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Una leggenda in cerca d’autore: la Vita di santa Chiara d’Assisi. Studio delle fonti e sinossi...

Date post: 23-Mar-2023
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90 SH Marco Guida Una leggenda in cerca d’autore La Vita di santa Chiara d’Assisi SOCIÉTÉ DES BOLLANDISTES LA VITA DI S. CHIARA D’ASSISI Marco Guida Una leggenda in cerca d’autore La Vita di santa Chiara d’Assisi Con il presente studio l’Autore stabilisce che la Legenda sanctae Clarae virginis è opera di Tommaso da Celano, l’agiografo per eccellenza di Francesco d’Assisi. Sul finire del XV secolo la clarissa Battista Alfani da Perugia per prima afferma questa attribuzione a Tommaso, considerata finora solo un’ipotesi. La prova esterna dell’Alfani è adesso confermata dal lavoro di critica interna che l’Autore conduce attraverso la collazione minuziosa – su base lessicale e stilistica – tra la Legenda, il processo e la lettera di canonizzazione di santa Chiara, e le opere certe di Tommaso da Celano. A ciascuna delle fonti è assegnato un diverso colore: basta sfogliare le pagi- ne di questo confronto sinottico per distinguere facilmente il proprium dell’agiografia della santa di Assisi da ciò che Tommaso eredita dalle fonti scritte di cui poté disporre per la redazione del suo testo. Dimostrata la paternità celaniana dell’opera, l’Autore rilegge la Legenda sanctae Clarae virginis valorizzandone il prezioso e significativo materiale proprio, e riportando così alla luce aspetti inediti della vita di santa Chiara, dei compagni di san Francesco a lei più vicini, e del francescanesimo delle origini. Marco Guida Nato a Laterza (Taranto) nel 1974, frate Minore, è docente di agiografia e filologia alla Pontificia Università Antonianum di Roma. Ha conseguito il dottorato presso la Pontificia Università Gregoriana ed è iscritto al corso di laurea specialistica in Storia del Cristianesimo alla Università Sapienza di Roma. Ha pubblicato diversi studi sulle fonti clariane. È membro dell’Associazione Italiana per lo Studio dei Santi dei Culti e dell’Agiografia e della Società Internazionale di Studi Francescani. Illustrazione di copertina: Santa Chiara, prima metà del XV secolo, affresco. Galatina (Lecce), Basilica di Santa Caterina d’Alessandria.
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Marco Guida

Una leggenda in cerca d’autore

La Vita di santa Chiara d’Assisi

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Una leggenda in cerca d’autoreLa Vita di santa Chiara d’Assisi

Con il presente studio l’Autore stabilisce che la Legenda sanctae Clarae virginisè opera di Tommaso da Celano, l’agiografo per eccellenza di Francesco d’Assisi. Sul finire del XV secolo la clarissa Battista Alfani da Perugia per prima afferma questa attribuzione a Tommaso, considerata finora solo un’ipotesi. La prova esterna dell’Alfani è adesso confermata dal lavoro di critica interna che l’Autore conduce attraverso la collazione minuziosa – su base lessicale e stilistica – tra la Legenda, ilprocesso e la lettera di canonizzazione di santa Chiara, e le opere certe di Tommaso daCelano. A ciascuna delle fonti è assegnato un diverso colore: basta sfogliare le pagi-ne di questo confronto sinottico per distinguere facilmente il proprium dell’agiografiadella santa di Assisi da ciò che Tommaso eredita dalle fonti scritte di cui poté disporreper la redazione del suo testo. Dimostrata la paternità celaniana dell’opera, l’Autorerilegge la Legenda sanctae Clarae virginis valorizzandone il prezioso e significativomateriale proprio, e riportando così alla luce aspetti inediti della vita di santa Chiara,dei compagni di san Francesco a lei più vicini, e del francescanesimo delle origini.

Marco Guida

Nato a Laterza (Taranto) nel 1974, frate Minore, è docente di agiografia e filologia alla Pontificia Università Antonianum di Roma. Ha conseguito il dottorato presso laPontificia Università Gregoriana ed è iscritto al corso di laurea specialistica in Storia delCristianesimo alla Università Sapienza di Roma. Ha pubblicato diversi studi sulle fonticlariane. È membro dell’Associazione Italiana per lo Studio dei Santi dei Culti edell’Agiografia e della Società Internazionale di Studi Francescani.

Illustrazione di copertina:Santa Chiara, prima metà del XV secolo, affresco. Galatina (Lecce), Basilica di Santa Caterina d’Alessandria.

Société des BollandistesBruxelles 2010

Société des BollandistesBruxelles 2010

Ai miei genitori

ABBREVIAZIONI

AF X Legendae s. Francisci Assisiensis saeculis xiii et xiv conscriptae, I (= Analecta Franciscana, X), Ad Claras Aquas, Florentiae, 1926-1941.

AFH Archivum Franciscanum Historicum.BF I-IV Bullarium Franciscanum Romanorum Pontificum, I-IV, studio et labore

J. H. Sbaralea, Romae, 1759-1768.BFE C. eubel, Bullarii Franciscani Epitome, Ad Claras Aquas, Florentiae,

1908.BuCl Clara claris praeclara, in Santa Chiara di Assisi. I primi documenti

ufficiali: Lettera di annunzio della sua morte, Processo e Bolla di canonizzazione. Ed. G. boCCali (= Pubblicazioni della biblioteca francescana Chiesa Nuova-Assisi, 10), Assisi, 2003, p. 238-265.

