica, aperti in tutte le regioni italiane con un aumento del 360 per cento nell’ultimo anno. Ma la vendita diretta in campagna o nei mercati è anche l’unica forma di distribuzione commerciale che ha registrato una crescita battendo nell’alimentare negozi, hard discount e ipermercati, grazie ad un incremento dell’ 11 per cento del valore delle vendite per un totale stimato in 3 miliardi di euro, a fronte di un calo generale dell’1,5 per cento, per gli alimentari, secondo i dati Istat sul commercio al dettaglio relativi al 2009. Gli acquisti diretti sono una opportunità per il Paese con un aumento della concorrenza

che va a beneficio delle imprese agricole e dei consumatori che possono così garantirsi una spesa sicura e di qualità al giusto prezzo. Ma è anche un’occasione per far conoscere e divulgare i veri sapori della tradizione italiana per poterli riconoscere in tutte le altre forme di vendita senza cadere nell’inganno del falso Made in Italy. Si tratta di un tassello importante del nostro progetto per una filiera agricola tutta italiana che, con il coinvolgimento dei mercati di Campagna Amica, Consorzi Agrari, cooperative, agriturismi e imprese, punta a far arrivare sul mercato prodotti al cento per cento italiani direttamente dagli imprenditori agricoli.

Ogni pasto percorre in media quasi duemila chilometri con aerei, navi o camion, prima di giungere a

tavola anche a causa di stili di vita poco attenti alla stagionalità nei consumi e che sprecano energia. E’ stato calcolato che un chilo di ciliegie dal Cile per giungere sulle tavole italiane deve percorrere quasi 12mila chilometri con un consumo di 6,9 chili di petrolio e l’emissione di 21,6 chili di anidride carbonica, mentre un chilo di mirtilli dall’Argentina deve volare per piu’ di 11mila chilometri con un consumo

di 6,4 kg di petrolio che liberano 20,1 chili di anidride carbonica e l’anguria brasiliana viaggia per oltre 9mila km, brucia 5,3 chili di petrolio e libera 16,5 chili di anidride carbonica per ogni chilo di prodotto, attraverso il trasporto con mezzi aerei. Secondo la Coldiretti consumando prodotti locali, di stagione e a chilometri zero e facendo attenzione agli imballaggi, una famiglia può arrivare ad abbattere fino a mille chili di anidride carbonica l’anno. Il consumo di prodotti fuori stagione provenienti di migliaia di chilometri di

distanza è una tendenza snob in forte ascesa che concorre peraltro a far saltare i budget con prezzi superiori fino ad oltre dieci volte a quelli di mele, pere, kiwi, uva, arance e clementine Made in Italy ed appare del tutto ingiustificata perché si tratta spesso di prodotti poco gustosi e saporiti, essendo stati raccolti ad un grado di maturazione incompleto per poter resistere a viaggi di migliaia di chilometri percorsi su mezzi inquinanti che liberano nell’aria gas ad effetto serra.

Fonte: Elaborazioni Coldiretti (*) calcoli effettuati sulla base del trasporto aereo a/r

Disegno di legge sulla filiera corta Km0

Ogni pasto percorre 2mila km

Una nuova normativa per la promozione della vendita diretta e dei mercati degli agricoltori

DIETA ANTISMOG: ECCO LA TOP TEN DEI CIBI CHE INQUINANO

PRODOTTO PAESI Distanza (Km)

EMISSIONI (Kg CO2 PER Kg

PRODOTTO)

CONSUMO PETROLIO

(Kg)

Ciliegie Cile 11.970 21,6 6,9

Mirtilli Argentina 11.180 20,1 6,4

Anguria Brasile 9.175 16,5 5,3

Noci California (Usa) 8.657 15,6 5

More Messico 8.319 15,0 4,8

Salmone Alaska 7.847 14,1 4,5

Asparagi Peru 7.018 12,6 4,0

Meloni Gudalupe 5.440 9,8 3,1

Melograni Israele 2.324 4,2 1,3

Fagiolini Egitto 2.130 3,8 1,2

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18 LA VOCE DEI Coltivatori

La Commissione del Senato Territorio, Ambiente, Beni Ambientali, ha recentemente promosso la costituzione di un gruppo di lavoro tecnico, al quale partecipa anche Coldiretti, con l’intento di proce-

dere ad una riforma complessiva del provvedimento, che richiede di es-sere aggiornato, rispetto ai nuovi orientamenti emersi nella legislazione comunitaria in campo ambientale ed agricolo. E’ proprio la normativa riguardante i parchi ad interessare maggiormente il settore agricolo. Uno degli aspetti più positivi di questo nuovo lavoro è che il testo verrà elaborato nella mediazione e condivisione di tutti i soggetti interessati, mancando un articolato precostituito. Costituisce una iniziativa impor-tante per il mondo agricolo che, da tempo, vede nel rapporto agricoltura – ambiente – aree protette una occasione per realizzare forme di svilup-po realmente sostenibili. Purtroppo, però, i rapporti con gli Enti parco si sono rivelati spesso complessi, permanendo una visione vincolistica delle attività economiche che si svolgono nelle aree protette. Si tratta di una lettura, peraltro, anacronistica, in quanto, con la riforma della Po-

litica Agricola Comunitaria, si sostengono i processi produttivi a basso impatto ambientale e viene attribuito all’impresa agricola - nella sua veste multifunzionale – un ruolo fondamentale nella conservazione e nel miglioramento dell’ambiente e del territorio, anche attraverso la rea-lizzazione di habitat che favoriscono il mantenimento della biodiversità, in una concezione dinamica e reticolare di conservazione della natura. Oltretutto, il Presidente Dalì, che fa parte della 13ma Commissione, nel discorso di insediamento del gruppo di lavoro, ha auspicato l’esigenza di valorizzare lo svolgimento delle attività economiche e dell’agricoltura anche attraverso la conservazione ambientale. Proprio per questo si guarda alla riforma della legge come ad un’utile occasione per la rimozione di quegli ostacoli che non consentono una piena realizzazione degli obiettivi di sviluppo e pro-mozione economica di tali aree, insieme a quelli di ripri-stino e conservazione.

Coldiretti, nell’ambito della Commissione, ha auspicato, quindi, che la riforma della legge 394/1991 tenga conto, tra gli altri, dei seguenti aspetti: •possibilitàdiinserimentoneiConsigliDirettividigestionedeiparchinazionalidirappresentantidelleOrganizzazioni ProfessionaliAgricolemaggiormenterappresentativealivellonazionale; • conclusionediaccordidiprogrammafinalizzatiallosviluppoeconomico-socialeedallaconservazioneevalorizzazionedel patrimonionaturaledellearee; • collaborazioneepartecipazionedegliEntilocalieterritorialiperilfinanziamentodiprogettidisviluppocheprevedanouna crescitaedunaricadutaeconomicapositivasullecomunitàagricolelocali(sollecitandoepromuovendol’applicazionedell’art.7 dellalegge394/1991); • coinvolgimentoepartecipazionedelleOrganizzazioniProfessionaliAgricole,sianellastesurachenellapredisposizione deglistrumentidigestionedei,SICedelleZPS,checompongonolaReteNatura2000,oltrechenellapredisposizionee realizzazionedegliulterioriprogrammidiattività; • connessionedeglistrumentidipianificazionedelleareeprotetteconlemisuredeiPianidiSviluppoRurale; • inserimentodiunrichiamoalladisciplinadeicontrattidicollaborazioneeconvezionistipulatetrapubblicheamministrazioni eimpreseagricole,introdottidallaLeggediOrientamento,perrafforzarelavocazionemultifunzionaledelleimpreseagricole nell’eserciziodeicompitiditutelaambientaleedipromozionedellabiodiversità; • regolamentazionedelmarchiogeograficodelleareenaturaliprotettepervalorizzarel’identitàdeiprodottitipicieterritoriali;• introduzionedimisurediriclassificazionedelleareenaturaliprotettevalorizzandolafunzionedipresidiodellaruralità attraversolaistituzionediveriepropriparchirurali.

Nuova legge sui parchiColdiretti chiede più agricoltura nelle aree protette

STERILTOMdi Squeri

Pomodoro confezionatocon tecnologia asettica

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19A P R I L E 2 0 1 0

L’Italia, rispetto allo scorso anno, non solo perde il suo primato di primo produttore europeo in agricoltura biologica, registrando rispetto al periodo 2007-2008 una riduzione delle superfici coltivate a biologico del 13%, ma, a fronte di un aumento diffuso delle produzioni biologiche rilevato in tutti gli altri stati membri dell’Ue, è l’unica a riportare un andamento negativo .Del resto, esaminando i dati del Sinab dal 2000 al 2008, si evidenzia come i produttori biologici siano diminuiti da 49.790 a 42.037 ed il fenomeno sia particolarmente grave in alcune Regioni quali la Sardegna, la Sicilia, la Puglia, la Calabria e l’Emilia Romagna.La drastica riduzione delle imprese agricole biologiche è spesso dovuta alla scelta operata da alcune regioni nei Piani di Sviluppo Rurale di sostene-re l’agricoltura biologica esclusivamente a livello della produzione, senza promuovere progetti di filiera che garantiscano la collocazione del prodotto sul mercato e rendano autonome le imprese dagli aiuti comunitari, assicu-rando buoni margini di redditività per coloro che ha hanno investito in tale metodo di produzione. In sostanza, mancando a livello della programmazione degli interventi a livello territoriale il concetto che lo sviluppo dell’agricoltura biologica può avvenire solo tramite progetti di filiera, gli aiuti sono stati indirizzati uni-camente ad incentivare la produzione mancando di finanziare, nelle mede-sime aree, impianti di trasformazione e commercializzazione dei prodotti biologici, promuovere azioni di promozione e di marketing nonché sistemi di distribuzione caratterizzati da brevi distanze tra luogo di produzione e di consumo. Pertanto, là dove si è puntato esclusivamente a incrementare le superfici coltivate a biologico, a seguito della contrazione delle risorse a disposizio-ne per l’attuazione dei Psr con conseguente riduzione degli aiuti destinati all’agricoltura biologica, ha fatto sì che le imprese biologiche che non han-no investito per collocare la propria produzione sul mercato, hanno finito per abbandonare tale metodo di produzione. I dati di Eurostat confermano quanto più volte ha sostenuto Coldiretti e, cioè, che lo sviluppo dell’agricoltura biologica in Italia, non essendo stato supportato, in questi anni, da una politica nazionale e regionale imperniata su un progetto di filiera volto a garantire un equilibrio tra domanda ed offerta di alimenti di biologici e di valorizzazione delle produzioni italiane a forte connotazione territoriale, appare oggi discontinuo e notevolmente esposto alla concorrenza degli altri paesi.In sostanza, finora, non è stato fatto nulla per correggere la principale ano-malia del sistema produttivo italiano relativo all’agricoltura biologica, ca-ratterizzato da una concentrazione della produzione nelle regioni del sud, nonostante la progressiva flessione del numero di imprese biologiche, men-tre al nord si trovano gli impianti di trasformazione e commercializzazione. Anche per quanto concerne i consumi si registrano degli squilibri.A fronte di tale situazione strutturale, si nota, invece, nel 2009, in Ita-lia un positivo andamento dei consumi di alimenti biologici. In base alle rilevazioni Ismea, gli acquisti domestici di prodotti biologici confezionati registrano nel 2009 un incremento in valore del 6,9%, superiore a quello già segnato nel 2008 (+5,2%). Il biologico, secondo Ismea, conferma la sua vitalità in un momento di ge-nerale stagnazione della domanda interna di prodotti alimentari. Ortofrut-ta, prodotti lattiero caseari e alimenti per la prima colazione confermano

anche nel 2009 la loro leadership nel mercato, incidendo nel complesso per oltre il 54% sul totale degli acquisti di prodotti biologici. Tuttavia a livello geografico il consumo di alimenti biologici riguarda prevalentemente il Nord Italia. Nelle regioni settentrionali si concentra, infatti, più del 70% degli acquisti nazionali (il 43,1% nel Nord-Ovest e il 27,9% nel Nord-Est), mentre il Centro, inclusa la Sardegna, e il Meridione rappresentano rispettivamente il 21,6% e il 7,5% del totale. Quali sono allora i rischi di tale situazione strutturale se non intervengo-no correttivi nelle politiche di sviluppo dell’agricoltura biologica? La do-manda nazionale di alimenti biologici che appare dinamica e in crescita in assenza di un’offerta adeguata di produzioni italiane, tende ad essere soddisfatta con alimenti biologici importati dall’estero tanto è vero che il numero di impor-tatori biologici in questi anni si è quadruplicato passando, secondo i dati del Sinab, dai 67 del 2000 ai 246 del 2008 dei quali 51 sono importatori esclusivi e 195 importatori che effettuano anche attività di produzione o trasformazione.Coldiretti, pertanto, nelle sedi istituzionali competenti sostiene che le po-litiche di sviluppo del settore promosse a livello nazionale con il disegno di legge quadro in materia di agricoltura biologica ed il Piano d’azione nazionale del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, ma soprattutto con i Psr delle Regioni debbano essere orientate a utiliz-zare i fondi a disposizione per favorire la commercializzazione dei prodotti biologici tramite sistemi di filiera corta in modo da eliminare i passaggi intermedi tra impresa agricola e consumatore; sostenere tramite gli aiuti comunitari non solo la produzione biologica ma anche la creazione sul luogo di produzione di strutture che trasformino e commercializzino il prodotto evitando che i costi di trasporto su lunghe distanze per raggiun-gere gli impianti destinati al biologico, vadano ad incidere negativamente sulla convenienza economica dell’impresa ad investire in tale settore e si limitino le emissioni inquinanti secondo i principi del progetto km0; istitu-ire e promuovere un logo nazionale che valorizzi le produzioni biologiche italiane ed aiuti i consumatori ad orientarsi nella scelta verso i prodotti made in Italy; concedere gli aiuti comunitari solo alle imprese agricole che si impegnano a collocare la propria produzione sul mercato; sostenere adeguatamente i settori ortofrutticolo e zootecnico che costituiscono gli assi portanti in termini di valore aggiunto della filiera agricola biologica.

Le superfici agricole consacrate alle coltivazioni biologiche in Europa sono aumentate del 21% dal 2005 al 2008, quando erano pari a 7,8 milioni di ettari. E’ quanto risulta da dati diffusi a Bruxelles da Eurostat. In testa alla classifica degli Stati Ue che dedicano più terreno all’agricoltura biologica c’è la Spagna con 1,3 milioni di ettari, seguita dall’Italia con 1 milioni, dalla Germania con 0,9 milioni, dal Regno Unito (0,7 milioni) e dalla Francia (0,6 milioni). Quanto alla percentuale delle superfici agricole destinate al biologico, nel 2007 ammonta-vano al 4,1% del totale in Europa, con percentuali piu’ alte in Austria (15,7%, Svezia (9,9%) e Italia (8,9%).

Contro il calo produttivo in Italia servono progetti di filiera

Aumenta la superficie bio in Europa…... ma in Italia si registra una riduzione del 13%

I DATI PRODUTTIVI DELLE CINQUE REGIONI DOVE È STATO MAGGIORE IL CALO

RegioniNumero

produttori biologici 2000

Numero produttori

biologici 2008

Diminuzione numero di

produttori bio

Emilia Romagna 4.084 2.589 -1.495

Puglia 6.376 4.421 -1.955

Calabria 8.192 6.313 -1.879

Sicilia 9.211 6.346 -2.865

Sardegna 8.125 2.444 - 5.681

Elaborazione Coldiretti su dati Sinab

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20 LA VOCE DEI Coltivatori

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21A P R I L E 2 0 1 0

Queste sono le tre priorità interconnesse della nuova strategia “Europa 2020” che la Commissione europea ha adottato, allo scopo di uscire dalla crisi e di preparare l’economia dell’Ue per

il prossimo decennio. Attraverso il documento la Commissione propone il raggiungimento di una serie di macro obiettivi che gli Stati membri dovranno adattare alla loro realtà economico sociale, individuando così i propri percorsi nazionali.In particolare con la priorità “crescita sostenibile” la Commissione inten-de costruire un’economia efficiente sotto il profilo delle risorse, sostenibile e competitiva, sfruttare il ruolo guida dell’Europa per sviluppare nuovi processi e tecnologie, comprese le tecnologie verdi, accelerare la diffu-sione delle reti intelligenti che utilizzano le Tic, sfruttare le reti su scala europea e aumentare i vantaggi competitivi delle nostre imprese, specie per quanto riguarda l’industria manifatturiera e le Pmi, e fornire assisten-za ai consumatori per valutare l’efficienza sotto il profilo delle risorse. In tal modo si favorirà la prosperità dell’Ue in un mondo a basse emissioni di carbonio e con risorse vincolate, evitando al tempo stesso il degrado ambientale, la perdita di biodiversità e l’uso non sostenibile delle risorse e rafforzando la coesione economica, sociale e territoriale.Nell’ambito della crescita sostenibile si inserisce l‘iniziativa faro denominata “Un’Europa efficiente sotto il profilo delle risorse”. L’obiettivo è ridurre le emissioni di gas a effetto ser-ra di almeno il 20% rispetto ai livelli del 1990 o del 30%, se le condizioni saranno favorevoli, aumentare al 20% la

quota di energia rinnovabile del consumo finale di energia, conseguire un aumento del 20% dell’efficienza energetica.In relazione a tale iniziativa a livello dell’Ue, che investe anche il set-tore agricolo, la Commissione si adopererà per mobilitare gli strumenti finanziari dell’Ue, fra cui lo sviluppo rurale, nell’ambito di una strategia di finanziamento coerente, che metta insieme i fondi pubblici e privati comunitari e nazionali. Inoltre la Commissione si prepone di potenziare il quadro per l’uso degli strumenti basati sul mercato, come lo scambio di quote di emissione, e attuare la promozione delle fonti rinnovabili di energia nel mercato unico. Allo scopo di definire i cambiamenti strutturali e tecnologici necessari per arrivare entro il 2050 a un’economia a basse emissioni di carbonio, efficiente sotto il profilo delle risorse e resistente ai cambiamenti climatici, la Commissione ritiene necessario che l’Ue raggiunga i suoi obiettivi in termini di riduzione delle emissioni e di biodiversità; questo significa, tra l’altro, prevenire e rispondere alle catastrofi, utilizzare il contributo delle politiche di coesione, agricola, di sviluppo rurale e marittima per affronta-re il cambiamento climatico, in particolare mediante misure di adattamen-to basate su un uso più efficiente delle risorse, che contribuiranno anche a migliorare la sicurezza alimentare mondiale. Infine, la Commissione propone che il Consiglio europeo sottoscriva, l’impostazione globale della strategia e gli obiettivi principali dell’Ue e, successivamente, i parametri dettagliati della strategia, compresi gli orien-tamenti integrati e i traguardi nazionali.

Una nuova strategia economica per l’Europa del 2020 L’economia dell’Unione deve dare priorità a modelli di crescita intelligente, basata sulla conoscenza e sull’innovazione; di crescita sostenibile, più efficiente sotto il profilo delle risorse, più verde e più competitiva; di crescita inclusiva, con un alto tasso di occupazione che favorisca la coesione sociale e territoriale.

