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I l responsabile del Servizio di Prevenzione e protezione in un comune del circondario cataneseha dovuto occuparsi del passaggio di consegna nella gestione di un impianto di depurazioneposto al servizio di un grosso complesso residenziale non servito da pubblica fognatura, ma
ricadente in uno spiazzale destinato a parcheggio privato.In relazione soprattutto agli interventi di manutenzione che certamente saranno effettuati inseguito, è nato il problema di prevedere una fattispecie lavorativa per i dipendenti comunali, che inprecedenza non era prevista fra quelle comprese nel documento di valutazione di cui agli artt. 17 e28, D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81. In uno stesso ambiente confinato potrebbe verificarsi unacombinazione di rischi associati alla presenza di uno o più agenti che possono avere più di uneffetto concomitante, sequenziale o indipendente. Al fine di rendere più sicuro l’accesso all’internodell’impianto di depurazione sotterraneo esaminato è necessario attuare una procedura per fasi.
l di Vincenzo Raneri, Consulente in materie di sicurezza e igiene sul lavoroe relativi sistemi di gestione
L’impianto di depurazione a servizio di uncomplesso residenziale è un impianto sotterraneo funzionante secondo il principio dellaossidazione a fanghi attivi per insufflazione diaria con diffusori sommersi (si veda la figura1). Pertanto, si tratta di un classico ambientedi lavoro “confinato”, in quanto è uno spaziocircoscritto, caratterizzato da limitate aperture di accesso e da una ventilazione naturalesfavorevole, nel quale può verificarsi un evento incidentale importante che può portare aun infortunio grave o mortale, in presenza diagenti chimici pericolosi (per esempio, gas,vapori, polveri), e al quale devono essere applicate le disposizioni di cui all’art. 66, D.Lgs.n. 81/2008, e del punto 3, Allegato IV allostesso TU. In questa situazione è possibile
rilevare i seguenti rischi di infortunio:l inciampamento o scivolamento;l contatto con parti abrasive o taglienti;l urto, colpo o schiacciamento;l contatto con parti in movimento;l proiezione di parti solide o liquide;l caduta di gravi dall’alto;l caduta dall’alto;l contatto con tensione elettrica;l puntura o morso di animale;l inalazione di sostanze pericolose;l contatto con sostanze pericolose;l caduta in contenitori di liquidi;l esposizione ad agenti biologici.In particolare, all’interno delle vasche e nellefosse biologiche, nei collettori fognari, nell’ambito delle strutture dei depuratori, nei
l Sotto analisi un impianto di depurazione con ossidazione a fanghi attivi
Spazi confinati e sotterranei:le diverse fasi proceduraliper l’accesso in sicurezza
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serbatoi utilizzati per lo stoccaggio dei liquami, è possibile riscontrare la presenza di biogas, in cui la percentuale di metano può variare dal 50% all’80%.All’interno di questi ambienti, quindi, possono crearsi zone di intrappolamento, causatedalla geometria particolare del luogo che favorisce il ristagno dell’atmosfera pericolosa, ela presenza di aperture sulla sommità potrebbe non essere sufficiente a garantire la rimozione della sostanza fino a un livello di concentrazione non pericolosa.A seguito dei recenti fatti accaduti presso unimpianto di depurazione e di altri fatti similariaccaduti nello stesso periodo in tutta Italia,l’ISPESL, insieme al Coordinamento tecnicointerregionale della prevenzione nei luoghi dilavoro e al Dipartimento dei Vigili del Fuocodel Soccorso Pubblico e della Difesa Civile,nel 2008 ha emesso una Guida operativaspecifica, cha ha rappresentato un utile com
pendio sul tema, dalla quale è stato possibilededurre alcune considerazioni, seppure integrate da qualche previsione tratta dalla legislazione statunitense in materia (CFR 29 Part1910 e Guidelines OSHA, Part 9).
