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Il Sole 24 ORE S.p.A. - via Monte Rosa, 91 - 20149 Milano POSTE ITALIANE spa - SPED. IN A.P. D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1, comma 1, DCB Forlì Design Who’s Who Salone del Mobile e Fuorisalone Workplace Coworking: ufficio condiviso, informale e collaborativo Coworking: shared, cooperative and informal office Contract Luoghi del sapere Places of knowledge - EXPO 2010 Padiglione Italia Management MIPIM: Sistemi metropolitani e sostenibilità Metropolitan systems and sustainability - Certificazione LEED Italia LEED certification for Italy WORKPLACE - CONTRACT DESIGN - MANAGEMENT N° 2.10 DAL 1968 RIVISTA PROFESSIONALE LEADER / SINCE 1968 LEADER PROFESSIONAL MAGAZINE us ufficiostile
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Le esigenze cambiano,

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us: quarterly magazine

dealing with architecture,

real estate, project

and management

of the workspace and

communities.

us: rivista trimestrale

internazionale dedicata

all’architettura, al settore

immobiliare, al progetto e alla

gestione dell’ambiente di lavoro

e dei luoghi collettivi.

Rivista fondata nel 1968 - anno 42°n. 2/2010 giugno-luglio 2010www.ufficiostile-online.it

Contract

DOSSIER: LUOGHI DEL SAPEREBiblioteche, archivi, sale di letturaPlaces of knowledge: libraries, archives, reading rooms

(di Donatella Bollani e Aurelia Debellis)Cidade da Cultura de Galicia, Santiago Compostela(Peter Eisenmann)Biblioteca Fondazione Cini, Venezia (Michele De Lucchi)Centrum Bavaria Bohemia, Schönsee (Brückner& Brückner)Biblioteca Pio IX, Roma (Riccardo Roselli)The Why Factory, Delft (MVRDV/Richard Hutten)Fondazione Feltrinelli, Milano (Herzog & De Meuron)School of Forestry Studies, Yale (Hopkins Architects)Biblioteca, Sotto il Monte (Antonio Gonella)The Arts Bridge Centre, Glasgow (Gareth Hoskins)

(a cura di Gabriele Pagani)Libri e... - Books and...

EXHIBITION(di Davide Cattaneo)EXPO 2010: Padiglione Italia, Shangai (Giampaolo Imbrighi)EXPO 2010: Italian Pavilion, Shangai (Giampaolo Imbrighi)

Management

EXHIBITION(di Marzia Morena)MIPIM: Sistemi metropolitani e sostenibilitàMIPIM: Metropolitan systems and sustainability

Opinioni a confronto Interviste con Olga Arkhangelskaya,Laura Rocca, Mario Tomaselli

(a cura di Aurelia Debellis)Certificazione LEED a dimensione ItaliaIntervista con Mario ZoccatelliGBC: LEED certification meant for Italy

REAL ESTATE(a cura di Jones Lang LaSalle)In difficoltà il real estate del terziario Orologio immobiliareeuropeo degli uffici - Office Rents Approach Stability asFuture Supply Risks Moderate (Q1 2010 European OfficeClock)

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Editoriale - EditorialDesign week, sostenibilità e Hearth DayDesign week, Sustainability and Hearth Day

Design

EXHIBITIONS(di Renata Sias and Aurelia Debellis)Who’s Who Pillole dal Salone e FuorisalonePills from the Salone and Fuorisalone

PRODUCTS(di Chiara Brollo)Design per terra - Design per aria Comfort, colore,tecnologia e sostenibilità - Design on the ground - Designin the air Comfort, colour, technology and sustainability

INTERVIEW(a cura di Gabriele Pagani)Talis pater... o no? Interviste doppie a due generazionidi designer - Like father like son... is that really so?Dual interviews with two generations of designers

RESEARCHOsservatorio Colore Interni Un coinvolgente luogodi incontro nel cuore della BrianzaAn enthralling meeting place in the heart of Brianza

Workplace

DOSSIER(a cura di Renata Sias)Condiviso, informale e collaborativo L’ufficio ai tempidella crisi #2 - Shared, cooperative and informalThe office in the time of the crisis #2

(di Vittorio Gentile)Un posto migliore per lavorare? Coworking!A better place to work? Coworking!

COVER STORYToolbox Office-lab e co-working (Caterina Tiazzoldi)

RESEARCH(a cura di Assufficio)Progetto ufficio e strategia aziendale Un grande descoper condividere nuove ricerche sull’ufficioOffice project and corporate strategy A large table to sharenew studies on the office

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La sezione Attualità viene pubblicata nei siti e nell’e-magazine “us news”Abbonati gratuitamente a “us news”: scrivi a [email protected]

The section Current Affairs is published in websites and in the e-magazine “us news”Free subscription to “us news”: contact [email protected]

us 2/10 3

anno 42 - giugno-luglio 2010www.ufficiostile-online.it

DIRETTORE RESPONSABILE: Antonio Greco

REDAZIONE: Renata Sias (direttore operativo)[email protected]

[email protected]

SEGRETARIA DI REDAZIONE: Anna [email protected]

COLLABORATORI: Chiara Brollo (fiere, rassegne),Claudia Cavallaro (estero, realizzazioni, traduzioni),

Aurelia Debellis (architettura), Gilberto Dondé,Great Place to Work Italia (management),

Gabriele Pagani (news, products),Frida Doveil (materiali, tecnologie),

Marzia Morena (R.E., property management)

COMITATO SCIENTIFICO: Alberto Bassi (design),Mario Cucinella (architettura),

Francesco Marcolin (ergonomia),Oliviero Tronconi (property management),

Paolo Stella (sostenibilità),Marco Piva (contract-hotel)

UFFICIO GRAFICO: Fabio Anselmo/studiofans

DIRETTORE EDITORIALE BUSINESS MEDIA: Mattia Losi

PROPRIETARIO ED EDITORE: Il Sole 24 ORE S.p.A.SEDE LEGALE: Via Monte Rosa, 91 - 20149 Milano

PRESIDENTE: Giancarlo CeruttiAMMINISTRATORE DELEGATO: Donatella Treu

SEDE OPERATIVA: Via G. Patecchio, 2 - 20141 MilanoTel. +39 02 3964.61

UFFICIO PUBBLICITÀ E TRAFFICO: Tel. +39 02 [email protected]

STAMPA: Faenza Industrie Grafiche, Faenza (RA)UFFICIO ABBONAMENTI: www.shopping24.it

[email protected]. +39 02 3964.6420 - Fax +39 02 3964.6294

Prezzo di una copia US € 2,30Prezzo di un abbonamento annuale US

Italia € 12,00 - estero € 44,00Conto corrente postale n. 28308203 intestato a:

Il Sole 24 ORE S.p.A.L’abbonamento avrà inizio dal primo numero raggiungibile.

Ufficiostile, registrazione Trib di Milano n. 57 del 20.2.1968R.O.C. n° 6553 del 10.12.2001

ISSN 1828-0358

Informativa ex D. Lgs. 196/2003 (tutela della privacy).Il Sole 24 ORE S.p.A., titolare del trattamento, tratta, con modalità con-nesse ai fini, i Suoi dati personali, liberamente conferiti al momento dellasottoscrizione dell’abbonamento od acquisiti da elenchi contenenti datipersonali relativi allo svolgimento di attività economiche ed equiparate,per i quali si applica l’art. 24, comma 1, lett. d) del D. Lgs. 196/2003, perinviarLe la rivista in abbonamento od in omaggio. Il Responsabile deltrattamento è il responsabile IT, cui può rivolgersi per esercitare i dirittidell’art. 7 D. Lgs. 196/2003 (accesso, correzione, cancellazione, ecc) eper conoscere l’elenco di tutti i Responsabili del Trattamento. I Suoi datipotranno essere trattati da incaricati preposti agli ordini, al marketing, alservizio clienti e all’amministrazione e potranno essere comunicati allesocietà del Gruppo 24 ORE per il perseguimento delle medesime finalitàdella raccolta, a società esterne per la spedizione della Rivista e per l’in-vio di nostro materiale promozionale.Il Responsabile del trattamento dei dati personali raccolti in banche datidi uso redazionale è il Direttore Responsabile a cui, presso il coordina-mento delle segreterie redazionali (fax 051 65 75 856), gli interessati po-tranno rivolgersi per esercitare i diritti previsti dall’art. 7, D. Lgs. 193/2003.Gli articoli e le fotografie, anche se non pubblicati, non si restituiscono.Tutti i diritti sono riservati; nessuna parte di questa pubblicazione puòessere riprodotta, memorizzata o trasmessa in nessun modo o forma,sia essa elettronica, elettrostatica, fotocopia ciclostile, senza il permessoscritto dall’editore.

“Annuncio ai sensi dell’articolo 2, comma 2, del “Codice di deontologiarelativo al trattamento dei dati personali nell’esercizio dell’attività gior-nalistica”.La società Il Sole 24 ORE S.p.A., editore della rivista, rende noto al pub-blico che esistono banche-dati di uso redazionale nelle quali sono rac-colti dati personali. Il luogo dove è possibile esercitare i diritti previsti dalD.LGS. n. 196/’03 è l’ufficio del Responsabile del Trattamento dei datipersonali, presso il coordinamento delle segreterie redazionali (fax +3902 3964.6421).

In copertina/coverToolbox, Torino(progetto di Caterina Tiazzoldi)

Cover story pag 30

La rivista è integrata con l’e-magazine “us news” e con i siti/

the magazine is supplemented with the e-magazine “us news”

and the websites: www.ufficiostile-online.it

www.living24.it www.archinfo.it www.b2b24.it

INSERTOPrima di tutto la sostenibilitàAkzo Nobel: nuova CollectionFutura 2010/2013

INSERTOOrganic WorkspaceLa nuova visione progettualedi Haworth

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Workplace: quality and innovation3° edizioneUna competizione, organizzata dalla rivista us-ufficiostile, per identificare le eccellenze nella proget-tazione dell’ambiente di lavoro in Europa, per promuovere e diffondere la cultura della qualità e del-l’innovazione nel workplace.

Possono partecipare architetti, interior designer, uffici tecnici, dealers e contractors che iscrivanoprogetti realizzati nel 2009/2010 o in fase di realizzazione (compilando, entro 3 settembre 2010, lascheda inserita on line)

Il progetto vincitore sarà pubblicato in copertina della rivista us-ufficiostile. La cerimonia di premiazione si svolgerà presso la sede del Gruppo 24 ORE.

Workplace: quality and innovation3rd competitionA competition, organized by us-ufficiostile magazine, to single out the excellences in the planning ofworking environments in Europe, to promote and spread the culture of quality and innovation inworkplaces.

The competition is intended for architects, interior designers, technical departments, dealers e con-tractors, who will send their designs carried out in 2009/2010 or in the pipeline (by filling in the sheetavailable on line; deadline September 3rd 2010).

The winner project will appear in the front cover of us-ufficiostile magazine. The prize giving ceremony will take place at Gruppo 24 ORE headquarters.

Per ulteriori informazioni e scheda di partecipazione/For further information:www.ufficiostile-online.it Anna Alberti +39 02 39646833 [email protected]

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• interior design

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Categorie speciali Special categories

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Design week, sostenibilitàe Hearth DayDa mia madre ho imparato a spegnere sempre la luce uscendo dauna stanza e anche ottime ricette gastronomiche utilizzando gliavanzi del giorno precedente. Sono cresciuta in una famiglia doveun pezzo di pane inavvertitamente caduto per terra venivaraccolto, baciato con rispetto e rimesso sulla tavola. Per i pic-nicusavamo piatti in melammina che si lavavano e riutilizzavano e,sebbene benestanti, noi bambini vestivamo abitualmente gli abitismessi dei fratelli o cuginetti maggiori. Come per molti coetaneinati negli anni ’50, i concetti di risparmio energetico e di eco-sostenibilità fanno parte della mia cultura, anche se in modonaif e non cosciente mi hanno accompagnato nella crescita e sonoradicati nei mio stile di vita, molto prima che la terminologia “green”diventasse di tendenza. Prima del boom degli anni ’60 e deglisprechi “edonistici” del ventennio successivo il risparmio – in tuttele sue forme – e il rispetto per la natura – in tutte le sue forme– erano valori condivisi tra tutti, senza necessariamente voleressere politicamente corretti. Essere parsimoniosi era consideratauna virtù, ma questo non significava la rincorsa al low costa svantaggio della qualità, l’idea di “usa e getta” non era previstae anzi il detto “chi più spende meno spende” echeggiava frequentenelle conversazioni quotidiane. Con questo back-ground e conocchi forse un po’ troppo severi, mi guardo intorno durante ladesign week milanese, splendido e coinvolgente momento disocializzazione e comunione della cultura del design, in cerca dimaggiore coerenza sui temi legati all’ecosostenibilità.È certo apprezzabile il fatto che molti degli eventi del fuori saloneabbiano posto l’attenzione su questo argomento(il percorso Best-Up o Think Thank, solo per citarne un paio), manon si tratterà troppo spesso di mere operazioni di marketing?Il green fa presa sul pubblico e bioecosostenibilità sono paroleabusate in ogni contesto: il timore è che ci si trovi di fronte a unamoda. Proprio su questo aspetto focalizza l’attenzionel’interessante evento del FuoriSalone “Evergreen, la sostenibilitàda moda effimera a scelta quotidiana” organizzato dal magazineVentiquattro presso la sede de Il Sole 24 Ore, dove PaolaAntonelli, curatrice del dipartimento di Architettura e Design delMoMA di New York, ha evidenziato le ombre che si celano dietroalla volontà effettiva di salvare il pianeta. L’attenzione deidesigner verso le tematiche eco cresce per rispondere a unpubblico più attento ed evoluto, ma al tempo stesso è in attouna sorta di “sfruttamento” e sotto questa bandiera si stannocompiendo operazioni di lucro e affari meramente commerciali.In questa situazione confusa – mentre i designer più sensibilipensano al ciclo di vita completo del prodotto e le aziendeiniziano a dichiarare la disassemblabilità e la riciclabilità deiprodotti, mentre si fa strada l’idea che forse esistono già troppioggetti inutili e abbiamo il dovere di produrre oggetti destinatia durare a lungo – il mio sguardo “severo” si sofferma su qualchepiccolo, ma tuttavia non insignificante dettaglio che mette in risaltol’incoerenza della grande kermesse del design: cerco diquantificare la mole di scarti prodotti dai micro-food-packagingin plastica, molto di tendenza, usati nei numerosi party.Alla fine della conferenza di Assufficio che si è svolta al Salone,osservo le tanto belle quanto inutili scatole in plexiglass checontenevano il lunch, vuote sul lungo tavolo, e incapace dirassegnarmi a tanto spreco, confesso di aver preso anche quellaabbandonata dal mio vicino. Solo qualche giorno dopo la finedel Salone, il 22 aprile, si celebra l’Earth Day 2010 a ImpattoZero e io guardo affranta la quantità incredibile di lussuosissimiinviti realizzati con i più costosi cartoncini, i materiali più disparatie le tecniche di stampa più inedite accatastati sulla scrivania e lepreziose scatole in plexiglass che dovranno finire nel cassonetto.Ho solo un dubbio: sacco giallo della plastica o nero del generico?

Renata [email protected]

editoriale

editorial

Design week, Sustainability and Hearth DayI’ve learned from my mother that we should always turn off thelight when going out of a room and even some excellent recipesmaking use of the leftovers from the day before. I’ve grown upin a family, where a piece of bread fallen on the ground byaccident was picked up, kissed and put back on the table. Themelamine plates used for our picnics were washed and usedagain and, although well-off, we children usually wore cast-offclothes, from our brothers and sisters or our bigger cousins.As for many of the same age born in the fifties, the concepts ofenergy saving and eco-sustainability are part of my culture,even if in a naïf and unaware way I’ve grown up with them andwere rooted in my life style, a long time before the terminology“green” would become a trend. Before the booming sixties andthe “hedonistic” wastes in the following decades, saving – in allits forms – and respect for nature – in all its forms – werevalues shared by all, and not necessarily to be politicallycorrect. To be thrifty was considered as a virtue, but that didn’tmean to pursue the low cost to the detriment of quality,“disposables” were not provided for, or rather the saying “hewho spends more spends less” frequently rang out in our dailyconversations. With this background and maybe with too stricteyes, I look around during the Milan Design Week, a wonderfuland involving moment of socialization and communion with theculture of design, in search of more consistency on eco-sustainability- related themes. It’s certainly significant that manyevents of the FuoriSalone focused their attention on this topic(the Best-Up path or Think Thank, just to mention a few), butcouldn’t it be too often a matter of mere marketing? Green hasa tremendous hold over the public and bio/eco-sustainabilityare a trite phrase in all contexts: the fear is that it could be just afashion. And the interesting event of the Fuorisalone“Evergreen, la sostenibilità da moda effimera a sceltaquotidiana” organized by the magazine Ventiquattro at Il Sole24 Ore, focused the attention just on this aspect and PaolaAntonelli, curator of the department of Architecture and Designat MoMA, New York, pointed out the shadows hiding behindthe actual will of saving the planet. The designers’ emphasison eco themes is growing, to meet a more aware andevolved public, but at the same time a sort of “exploitation”is on, and mere for-profit business transactions are madein their name. In such a confused situation – while the mostsensitive designers think of the complete life cycle of theproduct and companies start stating that products can bedisassembled and recycled, while the idea that maybe thereare already too many useful objects is gaining ground and it’sour duty to produce things that last over time – my “strict”look lingers on some small yet not meaningful details, that stressthe inconsistency of the great design kermis: I try to quantifythe huge amount of wastes produced by the micro-food-packaging in plastic, very trendy, used in countless parties.I watch and wonder why so much waste, the so attractive asuseless lunch boxes in Plexiglas, now empty on the long table,where the conference of Assufficio was held at the Salone,and unable to accept so much wasting, I confess: I took eventhe one left by my neighbour. Just a few days after the Saloneclosed down, on April 22nd, during the Zero Impact Earth Day2010 I’m devastated by the amazing number of poshinvitations made from the most expensive cardboard, all kindsof materials stacked on the desk and the valuable Plexiglasboxes that will end in a bin. I only have one doubt: yellow bagfor plastic or black for all kinds of wastes?

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Errata CorrigeNella pubblicazione dellaBiblioteca di S.Giorgio inPoggiale a Bologna; vincitoredi US AWARD 2009, pubblicatonel numero 4/09, è stato omessoche il progetto architettonico edi restauro e la relativa direzionedei lavori nell’intero complessomonumentale sono stati curatidall’arch. Francisco Giordano(Studio di Architettura eRestauro, Bologna). Ci scusiamocon il progettista e con i lettori.

Erratum slipIn the article on the libraryS.Giorgio in Poggiale in Bologna;winner of the US AWARD 2009,published in the issue 4/09,it was omitted that thearchitectural and restorationproject and the supervision ofworks of the whole monumentalcomplex were by arch.Francisco Giordano (Studiodi Architettura e Restauro,Bologna). We apologize to thedesigners and readers.

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Who’s WhoPillole dal Salone e Fuorisalone

di Aurelia Debellise Renata Sias Volti, luoghi prodotti e incontri durante la design

week milanese. Interviste flash raccolte di passag-gio nei padiglioni della fiera o ai mille eventi chehanno animato la città. Opinioni spontanee rila-sciate al volo da alcuni tra i protagonisti del desi-gn: Maestri riconosciuti e nuove generazioniemergenti. Piccoli segnali di innovazione. Pillole disaggezza e qualche commento ironico.

Pills from the Salone and FuorisaloneFaces, places, products and meetings during theMilan Design Week. Flash interviews while pas-sing through the halls of the fair or at the thou-sands of events, that have enlivened the city.Spontaneous opinions given like a shot by someof the players of design: well-known masters andup-and-coming generation. Small signs of innova-tions. Pills of wisdom and some ironic remarks.

design

exhibitions

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Nuovi showrooma MilanoLa design week milaneseè anche l’occasione perinaugurare nuovi spaziespositivi:

1. Filiale FrezzaUna superficie espositivadi 300 mq, progettata daSergio Lion nell’Edificio16 al quartiere Bicocca

A 300sqm showroomdesigned by Sergio Lionat Building 16 Bicocca

2. Showroom BabiniAmpio e luminoso, unospazio su due piani in viaMorimondo in un edificiopost-industriale nell’areaex-Richard Ginori.

Huge and light, two levelsspace at via Morimondoin a post-industrial spaceof the Richard Ginoryex–factory area

Nelle foto di sfondo:Parete Hook, MethisTavolo DR, Frezza

dossierDESIGNus

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Claudio Bellini, designer

Oltre a vari prodottiper importanti marchi,Claudio Bellini hacontemporaneamenteprogettato un arredodirezionale, presentato alla design week nel nuovoshowroom Frezza e unnuovo sistema operativoper Mascagni.

Claudio Bellini, designer

Besides other productsfor some leading brands,Claudio Bellini has inparallel designed anexecutive furniturepresented during thedesign week at the newFrezza showroom and anew task system forMascagni.

Jean Nouvelarchitetto e designer

In Zona Tortona, doveMethis presenta la nuovaparete Hook, l’archistarfrancese offre la sua ideadi design, fatta dipragmatiche certezze edi visioni poetiche.

Jean Nouvel, architectand designer

In the Tortona district,where Methis presents thenew wall Hook, the Frenchstar-architect offers hisidea of design made ofpragmatic certainties andpoetic visions.

Pur trattandosi di ufficio, il tema deldirezionale e dell’operativo richiedono unapproccio molto diverso, quali logiche haiusato per disegnare i nuovi prodotti OP e DR?Claudio Bellini. «Considero OP Mascagniun’opera matura perché nasce dallaconsapevolezza che l’ufficio non è solo unospazio fisico, ma uno spazio di relazioni cheriflette le abitudini e le necessità delle personeche lo abitano. OP è un sistema opeartivo,con diversi dettagli tecnici innovativi, ampio,articolato, ortogonale, pulito, intuitivo chepermette le più svariate e variabiliriconfigurazioni. Per quanto riguarda ildirezionale, ci sono oggi nuovi codici e nuovilinguaggi per rappresentare lo status: primadi pensare a una scrivania l’idea è statadisegnare un bel tavolo, la citazione dichiarataper DR Frezza è Mollino, di cui ho studiatoil percorso e che trovo attuale. Ho riutilizzatoil cavalletto in legno, resistente e essenziale,lavorato con le tecnologie di oggi e affiancatoad altri materiali tradizionali».

Claudio Bellini

Quali concetti hanno ispirato Hook e cheruolo giocano tecnologia ed ecosostenibilitànel design?Jean Nouvel. «In genere non ho un’ispirazione,quando inizio un progetto mi chiedo il perchè ecerco di capire che cosa fare. Mi interessano idettagli le specificità, le differenze. Il tema dellasostenibilità va affrontato: siamo tutti d’accordoche dobbiamo salvaguardare la Terra , ma nondobbiamo accettare in modo acritico moltesoluzioni idiote che ci vengono proposte. Il buondesign, da sempre sa utilizzare al meglio tutti imezzi che la tecnologia ci offre. Hook è unprodotto per dividere lo spazio, elementare,essenziale, basico; è come una partituramusicale dove posizionare le note, oppure comela trama di un tessuto che non si vede dovecomincia e dove finisce».

Jean Nouvel

Hook, Methis

Manta Visitor, Sidiz

OP, Mascagni

DR, Frezza

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Luca Nichetto, designer

Incontriamo il promettenteprogettista veneziano nellostand di Offecct al Salonedel Mobile dove ci spiegache, proprio lavorandocon l’azienda svedese,ha imparato a pensareal progetto in una visionea 360° che include anchel’imballaggio e la mortedel prodotto.

Luca Nichetto, designer

We meet the promisingVenice-born designer atOffecct’s, at Salone delMobile, where he explainsthat working with theSwedish company taughthim to think of design in360-degree vision,including also packagingand the death of theproduct.

Alessandro Pierandrei,Pierandrei Associati,architetti e designer

Ai Caselli di Porta Nuova,in una festosa atmosferatra musica e drink, Tecnopresenta il recente sistemaoperativo Beta, anche iprogettisti sono presenti einneggiano alcambiamento.

Alessandro Pierandrei,Pierandrei Associati,architect and designer

At Caselli di Porta Nuova,in a convivial atmospherewith music and drinks,Tecno presents the recenttask system Beta;designers, too, are thereand acclaim the change.

Le tue radici, anche culturali sono a Murano,in fondo hai un cuore artigiano: che cosa tiaspetti dal design?Luca Nichetto. «Quando in casa servivanobicchieri, mio nonno entrava in fornace e lifabbricava. Quel “saper fare” è sempre rimastoalla base del mio modo di progettare. Speroche il design inizi a considerare innanzituttol’impatto che ogni nuovo oggetto avrà nelmondo. Viviamo in un’era di superproduzionee dobbiamo riflettere sul fatto che forse moltidei nostri oggetti non sono indispensabili».

Luca Nichetto

C’è un aforisma che possa riassumerela filosofia del vostro lavoro ed esprimerei concetti basilari del design di Beta?Alessandro Pierandrei. «L’unica cosa che noncambia mai è la certezza del cambiamento.Anche le nostre vite sono in continua mutazionee gli oggetti con i quali conviviamo devonotenere il passo. Questa certezza è anche allabase del progetto di Beta, un sistema che puòevolvere con il suo utilizzatore e costruire nuoviparadigmi, perchè l’ufficio deve differenziarsi eispirare la creatività».