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22 LA VOCE DEI Coltivatori

Le energie rinnovabili sono quelle fonti di energia il cui utilizzo non pregiudica le risorse naturali e che, pertanto, si rigenerano e sono da considerarsi inesauribili.

Tra queste, nel nostro Paese, sempre più ricorrenti sono gli impianti fotovoltaici che, per loro caratteristica, consentono di trasformare l’energia solare in energia elettrica.

Grazie al connubio ecologico che possono offrire, gli impianti fotovoltaici sono ben compatibili con il mondo agricolo; un impianto integrato, per esempio, può essere posizionato a terra come sul tetto di fienili, serre o depositi, nei pascoli come nei terreni non più redditizi.

Secondo essenziale elemento è rappresentato del risparmio e dalla possibilità di non pagare più la bolletta elettrica; un sistema di compensazione permette anche di non disperdere l’energia prodotta in eccesso e di poterla utilizzare entro tre anni.

Infatti, anche il Governo ha dimostrato di credere nel progetto fotovoltaico rendendo tale scelta particolarmente appetibile attraverso un meccanismo d’incentivazione in ‘conto energia’. Attraverso di esso l’energia elettrica prodotta dall’impianto viene remunerata per venti anni dal Gestore dei Servizi Energetici (GSE Spa); per ogni chilowattora prodotto, il Gestore dei servizi elettrici (GSE) paga da 36 fino a 49 centesimi di euro per 20 anni. Il valore della tariffa sale del 5 per cento in condizioni particolari, come nei casi di sostituzione di amianto.

È evidente come l’installazione di un impianto fotovoltaico sia un investimento produttivo e redditizio a tutti gli effetti, giustificando la crescente domanda di aziende agricole che si rivolgono al mondo bancario per avviare i processi di ristrutturazione necessari a rafforzare la presenza del promettente business dei pannelli fotovoltaici in particolare.

La partita dell’ambiente, coinvolge il Sistema bancario che, consapevole delle potenzialità, si è attivato per elaborare numerosi prodotti dedicati, spesso destinando gli impiegati

bancari alla presentazione dei vantaggi tanto economici quanto ambientali.

L’offerta di finanziamenti è molto variegata; in alcuni casi, soprattutto per piccoli impianti, la banca si accontenta di controllare il reddito del cliente; in altri, chiede come garanzia il conto energia.

Si sviluppa in questo contesto anche il recente accordo siglato da CreditAgri Coldiretti con il Gruppo CariParma, grazie al quale metà di un plafond nazionale da 150 milioni di euro è stata messa a disposizione delle aziende agricole per supportarle negli investimenti in energie rinnovabili, quindi anche nel fotovoltaico.

Tutto ciò premesso, per assicurare l’adeguata assistenza consulenziale nella valutazione dell’investimento più opportuno garantendone la sua sostenibilità finanziaria, è presente CreditAgri Emilia Romagna, società di mediazione creditizia. CreditAgri, oltre a poter fruire di appositi prodotti dedicati, appositamente convenzionati con i quattro principali Istituti bancari, mette a disposizione la rete consulenziale dei propri referenti tanto in ambito finanziario quanto in energie da fonti rinnovabili, attraverso il supporto di Fattorie del Sole.

Fattorie del sole, infatti, è l’associazione Coldiretti delle imprese agricole che “coltivano” l’energia da fonti rinnovabili; attraverso l’assistenza tecnica e normativa nel processo di realizzazione e di gestione degli impianti, l’Associazione costituisce un punto di riferimento imprescindibile per le aziende che vogliono orientarsi nel panorama normativo e di mercato delle fonti rinnovabili.

Di seguito, a fini esemplificativi, si riportano le principali caratteristiche delle schede prodotto dedicate al fotovoltaico dei principali Istituti bancari convenzionati con CreditAgri Emilia Romagna, maggiori informazioni saranno disponibile presso le singole Imprese verdi del territorio.

CREDITAGRI EMILIA ROMAGNA informa

CreditAgri Emilia Romagnavia Marconi 9 - 40122 BolognaTel.: 051.2758811e-mail: [email protected]

CreditAgri Emilia Romagna - sportello di Piacenza: via Colombo 35 - 29122 PiacenzaTel.: 0523.596511Referente: Fabrizio Masini – e-mail: [email protected]

FOTOVOLTAICO

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23A P R I L E 2 0 1 0

FOTOVOLTAICO *

CREDIT AGRICOLE CARIPARMA

INTESA SAN PAOLO

MONTE PASCHI SIENA UNICREDIT

IMPORTO FINANZIABILE

100% spese impianto per un importo compreso tra €100.000 e €5.000.000

100% spese impianto per un importo compreso tra €20.000 e €500.000

100% spese impianto per un importo massimo di €5.000.000

100% spese impianto per un importo massimo di €300.000

TIPOLOGIA chirografario/ipotecario chirografario/ipotecario chirografario/ipotecario chirografario/ipotecario

DURATAda 2 a 20 annipreammortamento facoltativo 6 mesi

da 2 a 15 anni no preammortamento massimo 18 anni da 5 a 12 anni

preammortamento 6 mesi

CONDIZIONI

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Sindacale

24 LA VOCE DEI Coltivatori

Agriturismi: un 2010 in crescita E Terranostra Piacenza presenta la nuova guida

una filiera agricola tutta italiana e firmata dagli Agricoltori

agriturismi

vendita diretta

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Nel 2010 si prevede una crescita della vacanza in campagna dove negli ultimi dieci anni sono praticamente raddoppiati (+90 per cento) il numero di agriturismi che contribuiscono ad alimentare il motore del turismo enogastronomico che, con 5 miliardi di fatturato stimato, è l’unico segmento in costante e continua crescita nel panorama della vacanza Made in Italy. L’Italia è l’unico Paese al mondo a poter offrire una grande varietà dei percorsi turistici legati all’enogastronomia con 142 strade dei vini e dei sapori lungo le quali assaporare le molteplici tipicità del territorio e, oltre a più di diciottomila agriturismi, in Italia sono “aperti al pubblico” per acquistare prodotti enogastronomici 63mila frantoi, cantine, malghe e cascine. Il Belpaese puo’ contare anche sulla leadership

europea nella produzione biologica e nell’offerta di prodotti tipici con ben 202 denominazioni di origine riconosciute a livello comunitario e 4.471 specialita’ tradizionali censite dalle regioni, men-tre sono 477 i vini a denominazione di origine controllata (Doc), controllata e garantita (Docg) e a indicazione geografica tipica (316 vini Doc, 41 Docg e 120 Igt). E se la buona tavola è una delle ragioni principali per scegliere una delle 18.480 aziende agrituristiche presenti in Italia al primo gennaio 2009, l’agriturismo, la crescita della vacanza in campagna è dovuta soprattutto al fatto che sempre più spesso sono offerti programmi ricreativi come l’equitazione, il tiro con l’arco, il trekking mentre in quasi la metà non mancano attività culturali come la visita di percorsi archeologici o naturalistici.

Per scegliere la vacanza in agriturismo è possibile consultare le guide specializzate come “Agriturismo” che raccoglie le aziende associate a Terranostra o ricercare su internet dove è presente il sito www.campagnamica.it con una selezione di quasi mille-cinquecento agriturismi.Per quanto riguarda la nostra provin-cia, i 68 agriturismi di Terranostra e le 150 aziende che effettuano vendita diretta sono raccolti in una comoda guida, la cui edizione rinnovata è stata presentata alla Bit di Milano. La guida che è presente nei diversi Iat della provincia può essere chie-sta anche agli uffici periferici o alla sede di Coldiretti Piacenza

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25A P R I L E 2 0 1 0

È Vittorio Sangiorgio il nuovo leader dei giovani agricoltori italiani. Ventisette anni, salernitano, conduce un’azienda florovivaistica ed è stato eletto dall’Assemblea di Coldiretti

- Giovani Impresa composta da rappresentanti provenienti dalle campagne di tutte le Province e Regioni italiane, in rappresen-tanza di oltre 40mila giovani. Il neo responsabile dei giovani imprenditori agricoli Sangiorgio riceve il testimone da Donato Fanelli che, concluso il mandato a livello nazionale, ha conqui-stato la carica di vicepresidente dei Giovani agricoltori Europei (Ceja).“Creeremo occasioni per relazionarci in maniera aperta con tutti i giovani imprenditori di qualunque settore, lanciando un patto generazionale per confrontarci con chi intende condividere la nostra idea di crescita e di sviluppo economico del Paese – ha spiegato il neo delegato di Coldiretti Giovani Impresa -. Credia-mo anche, come giovani, che la ricerca in Italia abbia molto da poter esprimere e che debba guardare molto di più alle imprese e alle loro reali esigenze rispetto a quanto non faccia oggi, in-dividuando reali soluzioni innovative che esaltino l’originalità e la distintività del Made in Italy, senza percorrere strade, come quella degli ogm, che rappresentano il passato”.Lo stesso Sangiorgio rappresenta bene l’idea di impresa innova-tiva e rispettosa dell’ambiente. Partendo dall’azienda agricola di famiglia, a Pagani (Salerno), ha saputo specializzarsi nella colti-vazione di piante e fiori, diversificando l’attività di produzione con quella di fornitura di servizi “chiavi in mano” dedicati a turismo congressuale ed eventi cerimoniali. Oltre a ciò, l’azien-

da dell’agricoltore salernitano sfrutta i principi della bioedilizia, con l’allestimento di coperture verdi con giardini pensili su edi-fici, migliorandone notevolmente il rendimento termico e quindi il risparmio energetico.

Vittorio Sangiorgionuovo leader Giovani Impresa

Il gruppo Giovani Impresa ha organizzato una serie di riunio-ni per presentare obiettivi e opportunità che il Movimento può offrire ai giovani imprenditori.

“Il cambiamento, evidenziato anche dalla nuova denominazione “Giovani Impresa”, ha sottolineato il delegato provinciale Jona-tha Risoli alla presentazione degli incontri, vuole rendere anco-ra più autorevole il lavoro del comitato provinciale che sempre di più si occupa di economico attraverso diversi momenti di studio e approfondimento organizzati; è proprio da noi aziende giova-ni che deve arrivare il maggior contributo al progetto Coldiretti per una filiera agricola, tutta italiana e firmata dagli agricoltori.”Gli incontri sono stati voluti da tutto il comitato provinciale di Giovani Impresa per prendere conoscenza di tutte le problema-

tiche presenti sul territorio piacentino, e far sentire ai giovani imprenditori insediati in zone svantaggiate la presenza attiva del Movimento.Durante gli incontri è stato presentato il concorso Oscar Green 2010, l’unico premio italiano per le aziende agricole innovative. Il premio, rivolto a tutti gli imprenditori agricoli, singoli o asso-ciati, di qualsiasi età che all’interno del loro percorso imprendi-toriale abbiano sviluppato un’idea innovativa, quest’anno vedrà una prima selezione delle aziende partecipanti a livello regiona-le, per poi concludersi nel mese di giugno con la consegna degli Oscar a Roma presso Palazzo Rospigliosi alla presenza del pre-sidente Coldiretti, Sergio Marini e del ministro delle politiche agricole, Luca Zaia.

Un ciclo di incontri sul territorio per presentare attività e obiettivi

Giovani Impresa Piacenza “in movimento”

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26 LA VOCE DEI Coltivatori

Dopo l’assemblea provinciale dei pensionati, caratterizzata da un’intensa partecipazione di soci “che, ha sottolineato il presidente Luigi Bisi, rappresentano ancora un fondamentale punto di forza delle nostre aziende, un riferimento indispensabile per le giovani generazioni, un patrimonio d’esperienza su cui possiamo ancora e sempre fare affidamento in questo grande processo di rinnovamento”, il nuovo consiglio dell’associazione, coordinato dalla responsabile provinciale dell’Epaca Milena Galli, ha eletto il presidente.Giorgio Rossi, 63 anni imprenditore agricolo di Podenzano, raccoglie il testimone da Ferruccio Braghieri, per 8 anni alla guida della maggiore organizzazione provinciale di pensionati in agricoltura.“Voi rappresentate la storia dell’associazione, ha sottolineato il direttore di Coldiretti Piacenza Massimo Albano all’apertura dell’incontro, pertanto per realizzare il nostro progetto sarà indispensabile il vostro contributo e la sinergia che insieme riusciremo a costruire, anche per il ruolo attivo che continuate a mantenere nelle aziende agricole.”Giorgio Rossi ha un percorso importante alle

spalle: ha iniziato giovanissimo in Coldiretti con il Club 3P, per poi ricoprire altri importanti incarichi all’interno di strutture economiche come Ainpo e Arp. Adesso, ha dichiarato il neo dirigente, cercherò di portare la mia esperienza unita alla voglia di fare, nell’associazione che da oggi ho l’onore di presiedere e che rappresenta 8500 pensionati del settore agricolo. Proprio da questo punto, ha concluso Rossi, voglio partire con entusiasmo e con spirito di servizio; insieme dobbiamo “costruire” per il sostegno alla nostra categoria ma anche per riaffermare il nostro ruolo nell’impresa e nella società.”“Come Federpensionati e come Patronato Epaca, ha sottolineato Milena Galli nel suo intervento conclusivo, riteniamo che sia necessario avere una visione complessiva dei problemi e che, se da una parte occorrono interventi di stimolo nei confronti delle imprese, dall’altra è indispensabile salvaguardare i redditi delle famiglie e il tessuto sociale. Oggi è il momento di pensare al welfare secondo un’impostazione moderna, adeguata ai tempi, ma sempre fortemente ancorata ai principi di solidarietà sociale.”

Giorgio Rossi, Massimo Albano, Milena Galli

Pensionati Coldiretti, futuro dell’agricoltura made in Italy

Giorgio Rossinuovo presidente provinciale associazione pensionati

“L’esperienza del passato, il patrimonio dei nostri pensionati, è la ricchezza essenziale per governare il futuro dell’agricoltura italiana d’eccellenza”. Si è chiusa sulle parole del presidente nazionale Coldiretti Sergio Marini il meeting formativo organizzato dalla Federazione Nazionale Pensionati Coldiretti, che vanta circa 700 mila aderenti, con l’obiettivo di valutare la realtà sociale della terza età. Incalzato dalle domande del pubblico, il presidente Marini ha esordito spiegando “di non avere interesse a raccontare la Coldiretti a chi per questa organizzazione ha speso una vita. Questa è un’occasione importante per dare risposte concrete a problemi concreti e attuali”. Marini

ha posto innanzitutto l’accento sull’Italia, “paese al quale va restituito coraggio e fiducia”. Per questo continueremo con le nostre battaglie, ma il problema vero, sarà “tornare ad incidere sul mercato, ribellandoci ai furti – di prezzo e identità – che subiamo quotidianamente”. Chiaro l’appello di Marini: “Dobbiamo creare un movimento di popolo che si ribelli alla presa in giro del finto made in Italy, una ribellione che deve partire dal progetto “Filiera agricola tutta italiana”, progetto del quale voi soci pensionati siete componente essenziale”. In chiusura Marini si è poi soffermato sulla questione Ogm: “Se tre italiani su quattro non li vogliono mangiare, perché mai dovremmo farli? Per fare

contente le solite multinazionali? Ribelliamoci a questi meccanismi – ha concluso Marini - e andiamo sul territorio a spiegare alla gente il nostro progetto tutto italiano”. A questo importante appuntamento ha partecipato anche il neo-eletto consiglio della nostra associazione pensionati provinciale accompagnato dal presidente Giorgio Rossi.E’ stato davvero significativo, ha confermato Rossi, partecipare a quella che si è rivelata una importante occasione di incontro e confronto sulle opportunità e le azioni da realizzare per affrontare al meglio la crisi sociale che sta vivendo il nostro paese e, in minor parte, anche il settore agricolo.

Il presidente nazionale Coldiretti Sergio Marini interviene a Rimini alla convention Federpensionati: “Siete la ricchezza essenziale della filiera agricola tutta italiana”

Lo ha eletto il consiglio direttivo, in rappresentanza di 8500 “ex lavoratori” del settore agricolo

NOMINATIVO CARICAGiorgio Rossi presidente Emilio Lusignani vice presidente Sandro Calza vice presidente Emilio B. Picchioni membro di giunta Vittorio Zucchi membro di giunta Aldo Bessi consigliere Franco Varani consigliere Gianpietro Maini consigliere Luigi Fanzola consigliere Paola Rolleri consigliere Roberto Stragliati consigliere

FEDERPENSIONATIRINNOVO CARICHE 2010/2014

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DON STEFANO SEGALINICONSIGLIERE ECCLESIASTICO PROVINCIALEDI COLDIRETTI PIACENZA

Pasqua: il Risorto è con noi!

La Pasqua per noi cristiani è il centro della nostra fede. Da quel fatto – morte e resurrezione di Gesù – è iniziata una storia di speranza diversa. La morte è stata sconfitta!

Per gli ebrei, nostri fratelli maggiori nella fede, la Pasqua è memoriale del passaggio dalla schiavitù dell’Egitto alla libertà della terra promessa, passando attraverso le acque del Mar Rosso.

Per noi cristiani è passaggio dalla morte alla vita, vittoria del Figlio di Dio, Gesù Cristo, sul peccato che da secoli schiaccia tutta l’umanità. Questa vita nuova noi l’abbiamo ricevuta nel giorno del battesimo, attraverso le acque del fonte battesimale, quando è stato messo il germe della vita eterna dentro di noi.

Non c’è dunque festa più grande che questa, da vivere all’interno della nostra comunità cristiana – la parrocchia – e se possibile partecipando alla veglia pasquale, nella quale attraverso la Parola, i sacramenti e i segni (benedizione del fuoco e dell’acqua) possiamo ricevere questa forza rigeneratrice che ci riempie di tanta gioia.

Forse per tradizione, si partecipa di più alla Via Crucis del venerdì santo, come gesto di partecipazione al dolore tremendo di Gesù. Ma questo dolore senza la Risurrezione ci ricorda solo la morte, e quindi non dà speranza. Ecco perché diventa fondamentale vivere anche la Veglia pasquale.

Le nostre famiglie hanno bisogno di tanta pace, quella vera, e così anche il mondo intero continua a cercare questa pace senza trovarla. Noi abbiamo questo dono - la Fede - che ci consola nei momenti tristi, ci fa gioire nei momenti più positivi e ci fa sperare anche quando tutto sembra non trovare senso.

L’augurio che faccio ad ognuno di voi è quello di poter vivere questo tempo pasquale che si conclude con la festa di Pentecoste, nella letizia, avendo la certezza di non essere mai soli. Al nostro fianco, infatti, c’è lo Spirito del Cristo risorto.

IlvostroAssistenteecclesiastico

don Stefano Segalini

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l’intervista del mese

28 LA VOCE DEI Coltivatori

Padre Renato

Gaglianone

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l’intervista del mese

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IIIII Padre Renato, che cosa fa un consigliere ecclesiasti-co nazionale della Coldiretti? Questa è una domanda da un milione di euro!Il consigliere ecclesiastico, richiesto dalla Coldiretti ai vescovi, sia a livello nazionale, cui provvede il Consiglio permanente della Cei, sia a livello regionale e provinciale, ha il compito di accompagnare l’Organizzazione nella sua azione, soprattutto con riferimento alla fedeltà alla dot-trina sociale della Chiesa, così come indicato nel primo articolo dello Statuto.

