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M04 - Novembre/Dicembre

Date post: 15-Mar-2016
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M - Magazine per il Destination Marketing in Alto Adige
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Magazine per il Destination Marketing in Alto Adige Novembre / dicembre 2010 04 In caso di mancato recapito restituire al CPO di Bolzano - Poste Italiane S.P.A. – Spedizione in A.B. – 70% NE/BZ, Tassa Pagata/Taxe Perçue Inchiesta sulla raggiungibilità dell’Alto Adige
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Magazine per il Destination Marketing in Alto AdigeNovembre  /  d icembre   20 1004

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più Mobilitàmeno traffico

Inchiesta sulla raggiungibilità dell’Alto Adige

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5.792.051 KM percorsi in treno nel 2010 in Alto Adige

» Nel2003ikmpercorsiintrenoeranostatiappena2.712.401

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Solo chi è raggiungibile, esiste…… per i clienti, e lo dico in tono provocatorio e in parte esagerato. Questo vale sia

per una destinazione turistica che per un polo d'interesse e per tutti gli eventi di una certa grandezza, siano essi sportivi che culturali. La raggiungibilità riguarda non solo le persone ma anche merci e dati. Per uomini e merci bisogna valutare i canali di traffico nel loro complesso: strada, ferrovia, cielo. Qui non si tratta di dire sì o no all’aeroporto, sì o no al tunnel di base del Brennero, sì o no alla terza corsia dell’Autobrennero. Valutare queste strutture come realtà a se stanti, scollegate dalle altre, non ha senso. L’Alto Adige ha invece bisogno di un progetto globale di raggiungibilità. Anche perché la nostra società è destinata a diventare sempre più mobile. La mobilità è un megatrend che non ri-guarda nel breve periodo la società occidentale, ma che a lungo termine sarà deci-siva nelle società del benessere. La mobilità non serve solo ad un settore o una lobby, e men che meno ad una élite. È una questione di attrattività di una località, ed una località attraente ed una buona connessione alla lunga portano vantaggi all’intera popolazione. In questo numero M non offre soluzioni o concetti definitivi, ma cerca di capire, interpellando esperti e guardandosi attorno, quali sono i punti forti e deboli dell’Alto Adige. È ora di analizzare la situazione e decidere di fare le mosse decisi-ve verso quel livello di raggiungibilità che può consentire, ad una regione situata nel cuore dell’Europa, di affrontare il futuro.

s o m m a r i o

4 Mailbox 5 Metro LastazionediPlaus 6 Monitor Piùmobilità,menotraffico15 Mosaico Nell'occhiodeimedia16 Menti Lagiramondo18 Marchio AltoAdigedaindossare21 Movimento Riconversioneriuscita22 Mercato

Christoph Engl, direttoreSMG

Meditazioni

Novembre , d icembre 20 10 | M 3

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La mostra fotografica sulle Dolomiti sarà ospi-tata dalla fiera del turismo ITB 2011 di Berlino

L'altro modo di guardare l'architettura: 32 cannocchiali puntati su Merano e dintorni

(jm)

Mailbox

phone una figurina natalizia con vari con-tenuti: immagini, ricette o pensierini sull’Avvento altoatesino. Dal 26 novem-bre inoltre partirà un gioco a premi desti-nato a creare l’atmosfera natalizia: racco-gliendo 30 figurine, gli abbonati parteci-pano all’estrazione finale. www.suedtirol.info/mercatini

IL pATrIMonIo DoLoMITICoMostra fotografica itinerante

La mostra fotografica "Dolomiti – Il cuore di pietra del mondo" propone da metà

settembre gli scatti relativi alla storia di copertina dedicata alle Dolomiti

(pubblicata nel marzo 2010) e rea-lizzati dal fotografo meranese Ge-org Tappeiner. Si tratta di cin-

quanta immagini che, grazie alla cooperazione tra NATIONAL GEO-GRAPHIC DEUTSCHLAND e le re-

gioni Alto Adige, Trentino e Vene-to, vengono esposte in una mo-stra itinerante. Da notare che già il reportage dolomitico rea-lizzato da NATIONAL GEO-

GRAPHIC DEUTSCHLAND ad inizio anno è stato un successo: il

numero di marzo infatti è stato il più venduto dopo quello di luglio 2009. Adesso si cerca di bissare il successo con la mostra fotografica, che vuole mostra-re la bellezza delle Dolomiti ed al con-tempo sensibilizzare la gente sulla con-servazione delle Dolomiti come patri-monio mondiale dell’UNESCO. La prossima tappa è in programma alla ITB di Berlino.www.nationalgeographic.de

SEnTrES.CoM Scoprire l'Alto Adige on line

sentres.com, il nuovo portale di informa-zioni per la vacanza e il tempo libero in

Alto Adige, è attivo dal 22 ottobre 2010. Il sito presenta tutte le regioni turi-

stiche altoatesine, oltre 2000 tour nelle categorie bici, camminate, alpinismo, inverno e città non-ché luoghi di interesse cultura-le e paesaggistico. Gli itinerari vengono proposti su cartine di-

gitali e corredati da informa-zioni dettagliate, testi e

materiale fotografico. “Il vi-sitatore deve subito sentirsi a proprio agio e trovare con pochi clic le infor-mazioni che cerca”, ha detto l’ammini-stratore delegato Manuel Demetz durante la presen-tazione avvenuta in occasione della Fiera Hotel di Bolzano. Questa iniziativa privata di Athesia e Tappeiner si rivolge sia ai turisti che alla popolazione locale.www.sentres.com

orIgInALITà & InnovAzIonEI Mercatini di Natale del 2010

La novità di quest'anno consiste in un’ap-plicazione mobile dedicata ai Mercatini di Natale. Prendendo spunto dal calenda-rio d’Avvento, gli abbonati al servizio rice-veranno ogni giorno sul proprio smart

I CAnnoCChIALI DI MErAno Un altro modo di vedere l’architettura

vedere Merano e dintorni attraverso 32 cannocchiali: lo scopo del progetto ela-borato da Merano Marketing (MGM) è di focalizzare l’attenzione di residenti e forestieri sull’architettura della città del Passirio e dei suo dintorni.I cannocchiali, in acciaio e senza lenti, sono puntati su un particolare oggetto architettonico. La scelta degli oggetti è stata effettuata da un gruppo di lavoro composto da specialisti del settore. “I risultati del gruppo di lavoro sono stati sorprendenti, perché ci hanno fatto scoprire la varietà degli stili architetto-nici di Merano e del suo circondario”, dice Thomas Aichner, direttore di MGM.I cannocchiali sono puntati su edifici noti, oasi di tranquillità attorno a Mera-no o ancora ensemble storici, senza tut-tavia trascurare alcune novità architet-toniche come il Bunker Mooseum in val Passiria o il Lido di Scena. I cannocchia-li si possono incontrare sulle passeggia-te e sui sentieri più frequentati come ad esempio la Passeggiata Tappeiner a Me-rano, in vari “waalweg” dei dintorni e anche sulla Via dei Masi in val d’Ultimo. www.meranodintorni.com