Alessandro Pierandrei

Beta, Tecno

Robo Chair, Offecct

Layer, Gallotti e Radice

Empire Lamp, Foscarini

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Matteo Thun, designere David Venables,presidente AHEC

Nel cortile dell’UniversitàStatale visitiamol’installazione di AHEC(American HardwoodExport Council) “Woodenbeacons” creata da StudioThun con il brand di modaMarni e con Riva 1920,all’interno della rassegna“Think tank”. Tre “totem”,gusci in assi di querciarossa americana cheospitano frammentidell’arte di Marni, in uneloquente connubio arte-architettura-moda.

Matteo Thun, designerand David Venables,chairman AHEC

In the court of UniversitàStatale we go and visit theinstallation of AHEC(American HardwoodExport Council) “Woodenbeacons” created byStudio Thun with thefashion brand Marni andRiva 1920, within the event“Think tank”. Three“totems”, shells in planksof red American oakcontaining fragments ofMarni’s art, in a tell-talefashion-architecture-artunion.

Kennet P Baker,managing principal eMark Von Der Heide,associate Gensler

Presso lo showroom MioDino, anteprima dellaparete Relò e del nuovosistema operativo Visionsu progetto di Gensler,uno dei più importantistudi al mondo di “globalarchitecture, design,planning and consulting”con oltre 2000professionisti in 33 Sedinel mondo.

Kennet P Baker,managing principal andMark Von Der Heide,associate Gensler

At the showroom MioDino, preview of the wallRelò and the new tasksystem Vision designed byGensler, one of the leadingpractices worldwide of“global architecture,design, planning andconsulting” with over 2000professionals and 33branch offices all over theworld.

In che modo “Wooden beacons” esprimeil valore del materiale legno?Matteo Thun: «Il legno è il vero materialedel secolo, davvero!! L’idea sottesa da questeinstallazioni è molto semplice: dare formaal processo di creazione. Il legno usato, anziri-usato, di quercia rossa americana grezzo,racchiude nei tre gusci tre fasi importantidella creazione di moda Marni: i cartamodelli,i frammenti preziosi dei gioielli e le balle di setacolorata. Io uso correntemente nei miei progettie conosco bene i legni americani, così hotrovato naturale collaborare con AHEC a questoevento».

David Venables: «La mia famiglia tratta i legnamida tre generazioni. Io sono naturalmente portatoad amare il legno nella sua essenza, nel suocalore, nel suo altissimo valore ecologico.Promuovo i legni americani perché, diversamenteda molte altre essenze in voga, provengono dazone aventi una densità vegetazionale altissima edove vengono programmati con sistematicitàinterventi di rinfoltimento; l’ecosistema vienequindi tutelato, e si dispone di ottime qualità dilegname per l’edilizia e per l’arredo. La querciarossa è una di queste essenze».

Matteo ThunDavid Venables

É sempre più difficile essere innovativi, checosa c’è di nuovo alla base del progetto diVision?Kennet P Baker: «Sento il bisogno… dellavelocità! Diceva il protagonista di Top Gun...Vision nasce proprio dal bisogno di velocitànell’ambiente lavorativo. Va oltre l’eserciziodi puro design e incorpora in sé il valoreproduttivo di installazione e tecnologia.Il numero minimo di componenti gli conferiscevelocità di montaggio».

Mark Von Der Heide: «Il sistema introduceun approccio nuovo, architetturale e audace allaprogettazione di arredi con elementi minimalee flessibili. Si basa su un anello strutturale congambe “invisibili” dove il resto dei componentie accessori (piani, cassettiere e schermi divisori)sono inseriti in aggancio. La forma a C finalepermette maggiore flessibilità ed espressività».

Kennet P. BakerMark Von Der Heide

design exhibitions

Wooden beacons Vision, Mio Dino

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Marcello Lovagnini,curatore Saporiti Award

La Fondazione Pomodoroospita Saporiti Italiache quest’anno proponesedute-sculture per lacollettività: Loop benchdi Martì Guixè è unsegno rosso nel mezzodello spazio chiaro eimmateriale dellafondazione,Metamorphosis, deiMinistry, incuriosiscee diverte prima ancoradi offrire un momentodi relax urbano.

Marcello Lovagnini,curator Saporiti Award

Fondazione Pomodoroaccommodates SaporitiItalia, this year offeringsculpture-chairs forcommunities: Loop benchby Martì Guixè is a redmark in the middle of thelight and immaterial spaceof the foundation,Metamorphosis, byMinistry, intrigues andamuses even beforeoffering a moment ofurban relaxation.

Dante O. Benini,architetto

La presentazione dinuove pareti mobili offrea Sagsa l’occasione perorganizzare nella cornicepost-industriale delloSpazio Eventi lungo ilNaviglio Grande unincontro friendly einformale, durante il qualeil presidente Michele Perinifa il punto sul percorsodell’azienda, mentrelo spigliato interventodi Dante O. Benini èl’excursus dellerealizzazioniarchitettoniche piùinteressanti che hannovisto Sagsa tra i fornitori:BK Italia, McCann Italia,Geox Headquarters.

Dante O. Benini,architect

The presentation of newmovable walls give Sagsathe opportunity oforganizing a friendly andinformal meeting in thepost-industrial setting ofSpazio Eventi along thewaterway Naviglio Grande;chairman Michele Perinitakes stock of thecompany’s path, whileDante O. Benini’s self-confident speech is adigression of the mostinteresting architecturalworks that had Sagsa ason of the suppliers: BKItalia, McCann Italia, GeoxHeadquarters.

Come è nata l’idea di sviluppare il progettodi architettura e interior in assoluta coerenzaformale e cromatica con il nuovo logo BK?Dante O. Benini: «Si pensa sempre che quandocade per terra una fetta di pane imburrato,precipita dalla parte del burro, ma ai più fortunatiquesto non accade… beh, in questo caso noisiamo stati fortunati, avremmo potuto nontrovare una strategia progettuale tanto sinergicaed efficace, ma ci è accaduto!» (ride).

Dante O. Benini

A cosa punta l’iniziativa dell’Award Saporiti?Marcello Lovagnini: «Saporiti è un branddi design di alta gamma sia per piccolerealizzazioni che per progetti in contract.Poiché il mercato del Far East è fra gliinterlocutori migliori per quanto riguarda ilcontract, abbiamo indetto questa competizionedurante la Singapore Design Week. I Ministryof Design sono i vincitori con la loro “LuxuryTower”, poetica interpretazione delle fasi dellavita attraverso scatole in diversi materiali.C’è stato grandissimo entusiasmo per questainiziativa che ha permesso loro di farsiconoscere durante una kermesse di respiromondiale».

Marcello Lovagnini

Luxury Tower

Luxury Tower

Looop, Saporiti

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di Chiara Brollo

design

products

1. IRIS CERAMICA

Active Clean Air andAntibacterial CeramicTMwww.irisceramica.itLastre in ceramica tecnica,per interni ed esterni, ingrado di purificare l’aria,ridurre significativamentegli effetti nocivi dei principaliinquinanti atmosfericie totalmente alcuni ceppipatogeni. La metodologiaproduttiva si basasull’applicazione ad unatemperatura elevata dipolveri micrometriche dibiossido di titanio (TiO

2) e,

sfruttando il processodi fotocatalisi, permettedi realizzare materialidalle concrete qualitàantinquinanti eantibatteriche.Le caratteristichefotocatalitiche del biossidodi titanio erano già notealla comunità scientifica.Con Active ne sono statipotenziati gli effetti,trasferendolo sulle lastrein gres porcellanato tramiteun processo produttivoinnovativo ed esclusivo

Technical ceramic slabsthat can purify the air,reduce the harmful effectsof the main atomosphericpolluting substancessignicantly and somepathogenic stocks totally

2. TABU

Tailor Madewww.tabu.itCollezione in legno Latiafricano totalmente customin otto tonalità coordinatecon piallacci per realizzaree rivestire il progettod’interni completo: dallepareti ai mobili alle porte

Totally custom-madecollection in Latin-Africanwood in eigth matchingcolours with veneers tocarry out and face the wholeinteriorì design; from wallsto furniture units and doors

Design per terraComfort, colore, tecnologia e sostenibilità

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Una carrellata delle più recenti novità nel campo delle superfici calpestabili mette in evidenza ricerche in-dirizzate verso qualità estetiche e funzionali e molta attenzione alla sostenibilità. I trend mostrano l’intro-duzione sempre più diffusa delle resine anche nell’ambiente dell’ufficio. Il comfort acustico è al centro del-l’attenzione per i prodotti dedicato agli ambienti di lavoro: la riflessione del suono, e la conseguente ampli-ficazione del rumore generato dal calpestio, vengono ovviati con soluzioni che hanno l’obiettivo di renderel’ambiente il più possibile favorevole alla concentrazione. Il tutto con un occhio di riguardo al fattore eco-logico per quanto concerne i materiali, le lavorazioni e il ciclo di vita del prodotto.

2

Ceramic Tiles ofItaly PlaygroundLa ceramica a misuradi bambino. Conquesta indagineConfindustria Ceramicaha pressola Triennale di Milano,la nuova tappa diCeramic Tiles of ItalyPlayground.L’esposizione, curatada Aldo Colonetti, conl’allestimento di FrancoOrigoni che sfruttale immagini storichedi Emanuele Luzzati,ha coinvolto i maggioriprotagonisti dellaproduzione ceramicad’eccellenzaper l’elaborazionedi percorsi espositiviispirati al gioco,al tempo libero e allacittà su misura.Nella foto di SaverioLombardi Vallauri,Diamante Magico diCasalgrande Padanawww.italiatiles.com

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6. BUTECH/PORCELANOSA

Onix Solarwww.porcelanosa.comSistema di pavimentazionefotovoltaico, composto daun vetro solare fotovoltaicointegrato nella piastrellain ceramica, calpestabilee resistente come unpavimento tradizionalee integrabile in qualsiasiprogetto. Sarà disponibileentro fine 2010

Photovoltaic flooringsystem formed by aphotovoltaic solar glassintegrated into the ceramictile, treadable and resistantas an ordinary floorand suitable for all kindsof projects. Availableby the end of 2010

7. LIUNI

Wudawood, Cork e VinylComfortwww.liuni.comUn pavimento in vero legnoe sughero naturali,supportato da uno stratoisolante di sughero, protettoda uno strato superficialedi Pvc ed un trattamentodi finitura HPS che neaumenta la resistenzaall’usura e ne facilitala manutenzione. Perfettoper ambienti pubblici

A floor in real wood andnatural cork supported byan insulating cork layer andprotected by a surface Pvclayer and a HPS finishingtreatment to increase wearresistance and make themaintenance easier. Perfectfor public premises

3. GOBBETTO

Poliepo® Bioluxwww.gobbetto.comResina epossidica esenteda solventi, atossica,studiata appositamente perrilasciare al buio l’energialuminosa accumulatadurante il giornotrasformandola in lucecolorata

Solvent-free epoxy resin,non-toxic, especiallystudied to give out in thedark the energy stored upby day, changing it into acoloured light

4. NORA®

norament 925 Granowww.nora.comSuperficie in gomma in 32cromie con finitura abuccia d’arancia e disegnoa grano di riso. Destinatoad aree di traffico intenso

Rubber surface in 32 dyes,“orange peel” finish andrice grain pattern. Meantfor busy areas

5. MONDO

Mondo IdeaDesign B&B Colordesigne Aldo Cibicwww.mondoworldwide.comDecori di Cibic su progettocromatico di Bottoli eBertagna per la nuova lineacostituita da un doppiostrato che assicurastabilità, fornisce un ottimogrado di confort, permettel’utilizzo di materialiriciclati, contribuisceall’isolamento acusticoed è resistente all’usura efacilita la manutenzione

Decorations by Cibic ona colour scheme by Bottoliand Bertagna for the newline formed by a doublelayer to ensure stabilityand an excellent comfort;it is made from recycledmaterials and helps to thesound-proofing; it’sresistant to wear andallows an easiermaintenance

Message in a bottle (Iris, FGM)La mostra, presentata in occasione del Fuorisalonepresso Spazio FGM per l’Architettura di Iris Cera-mica e FMG Fabbrica Marmi e Graniti e curata daLuca Molinari, ha ospitato Cini Boeri, BenedettaTagliabue e Anna Barbara con “Tre manifestigentili per il prossimo futuro” per un approccioetico all’architettura e al design, alcuni in chiaveecosostenibile, tutti con un sguardo al femminile. Ildenominatore comune col Gruppo Iris è l’equazio-ne ecologia = economia che vede l’azienda impe-gnata in una continua ricerca della qualità, intesacome qualità della vita di ognuno.www.irisfmg.com

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design products

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Design on the ground.Comfort, colour, technology andsustainability for floors

A medley of the latest novelties in the field of flooring

emphasizes studies oriented to aesthetic and functional

qualities and sustainability. The trends show the ever-

spreading use of resins in the office environment, too.

Sound comfort is the focus of attention for products meant

for the working place: to get round the problem of sound

reflection, and the consequent amplification of the

stamping, solutions are offered to obtain a room, where

concentration is optimized. And great care was given to

materials, processes and the life cycle of products.

8. INTERFACE FLOREncrypt Collectionwww.interfaceflor.itQuadrotte tessili inBouclè strutturatocoordinabili. La fibra,in poliammide BCF tintain massa, ha granderendimento, contenutoriciclato e design flessibile

Matching textile tiles intextured Bouclé. The fibre,in solution coloured BCFpolyamide has aremarkable efficiency,recycled content andflexible design

11. KERAKOLL DESIGN

Naturalmentewww.kerakoll.comMicroset ecostenibili ebiodinamici realizzati inCementoresina® cheutilizzano soluzioni a bassoimpatto ambientale

Eco-sustainable and bio-dynamic microsets carriedout in Cementoresina®,that make use of lowimpact solutionsPhoto bySaverio Lombardi Vallau

12. TEKNAI

Work®spatolatowww.teknai.itSistemi epossidici edacrilici in resina applicabilisu qualsiasi superficie,anche preesistente.Dedicato a spazi pubblici,contract, showroom, ufficie luoghi dedicati albenessere

Epoxy and acrylic systemssuitable for all surfaces,pre-existant, too. Meant forpublic premises, contractsupplies, showrooms,offices and wellnessfacilities

9. ARTIGO

KayarDesign Sottsass Ass.www.artigo.itSuperficie in gommaottenuta aggiungendoframmenti di fibra di cocconaturale alla mescola digomma sintetica tramite unprocesso di miscelazioneesclusivo

Rubber surface obtainedby adding fragments ofnatural coconut fibre to thesynthetic rubber mixthrough an exclusivemixing process

10. REFIN CERAMICHE

SegniDesign Lorenzo Damianiwww.refin.itAll’interno de “Quadratoin tre dimensioni”, ilprogetto lavora sul valoredel recupero impiegandomateriale riciclatoriprendendo forma,dimensioni e decorazionitradizionali, coniugate con laricerca di soluzioni tecnicheche semplificano la posa

Within “Quadrato in tredimensioni”, the projectworks on the use ofrecycled materialaccording to traditionalpatterns, sizes and shapescombined with the studyof technical solutions foran easier laying

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Design per ariaCaldo o freddo, anche il “clima” si progettaIl design si fa strada anche nel campo della climatizzazione e del riscaldamento rispettando parametriestetici che guardano alla discrezione e alla generazione di forme non invasive, in un’ottica sempre piùorientata a fare di queste apparecchiature dei veri e propri elementi d’arredo. Alla gradevolezza dell’esteti-ca si unisce la tecnologia più avanzata che non favorisce solo la configurazione esterna, ma ne incrementale funzionalità. I livelli di silenziosità si abbassano a soglie di solo 22dB(A), sensori dedicati permettono diregolare automaticamente le modalità di risparmio energetico e l’applicazione di timer interni danno lapossibilità di impostare l’accensione e lo spegnimento.

Hot or cold, the “climate”may be designed, tooDesign is making its way also in the field of climate

control and heating, complying with aesthetic

benchmarks that take into account discreet and

not invasive shapes, from a point of view increasingly

oriented to make these fittings actual furnishings.

A pleasant look combined with the most advanced

technology, thus improving the outside configuration

as well as the practical aspects.

22dB(A) is now the threshold of silence attained,

dedicated sensors allow to adjust energy saving

automatically and the use of inside timers enable

to set the switching on and off.

2. DAIKIN

Daikin EmuraDesign Design 3www.daikinemura.itForma sobria e raffinatache ridefinisce i canoniestetici dello split perun apparecchio dotatodi funzioni di raffrescamentoe riscaldamento,deumidificazione,ventilazione e purificazionedell’aria. Notevoli i livellidi silenziosità

A simple yet refined shape,that redefines the aestheticrules of the split for anappliance supplied withseveral functions: cooling,heating, dehumidification,ventilation and purificationof the air. Extremelynoiseless

3. VORTICE

Vort-Kryo Onlyonewww.vortice-italy.comClimatizzatore con pompadi calore con comandi ditipo elettronico etelecomando ergonomicoa raggi infrarossi.Semplice da installaree privo dell’unità esterna

Air conditioning unit withheat pump and electroniccontrols and infrared ray,ergonomic remote control.Easy installation and nooutside unit required

di Chiara Brollo

Less Than Air (Elica)1. Durante il Salonedel Mobile, Elica, incollaborazione con laFondazione ErmannoCasoli, ha presentatonel proprio Showroomdi Milano il progettoLess Than Air di AndreaNacciarriti curatoda Marcello Smarrelli,direttore artistico dellaFondazione.L’idea nasce dal desideriodi visualizzare l’aria,naturalmente percepibilesolo attraverso il vento.Insieme ai tecnici di ElicaTech Lab l’artista haeffettuato una seriedi esperimenti performalizzare e renderetangibile questaesperienza. Cometestimonianza dellaricerca sono stati espostidiversi dispositivi perdiffondere flussi d’ariache modificavano lapercezione dello spazioe coinvolgendo in primapersona lo spettatore.www.elica.com

4. MITSUBISHI ELECTRIC

Alasplitwww.mitsubishielectric.itDispositivo automatizzatoper l’incasso di split a paretecomposto da una nicchia(Alabox) in ABScon cornice in acciaio perl’incasso e da un dispositivofrontale (Alapanel) dichiusura con aperturatelecomandata

Automated device for theembedding of the wall splitunit formed by a niche(Alabox) in ABS framed insteel for the embedding anda front device (Alapanel)with remote-controlledopening

5. I-RADIUM

Carpe Diem CollectionDesign Marco Pivawww.i-radium.comCollezione di lettini, panchee pannelli radianti dedicatasoprattutto al contract,settore hotel e wellness

Collection of sun beds,benches and radiant panelsmostly meant for thecontract, hotel and wellnessindustries

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Non sa che legno usare?

Per una scelta informata consulti la nuova guida alle specie di legni di latifoglie americane sostenibili.

SCARICHI DAL SITO OPPURE ORDINI ONLINE LA SUA COPIA GRATUITA

www.americanhardwood.org

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Talis pater.... o no?Interviste doppie a due generazioni di designer

a cura diGabriele Pagani

Ogni tanto anche il design va preso con leggerezza...così abbiamo copiato dalle Jene: le nostre doppie in-terviste sono rivolte a padri, noti designer, e ai figliche hanno intrapreso la stessa strada professionale.Agli intervistati abbiamo chiesto di rispondere conironia e, perchè no, anche con una piccola dose diaffettuosa cattiveria.Dalle risposte intuiamo un profondo rispetto dellegiovani leve per i padri-maestri, ma anche tanta cu-riosità e un grande desiderio di cercare nuovi obietti-vi e orizzonti nel design.

Like father like son.... is that really so?Dual interviews with two generationsof designers

Now and then, design should also be taken lightly...so we copied from the TV show “le Jene”: our dualinterviews are with fathers, well-known designers,and sons who followed in their father’s professionaltracks. We asked them to be ironic in their answersand, why not, even with a small dose of affectionatewickedness. From their answer we realized that thenew generations deeply respect their master-fathers,but they also show curiosity and should very muchlike to find new goals and horizons in design.

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design

interview

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design interview

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Paolo Orlandini si èlaureato alla Facoltàdi Architettura delPolitecnico di Milano;ha collaborato per alcunianni con Marco Zanuso Sr.e con Richard Sapper.Dal 1968 lavora incollaborazione conRoberto Lucci, insiemehanno disegnato piùdi 500 prodotti, varitra questi sono statiselezionati per il premioCompasso d’Oro e hannoavuto riconoscimentiinternazionali.

Ti consideri un “Maestro” del design?A volte un maestro, a volte un discepolo.Quale ritieni sia la tua qualità principale nella tua professione?L’insoddisfazione: a ogni progetto c’è la sensazione che si poteva faredi meglio.Pensi che il tuo cognome sia un vantaggio o uno svantaggio nella tuacarriera professionale di tuo figlio?A breve termine un vantaggio.Hai appoggiato o ostacolato la scelta di tuo figlio di seguire la stessastrada?Non l’ho mai appoggiato, anche se lo vedevo perfetto per questo.Qualche breve esempio di appoggio o ostacolo?Ho preteso almeno che si laureasse!Quali sono i tre pezzi da te disegnati che consideri dei masterpiecenel campo dell’industrial design?Modulamm e Elitra per Lamm, Skyline per Snaidero.Quali sono i concept più importanti che comunichi attraverso il tuolavoro?Un progetto non epidermico che non si fermi alla superficie.Pensi che tuo figlio condivida questi concept?Oggi no, ma si ricrederà.Quali ti sembrano i concetti più importanti che tuo figlio vuoleapplicare all’industrial design?Una maggiore leggerezza nei progetti che non vuol dire superficialità, madiversi riferimenti culturali, ironia, smitizzazione...Quali sono i progetti di tuo figlio che ritieni più interessanti?Quelli che devono ancora arrivare.Pensi che tuo figlio possa essere più innovativo di te nel campo deldesign? Sotto quale aspetto?Vedo molta energia e un’attenzione più mirata alla parte comunicativa delprodotto. Il design negli ultimi 15 anni è cambiato sostanzialmente rispettoai “miei tempi”...devo ancora capire se in meglio.

Do you consider yourself a “master” of design?Sometimes a master, sometimes a devoted follower.In your opinion, what is your chief quality in yourjob?Dissatisfaction: at each project you feel you could havedone better.Do you think your surname is an advantage or adrawback in the professional career of your son?An advantage in the short run.Did you support or hinder your son’s choice tofollow in your tracks?I’ve never supported him, although I thought he wasperfect for this.Some short examples of support or hindrance?I wanted him to get at least a degree!What are the three pieces you designed that youconsider as master pieces in the field of industrialdesign?Modulamm and Elitra for Lamm, Skyline for Snaidero.What are the chief concepts you convey throughyour work?A not superficial design.Which concepts seem to be the most importantones to your son to be applied to industrial design?Not now, but he’s going to change his mind.In your opinion, what are the most interestingprojects carried out by your son?A greater lightness in design, which doesn’t meansuperficiality, but different cultural references, irony,de-mythicisation...Do you think your son could be more innovativethan you in the field of design? From what pointof view?Those still to come.Any comments?I see a lot of energy and a more targeted focus to thecommunicative side of the productIn the past 15 years design has thoroughly changedcompared to “my days”… I haven’t yet understood iffor the better.

Paolo Orlandini

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1. Elitra, Lamm

2. Modulamm, Lamm

3. Skyline, Snaidero

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Folco Orlandini è nato aGrosseto il 7 agosto 1972,dopo gli studi scientificisi è laureato in Architetturaal Politecnico di Milanonel 1998. Nel 1999 halavorato al progetto di unanuova concept car pressoil Centro Stile Alfa Romeodi Arese. Dal 2000 èentrato nello studioLucciorlandini Designlavorando in diversi settoridell’arredamento.Dal 2008, insieme adAndrea Radice, firmaanche progetti sviluppatial di fuori dello studio LO.

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Ritieni che tuo padre sia da considerare un “Maestro” del design?Direi di si, credo che la generazione post-Zanuso è l’ultima a potersifregiare di questo titolo.Qual è la qualità principale di tuo padre nella sua professione?Il pragmatismo: non solo poche parole e molti fatti, ma anche l’andaredritto all’obiettivo senza inutili voli pindarici.Il tuo cognome è un vantaggio o uno svantaggio nella tua carrieraprofessionale?Entrambe le cose: un nome può aprirti delle porte e chiudertene altrettante.Tuo padre ha appoggiato o ostacolato la tua scelta di seguire lastessa strada?Non si è mai pronunciato in maniera decisa, ma tendenzialmente hasempre appoggiato le mie scelte scolastiche e professionali.Qualche breve esempio di appoggio o ostacolo?Ai tempi dell’università mi era venuta l’insana idea di studiare medicina e luimi ha fatto cambiare idea!Quali sono secondo te i tre master piece che tuo padre ha firmato nelcampo dell’industrial design?Solo tre? Ma allora lo sottovaluti! Comunque pescando nei diversi periodidirei: del 1974 Velca, Scala pieghevole Scaleo (Moma New York); del 1994Biesse, Divano letto Tira&Molla; del 2004 cucina Skyline per Snaidero.Quali sono i concept più importanti che tuo padre ha comunicatoattraverso il suo lavoro?La forma di un oggetto deve essere sempre la conseguenza di unprocesso razionale; sia esso dettato dalla funzione, dal materiale, dalprocesso produttivo.Condividi questi concept?Certamente! Anche se ritengo che sia un approccio eccessivamenterazionale. Quando ci si innamora è il cuore che comanda...e degli oggettici si deve innamorare!Quali sono i “tuoi” concetti progettuali applicati all’industrial design?Te l’ho appena detto! Spesso può bastare una bella forma a fare un buonprodotto.Quali sono i tuoi progetti che ritieni più interessanti?Per correttezza evito di citare i progetti sviluppati insieme a lui e cito tra imiei progetti/forma la poltrona outdoor Babà per Domitalia e la sediacontract Drop per Infiniti, entrambi del 2010.Pensi di poter essere più innovativo nel campo del design rispetto atuo padre? Sotto quale aspetto?Credo di avere una visione diversa del design; sto lavorando molto sullacomunicazione come integrazione della progettazione. Sto quasiconvincendo quel talebano di mio padre che il design “duro e puro” deisuoi tempi non è più sufficiente, la fase progettuale deve ormai estendersianche alla divulgazione del prodotto. Poche parole e molti fatti? Megliomolti fatti supportati da qualche parola.

