Date post: | 01-May-2015 |
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DTD & XML Schema
Laurea Magistrale Laurea Magistrale in Informaticain Informatica
Reti 2 (2005/06)Reti 2 (2005/06)
dott. Francesco De [email protected]
DTD & XML Schema 2
Agenda
Document Type Definition XML Schema Namespace
Document Type Definition
DTD & XML Schema 4
XML ben formati ed XML validi
I due diversi livelli di “controllo” del documento generano due livelli di “correttezza”: XML ben formato: XML valido
Es: <title><book/><book> Titolo </book></title> è ben formato ma non è tipicamente valido
La buona formazione può essere valutata conoscendo solo XML
La validazione dipende dalla specifica applicazione XML e cioè dallo specifico linguaggio
DTD & XML Schema 5
La forma di un documento XML
Ogni documento XML inizia con un prologo che contiene: una XML declaration eventualmente una Doctype Declaration (la
dichiarazione della DTD a cui il documento si riferisce)
eventualmente una serie di processing instruction
Le processing instruction sono utilizzate raramente, servono più che altro per l’aggiunta di fogli di stile
<?xml-stylesheet type=“text/css” href=“esempio.css”?>
DTD & XML Schema 6
Dichiarazione XML
<?XML version=“1.0” encoding=“UTF-16” standalone=“yes” ?>
Un documento XML può includere una dichiarazione XML. Questa specifica le caratteristiche opzionali del documento in questione. Poiché esse sono ridotte al minimo, la dichiarazione XML è brevissima
La sintassi usata per la dichiarazione XML è quella delle processing instructions
La non obbligatorietà della dichiarazione XML è dovuta a motivi di convenienza, per poter usare la grande quantità di documenti HTML e SGML che sono ben formati senza richiedere modifiche anche stupide. In assenza di dichiarazione XML, si assume la forma:
<?XML version=“1.0” ?>
DTD & XML Schema 7
Esistono esattamente tre valori che possono essere messi in una dichiarazione XML:
Il parametro “version” identifica quale versione di XML si sta usando. Per il momento, l’unico valore possibile è “1.0”. Necessario.
Il parametro “encoding” permette di specificare, se il dubbio può sorgere, quale codifica di caratteri viene usata per il documento. Facoltativo.
Il parametro “standalone” permette di specificare se tutto il contenuto del documento è interno alla risorsa o se ne esiste parte anche all'esterno (ad esempio in un'entità posta nel DTD esterno). Facoltativo. Se è assente è false.
Dichiarazione XML
DTD & XML Schema 8
La Document Type Definition
Una DTD è costituita da un elenco di dichiarazioni (markup declaration) che descrivono la struttura del documento
Le dichiarazioni di una DTD definiscono: gli elementi strutturali (element) di un documento
mediante un identificatore generico il modello di contenuto di ogni elemento (content
model) ovvero gli elementi che contiene ed i loro rapporti (un elemento può essere vuoto)
la lista degli attributi associati a ciascun elemento e il loro tipo
DTD & XML Schema 9
La Document Type Definition
XML non fornisce alcun modo per definire la semantica di una DTD
ogni elemento è definito esclusivamente interamente dal suo nome e dal suo contenuto
ogni altra specificazione semantica va fornita mediante documentazione in lingua naturale o in altre notazioni logiche
I DTD XML e SGML sono molto simili. A parte minime modifiche, ogni DTD XML è anche un DTD SGML.
DTD & XML Schema 10
La dichiarazione di tipo
Il <!DOCTYPE … > è la dichiarazione del tipo di documento. Essa permette alle applicazioni XML di determinare le regole sintattiche da applicare alla verifica e validazione del documento.
La dichiarazione non è, ma contiene o fa riferimento alla Document Type Definition, dove vengono elencati gli elementi validi e i loro vincoli.
Il DTD può essere posto in un file esterno, internamente al documento, o in parte esternamente ed in parte internamente.
N.B.: In XML il nome del DOCTYPE deve essere il nome del tag radice.