CF Collectanea Franciscana.Ff Fontes franciscani. Cur. e. MeneStò – S. brufani – G. CreMaSColi

et al. Apparati di G. M. boCCali (= Medioevo francescano. Testi, 2), Assisi, 1995.

FF Fonti Francescane. Scritti e biografie di san Francesco di Assisi. Cronache e testimonianze del primo secolo francescano. Scritti e biografie di santa Chiara di Assisi. Cur. e. Caroli, 4a ed., Padova, 1990; Fonti Francescane. Nuova edizione. Scritti e biografie di san Francesco di Assisi. Cronache e testimonianze del primo secolo francescano. Scritti e biografie di santa Chiara di Assisi. Cur. e. Caroli, Padova, 2004.

FrFr Frate Francesco.LegCl Legenda sanctae Clarae virginis, in Legenda Latina sanctae Clarae

virginis Assisiensis. Ed. G. boCCali. Trad. M. biGaroni (= Pubblicazioni della biblioteca francescana Chiesa Nuova-Assisi, 11), Assisi, 2001, p. 86-237.

Lettere Chiara d’Assisi, Lettere ad Agnese. La visione dello specchio. Ed. G. Pozzi – b. riMa (= Piccola Biblioteca, 426), Milano, 1999, p. 15-145.

PrCa Processo di canonizzazione di Chiara d’Assisi, in Santa Chiara di Assisi. I primi documenti ufficiali, p. 75-225.

Scripta Francisci Assisiensis Scripta. Ed. C. Paolazzi (= Spicilegium bonaven-turianum, 36), Grottaferrata (Roma), 2009.

Scritti Chiara d’Assisi, Scritti. Ed. M.-f. beCker – J.-f. Godet – t. Matura – G. G. zoPPetti (= Collana Studi e Testi), Vicenza, 1986; orig. francese, Écrits. Ed. M.-f. beCker – J.-f. Godet – t. Matura (= Sources Chrétiennes, 325), Paris, 1985.

VIII LEGENDA SANCTAE CLARAE VIRGINIS

SF Studi Francescani.Sinossi Capitolo II del presente volume.Subs. hag. Subsidia hagiographica.T W. r. tHoMSon, Checklist of papal letters relating to the Orders of

St. Francis. Innocent III – Alexander IV, in AFH, 64 (1971), p. 367-580.

Abbreviazioni dei libri della Sacra Scrittura

Act Actus ApostolorumApo Apocalypsis1 Cor Ad Corinthios prima2 Cor Ad Corinthios secundaCat Canticum CanticorumDan DanielDeut DeuteronomiumEph Ad EphesiosEst EstherEx ExodusEz EzechielGal Ad GalatasGen GenesisHeb Ad HebraeosIac Iacobi EpistolaIer IeremiasIoa Ioannis EvangeliumIob Liber IobIonas IonasIs IsaiasLam LamentationesLuc LucasMar MarcusMat MatthaeusNum Numeri2 Pet Secunda PetriPhip Ad PhilippensesPro Liber ProverbiorumPs PsalmiQo Qohelet3 Re Tertius Regum

ABBREVIAzIoNI IX

4 Re Quartus RegumRom Ad Romanos1 Sam Primus SamuelisSap SapientiaSir SiracidesTob Tobias

PRÉFACE

Il serait injuste de ne retenir que ce point, fût-il essentiel, dans l’ouvrage de Marco Guida. Mais c’est sans nul doute pour cela que son livre sera reçu, reconnu, cité et célébré dans les études à venir: il établit de manière indiscutable, définitive, que la Legenda sanctae Clarae virginis est l’œuvre de Thomas de Celano, l’hagiographe par excellence de François d’Assise. L’hypothèse n’est pas neuve: elle parcourait un débat jusqu’alors incertain. Ce qui est neuf, c’est qu’elle n’est plus une hypothèse.

Le fait que cet ouvrage soit aujourd’hui publié dans la collection des Subsidia hagiographica — que Robert Godding soit chaleureusement remer-cié pour cet accueil! — indique qu’il déborde les limites des questions fran-ciscaine et clarienne pour intéresser les études hagiographiques dans leur ensemble; ce prestigieux lieu de publication contribuera certainement à conférer au livre de Marco Guida la notoriété et l’autorité qu’il mérite.

J’ai eu le bonheur, au temps où nous partagions tous deux l’hospitalité de l’Antonianum et où Marco rédigeait sa thèse sous la direction de Felice Accrocca, avec le soutien fraternel de Pietro Messa, de le voir passer des indices à la preuve et de la présomption à la certitude, presque étonné, dans sa modestie de réel savant, d’avoir résolu sans coup férir la vexatissima quaestio d’attribution de la Legenda sanctae Clarae virginis. Je m’en vou-drais de dévoiler la trouvaille de notre auteur. Mais disons qu’il enferme Thomas de Celano et la clarisse Battista Alfani de Pérouse, la légende de Claire d’Assise et son procès de canonisation, qu’on ne connaît que par le volgarizzamento tardif de Battista, dans une sorte de carré magique: la légende latine garantit l’authenticité du procès italien, comme Battista certifie l’attribution de la légende à Thomas. Il faut désormais tout réfuter — et ce serait nier l’évidence — où tout accepter en bloc.