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Metro

contemporaneaedalcontempoessenziale.ilvecchioedificioèstatointeramentedemolitofinoaibinari,conservandosoloilo-caliscantinati.Lanuovacostruzioneèsempliceesquadrata,conuntettoricopertodiverde;decisamenteinconfondibilisonolegrandilettereagrandezzad’edificio.Lanuovastrutturaèoraunluogopolifunzionale:lastazioneveraepropriaoccupasolounapiccolapartedellacubatura,mentreilrestodellacostruzione–chesitrovanelloscantinato–vieneusatodaigiovanicomelabo-ratorioocomesalaperprovemusicali.www.architects.bz.it

conlarimessainfunzionedellaferroviadellavenosta,lestazionilungolalineaferratasonostaterinnovatee,inalcunicasi,hannoricevutonuovefunzioni.LaristrutturazionedellastazionediPlauspuntasull’effettovisivoecolpisceperlasuaarchitettura

Committente. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . comunediPlausArchitetti. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . KathrinGruber,richardveneriLocalità. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . PlausCubatura. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 800m³Apertura. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .2006

opera:StazionediPlausL A S C h E D A

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Testo:Maria Cristina De Paoli Illustrazioni: Julia Pfaller

ilmegatrendmobilitàrappresentaunodeiprincipalimotoridellanostrasocietà.inqualitàdipoloeconomicoelocalitàturistica,l’AltoAdigeèattesodagrandisfide.

pIù MoBILITà, MEno TrAffICo.

Monitor

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"L'uomo era un essere in costante movi-mento, prima di diventare stanziale", ricorda il professore universitario tede-sco Ulrich Reinhardt.“E anche in futuro non rimarrà chiuso tra le quattro mura di casa a far niente”. Il problema è pro-prio questo: i flussi di traffico aumenta-no. Uomini, merci e dati percorrono di-stanze sempre più grandi sulla faccia della terra. I numeri di questo fenome-no li fornisce l’istituto di futurologia di Kelkheim: nel 1960 venivano coperti – in auto, bus, aereo e treno – 5,5 bilioni di chilometri. Nel 1990 eravamo già a 23,4 bilioni e nel 2050 la cifra potrebbe arri-vare a quota 103 bilioni di km. Una vera e propria valanga, che rotola senza tre-gua, aumenta costantemente la velocità, trascina con sé ogni cosa e non si ferma

neanche di fronte all’Alto Adige. Solamente il traffico leggero sulla A22 è passato, in circa 30 anni, da 7,7 a 20,4 milioni di veicoli. Stesso discorso per il traffico commerciale: se nel 1980 attra-verso il Brennero furono trasportati 15,47 milioni di tonnellate di merci, nel 2009 siamo passati a 41,10.

La mobilità rappresenta uno dei principali motori della nostra società, ed è decisamente qualcosa di più che la semplice voglia di movimento, libertà e indipendenza. Questo megatrend sta as-sumendo altresì un ruolo economico decisivo, in quanto senza mobilità non c’è crescita economica e non c’è benes-sere. “La massa di merci trasportate sta crescendo più velocemente del prodotto interno lordo”, dichiara Oswald Lechner dell’Istituto di ricerca economica (IRE) della Camera di commercio di Bolzano. Per continuare ad essere concorrenziale, l’Alto Adige necessita di collegamenti nazionali ed internazionali ottima- »

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MeBo raccoglie consensi in tutta la pro-vincia. Infine, un utilizzo decisamente superiore alla media ed un giudizio alt-rettanto positivo caratterizzano il trasporto pubblico, che negli ultimi

anni ha conosciuto un in-cremento esponenziale.

Oggi una buona raggi-ungibilità presuppone però anche un veloce colle-gamento informatico. E qui la nostra regione arran-ca al di sotto della media nazionale, Trentino com-preso. “Un’azienda altoa-tesina su quattro non ha ancora un collegamento a banda larga, e soprat-tutto in periferia

li nonché di una flui-da circolazione interna di persone, merci e dati. “Senza questi requisiti, in futuro non potremo più essere concorrenziali non solo come polo economico e destinazione turistica, ma anche come sede per gran-di eventi sportivi o culturali”, dice Lech-ner. Possedere questi requisiti sarebbe vantaggioso anche per la popolazione:

“In fin dei conti oltre la metà degli altoa-tesini fa quotidianamente la spola tra l’abitazione ed il posto di lavoro o la scuola”.

Ancor più rilevante è il fatto che per quanto riguarda la raggiungibilità non siamo messi per niente bene, come di-mostra il confronto internazionale. L’istituto di ricerca svizzero Bak di Basi-lea relega l’Alto Adige all’ultimo posto tra le regioni alpine, mentre l’Istituto Tagliacarne giudica le nostre strutture viarie inferiori persino alla media italia-na. Il responsabile principale per que-sta brutta pagella romana è senz’altro il

“malato cronico” aeroporto di Bolzano (vedasi articolo sottostante).

Ma ci sono anche delle criticità interne, come ad esempio la statale della Puste-ria, quella della Venosta, la linea ferro-viaria del Brennero e le pessime possibi-lità di carico merce, dice l’IRE. Solo la

L’aeroportodibolzanoèstatoedèuntemascottanteperlapoliticaaltoatesina.Tantochenel2008laProvincia,presoattochel’aeroportoèaspramentecriticato,coordinauntavolodimediazioneperraccogliereleopinionifavorevo-liecontrarieallastruttura.manonsiarrivaadalcunaccordotraleparti.LaProvinciadibolzano,comeunicoazionistadel-lasocietàdigestioneAi-rportbolzano-dolomiti(Abd),èoraobbligataapresentareall’eNAcunpianodisviluppoperpotermantenerelacon-cessionepluriennaleperl’utilizzodell’aeroporto,cheèdiproprietàdelloStato.“Questodecisivopianodisviluppoèattualmenteinfasedidiscus-sione”,affermaildirettorediAbdmirkoKopfsguter.Lasoluzionechesiprospettaèquelladiunpiccoloaeroportoregionaleconcollega-mentiaromaedaltriscaliinternazionalicomeFrancoforte,vienna,Zurigoomilano.Solocosì

l’AltoAdigesigarantirebbeunabuonaraggiun-gibilità,cosìcomerichiestodallacameradicommerciodibolzanoedaaltreistituzionieas-sociazionieconomichedelterritorio.Larag-giungibilitàviacielononèsolodienormeim-portanzaperilturismo,maènecessariaanchenelcasodieventisportivi,culturaliedeconomi-cidigrandespessore.Quellocheinpochisan-

no,èchel’aeroportobolzaninononpotreb-bemaiesserechiusototalmen-te.Sedovesserosparireivolidilineaecharter,ossiailtraffico

commerciale,rimarrebberocomun-queattiviivolimilitarieprivati,chepotrebberoanziessereincrementati.Giàoggil’86%deimo-vimentiaereibolzaninièdaattribuirealvolosportivoemilitare.Unesempiosignificativointalsensoarrivadall’aeroportodiTrento:purnonessendounoscaloapertoalpubblico,ogniannosicontano25.000movimenti,mentreabolzanosonoappena14.000.(bp)

aeroporto  d i  Bolzano:serve  un  p iano  d i   sv iluppo

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questa situazione causa una notevole perdita di concorrenzialità”, conclude Oswald Lechner.