Do you think your father is a “Master of design”?I’d say yes, I think that the post-Zanuso generation isthe last one, who can be the bearer of this title.What is your father’s the chief qualities in hisprofession?Pragmatism: not just a few words and many deeds,but also going straight to the goal without uselessPindaric flights.Is your surname an advantage or a drawbackin your professional career?Both: a name can open doors and close as manyDid your father support o hinder your choice tofollow his example?He never actually gave his opinion, but basically healways supported my school and professional choices.Any short example of support or opposition?At the university I wanted to be a medical student,an insane idea, and he made me change my mind!In your opinion, what are the three master piecesof your father in the field of industrial design?Just three? You are undervalueing him! Anyway I’d sayin 1974 Velca, the folding ladder Scaleo (Moma NewYork); in 1994 Biesse, sofa-bed Tira&Molla; in 2004 thekitchen Skyline for Snaidero.What are the most important concepts you fatherhas conveyed through his work?The shape of an object should always be theconsequence of a rational process; either dictated byfunction, material or by the manufacturing process...Do you share these concepts?Definitely! Although I think it’s a far too rationalapproach. When you fall in love, it’s the heart thatcommands... and you must fall in love with the objects!What are “your” planning concepts as industrialdesign is concerned?But I just told you! Often a nice shape is enough tomake a good product.What are your designs you consider as the mostinteresting ones?It’s a question of propriety not to mention the projectsI developed together with him and among my form/projects I’d like to mention the outdoor chair Babàfor Domitalia and the contract chair Drop for Infiniti,both in 2010.Do you think you could be more innovative in thefield of design than your father? From what pointof view?I think I have a different vision of design; I’m workingon communication a lot, as an integration of planning.I’ve almost convinced that Taleban of my father thatthe “pure and tough” design of his days is no longerenough, the planning stage has now to extend also tothe divulgation of the product. A few words and manydeeds? Better many deeds supported by a few words.

Folco Orlandini

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1. Drop, Infiniti

2. Babt, Domitalia

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Dante Bonuccelli nascea Buenos Aires dovesi laurea in architettura,nel 1986 si trasferiscea Milano dove vive elavora tutt’ora nel campodi Architettura e IndustrialDesign con progetti siain Italia che all’estero.Numerose le pubblicazionie premi internazionali.

1. Wotu, Lamm

2. Tivalì, Dada

3. Tix, Zoom by Mobimex

Ti consideri un “Maestro” del design?Tento di essere un buon allievo dei veri “Maestri”.Quale ritieni sia la tua qualità principale nella tua professione?Ricerca aperta, lungo lavoro, pazienza e pochi progetti.Pensi che il tuo cognome sia un vantaggio o uno svantaggio nella tuacarriera professionale di tuo figlio?Spero non lo danneggi troppo.Hai appoggiato o ostacolato la scelta di tuo figlio di seguire la stessastrada?Credo di non aver esercitato nessuna pressione.Qualche breve esempio di appoggio o ostacolo?Non pensare di diventare ricco con questo mestiere che però è moltobello.Quali sono i 3 pezzi da te disegnati che consideri dei master piece nelcampo dell’industrial design?I prossimi, se non ci fossero: Tivalì, Tix e Wotu.Quali sono i concept più importanti che comunichi attraverso il tuolavoro?Bisognarebbe chiedere agli altri.. per me: nuovi concetti, immaginesemplice e atemporale.Pensi che tuo figlio condivida questi concept?Non lo so.Quali ti sembrano i concetti più importanti che tuo figlio vuoleapplicare all’industrial design?Non ho idea, ha appena incominciato a studiare quest’anno.Quali sono i progetti di tuo figlio che ritieni più interessanti?Il suo gruppo musicale.Pensi che tuo figlio possa essere più innovativo di te nel campodel design? Sotto quale aspetto?Essere giovane non assicura di avere una visione più innovativa, staremoa vedere, ha il vantaggio che superare me è facile.

Do you consider yourself a “master” of design?I try to be a good pupil of the real “masters”In your opinion, what is your chief quality in your job?An open research, a long work, patience and just a fewdesignsDo you think your surname is an advantage or adrawback in the professional career of your son?I hope it won’t harm him too muchDid you support or hinder your son’s choice tofollow in your tracks?I don’t think I pressed him.Some short examples of support or hindrance?Don’t think you’ll get rich by doing this job, yet it’s abeautiful job.What are the three pieces you designed that youconsider as master pieces in the field of industrialdesign?The next ones, if they weren’t there already: Tivalì, Tixand Wotu.What are the chief concepts you convey throughyour work?You should ask someone else. As far as I’m concerned:new concepts, simple and timeless imageDo you think your son shares these concepts?I don’t know.Which concepts seem to be the most importantones to your son to be applied to industrial design?I have no idea, he has just started architecture this year.In your opinion, what are the most interestingprojects carried out by your son?His band.Do you think your son could be more innovativethan you in the field of design? From what point ofview?Being young doesn’t necessarily mean to have a moreinnovative vision, let’s wait and see, he’s got theadvantage that it’s easy to outstrip me.

Dante Bonuccelli

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design interview

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Pianta progetto TeatroEsperimentale a Milano

Federico Bonuccellinasce a Milano nel 1990,nel 2010 inizia i corsi diArchitettura al Politecnicodi Milano.

Ritieni che tuo padre sia da considerare un “Maestro” del design?Adesso che ho iniziato a studiare architettura potrò cominciare a capirese lo è!Qual è la qualità principale di tuo padre nella sua professione?La dedizione e la passione con cui affronta i progetti.Il tuo cognome è un vantaggio o uno svantaggio nella tua carrieraprofessionale?Per ora sembra non aver influito sulla mia carriera.Tuo padre ha appoggiato o ostacolato la tua scelta di seguire lastessa strada?Mi ha dato dei consigli per affrontare questo tipo di università.Qualche breve esempio di appoggio o ostacolo?Non devo aiutarmi con il Manuale dell’Architetto per le varie misurestandard perché posso chiederle a lui.Quali sono secondo te i tre master piece che tuo padre ha firmato nelcampo dell’industrial design?Sicuramente la sedia Wotu che mi è piaciuta molto, non saprei dirne altrima spero di vederne in futuro.Quali sono i concept più importanti che tuo padre ha comunicatoattraverso il suo lavoro?Non saprei… penso che voglia esser originale in ciò che fa.Condividi questi concept?Di sicuro vorrei anch’io poter esprimere al meglio il mio punto di vista.Quali sono i “tuoi” concetti progettuali applicati all’industrial design?Devo ancora scoprirli.Quali sono i tuoi progetti che ritieni più interessanti?Beh avendo appena iniziato l’università non ho ancora dei progetti “miei”ma sto progettando un teatro sperimentale per un laboratorio che èdavvero interessante!Pensi di poter essere più innovativo nel campo del design rispettoa tuo padre? Sotto quale aspetto?Se riuscissi ad essere innovativo quanto lui sarei già soddisfatto, ora chesto cominciando a “inoltrarmi” nel campo del design e dell’architetturapotrò approfondire la mia conoscenza.

Do you think your father is a “Master of design”?Now that I’m studying architecture maybe I’llunderstand if he really is!What is your father’s the chief qualities in hisprofession?The commitment and passion he puts in his designs.Is your surname an advantage or a drawback inyour professional career?For the time being it doesn’t seem to have affected mycareer.Did your father support o hinder your choice tofollow his example?He gave advice about how to cope with this kind ofuniversity.Any short example of support or opposition?I don’t have to use the Architect’s Manual to know thestandard sizes, I can ask him.In your opinion, what are the three master piecesof your father in the field of industrial design?Certainly the chair Wotu, that I really liked very much,I don’t know much about any other products, butI hope to see them in future.What are the most important concepts you fatherhas conveyed through his work?I don’t know… I think he wants to be different in hiswork.Do you share these concepts?I’d like to express my point of view at best, as hedoes.What are “your” planning concepts as industrialdesign is concerned?I haven’t found them out yet.What are your designs you consider as the mostinteresting ones?Well, I just started at the university and I haven’tcarried out any designs yet, but I’m planning anexperimental theatre for a workshop, which is veryinteresting!Do you think you could be more innovative in thefield of design than your father? From what pointof view?I would be satisfied if I could be as innovative as he is,now that I’m starting to “progress” in the field ofdesign and architecture I’ll broaden my knowledge.

Federico Bonuccelli

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Paolo Favaretto laureatoin architettura a Venezia,Paolo Favaretto hafondato il proprio studiodi progettazione, oggiFavaretto&Partners, nel1973; come designer econsulente per l'industria,ha collaborato conprestigiose aziendeitaliane ed estereottenendo numerosi premie riconoscimenti.N 2007 è stata pubblicatauna monografia sul suolavoro intitolata: “PaoloFavaretto, industrialdesigner” edita daIl Poligrafo.

1. Marciana, Guialmi

2. Favo e Regina, Dieffebi

3. Origami System(design Paolo Favarettocon Nicola Zocca), Guialmi

Ti consideri un “Maestro” del design?No per niente.Quale ritieni sia la tua qualità principale nella tua professione?La serietà professionale e l’etica.Pensi che il tuo cognome sia un vantaggio o uno svantaggio nella tuacarriera professionale di tuo figlio?Un vantaggio iniziale che si può trasformare in svantaggio se non sirivelasse all’altezza.Hai appoggiato o ostacolato la scelta di tuo figlio di seguire la stessastrada?Né l’una né l’altra, l’ho lasciato libero.Qualche breve esempio di appoggio o ostacolo?Il consiglio di mantenere anche gli altri interessi professionali che lui già ha.Quali sono i tre pezzi da te disegnati che consideri dei master piecenel campo dell’industrial design?La Scrivania Powerbin, la Sedia Assisa per Trau, e la Sedia Venezia perSintesi.Quali sono i concept più importanti che comunichi attraverso il tuolavoro?La semplicità e la funzionalità.Pensi che tuo figlio condivida questi concept?Lo spero.Quali ti sembrano i concetti più importanti che tuo figlio vuoleapplicare all’industrial design?L’originalità formale.Quali sono i progetti di tuo figlio che ritieni più interessanti?Avendo appena cominciato, risponderò tra qualche anno.Pensi che tuo figlio possa essere più innovativo di te nel campo deldesign? Sotto quale aspetto?Lo spero per lui, purché non faccia solo cose al grido di “famolo strano”...Altro eventuale commento?La vedo dura, e non solo per mio figlio...

Do you consider yourself a “master” of design?Not at all.In your opinion, what is your chief quality in yourjob?Professional soundness and ethics.Do you think your surname is an advantage or adrawback in the professional career of your son?What is an initial advantage could change into adrawback, should he be found wanting.Did you support or hinder your son’s choice tofollow in your tracks?Neither, I gave him freedom.Some short examples of support or hindrance?I suggested that he keep also the other professionalinterests he already has.What are the three pieces you designed that youconsider as master pieces in the field of industrialdesign?The desk Powerbin, the chair Assisa for Trau, and thechair Venezia for Sintesi.What are the chief concepts you convey throughyour work?Simplicity and practicality.Do you think your son shares these concepts?I hope so.Which concepts seem to be the most importantones to your son to be applied to industrial design?Form originality.In your opinion, what are the most interestingprojects carried out by your son?He is just a beginner, I’ll answer to that one in a fewyears.Do you think your son could be more innovativethan you in the field of design? From what point ofview?I hope so for him, provided he doesn’t do “bizarre”things only”...Any more comment?It’s a hard time, and not just for my son...

Paolo Favaretto

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design interview

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1. Up Side Dow, Guialmi

2. Collezione direzionale,RA

Francesco Favarettonasce a Padova nel 1983e dopo il diploma di liceoartistico, nel 2006, silaurea al Corso di laureain disegno industrialedell’Università Iuav diVenezia. Impegnatoin una continua e curiosaricerca che spaziain diversi settorimerceologici, è sociofondatore di Mofodesign,azienda nel campodell’abbigliamento giovanee casual style.

Ritieni che tuo padre sia da considerare un “Maestro” del design?Sicuramente nelle sedie può essere considerato un “big”Qual è la qualità principale di tuo padre nella sua professione?L’essere pignolo.Il tuo cognome è un vantaggio o uno svantaggio nella tua carrieraprofessionale?Spero potrà essere un vantaggio, anche se sfortunatamente non èAgnelli… ma starà a meTuo padre ha appoggiato o ostacolato la tua scelta di seguire lastessa strada?Assolutamente ostacolato, in senso buono.Qualche breve esempio di appoggio o ostacolo?Lui proponeva la professione di cuoco...Quali sono secondo te i tre master piece che tuo padre ha firmato nelcampo dell’industrial design?La sedia Assisa, scrivania PowerBin, sedia Venezia (secondo mequest’ultima meritava il Compasso d’Oro).Quali sono i concept più importanti che tuo padre ha comunicatoattraverso il suo lavoro?Lui di solito dice “È meglio disegnare con la gomma che con la matita”.Condividi questi concept?In parte.Quali sono i “tuoi” concetti progettuali applicati all’industrial design?Non ne ho! me li devo ancora fare…consigli?Quali sono i tuoi progetti che ritieni più interessanti?Libreria “Up Side Down” per Guialmi e Lampada “Fanale” per Light4.Pensi di poter essere più innovativo nel campo del design rispetto atuo padre? Sotto quale aspetto?Non credo, ma farò il possibile per avvicinarmici.Altro eventuale commento?Spero che dopo aver letto le mie risposte non mi cacci dallo studio...

Do you think your father is a “Master of design”?No doubt he can be considered a “big” name as far aschairs are concerned.What is your father’s the chief qualities in hisprofession?His being fastidious.Is your surname an advantage or a drawback inyour professional career?I hope this will be an advantage, althoughunfortunately it isn’t …but it will entirely depend on me.Did your father support o hinder your choice tofollow his example?Absolutely hindered, but in the right way.Any short example of support or opposition?He wanted me to be a cook...In your opinion, what are the three master piecesof your father in the field of industrial design?The chair Assisa, the desk PowerBin, the chair Venezia(I think the last one deserved the Compasso d’Oro).What are the most important concepts you fatherhas conveyed through his work?Usually he says “It’s better to draw with the eraserthan with the pencil”.Do you share these concepts?Partly.What are “your” planning concepts as industrialdesign is concerned?I haven’t got any! I still have to start …any advice?What are your designs you consider as the mostinteresting ones?Bookcase “Up Side Down” for Guialmi and Lamp“Fanale” for Light4.Do you think you could be more innovative in thefield of design than your father? From what pointof view?I don’t think so, but I’ll try to get as close a possible.Any more comment?I hope that he won’t throw me out after reading myanswers...

Francesco Favaretto

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a cura della redazione

design

research

www.osservatoriocoloreinterni.it

Osservatorio Colore InterniUn coinvolgente luogo di incontro nel cuore della BrianzaGiulio Bertagna e Aldo Bottoli danno vita a Osservatorio Colore Interni: un modello di gestione pubblico-privato per portare innovazione al mondo del progetto e dell’impresa e mettere a disposizione di tutto ilcomparto dell’arredo un innovativo luogo di incontro perché “Il colore è più concreto e coinvolgente diquanto normalmente si sia portati a pensare.”

Osservatorio Colore Interni ha lo scopo diinsediare sul territorio un importante centro perlo studio multidisciplinare degli aspetti percettivie del colore negli spazi abitati interni, pubblicie privati. L’idea nasce dall’esperienza ventennaledi due progettisti e ricercatori, Giulio Bertagnae Aldo Bottoli. Gli esiti della ricerca applicatacostituiranno un importante elemento diinnovazione e di crescita per il settoreindustriale, commerciale e progettuale legatoall’architettura d’interni. Ambiti produttiviche spaziano dall’industria tessile a quella deimateriali da costruzione e per le finiture d’interni,passando per l’arredamento e l’oggettistica,i rivestimenti ceramici, le resine, i laminati, ecc.Voluto dal Comune di Lissone e realizzato conun lavoro di oltre sette mesi da ProgettoLissone spa, “Osservatoro Colore Interni -Fondazione Colore Brianza” ha sede nell’exDeposito FS della Stazione di Lissone, dunque

comodissimo da raggiungere in treno, all’internodi una architettura di archeologia industrialerecuperata attraverso una ristrutturazionefinanziata con fondi pubblici e privati.Gli accoglienti ambienti, funzionali e stimolantidal punto di vista percettivo, sono a disposizionedi chi voglia confrontarsi e accrescere le propriecompetenze sul tema della ricerca cromatica.«Tutto ciò che appare e “prende forma”attraverso la vista è costituito da superficie colori, oggetti e fatti che non riguardanosoltanto gli occhi» sottolineano Giulio Bertagnae Aldo Bottoli «Quando lo sguardo si “appoggiasu una superficie” ne ricava sempre ancheinformazioni tattili, di durezza, consistenza,calore, creando i presupposti per generaremolteplici risposte psicologiche ecomportamentali. Il colore è più concreto ecoinvolgente di quanto normalmente si siaportati a pensare». �

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Il Coworkingalla Design WeekSpazi gratuiti ai nomadworker per tutta la duratadel Salone e un “barcamp”,il 17 aprile, per fare il puntosullo stato del coworking inItalia. L’incontro si è svoltopresso il Business ParkMAC 567 dove LagoArredamenti, partnerdell’evento, ha presentatoi suoi nuovi mobili daufficio. Tra i relatori anche:Massimo Carraro, ideatoredel network Cowo; MicheleVianello, direttore del ParcoScientifico TecnologicoVEGA di Venezia e sedeCowo; Nicola Zago,marketing managerLago spa.

dossierWORKPLACEus

Condiviso, informale e collaborativoL’ufficio ai tempi della crisi # 2

In questo clima turbolento, dove la concorrenzataglia fuori chi non riesce ad adeguarsi ai continuicambiamenti, alle fluttuazioni del mercato e allacontinua evoluzione tecnologica, dove il web 2.0accorcia incredibilmente le distanze e leinformazioni si diffondono in modo istantaneo intutto il pianeta, le società, per sopravvivere,

devono riformulare strategie, cambiare le propriestrutture interne e ridefinire il concetto stessodi produttività, cercando di creare un ambientelavorativo che sia adatto e si adatti al contesto.L’azienda deve evolvere ed il coworking puòrappresentare un nuovo modo di concepire l’ufficiodel futuro.

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Dopo l’articolo dedicato all’Ufficio Temporaneo, tipologia di ambiente di lavoro perfetta per i periodi dicrisi economica, pubblicato nel numero 1/ 2010, proseguiamo il percorso di approfondimento su que-sto argomento con un articolo di Vittorio Gentile, già soprannominato “dottor coworking”, ha fatto delcoworking l'argomento portante della sua tesi di laurea, con indagini web-based che hanno coinvoltoper molti mesi numerosi nomad workers in tutto il mondo.

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di Vittorio Gentile

Vittorio Gentile, neolaureatopresso la facoltà di ScienzeManageriali dell’Universitàdegli Studi “G. d’Annunzio”di Pescara-Chieti

workplace

dossier coworking

Un posto migliore per lavorare?Coworking!Il coworking sembra rappresentare un nuovo modo di pensare al luogo di lavoro, il quale diventa apertoall’ambiente, e permette continue contaminazioni con l’esterno di importanza strategica sia per i cowor-kers sia per l’organizzazione che lo ospita la quale espone i propri membri a uno stimolo costante. Un luo-go dove svolgere la propria attività diventa un piacere e un’opportunità. Insomma, un posto migliore in cuilavorare.

Cowo Lambrate - Milanowww.cowo.itCowo fornisce, a frontedi un fee annuale, un “kitdi attivazione” per poteriniziare l’attività.Coworking Project byCowo®

Against an yearly fee,Cowo supplies an“activation kit” requiredto start up a business

Il primo coworking nasce ufficialmente negli StatiUniti nel 2005 dal bisogno di Brad Neuberg,programmatore freelance californiano efondatore del Hat Factory (primo ufficiocondiviso di cui si ha notizia), di lavorare in unacommunity senza però rinunciare all’indipendenzadell’essere freelance. Da allora, questa nuovarealtà lavorativa ha cominciato a diffondersirapidamente in tutto il mondo sia come spazicreati ad hoc da lavoratori nomadi, sia all’internodi organizzazioni già avviate come strumentoper rendere attivi spazi altrimenti improduttivi ecosì coprire parte di quelli che vengono chiamati,costi fissi. Nel 2008 sbarca anche in Italia: aRoma negli uffici della redazione di 7thFloor(free press corporate sui temi del design, dellacomunicazione e del business), a Bologna negli

spazi dell'associazione culturale LaPillola400 ea Milano con Cowo, nato nel 2009 nell’agenziadi comunicazione Monkey Business.Da quest’ultima è partito “Coworking Projectby Cowo®”, una rete di spazi di coworkingche oggi vede affiliati 38 uffici in tutta Italia.Coworking significa lavorare assieme ed èproprio quello che accade in questi spazicondivisi, dove affittando una postazione –scrivania + connessione a internet – ci si trova alavorare fianco a fianco con le professionalitàpiù diverse: grafici, esperti informatici,giornalisti, manager in viaggio d'affari, studenti eperfino imprenditori e start-ups che decidono diavviare e gestire la propria attività in un ambientedinamico, versatile ed economicamenteconveniente.

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Ciò che li distingue dai business center è lamaggiore informalità, l’apertura relazionale e lospirito di condivisione di chi li abita, i quali hannoper lo più dai 25 ai 35 anni e provenendo darealtà lavorative diverse – c’è chi lavorava incasa, chi in ufficio, chi in luoghi pubblici – sonoalla ricerca di un ambiente più stimolante eproduttivo dove poter far parte di una communitydi lavoratori “like-minded” in una strutturaflessibile.E gli effetti? Da un mio recente studio è emersonel 94% degli intervistati un miglioramentodella propria vita privata (nel 51% lieve,nel 43% di cospicua entità) dovuto a diversecause come il riuscire a separare la vitaprofessionale da quella privata, minor stress,la capacità di gestire in modo elastico eautonomo la propria attività e il far parte di unacommunity che non di rado sostiene i propricomponenti. Per quanto riguarda la vitaprofessionale, nella totalità delle rispostepervenute, si è verificato una evoluzione inpositivo della propria condizione (57%miglioramenti rilevanti e nel 43% più leggeri)grazie alla maggiore visibilità nel mercato, agliambienti molto stimolanti, grande flessibilitàdi utilizzo degli spazi in base alle proprieesigenze, all’economicità, alle opportunitàdi ricevere in tempo reale feedback da puntidi vista professionali più diversi e alle occasioni discambio e sviluppo di nuove idee che si possonorealizzare con questi: i casi di collaborazione inquesti uffici oscilla tra l’81 e l’88% dei casi.Ma non sono tutte rose e fiori: gli aspetti

lamentati dagli intervistati sono il troppo rumorela mancanza di privacy citata nel 10% dellerisposte, preceduta dalla possibilità di esseredistratti, nel 24% dei casi, da fattori quali: via vaidi gente, qualche coworker indisciplinato o più ingenerale dal brusio che può esserci in un openspace (non bisogna dimenticare che si trattaanche di un ritrovo sociale).Dai suggerimenti dati dai lavoratori nomadi chehanno risposto al sondaggio, possiamo tracciaregli elementi essenziali di un coworking spaceideale il quale deve essere composto da un’areaopen space in cui lavorare arredato con materialidi qualità, sale riunioni private, area relax dovepranzare e socializzare e infine, zone piùriservate dove poter accogliere clienti e faretelefonate senza disturbare o essere disturbati. �

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La Pillola 400,Cowo Bolognawww.lapillola.netSeguendo la propria indolevotata al riuso e all’arte,l’associazione ha arredatolo spazio con mobilio direcupero e lo ha arricchitocon installazioni artistiche

Devoted to reutilizationand art as part of itsnature, the associaitonfurnished the room withalmost entirely recycledfurniture and enriched itwith artistic installations

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a cura della redazione

foto di SebastianoPellion di Persano,Helene Cany

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dossier coworking

ToolboxOffice-lab e coworking, progetto Caterina Tiazzoldi

Una nuova “scatola” a Torino ha trasformato un centro uffici di 4500mq, frutto di una precedente ristruttu-razione degli anni ‘70 di un edificio industriale vicino alla ferrovia, in un nuovo spazio per il lavoro. L’ideaalla base dell’intervento è rispondere alla mutata realtà professionale della città – sempre meno legata allavoro tradizionale, organizzato in azienda e chiuso in uffici veri e propri – e caratterizzata invece dalla pre-senza di liberi professionisti, spesso forzatamente indipendenti.