DTD & XML Schema 11
Dichiarazione del DTD: <!DOCTYPE … >
1. <!DOCTYPE mydoc SYSTEM “document.dtd“>La prima forma di dichiarazione indica che il DTD è contenuto in un
file esterno (external subset).
2. <!DOCTYPE mydoc [<!ELEMENT …
]>La seconda forma precisa il DTD internamente (internal subset).
3. <!DOCTYPE mydoc SYSTEM “document.dtd” [<!ELEMENT …
]>La terza forma precisa una parte del DTD come contenuta in un file
esterno ed una parte come propria del documento.
DTD & XML Schema 12
Tipi di elementi
Il DTD definisce i tipi di elementi che possono occorrere nel file xml
Per ogni tipo di elemento viene indicato il tipo di contenuto, che può essere: Any content: indica che ogni contenuto è ammissibile.
Es: <!ELEMENT memo ANY> Empty content: un elemento vuoto non può contenere alcun testo tra
il tag di inizio e quello di chiusura e può quindi essere rappresentato da un tag vuoto. Es: <!ELEMENT br EMPTY>
Simple content: è un elemento il cui contenuto è composto da testo. In questo caso #PCDATA è acronimo di “Parsed Character Data”.Es: <!ELEMENT message (#PCDATA)>
Element content: è il caso tipico in cui il contenuto è composto da sottoelementi.Es: <!ELEMENT note (to, from, title, message)>
Mixed content: sono elementi che contendono testo misto ad altri elementi
DTD & XML Schema 13
Element content - sequenza
Un elemento composto da una sequenza deve contenere una lista dei sottoelementi elencati, con un elemento per ogni tipo
I singoli sottoelementi sono divisi da virgole
DTD XML valido
<!ELEMENT note (to, from, title, message)>
<note><to/><from/><title/><message/></note>
DTD & XML Schema 14
Element content - alternativa
Indica che il contenuto deve essere uno tra quelli elencati I singoli sottoelementi sono divisi da barre verticali (l’or del C)
DTD XML valido
<!ELEMENT a (b | c | d) > <a><b></b></a>
DTD & XML Schema 15
Element content - ripetizione
E’ possibile definire in vari modi le cardinalità dei sottoelementi:
Nessuna specifica: l’argomento deve comparire esattamente una volta
<!ELEMENT a (b)> è permesso solo <a><b/></a>
?: opzione. Specifica che il sottoelemento è facoltativo<!ELEMENT a (b?)> sono leciti sia <a/> che <a><b/></a>
+: ripetizione. Il sottoelemento deve figurare una o più volte<!ELEMENT a (b+)> <a><b/></a>, <a><b/><b/></a>,
ecc...
*: ripetizione. Il sottoelemento può figurare un numero qualsiasi di volte, o anche non figurare affatto
<!ELEMENT a (b*)> <a/>, <a><b/></a>, <a><b/><b/></a>, ecc...
DTD & XML Schema 16
Element content complessi
I costrutti possono combinarsi dando origine ad espressioni regolari <!ELEMENT sezione (titolo, abstract?, para+)>
ogni sezione ha un titolo, può avere un abstract opzionale, seguito da almeno un paragrafo
<!ELEMENT sezione (titolo, (abstract | para)+)>Dentro all’elemento sezione ci deve essere un titolo, seguito da almeno un abstract o un para, che poi possono ripetersi in qualunque ordine e numero
<!ELEMENT sezione (titolo, abstract*, para+)>Ogni elemento sezione è composto da un titolo, da una sequenza opzionale di abstract e da una sequenza si para composta da almeno un para
<!ELEMENT sezione (titolo, (sottotitolo | abstract)?, para+)>Ogni sezione è data da un titolo, da uno tra sottotitolo ed abstract, che possono però anche mancarem e da una serie di para
<!ELEMENT sezione (titolo, sottotitolo?, abstract?, para+>Come sopra, ma sottotitolo ed abstract possono coesistere
DTD & XML Schema 17
Contenuto misto
In XML il contenuto di testo #PCDATA ed il contenuto di elementi possono combinarsi solo nella forma seguente:
<!ELEMENT para (#PCDATA | bold | italic)*>
Ogni paragrafo contiene un testo in cui si possono trovare, opzionalmente, degli elementi <bold> ed <italic>. Es:
<para><bold>Questo</bold> testo contiene delle sezioni in <bold>grassetto</bold> ed in <italic>corsivo</italic>, ma potrebbe anche non averne</para>
DTD & XML Schema 18
Attributi
Il DTD permette anche di vincolare gli attributi dei singoli tag, cioè dei singoli elementi.