Un equilibrio difficile

La Giornata senz’auto del 22 settembre scorso ha concluso la

Settimana europea della mobi-lità, l’iniziativa che ha coinvol-

to l’Unione Europea, i singo-li Stati e parecchie città. L’eco mediatica è stata grande anche in Alto Adige, dove le notizie sulle varie iniziative però si contrap-ponevano in maniera para-dossale ai bollettini della

centrale viabilità: nella gior-nata senz’auto, infatti, già al

mattino presto si sono for-mate code di auto e mezzi pe-

santi agli accessi dei centri ab-itati di Bolzano e Bressanone.

Nel corso dell’intera giornata in-oltre la A22 è stata bloccata in ent-

rambi i sensi di marcia, mentre nel tardo pomeriggio è toccato alla statale

tra Bolzano e Laives trasformarsi in un serpentone sovraccarico di veicoli.

L’Alto Adige non è stato certamente l’unico posto in Europa in cui, nella giornata senz’auto, si è fatto tutt’altro

che rinunciare alla macchina. Questo episodio deve servire a riflettere su que-sta contraddizione, che in futuro dovrà essere superata. “Muoversi rispettando il clima e senza sprechi”: questa frase dell’ex ministro dei trasporti tedesco Wolfgang Tiefensee inquadra alla per-fezione la situazione, in quanto il mon-do è sempre più in movimento ma, con le attuali condizioni, non potrà sostene-re molto a lungo questo sviluppo.

Forse già tra 50 anni le riserve di pe-trolio potrebbero non essere più suffi-cienti. Certo, si tratta solo di un’ipotesi. Adesso siamo però già in grado di preve-dere che i costi “indotti” della mobilità, legati a cambiamenti climatici, danni ambientali, malattie o perdite finanzia-rie dovute alle code, in futuro avranno un peso maggiore rispetto ad oggi.

C’è poi un’altra componente che proprio una regione turistica come l'Al-to Adige non deve sottovalutare. La sop-portazione del traffico, con tutte le sue ricadute negative, si abbassa sempre più, almeno nel nostro mondo occiden-tale. A questa conclusione è arrivato an-che l’istituto demoscopico Allensbach, nell’ambito di un sondaggio tra gli ospi-ti. L’80% della clientela altoatesina con-tinua ad arrivare in auto e, soprattutto in estate, si sposta quotidianamente in macchina. Ciononostante il traffico in-

tenso della nostra provincia viene per-cepito in maniera negativa, mentre sono apprezzate le iniziative di limita-zione del traffico.

Attenti al traffico

“Bisogna che sia chiaro: la val Badia, con il traffico che si ritrova, non potrà più reggere a lungo la concorrenza delle alt-re località turistiche di punta”, ammoni-va già qualche anno fa l’assessore pro-vinciale Thomas Widmann. Nel frattem-po qualcosa è stato fatto in Badia.

“L’ospite che all’arrivo consegna le chiavi della macchina – racconta Damiano Da-punt dell’associazione turistica Alta Ba-dia – viene premiato dal suo albergatore. Inoltre in estate vengono chiusi al traf-fico, dalle 16.30 in poi, i centri di San Cas-siano e Corvara”.

Un’iniziativa, quest’ultima, che se-condo Dapunt viene apprezzata più dai turisti che dai residenti. Così come un grande successo ha avuto, tra gli ospiti, la nascita del cosiddetto Mountain Pass, che consente “l’utilizzo di tutti gli im-pianti di risalita della valle ad un prezzo giusto”. E l’estate scorsa ne sono stati venduti già 15.000 pezzi.

Gli sforzi fatti in Alta Badia sono solo uno dei tanti progetti esistenti su tutto il territorio provinciale, da »

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Monitor

"oltre la metà deglialtoatesini fa quotidia-namente la spola tra l'abitazione ed il posto di lavoro o la scuola", dice il dirigente IrE oswald Lechner, a sua volta pendolare: ogni giorno raggiungeBolzano in treno

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LagalleriadibasedelbrennerorappresentailtrattocentraledelnuovoasseadaltacapacitàperlalineaferroviariadaberlinoaPalermo.Saràutilizzatasoprattuttoperiltrasportomerci,maèstatapensataancheperiltrasportovelocedellepersone.iltun-neldibasedelbrennerocollegaFortezzaainnsbruckedèriservatoesclusivamentealtrafficoferroviario.Lungo55kmeconuntracciatopianeggiante,ècompostodaduecanneprincipali,nellequaliitreniviaggianoasensounico.itempidirealizzazioneammontanoacirca14anni;ilviadefinitivoailavoridellastrutturaprincipaledapartedeigovernidiromaeviennaèattesoancoraentroil2010.Perquantoriguardailavoriincorso,sonostatiappaltati23chilometriditunnel(parial10%dell’interosistemadigallerie),14deiqualisonogiàstatirealizzati.inTiroloinoltreèinfasedirealizzazioneilnuovotracciatodellabassavalledell’inn,lungo40km,chefungeràdatrattad’accessoaltunneldibasedelbrennero.Peravereinformazionidettagliateevisionareprogetti,bandidigaraegrafici,visitateilsitowww.bbtinfo.eu. (bp)

tunnel  d i   Base  del  Brennero:trasporto  Merci   su  rotaia

Solda a Plan in Passiria, dall’Alpe di Siu-si all’area vacanze Gitschberg-Jochtal fino alla val Gardena.

La strada per una mobilità sosteni-bile passa comunque attraverso un am-pio e articolato pacchetto di misure, in cui le iniziative di limitazione del traffi-co danno il loro contributo al pari di altre realtà come la borsa dei transiti alpini di recente istituzione, la tanto ap-prezzata ferrovia della Venosta, una rete ciclabile pressoché ininterrotta, una flotta di mezzi pubblici sempre più ali-mentati a gas o ancora la Mobilcard, che nel periodo aprile-agosto 2010 è sta-ta attivata ben 154.405 volte.

Legati alla tradizione

“In una terra come l’Alto Adige – dice Oswald Lechner – anche il treno dovreb-be avere un ruolo importante. E non sto pensando solo ad un migliore collega-mento internazionale, ma a proposte concrete che consentano di raggiunge-re in treno la località di vacanza. Non dimentichiamoci in fin dei conti che persino gli Asburgo raggiungevano le Dolomiti in treno”.