I rischi in spazi confinatiIl rischio di inalazione di sostanze pericolose(per esempio, gas, vapori, polveri) nel casodegli ambienti confinati può implicare:l rischio di asfissia (ovvero mancanza di ossi
geno) a causa di: permanenza prolungata/sovraffollamentocon scarso ricambio di aria; reazioni chimiche di ossidoriduzione di sostanze con rilascio di anidride carbonica,ammoniaca, acido cianidrico o acido solfidrico; gli agenti che più frequentemente sisostituiscono all’ossigeno respirabile sonol’anidride carbonica (CO2) e l’azoto:1. l’anidride carbonica si forma in tutti que
Figura 1
Impianto di depurazione sotterraneo
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gli ambiti con processi di fermentazionequali, per esempio, le fosse settiche, i tini/cantine per la fermentazione del vino, isilos o i processi di combustione, spesso inconcomitanza con altri agenti tossici quali ilmonossido di carbonio;2. l’azoto, invece, è generalmente presenteper una inadeguata rimozione in seguito adattività di bonifica o inertizzazione. Poichésono gas inodori, incolori e insapori nonsono rilevati dall’apparato sensoriale umano e causano la perdita di conoscenza senza particolari segni premonitori;
l rischio di avvelenamento per inalazione oper contatto epidermico per gas, fumi o vapori velenosi normalmente presenti (peresempio, residui in recipienti di stoccaggio odi trasporto di gas) o che possono penetrareda ambienti circostanti (per esempio, rilasciodi monossido di carbonio), in relazione all’evaporazione di liquidi o sublimazione disolidi normalmente presenti (per esempio,serbatoi, recipienti) o che possono improvvisamente riempire gli spazi o rilasciarvi gas,quando agitati o spostati (per esempio, acidosolforico, acido muriatico, zolfo solido);
l rischio di incendio e di esplosione che sipuò verificare in relazione alla presenza di:
gas e vapori infiammabili (per esempio,metano, acetilene, propano/butano, xilolo,benzene); liquidi infiammabili (per esempio, benzinee solventi idrocarburici); polveri disperse nell’aria in alta concentrazione (per esempio, farine nei silos, nerofumo, segatura); eccesso di ossigeno o di ossidanti in genere(per esempio, a causa di violenta ossidazionedi sostanze grasse/oleose; nitrato di ammonio con paglia o trucioli di legno); macerazione e/o decomposizione di sostanze organiche con autoriscaldamentodella massa fino a raggiungere la propriatemperatura di autoaccensione.
Alcune delle condizioni elencate possono giàesistere in origine negli ambienti confinati, mentre altre possono sopraggiungere durante l’esecuzione dei lavori, a causa di operazioni eseguite (per esempio, esecuzione di saldature), di materiali o di sostanze (per esempio, utilizzo dicolle, solventi, prodotti per la pulizia), attrezzature di lavoro impiegate (per esempio, uso di macchine elettriche che producono inneschi), a cau
sa dell’inefficienza dell’isolamento dell’ambiente confinato rispetto ad altri ambienti pericolosi(per esempio, perdite da tubazioni presenti negliambienti confinati o negli spazi limitrofi). Unelemento di amplificazione della gravità delleconseguenze dannose in caso di evento accidentale è presente in tutti i casi in cui gli accessiagli ambienti confinati sono particolarmente disagevoli (per esempio, attraverso passi d’uomo,cunicoli o aperture molto piccole) poiché in talcaso la fuga o il soccorso d’emergenza risultanomolto difficili. È opportuno evidenziare che inuno stesso ambiente confinato potrebbe verificarsi una combinazione di rischi associati allapresenza di uno o più agenti che possono averepiù di un effetto concomitante, sequenziale oindipendente. Al fine di rendere più sicuro l’accesso all’interno dell’impianto di depurazionesotterraneo esaminato, sarà necessario attuareuna procedura per fasi.
