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Red thompsoncentericon 2013

Date post: 22-Jul-2016
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Thompson/Center ARMI I n termini storici, Thompson/ Center Arms non può definirsi un marchio antico. Nasce, in- fatti, nel 1965 per l’incontro di due menti molto brillanti nel settore della produzione industriale e delle armi che, in quell’anno, si trovano ad af- frontare esigenze complementari cui dare una risposta. Da una parte c’è Kenneth Thompson, imprenditore attivo nel settore delle fusioni a cera persa, che, per affrontare una delle cicliche crisi che colpiscono il mer- cato, intuisce che è necessario affian- care alla produzione per conto terzi una propria linea di prodotto. La sua azienda (K. W. Thompson Tool), da poco trasferitasi in New Hampshire per sfruttare gli incentivi per l’in- dustria concessi dal locale governo, inizia a pensare alla realizzazione di una propria linea di armi, settore nel quale è già attiva con produzioni di CACCIARE A PALLA 64 La carabina Icon racchiude caratteristiche che la rendono uno strumento in grado di svettare, quantomeno per originalità, sul panorama delle classiche carabine ad otturatore a destinazione venatoria. L’abbiamo provata in abbinamento al nuovo calibro .30 TC proprietario, che ne esalta doti e prestazioni testo e foto di Matteo Brogi t 1
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Thompson/Center Arms Icon cal. .30 TC

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In termini storici, Thompson/Center Arms non può definirsi un marchio antico. Nasce, in-

fatti, nel 1965 per l’incontro di due menti molto brillanti nel settore della produzione industriale e delle armi che, in quell’anno, si trovano ad af-frontare esigenze complementari cui dare una risposta. Da una parte c’è Kenneth Thompson, imprenditore attivo nel settore delle fusioni a cera persa, che, per affrontare una delle cicliche crisi che colpiscono il mer-cato, intuisce che è necessario affian-care alla produzione per conto terzi una propria linea di prodotto. La sua azienda (K. W. Thompson Tool), da poco trasferitasi in New Hampshire per sfruttare gli incentivi per l’in-dustria concessi dal locale governo, inizia a pensare alla realizzazione di una propria linea di armi, settore nel quale è già attiva con produzioni di

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La carabina Icon racchiude caratteristiche che la rendono

uno strumento in grado di svettare, quantomeno per originalità, sul panorama delle classiche carabine ad otturatore a destinazione venatoria. L’abbiamo provata in abbinamento al nuovo calibro .30 TC proprietario, che ne esalta doti e prestazioni

testo e foto di Matteo Brogi

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componentistica. Dall’altra parte c’è Warren Center, un gun designer che ha sviluppato un’idea interessante e sta cercando un produttore per dare un futuro industriale alla propria in-tuizione. I due s’incontrano, si piac-ciono, decidono di unire gli sforzi e, con un significativo sforzo economi-co, fondano la Thompson/Center Arms. Due anni dopo arriverà sul mercato statunitense la prima pistola Contender, che riscuote un notevole successo di vendite e viene declinata in una moltitudine di versioni. Que-sto successo sarà solo il primo di una felice joint venture che porterà la T/C Arms ad acquisire una leadership indi-scussa in settori di nicchia ma molto redditizi. Thompson e Center ne resteranno anima e ispirazione fino a quando, a fine 2006, Smith & Wesson Holding Corporation annuncerà l’ac-quisto per 102 milioni di dollari del marchio e di tutte le strutture, così da entrare in segmenti di mercato (segnatamente caccia e avancarica) fino a quel momento esclusi dal core business. Con grande sagacia, lo stori-co (per Smith & Wesson è lecito abu-sare del termine) marchio americano lascerà alla ben più piccola azienda acquisita un’ampia libertà operativa, che le consente di continuare lo svi-luppo di contenuti tecnici innovativi.Nonostante sia rappresentato in Italia da Bignami ormai da molti anni, T/C Arms non è un produttore tra i più affermati sul mercato nazionale. Que-sto principalmente in quanto i suoi prodotti-icona, in primis la pistola Con-tender, non possono essere utilizzati al-le nostre latitudini per gli scopi cui

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concentrato d’innovazione

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1.

Per la prova della Icon abbiamo scelto un cannocchiale variabile Zeiss Duralyt 3-12x502.

Sulla sinistra dell’azione è riportato il nome del modello, che rappresenta il top della produzione di T/C Arms, prima carabina bolt action mai prodotta dal marchio americano3.