IIIII In ogni occasione di incontro, con i dirigenti e i funzionari della Coldiretti Lei riesce sempre a trovare le parole giuste per sollevare momentaneamente dagli impegni e dalle preoccupazioni contingenti. Come fa?Non so come faccio. Parto sempre da un principio: noi siamo nati per essere felici! Tutto ciò che ostacola o è un elemento di ritardo per il raggiungimento della felicità, dobbiamo metterlo da parte, dando ad ogni cosa il giusto peso e ricordandoci che noi siamo nel tempo, ma non possiamo essere schiavi del tempo, dobbiamo gestirlo. Siamo chiamati ad essere nella gioia: ricordiamoci che vivere la Pasqua significa vivere la gioia. Ed è proprio la gioia una delle caratteristiche dell’essere cristiani. Non è un cristiano chi non riesce ad esprimere la sua gioia di vivere, di sperare e lottare, la gioia di affrontare la sofferenza.

IIIII Un suggerimento per i nostri dirigenti per essere VERI DIRIGENTI COLDIRETTI?Di unire alla tecnicalità la capacità di relazionarsi con le persone. La dottrina sociale della Chiesa ricorda che al centro di qualsiasi attività c’è la persona e accanto alla centralità della persona c’è il bene comune. Un buon dirigente sa fare il suo mestiere ma sa relazionarsi con le persone con cui lavora ogni giorno ed è chiamato ad entrare in dialogo.Quindi competenza tecnica e attenzione per gli altri.

IIIII …e ai nostri giovani?Questo discorso vale per tutti: la capacità di saper donare amore e ricevere amore, rende l’uomo vivo, lo rende gio-

ioso. Tutta la tristezza che c’è oggi intorno a noi è dovuta al fatto che l’amore è solo l’oggetto delle telenovelas, non c’è più la capacità di relazionarsi tra le persone.Noi, come dice la Bibbia, siamo fatti a immagine e somi-glianza di Dio, non fisicamente quanto piuttosto rispetto alla sua stessa natura, alla Trinità: Padre, Figlio e Spirito Santo, sono comunione e sono relazione, l’uomo somiglia a Dio perché è comunione e relazione. Se l’uomo rinnega questo è un solitario e triste, insensibile alle necessità degli altri.

IIIII Coldiretti Piacenza ha un nuovo giovane consigliere ecclesiastico. Quale potrebbe essere la prima tappa del suo percorso?Conoscere la struttura rimanendo sempre se stesso. Deve cercare di entrare nell’ottica della complessità di un’orga-nizzazione come Coldiretti che è una famiglia di famiglie, come spesso ricorda il Presidente nazionale Marini.Da una parte occorre sapersi relazionare con le perso-ne, dall’altra essere un buon accompagnatore, che non fa perdere di vista gli obiettivi dell’Organizzazione: quello di avere sempre al centro la persona, la famiglia e il bene comune e nello stesso tempo di sostenere quando si do-vessero presentare incertezza o difficoltà. Noi non possiamo solo subire quello che ci capita, senza avere le adeguate chiavi di lettura. Nell’enciclica Caritas in Veritate, il Papa richiama al fatto che non si può pre-scindere dall’etica nel mercato, nell’economia e nella fi-nanza: visto che sono azione dell’uomo si portano dietro un giudizio etico.

IIIII Allargando un po’ la visione sul settore agroalimen-tare, come possiamo affrontare il problema della fame nel mondo e delle diseguaglianze nelle produzioni e disomogeneità nella distribuzione di cibo?La fame nel mondo non è causata dalla mancanza di der-rate alimentari, quanto piuttosto dalla povertà. La pover-tà genera fame e i Paesi ricchi, che hanno una sovrabbon-danza di cibo, possono lavorare distribuendo il cibo, ma soprattutto mettendo in condizione le popolazioni più povere di uscire dalla loro attuale situazione, impiantan-do modelli di sviluppo legati alle realtà locali: è impen-

Lo spazio che “La voce dei Coltivatori” dedica a personaggi autorevoli del mondo agricolo, nel mese di aprile, ospita nella propria rubrica una intervista a Padre Renato Gaglianone, Consigliere Ecclesiastico Nazionale di Coldiretti.Padre Renato è un religioso appartenente alla congregazione dei “Pii Operai Catechisti Rurali - Missionari Ardolini”, una congregazione nata in Calabria

avente come “specifico” l’evangelizzazione del mondo rurale. Dopo gli studi nella capitale ha svolto il suo apostolato per 20 anni dedicandosi alla cura pastorale della Parrocchia in Sila, all’insegnamento nelle scuole pubbliche e nel Seminario regionale di Catanzaro. Ha studiato a Roma in Università pontificie e alla Sapienza, è ritornato a Roma da 11 anni per insegnare nella Pontificia Università Urbaniana e, qualche anno fa è arrivata la nomina a Consigliere Ecclesiastico Nazionale della Coldiretti da parte del Consiglio permanente della Conferenza Episcopale Italiana.

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l’intervista del mese

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sabile in Africa o in America Latina cercare di promuovere un modello di sviluppo come quello occidentale. La so-luzione è di fornire a queste popolazioni i sussidi giusti che possano permettere di essere protagoniste del loro sviluppo. Questa è la sola via da seguire.Un altro problema per questi Paesi sono le nuove colo-nizzazioni: non è accettabile che la Cina si permetta il lusso di andare in Africa ad acquistare migliaia di ettari di terreno, non in vista dello sviluppo delle popolazioni locali, ma per procurare cibo ai cinesi.Tutto questo si supera formando le coscienze di persone che siano in grado di poter gestire queste conoscenze in vista dello sviluppo e della crescita collettiva.

IIIII Padre, una riflessione sul nostro progetto per una Filiera agricola tutta italiana.Dimostra tutta l’intelligenza dei coltivatori diretti, grazie anche all’ispirazione della dottrina so-ciale della chiesa. In che modo l’imprenditore agricolo e il bene comune possono essere messi al centro dello sviluppo economico? Analizzando la situazione, risul-ta chiaro che, se si fosse rima-sti semplicemente nell’ottica del potere contrattuale, con la forza dell’agricoltore sempre minore, non si sarebbe risolto niente.Il Patto con il Consumatore, che è stata la scelta strategica iniziale, ha allargato il potere contrattua-le della Coldiretti, che così non rappresenta più solo l’imprendi-tore agricolo ma anche il consu-matore.Per poter essere fedele a questo patto si è dovuto inventare uno strumento che permettesse al consumatore di avere una garan-zia sul prodotto agricolo e all’im-prenditore di avere un riconosci-mento economico adeguato del suo lavoro. Questa è la direzione verso cui si muove la filiera tutta agricola tutta italiana. Chi la contrasta è quello che vuole vivere nella logica dell’assistenzialismo vecchio stampo o chi non è capace di pensare cosa succederà dopo il 2013, con il cambio radicale della PAC. Il fatto che si incontrino imprenditore e consumatore, perché il primo come si dice “ci mette la faccia”, può mettere comunque in difficoltà. Prima c’erano gli inter-mediari, che allontanavano le persone, quindi nessuno si sentiva più chiamato in causa. Se prendiamo in considerazione i mercati di Campagna Amica, che hanno un impercettibile peso percentuale sulla commercializzazione dei prodotti agricoli, non pos-siamo vederli solo dal punto di vista economico, perché non possono risolvere il problema. Viceversa, dobbiamo

guardarli come un momento di incontro tra produttore e consumatore, che instaurano una rapporto che li conduca entrambi verso la felicità, diventa un fatto culturale, che a volte qualcuno non riesce a cogliere: cambia il modo di rapportarsi tra le persone. Questo merito deve sicu-ramente essere riconosciuto alla Coldiretti, da quando essa stessa ha scelto di essere oltre che forza sindacale anche forza sociale, con l’obiettivo di una rigenerazione culturale; una società in cui la cultura non si rigenera è destinata a morire.

IIIII L’agricoltura è in un momento di crisi. Quale po-trebbe essere un consiglio per i nostri imprenditori agricoli?

Prima di tutto riprenderei le pa-role del Papa che ha invitato a tornare alla sobrietà.Non fare il passo più lungo della gamba, sapersi accontentare del-le piccole cose. Papa Paolo VI, in una bellissima esortazione apostolica negli ulti-mi anni della sua vita, Gaudete in Domino, promuove la capacità di saper riscoprire la gioia nelle piccole cose di ogni giorno.La crisi si vince se si ritorna a “sa-persi accontentare”, se si ritorna a valorizzare la natura come dono di Dio: il creato ci è stato donato, come si ricorda nella Genesi, per-ché venga coltivato e custodito, mentre molto spesso viene sfrut-tato e violentato. Come ricordava Giovanni Paolo II, in un interven-to per il Giubileo del mondo agri-colo, “la natura violentata alla fine si ribella”.

IIIII Un’ultima considerazione per chi opera all’interno della struttura della Coldiretti.Quando studiavo sociologia ci dicevano che tutte le istituzioni portano all’abbrutimento delle

persone che lavorano all’interno. Questo però può essere evitato se una persona compie con gioia le proprie man-sioni, ed è capace di non subirle semplicemente come una fatica. L’attività dell’uomo, infatti, non è soltanto fatica ma è soprattutto lavoro; il quale al proprio interno porta una spiritualità, che permette ad ogni persona di sapersi cogliere come un soggetto valido, utile e respon-sabile ma, soprattutto, che attraverso il lavoro realizza la sua vera identità. Chi fatica soltanto alla fine della giornata si lamenta sempre; l’uomo che lavora, anche con fatica, a fine giornata riesce ad essere soddisfatto del proprio ruolo, e soprattutto è capace di raccontarlo agli altri, perché non è un racconto di lavoro, ma un racconto di relazioni sviluppate durante la giornata. Quindi chi è capace di vivere in questa dimensione trasforma la strut-tura, altrimenti è solo trasformato dalla struttura stessa.

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anche dal punto di vista dell’immagine: un’impresa che rispetta l’ambiente raccoglie più favori di quelle che non si occupano di

temi ecologici.

Per le aziende agricole che hanno deciso d’investire in questo tipo di rinnovamento, ad esempio, e che vogliono godere degli

incentivi e delle detrazioni fiscali previsti dallo Stato e dagli enti locali, Cariparma dà la possibilità di limitare l’impegno del capitale

aziendale e anticipa le risorse necessarie, fino a 5 milioni di euro. Cariparma Energia è il finanziamento che permette addirittura

di azzerare l’impegno del capitale aziendale, se si decide di finanziare il 100% dell’investimento.

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può essere mensile, trimestrale o semestrale, e far sì che gli esborsi vengano quasi totalmente coperti dai risparmi in termini di

costo di energia e dai ricavi derivanti dagli incentivi e dalle detrazioni fiscali.

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• Lo studio e la realizzazione di nuove tecnologie per la produzione di energia.

Le aziende agricole che scelgono Cariparma Energia ottengono un tasso molto competitivo, uno dei migliori del mercato. Si tratta

infatti di un tasso che varia a seconda della durata del finanziamento e della classe di rischio a cui appartiene l’azienda: quelle

giudicate più solvibili ottengono migliori condizioni.

E’ possibile inoltre ottenere un prefinanziamento fino al 60% dell’importo concesso, permettendo quindi al cliente di fronteggiare i

costi prima che vengano ultimati i lavori. E per ottenerlo è sufficiente presentare le fatture e le relative disposizioni di pagamento.

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Iniziative Coldiretti

34 LA VOCE DEI Coltivatori

La progettualità del Consorzio di Bonifica e la sinergia con Coldi-retti ha permesso al nostro territorio di avere a disposizione un budget importante di risorse economiche. Risorse che dovranno

essere destinate alla pianificazione e riorganizzazione di un settore indi-spensabile per la societàProprio per questi motivi e per assegnare le giuste priorità all’ente, Col-diretti ha istituito una apposita commissione del Trebbia, coordinata dal responsabile dell’unità locale di Piacenza, Claudio Maschi.Durante il primo incontro tecnico, a cui hanno preso parte i dirigenti Coldiretti dei comuni dell’area del Trebbia e il presidente del Consorzio di Bonifica Fausto Zermani sono stati approfonditi diversi argomenti tra cui la necessità di pianificare e mettere a schema una progettualità di indirizzo per i prossimi anni.

Uno dei punti di forza da prendere in considerazione, ha sottolineato Zermani, è il coordinamento dei “Rivi o Condomini”, quei soggetti pri-vati che regolano la distribuzione dell’acqua sui canali secondari. Grazie alla loro versatilità e flessibilità possono diventare il “braccio operati-vo” del Consorzio di Bonifica, ente pubblico preposto alla gestione del-la risorsa idrica. Vogliamo difendere il pregio dell’acqua in superficie continuando nell’opera di riordino della distribuzione attraverso la ca-nalizzazione. Il Consorzio di Bonifica continuerà ad essere il garante attraverso il coordinamento con gli enti e istituzioni che già a diverso titolo si occupano della materia. Il presidente di Coldiretti Piacenza Luigi Bisi, ha sottolineato l’esigenza di una gestione strutturata che consenta un adeguato utilizzo in agri-coltura e rappresenti una risorsa per l’ambiente. “E’ necessario un con-fronto costruttivo tra tutti i soggetti interessati, confronto che non deve diventare scontro durante i mesi estivi. La nostra commissione tecnica, avrà, quindi il compito, grazie alla sinergia e alla condivisione con gli imprenditori agricoli di dare corpo a quella importante progettualità che, ci ha visti protagonisti presso la regione Emilia Romagna, affinché il Consorzio di Bonifica continui ad essere organismo centrale e garante.”

Sono duemila, dall’inizio dell’anno scolastico, gli studenti coinvolti nel progetto di “Educazione alla Campagna Amica”, un program-ma coordinato da Coldiretti, con il patrocinio della Prefettura, del CSA (ex-Provveditorato agli studi), della Provincia e del Comune di Piacenza e il sostegno della Banca di Piacenza, che da anni inte-ressa le scuole, con il fine di avvicinare i ragazzi al mondo rurale, ricostruendo il legame che unisce i prodotti dell’agricoltura locale e la stagionalità con i cibi consumati ogni giorno, nella convinzione che una sana alimentazione debba iniziare proprio in classe. “Sia-mo arrivati quasi alla fine del percorso, dichiara la responsabile del progetto Elisabetta Montesissa, e i nostri funzionari incontrano giornalmente, in lezioni interattive, i bambini e le loro insegnanti, guidandoli alla scoperta dei prodotti del territorio, quelli che hanno reso la nostra provincia famosa nel mondo. Con il titolo “mangi locale cresci fenomenale” stiamo coinvolgendo i ragazzi in un per-corso più complesso, che li porta a proseguire le ricerche sui pro-dotti e i personaggi piacentini che hanno “fatto la storia del nostro territorio”; l’interdisciplinarità del progetto, infatti, consente agli studenti approfondimenti importanti in diverse materie. E questo sarà anche uno dei fili conduttori della mostra organizzata durante

l’evento finale, programmato per il 14 maggio.” Nel corso delle lezioni, inoltre, sono stati coinvolte le amministra-zioni comunali e in particolare gli assessori alla pubblica istruzione e all’agricoltura che in diverse occasioni hanno partecipato agli in-contri, proponendo in collaborazione con i tecnici di Coldiretti, de-gustazioni guidate con gli alimenti che poi i bambini mangiano ogni giorno nelle mense scolastiche e che vengono prodotti da realtà locali di primissimo piano, come il Consorzio BioPiace, oggi dive-nuto un modello europeo di filiera corta. “L’educazione alimentare, ricorda la Montesissa, è stato uno dei temi fondamentali inse-rito nel documento del Buon Governo del territorio presentato da Coldiretti Piacenza in occasione delle elezioni provinciali e comunali dello scorso anno e che le stesse amministrazioni hanno condiviso e fatto proprio. Con il progetto di Educazione alla Campagna Amica si è concre-tizzato questo obiettivo che avrà il suo momento di grande visibilità nell’evento finale che stiamo orga-nizzando proprio in collaborazione con le amministrazioni comunali

Coldiretti Piacenza istituisce la

Commissione per il TrebbiaIn arrivo diecimilioni di euro dalla Regione

Gli amministratori comunali con Coldiretti nel percorso di educazione alla Campagna AmicaNumerosi assessori e dirigenti comunali protagonisti delle lezioni

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Iniziative Coldiretti

35A P R I L E 2 0 1 0

L’Associazione Agrimercato di Piacenza a sostegno della filiera agricola tutta italiana e firmata dagli agricoltori che Coldiretti sta portando avanti per offrire alimenti al cento per cento

italiani firmati dagli agricoltori e al giusto prezzo. Con questo slogan, vogliamo creare in maniera capillare su tutta la provincia i mercati di Campagna Amica, quei mercati cioè orga-nizzati esclusivamente dai produttori accreditati alla vendita diretta dall’Associazione Agrimercato. L’Agrimercato vuole essere la vetrina delle promozioni locali e della valorizzazione delle nostre aziende che, operando nel rispetto di rigide regole di produzioni, verranno contraddistinte dai colori e dai loghi di Campagna Amica.Le aziende che aderiranno all’Associazione saranno accreditate alla vendita diretta all’interno dei mercati di Campagna Amica e ver-ranno iscritte all’Albo nazionale dei Punti Vendita identificate con bandiere, gazebo, vetrofonia e targhe.

Sono oltre 500, a livello nazionale, i mercati di Campagna Amica aperti in tutte le regioni italiane con un au-mento del 360 per cento nell’ultimo anno, di cui oltre 40 sono stati organizzati nella provincia di Piacenza.Attraverso questo progetto si vuole favorire l’offerta dei prodotti locali tramite il loro inserimento nella estesa rete commerciale na-zionale che coinvolge i mercati di Campagna amica ma anche nei punti vendita delle cooperative, dei consorzi agrari, degli agritu-rismi, delle aziende agricole, nella rete della ristorazione e della distribuzione. Questo programma vuole essere un’opportunità di crescita econo-mica per le aziende ma anche una situazione di sviluppo culturale in grado di offrire un’opportunità al consumatore di trovare prodotti biologici e convenzionali del territorio.