Assénée par la clarisse pérugine, la preuve décisive externe est venue couronner un édifice de critique interne que Marco Guida avait déjà patiem-ment construit. Ce travail, qui constitue toujours le plat de résistance du présent ouvrage, pousse dans ses retranchements l’opération élémentaire de la collation. Opération élémentaire, car elle est à la fois simple et fondamen-tale: qu’il s’agisse de comparer les multiples leçons manuscrites d’un texte ou les divers états de ses rédactions, un texte et ses sources en amont, un texte et sa tradition indirecte ou son influence en aval, la rédaction primitive

2 LEGENDA SANCTAE CLARAE VIRGINIS

dans sa langue originelle et ses traductions, les récits pluriels d’un même fait, les jugements plus ou moins discordants émis sur un même personnage, le travail du philologue se résume à la collation et celui de l’historien y puise le meilleur de ses analyses. L’opération est essentielle, mais elle pourrait paraître fastidieuse, un peu terne, un peu grise: Marco y introduit la couleur, pour le plaisir de l’œil et l’intelligence de l’esprit.

La minutieuse collation à laquelle procède Marco Guida entre le procès en sainteté de Claire, sa bulle de canonisation et sa légende sont l’indispen-sable préalable à l’attribution, sur base lexicale et stylistique, de cette der-nière à Thomas de Celano. Les tentatives pour établir une parenté entre les œuvres connues pour être de Thomas (principalement, la Vita prima, la Vita secunda et le Tractatus de miraculis de François d’Assise) n’avaient pas manqué, y compris avec recours à l’analyse informatique. Mais un trai-tement indifférencié du texte de la légende clarienne ruinait à l’avance ces tentatives. La comparaison ne vaut que du moment où Marco Guida prend la peine, par ses collations colorées, de distinguer entre les sources de l’hagiographe de Claire d’Assise et ce qu’il appelle son proprium, ce qui est de son cru. Et là, le doute n’est plus permis; rappel salutaire que la machine n’est intelligente qu’en proportion de l’intelligence des questions qu’on lui pose.

Je laisse au lecteur le plaisir de suivre Marco Guida dans sa démons-tration; une démonstration qui prouve que la vraie science n’a pas besoin des locutionum aenigmata ou des verborum phalerae que Thomas de Celano repoussait dès le prologue de sa première légende franciscaine, la Vita beati Francisci. L’érudition de Marco est d’autant plus efficace qu’elle est lim-pide, dépourvue d’enflure et de posture, qu’elle est, en un mot, toute francis-caine. Je voudrais simplement esquisser quelques-unes des pistes que cet ouvrage trace pour la recherche à venir.

On pourra d’abord y trouver un nouveau cas à verser au dossier de l’«auteurité» médiévale. Longtemps a prévalu une vision romantique selon laquelle les auteurs, artistes, architectes médiévaux auraient délibérément voulu rester dans l’anonymat. Le cas de la Legenda sanctae Clarae virginis infirme l’idée qu’on puisse ériger cette vision datée en loi. Il semblerait que les auteurs médiévaux n’avaient pas spécialement de réticence à se nommer en tête de leurs œuvres, mais plutôt que les copistes ne jugeaient pas systé-matiquement indispensable de conserver cette information. La question ne se posait donc pas tant entre l’auteur et son œuvre qu’entre le texte et ses lecteurs. Très matériellement, l’oubli qui a estompé l’attribution de la Legenda sanctae Clarae virginis à Thomas de Celano procède d’une autre loi, bien plus probante, que François Dolbeau rappelait encore il y a peu à

PRÉFACE 3

propos du dossier de la Visio Anselli: les pièces liminaires d’un texte (dédi-cace, lettre d’envoi, prologue, épilogue…) sont celles qui se perdent le plus facilement au fil de sa transmission. Un dossier médiéval soumis à la copie, dit François Dolbeau, est comme un oignon qu’on épluche: il s’effeuille de l’extérieur vers l’intérieur.

Autre point à méditer: comme je le faisais remarquer à propos de la Legenda umbra, Thomas de Celano aura donc toujours travaillé sur commande. Un autre préjugé prévaut selon lequel l’auteur qui travaille sur commande est un mercenaire, un tâcheron indifférent au contenu de la tâche. Or, en dépit de la vision qu’en pouvait avoir Paul Sabatier, la vénération de Thomas pour François et son attachement au message franciscain, son affectueuse dévotion pour Claire prouvent que le travail sur commande n’exclut pas la sincérité et l’impegno, ici tant s’en faut. Ce qui veut dire que l’essentiel s’est joué un cran plus haut: dans le choix du maître d’œuvre par le maître d’ouvrage. En choisissant Thomas de Celano, Grégoire IX, frère Benoît et frère Élie peut-être, Crescent de Jesi relayé par Jean de Parme, Alexandre IV enfin savaient parfaitement ce qu’ils faisaient. Certes, ils se portaient vers un auteur dont les qualités stylistiques étaient exceptionnelles, surtout au sein de la première génération mineure, mais ils élisaient surtout un homme soucieux de vérité, en profonde empathie avec les sujets qu’ils lui demandaient de traiter.