Eccoci allora per la prima volta non più proiettati nel futuro ma rivolti al pas-sato. E che passato. All’inizio del XX se-colo infatti l’Alto Adige ha scritto pagine importanti nella storia dei trasporti. Il 19 ottobre del 1903 entrava in funzione la funicolare della Mendola, che tra i suoi

decifrare. Si farà un Minimetro? Oppu-re un tram? È però anche possibile che non si faccia niente di tutto questo, vi-sto che mancano le risorse finanziarie.

Essendo mobilità e traffico stretta-mente legati a quasi tutti gli aspetti della vita, non esistono “ricette miracolose e grandi scoperte”, afferma Hartmut Topp dell’istituto per la mobilità e il traffico dell’Università tecnologica di Kaisers-lautern nel suo studio “Gli scenari del 2030”. Nel documento il professore te-desco mette nero su bianco diverse pro-poste, che vanno dall’utilizzo dell’idrogeno al pedaggio stradale per le auto fino alla mobilità integrata come completa alternativa all’auto privata.

“Il mondo ha bisogno di nuove propo-ste e di svolte innovative”, consiglia Topp, anche perché il lassismo e la trascu- ratezza potrebbero condurci nel vicolo cieco della “autodipendenza”, all’esaurimento dell’energia fossile, a cambiamenti climatici e catastrofi natu-rali. E la lista dei possibili sviluppi nega-tivi potrebbe andare avanti a lungo.

Tir in coda sulla A22: complessivamente nel 2009 hannoattraversato il Brennero 41,10 milioni di tonnellate di merci

passeggeri annoverò an-che l’imperatore Fran-cesco Giuseppe, im-pegnato nelle grandi ma-novre in Val di Non. Quattro anni dopo arrivò la funicolare che da Bolzano portava al Virgo-lo, quindi la ferrovia del Renon, quella tra Bruni-co e Campo Tures e anco-ra quella tra Merano e Lana, la prima linea elettrificata dell’Alto Adige.

Nel 1908 fu realizza-ta la prima funivia alpi-na per il trasporto di persone, che collegava Bolzano al Colle. Duran-te la prima guerra mon-diale partirono i lavori della ferrovia della val Gardena, tra Chiusa e Plan; quasi contempo-raneamente Vienna dava il via libera alla costruzione della ferro-via della val di Fiemme fino a Predazzo. Entram-be furono dismesse ne-gli anni Sessanta, così come la “Leps-bahnl” (trenino del vino) che collegava Bolzano e Caldaro. E 50 anni dopo la ferrovia dell’Oltradige è di nuovo alla ribalta, anche se il suo futuro è tutto da

Monitor

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4

A22: origine, transito, destinazione

Font

ede

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merciodibolza

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numerocomplessivodeiveicolisull'autobrennero: 26.627.242 (100 %)

t r a f f i c o   i n t e r n o   a l l ' a l t o   a d i g e

t r a f f i c o   d i   d e s t i n a z i o n e

t r a f f i c o   d i   o r i g i n e

t r a f f i c o   d i   t r a n s i t o

18,6 %

26,7  %28,6  %

26,1  %

4.960.807 veicoli

6.940.120 veicoli

7.101.146 veicoli

7.625.169 veicoli

Traffico: poco transito, tanta produzione localeogni anno 27 milioni diveicolicircolanosultrattoaltoatesinodell'Autobrennero.decisamentesorprendentelacomposizionedeltrafficotralabarrieradelbrenneroeilcasellodiegna:laquotapiùaltadelflussoveicolareèdaattribuirenongiàaltrafficodipassag-gio,bensìaspostamentiinterni,ovverodaviaggidiautoecamionchehannoorigineedestinazionenellanostraprovincia.Nel2009

sonostatiquasi8milioni,econil28,6percentorappresentanolaquotapiùaltadelvolumeditraffico(1).Settemilionidiveicoli-trafficodidestinazione(2) -provengonodafuoriprovinciaesifermanoinAltoAdige.Altri7milionidiveicoli-(3),trafficodiorigine-partonodall'AltoAdigecondestina-zioneextraprovinciale.conmenodel20%infine(4),iltrafficoditransitorappresentalaquotapiùbassadeltrafficototale:5milionidimezzitransitanolungolaA22dirigendosifuoridall'AltoAdige.

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t hom a s Wi dm a n n

Thomas Widmann è assessore provinciale alla mobilità e pertanto responsabile del trasporto di persone in Alto Adige ma anche delle funivie locali, dell’aeroporto di Bolzano e della ferrovia della Venosta.

Assessore Widmann, qual è a suo parere la priorità principale?Che anche in futuro si riesca a coniuga-re mobilità con qualità della vita.

Quali sono i risultati già raggiunti?Per gli utenti tradizionali, ossia studenti e lavoratori pendolari, abbiamo messo a disposizione in brevissimo tempo un’ot-tima offerta di trasporto pubblico locale. Abbiamo così recuperato il ritardo accu-mulato in passato e non temiamo più il confronto con le altre regioni dell’Euro-pa centrale. Quali sono i punti di forza e le debolezze dell’Alto Adige? L’Alto Adige ha molti punti di forza. Nel settore della mobilità vantiamo una rete di trasporto pubblico decisamente

sostanziosa ed estesa, che collega tutte le zone della provincia comprese quelle periferiche e parecchie località turisti-che. Unica è poi l’introduzione degli ab-bonamenti gratuiti per scolari e anziani, che ci ha permesso di sensibilizzare la generalità della popolazione, e in parti-

Rober t Ulz höf er

In qualità di membro dell’ufficio di progetta-zione 'Lang + Burkhardt' di Monaco, Robert Ulzhöfer ha partecipato all’elaborazione dei concetti di mobilità per i comuni altoatesini di Plan, Solda e Riva di Tures.

robert Ulzhöfer, l’Alto Adige è in grado di avere sotto controllo in maniera duratura la situazione del traffico?Senz’altro. Ma un territorio con 500.000 abitanti e 5,5 milioni di arrivi all’anno non può farcela con un sem-plice colpo di mano, bensì con tanti piccoli passi e facendo molto lavoro di informazione. E questo è un lungo pro-cesso.Per le singole amministrazioni comu-nali invece è più semplice: prendiamo l’esempio di Plan. Il paesino della val Passiria era nelle condizioni ideali per introdurre una limitazione del traffico. Tanto più che era stato già fatto il pri-mo passo, ossia il divieto di transito notturno per residenti e ospiti: il paese è così piccolo che si può senz’altro ipo-tizzare che una persona, anche rien-trando a tarda ora, lasci l’auto nel par-

La politica dei piccoli passi. QualèlasituazionedellamobilitàinAltoAdige?cosac'èinprevisioneequalirisultatisonogiàstatiottenuti?rispondonol'asses-soreprovincialeThomasWidmannel'espertodipianificazionedeltrafficorobertUlzhöfer.

colare i giovani, sull’utilizzo del mezzo di trasporto pubblico. Siamo invece decisamente indietro – in confronto ad altre regioni dell’Europa centrale con un’offerta paragonabile alla nostra – per quanto riguarda le ta-riffe, che in alcuni casi sono ferme da quindici anni e sono assolutamente bassissime.