Si invitano pertanto le aziende che fanno vendita diretta ad aderire all’Associazione Agrimercato per potersi fregiare dei loghi di Campagna Amica e per poter partecipare ai nostri mercati.Per aderire ad Agrimercato potete rivolgervi all’ufficio relazioni esterne di Coldiretti Piacenza(Cinzia Pastorelli - tel 0523.596527 - e-mail [email protected])

Il calendario dei Mercati di Campagna Amica organizzati da Agrimercato Piacenza sono consultabili sul sito www.piacenza.coldiretti.it

Anche questa edizione di Seminat e Apimel, l’ormai consolidato evento fieristico organizzato da Piacenza Expo e dedicato al giardinaggio, apicoltura e prodotti tipici è stato caratterizzato da un pubblico alla ricerca di genuinità, tipicità e chilometri zero.Quelle tipicità che Coldiretti, all’interno del padiglione dedicato al Buon Vivere, ha ricreato nell’ oasi di Campagna Amica, definita dai numerosi visitatori, “un angolo di campagna in città”, dove hanno potuto degustare ed acquistare prodotti biologici e convenzionali: miele, latticini, grana padano di montagna, salumi, vini doc colli piacentini, farine e prodotti da forno, insomma una gamma completa di piacentinità.“Attraverso questo evento, che richiama turisti da tutto il Paese, ha dichiarato il presidente di Col-diretti Piacenza Luigi Bisi, le nostre aziende hanno voluto riproporre le peculiarità piacentine dove cultura e cibo rappresentano il biglietto da visita della nostra provincia, all’insegna di un’antica tradizione enogastronomica e di un consolidato legame con il territorio.”Nel corso dell’evento fieristico è stata presentata la nuova edizione della carto-guida agrituristica e vendita diretta della provincia di Piacenza, che illustra oltre 60 agriturismi associati alla Coldiretti, con un offerta molteplice di servizi, per rispondere alle sempre più esigenti richieste di turisti che in campagna cercano qualcosa di più di un semplice periodo di riposo, e 150 aziende agricole che ef-fettuano la vendita diretta dei loro prodotti, con specifico riferimento alla collocazione dei bancolat.“Le aziende di Campagna Amica-Terranostra, possono essere definite davvero la vetrina dell’ec-cellenza enogastronomia piacentina. Si tratta - conclude Bisi - di un tassello importante del nostro progetto per una filiera agricola tutta italiana che, con il coinvolgimento dei mercati di Campagna Amica, consorzi agrari, cooperative, agriturismi e imprese, punta a far arrivare al consumatore prodotti al cento per cento italiani direttamente dagli imprenditori agricoli.

AGRIMERCATO per una filiera agricola tutta italiana

Un successo per le aziende di Campagna Amica a “BUON VIVERE”

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Iniziative Coldiretti

36 LA VOCE DEI Coltivatori

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Iniziative Coldiretti

37A P R I L E 2 0 1 0

L’ormai consolidata fiera di San Giuseppe a Farini, ha visto anche quest’anno, le aziende Coldiretti, con in prima linea il Consorzio BioPiace impegnate nella valorizzazione e nella promozione del territorio. Sono oltre 500 a livello nazionale, i mercati degli agricoltori di Campagna Amica, aperti in tutte le regioni italiane con un aumento del 360 per cento nell’ultimo anno. Insieme ai mercati degli agricoltori (l’elenco delle manifestazioni dell’associazione Agrimercato di Coldiretti Piacenza è consultabile sul sito www.piacenza.coldiretti.it), crescono anche le imprese agricole dove acquistare direttamente. “La fiera di San Giuseppe di Farini, in cui abbiamo presentato un’ampia gamma di prodotti biologici e convenzionali – riferisce Camillo Tiramani responsabile dell’Unità Operativa Locale di Coldiretti – è stata l’occasione dove tipicità ed enogastronomia hanno rappresentato il binomio vincente per presentare le peculiarità delle nostre vallate in particolare dell’alta Val Nure attraverso la vendita diretta. ”

Ma il giallo di Coldiretti ha fatto da corollario alla consegna della cittadinanza onoraria allo chef Filippo Chiappini Dattilo, riconoscimento concesso dal Comune per onorare una persona che attraverso la sua attività è ambasciatore delle peculiarità della Val Nure.

Le aziende di Terranostra Piacenza hanno ospitato i partecipanti alla quindicesima edizione della Placentia Marathon for Unicef che si è svolta domenica 7 marzo.

Lo scopo dell’iniziativa oltre che di tipo sportivo è anche di tipo umanitario, infatti nel corso degli anni, sono state raccolte somme rilevanti, poi devolute all’Unicef.Le aziende agrituristiche hanno predisposto dei “pacchetti” per gli atleti e le loro famiglie che hanno potuto approfittare della permanenza nel nostro territorio per scoprire la cultura, l’enogatronomica, i paesaggi, i piatti e prodotti tipici. “Valorizzare il territorio attraverso la partecipazione a questa manifestazione benefica è stato per noi un grande onore, ha dichiarato il presidente di Terranostra Piacenza Carlo Pontini. L’abbiamo fatto anche qualche mese fa in occasione della raccolta

fondi per Telethon, perché riteniamo che le potenzialità del nostro territorio e della nostra enogastronomia possano e debbano essere promosse anche attraverso iniziative umanitarie.Anche in questa occasione in sinergia con tutte le strutture del territorio è stato presentato il sistema Piacenza attraverso un biglietto da visita che racchiuda i tesori enogastronici, architettonici e paesaggistici di cui è ricca la nostra provincia.“La provincia di Piacenza, per esempio, conclude Pontini, è uno “scrigno” di straordinarie opportunità: vicino agli agriturismi, c’è un patrimonio paesaggistico e monumentale che va adeguatamente valorizzato.Perciò è indispensabile creare una vera rete tra gli operatori, per mettere a disposizione del turista tutto il meglio della nostra realtà.”

L’oasi di Campagna Amica in montagna

Terranostra e Placentia Marathon for Unicef,insieme per la solidarietà

La fiera di San Giuseppe a Farini si è tinta di gialloFo

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Filippo Chiappini Dattilo

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38 LA VOCE DEI Coltivatori

Eventi e notizie dal mondo agricolo

Un esempio virtuoso per Giovani ImpresaL’azienda agricola dei fratelli Zaffignani, partecipa al concorso Oscar Green 2010

Nel gruppo Giovani Impresa, di talenti come i fratelli Zaffignani se ne trovano sicuramente molti; come loro devono credere in un progetto, basarsi sulla forza della propria famiglia, che resta ancora oggi, più che mai, il fondamento per ogni impresa agricola. E’ però necessario, saper coniugare innovazione e tradizione, mettere a frutto gli studi, approfondire specifiche tematiche tecniche ed agronomiche e poi mettersi decisamente in gioco. I fratelli Zaffignani sono riusciti, nel

giro di pochi anni, a mettere in campo un’impresa ortofrutticola indirizzata principalmente alla vendita diretta.Sono proprio queste le aziende che rappresenteranno le immagini e gli spot pubblicitari della Filiera agricola, tutta italiana e firmata dagli agricoltori; aziende giovani e flessibili che offrono alla società la fotografia giusta dell’agricoltura italiana fatta di imprenditori con idee innovative che incontrando il favore dei consumatori riescono ad ottenere

buoni risultati economici.

Così nascono le “intelligenze” della nostra agricoltura, così essa si “rigenera” davvero e si esaltano i prodotti del territorio, la stagionalità, la qualità, la filiera corta. Non a caso, il concorso Oscar Green di Giovani Impresa ha l’obiettivo di far conoscere queste “eccellenze” imprenditoriali, perché nonostante la crisi, c’è ancora voglia di novità nel variegato universo dell’agricoltura italiana: desiderio di valorizzare il proprio territorio anche attraverso i prodotti, alla faccia della globalizzazione e della standardizzazione.

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39A P R I L E 2 0 1 0

Eventi e notizie dal mondo agricolo

L’azienda Modolo è situata nel co-mune di Farini, a Predalbora, una piccola frazione immersa nella natura ad un’altitudine di 936 m. sul livello del mare. L’attività pre-valente è la produzione di miele biologico di montagna, che avvie-ne spostando gli alveari ad altezze crescenti per inseguire le fioriture e viene estratto rispettando rigo-rosamente procedimenti biologici.Oltre alla certificazione Biolo-gica di ICEA ha aderito al pro-getto Natural Valley che preve-de un disciplinare più rigido, e certifica il territorio d’origine dei prodotti. E’, inoltre, associata al Consorzio BioPiace.Proprio grazie alla passione e pro-fessionalità di questi imprenditori la nostra montagna è conosciuta anche fuori dei confini provinciali e continua a rimanere “viva”.

Un riconoscimento nazionale per il miele biologico piacentino

1°POSTO

per l’azienda agricola biologica

Luca Modolo al concorso Biolmiel

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40 LA VOCE DEI Coltivatori

Tecnico

E n e r g i a f o t o v o l t a i c a

1° inserto da staccare e conservare

Una risorsa per le imprese agricole

Le aziende agricole possono diventare “produttori di energia” creando impianti “a impatto zero” in grado di far fronte totalmente al fabbisogno energetico interno. Un’opportunità interessante, che sta prendendo sempre più piede sul territorio e che va colta con intelligenza, ovvero creando strutture a impatto zero

sull’ambiente sfruttando, ad esempio, le coperture di stalle e capannoni agricoli. Ovviamente il fotovoltaico deve essere considerata come una risorsa aggiuntiva all’attività di impresa, che è e resta a vocazione agricola. I dati nazionali danno ragione, del resto, a questi progetti di sviluppo: l’aumento dell’800 per cento dell’energia solare prodotta grazie agli impianti fotovoltaici nel nostro Paese in appena due anni (2007-2009) ha portato l’Italia al quarto posto nella graduatoria mondiale. Rispetto al 2007, la potenza prodotta dagli impianti fotovoltaici è passata da 79 a 700 megawatt, con un aumento dell’800 per cento, mentre in Italia risultano 56.285 impianti fotovoltaici censiti dal Gse, il Gestore dei servizi elettrici, ben 49mila in più in confronto a due anni fa. Un ruolo particolare va riconosciuto proprio alle imprese agricole che grazie allo sfruttamento delle superfici aziendali contribuiscono con il 30% degli impianti: un dato che testimonia come la produzione di energia rinnovabile proveniente dall’agricoltura italiana sia destinata a triplicare nei prossimi dieci anni con circa centomila posti di lavoro disponibili. Lo sviluppo delle energie rinnovabili prodotte nelle campagne italiane raggiungerà nel 2020 una percentuale dell’8 per cento del totale, rispetto all’attuale 2 per cento, per un totale di 15,5 milioni di tonnellate petrolio equivalente (MTEP) prodotte.

Coldiretti sta dando un contributo importante per l’informazione alle imprese grazie a nuove professionalità e consulenti che possono rispondere ai diversi quesiti.

Iniziamo, quindi, con questo numero del nostro periodico uno speciale dedicato al FOTOVOLTAICO. L’approfondimento proseguirà nei mesi successivi

Che cosa è un impianto fotovoltaico? La tecnologia fotovoltaica consente di trasformare direttamente in energia elettrica l’energia associata alla radiazione solare, sfruttando il cosiddetto effetto fotovoltaico. Esso è composto essenzialmente da: • moduli o pannelli fotovoltaici; • inverter, che trasforma la corrente continua generata dai moduli in corrente alternata; • quadri elettrici e cavi di collegamento. I moduli sono costituiti da celle in materiale semiconduttore, il più utilizzato dei quali è il silicio cristallino. Essi rappresentano la parte attiva del sistema perché convertono la radiazione solare in energia elettrica. Gli impianti fotovoltaici possono essere connessi alla rete elettrica di distribuzione (grid-connected) o direttamente a utenze isolate (stand-alone), tipicamente per assicurare la disponibilità di energia elettrica in zone isolate.

Quanto spazio occupa un impianto fotovoltaico?Facendo riferimento soprattutto alle piccole applicazioni (tetti fotovoltaici) e a moduli di silicio cristallino, un valore indicativo di occupazione di superficie è di circa 8-10 mq per kW di potenza nominale installata. La tecnologia dell’amorfo richiede invece una superficie maggiore. Per impianti installati in maniera non complanare alla superficie d’appoggio, lo spazio occupato può superare da due a quattro volte la superficie netta dei moduli.

Gli incentiviGli incentivi presenti in Italia sono i più alti a livello mondiale e tendono a privilegiare le soluzioni integrate nell`edilizia e la contemporanea realizzazione di interventi per ridurre i consumi energetici negli edifici, con una valorizzazione che può arrivare a superare i 70 c€/kWh per 20 anni.

Che cosa s’intende per meccanismo d’incentivazione “in conto energia”? Mentre con l’espressione “incentivazione in conto capitale” si intende l’erogazione di un contributo per l’investimento necessario per la realizzazione di un impianto, con l’espressione “conto energia” viene indicato un meccanismo di incentivazione che remunera l’energia elettrica prodotta da un impianto per un certo numero di anni.

Chi effettua l’erogazione delle tariffe incentivanti? L’incentivo viene erogato dal Gestore dei Servizi Energetici – GSE S.p.a..

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41A P R I L E 2 0 1 0

Tecnico 1° inserto da staccare e conservare

Associazioneitalianadelleimpreseagricolechecoltivanol’energiadafontirinnovabili.

E’unprogettoColdiretticherispondeall’esigenzadipotenziarelamultifunzionalitàdelleimpreseagricole,dicostruireunaretedelleimpreseagronergetichesulterritorionazionalepervalorizzareiprocessieinuoviprodottienergeticiconnessiall’attivitàagricola.L’Associazioneèriconosciutaalivello

istituzionalequaleautorevolecontropartenelladiscussionedituttiiprovvedimentiinemanazioneerappresentaleesigenzedellacategoriadelsettoreagroenergeticoneiconfrontidituttigliinterlocutori.FattoriedelSoleèimpegnatanellacreazionediunalegislazionenazionaleelocalechefavoriscaunrealesviluppodellafilieracortaperlapromozionedellerinnovabiliagricole.ÈoggialtavoloTMRistituitodall’Autorità

perl’EnergiaElettricaeilGas(AEEG)perilmonitoraggiodelleenergierinnovabilieaitavolitecnicidelMinisterodellepoliticheagricoleeforestaliedelMinisterodellosviluppoeconomico.PartecipaalGruppodiLavoroUtentieConsumatoriistituitodall’AcquirenteUnicoeagliincontriorganizzatidalGSE-GestoredelServizioElettricoedelGME-GestoredelMercatoElettrico.

Dove è possibile consultare le tariffe incentivanti? I valori delle tariffe incentivanti individuati dai decreti ministeriali sono pubblicati sul sito www.gse.it.

Per quanti anni sono erogate le tariffe incentivanti e cosa succede al termine del periodo di incentivazione? L’incentivazione è erogata per venti anni. Al termine del periodo ventennale non si interrompono i benefici derivanti da: • scambio sul posto dell’elettricità per gli impianti di potenza non superiore a 200 kW che abbiano optato per tale disciplina; • remunerazione dell’elettricità consegnata alla rete per tutti gli impianti di potenza ad eccezione di quelli di potenza fino a 2 0 kW che abbiano optato per il servizio di scambio sul posto.

Usufruendo delle tariffe del “conto energia”, in quanto tempo si recupera il capitale investito? Si può stimare un tempo di ritorno del capitale investito compreso tra 8 e 12 anni. Tuttavia bisogna tener conto che esso dipende da diverse variabili, quali ad esempio: la quantità di radiazione solare disponibile (dipendente dalla latitudine del sito d’installazione e dall’orientamento), il costo per kW dell’investimento (dipendente dalla taglia dell’impianto), la valorizzazione dell’energia prodotta (valore delle tariffe incentivanti e valore dell’energia utilizzata), la tipologia di integrazione architettonica e l’eventuale riconoscimento del premio legato ad un uso efficiente dell’energia (solo per gli impianti fotovoltaici di cui all’art. 7 del DM 19 febbraio 2007).

Che cosa si intende per gestore di rete locale e per distributore locale? Il gestore di rete locale è il soggetto a cui è affidata la gestione della rete elettrica relativa al sito in cui sarà installato l’impianto fotovoltaico del richiedente. Ad esso andranno inviate le richieste relative alla connessione alla rete dell’impianto ed all’eventuale installazione dei contatori di misura dell’energia elettrica. Il distributore locale è il soggetto che si occupa della fornitura di energia elettrica ai clienti vincolati; può coincidere con il gestore di rete nel caso abbia la proprietà della rete di distribuzione a cui è allacciata l’utenza.

Che cosa è il servizio di scambio sul posto? Con il termine scambio sul posto (Delibera AEEG 28/06) si intende il servizio erogato dal distributore locale competente nell’ambito territoriale in cui è ubicato l’impianto fotovoltaico. Tale servizio consiste nell’operare un saldo annuo tra l’energia elettrica immessa in rete dall’impianto medesimo e l’energia elettrica prelevata dalla rete dall’utenza connessa a tale impianto. È possibile avvalersi dello scambio sul posto solo se il punto di immissione e di prelievo dell’energia elettrica scambiata con la rete coincidono. Possono richiedere di usufruire del servizio di scambio sul posto i soggetti responsabili che hanno la disponibilità di impianti alimentati da fonti rinnovabili di potenza nominale non superiore a 200 kW.

www.fattoriedelsole.org

L’ufficio tecnico-economico provinciale è a disposizione per ulteriori approfondimenti e chiarimentii

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42 LA VOCE DEI Coltivatori

Tecnico

AGRITURISMO: aperto il bando per la richiesta di contributiASSE 4: “Diversificazione in attività non agricole - agriturismi”

Soprip, Agenzia per lo sviluppo locale, ha aperto il bando, per la richiesta di finanziamenti, rivolto alle imprese agricole che intendono avviare l’attività agrituristica o ampliare la struttura agrituristica già esistente.

AZIONE 1 “AGRITURISMO”OBIETTIVI: • integrazione del reddito dell’imprenditore agricolo; • accrescimento dell’attrattività dell’ambiente rurale come sede di investimento e residenza al fine di realizzare interventi di recupero di immobili da destinare all’attività agrituristica e didattica.

BENEFICIARI:Imprenditori agricoli ai sensi dell’art. 2135 del Codice Civile, singoli o associati, in presenza di adeguata e coerente formazione professionale, con posizione anagrafica validata (anagrafe regionale), con possesso della cittadinanza italiana, iscritti ai registri della C.C.I.A.A nella sezioni imprese agricole. Devono, inoltre, essere in possesso dell’attestato di partecipazione ad un corso regionale per operatori agrituristici o ad un corso per operatori di fattorie didattiche nel caso in cui gli interventi proposti siano rivolti esclusivamente a tale attività. Il requisito si intende soddisfatto per coloro che svolgevano attività agrituristica con autorizzazione comunale all’entrata in vigore della L.R. 26/1994. Nel caso di società la durata del contratto societario deve essere almeno pari a quello del vincolo di destinazione delle opere.I requisiti suddetti devono essere posseduti alla data di scadenza del bando (14 giugno 2010).

LOCALIZZAZIONE DEGLI INTERVENTI:Area Leader Provincia di PiacenzaComuni interamente interessati: Bettola, Bobbio, Caminata, Cerignale, Coli, Corte Brugnatella, Farini, Ferriere, Gropparello, Lugagnano Val D’arda, Morfasso, Nibbiano, Ottone, Pecorarra, Pianello Val Tidone, Piazzano, Ponte dell’Olio, Travo, Vernasca, Zerba, Ziano Piacentino.Comuni parzialmente interessati: Alseno1 ; Castell’Arquato2 ; Vigolzone3 .