Procedura di accessoin uno spazio confinato
Fase 1Il responsabile dell’area tecnicadevepredisporre un “permesso di lavoro in ambiente confinato” (si veda il riquadro 1), nominando un “preposto qualificato” che abbia, quindi, sufficienteesperienza per quel tipo di attività da eseguire eun’adeguata informazione, formazione e addestramento sui rischi correlati al particolare ambiente di lavoro e sulla gestione delle emergenze in ambiente confinato, nonché sia idoneo aquesto ambiente di lavoro, in relazione a fattoricome la claustrofobia, l’idoneità a indossare gliautorespiratori e le note mediche sulla idoneitàdel lavoratore alle attività in ambienti confinatie che dovrà essere sempre presente durantetutte le fasi delle operazioni successive. Nellostesso “permesso di lavoro in ambiente confinato” il responsabile dell’area tecnica, avendo cura di pianificare le operazioni essenziali conl’impiego del minor numero di persone compatibilmente con il compito che deve essere svolto, deve nominare i “lavoratori qualificati”,quindi, con sufficiente esperienza per quel tipodi attività da eseguire e adeguata informazione,formazione e addestramento sui rischi correlatial particolare ambiente di lavoro, nonché sianoidonei a tale ambiente di lavoro, in relazione afattori come la claustrofobia, l’idoneità a indossare gli autorespiratori e le note mediche sulla
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idoneità del lavoratore alle attività in ambienticonfinati. Nella predisposizione del “permesso”,fra le sostanze nocive che devono essere monitorate dovranno essere riportate le sostanzeprodotte dalla fermentazione e/o decomposizione dei liquami, quali l’idrogeno solforato(acido solfidrico H2S) e l’ossido di carbonio(CO); risulta opportuno verificare, a tal fine, ilregolamento comunale di fognatura e le varieautorizzazioni agli scarichi afferenti l’impiantodi depurazione, al fine di verificare l’eventualepossibilità di introduzione di sostanze che possano determinare la formazione di gas nociviulteriori (ammine, ammoniaca, anidride solforosa ecc.) soprattutto considerando che si trattadi una zona vulcanica e soprattutto nel caso incui l’impianto si sia fermato da alcune ore. Infogli allegati al permesso di lavoro in ambienteconfinato il responsabile dell’area tecnica, anche nei casi di intervento per semplice manutenzione, deve descrivere dettagliatamente lemansioni specifiche e le modalità di esecuzionedell’intervento. In allegato al “permesso di lavoro in ambiente confinato” il responsabile dell’area tecnica deve riportare le planimetrie indicanti le vie di accesso, la geometria del luogo dilavoro, del materiale di soccorso, dei quadrielettrici, delle valvole di intercettazione, dellepostazioni di allarme e di comunicazione, delleareedi sosta deimezzi di soccorso. In allegato al“permesso di lavoro in ambiente confinato” ilresponsabile dell’area tecnica, anche nei casi diintervento per semplice manutenzione, devefornire copia di questa procedura di sicurezza.Inoltre, il responsabile dell’area tecnica dovràavere cura di fare pervenire in tempo utile all’amministratore del condominio un avviso diesecuzione lavori nell’impianto di depurazione,con l’invito a evitare tassativamente l’uso discarichi idrici per 30 minuti prima e 60 minutidopo l’arco di tempo in cui è previsto l’intervento, valutando se non sia il caso di fare emettereuna specifica ordinanza di divieto.
Fase 2Prima dell’accesso all’interno dell’impianto dicondizionamento sotterraneo, sarà necessario che il preposto qualificato si attenga allaseguente procedura:l provvedere a far chiudere e bloccare le
valvole e gli altri dispositivi di chiusura e/odi isolamento dei condotti in comunicazione con l’interno dell’impianto di depurazio
ne, a far intercettare i tratti di tubazionemediante flange cieche o con altri mezziequivalenti e a far apporre su questi dispositivi di chiusura o di isolamento un’apposita segnaletica monitoria con l’indicazionedel divieto di manovrarli o di rimuoverli (inconformità al punto 3.2.2, Allegato IV alD.Lgs. n.81/2008); allo stato attuale questa disposizione sembra inattuabile, per lamancanza stessa dei dispositivi di chiusurae/o di isolamento;
l provvedere alla recinzione dell’area di intervento, affinché sia garantito l’eventualeaccesso dei mezzi di soccorso;
l non sottovalutare mai, già nella fase di rimozione della botola, la possibilità di presenza di gas esplosivi e/o tossici all’internodella cameretta, evitando di affidarsi a considerazioni generiche, come, per esempio,la mancanza di odori;
l allontanare persone che fumano o le fiamme libere o le fonti di scintille ed evitare diprovocare scintille spostando anche parzialmente il chiusino, preferendo utilizzarea questo scopo gli appositi attrezzi a leva;