Cosa si può ancora migliorare?Adesso si tratta di migliorare la qualità del trasporto locale. Attualmente ci stia-mo concentrando su tre punti: il miglio-ramento dell’informazione alla cliente-la, l’utilizzo di energia pulita e l’elabo-razione di offerte innovative ed attraenti per il turismo ed il tempo libe-ro. Puntiamo anche a combinare diver-si progetti relativi al trasporto locale: i concetti di mobilità innovativi dovreb-bero incastrarsi tra di loro alla perfezio-ne, per far sì che in Alto Adige ci si pos-sa spostare in ogni momento senza ri-correre all’auto. Come si immagina l’Alto Adige ideale?Ho una visione di Alto Adige come ter-ra ad alta qualità di vita, con uno splendido paesaggio antropizzato, che

tramite tecnologie innovative e l’utiliz-zo di energie sostenibili sia in grado di raggiungere l’autarchia energetica, an-che nella mobilità.

Cos’è invece destinato a rimanere utopia?La richiesta o il sogno, che arriva da al-

Anche in futuro sarà prioritario coniugare mobilità con qualitàdella vita.

cune parti, di ridurre il volu-me di traffico. La mobilità individuale, ovvero la possi-bilità di andare in qualsiasi posto in qualsiasi momento, è una conquista della socie-tà moderna ed è alla base del funzionamento della nostra economia. Da qui non si può tornare indietro; si può invece fare di tutto af-finché questa mobilità sia accessibile a tutti, flessibile e soprattutto quanto più possibile ecosostenibile e sicura.

Monitor

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Questione di coincidenze: le varie forme di mobilità dovrebbero incastrarsi alla perfezione per consentire spostamenti senza utilizzare l'auto

cheggio e percorra a piedi le ultime centinaia di metri. A Solda al contrario una simile misura non è praticabile, in quanto case e alberghi sono molto sparpagliati. E non credo che qualcu-no potrebbe osare di dire ad un cuoco d’albergo, ad esempio, che alla fine del suo turno deve farsi mezz’ora a piedi

per tornare all’auto: molto probabil-mente si cercherebbe un posto di lavo-ro più comodo. per durare nel tempo, quindi, i progetti sul traffico necessitano di soluzioni su mi-sura?In linea di massima tutto si può fare ovunque. Ci si deve però chiedere se

serve veramente e come sarà finanzia-to. Faccio solo un esempio: a Serfaus, un paesino di 1.100 abitanti nel Tirolo del Nord, è stata realizzata una piccola metropolitana. Per una località grande e importante come Cortina un proget-to simile potrebbe avere un senso, per Solda molto probabilmente no.

Quali sono a suo parere i punti di forza e le debolezze dell’Alto Adige?La ferrovia della Venosta rappresenta sicuramente un pezzo forte. È stato un passo importante nella giusta direzio-ne, anche se pure qui qualcosa potreb-be essere perfezionato. E mi riferisco ad un ulteriore aumento della frequen-za delle corse ed a tariffe più interes-

santi. Molto bene sta funzionando pure il trasporto integrato dell’Alto Adige, che è riuscito a incastrare alla perfezione i vari servizi. Decisamente negativo invece risulta essere il massic-cio traffico veicolare. E anche il tipico pragmatismo delle autorità stradali al-toatesine in molti progetti dovrebbe essere usato come rafforzativo.

Cosa pensa dell’impatto dell’autostrada del Brennero?Se si esclude quel paio di fine settimana estivi in cui è tutto bloccato sia sulla carreggiata sud che su quella nord, il vo-lume di traffico sull’Autobrennero non è poi molto più alto di quello della MeBo o di qualsiasi autostrada tedesca. In effetti ci si aspetterebbe un traffico decisamente maggiore. Quale errore non deve commettere l’Alto Adige nel campo della viabilità?Non importa se si tratta di un paesino, di una zona pedonale o di una strada di montagna dolomitica: nel momento in cui si decide di attuare un progetto di li-mitazione del traffico, non bisogna commettere l’errore di depotenziarlo ri-lasciando troppi permessi.

La ferrovia della venosta è un pezzo forte,

un passo importante nella giusta direzione.

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adincentivarelapropriaattivitàdiautono-leggio,inquantoilsitosegnalaleautoinaffittoancoraadisposizione.www.daimler.com

CYCLE SUpErhIghWAYS LenuoveciclabilidiLondrasichiamano“cycleSuperhighways”.Nell’estatedel2010sonostateinaugurateleprimeduetratte,entroil2015dovrebberoarrivarnealtre10.Lestraderiservatealledueruotecolleghe-rannoilcentrolondineseconiquartieripe-riferici;lungoipercorsisonoprevisticartellisegnaleticirelativiadaltripercorsiciclabiliepuntidinoleggio.Lepistesarannodicoloreblu,larghealmenounmetroemezzoedotatedipiazzoledisosta;neipuntidinoleg-giosipotrannoancheaffittarebicielettriche.Le“cycleSuperhighways”fannopartedelprogramma“cyclingrevolution”,conilqualesipuntaadincrementareentroil2025finoal400%iltrafficodibicicletteelettri-che,tradizionaliereclinate.www.tfl.gov.uk

In vACAnzA SEnzA SMog L’obiettivoprincipalediWerfenweng,unpiccolocentrodelSalisburghese,èdipro-muovereunturismosostenibileesenz’auto.ilpaesinodi280abitanti,situatoaquota900metri,èunodei21comunichesifregia-nodelmarchio“AlpinePearls”.Aituristichegiungonointreno,ocheall’arrivoconsegna-nolechiavidellamacchina,vengonomessiadisposizionegratuitamentedeimezziditrasportoecologici,nell’ambi-todelprogetto“Sanftmobil-Angebot”-SAmo(mobilitàdolce).Èaltresìpossibileno-leggiareautoelettriche,bici,carrozzeconcavalli,slitteel’attrezzaturaperfarefondo.www.werfenweng.org

TELEfonA, MonTA, pEDALANelprogetto“callabike”,ilserviziodibicianoleggiodelleFerrovietedesche,iltele-fonocellularerappresentailprincipalemezzodicomunicazione.Letipichebicirosso-argentochesipossonovedereaber-lino,Francofortes.m.,Karlsruhe,monaco,colonia,Stoccarda,Amburgoedinmoltestazioniservitedaitreniice,possonoesse-reinfattinoleggiateeriportateconunasemplicetelefonata.echivuolefareancorapiùinfretta,puòscaricaresulpropriotele-

foninol’applicazioneAndroiddedicata,chegrazieallatecnologiaGPScon-sentedilocalizzareautomaticamente,oanchetramiteinserimentomanuale,lebiciadisposizioneeilpostoincuisitrovano.www.callabike-interaktiv.de

fErrArA, LA CITTà DELLE BICI LacittàdiFerrara(emiliaromagna),ilcuicentrostoricoèstatodichiaratopatrimoniomondialedell’umanitàdall’UNeSco,fapartedellareteeuro-pea“citiesforcyclists”.Secondounarilevazione,l’89,5percentodeiferra-

resiperspostarsiutilizzaledueruote.ilsindacoegliassessoricomunalihannoadi-sposizionedellebicidiservizio,eparecchialberghiconsegnanoagliospitigiàalloroarrivo,assiemeallachiavedellastanza,an-chequelladellabicicletta.Lamaggiorpartedellebicivienemessaadisposizionegratu-itamente.www.comune.fe.it

Uno sguardooltre i confini

panoramica dei progetti di mobilità più riusciti in Europa.