«In una città complessa dove le dimensionitemporali di coloro che la abitano sonodifferenti, in cui coesistono dimensioni localie globali, fisiche e virtuali, è necessariosviluppare nuovi organismi urbani in gradodi rispondere alla crescente complessità delsistema»: così Caterina Tiazzoldi sintetizzai concetti base di Toolbox.Il fulcro dell’idea progettuale di questo“incubatore professionale” era capire comeil progetto funzionale e architettonico potevaunire pluralità e coerenza d’insieme.Toolbox è stato infatti sviluppato modulandolivelli di socialità e privacy, gradienti di relax elavoro, range di formalità e informalità,conciliando la pluralità di utenti e richiestealla coerenza del concept architettonico.I valori della molteplicità e della varietà sonole componenti più importanti del concept.

Caratteristiche architettonicheLe pareti della zona di ingresso-reception sonostate realizzate con cubetti dalle dimensionivariabili per trasmettere come primo messaggioun insieme coerente ottenuto dalla sommadi elementi tra loro diversi.L’intervento ha voluto mantenere quanto piùintatta e visibile era possibile la struttura incalcestruzzo armato originale.La campata principale dell’edificio industriale èstata suddivisa longitudinalmente conl’inserimento di una serie di “volumi filtro” usaticome vani tecnici per contenere impianti e

armadiature.Sul lato rivolto verso le finestre è stato ricavatolo spazio per 44 postazioni in co-working,mentre sul lato opposto, privo di aperture, èstato creato un corridoio sul quale si affaccianoi volumi e le scatole contenenti i servizicomuni: sale riunioni, area stampanti, bagni,cassette delle lettere, patio, cucina. In un’altramanica sono la zona lounge, bar e relax.Elementi volumetricamente identici, le scatoleche si affacciano sul corridoio diventanoriconoscibili attraverso la declinazione deimateriali usati (impiegando diverse tipologiedi sughero, smalti, ecc.); intervento ha anchepermesso di migliorare le performancetermiche e acustiche.

Illuminazione«Ciò che maggiormente colpisce di un edificioindustriale è il modo in cui la luce sidistribuisce nello spazio, rarefatta, quasinebulizzata dalle grandi aperture» continuaTiazzoldi «L’obiettivo era di conservare questasensazione di “sospensione” costruendo il ritmodei volumi sulla base della distribuzione dellefinestre».La luce naturale arriva diretta negli spazi delcoworking, mentre penetra dall’alto nel corridoie da qui ricade sulle sale riunioni, evidenziandoil distacco fra le “scatole” e la travaturaindustriale.La successione dei volumi, l’allineamento dei filisuperiori e la varietà di materiali trasforma il

Credits

Progetto:Caterina TiazzoldiTeam:A. Balzano, H. Cany,C. Caramassi, L. Croce,M. Fassino, M. Pianosi

Principali Fornitori:BTicinoDella Rovere (scrivanie)Ikea (arredi e divani)Luxy (sedie)

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corridoio in una sorta di paesaggio urbano,di promenade, lungo il quale si affacciano lescatole come fossero edifici. La luce artificiale èrealizzata completamente con lampade a bassoconsumo.

AutomazionePer la gestione dello spazio e dei servizi è statoutilizzato un sistema domotico in perennetrasformazione gestibile da un unico PCche permette di cambiare l’accessibilità el’utilizzo degli spazi senza dover fare nessunintervento sullo spazio costruito. Il sistemaautomatizzato è basato su un doppiocircuito.Il primo è un sistema in rete che controllagli accessi degli utenti alle varie funzioni (zonaco-working, stampe, uso delle sale riunioni,telefoni, internet). Il secondo controlla unsistema di periferiche e gestisce gli impianti(sicurezza, temperatura, antincendio).Gli utenti possono accedere al sistemacentralizzato grazie dalla loro postazione PC.Un badge RFID personalizzato su cui sonocaricate le varie funzioni “acquistate” gestiscele attività all’interno del complesso (accendee spegne le luci, gestisce le stampe di ogniutente e l’accesso al parcheggio, ecc.) inoltreconsente o nega l’accesso alle varie attività edetermina la durata di utilizzo. Il sistemaautomatizzato agisce quindi sopratutto su trearee: sicurezza, risparmio energetico,comunicazione. �

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dossierWORKPLACE us

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Coworkingat the Design WeekFree spaces for the nomadworkers during the wholeexhibition and a “barcamp”on April 17th, to take stockof the coworking in Italy.The meeting took placeat the Business ParkMAC 567, where LagoArredamenti, partner of theevent, presented its newoffice furniture

A better place to work?Coworking!

Officially the first coworking space was opened in the

United States in 2005, when Brad Neuberg, a Californian

freelance programmer and promoter of the Hat Factory felt

the need of working in a community, yet not giving up the

independence of a freelance. From then on, this new way

of working has started to spread all over the world.

In 2008 it reached Italy, too: in Rome, the editorialoffice of 7thFloor (free press corporate on thethemes of design, communication and business), inBologna, inside the cultural association LaPillola400and in Milan with Cowo, at the communicationagency Monkey Business, which has now 38members all over Italy.What is that characterize them? A greater informality,relational opening and the spirit of sharing comparedwith the ordinary business centres. The users arepeople aged 25 to 35 coming from different workingexperiences – some worked at home, some in theoffice and some in public premises – all in search of amore stimulating and productive environment, wherethey can be part of a community of like-mindedworkers in a flexible structure.A recent study of mine shows that 94% ofinterviewees had improved their private life dueto various reasons, like being able to separate theprofessional life from the private one, less stress, thecapability of managing one’s job in an elastic andindependent way and being part of a community thatoften supports its members. As far as the professionallife is concerned, everyone says that their situationhas developed positively (57% recorded significantimprovements and 43% lighter improvements).But it’s not all roses. Actually, it seems that one of theinterviewee’s complaints concerns the possible lack ofprivacy. We may infer from their suggestions that theideal coworking space should be formed by an openspace furnished with first-rate materials, enclosedmeeting rooms, break areas to have lunch and minglewith the other co-workers and, finally, more privateareas to receive their clients and make telephone callswithout disturbing or being disturbed. �

Toolbox Office Lab e coworking,design by Caterina Tiazzoldi

A new “box” in Turin has changed into an office centre,

4500 sqm in an industrial building, in a new working space.

The concept underlying the design is to meet the changes

professional reality of the city- less and less tied to the

traditional procedure, organized inside the company and

enclosed in actual offices – instead, it is marked by the

presence of professional people, often forced to be

independent.

The heart of the planning concept of this “professionalincubator” was to understand how the functionalarchitectural design could combine plurality andconsistency of the whole. Actually, Toolbox wasdeveloped by modulating levels of sociality andprivacy, gradients of relaxation and work, a range offormal and informal features, reconciling the pluralityof users and requests to the consistence of thearchitectural concept. The multiplicity and varietyqualities are the major components of the concept.The walls in the reception-entrance area were carriedout with small cubes in varying sizes to convey asfirst message a consistent whole obtained from thesum of different components. The design wanted tokeep the original reinforced concrete structure asintact and visible as possible. The central span ofthe industrial building was subdivided through anumber of “filter volumes” used as technical room toaccommodate systems and cupboards. On the sideturned to the windows, a space for the 44 co-working stations was obtained, while on theopposite side there is a passageways, where thevolumes and boxes for the common facilities openonto: meeting rooms, printing rooms, baths, mailboxes, patio, kitchen. In a sleeve perpendicular to thefirst one there are the lounge, bar and relax area. �

workplace dossier coworking

Shared, cooperative and informal. The offices in the time of the crisis #2In this turbulent climate, where competition eliminates those, who cannot conform to the continuous changes,the companies survive only if they redefine their strategies and the very concept of productivity, trying to crea-te a working environment, which is suitable and suiting the context. The company has to evolve and thecoworking solution may be a new way of understanding the office of the future.

Following the articleon the Temporary Office,the ideal working placein a time of economic crisis,published in the issue1/2110m, we pursue thistopic with an article writtenby Vittorio Gentile, alreadynicknamed “doctorcoworking”, as that thatwas the fundamentalsubject of his degree thesis,with web-based surveys,that have involved manynomad workers all over theworld many months

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a cura di Assufficio

L’economia moderna dipende sempre di piùdai lavoratori della conoscenza, che svolgonoun lavoro intellettuale, che creano, distribuisconoo applicano sapere. Lavoratori nuovi, cheintroducono un nuovo modo di lavorare.Luogo fisico di questa nuova modalità diproduzione immateriale, l’ufficio, lo spazio dicirca il 40% dei lavoratori, ma che, secondoalcuni, interessa addirittura il 50-60% della forzalavoro.Tre ricerche, presentate in occasione di“Ufficio Fabbrica Creativa. The Italian Way!”,fanno il punto sul tema ufficio: la ricerca ISPOper Cosmit ha intervistato 500 lavoratori sulleloro opinioni sullo spazio di lavoro; la ricercaDiomedea per Assufficio ha investigato su uncampione di aziende il rapporto tra investimentonello spazio di lavoro e produttività; la ricercaDEGW ha sintetizzato i trend della progettazionedegli uffici a livello internazionale e ha ipotizzatoalcuni fattori chiave attorno ai quali siprogetteranno gli uffici del futuro.

L’importanza del progettoNonostante la sua crescente importanza, sembrache lo spazio ufficio non abbia ancora la dignitàdi luogo produttivo che ha, invece, la fabbrica.Progettare una fabbrica per un’impresa èsempre il frutto di un processo lungo,meditato, attento agli aspetti produttivi,di logistica e di comunicazione con l’esterno.Si è consapevoli che un progetto sbagliato, nonfunzionale, comporterà costi e minore

competitività per l’impresa. Nel pensare eprogettare l’ufficio le aziende non hanno lastessa attenzione: sembra quasi che si prestipiù attenzione alle macchine che alle persone.L’ufficio è oggi il principale luogo di produzionema deve fare i conti con l’idea che ciò che si puòfare in ufficio si può fare ovunque. Così chirealizza i propri uffici spesso lo fa conleggerezza, non considerando veramentequale impatto certe scelte avranno perl’azienda.È quanto emerge dalla ricerca di DEGW perCosmit, che fa il punto sulle macrotendenzeemerse negli ultimi anni sulla progettazione deglispazi di lavoro e su cosa si sta prospettando peril prossimo futuro. «Se l’ufficio era il luogo dove lepersone si riunivano per lavorare insieme,classicamente dalle 9 alle 5, 5 giorni su 7, è ovvioche qualcosa deve cambiare – chiarisce FrancoGuidi, AD di DEGW Italia Srl –. Perché oggi silavora potenzialmente 24/24 e 7/7, quindi nonnello stesso tempo e non nello stesso luogo.La situazione attuale è molto confusa perché afianco di tendenze che portano in tutti i luoghi ein nessun luogo, emergono prepotenti i bisognidi mettere a confronto, anche fisicamente,le persone e gli input creativi. Le aziende sonospinte a cavalcare il cambiamento per tagliarei costi: la condivisione della scrivania, l’hotellinge l’ufficio non territoriale sono termini sempre piùdiffusi che indicano una tendenza; meno spaziodedicato al lavoro individuale. Eppure questoapproccio è rischioso e oggi le aziende che lo

È stato scelto un format originale e dinamico, conviviale e colto allo stesso tempo, per l’incontro organiz-zato presso il centro congressi di Fiera Milano dove sono stati presentati i risultati delle nuove ricerchesvolte sul tema dell’ufficio. Brillanti anche i relatori: Franco Guidi, Amministratore Delegato DEGW Italia;Enrico Cietta, economista partner Diomedea; Giuseppe Varchetta, psicosocioanalista; Paolo Del Debbio,editorialista; Renato Mannheimer, presidente Ispo, coordinati da Antonello Piroso, direttore di LA7 News; ilcomico Enrico Bertolino ha concluso commentando con ironia le sue esperienze da ex-impiegato.

Progetto ufficio e strategia aziendaleUn grande desco per condividere nuove ricerche sull’ufficio

workplace

research

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hanno applicato cominciano a rendersene conto.Per cogliere risparmi veloci si rischia didestrutturare troppo velocemente il processo dilavoro tradizionale, prima che sia completamenteemerso un modello differente».Gli stessi lavoratori peraltro sembrano avere leidee molto chiare: la ricerca ISPO per Cosmitevidenzia come lavorare in uno spazioadeguato ai propri gusti non è soloimportante, ma una vera e propria esigenza.«Lo spazio fisico – commenta RenatoMannheimer, presidente di ISPO – è, secondoi lavoratori, in grado di esercitare un forteimpatto sia sulla dimensione produttiva(il 70% degli intervistati è ‘molto d’accordo’e il 20% ‘abbastanza d’accordo’), sia sulladimensione sociale della vita lavorativa (75%+ 18%). Non solo: l’87% degli intervistati ritieneche uno spazio adeguato alle esigenze deilavoratori ne favorisca le relazioni sociali”.L’importanza dello spazio di lavoro per ilavoratori, quindi, non è da mettere in dubbio:del resto l’ambiente come somma di spazioconfortevole e relazioni positive con i colleghi èsempre più spesso argomento di studio ediscussione degli esperti di organizzazione.Layout, ambiente, comfort sono parole chein modo crescente occupano gli indici dei libridegli esperti di organizzazione o sono argomentodi discussione nello studio delle aziende di successo.

Lo spazio migliora la produttività e il benessere dellavoratore, ma le imprese non lo sanno: tre ricerchenell’ambito del progetto Ufficio Fabbrica Creativa fannoil punto sullo spazio ufficio del futuro.

L’attenzione e la cura per l’ufficio non vanno trattaticome questioni di pura estetica, ma vanno fatti rientrarenel campo della strategia aziendale: da un lato, perchémigliorano le relazioni tra i dipendenti e il management,dall’altro lato, perché rappresentano un buon bigliettoda visita.

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Quattro aree di studioIn modo schematico possiamo identificarequattro aree di studio nella relazione tra spazio elavoro: la relazione tra spazio e lavoro individuale,la relazione tra spazio e lavoro del gruppo,la relazione con la comunicazione versoi dipendenti e la relazione con lacomunicazione verso il mercato. Sono ormaidiverse le ricerche nate per lo più nell’ambitodi una disciplina, il facility management, cheindividuano relazioni positive tra spazio eperformance aziendale. Tuttavia questi studisi focalizzano solo su alcuni specifici aspetti delcomfort (qualità dell'aria, temperatura ambientale,rumore, qualità della luce, ergonomia dellepostazioni) e li analizzano in relazione a specifichesituazioni aziendali. In questo filone di ricerca,l'obiettivo della prima parte dello studioDiomedea per Assufficio è quindi quello dicolmare un vuoto: verificare se esista unarelazione statistica, generalizzabile, tra chiinveste nello spazio e le performanceeconomiche dell’azienda.

Cento aziende eccellenti«Abbiamo considerato un campione di 100aziende italiane che hanno fatto investimenti nellospazio di lavoro – spiega Enrico Cietta,economista partner Diomedea –. Ne è emersoche queste aziende hanno performancenettamente migliori rispetto all’universo delleimprese. Nel quinquennio 2004-2008 ilcampione ha avuto una crescita del valoreaggiunto superiore di circa tre volte alla mediaIstat e una crescita dell’Ebitda superiore di circadue volte rispetto all’universo delle imprese.La novità che emerge da questa ricerca risiedenel fatto che il rapporto tra spazio e performancenon agisce solo sul fronte del benessere, maanche sul miglioramento del processoproduttivo».L’attenzione per come è progettato l’ufficio,quindi, non è solo una questione estetica, ma unaspetto da inserire nella strategia aziendale.Nel progettare gli uffici la ricerca del benesseredel lavoratore e la ricerca di efficienza produttivadovrebbero andare di pari passo eppure,nonostante arrivino da più ricerche risultati checonfermano la centralità dello spazio ufficio, laprogettazione e l’allestimento degli spazi sonospesso scelte “casuali”.

La centralità dello spazio nel rapporto conl’azienda è confermata dagli stessi lavoratori.I costi economici sostenuti nellaprogettazione e nell’allestimento sonoconsiderati come un investimento e non comeuno spreco di denaro per l’81% dei lavoratoriintervistati nella ricerca ISPO per Cosmit.«L’attenzione e la cura per l’ufficio – aggiungeRenato Mannheimer – non vanno trattati comequestioni di pura estetica, ma vanno fattirientrare nel campo della strategia aziendale:da un lato, perché migliorano le relazioni tra idipendenti e il management, dall’altro lato,perché rappresentano un buon biglietto da visitaper i clienti. Gli impiegati intervistati, infatti,interpretano la cura per lo spazio di lavoroinnanzitutto come una forma di rispetto nei loroconfronti (63% ‘molto d’accordo’ e 28%‘abbastanza d’accordo’). Dunque lavorarein un ambiente idoneo può rafforzare il sensodi appartenenza dei dipendenti e migliorareil clima aziendale. Inoltre, l’85% degli intervistaticondivide l’idea che “uno spazio di lavoro curatosia il mezzo più importante per fare bella figuracon i clienti».Quello che emerge quindi da queste ricercheè che sia per l’azienda sia per il lavoratore lospazio di lavoro è ancora molto importantenonostante la tecnologia sia oggi sempredi più disponibile anche al di fuori dai luoghidi lavoro. Tendenze che convergono verso lavalorizzazione dello spazio ufficio persistonoinsieme a tendenze che hanno senso opposto eche portano a relativizzare lo spazio fisico di lavoro.

Quale ruolo ha oggi l’ufficioper il lavoratore?Lo spiega in modo efficace Franco Guidi:«Occorre rendersi conto che la tecnologia oggiconsente di lavorare ovunque. Per la prima voltanella storia aziendale le tecnologie vengonoimportate dalla vita privata: Skype, Facebook,Twitter sono tecnologie nate nel mondoconsumer e assorbite nel mondo del business.È la tecnologia non disponibile a casa quellache in futuro porterà ad andare in ufficio:telefono, computer, sedia e scrivania nonbastano, ci vuole la video conferenza, la bandapiù veloce, i server più grandi, gli spazi più adatti.Sarà soprattutto la disponibilità di spazi diconfronto, i luoghi come le caffetterie, i laboratorie le sale riunioni, a rendere l’ufficio indispensabile.Le postazioni di lavoro continueranno ad avereun ruolo, ma non saranno più l’elementodeterminante. Gli uffici si dovrannoconcentrare su luoghi specifici per funzioninon ricreabili altrove. Possiamo immaginarespazi sempre più ampi dedicati alla creazionee al rinforzo della cultura di impresa, dei valoridella marca. Lo scambio di idee anche informale,la confidenza, il suggerimento per un piccolo

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Office project and corporate strategy.A large table to share new studies on theoffice

The modern economy depends increasingly on know-ledge workers – that is, those who create, distribute orapply knowledge. New workers, who introduce a newway of working. The physical locus of this new mode ofimmaterial production is the office, the space whereapproximately 40% of the work force spends its time,even 50-60% according to some sources.Three stu-dies, presented today on the occasion of “Ufficio Fab-brica Creativa. The Italian Way!”, focus on the theme ofthe office: the ISPO study for Cosmit interviewed 500workers about their opinions on work space; the Dio-medea study for Assufficio investigated the relationshipbetween investment in work space and productivity ina sample group of companies; the DEGW study analy-zed the trends in office space design at the internatio-nal level and offers several key factors that will influenceoffice design of the future. Despite its growing impor-tance, it seems that the office has not yet acquired the‘dignity’ of a place of production such as is ascribed tothe factory. Designing a factory is invariably the resultof a lengthy process, carefully planned and attentive toall aspects of production, logistics and communication.It is understood that a flawed, non-functional designwill entail greater costs and lower competitiveness.Yet when designing office space, companies do notdedicate that same degree of care: it’s almost as thou-gh they pay more attention to machines than to peo-ple. Today, the office is the main site of economic pro-duction, but it must come to terms with the idea thatwhat can be done in an office can be done anywhere.Thus, when a company builds its own office, it oftendoes so casually, without really considering the impactthat certain decisions will have on the company. This iswhat came out of the DEGW study conducted for Co-smit, which identifies the macrotrends that have emer-ged in recent years in office space design and whatthis portends for the proximate future. «While the officewas the place where people gathered to work to-gether, traditionally from 9 to 5, five days per week,clearly something has to change», observes FrancoGuidi, CEO of DEGW Italia Srl. «Because today there is

problema non si ottengono stando a casa.L’ufficio per esistere dovrà fare la differenza,quella che esiste tra la formazione a distanza el’apprendistato, la videoconferenza e il laboratorioartigiano, tra l’open space e la fabbrica creativa».

L’ufficio è un luogo simbolico,prima che fisicoEmerge quindi come centrale l’idea che l’ufficionon sia soltanto un luogo in cui ci si trovaper produrre. È uno spazio nel quale sitrasferiscono valori, significati, visioni.Un lavoro non offre solo una possibilità direddito, ma garantisce la propria realizzazionee l’affermazione delle proprie capacità.Se un lavoro non arricchisce culturalmenteed emotivamente, è difficile essere innovatori.Il rapporto con lo spazio è quindi complesso:non è solo uno spazio in cui trovare tecnologia eservizi non disponibili altrove, è un luogosimbolico prima che fisico, è il luogo nel qualel’azienda si identifica e il lavoratore identifica ivalori aziendali.Sembra però che uno spazio così inteso possafar parte di strategie aziendali solo di impresecon grandi dimensioni e che hanno uffici dislocatiin più città e più nazioni.«In verità – spiega Enrico Cietta di Diomedea –la nostra ricerca ha messo in luce che non sonosolo le imprese grandi ad investire nello spazioufficio. Il 61% delle imprese del campione ha unfatturato inferiore ai 50 milioni di euro e più di unterzo al di sotto dei 10 milioni di euro. Non solo.Le imprese più piccole sembranoavvantaggiarsi di più dell’investimento nellospazio: il “campione ridotto” in cui si escludonole aziende più grandi ha una crescita di Ebitdadi circa 5 volte superiore all’universo mentreper il campione completo il differenziale conl'universo è di solo 1,8. La stessa diversità dipasso la si ottiene guardando al valore aggiunto.Per il campione ridotto il differenziale di crescitarispetto all'universo è di 2,4 mentre per ilcampione completo è di solo l'1,5. Il nostrocampione inoltre smentisce l’idea che certiinvestimenti siano fatti da imprese della neweconomy: a qualunque settore, a qualunquedimensione di impresa, a qualunque etàaziendale si guardi, l'esistenza della relazione traspazio e performance è confermata. Si modifical'intensità di tale rapporto, ma in ciascuno deicasi essa è confermata».Le tre ricerche quindi convergono su un punto:l’ufficio, pur cambiando ruolo, rimarràcentrale per le strategie aziendali ed ècentrale per il lavoratore. Ci si può invecechiedere se esista un modo italiano per intenderel’ufficio, se la progettazione e l’arredamentomade-in-Italy possano esprimere anche nelmondo ufficio una propria visione. �

the potential to work 24 hours a day, 7 days a week,therefore it cannot be at the same time in the sameplace. The current situation is very confused becausealongside trends that lead everywhere and nowhere,there is also emerging a strong need to put people andtheir creative input together in the same physical place.Companies are compelled to bypass change in orderto cut costs: desk sharing, hotelling and non-territorialoffice are terms being used increasingly, and they indi-cate a trend toward less space for the single workerand his/her job. However, this approach is risky, andthe companies that have been using it are starting to fi-gure this out. To make quick savings, the risk de-stroying the process of traditional work too quickly,before a different model has emerged completely».Theworkers themselves seem to have very clear ideas inthis regard: the ISPO study for Cosmit shows howworking in a space suited to one’s own tastes is notonly important, but an authentic need. «According toworkers», explains Renato Mannheimer, President ofISPO, “physical space can exercise a powerful impacton both productivity (70% of those interviewed ‘stron-gly agreed’ and 20% ‘somewhat agreed’) and on thesocial dimension of the work experience (75% + 18%,respectively). Furthermore, 87% of the interviewees feelthat a space adapted to workers’ needs actually en-courages social relationships». The importance of thework space for workers is therefore not to be doubted.Furthermore, the environment as the sum of comforta-ble space and positive relations with colleagues is in-creasingly often the subject of studies and discussionamong organization experts. Layout, atmosphere andcomfort are words that occupy ever more space in theindices of books on the subjects, and they are the keywords in any examination of successful companies.Schematically speaking, we can identify four areas ofstudy in the relation between space and work: the rela-tion between space and individual work, the relationbetween space and group work, communication withemployees and communication with the market. Nu-merous studies have already been conducted from theperspective of the discipline known as ‘facility manage-ment’ which identify positive relationships betweenspace and company performance. However, these stu-dies focus on only a few specific aspects of comfort

workplace research

L’ufficio non è solo unluogo in cui ci si trovaper produrre. È uno spazionel quale si trasferisconovalori, significati, visioni.