L’enquête de Marco Guida vient compléter et couronner un mouvement qui, dans ces toutes dernières années, a redessiné à neuf le périmètre de l’œuvre hagiographique de Thomas de Celano. La Vita beati Francisci a été vivement éclairée par l’ouvrage commun de Roberto Paciocco et Felice Accrocca et, surtout, par le beau livre de Raimondo Michetti. J’ajoute que l’examen direct du manuscrit latin 3817 de la Bibliothèque nationale de France me convainc que ce témoin de la première légende a été copié dans la foulée de sa rédaction, reproduisant la toute fraîche confirmation de Gré-goire IX en date du 25 février 1229, elle-même rédigée par la chancellerie pontificale avec l’aide de l’hagiographe. La paternité de Thomas sur la Legenda ad usum chori reste le point le plus faible du dossier. Mais, après l’avoir étoffée d’un nouveau témoin, j’ai appelé à prendre en considération la possible attribution de l’obscure Legenda S. Francisci liturgica breviarii minoritici Vaticani à notre hagiographe. Je suis mal placé pour dire que les droits de Thomas sur la Legenda umbra semblent désormais acquis. À la suite d’une note d’Alfonso Marini, j’espère avoir fait progresser l’idée que la Vita secunda et le Tractatus de miraculis sont bien les deux tractatus d’un seul et même Memoriale in desiderio animae. À la suite d’une de mes observations, Felice Accrocca et Aleksander Horowski sont en train de reprendre à nouveaux frais la question de la double recension de la Vita

4 LEGENDA SANCTAE CLARAE VIRGINIS

secunda, que H. G. Rosedale avait jadis bien vue et mal traitée. Dans notre recueil des sources franciscaines traduites en français, François d’Assise. Écrits, Vies, témoignages, Jean-Baptiste Lebigue s’interroge sur la possible attribution à Thomas de Celano de l’antienne Plange turba paupercula, contenue dans l’Officium rhythmicum sancti Francisci dû à Julien de Spire. Et voici que Marco Guida restitue au même Thomas la Legenda sanctae Clarae virginis.

Brisant pour une fois le cercle des questions franciscaine et clarienne, il faudra tirer tout le profit de cette cascade bénéfique de remises en cause et de remises en ordre: elle nous offre désormais un corpus célanien considé-rable, étiré sur plus d’un quart de siècle, rythmant à intervalles rapprochés — 1228-1229, 1230 (?), 1237-1239 probablement, 1246-1247, 1247-1253, peu après 1255 — le cours d’une vie que nous ne connaissons guère que par la Chronica de Jourdain de Giano et par ces œuvres mêmes. Thomas de Celano, hagiographe franciscain? Thomas, hagiographe de Claire? Certes. Mais ne convient-il pas désormais de lire aussi pour lui-même Thomas de Celano, historien et auteur spirituel?

La critique d’attribution est, à coup sûr, déterminante. Mais aux marges du corpus célanien, il y a également lieu de s’interroger, grâce à l’apport de Marco Guida, sur une autre modalité de l’«auteurité» médiévale: la paternité partagée, la collaboration. Cette collaboration, Jean-Baptiste Lebigue et moi la soupçonnons entre les deux mineurs de Spire: Thomas de Celano et Julien de Paris, dit de Spire, à un degré qui reste à préciser. La pénétrante enquête qu’Eleonora Rava et Filippo Sedda sont en train de mener sur la Legenda ad usum chori a quelque chance d’aller dans le même sens. La Vita secunda n’est-elle pas, comme son prologue et son curieux épilogue en témoignent — pour ce dernier dans le seul manuscrit 686 de la Biblioteca comunale d’Assise —, le résultat d’une collaboration entre Thomas et ses informateurs, les compagnons de Greccio, c’est-à-dire, au premier chef, frère Léon? Et voici que Marco Guida, pour la première fois si nettement, attire l’attention sur le fait que le même binôme — Thomas et Léon — se trouve à l’œuvre dans la Legenda sanctae Clarae virginis.

Sur le mode de la collaboration avec la chancellerie pontificale plus que sur le mode de la paternité exclusive, je me demande si on ne doit pas encore deviner la plume de Thomas à l’œuvre dans la bulle de canonisation de Claire, la Clara claris praeclara. Comment ne pas remarquer que le docu-ment pontifical prend pour incipit une expression que Thomas avait esquissée au moins trois fois: deux fois dans la Vita beati Francisci et une fois dans la Legenda umbra? Somme toute, la seule légende qu’on voyait clairement comme collective, la Legenda trium sociorum, ne l’est sans doute pas — si elle est due, comme je le crois, au seul frère Rufin —, mais bien d’autres

PRÉFACE 5

pièces, qu’on avait un peu vite assignées à un unique auteur, sont peut-être le fruit d’une rédaction à plusieurs mains. Et il faudra enfin se demander s’il n’y a pas là un trait de la fraternité mineure transposé à l’écriture, qu’on retrouverait à l’œuvre au studium generale de Paris, que ce soit dans la rédaction de la Summa universae theologiae d’Alexandre de Hales ou dans l’Expositio quatuor magistrorum super Regulam fratrum minorum.

