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La continuità, la didattica del progetto e il sasso lanciato nello stagno
Ho più volte insistito con i miei colleghi sul fatto che il libro sulla didattica del progettooffrisse un’occasione per porre l’accento, pur fra le tante riforme universitarie subite e at-tuate, sulla continuità esistente tra la Facoltà Architettura di Palermo e l’attuale Dipartimentodi Architettura. Pensavo che questo trait d’union si potesse rappresentare con una copertina cheavesse per tema una delle scale della Facoltà di via Maqueda, ad esempio quella di Gino Pollini,messa in relazione con quella che caratterizza l’edificio della didattica di viale delle Scienze,parte della nuova sede della Facoltà progettata negli anni Novanta da Pasquale Culotta, GiuseppeLaudicina, Bibi Leone e Tilde Marra. Vincenzo Melluso ha elaborato l’immagine definitiva della copertina, distaccandosi totalmente daquella che era stata la mia indicazione. Quando mi sono recato nella sua stanza in Dipartimentoper scegliere fra i bozzetti da lui elaborati, ho notato che questi avevano per tema dei cerchiconcentrici. Il contenuto rimandava alla continuità tipica di questa figura geometrica e le im-magini realizzate rimandavano, in modo diverso, ad una eco senza fine. Ma fra i due bozzetti,posti alla mia attenzione, ho immediatamente scelto quello pubblicato in copertina perché pur in-terpretando l’idea della continuità attraverso la sequenza dei cerchi concentrici, richiamava unafigura che Pasquale Culotta descriveva con una certa frequenza. Amava dire a proposito di un’ar-chitettura, di un libro, di una lezione, di un viaggio, in generale di un’esperienza da lui ri-tenuta importante che questa aveva lo stesso effetto di un sasso lanciato in uno stagno, cioè,provocava delle benefiche onde di propagazione. Dei flussi che potevano orientare, influenzare ilnostro agire, la nostra esperienza nell’architettura, in alcuni casi, anche in modo decisivo l’in-tera vita di qualcuno di noi. Quando ho ricordato a Vincenzo Melluso che la sua immagine possedevain maniera sottesa anche questo significato, lui mi ha risposto: «è vero, il sasso lanciato nellostagno». Il ricordo di questa immagine mi ha fatto rinunciare di buon grado alla mia idea inizialeperché, in modo implicito o del tutto oscuro per alcuni, in modo esplicito per altri, anche questolibro che raccoglie l’esperienza della didattica del progetto di architettura, di interni e delpaesaggio, svolta in questi ultimi anni a Palermo, può essere pensato come una delle tante ondepropagatesi dalla “lezione”, per me sempre presente, di Pasquale Culotta, maestro indimenticato.
Andrea Sciascia
EDAebook 05
In copertina: Vincenzo Melluso, Il sasso lanciato nello stagno, 2014
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20,00 euro
isbn 978-88-548-7953-9
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La Collana, promossa dal Diparti-mento di Architettura dell'Uni-versita! di Palermo (d’ARCH), sipropone di diffondere le ricerchedei docenti italiani dell'area08D (progettazione architetto-nica, architettura del paesaggio,architettura degli interni ed ur-banistica) nonche" dei docentidelle universita! straniere impe-gnati in attivita! di ricerca in-tegrata sui suddetti temi ed in-teressati a far conoscere inambito internazionale e accade-mico la propria attivita! didat-tica e di studio. La scelta delformato e-book facilitera! la dif-fusione presso gli studenti chepotranno consultare i contenutiutilizzando il tablet o anche unnormale pc, ingrandendo le imma-gini ad alta risoluzione.I temi delle pubblicazioni sa-ranno centrati sul progetto diarchitettura e del paesaggio,analizzeranno l’opera di grandiarchitetti, nonche" di importantiesempi di architettura.Sono previste pubblicazioni inlingua italiana, inglese, spa-gnola, tedesca e francese.