TIPOLOGIA DI INTERVENTO E SPESE AMMISSIBILI:Sono ammesse a finanziamento le seguenti tipologie di intervento:1. investimenti per l’adeguamento delle aziende al fine di realizzare o ampliare attività agrituristica con le seguenti spese ammesse: • interventi di recupero, ampliamento o ristrutturazione dei fabbricati esistenti in azienda, realizzazione di piazzole e relative strutture idriche e sanitarie per campeggio compresa l’eventuale impiantistica necessaria, realizzazione ed allestimento di strutture fisse per attività ricreative, sportive, culturali, didattiche e per il tempo libero; • realizzazione di nuove costruzioni da destinare eslusivamente a servizi accessori per attività agrituristica; • sistemazione esterne a servizio di fabbricati agrituristici (con esclusione di qualsiasi impianto produttivo agricolo); • allestimento di camere, sala ristorazione, cucina e locali accessori utilizzati per attività agrituristica (acquisto mobili ed eventuali attrezzature fisse ed inventariabili per la preparazione, lavorazione e conservazione dei cibi); • acquisto di attrezzature informatiche e relativo software per la gestione dell’attività agrituristica; • spese generali e tecniche nella misura massima del 10% della spesa ammissibile;2. investimenti dedicati esclusivamente all’attività didattica: • acquisto di attrezzature e macchinari per l’attività didattica; • ristrutturazione e allestimento dei locali e degli spazi esterni specificatamente dedicati all’attività nel limite massimo di un locale coperto e di un bagno ad uso esclusivo degli utenti; • spese generali e tecniche nella misura massima del 10% della spesa ammissibile.

(1) - Alseno, fogli catastali: 49, 50, 51, 52.(2) - Castell’Arquato, fogli catastali: 12, 13, 22, 23, 24, 31, 32, 33, 34, 35, 37, 38, 39, 42, 43, 44, 45, 47, 48, 49, 50.(3) - Vigolzone, fogli catastali: 20, 24, dal 28 al 41 inclusi.

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43A P R I L E 2 0 1 0

Tecnico

AGRITURISMO: aperto il bando per la richiesta di contributiASSE 4: “Diversificazione in attività non agricole - agriturismi”

(4) - Bettola, Bobbio, Cerignale, Coli, Corte Brugnatella, Farini, Ferriere, Morfasso, Ottone, Pecorara, Zerba(5) - Alseno, solo per i seguenti figli catastali: 49, 50, 51, 52; Caminata, Castell’Arquato, solo per i eseguenti fogli catastali: 12, 13, 22, 23, 24, 31, 32, 33, 34, 35, 37, 38, 39, 42, 43, 44, 45, 47, 48, 49, 50.; Gropparello, Lugagnano Val D’Arda, Nibbiano, Pianello Val Tidone, Piozzano, Ponte dell’Olio, Travo, Vernasca, Vigolzone, solo per i seguenti fogli catastali: 20, 24, dal 28 al 41 inclusi, Ziano Piacentino.

Gli interventi di ristrutturazione sugli immobili rurali devono essere effettuati nel rispetto delle caratteristiche di valore dell’edificio. Gli arredi devono essere consoni alle tradizioni locali e, in particolare, alla cultura rurale della zona in cui è collocata l’azienda. I progetti di adeguamento dell’azienda finalizzati allo svolgimento dell’attività agrituristica devono rispettare i volumi massimi delle strutture previsti dalla normativa regionale in vigore. I progetti finalizzati al solo insediamento in azienda di laboratori, sale pluriuso, aule didattiche o locali per la valorizzazione dei prodotti agricoli o artigianale a scopo agrituristico, nonché i servizi igienici devono possedere dimensioni strutturali ed attrezzature adeguate a conservare la prevalenza dell’attività agricola e possono essere realizzati solo nei fabbricati aziendali non più necessari alla normale conduzione dell’azienda agricola. In sede di determinazione dell’ammissibilità della spesa, sarà valutata la compatibilità del progetto presentato con gli obbiettivi dell’Azione nonché la corrispondenza della destinazione d’uso, prevista nel titolo abilitativo comunale all’esecuzione dei lavori, rispetto alle tipologie di locali specificatamente previste nel presente avviso.

DISPONIBILITA’ FINANZIARIA E MASSIMALI DEGLI AIUTI:L’ammontare complessivo della disponibilità finanziaria è di 900.000,00 € e l’importo degli aiuti concessi ad una medesima impresa non deve superare i 200.000 € nell’arco dei tre esercizi finanziabili. Percentuale del contributo in conto capitale: • 45 % per gli investimenti realizzati nelle” aree rurali con problemi complessivi di sviluppo4” : • 40% per gli investimenti realizzati nelle “aree rurali intermedie5” :

MODALITA’ DI PRESENTAZIONE DELLE DOMANDE DI AIUTO:Verranno accolte solo le domande presentate dal 15/03/2010 al 14/06/2010 corredate della seguente documentazione: • copia del titolo di proprietà o di possesso degli immobili per la durata almeno pari al vincolo di destinazione (10 anni strutture, 5 anni attrezzature); • per le aziende non in piena proprietà, dichiarazione del proprietario e/o comproprietario che autorizza la realizzazione delle opere strutturali oggetto d’intervento; • copia del titolo abilitativo urbanistico comunale ad eseguire i lavori oggetto della domanda o per i casi previsti, copia delle Dia presentata al comune, nonché la sua efficacia per la decorrenza del termine previsto per l’opposizione da parte del Comune. Nel caso in cui la domanda sia presentata prima della dichiarazione sopra indicata, tale dichiarazione dovrà essere presentata entro 60 giorni dalla scadenza dell’avviso, pena l’inammissibilità della domanda. Ove la Dia non fosse richiesta, occorre presentare dichiarazione del progettista attestante l’immediata cantierabilità del progetto; • copia dell’attestato di partecipazione ad un corso di formazione professionale della Regione Emilia Romagna per operatore agrituristico o per operatore di fattoria didattica svolto successivamente al 28 Giugno 1994. L’attestato deve essere posseduto dal titolare dell’azienda o da una persona diversa nei casi indicati nelle norme di attuazione della L.R. 4/2009. E’, inoltre, necessaria dichiarazione di inizio attività agrituristica in data antecedente all’entrata in vigore della L.R. 26/1994 per le aziende in possesso dell’ autorizzazione comunale rilasciata ai sensi della L.R. 8/1987; • stralcio della Carta Tecnica Regionale (scala 1:5000) con evidenziati confini dell’azienda e gli oggetti di intervento; • copia delle visure catastali e dei mappali (scala 1:2000) relativi alle aree su cui si intende eseguire le opere; • relazione tecnica illustrativa del progetto per il quale si richiede il finanziamento; • elaborati grafici: disegni quotati nelle opportune scale di dettaglio con evidenziazione dello stato di fatto, di progetto e degli interventi; • documentazione fotografica degli immobili oggetto di intervento; • relazioni specialistiche, studi ed indagini preliminari necessari; • computo metrico estimativo calcolato in base al prezziario pubblicato nel sito delle Regione Emilia Romagna. Per i lavori non previsti potrà essere adottato il prezzario della Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Piacenza e per ultimo eventuali preventivi redatti da 3 ditte fornitrici differenti; • certificato di asseverazione per le soluzioni di risparmio energetico per le quali si intende acquisire il relativo punteggio.

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44 LA VOCE DEI Coltivatori

Tecnico

La documentazione tecnica deve essere predisposta da un professionista abilitato iscritto all’albo.

MODALITA’ DI ASSEGNAZIONE DELLE PRIORITA’:Per l’attribuzione delle priorità verranno utilizzati gli elementi dichiarati nella domanda. La data di riferimento per il riconoscimento dei corrispondenti punteggi è quella della scadenza del presente avviso.I parametri per la stesura delle graduatorie sono di tipo: • territoriali: punteggio differente a seconda della localizzazione dell’intervento; • soggettivi/aziendali: saranno prioritari i progetti presentati da giovani con età inferiore a 40 anni, progetti presentati da donne, e con punteggio minore i progetti presentati da imprenditori agricoli professionali con età inferiore ai 65 anni, imprese certificate biologiche, imprese ricadenti in territorio con indice UDE (unità destinazione economica) compreso tra 2 e 40. • provinciali: verranno favorite le aziende che realizzeranno interventi strutturali volti alla creazione/aumento dei posti letto; imprese che non hanno mai fruito di contributi pubblici sull’Asse 3 nel corso della programmazione 2001/2006; interventi con soluzioni di risparmio energetico o con tecniche di produzione o utilizzazione di energie da fonti rinnovabili, o di risparmio idrico; imprenditori residenti nell’azienda oggetto d’investimento; interventi che prevedano la realizzazione di spaccio punto vendita di prodotti aziendali; imprese che hanno ottenuto il riconoscimento di fattoria didattica; interventi che prevedano a realizzazione di locali per il ricovero dei cavalli ed appartenenti ad associazioni di aziende punto tappa dell’ippovie, interventi strutturali per attività ricreative e/o culturali.

Si precisa che le aree riconosciute ai fini del punteggio sono quelle nelle quali si realizzano fisicamente gli interventi.A parità di punteggio, si stabilisce come criterio di precedenza la maggiore entità dell’investimento ammissibile; nel caso di ulteriore parità si procederà a sorteggio alla presenza degli interessati.

ISTRUTTORIA DELLE DOMANDE: Le graduatorie vengono redatte entro 90 giorni dalla data fissata per la scadenza del bando ed entro 15 giorni dall’approvazione della graduatoria, Soprip provvederà alla assunzione degli atti di concessione degli aiuti e alla relativa notifica al beneficiario.Nella notifica di concessione dell’aiuto saranno indicati: • importo della spesa ammessa; • percentuale di aiuto e relativo importo; • termine dei lavori (massimo 12 mesi dalla data della notifica di concessione dell’aiuto); • termine per la rendicontazione delle spese; • condizione per la liquidazione dell’eventuale acconto ( se richiesto nella domanda di aiuto); • eventuali prescrizioni tecniche vincolanti atte a garantire che il progetto realizzi pienamente gli obbiettivi dell’azione.

IL PRESENTE ARTICOLO HA LA FINALITA’ DI FORNIRE LE INFORMAZIONI PRINCIPALI, MA NON E’ CERTO ESAURIENTE DI TUTTE LE SPECIFICHE CONTENUTE NEL BANDO.

SI INVITANO PERTANTO LE AZIENDE INTERESSATA AD OTTENERE ULTERIORI APPROFONDIMENTI NECESSARI ALLA PRESENTAZIONE DELL’ISTANZA, A CONTATTARE L’UFFICIO TECNICO-ECONOMICO PROVINCIALE DI COLDIRETTI PIACENZAEnricaCampisi0523.596513,e-mail:[email protected]

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Tecnico

Il Ministero delle Politiche Agricole ha emanato, sentito il parere di Coldiretti e delle associazioni rappresentative del settore, una nota di chiarimento sulle norme del decreto ministeriale del 27 novembre 2009, n. 18354, relative alle rotazioni colturali, all’etichettatura dei prodotti biologici e alle importazioni, con l’obiettivo di facilitare l’attuazione delle disposizioni contenute nei due regolamenti quadro.

ROTAZIONI COLTURALI, la norma ha stabilito che in caso di colture seminative, orticole non specializzate e specializzate, sia in pieno campo che in ambiente protetto, la medesima specie è coltivata sulla stessa superficie solo dopo l’avvicendarsi di almeno due cicli colturali di specie differenti, uno dei quali destinato a leguminosa o a coltura da sovescio. Tutto ciò in attuazione del principio comunitario secondo il quale la fertilità del suolo e la prevenzione delle malattie delle piante è mantenuta mediante il succedersi nel tempo della coltivazione di specie vegetali differenti sullo stesso appezzamentoTuttavia, in deroga a quanto sopra riportato, i cereali autunno-vernini (ad esempio: frumento tenero e duro, orzo, avena, segale, triticale, farro, ecc.) e il pomodoro in ambiente protetto possono succedere a loro stessi per un massimo di due cicli colturali, che devono essere seguiti da almeno due cicli di colture di specie differenti, uno dei quali destinato a leguminosa o a coltura da sovescio; il riso può succedere a se stesso per un massimo di tre cicli, seguiti da almeno due cicli di colture di specie differenti, uno dei quali destinato a leguminosa o altra coltura da sovescio; gli ortaggi a foglia a ciclo breve possono succedere a loro stessi al massimo per tre cicli consecutivi, successivamente ai tre cicli segue almeno una coltura da radice/tubero oppure una coltura da sovescio.Rispetto a tali disposizioni si precisa, che, qualora gli operatori - nell’ambito delle misure agroambientali dei Programmi di Sviluppo Rurale 2007/2013 - abbiano sottoscritto impegni per l’agricoltura biologica che prevedono il rispetto di norme specifiche per la rotazione diverse da quanto indicato nel decreto, essi possono adeguare il proprio piano di rotazione alle nuove disposizioni al termine del quinquennio previsto da contratto.Gli altri operatori – sia coloro che non hanno presentato domanda di contributi per l’agricoltura biologica nell’ambito dei Psr, sia coloro i

quali abbiano sottoscritto impegni per l’agricoltura biologica che non prevedono norme specifiche per la rotazione delle colture - adeguano il proprio piano di rotazione in conformità alle nuove disposizioni del decreto ministeriale, a partire dalle semine successive al 30 giugno 2010.ETICHETTATURA, si specifica che gli operatori possono continuare ad utilizzare fino al 30 giugno 2010, nella stampa delle etichette, il numero di codice e/o il nome dell’organismo di controllo attribuiti dall’Autorità competente sulla base del precedente quadro normativo.La nota ministeriale chiarisce, inoltre, che è possibile continuare a commercializzare come biologici, i prodotti ottenuti, commercializzati ed etichettati anteriormente al 1° gennaio 2009 in ottemperanza al precedente reg. (Cee) n. 2092/91, in virtù delle norme transitorie contenute nel regolamento comunitario ora vigente. Inoltre, è possibile continuare ad utilizzare per la commercializzazione dei prodotti biologici fino al 1° gennaio 2012 il materiale da imballaggio a norma del Reg. (Cee) n. 2092/91, se conforme ai requisiti della nuova legislazione comunitaria. Tuttavia, in ambito comunitario, è attualmente in discussione una proposta di modifica del regolamento citato finalizzata a prorogare il termine del 1° gennaio 2012 al 1° luglio 2012.IMPORTAZIONI, al fine di agevolare gli operatori, si specifica che fino al 31 marzo 2010 per la presentazione delle richieste di autorizzazione o di rinnovo all’importazione, potranno essere utilizzati i modelli, con le relative Linee Guida per la compilazione, allegati alla nota ministeriale n. 16157 del 23 ottobre 2009, disponibile sul sito Internet del Mipaaf dedicato all’agricoltura biologica (http://www.sinab.it/) insieme al decreto ed alla nota ministeriale di chiarimento.

L’ufficio tecnico-economico provinciale di Coldiretti e gli uffici periferici sono a disposizione per ulteriori approfondimenti e chiarimentii

agricoltura biologica

Rotazioni colturali, etichetta e import

Il decreto del 18 dicembre 2009 sulle quote latte, visto lo stato di crisi del settore lattiero e quindi la necessità di assicurare alle aziende agricole la possibilità di gestire al meglio la situazione produttiva e commerciale, dispone la non applicazione, della norma che impone di produrre non meno del 70% della propria quota di produzione dell’annata lattiera in corso alfine di non subire la revoca della propria

quota. Pertanto, i produttori di latte che nel corso dell’attuale campagna 2009/2010, non raggiungeranno il 70% di produzione rispetto alla quota assegnata, non subiranno nessuna revoca del quantitativo disponibile per la prossima annata. Si evidenzia inoltre che, al momento, non essendo stato emanato alcun provvedimento analogo per la nuova campagna di commercializzazione iniziata il 1° aprile 2010, il pro-duttore dovrà rispettare il limite dell’85% o giustificare nei modi e nei termini previsti dalla norma, il calo produttivo.

DECRETO QUOTE LATTE

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46 LA VOCE DEI Coltivatori

Tecnico

Classificazione ed etichettatura dei vini LE NUOVE REGOLE La normativa in materia di classificazione ed etichettatura dei prodotti vitivinicoli è stata recentemente modificata a seguito dell’entrata in vigore, il 1 agosto 2009, della nuova OCM (Organizzazione Comune del Mercato1).

Classificazione dei vini: il Reg. Ce 479/2008 stabilisce che a partire dalla campagna vitivinicola 2009/2010, e per le successive campagne, i vini comunitari dovranno essere classificati nelle seguenti tipologie:1. vini a denominazione di origine: ovvero i vini che vantano uno specifico legame con il territorio geografico e che dovranno essere identificati come DOP (ex DOC e DOCG) e IGP (ex IGT);2. vini senza denominazione di origine: ovvero i vini che non vantano uno specifico legame al territorio e che sono sostanzialmente rappresentati dagli ex vini da tavola.I vini DOP e IGP confluiranno nell’elenco dei prodotti comunitari che già hanno ottenuto questa tipologia di riconoscimento ai sensi del Reg. Ce 510/2006; le procedure di riconoscimento e/o modifica del disciplinare di produzione, inoltre, saranno gestite a livello comunitario dalla Commissione Agricoltura e non più dalla Commissione vini del Mipaaf.

ETICHETTATURA DEI VINI: 1. vini a denominazione di origine: per i vini DOP/IGP il reg. Ce 607/2009 e il relativo decreto applicativo del 23 dicembre 2009 non introducono modifiche rilevanti, se non l’obbligo di indicare l’origine, la provenienza e la possibilità di apporre, in etichetta, i loghi comunitari della DOP/IGP ed altre precisazioni relative al campo visivo per migliorare la leggibilità e quindi la tutela del consumatore. 2. vini senza denominazione di origine (ex vini da tavola): potranno, facoltativamente, indicare in etichetta annata di produzione e/o varietà delle uve utilizzate (in questo secondo caso si chiameranno Vini varietali), sebbene a precise condizioni fissate dalla normativa comunitaria e nazionale.

LE NUOVE MODALITA’ DI ETICHETTATURA

INDICAZIONI OBBLIGATORIE E FACOLTATIVE PER I VINI DOP E IGPINDICAZIONI OBBLIGATORIE 1. Nome del prodotto seguito dall’espressione“Denominazione di origine protetta” o “Indicazione geografica protetta” o, in sostituzione, dalla menzione tradizionale DOC/DOCG/IGT.2. Titolo alcolometrico volumico effettivo.3. Origine e provenienza4. Riferimenti all’imbottigliatore (nome e/o marchio + indirizzo).5. Tenore zuccherino (solo per gli spumanti).6. Indicazione relativa alla presenza di allergeni7. Lotto.8. Indicazione della quantità.

INDICAZIONI FACOLTATIVE1. Categoria merceologica (vino, vino spumante, ecc.).2. Riferimenti (nome o marchio commerciale + indirizzo) ad altri operatori coinvolti nella filiera (es. produttore, distributore, ecc.).3. Utilizzo di termini quali abbazia, castello, rocca, ecc. riferiti all’azienda agricola ma solo se tutte le operazioni di trasformazione avvengono nell’area menzionata.4. Logo comunitario relativo alla presenza di allergeni (fig. 1).5. Annata delle uve, solo se almeno l’85% delle uve proviene dalla stessa annata.6. Varietà delle uve, solo se rappresenta almeno l’85% delle varietà utilizzate.7. Tenore zuccherino (per i vini non spumanti).8. Indicazioni relative al metodo di invecchiamento e/o di elaborazione (es. superiore, novello, ecc.).9. Simboli comunitari della DOP/IGP (fig. 2).