In generale gli attributi vengono specificati con ATTLIST:
<!ATTLIST elementoattributo1 tipo1 modificatore1attributo2 tipo2 modificatore2attributo-n tipo-n modificatore-n>
I tipi definiscono l’insieme o la tipologia dei valori assumibili dall’attributo
I modificatori identificano le condizioni di obbligatorietà o opzionalità dell’attributo ed, eventualmente, un valore di default per lo stesso
DTD & XML Schema 19
Attributi stringa
<!ATTLIST message lang CDATA “Italiano”>
In questo caso l’attributo lang è una stringa Se l’attributo è presente nel file il suo valore è quello specificato Altrimenti viene assunto il valore di default “Italiano”
<note>…<message lang=“English”>Remember the meeting</message></note>
<note>…<message>Ricordati l’appuntamento</message></note>
DTD & XML Schema 20
Attributi per enumerazione
<!ATTLIST person salutation (Mr | Mrs | Miss | Dr) “Mr”>
Il titolo di ogni persona assume valori nell’insieme indicato
In mancanza del parametro si assume per default “Mr”
<person salutation=“Dr”><name>Luke</name><surname>Brown</name>
</person>
DTD & XML Schema 21
Tipi di attributi predefiniti
DTD definisce alcuni tipi speciali, che aiutano il progettista soprattutto per quanto riguarda le relazioni tra elementi ID: identificativo univoco all’interno del file
<!ATTLIST User login ID #REQUIRED> IDREF: riferimento ad un identificativo univoco definito nel
file<!ATTLIST User userClass IDREF #REQUIRED>
IDREFS: come IDREF, ma può esserci una lista di riferimenti
NMTOKEN o NMTOKENS: stringa (o lista di stringhe) di caratteri senza spazi o caratteri di interpunzione
ENTITY o ENTITIES: il valore deve essere un’entità
DTD & XML Schema 22
Modificatori
Valore di default: espresso da una stringa indica il valore da assegnare all’attributo in mancanza di diverse indicazioni
Valore fisso: definito da #FIXED più il valore. L’attributo assume obbligatoriamente il valore assegnato e l’autore del documento XML non può modificarlo:<!ATTLIST persona numeroGambe CDATA #FIXED “2”>
Specifica di obbligatorietà: #REQUIRED. Indica che l’attributo deve essere sempre presente in ogni elemento<!ATTLIST misura val CDATA #REQUIRED>
Specifica di opzionalità: #IMPLIED. Indica che l’attributo è opzionale e può non essere specificato dall’autore del documento. Se combinato con ID indica che il sistema genererà un identificativo automaticamente
DTD & XML Schema 23
Entità
Le entità del DTD sono frammenti ricorrenti di contenuti testuali a cui vengono associati degli identificatori che possono essere “espansi” come macro all’interno del documento prima di procedere al parsing vero e proprio
La definizione avviene secondo lo schema:<!ENTITY nomeEntità valore>
L’utilizzo avviene inserendo nel testo la sequenza:&nomeEntità;
Esempio:
<!ENTITY autore “Francesco De Angelis”><document>
<title>Introduzione ad XML</title><author>&autore;</author>
</document>
DTD & XML Schema 24
Entità esterne
Le entità esterne vengono “recuperate” da un file esterno all’XML
<!ENTITY nomeEntità SYSTEM “url del file”>
Es: <!ENTITY text SYSTEM “book.txt”>
E’ possibile specificare entità da non parsare, tipicamente come entità di dati binari
<!ENTITY immagine SYSTEM “img.gif” NDATA gif>
<book><title>..</title><text>&text;</text></book>
DTD & XML Schema 25
Entità predefinite
Sono predefinire tutte le entità associabili ai singoli caratteri sulla base del codice (unicode) degli stessi. Ad esempio l’entità corrisponde al carattere ASCII 10.