Le bici color rosso-argento delle ferrovie

tedeschesi possono

noleggiare con una telefonata

(mdp)

LA METropoLITAnA DI SErfAUS dal1985nelpaesinonordtirolesediSerfaus(circa1100abitanti)esisteunapiccolame-tropolitanainterrataalevitazionesucusci-nettod’aria.ibinaricorronosottolastradaprincipaleecolleganoilparcheggioall’in-gressoestdelpaeseconlastazioneavalledelcomprensoriosciisticoKomperdell.iltracciatoèlungo1,3kmeprevedequattrofermate.ininvernolaferroviaeffettua,dal-le8alle18,unacorsaognisetteminuti.ilviaggioègratuito;ogniannovengonotra-sportatemediamente900.000persone.www.serfaus-fiss-ladis.at

Un’App SUL CAr pooLIng Loscorso18settembreladaimlerhadatoilviaaUlmalprogetto“car2gether”,checon-sentediscambiaresuinternettramitepcosmartphoneleoffertedicarpooling.entrolafinedel2010lacasaautomobilisticatede-scaintendeallargareilservizioadun’altracittà.Perpoterutilizzare“car2gether”ène-cessarialaregistrazionedell’utentesulsito,dopodichèsipossonoinserireladatadipartenzaelameta.ilsitoprovvedepoiau-tomaticamenteamettereincontattoilguidatoreconilpasseggero;ilpagamento

vieneeffettuatoincontanti.con“car2ge-ther”daimlerpuntaanche

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Italia: MeridianiRivistamonotematicailperiodicodi160paginesioccupadelledolomiti,dichiaratepatrimoniona-turaledall’UNeSco.Unodeicapitolièdedicatoall'enormesuccessodeiKastelrutherSpatzen.Edizionediluglio2010

Belgio:nestMensilediarredamentoetempoli-bero–reportagedi5pagine,nelleedizioniinfiammingoefrancese,dedicatoaltrekkinginsellaaica-valliavelignesi.ilpercorsopartedaSanGenesio,costeggiagli“Stoanernenmandln”esiconclu-deadAvelengo,dandoampiospa-zioall’aspettogastronomico.Edizionedisettembre2010

Inghilterra:The TimesQuotidiano–NellarubricadeiviaggisiparladellaversioneestivadelSellaron-da.insellaadunamountainbikeilgior-nalistaattraversailmassicciomontuosochesolitamentevienepercorsod’inver-noconglisciapiedi,scoprendopostistraordinari.Edizionedel29agosto2010

germania:LunaRivistadimodaecostumeperlafamiglia

UnreportagediseipagineraccontalagitadiunafamigliasuimontiattornoaScena.

ibambinisonoallepreseperlaprimavoltaconl’imbracaturadaarrampicataeconla

preparazionedeicanederlinelmasoZmailer.Edizionedisettembre/ottobre2010

Inghilterra:Condé nast Traveller

Rivistadiviaggi–ilreportagedi10pagineèdedicatoallevette

delgustoinAltabadiainversioneinvernale.Fotoingrandeformatomostranoi

cuochistellatiall’operanonchélepiùbelleescursionisulle

innumerevolipiste,abbinatealleprelibatezzeculinarie.Edizionedinovembre2010

nell'occhio dei media.L’AltoAdigevistodafuori:eccodovegliavelignesisisentonoacasaloro,ibambinipreparanoicanederliesonoalleprimearmiconlevieferrate,lemontagnehannoungustoparticolareeipasserottifannodellamusica.

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Mosaico

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Menti

In Tibet mi sono ammalatadi mal di montagna e nel corso

di quel viaggio ho ancheincontrato reinhold Messner

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Le esperienze vissute le sgorgano dalla bocca in maniera veloce e irruenta, come le vertiginose cascate del Niagara. È stata in Africa, Cina, Tibet e Nepal. E poi ancora in Groenlandia, Patagonia, Madagascar, Laos, Mali, Yemen e Iran. E ovviamente ha girato anche l’Europa. Con il suo Pepi al seguito, la 70enne al-bergatrice sanguigna parte all’esplora-zione di paesi e luoghi sconosciuti ar-mata di tenda, pick up e guida. Non viaggia per consumare, ma per conosce-re e imparare. La passione per i viaggi l’ha ereditata dal nonno Josef e dal di lui fratello Franz Kostner: già nel 1902 i due fratelli giravano il mondo e realizzavano cartografie. All’epoca percossero mi-gliaia di chilometri, in gran parte a ca-vallo oppure, quando c’era la possibilità, in nave o in treno. Quando tornavano dalle loro avventure, narravano alla pic-cola Renate di paesi lontani, instillando nel sangue della bambina la passione per i viaggi. E ancora oggi la vivace ba-diota dice:

"Quando sarò in pensione voglio anda-re in Inghilterra, e poi ancora in fran-cia e Spagna, e imparerò le lingue per poter viaggiare meglio".

Curiosissima, semplicemente inca-pace di tenere la bocca chiusa, Renate Kostner Pizzinini ha rivolto la parola alla moglie del sultano dell’Oman e an-che alla sorella del Dalai Lama. Inutil-mente la guida turistica ha cercato di farla tacere dandole calci sotto il tavolo, per farle capire che ogni paese ha le sue usanze. D’altronde proprio questo as-

La giramondo.renateKostnerPizzininièunadonnadecisamenteoriginale.coraggio-sa,energica,erudita,curiosaeimpegnata.Sempreinmovimentotrailsuoalbergoedilrestodelmondo.Prossimoobiettivo:unviaggioinAlaskatrainatadallerenne.

Testo:Barbara Platzer e Ruth Torggler Foto:Max Lautenschläger

sioma è stato vissuto e interiorizzato dalla signora Renate. I viaggi l’hanno plasmata in maniera evidente, aiutan-dola a far diventare il suo albergo ed i suoi dipendenti quello che sono oggi: una piccola oasi di pace in un mondo senza pace.Uomini di stato e famosi chirurghi italiani si rifugiano da Rena-te Kostner Pizzinini, per tirare il fiato e per poter essere come veramente sono. Lei invece ama viaggiare al fianco di suo marito Pepi, per un mese intero dalla fine di ottobre fino a tutto no-vembre, equipaggiata di tenda, sacco a pelo e stuoia isolante. “Io sono una provocatrice ed una guerriera, ma combatto soprattutto per difendere la giustizia”. Oppure per sopravvivere.