Au-delà des collaborations littéraires, l’ouvrage de Marco Guida ouvre une autre perspective, qui m’avait déjà frappé sous la plume de Marco Bartoli et de Maria Pia Alberzoni, mais qui trouve ici un important renfort. Une fois François disparu, on devine qu’il y eut une sorte de cercle de Saint-Damien, cercle d’affection, soudé par la nostalgie des temps héroïques, conservatoire des idéaux originels, lieu de mémoire et de résistance, au moins à l’oubli. Claire, Élie, Léon, Ange et Thomas. Claire, on s’en souvient, cite Élie avec révérence dans une de ses lettres à Agnès de Prague et, une fois démis, Élie trouva consolation auprès des Pauvres Dames de Cortone. Thomas de Celano fut un fervent soutien d’Élie, dans la Vita beati Francisci et, de manière encore plus appuyée, dans la Legenda umbra. Dans cette dernière, Thomas révèle le lien privilégié qui unissait François à Léon et Ange, à la différence de Rufin.

Ange et Léon ont certainement collaboré non seulement à la rédaction de la Lettre de Greccio, mais à l’élaboration de la seconde part du paquet qu’elle introduisait, transmis en 1246 à Crescent de Jesi. Envoyée sous forme de fiches, par la suite réunies en rouleaux, cette seconde part du paquet de 1246 nourrira tardivement le Speculum perfectionis minor, la Compilatio Assisiensis et les autres récritures du matériau léonin. La paternité de Léon sur l’ensemble initial d’informations ne fait guère de doute, mais une section importante de ces fiches — comme le suggèrent François Delmas-Goyon et Sylvain Piron dans notre François d’Assise. Écrits, Vies, témoignages — peut avoir été nourrie par les souvenirs d’Ange, l’«ange gardien» de Fran-çois. Or, au chevet de Claire, on retrouve les deux mêmes anges gardiens, Léon et Ange, et on les retrouve encore, lors du procès de canonisation, comme commissaires de Barthélemy, évêque de Spolète, cette fois-ci en gardiens de la mémoire. Thomas de Celano avait déjà collaboré avec eux pour la rédaction du Memoriale. Marco Guida met en évidence une collabo-ration de même type, entre Thomas et Léon, dans l’élaboration de la Legenda sanctae Clarae virginis. Et, prenant appui sur une ultime remarque de Marco et sur les analyses codicologiques essentielles de Luigi Pellegrini, je me demande si la présence d’une section clarienne dans le fameux manuscrit 338 d’Assise, où brille en particulier la Legenda sanctae Clarae virginis, ne résulte pas encore du travail d’éditeur de frère Léon. Ces alliances souterrai-nes, désormais mises au jour, sonnent le glas de la vision sabatérienne et de

6 LEGENDA SANCTAE CLARAE VIRGINIS

la distribution des rôles entre bons et méchants, fidèles et traîtres, hagiogra-phes mercenaires et témoins authentiques. Claire et Élie, Thomas, Ange et Léon: voilà le cercle réel des affections.

Et Claire, dira-t-on? Qu’en est-il de Claire d’Assise, dans tout cela? Une fois absorbée la démonstration de paternité que Marco Guida apporte sur la Legenda sanctae Clarae virginis, il faut espérer que c’est bien la figure de la sainte d’Assise qui sortira grandie, approfondie, renouvelée de ce lumineux travail: une Clara clarior clarissima. Tant qu’un texte n’a pas reçu toutes ses coordonnées, le débat circonstanciel, inévitablement, retarde ou obscurcit la lecture de la source en elle-même et pour elle-même. Nous venons de le voir pour le dossier d’Angèle de Foligno, où il a d’abord fallu affronter les ques-tions d’authenticité, d’auteurité, de tradition manuscrite avant de pouvoir revenir au fond, comme c’est maintenant le cas dans la thèse de Massimo Vedova, Esperienza e dottrina. Il Memoriale di Angela da Foligno, ou avec le récent colloque tenu à Foligno en novembre 2009, Il Liber di Angela da Foligno: temi spirituali e mistici. Dans son érudition limpide, dans sa com-municative passion pour la recherche, le travail de Marco Guida contribue à désencombrer le dossier de Claire pour permettre d’aller à l’essentiel: préci-sément, cette Claire «au cœur désencombré» que célébrait Damien Vorreux.

À lire Marco Guida, à suivre le détail de ses analyses, on comprend que Thomas de Celano ne voile pas le visage de Claire, ne le maquille pas, mais que, mieux placé que quiconque pour ce faire, il en révèle l’authentique lumière franciscaine. Non pas celle qui fait de Claire une sorte de modèle réduit et féminisé de François ou, pis, son amante mystique ou sa dévote, mais cette authentique lumière franciscaine qui, face aux pressions de Gré-goire IX pour qu’elle accepte des propriétés, inspire à Claire cette réponse superbe:

Sancte pater, ait, nequaquam a Christi sequela in perpetuum absolvi desidero.

Jacques Dalarun directeur de recherche au CNRS (IRHT) Paris, 4 décembre 2009

INDICE GENERALE

AbbreviAzioni vii

PréfAce 1

introduzione 7

Capitolo primointroduzione ALLe fonti cLAriAne

1. Processo di canonizzazione 17 1.1. La Lettera Gloriosus Deus 18 1.2. Gli Atti del processo 202. Clara claris praeclara 22 2.1. La canonizzazione di Chiara 22 2.2. Breve storia del testo della Lettera 25 2.3. Stile e contenuto 273. Legenda sanctae Clarae virginis 29 3.1. Intorno all’Autore della Legenda 29 3.1.1. Bonaventura da Bagnoregio 30 3.1.2. Tommaso da Celano 31 3.1.3. Autore anonimo 33 3.1.4. Ancora sull’autore della Legenda 34 3.2. Tempo di composizione 37 3.3. Le partizioni e i contenuti generali 39 3.4. Le fonti della Legenda e le ragioni della Sinossi cromatica 43