Alcuni caratteri, tra cui ‘<‘ ed ‘&’, creano problemi quando vengono mischiati al testo. Per questo sono predefinire alcune entità che possono sostituire questi caratteri:
Equivalente a : <![CDATA [<]]>
< “<”
> “>”
& “&”
' “ ’ ”
" “ ” ”
DTD & XML Schema 26
Entità parametriche
Sono entità definite nel DTD ed utilizzate all’interno del DTD stesso
Vengono sostituite durante la lettura del DTD Contengono frammenti ricorrenti del modello di
contenuto Es: volendo definire in un unico punto il tipo di testo
che contiene sezioni in grassetto:
<!ENTITY % testo “#PCDATA”><!ENTITY % testoConBold “(%testo;|bold)*”><!ELEMENT testo %testoConBold;>
DTD & XML Schema 27
Cosa c’è di sbagliato nelle DTD
Troppo “document oriented” DTD è stato sviluppato per interfacciarsi con tool per
il trattamento del testo Limitato nella rappresentazione di strutture
complesse Non c’è la nozione di ereditarietà/sub-typing Content-model ambiguo Troppi modi per rappresentare la stessa cosa I nomi sono globali, non locali
DTD & XML Schema 28
Utilizzo delle DTD
Validazione Storage XML efficiente (persistenza, estensione, o
database storage) Documentazione Parsing efficiente Design di tool di supporto
XML Schema
DTD & XML Schema 30
XML Schema
“Schema” è un termine generale, dal vocabolario inglese: “a structured framework or plan”
Quando si parla di “XML Schema” si intende usualmente il W3C XML Schema Language … e il suo acronimo XSD
DTD, XML Schema, e RELAX NG sono tutti linguaggi di “schema” XML
DTD & XML Schema 31
Perchè XML Schema?
DTD fornisce specifiche deboli Nessuna restrizione sul contenuto del testo Poco controllo sui contenuti misti (mixed content, text
+ elements) Poco controllo sull’ordinamento degli elementi
DTD è scritto in un formato non-XML Parser separati per DTD e XML
XML Schema Definition Language risolve questi problemi Più controllo su strutture e contenuti XSD è scritto in XML
DTD & XML Schema 32
Riferirsi ad uno schema
Per la DTD il riferimento va prima del root element:<?xml version="1.0"?><!DOCTYPE rootElement SYSTEM "url"><rootElement> ... </rootElement>
Per l’XML Schema il riferimento va nel root element:<?xml version="1.0"?><rootElement
xmlns:xsi="http://www.w3.org/2001/XMLSchema-instance" (riferimeno richiesto a XML Schema Instance) xsi:noNamespaceSchemaLocation="url.xsd"> (dove trovare lo Schema definition voluto) ...
</rootElement>
DTD & XML Schema 33
Il documento XSD: “lo schema”
L’estensione è .xsd L’elemento root è <schema> Il documento XSD parte con:
<?xml version="1.0"?><xs:schema
xmlns:xs="http://www.w3.rg/2001/XMLSchema">
Attenzione: documento XSD stesso è scritto in XML
DTD & XML Schema 34
<schema>
L’elemento <schema> può avere attributi: xmlns:xs="http://www.w3.org/2001/XMLSchema"
Specifica dove i tag dello schema sono specificati elementFormDefault="qualified"
Tutti gli elementi devono essere qualificati da un namespace
È altamente desiderabile qualificare ogni tag
DTD & XML Schema 35
Elementi “semplici” e “complessi”
Un elemento semplice contiene solo testo Non ha attributi Non contiene altri elementi Non può essere vuoto Ci possono essere varie restrizioni applicate al
contenuto
Un elemento complesso Può avere attributi Può essere vuoto, contenere testo, altri elementi, o
sia testo che altri elementi.