“In Tibet mi sono ammalata di mal di montagna. Non sentivo più nulla, né con le mani né in viso. Dopo due giorni la nostra guida ci ha portato da quota 5.000 a 3.600 metri, dove mi hanno fat-to riposare in una stalla. Ho trascorso

due giorni come unica donna in mezzo a un bel po’ di uomini, ma ciò che conta è che sono sopravvissuta”. Il fatto poi di avere casualmente incontrato proprio durante questo viag-gio Reinhold Messner, che sta-

va recandosi in Cina, Renate lo inter-preta come un segno del destino: è sta-to infatti proprio un amico di Messner a salvarla quando si ammalò di mal di montagna. A Renate piacerebbe torna-re una seconda volta nei paesi che ha visitato, perché ogni incontro con luoghi e persone è diverso dall’altro. Tutti i viaggi sono documentati da re-soconti fotografici, e lei pensa prima o

renate Kostner  p izz in ini

ArtHotelCappellaPecei17|i-39030colfoscoTel. +390471836183Fax.+390471836561info@hotelcappella.comwww.hotelcappella.com

poi di pubblicare con una casa editrice una serie di libri fotografici. Prima però le piacerebbe andare in Alaska o in Sibe-ria, per farsi trainare dalle renne a meno 40 gradi. Ma qual è il posto dove le piace-rebbe vivere? Il suo sogno si chiama Au-stralia. Là tutto è placido e pulito, la gente è amichevole e “una donna può attraversare da sola in auto l’intero con-tinente senza avere paura”. Renate è affascinata dagli australiani perché riescono a vivere ogni giorno come fos-se una porzione di paradiso; l’oceano, le montagne, i paesaggi unici e in parte sconfinati e incontaminati.

Per il momento però il posto della vivace badiota è alla guida del suo Hotel Cappella. L’imponente edificio, con tanto di galleria d’arte, si trova a Col-fosco in mezzo alle Dolomiti e conserva tesori da tutto il mondo. Arte, cultura, fotografie e piccoli regali sono custoditi in cassette disseminate nei lunghi cor-ridoi dell’albergo, per essere mostrati agli ospiti. E non per dimostrare chissà cosa e men che meno per vantarsi. Sono là per stimolare, per tramandare. Ris-pecchiando completamente la persona-lità di Renate Kostner Pizzinini.

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Alto Adige da indossare.ilmarchioombrelloAltoAdigeèsemprepiùdimoda.Altoatesinienon,tutticitengonoametterebeninmostrailmarchio,diventandoautomatica-mentedeitestimonialconberrettiesciarpeedapocoancheconpoloefelpefirmateAltoAdige.

Il marchio Alto Adige, dall'inconfondib-le scritta verde ed il panorama colorato, viene visto quotidianamente da milioni di telespettatori in Germania e Italia. Su Internet migliaia di navigatori di nove nazioni sfogliano pagine web realizzate con il corporate design del Marchio Om-brello oppure si imbattono in inserzioni pubblicitarie con l'Alto Adige e la catena montuosa stilizzata. Piccoli gadget come i pins di gomma o i portachiavi con la scritta Alto Adige spopolano nei grandi eventi altoatesini. La borraccia, l'agenda o il memory game targati Alto Adige sono utilizzati come regalo per gli ospiti, sia in patria che all'estero. Il marchio Alto Adi-ge insomma tira, e viene anche indossa-to volentieri: i partner più giusti nel set-tore dell'abbigliamento per lo sport e il tempo libero vengono selezionati con cura, per mettere in vendita e diffondere gli articoli di merchandising griffati. Dice Hansi Felder, della Ripartizione

Commercio della Provincia nonché pre-sidente del gruppo ristretto del Marchio Ombrello: “Noi cerchiamo partner che siano in grado di mettere sul mercato prodotti adeguati al posizionamento dell'Alto Adige. La nostra è una terra at-tiva e amante del gusto, con caratteri al-pini e mediterranei. Il prodotto deve quindi rispecchiare tutto questo e posse-dere altresì il necessario valore in termi-ni di qualità”.

Nel settore del merchandising attu-almente l'Alto Adige collabora con la ditta Norton, che nella stagione inver-nale 2010/11 lancerà sul mercato una nuova collezione di berretti e sciarpe destinati ad essere venduti in tantissi-mi negozi altoatesini accanto ai teli multiuso. “La strada è ormai tracciata: noi non vogliamo a tutti i costi mettere in commercio prodotti marchiati Alto Adige. L'assortimento viene ampliato a piccoli passi, e sempre in sintonia con i

valori di mercato”, dice Felder.

Accordo con robe di Kappa

Ad ogni modo, secondo il regolamento del Marchio Ombrello, gli articoli con il logo Alto Adige che si trovano in vendita possono essere distribuiti esclusiva-mente da produttori che hanno siglato un contratto di licenza per prodotti con il Marchio Ombrello. Gli articoli pubbli-citari generici vengono inoltre utilizzati per scopi istituzionali oppure nell'ambito di accordi di sponsorizzazione. Questa scelta si rifà ai principi cardine del rego-lamento del Marchio Ombrello, secon-do i quali un forte management del mar-chio deve basarsi su prodotti di qualità a produzione limitata, nei quali siano ri-conoscibili i valori principali del mar-chio Alto Adige.

Da alcune settimane nei negozi di Bressanone e Vipiteno si possono ac-

Marchio

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quistare felpe e polo della Robe di Kap-pa con il logo Alto Adige, frutto della collaborazione sancita da un contratto di licenza. Su questi capi d'abbiglia-mento il marchio Kappa è in primo pia-no, mentre il logo “Alto Adige” è presen-te in più punti in varie dimensioni. Que-sta situazione è stata voluta: essendo un produttore di capi per diversi sport e per il tempo libero molto quotato, Kappa si adatta alla perfezione all'Alto Adige ed ecco spiegato l'affiancamento dei due marchi. Le felpe e le polo sono state di-segnate dai designer grafici di SMG in collaborazione con la casa madre di Mi-lano.

I contratti di licenza sono oltretutto redditizi per l'Alto Adige, anche se si tratta di cifre modeste: i licenziatari si impegnano a versare alla Provincia di Bolzano una quota predefinita di quan-to fatturato con i prodotti con il Mar-chio Ombrello.

Alto Adige e moda: collezione autunno-inverno 2010/11 firmata Alto Adige

a  proposito  d iMerchandis ing

Permerchandising(iningleseidentifical'azionetesaapro-muoverelavenditadiunprodot-to)siintende–nell'ambitodellapoliticadicomunicazionedelmarketingdeibenidiconsumo–laproduzione,lavenditaelare-clamediarticoligriffatichevei-colanolostessologoolostessomessaggiodiunfamosoprodot-todimarca,senzaoffrirnelostessoutilizzo.Inquestomodoèpossibiletrasferirecontinua-mente,suunnumeroinfinitodibenidiusocomune,unaidealeimmaginepositivadelmarchio.