l rimanendo all’esterno, verificare, mediante una idonea ed efficiente apparecchiatura di rilevazione multigas (metano oaltro gas esplosivo, mancanza di ossigeno,idrogeno solforato, ossido di carbonio ecc.)regolarmente calibrata, che l’aria all’interno dell’impianto di depurazione sotterraneo sia libera da miscele esplosive o nocive, utilizzando un apposito sondino infilatoattraverso la grata di chiusura, in modo dainteressare, con l’estremità del sondino, unpunto più basso dell’ambiente confinato,attenendosi strettamente alle istruzionid’uso date dal fabbricante e solo se si èricevuto un idoneo addestramento specifico sul suo uso. È fondamentale, nella sceltadi queste apparecchiature, richiedere le seguenti cruciali caratteristiche:
l’apparecchiatura non deve avere la tacitazione dell’allarme (per un operatore nonesperto è pericoloso); l’apparecchiatura deve avere la possibilitàdi effettuare la rilevazione in continuo; non ci deve essere la possibilità di accessodiretto e, pertanto, di modifica dei parametridi rilevamento; l’apparecchiatura non deve potersi autotarare automaticamente all’accensione ma de
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ve chiedere quando effettuarla. La manutenzione dell’apparecchiatura deve obbligatoriamente essere effettuata secondo quantoprescritto dalla ditta costruttrice;
l nel caso di accertamento della presenza diuna miscela di gas esplosivo e/o nocivo,astenersi dal compiere ulteriori operazioni,evitando l’avvicinamento dei passanti evietando l’accesso a chiunque non sia interessato alle operazioni di bonifica;
l in caso di rilevazione di miscela di gasesplosiva, contattare l’ente di distribuzionedel gas in zona, attenendosi alle loro indicazioni e, qualora queste non ne prevedano il divieto, procedere alle fasi successive;
l procedere alla bonifica dalla miscela di gasesplosivo e/o nocivo presente nell’ambienteconfinato, mediante l’introduzione del tubodi mandata di apparecchio di ventilazionemeccanica, atto a garantire il rispetto dellanorma tecnica UNI 10339 e garantendone ilfunzionamento in continuo con un ricambiod’aria minimo pari a 20 volumi/ora, per cuila portata d’aria necessaria risulterà dal prodotto fra 20 e il volume libero interno dell’impianto di depurazione; considerata la notevole quantità richiesta, sarebbe più opportuno installare un sistema fisso a due rotanti,comandato dall’esterno con punto di immissione sito sul lato opposto al punto di accesso,in tal caso preferendo più di un apparecchiodi ventilazione. Nel calcolo del volume chedeve essere bonificato, deve essere considerato anche il doppio di quello relativo allecondotte fino ai relativi punti in cui siano statiposizionati i dispositivi di chiusura e/o di isolamento. È vietato il ricorso a qualsiasi sistema di aspirazione, in quanto possono dareluogo alla formazione di atmosfere esplosivee, quindi, a incendi e a esplosioni;
l dopo un periodo di tempo sufficiente a effettuate tre ricambi del volume libero internodell’impianto di depurazione, ripetere la misura come al quinto punto e le successive fasidal sesto al nono punto al massimo per unpaio di volte, dopodiché, in caso di esito sempre negativo, sospendere ogni operazione ecomunicare il tutto all’ente di distribuzionedel gas in zona, richiedendone l’intervento.
Fase 3Per l’accesso all’interno dell’impianto di depurazione sotterraneo, sarà necessario che il
preposto qualificato si attenga alla seguenteprocedura:l posizionare copia del permesso di lavoro in
modo visibile nelle immediate vicinanzedel punto di accesso per tutta la duratadell’intervento;
l prima di entrare, verificare che le aperturedi accesso abbiano dimensioni tali da permettere l’ingresso e l’uscita del lavoratorecon tutto l’equipaggiamento necessario e ilrecupero in condizioni di emergenza; nelcaso fosse possibile, aumentare il numerodi aperture e migliorare, pertanto, la ventilazione naturale;
l prima di entrare, provvedere a isolare gliequipaggiamenti, sia dal punto di vista elettrico che meccanico, e a far apporre suquesti dispositivi di chiusura o di isolamento un’apposita segnaletica monitoria conl’indicazione del divieto di manovrarli o dirimuoverli;
l prima di entrare, provvedere affinché tutti ilavoratori qualificati indicati nel permessodi lavoro siano dotati, verifichino la corretta funzionalità e indossino idonei dispositivi di protezione individuale, quali:
il casco di protezione munito di sottogola; la tuta di protezione resistente agli agentichimici; gli scarponi di protezione con puntale d’acciaio e suola antiscivolo; l’imbragatura di sicurezza, collegata a unafune di trattenuta a sua volta collegata conun apposito dispositivo meccanico di recupero posto all’esterno dell’ambiente confinato; in caso di interventi che devono essere effettuati all’interno in postazioni prive di parapetto regolamentare alto almeno un metro,un’altra fune, collegata con l’imbragatura emunita di apposito dispositivo assorbitore dienergia, che deve essere collegato (quandoall’interno dell’ambiente confinato) con idonei punti o linee di ancoraggio (peraltro, attualmente mancanti); autorespiratore alimentato ad ariacompressa, dotata di sufficiente autonomiaper svolgere le lavorazioni previste, per l’usodel quale il lavoratore deve essere idoneamente addestrato; guanti di protezione contro i rischi meccanici e chimici;