DTD & XML Schema 36
Definire un elemento semplice
Un elemento semplice è definito come:
<xs:element name="name” type="type” />
dove: name è il nome dell’elemento Valori comuni per type sono
xs:boolean xs:integer xs:date xs:string xs:decimal xs:time
Altri attributi di element sono: default="default value” se non ci sono altri valori specificati fixed="value" nessun altro valore specificato
DTD & XML Schema 37
Definire un attributo
Gli attributi sono dichiarati sempre come tipi semplici Definito come
<xs:attribute name="name” type="type” />
dove: name e type sono gli stessi che per xs:element
Altri attributi che gli elementi semplici possono avere: default="default value" se nessun valore è specificato fixed="value” nessun altro valore può essere specificato use="optional" non richiesto (default) use="required" richiesto
DTD & XML Schema 38
Restrizioni, o “facets”
La forma generale delle restrizioni è: <xs:element name="name"> (o
xs:attribute) <xs:restriction base="type"> ... the restrictions ... </xs:restriction></xs:element>
Ad esempio: <xs:element name="age">
<xs:restriction base="xs:integer"> <xs:minInclusive value="0"> <xs:maxInclusive value="140"> </xs:restriction></xs:element>
DTD & XML Schema 39
Restrizioni su numeri
minInclusive -- numero deve essere ≥ di value
minExclusive -- numero deve essere > di value
maxInclusive -- numero deve essere ≤ di value
maxExclusive -- numero deve essere < di value
totalDigits -- numero deve avere value cifre
fractionDigits -- numero deve avere non più di value
cifre dopo il punto decimale
DTD & XML Schema 40
Restrizioni su stringhe
length -- la stringa deve contenere value caratteri minLength -- la stringa deve contenere almeno
value caratteri maxLength -- la stringa deve contenere non più di
value caratteri pattern -- value è una espressione regolare da
soddisfare whiteSpace -- dice come trattare gli spazi bianchi
value="preserve" li mantiene value="replace" rinpiazza con “spazi” value="collapse" rimuove gli spazi iniziali, finali e
rimpiazza le sequenze con uno spazio singolo
DTD & XML Schema 41
Enumerazioni
Restringe il range di possibili valori ad una loro enumerazione
Esempio: <xs:element name="season">
<xs:simpleType> <xs:restriction base="xs:string"> <xs:enumeration value="Spring"/> <xs:enumeration value="Summer"/> <xs:enumeration value="Autumn"/> <xs:enumeration value="Fall"/> <xs:enumeration value="Winter"/> </xs:restriction> </xs:simpleType></xs:element>
DTD & XML Schema 42
Elementi Complessi
Un elemento complesso è definito da: <xs:element name="name">
<xs:complexType> ... information about the complex type... </xs:complexType> </xs:element>
Esempio: <xs:element name="person"> <xs:complexType> <xs:sequence> <xs:element name="firstName" type="xs:string" /> <xs:element name="lastName" type="xs:string" /> </xs:sequence> </xs:complexType> </xs:element>
DTD & XML Schema 43
Definizioni locali e globali
Elementi di chiarati al “top level” dello <schema> sono disponibili per l’uso in tutto lo schema
Elementi dichiarati in un xs:complexType sono locali Così, in <xs:element name="person">
<xs:complexType> <xs:sequence> <xs:element name="firstName" type="xs:string" /> <xs:element name="lastName" type="xs:string" /> </xs:sequence> </xs:complexType> </xs:element>
Gli elementi firstName e lastName sono dichiarati solo localmente
L’ordine delle dichiarazioni nel “top level” dello <schema> non specifica l’ordine di apparizione nel documento che usa tale schema
DTD & XML Schema 44
Dichiarazione ed uso
Per sfruttare un tipo lo si usa in type="..." Esempi:
<xs:element name="student" type="person"/> <xs:element name="professor" type="person"/>
Lo scope (visibilità) è importante: non si può usare un tipo al di fuori del suo scope
DTD & XML Schema 45
xs:sequence
Consente di specificare l’ordine di apparizione degli elementi
<xs:element name="person"> <xs:complexType> <xs:sequence> <xs:element name="firstName" type="xs:string" /> <xs:element name="lastName" type="xs:string" /> </xs:sequence> </xs:complexType>
</xs:element>
DTD & XML Schema 46
xs:all
xs:all consente l’apparizione in qualsiasi ordine <xs:element name="person">
<xs:complexType> <xs:all> <xs:element name="firstName" type="xs:string" /> <xs:element name="lastName" type="xs:string" /> </xs:all> </xs:complexType>
</xs:element> A dispetto del nome i membri del gruppo xs:all possono
occorrere una sola volta o per niente Si può usare minOccurs="0" per specificare che un
elemento è opzionale (il valore di default è 1) In questo contesto, maxOccurs è sempre 1
DTD & XML Schema 47
<xs:choice>
Definisce un insieme di elementi tra cui effettuare una scelta
<xs:element name="person"> <xs:complexType> <xs:choice> <xs:element name="firstName" type="xs:string" /> <xs:element name=“surName" type="xs:string" /> </xs:choice> </xs:complexType>
</xs:element>
DTD & XML Schema 48
Riferimenti
Dopo avere definito elementi con name="...", si può far loro riferimento con ref="..."