(1) - sancita con la pubblicazione dei Reg. Ce 479/2008 abrogato dal reg. Ce 491/09 che lo inserisce nel Reg. CE 1234/07e Reg. Ce 555/2008

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Tecnico

L’ufficio vitivinicolo provinciale è a disposizione per fornire indicazioni e approfondimenti relativamente ai contenuti specifici obbligatori e facoltativi delle etichette.Dario Panelli: 0523/596514, email: [email protected]

10. Riferimenti al metodo di produzione (fermentato in botte, ecc.).11. Indicazioni relative ad unità geografiche più piccole della DOP/IGP, solo se almeno l’85% delle uve impiegate nella produzione del vino proviene da tali zone.

Fig. 1 - Logo comunitario relativo alla presenza di allergeni

FAC SIMILE DI ETICHETTA VINO DOP:

FAC SIMILE DI ETICHETTA VINO SENZA D.O.:Fig. 2 - Loghi comunitari della DOP/IGP

1. Nome del prodotto seguito + Denominazione di vendita.2. Titolo alcolometrico volumico effettivo.3. Origine e provenienza4. Riferimenti all’imbottigliatore (nome e/o marchio + indirizzo).5. Riferimenti all’importatore (nome e/o marchio + indirizzo), se presente.

6. Tenore zuccherino (solo per gli spumanti).7. Indicazione relativa alla presenza di allergeni8. Lotto.9. Indicazione della quantità.

1. Riferimenti (nome o marchio commerciale + indirizzo) ad altri operatori commerciali coinvolti nella filiera (es. produttore, distributore, ecc.).2. Logo comunitario relativo alla presenza di allergeni (fig. 1).3. Annata delle uve, solo se almeno l’85% delle uve proviene dalla stessa annata.4. Varietà delle uve, ma solo se appartenenti alle tipologie ammesse dal Mipaaf, nella Circolare del 30/07/09 (cabernet franc, merlot, chardonnay, ecc.).5. Tenore zuccherino (per i vini non spumanti).Le indicazioni obbligatorie devono figurare sul recipiente nello stesso campo visivo in modo da poter essere lette simultaneamente senza dover girare il recipiente.Tuttavia, le indicazioni del numero del lotto e l’indicazione relativa alla presenza degli allergeni, possono figurare fuori dal campo visivo in cui compaiono le altre indicazioni obbligatorie.Le “vecchie” etichette potranno essere utilizzate fino al 31 dicembre 2010.

INDICAZIONI OBBLIGATORIE

INDICAZIONI OBBLIGATORIE E FACOLTATIVE PER I VINI SENZA DENOMINAZIONE DI ORIGINE

INDICAZIONI FACOLTATIVE

RISTRUTTURAZIONE E RICONVERSIONE VIGNETI CAMPAGNA 2009/2010Proroga del termine per la conclusione dei lavoriIn seguito alla richiesta di proroga presentata da Coldiretti, relativamente al termine massimo per la conclusione delle opere oggetto di ristrutturazione e riconversione, la regione Emilia Romagna ha accolto, con determina n° 2504 del 11/03/2010, l’istanza, relativa-mente alla campagna 2009/2010, prorogando dal 15 marzo 2010 al 23 aprile 2010 il termine dei lavori.I beneficiari dovranno far pervenire alle province competenti per territorio la richiesta di collaudo degli interventi realizzati secondo le modalità definite dall’Agenzia Regionale per le Erogazioni in Agricoltura per l’Emilia-Romagna (AGREA). Il termine ultimo per la presentazione delle domande di anticipo e di domande di collaudo/saldo, è fissato alla data del 14 maggio 2010.

L’ufficio vitivinicolo provinciale e gli uffici periferici di Coldiretti sono a disposizione per ulteriori approfondimenti e chiarimentii

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48 LA VOCE DEI Coltivatori

Tecnico

Limiti alla circolazione nei giorni festivi e prefestiviSe sono eccezionali, servono specifici permessiI veicoli totalmente esclusi (e per quali strade), l’autorizzazione prefettizia alla circolazio-ne, il calendario dei divieti, i permessi di circolazione per macchine agricole eccezionali.

Le disposizioni regolamentari contenute nel decreto del ministero dei Lavori pubblici recante “Direttive e calendario per la limitazione alla circolazione stradale fuori dai centri abitati per i veicoli ed i complessi di veicoli, per il trasporto di cose, di massa complessiva massima autorizzata superiore a 7,5 tonn nell’anno 2010” confermano quanto previ-sto dal decreto in vigore per il 2009, e prevedono una disciplina diversa per:

I VEICOLI ESCLUSI TOTALMENTE DAL DIVIETO Il divieto di circolazione, fuori dai centri abitati, , nei giorni festivi e negli altri giorni particolari indicati nel decreto , non trova ap-plicazione, per quanto di interesse agricolo, per i veicoli e per i complessi di veicoli di seguito elencati anche se circolano scarichi:• Adibiti esclusivamente al trasporto di latte, escluso quello a lunga conservazione, purché muniti di cartelli indicatori di colore verde delle dimensioni di 0,50 m di base e 0,40 m di altezza, con impressa in nero la lettera “d” minuscola di altezza pari a 0,20 m, fissati in modo ben visibile su ciascuna delle fiancate e sul retro;• Adibiti al trasporto di prodotti deperibili quali: frutta e ortaggi freschi, carni e pesci freschi, fiori recisi, animali vivi destinati alla macellazione o provenienti dall’estero, latticini freschi, derivati del latte freschi. Tali veicoli devono essere muniti di cartelli indicatori di colore verde, delle dimensioni di 0,50 m di base e 0,40 m d’altezza, con impressa in nero la lettera “d” minuscola d’altezza pari a 0,20 m, fissati in modo ben visibile su ciascuna delle fiancate e sul retro.• Classificati macchine agricole, adibiti al trasporto di cose, che circolano su strade non statali;• Classificati macchine agricole “eccezionali”, adibiti al trasporto di cose, che circolano su strade non statali.• Adibiti al trasporto esclusivamente di animali destinati a gareggiare in manifestazioni agonistiche autorizzate, da effettuarsi od effettuate nelle quarantotto ore.

QUANDO SERVE L’AUTORIZZAZIONE PREFETTIZIAIn analogia al quadro normativo descritto è soggetta ad autorizzazione prefettizia unicamente la circolazione, nei giorni indicati dal decreto: • Dei veicoli e complessi di veicoli, classificati macchine agricole, destinati al trasporto di cose che circolano su strade statali, (art.4, comma 1, punto b, del decreto)• Dei veicoli o complessi di veicoli considerati macchine agricole “eccezionali” che circolano su strade statali;• Dei veicoli adibiti al trasporto di prodotti, diversi da frutta e ortaggi freschi (definiti deperibili )che per loro intrinseca natura o per fattori climatici o stagionali, sono soggetti ad un rapido deperimento e che pertanto necessitano di un tempestivo trasferimento dai luoghi di produzione a quelli di deposito o vendita ( es. cereali, mais ecc. ). Tali veicoli devono essere muniti di cartelli indicatori di colore verde, delle dimensioni di 0,50 m di base e 0,40 m di altezza, con impressa in nero la lettera “a” minuscola di altezza pari a 0,20 m, fissati in modo ben visibile su ciascuna delle fiancate e sul retro.

PERMESSI DI CIRCOLAZIONE MACCHINE AGRICOLE ECCEZIONALIIn relazione alle macchine agricole eccezionali, è opportuno ricordare infine che per circolare sulle strade pubbliche (statali ,pro-vinciali e comunali) devono comunque essere munite delle autorizzazioni concesse dagli Enti proprietari delle strade; A.N.A.S e Amministrazione Prov.le, autorizzazioni ulteriori rispetto a quelle sopra. Sono considerate Macchine Agricole eccezionali quelle che eccedono i limiti di sagoma stabiliti Codice della Strada e cioè: larghezza massima eccedente m. 2,55 ; altezza massima eccedente m. 4,00; lunghezza totale, compresi gli organi di traino eccedente m.12,00 nonché i limiti di peso. Presso la nostra struttura è attivo un servizio qualificato di gestione delle pratiche per ottenere tutti i per-messi di circolazione di cui sopra, contatti e rapporti con i vari enti (Provincie, ANAS e Prefetture). Per essere in possesso dei permessi di circolazione (aventi validità 12 mesi) al momento del reale utilizzo delle macchi-ne agricole eccezionali è necessario presentarsi per la predisposizione della stessa con adeguato anticipo.

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Tecnico

a) tutte le domeniche dei mesi di gennaio, febbraio, marzo, aprile, maggio, ottobre, novembre e dicembre dalle ore 8.00 alle ore 22.00 b) tutte le domeniche dei mesi di giugno, luglio, agosto e settembre dalle ore 7.00 alle ore 24 c 1° gennaio dalle ore 8.00 alle ore 22.00 d) 6 gennaio dalle ore 8.00 alle ore 22.00 e) 2 aprile dalle ore 16.00 alle ore 22.00 f) 3 aprile dalle ore 8.00 alle ore 22.00 g) 5 aprile dalle ore 8.00 alle ore 22.00 h) 6 aprile dalle ore 8.00 alle ore 14.00 i) 30 aprile dalle ore 16.00 alle ore 22.00 j) 1° maggio dalle ore 8.00 alle ore 22.00 k) 29 maggio dalle ore 16.00 alle ore 22.00 l) 2 giugno dalle ore 7.00 alle ore 24.00 m) 26 giugno dalle ore 14.00 alle ore 24.00 n) 3 luglio dalle ore 7.00 alle ore 24.00 o) 10 luglio dalle ore 7.00 alle ore 23.00

p) 17 luglio dalle ore 7.00 alle ore 23.00 q) 24 luglio dalle ore 7.00 alle ore 23.00 r) 30 luglio dalle ore 16.00 alle ore 24.00 s) 31 luglio dalle ore 7.00 alle ore 23.00 t) 6 agosto dalle ore 16.00 alle ore 24.00 u) 7 agosto dalle ore 7.00 alle ore 23.00 v) 13 agosto dalle ore 16.00 alle ore 24.00 w) 14 agosto dalle ore 7.00 alle ore 23.00 x) 21 agosto dalle ore 7.00 alle ore 23.00 y) 28 agosto dalle ore 7.00 alle ore 23.00 z) 30 ottobre dalle ore 14.00 alle ore 22.00 aa) 1° novembre dalle ore 8.00 alle ore 22.00 bb) 4 dicembre dalle ore 16.00 alle ore 22.00 cc) 8 dicembre dalle ore 8.00 alle ore 22.00 dd) 23 dicembre dalle ore 16.00 alle ore 22.00 ee) 24 dicembre dalle ore 8.00 alle ore 22.00 ff) 25 dicembre dalle ore 8.00 alle ore 22.00

CALENDARIO DEI DIVIETI DI CIRCOLAZIONE PER L’ANNO 2010Nel dettaglio, le giornate in cui resta vietata la circolazione dei mezzi pesanti sono le seguenti:

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50 LA VOCE DEI Coltivatori

Tecnico

LA PAGINA DELLA SICUREZZA

L’ufficio sicurezza-lavoro provinciale di Coldiretti e gli uffici periferici sono a disposizione per le verifiche e per l’espletamento delle relative pratiche.i

NECESSITA’ DI INSTALLARE ARCO DI PROTEZIONE E CINTURE DI SICUREZZA SU TUTTE LE TRATTRICI AGRICOLENegli ultimi mesi del 2008 e nel corso del 2009 gravissimi infortuni si sono verificati correlabili all’uso dei trattori agricoli. Molti di essi hanno avuto esito mortale e sono attribuibili alla mancanza dell’arco e delle cinture di sicurezza, il cui appropriato utilizzo avrebbe potuto contenere le gravità di tali eventi. LE NORME - Va inoltre ricordato che il “Testo Unico” in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro - D.Lgs. 81/2008 pone l’obbligo di utilizzare attrezzature di lavoro conformi alle specifiche disposizioni legislative. Tale obbligo è rivolto anche ai lavoratori autonomi, oltre che alle imprese familiari, alle società semplici nel settore agricolo ed a tutti i piccoli imprenditori (la legge definisce piccoli imprenditori : “i coltivatori diretti del fondo….che esercitano una attività professionale prevalentemente con il lavoro proprio e dei componenti della famiglia”. Perciò che riguarda invece i datori di lavoro (aziende che assumono mano d’opera a qualsiasi titolo) si ricorda che la nuova legge come del resto anche il D.Lgs 626 prevede l’obbligo di mettere a disposizione dei dipendenti attrezzature sicure, adeguate e idonee.

CONTROLLI NELLE AZIENDE AGRICOLE PER L’ANNO 2010 - Informiamo gli associati che l’ASL aumenterà nel 2010 la serie di controlli preventivi nelle aziende agricole, per verificare il rispetto degli obblighi previsti dalla legge in materia di sicurezza. Tra gli altri, l’obiettivo principale sembra essere quello di avere nella nostra provincia un parco macchine sicuro, per ridurre sensibilmente gli incidenti anche mortali dovuti in particolare al ribaltamento delle trattrici agricole. Partendo da questa necessità le aziende con trattori sprovvisti di questi dispostivi potrebbero essere sanzionate immediatamente all’atto del controllo da parte dell’ ASL. Inoltre nell’obiettivo di rendere l’agricoltura sempre più sicura, l’ASL punta molto sulla formazione e informazione sui rischi ai quali i dipendenti sono esposti nell’ambito lavorativo. Tale adempimento dovrà essere documentato.

PER OGNI TELAIO ALLESTITO:• il Costruttore (o officina) deve rilasciare il “Certificato di conformità”• l’Installatore (o officina) deve fornire la “Dichiarazione di corretta installazione”IN CASO DI RIBALTAMENTO DEL TRATTORE LA CINTURA DI SICUREZZA EVITA CHE L’OPERATORE RIMANGA SCHIACCIATO TRA LA MACCHINA ED IL SUOLO, TRATTENENDOLO ALL’INTERNO DI UN VOLUME DI SICUREZZA DEFINITO TRA IL SEDILE, IL TELAIO ED IL VOLANTE. E’ QUINDI NECESSARIO CHE OGNI TRATTORE VENGA DOTATO DI:

TELAIO DI PROTEZIONE + CINTURA DI SICUREZZAATTENZIONE:

LE MACCHINE COSI’ MODIFICATE (telaio e cinture secondo le linee Guida ISPESL) NON SONO SOGGETTE A REVISIONE DEL COLLAUDO O AGGIORNAMENTO DELLA CARTA DI CIRCOLAZIONE.

prosegue la convenzione

COLDIRETTI / CONSORZIO AGRARIO PROVINCIALE DI PIACENZASULLA MESSA A NORMA DELLE TRATTRICI AGRICOLE

Come già riferito, al fine di abbattere i costi relativi all’adeguamento dei trattori COLDIRETTI PIACENZA prosegue la convenzione con il CONSORZIO AGRARIO DI PIACENZA per facilitare la messa a norma delle macchine agricole. I soci COLDIRETTI possono organizzare l’adeguamento delle proprie macchine tramite la struttura territoriale, usufruendo dell’abbattimento delle spese di trasporto o riduzione del costo dell’adeguamento, che vanno ad incidere in modo considerevole sulla spesa finale.

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Tecnico

1 Immobili: Compravendita, Affitti e LocazioniCARATTERISTICA E’ LA GRATUITA’

D. Quali sono le caratteristiche del con-tratto di comodato? R. Il comodato è il contratto con il quale una parte, comodante, consegna all’altra, comodatario, una cosa mobile o immobile, affinché se ne serva per un tempo o per un uso determinato con l’obbligo di restituire la stessa cosa ricevuta., viene anche definito prestito d’uso. Si tratta di un contratto reale, in quanto si perfeziona solo con la consegna della cosa, è unilaterale o bilaterale imperfetto, perché l’esecuzione della prestazione è a carico di regola solo ad una delle parti, vale a dire il comodatario che è tenuto alla restituzione della casa ricevuta, da questo si desume che oggetto del contratto di comodato possono essere solo le cose inconsumabili. Caratteristica fondamentale è la sua “gratuità, e non è difficile capirne il motivo, se infatti per l’uso della cosa fosse stabilito un corrispettivo (canone) si ricadrebbe sotto lo schema del contratto di locazione, tale requisito non rimane anche se sono poste a carico del comodatario prestazioni accessorie come ad esempio il pagamento degli oneri relativi alla cosa data in comodato, purché non siano tali da assumere il carattere di un corrispettivo. Il contratto di comodato può essere a termie, oppure senza determinazione di durata , in questo caso il comodatario deve restituire la cosa appena il comodante ne faccia richiesta.IL CONTRATTO SI ESTINGUE D. Cosa succede in caso di morte del comodante o del comodatario R. In caso di morte del comodante, se nel contratto è previsto un termine, i suoi eredi sono tenuti a rispettarlo per consentire al comodatario di utilizzare il bene per tutto il tempo stabilito, se invece non è stabilito un termine (comodato precario ) il contratto si estingue. Nel caso di morte del comodatario invece, il comodante ha la facoltà di recedere dal contratto anche quando sia stabilito un termine dandone però comunicazione, a maggior ragione si estingue il comodato senza determinazione di durata, gli eredi quindi devono restituire immediatamente il bene. Se la volontà di risolvere anticipatamente il contratto non viene esercitata dal comodante il rapporto prosegue con le caratteristiche e gli obblighi iniziali anche rispetto agli eredi del comodatario.

OCCORRE PRENDERE IN CONSIDERA-ZIONE IL CONTENUTO

D. Il contratto di comodato deve essere registrato? come viene tassato? R. I contratti verbali di comodato, sia che abbiano per oggetto beni immobili, sia beni mobili, non sono soggetti all’obbligo della registrazione, tranne che nell’ipotesi di enunciazione in altri atti, vale a dire, se in un atto sono enunciate disposizioni contenute in atti scritti, o contratti verbali non registrati, e posti in essere fra le stesse parti intervenute nell’atto che contiene la enunciazione, l’imposta si applica anche alle disposizioni enunciate. Nel caso invece di un contratto di comodato avente per oggetto beni mobili o immobili redatto in forma scritta per atto pubblico, scrittura privata autenticata e scrittura privata non autenticata è soggetto all’applicazione dell’imposta di registro pari ad €168,00 più l’imposta di bollo ordinaria, con la differenza che se si tratta di immobili, indipendentemente dalla forma, la registrazione è obbligatoria, nel caso di mobili, la registrazione è obbligatoria se redatto per atto pubblico o scrittura privata autenticata, avviene invece solo in caso d’uso se il contratto è redatto nella forma della scrittura privata non autenticata

2 Famiglia: Successioni e DonazioniALCUNI EREDI SONO PRIVILEGIATI

D. Esistono alcuni eredi che vantano dei diritti sull’eredità? sono i legittimari ?R. I legittimari sono coloro che in presenza di un strettissimo legame di sangue o di coniugo con il testatore, non possono essere esclu-si dalla successione e sono titolari del diritto intangibile ad una determinata quota del pa-trimonio ereditario, anche contro la volontà dello stesso testatore. E’ per tale ragione che la successione dei legittimari viene definita necessaria. Le categorie dei legittimari sono elencate ex art. 536 c.c. e vengono individua-te nel coniuge, nei figli legittimi e relativi di-scendenti, cui sono equiparati i legittimati e gli adottivi, nei figli naturali e relativi ascendenti e negli ascendenti legittimi. Allorché vi siano dei legittimari si distinguono nel patrimonio eredi-tario due parti: la quota disponibile, della quale il testatore è libero di disporre come vuole, e la quota legittima o di riserva, della quale invece il testatore non può disporre perché spettante per legge ai legittimari.