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Over 11 meters tall,composed of about 90,000books: it is themonumental constructionby Slovakian artist MatejKrén at MAMbo – Museod'Arte Moderna diBologna until July 25th.“The central issue is thesymbolic relevance of theconcept of book, as anobject or a vehicle ofknowledge here debasedto the role of sculptingmatter, amassed andcondensed, and henceinaccessible”. The narrowinside space, multipliedand complicated bymirrors, evoke a sensationof sublime terror

dossierCONTRACTus

Luoghi del sapereBiblioteche, archivi, sale di letturaÈ evidente in tutto il mondo un drastico cambionon solo dell’immagine, ma della filosofia ispiratri-ce di questi “luoghi di lavoro” molto particolari. Sicancella dall’immaginario collettivo la visione diluoghi cupi e tetri, templi della cultura destinatiesclusivamente a studiosi che solitari si ingobbi-vano su tavoli e tomi polverosi.Le biblioteche sono oggi luoghi di socializzazionevivaci, caldi, aperti, accessibili e multifunzionali;dialogano con la città e con il paesaggio circo-stante. Progettati ex-novo propongono un lin-guaggio architettonico basato sulla leggerezza ela trasparenza, quando invece occupano edificipreesistenti –spesso con altre destinazioni d’uso-ne reinterpetano le caratteristiche originali, congrande rispetto dell’identità del luogo, integrandocon sensibilità gli impianti e gli elementi architet-tonici indispensabili per la funzionalità, sia da par-te degli utenti che dei bibliotecari per una più fa-cile gestione e più efficiente controllo.

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Places of knowledgeLibraries, archives, reading roomsA dramatic change, not only in the image but inthe philosophy inspiring these special “workingplaces” is noticeable all over the world. Thus, thevision of culture places meant for lonely acade-mics only is wiped out of the public imagination.Nowadays libraries are lively, accessible and mul-ti-purpose places of socialization; they connectwith the city and the surrounding landscape. Desi-gned from scratch, they propose an approach ba-sed of lightness and transparency, instead, whenthey take up pre-existing buildings, they complywith the original characteristics, with a great re-spect for the identity of the place, fitting in the ar-chitectural components and plants required forpracticality with sensibility. �

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Santiago de Compostela è un vero e propriocrocevia di culture, un luogo religioso dalla fortecarica simbolica, e dal centro storicopatrimonio dell’Umanità Unesco.Qualunque progetto di museo, o di biblioteca,o di auditorium non sarebbe risultatoabbastanza incisivo sulla complessità urbana estorica di Santiago, quindi l’architetto americanoEisenmann ha immaginato un’autentica cittàdove gli edifici, collegati fra loro da strade,piazze, spazi aperti e prospettive, ospiterannoogni attività e servizio destinati allaconservazione del patrimonio, della memoria,dello studio delle arti grafiche, visive, letterarie,teatrali e musicali della Galizia e, in sensoesteso, dell’Europa e dell’America Latina.Al pari di ogni città utopica immaginata daPlatone, Tommaso Moro o Campanella, laCidade da Cultura de Galicia si situa come farodi sapere ed arte sulla sommità della collinaGaias e vedrà sorgere dalla fine del 2010 laBiblioteca della Galizia: oltre 14000 mq su seilivelli per riunire tutto il patrimonio storicoletterario della regione: l’Archivio storico piùimportante della zona, il Centro d’Arte el’Auditorium da 1300 persone, centro nevralgicodella nuova città, situato all’internodell’imponente Centro della Musica e delleArti sceniche. La formulazione di questoorganismo urbano ha portato l’architetto aprevedere fra gli edifici, trattati con coerenza

formale e leggibilità d’insieme, promenadesed emergenze urbane che caratterizzano ognicittà: saranno qui costruite le torri Hejduk,progetto mai realizzato da John Hejduk e cheEisenman ha voluto inserire in questo contestocome affettuoso omaggio al suo amico e collegascomparso del gruppo neorazionalista New YorkFive.

A new city for culture.Cidade da Cultura de Galicia,design Peter Eisenmann

In Santiago de Compostela, Peter Eisenmann binds his

name to a wide, urban, cultural project, an actual “City

of culture”. A source of pride for the supporters of the

spreading of the Galician culture all over the world.

Eisenmann has envisioned a real city, wherethe buildings, connected through streets,squares, open spaces and prospects, willaccommodate all activities and services meantfor preserving the heritage, memory and studyof graphic, visual literary, theatrical and musicalarts of Galicia and, in a broad sense, of Europeand Latin America. Like all utopian cities, it isregarded as a beacon of knowledge and arton the top of the Gaias hill and over 14000sqm will stand on six levels to gather the wholehistorical and literary heritage of the region andthe 1300-seat concert hall. �

Una nuova città per la culturaCidade da Cultura de Galicia, progetto Peter Eisenmann

contract dossier luoghi del sapere

di Aurelia Debellis

foto di ManuelGonzález Vicente(Courtesy Cidade da Cultura

de Galicia)

A Santiago de Compostela Peter Eisenmann lega il suo nome ad un progetto culturale di respiro urbano,una vera e propria “Città della Cultura” come chiarisce il titolo stesso del lavoro. Un vanto per i sostenitoridella diffusione della cultura galiziana in tutto il mondo.

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«È uno spazio forte, silenzioso, ascetico etotalmente inaspettato nella nostra cultura distandardizzazione e gretta praticità. – notaMichele De Lucchi – È anche disorientanteperché le dimensioni sono difficilmentecomprensibili a causa dell’inganno visivoprodotto dalle porticine delle celle, chegiocano con le reali proporzioni dello spazio:è un gioco delicato e raffinatissimo che nondovrà mai essere cancellato. La bibliotecaè la funzione più adatta per spazi di questaconformazione, dove è necessario ottenere unorientamento visivo diretto».La soluzione adottata prevede di nonintervenire sulle strutture murarie e di risolverei problemi impiantistici con criteri di economia esemplicità. Il grande salone si trasforma inbiblioteca della Storia dell’Arte, prendendoispirazione dal Longhena, con le scaffalature

aperte in tutta l’estensione delle pareti con tavoliper la consultazione al centro. Un secondolivello è realizzato con una balconata allaquale si accede da scalette a rampa diretta.La struttura portante e le scaffalature sono inmetallo. L’effetto prospettico è cosìaccentuato dal raddoppio delle linee cheportano all’orizzonte senza modificare l’impattoscenografico della sala.Lo spazio centrale può così rimanere vuoto edessenziale, con i soli lunghi tavoli: altri tavolisono disponibili all’interno di alcune celle perincontri, riunioni, conferenze e attivitàmultimediali. L’illuminazione della bibliotecaè pensata con i criteri di “territorialità”.

La Manica Lunga (the long sleeve).Library Fondazione Cini,designMichele De Lucchi

In Venice, on the island of San Giorgio, the library of the

Fondazione Giorgio Cini was opened a few months ago: no

doubt the most evident feature is the perspective and the

exciting effect of the long hall. In a space of 1164 sqm, over

100.000 pieces and other 50.000 in the next few years.

«It’s a strong, quiet, ascetic space, and totallyunexpected in our culture of standardization andmiserly practicality» Michele De Lucchi states.The adopted solution provides for not changingthe brickwork structure and solving plantengineering problems according to criteria ofinexpensiveness and simplicity. The large hallchanges into a library and a second level iscarried out with a balcony. So the perspectiveeffect is stressed by the doubled lines that leadto the horizon without changing the scenographicimpact of the room. So the central space mayremain empty and essential. �

La manica lungaBiblioteca Fondazione Cini, progetto Michele De Lucchi

CreditsProgetto:Michele De Lucchi(Arch. Michele DeLucchi Srl)Collaboratori:Angelo Micheli(capoprogetto),Giovanni BattistaMercurio,Laura Parolin,Lorenzo FattorelLocal architect:Alessandro Pedron(Studio PLT)Arredi:Modular, FerrettiIlluminazione:iGuzzini

a cura della redazione

foto di AlessandraChemollo

A Venezia, sull’isola di San Giorgio, è stata inaugurata da pochi mesi la biblioteca della Fondazione GiorgioCini; la caratteristica più evidente è sicuramente la prospettiva e l’emozionante effetto del lungo salone.Nei 1164 mq di spazio, oltre 100.000 pezzi e altri 50.000 nei prossimi anni.

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Il CeBB – Centrum Bavaria Bohemia – èsuddiviso in quattro aree tematiche, cui siaggiunge uno spazio virtuale internet.Lo scenografico atrio di ingresso a tripla altezzaè ospitato nella torre centrale, alta 14 metri,utilizzata nell’antica birreria per essiccarei germogli d’orzo. Originariamente caratterizzatada una copertura a due falde la torre è statasopraelevata e la parte superiore è trasformatain una terrazza panoramica.Al piano terra, si trova il “bb-forum”, unospazio polivalente di 150 mq dedicatoa esposizioni, concerti e rappresentazioni;al piano primo, nel sottotetto, è collocato lospazio “bb-dialog”, una sala dotata di cabinaper le traduzioni simultanee dove è possibilesvolgere seminari e workshop.Nell’ala est, al piano primo, si trova lo spazioinformazioni “bb-info” caratterizzato da unascaffalatura che occupa interamente trepareti della stanza in cui sono presenti più di1000 volantini e prospetti contenenti informazioniculturali e turistiche sulla zona.

La copertura del nuovo volume è in vetro.Le tegole piatte fabbricate da un produttorelocale di vetro speciale richiamano un elementotipico dei fienili dell’Alto Palatinato, spesso dotatidi manti di copertura trasparenti per un miglioreilluminazione degli spazi sottotetto, e lo innovanoattraverso un sistema di retroilluminazione infibre ottiche.

Cultural centre in a former alehouse.Centrum Bavaria Bohemia at Schönsee,design Brückner & Brückner

A building dating from the seventeenth century is now

the venue of a cultural centre, one of a kind: the Centrum

Bavaria Bohemia, meant to promote and relaunch

the cultural relations between Germany and the Czech

Republic. Originally a alehouse, it consists of three

heterogeneous stone blocks.

The CeBB – Centrum Bavaria Bohemia –is subdivided into four theme areas, plusa virtual Internet space. The striking entrancehall featuring a triple height is located in thecentral tower, 14 m high, with a panoramicterrace. On the ground floor, there is the“bb-forum”, a multipurpose room of 150 sqmused for exhibitions, concerts andperformances; on the first floor, in the loft, the“bb-dialog”, a room for seminars andworkshops. In the east wind, on the first floor,the “bb-info” area marked by a shelving thatcovers three walls. The roofing of the newvolume is in glass with backlighting in opticalfibres. �

Centro culturale nella ex birreriaCentrum Bavaria Bohemia a Schönsee, progetto Brückner&Brückner

contract dossier luoghi del sapere

di Donatella Bollani

(Responsabile Redazione

Architettura, Business Unit

Editoria di Settore,

Il Sole 24 Ore)

Un edificio risalente al XVII secolo ospita un centro culturale unico nel suo genere: il Centrum BavariaBohemia, pensato per stimolare e rilanciare le relazioni culturali tra Germania e Repubblica Ceca. Formatoda tre eterogenei volumi di pietra, era in origine una fabbrica di birra comune; secondo un’usanza, infatti,l’Alto Palatinato concedeva il diritto di produrre birra in una casa comune ai proprietari di tenute in cui sicoltivava orzo e luppolo.

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Il corpo edilizio della nuova bibliotecacomposto di due volumi – la torre libraria e lasala lettura, per un totale di 2000 mq – sigiustappone a quello preesistente aprendosia esso mediante varchi che unisconoobliquamente le finestre, un tempo affacciateverso l’esterno, e aperture della torre librariaschermate con vetrate tagliafuoco.Una scala di basalto collega il primo pianodell’Università al primo livello della Bibliotecadove, nell’ampio foyer, si trovano la zonadi consultazione dei cataloghi informatici,il guardaroba, la sala lettura destinata aiprofessori e il bancone di prestito.Gli interni sono caratterizzati dal colore scurodel legno di tavoli e piattaforme, realizzatiin listelli di mogano massello, dal bianco dellafinitura a gesso delle pareti e dei soffittisfaccettati delle rampe, dal grigio chiaro delrivestimento di basalto dell’atrio con lepostazioni dei cataloghi informatizzati.La luce naturale, cangiante a seconda dell’orae della stagione, gioca un ruolo essenzialenella caratterizzazione dello spazioarchitettonico interno.

New room for old books.Library Pio 9th in Rome, design KingRoselli Architetti (Riccardo Roselli)

The extension of the new Library “Pio IX” plays a chief

and enhancing role for the Institute, as mainstay of the

Pontificia Università Lateranense, founded by Pope

Clemente 14th in 1773. The university owns a collection

of about 600 thousand books, some of them dating back

to the 16th century.

The body of the new library formed by booktower and reading room, for a total of 2000 sqm,is juxtaposed to the previous one and opens ontoit through passages that link the windowssideways, while they were once opened onto theoutside. A basalt staircase connects the first floorof the University with the first level of the Library inthe wide foyer. The interiors are marked by thedark colour of the wooden tables andplatforms, carried out in solid mahogany strips,and the white plaster finish of the walls andceilings. The daylight, changing to the time andseason, plays a basic role in the characterizationof the inside architectural space. �

Nuovo spazio per libri antichiBiblioteca Pio IX a Roma, progetto King Roselli Architetti (Riccardo Roselli)

di Donatella Bollani L’ampliamento della nuova Biblioteca “Pio IX” ha un ruolo centrale e di valorizzazione del ruolo dell’Istitutocome fulcro della Pontificia Università Lateranense, fondata nel 1773 da Papa Clemente XIV. L’universitàpossiede una collezione di circa 600mila volumi, alcuni dei quali risalenti al XVI secolo.

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A causa di un incendio che ne ha distrutto ilocali, The Why Factory e la Facoltà diArchitettura della Delft University si sonotrasferite nell’ex edificio principale dell’università.Per ospitare la nuova sede di The Why Factory èstato creato un cortile interno coperto; MVRDVha progettato la struttura lignea di tre piani in cuisi trovano sale di lettura, sale riunioni e aree perl’istituto di ricerca. Una scala/platea raggiungela cima, mettendo letteralmente gli studenti al disopra dei loro insegnanti. La struttura sidistingue per un vivido color arancione cheidentifica chiaramente The Why Factory comeun centro indipendente all’interno della facoltà diarchitettura della Delft University of Technology.Il designer Richard Hutten ha realizzato perquesto spazio arredi flessibili per permettere allospazio intorno alla tribuna di cambiarefunzione e trasformarsi di volta in volta in salaricerche, sala conferenze e spazio espositivo.

The Why Factory.

Delft University of Technology,design MVRDV with Richard Hutten

The new think tank The Why Factory at the Faculty

of Architecture at the Delft University of Technology

researches urban futures and is lead by Winy Maas.

It was awarded with the LAi prize 2009.

The orange Tribune is designed by MVRDV, the flexible

furniture by Richard Hutten.

After a fire destroyed their premises, The WhyFactory and the faculty of architecture of DelftUniversity moved into the former main buildingof the university. An interior courtyard wascreated and designated as the new residenceof The Why Factory. MVRDV designed the threefloor tall wooden structure, containing lecturehalls, meeting rooms and the premises of theresearch institute. An auditorium stair climbsto the top, literally putting the students on topof their teachers.The structure distinguishes itself by its brightorange colour which clearly identifies The WhyFactory as an independent research centrewithin the Faculty of Architecture, Delft Universityof Technology. Furniture designer RichardHutten designed flexible furniture to allow thespace around the tribune to switch functionbetween research hall, lecture hall and exhibitionspace. �

The Why FactoryDelft University of Technology, progetto MVRDV con Richard Hutten

contract dossier luoghi del sapere

a cura della redazione Il nuovo think tank The Why Factor, presso la facoltà di architettura della Delft University of Technology, èdiretto da Winy Maas ed è dedicato alle ricerche sull’urbanistica e sul futuro della città. Inaugurato alla finedello scorso anno, questo spazio ha meritato il prestigioso premio LAi 2009; la tribuna arancione è un pro-getto di MVRDV mentre gli arredi flessibili sono di Richard Hutten.

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Quasi ad evocare le pagine di un libro, gliedifici sono lunghi prismi di vetro ritmati soloda una struttura lapidea parallela che riprenderispettosamente le dimensioni e le partituredell’edilizia circostante, modulandovi diconseguenza i suoi pieni e vuoti.L’intervento consiste in tre edifici che sisvilupperanno in posizione simmetricarispetto ai Caselli Daziari e che si affaccerannosu due nuove zone verdi attrezzate: l’edificioFondazione, di 4170 mq, che ospiteràbiblioteche, archivi, sale di lettura oltre agli ufficidella fondazione stessa, e gli edifici Feltrinelli edel Comune, oltre 12000 mq fra esercizicommerciali, uffici e terziario.Attento alla storia del costruire milanese,caratterizzato dall’andamento lineare dellecascine quanto dalla monumentale simmetriadegli edifici di rappresentanza, ma leggero etrasparente abbastanza per non sovrastare iresti delle mura spagnole, facendosi attraversarevisivamente dal nuovo verde pubblico a corredodel progetto.Il volto rinnovato di Porta Volta prima ancorache a scala architettonica si esprime a scalaurbana, in quanto restituisce e rafforza lamonumentalità a questa porta cittadinarisalente al XV secolo, che i numerosi vuotiurbani lasciati dai bombardamenti dellaSeconda Guerra Mondiale avevano finito peroffuscare.

A flick-through architecture.Fondazione Feltrinelli,design Herzog & De Meuron

The venue of Fondazione Feltrinelli in Milan is going to

revolutionize the area round Porta Volta, yet keeping an eye

on the past. In the urban renovation that comes from the

convergence between Culture and Institutions, the new

centre will convey the high historical and cultural value it is

the bearer of through a likewise “cultured” design.

Almost evoking the pages of a book, thebuildings are long glass prisms stressed by astone structure only. The project concerns threebuildings looking onto two new, fitted greenareas: the Fondazione building, 4170 sqm, willaccommodate libraries, archives, reading rooms,the offices and buildings of Feltrinelli and the towncouncil, besides 12000 sqm meant for shopsand offices and the service industry. �

Un’architettura da sfogliareFondazione Feltrinelli, progetto Herzog & De Meuron

Rendering© Herzog de Meuron

di Aurelia Debellis La sede della Fondazione Feltrinelli a Milano rivoluzionerà la zona intorno a Porta Volta con un occhio at-tento al passato. Nel rinnovamento urbano che scaturisce dall’incontro fra Cultura e Istituzioni, la nuovasede della Fondazione veicolerà l’alto valore storico e culturale di cui è portatrice attraverso un intervento“colto” esso stesso.

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Il cliente voleva che il nuovo edificio rientrassenella categoria LEED platinum, il livello più altodel sistema di classificazione dell’efficienzaenergetica e anche a impatto zero.Di qui la scelta di puntare sull’orientamento,un’elevata massa termica e un buonisolamento per ridurre al minimo il fabbisognoenergetico. Il progetto sfrutta inoltre la lucenaturale; la facciata esposta a sud consentel’accumulo termico in inverno, ma grazie a unsistema di schermatura è ben riparata dal caldosole estivo. Allo scopo di mantenere ilfabbisogno energetico il più basso possibile,un sistema di spie luminose segnala quando èopportuno aprire le finestre, mentre in altriperiodi dell’anno l’edificio sfrutta la ventilazionea dislocamento con recupero di calore.Agli spazi aperti al pubblico si accedetramite la scala centrale il cui caldorivestimento crea un interessante contrastocon il cemento a vista, in particolare al pianterreno.Il legno utilizzato per gli interni è la querciarossa americana di Yale Tourney, per gliesterni il Douglas proveniente da altre foreste,tutte comunque certificate FSC. Anche l’acquaè una risorsa preziosa, e l’architetto non l’hacerto trascurata nel suo progetto. Persinol’ascensore idraulico è stato studiato in un’otticaecologica.

A blend of cathedral and barn.School of Forestry & EnvironmentalStudies, Yale, design HopkinsArchitects

“When we were summoned by the client at Yale University

we immediately thought of a masonry building with a

timber lining, so that they could use the timber from the

forests surrounding the university”. The architect describes

the project as the “modernist blend between the nave of

a cathedral and a Connecticut barn”: a charming structure

“warmed” inside by the red American oak on the walls

and the staircase leading to the upper floor.

The client wanted the new building to scorethe LEED platinum category, and also ‘carbonneutral’. Hence, the approach of orientation,a high thermal mass and a good insulationto minimize the demand for energy.Also, the project makes the most of naturallight. You enter the space open to the publicthrough the central staircase, the warm patinaof which creates an interesting contrast withthe exposed concrete. The timber used for theinteriors is the red American oak coming fromYale Tourney, for the outside the Douglasfir coming from other forests, all certified FSC.Water, too, is a precious resource and thatwas certainly not neglected by the architectin his project. �

Tra cattedrale e granaioYale University, progetto Hopkins Architects

contract dossier luoghi del sapere

a cura di AHEC(American Hardwood Export

Council)

www.americanhardwood.org

foto diMorley von Sternberg

“Quando siamo stati convocati dal cliente alla Yale University per il progetto della School of Forestry & Envi-ronmental Studies abbiamo pensato subito a un edificio in muratura con un rivestimento ligneo, realizzato conil legno delle foreste che circondano luniversità”. L’architetto descrive il progetto come “l’unione modernistafra la navata di una cattedrale e un granaio del Connecticut”: un’affascinante struttura “scaldata” internamentedalla quercia rossa americana di cui sono rivestite le pareti e la scala che conduce al piano superiore.

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La trasparenza consente l’irradiazione dellaluce naturale, la valorizzazione della strutturaarchitettonica del porticato antistante, nonché laperfetta integrazione fra l’edificio e losplendido contesto paesaggistico. “L’ideadominante – dichiara l’arch.Gonella – è stataquella di far percepire a chi frequenta labiblioteca lo svolgersi e l’alternarsi delle stagioni.Il paesaggio circostante è dunque parteintegrante del progetto architettonico dellanuova biblioteca”.Fornita di ludoteca, area computer e salettedi studio, la biblioteca potrà contenere oltre8000 volumi, organizzati nel sistema modularedi librerie Socrate di Caimi Brevetti cherisponde perfettamente alla filosofia generale delprogetto. Le sue linee pulite ed esili noninterrompono l'integrazione tra ambiente esternoe quello interno ma creano un ulteriore dialogo,questa volta tra lo spazio architettonico interno el'arredo stesso.

Transparency and integrationinto the landscape.Library at Sotto il Montedesign Antonio Gonella.

The library, inside the multipurpose centre at Sotto il Monte

Giovanni XIII, is a wide and bright structure rising up into

the sky: a light and sober space marked by the projection

of the surrounding area into the interiors, through the large

glass walls.

Transparency lets the natural light in, brings outthe architectural structure of the opposite portico,and allows the the perfect integration betweenthe building and the wonderful landscape context.“The predominant idea – architect Gonella states– was to let the regular library-goers feel thesuccession of the seasons. So the surroundinglandscape is an integral part of thearchitectural design of the new library...”.Supplied with toy library, computer area andreading rooms, the library will accommodateover 8000 books, organized in the modularshelving system Socrate by Caimi Brevetti,perfectly suiting the general philosophy of thedesign. Its neat and thin lines do not break theintegration between outside and inside, but createa further exchange, this time between the insidearchitectural space and the interior decoration. �

Trasparenza e integrazione con il paesaggioBiblioteca di Sotto il Monte, progetto Antonio Gonella

a cura della redazione La biblioteca, all’interno del centro polifunzionale di Sotto il Monte Giovanni XIII, ha una struttura ampia eluminosa, con un potente slancio verticale: uno spazio leggero e sobrio caratterizzato dalla proiezione del-l'ambiente esterno circostante nello spazio interno grazie alle grandi pareti vetrate.

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Il Centro comprende, oltre alla piscinaristrutturata e al college, anche un teatro conauditorium da 210 posti, trasformabile in spaziopolifunzionale con una capienza di 650 persone,i servizi annessi (backstage, camerini e quinte), ilaboratori, le aule studio e la sala da ballo,utilizzabili tutti anche come spazi polivalenti; lasala di registrazione, la caffetteria, gli uffici, learee per i servizi (bagni, depositi) e la bibliotecacomunale di quartiere. Il corpo centrale delteatro è a pianta rettangolare con una formamolto compatta; al di sopra del suo volumeparallelepipedo, spiccano sei grandi caminiche, oltre a segnalare la nuova presenza nelquartiere, consentono l’estrazione dell’ariagenerando così una ventilazione naturaleall’interno. Pensati come canne d’organo delgrande strumento teatro, questi coni metallicipossono anche essere scenari illuminati durantela notte. Il corpo triangolare della biblioteca,invece, è leggero e completamente permeabilecon facciate continue vetrate. Un controsoffittoinsonorizzante garantisce un buon comfortinterno del grande volume indiviso. Lucernariapribili a calotta sferica sono collocati incorrispondenza dei pilastri e consentono uneffetto scenografico di illuminazione zenitale e,grazie ad un sistema integrato di riscaldamentoa pavimento, la ventilazione naturale dello spaziointerno. Per le finiture di pavimenti e pareti èstato utilizzato quasi esclusivamente cementolucidato e intonaco. La scelta, infatti, di utilizzarelinee essenziali e pochi materiali ha permessouna trattazione omogenea di tutte le superfici,sia opache che trasparenti, donando eleganza erigore ai volumi.