l prima di entrare, provvedere affinché sia
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no prontamente disponibili i dispositivi diprotezione collettiva quali:
estintore portatile di incendi del tipo a polvere da 6 kg posto all’esterno dell’ambienteconfinato; dispositivo meccanico di recupero (atrepiede) posto all’esterno dell’ambienteconfinato (si veda la figura 2); un adeguato sistema di comunicazione tra ilpersonale presente all’interno e all’esterno dell’ambiente confinatoper consentireuna rapidachiamata in caso di emergenza. Tutti i messaggi devono poter essere comunicati facilmentee rapidamente. Apparecchiature telefoniche eradio eventualmente utilizzate non dovrebbero costituire causadi innescodovec’è rischiodiformazione di atmosfere esplosive;
l prima di entrare, provvedere affinché siano prontamente disponibili i dispositivi diprotezione di emergenza e soccorso quali:
una cassetta di medicazione di cui all’Allegato 1 al D.M. n. 388/2003 e un kit dirianimazione comprendente:1. un pallone di rianimazione in silicone conreservoire;
2. alcune maschere oronasali in silicone;3. un pinocchio apribocca elicoidale;4. una pinza tiralingua in policarbonato;5. alcune cannule di guedel sterili (s.m.l.);6. una bombola ossigeno ricaricabile da litri 0,46;7. un erogatore con manometro uscita fissa l6/min ERG270;8. una mascherina per ossigeno con tuboantischiacciamento; un defibrillatore semiautomatico; un adeguato sistema di comunicazione con ilPronto Soccorso e con i Vigili del Fuoco, pronto all’uso, il cui funzionamento sia stato testatoimmediatamente prima dell’accesso all’interno dell’impianto di depurazione sotterraneo;
l prima di entrare, provvedere affinché siano espressamente concordate, tra le persone all’esterno e all’interno, le procedureper il soccorso e che sia presente un’unitàdi soccorso pronta a intervenire
Fase 4Per l’esecuzione delle operazioni all’internodell’impianto di depurazione sotterraneo è
Figura 2
Operai in discesa in uno spazio confinato
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necessario osservare le seguenti precauzioni:l utilizzare una scala di accesso che sporga
almeno 1,00 m al di sopra del piano stradale, al fine di rendere più agevole e piùrapida l’uscita, in caso di necessità;
l verificare che all’interno dell’impianto didepurazione sia presente un’illuminazionesufficiente per la tipologia di lavorazioniche devono essere effettuate;
l distaccare l’alimentazione elettrica generale;l distaccare l’alimentazione dei gas/fluidi di
servizio;l chiudere tutti i flussi di acqua (anche con
deviazioni);l tenere continuamente in funzione l’appa
recchio di ventilazione meccanica;l tenere continuamente in funzione l’appa
recchiatura di rilevazione multigas;l evitare di permanere continuativamente al
l’interno dell’impianto di depurazione sotterraneo per più 30 minuti, senza un intervallo di almeno 15 minuti al suo esterno;
l non fumare o accendere fiamme libere;l in caso di inevitabile necessità, utilizzare
solo apparecchi elettrici portatili in perfettaefficienza, che dovranno essere alimentaticon tensione non superiore a 50 volt, tramite idoneo collegamento provvisorio conl’esterno e resistente agli urti accidentaliprevedibili e che dovranno essere rispondenti al D.P.R. n. 126/1998, Gruppo II,Categoria 1 e classe di temperatura adeguata al tipo di sostanza prevista;
l in caso di inevitabile necessità di effettuarelavori a caldo, come la saldatura, la molatura, la troncatura, l’uso di fiamma libera, labrasatura, è necessario adottare misure disicurezza addizionali, quali:
la zona in prossimità dei punti di lavorodove è impiegata la fiamma ossidrica o lasaldatrice elettrica, o comunque la fonte dicalore, deve essere mantenuta, al di qua e aldi là delle paratie interessate, sgombre daimateriali, dalle merci, dai combustibili o daaltre sostanze che possono sviluppare incendi, produrre gas o pericoli in genere; mantenere, oltre che un adeguato sistemadi ventilazione, un sistema di aspirazionelocalizzata dei fumi alla sorgente, tenutoconto della cubatura del locale; è vietato l’uso di gasogeni; è vietato eseguire contemporaneamenteogni altra attività lavorativa, compresa lamovimentazione di merce; deve essere disponibile una manichetta
pronta all’uso con boccalini a pioggia e unrecipiente d’acqua per il raffreddamento dieventuali canali e scoli incandescenti; al termine di ogni lavoro a caldo nei localinon devono rimanere residui pericolosi dellelavorazioni e principi di combustione in atto;
l non introdurre, nemmeno temporaneamente, contenitori di prodotti contenentisostanze chimiche infiammabili o altamente reattive o tra di loro incompatibili;
l verificare l’assenza di animali e/o di carogne di animali e, in caso di loro presenza,operare per il loro allontanamento e/osmaltimento, evitando il contatto diretto;
l in caso di allarme generato dal rilevatoremultigas, abbandonare immediatamente illuogo delle operazioni e uscire dall’impianto o luogo confinato.