PER TUTELARE GLI EREDI

D. Che cosa significa accettazione dell’eredita’ con il beneficio dell’inven-tario?R. L’accettazione con beneficio d’inventario comporta la limitazione legale della responsa-bilità patrimoniale dell’erede per i debiti eredi-tati e per i legati entro il valore dell’eredità ri-cevuta. Questo significa che nell’ipotesi di una successione onerosa, ove le passività superino le attività, l’erede non sarà mai chiamato a ri-spondere delle obbligazioni trasmessegli oltre i limiti del valore del patrimonio ereditario, poi-ché altra conseguenza del beneficio d’inventa-rio è costituita dalla separazione del patrimonio personale dell’erede da quello del testatore. Il beneficio d’inventario, nonostante eventua-li divieti del testatore, assolutamente privi di valore (art. 470 c.c.) è rimesso alla facoltà di ogni chiamato, che ha l’onere di specificare nell’atto di accettazione se intende avvalersi di tale beneficio. Per l’accettazione con beneficio d’inventario la legge richiede la forma solenne della dichiarazione ricevuta da un notaio o da un cancelliere del tribunale del circondario ove la successione si è aperta ed è soggetta ad un regime di pubblicità-notizia, venendo inserita nel registro delle successioni conservato nel-lo stesso tribunale. Inoltre quando fra gli eredi sono presenti minori è obbligatoria l’accetta-zione dell’eredità con beneficio d’inventario e la conseguente nomina del giudice tutelare per le autorizzazioni.

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52 LA VOCE DEI Coltivatori

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Fiscale - Tributario

La norma, che prevede il mantenimento per tutto il 2010 delle facilitazioni preesistenti per la cosiddetta proprietà contadina, è stata approvata definitivamente dal Senato nell’ambito della

discussione sul decreto Milleproroghe.Per tutto l’anno in corso, i coltivatori diretti e gli imprenditori agri-coli professionali potranno beneficiare, nelle operazioni di compra-vendita dei terreni, delle imposte di registro e ipotecaria nella misura fissa di 168 euro ciascuna e dell’imposta catastale nella misura dell’1 per cento. Oltre a ciò, è contemplato uno sconto del 50% sugli onorari dei notai. Coldiretti ha effettuato un forte pressing per l’approvazione della normativa, che offre una boccata di ossigeno a tutte quelle impre-se prevalentemente condotte da giovani imprenditori che, hanno intenzione di sfidare la crisi e dimensionare in modo economica-mente valido le proprie imprese agricole. Ma il via libera alle agevolazioni sulla proprietà contadina eviterà anche che la terra finisca nelle mani degli speculatori. Secondo uno studio della Coldiretti un territorio grande come due volte la regione Lombardia per un totale di cinque milioni di ettari. equivalenti è stato sottratto all’agricoltura che interessa oggi una superficie di 12,7 milioni di ettari con una riduzione di ¼ negli ultimi 40 anni. In più di un caso su tre (42 per cento) chi acquista terra non è un imprenditore agricolo e lo fa come investimento alternativo e solo

il 58 per cento sono agricoltori. Non è un caso infatti che i terreni agricoli battono l’oro nella classifica degli investimenti giudicati più sicuri dagli italiani e sono collocati al pari dei conti correnti ad alta remunerazione e al di sotto della casa, che è di gran lunga in cima alla graduatoria, secondo l’indagine realizzata da Coldiretti-Swg nell’ottobre 2009. I valori fondiari medi nell’Ue vanno da un minimo di 1.000 euro/ettaro nei Paesi dell’Est (Romania, Slovacchia, ecc.) ad un massimo di 34.000 euro/ettaro in Olanda, 25.000 euro/ettaro in Danimarca e 11.000 euro/ettaro in Spagna, secondo l’ Eurostat. In Italia, il valore fondiario medio è di 17.000 euro/ettaro, ma è una media comprende anche i terreni marginali di montagna e collina dell’Ap-pennino e delle Isole. I terreni di montagna e collina litoranea, paragonabili a quelli dell’Olanda e della Danimarca, hanno in Italia un valore fondiario medio di gran lunga superiore, da 38.000 euro/ettaro a 72.000 euro/ettaro. Un’indagine di Coldiretti, appositamente svolta sui va-lori fondiari, ha messo in evidenza che, anche nel 2009 - anno di forte crisi dell’agricoltura –, il valore dei terreni continua a crescere nelle pianure con valori che raggiungono i 550.000 euro/ettaro, mentre diminuisce nelle aree più marginali della montagna alpina, appenninica e delle isole.

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54 LA VOCE DEI Coltivatori

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Decreto flussi per 150mila immigratiIl decreto flussi 2010 consente l’arrivo di 80mila extracomunitari

che, nella maggioranza dei casi, troveranno occupazione in agricoltura, la quale, insieme al turismo e all’edilizia, è il settore

con maggiori opportunità occupazionali per questi lavoratori.Il decreto che stabilisce le quote di lavoratori extracomunitari stagionali anche quest’anno non è stato pubblicato nei tempi previsti dalla legge. Il testo unico per l’Immigrazione prevede che entro il 30 novembre dell’anno precedente a quello di riferimento, con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (dpcm) venga programmato il numero di quote massime da ammettere nel territorio dello Stato. Il ritardo rischia di danneggiare le attività di raccolta dei prodotti made in Italy. L’allarme lanciato dalla Coldiretti, sottolinea come in questo momento ci sia forte apprensione nelle aziende agricole per il ritardo al via libera all’ingresso dei lavoratori stagionali immigrati; anche perchè dopo la pubblicazione del provvedimento occorrerà attendere gli altri adempimenti amministrativi che, tra il nulla osta dello Sportello Unico presso la Prefettura ed il rilascio del visto presso i Consolati all’ estero, richiederanno almeno altri sessanta

giorni. Troppi per il settore agricolo che deve confrontarsi con i tempi dettati dall’andamento stagionale delle produzioni. Anche quest’anno è prevista la procedura informatica con domande di ingresso on line che evitano le lunghe file del passato agli uffici postali.Coldiretti, anche lo scorso anno è stata l’ associazione che ha presentato il maggior numero di domande e sottolinea che in Italia lavorano regolarmente oltre 90 mila immigrati extracomunitari, dei quali circa 15 mila con contratti a tempo indeterminato, che contribuiscono in modo strutturale e decisivo all’economia agricola del Paese. In particolare sono 90.091 i rapporti di lavoro in agricoltura identificati come extracomunitari negli archivi Inps e appartengono a 155 diverse nazionalità anche se a trasferirsi in Italia per lavorare in agricoltura sono principalmente, nell’ ordine gli albanesi (17,2 per cento), i marocchini (12,6%)e gli indiani (13,8 per cento) che trovano occupazione soprattutto negli allevamenti del nord .Le aziende interessate possono presentare le richieste presso i nostri uffici.

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Fiscale - Paghe

Introdotte dalla finanziaria 2010 modifiche in tema di lavoro occasionale di tipo accessorio

Le prestazioni di lavoro occasionale accessorio, come ormai noto, rappresentano attività lavorative non riconducibili a tipologie contrattuali tipiche del lavoro subordinato o del lavoro autonomo

ma mere prestazioni di lavoro definite con la sola finalità di assicurare le tutele minime previdenziali e assicurative, in funzione di contrasto a forme di lavoro nero e irregolare. Ne consegue che il ricorso ai buoni lavoro è limitato al rapporto diretto tra prestatore ed utilizzatore finale. Ambito/Settore di attività: a) lavori domestici; b) lavori di giardinaggio, pulizia e manutenzione di edifici, strade, parchi, monumenti; c) insegnamento privato supplementare; d) manifestazioni sportive, culturali, fieristiche; e) di qualsiasi settore produttivo, compresi gli enti locali, le scuole, le università; f) attività agricole di carattere stagionale effettuati da pensionati, da casalinghe e da giovani di cui alla lettera e) ovvero delle attività agricole svolte a favore dei soggetti di cui all’articolo 34 comma 6 dpr 633/72; g) dell’impresa familiare di cui all’articolo 230-bis; h) consegna porta a porta e vendita ambulante di stampa quotidiana e periodica; h-bis) di qualsiasi settore produttivo, compresi gli enti locali da parte di pensionati; h-ter) di attività di lavoro svolte nei maneggi e nelle scuderie. Come regola generale resta fermo, per tutte le tipologie di prestatori, il limite massimo di 5.000 euro di compenso annuo (da intendersi come anno solare) erogabile dal medesimo committente.Le novità della legge finanziaria 2010 riguardano le categorie degli studenti, dei pensionati e dei lavoratori part-time e dei percettori di trattamento di sostegno al reddito. StudentiPer gli studenti le possibilità di impiego attraverso il lavoro occasionale si allargano, ricomprendendo ora anche i giovani con meno di venticinque anni di età regolarmente iscritti a un ciclo di studi presso l’università che possono svolgere lavoro occasionale in qualunque periodo dell’anno, diversamente dagli altri studenti non universitari che possono lavorare solo nel weekend e nei periodi di vacanza. Resta equivalente la possibilità per tutti gli studenti di essere impiegati nell’ambito di qualsiasi settore produttivo, ora anche le attività esercitate dagli enti locali, dalle scuole e dalle università.PensionatiCon riferimento ai pensionati la disposizione oltre a ribadire che tale categoria può svolgere attività di natura occasionale in qualsiasi settore produttivo, prevede il loro impiego anche in favore degli enti locali. Lavoratori part-timeUn’ altra interessante novità riguarda i lavoratori part-time che negli spazi liberi da impegni contrattuali intendano arrotondare il proprio reddito. Solo in via sperimentale per l’anno 2010 la finanziaria prevede la possibilità di impiegare, nell’ambito di qualsiasi settore produttivo, in prestazioni di lavoro occasionale accessorio, anche i lavoratori part-time, purchè il committente non sia il datore di lavoro titolare del contratto a tempo parziale.

Percettori di prestazioni a sostegno del redditoL’impiego in lavoro occasionale accessorio, in tutti i settori produttivi, di percettori di prestazioni integrative a sostegno del reddito viene prorogato in via sperimentale a tutto il 2010. E’ necessario ricordare che in quest’ambito vale un diverso limite massimo di compensi erogabili al lavoratore occasionale accessorio: per singolo percettore, il limite è fissato in 3.000 euro per anno solare, anziché 5.000 euro per anno solare come stabilito in via generale. Resta intesa la condizione prevista dalle legge che subordina il diritto a percepire qualsiasi trattamento di sostegno al reddito alla dichiarazione immediata di disponibilità al lavoro o, a seconda della specifica tipologia di sussidio, a un percorso di riqualificazione professionale. Imprese familiari senza confini di attivitàLa legge finanziaria per il 2010 elimina il riferimento ai settori del commercio,turismo e servizi; l’impresa familiare può ricorrere all’utilizzo del lavoro occasionale per tutti i settori produttivi per un importo complessivo non nel corso di ciascun anno fiscale non superiore a diecimila euro. Si fa presente che per impresa familiari si intende quella in cui collaborano il coniuge, i parenti entro il terzo grado, gli affini entro il secondo. Dell’ impresa familiare fanno infatti parte il titolare ed i familiari – anche non conviventi con il titolare – che prestano la loro attività nell’impresa in modo continuativo e prevalente coniuge.Maneggi e scuderieSono tutte quelle prestazioni lavorative di natura occasionale rese nell’ambito di attività di lavoro svolte nei maneggi e nelle scuderie.

Per qualsiasi informazione o eventuali prenotazioni dei voucher rivolgersi all’ufficio Paghe provinciale di Coldiretti o agli uffici periferici.

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LAVORO ACCESSORIO

L’Inps con circolare 2 febbario 2010 n° 13, ha dettato le aliquote contributive in vigore dal 1° gennaio 2010 dovu-te dai soggetti iscritti alla gestione separata Inps, quali i

collaboratori a progetto, i collaboratori coordinati e continuativi occasionali, lavoratori autonomi occasionali, liberi professioni-sti (attività libero professionista per la quale non esiste albo o cassa), associati in partecipazione. Sono in vigore due sole aliquote fisse che sono le seguenti:a) 26,72 per cento (26 aliquota IVS più 0,72 di aliquota ag-giuntiva) dovuto per tutti i soggetti non assicurati presso altre forme di previdenza obbligatorie; b) 17,00 per cento dovuto dai soggetti titolari di pensione o provvisti della tutela pensionistica obbligatoria. Rimane immutata la ripartizione dell’onere contributivo tra col-laboratore e committente stabilita nella misura rispettivamente di un terzo (1/3) e due terzi (2/3). Per gli associati in parteci-pazione resta altresì ferma la ripartizione nella misura del 55 per cento a carico dell’associante e del 45 per cento a carico dell’associato.

GESTIONE SEPARATA INPSAl 26,72% l’aliquota contributiva per l’anno 2010 per co.co.pro., associati in partecipazione,

liberi professionisti

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56 LA VOCE DEI Coltivatori

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Epaca

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Come ogni anno l’INPS ha inviato a tutti i pensionati alcuni documenti molto utili e importanti: modello O bis M, Cud e Red.Il modello O bis M contiene tutti i dati della pensione e dall’analisi di questo certificato si può stabilire se il pagamento dell’Inps è corretto oppure se si devono presentare supplementi o ricostituzioni per aggiornarne l’importo.

Il modello Cud contiene la certificazione fiscale della pensione, indispensabile per compilare la dichiarazione dei redditi. Unitamente a questo dovrebbe essere in arrivo anche il modello Red.Il Modello reddituale – Red - è una dichiarazione che permette all’ INPS e ad altri enti previdenziali (INPDAP, IPOST) di verificare se esistono i presupposti per corrispondere ai contribuenti pensioni agevolate vincolate al reddito. Si tratta, ad esempio di trattamento minimo, assegni familiari, maggiorazioni sociali, invalidità civili ecc.

Rispetto agli anni precedenti esistono novità molto importanti.I Red nel 2010 non interesseranno tutti i soggetti che beneficiano di prestazioni previdenziali e assistenziali collegate al reddito.La citata disposizione, infatti, ha introdotto una procedura di comunicazione dei dati, dall’Amministrazione finanziaria e da ogni altra amministrazione pubblica all’Inps, utili a determinare l’importo delle prestazioni previdenziali ed assistenziali collegate al reddito dei beneficiari, facendo di conseguenza venir meno la necessità per l’Istituto di acquisire il modello Red dai pensionati. Il modello Red dovrà essere trasmesso all’Istituto soltanto dai pensionati che non presentano la dichiarazione dei redditi (730 o Unico) o da coloro che sono tenuti a comunicare redditi che non vanno indicati nel modello dichiarativo (ad esempio interessi). Per i pensionati che presentano la dichiarazione dei redditi, invece, i dati verranno comunicati all’Istituto direttamente dall’ Agenzia delle Entrate.L’Inps invierà la richiesta dei dati reddituali a tutti coloro che percepiscono prestazioni previdenziali e assistenziali collegate al reddito: saranno i Caf e gli altri intermediari abilitati a verificare se il cittadino è tenuto a presentare il modello Red.

ATTENZIONE: il modello RED deve essere portato tempestivamente ai nostri uffici Epaca, che valuteranno se è il caso di trasmettere o meno i dati reddituali. Ricordiamo infatti che la mancata restituzione dei modelli RED comporta gravi sanzioni a carico del pensionato.

Le buste spedita dall’Inps vanno consegnate agli uffici Epaca

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58 LA VOCE DEI Coltivatori

Contributi volontari - Gli importi per il 2010I lavoratori autonomi (artigiani, commercianti, coltivatori diretti, coloni e mezzadri) che cessano l’attività, possono proseguire volontariamente la contribuzione per raggiungere il diritto alla pensione o per aumentarne l’importo.

L’autorizzazione si può ottenere quando siano stati versati:

1. cinque anni di contributi effettivi riferiti a qualunque epoca;

2. tre anni di contributi nei cinque anni precedenti la domanda di autorizzazione, per artigiani e commercianti;

3. 279 contributi giornalieri per gli uomini e 186 contributi per le donne e i giovani nei cinque anni precedenti la domanda di autorizzazione, per coltivatori diretti, coloni e mezzadri;

4. un anno di contributi nel quinquennio precedente la domanda per i lavoratori iscritti alla gestione separata (collaboratori coordinati e continuativi, venditori porta a porta, liberi professionisti senza cassa di categoria).

Il requisito contributivo per il rilascio dell’autorizzazione ai versamenti volontari può essere perfezionato anche mediante il cumulo dei contributi versati in diverse gestioni. L’autorizzazione non può essere concessa quando alla data della domanda l’interessato svolga attività lavorativa con iscrizione a forme di previdenza obbligatoria (dipendenti o autonomi) e qualora sia pensionato.

I lavoratori iscritti alla gestione separata possono continuare a versare i contributi volontari presso altre forme di previdenza obbligatoria solo nel caso in cui l’autorizzazione volontaria sia antecedente alla data di inizio dell’obbligo assicurativo della gestione speciale (1° aprile 1996 o 30 giugno 1996). I contributi volontari possono essere versati anche per i sei mesi precedenti la data di presentazione della domanda (purché lo stesso periodo non sia già coperto da contributi obbligatori e figurativi).

L’importo dei contributi volontari per artigiani e commercianti è determinato dall’Inps in base alla media del reddito di impresa dichiarato ai fini Irpef negli ultimi trentasei mesi di contribuzione (tre anni).

Per coltivatori diretti, mezzadri e coloni i contributi sono settimanali e l’importo da versare è determinato dall’Inps in base alla media settimanale dei redditi degli ultimi tre anni (ossia delle ultime 156 settimane) di lavoro.

Il pagamento è trimestrale, e deve essere effettuato, con i bollettini prestampati inviati dall’Inps, entro il:

30 giugno per i contributi relativi al trimestre gennaio - marzo;

30 settembre per il trimestre aprile - giugno;

31 dicembre per il trimestre luglio - settembre;

31 marzo per il trimestre ottobre - dicembre.

Se i bollettini non vengono ricevuti in tempo utile, è necessario che l’interessato li richieda alla propria sede entro la scadenza per il versamento, così che possa essere ammesso a versare il trimestre corrente entro il trimestre successivo a quello di ricevimento dei bollettini.

Nelle seguenti tabelle si riportano gli importi dei contributi dovuti dalle diverse categorie.