Capitolo secondoSinoSSi croMAticA deLLe fontideLLA LEGENDA SANCTAE CLARAE VIRGINIS

Criteri di lettura della Sinossi 45Sinossi 48Riepilogo del confronto sinottico 97

254 LEGENDA SANCTAE CLARAE VIRGINIS

Capitolo terzoLetturA deLLA LEGENDA SANCTAE CLARAE VIRGINISA PArtire dALLA SinoSSi DELLE foNTI

1. Analisi del testo e dei rapporti intertestuali 109 1.1. Per l’attendibilità del volgarizzamento del Processo di canonizzazione 112 1.1.1. Gloriosus Deus: testo latino e volgarizzamento 112 1.1.2. Processo: excerpta latini e paralleli volgarizzati 115 1.2. Il proprium dell’agiografo 117 1.3. Le vitae di san francesco 119 1.4. Gli Scritti di Chiara 122 1.5. Le citazioni bibliche 124 1.6. Ricorrenze nella Legenda del nome Franciscus 1242. Aliqua colligens: analisi e interpretazione delle aggiunte 127 2.1. Dalla conversione alla promessa di obbedienza 129 2.1.1. Mox Franciscum audire desiderat et videre 130 2.1.2. Ex tunc Francisci consilio se totam committit 133 2.1.3. Instabat palmarum dies sollemnis 136 2.1.3.1. Iubet pater Franciscus 136 2.1.3.2. Die itaque dominico veniente 137 2.1.3.3. Nocte sequenti ad Sanctam Mariam de Portiuncula festinavit 139 2.1.3.4. Ibi manu fratrum crines deponens 145 2.1.3.5. Hic locus ille est 147 2.1.3.6. Ad ecclesiam Sancti Pauli 151 2.1.4. Conglobati in unum currunt ad locum 153 2.1.4.1. Non collapsus est animus, non fervor remissus 153 2.1.4.2. Ad ecclesiam Sancti Angeli de Panzo transivit 155 2.1.4.2.1. Agnes properat ad sororem: un racconto fuori posto? 157 2.1.4.3. Ad ecclesiam Sancti Damiani commigravit 161 2.1.4.4. Ornantur monasteriis innumerae civitates: un testo fuori posto 162 2.1.5. Beato Francisco obedientiam sanctam promisit 164 2.2. Chiara e i papi 167 2.2.1. Innocentio tertio paupertatis privilegium postulavit 167 2.2.2. Nequaquam a Christi sequela in perpetuum absolvi desidero 170 2.2.3. Omnes nobis auferat de cetero fratres 172

INDICE GENERALE 255

2.2.4. Properat de Perusio dominus Ostiensis invisere sponsam Christi 175 2.2.5. Festinat dominus Innocentius quartus visitare Christi ancillam 178 2.3. I socii beati Francisci 180 2.3.1. Ad socios beati Francisci perrexi 181 2.3.2. Astant illi duo beati Francisci socii benedicti 183 2.4. Le esequie i miracoli e la canonizzazione 184 2.4.1. Omnes sanctam, omnes Deo caram proclamant 185 2.4.2. De miraculis sanctae Clarae postquam de mundo transivit 188 2.4.3. Felix Alexander sanctorum catalogo Claram reverenter ascripsi 1913. Plura dimittens: analisi e interpretazione delle omissioni 193 3.1. In casa di favarone 196 3.2. Gli “sguardi” extra monasterium 198 3.3. Le visioni negate 199 3.4. Le profezie taciute 201 3.5. La Forma vitae di Chiara 202

concLuSione

1. Un letterato della Curia romana 2032. I “testimoni” di suor Battista Alfani 2043. Un frate Minore autore: Tommaso da Celano 206

APPendice

1. Tavole sinottiche delle partizioni delle fonti 2112. Schema delle ricorrenze nel PrCa di fatti omessi nella LegCl 2173. Confronto tra i prologhi delle legendae celaniane 218

bibLiogrAfiA

fonti 221Studi 225

indice dei noMi di Luogo 247

indice dei noMi di PerSonA 249

indice generALe 253

SUBSIDIA HAGIOGRAPHICA(ISSN 0777-8112)

1. Catalogus codicum hagiographicorum Bibliothecae Regiae Bruxellensis. Pars I: Codices Latini membranei. 2 vol. (1886-1889)

2. Catalogus codicum hagiographicorum latinorum in Bibliotheca Nationali Pari-siensi. 4 vol. (1889-1893)

3. De codicibus hagiographicis Iohannis Gielemans (1895: repr. 1983) 4. U. CHEVALIER. Repertorium hymnologicum. Catalogue des chants, hymnes, proses,

séquences, tropes, en usage dans l’Église latine depuis les origines jusqu’à nos jours. 6 vol. (1892-1921; repr. 1969)

6. Bibliotheca hagiographica latina antiquae et mediae aetatis (1898-1901; repr. 1992) 8. Bibliotheca hagiographica graeca. 3e éd. en 1 volume par F. HALKIN (1957; repr.