Nella dotazione è inclusa una basetta che, inserita nel caricatore, permette l’uso a colpo singolo dell’arma; il caricatore, rimovibile, può ospitare 3 cartucce

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sono originariamente destinati: la caccia. Secondariamente, la produzio-ne ad avancarica, che è il fiore all’oc-chiello del marchio, non ha trovato un felice terreno di coltura nel Paese di Pedersoli, Pietta, Uberti, che del seg-mento sono leader italiani ma non solo. Ci voleva quindi qualcos’altro perché T/C Arms s’inserisse tra i nomi impor-tanti e la soluzione fu annunciata il 26 febbraio 2007: si chiamava Icon ed era la prima carabina bolt action mai realiz-zata dal marchio americano.

La prima volta di T/CLa Icon in questi sei anni di strada ne ha fatta parecchia e alla prima versio-ne (disponibile in 22-250 Rem., 243 e 308 Winch. e nell’allora inedito .30 TC) si sono affiancati nuovi calibri e diversi allestimenti. La concezione dell’arma però non è cambiata e pre-senta numerosi punti di originalità che andremo ad affrontare parlando dell’esemplare che abbiamo provato presso l’importatore. La carabina Icon presenta forme piuttosto tradizionali e una linea filante, slanciata e pulita. A una prima ricognizione estetica spic-cano il bel calcio in noce con zigrina-ture effettuate a macchina ma non per questo meno efficaci o belle da vede-re. La brunitura è opaca per l’azione e lucida, ben realizzata, per la canna. I veri punti di forza sono però nascosti e necessitano di qualche parola in più per essere compresi e comunicati. La Icon è una classica carabina a ripeti-zione manuale semplice fornita di ot-turatore girevole-scorrevole. La caduta del cane è consentita da un’azione di scatto abbastanza tradizionale il cui peso di sgancio, tarato in fabbrica a 3,5 libbre (poco meno di 1.600 gram-mi), è liberamente regolabile da que-sto valore fino all’estremo superiore di 5 libbre (2.270 grammi).

Bedding brevettatoLa prima vera peculiarità dell’arma è costituita dall’azione. Questa, re-alizzata in solido acciaio per aspor-tazione di materiale da macchine a controllo numerico, presenta sul lato inferiore tre sedi filettate che ne consentono il vincolo meccanico

alla calciatura, me-diante altrettante viti, attraverso un bedding brevettato in allumi-nio (IBS - Interlok Bedding System). Il legame, grazie a questo sistema, risul-ta particolarmente rigido e stabile, con evidenti benefici in termini di precisione; è opportuno segnalare come l’Interlok costi-tuisca l’unico punto di contatto tra l’azione e la calciatura, con la canna floated che è libera di vibrare. La parte superiore dell’a-zione presenta invece due basi integrate tipo Weaver (deno-minate Integra Base) per l’aggancio degli anelli porta-ottica o di altri dispositivi di puntamento necessari all’acquisizione del bersaglio. Una soluzione che, eviden-temente, realizza una piattaforma molto stabile e rigida (non è un caso se utilizziamo gli stessi aggettivi già spesi in precedenza) che va a elimina-re una delle variabili del montaggio dell’ottica.

Otturatore con tre tenoniAltre caratteristiche distintive della carabina Icon si riscontrano nell’ot-turatore. Premesso che è realizzato, anch’esso, da una solida barra d’ac-ciaio e ha un profilo ben dimensiona-to, presenta tre tenoni disposti a 60°,

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La testa dell’otturatore presenta tre tenoni disposti a 60°; integrato ad uno dei tre è l’estrattore a “T”. L’espulsore è di tipo elastico. Tutte le soluzioni adottate privilegiano la massima resistenza del sistema 5.

L’otturatore si smonta facilmente utilizzando l’attrezzo in plastica visibile nell’angolo alto, a destra, di questa immagine. Sua funzione è quella di vincere la tensione della molla del manubrio così da poterlo estrarre e procedere con lo smontaggio6.

Rimosso l’otturatore, mediante uno strumento fornito a corredo, è possibile variare la pressione di sgancio del cane da 3,5 libbre (valore impostato in fabbrica) ad un massimo di 5,5 libbre7.

La sicura a due posizioni è coadiuvata da un secondo comando che provvede al blocco dell’otturatore.