Fase 5In caso di emergenza, sarà necessario attenersi alla seguente procedura:l allertare il Pronto Soccorso, i Vigili del Fuo
co, il responsabile dell’area tecnica, fornendo il proprio nome e il numero di telefonodal quale è effettuata la telefonata, la tipologia di evento in atto, il numero delle persone coinvolte, l’ubicazione del luogo dilavoro che deve essere raggiunto, i supportidisponibili in cantiere, il telefono e il nomedella persona che deve essere contattatasul posto se diversa dal richiedente;
l evitare assolutamente di accedere all’interno dell’impianto prima che siano arrivatigli aiuti e che la situazione sia stata giudicata tale da permettere di compiere, in sicurezza, le operazioni di soccorso, comunque, con analoghe modalità a quelle descritte nelle procedure;
l provvedere al recupero degli infortunati,attraverso l’apposito dispositivo (a treppiede);
l procedere all’eventuale rianimazione dell’infortunato.
Fase 6Relativamente al rischio di esposizione adagenti biologici, è necessario sempre tenere presente che, nelle acque reflue urbane,possono essere presenti e sopravvivere, oltre a microrganismi in genere innocui perl’uomo (batteri per la degradazione dellasostanza organica), anche microrganismi
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patogeni quali la Salmonella spp., il Vibriospp., Escherichia coli, Leptospira interrogans, virus enterici (enterovirus, rotavirus,virus epatite A ecc.), nonché uova di parassiti intestinali. I microrganismi comunemente rilevati negli impianti di depurazione rientrano nei gruppi 1 e 2 riportatinell’Allegato XLVI al D.Lgs. n. 81/2008. Inquesti impianti possono anche essere presenti prodotti del metabolismo o componenti dei microrganismi quali endotossinee peptidoglicani. I lavoratori che operanonegli impianti di depurazione possono essere esposti, quindi, ad aerosol contenentiun’elevata concentrazione di agenti biologici potenzialmente pericolosi, anche infunzione delle condizioni meteorologichestagionali. La sviluppo di bioaerosol avviene soprattutto per l’azione meccanica diorgani in movimento, nell’ambito di vorticie di salti di livello dei reflui, nelle fasi dipompaggio, in tutti i casi di formazione dispruzzi. La contaminazione microbica dell’aria può subire un fenomeno di dispersione in funzione delle caratteristiche strutturali dell’impianto, dei movimenti generatinei diversi processi o dei fattori meteorologici. La contaminazione dei lavoratori puòavvenire attraverso:l l’inalazione di goccioline d’acqua, di parti
colato e di polveri contaminate;l il contatto per via cutanea o mucosa, diret
to con ferite nella pelle, oculare;l l’ingestione accidentale per cattiva igiene
personale.Pertanto, lemisuredi prevenzioneedi protezione adottate contro il rischio di esposizione adagenti chimici possono essere sufficienti anche
contro il rischio di esposizione ad agenti biologici, con l’aggiunta delle seguenti necessità:l tutti i dispositivi di protezione individuale e
collettiva (ed, eventualmente, anche quelli diemergenzaesoccorso)utilizzatinell’accesso,aseguito di ogni intervento devono essere sottoposti a un accurato processo di lavaggio e didisinfezioneoppuredevonoessere sostituiti;
l tutti gli indumenti utilizzati nell’accesso, aseguito di ogni intervento, devono esseresottoposti a un accurato processo di lavaggio e di disinfezione.