1985). Voir n° 65. 9. A. PONCELET. Catalogus codicum hagiograph. latin. bibliothecarum Romanarum

praeter quam Vaticanae (1909; repr. 1981) 10. P. PEETERS. Bibliotheca hagiographica orientalis (1910; repr. 1970) 11. A. PONCELET. Catalogus codicum hagiographicorum latin. bibliothecae Vati-

canae (1883; repr. 1910) 13. C. VAN DE VORST – H. DELEHAYE. Catalogus codicum hagiographicorum grae-

corum Germaniae Belgii Angliae (1913; repr. 1968) 13a. H. DELEHAYE. L’œuvre des Bollandistes à travers trois siècles. 1615-1915. 2e éd.,

avec un Guide bibliographique mis à jour (1959) 13b. H. DELEHAYE. Les Passions des martyrs et les genres littéraires. 2e éd. (1966) 14. H. DELEHAYE. Les saints stylites (1923; repr. 1989) 15. C. PLUMMER. Miscellanea hagiographica Hibernica. Vitae adhuc ineditae sanc-

torum Mac Creiche, Naile, Cranat (1925; repr. 1982)17. H. DELEHAYE. Sanctus. Essai sur le culte des saints dans l’Antiquité (1927; repr. 1970) 18. H. DELEHAYE. Les légendes hagiographiques. 4e éd., augmentée d’une Notice de

l’auteur par P. PEETERS (1955; repr. 1973) 19. F. HALKIN. Sancti Pachomii Vitae graecae (1932) 20. H. DELEHAYE. Les origines du culte des martyrs. 2e éd. (1933; repr. 1976) 21. H. DELEHAYE. Cinq leçons sur la méthode hagiographique (1934; repr. 1980) 22. P. GROSJEAN. Henrici VI Angliae regis Miracula postuma ex cod. Musei Bri-

tannici Regio 13. C. VIII. (1935) 23. H. DELEHAYE. Étude sur le légendier romain (1936; repr. 1968) 24. P. PEETERS. L’œuvre des Bollandistes. 2e éd. augmentée d’une notice bio-biblio-

graphique des PP. Delehaye et Peeters. Extrait des Mémoires de l’Académie Royale de Belgique (1961; repr. 1968)

26. P. PEETERS. Orient et Byzance. Le tréfonds oriental de l’hagiographie byzantine (1950) 27. P. PEETERS. Recherches d’histoire et de philologie orientales. 2 vol. (1951)

28. W. W. HEIST. Vitae Sanctorum Hiberniae ex cod. olim Salmanticensi, nunc Bruxel-lensi (1965)

29. V. LAURENT. La Vie merveilleuse de saint Pierre d’Atroa (1956) 30. G. GARITTE. Le calendrier palestino-géorgien du Sinaiticus 34, Xe s. (1958) 31. V. LAURENT. La Vita retractata et les miracles posthumes de S. Pierre d’Atroa

(1958) 32. P. VAN DEN VEN. La Vie ancienne de S. Syméon stylite le Jeune. 2 vol. (1962-1970) 33. É. DE STRYCKER. La forme la plus ancienne du Protévangile de Jacques (1961) 35. E. HONIGMANN. Trois mémoires posthumes d’histoire et de géographie de l’Orient

chrétien. Extr. des Mémoires de l’Acad. Royale de Belgique (1961; repr. 1980) 36. J.-C. GUY. Recherches sur la tradition grecque des Apophthegmata Patrum. 2e éd.

avec des Compléments (1984) 37. M. COENS. Recueil d’études bollandiennes (1963) 38. F. HALKIN. Inédits byzantins d’Ochrida, Candie et Moscou (1963) 39. É. SARGOLOGOS. La Vie de S. Cyrille le Philéote, moine byzantin (1964; repr. 1983) 40. J. DUBOIS. Le Martyrologe d’Usuard (1965) 41. F. HALKIN. Euphémie de Chalcédoine (1965) 42. H. DELEHAYE. Mélanges d’hagiographie grecque et latine (1966) 43. B. DE GAIFFIER. Études critiques d’hagiographie et d’iconologie (1967) 44. F. HALKIN. Manuscrits grecs de Paris (1968) 45. J.-M. SAUGET. Premières recherches sur l’origine et les caractéristiques des sy-

naxaires melkites (XIe-XVIIe s.) (1969) 46. H. VAN CRANENBURGH. Vie latine de saint Pachôme, traduite du grec par Denys le

Petit (1969) 48. A.-J. FESTUGIÈRE. Vie de Théodore de Sykéon. 2 vol. (1970) 49. I. SHAHÎD. The Martyrs of Najrân. New Documents (1971) 50. J. VAN DER STRAETEN. Manuscrits hagiographiques d’Arras et de Boulogne-sur-

Mer. Avec quelques textes inédits (1971) 51. F. HALKIN. Recherches et documents d’hagiographie byzantine (1971) 52. B. DE GAIFFIER. Recherches d’hagiographie latine (1971) 53. A.-J. FESTUGIÈRE. Historia Monachorum in Aegypto. Édition critique du texte

grec et traduction annotée (1971; repr. 1981) 54. L. DUQUENNE. Chronologie des lettres de S. Cyprien. Le dossier de la persécution

de Dèce (1972) 55. F. HALKIN. Légendes grecques de «martyres romaines» (1973) 56. J. VAN DER STRAETEN. Les manuscrits hagiographiques de Charleville, Verdun

et Saint-Mihiel. Avec plusieurs textes inédits (1974) 57. V. SAXER. Le dossier vézelien de Marie-Madeleine. Invention et translation des

reliques en 1265-1267 (1975) 58. J. J. RIZZO. The Encomium of Gregory Nazianzen by Nicetas the Paphlagonian