Il progetto ha già ricevuto importanti Premi: RibaNational Awards, Bci Regenaration Award,Scottish Design Awards, Architecture Grand Prixand Best Public Building.

A bridge between culture and pastime.The Arts Bridge Centre in Glasgow,design Gareth Hoskins Architects

Named Bridge to manifest the connecting role of the

community with the educational, recreational and cultural

activities, which is the purpose of this complex, that

includes swimming-pool, theatre, associative space, library

and college. It fits into the inter-space between the two

existing buildings and is moulded on the narrow area

available by putting the plain rectangular-planned box

housing the theatre near a double-height triangular volume

meant for the library, cultural space and recording studio.

From the compact, central body of the theatre,six big chimneys stand out to indicate the newpresence in the quarter and allow the extractionof the air, thus producing a natural ventilationinside. Instead, the triangular body of thelibrary is light and fully permeable withuninterrupted glass fronts. A sound-proofingcontact ceiling provides for a good comfortinside the large undivided volume. Openingskylights allow a striking effect of zenith lighting.For the finishes of floors and walls, they optedalmost exclusively for a polished concreteand plaster. The design has already been givensome important prizes: Riba National Awards,Bci Regenaration Award, Scottish DesignAwards, Architecture Grand Prix and Best PublicBuilding. �

Un ponte tra cultura e ricreazioneThe Arts Bridge Centre a Glasgow, progetto Gareth Hoskins Architects

contract dossier luoghi del sapere

di Donatella Bollani

Denominato Bridge per esplicitare il ruolo di connettore della comunità con le attività educative, ricreativee culturali che si prefigge di avere, il complesso, che comprende piscina, teatro, spazi associativi, bibliote-ca e college, si innesta nell’interspazio compreso tra i due edifici esistenti e si plasma sulla stretta area adisposizione accostando la semplice scatola a pianta rettangolare che ospita il teatro, a un volume triango-lare a doppia altezza che contiene biblioteca, spazi culturali e sala di registrazione.

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1. DEPADOVA

AlternataDesign MoritzEngelbrecht/lemongraswww.depadova.itModuli rettangolari indiverse lunghezze eprofondità si alternano ascacchiera. La resistenzasi combina al minimospessore dei ripiani, conun profilo smussato deglispigoli a 45° che ne esaltala leggerezza. Il biancomonocolore della strutturasi movimenta con lapossibilità di inserirefondali in diversi colori

Rectangular modulesin several lengths anddepths alternate as ina chessboard. Resistanceis combined with theminimum thicknessof the shelves, with a 45°rounded off sectionof corners

2. AXO LIGHT

PoliaDesign Manuel Vivianwww.axolight.itLampada da paretecostituita da fogli dimetallo incurvati everniciati che ricordano lepagine di un libro dallequali fuoriesce un’intensaluce, fornita da lampadealogene lineari a bassoconsumo

Wall lamp formed by twosheets of metal, curvedand painted, calling tomind the pages of a bookand leaving out an intensebright glare, supplied bylow-consumption linearhalogen bulbs

3. Librerie Coopdesign Paolo Lucchetta(RetailDesign)«Proponiamo luoghi doveavvengono altre cose oltreche vendere libri: eventi,incontri, concerti, relax»spiega DomenicoPellicanò, presidentelibrerie Coop «la libreriaè per noi un luogo di vitasociale all’interno dellacittà. Luoghi dinamici,anche con vendita food,dove entrare liberamentee con una forte identitàdi design e alta qualitàdi servizio e ambientale».(Tra i fornitori Zenith ShopDesign del Gruppo CeflaArredamenti). Nella fotoSpazio Ambasciatori aBologna, al centroDomenico Pellicanò

Libraries inside shoppingmalls and downton, whereevents, meetings andconcerts are organized."We propose placeswhere, besides sellingbooks, other things happen- explain DomenicoPellicanò, chairman ofLibrerie Coop. To us alibrary means a place ofsociale life inside the city"Dynamic places, sellingalso food, where one canenter free, and with amarked identityof design and top-levelservice and environmentalquality (the suppliersinclude Zenith ShopDesign, Gruppo CellaArredamenti). In thepicture, SpazioAmbasciatori in Bologna

4. MARTEX OFFICE

ExtremeDesign Marco Fumagalliwww.martex.itIl contenitore prende formaattraverso l’accostamentomodulare di multipli basecostituiti da due superficiforate e collegate daelementi tubolari interniche ne costituiscono glielementi di contenimento.Il modulo base può essereliberamente interpretatoe accostato sia in verticaleche in orizzontale, sia freestanding che a parete

The container takes shapeby matching modular baseunits formed by twopierced surfaces andlinked through innertubular components meantfor containing. The basicmodule may be freelyarranged both verticallyand horizontally, freestanding and wall-mounted

Libri e ...Books and...

a cura diGabriele Pagani

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di Davide Cattaneo

foto di Charlie Xian

Inaugurato il 1 Maggio 2010, con i suoi 7.800 mqdi superficie complessiva, l’edificio richiamal’intricata mappa delle città italiane, così similecon le corti, le vie strette e le piazze al tessutourbano delle antiche città cinesi. Con lacomplessità compositiva e formale del padiglione,Giampaolo Imbrighi esprime il desiderio di«riuscire a coniugare la capacità italiana del sapervivere e gestire al meglio gli spazi tradizionalidi aggregazione sociale – le piazze, i vicoli,i piccoli borghi – con l’innovazione di una ricercascientifica sempre più interessata ad utilizzaremateriali eco-compatibili, rispettosi dell'ambiente,proiettati verso il futuro».Il padiglione, che si sviluppa su una piantaquadrata di 3.600 mq per un’altezza di 18 m,presenta una divisione in più corpi irregolari didimensioni diverse, connessi tra loro dastrutture-ponte in acciaio che lasciano intravederei ballatoi di collegamento.La grande hall rappresenta il cuore dell’interocomplesso e definisce un volume vitreo a tuttaaltezza costituito da un sistema di facciatacomposto da lastre in vetrocamera e profili inalluminio montati sulla struttura in acciaio.Così lo descrive Imbrighi: «si entra nella grandehall invasa dalla luce, uno spazio polmone

pensato anche per gestire i picchi d’afflussodei visitatori, per poi iniziare un percorsoarticolato fra ambienti dilatati o ristretti,caratterizzati da intensità luminose differenti».L’involucro dell’edificio è realizzato conI.light®, un cemento innovativo progettatoda Italcementi, che legando particolari resinecon un impasto di nuovissima concezione,consente di realizzare pannelli solidi e isolantima allo stesso tempo in grado di far filtrarela luce.I 3.774 pannelli, realizzati con 189 tonnellatedi “cemento trasparente”, ricoprono unasuperficie complessiva di 1.887 mq, circa il40% del totale, creando una sequenza di lucie ombre in continua evoluzione nel corsodella giornata. L’effetto trasparenza si coglie,dall’esterno, soprattutto nelle ore notturne,quando con il buio il “cemento trasparente”lascia filtrare le luci all’interno.Ancora Imbrighi: «dal punto di vista estetico,la luce è l’elemento determinantedel progetto e la trasparenza è la veraprotagonista del Padiglione, che si manifestanella più tradizionale consistenza del vetro finoa spingersi alle diafane superfici di cemento».Grandi tagli vetrati squarciano il compatto

Una sorta di “Città del futuro” pronta ad ospitare tutto il meglio del made in Italy in termini di eccellenzacreativa e tecnologica: è l’interpretazione italiana del tema dell’Expo di Shangahi 2010, “Better City, BetterLife”, che prende forma nel Padiglione Italiano progettato dall’architetto Giampaolo Imbrighi, vincitore delConcorso che ha visto la partecipazione di 65 studi di architettura.

Better City, Better LifeEXPO 2010 Padiglione Italia. Intervista con Giampaolo Imbrighi

contract

exhibitions

Giampaolo Imbrighia Shangai con PaoloMascagni, AD diMascagni, una delleaziende fornitrici delPadiglione Italiano

Giampaolo Imbrighiin Shangai with PaoloMascagni, AD ofMascagni, one of thesupplier companiesof the Italian Pavillion

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Elenco fornitoriufficialiCalligaris, CeramicaGlobo, Cisa, Climaveneta,Compagnia del verde, DBGroup, Elco, Faram,Fumagalli Componenti,Gruppo Aturia, iGuzzini,Graniti Fiandre, Hilti,Italcementi Group, Karray,Labiotest, Mapei,Mascagni, Matteo Grassi,Metra, Olivetti, Otim,Permasteelisa, PoltronaFrau, Portalp, Prysmian,Romastone, Sika, Sispa,Sim2 Multimedia, Tecno,Twinside, UCS, Uniflair,Vannucci piante, Vimar,Zanussi, Zucchetti.

volume architettonico, proponendo unequilibrato rapporto tra superfici opache,traslucide o trasparenti e incrementandoulteriormente l’apporto di luce all’interno percaratterizzare ogni area con giochi e riflessisuggestivi e coinvolgenti.All’interno del Padiglione trovano spazio prodottie tecnologie innovative ma soprattuttomateriale di produzione italiana in grado dicontribuire alla sostenibilità ambientale riducendonotevolmente l’impatto della costruzione.Ne sono un chiaro esempio le nuove lastre ingrès porcellanato “Active Clean Air &Antibacterial Ceramic™”, nate dai laboratoriGranitiFiandre e composte per oltre il 40%da materiali riciclati, che contribuiscono apurificare l’aria e a rendere più salubripavimenti e rivestimenti grazie al processo difotocatalisi attivato dal biossido di titanio fissatosulle lastre.Sul tema del risparmio energetico Imbrighiconclude così: «L’edificio è stato pensato comeuna “macchina” dal particolarefunzionamento bioclimatico determinatodall’equilibrio tra strategie attive e passive e unitea un accurato utilizzo di scelte impiantisticheappropriate». �

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contract exhibitions

Mascagni è tra i marchi scelti dal Ministerodegli Affari Esteri per rappresentare leeccellenze del nostro paese in Cina: l’aziendabolognese ha fornito tavoli e sedute peruna sala del Padiglione Italiano.Per arredare la biblioteca-sala riunionidel padiglione, l’architetto Giampaolo Imbrighiha scelto i prodotti delle linee Meeting (tavoliriunione), Fifty (poltrone direzionali) e Airport(panche per attesa). Autori ne sono i designerRoberto Lucci e Paolo Orlandini, checollaborano con il gruppo bolognese ormaida 25 anni.«Il nostro mestiere di industriali è oggi moltoduro – afferma Paolo Mascagni –. La nostrapresenza all’EXPO è una delle grandi

soddisfazioni per cui vale la pena di impegnarsinell’ideare e produrre arredamenti per ufficio.Noi e i nostri 220 collaboratori non viviamo solodi risultati economici, ma anche dellagratificazione di vedere riconosciuto il valoredei nostri prodotti dai più grandi architetti edalle istituzioni nazionali».Continua ancora Mascagni: «La percezioneche gli italiani hanno di se stessi è, in genere,piuttosto negativa. In realtà siamo un esempioper tutto il mondo di creatività, qualità,gioia di vivere e capacità di sognare; ed èproprio quando ci confrontiamo con gli altriPaesi, come avvene all’EXPO, che tutte lenostre migliori qualità possono esprimersial meglio ed essere apprezzate».

“Better City, Better Life”.The Italian Pavilion at EXPO 2010in Shanghai. Interview with GiampaoloImbrighi

It’s a sort of “City of the future”, ready for accommodating

all the best made in Italy in terms of creative excellence

and technology: it’s the Italian rendering of the Expo theme

of Shanghai 2010, “Better City, Better Life”, taking shape

in the Italian Pavilion designed by architect Giampaolo

Imbrighi, winner of the competition, that has recorded

65 entries.

With its total area of 7.800 sqm, the building refersto the complex map of the Italian cities withtraditional places, where people meet and mingle,also similar to the urban fabric of the old Chinese cities.It develops on a square plan of 3.600 sqm and is 18 mhigh. The large hall is the heart of the whole complex.Imbrighi describes it as follows: «you enter the large hallflooded with light, a space designed also to handle thecrowds of visitors, and then you follow a route betweenthe ample-sized or narrow rooms, marked by differentlight intensities». The “envelope” is carried out inI.light®, an innovative “transparent concrete” byItalcementi, that allows to carry out solid and insulatingpanels, yet letting the light in. «From the appearancepoint of view – Imbrighi says – light is the decisiveelement and transparency is the real player of thePavilion». Inside there are products and innovativetechnologies, such as the new glazed stone slabs“Active Clean Air & Antibacterial Ceramic™”, comingfrom the labs GranitiFiandre, to help purifying the air.In summary, Imbrighi says: “the building was designedas a “machine” with a special bio-climatic workingdetermined by the balance between active and passivestrategies and combined with a careful choice ofsuitable plant-engineering solutions”. �

SCHEDA PROGETTO

Località: Shanghai, ChinaProgettisti: Giampaolo Imbrighi (Capogruppo), T. Crescenzi, A. De Bonis, C. Dominelli, F. Iodice, G. Iodice, M. SilvestreStrutture: Studio Ing. G. AlberaImpianti: Studio Ing. E. CiminoDirezione Lavori: Bureau Veritas, ChinaCommittente: Commissariato del Governo Italiano per l’Expo 2010General Contractor: Greenland-LVS, ChinaSuperficie complessiva: 7.800 mq

Mascagni tra i “fornitori eccellenti”

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di Marzia Morena

(Politecnico di Milano

Dipartimento BEST)

I numeri sembrerebbero confermare la tesi deipessimisti: le società registrate sono calate dicirca il 17% rispetto all’anno scorso, mentre ildecremento degli espositori è di poco inferioreal 30% rispetto a dodici mesi fa.Se, invece, analizziamo la percentuale dei par-tecipanti il calo è stato considerevole (circa lametà dei visitatori) se paragonato non a dodicimesi fa, ma piuttosto a due anni fa, a confermache le aziende sembrerebbero ancora in diffi-coltà. I paesi rappresentati erano 76, contro gli89 di due anni fa.A favore delle tesi ottimistiche, si evidenzia leprevisioni della società di consulenza JonesLang La Salle, secondo la quale il mondo delReal Estate crescerà sensibilmente nei prossi-mi mesi in Europa (sulla medesima lunghezzad’onda, l’analisi di Cushman & Wakefield chescommette sulla Cina).

Novità e trend al MIPIMUna delle novità di MIPIM 2010 è rappresentatada MIPIM Horizons che da manifestazione auto-noma quale era, entra a far parte della “kermes-se” madre per dare ampia visibilità a quelli chesaranno i mercati del futuro, paesi che si caratte-rizzano per dinamismo e potenzialità di crescita.Tra questi Egitto, Brasile, Marocco e Turchia,che in questa XXI edizione di MIPIM portano perla prima volta importanti società di investimento.Viene confermato anche per questo anno l’inte-resse e l’impegno a favore della sostenibilità nel-le metropoli, portando ad esempio importantiprogetti urbanistici e di recupero di vecchi quar-tieri, realizzati nel segno della dimensione ecolo-gica e con un approccio che privilegia l’ambientee le soluzioni abitative più innovative e verdi.Un’altra tematica su cui si è concentrato il MIPIMper la prima volta è stato l’Housing Sociale.

Questa ventunesima edizione del MIPIM (16 al 19 marzo 2010), la più importante rassegna del Real Estateal mondo, che come ogni anno si svolge nella splendida cornice di Cannes, era particolarmente attesa percapire se la crisi, come sostengono alcuni, è già alle spalle e il peggio è passato, oppure se è ancora lungada risolvere, come ritengono altri esperti del settore.

Sistemi metropolitani e sostenibilitàI numeri di MIPIM confermano le tesi pessimistiche?

Categoria BusinessCentres300 North LasalleSap America Headquarters

MANAGEMENTusrealestate

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management real estate

Real Estate in ItaliaL’Italia era presente con gli operatori piùqualificati, ma per la verità qualche assenza c’èstata e gli stand degli operatori privati eranopochi (come da tradizione Redilco, Reag, PirelliRe per esempio, segnaliamo l’esordio di LarrySmith) mentre ha confermato il suo successola formula dei sistemi metropolitani, comeMilano, o regionali come il Piemonte eil Veneto, quale fattore aggregante delle piùimportanti realtà locali. Un plauso all’Osmi checon la sua presenza tiene vivo il tema “Expo2015”: ci sembra che a soli 5 anni dall’eventola macchina organizzativa sia in notevole ritardo,dibattuta tra differenze politiche cheimpediscono una visione comune dell’evento.Queste sono occasioni importanti per esserciin un contesto internazionale.Il mercato italiano ha cercato di sfruttarel’occasione rappresentata dal MIPIM percompattarsi su temi fondamentali per il futuroe il rilancio del sistema: la modifica della

fiscalità immobiliare, la risposta alla propostadi Bankitalia sui comitati dei fondi immobiliari,la bozza di regolamento Abi sui valutatori,il federalismo demaniale, l’arrivo di nuove SIIQe SGR. In un momento molto delicato, dovegli altri paesi sembrano, comunque, muoversipiù velocemente dal punto di vista della ripresadei finanziamenti al sistema, il mercato italianodeve riuscire ad essere più trasparente (piùdi un operatore straniero ha segnalato lamancanza di informazioni sul mercato italiano)e tornare attrattivo per gli investitori stranieriche hanno liquidità ma non trovano prodotto.Quindi, malgrado sia segnalato il 10% in piùdelle investment companies presenti, cichiediamo se il futuro del MIPIM sia divenireun importante “Think Tank” per lo sviluppo(sostenibile) delle città e dei sistemimetropolitani, o tornerà con la ripresadell’economia e della finanza ad essere l’eventopiù importante dove reperire partners einvestitori internazionali per i propri progetti. �

Metropolitan systems and sustainability.Do MIPIM numbers confirm pessimistictheories?

This twenty-first MIPIM (Cannes, March 16-19), the

major event in the Real Estate industry, was most longed

for, in order to understand if the crisis is already behind

us, as some maintain, and the worst is over, or if it’s

still to be solved, as stated by other experts in the

industry.

The numbers seem to confirm the pessimists’theory: the companies dropped by about 17% overlast year, while the exhibitors have dropped almostby 30% compared to twelve months ago.76 countries as against 89 two years ago.The optimistic argument is supported by theprevisions made by the consulting company JonesLang La Salle, showing that the Real Estate industrywill grow sensibly in Europe in the next few months(on the same wavelength, the analysis made byCushman & Wakefield betting on China).

Trends at MIPIMThis year, too, the interest and commitment tosustainability in big cities was confirmed, for exampleby the important town-planning and upgradingprojects of old districts carried out according to aneco-friendly policy and an approach taking intoconsideration the environment and the most innovativeand green housing solutions.Thus, we wonder if thefuture of MIPIM is to become a leading “Think Tank”for the (sustainable) development of cities andmetropolitan systems or if, with the recovery ofeconomy and finance, it’s going to be the major eventagain, to find where international partners andinvestors for one’s projects. �

1

1. WINNER CATEGORIABUSINESS CENTRESGlaxosmithklineBiologicals - Odyssey

2

2. CATEGORIA BUSINESSCENTRESSAP AmericaHeadquarters

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Mipim Awards 2010

Si rinnova l’appuntamento con MIPIM AWARDS, concorso chepremia i migliori e più innovativi progetti immobiliari realizzati tramarzo 2009 e marzo 2010. I criteri della premiazione prevedonocinque diverse categorie oltre a un premio speciale e si basanosulla qualità tecnica e architettonica dei progetti, sulla loro origi-nalità, il successo della loro integrazione nel territorio e le loro in-frastrutture ed accessi.

La Giuria

• Max Crofts, President, RICS, UK• Manuelle Gautrand Architect, Manuelle Gautrand Architecture, F• Ann Heywood, Principal, College of Estate Management, UK• Olivier Piani, Chief Executive Director, Allianz Real Estate, F

• Mickael Strong, Chairman & CEO, CB Richard Ellis - EMEA, UK• Mario Tomaselli, Facilities Engineering & Real Estate Manager,

3M - EMEA, I

The winners

Categoria Business Centres:• GLAXOSMITHKLINE BIOLOGICALS - ODYSSEY W23 (Winner)Brussels, Belgium - Architect ASSAR ArchitectsDeveloper/Owner: GlaxoSmithKline Biologicals• 300 NORTH LASALLE - Chicago, U.S.A.Design Architect: Pickard Chilton - Developer: Hines• SAP AMERICA HEADQUARTERS - Newtown Square, U.S.A.Architect: FXFOWLE ArchitectsCategoria Green Buildings:• SOLARIS (Winner) - Brussels, BelgiumArchitect: ASSAR Architects - Developer: Herpain UrbisInvestor: Fidentia Real Estate Investments• CENTER FOR GLOBAL CONSERVATIONBronx, New York, U.S.A. - Architect: FXFOWLE Architects• GREEN TOMORROWYongin, Gyeonggi-Do, South KoreaArchitect: Samoo Architects & EngineersDeveloper: Samsung C&T CorporationCategoria Hotels and tourism resorts:• KAMEHA GRAND BONN (Winner) - Bonn, GermanyArchitect: Karl-Heinz Schommer and Marcel WandersDeveloper: BonnVisio Real Estate GmbH• ANDEL'S HOTEL LODZ - Lodz, PolandArchitect: OP Architekten ZT GmbHDeveloper and investor: Warimpex Finanz- und Beteiligungs AG• THE AUGUSTINE ROCCO FORTE COLLECTION PRAGUEPrague, Czech Republic - Architect: RDD PlcDevelopers: Raiffeisen evolution project development GmbH &Waldeck Capital LLCCategoria Refurbished office buildings:• STIB / MIVB HEADQUARTERS (Winner) - Brussels, BelgiumArchitect ASSAR Architects - Developer: STIB / MIVB• ICAB BUSINESS CENTRE - Brussels, BelgiumArchitects: Lowette bureau d’architectureORIGIN Architecture & Engineering - Developer: SDRB / GOMB• ROMEO & JULIA - Frankfurt, GermanyArchitect: Max Dudler Architekt - Developer: IFM Immobilien AGCategoria Residential developments:• MARCO POLO TOWER (Winner) - Hamburg, GermanyArchitect: Behnisch ArchitektenDevelopers: DC Residential GmbH & Co. KGHochtief Projektentwicklung GmbH• HAVNEHOLMEN - Copenhagen, DenmarkArchitect: Lundgaard & Tranberg ArchitectsDeveloper: Sjælsø Danmark A/S• NEWTON SUITES, SINGAPORE - SingaporeArchitect: WOHA - Developer: UOL Group Ltd.

Due i premi speciali attribuiti: allo Square Brussels MeetingCentre di Bruxelles, di A2RC Architects (realizzato per Palaisdes Congrès), che ha ricevuto lo Special Jury Awarde al polacco Andel’s Hotel Lodz di OP Architekten ZT GmbHe Jestico & Whiles (per gli interni), realizzato per WarimpexFinanz - und Beteiligungs AG, che è stato insignito con loSpecial tribute to the Guest of Honour.

3. WINNERS CATEGORIAGREEN BUILDINGSSolaris

4. CATEGORIA GREENBUILDINGSGreen Tomorrow

5. CATEGORIA GREENBUILDINGSCenter For GlobalConservation

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management real estate

Mipim: opinioni a confrontoAbbiamo rivolto tre domande a tre importanti rappresentati del mercato del Real Estate presenti alla manifestazione,le loro opinioni ci offrono una fotografia estremamente interessante di MIPIM e della situazione attuale del Real Estate.

1. Il mondo internazionale del Real Estate presenta ogni anno al MIPIM nuovi progettidi sviluppi immobiliari. Qual è la sua impressione sul livello qualitativo dei progetti?

2. Il mondo immobiliare sta subendo le ripercussioni della forte crisi finanziariamondiale, secondo lei, quali sono gli elementi irrinunciabili e caratterizzanti di unprogetto vincente.Ha riscontrato nei progetti presenti al MIPIM questi elementi?