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EDAebook
DirettoreOlimpia NiglioKyoto University, Japan
Comitato scientificoGiuseppe GuerreraUniversita! degli Studi di PalermoTaisuke KurodaKanto Gakuin University, Yokohama, JapanRube"n Herna"ndez MolinaUniversidad Nacional, Bogota", ColombiaAlberto ParducciUniversita! degli studi di PerugiaPastor Alfonso Sa"nchez CruzUniversidad Auto"noma “Benito Jua"rez“ de Oaxaca, Me"xicoEnzo SivieroUniversita! Iuav di Venezia, VeneziaAlberto SpositoUniversita! degli Studi di Palermo
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scritti diValentina Acierno
Cesare AjroldiMarcella AprileGaetano Cuccia
Giuseppe Di BenedettoGiuseppe Guerrera
Renzo LecardaneManfredi Leone
Giuseppe MarsalaVincenzo Melluso
Emanuele PalazzottoMarcello Panzarella
Adriana SarroMichele SbacchiAndrea SciasciaZeila Tesoriere
Giovanni Francesco Tuzzolino
a cura diAndrea Sciascia
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Copyright © MMXIVAracne editrice S.r.l.
via Raffaele Garofalo, 133/A-B00173 Roma(06) 93781065
ISBN 978-88-548-7953-9
I diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica,di riproduzione e di adattamento anche parziale,con qualsiasi mezzo, sono riservati per tutti i Paesi.
Non sono assolutamente consentite le fotocopiesenza il permesso scritto dell’Editore.
I edizione: dicembre 2014
La cura redazionale del volume è di Zeila Tesoriere.Il volume è stato impaginato da Simona Marchello e Guido Ospedale.
Università degli Studi di PalermoDipartimento di ArchitetturaVolume pubblicato con il contributo dei fondi di ricerca FFR 2012
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10-11 Nota introduttiva12-17 La didattica del progetto a Palermo
Andrea SciasciaCoordinatore del CdL LM4_PA
18-21 Laboratorio I di progettazione architettonicaMarcello Panzarella (coordinatore), Gaetano Cuccia, Giuseppe Marsala, Michele Sbacchi
22-41 Sulla didattica del primo anno Marcello Panzarella
42-61 Progetto di un’abitazione unifamiliare in un contesto urbanoGaetano Cuccia
62-81 Come abitiamo?Giuseppe Marsala
82-97 Regole per costruire in campagnaMichele Sbacchi
98-101 Laboratorio II di progettazione architettonicaAndrea Sciascia (coordinatore), Emanuele Palazzotto
102-121 Abitare insiemeAndrea Sciascia
122-137 Tra i luoghi dell’incompiutoEmanuele Palazzotto
INDICE ... nella continuitàLa didatticadel progetto aPalermo
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138-141 Laboratorio III di progettazione architettonicaGiovanni Francesco Tuzzolino (coordinatore), Giuseppe Di Benedetto, Adriana Sarro
142-161 Architettura e spazi per l’accoglienza a LampedusaGiovanni Francesco Tuzzolino
162-181 Didattica e percorsi progettualiGiuseppe Di Benedetto
182-201 Nei luoghi dell’accoglienza. Progetti didattici per l’isola di LampedusaAdriana Sarro
202-205 Laboratorio di architettura degli interniVincenzo Melluso (coordinatore), Gaetano Cuccia, Giuseppe Marsala
206-223 A casa del signor G. Progetti per un interno. 19 committenti, 54 cittàVincenzo Melluso
224-243 Un’architettura ipogea. Progetto del rifugio di un guardaboschiGaetano Cuccia
244-263 Il progetto di interni come architettura della post-productionGiuseppe Marsala
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264-267 Laboratorio IV di progettazione architettonicaCesare Ajroldi (coordinatore), Valentina Acierno, Zeila Tesoriere
268-285 L’ordine dell’architetturaCesare Ajroldi
286-305 Progettare la complessitàValentina Acierno
306-325 Esperienza della didattica. Architettura e infrastruttura nella città contemporaneaZeila Tesoriere
326-329 Laboratorio di arte dei giardini e architettura del paesaggioMarcella Aprile (coordinatore), Manfredi Leone
330-347 Paesaggio e cittàMarcella Aprile
348-367 Il paesaggio necessarioManfredi Leone
368-371 Laboratorio V di progettazione architettonicaVincenzo Melluso (coordinatore), Giuseppe Guerrera, Renzo Lecardane
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372-389 Non c’è forma che non si trasformi. Palermo: città come esperimentoVincenzo Melluso
390-407 La didattica del progettoGiuseppe Guerrera
408-427 Territori mediterranei. Progetti per Palermo 2019, Trapani 2020, Marsiglia 2030Renzo Lecardane
428-437 Note biografiche
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Tra i luoghi dell’incompiutoEmanuele Palazzotto