IMPORTO CONTRIBUTI MENSILI PER GLI ARTIGIANI (dal 1° gennaio 2008)

Classi di reddito Titolari di azienda o familiari collaboratori con più di 21 anni

Familiari collaboratori fino a 21 anni di età

Fino a € 13.819 € 230,32 € 195,77

da € 13.820 a € 18.310 € 267,75 € 227,59

da € 18.311 a € 22.801 € 342,60 € 291,21

da € 22.802 a € 27.292 € 417,45 € 354,83

da € 27.293 a € 31.783 € 492,30 € 418,46

da € 31.784 a € 36.274 € 567,15 € 482,08

da € 36.275 a € 40.764 € 642,00 € 545,70

da € 40.765 € 679,42 € 577,50

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Epaca

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IL VERSAMENTOL’importo del contributo assegnato è vincolante. Il versamento di una somma inferiore provoca automaticamente la riduzione proporzionale del periodo assicurato. Se, invece, si versa più di quanto dovuto l’Inps rimborsa la somma in eccedenza.L’assicurato, però, in alternativa alla restituzione, può chiedere che la somma sia utilizzata per coprire il trimestre successivo.Il versamento deve essere effettuato entro le scadenze stabilite dalla legge.

EsempioSupponiamoadesempiochel’assicuratoeffettuiilversamentoil2luglio,anzichéil30giugno(conduegiornidiritardo):inquestocasopuòchiedereall’Inpscheilperiodosiaaccreditatoperiltrimestreaprile-giugno(anzichégennaio-marzo).Ilprimotrimestre,comunque,rimanescopertodicontribuzione.

IMPORTO CONTRIBUTI MENSILI PER I COMMERCIANTI (dal 1° gennaio 2008)

Classi di reddito Titolari di azienda o familiari collaboratori con più di 21 anni

Familiari collaboratori fino a 21 anni di età

Fino a € 13.819 € 231,35 € 196,81

da € 13.820 a € 18.310 € 268,96 € 228,79

da € 18.311 a € 22.801 € 344,14 € 292,75

da € 22.802 a € 27.292 € 419,33 € 356,71

da € 27.293 a € 31.783 € 494,52 € 420,67

da € 31.784 a € 36.274 € 569,70 € 484,63

da € 36.275 a € 40.764 € 644,89 € 548,59

da € 40.765 € 682,47 € 580,56

IMPORTO CONTRIBUTI SETTIMANALI PERI COLTIVATORI DIRETTI MEZZADRI, COLONI E IMPRENDITORI AGRICOLI PROFESSIONALI (dal 1° gennaio 2008)

Classe di reddito settimanale Importo del contributo settimanale

Fino a € 198,33 € 42,01 *

oltre € 198,33 fino a € 264,44 € 48,72 *

oltre € 264,44 fino a € 330,55 € 62,14

oltre € 330,55 € 75,57

• Autotrasporti in conto terzi con autorizzazione trasporto rifiuti e merci pericolose

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Per avere maggiori informazioni raccomandiamo a tutti gli interessati di rivolgersi al Patronato Epaca Provinciale o agli operatori presenti in tutti gli uffici periferici di Coldiretti.i

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60 LA VOCE DEI Coltivatori

Notizie in breve

PROROGATA L’ISCRIZIONE AL SISTRI Con il D.M. 15 febbraio 2010 è stata disposta la proroga di 30 giorni dei termini previsti per l’iscrizione delle imprese al SISTRI Si ricorda sono obbligate all’iscrizione entro il 30 marzo: • imprese e gli enti produttori iniziali di rifiuti pericolosi con più di 50 dipendenti • le imprese che raccolgono e trasportano i propri rifiuti pericolosiPer le imprese e gli enti produttori iniziali di rifiuti pericoli che hanno fino a cinquanta dipendenti il termine di iscrizione è stato prorogato al 29 aprile Le imprese che raccolgono e trasportano rifiuti propri non pericolosi potranno aderire al SISTRI a partire dal 12 agosto 2010.-----------------------------------------------------------------------------------------ASSISTENZA COMPLETA NEI CONTRATTI DI LOCAZIONEGestione contratti- gestione delle scadenze- gestione della corrispondenza, gestione delle problematiche locatore/conduttore. Presso la nostra struttura è attivo un servizio di assistenza e supporto nella stipula e gestione dei contratti di locazione di immobili ad uso abitativo e commerciale, calcoli aumento ISTAT, disdette, comunicazioni varie alle parti, rinnovi annuali ecc. Inoltre siamo operativi per l’invio e la registrazione telematica aperta a tutti dei contratti di locazione e affitto.IL SERVIZIO È ATTIVO ANCHE PRESSO I NUOVI UFFICI DI: CASTEL SAN GIOVANNI in Via F.lli Bandiera, 35 tel. 333/6528661MONTICELLI D’ONGINA in Via Garibaldi, 29 tel. 0523/829498-----------------------------------------------------------------------------------------CANONI DI LOCAZIONE – INDICE ISTAT DI FEBBRAIO 2010La variazione percentuale dell’indice rispetto al corrispondente periodo dell’anno pre-cedente (febbraio 2009- febbraio 2010) è pari al – 1,30% che ridotto al 75% ai fini dell’adeguamento annuale dei canoni di locazione di immobili (ad uso abitativo e non abitativo) corrisponde al - 0,975%.-----------------------------------------------------------------------------------------SUCCESSIONI ED EREDITA’Presso i nostri Uffici dislocati su tutto il territorio provinciale, forniamo assistenza e in-formazioni qualificate per la compilazione e inoltro della DICHIARAZIONE DI SUCCES-SIONE, volture catastali, riunioni d’Usufrutto, e ogni altra informazione circa l’eredità. IL SERVIZIO È ATTIVO ANCHE PRESSO I NUOVI UFFICI DI: CASTEL SAN GIOVANNI in Via F.lli Bandiera n° 35, tel. 333/6528661;MONTICELLI D’ONGINA in Via Garibaldi n° 29, tel. 0523/829498.-----------------------------------------------------------------------------------------SICUREZZA SUL LAVORO – ADEMPIMENTI PER LE AZIENDE AGRICOLELe aziende agricole che assumono dipendenti, anche con lavoro accessorio (vou-cher) sono assoggettate alle norme della sicurezza sul lavoro (D. Lgs. 81/2008), adeguamento macchine e attrezzature agricole, nomina Responsabile della sicurezza, nomina addetto primo soccorso e prevenzione incendi, valutazione dei rischi, nomina medico competente, formazione e informazione dipendenti assunti. Anche le aziende senza dipendenti sono ugualmente soggette alle norme sulla sicurezza, limitatamente alla messa a norma di tutte le macchine e attrezza-ture agricole e all’utilizzo dei DPI. Le aziende sono invitate a verificare la propria posizione e rivolgersi ai nostri Uffici per una verifica degli adempimenti.-----------------------------------------------------------------------------------------UNIEMENS INDIVIDUALE: DA GENNAIO OBBLIGATORIO PER TUTTI I DATORI DI LAVORODalle denunce di competenza gennaio 2010 , scatta l’obbligo per tutti i datori di presentare il nuovo flusso Uniemens individuale sostitutivo sia del DM 10 sia del flusso Emens. Il rilascio della nuova procedura consentirà di raccogliere in u n unico documento le informazioni attualmente inviate all’Inps con due diverse procedure DM10 per i flussi contributivi e Emens per i flussi retributivi. Nell’area dei servizi on-line per aziende, consulenti e professionisti è stata attivata dall’Inps la funzione che consente l’invio dei nuovi file Uniemens e le relative opzioni per la gestione dei flussi e delle ricevute.I TERMINI DI PRESENTAZIONE: entro l’ultimo giorno del mese successivo a quello di competenza (se tale ultimo giorno cade in festivo, il termine si differisce al primo giorno lavorativo successivo).

LA PROROGA DELLE AGEVOLAZIONI CONTRIBUTIVE NELL’AGRICOLTURAL’art. 2, c. 49, legge n. 191/2009 (Finanziaria 2010) proroga fino al 31 luglio 2010 le agevolazioni contributive per i datori di lavoro agricoli nelle zone agricole e di montagna svantaggiate. Si ricorda che la legge n. 81/2006 aveva modificato, limita-tamente al periodo 2006/2008, le agevolazioni a favore delle aziende ubicate o che comunque operino nei territori montani, definiti particolarmente svantaggiati, e nei territori svantaggiati.COSÌ LE AGEVOLAZIONI CONTRIBUTIVE FINO AL 31 LUGLIO 2010:• territori montani: agevolazione contributiva al 75% e contribuzione dovuta al 25%;• restanti zone agricole svantaggiate: agevolazione contributiva al 68% e contribuzione dovuta 32%.-----------------------------------------------------------------------------------------EMERSIONE COLF E BADANTI.SOTTOSCRIZIONE DEL CONTRATTO DI SOGGIORNOIl Ministero dell’interno conferma che se il datore è impossibilitato a presentarsi pres-so lo Sportello unico per l’immigrazione per sottoscrivere il contratto di soggiorno, possono sostituirlo anche il coniuge, i figli o altri parenti in linea retta o collaterale fino al terzo grado o anche una persona non legata da vincoli parentali, purché munita di apposita delega con firma autenticata da un funzionario del Comune di residenza del datore. (Ministero dell’interno, circolare 23 dicembre 2009, n.8546). -----------------------------------------------------------------------------------------LAVORO DOMESTICO - REGOLARIZZAZIONE COLF E BADANTI Il Ministero dell’Interno chiarisce che lo straniero colf o badante che sta fruendo del-la procedura di regolarizzazione ex legge n.102/2009, in attesa della convocazione presso lo Sportello Unico per l’immigrazione per la sottoscrizione del contratto di soggiorno non può uscire dall’ Italia e farvi rientro esibendo alla Polizia di frontiera la ricevuta rilasciata dal Ministero stesso attestante l’avvenuta presentazione per via telematica del modello.-----------------------------------------------------------------------------------------SANATORIA COLF E BADANTIDalla data di entrata in vigore della stessa legge e fino alla conclusione del proce-dimento, i lavoratori extracomunitari per i quali è stata presentata la dichiarazione di emersione dal lavoro irregolare ed i datori di lavoro non saranno punibili per le violazioni delle norme relative all’ingresso ed al soggiorno nel territorio nazionale (con esclusione di quelle di cui all’art. 12 del T.U. per l’Immigrazione) ed a quelle relative all’impiego dei lavoratori, anche se rivestono carattere finanziario, fiscale, previdenziale ed assistenziale. Pertanto, i relativi procedimenti penali o amministrativi eventualmente in corso a loro carico saranno sospesi. -----------------------------------------------------------------------------------------INPS - MANCATA ANTICIPAZIONE DI PRESTAZIONI IN AGRICOLTURA - O.T.I. Il datore di lavoro che non anticipi ai propri operai agricoli a tempo indetermina-to una serie di prestazioni temporanee previste dalla legge o dai contratti collettivi come:assegni al nucleo famigliare, malattia, donazione sangue, perde il diritto alle agevolazioni contributive.-----------------------------------------------------------------------------------------SETTORE AGRICOLO: APPLICABILITÀ DEI VOUCHER PER LAVORO ACCESSORIOIl sistema dei buoni lavoro è operativo con riferimento, non solo alle vendemmie, ma a tutte le attività agricole di carattere stagionale effettuate da casalinghe, pensionati e da giovani con meno di 25 anni di età regolarmente iscritti ad un ciclo di studi presso l’università o un istituto scolastico di ogni ordine e grado e alle attività agricole svolte a favore dei produttori agricoli con un volume di affari annuo non superiore a 7.000 euro. La circolare Inps illustra le modalità e gli adempimenti a carico dei diversi sog-getti per instaurare attività occasionali di tipo accessorio. L’estensione alla figura della casalinga, come anche le prestazioni dei giovani nel fine settimana, originano come noto,da una azione sindacale di Coldiretti finalizzata soprattutto a rendere trasparenti le prestazioni rese da tali soggetti nell’ambito delle attività connesse di agriturismo. L’INPS AFFRONTA LE NOVITÀ CONTENUTE NELLA LEGGE FINANZIARIA 2010 IN MATERIA DI LAVORO ACCESSORIO (APPROFONDIMENTI NELLA PAGINA INTER-NA DEDICATA AL SETTORE PAGHE).

APRILE 2010in breve...

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61A P R I L E 2 0 1 0

Notizie in breve

VOUCHERL’ impiego con il voucher deve essere segnalata in anticipo all’Inail. Per avvalersi di qualunque lavoratore accessorio, i committenti hanno l’obbligo di comunicare all’ Inail, prima dell’inizio della prestazione lavorativa, i dati relativi al luogo e al periodo di lavoro della prestazione, nonché i dati anagrafici propri e del prestatore. Quindi ogni loro variazione e la cessazione del rapporto di lavoro.-----------------------------------------------------------------------------------------LAVORATORI EXTRACOMUNITARILa legge 125/2008 ha inasprito il regime sanzionatorio per il datore di lavoro che assuma un lavoratore privo di permesso di soggiorno o con un permesso scaduto per il quale non sia stato richiesto il rinnovo nei termini di legge. Per ogni lavoratore assunto privo di permesso di soggiorno è prevista la reclusione da 6 mesi a 3 anni e la sanzione pecuniaria di 5.000 euro. -----------------------------------------------------------------------------------------ASSUNZIONE DI PARENTI ED AFFINI - ULTERIORMENTE ALLARGATO L’AMBITO DI OPERATIVITÀ DELL’ART.74 DEL D.LGS. In particolare possono rendere prestazioni occasionali o ricorrenti di breve perio-do nell’ambito delle attività agricole anche i parenti ed affini fino al quarto grado (cugini,prozii,e pronipoti) del titolare, senza per questo che si instauri un rapporto di lavoro subordinato o autonomo. Queste prestazioni presentano le seguenti caratteristiche:• devono essere svolte in modo meramente occasionali o ricorrenti di breve periodo cioè l’attività è resa senza carattere di abitualità, in via eccezionale e straordinaria, anche ripetutamente nel corso dell’anno , ma sempre per brevi intervalli di tempo • devono essere svolte esclusivamente a titolo di aiuto, mutuo aiuto,obbligazione morale, • devono essere gratuite, ovvero senza corresponsione di compensi Se il parente o l’ affine che lavora in azienda percepisce una retribuzione anche in natura , rispetta un determinato orario di lavoro e sottostà alle direttive del datore di lavoro il rapporto di lavoro è esattamente come un qualsiasi altro rapporto di lavoro e deve sottostare alle normali ordinarie regole ( assunzione, busta paga ecc).----------------------------------------------------------------------------------------- ASSUNZIONE MINORI: OBBLIGHI DEL DATORE DI LAVOROL’età minima per l’ammissione al lavoro è di 16 anni; il minore deve avere osservato per almeno dieci anni le norme sull’obbligo scolastico; per tutti i minori è obbligatoria la visita medica preventiva e periodica a tal proposito la Direzione generale del Mini-stero del Lavoro,con una lettera del 7 maggio 2009, ha risposto per quanto attiene all’abolizione dell’obbligo di presentazione delle certificazioni di idoneità al lavoro –da parte dei minori residenti in Emilia Romagna.Il Ministero ha evidenziato la persistenza dell’obbligo della visita medica di idoneità fisica dei minori in ambito nazionale ed il rilascio della relativa certificazione. In considerazione di ciò, il Ministero del Lavoro ritiene che i medici di base, convenzionati con il servizio sanitario nazionale, possono sostituirsi alle ASL ed effettuare la visita di cui all’art. 8 della Legge n.977/1967.LE SANZIONI: la violazione della normativa in materia di tutela del lavoro minorile comporta a carico del datore di lavoro l’applicazione di un sistema sanzionatorio molto pesante con sanzioni amministrative da € 516 a € 2.582 ma soprattutto penali (arresto fino a 6 mesi o ammenda fino a € 5.164). ----------------------------------------------------LIBRO UNICO DEL LAVORO.SCADENZA 16 MAGGIO 2010I datori di lavoro , committenti e soggetti interme-diari tenutari devono stampare il Libro Unico del lavoro o, nel caso di soggetti gestori, consegnare copia al soggetto obbligato alla tenuta, riferito al periodo di paga precedente. Il processo avviene mediante stampa meccanografica su fogli mobi-li vidimati e numerati su ogni pagina oppure su stampa laser previa autorizzazione Inail e nume-razione.----------------------------------------------------VERSAMENTI UNIFICATIIL 16 MAGGIO 2010 (PROROGA AL LUNEDÌ)I contribuenti titolari di partita iva devono versare con F24 telematico i seguenti contributi ed im-poste:• le ritenute alla fonte sui redditi di lavoro dipendente e assimilati trattenute dai

sostituti d’imposta nel mese precedente; • ritenute d’acconto su redditi di lavoro autonomo;• contributi previdenziali dovuti all’Inps dai datori di lavoro per il periodo di paga scaduto nel mese precedente; • contributi dovuti dai committenti alla gestione separata Inps per collaborazioni coordinate e continuative pagate nel mese precedente.-----------------------------------------------------------------------------------------ASSUNZIONITutti i Datori di lavoro titolari di un rapporto di lavoro devono comunicare l’assunzione del lavoratore ai Centri per l’Impiego dove è ubicata la sede di lavoro, con modalità on-line. Il termine per inviare la comunicazione di assunzione scade alle ore del 24 del giorno precedente l’inizio del rapporto di lavoro anche se trattasi di giorno festivo. IL DATORE DI LAVORO DEVE CONSEGNARE AL LAVORATORE COPIA DELLA CO-MUNICAZIONE PREVENTIVA DI ASSUNZIONE: l’omessa consegna prima dell’inizio della prestazione lavorativa comporta l’applicazione di una sanzione per ogni lavora-tore. Casi di urgenza: per esigenze produttive tecnico organizzative o per evitare danni a persone o impianti, l’inoltro può essere effettuato entro cinque giorni dall’instau-razione del rapporto di lavoro, fermo restando l’obbligo di comunicare entro il giorno antecedente, alcuni dati essenziali quali data di inizio della prestazione, generalità del lavoratore e del datore di lavoro. L’assunzione dovrà poi essere comunicata entro il primo giorno utile e comunque non oltre il 5° giorno.-----------------------------------------------------------------------------------------CESSAZIONE E TRASFORMAZIONE DEI RAPPORTI DI LAVOROTutti i datori di lavoro titolari di un rapporto di lavoro devono comunicarne la ces-sazione e la trasformazione ai Centri per l’Impiego entro i 5 giorni successivi, con modalità on-line.-------------------------------------------------------------------------------------- SANZIONILa mancata osservanza dei termini e delle prescrizioni legati all’assunzione, trasfor-mazione ovvero cessazione di un rapporto di lavoro possono comportare le seguenti sanzioni:• mancata consegna al lavoratore delle dichiarazione di assunzione:sanzione amministrativa pecuniaria pari da euro 250 a euro 1.500• mancata comunicazione di assunzione:sanzione amministrativa da euro 100 a euro 500;• mancata comunicazione di variazioni del rapporto:sanzione amministrativa da euro 100 a euro 500;• mancata comunicazione della cessazione:sanzione amministrativa da euro 100 a euro 500.-----------------------------------------------------------------------------------------TFR E PREVIDENZA COMPLEMENTARE: NUOVE ASSUNZIONI E DESTINAZIONE DEL TFR Al momento di una nuova assunzione l’azienda deve acquisire le informazioni relative alle scelte precedentemente fatte dai lavoratori, nonché la relativa documentazione al fine di essere in grado di gestire il tutto conformemente alle disposizioni di legge.

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64 LA VOCE DEI Coltivatori

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