3. Qual è la percezione che ha avuto relativamente al “ruolo” dell’architetto in uncontesto come quello del MIPIM?

Intervista con Olga Arkhangelskaya

È necessario io faccia una piccolo premessa: conside-rando il fatto che provengo dal mercato russo, durantequesta edizione del MIPIM ho focalizzato la mia atten-zione soprattutto sui progetti russi e su quei fattori cheprobabilmente influenzeranno gli investimenti nella no-stra Regione. Come risultato, i miei commenti farannoriferimento, principalmente, ad osservazioni che proven-gono da un punto di vista del mercato Russo.1) In generale la qualità dei progetti ha fatto un balzoavanti. È normale poiché la pressione della situazione dicrisi ha spinto gli utenti e gli sviluppatori verso una piùalta selezione di qualità. Ci aspettiamo che questo trendprosegua in tutti i mercati e, in modo particolare, inRussia e nel CIS. Nonostante la normale crescita diqualità, abbiamo di certo notato che c’è stato un nume-ro minore di progetti validi come offerta. È provato chela scorsa edizione del MIPIM ha toccato il suo punto piùbasso, in termini di volumi, per questo motivo ci sonostate più proposte dell’anno scorso, ma meno della re-golare crescita storica in numero e dimensione rispettoai progetti presentati negli anni precedenti.Dalla Russia c’è stato persino un minor numero di pre-sentazioni, poiché gli effetti della recente recessione, sisono fatti sentire in modo severo sugli sviluppatori e sul-le amministrazioni locali che, precedentemente, aveva-no reso la loro presenza al MIPIM una consuetudine.Gli sviluppatori russi si sono sentiti particolarmente a di-sagio questo anno, perché hanno realizzato che i pro-getti nel loro mercato non sono più una priorità per gliinvestitori internazionali. L’eccesso di offerta di progettidisponibili in altre parti di Europa e il cambiamento nellapercezione del rischio/beneficio, per quanto riguarda laRussia, ha fatto sì che scendesse di posizione nella listadelle “preferenze”.2) Qualsiasi investitore ragionevole definirebbe “vincen-te” un progetto che produce profitto. Questo “must”può essere portato da diversi fattori, alcuni dei quali so-no sotto il controllo dello sviluppatore (qualità, progettoefficiente e costruzione, gestione efficace), altri li deve

Partner_Head of Real Estate Advisory Services (REAS), Russia&CIS_Leader of Real Estate Hospita-lity&Construction Sector (REHC), Russia&CIS_Assurance & Advisory Services_ Ernst & Young ValuationLLC, Presidente RICS Russia&CIS (Royal of Chartered Surveyors).Ernst & Youngis è un leader nei servizi di consulenza e transazioni nei settori assicurativi e fiscali a livellointernazionale. Un approccio multidisciplinare integrato e una vasta esperienza aiutano i professionisti diErnst & Young Real Estate a soddisfare qualsiasi esigenza professionale di proprietari, developer, costrut-tori, prestatori e utilizzatori del settore immobiliare.

Olga Arkhangelskaya

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individuare dal suo mercato (la domanda, la competizio-ne, l’impatto delle infrastrutture). Per quanto riguarda lecaratteristiche fisiche che portano al successo, la do-manda, quando il mercato è sotto stress, si focalizza suun prodotto di più alta qualità ed è più forte per quegliedifici più moderni con funzionalità qualitativa, aspetto eattrattività. Persino in questo momento critico del mer-cato moscovita, i migliori progetti realizzati hanno unavacancy pari a zero; i progetti più significativi continuanoa locare stabilmente ai tassi più alti. Gli sviluppatori russihanno capito l’importanza di un progetto solido e com-petitivo per alcuni anni, ma alcuni di loro sono stati ca-renti nella competenza professionale o hanno avuto li-mitazioni fisiche o finanziari che hanno identificato i loroprogetti come progetti di seconda categoria. Quest’an-no la visione della gamma dei progetti era molto piùchiara, poiché gli investitori più piccoli non erano pre-senti ad offuscare il paesaggio.

3) Ogni operazione di sviluppo di successo inizia con l’i-dea dello sviluppatore per un nuovo oggetto proficuo,che risponda ai bisogni e desideri del mercato. Tali ideenon possono essere portate a compimento senza il di-segno dell'oggetto che comprende la qualità e la quan-tità del progetto necessario per ottimizzare il suo appealsugli utenti del mercato. Questo è il ruolo dell’architetto,affinché un progetto sia considerato di sucesso al MI-PIM, l'architetto deve essere sia un abile promotore cheun efficace progettista. Con questo tipo architetto nelteam, uno sviluppatore può prendere il disegno del pro-getto e abbinarlo con il finanziamento necessario e l'e-secuzione della costruzione per fornire i risultati deside-rati. Il risultato è un vantaggio per entrambi il mercato –che riceve un progetto di qualità; e per lo sviluppatore -che realizza la sua idea proficua. Nel contesto del MI-PIM questa combinazione fornisce un case study a fa-vore di tutta l'industria del mercato del Real Estate.

7. WINNER CATEGORIAREFURBISHED OFFICEBUILDINGSStib / MivbHeadquarters

8. CATEGORIAREFURBISHED OFFICEBUILDINGSIcab Business Centre

6. CATEGORIAREFURBISHED OFFICEBUILDINGSRomeo & Julia

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A. WINNER RESIDENTIAL DEVELOPMENTSMarco Polo Tower

Ristrutturazione dellaPalazzina ex direzioneMacello comunale aMonza

Laura Rocca

B. RESIDENTIAL DEVELOPMENTSHavneholmen

C. RESIDENTIAL DEVELOPMENTSNewton Suites

management real estate

Intervista con Laura RoccaArchitectural Project Leader RoccaAtelier Associati

1) Quello che mi ha maggiormente colpito al Mipim nonè stata tanto la singola qualità degli edifici presentati,quanto la capacità di dare una visione dinamica e com-plessiva della città moderna. Si trattasse di Londra eParigi piuttosto che di Francoforte e Amburgo, si coglie-va sempre la volontà di affrontare i problemi di pezzi dicittà all'interno di un approccio urbanistico corretto, unavera e propria spina dorsale sulla quale innestare le for-ze pubbliche-private capaci di dare un volto nuovo emoderno alla città. Insomma, si sentiva il profumo di unacittà in crescita, tesa a dare risposte concrete ai nuovibisogni di abitare, scambiare, conoscere, lavorare, vive-re nel Terzo Millennio.2) In architettura le difficoltà, i condizionamenti, i cambidi percorso, sono sempre l’occasione per stimolare l'ar-chitetto a dare il meglio di sé per risolvere i problemi al-difuori dei soliti schemi. Ecco, la crisi finanziaria mondia-

le deve essere vissuta come un’opportunità in più perevolversi, per cambiare, per liberare nuove energie crea-tive rimettendo tutto in discussione.Al Mipim non c’erano sterili discussioni accademichesulla forma, le tipologie, la mediterraneità, il genius loci oaltro. Al Mipim ho incontrato nelle regioni e nelle cittàitaliane che si presentavano gente giovane, motivata eanimata dalla voglia di costruire qualcosa di nuovo.3) Un architetto al Mipim deve essere curioso, perché lìpuò fare il giro del mondo in un paio di giorni e aprire gliocchi su quello che gli sta succedendo attorno e impa-rare molto. Imparare che il nostro è un mestiere che habisogno di tutti: amministratori, imprenditori, finanziatori;come architetto bisogna sempre avere consapevolezzache il nostro ruolo richiede sì competenze tecniche e ra-zionalità, ma anche disponibilità al sogno e coraggionella sperimentazione.

La RoccaAtelier Associati nasce unendo all’esperienza dei genitori Beniamino Rocca e Maristella Terzolinella libera professione dal 1974, l’entusiasmo del figlio Stefano e la creatività di Laura, leader dello studio,cui Bruno Zevi dedicherà entusiasti commenti per la sua opera prima. Il Chicago Atheneaum nel 2007 con-fermerà con l’assegnazione dell’International Architecture Award la validità e la creatività della scelta diuna progettazione integrata e una fornitura di servizi di architettura ed ingegneria ad una committenza pub-blica e privata qualificata.

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Nuova Sede 3m Pioltello,progettata da MarioCucinella

D. WINNER HOTELS AND TOURISM RESORTSKameha Grand Bonn

Mario Tomaselli

E. HOTELS AND TOURISM RESORTSAndel’s Hotel Lodz

F. HOTELS AND TOURISM RESORTSThe Augustine Rocco Forte Collection Prague

Intervista con Mario TomaselliFacilities Engineering & Real Estate Manager, 3M - EMEA, Italy

1) In qualità di membro della giuria dei MIPIM Awards,quest’anno ho avuto occasione di valutare più da vicinomolti dei progetti presentati. Il livello qualitativo mi èsembrato senz’altro elevato, con una focalizzazione an-cora maggiore sugli aspetti relativi alla sostenibilità.Ho potuto rilevare anche un progresso notevole nellacategoria dei progetti “refurbished”, dove per esempioritengo abbia ben figurato il progetto della Torre Gari-baldi a Milano. Rimane il rammarico che questo sia sta-to uno dei soli 2 progetti italiani presentati ai MIPIMAwards su un totale di 81. Quanto all’architettura, cre-do ci sia stato un giusto sforzo nel limare alcuni eccessiche si sono visti nelle edizioni antecedenti la crisi.2) Come già accennato, qualità e sostenibilità sonosenz’altro elementi irrinunciabili. Aggiungerei anche, ol-tre naturalmente agli aspetti di originalità architettonicae utilizzo di nuovi materiali e soluzioni, l’attenzione aicosti gestionali che rappresenta un criterio fondamen-tale per gli utilizzatori. Ritengo inoltre importante l’inseri-mento di un progetto all’interno di un “sistema”, cioè

3M è una Società internazionale, commercializza 75.000 prodotti attraverso 45 piattaforme tecnologiche edè leader in numerosi settori di mercato. Fondata 108 anni fa, 3M è oggi presente in tutto il mondo con 70consociate in 196 paesi, con un fatturato globale di 23.1 miliardi di dollari nel 2009. È presente in Italia daoltre 50 anni con la sede a Pioltello (MI), un Centro di Distribuzione Europeo, 3 unità produttive ed una se-de di rappresentanza a Roma. In Italia la struttura conta circa mille persone ed un fatturato di 487 milionidi Euro nel 2009. 3M Italia commercializza una vastissima gamma di prodotti a elevato contenuto tecnolo-gico ed innovativo.

un’area più estesa dotata di un piano organico di svi-luppo del territorio e delle relative infrastrutture, capacedi attrarre maggiormente investitori ed utilizzatori. Inquesto senso ho constatato come, in aggiunta allegrandi aree metropolitane tradizionalmente ben rappre-sentate al MIPIM come ad esempio Londra e Parigi, cisia stato uno sforzo nel valorizzare meglio sistemi ca-poluogo-regione come hanno fatto, tra gli altri, EmiliaRomagna, Piemonte e Veneto.3) Un contesto internazionale importante come quellodel MIPIM evidenzia ancora di più il nuovo ruolo dell’ar-chitetto, che deve saper interpretare le richieste dell’in-vestitore e conciliarle con aspettative e necessità delfuturo utilizzatore, portando il suo contributo decisivonella valorizzazione del progetto. È un ruolo di “cernie-ra”, che peraltro riguarda anche l’ingegnere relativa-mente alle sue competenze, che deve essere interpre-tato sempre di più come una “partnership”, rimanendonel tracciato dell’etica professionale. È un ruolo chemolti progettisti, anche in Italia, sanno svolgere bene.

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a cura diAurelia Debellis

LEED (Leadership in Energy an EnvironmentalDesign) è il sistema di valutazione di sostenibilitàambientale per l’edilizia più autorevole e diffusonel mondo. GBC Italia presenta ora la versioneitaliana del protocollo per le nuove costruzionie le ristrutturazioni: LEED Italia 2009 NC.È questo è il risultato dell’intenso lavorodell’associazione nei due anni trascorsi dalla suafondazione nel gennaio 2008.

US: Ci parli del nuovo procedimento LEED Italia:si tratta di una svolta? In che termini?M.Z.: Si tratta di un vero e proprio “librone” diregole, standard e prassi costruttive; il nuovomanuale LEED Italia compie un puntualeprocesso di comparazione ragionata deglistandard americani (sui quali si basa la versioneamericana adottata a livello internazionale) coni fondamenti teorici, normativi, regolamentarie pratici del nostro processo produttivo, oltrealla ovvia semplificazione del poter lavorare oggiin lingua italiana. Alcuni aspetti, rispettoall’orginale americano, sono rimasti immutati,come la modellazione dinamica dell’edificio percalcolarne l’efficienza energetica (si tratta di unametodologia il cui rigore scientifico èuniversalmente riconosciuto in tutti i Paesi chelo hanno adottato; mentre in tutti i crediti in cui è

possibile LEED Italia introduce i riferimenti anorme e riferimenti nazionali o europei, comead esempio le norme UNI in vigore. In ogni casoLEED Italia prende sempre in considerazionenorme e riferimenti applicabili in una data realtà;ad esempio, i valori che le varie regioni italianepossono adottare in materia di certificazioneenergetica diventano uno degli elementi di inputnel calcolo LEED dell’efficienza stessa. LEEDItalia rappresenta un incontro tra la culturainternazionale della sostenibilità sia industrialeche scientifica e quella italiana ed europea.

US: Come considerare, dunque, all’indomanidi questa svolta metodologica, le certificazioniLEED finora emesse per building italiani?M.Z.: Alla luce di ciò appare chiaro che i cantieriattualmente aperti che perseguono lacertificazione LEED in Italia (circa 80 progetti)rappresentano un laboratorio privilegiato,perché essi sono tutti dei casi pratici in cui silavora contemporaneamente con i parametriamericani e quelli italiani ed europei.Ne emerge che in linea generale le nostrebuone pratiche costruttive non sfigurano affattoa livello internazionale; e il fatto che progettinati in Italia riescano a superare brillantementeil difficile test americano (abbiamo a Riva del

Presentato nel corso dell’incontro “Il futuro del mondo dell’edilizia sostenibile e LEED Italia“ svoltosi il 14aprile scorso a Trento, il “Manuale del perfetto edificio sostenibile” secondo LEED è ora disponibile per glitutti gli attori del processo costruttivo italiano.US ha intervistato nuovamente (si veda l’articolo pubblicato nel numero 3/09) il Presidente di GBC Italia,Mario Zoccatelli, per conoscere in anteprima le novità che il manuale italiano introduce nelle procedureper la certificazione e per commentare i contenuti e gli obiettivi del patrocinio GBCI al prossimo US Award2010.

Certificazione LEED a dimensione ItaliaDa GBC Italia la versione italiana del protocolloper nuove costruzioni e ristrutturazioni

management

sustainability

www.gbcitalia.org

Il GBC Italia èun’associazione no-profitpromossa dalla SocietàConsortile DistrettoTecnologico Trentino cheha come riferimentol’esperienza USGBC e ilsistema di classificazioneLEED; è nata con l’obiettivodi favorire e accelerare ladiffusione di una culturadell’edilizia sostenibile,sensibilizzare opinionepubblica e istituzionisull’impatto che le modalitàdi progettazione ecostruzione degli edificihanno sulla qualità dellavita dei cittadini, fornireparametri di riferimentochiari agli operatori delsettore.

GBC Italiaha sceltodi patrocinareUS Award

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Garda la prima scuola “gold” europea) è unulteriore punto a favore delle nostre imprese,non trova?

US: In quali altri aspetti LEED Italia è davvero“più italiano”?M.Z.: LEED Italia per nuove costruzioni è unimportante punto di partenza. Ma va ricordatoche LEED è una famiglia di prodotti che prendein considerazione varie tipologie di edifici, nuovied esistenti. In particolare è particolarmenteampio l’ambito relativo alla gestione eristrutturazione degli edifici esistenti, che nelnostro Paese è preponderante rispettoall’edificazione ex-novo. In tutti questi casi sonofondamentalmente delineate tematiche inerentiil rispetto del sito (geomorfologia, tradizioneedilizia locale…), il consumo dell’acquae il consumo delle risorse da parte dellaristrutturazione, non potendo intervenire, comeè ovvio, sui criteri costruttivi degli edificidi partenza. A tutto questo si aggiungerà unariflessione, questa sì tutta italiana, su comeconiugare cultura internazionale dellasostenibilità e cultura italiana dell’edificio storico.

US: Quanto l’interior design incide sullevalutazioni riguardanti la sostenibilità di un

LEED certification meant for Italy.From GBC Italia, the Italian versionof the protocol for new buildingsand renovations

US interviewed again (see article published in the issue

3/09) the President of GBC Italia, Mario Zoccatelli, to have

a preview of the new things the Italian handbook has

introduce in the certification procedures and to comment

on the contents and goals of GBCI sponsorhip at the next

US Award 2010.

LEED (Leadership in Energy and EnvironmentalDesign) is the most authoritative evaluation systemof environmental sustainability now widespreadall over the world. Now GBC Italia presents the Italianversion of the protocol for new buildings andrenovations: LEED Italia 2009 NC. And that’s theresult of the in-depth work carried out by theassociation in the two years from its establishmentin January 2008.US: from what other angles is LEED Italia actually“more Italian”?M.Z.: The chapter that regulates the renovationworks, which in our country are predominant overex-novo buildings, basically a detailed definitionconcerning the respect for the place(geomorphology, local building tradition …), and thewater and resources consumption due to therenovation works.US: To what extent does interior design affect theevaluations concerning the sustainability of a buildingand what will be the contribution of GBCI sponsorshipto our US Award 2010?Since LEED is pursuing just its own point of view,focused on the sustainability of architectural productsand quite free from aesthetic or ergonomicevaluations, we deemed it important to sponsorthis event. I believe that US Award is the right venueto reveal the strongholds of the ever-growingGBC Italia’s research. �

edificio e quale sarà l’essenza del patrocinio GBCItalia al nostro US Award del 2010?Premesso che LEED porta avanti un puntodi vista focalizzato sulla sostenibilità degli edifici(che quindi non considerano valutazioni di tipoestetico o ergonomico), abbiamo ritenutoimportante patrocinare questo appuntamentoormai consolidato con le nuove costruzionidi workplace in Italia ed Europa poiché esisteed è forte il concetto di sostenibilità applicatoalla scala degli interni. Un edificio sostenibileè tale perché tutte le sue componenti concorronoa tale obiettivo: inclusi gli arredi. Con chemateriali sono costruiti, da dove provengono,la loro riutilizzabilità o riciclabilità; il lorocontributo a ambienti sani e confortevoli: tuttiquesti aspetti sono importanti all’interno delsistema LEED. Cattivi arredi (ripeto, dal puntodi vista ambientale, non estetico o ergonomico)rendono “non sostenibile” un edificio, perchéfa parte della sostenibilità misurata da LEEDanche la qualità interna dell’abitare (confortvisivo, acustico, respiratorio, assenza dicomponenti volatili nocive, ecc.). Non a casoanche il mercato dell’arredo è sempre più attentoal mondo LEED; molti importanti operatori oassociazioni del settore sono soci di GBC Italia.Credo quindi che US Award possa essere unasede opportuna dove valorizzare, attraversol’attività di giurato, i capisaldi dell’attività diricerca del GBC Italia, che si sta accrescendomoltissimo grazie all’adesione di numeroserealtà aziendali, accademiche e professionali.Ritengo fondamentale, infatti, diffondereattraverso canali specializzati le conoscenzeche i moltissimi soci provenienti da ogni settoredella filiera della produzione sono in grado diriunire mettendo in compartecipazione i loroknow-how e innalzando progressivamenteil benchmark qualitativo cui il mercato globalefa poi riferimento, a vantaggio di tutti. �

PROCESSO DI PROGETTAZIONEE COSTRUZIONE

PROCESSO DI CERTIFICAZIONE

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di Jones Lang LaSalle

La tendenza emersa in Europa dall’ultimoaggiornamento dello European Office Clock diJones Lang LaSalle mostra come, nel Q1 2010,i canoni prime e gli incentivi abbiano continuatoa stabilizzarsi nella maggior parte dei mercatieuropei. Infatti, l’Indice1 European Prime OfficeRent è aumentato dell’1.2% rispetto al trimestreprecedente, il primo aumento registrato dalQ2 2008. Nonostante ciò, i canoni prime sonoancora del 5.0% al di sotto del livelloregistrato un anno fa. L’aumento più importantedei canoni in questo trimestre è stato registratoa Mosca (14%) e nella City di Londra (6%).Altri mercati hanno subito un ulteriorerallentamento, con le diminuzioni più importantiregistrate a Dublino (-7.6%, nonostante il mercatoin senso ampio si sia abbastanza stabilizzato),Madrid (-2.5%) e Budapest (-2.4%).Roma e Milano i canoni prime sono rimastiinvariati nel primo trimestre rispetto all’ultimotrimestre dello scorso anno, pari rispettivamentea 420 euro mq/a e 500 euro mq/a.Spiega Yannis De Francesco, Responsabileper il dipartimento Office Agency di Jones LangLaSalle a Milano: «L’evoluzione del canone primea Milano in realtà nasconde una serie didinamiche in atto nelle diverse aree della città.

Ad esempio nelle zone del centro di Milano,escluso il CBD, nei primi mesi del 2010 il canoneè diminuito del 2,5%. Ciò in conseguenza dellacrescente offerta in questa zona e della domandapiù debole. Anche nelle zone periferiche si èosservata una contrazione analoga, chedovrebbe proseguire nel corso dei prossimi mesi.Nelle zone del CBD, invece, alcuni edifici sonointeressati da importanti ristrutturazioni e, neiprossimi mesi, saranno disponibili ad esserelocati. La nuova offerta di prodotti di unabuona qualità anche nel CBD provocheràun’ulteriore pressione verso il basso suiprime rent che però rimarrà più contenutarispetto allo scorso anno. Infatti, la contrazionedei valori in questa zona potrebbe essereattenuata dalla maggiore disponibilità di alcuniutilizzatori, ormai “abituati” a pagare canoniintorno a 500 euro mq/a pur di occupare unbuon ufficio in centro».Per il mercato di Roma, dove storicamente ilcanone prime ha subito poche oscillazioni nelcorso degli anni e si è sempre mantenutopressoché stabile, Luca Di Nisio, Responsabiledel dipartimento Agency di Jones Lang LaSalle aRoma, afferma: «Se lasciamo da parte il CBD,stabile per definizione, nei primi mesi dell’annoabbiamo registrato una flessione nel livello deicanoni medi ponderati rispetto al 2009, passatida 295 euro mq/a a 224 euro mq/a. Ciò è statodeterminato dall’elevato assorbimento di superficinelle zone dell’EUR - Laurentina - FiumicinoCorridor, che nel primo trimestre del 2010 hannorappresentato quasi il 70% del volume totaleassorbito. Questa tendenza dovrebbe essereconfermata anche nei prossimi mesi ed i canonimedi dovrebbero mantenersi su livelli piùcontenuti rispetto al passato».Secondo le nuove posizioni sull’orologioimmobiliare di Jones Lang LaSalle, la maggiorparte dei mercati si sta muovendo nella fasedel “bottoming out” del ciclo e moltiprobabilmente entreranno nella fase di crescitaaccelerata entro la fine dell’anno: la Citydi Londra, dove la crisi è stata più acutanell’anno passato, è già entrata in questoquadrante.

Secondo l’ultimo European Office Clock di Jones Lang LaSalle le economie europee continuano a dare se-gnali di ripresa dalla crisi economica globale e il sentiment è in miglioramento ormai da quattro trimestriconsecutivi. In Italia, dopo l’euforia del terzo trimestre 2009, è arrivata la doccia fredda dell’ultima partedell’anno con una contrazione annua del Pil che ha superato il 5%.