Esempi: <xs:element name="person">
<xs:complexType> <xs:all> <xs:element name="firstName" type="xs:string" /> <xs:element name="lastName" type="xs:string" /> </xs:all> </xs:complexType> </xs:element>
<xs:element name="student" ref="person">
Oppure <xs:element ref="person">
DTD & XML Schema 49
Elementi misti
Elementi misti possono contenere sia testo che altri elementi
Attributo mixed = "true” sull’elemento xs:complexType
Il testo stesso non è menzionato nell’elemento e può essere messo dove si vuole
<xs:complexType name= "paragraph” mixed="true"> <xs:sequence> <xs:element name= "someName” type= "xs:anyType"/> </xs:sequence></xs:complexType>
DTD & XML Schema 50
Estensioni
Un tipo complesso può essere la base di un nuovo tipo
<xs:complexType name="newType"> <xs:complexContent> <xs:extension base="otherType"> ...new stuff... </xs:extension> </xs:complexContent></xs:complexType>
DTD & XML Schema 51
Tipi di stringa predefiniti
Abbiamo detto che un tipo semplice è definito da: <xs:element name="name" type="type" />
Alcuni possibili tipi: xs:string -- una stringa xs:normalizedString -- una stringa che non
contiene tabs, newlines, or carriage returns xs:token -- una stringa che non contiene
whitespace oltre che gli spazi singoli Restrizioni sulle stringhe:
enumeration, length, maxLength, minLength, pattern, whiteSpace
DTD & XML Schema 52
Date e tempo
xs:date -- Una data nel formato CCYY-MM-DD, for example, 2002-11-05
xs:time -- Una data nel formato hh:mm:ss (hours, minutes, seconds)
xs:dateTime -- Il formato è CCYY-MM-DDThh:mm:ss La “T” è parte della sintassi
Restrizioni consentite: enumeration, minInclusive, minExclusive, maxInclusive,
maxExclusive, pattern, whiteSpace
DTD & XML Schema 53
Tipi numerici predefiniti
Tipi numerici predefiniti:
Allowable restrictions on numeric types: enumeration, minInclusive, minExclusive,
maxInclusive, maxExclusive, fractionDigits, totalDigits, pattern, whiteSpace
xs:decimal xs:positiveInteger
xs:byte xs:negativeInteger
xs:short xs:nonPositiveInteger
xs:int xs:nonNegativeInteger
xs:long
Namespace
DTD & XML Schema 55
Mischiare i tag
Sistema di elaborazione semplice: il documento viene elaborato da una sola applicazione (esempio il viewer)
Sistema complesso: parti diverse del documento vengono elaborate da applicazioni diverse
<html>…
</html>
ParserXML viewer
<html><book/></html>
ParserXML
viewer
Bookagent
DTD & XML Schema 56
Mischiare i tag
Cosa accade se due applicazioni definiscono lo stesso elemento?