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PremessaDopo alcuni decenni di oblio, il tema della casa in Italia e!recentemente tornato al centro del piu! ampio dibattito politico esociale. Dal punto di vista dell’architetto, occuparsi oggi diquesto tema significa capire in che modo si possono avanzare ipotesiabitative che siano corrispondenti alle questioni e alle realiesigenze poste dall’abitare contemporaneo.All’interno del tema piu! generale della casa, la casa sociale sipone sempre piu! come questione emergenziale, indispensabile perdare adeguate risposte alle pressanti richieste provenienti daiceti medi e popolari (ma anche dai nuovi gruppi di immigrati) oggipiu! che mai acuite dalla crisi.Altra questione emerge se si affronta una riflessione sugli esitidella produzione in Italia nell’ultimo secolo di quartieri e alloggia carattere sociale, che rivela subito, tranne rare eccezioni, tuttii caratteri dell’incompiutezza. Gran parte delle sperimentazioniurbane che la cultura architettonica italiana ha provato arealizzare, dalla meta! degli anni trenta alla fine degli anniottanta del secolo appena passato, a tutt’oggi, spesso non riescono
Laboratorio II di progettazionearchitettonica a.a. 2011-2012prof. E. PalazzottoCollaboratoriM. GentileI.M. LodatoB. Fontana
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ad esprimere tutte quelle potenzialita! e qualita! che pure eranoalla base di molte delle riflessioni progettuali che le avevanogenerate.“Dallo standard al confort”, potrebbe essere oggi indicato come loslogan sintetico che meglio esplicita il ritorno al centro dellariflessione progettuale, se parliamo di alloggi, della questionedell’abitare: l’architetto dovra! oggi provare a dare forma a quellenuove modalita! di abitare che sono imposte dalle trasformazionisociali e dai cambiamenti degli stili di vita.L’occuparsi, anche a livello didattico, della casa sociale, non puo!quindi prescindere dal cogliere l’opportunita! di affrontare il piu!ampio tema urbano delle contraddizioni irrisolte nel tempo epresenti nelle citta! e della ricerca di una compiutezza nei rapportitra le diverse parti che la compongono. Si tratta di una riflessioneche, nella compresenza di differenti scale, segna un percorso nonlineare che dalla singola cellula dell’alloggio passa per i modi diaggregazione in sistemi piu! ampi e complessi e apre lo sguardo allemodalita! insediative rispetto al suolo, all’intero contesto urbanoe al paesaggio, provando ad incidere positivamente e offrendoall’esistente nuove prospettive di qualita! e vivibilita!.
Emanuele Palazzotto
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Vista del quartiereZEN verso Isola delleFemmine
Planimetria dei quartieri ZEN 1 e 2
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Metodologia didatticaNella consapevolezza della complessita! dell’atto progettuale, ilcorso e! impostato attorno ad un percorso di sperimentazione e diconoscenza che vede come protagonisti temporanei, in una visionealternata e dinamica dalla scala della citta! a quella del dettaglio,gli oggetti architettonici nel loro spazio interno, lo spazio piu!prossimo che essi definiscono al di fuori di sè e i rapporti a piu!ampia scala che essi sono in grado di sollecitare ed instaurare conla citta! in cui essi si insediano o con il paesaggio in senso lato.Il luogo e! inteso come fondamentale materiale di base, a partiredalla cui conoscenza, descrizione ed interpretazione e! possibilesviluppare il progetto di architettura.Contestualmente all’approfondimento delle specificita! dellaapplicazione progettuale, nelle diverse fasi del corso si intendestimolare una riflessione su alcuni nuclei fondanti della disciplina,attualizzandoli e rendendoli didatticamente manifesti.
Obiettivi formativiLo studente, alieno da ogni tentazione di superficiali mimetismi,alla conclusione del corso dovra! essere in grado di ideare e gestireil progetto di un organismo architettonico significativo e misurato
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Vista del quartiereZEN dal monte Pellegrino
Sopralluogo dellearee di progetto
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in rapporto alle idee di modificazione e di appartenenza.Obiettivo principale del corso e! quello di orientare l’esperienzadello studente in rapporto ad alcune questioni da sempre centraliin un corretto percorso formativo all’interno del progetto diarchitettura. In coerenza con il tema progettuale prescelto,particolare attenzione e! cosi! prestata al rapporto tra geometria eforma, alla fruizione fisica/emozionale dello spazio, alla coerenzatra spazi e arredi, al rapporto tra l’edificio e la sua collocazionenel contesto urbano e paesaggistico.