(mb)

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Trionfo di 'pur Südtirol'.200ospitihannoassistitoallaceremoniadipremi-azionedell'SmGmarketingAward2010all'HotelFourPoints.Giuriaepubblicoconcordi:ilmercatodeisapori'PurSüdtirol'dimeranoèilmigliorprogettodel2010.

1L'assessoreHansberger,ivincitoriUlrichWallnöfereGüntherHölzldi'PurSüdtirol',irappresentantideiprogettifinalistiJohannaGutwengereHeinrichGappdi'ariapulitadiSolda:Puremountain'eFranzStolzPresidentedei'FamilienhotelsAltoAdige/Südtirol'2 ilpresidenteSmGreinholdmarsoner,ildirettoreTiSHubertHofer3 PhilippWaldthaler,maritaWimmer,maximilianAlber 4 markusPerwanger-coordinatorerAiSenderbozen,charlotteZuegg-Appart-hotelGrafenstein/cermes,l'assessoreHansberger5 borisFreieGeorgPircher6 ilconduttoremartinbertagnolli 7 danielGuflereruthAlber-ZeppelinGroupmerano

1

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riconversione riuscita.daofficinameccanicaadaziendainternazionale:eccoilgrandesaltocheèriuscitaacompiereladittaAutotestdiLana.il9novembreabolzanociracconteràtuttoilfondatoreepresidenteJosefUnterholzner.

(jm)

autotest   spa

Fondazione:1983comeofficinameccanicasettore:autoaccessori,partidiauto,lavorazionediplasticaemetallopresidente: JosefUnterholznerprodotti:paraurti,spoiler,modanaturelaterali,minigonneposteriori,componenti-sticaperautoinplastica,metalloeibrida.fatturato:ca.25milionidieuroDipendenti:136Sedi:Lana,Fortezza(i),Bratislava (sk),Eisenach(d)

l ' iMpresa che  caMBia

Lanuovaseriediappuntamentipro-ponetestimonianzediimprenditorichehannoaffrontatoconsuccessounaparticolaresvoltaaziendale.Sultema“Cambiodiproduzione”saran-noPeterKowalsky,addiBionade(Ostheim/Röhn),eJosefUnterholz-ner,fondatoreepresidentedelladit-taAutotest(Lana),araccontareper60minutiaglispettatorileloroespe-rienzedirettesull’impresachecam-bia.chi: TIS,EURACeSMGdove:EURAC,Foyerquando:mar9novembrealleore19Iscrizione:[email protected]

La ditta Autotest ha realizzato il sogno di tante aziende: a metà degli anni No-vanta un semplice meccanico riesce a diventare personalizzatore creativo di auto.

Oggi la ditta conta su oltre 100 colla-boratori che in 4 diversi stabilimenti si occupano di paraurti, spoiler, modana-ture laterali, minigonne posteriori, pro-fili cromati, convogliatori d’aria, canali di condizionamento e prodotti ibridi.

La favola inizia nel 1983, quando Jo-sef Unterholzner fonda a Foiana la ditta Autotest, una piccola officina meccanica. A partire dal 1989 Unterholzner propone ai suoi clienti il controllo della qualità delle auto (p.es. motore, freni, ecc.) e questo servizio fa sì che il suo giro di cli-enti si allarghi oltre i confini provinciali. Contemporaneamente inizia a persona-lizzare le vetture di serie.

Nel 1994 Unterholzner riceve la prima grande commessa: per Autogerma, l’importatore italiano della Volkswagen, la ditta di Lana (che allora contava 7 di-pendenti) realizza una versione speciale della Golf Variant, la “Golf Yachting”. Oggi il gruppo Autotest sviluppa e pro-duce parti originali, serie speciali e kit per molte rinomate case automobilistiche come Audi, VW, Seat, Skoda, Bentley, Por-sche, Lamborghini e Mercedes.

“Funzionalità, idee convincenti e alta qualità sono i presupposti fondamentali per lo sviluppo di un prodotto di succes-so”, afferma il fondatore Josef Unter-holzner. Il suo obiettivo è quello di met-tere in pratica le richieste del mercato.

Il patron di Autotest comunque non si ferma qui: durante il workshop “Best Minds Meet” organizzato dal TIS a Mera-no nel maggio 2009, con la partecipazio-ne di 80 imprenditori di successo bavare-si, nordtirolesi e altoatesini, Unterholz-ner conosce Josef Gunsch, patron dell’azienda nordtirolese produttrice di cabine a raggi infrarossi Physiotherm. Il contatto serve a Unterholzner per siglare, ancora l’anno scorso, un accordo di co-operazione con Physiotherm, in base al quale le due aziende svilupperanno assie-me prodotti per la salute e la medicina. Siamo quindi di fronte ad una simbiosi promettente, in cui Autotest metterà a disposizione il proprio pluriennale know how nel campo dello sviluppo, della pro-duzione e dei materiali. Autotest è anche riuscita, da piccolo fornitore del settore auto, a superare la crisi del 2009.

Movimento

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Ah, è così l'Alto Adige?...sembradomandarsil'ospitedell'incontroconlastampaorganizzatoaberlino,dopoavertoccatoconmanoilfienodimontagnaaltoatesino.Nelcorsodell'iniziativaitinerante“AltoAdigeospitea...”,quest'annoSmGfascoprireancorapiùintensamentel'AltoAdige:grazieadunpercorsodeisensicondiverse“stazionisensoriali”,igiornalistipossonoassaporareaocchichiusilospeck,ilvinoel'olioaltoatesininonchétastareinunappositocon-tenitorelapietradolomitica,lalanadipecoraoappuntoilfieno.All'invitodiberlinohannoaderitotestatecome'ArteKultur','Ad-Architectualdigest','Tagesspiegel','voX'e'SpiegelTv'.

Berl ino,  gerMania

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mercato

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Alto Adige Marketing S.c.p.a., piazza della parrocchia 11, I-39100 Bolzano

Direttore responsabile:reinholdmarsoner|redazione:martinbertagnolli,mariac.dePaoli,Jasminmathà,barbaraPruggerCoordinamento:ruthTorggler| Traduzioni:PaoloFlorio| Layout:LukasNagler| Design: ArneKluge|Infografica: ArneKlugeIllustrazioni: JuliaPfallerfotografie:Friederblickle,AlexFilz,marionLafogler,maxLautenschläger,othmarSeehauser,www.bbtinfo.euStampa:Karodruck,Pillhof25,39010FrangartoSenondesiderapiùriceverequestarivista,èsufficienteinviareunadisdettacontenenteilproprioindirizzoam@suedtirol.inforegistrazionepressoilTribunaledibolzanon.7/2005del9maggio2005

“La mobilitàdi persone e cose

non è l'effetto,bensì la causa

del nostro benessere”.Eberhard von Kuenheim

TopmanagertedescodellabmW(*1928)

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