In difficoltà il real estate del terziarioOrologio immobiliare europeo degli uffici (I trimestre 2010)

management

real estate

1. Affori Center, Milano.Progetto Goring & Straja

“Nei primi mesi dell’anno anche perl’Italia sono emersi nuovi segnali di ripresadell’economia, che però rimane fragile.Questa fragilità si sta riflettendo su unamaggiore inerzia da parte degli utilizzatori,che ritardano nel tempo la scelta finaledel proprio ufficio”.(Pierre Marin, CEO di Jones Lang LaSalle Italia)

“A Roma il settore Pubblico staattivamente cercando nuovi spazi inlocazione, facendo crescere la domandaper i prossimi mesi, e riteniamo checontinuerà ad essere undriver importantenel corso del 2010”.(Luca Di Nisio, Resp. Dip. Agency di Jones LangLaSalle, Roma)

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I mercati italiani sono in ritardo rispetto allamaggior parte degli altri mercati, pur se perragioni differenti. A Roma, ad esempio,il relativo immobilismo del canone prime èdovuto ad una “storica” scarsa offertadi immobili di qualità nel CBD, ad un volumedi nuovi sviluppi quasi fermo e ad una domandapressoché stabile nel tempo. Probabilmenteentro la fine dell’anno, con l’attesa di una ripresa,pur lieve, della domanda, i canoni primepotrebbero tornare a crescere, ma sempre atassi contenuti.A Milano invece, negli ultimi due anni qualcosaè cambiato dal lato dell’offerta, tanto che negliultimi 15 mesi sono stati consegnati mediamentesul mercato circa 70.000 mq di nuovi uffici ognitrimestre.Aggiunge De Francesco: «Oggi ci sono circa572.000 mq di nuovi uffici in costruzione o inristrutturazione nel mercato milanese, di cui quasiil 60% interessa progetti speculativi. Di questi,il 46% è previsto in completamento entro lafine del 2010, e la parte rimanente negli annisuccessivi. Per tale ragione i canoni prime aMilano tarderanno ad entrare nella fase diaccelerazione della crescita, rispetto agli altrimercati europei dove negli ultimi mesi l’offertasta rallentando». Infatti, in Europa, icompletamenti di nuovi uffici iniziano a diminuirerispetto ai livelli più elevati raggiunti nel corsodel 2009. Nel Q1 2010 sono stati completaticirca 1.2 milioni di mq di uffici e, a Londra,nonostante la diminuzione dei tassi divacancy, si sono registrate ancora carenzeper alcune tipologie di prodotto e di superfici.Da quando è iniziato il credit crunch, unacombinazione di mancanza di finanziamentispeculativi, mancanza di fiducia da parte deglisviluppatori e l’assenza di benefici economicilegata all’avvio di nuovi sviluppi ha impeditoa creazione di nuovo prodotto speculativo.Nella maggior parte dei mercati EMEA glisviluppatori risentono ancora di tali condizionie rimangono quindi incerti se impegnarsisu nuovi spazi. Tutto ciò aiuterà ad alleggerirelo squilibrio tra domanda e offerta e potrà anchecausare un gap nell’offerta di nuovi spazi nelmedio periodo. Non sarà questo il caso per ilmercato Milanese almeno nei prossimi due anni,dove gli attuali sviluppi sono il risultato dioperazioni avviate molti anni fa.In genere, a livello europeo, segni di ripresaeconomica stanno iniziando ad alimentarela domanda di uffici, ma gli utilizzatori restanocauti e attenti ai costi. In assenza di una fortecrescita economica, l’assorbimento nei prossimimesi non sarà guidato dai piani espansionisticidelle società quanto dalle ristrutturazioni interneai loro portafogli e/o dalle attività corporate,incluso il consolidamento degli uffici e dalla

2. Centro polifunzionaleLa Cometa, Milano.Progetto Mario BelliniArchitects

“A Milano il settore che potrebbe guidare l’assorbimentofuturo è quello bancario e finanziario, tornato attivo neiprimi mesi del 2010, dopo un 2009 di quasi totale stasi;nel primo trimestre dell’anno ha rappresentato circa il32% del volume totale assorbito”.(Yannis De Francesco, Resp. Dip: Office Agency di Jones LangLaSalle, Milano)

1realizzazione di spazi più efficienti.L’assorbimento nel primo trimestre è scesoa 2.4 milioni di mq in tutta Europa, unadiminuzione del 9% rispetto al trimestreprecedente, anche se vale la pena ricordareche l’ultimo trimestre dell’anno è di solito il piùforte. Questa diminuzione è stata principalmenteguidata dall’Europa occidentale (-12%), conRoma e Milano che hanno fatto registrarediminuzioni superiori al 20%, mentrel’assorbimento è aumentato anche se di poconell’area CEE (Central and Eastern Europe)(+6%). Ciò nonostante, l’assorbimento nel Q12010 è aumentato del 38% rispetto al Q1 2009ed entrambe le aree, Europa occidentale e CEE,hanno registrato un incremento su base annuale.In Italia, a Roma l’assorbimento nel primotrimestre dell’anno è aumentato di quasi il 20%rispetto allo stesso periodo dello scorso annomentre a Milano si è mantenuto sostanzialmentein linea. In Italia, dal lato della domanda, il costsaving e la razionalizzazione si confermano idriver principali anche nel 2010. Tra gli attori

che molto probabilmente domineranno lascena nel corso del 2010, troviamo il settorePubblico a Roma e le banche ed il settorefinanziario più in generale a Milano.«Infatti – prosegue Di Nisio – a Roma il settorePubblico sta attivamente cercando nuovi spaziin locazione, facendo crescere la domandaper i prossimi mesi, e riteniamo che continueràad essere undriver importante nel corso del2010. Ciò è ancora più vero se si pensaalla forte pressione a ridurre il debito da partedelle Pubbliche Amministrazioni che, quindi,potrebbero trovare nelle soluzioni immobiliaripiù efficienti e meno costose un ottimo canaleper la riduzione dei costi».A Milano, invece, il settore che potrebbe guidarel’assorbimento futuro è quello bancario efinanziario, tornato attivo nei primi mesi del2010, dopo un 2009 di quasi totale stasi.«Il settore Bancario e finanziario ha rappresentatocirca il 32% del volume totale assorbito nel primotrimestre dell’anno – spiega De Francesco –questa tendenza è destinata a crescere poiché

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questo settore, che nel 2009 ha subito ungrande processo di riorganizzazione delle attività(M&A, intervento pubblico, riduzionenell’occupazione),nell’anno in corso potrebberealizzare importanti razionalizzazioni degli spazioccupati».Conclude Marin: «Guardando al futuro, ilmomento peggiore sembra passato anche perl’Italia, ma la ripresa sarà tutt’altro che semplice.Milano sta cambiando, e finalmente staprendendo forma il ventaglio di opportunitàper gli utilizzatori che cercano uffici di buonaqualità a canoni competitivi con quelli delcentro. Nei prossimi mesi alcune societàpotrebbero trovare finalmente la combinazionegiusta per l’ufficio dei propri sogni: buona qualità,buona accessibilità e prezzi competitivi. Saràimportante cogliere la finestra giusta di tempo,per avvantaggiarsi di questo momento e nonlasciar passare il momento migliore di mercato”. �

European Office Rents Approach Stabilityas Future Supply Risks Moderate.According to Jones Lang LaSalle’s Q12010 European Office Clock

Europe’s economies continue to recover from the global

economic crisis and business sentiment has now improved

over four consecutive quarters, according to Jones Lang

LaSalle’s European Office Clock. Chris Staveley, Director in

Jones Lang LaSalle’s EMEA Capital Markets team, said:

«A time lag still remains between the wider economy and

occupier markets, although positive signals have

increased»

Jones Lang LaSalle’s European Office Clock revealsthat prime rents and incentives continued to stabilisein the majority of European markets in Q1 2010, withthe European Prime Office Rental index, based on theweighted performance of 24 markets, increasing 1.2%quarter on quarter, the first increase since Q2 2008.Prime office rents, however, remain 5.0% below thelevel seen one year ago. The biggest rise in rents thisquarter was seen in Moscow (14%) and the City ofLondon (6%). Achieved rents in Brussels also indicated17% growth but this was due to one exceptional dealin the Leopold district and not indicative of the widermarket. Some markets saw further softening, with thegreatest falls in Dublin (-7.6%), Madrid (-2.5%) andBudapest (-2.4%), although in Dublin there has beensome stabilisation in the wider market. Chriscontinued: “This quarter’s office clock not only reflectsthe range of rental conditions and prospects, but alsoshows how all markets are moving through “rentsbottoming out” and toward growth.On the office supply side, completions are beginningto decline from the cyclical high of 2009. In Q1 2010,some 1.2 million sq m of office space completedand in London shortages for certain product typesand sizes is already being experienced amidst fallingvacancy rates. Since the credit crunch a lack ofspeculative finance, a lack of developer confidenceand uneconomic development appraisals hascombined to prevent new speculativecommencements. Across most EMEA marketsdevelopers are still subject to the above conditionsand so remain hesitant to commit to new space. Thiswill help to ease the imbalance between supply anddemand and may even create a “supply gap” of newspace in the medium term. �

management real estate

“Looking forward, the differentials in thesupply dynamic, GDP and employment growthacross the EMEA region will accentuatedifferences in recovery. This will determinethe window of opportunity for occupiersseeking to secure prime space or larger floorplates at competitive prices. Tightening supplypipelines will start to stabilise conditions inmany markets but, as the office clock shows,risks remain prevalent in others”(Chris Staveley, Director in Jones Lang LaSalle’sEMEA Capital Markets team)

2

3. Uffici Siemens, Roma.Progetto S & PA (GabrieleNapolitano)

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MAC 567Architetto:Studio Sauerbruch-HuttonInvestitore:Doughty Hanson & CoDeveloper:Europa RisorseProduttore e verniciatore:Aluk (facciate continue)Prodotto utilizzato:Interpon D1036 RAL 7021applicato sui profil

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In alto:Kilometro Rossoxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx

Sotto:Veles e Ventsxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx

È “verde”, ma declinata inÉ dedicata in particolareall’architettura e all’industrial designla nuova collezione di 50 colorie finiture, nata dalla collaborazionetra i laboratori AkzoNobele lo studio Peclers di Parigi,che AkzoNobel lancia oggie propone per il prossimo triennio.Concepiti per durare fino a 5 voltepiù a lungo dei prodotti tradizionalie attenti alle tematiche e ai requisitidell’eco-sostenibilità, i prodottidella nuova Collection Futuraportano già l’etichetta “green”.

Veles e VentsArchitetto:David ChipperfieldProdotto utilizzati:Collection Futura 2006

Sotto:Sede Il Sole 24 OreArchitetto:Renzo PianoCommittente:TosoniVerniciatore:AlukProdotto utilizzati:Interpon D1094Texture metallic

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Collection Futura è oggi alla sua quarta edizio-ne. Ha ispirato architetti di tutto il mondoper oltre 10 anni e resta per AkzoNobel lagamma di eccellenza.Nell’ultima versione, proposta oggi per il pros-simo triennio, Collection Futura è nata dallacollaborazione tra i laboratori AkzoNobel e lostudio Peclers di Parigi, centro di ricercainternazionale su tendenze e innovazione;una collaborazione che si è rivelata fondamen-tale per sostituire le finiture ormai superatee sostituirle con altre più attuali, fresche estimolanti che restituiscono alla collezione il fa-scino e la forte componente di innovazioneche da sempre sono le sue prerogative.Ideate per esaltare il “potere della natura” e peroffrire un contesto a misura d’uomo, le nuoveproposte colore della Collezione Futura arric-chiscono con una spiccata componenteemotiva l’alta tecnologia delle più innovati-ve architetture, catturano l’umore e trasmet-tono forti sensazioni percettive.Per meglio sottolineare questo aspetto gliesperti del colore di Akzo Nobel hanno sele-zionato palette dai nomi evocativi: Meta-morphosis, Green Attraction, Color Fiction,Neo Elementary, Survival Word.Particolarmente suggestivi i nomi, dal suono

Questo progetto nascedalla collaborazione tradue aziende leader, AkzoNobel e Armet (produttricedi armadi metallici perarchiviazione), e ildesigner Mark Andersonche in questo interventodi re-design inventa erealizza possibilideclinazioni e modulazionidi “elementi di arredoindustriale” comecombinazioni narrativeche si inseriscono nellestrutture rigide che leospitano e da cui silasciano trasformare.Il colore in pigmenti, fornitida Akzo Nobel (Interpon®

Powder Coatings),utilizzato negli elementiesterni, (vetro emetacrilato) e nel metallostesso, assume unavalenza importante perla sofisticazione deglioggetti.

Nella foto grande:Kilometro Rossowww.kilometrorosso.comArchitetto:Jean NouvelCommittente:Giuliani InfissiVerniciatore:All.ColorProdotto utilizzato:Interpon D1094smooth gloss

The Metal Boxin my roomDesigner:Mark AndersonProduttore:ArmetProdotto utilizzato:Collection Futura 2009

50 colori, la nuova Collection Futura 2010-2013tropicale, abbinati alle gradazioni cromatichedel verde: per esempio Sanaga e Irrawaddyche richiamano l’immagine di un rigoglioso pa-radiso arboreo diventando a loro volta fonted’ispirazione.Le Vernici in Polvere, largamente impiegate suisubstrati metallici per architettura, sono perloro natura prodotti sostenibili: nessunoscarto in fase di produzione e applicazione enessun solvente dannoso per l’ozono.Sebbene rifletta il caleidoscopio di colori dellanatura, la nuova Collection Futura è stata tuttaformulata in Interpon D2525 in modo da ga-rantire una resa fino a 5 volte superiore ri-spetto ai prodotti tradizionali.Le prime applicazioni in campo edile con latecnologia Interpon D2525 risalgono al 1991 ehanno fornito negli anni ottimi risultati a livellodi resa dei prodotti rispondendo ai requisitidelle più severe normative europee e statuni-tensi (Qualicoat classe 2 - AAMA 2605-05 –GSB Master – EN12206).La maggior parte delle vernici in polvere vieneformulata per resistere ad 1 anno di esposizio-ne in Florida, mentre le finiture della nuovaCollection Futura sono garantite per 5 anni ditest, il che significa circa 40 anni nel climaeuropeo.

The metal boxin my room

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Il mondoha bisognodi colore!

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Organic Workspace è un approccio di tipoolistico, quasi “biologico”, che per la prima voltain maniera omogenea si propone di integraretutti i sistemi e le soluzioni d’arredo in un unicoprogetto organico. Attenta pianificazione,interconnettività, studio dimensionale,integrazione con gli interni, design senza tempo,uniformità delle finiture e utilizzo di materialisostenibili sono solo alcuni dei criteri progettualiche guidano l’approccio Organic Workspace.Progettare spazi di lavoro integrati, flessibilie soprattutto sostenibili è la mission aziendaledel gruppo Haworth, un obiettivo ambiziosoche viene raggiunto grazie al notevolepatrimonio di conoscenze e competenze chel’azienda ha sviluppato nel tempo, e ad unapproccio al design portato avanti con coerenzanegli anni.

Integrazione, flessibilità, sostenibilità: sono i tre re-quisiti principali di Organic Workspace, la nuovafilosofia progettuale di Haworth, volta a creare am-bienti di lavoro che supportano in modo ottimale leattività lavorative degli utenti, e che nel contemposiano in grado di rispondere a ogni cambiamentoaziendale, adattandosi nel tempo alle evoluzioni or-ganizzative delle aziende.

Organic WorkspaceLa nuova visione progettuale di Haworth

L’headquarter Haworthdi Holland, nel Michiganha ottenuto la prestigiosacertificazione LEED Gold

HAWORTH• Il gruppo Haworthè leader mondialenella progettazionee produzione di arrediper ufficio.• Con sede a Holland nelMichigan, USA, è presentein oltre 120 paesi,con 6.200 collaboratori.• Nel 2009 ha fatturato1,11 miliardi di dollari.Il gruppo ha centri Ricerca& Sviluppo e stabilimentiproduttivi in Europa,America e Asia, e piùdi 600 distributori in tuttoil mondo.• In Europa Haworth èpresente con diversimarchi di prestigio tra cui ibrand Castelli e Comforto.

www.haworth.itwww.organicworkspaces.com

Company promo, edited by us ufficiostile www.ufficiostile-online.it (Gruppo 24 Ore)

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KironDesign Andreas StrupplerProgettato con un designconcept all’insegna dellaflessibilità, che prevedeun’unica strutturaorizzontale in grado diospitare diverse soluzionidi basamenti e accessori,Kiron assicura la massimasemplicità di assemblaggioe la facile e rapidaconfigurazione degli spazi.La versatilità di Kironconsente una vastagamma di applicazioni:dalla postazione di lavorosingola alle soluzionibench o di conferenza,ai tavoli direzionali

Progettazione integrata è un termine a volteutilizzato in modo improprio dai produttorid’arredo. Haworth da tempo è in gradodi presentare ai propri clienti un’offertaomogenea e coerente, capace di declinarsiin qualsiasi tipologia di soluzione, dallescrivanie alle sedute, dagli armadi alle pareti,tutti caratterizzati da un design unitario eda una funzionalità effettivamente integrabile.Come quelle di un organismo vivente, dalquale trae spunto, tutte le parti di un ambientedi lavoro progettato secondo l’approccioOrganic Workspace devono essere correlatee interconnesse per valorizzare il progettocomplessivo, mantenendo, anzi sviluppando,le rispettive peculiarità e caratteristiche tecnicheproprio attraverso l’unità estetica e l’efficienzafunzionale del complesso.

Collegamenti tra i sistemi, dimensioni deiprodotti, materiali e finiture devono parlare lostesso linguaggio per poter essere parte diun vero progetto integrato.

Questo approccio si traduce in un gradualee naturale sviluppo dei prodotti esistentisecondo un percorso di evoluzione paralleloa quella dei nuovi progetti. Integrazionetra prodotti dunque, ma anche tra processiproduttivi e servizi, per presentare ai clientiuna proposta globale, con soluzioni di spazioin grado di rispondere alle esigenze di ognirealtà di Corporate, cultura organizzativa e stilelavorativo, e per sviluppare un processodi crescita graduale con il cliente che prevedel’affiancamento costante da parte di Haworthin un ruolo di partner a lungo termine.

Integrazione

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KironDesign Andreas StrupplerLa scrivania è disponibilecon diverse tipologiedi gambe (gamba ad A,gamba lineare a 90 gradi,gamba a T), con altezzafissa o regolabile(regolazione manualeo elettrica).L’escursione in altezzaprevede di poter traslarei piani da un’altezzaminima di 65 cm ad unamassima di 130 cm.Kiron offre un’ampiagamma di materiali efiniture. Il sistema è statosviluppato utilizzandomaterie prime non nocivee prevede un ampioutilizzo di materiali riciclati;è inoltre interamentericiclabile al terminedel ciclo di vita

Uno spazio di lavoro flessibile che consentadi sviluppare molteplici combinazioni in relazionealle diverse richieste degli utenti e che sia ingrado di adeguarsi tempestivamente allevariazioni delle necessità lavorative: Haworthprogetta spazi che mettono sempre al centrole persone e la loro attività, ambienti in gradodi soddisfare le esigenze di oggi adattandosialle possibili necessità di domani.Tanto più lo spazio sarà progettato e arredatocon criteri di flessibilità e intercambiabilità,tanto più elevata sarà la sua capacità ditrasformarsi e di soddisfare le esigenzeorganizzative legate alle nuove tecnologiee alla necessità sempre crescente di spazinon convenzionali.Il team di Haworth accompagna letrasformazioni organizzative dei clienti per

integrare gradualmente strutture e soluzionispecifiche, adattandole alle mutate esigenze.Adattabilità, agilità, trasformabilità sonotutte caratteristiche di un ambiente di lavoroche cambia facilmente e si trasforma dicontinuo.

Organic Workspace definisce un sistemaa elevata capacità di adattamento,un organismo vivente che attraverso le paretimobili, gli arredi flessibili e i complementidimostra la propria attitudine ad assumerelayout diversi con una notevole velocità diriconfigurazione. Una flessibilità che sitraduce in sostenibilità e valoredell’investimento nel tempo grazie alla possibilitàdi riutilizzare in molti casi più del 75% deglielementi esistenti per nuove configurazioni.

Flessibilità

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Nel 2008 è statoinaugurato l’HeadquarterHaworth ad Holland, nelMichigan, una strutturadi 28.000 mq con oltre 750postazioni di lavoro, cheintegra tutti i principi dellasostenibilità ambientalee di Organic Workspace:utilizzo di energierinnovabili, grande apportodi luce naturale, impiegodi pavimenti galleggianti,pareti mobili e sistemidi arredo flessibili checonsentono di rispondererapidamente a qualsiasiesigenza di cambiamento.

Il Design for Environment (DfE) è la traduzionepratica degli obiettivi aziendali di sostenibilitàin prodotti e soluzioni di spazio in cui sonoeliminati o ridotti al minimo tutti gli elementi chepossano avere un impatto negativosull’ambiente. Grande attenzione è dedicatapertanto alla scelta di materiali riciclati o riciclabilial termine della vita utile dei prodotti, sicuriper la salute degli esseri umani e dell’ambiente.In particolare il Team Haworth dedicatoal DfE ha individuato una serie di parametrifondamentali per valutare le caratteristichedi sostenibilità delle diverse linee di prodotto,che vengono sintetizzate nelle PEDs (ProductEnvironmental Datasheet), ossia nelle schedeambientali che accompagnano i prodottiHaworth: contenuto di materiali riciclati,riciclabilità a fine vita, emissioni di compostiorganici volatili, certificazioni di prodottoe Carbon Footprint (il complesso delle emissionidi gas serra, calcolato come equivalenti dibiossido di carbonio, causate dalla produzione,dall’uso e dallo smaltimento di un prodotto).Un approccio a 360 gradi alla sostenibilità, checomprende ogni fase progettuale e produttiva,secondo un approccio “Cradle-to-Cradle”.Haworth ha intrapreso da tempo un percorsodi gestione energetica volto a incrementarel’efficienza energetica e l’utilizzo di fontid’energia rinnovabili per arrivare a essere“climaticamente neutri” e con l’obiettivo,a lungo termine, di utilizzare il 100% di energiarinnovabile.La politica ambientale di Haworth comprende

anche il settore dei trasporti, con l’obiettivodi ridurre al minimo le emissioni nocivederivanti dalla distribuzione dei propri prodotti,dai servizi e dai viaggi di lavoro dei propricollaboratori. Per la spedizione del materialeHaworth utilizza l’EMU Box (Ecologic MultipleUse Box), la cassa ecologica proveniente da“recycling” industriale e polipropilene riciclabile eriutilizzabile più volte.L’azienda promuove attivamente le “costruzioniverdi” e la gestione sostenibile dei luoghi:infatti dal 2008 tutti i nuovi edifici e showroomaziendali del gruppo Haworth nel mondodevono essere progettati e costruiti per lacertificazione LEED - gli stabilimenti secondoLEED Silver, gli showroom secondo LEED Gold.La manifestazione per eccellenza di questaattenzione agli aspetti ambientali eall’architettura sostenibile è la sede mondialedel gruppo “One Haworth Center” a Holland,nel Michigan, che ha ottenuto la prestigiosacertificazione LEED Gold. Un percorsoimpegnativo e difficile, che l’azienda vuole inqualche modo “esportare”: da tempo Haworthsta lavorando con i propri partner in tutto ilmondo per portare l’intero settore verso unmodello di maggiore sostenibilità, per affermareil ruolo di responsabilità sociale ben sintetizzatodalla parole di Dick Haworth, HaworthChairman Emeritus «Nel portare avanti la nostramission di creazione di spazi di lavoro belli,efficaci e flessibili, ci impegniamo ancheper preservare e rinnovare gli ambienti naturalia livello globale».

A testimonianza del proprio impegno per l’ambiente, Haworth è stata la prima azienda nel settorea pubblicare, nel 2006, un proprio Bilancio di Sostenibilità; è stata tra le prime aziende del settoread ottenere la certificazione ISO 14001 e ad oggi tutti gli stabilimenti produttivi nel mondo hannola certificazione; nel 2009 si è associata al Green Building Council Italia e nel marzo 2010 ha assun-to la qualifica di Sponsor Argento di GBC Italia; la realizzazione di tutti i prodotti Haworth avvienesecondo l’approccio Design for Environment, che consente ai prodotti stessi di contribuire all’ot-tenimento di crediti LEED (Leadership in Energy and Environmental Design).

Sostenibilità

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Very (sopra)Design Simon Desantain collaborazione conHaworth Design StudioLa nuova linea Very, dimarchio Comforto (uno dei4 marchi del gruppoHaworth in Europa), è unagamma di sedutealtamente sostenibile,dal design globale e dalcomfort scientificamenteall’avanguardia: èrealizzata fino al 71% conmateriali riciclati ed èriciclabile fino al 98%;il prodotto finito, inoltre,richiede meno di 5 minutiper separare i diversimateriali per il riciclaggio.Ha ottenuto le certificazioni“Cradle to CradleSM”(livello oro e argento) diMBDC e Greenguard®, epuò contribuire a ottenerecrediti LEED® per tutti iprogetti nella quale vieneinserita.Tutti i modelli diVery presentano un elevatogrado di ergonomia: sonodotati di schienaleflessibile per consentire unsupporto elastico e lamassima libertà ditorsione. Le sedie daconferenza offronoun’intelligente e naturaleinclinazione, trasformandoil peso del corpo in unsostegno.

Design

System 59 (a destra)Design Simon Desantain collaborazione conHaworth Design StudioLa nuova linea di sedute diultima generazione, dimarchio Comforto, abbinafunzionalità e tecnologiaad un design elegante edessenziale.Il nuovo meccanismo diregolazioneautomatica della tensionedi basculamento consentedi controbilanciare,attraverso lo schienale, ilpeso impresso dall’utentesul sedile, eliminando lanecessità della regolazionemanuale.Il supporto lombareasimmetrico è compostoda anelli concentriciflessibili che si adattanoalla forma della schiena egarantiscono il giustosupporto. Le sedute sonodisponibili in due versioni:totalmente rivestita,oppure con schienale inrete. La sedia può esseretotalmente disassemblatagarantendo il riciclo fino al95%.

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Workplace Knowledge

Progettare ambienti di lavoro attorno alle persone, spazi e ambientiche supportano in modo ottimale le attività lavorative e le scelte orga-nizzative a sostegno delle strategie aziendali, è il cuore di ogni pro-getto di Haworth. Ciò richiede una approfondita conoscenza di temiche vanno dall’Analisi delle Organizzazioni e delle Culture aziendali atemi di Ergonomia, diversi stili lavorativi e le Esigenze delle nuovegenerazioni dei lavoratori.A questo scopo Haworth ha creato “Ideation”, un team interdiscipli-nare che, a supporto di Haworth Design Studio, porta avanti ricerchenell’ambito delle scienze umane quali Ergonomia, Psicologia cogni-tiva e ambientale, Antropologia culturale, Sociologia, per arricchi-re la conoscenza delle dinamiche relazionali tra Persone-Lavoro-Ambiente.L’obiettivo è di individuare le soluzioni di arredo che consentono diaumentare il benessere delle persone, sia fisico che mentale, e diconseguenza il loro rendimento, l’efficacia dell’organizzazione nelsuo complesso e l’efficienza degli spazi.A questo fine Ideation impiega una serie di strumenti e metodi checonsentono di analizzare la cultura aziendale, le procedure operative,e le dinamiche di ogni gruppo di lavoro.

Un esempio di strumentodi analisi che vieneutilizzato dal team Ideationè il modello dei ValoriCompetitivi di KimCameron e Robert Quinn,che consente diindividuare la culturaorganizzativa, attuale odesiderata, di un’azienda.Poiché la culturaorganizzativa di un’aziendainfluenza direttamente lasua strategia, ed è a suavolta influenzatadall’ambiente di lavoro,lo spazio di lavoro puòessere usato in modostrategico per supportareil raggiungimento degliobiettivi aziendali.


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