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cosa che ne permette una rotazione piuttosto contenuta per effettuare tutte le funzioni che a questo impor-tante componente sono demandate. L’estrattore è integrale a una delle tre alette dell’otturatore, realizzato in maniera tale da non indebolirla e permetterle di sigillare la culatta con la massima efficacia. L’espulsore è un semplice comando a bottone caricato elasticamente da una molla. L’ottu-ratore si smonta mediante uno stru-mento fornito a corredo dell’arma; le operazioni più comuni possono essere realizzate con grande rapidità così da avere accesso al percussore e alla sua molla e poter eventualmente sostituire il manubrio dello stesso (brevetto Switch Bolt): accanto alla variante con disegno Butter knife fo-tografata sull’arma oggetto di queste considerazioni, sono disponibili le versioni Classic knobbed style e Wea-ther Shield knurled, eventualmente acquistabili a parte.

Canne a cinque rigatureLa Icon monta canne 5R Rifling do-tate di 5 principi di rigatura invece dei 6 tradizionali. Il sistema, ideato in Russia, presenta un’inclinazione

Sviluppato in collaborazione tra T/C arms e Hornady, il .30 TC è stato utilizzato per la prima volta proprio sulla carabina fotografata in queste pagine. Costituisce un calibro adatto ad azioni medie realizzato sul bossolo del .308 Winchester ma ridi-mensionato in lunghezza (1,920” contro 2,015”). molto interessanti le caratteristiche balistiche: i dati riportati confrontano le prestazioni di questo calibro con quelle del .30-06 Springfield, cui il .30 TC si avvicina; il confronto è stato eseguito utilizzando caricamenti dello stesso produttore (cartuccia Hornady Superformance con palla intelock da 150 grani SST). Per quanto riguarda la velocità, le tabelle Hornady fanno registrare per il .30 TC una V0 di 914 m/s (rispetto a 887 m/s del .30-06 S), una V200 di 779 m/s (754 m/s) e, a 500 yard, velocità di 598 m/s (577 m/s). interessante anche il confronto delle Energie sviluppate; E0 di 4.063 J (vs 3.823), E200 di 2.946 J (2.762) e E500 di 1.739 J (1.617). Per quanto riguarda la caduta della palla, con arma tarata a 200 yarde, si registra un guadagno di 3,8 cm a 100 yard (4,3), una caduta di 17,3 (19,6) cm a 300 yard e di 103,3 (111,0) cm a 500 yard. Da notare che queste prestazioni sono ottenute con un 25% di polvere in meno cui corrisponde un rinculo del 15% meno sostenuto. i caricamenti del .30 TC impiegano una nuova polvere sviluppata da Hornady, elemento che in parte falsa il confronto tra i due calibri e non rende immediatamente disponibili questi risultati ai ricaricatori, non essendo questo propellente ancora disponibile per la vendita al minuto. Hornady ha a catalogo tre caricamenti Superformance distinti: due con palla da 150 grani (SST con nucleo in piombo e GmX monolitica) e uno con palla da 165 grani SST.

Il calibro .30 TC

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dei principi di 65° anziché di 90° che favorisce la pulizia della canna e preserva da un’eccessiva defor-mazione il proiettile. Questa minor deformazione favorisce una maggior coesione tra mantello e nucleo della palla quando questa raggiunga la preda e una maggior stabilità della stessa durante la traiettoria. Tutte le caratteristiche di cui abbiamo parlato, sia quelle meccaniche sia quelle relative all’accoppiamento tra azione e calciatura, conferiscono un notevole grado di precisione alla ca-rabina, con il produttore tanto fidu-cioso da spendere la certificazione di precisione MOA di rosate conte-nute nel minuto d’angolo (1 pollice alla distanza di 100 yard). Un valore che consente d’ingaggiare con suffi-

ciente sicurezza psicologica qualsiasi selvatico alle distanze consentite dai vari calibri disponibili. Tutte le armi vengono vendute con un bersaglio che ne attesta le prestazioni; quella che abbiamo visionato riportava una dispersione di 0,86 pollici (21,8 mm) ottenuta con cartucce Hor-nady con palla SST da 150 grani. Il bersaglio è stampato in quanto T/C Arms utilizza un sistema di rilevazio-ne delle rosate elettronico basato sull’acustica. L’azione di scatto del-la Icon presenta una sicura a due posizioni, posta sul lato destro del calcio. Le due posizioni corrispon-dono ad arma in sicura e pronta a fare fuoco. Un ulteriore dispositivo indipendente (Bolt Lok), azionabile mediante una leva posta davanti

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Il comando di sblocco dell’otturatore, in acciaio inox. Per procedere

allo smontaggio ell’arma è indispensabile azionarlo in modo da svincolare l’otturatore

9.