Struttura del corsoIndividuati due siti puntuali d’indagine, tali aree risulterannosignificative per dislocazione urbana e per i particolari rapportiintessuti con il contesto costruito e paesaggistico. La descrizionee l’interpretazione delle specificita! del contesto assegnatocostituiscono parte integrante e fondativa dell’attivita!progettuale del laboratorio. Lo studente e! tenuto ad elaborare unprogetto di architettura sul luogo ad egli assegnato tra i duedisponibili, a partire da un’attenta indagine sulle condizioni alcontorno, dalla comprensione dei limiti derivanti dalle richiestedella committenza (riassunte in un breve programma funzionale) e
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S. Di Prima, planimetria di progetto
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dai vincoli propri del sito.Il corso si struttura su due fasi applicative:- nella prima sono sviluppate un numero limitato di esercitazionida presentare in aula, con il supporto di lezioni tese ad intenderealcuni particolari nuclei fondanti del progetto di architettura;- nella seconda e! prevista, con l’ausilio di modelli di studio,l’elaborazione da parte dello studente del progetto di un organismoarchitettonico da destinare a residenza plurifamiliare e servizi,(housing sociale) che sia adeguato alle richieste dettate dalprogramma funzionale fornito dalla docenza.
Esiti del corsoNella successione di esperienze progettuali che gli studenti sonotenuti a frequentare nel quinquennio, il 2° anno (sulla base diquanto previsto dal rispettivo profilo) si caratterizza per unaprima apertura verso le questioni urbane e verso la possibilita! diutilizzare il progetto di architettura come strumento specifico perrisolvere alcuni importanti problemi della citta! contemporanea. Intal senso, i risultati della sperimentazione didattica dimostranocome, nell’affrontare il percorso strutturato dalla docenza, glistudenti abbiano ben interpretato le ragioni insediative suggerite
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dal contesto1, comprendendo altresi! le ricadute delle scelteaggregative tra le singole cellule residenziali nel confronto conl’intero sistema edificato, cosi! come le gerarchie, i principispaziali e figurativi e le possibili relazioni che il nuovocostruito e! chiamato ad istituire con le preesistenze e con leragioni e le modalita! di vita degli abitanti (che, nel caso inquestione, risultano particolarmente complesse e contraddittorie).Il riconoscimento del sistema sovrapposto delle trame, nelle loromotivazioni e differenti fasi storiche, cosi! come la verificapuntuale delle condizioni d’incompiutezza e mancata strutturazionedi un adeguato sistema di relazioni tra logiche insediative didiversa natura e verde, sono stati passaggi necessari nelladefinizione delle ipotesi progettuali, che hanno condotto glistudenti (ancor prima di sollecitarli a un protagonismo formale)verso una diffusa consapevolezza sull’importanza del ricucire queinecessari rapporti, oggi in gran parte inibiti, tra dentro e fuori,tra pubblico e privato, tra edificato e paesaggio.
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S. Martorana, modellodi progetto e prospettiva del progetto dello spaziointerno all'insula
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Bibliografia essenzialeLa ricerca contemporanea nell’abitazione, «Lotus international» n. 94, Elemond,Milano 1997.
Ferdinando Fava, Lo Zen di Palermo. Antropologia dell’esclusione, F. Angeli, Milano2008.
Vittorio Gregotti, Sulle orme di Palladio, ragioni e pratica dell’architettura,Laterza, Bari 2000.
Emanuele Palazzotto, Elementi di teoria nel progetto di architettura, Grafill,Palermo 2002.
Andrea Sciascia, Tra le modernita! dell’architettura, la questione del quartiereZEN 2 di Palermo, L’Epos, Palermo 2003.
Note1 Nel nostro caso specificato rispetto a due aree poste sul margine del sistemacompatto e incompiuto, tra le insule del quartiere ZEN 2 e gli ampi spazi a verdeche ancora oggi lo circondano.
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pagina precedenteM. Messana, alloggitipo, assonometria diprogetto e prospettointerno sud-est
G. Genzardi, modellodi progetto
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