Fase 7È necessario che all’interno dell’impianto didepurazione sotterraneo siano garantiti:l i quadri e i conduttori elettrici con grado di
protezione idoneo a garantire l’impermeabilità all’acqua;
l la segnaletica di sicurezza adeguata ai pericoli presenti e alle norme generali di prevenzione infortuni;
l la selezione adeguata dei materiali di costruzione, del ciclo di protezione (rivestimento, verniciatura, passivazione), dellamanutenzione, in relazione all’aggressivitàdegli ambienti umidi e alla presenza di sostanze particolari (per esempio, H2S e relativi fenomeni di infragilimento degli acciai).
È proibito adibire personale municipale perattività operative, anche di semplice assistenzaa terzi, relative all’impianto di depurazione,senza il rispetto delle procedure. Infine, nelcaso in cui le attività operative fossero oggettodi appalto a terzi è necessaria l’applicazionedell’art. 26, D.Lgs. n. 81/2008; mentre l’effettuazione di lavori edili soggiace all’applicazione del Titolo IV, D.Lgs. n. 81/2008. l
Riquadro 1
l Schema di permesso di lavoro in ambiente confinato
PERMESSO DI LAVORO IN AMBIENTE CONFINATO DAL _________ AL ________Individuazione dello spazio confinato: Impianto di depurazione sotterraneo posto a servizio del complesso “Villedel Poggio”Descrizione del lavoro: ......................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................Preposto qualificato: .....................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................Lavoratori qualificati: ...............................................................................................................................................Allegati al presente permesso di lavoro.Firma del responsabile dell’area tecnica..........................................................................................................................
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Prima dell’accesso di Preposto qualificato deve effettuare iseguenti controlli: SÌ N
O
N.A
.
Note
L’ambiente confinato è stato delimitato con idonea segnaletica?
Tutte le tubazioni sono state intercettate e bloccate?
Tutte le fonti di energia sono state bloccate?
É stato effettuato il controllo dell’aria interno?
Strumento utilizzato per il controllo dell’aria:
Tipo: Costruttore: Modello: Numerodi serie/ matricola:
Data dicalibrazione:
Controlli iniziali sull’aria contenuta nell’ambiente confinato:
ore metano(%LEL)
ossigeno(%)
idrogenosolforato(mg/mc)
ammoniaca(mg/mc)
ossido di carbonio(mg/mc)
ACCETTABILE
Accettabilità
19.523.5%
max 15 max 18 max 55 SÌ NO
L’ingresso è autorizzato? [SÌ] [NO] Firma del Preposto qualificato ........................................................................Per accettazione dei requisiti previsti dal presente permesso di lavoro e relativi allegati:Firme dei Lavoratori qualificati .......................................................................................................................................
Durante l’accesso il Preposto qualificato deve effettuare iseguenti controlli: SÌ N
O
N.A
.
Note
Tutte le attività preliminare sono state attuate?
Tutte le misurazioni previste vengono effettuate?
Il sistema di ventilazione meccanica viene tenuto attivo?
Tutti i lavoratori qualificati indossano i DPI previsti?
Tutte le attrezzature di emergenza previste sono presenti?
L’illuminazione è adeguata?
Gli apparecchi elettrici da utilizzare sono del tipo antideflagranti?
Controlli previsti sull’aria contenuta nell’ambiente confinato:
ore metano(%LEL)
ossigeno(%)
idrogenosolforato(mg/mc)
ammoniaca(mg/mc)
ossido di carbonio(mg/mc)
ACCETTABILE
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Firma dei lavoratori incaricati esecutori Firma del Preposto qualificatoDescrivere ogni eventuale problema incontrato durante l’ingresso nell’ambiente confinato (anche su retro)
Accettabilità 5 10 % L.E.L. 19.523.5% max 15 max 18 max 40 SÌ NO
Dopo l’accesso il Preposto qualificato deve effettuare i seguenti controlli: SÌ NO N.A. Note
Tutti gli operatori sono usciti dall’ambiente confinato?
Tutte le attrezzature sono state rimosse dall’ambiente confinato?
I blocchi alle fonti di energia sono stati rimossi?