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SCHEDE DI ASCOLTO (da Norton Anthology of Western...

Date post: 09-Feb-2021
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1 SCHEDE DI ASCOLTO (da Norton Anthology of Western Music) Alleluia Justus ut palma, da Ad organum faciendum Ad organum faciendum descrive la maniera di cantare o di comporre l’organum. Questo trattato anonimo risale al 1100 circa e sopravvive in tre manoscritti. L’autore ci presenta come esempio un organum basato sul canto Alleluia Justus ut palma. Seguendo la pratica dell’epoca, le sole parti del canto eseguite polifonicamente sono quelle tradizionalmente destinate ai solisti: L’intonazione iniziale dell’Alleluia e buona parte del versetto. Il resto del responsorio e la parola finale del versetto venivano cantati dal coro e non erano trattati polifonicamente. Nelle sezioni polifoniche la voce organale canta una nota per ogni nota del canto, con l’eccezione del melisma cantato sull’ultima nota della sillaba lu del canto. La voce organale si colloca al di sopra della voce principale per la maggior parte di questo organum, ma a volte vi sono degli incroci fra le parti. Questo esempio illustra lo stile dell’organum libero che utilizza non solo il moto parallelo e il moto obliquo, ma anche il moto retto e il moto contrario. Il moto contrario è particolarmente utilizzato all’inizio e alla fine delle frasi. Il moto retto si verifica quando le due voci si dirigono nella stessa direzione ma l’intervallo fra di esse varia. La maggior parte delle frasi utilizza un parallelismo di quarte o di quinte, ma le ottave e gli unisoni paralleli vengono sistematicamente evitati. Il moto obliquo si verifica solo quando la melodia del canto ripete la stessa nota. La maggior parte delle volte le due voci formano consonanze perfette: unisono, ottava, quarta, quinta. Le frasi iniziano in ottava, unisono o quinta e concludono in ottava o unisono, vale a dire le due consonanze più stabili. Nei finali di frase la cadenza è rinforzata dal moto dalla terza all’unisono o dalla sesta all’ottava. Le cadenze suonano così più morbide perché le voci si muovono per grado congiunto ma sono allo stesso tempo più enfatiche perché le terze e le seste erano allora considerate dissonanze e il loro utilizzo immediatamente prima delle più pure fra le consonanze, cioè l’unisono e l’ottava, produceva un forte senso di risoluzione. Questa intonazione dell’Alleluia Justus ut palma può essere vista come una vera e propria composizione, ma servì anche da modello di come improvvisare l’esecuzione dell’organum libero: Dimostrando come una nuova voce indipendente potesse essere aggiunta a una melodia preesistente, musica di questo tipo pose le basi per i successivi sviluppi della polifonia.
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    SCHEDE DI ASCOLTO (da Norton Anthology of Western Music) Alleluia Justus ut palma, da Ad organum faciendum Ad organum faciendum descrive la maniera di cantare o di comporre l’organum. Questo trattato anonimo risale al 1100 circa e sopravvive in tre manoscritti. L’autore ci presenta come esempio un organum basato sul canto Alleluia Justus ut palma. Seguendo la pratica dell’epoca, le sole parti del canto eseguite polifonicamente sono quelle tradizionalmente destinate ai solisti: L’intonazione iniziale dell’Alleluia e buona parte del versetto. Il resto del responsorio e la parola finale del versetto venivano cantati dal coro e non erano trattati polifonicamente. Nelle sezioni polifoniche la voce organale canta una nota per ogni nota del canto, con l’eccezione del melisma cantato sull’ultima nota della sillaba lu del canto. La voce organale si colloca al di sopra della voce principale per la maggior parte di questo organum, ma a volte vi sono degli incroci fra le parti. Questo esempio illustra lo stile dell’organum libero che utilizza non solo il moto parallelo e il moto obliquo, ma anche il moto retto e il moto contrario. Il moto contrario è particolarmente utilizzato all’inizio e alla fine delle frasi. Il moto retto si verifica quando le due voci si dirigono nella stessa direzione ma l’intervallo fra di esse varia. La maggior parte delle frasi utilizza un parallelismo di quarte o di quinte, ma le ottave e gli unisoni paralleli vengono sistematicamente evitati. Il moto obliquo si verifica solo quando la melodia del canto ripete la stessa nota. La maggior parte delle volte le due voci formano consonanze perfette: unisono, ottava, quarta, quinta. Le frasi iniziano in ottava, unisono o quinta e concludono in ottava o unisono, vale a dire le due consonanze più stabili. Nei finali di frase la cadenza è rinforzata dal moto dalla terza all’unisono o dalla sesta all’ottava. Le cadenze suonano così più morbide perché le voci si muovono per grado congiunto ma sono allo stesso tempo più enfatiche perché le terze e le seste erano allora considerate dissonanze e il loro utilizzo immediatamente prima delle più pure fra le consonanze, cioè l’unisono e l’ottava, produceva un forte senso di risoluzione. Questa intonazione dell’Alleluia Justus ut palma può essere vista come una vera e propria composizione, ma servì anche da modello di come improvvisare l’esecuzione dell’organum libero: Dimostrando come una nuova voce indipendente potesse essere aggiunta a una melodia preesistente, musica di questo tipo pose le basi per i successivi sviluppi della polifonia.

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