Sulla canna è evidenziato il calibro dell’arma, il nuovo .30 TC sviluppato

da Thompson/Center Arms in collaborazione con Hornady, e la presenza del sistema

di rigatura 5R Rifling a 5 principi10.

Di fattura molto semplice, il grilletto della Icon comanda un’azione di scatto

pulita ed efficace11.

La carabina provata disponeva di calciatura brevettata S&K Ultra Wood, dove tre strati di legno di noce sono laminati tra di loro,

intervallati da due strati di fibra di carbonio; ben realizzati gli zigrini

12.

Sul fondo dell’arma è presente un calciolo in gomma dura cui scopo

è quello di smorzare il già accettabile rinculo dell’arma

13.

La volata è incassata all’interno del profilo della canna così da proteggere il termine

della rigatura da eventuali danni14.

Rosata ottenuta a 100 metri in appoggio utilizzando munizionamento Hornady

con palla SST Interlock da 165 grani

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la Weather Shield con parti metalli-che sottoposte al trattamento Water Shield, super resistente alla corro-sione e calciatura Hogue sintetica (disponibile sia in versione nera sia camouflage Realtree AP); quest’ulti-ma versione dell’arma è disponibile sia con azione media sia lunga nei calibri 22-250 Rem., 243 e 308 Winc., 6,5 mm Vr, .30 TC, 270 Winch., 30-06 S e 300 WM. Per completezza d’informazione è utile segnalare che esiste un allestimento Warlord non pensato per l’impiego venatorio ma tattico; realizzato nel solo calibro 308 Winch., presenta la calciatura regi-strabile tipica dei fucili per impieghi militari.

Il test a fuoco La prova in poligono ha dimostrato che è molto facile familiarizzare con la Icon. Lo scatto ci è piaciuto così come registrato in fabbrica; secco, senza precorsa, presenta qualche grattamento comunque compatibile con la categoria dell’arma. Ci è molto piaciuta la slitta porta-ottica integra-ta, che sicuramente rappresenta un vantaggio per il cacciatore, così come la funzionalità della sicura. La rosata, per concludere, non lascia adito a dubbi sulla qualità della Icon.

Costruttore: T/C armsImportatore: Bignami, tel. 0471 803.000, www.bignami.itModello: icon Ultra WoodTipo: carabina bolt action a ripetizio-ne manualeCalibro: .30 TCCaricatore: 3 colpiSistema di scatto: azione singola re-golabile per pressione di sgancioOrgani di mira: mire metalliche assen-ti, slitta Weaver integrataSicurezze: leva manuale a 2 posizioni, leva Bolt LokLunghezza canna: 610 mmMateriali: acciaio, guardia in allumi-nio, calciatura in noceFinitura: brunitura opaca per l’azione, brunitura lucida per la cannaPeso: 3.405 gPrezzo indicativo: 1.230 euro

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al comando della sicura, consente di bloccare anche l’otturatore che quindi, a scelta dell’utente, può essere azionato o meno a sicura inserita. Questa soluzione permette di caricare l’arma a sicura inserita e di bloccare l’otturatore anche ad arma cari-ca, nell’uso operati-vo. Da segnalare che, quando si porti la sicura nella posizione di arma pron-ta al fuoco, automaticamente si svin-cola anche l’otturatore. Sulla coda dell’otturatore è inoltre presente un indicatore di percussore armato che contribuisce alla sicurezza di maneg-gio dell’arma.

Calibri e calciaturaLa versione standard della Icon è attualmente disponibile in una va-rietà di 5 calibri (si è recentemente aggiunto il 6,5 mm Creedmore) con caricatore da 3 colpi; quest’ultimo è del tipo prismatico rimovibile, è realizzato in polimero e s’inserisce nell’azione grazie all’alloggiamento solidale alla guardia del grilletto, in alluminio. La calciatura è dispo-nibile nell’allestimento fotografato Ultra-Wood, costituito da una strut-tura laminata di 3 strati di legno di noce intervallati da 2 strati di fibra di carbonio, che in questo modo non risultano visivamente disturbanti ma garantiscono una maggiore rigidità

al sistema, e in quello in legno mo-nolitico più tradizionale (Field grade walnut). Alla versione standard sono state successivamente affiancate la Classic con calcio in legno per calibri che necessitino di azione lunga (270 Winch., 280 Rem., 30-06 S, 300 WM, 7 mm RM e 338 WM), la Precision Hunter con calcio ventilato Convec-tion Enhancement System e canna pesante fluted con precisione certifi-cata sub MOA (204 Ruger, 223 Rem., .22-250 Rem., 243 e 308 Winch.) e

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