<?xml version=“1.0”?><table><tr> <td>nome</td> <td>cognome</td></tr><tr> <td>Mario</td> <td>Bianchi</td></tr><tr> <td>Luca</td> <td>Rossi</td></tr></table>
<?xml version=“1.0”?><table><name>Comodino001</name><price curr=“EU”>100</price><width u=“cm”>50</width><length u=”cm”>80</length></table>
<?xml version=“1.0”?><table><tr><td>ordine</td><td>prodotto</td></tr><tr><td>1</td><td> <table> <name>Comodino</name> <price>100</price> <width um=“cm”>50</width> <length um=”cm”>80</length> </table></td></tr></table>
<table> viene riconosciutodal viewer HTML o dalgestore dell’arredo?
DTD & XML Schema 57
I namespace
Ogni nome di elemento (tag) XML è preceduto da un prefisso che lo rende univoco (tag qualificato)
La struttura del tag è: prefisso:nometag
<?xml version=“1.0”?><h:table>
<h:tr><h:td>ordine</h:td><h:td>prodotto</h:td></h:tr><h:tr><h:td>1</h:td><h:td>
<fur:table><fur:name>Comodino</fur:name><fur:price>100</fur:price><fur:width u=“cm”>50</fur:width><fur:length u=”cm”>80</fur:length>
</fur:table></h:td></h:tr>
</h:table>
DTD & XML Schema 58
I namespace
Ma non basta: Il prefisso potrebbe ripetersi Documenti diversi potrebbero identificare lo stesso
namespace “logico” con identificativi differenti Imporre l’unicità porterebbe a ns lunghissimi ed a codici
illeggibili I prefissi usati vengono introdotti tramite l’attributo
predefinito xmlns Quello che conta è l’URI univoco associato al prefisso:
<h:table xmlns:h=“http://www.w3.org/HTML/1998/html4/”><pippo:table xmlns:pippo=“http://www.w3.org/HTML/1998/html4”>
<?xml version=“1.0”?><h:table xmlns:h=“http://www.w3.org/HTML/1998/html4/”
xmlns:fur=“http://www.elet.polimi.it/furniture/”></h:table>
<?xml version=“1.0”?><http://www.w3.org/HTML/1998/html4/table></http://www.w3.org/HTML/1998/html4/table>
DTD & XML Schema 59
Namespace di default
Quando l’argomento di un XML è prevalentemente riferito ad un namespace è possibile definirlo come default e sottointendere la qualificazione
<?xml version=“1.0”?><table xmlns=“http://www.w3.org/HTML/1998/html4/” xmlns:fur=“http://www.elet.polimi.it/furniture/”>
<tr><td>ordine</td><td>prodotto</td></tr><tr><td>1</td><td>
<fur:table><fur:name>Comodino</fur:name><fur:price>100</fur:price><fur:width u=“cm”>50</fur:width><fur:length u=”cm”>80</fur:length>
</fur:table></td></tr>
</table>
DTD & XML Schema 60
Scope dei prefissi
I prefissi possono essere definiti all’interno di ogni tag di inizio o vuoto.
L’associazione tra prefisso e NS dura per tutto l’elemento Se un prefisso viene ridefinito in un sottoelemento valgono
le solite regole di visibilità (il blocco interno nasconde quello esterno)
<?xml version=“1.0”?><table xmlns=“http://www.w3.org/HTML/1998/html4/”>
<tr><td>ordine</td><td>prodotto</td></tr><tr><td>1</td><td>
<table xmlns=“http://www.elet.polimi.it/furniture/”><name>Comodino</name><price>100</price><width u=“cm”>50</width><length u=”cm”>80</length>
</table></td></tr>
</table>
DTD & XML Schema 61
Attributi
Anche gli attributi, essendo legati alla particolare applicazione, possono essere qualificati con un prefisso
Il namespace contiene tre partizioni di nomi: Element Type Partition: contiene i nomi degli elementi
del namespace Global Attribute Partition: nomi degli attributi qualificati Per-Element Partition: nomi non qualificati degli attributi
locali ad un elemento
<fur:table fur:xmlns=“http://www.elet.polimi.it/furniture”><fur:name>Comodino</fur:name><fur:price>100</fur:price><fur:width fur:u=“cm”>50</fur:width><fur:length fur:u=”cm”>80</fur:length>
</fur:table>
<fur:width fur:u=“cm”>50</fur:width><fur:width u=“cm”>50</fur:width>