(1976)

59. M. AUBINEAU. Les homélies festales d’Hésychius de Jérusalem. 2 vol. (1978-1980) 60. F. HALKIN. Douze récits byzantins sur saint Jean Chrysostome (1977) 61. B. DE GAIFFIER. Recueil d’hagiographie (1977) 62. G. DAGRON. Vie et Miracles de sainte Thècle (1978) 63. E. FOLLIERI. I calendari in metro innografico di Cristoforo Mitileneo. 2 vol. (1980) 64. J. VAN DER STRAETEN. Les manuscrits hagiographiques d’Orléans, Tours et An-

gers (1982) 65. F. HALKIN. Novum Auctarium Bibliothecae hagiographicae graecae (1984) 66. F. HALKIN. Catalogue des manuscrits hagiographiques de la Bibliothèque natio-

nale d’Athènes (1983) 67. P.-H. POIRIER. La version copte de la Prédication et du Martyre de Thomas (1984) 68. R. FOLZ. Les saints rois du Moyen Âge en Occident (VIe-XIIIe s.) (1984) 69. F. HALKIN. Le ménologe impérial de Baltimore (1985) 70. Bibliotheca hagiographica latina antiquae et mediae aetatis. Novum Supple-

mentum. Ed. H. FROS (1986) 71. F. HALKIN. Hagiologie byzantine (1986) 73. H. DELEHAYE. L’ancienne hagiographie byzantine: les sources, les premiers mo-

dèles, la formation des genres. Conférences prononcées au Collège de France en 1935 (1991)

74. F. HALKIN. Six inédits d’hagiologie byzantine (1987) 75. P. MARAVAL. La Passion inédite de S. Athénogène de Pédachthoé en Cappadoce

(BHG 197b) (1990) 76. R. FOLZ. Les saintes reines du Moyen Âge en Occident (VIe-XIIIe s.) (1992) 77. E. FOLLIERI. La Vita di S. Fantino il Giovane (1993) 78. M. CORMACK. The Saints in Iceland. Their Veneration from the Conversion to 1400

(1994) 79. Sanctity and Secularity during the Modernist Period. Six perspectives on hagio-

graphy around 1900. Six perspectives sur l’hagiographie aux alentours de 1900. Ed. L. BARMANN - C. J. T. TALAR (1999)

80. R. AIGRAIN. L’hagiographie. Ses sources - Ses méthodes - Son histoire. Réim-pression inchangée de l’édition de 1953. Complément bibliographique par R. GODDING (2000)

81. B. JOASSART. Hippolyte Delehaye. Hagiographie critique et modernisme. 2 vol. (2000)

82. R. GODDING. Prêtres en Gaule mérovingienne (2001) 83. V. SAXER. Saint Vincent diacre et martyr. Culte et légendes avant l’An Mil (2002) 84. C. PASINI. Inventario agiografico dei manoscritti greci dell’Ambrosiana (2003) 85. Fr. DOLBEAU. Sanctorum societas. Récits latins de sainteté (IIIe-XIIe s.) (2005) 86. P. Ó RIAIN. Feastdays of the Saints. A History of Irish Martyrologies (2006) 87. San Rocco. Genesi e prima espansione di un culto. Cur. A. RIGON – A. VAUCHEZ

(2006).

88. De Rosweyde aux Acta Sanctorum. La recherche hagiographique des Bollandistes à travers quatre siècles. Actes du Colloque international (Bruxelles, 5 oct. 2007). Ed. R. GODDING – B. JOASSART – X. LEQUEUX – Fr. DE VRIENDT (2009).

89. Odon de Cluny. Vita sancti Geraldi Auriliacensis. Édition critique, traduction fran-çaise, introduction et commentaires par A.-M. BULTOT-VERLEYSEN (2009)

90. M. GUIDA. Una leggenda in cerca d’autore: la Vita di santa Chiara d’Assisi. Studio delle fonti e sinossi intertestuale (2010).

L’album du jubilé: R. GODDING – B. JOASSART – X. LEQUEUX – Fr. DE VRIENDT – J. VAN DER STRAETEN

Bollandistes, saints et légendes. Quatre siècles de recherche (2007)

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TABULARIUM HAGIOGRAPHICUM(ISSN 1379-5279)

1. Monseigneur Duchesne et les Bollandistes. Correspondance. Présentation, édition et commentaire par B. JOASSART (2002) 2. Von Hügel, Turner et les Bollandistes. Correspondance. Présentation, édition et commentaire par B. JOASSART (2002) 3. Érudition hagiographique au XVIIIe siècle. Jean Lebeuf et les Bollandistes.

Correspondance. Présentation, édition et commentaire par B. JOASSART (2003) 4. Pierre-François Chifflet, Charles Du Cange et les Bollandistes. Correspondance.

Présentation, édition et commentaire par B. JOASSART (2005) 5. Éditer les martyrologes. Henri Quentin et les Bollandistes. Correspondance. Présentation, édition et commentaire par B. JOASSART (2009). 6. Entre Constantinople et Athènes. Louis Petit et les Bollandistes. Correspondance

d’un archevêque savant (1902-1926) Présentation, édition et commentaire par B. JOASSART (2010).

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ANALECTA BOLLANDIANA Revue critique d'hagiographie – A Journal of Critical Hagiography

(ISSN 0003-2468)

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